11.1.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 10/27


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 168/2013 per quanto riguarda le misure specifiche concernenti i veicoli di fine serie della categoria L in risposta alla pandemia di COVID-19»

[COM(2020) 491 final — 2020/0251 (COD)]

(2021/C 10/04)

Relatore:

Christophe LEFÈVRE

Consultazione

Consiglio, 14.9.2020

Parlamento europeo, 14.9.2020

Base giuridica

Articolo 114 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Decisione dell’Ufficio di presidenza

15.9.2020

Adozione in sessione plenaria

29.10.2020

Sessione plenaria n.

555

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

220/3/18

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il CESE ha esaminato la proposta di regolamento in oggetto, presentata dalla Commissione europea, che, in considerazione del blocco quasi totale delle vendite di motocicli causato nel 2020 dalla crisi della COVID-19, consentirebbe ai costruttori di smaltire, anche dopo il 1o gennaio 2021, le scorte di motocicli Euro 4 che erano in giacenza alla data del 15 marzo 2020.

1.2.

A decorrere da tale scadenza, ossia con l’entrata in vigore, il 1o gennaio 2021, della norma obbligatoria Euro 5, era prevista una restrizione della possibilità di vendere l’intera giacenza di veicoli più inquinanti rispetto ai veicoli Euro 5.

1.3.

Il CESE osserva che l’attuazione iniziale dell’obbligo di vendere motocicli conformi alle norme Euro 5 e la cessazione della produzione di veicoli Euro 4 non sono in alcun modo rimesse in discussione dalla proposta in esame.

1.4.

Il CESE sostiene la proposta di regolamento in quanto rappresenta una misura adeguata ed equilibrata per contrastare l’impatto economico della crisi della COVID-19 e la costosa demolizione delle giacenze di veicoli Euro 4.

1.5.

La proposta contempera l’esigenza di garantire il corretto funzionamento del mercato interno, gravemente perturbato dalla COVID-19, al proseguimento degli sforzi volti a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada.

2.   Contenuto della proposta della Commissione

2.1.

La pandemia di COVID-19 ha colpito il settore dei motocicli, causando, attraverso le misure di confinamento, un calo significativo della domanda e un aumento delle giacenze di veicoli, giacché il 60 % delle vendite annuali ha luogo tra marzo e luglio. Tale crisi ha inciso sulla capacità dei costruttori di rispettare alcune delle scadenze imposte dal regolamento (UE) n. 168/2013 (1) del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013.

2.2.

Conformemente a tale regolamento, il 1o gennaio 2021 si applicherà la fase Euro 5 relativa alle emissioni inquinanti, il che significa che a decorrere da tale data solo i veicoli conformi alle prescrizioni Euro 5 potranno essere immessi sul mercato dell’Unione.

2.3.

Le disposizioni di detto regolamento (UE) relative alla commercializzazione di veicoli di fine serie della categoria L consentono ai costruttori di immettere sul mercato una parte limitata delle scorte di veicoli la cui omologazione UE, ai fini dell’entrata in circolazione, non è più valida.

2.4.

Tale regolamento prevede lo smaltimento delle scorte alle condizioni di «fine serie», limitandolo tuttavia, in ciascuno Stato membro, a un massimo del 10 % del numero medio di veicoli venduti nei due anni precedenti, oppure a 100 veicoli. Tuttavia dalle stime del settore risulta che a marzo 2020 fossero in giacenza circa 553 700 veicoli Euro 4.

Tenuto conto della riduzione del 98 % delle vendite e del numero di veicoli in giacenza, le attuali disposizioni in materia di fine serie non costituiscono un meccanismo adeguato per far fronte alla situazione.

2.5.

La proposta in esame mira a introdurre una deroga che consenta ai costruttori di immettere sul mercato, esclusivamente nel 2021, veicoli di fine serie Euro 4 in giacenza al 15 marzo 2020, in numero superiore a quello previsto dal regolamento originario.

2.6.

Se da un lato la proposta posticiperà il blocco della vendita di veicoli che inquinano più di quelli di nuova generazione, dall’altro, tale flessibilità sarà limitata ai veicoli già prodotti al momento del confinamento. Essa consente inoltre di evitare l’inutile rottamazione di veicoli che, se non fosse subentrata la crisi, sarebbero stati immessi sul mercato. La proposta non rinvierà l’entrata in vigore, il 1o gennaio 2021, della fase Euro 5 per tutti i veicoli nuovi.

3.   Osservazioni generali

3.1.

Il CESE ribadisce il proprio sostegno a tutte le iniziative volte a ridurre le emissioni inquinanti e a migliorare la qualità dell’aria e, in particolare, a integrare le norme in materia di emissioni, note come norme Euro, nel settore dei trasporti. È essenziale limitare le emissioni di agenti inquinanti quali il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto, gli idrocarburi e le microparticelle.

3.2.

Nel parere sulla proposta di regolamento relativo all’omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli e alla vigilanza del mercato (2), adottato all’unanimità il 19 gennaio 2011, il CESE aveva accolto con favore il calendario proposto dalla Commissione europea (3) per l’introduzione delle nuove fasi ambientali Euro.

3.3.

Il CESE riconosce che la pandemia di COVID-19 rappresenta una sfida importante per la grande maggioranza dei settori economici europei e in particolare per i mercati con un andamento stagionale, come la vendita di motocicli, che sono stati particolarmente colpiti dalle misure di contenimento introdotte proprio durante l’alta stagione.

3.4.

Questa situazione non ha consentito ai costruttori di vendere un quantitativo soddisfacente di veicoli Euro 4, la cui validità scade il 31 dicembre 2020. Il CESE ritiene che le disposizioni relative ai veicoli di fine serie, nella loro attuale formulazione, non forniranno all’industria dei motocicli un sostegno tale da attenuare l’impatto economico della crisi.

3.5.

Il CESE ritiene pertanto necessario trovare una soluzione adeguata alle difficoltà incontrate dal settore motociclistico, contemperando l’esigenza di vendere i veicoli in giacenza dal 15 marzo 2020 all’importante necessità di non ritardare l’entrata in vigore della norma Euro 5 a partire dal 1o gennaio 2021.

3.6.

Il CESE è pertanto favorevole all’introduzione di disposizioni specifiche per i veicoli di categoria L di fine serie per il 2021, perché ritiene si tratti di una misura adeguata ed equilibrata per garantire il corretto funzionamento del mercato interno assicurando nel contempo il proseguimento degli sforzi volti a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada.

Bruxelles, 29 ottobre 2020

La presidente del Comitato economico e sociale europeo

Christa SCHWENG


(1)  Regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013, relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli.

(2)  COM(2010) 542 final; Parere del CESE: GU C 84 del 17.3.2011, pag. 30.

(3)  Cfr. la nota 2.