Bruxelles, 22.1.2020

COM(2020) 27 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

DARE FORMA ALLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA


DARE FORMA ALLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA

IL CONTRIBUTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

22 gennaio 2020

1. UN NUOVO SLANCIO PER LA DEMOCRAZIA EUROPEA - È IL MOMENTO GIUSTO

"Voglio che gli europei costruiscano il
futuro della nostra Unione.

Essi dovrebbero svolgere un ruolo

guida e attivo nel definire le nostre

priorità e il nostro livello di ambizion
e.
Voglio che i cittadini possano

dire la loro nell'ambito di una

conferenza sul futuro dell'Europa da

avviare nel 2020 per una durata di due anni."

La presidente della Commissione europea,
Ursula von der Leyen

Un'Unione più ambiziosa –
Il mio programma
per l'Europa, 16 luglio 2019

Più di 200 milioni di cittadini europei hanno votato alle elezioni europee del maggio 2019, l'affluenza alle urne più elevata negli ultimi vent'anni. Ciò dimostra chiaramente che gli europei vogliono un ruolo più attivo nel processo decisionale dell'Unione europea. Poiché le tecnologie digitali e i social media stanno modificando in modo sostanziale la partecipazione politica e civica, i cittadini, e in particolare le nuove generazioni, chiedono un maggiore coinvolgimento nelle modalità di definizione delle politiche che vada oltre la loro partecipazione alle elezioni ogni 5 anni.

È imperativo tenere conto della loro volontà.

Il sistema democratico dell'Unione europea è unico, in quanto comprende 500 milioni di persone e va oltre le frontiere. Ma sono necessari nuovi metodi per rendere questo sistema più dinamico, interattivo e pertinente per i cittadini europei. La presidente Ursula von der Leyen si è impegnata in questo senso con l'obiettivo di dare agli europei maggiore voce in capitolo su ciò che l'Unione fa e su cosa fa per loro. Si tratta del presupposto fondamentale alla base di una conferenza sul futuro dell'Europa. 

Dopo anni di crisi l'Europa ha goduto di 10 anni di crescita economica ininterrotta, la disoccupazione non è mai stata così bassa e, nonostante un certo livello di euroscetticismo sia innegabile, il consenso popolare all'Unione è al livello più alto da quasi trent'anni 1 . Partendo da questa posizione di forza collettiva a livello interno, possiamo guardare avanti ed elaborare una visione per il futuro. È giunto il momento di dare nuovo slancio alla democrazia europea.

In un mondo sempre più multipolare, molti cittadini europei continuano ad essere preoccupati per il loro futuro e l'Unione europea deve dimostrare di essere in grado di rispondere a tali preoccupazioni. La politica europea deve aiutare i cittadini e le imprese a trarre vantaggio dalla transizione verde e digitale. Deve sormontare le disuguaglianze e garantire che l'economia dell'Unione europea sia equa, sostenibile e competitiva. In questo modo possiamo dimostrare che l'Europa riesce ad essere più assertiva e a promuovere in tutto il mondo i suoi valori e le sue norme.

In quanto evento democratico paneuropeo, la conferenza sarà un nuovo forum pubblico per un dibattito aperto, inclusivo, trasparente e strutturato con i cittadini vertente su una serie di priorità e sfide. Si tratterà di un forum con un approccio "dal basso" accessibile a tutti i cittadini, di ogni estrazione sociale e di ogni parte dell'Unione e che dovrebbe riflettere la diversità dell'Europa. Sarà aperto alla società civile, alle istituzioni e ad altri organismi europei, compresi il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, le autorità nazionali, regionali e locali, i parlamenti e altri portatori di interessi - che contribuiranno tutti su un piano di parità. Si tratterà, in ultima analisi di rafforzare il legame tra gli europei e le istituzioni che sono al loro servizio.

La definizione del concetto, della struttura, della portata e del calendario della conferenza dovrà costituire un autentico sforzo congiunto del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea. Tale cooperazione dovrebbe tradursi in una dichiarazione congiunta delle tre istituzioni, da aprire in un secondo tempo ad altri firmatari, tra cui istituzioni, organizzazioni e portatori di interessi. I parlamenti e i soggetti nazionali e regionali, che avranno un ruolo importante da svolgere nell'ambito della conferenza, dovrebbero essere incoraggiati a organizzare eventi correlati alla stessa. La loro partecipazione dovrebbe garantire che la conferenza non resti circoscritta alle capitali europee e raggiunga ogni angolo dell'Unione.

Il Parlamento europeo e il Consiglio stanno attualmente definendo i rispettivi contributi a tale processo. Nella sua risoluzione del 15 gennaio 2020 2 il Parlamento europeo ha accolto con favore la proposta di una conferenza sul futuro dell'Europa, con un approccio inclusivo, partecipativo e equilibrato nei confronti dei cittadini e dei portatori di interessi. Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni del 12 dicembre 2019, ha sottolineato il proprio interesse a far avanzare la conferenza e ha chiesto alla presidenza croata di avviare i lavori sulla posizione del Consiglio 3 . La presidenza croata, da parte sua, ha inserito la conferenza tra le sue priorità 4 .

La presente comunicazione costituisce il contributo della Commissione a questo processo.

2. UNA DISCUSSIONE APERTA SUGLI ASPETTI CHE STANNO A CUORE AI CITTADINI

Al fine di orientare il dibattito e consentirne un seguito efficace, la Commissione europea propone di organizzare la conferenza sulla base di due filoni paralleli: il primo incentrato sulle politiche e sugli obiettivi che l'Unione dovrebbe perseguire, il secondo riguardante essenzialmente le questioni istituzionali.

2.1 UN'UNIONE PIÙ AMBIZIOSA

La conferenza dovrebbe ruotare attorno alle principali ambizioni dell'UE, come indicato nelle sei priorità politiche della Commissione 5 e nell'agenda strategica del Consiglio europeo 6 . Tra queste rientrano la lotta ai cambiamenti climatici e ai problemi ambientali, un'economia al servizio delle persone, l'equità sociale e l'uguaglianza, la trasformazione digitale dell'Europa, la promozione dei valori europei, il rafforzamento della voce dell'UE nel mondo e il consolidamento delle fondamenta democratiche dell'Unione. Se, da un lato, questi argomenti sono finalizzati a orientare il dibattito, dall'altro non dovrebbero tuttavia limitare il raggio d'azione della conferenza. I cittadini dovrebbero essere liberi di privilegiare gli aspetti per loro più importanti.

2.2 QUESTIONI ISTITUZIONALI

Il secondo filone dovrebbe riguardare tematiche più specificamente correlate al processo democratico e alle questioni istituzionali, in particolare il sistema dei candidati capilista per l'elezione del presidente della Commissione europea e le liste transnazionali per le elezioni dei parlamentari europei. Per la creazione di liste transnazionali sarebbero necessarie, quantomeno, modifiche della legge elettorale dell'UE. Ciò richiederebbe a sua volta una proposta del Parlamento europeo, adottata dal Consiglio all'unanimità, e l'approvazione degli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. Poiché la Commissione non ha competenza in questo settore, ad essa spetterebbe il ruolo di facilitatore e di mediatore imparziale tra il Parlamento europeo e il Consiglio. A questo proposito, e se ritenuto utile dalle altre istituzioni, la Commissione è pronta a mettere a disposizione le proprie competenze giuridiche e istituzionali, le sue ricerche sui processi elettorali e la sua conoscenza delle relazioni interistituzionali.

3. CREARE UNO SPAZIO ADEGUATO AFFINCHÉ GLI EUROPEI POSSANO DIRE LA LORO

3.1 BASARSI SULL'ESPERIENZA

Come punto di partenza, la conferenza dovrebbe basarsi sui dialoghi con i cittadini, una prassi ormai consolidata, introducendo al contempo nuovi elementi per estenderne la portata e rafforzare le modalità con cui le persone contribuiscono a plasmare il futuro dell'Europa. L'Unione europea dovrebbe anche attingere alla sua vasta esperienza in materia di consultazione dei cittadini per far sì che la conferenza raggiunga il maggior numero di europei possibile. Esempi concreti di tale esperienza:

-tra il 2015 e il 2019 sono stati organizzati circa 1 850 dialoghi con i cittadini, che hanno visto la partecipazione di 218 700 persone in 650 località di tutta l'Unione europea;

-l'UE ha ospitato il primo panel di cittadini europei sul futuro dell'Europa con la partecipazione di 100 cittadini di tutta l'Unione, selezionati da esperti di sondaggi;

-dal 2014 vi sono state 900 visite di membri della Commissione ai parlamenti nazionali e regionali.

La Commissione si è già impegnata a intensificare in misura significativa i suoi contatti con i cittadini, in particolare al di fuori delle capitali. La presidente von der Leyen ha invitato ogni membro della Commissione a visitare tutti gli Stati membri nella prima metà del proprio mandato. Ogni membro del collegio dovrebbe partecipare inoltre a eventi relativi alla conferenza in tutta Europa e dialogare con i cittadini, i politici nazionali, regionali e locali e i portatori di interessi.

La conferenza dovrebbe inoltre avvalersi dell'utile esperienza maturata dalle istituzioni e dagli Stati membri dell'UE nel loro impegno attivo con i cittadini europei. Ad esempio, molti deputati del Parlamento europeo hanno partecipato negli ultimi anni a dialoghi con i cittadini e ad altri dibattiti. Anche il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni hanno avviato importanti iniziative di sensibilizzazione. La conferenza deve attingere all'esperienza maturata in diverse forme di consultazione dei cittadini e in eventi democratici partecipativi, quali le assemblee civiche organizzate negli Stati membri. In questo spirito, i parlamenti nazionali, come pure le parti sociali, le autorità regionali e locali e la società civile sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale in ogni fase della conferenza.

Nell'ambito della conferenza dovrebbero inoltre essere promossi gli strumenti esistenti, quali l'Iniziativa dei cittadini europei o le consultazioni pubbliche "Fai sentire la tua voce", che consentono ai cittadini di contribuire al processo decisionale dell'UE 7 . Anche altri programmi dell'Unione europea, quali Erasmus, DiscoverEU e il corpo europeo di solidarietà, potrebbero essere utilizzati per promuovere la conferenza attraverso la divulgazione di informazioni sulla partecipazione alla stessa per mezzo di siti web specifici per i programmi o come parte degli itinerari di DiscoverEU.

3.2 PORTARE I DIALOGHI CON I CITTADINI AL LIVELLO SUCCESSIVO – NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE

Promuovere nuove forme di partecipazione dei cittadini farà aumentare la legittimità dell'Unione e la fiducia in essa riposta, integrandone la democrazia rappresentativa. La conferenza dovrà affrontare un elemento specifico dei dialoghi con i cittadini, ovvero il collegamento tra il punto di vista dei cittadini e l'elaborazione pratica delle politiche. In questo modo si dimostrerà agli europei che la loro voce conta.

La Commissione si è impegnata ad adottare le azioni più efficaci, di concerto con le altre istituzioni dell'UE, per garantire che le tematiche dibattute dai cittadini trovino espressione nel processo decisionale dell'UE.

Appositi gruppi di lavoro dotati di poteri deliberativi, con la partecipazione di cittadini ed esperti, dovrebbero riunirsi con cadenza periodica durante tutta la conferenza. Tali gruppi dovrebbero esaminare i contributi raccolti nel quadro della conferenza, come pure le opinioni dei portatori di interessi e dei rappresentanti eletti, con l'obiettivo di valutare le migliori modalità per formulare raccomandazioni sulle misure da adottare. La Commissione è inoltre pronta a favorire la costituzione di gruppi di lavoro più ampi e decentrati, sempre con poteri deliberativi. Un "gruppo di lavoro dei cittadini europei" — rappresentativo della geografia, del genere, dell'età, del contesto socioeconomico e/o del livello di istruzione dei cittadini — potrebbe riunirsi varie volte nel corso della conferenza e presentare alla stessa un elenco di proposte di raccomandazioni.

In aggiunta ai dialoghi con i cittadini, dovremmo essere aperti a nuove forme di partecipazione.

Una piattaforma digitale multilingue, ad esempio, potrebbe garantire un accesso facile e permanente alla conferenza. La piattaforma avrebbe l'obiettivo di massimizzare la partecipazione, l'accessibilità e la trasparenza mediante:

-la pubblicazione di tutti i documenti relativi alla conferenza e i temi discussi;

-dibattiti in live streaming;

-la raccolta dei risultati dei dibattiti in un unico luogo;

-la promozione di altre modalità interattive per lo svolgimento dei dibattiti pubblici nell'ambito della conferenza.

In aggiunta al formato del dialogo con i cittadini sul modello del consesso civico, i partner locali, regionali e nazionali dovrebbero organizzare un'ampia gamma di altri eventi a latere della conferenza. Tutte le istituzioni e i soggetti della società civile che desiderano partecipare alla conferenza dovrebbero essere invitati a sottoscriverne i principi e gli obiettivi definiti nella dichiarazione comune.

In particolare, per attirare i giovani dovrebbero essere utilizzate forme di partecipazione più ampie, interattive e creative, quali eventi sportivi e festival. Nella stessa ottica, si potrebbero organizzare "hackathon" per incoraggiare una riflessione innovativa su temi specifici, nonché altre iniziative per incoraggiare le persone a partecipare autonomamente. Analogamente, è importante raggiungere le generazioni precedenti e riservare la dovuta attenzione alle forme tradizionali di partecipazione.

La parte essenziale del progetto è la promozione della più ampia partecipazione possibile, tenendo conto dei punti di vista provenienti da tutta l'Unione. Tutti gli europei dovrebbero avere la stessa opportunità di impegnarsi – siano essi giovani o anziani, provenienti da zone urbane o rurali, con conoscenze o no dell'Unione europea. Per la nostra democrazia è essenziale raggiungere la maggioranza silenziosa degli europei, favorendone la partecipazione e dandole lo spazio necessario per esprimersi. La diversità dell'Europa dovrebbe riflettersi coerentemente in tutto il processo con eventi rivolti alle persone, a prescindere dal luogo di provenienza in Europa e dal loro background. Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata a garantire la parità di genere e la rappresentanza delle minoranze e delle persone con disabilità.

4. DESTINATARI

Il successo della conferenza dipenderà in gran parte dall'efficacia e dalla diffusione delle informazioni presentate agli europei. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea dovrebbero collaborare con altre istituzioni e altri organi dell'UE, nonché con rappresentanti politici locali, regionali e nazionali, istituzioni e portatori di interessi e condividere la responsabilità di promuovere la conferenza, garantendo che le rispettive azioni si integrino e si rafforzino a vicenda. Il milione di rappresentanti eletti a tutti i livelli in Europa è fondamentale per promuovere e arricchire il dibattito nei rispettivi collegi elettorali. 

Alle ambizioni dovranno corrispondere mezzi adeguati. Tutte le istituzioni dell'UE dovrebbero cercare di contribuire con risorse, in particolare finanziarie, all'organizzazione e allo svolgimento della conferenza.

Tutti i membri del collegio avranno un ruolo nelle attività di comunicazione relative alla conferenza; la vicepresidente Šuica guiderà i lavori della Commissione sulla conferenza, coadiuvata dalla vicepresidente Jourová per quanto riguarda le questioni istituzionali e dal vicepresidente Šefčovič per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche. Analogamente, il Parlamento europeo e gli Stati membri potrebbero designare punti di contatto che agiscano come volti pubblici o ambasciatori per il dibattito. In questo modo si potrebbero aumentare la visibilità e l'impatto a livello nazionale, regionale e locale.

La conferenza dovrebbe avere un'identità unica in modo da essere facilmente riconoscibile per i cittadini. Ad esempio, si dovrebbe adottare un logo comune che sia utilizzato da ogni partner e applicato a tutte le attività organizzate nell'ambito della conferenza. La Commissione propone di adottare un approccio integrato alla comunicazione che mobiliti tutte le istituzioni e le loro risorse collettive, creando sinergie e massimizzando l'impatto della conferenza. È necessario elaborare un piano di promozione comune e ogni istituzione dovrebbe condividere la responsabilità di garantire il successo della conferenza a livello di sensibilizzazione dei cittadini.

Le attività di comunicazione, congiunte e multilingui, dovrebbero essere incentrate in particolare, ma non esclusivamente, sui giovani e le piattaforme digitali. Ad esempio, la conferenza potrebbe coinvolgere nel ruolo di suoi ambasciatori gli ex studenti dell'Erasmus e del corpo europeo di solidarietà, come pure altre reti che vedono la partecipazione dei giovani; lo stesso dicasi per le centinaia di migliaia di persone registrate sul sito web together.eu , che potrebbero, anche loro, fungere da ambasciatori della conferenza.

Le rappresentanze della Commissione negli Stati membri e gli Uffici di collegamento del Parlamento europeo svolgeranno un ruolo chiave nella sensibilizzazione alla conferenza, nella promozione di una partecipazione equa, inclusiva e corretta, nel coordinamento delle attività svolte a livello nazionale e regionale e nell'organizzazione di eventi e discussioni nell'ambito della conferenza.

Le reti dell'UE presenti nelle regioni, e in particolare le reti Europe Direct, possono contribuire a promuovere e organizzare incontri a livello regionale. Ad esempio, le rappresentanze della Commissione europea potrebbero indicare una serie di centri di contatto Europe Direct da designare come poli regionali per contribuire a organizzare e seguire i dibattiti, tenere i contatti con le autorità regionali e locali e organizzare attività proprie.

I social media devono contribuire ad ampliare il raggio d'azione della conferenza, anche attraverso i rispettivi moltiplicatori, sia per promuovere la piattaforma digitale sia per aiutare i cittadini a partecipare ai dibattiti, di persona o online.

La comunicazione sulla conferenza dovrebbe essere trasparente e tener conto del lavoro svolto nel suo ambito. La piattaforma digitale multilingue fungerà da polo principale in cui far convergere tutte le informazioni e attività a livello nazionale e dell'UE. Tutti i partner dovrebbero utilizzare la piattaforma digitale, applicando i più elevati standard di trasparenza alla comunicazione dei loro eventi.

Attraverso la piattaforma dovrebbe essere pubblicato il calendario di tutti gli eventi relativi alla conferenza e, ove possibile, le riunioni e gli eventi di maggiore portata andrebbero trasmessi in streaming. I contributi e i materiali di supporto, comprese informazioni chiare e istruttive sulle questioni trattate, dovrebbero essere pubblicati online. Particolare attenzione sarà dedicata a contrastare la disinformazione.

5. DARE SEGUITO ALLE POSIZIONI DEI CITTADINI

Una discussione di tale portata potrà essere proficua soltanto se e quando sarà seguita da interventi reali e risultati tangibili. Negli orientamenti politici, la presidente von der Leyen si è pertanto impegnata a dar seguito a quanto dibattuto e concordato durante la conferenza. Si tratta di un elemento fondamentale e di una novità della conferenza, che dovrebbe in ultima analisi dimostrare come la partecipazione alla democrazia sia un processo costante che dà i suoi frutti al di là della partecipazione alle elezioni.

Un meccanismo di feedback dovrebbe garantire che le idee formulate si traducano in raccomandazioni concrete per le future azioni dell'UE. Potrebbe essere specificamente correlato alle tematiche via via affrontate, articolandosi in forme diverse, quali relazioni delle rappresentanze della Commissione, sondaggi di opinione realizzati nell'ambito di conferenze e monitoraggio da parte di esperti delle discussioni in rete e sui social media e di altri dati disponibili. La Commissione può contribuire a questo processo, ad esempio mediante relazioni trimestrali che dovrebbero essere pubblicate e divulgate in modo proattivo, in quanto conterranno informazioni preziose e saranno strettamente correlate al suo operato in materia di previsione, individuando le tendenze sociali, economiche e politiche che contribuiranno a rendere la legislazione europea "a prova di futuro".

Nell'ambito del meccanismo di feedback sarà importante determinare le modalità per integrare i suggerimenti dei cittadini in una serie coerente di raccomandazioni. La Commissione è pronta a tenere conto del feedback e delle proposte dei cittadini nella definizione del suo programma legislativo.

6. CALENDARIO

La Commissione propone di avviare la conferenza il 9 maggio 2020 – Festa dell'Europa. Quest'anno ricorrono il 70anniversario della firma della dichiarazione Schuman e il 75o anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Poiché l'avvio dell'a conferenza coincide con la presidenza di turno della Croazia del Consiglio dell'UE, l'evento inaugurale potrebbe tenersi a Dubrovnik.

Un evento nell'ambito di ciascuna presidenza di turno del Consiglio potrebbe avere luogo in località diverse dalle capitali, permettendo di rimarcare il carattere locale della conferenza, come pure l'impegno del Consiglio a svolgervi un ruolo attivo. Tali eventi offrirebbero un'opportunità in più per presentare gli eventuali risultati intermedi.

Nel primo semestre del 2022, durante la presidenza francese del Consiglio, dovrebbero essere presentati i risultati e le raccomandazioni scaturiti dai dibattiti e dovrebbero essere valutate le prossime tappe. È importante formalizzare tale impegno nella dichiarazione comune fin dall'inizio del processo.

Per quanto riguarda gli aspetti istituzionali, il calendario dovrebbe essere determinato dalle prossime elezioni europee del 2024, prima delle quali ogni eventuale modifica della legge elettorale dovrà essere operativa.

7. CONCLUSIONI

Ogni giorno che passa è sempre più chiaro che i cittadini vogliono un ruolo più attivo nel processo decisionale, anche a livello dell'UE. Questo vale per l'Europa ma anche al di fuori dei nostri confini. L'obiettivo generale della conferenza sul futuro dell'Europa è incoraggiare e agevolare i cittadini europei a partecipare attivamente alla democrazia al di là del loro impegno nelle elezioni europee. La conferenza non è intesa a sostituire la democrazia rappresentativa, ma vuole essere un mezzo per integrarla e rafforzarla.

La conferenza non può limitarsi semplicemente a fare il punto della situazione, ma deve fungere da strumento per consentire ai cittadini europei di dare forma alle politiche dell'UE. Grazie all'apertura di canali di comunicazione più forti e stabili per i cittadini, e con una serie di piattaforme sulle quali tutti gli europei potranno dire la loro, possiamo fare in modo che l'Europa operi genuinamente per tradurre in pratica la volontà dei suoi cittadini.

La conferenza rappresenta un'opportunità per l'UE di illustrare la sua possibile e ulteriore evoluzione futura attraverso un dialogo costruttivo con i suoi cittadini – una pratica che può ispirare altre parti del mondo.

La presente comunicazione, che rappresenta il contributo della Commissione alla discussione tra le tre istituzioni al fine di definire congiuntamente e rapidamente la portata, il formato, la struttura e gli obiettivi della conferenza in una dichiarazione comune, dovrebbe essere aperta successivamente anche ad altri firmatari, incluse istituzioni, organizzazioni e portatori di interessi. Ed è auspicabile che abbia la più ampia diffusione possibile.

La Commissione è convinta che un partenariato rafforzato tra i responsabili politici e i cittadini europei potrà amplificare le rispettive voci e orientare la definizione delle politiche europee in futuro. Partendo dallo slancio e dal successo di recenti attività di sensibilizzazione, è giunto il momento di cogliere al volo l'opportunità e avviare questo dibattito davvero unico nel suo genere.

(1)

Parlamento europeo: Eurobarometro di autunno, dicembre 2019.

(2)

Posizione del Parlamento europeo sulla conferenza sul futuro dell'Europa     https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0010_IT.html

(3)

Conclusioni del Consiglio europeo, 12 dicembre 2019,     
https://www.consilium.europa.eu/media/41768/12-euco-final-conclusions-en.pdf

(4)

https://vlada.gov.hr/UserDocsImages/Vijesti/2019/12%20prosinac/31%20prosinca/web_FINAL_PROGRAMME_EN_FINAL.pdf  

(5)

Un'Unione più ambiziosa - Il mio programma per l'Europa,    
https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/political-guidelines-next-commission_it.pdf

(6)

Una nuova agenda strategica per l'UE per il periodo 2019-2024:    
https://www.consilium.europa.eu/media/39914/a-new-strategic-agenda-2019-2024.pdf

(7)

  https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say_it