26.3.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 106/44


Parere del Comitato europeo delle regioni — Ottavo programma di azione per l’ambiente

(2021/C 106/09)

Relatore generale:

Dimitrios KARNAVOS (EL/PPE), sindaco di Kallithea

Testo di riferimento:

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un programma generale di azione dell’Unione per l’ambiente fino al 2030, Bruxelles, 14.10.2020

COM(2020) 652 final — 2020/0300 (COD)

I.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Considerando 9

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

L’8o PAA dovrebbe accelerare la transizione verso un’economia rigenerativa che restituisca al pianeta più di quanto prenda. Un modello di crescita rigenerativo riconosce che il benessere e la prosperità delle nostre società dipendono da un clima stabile, da un ambiente sano e da ecosistemi prosperi, che permettano alle nostre economie di godere di uno spazio operativo sicuro. Poiché la popolazione mondiale e la domanda di risorse naturali sono in costante crescita, l’attività economica dovrebbe svilupparsi con modalità che non provochino danni ma, al contrario, invertano la rotta dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale, riducano al minimo l’inquinamento e portino al mantenimento e all’arricchimento del capitale naturale, garantendo in tal modo risorse rinnovabili e non rinnovabili in abbondanza. Attraverso l’innovazione continua, l’adattamento alle nuove sfide e la co-creazione, l’economia rigenerativa rafforza la resilienza e protegge il benessere delle generazioni presenti e future.

L’8o PAA dovrebbe accelerare la transizione verso un’economia che restituisca al pianeta più di quanto prenda. Un modello di crescita sostenibile riconosce che il benessere e la prosperità delle nostre società dipendono da un clima stabile, da un ambiente sano e da ecosistemi prosperi, che permettano alle nostre economie di godere di uno spazio operativo sicuro. Poiché la popolazione mondiale e la domanda di risorse naturali sono in costante crescita, l’attività economica dovrebbe svilupparsi con modalità sostenibili che non provochino danni ma, al contrario, invertano la rotta dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale mediante misure di attenuazione o di compensazione e con benefici secondari per l’ambiente e le comunità locali, seguano in modo permanente gli effetti sull’ambiente , riducano al minimo l’inquinamento e portino al mantenimento e all’arricchimento del capitale naturale, garantendo in tal modo risorse rinnovabili e non rinnovabili in abbondanza. Attraverso l’innovazione continua, l’adattamento alle nuove sfide e la co-creazione, l’economia sostenibile rafforza la resilienza e protegge il benessere delle generazioni presenti e future.

Motivazione

i)

Le attività economiche dovrebbero essere sostenibili e continuare a svilupparsi garantendo la protezione ambientale e la crescita sostenibile dell’ambiente e delle comunità locali, mediante misure specifiche e un meccanismo o strumenti di monitoraggio, come i piani di gestione ambientale e sociale ecc. ii) Il concetto di «economia rigenerativa» rischia di far pensare che la natura e l’ambiente siano facilmente rigenerabili. Si suggerisce invece di utilizzare l’espressione «modello di crescita sostenibile».

Emendamento 2

Articolo 2, paragrafo 1

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

L’obiettivo prioritario a lungo termine dell’8o PAA per il 2050 è che i cittadini vivano bene nel rispetto dei limiti del pianeta, all’interno di un’economia rigenerativa senza sprechi, in cui non si producono emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica è dissociata dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale. In un ambiente sano, che è alla base del benessere dei cittadini, la biodiversità prospera e il capitale naturale è protetto, ripristinato e valorizzato tramite modalità atte a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici e ad altri rischi ambientali. L’Unione definisce le tappe per garantire prosperità alle generazioni presenti e future a livello mondiale.

L’obiettivo prioritario a lungo termine dell’8o PAA per il 2050 è che i cittadini e le loro comunità locali vivano bene nel rispetto dei limiti del pianeta, all’interno di un’economia sostenibile senza sprechi, in cui non si producono emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica è dissociata dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale. In un ambiente sano, che è alla base del benessere e della salute dei cittadini, gli ecosistemi vengono migliorati, la biodiversità prospera e il capitale naturale è protetto, ripristinato e valorizzato tramite modalità atte a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici e ad altri rischi ambientali. L’8o PAA è inteso a rafforzare il collegamento tra la politica ambientale e la salute. Tutte le politiche dell’UE che promuovono la salute umana, un pianeta salubre, un’economia sana e una società in buona salute con opportunità per tutti devono essere basate su un approccio improntato a una vita sana. L’Unione definisce le tappe per garantire prosperità alle generazioni presenti e future a livello mondiale.

Motivazione

i)

Le molteplici politiche ambientali non sono rivolte solo ai singoli cittadini, ma anche alle comunità locali. ii) Data la situazione creata dalla pandemia di COVID-19, l’aspetto sanitario dovrebbe essere messo in maggior risalto. Occorre inoltre sottolineare il legame tra salute e ambiente, data l’importanza fondamentale che esso riveste. Gli enti locali e regionali possono osservare nelle loro comunità l’impatto che le politiche ambientali hanno sulla salute e sul benessere. iii) Anche il concetto di servizi ecosistemici è collegato a un ambiente salubre.

Emendamento 3

Articolo 2, paragrafo 2

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

L’8o PAA si articola in sei obiettivi tematici prioritari:

L’8o PAA si articola in sei obiettivi tematici prioritari:

a)

ridurre in modo irreversibile e graduale le emissioni di gas a effetto serra e aumentare l’assorbimento da pozzi naturali e di altro tipo nell’Unione al fine di realizzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 e conseguire la neutralità climatica entro il 2050, come stabilito nel regolamento (UE) …/…32;

a)

ridurre in modo continuo e graduale le emissioni di gas a effetto serra e aumentare l’assorbimento da pozzi naturali e di altro tipo o gli investimenti verdi che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 a livello unionale, nazionale, regionale e locale, al fine di realizzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 e conseguire la neutralità climatica entro il 2050, come stabilito nel regolamento (UE) …/…32;

b)

fare costanti progressi nel rafforzamento della capacità di adattamento, nel consolidamento della resilienza e nella riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici;

b)

porre l’attenzione sulla costante necessità di fare progressi , soprattutto a livello di regioni e aree locali vulnerabili, nel rafforzamento della capacità di adattamento, nel consolidamento della resilienza e nella riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici;

c)

progredire verso un modello di crescita rigenerativo che restituisca al pianeta più di quanto prenda, dissociando la crescita economica dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale e accelerando la transizione a un’economia circolare;

c)

progredire verso un modello di crescita sostenibile che restituisca al pianeta più di quanto prenda, dissociando la crescita economica dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale e accelerando la transizione a un’economia circolare;

d)

perseguire l’obiettivo «inquinamento zero» per un ambiente privo di sostanze tossiche (segnatamente per quanto riguarda l’aria, l’acqua e il suolo) e proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi ambientali e dagli effetti connessi;

d)

perseguire l’obiettivo «inquinamento zero» per un ambiente privo di sostanze tossiche (segnatamente per quanto riguarda l’aria, l’acqua e il suolo) e proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi ambientali e dagli effetti connessi;

e)

proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità e rafforzare il capitale naturale — in particolare l’aria, l’acqua, il suolo e le foreste, le acque dolci, le zone umide e gli ecosistemi marini;

e)

proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità e i servizi ecosistemici all’interno e all’esterno delle zone protette e rafforzare il capitale naturale — in particolare l’aria, l’acqua, il suolo e le foreste, le acque dolci, le zone umide e gli ecosistemi marini;

f)

promuovere la sostenibilità ambientale e ridurre le principali pressioni ambientali e climatiche connesse alla produzione e al consumo, in particolare nei settori dell’energia, dello sviluppo industriale, dell’edilizia e delle infrastrutture, della mobilità e del sistema alimentare.

f)

promuovere la sostenibilità ambientale e ridurre le principali pressioni ambientali e climatiche connesse alla produzione e al consumo, utilizzando strumenti quali, ad esempio, valutazioni dell’impatto ambientale e altre valutazioni del caso ed elaborando metodi e strumenti per il costante monitoraggio trasversale dell’impatto e il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali, in particolare nei settori dell’energia, dello sviluppo industriale, dell’edilizia e delle infrastrutture, della mobilità e del sistema alimentare.

Motivazione

i)

La riduzione delle emissioni atmosferiche potrebbe essere conseguita non solo mediante pozzi naturali e di altro tipo, ma anche con investimenti verdi e sostenibili. ii) Il rafforzamento della capacità di adattamento e della resilienza ai cambiamenti climatici interessa le zone più vulnerabili, come quelle costiere ecc. Pertanto, si potrebbe affermare che si tratta principalmente di una questione regionale e locale. iii) Per la maggior parte dei settori (ad esempio l’energia, l’industria, le infrastrutture ecc.) di cui alla lettera f) è necessario che il processo di autorizzazione ambientale sia rispettato. Questo processo può, in una certa misura, garantire che i relativi impianti e infrastrutture siano costruiti e funzionino in modo sostenibile. È pertanto fondamentale disporre di un meccanismo per il monitoraggio permanente e il continuo miglioramento delle loro prestazioni ambientali.

Emendamento 4

Articolo 3, paragrafo 1, lettera b)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

1.   Per raggiungere gli obiettivi prioritari dell’8o PAA occorrerà:

1.   Per raggiungere gli obiettivi prioritari dell’8o PAA occorrerà:

a)

… …

a)

… …

b)

rafforzare l’approccio integrato all’elaborazione e all’attuazione delle politiche, in particolare:

b)

rafforzare l’approccio integrato all’elaborazione e all’attuazione delle politiche, in particolare:

 

integrando gli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2 in tutte le pertinenti strategie, iniziative legislative e di altro tipo, programmi, investimenti e progetti a livello unionale, nazionale, regionale e locale in modo che essi e la loro attuazione non compromettano il conseguimento degli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2;

 

integrando gli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2 in tutte le pertinenti strategie, iniziative legislative e di altro tipo, programmi, investimenti e progetti a livello unionale, nazionale, regionale e locale in modo che essi e la loro attuazione non compromettano il conseguimento degli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2;

 

 

sviluppando pratiche e svolgendo attività che aiutino gli enti locali e regionali a conseguire i loro obiettivi;

 

 

intensificando la cooperazione tra la Commissione europea e il Comitato delle regioni nel quadro della piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale ed esaminando modalità che consentano di migliorare il dialogo e lo scambio di informazioni;

 

massimizzando i benefici derivanti dall’attuazione delle direttive 2014/52/UE e 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio;

 

massimizzando i benefici derivanti dall’attuazione delle direttive 2014/52/UE e 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio;

 

prestando particolare attenzione alle sinergie e ai possibili compromessi tra obiettivi economici, ambientali e sociali, al fine di assicurare che le esigenze di vitto, alloggio e mobilità dei cittadini siano soddisfatte in modo sostenibile senza lasciare indietro nessuno;

 

prestando particolare attenzione alle sinergie e ai possibili compromessi tra obiettivi economici, ambientali e sociali, al fine di assicurare che le esigenze di vitto, alloggio e mobilità dei cittadini siano soddisfatte in modo sostenibile senza lasciare indietro nessuno;

 

 

garantendo che il conseguimento dell’obiettivo prioritario a lungo termine per il 2050 di cui al paragrafo 1 dell’articolo 2 non comporti un aumento delle tasse, dei prezzi dell’energia e/o degli oneri normativi per i consumatori e le imprese d’Europa;

 

valutando regolarmente le politiche esistenti e preparando valutazioni d’impatto per le nuove iniziative sulla base di ampie consultazioni, che seguano procedure inclusive, informate, con responsabilità definite e semplici da attuare, e tenendo debitamente conto degli effetti che si prevede avranno sull’ambiente e sul clima;

 

valutando regolarmente le politiche esistenti e preparando valutazioni d’impatto per le nuove iniziative sulla base di ampie consultazioni, che seguano procedure inclusive, informate, con responsabilità definite e semplici da attuare, e tenendo debitamente conto degli effetti che si prevede avranno sull’ambiente e sul clima;

 

 

promuovendo iniziative di comunicazione a livello nazionale, regionale, locale e dell’UE, volte a sensibilizzare, soprattutto i giovani, sull’importanza e sui benefici di una corretta attuazione della politica ambientale, nonché sul suo valore aggiunto per i cittadini, le imprese e il pianeta, al fine di aumentare il senso di appropriazione e la partecipazione di tutte le parti interessate agli sforzi di attuazione;

Motivazione

i)

La piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale è stata creata nel 2012 e successivamente inclusa nel 7o PAA. Come indicato nella pagina web della piattaforma, la sua inclusione nel 7o PAA la colloca su basi solide e a lungo termine. Vista l’esperienza positiva fatta nel quadro della cooperazione, l’inclusione nell’8o PAA sarebbe un passo naturale che garantirebbe il proseguimento del sostegno a questo forum. ii) La comunicazione deve essere ulteriormente migliorata, e gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante in questo senso.

Emendamento 5

Articolo 3, paragrafo 1, lettera d)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

mobilitare investimenti sostenibili pubblici e privati, compresi i fondi e gli strumenti disponibili a titolo del bilancio dell’Unione, attraverso la Banca europea per gli investimenti e a livello nazionale;

mobilitare investimenti sostenibili pubblici e privati, compresi i fondi e gli strumenti disponibili a titolo del bilancio dell’Unione, attraverso la Banca europea per gli investimenti e a livello nazionale , garantendo le giuste sinergie, assicurando al tempo stesso che possano essere stanziati investimenti sufficienti al livello in cui sono maggiormente necessari e in cui sono impiegati nel modo più efficace, e facendo sì che le comunità locali e regionali dispongano di risorse adeguate per l’attuazione sul campo ;

Motivazione

In molti casi, le politiche ambientali vengono attuate con il forte coinvolgimento degli enti locali e regionali. È essenziale garantire che le comunità locali e regionali dispongano di risorse adeguate. Anche quando sono le autorità nazionali a essere responsabili dell’attuazione delle politiche, spesso i relativi impatti diretti e indiretti sul campo sono gestiti a livello locale e regionale.

Emendamento 6

Articolo 3, paragrafo 1, lettera e)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

eliminare gradualmente le sovvenzioni nocive per l’ambiente a livello dell’Unione e nazionale, fare il miglior uso possibile degli strumenti di mercato e degli strumenti di bilancio verdi , anche di quelli necessari a garantire una transizione socialmente equa, e sostenere le imprese e gli altri portatori di interessi nello sviluppo di pratiche contabili standardizzate per il capitale naturale;

eliminare gradualmente le sovvenzioni nocive per l’ambiente a livello dell’Unione e nazionale, fare il miglior uso possibile degli strumenti di mercato e degli strumenti di bilancio verdi e sostenere le imprese e gli altri portatori di interessi nello sviluppo di pratiche contabili standardizzate per il capitale naturale , garantendo al tempo stesso una transizione socialmente equa per tutte le regioni, tutte le città e tutti i comuni ;

Motivazione

Una transizione socialmente equa dovrebbe applicarsi a tutti gli strumenti, non solo a quelli di bilancio verdi, e riguardare tutte le regioni, le città e i comuni di ogni parte dell’UE.

Emendamento 7

Articolo 3, paragrafo 1, lettera f)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

assicurare che le politiche e le azioni in campo ambientale si basino sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili e rafforzare la base di conoscenze ambientali e la loro diffusione, anche attraverso la ricerca, l’innovazione, la promozione delle competenze verdi e l’ulteriore sviluppo della contabilità ambientale e degli ecosistemi;

assicurare che le politiche e le azioni in campo ambientale, a livello unionale, nazionale, regionale e locale, si basino sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili e rafforzare la base di conoscenze ambientali e la loro diffusione, anche attraverso la ricerca, l’innovazione, la promozione delle competenze verdi e l’ulteriore sviluppo della contabilità ambientale e degli ecosistemi; promuovere inoltre il costante miglioramento delle conoscenze scientifiche sulla base di indicatori comparabili anche a livello regionale, in modo da poter adottare decisioni informate;

Motivazione

La modifica proposta sottolinea il ruolo fondamentale di tutti i livelli di governance ed è intesa a migliorare la capacità di valutare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi generali dell’8o PAA a tutti i livelli, anche sulla base di indicatori a livello regionale.

Emendamento 8

Articolo 3, paragrafo 1 — aggiungere una nuova lettera h) dopo la lettera g)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

h)

garantire la piena partecipazione degli enti locali e regionali e la cooperazione con essi in tutte le dimensioni della politica ambientale, attraverso un approccio di governance collaborativa e multilivello;

Motivazione

La modifica proposta dovrebbe contribuire a rafforzare l’elaborazione e l’attuazione delle politiche.

Emendamento 9

Articolo 3, paragrafo 1 — aggiungere una nuova lettera j) dopo la lettera i)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

j)

promuovere i vantaggi derivanti dall’8o PAA a livello locale e regionale in quanto parte essenziale di un’attuazione efficace ed efficiente della politica ambientale dell’UE, come indicato nello strumento di riesame dell’attuazione delle politiche ambientali;

Motivazione

È importante comunicare e promuovere i vantaggi derivanti dall’8o PAA al fine di aumentare il tasso di attuazione delle politiche ambientali.

Emendamento 10

Articolo 3, paragrafo 2

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

Per raggiungere gli obiettivi prioritari dell’8o PAA occorrerà mobilitare un ampio sostegno coinvolgendo i cittadini, le parti sociali e gli altri portatori di interessi e incoraggiare la cooperazione tra le autorità nazionali, regionali e locali , nelle zone urbane e rurali, nell’elaborazione e nell’attuazione di strategie, politiche o normative connesse all’8o PAA.

Per raggiungere gli obiettivi prioritari dell’8o PAA occorrerà mobilitare un ampio sostegno coinvolgendo i cittadini, le parti sociali e gli altri portatori di interessi e incoraggiare la cooperazione tra le autorità nazionali, regionali e locali nell’elaborazione e nell’attuazione di strategie, politiche o normative connesse all’8o PAA. L’UE promuoverà un approccio globale basato sul territorio e orientato alle singole zone, che tenga conto delle sfide e dei punti di forza specifici di tutte le tipologie di comunità, come le zone urbane e rurali, ma anche quelle costiere, montane, insulari, arcipelagiche e ultraperiferiche. Tale approccio terrà conto delle interazioni tra le comunità e le aree circostanti, e in particolare l’entroterra delle aree urbane.

Motivazione

Gli enti locali e regionali dell’UE rientrano in tipologie diverse, ciascuna di esse con sfide e punti di forza propri. Le politiche ambientali presentano spesso una forte componente territoriale che deve essere adattata alla situazione specifica sul campo. Il 7o PAA si concentra principalmente sulla dimensione urbana, mentre nella proposta relativa all’8o PAA sono menzionate soltanto le zone urbane e rurali. Affinché le politiche ambientali dell’UE possano essere attuate con efficacia bisogna porre al centro dell’attenzione la ricca complessità delle comunità dell’UE.

Emendamento 11

Articolo 4

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

1.   La Commissione, con il sostegno dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, valuta e riferisce periodicamente in merito ai progressi compiuti dall’Unione e dagli Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2, tenendo conto delle condizioni favorevoli al loro conseguimento definite all’articolo 3.

1.   La Commissione, con il sostegno dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, valuta e riferisce periodicamente in merito ai progressi compiuti dall’Unione e dagli Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi prioritari di cui all’articolo 2, tenendo conto delle condizioni favorevoli al loro conseguimento definite all’articolo 3.

2.   La valutazione di cui al paragrafo 1 rispecchia gli ultimi sviluppi per quanto riguarda la disponibilità e la pertinenza di dati e indicatori, basandosi sui dati disponibili negli Stati membri e a livello di Unione, in particolare quelli gestiti dall’Agenzia europea dell’ambiente e dal sistema statistico europeo. Tale valutazione lascia impregiudicati i quadri e gli esercizi di monitoraggio, comunicazione e governance esistenti in materia di politica ambientale e climatica.

2.   La valutazione di cui al paragrafo 1 rispecchia gli ultimi sviluppi per quanto riguarda la disponibilità e la pertinenza di dati e indicatori, basandosi sui dati disponibili negli Stati membri e a livello di Unione, in particolare quelli gestiti dall’Agenzia europea dell’ambiente e dal sistema statistico europeo. Tale valutazione lascia impregiudicati i quadri e gli esercizi di monitoraggio, comunicazione e governance esistenti in materia di politica ambientale e climatica.

3.   L’Agenzia europea dell’ambiente e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche sostengono la Commissione nel migliorare la disponibilità e la pertinenza dei dati e delle conoscenze, in particolare procedendo a:

3.   L’Agenzia europea dell’ambiente e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche sostengono la Commissione nel migliorare la disponibilità e la pertinenza dei dati e delle conoscenze, in particolare procedendo a:

a)

raccogliere, trattare e comunicare elementi di prova e dati con moderni strumenti digitali;

a)

raccogliere, trattare e comunicare elementi di prova e dati con moderni strumenti digitali;

b)

colmare le lacune nei dati di monitoraggio;

b)

colmare le lacune nei dati di monitoraggio;

c)

realizzare analisi sistemiche e pertinenti per le politiche e contribuire all’attuazione degli obiettivi strategici a livello nazionale e di Unione ;

c)

realizzare analisi sistemiche e pertinenti per le politiche e contribuire all’attuazione degli obiettivi strategici a livello unionale, nazionale , regionale e locale ;

d)

integrare i dati sull’impatto ambientale, sociale ed economico e sfruttare appieno altri dati disponibili, come quelli forniti da Copernicus;

d)

integrare i dati sull’impatto ambientale, sociale ed economico e sfruttare appieno altri dati disponibili, come quelli forniti da Copernicus;

e)

migliorare ulteriormente l’accesso ai dati attraverso i programmi dell’Unione;

e)

migliorare ulteriormente l’accesso ai dati attraverso i programmi dell’Unione;

f)

assicurare la trasparenza e l’assunzione di responsabilità;

f)

migliorare la disponibilità e l’interoperabilità dei dati a livello locale e regionale;

g)

aiutare la società civile, le autorità pubbliche, i cittadini, i partner sociali e il settore privato a individuare i rischi climatici e ambientali e ad adottare misure per prevenirli, attenuarli e adattarsi ad essi, nonché promuovere il loro impegno a colmare le lacune in termini di conoscenze.

g)

assicurare la trasparenza e l’assunzione di responsabilità;

 

h)

aiutare la società civile, le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale , i cittadini, i partner sociali e il settore privato a individuare i rischi climatici e ambientali e ad adottare misure per prevenirli, attenuarli e adattarsi ad essi, nonché promuovere il loro impegno a colmare le lacune in termini di conoscenze;

i)

promuovere interazioni ambientali positive tra le zone urbane, periurbane e rurali, in linea con l’OSS 11 ( « Città e comunità sostenibili »).

4.   La Commissione esamina periodicamente le esigenze in termini di dati e conoscenze a livello nazionale e di Unione, valutando contestualmente la capacità dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche di svolgere le funzioni di cui al paragrafo 3.

4.   La Commissione esamina periodicamente le esigenze in termini di dati e conoscenze a livello nazionale e di Unione e, se necessario, a livello regionale e locale , valutando contestualmente la capacità dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche di svolgere le funzioni di cui al paragrafo 3.

Motivazione

Gli enti locali e regionali svolgono un ruolo importante nell’attuazione della politica ambientale sul campo. L’istituzione del nuovo quadro di monitoraggio dovrebbe tenere conto di questi livelli di governance e anche fornire dati al fine di sostenere l’attuazione nelle comunità locali e regionali.

II.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore l’8o PAA, che definisce un approccio strategico per le politiche ambientali e climatiche fino al 2030 e mantiene una visione a lungo termine all’orizzonte del 2050 per vivere bene entro i limiti del nostro pianeta, ponendo l’accento su una migliore attuazione e un più efficace monitoraggio;

2.

chiede che l’8o PAA svolga un forte ruolo complementare al Green Deal europeo e sostenga la ripresa verde dell’UE attraverso il suo orientamento a lungo termine e i suoi obiettivi prioritari in materia ambientale;

3.

chiede che la mancanza di misure concrete nell’8o PAA, a differenza di quelli che l’hanno preceduto, non costituisca un precedente per i futuri PAA; sottolinea che le misure previste nel Green Deal attinenti agli obiettivi prioritari dell’8o PAA valido fino al 2030 coprono un arco temporale che si estende solo fino al 2024; chiede a tale riguardo che nell’8o PAA siano chiarite le modalità di definizione, nel quadro della sua revisione di medio termine, delle nuove misure eventualmente necessarie per raggiungere i suoi obiettivi prioritari;

4.

si compiace che nell’8o PAA si individui come priorità fondamentale un’attuazione più efficace ed efficiente; esorta pertanto ad adottare strumenti e risorse adeguati, nonché approcci innovativi che consentano agli enti locali e regionali di mettere a punto soluzioni su misura per migliorare l’attuazione delle politiche ambientali sul campo;

5.

sottolinea che i problemi di attuazione non possono essere risolti soltanto con ulteriori normative. Per raggiungere i valori obiettivo e gli standard, sono necessari anche meccanismi di sostegno, nuovi approcci e strumenti innovativi;

6.

sottolinea il ruolo positivo della piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale tra la Commissione europea e il Comitato europeo delle regioni e osserva che il suo inserimento nel 7o PAA le ha conferito una solida base a lungo termine; chiede che l’8o PAA rafforzi ulteriormente tale piattaforma istituita dalla commissione ENVE e dalla DG Ambiente al fine di promuovere un dialogo e raccogliere informazioni sulle sfide e le soluzioni locali e regionali nell’applicazione del diritto ambientale dell’UE;

7.

invita a rafforzare la base di conoscenze ambientali, sfruttando il potenziale offerto dalle tecnologie digitali e dei dati, e ad aumentare il ricorso a soluzioni basate sulla natura e all’innovazione sociale per migliorare l’attuazione;

8.

sottolinea che la politica ambientale settoriale tradizionale è in gran parte inefficace e che pertanto, per il rafforzamento di tale politica, l’8o PAA dovrebbe creare un approccio integrato, affrontare la natura multiforme delle sfide ambientali, generare sinergie ed evitare incongruenze tra:

a)

il livello di ambizione, i tempi, le procedure di attuazione e gli strumenti delle diverse politiche in materia di ambiente, energia e clima;

b)

il livello di ambizione e i tempi di allineamento ai valori limite delle normative ambientali dell’UE e quelli delle politiche per la riduzione delle emissioni alla fonte;

9.

fa rilevare la sfasatura tra l’adozione dell’8o PAA e il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 e ribadisce che il processo decisionale relativo ai futuri PAA dovrebbe essere allineato al calendario del QFP;

10.

osserva che la raccolta, il trattamento e lo sfruttamento efficaci dei dati sullo stato dell’ambiente sono essenziali per conseguire gli obiettivi fissati. Le pratiche, tuttavia, sono ancora molto differenti fra loro e spesso rudimentali, e una parte eccessiva del lavoro viene svolta da esseri umani, in particolare a livello locale e regionale. Il CdR sottolinea pertanto la necessità di attività di sviluppo e di investimenti in tutta l’UE, attraverso i quali il necessario trattamento dei dati possa essere effettuato in modo uniforme, ponendo l’accento sulla compatibilità e utilizzando i flussi automatizzati di dati e le interfacce aperte;

11.

ritiene che il principio «non nuocere», oltre a essere un approccio per una vita sana, dovrebbe guidare i piani per la ripresa e la resilienza al fine di garantire l’integrazione e la coerenza delle politiche;

12.

chiede la piena integrazione delle politiche ambientali e climatiche, come pure delle politiche che consentono di realizzare un’economia circolare, nelle azioni economiche, sociali e di bilancio dell’UE, e ricorda che gli sforzi per una ripresa verde dovrebbero tenere conto delle disparità e delle sfide territoriali e garantire che nessuna comunità sia lasciata indietro;

13.

rinnova la sua richiesta di un approccio globale basato sul territorio od orientato alle singole zone quale modo migliore per far sì che vivere tutti in modo sano diventi una realtà in linea con le caratteristiche specifiche del luogo o della zona in questione, compresa la diversità bioculturale;

14.

plaude all’impegno a favore di una strategia di ripresa basata sul Green Deal europeo e conferma la propria posizione secondo cui le sfide in materia di ambiente, clima e transizione richiedono cospicui investimenti e innovazione nelle infrastrutture verdi e blu a tutti i livelli di governance;

15.

chiede investimenti ambiziosi in settori verdi fondamentali (ad esempio, i progetti in materia di energie rinnovabili, l’economia circolare e il passaggio a mezzi di trasporto ecologici) necessari per rafforzare la resilienza e generare crescita e occupazione in una società equa, inclusiva, basata sulla solidarietà e sulla sostenibilità, e sottolinea le molteplici tipologie di benefici che tali investimenti producono per l’economia come pure per la salute e il benessere delle persone. Gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante nella ripresa e, se necessario, dovrebbero essere coinvolti nella pianificazione e nell’esecuzione di tali investimenti;

16.

sottolinea che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo fondamentale nel coinvolgere i cittadini, le imprese, i centri di ricerca, il mondo accademico e le parti interessate locali nella definizione e nell’attuazione delle politiche ambientali;

17.

chiede un quadro di governance multilivello ben funzionante, e sollecita tutti i livelli di governance a promuovere la cooperazione interamministrativa, interregionale, intercomunale e transfrontaliera ai fini dell’attuazione dell’8o PAA;

18.

osserva che sono necessari maggiori ricerche, dati e conoscenze per affrontare sfide ambientali specifiche e cogliere le opportunità in diversi tipi di comunità locali e regionali, tenendo conto dello spopolamento delle zone rurali, dell’invecchiamento della popolazione e dei divari regionali, e sottolinea la necessità che tali dati e conoscenze siano pubblicamente disponibili e facilmente accessibili;

19.

segnala la necessità di disporre di un maggior numero di dati a livello locale, anche raccolti direttamente presso i cittadini o gli organismi privati che sviluppano progetti verdi (ad esempio, in materia di suolo, acqua, osservazione degli uccelli, habitat ecc.), e chiede la cooperazione tra la Commissione europea e gli enti locali e regionali per l’acquisizione di dati a livello locale, necessaria ai fini di una migliore attuazione del PAA;

20.

sostiene la creazione di un nuovo quadro di monitoraggio che tenga debitamente conto dei quadri esistenti, come il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali, e raccomanda di essere coinvolto, insieme agli enti locali e regionali, nel processo di consultazione volto a definire gli indicatori chiave necessari a garantire che la dimensione locale e regionale sia adeguatamente presa in considerazione;

21.

chiede un impegno costante per rafforzare il monitoraggio ambientale (ad esempio, in materia di biodiversità, inquinamento zero, ambiente privo di sostanze tossiche, un’economia circolare riveduta), collegandolo a strumenti di monitoraggio trasversale (ad esempio, obiettivi di sviluppo sostenibile, quadro di controllo della resilienza ecc.) e istituendo indicatori principali (ad esempio, in materia di economia circolare, clima ed energia, ambiente privo di sostanze tossiche, biodiversità, inquinamento zero, pressioni, riesame dell’attuazione delle politiche ambientali — indicatori di attuazione ecc.) sulla base di principi generali, quali garanzia della qualità, equilibrio, applicabilità, definizione delle priorità, flessibilità, tempi e periodicità;

22.

chiede che il nuovo quadro di monitoraggio si basi, per quanto possibile, sugli strumenti e sugli indicatori di monitoraggio esistenti nel settore della politica ambientale e della governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima, e riunisca gli obblighi specifici in materia di presentazione delle relazioni in modo da evitare, in linea di principio, duplicazioni di lavoro e limitare gli oneri amministrativi;

23.

rileva che l’attuazione dell’8o PAA può essere accelerata da iniziative quali il Green City Accord o l’Anno europeo delle città più verdi proclamato per il 2022, dall’agenda urbana nonché da azioni volontarie come il Patto dei sindaci per il clima e l’energia e l’Osservatorio della mobilità urbana, e sottolinea che tali iniziative dovrebbero pertanto essere ulteriormente promosse;

24.

raccomanda un maggiore impegno nell’educazione ambientale e nei progetti per i giovani al fine di accrescere la consapevolezza ambientale;

25.

riconosce che la piena attuazione di molte politiche ambientali può essere raggiunta solo con il pieno impegno dei cittadini nelle azioni quotidiane;

26.

riconosce che occorre prestare maggiore attenzione alle interrelazioni tra le zone urbane e gli attori rurali come pure al fatto che le tipologie geografiche come le zone montane, insulari, costiere, le regioni ultraperiferiche ecc. presentano un enorme potenziale per lo sviluppo di investimenti verdi (ad esempio, progetti in materia di energie rinnovabili);

27.

richiama l’attenzione sugli impegni assunti dalle regioni vulnerabili, comprese quelle ad alta intensità di carbone e carbonio, nonché dalle regioni ultraperiferiche che mirano a conseguire la decarbonizzazione entro il 2040; chiede pertanto di sostenere gli sforzi compiuti da queste regioni per accelerare le proprie strategie di cambiamento globale, consentendo loro di diventare laboratori e banchi di prova degli ostacoli che dovranno essere affrontati per raggiungere gli obiettivi in questo campo;

28.

concorda con il considerando 19 della proposta di PAA, secondo cui gli obiettivi del piano non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri da soli. La proposta, nella sua forma attuale, non sembra dare adito ad alcuna osservazione concernente la conformità al principio di sussidiarietà o a quello di proporzionalità;

29.

sostiene il potenziamento del sistema dell’UE di accesso alla giustizia e accoglie con favore le modifiche proposte alla convenzione di Aarhus (1); sottolinea la necessità di rafforzare il sistema dell’UE sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale; invita la Commissione a promuovere un dialogo con il CdR e gli enti locali e regionali per garantire che le comunità locali dispongano di canali adeguati per l’accesso alla giustizia e possano contribuire pienamente a migliorare l’attuazione della politica ambientale dell’UE;

30.

propone di valutare la possibilità di istituire una rete di «ambasciatori» nell’ambito della piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale al fine di promuovere l’attuazione della legislazione ambientale a tutti i livelli di governance, in una forma che sia compatibile e complementare con le iniziative esistenti, come lo strumento tra pari TAIEX (assistenza tecnica e scambio di informazioni), il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali (EIR), il Green City Accord e il processo biogeografico di Natura 2000.

Bruxelles, 5 febbraio 2021

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  I testi e ulteriori informazioni sono disponibili nel seguente comunicato stampa: https://ec.europa.eu/environment/news/commission-proposes-improve-public-scrutiny-eu-acts-related-environment-2020-10-14_en.