26.3.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 106/7


Parere del Comitato europeo delle regioni sul tema «Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione — Rafforzare la garanzia per i giovani»

(2021/C 106/03)

Relatrice:

Romy KARIER (LU/PPE), consigliera comunale di Clervaux

Documenti di riferimento:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione

COM(2020) 276 final

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani e sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani

COM(2020) 277 final

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore la proposta di raccomandazione del Consiglio volta a rafforzare la garanzia per i giovani, che, sulla base degli insegnamenti ricavati successivamente all'adozione della garanzia, il 22 aprile 2013, introduce importanti miglioramenti allo strumento originario della garanzia per i giovani, quali una struttura nuova e più coerente articolata in quattro fasi distinte, una maggiore attenzione ai NEET (giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo) di lungo periodo e il rafforzamento degli elementi inclusivi dello strumento. La proposta è particolarmente significativa nel contesto della crisi dovuta alla pandemia di COVID-19, che sta avendo un impatto sproporzionato proprio sui giovani;

2.

plaude alla proposta della Commissione europea di ampliare la platea di beneficiari della garanzia includendovi i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni, così da raggiungerne un numero ancora maggiore. In questo modo la proposta risulta non solo più coerente con le norme di attuazione della garanzia in vigore nella maggior parte degli Stati membri ma anche più inclusiva, in quanto riconosce che durante la recessione economica causata dalla pandemia di COVID-19 la disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 29 anni continuerà ad aumentare drammaticamente e che questi giovani avranno bisogno di servizi di sostegno (1); sottolinea che dopo il ricevimento di un'offerta, o dopo che siano trascorsi i quattro mesi entro i quali ricevere l'offerta, i giovani dovrebbero continuare a beneficiare del sostegno, in modo da garantire che la loro motivazione, le loro competenze e le loro abilità possano essere costantemente rafforzate, in particolare nel caso dei giovani più vulnerabili che potrebbero necessitare di un sostegno più a lungo termine per un loro riuscito inserimento nel mercato del lavoro;

3.

sottolinea il ruolo importante degli enti locali e regionali nei settori dell'occupazione, della formazione, delle politiche dell'istruzione e della gioventù, e raccomanda che ai partenariati previsti in tutte le fasi della garanzia per i giovani siano associati anche tali enti territoriali. Ciò vale in particolare per la fase di mappatura e per quella di coinvolgimento, in cui gli enti locali e regionali potrebbero fungere da ponte tra i diversi soggetti interessati come le parti sociali, gli istituti di istruzione, le organizzazioni giovanili, i servizi pubblici per l'impiego e il settore imprenditoriale locale e regionale;

4.

accoglie con favore il suggerimento della Commissione secondo cui gli enti locali e regionali dovrebbero agire da catalizzatori per gli apprendistati nel contesto imprenditoriale dei territori; in tal modo la Commissione riconosce il ruolo cruciale che questi enti svolgono nel promuovere lo sviluppo economico grazie ai partenariati e tiene conto delle precedenti posizioni del Comitato delle regioni su questo tema (2). Gli apprendistati dovrebbero essere incoraggiati quale importante strumento nella lotta alla disoccupazione giovanile poiché permettono di combinare competenze intellettuali e tecniche ed esperienza professionale. È quindi importante migliorare l'offerta di apprendistati e la loro qualità allo scopo di incidere specialmente sulla formazione digitale;

5.

gli enti locali svolgono un ruolo importante nel far conoscere meglio la garanzia per i giovani a questi ultimi e nell'impegnarsi a coinvolgere i destinatari del programma, ad esempio garantendone la visibilità all'interno dei servizi pubblici per l'impiego e attuando un approccio di partenariato con tutti i pertinenti soggetti interessati che lavorano con i giovani;

6.

sottolinea l'importanza dei servizi sociali, sanitari, occupazionali e di quelli per i giovani degli enti locali e regionali nell'ambito dei sistemi di allarme rapido e ne mette in risalto le capacità di tracciamento per individuare coloro che rischiano di diventare NEET, contribuendo nel contempo a prevenire l'abbandono dell'istruzione e della formazione specialmente nelle regioni dell'UE dove i tassi di abbandono scolastico sono più elevati;

7.

si compiace dell'accento posto dalla Commissione sulle misure di coinvolgimento, in particolare in relazione ai NEET di lungo periodo, ma sottolinea l'importanza di raccomandare il ricorso a tecnologie utilizzate dagli stessi giovani, come anche l'importanza di disporre di obiettivi misurabili, così da incoraggiare i prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani a rafforzare l'efficacia e l'efficienza delle loro strategie di coinvolgimento. Ritiene inoltre che i giovani che beneficiano della garanzia debbano essere sensibilizzati al fatto che si tratta di un'iniziativa europea, cosa di cui molti degli attuali beneficiari non sono a conoscenza;

8.

approva l'idea di promuovere competenze pertinenti per il mercato del lavoro e concorda con l'accento posto sulle competenze digitali, sulle competenze gestionali, sull'imprenditorialità e sull'autonomia e su competenze pertinenti nell'ambito della transizione verde; insiste tuttavia sulla necessità di promuovere le competenze linguistiche in quanto prioritarie in modo da aumentare le opportunità di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, soprattutto nei territori in cui le competenze linguistiche hanno una particolare importanza (ad es. le regioni frontaliere e quelle con un'economia orientata al turismo), e si rammarica che questo elemento non figuri nella nuova proposta;

9.

ritiene essenziale definire criteri vincolanti chiari e precisi relativi alla qualità delle offerte di occupazione, di istruzione, di formazione e di apprendistato messe a disposizione dalla garanzia per i giovani. Questi criteri potrebbero essere stabiliti valutando il grado di corrispondenza tra l'offerta in questione e il profilo del partecipante al programma, garantendo che l'offerta rispetti i diritti sociali e del lavoro del giovane e consenta un inserimento duraturo del beneficiario nel mercato del lavoro nonché includendo la qualità delle offerte tra le informazioni previste nelle procedure di monitoraggio e di raccolta dati della garanzia per i giovani (3);

10.

sottolinea l'importanza di promuovere, attraverso la garanzia per i giovani rafforzata, la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri e tra le regioni, dato il ruolo rilevante che svolgono i flussi migratori nel creare opportunità nel mercato del lavoro; deplora pertanto che la disposizione sulla mobilità inclusa nell'attuale versione della garanzia per i giovani non sia stata mantenuta nella nuova proposta, sebbene molti paesi abbiano integrato la garanzia con programmi di mobilità regionali o internazionali, e raccomanda inoltre di collegare la garanzia per i giovani a tirocini di qualità e all'iniziativa del corpo europeo di solidarietà;

11.

concorda con l'idea che nella fase di mappatura si debba prestare particolare attenzione alle specificità dei mercati del lavoro regionali e alle difficoltà che incontrano i giovani che vivono in zone rurali, remote, ultraperiferiche o in aree urbane svantaggiate, e anche in regioni meno sviluppate o in comunità di minoranze linguistiche. Questo approccio dovrebbe però prevedere anche misure di sostegno ad hoc nel quadro della garanzia per i giovani rafforzata, in modo tale che i giovani che vivono in queste regioni possano avere accesso alle stesse opportunità e agli stessi servizi degli abitanti di qualsiasi altra regione;

12.

raccomanda di promuovere il dialogo sociale a livello regionale e locale allo scopo di ottenere migliori risultati per i giovani disoccupati, favorendo così una crescita economica più inclusiva, soprattutto nelle zone remote e isolate, e di elaborare strategie efficaci per piani per una transizione giusta a livello locale e regionale;

13.

deplora che nel periodo di programmazione 2021-2027 del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) la quota stanziata per il bilancio della garanzia per i giovani non sia stata aumentata in misura sostanziale, nonostante la situazione critica dovuta alla pandemia di COVID-19 che ha già determinato un netto incremento della disoccupazione giovanile in tutta l'Unione europea; insiste pertanto sulla necessità di un significativo aumento del sostegno finanziario erogato agli Stati membri e alle regioni (in particolare quelle con tassi elevati di disoccupazione e di povertà come le regioni meno sviluppate, deindustrializzate, periferiche e ultraperiferiche) le quali, oltre a registrare tassi elevati di disoccupazione giovanile, versano attualmente in gravi difficoltà di bilancio, per rimediare alla disparità tra i livelli di efficienza della garanzia per i giovani all'interno dell'UE; deplora che i fondi dell'UE destinati all'occupazione giovanile non possano più essere mirati su base regionale attraverso l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, ed esorta i governi degli Stati membri ad allocare i finanziamenti per l'occupazione giovanile alle regioni che più ne hanno bisogno garantendo al tempo stesso che i fondi europei non vadano a sostituire risorse finanziarie nazionali per le misure a favore dell'occupazione dei giovani;

14.

ritiene che gli enti locali e regionali svolgano un ruolo chiave nelle fasi di coinvolgimento e di mappatura previste dalla garanzia per i giovani rafforzata, e che abbiano bisogno di risorse finanziarie adeguate, attinte sia dai bilanci nazionali che dal bilancio dell'UE, da investire per ottenere un effettivo inserimento di giovani vulnerabili in un mercato del lavoro in rapida evoluzione. Occorre inoltre un forte impegno da parte dei governi nazionali a coinvolgere il livello locale e regionale nell'attuazione delle misure strategiche. L'FSE+ dovrebbe avere un ruolo di primo piano nel sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro di qualità e nel promuovere l'inclusione sociale e l'innovazione sociale. Tuttavia, è altresì fondamentale stanziare risorse sufficienti a livello di Stati membri per attuare le misure strategiche a titolo della garanzia per i giovani rafforzata e realizzare sinergie con la politica di coesione nell'ambito del prossimo QFP al fine di massimizzare l'efficacia;

15.

approva il collegamento stabilito tra la garanzia per i giovani rafforzata e il pilastro europeo dei diritti sociali. Il rafforzamento della garanzia deve assicurare ai giovani partecipanti al programma l'accesso universale alla protezione sociale, per scongiurare un maggiore rischio di povertà e l'aumento del lavoro precario;

16.

ritiene che molti enti locali e regionali non siano pienamente a conoscenza di tutti i canali che l'UE mette a loro disposizione per fornire un sostegno nella lotta alla disoccupazione giovanile. Invita pertanto la Commissione europea, in collaborazione con il CdR, a organizzare una sessione informativa per rimediare a questa scarsità di conoscenze. Le conclusioni della sessione potrebbero essere pubblicate sul sito web del CdR, per consentirne la consultazione a tutte le parti interessate;

17.

ritiene che i tirocini e gli apprendistati debbano costituire principalmente un'esperienza di apprendimento per i giovani, che possa aiutarli a decidere il loro futuro percorso professionale e a sviluppare le loro competenze per accedere a un'occupazione permanente. Osserva che tirocini e apprendistati intrapresi nel quadro di programmi scolastici o di un'istruzione e formazione professionale (IFP) devono essere corredati di obiettivi di apprendimento ben precisi, di contenuti per un apprendimento di qualità e di un tutoraggio professionale. Sottolinea che, oltre a questi criteri per l'apprendimento, sono necessarie ulteriori regole per assicurare buone condizioni di lavoro per i tirocini e gli apprendistati nel mercato del lavoro aperto e nel quadro di politiche attive del mercato del lavoro; fa presente che la pratica di realizzare tirocini e apprendistati non retribuiti nell'ambito di politiche attive del mercato del lavoro e di un mercato del lavoro aperto può portare alla sostituzione di normali posti di lavoro e costituisce una forma di sfruttamento che viola i diritti dei giovani e riduce le opportunità per i giovani provenienti da ambienti socioeconomici più poveri; aderisce pertanto all'azione del Parlamento europeo che intende far applicare il principio di un'equa remunerazione e dell'accesso alla protezione sociale per i tirocini e gli apprendistati nel mercato del lavoro aperto e nel quadro di politiche attive del mercato del lavoro, allo scopo di garantire ai giovani possibilità di accedere a opportunità di qualità;

18.

i prestatori locali di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani potrebbero includere nei loro programmi giovani che seguono corsi di formazione di breve durata o lavorano a tempo parziale mentre sono alla ricerca di un lavoro a tempo pieno, riconoscendo così che a questi giovani manca un collegamento forte con il mercato del lavoro e che ricaverebbero benefici da un sostegno e un'offerta formale presentati a titolo della garanzia per i giovani;

19.

si compiace dell'accento posto dalla Commissione sulla necessità di tener conto dell'istruzione, del miglioramento delle competenze, della riqualificazione professionale e della formazione in materia di imprenditorialità, nonché del miglioramento delle conoscenze e delle competenze imprenditoriali, quali strumenti per aumentare le opportunità occupazionali dei giovani; ritiene tuttavia che la garanzia per i giovani rafforzata potrebbe giustamente riconoscere anche il ruolo positivo che svolge l'imprenditoria sociale, e più in generale l'economia sociale, nel ridurre la disoccupazione giovanile;

20.

conviene sul fatto che nella nuova proposta si debba distinguere tra NEET di lungo periodo e NEET di breve periodo, tenuto conto dei risultati assai deludenti che la garanzia per i giovani ha prodotto per il primo gruppo. Tuttavia, questa distinzione potrebbe essere ulteriormente accentuata nelle misure raccomandate per le quattro fasi della garanzia per i giovani rafforzata, onde evidenziare meglio le misure di sostegno ad hoc per i NEET disoccupati di lungo periodo;

21.

accoglie con favore l'accento posto dalla Commissione sull'inclusività. La nuova proposta è più inclusiva rispetto al sistema attuale su questioni quali la disabilità, l'estrazione sociale e l'appartenenza etnica, e rivolge una particolare attenzione alla dimensione di genere, riconoscendo quindi che negli ultimi anni il divario di genere tra i NEET si è allargato. La proposta potrebbe però essere ancora più incisiva nel denunciare altri tipi di discriminazione osservabili sul mercato del lavoro, ad esempio la discriminazione basata sull'appartenenza etnica, la razza o l'orientamento sessuale o ancora quella nei confronti dei migranti;

22.

accoglie con favore l'importanza attribuita ad un intervento precoce per modificare le prospettive dei giovani maggiormente a rischio e suggerisce che le nuove proposte potrebbero includere raccomandazioni e priorità più precise da rivolgere ai servizi per l'impiego e ai servizi di istruzione, per individuare meglio i NEET non iscritti, e per motivarli e incoraggiarli a riprendere un percorso educativo o di formazione o a (ri)trovare un posto di lavoro, oltre che a intraprendere una riqualificazione professionale e a migliorare le loro competenze; sottolinea che è importante realizzare una mappatura della popolazione giovanile a livello locale e regionale per individuare le caratteristiche dei giovani nei vari territori e il sostegno di cui hanno bisogno;

23.

concorda sul fatto che il punto di partenza per ricevere l'offerta della garanzia per i giovani debba essere l'iscrizione del giovane beneficiario ad un servizio per l'impiego. Nel caso dei NEET che non sono facilmente raggiungibili e che probabilmente non si registreranno presso un servizio per l'impiego, tuttavia, la proposta dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di definire altri canali di offerta della garanzia per i giovani entro lo stesso periodo di quattro mesi. Altrettanto importante è ridurre gli adempimenti amministrativi per i giovani in cerca di lavoro e limitare il numero di punti di contatto al minimo indispensabile. A tal fine, la proposta dovrebbe raccomandare che la procedura standard consista nella registrazione online al sistema di garanzia per i giovani tramite piattaforme elettroniche dedicate. Allo stesso tempo le autorità devono garantire che i gruppi che non sono raggiungibili attraverso i canali digitali ricevano un sostegno adeguato, e si dovrebbero compiere sforzi per registrare proattivamente i giovani ammissibili a beneficiare della garanzia per i giovani. Si dovrebbe inoltre promuovere una maggiore conoscenza del programma tra i giovani che già seguono corsi di istruzione o di formazione. In quest'ottica, al fine di agevolare la partecipazione dei giovani alle offerte formative della garanzia per i giovani, i fornitori di istruzione e formazione dovrebbe avere la possibilità di segnalare ai servizi pubblici per l'impiego i giovani vulnerabili che potrebbero avere bisogno di un ulteriore sostegno per l'inserimento nel mondo del lavoro dopo aver abbandonato gli studi. Sarebbe inoltre necessaria una condivisione più automatica delle informazioni tra i servizi di istruzione e i servizi pubblici per l'impiego, cosicché i giovani che abbandonano il percorso di studi o di formazione vengano proattivamente segnalati o iscritti alla garanzia per i giovani;

24.

concorda con la raccomandazione della Commissione sui giovani che abbandonano prematuramente la scuola e dispongono di scarse qualifiche, soprattutto quanto alla necessità di creare percorsi flessibili per il loro reinserimento scolastico e formativo o programmi di istruzione «della seconda opportunità» in grado di offrire loro ambienti di apprendimento corrispondenti alle loro specifiche esigenze e che consentano loro di ottenere le qualifiche mancanti; sottolinea tuttavia che occorre mettere maggiormente l'accento sui vantaggi dell'orientamento professionale quale utile strumento in questo campo;

25.

ritiene che le misure adottate nell'ambito del programma della garanzia per i giovani debbano puntare a rafforzare le abilità e le competenze che consentono di affrontare lo squilibrio esistente tra domanda e offerta di qualifiche sul mercato del lavoro, in particolare nei settori collegati alla digitalizzazione nell'UE e al Green Deal. Riconosce inoltre il valore aggiunto che apporta il miglioramento delle competenze sociali, ad esempio le tecniche per migliorare la comunicazione e accrescere la fiducia in sé stessi;

26.

concorda con le raccomandazioni della Commissione in merito alla riduzione dei costi non salariali del lavoro, sotto forma ad esempio di integrazioni salariali e premi di assunzione mirati e ben congegnati, di crediti d'imposta o prestazioni di invalidità, così da incoraggiare i datori di lavoro a creare nuove opportunità per i giovani o a trattenere quelli che hanno già un posto di lavoro. Anche gli incentivi per le start-up, in particolare nel settore delle tecnologie digitali, hanno grande importanza nel contesto attuale, in cui il processo di digitalizzazione è in fase di accelerazione, e potrebbero quindi essere ulteriormente messi in evidenza nella proposta;

27.

raccomanda di sfruttare pienamente le possibilità offerte dal nuovo programma dell'UE per il cambiamento e l'innovazione sociale allo scopo di raccogliere esempi di buone pratiche sull'attuazione dei programmi di garanzia per i giovani a livello nazionale, regionale e locale;

28.

suggerisce di migliorare la valutazione dell'insieme delle misure adottate nell'ambito dei programmi di garanzia per i giovani, affinché sia possibile elaborare un maggior numero di politiche e provvedimenti basati su dati oggettivi alla luce delle pratiche che funzionano, di dove funzionano e del perché funzionano, in modo da garantire un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse;

29.

ritiene che, una volta giunta la quarta fase, quella dell'offerta, e dopo che tale offerta è stata accettata, la garanzia per i giovani dovrebbe fornire orientamenti e informazioni volti a facilitare il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei giovani maggiormente a rischio di tornare alla condizione di disoccupati. Ciò garantirà inoltre che i giovani abbiano la possibilità di seguire un percorso professionale in ascesa, anche se iniziano la loro carriera in posizioni lavorative subordinate e scarsamente qualificate;

30.

reputa che l'efficace attuazione della garanzia per i giovani dovrebbe creare posti di lavoro stabili e sostenibili. Questo obiettivo può essere raggiunto anche grazie a solidi partenariati, ad una forte solidarietà e ad un robusto coordinamento tra i servizi pubblici per l'impiego, che sono i principali prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani, nonché tra tutti gli altri soggetti interessati, inclusi gli enti locali e regionali;

31.

sottolinea che, per affrontare in modo efficace il problema dell'occupazione giovanile nel contesto della pandemia in corso, la garanzia per i giovani rafforzata dovrebbe essere integrata dalla proroga e dall'estensione dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), dall'inclusione di misure a favore dell'occupazione giovanile nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (in particolare la creazione di opportunità occupazionali di qualità per i giovani), e da un riferimento esplicito a una migliore copertura della protezione sociale per i giovani e alla lotta al lavoro giovanile precario nel prossimo piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; mette altresì in guardia contro politiche che, nel quadro dello sforzo per la ripresa, cerchino di promuovere l'occupazione giovanile ledendo i diritti dei giovani ad un'equa remunerazione e all'accesso alla protezione sociale.

Bruxelles, 5 febbraio 2021

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52012XR2562

(2)  https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX:52012AR1186 e https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:52013AR0789

(3)  https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR17_5/SR_YOUTH_GUARANTEE_IT.pdf