30.9.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 327/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI

Conti annuali consolidati dell’Unione europea per l’esercizio 2018

(2019/C 327/01)

INDICE

PREMESSA 2
QUADRO POLITICO E FINANZIARIO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL’UNIONE EUROPEA 3
NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTIone per competenza, basate sui principi contabili internazionali per il settore pubb CONSOLIDATI 9
FATTI SALIENTI DELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2018 10
STATI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE 12
STATO PATRIMONIALE 13
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO 14
RENDICONTO FINANZIARIO 15
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO 16
NOTE DEGLI STATI CONSOLIDATI 17
DISCUSSIONE E ANALISI DEGLI STATI FINANZIARI 90
RELAZIONE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE 104
GLOSSARIO 159
ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI 163

PREMESSA

Sono lieto di presentare i conti annuali dell’Unione europea — Esercizio 2018. Offrono una panoramica completa delle finanze dell’UE e dell’esecuzione del bilancio UE per l’ultimo esercizio finanziario, comprese informazioni su passività potenziali, impegni finanziari e altre obbligazioni dell’Unione. I conti, che riflettono la natura pluriennale delle attività dell’Unione, offrono spiegazioni sui principali dati finanziari e sulla loro evoluzione. I conti annuali consolidati dell’Unione europea sono parte integrante del pacchetto di relazioni integrate in materia finanziaria e di responsabilità della Commissione e costituiscono una parte essenziale del nostro sistema altamente sviluppato di contabilità finanziaria.

Nonostante le sue dimensioni relativamente modeste, il bilancio dell’UE fa una grande differenza per milioni di europei. Esso integra i bilanci nazionali e sostiene le priorità politiche laddove ha un reale valore aggiunto e dove può produrre risultati nel modo più efficiente.

Il 2018 è stato il quinto anno dell’attuale quadro finanziario pluriennale; tutti i programmi finanziari sono pienamente operativi. L’esecuzione del bilancio dell’UE ha registrato complessivamente 173,1 miliardi di EUR in stanziamenti di impegno e 156,7 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento. Per tutto l’anno, il bilancio dell’UE ha continuato a fornire la nostra risposta alle sfide derivanti da un ambiente geopolitico complesso, garantendo al contempo investimenti strategici e una crescita sostenibile in Europa.

Quasi la metà dei fondi è stata destinata a stimolare la crescita, l’occupazione e la competitività. Sono stati stanziati finanziamenti per la ricerca e l’innovazione nell’ambito di Orizzonte 2020, per le piccole e medie imprese nell’ambito del programma COSME o per l’istruzione nell’ambito di Erasmus+. Anche il Fondo europeo per gli investimenti strategici, il meccanismo per collegare l’Europa e i Fondi strutturali e d’investimento europei hanno svolto tutti un ruolo importante. Vi invito a scoprire le storie dietro molti investimenti dell’UE sul portale «InvestEU» (https://europa.eu/investeu/home_it).

Il bilancio dell’UE ha offerto un forte sostegno anche in altri settori prioritari come l’approccio globale dell’UE in materia di migrazione, l’Unione della sicurezza e l’azione esterna dell’UE e ha permesso all’Unione di svolgere un ruolo forte al di là delle nostre frontiere in un periodo di turbolenza nei paesi vicini, nonché ha contribuito al raggiungimento di obiettivi strategici trasversali relativi ai cambiamenti climatici e alla biodiversità. Nel 2018 l’importo stanziato per l’integrazione della dimensione climatica è stato di oltre 32 miliardi di EUR, pari al 20 % del bilancio totale.

Infine, è stato garantito un sostegno costante alla promozione di una crescita sostenibile e alla conservazione delle risorse naturali europee attraverso la politica agricola comune, la politica comune della pesca e le attività in ambito climatico e ambientale nel contesto del programma LIFE.

I conti annuali consolidati dell’Unione europea sono elaborati conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico. Per garantire il rispetto di tali principi, la Commissione migliora costantemente le proprie norme e procedure, oltre alla struttura e all’agilità organizzative. La presentazione di relazioni coerenti ed efficaci aumenta la responsabilità della spesa dell’UE, non solo ai fini della conformità giuridica, poiché contribuisce a interessare i cittadini e le altre parti interessate e a mantenere viva la loro fiducia nei confronti dell’Unione europea.

Günther H. OETTINGER

Commissario per il bilancio e le risorse umane

QUADRO POLITICO E FINANZIARIO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL’UNIONE EUROPEA

L’Unione europea (UE) è un’unione cui gli Stati membri hanno attribuito competenze per realizzare obiettivi comuni. L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata da pluralismo, non discriminazione, tolleranza, giustizia, solidarietà e parità tra uomini e donne.

1.   QUADRO POLITICO E FINANZIARIO

Trattati UE

Gli obiettivi e i principi generali che guidano l’Unione e le istituzioni europee sono definiti nei trattati. L’Unione e le istituzioni dell’UE possono agire solo nei limiti delle competenze attribuite dai trattati per raggiungere gli obiettivi da questi stabiliti, e devono farlo in conformità dei principi (1) di sussidiarietà e proporzionalità. Per conseguire i suoi obiettivi e attuare le sue politiche, l’Unione si dota dei necessari mezzi finanziari. La Commissione è responsabile dell’attuazione degli obiettivi in collaborazione con gli Stati membri e conformemente al principio della sana gestione finanziaria.

L’UE persegue gli obiettivi stabiliti dal trattato con una serie di strumenti, uno dei quali è il bilancio dell’UE. Essa può anche, ad esempio, presentare proposte legislative o perseguire strategie politiche.

Le priorità politiche della Commissione

Le priorità politiche della Commissione sono definite negli orientamenti politici stabiliti dal presidente della Commissione. Tali orientamenti forniscono una tabella di marcia per l’azione della Commissione che è pienamente coerente e compatibile con Europa 2020 in quanto strategia di crescita a lungo termine dell’UE.

LE 10 PRIORITÀ

Il rilancio dell’occupazione, della crescita e degli investimenti.

Una politica commerciale equilibrata e lungimirante per gestire correttamente la globalizzazione.

Un mercato unico del digitale connesso.

Uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali basato sulla reciproca fiducia.

Un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici.

Verso una nuova politica della migrazione.

Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida.

Un ruolo più incisivo dell’Europa a livello mondiale.

Un’Unione economica e monetaria (UEM) più profonda e più equa.

Un’Unione di cambiamento democratico.

Strategia Europa 2020

La strategia Europa 2020, approvata nel 2010 dai capi di Stato o di governo degli Stati membri dell’UE, ha definito una strategia decennale per l’occupazione e la crescita per l’UE (2). La strategia presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nonché cinque obiettivi principali per l’UE.

Il bilancio dell’UE è una delle leve a disposizione dell’UE per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. Un ampio ventaglio di azioni è attuato a livello nazionale, dell’UE e internazionale per conseguire risultati concreti in relazione alla strategia Europa 2020.

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (3)

Lo sviluppo sostenibile è da tempo al centro del progetto europeo. I trattati dell’UE riconoscono la dimensione economica, sociale e ambientale di tale progetto, che dovrebbero essere affrontate insieme. L’UE è impegnata a favore di uno sviluppo che soddisfi i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il bilancio dell’UE svolge un ruolo fondamentale nell’ambito di numerose sfide legate alla sostenibilità, che spaziano dalla disoccupazione giovanile all’invecchiamento della popolazione, ai cambiamenti climatici, all’inquinamento, all’energia sostenibile e alla migrazione. L’attuale Commissione tiene conto dello sviluppo sostenibile in progetti trasversali fondamentali, nonché in politiche e iniziative settoriali.

Le politiche finanziate dal bilancio dell’UE sono attuate conformemente al quadro finanziario pluriennale (QFP) e alla corrispondente legislazione di settore che definisce i programmi di spesa.

Quadro finanziario pluriennale e programmi di spesa

Il quadro finanziario pluriennale traduce le priorità politiche dell’UE in termini finanziari per un periodo sufficientemente lungo per essere efficace e per offrire ai beneficiari dei fondi dell’UE e alle autorità nazionali di cofinanziamento una visione coerente a lungo termine. Fissa importi massimi annui (massimali) della spesa dell’UE, nel suo complesso e per le principali categorie di spesa (rubriche). La somma dei massimali di tutte le rubriche corrisponde al massimale totale degli stanziamenti di impegno. Il quadro finanziario pluriennale è adottato all’unanimità e sancisce l’accordo di tutti gli Stati membri a favore del rispetto degli obiettivi e dei livelli di spesa stabiliti (livello massimo di impegni di bilancio e pagamenti), con il consenso del Parlamento europeo.

Accordo interistituzionale

Il quadro finanziario pluriennale è integrato dall’accordo interistituzionale (4), un accordo politico siglato tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. L’obiettivo di tale accordo, adottato nel 2013 in conformità dell’articolo 295 del TFUE, è dare applicazione alla disciplina di bilancio e migliorare lo svolgimento della procedura annuale di bilancio e la cooperazione interistituzionale in materia di bilancio, nonché garantire una sana gestione finanziaria.

Bilancio annuale

Il bilancio annuale è predisposto dalla Commissione e di norma approvato a metà dicembre dal Parlamento europeo e dal Consiglio, secondo la procedura di cui all’articolo 314 del TFUE. Secondo il principio dell’equilibrio di bilancio, il totale dei proventi dell’esercizio deve essere uguale al totale delle spese (stanziamenti di pagamento).

Le principali fonti di finanziamento dell’UE sono le entrate provenienti dalle risorse proprie, integrate da altre entrate. Tre sono le categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali (ossia i dazi doganali e i contributi zucchero), la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL). Le altre entrate, derivanti dalle attività dell’UE (ad esempio, le ammende in materia di concorrenza), rappresentano di norma meno del 10 % delle entrate totali. L’importo complessivo delle risorse proprie necessario per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le altre entrate. Nell’attuale QFP l’importo totale delle risorse proprie non può superare l’1,20 % della somma dei redditi nazionali lordi (RNL) degli Stati membri.

Le spese operative dell’UE coprono le varie rubriche del quadro finanziario pluriennale e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. L’esecuzione del bilancio dell’UE avviene secondo tre modalità di gestione:

Gestione concorrente: tale metodo prevede che i compiti di esecuzione del bilancio siano delegati agli Stati membri. Circa il 75 % delle spese rientra in questa categoria, che comprende settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali.

Gestione diretta: in questo caso l’esecuzione del bilancio è affidata direttamente ai servizi della Commissione.

Gestione indiretta: si riferisce ai casi in cui la Commissione conferisce i compiti di esecuzione del bilancio a soggetti terzi, quali le agenzie di regolamentazione dell’Unione oppure organizzazioni internazionali.

Regolamento finanziario

Il regolamento finanziario (5) applicabile al bilancio generale è un atto centrale nel quadro normativo delle finanze dell’UE che definisce le regole finanziarie dell’UE applicabili al bilancio dell’UE.

2.   GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ

2.1.   STRUTTURA ISTITUZIONALE

La governance organizzativa dell’UE si articola in una serie di istituzioni, agenzie e altri organismi dell’UE, elencati nella nota 9 agli stati finanziari consolidati. La Banca europea per gli investimenti (BEI), il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e la Banca centrale europea (BCE) non sono inclusi nell’ambito di applicazione del regolamento finanziario. Le principali istituzioni incaricate di formulare le politiche e di adottare le decisioni sono il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio e la Commissione.

La Commissione europea è un’organizzazione unica nel suo genere. Ai sensi del trattato, la Commissione è responsabile della pianificazione, della preparazione e della proposta della legislazione; della gestione delle politiche dell’UE, compreso il controllo dell’attuazione della legislazione dell’Unione, della sua applicazione e dell’assegnazione dei finanziamenti dell’UE; e della rappresentanza dell’UE a livello internazionale.

Come previsto dal trattato (6), la Commissione dà esecuzione al bilancio, in cooperazione con gli Stati membri. Insieme, garantiscono che gli stanziamenti siano utilizzati secondo i principi della sana gestione finanziaria. La normativa prevede gli obblighi di controllo e di revisione contabile degli Stati membri nell’esecuzione del bilancio e le responsabilità che ne derivano. Essa prevede inoltre le responsabilità e le modalità particolari secondo le quali ogni istituzione partecipa all’esecuzione delle proprie spese.

La Commissione svolge questi ruoli sotto la guida del collegio dei commissari, che stabilisce le priorità e si assume la responsabilità politica generale delle decisioni della Commissione. Il presidente, il cui ruolo è stato rafforzato dai trattati di Nizza e di Lisbona, decide in merito all’organizzazione interna della Commissione, assicurando che essa agisca in modo coerente, efficiente e collegiale.

Il funzionamento interno della Commissione si basa su una serie di principi fondamentali alla base della buona governance: ruoli e responsabilità chiari, forte impegno a favore della gestione delle prestazioni e del rispetto del quadro giuridico, meccanismi di responsabilità chiari, quadro regolamentare di alta qualità e inclusivo, apertura e trasparenza ed elevate norme deontologiche.

2.2.   LA STRUTTURA DI GOVERNANCE DELLA COMMISSIONE

La Commissione europea ha un sistema di governance unico, che prevede una chiara distinzione tra le strutture politiche e le strutture di controllo amministrativo e che definisce chiaramente la catena di responsabilità e la responsabilità finanziaria (7). Il sistema ha la sua base nei trattati e la sua struttura si è evoluta per adeguarsi a un contesto in evoluzione e per rimanere in linea con le migliori prassi, previste nei pertinenti principi internazionali (8).

Nel 2018 la Commissione ha adottato un «pacchetto sulla governance» (9) che ha notevolmente razionalizzato e rafforzato le sue disposizioni in materia di governance istituzionale e ha utilizzato i recenti lavori di audit della Corte dei conti europea (10) e del servizio di audit interno.

Il collegio dei commissari detiene la responsabilità politica collegiale dell’azione della Commissione. L’esecuzione operativa del bilancio è delegata ai direttori generali e ai capi servizio, che dirigono la struttura amministrativa della Commissione (11).

Il collegio delega i compiti di gestione finanziaria ai direttori generali o ai capi servizio, che diventano in tal modo ordinatori delegati. Tali compiti possono essere ulteriormente delegati ai direttori, ai capi unità e ad altri, che diventano pertanto ordinatori sottodelegati. Sugli ordinatori ricade la responsabilità dell’intero processo di gestione: dalla definizione degli interventi necessari per conseguire gli obiettivi politici stabiliti dall’istituzione alla gestione delle attività dal punto di vista sia operativo sia di bilancio.

Il Comitato di controllo degli audit dà seguito all’attuazione degli audit, in particolare del servizio di audit interno, ma anche sulla base dei controlli della Corte dei conti europea.

Sotto l’autorità del presidente, l’organo di gestione interno, presieduto dal segretario generale, riunisce regolarmente i direttori generali responsabili del bilancio, delle risorse umane e della sicurezza e il direttore generale del servizio giuridico. Vi partecipano in qualità di osservatori il membro o i membri del gabinetto del presidente responsabili del bilancio e dell’amministrazione, nonché il capo o i capi di gabinetto del membro o dei membri della Commissione responsabili del bilancio, delle risorse umane e dell’amministrazione. L’organo fornisce coordinamento, supervisione, consulenza e orientamenti strategici su questioni di gestione interna, in settori quali la gestione delle risorse finanziarie e umane, la gestione dei rischi, la gestione delle prestazioni, la governance informatica, la sicurezza informatica e fisica, la continuità operativa e la gestione delle informazioni. In tal modo, l’organo di gestione interno contribuisce a garantire che la Commissione disponga delle strutture, dei processi e delle politiche amministrative necessarie per realizzare in modo efficiente ed efficace le priorità politiche del collegio e i compiti ad essa affidati dai trattati.

2.3.   LA GESTIONE FINANZIARIA DELLA COMMISSIONE

Nella Commissione i ruoli e le responsabilità in materia di gestione finanziaria sono chiaramente definiti (ad esempio nel regolamento finanziario) e applicati. Si tratta di un approccio decentrato, con una chiara definizione delle responsabilità, mirante a creare una cultura amministrativa che incoraggi i funzionari ad assumere la responsabilità delle attività che esercitano e a dare loro il controllo sulle attività di cui sono responsabili.

La Commissione può anche delegare l’attuazione di programmi specifici ad agenzie esecutive. Le decisioni di spesa possono inoltre essere gestite attraverso o insieme a un’altra istituzione o un altro organismo. Gran parte del bilancio è gestita in regime di gestione concorrente con gli Stati membri, in particolare nei settori dei fondi strutturali e dell’agricoltura.

Funzioni di esecuzione del bilancio sono inoltre affidate a:

agenzie nazionali;

il gruppo della Banca europea per gli investimenti;

paesi terzi;

organizzazioni internazionali (ad esempio, la Banca mondiale o le Nazioni Unite);

altre entità.

In qualità di ordinatori delegati, i direttori generali sono responsabili della sana gestione finanziaria delle risorse. Nell’esecuzione del bilancio dell’UE, gli ordinatori delegati devono rispettare le disposizioni del regolamento finanziario e stabilire un quadro di controllo interno adeguato. Gli obiettivi di controllo interno si concentrano, tra l’altro, sui seguenti elementi:

efficacia, efficienza ed economia delle operazioni;

controllo finanziario e lotta antifrode;

integrità ed etica;

gestione delle risorse umane;

rendicontazione affidabile;

comunicazione;

salvaguardia degli attivi e informazione.

Ciascun ordinatore delegato può affidarsi a uno o due alti dirigenti o dirigenti intermedi responsabili della gestione dei rischi e del controllo interno per sorvegliare e monitorare l’attuazione dei sistemi di controllo interno. I servizi centrali della Commissione forniscono orientamenti e consulenza e promuovono le migliori pratiche.

Nell’ambito del ciclo di pianificazione e programmazione strategica della Commissione, ogni ordinatore è tenuto a preparare una relazione annuale di attività («RAA») sulle attività, le realizzazioni politiche e i risultati dell’esercizio. Nella RAA l’ordinatore dichiara che le risorse sono state utilizzate sulla base dei principi della sana gestione finanziaria e che sono state messe in atto procedure di controllo che danno le garanzie necessarie per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti. A livello della Commissione, la relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell’UE è il principale strumento attraverso il quale il collegio dei commissari si assume la responsabilità politica della gestione del bilancio.

Il contabile della Commissione è responsabile a livello centrale della gestione della tesoreria, delle procedure di recupero, della fissazione delle norme contabili, basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS) e sui relativi metodi, della convalida dei sistemi contabili e della redazione dei conti annuali della Commissione e dei conti annuali consolidati dell’UE. Il contabile è inoltre tenuto a firmare i conti annuali dichiarando che presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell’Unione. I conti annuali sono adottati dal collegio dei commissari. Il contabile è una funzione indipendente e ha una grande responsabilità per quanto riguarda l’informativa finanziaria della Commissione. Il revisore interno della Commissione riveste anch’esso una funzione centralizzata e indipendente e fornisce consulenza, pareri e raccomandazioni indipendenti sulla qualità e sul funzionamento dei sistemi di controllo interno in seno alla Commissione, alle agenzie UE e ad altri enti autonomi.

2.4.   QUADRO DELLA PERFORMANCE

L’attuazione di un solido quadro della performance è essenziale per assicurare un forte accento sui risultati, il valore aggiunto dell’UE e la sana gestione dei programmi dell’UE. Il quadro della performance del bilancio dell’UE è altamente specializzato e presenta il punteggio più alto di ogni altro paese dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) per quanto riguarda l’indice standard dei quadri di performance di bilancio. Il quadro della performance del bilancio dell’UE indica numerosi tipi e livelli di scopi, obiettivi e traguardi strategici, compresa la strategia Europa 2020 e altre priorità politiche. Deve prendere altresì in considerazione la complementarità e l’integrazione delle politiche e dei programmi, nonché il ruolo chiave degli Stati membri nell’esecuzione del bilancio dell’UE.

La base giuridica dei programmi pone particolare enfasi su obiettivi, indicatori e traguardi e ogni anno la Commissione riferisce in merito attraverso le dichiarazioni programmatiche che accompagnano il progetto di bilancio. Tali dichiarazioni forniscono tutte le informazioni fondamentali necessarie a un’attenta valutazione del programma e alla misurazione della performance, compresi gli impegni finanziari settennali, i valori di partenza della performance del programma (vale a dire, i punti di partenza per l’azione politica), gli obiettivi finali (da conseguire al termine del periodo di programmazione pluriennale) nonché le tappe intermedie.

Per assicurare che le risorse siano assegnate alle priorità e che ogni azione generi una performance elevata e un valore aggiunto, la Commissione promuove una cultura della performance in tutti i propri servizi. Inoltre, negli ultimi anni ha sviluppato un approccio che promuove un migliore equilibrio tra conformità e performance.

La relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell’UE fornisce una panoramica completa sulla performance, la gestione e la protezione del bilancio dell’UE. Illustra il modo in cui il bilancio dell’UE sostiene le priorità politiche dell’Unione europea, i risultati ottenuti con il bilancio dell’UE e il ruolo che la Commissione svolge nell’assicurare e promuovere gli standard più elevati in materia di gestione finanziaria e di bilancio.

La Corte dei conti europea adotta un approccio sistematico e completo alla valutazione degli aspetti qualitativi del bilancio, compresa la dimensione relativa alla performance, nell’ambito della sua attività di informativa annuale e attraverso la redazione di relazioni speciali.

Tutti questi elementi consentono all’autorità di bilancio di avere una posizione forte nel tenere conto della performance quale elemento significativo nel decidere in merito al bilancio annuale successivo.

2.5.   INFORMATIVA FINANZIARIA

L’elemento principale dell’informativa finanziaria dell’UE è costituito dalla relazione integrata in materia finanziaria e di responsabilità dell’UE, che comprende i conti annuali consolidati dell’UE, la relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio, che include la relazione di valutazione ai sensi dell’articolo 247, paragrafo 1, lettera e), del regolamento finanziario, la relazione annuale sugli audit interni, una previsione a lungo termine dei futuri flussi in entrata e in uscita nei successivi cinque anni e la relazione sul seguito dato al discarico. La relazione integrata in materia finanziaria e di responsabilità fornisce ogni anno al pubblico un quadro completo della situazione finanziaria e operativa dell’UE.

I conti annuali consolidati dell’UE forniscono informazioni finanziarie sulle attività delle istituzioni, delle agenzie e degli altri organismi dell’UE sia in termini di competenza economico-patrimoniale che di competenza finanziaria. Essi non contengono i conti annuali degli Stati membri.

I conti annuali consolidati dell’UE si articolano in due parti distinte ma connesse:

a)

gli stati finanziari consolidati; e

b)

le relazioni sull’esecuzione del bilancio, che forniscono informazioni aggregate sull’esecuzione del bilancio.

Inoltre, i conti annuali consolidati dell’UE sono corredati del documento di discussione e di analisi del bilancio (Financial Statement Discussion and Analysis — FSDA), che riepiloga le variazioni e le tendenze significative delgli stati finanziari e illustra i rischi significativi e le incertezze che l’UE ha dovuto e dovrà affrontare in futuro.

Informativa e responsabilità nella Commissione:

Relazione integrata in materia finanziaria e di responsabilità articolo 247 RF

Conti annuali consolidati dell’UE

Relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell’UE (compresa la relazione di valutazione delle finanze dell’UE)

Relazione annuale sugli audit interni

Una previsione a lungo termine dei futuri flussi in entrata e in uscita nei successivi cinque anni

Relazione sul seguito dato al discarico

Altre relazioni

Pacchetto di comunicazione in occasione del discorso sullo stato dell’Unione

Relazione generale sulle attività dell’UE

Relazioni annuali di attività delle direzioni generali

Relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria

2.6.   AUDIT ESTERNO E PROCEDURA DI DISCARICO

Audit esterno

La Corte dei conti europea (la Corte) è il revisore esterno delle istituzioni (e degli organismi) dell’UE. La missione della Corte è contribuire al miglioramento della gestione finanziaria dell’UE, promuovere la responsabilità e la trasparenza e fungere da custode indipendente degli interessi finanziari dei cittadini dell’UE. Il suo ruolo quale revisore esterno indipendente dell’UE è di controllare che i fondi UE siano correttamente contabilizzati, siano riscossi e spesi conformemente alla normativa applicabile e che sia stato conseguito un impiego ottimale delle risorse.

Nel quadro delle sue attività, la Corte redige, a uso del Parlamento europeo e del Consiglio:

1)

una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, con osservazioni dettagliate sui conti annuali dell’UE e sulle operazioni sottostanti;

2)

un parere, basato sui propri audit e incluso nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, in merito i) all’attendibilità dei conti e ii) alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse sia pagamenti a beneficiari finali; e

3)

relazioni speciali riguardanti aree specifiche, nonché relazioni annuali specifiche (riguardanti ad esempio il Fondo europeo di sviluppo o le agenzie dell’UE).

Discarico

L’ultima fase del ciclo di vita del bilancio è la procedura di discarico per un determinato esercizio. Rappresenta la dimensione politica del controllo esterno dell’esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale l’autorità competente per il discarico (il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio), «solleva» la Commissione (e gli altri organismi dell’UE) dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio. Tale decisione si basa su un esame dei conti annuali consolidati dell’UE e su una serie di relazioni della Commissione (la relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell’UE, la relazione sul seguito dato al discarico dell’esercizio precedente e la relazione annuale all’autorità competente per il discarico sugli audit interni svolti), nonché sulla relazione annuale della Corte dei conti europea, sul parere di audit (ossia, sulla «dichiarazione di affidabilità») e sulle relazioni speciali. Tiene conto altresì delle risposte scritte della Commissione alle domande e alle altre richieste di informazioni, nonché delle audizioni del commissario per il bilancio, dei commissari e direttori generali responsabili dei principali ambiti di spesa e del segretario generale dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo (CONT).

L’esito della procedura di discarico può essere uno dei seguenti: concessione, rinvio o diniego del discarico. Le relazioni finali di discarico comprendono altresì richieste specifiche del Parlamento europeo e del Consiglio alla Commissione. Tali richieste sono oggetto di una relazione sul seguito dato al discarico, in cui la Commissione sottolinea le azioni concrete già adottate o che intende adottare.

NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali dell’Unione europea per l’esercizio 2018 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle istituzioni e dagli organismi a norma dell’articolo 246, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo XIII del regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nelle note degli stati finanziari.

La sottoscritta ha ottenuto dai contabili delle istituzioni e degli organismi, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti, che presentano le attività e le passività dell’Unione europea e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente la sottoscritta dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i conti presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell’Unione europea.

Rosa ALDEA BUSQUETS

Contabile della Commissione

21 giugno 2019

FATTI SALIENTI DELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2018

Esecuzione del bilancio dell’Unione 2018

Il bilancio adottato nel 2018 si è incentrato su due principali priorità strategiche per l’Europa tra le dieci fissate dal presidente Juncker all’inizio del mandato di questa Commissione. La prima è stata una risposta europea alle nuove sfide derivanti dal complesso contesto geopolitico, dalla gestione della migrazione alla protezione delle frontiere esterne dell’UE e alla sicurezza dei suoi cittadini. L’altra ha riguardato gli investimenti strategici e la crescita sostenibile, per sostenere la coesione economica e creare posti di lavoro, in particolare per i giovani. Oltre a queste due priorità chiare, nel 2018 il bilancio dell’UE e altri strumenti hanno continuato a sostenere gli agricoltori e lo sviluppo rurale, oltre ad approfondire e rafforzare le interconnessioni e le reti strategiche tra i paesi dell’UE con l’attuazione del mercato unico digitale e dell’Unione dell’energia. La Commissione ha continuato a sostenere la proiezione esterna dell’UE quale partner economico e politico fondamentale e importante fonte internazionale di investimenti e assistenza umanitaria.

Nel 2018 l’esecuzione del bilancio dell’UE ha registrato complessivamente 173,1 miliardi di EUR in stanziamenti di impegno e 156,7 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento.

Pressoché metà dei fondi, ossia 87,4 miliardi di EUR in stanziamenti di impegno, sono stati destinati a favorire la crescita, l’occupazione, la competitività e la coesione intelligenti e inclusive. Tali fondi hanno compreso finanziamenti per ricerca e innovazione nell’ambito di Orizzonte 2020, istruzione nel quadro di Erasmus+, piccole e medie imprese nell’ambito del programma COSME, il meccanismo per collegare l’Europa (MCE), il fondo di garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che è lo strumento per l’attuazione del piano di investimenti per l’Europa, nonché finanziamenti per favorire la convergenza tra Stati membri e regioni attraverso i Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE). Inoltre, il sostegno del bilancio dell’UE agli agricoltori europei è stato pari a 44,4 miliardi di EUR di pagamenti effettuati.

Il bilancio è stato altresì utilizzato per rafforzare le frontiere esterne dell’Unione e far fronte alla crisi migratoria e dei rifugiati attraverso il finanziamento di azioni quali gli aiuti d’urgenza, la ricollocazione, il controllo delle frontiere, il reinsediamento, il rimpatrio e l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo. Infine, il bilancio ha continuato a finanziare programmi a sostegno della tutela della giustizia, dei diritti fondamentali e della coesione sociale, in modo che le nostre società europee restino inclusive, libere ed eque.

Il recesso del Regno Unito dall’Unione europea

Contesto

Il 23 giugno 2016 la maggioranza dei cittadini del Regno Unito che hanno votato in occasione del referendum sull’adesione all’Unione europea si è espressa a favore del recesso dall’UE. Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha formalmente notificato al Consiglio europeo la propria intenzione di recedere dall’UE e dalla Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Con tale notifica, ha dato avvio all’applicazione dell’articolo 50 del trattato sull’Unione europea, che stabilisce la procedura in base alla quale uno Stato membro può recedere dall’Unione.

I negoziati

Il 19 marzo 2018 la Commissione ha pubblicato un progetto di accordo di recesso, che riportava i progressi compiuti nell’ambito dei negoziati. Nella sezione relativa alla compensazione finanziaria del progetto di accordo di recesso, Unione europea e Regno Unito hanno tradotto in un testo giuridico i progressi compiuti durante la prima fase del negoziato.

Il 14 novembre 2018 è stata pubblicata una relazione congiunta che ha illustrato l’accordo raggiunto a livello di negoziatori sul testo integrale del progetto di accordo di recesso e sulla bozza di dichiarazione politica concernente il quadro delle future relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea. Nello stesso giorno si è proceduto alla pubblicazione della suddetta versione aggiornata e concordata del progetto di accordo di recesso, in cui il Regno Unito ha acconsentito a far fronte a tutti i suoi obblighi di pagamento nell’ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP) attuale e delle precedenti prospettive finanziarie, come se fosse ancora uno Stato membro dell’UE, compresa la sua quota di passività e passività potenziali dell’Unione. Il 14 novembre il governo britannico ha approvato il progetto di accordo di recesso e il 25 novembre 2018 il Consiglio europeo ha espresso il proprio consenso. L’11 gennaio 2019 il Consiglio (articolo 50) ha approvato la decisione relativa alla conclusione dell’accordo di recesso e l’ha trasmessa al Parlamento europeo per approvazione. Su richiesta del Regno Unito, conformemente alla procedura di cui all’articolo 50 del TFUE, il 21 marzo 2019 il Consiglio europeo ha convenuto di prorogare al 22 maggio 2019 la data del recesso del Regno Unito, a condizione che l’accordo di recesso fosse approvato dalla Camera dei Comuni entro il 29 marzo 2019 e, in caso contrario, al 12 aprile 2019 (12). Successivamente, la Camera dei Comuni non ha approvato l’accordo di recesso entro il 29 marzo 2019 e pertanto, sempre su richiesta del Regno Unito, il 10 aprile 2019 il Consiglio europeo ha concesso una proroga fino al 31 ottobre 2019 del recesso del Regno Unito (13). Il recesso dovrebbe avere luogo il primo giorno del mese successivo al completamento delle procedure di ratifica oppure, se precedente, il 1o novembre 2019. Il Regno Unito resterà uno Stato membro fino alla nuova data di recesso, con pieni diritti e obblighi ai sensi dell’articolo 50 del TUE, e ha il diritto di revocare la propria notifica in qualsiasi momento.

Compensazione finanziaria e conti annuali dell’UE 2018

In merito alla compensazione finanziaria, il progetto di accordo di recesso pubblicato il 14 novembre 2018 ha confermato l’impegno del Regno Unito a pagare tutte le sue obbligazioni previste dall’attuale QFP, nonché le precedenti prospettive finanziarie, come se fosse ancora uno Stato membro. Più specificatamente, il progetto di accordo di recesso stabilisce che il Regno Unito è, in particolare, responsabile nei confronti dell’Unione per quanto riguarda la sua quota dei seguenti impegni:

gli impegni di bilancio del bilancio dell’Unione e dei bilanci delle agenzie decentrate dell’Unione da liquidare al 31 dicembre 2020 — cfr. articolo 140 del progetto di accordo di recesso;

il finanziamento delle passività dell’Unione sostenute fino al 31 dicembre 2020, con talune eccezioni — cfr. articolo 142;

le passività finanziarie potenziali dell’Unione che derivano da operazioni finanziarie decise/approvate prima della data del recesso — cfr. articoli 143 e 144; e

i pagamenti necessari a onorare le passività potenziali dell’Unione che diventano esigibili in relazione a cause legali relative agli interessi finanziari dell’Unione (a condizione che i fatti che costituiscono l’oggetto delle cause si siano verificati prima del 31 dicembre 2020) — cfr. articolo 147.

Alla data di sottoscrizione dei presenti conti, e in assenza di ratifica da parte del Regno Unito, non si conoscono ancora la data e le modalità effettive del recesso (con o senza accordo). Sulla base di tale situazione attuale, non vi è alcuna incidenza finanziaria da indicare nei conti annuali consolidati dell’UE per il 2018.

STATI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE (14)

INDICE

STATO PATRIMONIALE 13
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO 14
RENDICONTO FINANZIARIO 15
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO 16
NOTE DEGLI STATI CONSOLIDATI 17

1.

PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI 17

2.

NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE 30

3.

NOTE AL PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO 57

4.

PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI 65

5.

IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI 69

6.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI 73

7.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 84

8.

FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO 86

9.

AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO 86

STATO PATRIMONIALE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Attività immateriali

2.1

446

405

Immobili, impianti e macchinari

2.2

11 185

10 745

Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

2.3

591

581

Attività finanziarie

2.4

65 231

59 980

Prefinanziamenti

2.5

26 006

25 022

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

416

611

 

 

103 875

97 344

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Attività finanziarie

2.4

4 168

8 655

Prefinanziamenti

2.5

23 968

24 005

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

24 248

11 755

Rimanenze

2.7

73

295

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

2.8

18 113

24 111

 

 

70 570

68 821

TOTALE ATTIVITÀ

 

174 444

166 165

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Pensioni e altri benefici per i dipendenti

2.9

(80 456 )

(73 122 )

Accantonamenti

2.10

(3 281 )

(2 880 )

Passività finanziarie

2.11

(53 289 )

(50 063 )

 

 

(137 025 )

(126 065 )

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Accantonamenti

2.10

(852)

(659)

Passività finanziarie

2.11

(2 617 )

(6 850 )

Debiti

2.12

(32 227 )

(39 048 )

Ratei e risconti passivi

2.13

(63 186 )

(63 902 )

 

 

(98 882 )

(110 459 )

TOTALE PASSIVITÀ

 

(235 907 )

(236 524 )

ATTIVO NETTO

 

(61 463 )

(70 359 )

Riserve

2.14

4 961

4 876

Importi da richiedere agli Stati membri  (*1)

2.15

(66 424 )

(75 234 )

ATTIVO NETTO

 

(61 463 )

(70 359 )

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

in milioni di EUR

 

Nota

2018

2017

PROVENTI

 

 

 

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

 

 

 

Risorse RNL

3.1

105 780

78 620

Risorse proprie tradizionali

3.2

22 767

20 520

Risorse IVA

3.3

17 624

16 947

Ammende

3.4

6 740

4 664

Recupero spese

3.5

2 215

1 879

Altro

3.6

3 312

10 376

 

 

158 438

133 006

Proventi generati da operazioni di scambio

 

 

 

Proventi finanziari

3.7

3 115

1 845

Altro

3.8

1 379

1 332

 

 

4 494

3 177

Totale proventi

 

162 932

136 183

SPESE

 

 

 

Eseguite dagli Stati membri

3.9

 

 

Fondo europeo agricolo di garanzia

 

(43 527 )

(44 289 )

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

 

(13 149 )

(11 359 )

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

 

(30 230 )

(17 650 )

Fondo sociale europeo

 

(11 935 )

(7 353 )

Altro

 

(2 826 )

(1 253 )

Eseguite dalla Commissione, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

3.10

(17 551 )

(15 738 )

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

3.11

(3 396 )

(2 667 )

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

3.11

(4 016 )

(4 115 )

Eseguite da altre entità

3.11

(3 569 )

(1 478 )

Costi di personale e pensioni

3.12

(10 929 )

(10 002 )

Variazioni delle ipotesi attuariali relative ai benefici per i dipendenti

3.13

(3 544 )

Oneri finanziari

3.14

(1 677 )

(1 896 )

Altre spese

3.15

(6 208 )

(6 756 )

Totale spese

 

(149 014 )

(128 101 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

13 918

8 082

RENDICONTO FINANZIARIO

in milioni di EUR

 

2018

2017

Risultato economico dell’esercizio

13 918

8 082

Attività operative

 

 

Ammortamento

104

99

Deprezzamento

998

888

(Annullamento delle) perdite per riduzione di valore di investimenti

(Aumento)/diminuzione prestiti

1 041

497

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

(947)

(3 557 )

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

(12 299 )

(745)

(Aumento)/diminuzione rimanenze

222

(130)

Aumento/(diminuzione) passività derivanti da pensioni e altri benefici per i dipendenti

7 334

5 891

Aumento/(diminuzione) accantonamenti

594

928

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

(1 007 )

(438)

Aumento/(diminuzione) debiti

(6 821 )

(957)

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

(716)

(3 678 )

Avanzo di bilancio dell’esercizio precedente considerato come provento non monetario

(556)

(6 405 )

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti (movimenti non monetari non inclusi nel prospetto del risultato economico)

(4 396 )

Altri movimenti non monetari

(71)

3

Attività di investimento

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(1 583 )

(1 687 )

(Aumento)/diminuzione investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

(9)

(53)

(Aumento)/diminuzione attività finanziarie disponibili per la vendita

(1 811 )

(3 190 )

(Aumento)/diminuzione delle attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

7

(22)

FLUSSI FINANZIARI NETTI

(5 998 )

(4 474 )

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

(5 998 )

(4 474 )

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

24 111

28 585

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

18 113

24 111

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

in milioni di EUR

 

Importi da richiedere agli Stati membri Avanzo/(disavanzo) accumulato

Altre riserve

Riserva del fair value (valore equo)

Attivo netto

SALDO AL 31.12.2016

(76 881 )

4 516

325

(72 040 )

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

(20)

20

Movimenti del fair value (valore equo)

(2)

(2)

Altro

(11)

62

(46)

5

Risultato di bilancio 2016 accreditato agli Stati membri

(6 405 )

(6 405 )

Risultato economico dell’esercizio

8 082

8 082

SALDO AL 31.12.2017

(75 234 )

4 598

278

(70 359 )

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

(186)

186

Movimenti del fair value (valore equo)

(47)

(47)

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

(4 396 )

(4 396 )

Altro

30

(54)

(24)

Risultato di bilancio 2017 accreditato agli Stati membri

(556)

(556)

Risultato economico dell’esercizio

13 918

13 918

SALDO AL 31.12.2018

(66 424 )

4 730

231

(61 463 )

NOTE DEGLI STATI CONSOLIDATI

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1.   BASE GIURIDICA E NORME CONTABILI

I conti dell’UE sono tenuti conformemente alle disposizioni del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 (15), in seguito denominato «regolamento finanziario» (RF).

A norma dell’articolo 80 del regolamento finanziario, l’UE prepara gli stati finanziari consolidati secondo le norme della contabilizzazione per competenza, basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS). Tali norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, devono essere applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi dell’UE che rientrano nell’ambito del consolidamento, al fine di creare un corpus uniforme di norme per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti al fine di armonizzare il processo di redazione degli stati finanziari e di consolidamento.

Applicazione di norme contabili dell’Unione europea nuove e modificate

Norme contabili dell’Unione europea rivedute in vigore per esercizi finanziari annuali a partire dal 1o gennaio 2018

Le seguenti norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, sono divenute obbligatorie nell’esercizio in corso:

revisione della norma contabile dell’UE 12 «Benefici per i dipendenti»: la norma contabile dell’UE 12 riveduta è stata adottata dal contabile nel 2017, sulla base della nuova norma IPSAS 39 «Benefici per i dipendenti» pubblicata nel luglio 2016. Per la prima applicazione della norma contabile dell’UE 12 riveduta non vi sono stati impatti significativi sugli stati finanziari consolidati dell’UE, oltre alla rilevazione di eventuali profitti o perdite derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali, che in base alle norme contabili dell’UE rivedute sono rilevati direttamente nell’attivo netto, in contrasto al precedente obbligo di rilevarli nell’avanzo o nel disavanzo.

Nuove norme contabili dell’UE adottate ma non ancora in vigore al 31 dicembre 2018

L’UE non ha applicato le seguenti nuove norme contabili, adottate dal contabile della Commissione ma non ancora in vigore:

nuova norma contabile dell’UE 20 «Aggregazioni di aziende del settore pubblico» (in vigore per esercizi finanziari annuali a partire dal 1o gennaio 2019): la norma contabile dell’UE 20, basata sull’IPSAS 40 «Aggregazioni di aziende del settore pubblico» prevede due diversi tipi di aggregazioni nel settore pubblico a seconda che la transazione avvenga sotto controllo comune o meno: i) fusione, nell’ambito della quale la transazione si basa sui valori contabili dell’entità aggregata all’UE; e ii) acquisizione, nell’ambito della quale la transazione si basa sui valori equi, alla data dell’acquisizione, dell’entità acquisita dall’UE. Entrambe le tipologie hanno requisiti e livelli di informazione distinti, al fine di favorire la comprensione dei rispettivi effetti fra gli utilizzatori degli stati finanziari dell’UE.

L’impatto sugli stati finanziari dell’UE nell’esercizio di applicazione iniziale dipende dall’eventualità che in quel periodo l’UE intraprenda una transazione di aggregazione nel settore pubblico.

1.2.   PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo degli stati finanziari è fornire informazioni, utili a una vasta gamma di utilizzatori, sulla situazione finanziaria, la performance e i flussi di cassa di un’entità. Nello specifico, per l’Unione europea in quanto entità pubblica gli obiettivi sono fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare la responsabilità dell’entità in relazione alle risorse a essa affidate. A questo scopo è stato redatto il presente documento.

Le considerazioni generali (principi contabili) da seguire nella redazione degli stati finanziari sono elencate nella norma contabile dell’UE 1 «Bilancio» e sono le stesse descritte nell’IPSAS 1: l’attendibilità della presentazione, la contabilizzazione per competenza, la continuità aziendale, la coerenza nella presentazione, la rilevanza e l’aggregazione, la compensazione e le informazioni comparative. Le caratteristiche qualitative dell’informativa finanziaria sono la pertinenza, la rappresentazione fedele (affidabilità), la comprensibilità, la tempestività, la comparabilità e la verificabilità.

1.3.   CONSOLIDAMENTO

Ambito del consolidamento

Gli stati finanziari consolidati dell’UE comprendono tutte le entità controllate (ossia le istituzioni UE, compresa la Commissione, e le agenzie UE), le collegate e le joint venture più importanti. Per l’elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota 9 degli stati finanziari dell’UE. Attualmente l’elenco comprende 52 entità controllate e una collegata. Le entità che rientrano nell’ambito del consolidamento, ma che non sono rilevanti per gli stati finanziari consolidati dell’UE nel suo complesso, non devono essere consolidate o contabilizzate con il metodo del patrimonio netto, se ciò può comportare tempi o costi eccessivi per l’UE. Queste entità, indicate con il termine di «entità minori» sono riportate in un elenco distinto nella nota 9. Nel 2018 le entità classificate come entità minori erano sette.

Entità controllate

La decisione di includere un’entità nell’ambito del consolidamento si basa sul concetto di controllo. Le entità controllate sono entità per le quali l’UE è esposta a, o ha diritto a, benefici variabili derivanti dalla sua partecipazione e ha il potere di influenzare la natura e l’ammontare di detti benefici grazie al potere di cui dispone sull’altra entità. Tale potere deve essere esercitabile attualmente e deve riguardare le pertinenti attività dell’entità. Le entità controllate sono pienamente consolidate. Il consolidamento viene effettuato a decorrere dalla prima data in cui il controllo sussiste e termina quando il controllo cessa.

Gli indicatori di controllo più comuni nell’UE sono: la creazione dell’entità in forza dei trattati istitutivi o del diritto derivato, il finanziamento dell’entità mediante il bilancio dell’UE, l’esistenza di diritti di voto negli organi direttivi, l’audit da parte della Corte dei conti europea e il discarico da parte del Parlamento europeo. Per ciascuna entità viene effettuata una valutazione individuale per decidere se uno o tutti i summenzionati criteri sono sufficienti per far scattare il controllo.

Secondo questa impostazione, le istituzioni (ad eccezione della Banca centrale europea) e le agenzie dell’UE (escludendo le agenzie dell’ex secondo pilastro) sono sotto il controllo esclusivo dell’UE e rientrano pertanto nell’ambito del consolidamento. Anche la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) in liquidazione è considerata un’entità controllata.

Tutte le «operazioni e i saldi tra le entità controllate» dell’UE sono eliminati, mentre i profitti e le perdite non realizzati su tali operazioni, essendo non rilevanti, non sono stati eliminati.

Accordi a controllo congiunto

Un accordo a controllo congiunto è un accordo nel quale due o più parti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Gli accordi a controllo congiunto possono essere attività a controllo congiunto o joint venture. Se l’accordo a controllo congiunto è strutturato in un veicolo separato e le parti dell’accordo vantano diritti sulle attività nette dell’accordo, l’accordo è considerato una joint venture. Le partecipazioni nelle joint venture sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto (cfr. nota 1.5.4). Se le parti detengono diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all’accordo, l’accordo è considerato un’attività a controllo congiunto. Per quanto riguarda le sue interessenze nelle attività a controllo congiunto, l’UE rileva nei propri stati finanziari: le attività e le passività, i proventi e le spese, nonché la sua quota di attività, passività, proventi e spese detenuti o sostenuti congiuntamente.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali l’UE esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza notevole, ma non il controllo. Per influenza notevole si intende che l’UE detiene direttamente o indirettamente il 20 % o più dei diritti di voto. Le partecipazioni in collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto (cfr. nota 1.5.4).

Entità non consolidate i cui fondi sono gestiti dalla Commissione

I fondi del regime comune di assicurazione malattia per il personale dell’UE, il Fondo europeo di sviluppo e il fondo di garanzia per i partecipanti sono gestiti dalla Commissione per conto dei fondi stessi; tuttavia, non essendo controllate dall’UE, tali entità non sono consolidate nei suoi bstati finanziari.

1.4.   BASE DELLA PREPARAZIONE

Gli stati finanziari sono presentati annualmente. L’esercizio contabile si apre il 1o gennaio e si chiude il 31 dicembre.

1.4.1.    Valuta e base di conversione

Valuta funzionale e moneta di presentazione

Salvo se diversamente indicato, gli stati finanziari sono presentati in milioni di euro, essendo l’euro la valuta funzionale e la moneta di presentazione dell’UE.

Operazioni e saldi

Le operazioni in valuta estera sono convertite in euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data dell’operazione. I profitti e le perdite su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla riconversione ai tassi di cambio a fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono rilevati nel prospetto del risultato economico. Le differenze di conversione relative agli strumenti finanziari non monetari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del fair value (valore equo).

Metodi di conversione diversi si applicano agli immobili, impianti e macchinari e alle attività immateriali, il cui valore viene convertito in euro al tasso vigente alla data del loro acquisto.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio della Banca centrale europea (BCE) del 31 dicembre.

Tassi di cambio dell’Euro

Valuta

31.12.2018

31.12.2017

Valuta

31.12.2018

31.12.2017

BGN

1,9558

1,9558

PLN

4,3014

4,177

CZK

25,7240

25,5350

RON

4,6635

4,6585

DKK

7,4673

7,4449

SEK

10,2548

9,8438

GBP

0,8945

0,8872

CHF

1,1269

1,1702

HRK

7,4125

7,4400

JPY

125,8500

135,01

HUF

320,9800

310,3300

USD

1,145

1,1993

1.4.2.    Impiego di stime

Conformemente agli IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), gli stati finanziari includono necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dall’amministrazione sulla base delle informazioni più affidabili a disposizione. Le stime principali comprendono, tra l’altro: gli importi delle passività derivanti da benefici per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario sulle rimanenze e i crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali, il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari e gli importi indicati nelle note riguardanti gli strumenti finanziari. I risultati effettivi possono discostarsi dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui sono rese note.

1.5.   STATO PATRIMONIALE

1.5.1.    Attività immateriali

Le licenze di software acquistate sono iscritte al costo storico, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Le attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti lungo la loro vita utile stimata (3-11 anni). La vita utile stimata delle attività immateriali dipende dalla durata specifica della loro vita economica o giuridica determinata per accordo. Le attività immateriali prodotte internamente sono capitalizzate quando vengono soddisfatti i pertinenti criteri dei principi contabili dell’UE e si riferiscono soltanto alla fase di sviluppo dell’attività. I costi capitalizzabili comprendono tutti i costi direttamente imputabili, necessari per creare, produrre e preparare le attività in modo da poter funzionare come previsto dall’amministrazione. I costi associati alle attività di ricerca, i costi di sviluppo non capitalizzabili e i costi di manutenzione sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti.

1.5.2.    Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l’ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo comprende le spese direttamente riconducibili all’acquisizione, alla costruzione o al trasferimento delle attività.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile dell’attività o rilevati, se del caso, come attività separata solo se è probabile che i benefici economici futuri o i servizi potenziali connessi all’attività andranno all’UE e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel prospetto del risultato economico dell’esercizio nel corso del quale sono sostenuti.

I terreni e le opere d’arte non sono ammortizzati, in quanto si ritiene abbiano una vita utile indefinita. Le immobilizzazioni in corso non sono ammortizzate, in quanto non sono ancora disponibili per l’uso. L’ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell’ammortamento a quote costanti per imputare i relativi costi meno il loro valore residuo durante la vita utile stimata, come segue:

Tipo di attività

Tasso di ammortamento a quote costanti

Immobili

dal 4 % al 10 %

Attività spaziali

dall’8 % al 25 %

Impianti e macchinari

dal 10 % al 25 %

Mobilio e mezzi di trasporto

dallo 0 % al 25 %

Materiale informatico (hardware)

dal 25 % al 33 %

Altro

dal 10 % al 33 %

I profitti e le perdite derivanti dalla dismissione sono determinati raffrontando le entrate, al netto delle spese per la vendita, con il valore contabile dell’attività dismessa e sono inclusi nel prospetto del risultato economico.

Leasing

I leasing di attività materiali, nei quali l’UE sopporta sostanzialmente tutti i rischi e riceve tutti i benefici della proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati all’inizio del leasing al minore fra il fair value (valore equo) dell’attività locata e il valore attuale dei pagamenti minimi per il leasing. La parte degli interessi dei pagamenti dovuti per il leasing finanziario è rilevata come spesa per il periodo del leasing a un tasso periodico costante in relazione al saldo residuo. Le obbligazioni di pagamento del canone di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nelle passività finanziarie (non correnti e correnti). La parte di interessi degli oneri finanziari è rilevata nel prospetto del risultato economico per il periodo del leasing, in modo da produrre un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività detenute mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell’attività e la durata del leasing.

Il leasing nel quale il locatore mantiene una parte significativa dei rischi e dei benefici inerenti alla proprietà è classificato come leasing operativo. I pagamenti per i leasing operativi sono rilevati come spesa nel prospetto del risultato economico a quote costanti per il periodo del leasing.

1.5.3.    Riduzione di valore delle attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e ogni anno ne viene verificata la riduzione di valore. Si procede alla verifica della riduzione di valore delle attività soggette ad ammortamento ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È rilevata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo valore recuperabile (di servizio). Il valore recuperabile (di servizio) è il più elevato tra il fair value (valore equo) dell’attività, dedotti i costi di vendita, e il valore d’uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e la loro vita utile sono rivisti e, se necessario, rettificati almeno una volta all’anno. Qualora sia superiore al valore recuperabile (di servizio) stimato, il valore contabile dell’attività è immediatamente ridotto al valore recuperabile (di servizio). Se i motivi delle riduzioni di valore rilevate in anni precedenti non sono più validi, le perdite per riduzione di valore vengono rettificate di conseguenza.

1.5.4.    Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

Partecipazioni in collegate e joint venture

Gli investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto sono inizialmente rilevati al prezzo di costo che è il valore contabile successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota UE dell’eccedenza o del disavanzo della partecipata dopo la data di acquisizione. La quota UE dell’eccedenza o del disavanzo della partecipata è rilevata nel prospetto del risultato economico, e la sua quota dei movimenti del patrimonio netto della partecipata è rilevata nelle riserve nell’attivo netto. Il costo iniziale assieme a tutti i movimenti (ulteriori contributi, quota dei risultati economici e movimenti delle riserve, riduzioni di valore e dividendi) danno il valore contabile dell’investimento nel bilancio alla data di riferimento del bilancio. I dividendi derivanti dall’investimento riducono il valore contabile dell’attività.

Se la quota dell’UE dei disavanzi di un investimento contabilizzato con il metodo del patrimonio netto è uguale o superiore alla partecipazione nell’investimento, l’UE cessa di rilevare la propria quota delle perdite ulteriori («perdite non rilevate»). Dopo aver azzerato la partecipazione dell’UE, le ulteriori perdite sono accantonate e rilevate come passività soltanto nella misura in cui l’UE abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato pagamenti per conto dell’entità.

Se vi sono indicazioni di una riduzione di valore, è necessario procedere a una svalutazione al valore recuperabile più basso. Il valore recuperabile si determina come descritto alla nota 1.5.3. Se successivamente il motivo della riduzione di valore non è più valido, la perdita per riduzione di valore viene rettificata al valore contabile che sarebbe stato determinato qualora non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Laddove detiene una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di investimento, l’UE non mira a esercitare un’influenza notevole. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita.

Le collegate e le joint venture classificate come entità minori non sono contabilizzate con il metodo del patrimonio netto. I contributi dell’UE a favore di dette entità sono contabilizzati come spese dell’esercizio.

1.5.5.    Attività finanziarie

Classificazione

L’UE classifica le proprie attività finanziarie nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo; finanziamenti e crediti; investimenti posseduti sino alla scadenza; e attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e nuovamente valutata a ogni data di riferimento del bilancio.

i)   Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Un’attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine o se designata in tal modo dall’entità. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

ii)   Finanziamenti e crediti

I finanziamenti e crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotate in un mercato attivo. Si creano quando l’UE fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione o nel caso in cui l’UE assuma i diritti del prestatore originario a seguito di un pagamento effettuato dall’UE nel quadro di un contratto di garanzia. I pagamenti dovuti entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività correnti. I pagamenti dovuti dopo 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività non correnti. I finanziamenti e crediti comprendono i depositi a termine con scadenza originaria superiore a tre mesi.

iii)   Investimenti posseduti sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che l’UE può e intende possedere sino alla scadenza. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’UE non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono strumenti non derivati rientranti in questa categoria o strumenti non classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o come attività non correnti, in funzione del lasso di tempo durante il quale l’UE intende mantenerle. Anche gli investimenti in entità che non sono né consolidate né contabilizzate con il metodo del patrimonio netto e altri investimenti di tipo azionario (ad esempio, le operazioni su capitali di rischio) sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, possedute sino alla scadenza e disponibili per la vendita, sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale l’UE si impegna ad acquistare o a vendere l’attività. I mezzi equivalenti a disponibilità liquide e i prestiti sono rilevati quando il contante viene depositato presso un istituto finanziario o erogato ai mutuatari. Gli strumenti finanziari sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo). Per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, al momento della rilevazione iniziale il fair value (valore equo) è maggiorato dei costi di transazione. Le attività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo sono inizialmente rilevate al fair value (valore equo) e i costi di transazione sono rilevati nel prospetto del risultato economico.

Il fair value (valore equo) di un’attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell’operazione [ossia il fair value (valore equo) del corrispettivo ricevuto], a meno che il fair value (valore equo) dello strumento sia individuato mediante il confronto con altre operazioni correnti di mercato osservabili per lo stesso strumento o basato su una tecnica di valutazione le cui variabili includono soltanto dati provenienti da mercati osservabili (ad esempio nel caso di alcuni contratti derivati). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o a un tasso inferiore a quello di mercato, il suo fair value (valore equo) può essere stimato pari al valore attuale di tutti gli incassi futuri, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analogo rating di credito.

I prestiti concessi sono valutati al loro importo nominale, che è considerato il fair value (valore equo) del prestito. I motivi sono i seguenti:

il «mercato» per le attività di concessione di prestiti dell’UE è molto specifico e diverso dal mercato dei capitali utilizzato per l’emissione di titoli commerciali o titoli di Stato. Poiché i prestatori che operano in tali mercati hanno l’opportunità di scegliere investimenti alternativi, nei prezzi di mercato si tiene conto di questa circostanza. Tuttavia, l’opportunità di effettuare investimenti alternativi non esiste per l’UE, alla quale non è consentito investire denaro sui mercati di capitali; essa ha soltanto la possibilità di prendere in prestito fondi per concedere prestiti allo stesso tasso. Ne consegue che l’UE non dispone di un’opzione alternativa di investimento o di erogazione di prestiti per gli importi presi a prestito. Non esiste quindi un costo di opportunità e pertanto non vi è una base di confronto con i tassi di mercato. In effetti, il mercato è rappresentato dalla stessa operazione di prestito dell’UE. In sostanza, poiché «l’opzione» del costo di opportunità non è applicabile, il prezzo di mercato non rispecchia correttamente la sostanza delle operazioni di prestito dell’UE. Non è opportuno pertanto determinare il fair value (valore equo) dei prestiti dell’UE in riferimento ai titoli commerciali o ai titoli di Stato.

Inoltre, poiché non esistono un mercato attivo o operazioni simili paragonabili, il tasso di interesse che l’UE deve utilizzare per calcolare il fair value (valore equo) delle proprie operazioni di prestito a titolo del MESF, della BDP e di altri prestiti simili, dovrebbe essere il tasso di interesse applicato.

Inoltre, per tali prestiti, esistono effetti compensativi tra prestiti erogati e prestiti assunti, dovuti al loro carattere di prestiti back-to-back. Pertanto, l’interesse effettivo del prestito concesso è pari al tasso di interesse effettivo per il relativo prestito assunto. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi finanziari che ne derivano sono scaduti o quando l’UE ha trasferito a un’altra parte sostanzialmente tutti i rischi e i benefici inerenti alla proprietà.

Valutazione successiva

a)

Le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo sono successivamente contabilizzate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) della categoria «strumenti finanziari valutati al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo» sono inclusi nel prospetto del risultato economico nell’esercizio in cui insorgono.

b)

I finanziamenti e crediti sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dell’interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, viene applicato il medesimo tasso di interesse effettivo sia ai prestiti concessi che ai prestiti assunti, dato che i prestiti concessi hanno le caratteristiche di operazioni back-to-back e le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono rilevanti. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

c)

Le attività possedute sino alla scadenza sono contabilizzate al costo ammortizzato secondo il metodo dell’interesse effettivo. Attualmente l’UE non detiene investimenti posseduti fino alla scadenza.

d)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati nella riserva del fair value (valore equo), fatta eccezione per le differenze di conversione sulle attività monetarie, che sono rilevate nel prospetto del risultato economico. Quando le attività classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita sono eliminate contabilmente o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del fair value (valore equo) rilevati in precedenza nella riserva del fair value (valore equo) sono rilevati nel prospetto del risultato economico. Gli interessi sulle attività finanziarie disponibili per la vendita, calcolati secondo il criterio dell’interesse effettivo, sono rilevati nel prospetto del risultato economico. I dividendi relativi agli strumenti rappresentativi di capitale disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto dell’UE di ricevere il pagamento.

Il fair value (valore equo) degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sui prezzi di offerta correnti. Qualora per un’attività finanziaria non vi siano mercati attivi (come nel caso dei titoli non quotati e dei derivati OTC), l’UE stabilisce un fair value (valore equo) ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l’utilizzo di operazioni in condizioni di libera concorrenza, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l’analisi dei flussi finanziari attualizzati, i modelli di determinazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra i partecipanti al mercato.

Gli investimenti in fondi di venture capital, classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita, che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo sono valutati al valore dell’attivo netto attribuibile, che è considerato un equivalente del loro fair value (valore equo).

Qualora il fair value (valore equo) degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le perdite per riduzione di valore.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Un’attività finanziaria ha subito una riduzione di valore e viene riconosciuta una perdita se, e soltanto se, vi siano elementi oggettivi che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell’attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi finanziari futuri stimati dell’attività finanziaria che possono essere stimati attendibilmente. A ogni data di riferimento l’UE valuta se sussistano elementi oggettivi che indichino una riduzione di valore di un’attività finanziaria.

a)   Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi oggettivi che indicano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore su finanziamenti e crediti o su investimenti posseduti sino alla scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l’importo della perdita è misurato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non sono state sostenute) attualizzato al tasso di interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Il valore contabile dell’attività è ridotto e l’importo della perdita è rilevato nel prospetto del risultato economico. Laddove un prestito o un investimento posseduto sino alla scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di attualizzazione per misurare le perdite per riduzione di valore è il tasso di interesse effettivo corrente stabilito secondo contratto. Il calcolo del valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati di un’attività finanziaria con pegno riflette i flussi finanziari che possono risultare dal pignoramento, meno i costi per l’ottenimento e la vendita del pegno, a prescindere dalla probabilità del pignoramento. Se in un esercizio successivo l’importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo che la riduzione di valore è stata rilevata, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è stornata nel prospetto del risultato economico.

b)   Attività contabilizzate al valore equo

Nel caso di investimenti azionari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita, per determinare se i titoli hanno subito una riduzione di valore, si prende in considerazione una riduzione significativa o permanente (prolungata) del fair value (valore equo) del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi a conferma in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa [misurata come la differenza tra costo di acquisizione e fair value (valore equo) corrente, dedotte le perdite per riduzione di valore dell’attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel prospetto del risultato economico] viene eliminata dalle riserve e rilevata nel prospetto del risultato economico. Le perdite per riduzione di valore su strumenti rappresentativi di capitale rilevate nel prospetto del risultato economico non sono rettificate nel prospetto del risultato economico. Se in un esercizio successivo il fair value (valore equo) di un titolo di debito classificato come attività finanziaria disponibile per la vendita aumenta e tale aumento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore è stornata nel prospetto del risultato economico.

1.5.6.    Rimanenze

Le rimanenze sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo FIFO (first-in, first-out). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi direttamente imputabili e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo è il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell’attività al netto dei costi di completamento e dei costi di vendita. Quando le rimanenze sono destinate alla distribuzione gratuita o a un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che l’UE dovrebbe sostenere per acquistare l’attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.7.    Prefinanziamenti

I prefinanziamenti sono pagamenti destinati a fornire al beneficiario un anticipo di cassa, ossia un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti nell’arco di un periodo definito nel contratto o accordo, nella decisione, nella convenzione o nella base giuridica specifici. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è stato corrisposto nel periodo fissato nell’accordo oppure è restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario è tenuto a restituire all’UE l’anticipo concesso a titolo di prefinanziamento. L’importo del prefinanziamento può essere ridotto (in tutto o in parte) dall’accettazione dei costi ammissibili (che sono rilevati come spese).

Alle successive date di riferimento del bilancio il prefinanziamento è valutato all’importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno le spese ammissibili (se necessario, anche utilizzando importi stimati) sostenute durante il periodo.

Gli interessi sui prefinanziamenti sono rilevati al momento della maturazione, conformemente alle pertinenti disposizioni dell’accordo. A fine esercizio viene fatta una stima degli interessi maturati, sulla base delle informazioni più attendibili, che viene inclusa nello stato patrimoniale.

Gli altri anticipi agli Stati membri che hanno origine dal rimborso, da parte dell’UE, di importi versati come anticipi dagli Stati membri ai loro beneficiari (inclusi gli «strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente») sono rilevati come attività e presentati nella rubrica prefinanziamenti. Gli altri anticipi agli Stati membri vengono successivamente valutati all’importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno la migliore stima delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari finali, calcolata sulla base di ipotesi ragionevoli e sostenibili.

Anche i contributi dell’UE ai fondi fiduciari del Fondo europeo di sviluppo o ad altre entità non consolidate sono classificati come prefinanziamenti, in quanto il loro scopo è fornire un fondo cassa al fondo fiduciario per permettere a quest’ultimo di finanziare azioni specifiche definite nel quadro degli obiettivi del fondo fiduciario. I contributi dell’UE ai fondi fiduciari sono valutati all’importo iniziale del contributo dell’UE meno le spese ammissibili, anche utilizzando importi stimati se necessario, sostenute dal fondo fiduciario nel periodo di riferimento e assegnate al contributo dell’UE conformemente al relativo accordo.

1.5.8.    Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

Poiché le norme contabili dell’UE richiedono la presentazione separata delle operazioni di scambio e delle operazioni senza corrispettivo equivalente, ai fini dell’elaborazione dei conti, i crediti sono definiti come derivanti da operazioni di scambio e i valori recuperabili sono definiti come derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente (vale a dire quando l’UE riceve valore da un’altra entità senza dover dare in cambio un valore approssimativamente uguale, ad esempio nel caso dei valori recuperabili dagli Stati membri relativi alle risorse proprie).

I crediti derivanti da operazioni di scambio soddisfano la definizione di strumenti finanziari e sono pertanto classificati come finanziamenti e crediti e valutati di conseguenza (cfr. nota 1.5.5). Le informazioni di cui alle note relative agli strumenti finanziari riguardanti i crediti derivanti da operazioni di scambio comprendono ratei e risconti attivi derivanti da operazioni di scambio, non avendo questi carattere rilevante. Viene effettuata una svalutazione generale basata sull’esperienza passata per gli ordini di riscossione in essere non ancora soggetti a svalutazione specifica.

I valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente sono contabilizzati all’importo originale (rettificato per tenere conto degli interessi e delle ammende) meno la svalutazione per la riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente quando sussistono elementi oggettivi che indicano che l’UE non sarà in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze originariamente previste. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore recuperabile. L’importo della svalutazione è rilevato nel prospetto del risultato economico. Viene altresì effettuata una svalutazione generale, basata sull’esperienza passata, per gli ordini di riscossione in essere non ancora soggetti a svalutazione specifica. Cfr. nota 1.5.14 sul trattamento dei ratei attivi a fine esercizio. Gli importi esposti e indicati come valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente non sono strumenti finanziari, dato che non derivano da un contratto che darebbe origine a una passività finanziaria o a uno strumento rappresentativo di capitale. Tuttavia, nelle note degli stati finanziari, i valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente sono indicati assieme ai crediti derivanti da operazioni di scambio, se del caso.

1.5.9.    Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e includono il denaro contante, i depositi bancari a vista o a breve termine e altri investimenti a breve termine ad alta liquidità con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

1.5.10.    Benefici per i dipendenti

Il criterio contabile per i benefici per i dipendenti è stato aggiornato in linea con quanto previsto dalla norma contabile dell’UE rivista 12 «Benefici per i dipendenti», in vigore per gli esercizi che decorrono dal 1o gennaio 2018 o da data successiva, che si basa sulla nuova norma IPSAS 39 («Benefici per i dipendenti») pubblicata nel luglio 2016. Il cambiamento principale, derivante dalla revisione della norma contabile 12, è la presentazione dei profitti e delle perdite attuariali come movimento dell’attivo netto invece che nel prospetto del risultato economico.

La contabilizzazione dei piani a benefici definiti è complessa, in quanto per valutare l’obbligazione sono necessarie ipotesi e valutazioni attuariali. Nell’applicare la norma contabile rivista, l’UE ha riesaminato le valutazioni utilizzate, in particolare per quanto riguarda la stima del costo finale del beneficio attribuito ai dipendenti. A seguito di tale esercizio, è stata confermata l’adeguatezza dell’utilizzo del periodo di servizio attivo stimato del dipendente come base per l’attribuzione dei benefici ai periodi di servizio. I benefici cui hanno diritto i lavoratori dipendenti dell’UE sono erogati nell’ambito di un unico piano (benché suddiviso in due regimi) e devono essere trattati in modo simile per fornire un quadro fedele della situazione e riflettere la realtà economica.

L’UE fornisce ai lavoratori dipendenti una serie di benefici (emolumenti e sicurezza sociale). Ai fini contabili, tali benefici devono essere classificati in benefici a breve termine e benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro.

Benefici a breve termine per i dipendenti

I benefici a breve termine per i dipendenti sono quei benefici che devono essere liquidati entro dodici mesi dalla fine del periodo di riferimento in cui i dipendenti hanno prestato il servizio, quali stipendi, ferie annuali e congedi per malattia retribuiti e altri benefici a breve termine. I benefici a breve termine per i dipendenti sono rilevati come costo quando viene prestato il relativo servizio. Viene rilevata una passività per l’importo che si prevede venga pagato se l’UE ha in essere un’obbligazione di pagamento, legale o implicita, come risultato del servizio prestato in passato dal dipendente e l’obbligazione può essere stimata in modo attendibile.

Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

L’UE concede ai dipendenti una serie di benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, che comprendono pensioni di anzianità, invalidità e reversibilità, nonché la copertura medica (cfr. nota 2.9).

L’UE mette a disposizione del proprio personale un piano di benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro che comprende:

i.

regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea: i benefici concessi nell’ambito di questo regime, finanziato figurativamente (16) riguardano l’anzianità, l’invalidità e la reversibilità, nonché gli assegni familiari, il decesso prima del pensionamento dei dipendenti che lavorano o hanno lavorato presso le istituzioni, le agenzie e altri organismi dell’UE o sono superstiti di funzionari o pensionati deceduti. Il personale contribuisce un terzo del costo previsto di tali benefici a carico dei propri stipendi;

ii.

regime comune di assicurazione malattia: nell’ambito di tale regime, l’UE fornisce copertura sanitaria al personale della Commissione europea, delle istituzioni, delle agenzie e di altri organismi dell’UE attraverso il rimborso delle spese mediche. I benefici concessi ai «non in attività» di tale regime (ossia pensionati, orfani, ecc.) sono classificati come benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro.

L’UE fornisce inoltre benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ai membri delle istituzioni dell’UE attraverso regimi pensionistici separati. Tali benefici sono indicati nella rubrica «Altri regimi pensionistici». Nell’ambito di tali regimi, l’UE eroga benefici pensionistici ai membri della Commissione, della Corte di giustizia e del Tribunale, della Corte dei conti, del Consiglio, del Parlamento europeo, del Mediatore, del Garante della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica. Attraverso il regime comune di assicurazione malattia l’UE fornisce copertura sanitaria ai membri delle istituzioni dell’UE.

I suddetti benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro sono considerati obbligazioni per benefici definiti dell’UE e sono calcolati a ogni data di riferimento, stimando l’importo dei benefici futuri che i dipendenti hanno maturato nell’esercizio in corso e in quelli precedenti, attualizzando tale importo e deducendo il fair value (valore equo) delle attività del piano. Il calcolo dell’obbligazione per benefici definiti viene effettuato annualmente secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagati i benefici e con scadenza prossima a quella della relativa passività pensionistica.

I benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro forniti al personale dell’UE sono integrati in un unico piano che comprende sia un regime pensionistico che un regime di assicurazione malattia; il diritto alla copertura nel quadro del regime di assicurazione malattia dipende dal fatto di aver acquisito il diritto alla copertura nel quadro del regime pensionistico. In base a tale piano unico, come previsto dallo statuto dei funzionari, determinati diritti, come il diritto a una pensione differita e ridotta nell’ambito del regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea, sono acquisiti dopo dieci anni di servizio. Tuttavia, i diritti acquisiti nell’ambito del piano unico dal servizio successivo del dipendente sono notevolmente superiori ai diritti iniziali, come risulta dai successivi diritti a pensione annuali maturati.

Pertanto, al fine di presentare la sostanza economica dell’operazione sottostante richiesta dalla caratteristica qualitativa di un quadro fedele dell’informativa finanziaria, come indicato sia nella norma contabile dell’UE 1 che nel quadro concettuale IPSAS, il costo delle prestazioni di servizio sostenute è maturato a quote costanti lungo il periodo di servizio attivo stimato del personale, vale a dire il periodo che va dalla data in cui il servizio del dipendente porta per la prima volta ai benefici previsti dal piano (indipendentemente dal fatto che i benefici siano o meno subordinati a futuri servizi) fino alla data in cui il futuro servizio del dipendente non porterà a benefici aggiuntivi di importo rilevante nell’ambito del piano, se non per ulteriori incrementi salariali. Tale approccio è applicato in modo coerente ai benefici previsti dal piano unico.

Le rivalutazioni della passività netta per benefici definiti comprendono i profitti e le perdite attuariali e il rendimento delle attività del piano, e sono rilevate immediatamente nell’attivo netto.

L’UE rileva gli interessi passivi (proventi) netti e gli altri costi relativi ai piani a benefici definiti nel prospetto del risultato economico alla voce «costi di personale e pensioni».

Quando i benefici erogati sono modificati o ridotti, la conseguente variazione dei benefici relativi a prestazioni di lavoro passate o il profitto o la perdita derivante dalla riduzione sono rilevati immediatamente nel prospetto del risultato economico. I profitti e le perdite al momento della liquidazione sono rilevati nel momento in cui avviene la liquidazione. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro passate è immediatamente rilevato nel prospetto del risultato economico, a meno che le modifiche non siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo.

1.5.11.    Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando l’UE ha un’obbligazione attuale, legale o implicita nei confronti di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento è dato dalla migliore stima delle spese che si prevede saranno necessarie per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

Gli accantonamenti per contratti onerosi sono valutati al valore attuale del minore tra il costo previsto per la risoluzione del contratto e il costo netto previsto per la prosecuzione dello stesso.

1.5.12.    Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato o passività per garanzie finanziarie.

I prestiti assunti sono costituiti da prestiti ricevuti da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. Essi sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo), con i proventi della loro emissione [fair value (valore equo) del corrispettivo percepito] al netto dei costi di transazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo; le differenze tra i proventi, al netto dei costi di transazione, e il valore di riscatto sono rilevate nel prospetto del risultato economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo dell’interesse effettivo non può essere applicato ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di rilevanza. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

Le passività finanziarie classificate come al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo includono i derivati il cui fair value (valore equo) è negativo. Si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo (cfr. nota 1.5.5).

Le passività per garanzie finanziarie sono inizialmente rilevate al fair value (valore equo), ossia il premio ricevuto. Successivamente, le passività per garanzie finanziarie sono valutate al valore più alto fra la migliore stima delle spese che si prevede verranno richieste per estinguere la passività per garanzie finanziarie e l’importo inizialmente riconosciuto, dedotto l’ammortamento cumulativo, se del caso. L’UE rileva una passività per garanzie finanziarie quando riceve un corrispettivo a fronte della concessione di tale garanzia, cioè a condizioni di mercato, ovvero quando il valore equo della garanzia può essere valutato in maniera affidabile. Qualora non vi sia un mercato attivo per un contratto di garanzia direttamente equivalente, l’UE registra la garanzia come passività potenziale (cfr. nota 1.7.2), ovvero, quando è piuttosto probabile che si renderà necessaria un’uscita di risorse per liquidare l’obbligazione, l’UE registra un accantonamento (cfr. nota 1.5.11).

Le passività finanziarie sono classificate come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio.

I fondi fiduciari dell’UE, considerati facenti parte delle attività operative della Commissione, sono contabilizzati nei conti della Commissione e consolidati nei conti annuali dell’UE. Pertanto, i contributi di altri donatori ai fondi fiduciari dell’UE soddisfano i criteri dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente soggette a condizioni e sono presentati come passività finanziarie fino a quando sono soddisfatte le condizioni cui sono soggetti i contributi trasferiti, ossia i costi ammissibili sono sostenuti dal fondo fiduciario. Il fondo fiduciario è tenuto a finanziare progetti specifici e a restituire i fondi rimanenti al momento della liquidazione. Alla data di riferimento del bilancio le passività residue relative ai contributi sono valutate in base ai contributi ricevuti al netto delle spese sostenute dal fondo fiduciario, utilizzando, ove necessario, importi stimati. Ai fini dell’informativa, le spese nette sono ripartite tra i contributi di altri donatori in proporzione ai contributi netti versati al 31 dicembre. La ripartizione dei contributi è solo indicativa. Quando il fondo fiduciario è liquidato l’effettiva divisione delle risorse restanti è decisa dal consiglio del fondo fiduciario.

1.5.13.    Debiti

Una parte considerevole dei debiti dell’UE consiste in dichiarazioni di spesa non liquidate presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti dell’UE (operazioni senza corrispettivo equivalente). Sono registrate come debiti per l’importo richiesto al momento del ricevimento. Successivamente alla verifica e all’accettazione dei costi ammissibili, i debiti sono valutati all’importo ammissibile accettato.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna o prestazione e dell’accettazione da parte dell’UE.

1.5.14.    Ratei e risconti attivi e passivi

Le operazioni e gli eventi sono rilevati negli stati finanziari nel periodo al quale si riferiscono. A fine esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dall’UE ovvero esista un accordo contrattuale (ad esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato negli stati finanziari un rateo attivo. Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, i proventi sono oggetto di risconto e rilevati nell’esercizio successivo.

Anche le spese sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato delle obbligazioni di trasferimento nell’esercizio. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità delle linee guida pratiche e operative dettagliate pubblicate dalla Commissione che mirano ad assicurare che gli stati finanziari forniscano un quadro fedele dei fenomeni economici e di altra natura che intendono rappresentare. Per analogia, se è stato effettuato un pagamento anticipato per servizi e beni non ancora ricevuti, la spesa è oggetto di risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

1.6.   PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.6.1.    Proventi

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

La maggior parte delle entrate dell’UE deriva da operazioni senza corrispettivo equivalente:

Risorse basate sull’RNL e risorse IVA

I proventi sono rilevati per l’esercizio per il quale la Commissione invia una richiesta di fondi agli Stati membri domandandone il contributo. Essi sono valutati al rispettivo «importo richiesto». Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all’esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L’effetto della variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l’avanzo o il disavanzo netto relativo all’esercizio in cui la variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente e i relativi proventi sono rilevati al momento del ricevimento degli estratti mensili del conto «A» (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati) inviati dagli Stati membri. Alla data di riferimento, le entrate riscosse dagli Stati membri per l’esercizio ma non ancora versate alla Commissione sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali del conto «B» (comprendente i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore) trasmessi dagli Stati membri sono rilevati come entrate al netto dei costi di riscossione loro dovuti. Inoltre, è rilevata una riduzione di valore per l’importo stimato del mancato recupero.

Ammende

I proventi derivanti dalle ammende sono rilevati quando l’UE adotta la decisione di infliggere l’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un’impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di infliggere l’ammenda il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

a)

accettare la decisione e quindi pagare l’importo dell’ammenda nei termini prescritti; l’importo è incassato dall’UE in via definitiva; oppure

b)

non accettare la decisione e presentare ricorso ai sensi del diritto dell’UE.

Tuttavia, anche in caso di ricorso, l’importo dell’ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti, dato che il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 278 del trattato UE) oppure in sostituzione il debitore può, a talune condizioni e previo consenso del contabile della Commissione, presentare una garanzia bancaria per l’importo.

Se l’impresa presenta ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare l’ammenda in via provvisoria, l’importo dell’ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso contro la decisione dell’UE da parte del destinatario dell’ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità percepita viene utilizzata in compensazione del valore recuperabile. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l’ammenda resta contabilizzata come valore recuperabile. Qualora appaia probabile che il Tribunale emetta una sentenza sfavorevole nei confronti dell’UE, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, il valore recuperabile viene cancellato come prescritto. Gli interessi accumulati percepiti dalla Commissione sui conti bancari in cui sono depositati i pagamenti ricevuti sono contabilizzati come entrate e le passività potenziali sono aumentate in proporzione.

Dal 2010 gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono gestiti dalla Commissione in un fondo appositamente creato (BUFI) e investiti in strumenti finanziari.

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

I proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevati quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti alla proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. I proventi associati a un’operazione di fornitura di servizi sono rilevati in funzione della fase raggiunta dall’operazione alla data di riferimento.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel prospetto del risultato economico in base al metodo dell’interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria e di attribuire gli interessi attivi e passivi nel corso dell’esercizio pertinente. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, l’UE stima i flussi finanziari prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (ad esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia perdite su crediti future. Il calcolo include tutte le commissioni e i punti versati o riscossi tra le parti del contratto, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, nonché i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Una volta che un’attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi finanziari futuri al fine di valutare la perdita per riduzione di valore.

Proventi da dividendi

I proventi da dividendi e le ripartizioni simili sono rilevati quando è stato accertato il diritto di ricevere il pagamento.

1.6.2.    Spese

Le spese per operazioni senza corrispettivo equivalente rappresentano la maggior parte delle spese dell’UE. Esse si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti; trasferimenti nel quadro di contratti e sovvenzioni, contributi e donazioni discrezionali.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui si sono verificati gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto dei funzionari o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

Le spese per operazioni di scambio associate all’acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dall’UE. Sono valutate all’importo originario della fattura. Inoltre, alla data di riferimento del bilancio le spese relative al servizio prestato durante il periodo per il quale la fattura non è ancora stata incassata o accettata sono stimate e rilevate nel prospetto del risultato economico.

1.7.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

1.7.1.    Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’UE non esercita un controllo completo. L’attività potenziale è segnalata quando l’afflusso dei benefici economici o dei servizi potenziali è probabile.

1.7.2.    Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’UE non esercita un controllo completo; può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale derivante da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessaria un’uscita di risorse rappresentative di benefici economici o servizi potenziali per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

1.8.   RENDICONTO FINANZIARIO

Le informazioni relative ai flussi finanziari costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità dell’UE di generare disponibilità liquide e mezzi equivalenti e le sue necessità di utilizzo di detti flussi.

Il rendiconto finanziario viene preparato utilizzando il metodo indiretto: il risultato economico dell’esercizio finanziario viene rettificato per gli effetti delle operazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti o di voci di entrata o spesa associate ai flussi finanziari inerenti agli investimenti.

I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella moneta di presentazione dell’UE (EUR), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta estera in vigore alla data dell’operazione.

Il rendiconto finanziario riporta i flussi finanziari relativi all’esercizio, classificandoli in attività operative e di investimento (l’UE non ha attività di finanziamento).

Le attività operative sono le attività dell’UE diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e gli eventuali relativi prestiti assunti) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano negli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane dell’UE.

Le attività di investimento includono l’acquisizione e la cessione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti non rientranti nelle disponibilità liquide equivalenti. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L’obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi realizzati dall’UE.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

2.1.   ATTIVITÀ IMMATERIALI

in milioni di EUR

Valore contabile lordo al 31.12.2017

940

Incrementi

152

Dismissioni

(16)

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre variazioni

(2)

Valore contabile lordo al 31.12.2018

1 073

Ammortamenti accumulati al 31.12.2017

(535)

Spese di ammortamento per l’esercizio

(105)

Ripresa di valore dell’ammortamento

1

Dismissioni

13

Trasferimenti fra categorie di attività

Altre variazioni

(1)

Ammortamenti accumulati al 31.12.2018

(627)

Valore contabile netto al 31.12.2018

446

Valore contabile netto al 31.12.2017

405

Gli importi di cui sopra si riferiscono essenzialmente a software.

2.2.   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

La categoria «Attività spaziali» comprende le immobilizzazioni operative relative ai due programmi spaziali dell’UE: i sistemi globali di navigazione satellitare (GNSS) Galileo ed EGNOS e il programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, mentre le immobilizzazioni dei sistemi spaziali non ancora operativi sono riportate nella rubrica «Immobilizzazioni in corso».

Per Galileo, nel 2018 sono stati aggiunti quattro nuovi satelliti alla costellazione operativa, portandola a 22 satelliti. Al 31 dicembre 2018 le immobilizzazioni operative di Galileo, relative sia ai satelliti che agli impianti a terra, erano pari a 2 410 milioni di EUR, al netto degli ammortamenti (2017: 2 276 milioni di EUR). Le immobilizzazioni in corso rimanenti, pari a 1 324 milioni di EUR (2017: 1 026 milioni di EUR), comprendono i quattro satelliti lanciati a luglio 2018, per i quali i test in orbita non erano ancora stati completati alla data di riferimento del bilancio. Lo sviluppo del sistema di Galileo continuerà fino a quando il sistema avrà raggiunto la sua piena capacità operativa. Una volta completata, la costellazione di Galileo comprenderà 24 satelliti operativi e sei ricambi.

Per quanto riguarda Copernicus, due nuovi satelliti (Sentinel 5P e 3B) sono entrati in funzione nel 2018, in aggiunta agli altri cinque satelliti operativi di Copernicus, aumentando in tal modo il valore complessivo delle immobilizzazioni operative di Copernicus a 1 455 milioni di EUR (2017: 1 140 milioni di EUR), al netto dell’ammortamento accumulato. Ulteriori 1 207 milioni di EUR relativi ai satelliti di Copernicus sono rilevati come immobilizzazioni in corso (2017: 1 443 milioni di EUR).

Anche le immobilizzazioni relative all’infrastruttura terrestre del servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (EGNOS) pari a 52 milioni di EUR (2017: 67 milioni di EUR) sono incluse nella rubrica «Attività spaziali». Inoltre, le immobilizzazioni in corso di EGNOS ammontano a 130 milioni di EUR (2017: 52 milioni di EUR).

Le attività relative ai programmi spaziali dell’UE sono realizzate con l’assistenza dell’Agenzia spaziale europea (ESA).

Immobili, impianti e macchinari

in milioni di EUR

 

Terreni e fabbricati

Attività spaziali

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico (hardware)

Altro

Leasing finanziari

Immobilizzazioni in corso

Totale

Valore contabile lordo al 31.12.2017

5 456

4 264

597

266

675

309

2 787

2 920

17 273

Incrementi

38

14

48

13

55

20

10

1 311

1 509

Dismissioni

(39)

(0)

(22)

(10)

(103)

(5)

(9)

(8)

(196)

Trasferimenti fra categorie di attività

202

982

0

0

5

3

(170)

(1 023 )

0

Altre variazioni

(31)

0

17

0

2

0

1

0

(11)

Valore contabile lordo al 31.12.2018

5 626

5 259

641

270

634

327

2 620

3 199

18 575

Ammortamento accumulato al 31.12.2017

(3 035 )

(780)

(502)

(188)

(553)

(226)

(1 244 )

 

(6 528 )

Spese di ammortamento per l’esercizio

(180)

(561)

(47)

(19)

(63)

(34)

(98)

 

(1 003 )

Reinserimenti relativi all’ammortamento

0

0

5

0

 

6

Dismissioni

10

0

14

9

96

5

7

 

142

Trasferimenti fra categorie di attività

(74)

(0)

(0)

(5)

(0)

79

 

Altre variazioni

0

(0)

(5)

(0)

(1)

(0)

(1)

 

(7)

Ammortamento accumulato al 31.12.2018

(3 279 )

(1 342 )

(540)

(198)

(521)

(255)

(1 257 )

 

(7 390 )

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2018

2 347

3 917

101

72

113

72

1 363

3 199

11 185

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2017

2 422

3 484

95

78

122

83

1 543

2 920

10 745

2.3.   INVESTIMENTI CONTABILIZZATI CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

La partecipazione dell’UE, rappresentata dalla Commissione, al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è trattata come una partecipazione in una società collegata utilizzando il metodo del patrimonio netto. Il FEI è l’istituzione finanziaria dell’UE specializzata nella fornitura di capitale di rischio e di garanzie alle piccole e medie imprese (PMI). Il FEI ha sede a Lussemburgo e opera come partenariato pubblico-privato, i cui membri sono la Banca europea per gli investimenti (BEI), l’UE e un gruppo di enti finanziari. Al 31 dicembre 2018 l’UE deteneva il 29,7 % delle quote del FEI (2017: 29,7 %) e il 29,7 % dei diritti di voto (2017: 29,7 %). Conformemente al suo statuto, il FEI è tenuto a destinare alla riserva legale almeno il 20 % del suo risultato netto annuo, fino a che l’importo aggregato della riserva sia pari al 10 % del capitale sottoscritto. Tale riserva non è destinata alla distribuzione.

in milioni di EUR Fondo europeo per gli investimenti

Partecipazioni al 31.12.2017

581

Contributi

Dividendi ricevuti

(3)

Quota risultato netto

37

Quota attività nette

(24)

Partecipazioni al 31.12.2018

591

I valori contabili seguenti sono imputabili all’UE sulla base della sua percentuale di partecipazione:

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

 

Totale FEI

Totale FEI

Attività

2 662

2 488

Passività

(674)

(532)

Proventi

291

263

Spese

(167)

(153)

Avanzo/(disavanzo)

124

110

La riconciliazione delle informazioni finanziarie riportate in sintesi con il valore contabile degli interessi detenuti nel FEI è la seguente:

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Attivo netto della collegata

1 988

1 956

Quote CE nel FEI

29,7 %

29,7 %

Valore contabile

591

581

L’UE, rappresentata dalla Commissione, ha versato il 20 % delle sue quote sottoscritte nel capitale FEI al 31 dicembre 2018, con l’importo non richiamato suddiviso come segue:

in milioni di EUR

 

Totale capitale FEI

Sottoscrizione UE

Totale quota del capitale

4 500

1 337

Versato

(900)

(267)

Non richiamato

3 600

1 070

2.4.   ATTIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Attività finanziarie non correnti

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

13 657

11 758

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.4.2

14

16

Prestiti erogati

2.4.3

51 560

48 205

 

 

65 231

59 980

Attività finanziarie correnti

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

1 786

1 873

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.4.2

2

6

Prestiti erogati

2.4.3

2 380

6 776

 

 

4 168

8 655

Totale

 

69 398

68 635

2.4.1.    Attività finanziarie disponibili per la vendita

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Investimenti BUFI

1 888

2 158

CECA in liquidazione

1 506

1 658

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

188

188

 

3 582

4 004

Fondi di garanzia per le garanzie di bilancio:

 

 

Fondo di garanzia del FEIS

5 000

3 414

Fondo di garanzia per le azioni esterne

2 465

2 199

Fondo di garanzia dell’EFSD

9

 

7 474

5 613

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE:

 

 

Orizzonte 2020

2 031

1 730

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

679

665

Meccanismo per collegare l’Europa

540

482

Strumenti di capitale per le PMI dell’UE

464

508

Fondo europeo per l’Europa sudorientale

113

119

Operazioni su capitali di rischio

115

113

Altro

444

397

 

4 386

4 014

Totale

15 443

13 632

Non correnti

13 657

11 758

Correnti

1 786

1 873

Sul totale di 15 443 milioni di EUR, l’UE detiene attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di titoli di debito (ad esempio obbligazioni) per 13 993 milioni di EUR (2017: 12 048 milioni di EUR), strumenti rappresentativi di capitale per 1 365 milioni di EUR (2017: 1 333 milioni di EUR), e investimenti nello Unitary Fund della BEI (fondo comune monetario) per 85 milioni di EUR (2017: 251 milioni di EUR). I titoli di debito e le quote dello Unitary Fund della BEI sono utilizzati principalmente per investire in via temporanea gli importi assegnati alla garanzia dell’UE e agli strumenti di condivisione dei rischi fino al momento della loro utilizzazione per soddisfare le attivazioni delle garanzie.

Investimenti BUFI

Le ammende incassate in via provvisoria in relazione a casi di concorrenza sono assegnate a un fondo appositamente creato (fondo BUFI — «Budget Fines» Fund) e investite dalla Commissione in strumenti di debito classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

CECA in liquidazione

Per quanto riguarda la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) in liquidazione, tutte le attività finanziarie disponibili per la vendita sono titoli di credito denominati in EUR e quotati in un mercato attivo.

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

L’UE detiene un investimento finanziario nel capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Al 31 dicembre 2018 il numero di azioni detenute era pari a 90 044 (2017: 90 044 azioni), pari al 3 % del capitale sottoscritto totale. L’UE ha sottoscritto un importo complessivo di 900 milioni di EUR di capitale azionario, 713 milioni di EUR dei quali costituiti attualmente da capitale non richiamato. In base all’accordo costitutivo della BERS, gli azionisti devono sottostare a talune restrizioni contrattuali, quali il fatto che le azioni non sono trasferibili e il loro riscatto è limitato al valore massimo del costo di acquisto originario.

L’UE valuta l’investimento nella BERS al fair value (valore equo). Il costo di acquisto originario è ritenuto la stima migliore del fair value, in particolare in considerazione delle restrizioni contrattuali di cui sopra. Sebbene le azioni della BERS non siano quotate in nessun mercato azionario, transazioni recenti riguardanti il capitale netto della società partecipata (emissione di capitale al valore nominale) indicano che il costo rappresenta la garanzia migliore del fair value in tale situazione.

FONDI DI GARANZIA PER LE GARANZIE DI BILANCIO

Fondo di garanzia del FEIS

Ai sensi del regolamento sul FEIS [regolamento (UE) 2015/1017], è stato istituito il fondo di garanzia del FEIS per fornire una riserva di liquidità contro potenziali perdite sostenute dalla BEI in relazione alle sue operazioni di finanziamento e di investimento ammissibili alla garanzia FEIS dell’UE ai sensi dell’accordo sul FEIS, cfr. nota 4.1.1. Il fondo di garanzia del FEIS è finanziato mediante contributi del bilancio dell’UE. È inoltre alimentato con i rendimenti degli investimenti delle risorse del fondo di garanzia, i proventi ricevuti dall’UE come corrispettivo per la garanzia dell’UE ai sensi dell’accordo sul FEIS e gli importi recuperati dalla BEI da debitori inadempienti in relazione a precedenti attivazioni delle garanzie. Il fondo è gestito dalla Commissione, che è autorizzata a investire le attività del fondo di garanzia del FEIS sui mercati finanziari nel rispetto del principio della sana gestione finanziaria, applicando opportune norme prudenziali. Il fondo di garanzia del FEIS ha avviato le operazioni nell’aprile 2016. Conformemente al regolamento FEIS, modificato nel 2017 [regolamento (UE) 2017/2396] (17), il fondo sarà progressivamente dotato di risorse per raggiungere gradualmente i 9,1 miliardi di EUR, ossia il 35 % delle obbligazioni totali di garanzia FEIS dell’UE.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dal bilancio dell’UE, in particolare le operazioni di prestito della BEI fuori dell’UE finanziate con le risorse proprie della BEI, i prestiti di assistenza macrofinanziaria (AMF) e i prestiti Euratom fuori dell’UE (cfr. nota 4.1.1). Si tratta di uno strumento a lungo termine (parte non corrente: 2 275 milioni di EUR) gestito dalla BEI e destinato a coprire eventuali prestiti in stato di inadempimento garantiti dall’UE. Il fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio dell’UE, dagli interessi sugli investimenti effettuati con le attività del fondo e dagli importi recuperati presso i debitori inadempienti per i quali il fondo ha dovuto attivare la sua garanzia. Il fondo dovrebbe essere mantenuto a un importo obiettivo corrispondente al 9 % dei prestiti garantiti in essere alla fine dell’esercizio. La differenza tra l’importo obiettivo e il valore delle attività del fondo a fine esercizio è coperta dal bilancio dell’UE nell’anno n+2, mentre l’eventuale avanzo è riversato al bilancio dell’UE.

Fondo di garanzia dell’EFSD

Ai sensi del regolamento EFSD [regolamento (UE) 2017/1601] (18), il Fondo di garanzia dell’EFSD è stato istituito per fornire una riserva di liquidità da utilizzare in caso di attivazione della garanzia dell’Unione a norma dei pertinenti accordi di garanzia dell’EFSD. Il Fondo di garanzia dell’EFSD è finanziato da contributi del bilancio dell’UE, da contributi dell’11o FES al bilancio dell’UE e da contributi volontari degli Stati membri e di altri donatori. Il fondo è alimentato anche dai rendimenti da risorse investite, dagli importi recuperati presso i debitori inadempienti, dalle entrate e da altri pagamenti ricevuti dall’UE conformemente agli accordi di garanzia dell’EFSD. Il fondo è gestito direttamente dalla Commissione, che è autorizzata a investire le attività del fondo nel rispetto del principio della sana gestione finanziaria, applicando opportune norme prudenziali. I primi contributi del bilancio dell’UE al Fondo di garanzia dell’EFSD sono stati ricevuti ad agosto 2018. Il totale dei pagamenti ricevuti nel 2018 ammonta a 275,1 milioni di EUR, di cui 9 milioni di EUR sono stati investiti in attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2018, mentre altri 325 milioni di EUR (2017: 275 milioni di EUR) sono stati impegnati ma non ancora erogati e sono compresi nell’importo indicato come RAL alla nota 5.1. Il Fondo di garanzia dell’EFSD sarà progressivamente alimentato e raggiungerà gradualmente i 750 milioni di EUR, ossia il 50 % del totale delle future obbligazioni di garanzia dell’EFSD coperte dal bilancio dell’UE, e potrà essere ulteriormente incrementato da altri contributi.

STRUMENTI FINANZIARI FINANZIATI DAL BILANCIO DELL’UE

Orizzonte 2020

Ai sensi del regolamento dell’UE che istituisce Orizzonte 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020), sono stati istituiti nuovi strumenti finanziari, al fine di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le entità attive nella ricerca e innovazione (R&I). Tali strumenti sono: il servizio InnovFin di prestiti e garanzie per R&I con il quale la Commissione condivide i rischi finanziari connessi a un portafoglio di nuove operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI; la garanzia InnovFin per le PMI, compreso lo strumento di garanzia illimitata dell’iniziativa per le PMI (SME Initiative Uncapped Guarantee Instrument — SIUGI) — strumenti di garanzia gestiti dal FEI che forniscono garanzie e controgaranzie agli intermediari finanziari per i nuovi portafogli di prestiti (nel quadro del SIUGI, la Commissione condivide con gli Stati membri, il FEI e la BEI i rischi finanziari connessi con la garanzia prestata) e lo strumento di capitale per R&I di InnovFin, gestito dal FEI, che effettua investimenti in fondi di venture capital.

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

Il Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (RSFF) è gestito dalla BEI e il portafoglio di investimenti della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. In totale, nell’ambito del QFP 2007-2013, all’RSFF è stata assegnata una dotazione di 1 miliardo di EUR. Nell’ambito del QFP 2014-2020, non sono previsti nuovi contributi di bilancio all’RSFF. Il rischio complessivo per l’UE è limitato all’importo che fornisce come contributo al meccanismo.

Meccanismo per collegare l’Europa

Ai sensi del regolamento (UE) n. 1316/2013 (19), è stato creato uno strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa (MCE), con l’obiettivo di facilitare l’accesso dei progetti infrastrutturali ai finanziamenti nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia. Lo strumento è gestito dalla BEI conformemente a una convenzione conclusa con l’UE. Lo strumento di debito dell’MCE rappresenta la continuazione dello strumento di garanzia dei prestiti per i progetti della TEN-T (LGTT) e della fase pilota dell’iniziativa «Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti» (PBI). Il portafoglio dell’LGTT e quello della PBI sono stati fusi nello strumento finanziario dell’MCE con effetto a decorrere dal 1o gennaio 2016. Quest’ultimo offre una condivisione del rischio per il finanziamento del debito sotto forma di debito privilegiato o di debito subordinato o di garanzia, nonché sostegno alle obbligazioni per il finanziamento di progetti.

Strumenti di capitale per le PMI dell’UE

Si tratta di strumenti rappresentativi di capitale finanziati dai programmi COSME, CIP e MAP e dal progetto pilota di trasferimento di tecnologie, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento delle PMI dell’UE nelle fasi di avviamento (start-up) e crescita investendo in idonei fondi di venture capital specializzati.

2.4.2.    Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

in milioni di EUR

Tipo di derivato

31.12.2018

31.12.2017

Importo nozionale

fair value 
(valore equo)

Importo nozionale

fair value 
(valore equo)

Contratto forward su valuta estera

476

2

634

6

Garanzia su portafoglio azionario

674

14

258

16

Totale

1 150

16

892

23

Non correnti

674

14

258

16

Correnti

476

2

634

6

L’UE conclude contratti forward su valuta estera per coprire il rischio di valuta estera relativo ai titoli di debito denominati in USD detenuti dal fondo di garanzia del FEIS. Nell’ambito dei contratti forward su valuta estera, l’UE fornirà l’importo nozionale in valuta estera concordato contrattualmente («gamba pagatrice» o pay leg), riportato nella tabella in alto, e riceverà l’importo nozionale in EUR («gamba ricevente» o receive leg) alla data di scadenza. Tali contratti derivati sono valutati al fair value (valore equo) alla data di riferimento del bilancio e classificati come attività finanziarie o come passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, a seconda se il loro fair value (valore equo) è positivo o negativo.

La garanzia FEIS data dall’UE al gruppo BEI in relazione ai portafogli di investimenti azionari è classificata come strumento finanziario derivato e considerata attività finanziaria o passività finanziaria valutata al fair value (valore equo) tramite avanzo o disavanzo (cfr. nota 4.1.1). Al 31 dicembre 2018 l’importo degli investimenti azionari sottostanti erogati dalla BEI e dal FEI è stato pari a 674 milioni di EUR e il fair value della garanzia dell’UE sul portafoglio azionario FEIS ha registrato un valore complessivo di 14 milioni di EUR.

Gerarchia delle attività finanziarie rilevate al fair value (valore equo)

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

13 993

11 983

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

275

510

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

1 191

1 161

Totale

15 459

13 654

Nell’esercizio non vi sono stati trasferimenti tra il livello 1 e 2.

Riconciliazione di attività finanziarie misurate utilizzando tecniche di valutazione con input non basati su dati mercato osservabili (livello 3)

in milioni di EUR

Saldo di apertura all’1.1.2018

1 161

Acquisti, vendite, emissioni e regolamenti

104

Profitti o perdite dell’esercizio in proventi finanziari e oneri finanziari

(36)

Profitti o perdite nell’attivo netto

(37)

Trasferimenti verso il livello 3

Trasferimenti dal livello 3

Altro

Saldo di chiusura al 31.12.2018

1 191

2.4.3.    Prestiti erogati

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Prestiti erogati per assistenza finanziaria

2.4.3.1

53 873

54 844

Altri prestiti

2.4.3.2

67

137

Totale

 

53 939

54 981

Non correnti

 

51 560

48 205

Correnti

 

2 380

6 776

2.4.3.1.   Prestiti erogati per assistenza finanziaria

in milioni di EUR

 

MESF

BDP

AMF

Euratom

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2017

47 456

3 114

3 924

250

100

54 844

Nuovi prestiti erogati

4 500

515

50

5 065

Rimborsi

(4 500 )

(1 350 )

(56)

(46)

(5 952 )

Differenze di cambio

(0)

(1)

(1)

Variazioni del valore contabile

(56)

(30)

5

0

(2)

(84)

Riduzione di valore

Totale al 31.12.2018

47 400

1 734

4 388

254

98

53 873

Non correnti

46 800

200

4 309

213

51 521

Correnti

600

1 534

79

41

98

2 351

Il valore nominale dei prestiti erogati per l’assistenza finanziaria al 31 dicembre 2018, compresi i prestiti per la CECA in liquidazione, ammontava a 53 206 milioni di EUR (2017: 54 093 milioni di EUR). Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione degli interessi maturati.

Il MESF permette di concedere assistenza finanziaria a uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. L’assistenza può assumere la forma di un prestito o di una linea di credito. Le conclusioni del Consiglio ECOFIN del 9 maggio 2010 limitano lo strumento a 60 miliardi di EUR, tuttavia per limiti di legge l’importo in essere dei prestiti concessi o delle linee di credito non può superare il margine disponibile entro il massimale delle risorse proprie. I prestiti assunti relativi a prestiti erogati nell’ambito del MESF sono garanti dal bilancio dell’UE. Non è previsto che il MESF concluda nuovi programmi di finanziamento o stipuli nuovi accordi di prestito. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, entrambi i paesi beneficiari (Irlanda e Portogallo) hanno chiesto una proroga dei loro prestiti in scadenza nel 2018, rispettivamente per l’importo di 3,9 miliardi di EUR e 0,6 miliardi di EUR.

Lo strumento BDP, uno strumento finanziario strategico , offre assistenza finanziaria a medio termine agli Stati membri dell’UE che non hanno aderito all’euro. Esso permette di concedere prestiti agli Stati membri che si trovano, o che corrono seri rischi di trovarsi, in difficoltà per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti o i movimenti di capitali. L’importo massimo in essere dei prestiti concessi nell’ambito dello strumento è limitato a 50 miliardi di EUR. I prestiti assunti relativi ai prestiti concessi nell’ambito dello strumento BDP sono garantiti dal bilancio dell’UE.

L’assistenza macrofinanziaria (AMF) è una forma di aiuto finanziario prestato dall’UE a paesi partner che si trovano ad affrontare una crisi nella bilancia dei pagamenti. Viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di un’adeguata combinazione di entrambi, e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del sostegno dell’FMI. Questi prestiti sono garantiti dal fondo di garanzia per le azioni esterne. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 sono stati erogati ulteriori prestiti a titolo di AMF per un importo totale di 515 milioni di EUR, di cui 500 milioni di EUR all’Ucraina e 15 milioni di EUR alla Georgia (cfr. anche nota 4.1.2).

La Comunità europea dell’energia atomica (Euratom, rappresentata dalla Commissione) concede prestiti agli Stati membri e non membri, nonché a entità di entrambi, per finanziare progetti legati agli impianti energetici. Sono state ricevute garanzie da terzi pari a 254 milioni di EUR (2017: 250 milioni di EUR) a copertura dei prestiti Euratom (cfr. nota 4.1.2).

I prestiti per la CECA in liquidazione non sono prestiti erogati per assistenza finanziaria, bensì pagherò cambiari al fine di mantenere i flussi di cassa allineati ai prestiti. Tuttavia, analogamente ai prestiti erogati per assistenza finanziaria, sono stati concessi sulla base di fondi presi a prestito ai sensi degli articoli 54 e 56 del trattato CECA per il finanziamento di progetti.

Tassi di interesse effettivi sui prestiti concessi (espressi come intervallo di tassi di interesse)

 

31.12.2018

31.12.2017

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0 % - 3,82 %

0 % - 4,54 %

Euratom

0,08 % - 5,76 %

0,08 % - 5,76 %

Bilancia dei pagamenti (BDP)

2,88 % - 3,38 %

2,88 % - 3,38 %

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,50 % - 3,75 %

0,62 % - 3,75 %

CECA in liquidazione

5,23 % - 5,81 %

5,23 % - 5,81 %

2.4.3.2.   Altri prestiti

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Prestiti a condizioni speciali

64

78

Mutui edilizi della CECA in liquidazione

2

4

Depositi a termine

0

55

Totale

67

137

Non correnti

38

61

Correnti

28

76

Il valore nominale degli altri prestiti concessi al 31 dicembre 2018 ammontava in totale a 617 milioni di EUR (2017: 561 milioni di EUR).

I prestiti a condizioni speciali sono accordati a tassi preferenziali nel quadro della cooperazione con paesi terzi.

I depositi a termine includono principalmente importi con scadenza compresa tra i 3 e i 12 mesi che non soddisfano la definizione di disponibilità liquide equivalenti.

Riduzione di valore su altri prestiti

in milioni di EUR

 

31.12.2017

Incrementi

Storni

Cancellazioni

Altro

31.12.2018

Prestiti a condizioni speciali

8

1

(0)

8

Prestiti oggetto di surrogazione

432

147

579

Totale

440

148

(0)

587

I prestiti oggetto di surrogazione sono prestiti in stato di inadempimento concessi dalla BEI e garantiti dal bilancio dell’UE, per i quali l’UE è subentrata in tutti i diritti a seguito del pagamento da parte del fondo di garanzia per le azioni esterne o del fondo di garanzia del FEIS. Questi prestiti hanno subito una riduzione di valore totale per un importo di 579 milioni di EUR (2017: 432 milioni di EUR). Le attivazioni delle garanzie del 2018 sono state parzialmente coperte dagli accantonamenti finanziari degli anni precedenti. Gli accordi sottoscritti fra l’UE e la BEI in materia prevedono che la BEI avvii il procedimento di recupero per conto dell’UE allo scopo di recuperare ogni eventuale somma dovuta.

2.5.   PREFINANZIAMENTI

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Prefinanziamenti non correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

21 814

21 939

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

4 122

3 018

Contributo a fondi fiduciari

 

71

64

 

 

26 006

25 022

Prefinanziamenti correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

21 572

22 361

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

2 396

1 645

 

 

23 968

24 005

Totale

 

49 974

49 027

I livello degli importi di prefinanziamento dei vari programmi deve essere sufficiente ad assicurare ai beneficiari i finanziamenti necessari per l’avvio dei progetti, tutelando allo stesso tempo gli interessi finanziari dell’UE e tenendo conto delle restrizioni di ordine giuridico, operativo e legate all’efficienza sotto il profilo dei costi. L’aumento dell’importo totale dei prefinanziamenti riguarda principalmente l’aumento degli «altri anticipi agli Stati membri» (cfr. nota 2.5.2).

2.5.1.    Prefinanziamenti

in milioni di EUR

 

Importo lordo

Liquidati con ratei

Importo netto al 31.12.2018

Importo lordo

Liquidati con ratei

Importo netto al 31.12.2017

Gestione concorrente

 

 

 

 

 

 

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

3 743

 

3 743

3 735

3 735

FESR + FC

18 088

(3 461 )

14 627

20 561

(5 678 )

14 883

FSE

6 548

(1 147 )

5 401

6 792

(1 182 )

5 610

Altro

4 684

(2 498 )

2 186

5 037

(2 267 )

2 770

 

33 063

(7 105 )

25 958

36 125

(9 127 )

26 998

Gestione diretta

 

 

 

 

 

 

effettuata da:

 

 

 

 

 

 

Commissione

12 531

(8 262 )

4 269

12 165

(8 331 )

3 834

Agenzie esecutive UE

15 012

(9 540 )

5 472

13 843

(8 749 )

5 094

Fondi fiduciari

585

(433)

152

440

(212)

228

 

28 127

(18 234 )

9 893

26 447

(17 292 )

9 155

Gestione indiretta

 

 

 

 

 

 

effettuata da:

 

 

 

 

 

 

altre agenzie e altri organismi dell’UE

762

(207)

555

723

(148)

575

Paesi terzi

1 546

(879)

667

1 586

(956)

630

Organizzazioni internazionali

7 684

(5 053 )

2 631

9 000

(5 879 )

3 121

Altre entità

9 107

(5 426 )

3 681

7 753

(3 933 )

3 820

 

19 099

(11 565 )

7 534

19 062

(10 916 )

8 146

Totale

80 289

(36 904 )

43 386

81 635

(37 335 )

44 300

Non correnti

21 814

21 814

21 939

21 939

Correnti

58 476

(36 904 )

21 572

59 696

(37 335 )

22 361

I prefinanziamenti sono somme erogate e, pertanto, rappresentano l’esecuzione degli stanziamenti di pagamento. Come spiegato nella nota 1.5.7, si tratta di anticipi non ancora liquidati. Pertanto, sebbene riducano il RAL (cfr. nota 5.1), i prefinanziamenti rappresentano spese non ancora rilevate nel prospetto del risultato economico.

Per la gestione concorrente, quasi tutti gli importi dei prefinanziamenti si riferiscono all’attuale periodo di programmazione. Esiste un prefinanziamento iniziale che non sarà liquidato prima della fine del periodo ed è contabilizzato come non corrente. Esiste inoltre un prefinanziamento annuale che viene liquidato su base annuale e contabilizzato come corrente. Nel 2018 sono stati versati 10 miliardi di EUR di nuovi prefinanziamenti. Gli importi dei prefinanziamenti relativi alla gestione concorrente sono stabili rispetto al 2017, fatta eccezione per una diminuzione degli importi in regime di «altra» gestione concorrente. Si tratta del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (importi per il sostegno alla ricostruzione in Italia a seguito dei terremoti del 2016/2017). Tali importi sono stati versati a titolo di prefinanziamento nel 2017 e liquidati nel 2018.

Per quanto riguarda la gestione diretta, gli importi dei prefinanziamenti riguardano prevalentemente Orizzonte 2020 e il meccanismo per collegare l’Europa.

Nell’ambito della gestione indiretta, i prefinanziamenti riguardano prevalentemente programmi delle politiche interne, quali Erasmus, Galileo ed EGNOS, ma anche strumenti associati alle relazioni esterne come ENI (strumento europeo di vicinato), DCI (strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo) e aiuti umanitari.

Garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che in alcuni casi la Commissione richiede a beneficiari diversi dagli Stati membri, quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore nominale, il fatto generatore è collegato all’esistenza della garanzia. Per il valore in corso, il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni. Al 31 dicembre 2018 il valore nominale delle garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti ammontava a 516 milioni di EUR, mentre il valore in corso di tali garanzie era pari a 420 milioni di EUR (2017: 620 milioni di EUR e 462 milioni di EUR rispettivamente).

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7° PQ) e di Orizzonte 2020 sono effettivamente coperti dal fondo di garanzia per i partecipanti (FGP). Si tratta di uno strumento di mutua assicurazione istituito per coprire i rischi di mancato pagamento degli importi da parte dei beneficiari durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7° PQ e di Orizzonte 2020. Tutti i partecipanti alle azioni indirette che ricevono una sovvenzione dall’UE contribuiscono al capitale dell’FGP in misura pari al 5 % dell’importo totale ricevuto.

Al 31 dicembre 2018 gli importi dei prefinanziamenti coperti dall’FGP ammontavano a 2 miliardi di EUR (2017: 1,9 milioni di EUR). L’UE (rappresentata dalla Commissione) funge da agente esecutivo dei partecipanti dell’FGP, ma il fondo resta di proprietà dei partecipanti.

A fine esercizio le attività totali dell’FGP ammontavano a 2,1 miliardi di EUR (2017: 2,0 miliardi di EUR). Le attività dell’FGP comprendono anche le attività finanziarie gestite dalla direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione. Trattandosi di un’entità separata, le attività dell’FGP non sono consolidate nei presenti conti annuali dell’UE.

2.5.2.    Altri anticipi agli Stati membri

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente

3 675

2 768

Regimi di aiuto

2 843

1 895

Totale

6 518

4 663

Non correnti

4 122

3 018

Correnti

2 396

1 645

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente

Nel quadro dei programmi dei Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE), è possibile effettuare pagamenti anticipati dal bilancio dell’UE a favore degli Stati membri, in modo da consentire loro di contribuire agli strumenti finanziari (ossia prestiti, investimenti azionari o garanzie). Tali strumenti finanziari sono istituiti e gestiti sotto la responsabilità degli Stati membri e non della Commissione, ma gli importi non utilizzati da tali strumenti al termine dell’esercizio sono di proprietà dell’UE (come tutti i prefinanziamenti) e sono pertanto registrati come attività nel bilancio dell’UE.

Periodo 2014-2020:

nella politica di coesione, su 5 790 milioni di EUR versati, si stima che 3 590 milioni di EUR fossero ancora inutilizzati al 31 dicembre 2018. Vi è incluso anche il contributo degli Stati membri all’iniziativa per le PMI, uno strumento mirante a stimolare la concessione di ulteriori prestiti alle PMI da parte del settore bancario (1 213 milioni di EUR versati, di cui, secondo le stime, 391 milioni di EUR ancora inutilizzati).

Per lo sviluppo rurale, alla fine dell’esercizio risultavano inutilizzati 83 milioni di EUR.

Periodo 2007-2013:

si ritiene che tutti gli importi relativi alla politica di coesione siano stati attuati o riassegnati ad altre misure, pertanto non restano altre attività a bilancio al 31 dicembre 2018. È opportuno osservare che l’effettiva attuazione dei vari strumenti sarà oggetto di revisione in sede di chiusura dei programmi.

Regimi di aiuto

Analogamente, gli anticipi versati dagli Stati membri per diversi regimi di aiuto (aiuti di Stato, misure di mercato del FEAGA o misure di investimento del FEASR) che non sono stati utilizzati a fine esercizio sono registrati come attività (anticipi) nel bilancio dell’UE. La Commissione ha stimato il valore di tali anticipi sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri; i relativi importi sono inclusi nella sottorubrica «Regimi di aiuto».

Periodo 2014-2020:

si stima che gli importi non utilizzati a fine esercizio siano pari a 1 477 milioni di EUR per la politica di coesione e 1 171 milioni di EUR per lo sviluppo agricolo e rurale.

Periodo 2007-2013:

alla fine del 2018 si stima che rimangano inutilizzati 195 milioni di EUR versati nell’ambito dello sviluppo rurale.

2.6.   CREDITI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO E VALORI RECUPERABILI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Non correnti

 

 

 

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

397

594

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

19

17

 

 

416

611

Correnti

 

 

 

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

22 212

11 065

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

2 036

689

 

 

24 248

11 755

Totale

 

24 664

12 366

2.6.1.    Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Non correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

397

594

 

 

397

594

Correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

10 900

6 190

Ammende per violazioni delle norme di concorrenza

2.6.1.2

9 727

4 225

Ratei e risconti attivi

2.6.1.3

1 511

570

Altri importi recuperabili

 

74

81

 

 

22 212

11 065

Totale

 

22 609

11 659

2.6.1.1.   Valori recuperabili dagli Stati membri

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

RPT conto A

5 609

3 113

RPT conto separato

1 612

1 617

Risorse proprie da ricevere

2 758

46

Riduzione di valore

(991)

(997)

Altro

86

56

Valori recuperabili da risorse proprie

9 075

3 836

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

1 708

2 280

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

859

955

Strumento temporaneo per lo sviluppo rurale (STSR)

13

16

Programma speciale di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (SAPARD)

82

136

Riduzione di valore

(788)

(804)

Valori recuperabili da FEAGA e sviluppo rurale

1 875

2 583

Recuperi di prefinanziamenti previsti

145

182

IVA pagata e da recuperare

45

64

Altri valori recuperabili dagli Stati membri

158

120

Totale

11 297

6 784

Non correnti

397

594

Correnti

10 900

6 190

Gli importi non correnti dovuti dagli Stati membri si riferiscono principalmente a decisioni di verifica di conformità non eseguite relative al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Gli importi relativi a tali decisioni vengono recuperati in rate annuali.

Valori recuperabili da risorse proprie

Il conto «A» si riferisce agli estratti mensili in cui gli Stati membri comunicano alla Commissione i diritti accertati ma non ancora recuperati in materia di risorse proprie tradizionali (RPT). Le RPT sono costituite da dazi doganali e contributi nel settore dello zucchero, riscossi dagli Stati membri per conto della Commissione.

Per il 2018 la cifra del conto «A» contiene le RPT derivanti dal procedimento d’infrazione spiegato di seguito e dalle relazioni di ispezione. L’incremento della rubrica conto «A» si deve a tali casi. Poiché sono applicabili interessi di mora di 1,3 miliardi di euro, tali importi sono riportati anche nei presenti conti annuali (cfr. note 2.6.23.7).

Per quanto riguarda il caso di infrazione, in data 8 marzo 2018 la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora (procedimento di infrazione n. 2018/2008) al Regno Unito, poiché questo si rifiutava di mettere gli importi relativi ai dazi doganali a disposizione del bilancio dell’UE, come previsto dal diritto dell’UE. In mancanza di una risposta soddisfacente da parte del Regno Unito, il 24 settembre 2018 la Commissione ha inviato un parere motivato e il 19 dicembre 2018 ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Il Regno Unito ha risposto al parere motivato l’11 febbraio 2019. La risposta è stata nuovamente considerata insoddisfacente e il 6 marzo 2019 la Commissione ha confermato la decisione di deferire l’infrazione alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Il ricorso è stato presentato il 7 marzo 2019. Una relazione dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) del 2017 aveva evidenziato che importatori del Regno Unito avevano evaso un’elevata quantità di dazi doganali attraverso fatture false e false dichiarazioni relative al valore in dogana in sede di importazione. Basandosi su una metodologia sviluppata dall’OLAF e dal JRC e sulle informazioni disponibili, la Commissione stima che la violazione delle norme dell’UE da parte del Regno Unito abbia causato, nel periodo compreso fra novembre 2011 e ottobre 2017, perdite al bilancio dell’UE pari a 2,1 miliardi di EUR (valore netto, ossia dopo la detrazione dei costi di riscossione trattenuti dal Regno Unito dall’importo lordo 2,7 miliardi di EUR). Il Regno Unito non è d’accordo sulla metodologia utilizzata dalla Commissione per stimare le perdite di cui sopra.

Inoltre, la Commissione ha incluso nei conti una stima di gestione di 0,7 miliardi di EUR (di cui la maggior parte è costituita da interessi applicabili) per i dazi doganali accertati e il Regno Unito non è d’accordo con tale importo.

Il conto «separato» si riferisce ai diritti accertati che non sono stati iscritti nel conto «A», perché gli Stati membri non li hanno recuperati e non è stata fornita alcuna garanzia (o se la garanzia è stata fornita ma gli importi sono contestati). Tali diritti sono soggetti a riduzione di valore sulla base delle informazioni trasmesse ogni anno dagli Stati membri.

Le «risorse proprie da ricevere» si riferiscono ai crediti derivanti dal bilancio rettificativo n. 6/2018 adottato il 12 dicembre 2018. Gli importi dovevano essere inseriti dagli Stati membri il primo giorno lavorativo di gennaio 2019.

Valori recuperabili da FEAGA e strumenti di sviluppo rurale

Tale voce copre principalmente gli importi dovuti dagli Stati membri al 31 dicembre 2018, dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre 2018. Per i volumi recuperabili che insorgono dopo la predetta dichiarazione e fino al 31 dicembre 2018 viene effettuata una stima. La Commissione stima inoltre la svalutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che un tale adeguamento venga effettuato non implica una rinuncia da parte della Commissione a un recupero futuro di detti importi. Nell’adeguamento è anche inclusa una detrazione del 20 %, che corrisponde all’importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative.

2.6.1.2.   Valori recuperabili da ammende per violazioni delle norme di concorrenza

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Valori recuperabili dall’importo lordo delle ammende

13 022

7 679

Pagamenti in via provvisoria

(3 131 )

(3 282 )

Riduzione di valore

(164)

(172)

Totale

9 727

4 225

Non correnti

Correnti

9 727

4 225

I pagamenti in via provvisoria si riferiscono prevalentemente a incassi da società che hanno comunque presentato un ricorso o hanno ancora la possibilità di avanzare ricorso presso i tribunali dell’UE contro l’irrogazione di ammende. Viene iscritta una passività potenziale per la possibilità che tali importi debbano essere rimborsati alle società (cfr. nota 4.1.4).

Le società a cui è stata inflitta un’ammenda che hanno presentato o stanno progettando di presentare un ricorso hanno la possibilità di effettuare pagamenti in via provvisoria o fornire garanzie alla Commissione. La Commissione ha accettato garanzie per 9 354 milioni di EUR (2017: 4 004 milioni di EUR) di ammende non pagate alla fine dell’esercizio.

Gli importi svalutati a causa di riduzione di valore riflettono la valutazione della Commissione, effettuata caso per caso, degli importi delle ammende non incassate o non coperte da garanzia, che la Commissione non prevede di recuperare.

L’aumento dei valori recuperabili relativi ad ammende per violazioni delle norme di concorrenza riguarda è dovuto prevalentemente a due ammende di importo significativo (per un totale di 5 339 milioni di EUR); nel caso in questione le società interessate hanno coperto l’ammenda con garanzie bancarie accettate dalla Commissione.

2.6.1.3.   Ratei e risconti attivi

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Altri ratei attivi

1 240

328

Risconti attivi relativi a operazioni senza corrispettivo equivalente

272

241

Totale

1 511

570

Non correnti

Correnti

1 511

570

Altri ratei attivi comprendono 1 146 milioni di EUR che la Commissione prevede di recuperare dagli Stati membri nell’ambito della coesione. Il recupero avverrà a seguito dell’esame e dell’accettazione dei conti annuali trasmessi dagli Stati membri il 15 febbraio 2019. Tale procedura di accettazione dei conti annuali degli Stati membri è stata introdotta per la prima volta nell’ambito della coesione per il periodo di programmazione 2014-2020.

2.6.2.    Crediti derivanti da operazioni di scambio

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Non correnti

 

 

Altri crediti

19

17

 

19

17

Correnti

 

 

Clienti

232

241

Riduzione di valore dei crediti verso clienti

(143)

(141)

Risconti attivi relativi a operazioni di scambio

243

259

Altro

1 704

331

 

2 036

689

Totale

2 055

707

I crediti della rubrica «Altro» comprendono 1,4 miliardi di EUR di interessi di mora maturati sulle risorse proprie, di cui 1,3 miliardi di EUR si riferiscono ai casi già menzionati alla nota 2.6.1.1.

2.7.   RIMANENZE

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Materiale scientifico

52

45

Altro

21

250

Totale

73

295

2.8.   DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Conti presso Tesoro e banca centrale

 

12 932

20 078

Conti correnti

 

79

152

Casse di anticipi

 

5

5

Trasferimenti (disponibilità liquide in transito)

 

0

0

Conti bancari per l’esecuzione del bilancio

2.8.1

13 017

20 236

Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

2.8.2

2 377

1 608

Disponibilità liquide relative ad ammende

2.8.3

1 438

1 234

Disponibilità liquide relative ad altre istituzioni, agenzie e organismi

 

1 167

999

Disponibilità liquide relative a fondi fiduciari

 

114

34

Totale

 

18 113

24 111

2.8.1.    Conti bancari per l’esecuzione del bilancio

In tale rubrica rientrano i fondi detenuti dalla Commissione in conti bancari presso gli Stati membri e i paesi dell’EFTA (Tesoro o banca centrale) e in conti correnti presso banche commerciali, nonché casse di anticipi e fondi per spese minute. Il livello del saldo di tesoreria alla fine del 2018 è dovuto principalmente ai seguenti elementi:

per quanto riguarda le risorse proprie, il saldo di tesoreria di fine esercizio comprende 0,75 miliardi di EUR versati in anticipo da alcuni Stati membri in relazione al bilancio rettificativo n. 6 adottato nel 2018;

un importo di 1,4 miliardi di EUR di ammende inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, definitivamente incassato nel 2018 e non ancora compreso in alcun bilancio rettificativo, figura altresì nel saldo di tesoreria a fine esercizio;

il saldo di tesoreria comprende altresì entrate con destinazione specifica e altri stanziamenti di pagamento pari a 7,4 miliardi di EUR.

2.8.2.    Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

Gli importi che figurano in tale rubrica riguardano soprattutto equivalenti di liquidità, gestiti da fiduciari per conto della Commissione per l’attuazione di particolari programmi relativi a strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE, e disponibilità liquide e mezzi equivalenti detenuti nei fondi di garanzia relativi alle garanzie di bilancio (cfr. nota 2.4.1). Le disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari e fondi di garanzia possono essere impiegate esclusivamente nell’ambito dei relativi programmi.

2.8.3.    Disponibilità liquide relative ad ammende

Si tratta di disponibilità liquide percepite relative ad ammende inflitte dalla Commissione in casi ancora aperti. Detti importi sono detenuti in specifici conti di deposito che non vengono utilizzati per altre attività. Se è stato presentato ricorso o nei casi in cui si ignora se l’altra parte presenterà ricorso, l’importo sottostante è presentato come passività potenziale nella nota 4.1.4.

Dal 2010 tutte le nuove ammende incassate in via provvisoria sono gestite dalla Commissione nel fondo BUFI e investite in strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita (cfr. nota 2.4.1).

PASSIVITÀ

2.9.   PENSIONI E ALTRI BENEFICI PER I DIPENDENTI

Passività nette derivanti da benefici per i dipendenti

in milioni di EUR

 

Regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale al 31.12.2018

Totale al 
31.12.2017

Obbligazione per benefici definiti

70 017

1 865

8 990

80 871

73 560

Attività dei piani

N/D

(119)

(296)

(415)

(438)

Passività nette

70 017

1 746

8 694

80 456

73 122

L’aumento del totale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti è principalmente dovuto all’aumento delle passività nette del regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea. I diritti maturati nel corso dell’esercizio per il servizio sono superiori ai benefici erogati nell’esercizio. A ciò si aggiungono gli interessi passivi annuali (riduzione dell’attualizzazione delle passività) e le perdite attuariali derivanti dall’esperienza, laddove un importo significativo si riferisce al miglioramento di cui alla nota 2.9.1.

2.9.1.    Regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

Questa obbligazione per benefici definiti rappresenta il valore attuale dei pagamenti futuri attesi che l’UE dovrà effettuare per onorare le obbligazioni pensionistiche derivanti dall’attività lavorativa dei dipendenti nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. Il regime è in corso e pertanto tutti i pagamenti che devono essere effettuati dal regime su base annua sono inclusi ogni anno nel bilancio dell’UE.

Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto dei funzionari, il pagamento dei benefici previsti dal regime pensionistico dei funzionari è a carico del bilancio dell’UE. Si tratta di un regime finanziato in modo figurativo, per il quale gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento dei benefici previsti. I contributi pensionistici obbligatori sono detratti dalla retribuzione di base degli affiliati in attività e sono attualmente pari al 10,0 %. I contributi sono trattati come entrate di bilancio dell’esercizio e contribuiscono al finanziamento della spesa generale dell’UE (cfr. altresì nota 3.6).

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale in attività e in pensione al 31 dicembre 2018 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. La valutazione è stata effettuata in conformità della metodologia dell’IPSAS 39 (e pertanto anche della norma contabile dell’UE 12). Come già rilevato nei conti annuali del 2017, i servizi competenti della Commissione hanno lavorato per rafforzare i metodi di raccolta dei dati e migliorare le ipotesi e i metodi di calcolo. Uno dei risultati di questo lavoro è stato rappresentato da una valutazione più precisa delle passività in relazione alle pensioni di reversibilità (ossia laddove l’affiliato è deceduto) utilizzando la prassi attuariale più aggiornata. L’impatto di questo metodo migliorato sulle passività del 2018 è un aumento di 2,1 miliardi di EUR. Se questo metodo fosse stato utilizzato nel 2017, tale passività sarebbe stata superiore di 2,3 miliardi di EUR rispetto al metodo precedente.

2.9.2.    Altri regimi pensionistici

Si tratta delle passività relative alle obbligazioni pensionistiche nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del Tribunale), della Corte dei conti, del Consiglio, del Mediatore europeo, del Garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea. Questa rubrica comprende anche una passività relativa alle pensioni di membri del Parlamento.

2.9.3.    Regime comune di assicurazione malattia

Oltre ai suddetti regimi pensionistici, viene effettuata una valutazione delle passività stimate dell’UE relative al regime comune di assicurazione malattia per quanto riguarda i costi dell’assistenza sanitaria che devono essere versati nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro (al netto dei contributi). Come indicato nella nota 1.5.10, il calcolo di questa passività tiene conto dell’intero periodo di servizio attivo, assicurando che sia il regime pensionistico che il regime di assicurazione malattia successivo alla fine del rapporto di lavoro del personale siano contabilizzati in modo coerente. Tenendo conto dell’obbligo di presentare fedelmente la sostanza economica della situazione sottostante, come richiesto sia dalle norme contabili dell’UE che dall’IPSAS, nell’attribuire i benefici ai periodi di servizio la norma IPSAS 39 non è stata interpretata in senso più rigoroso. Se il costo del servizio per il regime comune di assicurazione malattia fosse calcolato interamente sull’arco di 10 anni per tutti i funzionari, anziché sul periodo di servizio attivo del dipendente, l’impatto di tale approccio sull’obbligazione per benefici definiti alla fine dell’esercizio sarebbe un aumento di 3 miliardi di EUR. Tuttavia, come già indicato, questo approccio più rigoroso non sarebbe compatibile con la caratteristica qualitativa di un quadro fedele e non sarebbe quindi ritenuto fonte di informazioni affidabili conformemente alla norma contabile dell’UE 1 e al quadro concettuale IPSAS. Tale stima è altamente sensibile all’andamento dell’attuale status amministrativo del personale (in particolare il numero di agenti assunti a tempo determinato che si presume diventino funzionari in futuro).

Variazione del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti

Il valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti è il valore attualizzato dei pagamenti futuri attesi necessari per onorare l’obbligazione derivante dall’attività lavorativa dei dipendenti nell’esercizio corrente e in quelli precedenti.

L’analisi della variazione dell’obbligazione per benefici definiti registrata nell’esercizio corrente è riportata di seguito:

in milioni di EUR

 

Regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2017

63 951

1 854

7 756

73 560

Contabilizzati nel prospetto del risultato economico

 

 

 

 

Costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti

2 716

87

270

3 074

Interessi passivi

1 215

32

155

1 402

Contabilizzati nell’attivo netto

 

 

 

 

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

 

 

 

 

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti dall’esperienza

3 380

(15)

4

3 369

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti da ipotesi demografiche

1

1

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti da ipotesi finanziarie

251

(36)

901

1 115

Altro

 

 

 

 

Benefici erogati

(1 496 )

(58)

(96)

(1 650 )

Valore attuale al 31.12.2018

70 017

1 865

8 990

80 872

Il costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti corrisponde all’incremento del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti risultante dalle prestazioni di lavoro correnti per gli affiliati al regime per l’esercizio corrente.

Gli interessi passivi si riferiscono all’aumento nel corso dell’esercizio del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti, dato che la liquidazione dei benefici si è avvicinata di un esercizio.

I profitti e le perdite attuariali derivanti dall’esperienza si riferiscono agli effetti delle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali per il 2018 e quanto si è effettivamente verificato nel 2018. Tale importo comprende l’aumento di cui alla nota 2.9.1.

I profitti e le perdite attuariali derivanti da ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie, come tassi di sconto e incrementi salariali attesi) sorgono quando tali ipotesi sono aggiornate per riflettere le variazioni delle condizioni sottostanti.

I benefici (ad esempio, sotto forma di pensioni o rimborsi di spese mediche) sono corrisposti nel corso dell’anno conformemente alle norme del regime pensionistico. I benefici corrisposti determinano una riduzione dell’obbligazione per benefici definiti.

Attività dei piani

in milioni di EUR

 

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2017

137

301

438

Variazioni nette delle attività dei piani

(18)

(5)

(23)

Valore attuale al 31.12.2018

119

296

415

Ipotesi attuariali — Benefici per i dipendenti

Le principali ipotesi attuariali utilizzate nella valutazione dei due principali regimi di benefici per i dipendenti dell’UE sono riportate di seguito:

 

Regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

Regime comune di assicurazione malattia

2018

 

 

Tasso di attualizzazione nominale

1,9 %

2,0 %

Tasso di inflazione atteso

1,4 %

1,5 %

Tasso di attualizzazione reale

0,5 %

0,5 %

Tasso previsto degli aumenti retributivi

1,9 %

1,8 %

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

N/D

3,0 %

Età pensionabile

63/64/66

63/64/66

2017

 

 

Tasso di attualizzazione nominale

1,9 %

2,0 %

Tasso di inflazione atteso

1,5 %

1,6 %

Tasso di attualizzazione reale

0,4 %

0,4 %

Tasso previsto degli aumenti retributivi

1,8 %

1,7 %

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

N/D

3,0 %

Età pensionabile

63/64/66

63/64/66

I tassi di mortalità per il 2017 e il 2018 si basano sulla Tavola di mortalità dei funzionari dell’UE (EU Civil Servants Life Table — EULT) 2018.

Il tasso di attualizzazione nominale è definito come il valore del rendimento dei titoli in euro «zero coupon» (con scadenza, nel dicembre 2018, a 20 anni per il regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea e a 25 anni per il regime comune di assicurazione malattia). Il tasso di inflazione utilizzato è il tasso di inflazione atteso per il periodo equivalente. Esso deve essere determinato in modo empirico, in base ai valori prospettici espressi dalle obbligazioni indicizzate sui mercati finanziari europei. Il tasso di attualizzazione reale è calcolato in base al tasso di attualizzazione nominale e al tasso di inflazione atteso a lungo termine.

Analisi di sensibilità

L’analisi di sensibilità si basa su simulazioni che cambiano, ceteris paribus, il valore delle ipotesi in esame e sull’osservazione del modo in cui il modello reagisce.

Sensibilità del regime comune di assicurazione malattia

Una variazione di dieci punti base dei tassi tendenziali ipotizzati dei costi dell’assistenza medica avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Aggregato della componente dei costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti e della componente dei costi per interessi dei costi netti periodici dell’assistenza medica nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro

12

(12)

11

(11)

Obbligazione per benefici definiti

253

(246)

220

(213)

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) del tasso di sconto ipotizzato avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Obbligazione per benefici definiti

(219)

226

(188)

194

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) degli aumenti retributivi previsti avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Obbligazione per benefici definiti

(26)

25

(25)

24

Una variazione di un anno dell’età pensionabile ipotizzata avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Obbligazione per benefici definiti

(91)

54

(82)

44

Sensibilità del regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) del tasso di sconto ipotizzato avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Obbligazione per benefici definiti

(1 434 )

1 478

(1 281 )

1 319

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) degli aumenti retributivi previsti avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Incremento dello 0,1 %

Diminuzione dello 0,1 %

Obbligazione per benefici definiti

1 427

(1 388 )

1 313

(1 192 )

Una variazione di un anno dell’età pensionabile ipotizzata avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

 

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Obbligazione per benefici definiti

(573)

645

(496)

639

2.10.   ACCANTONAMENTI

in milioni di EUR

 

Importo al 31.12.2017

Accantonamenti aggiuntivi

Importi inutilizzati stornati

Importi utilizzati

Trasferimenti fra categorie

Variazione delle stime

Importo al 31.12.2018

Cause legali:

 

 

 

 

 

 

 

Agricoltura

49

270

(2)

(47)

270

Coesione

20

(20)

(0)

Altro

120

3

(19)

(2)

(1)

100

Smantellamento di siti nucleari

1 934

(34)

32

1 933

Finanziari

1 115

590

(7)

(149)

2

1 551

Ammende

27

(27)

Altro

272

38

(38)

(18)

24

278

Totale

3 538

901

(115)

(249)

57

4 132

Non correnti

2 880

704

(38)

(52)

(272)

59

3 281

Correnti

659

197

(77)

(197)

272

(2)

852

Gli accantonamenti sono importi stimati in modo affidabile derivanti da eventi passati, che probabilmente dovranno essere pagati in futuro dal bilancio dell’UE.

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che dovranno probabilmente essere pagati dopo la fine dell’esercizio in relazione a una serie di cause legali in corso.

Smantellamento di siti nucleari

Nel 2017 è stata aggiornata la base di calcolo dell’accantonamento alla luce della Strategia del programma di disattivazione e gestione dei rifiuti del JRC (D&WMP) — Aggiornata nel 2017. La revisione della strategia, insieme alle relative esigenze in termini di risorse di bilancio e personale, è stata condotta in collaborazione con il gruppo di esperti indipendenti D&WMP. Costituisce la migliore stima disponibile delle risorse di bilancio e del personale necessari per il completamento della disattivazione dei siti JRC di Ispra, Geel, Karlsruhe e Petten.

In conformità delle norme contabili dell’UE, tale accantonamento è indicizzato all’inflazione e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (utilizzando la curva degli swap in EUR). Al 31 dicembre 2018 ne deriva un accantonamento pari a 1 933 milioni di EUR, ripartiti in importi che si prevede di utilizzare nel 2018 (31 milioni di EUR) e negli anni successivi (1 902 milioni di EUR).

Occorre sottolineare la presenza di forti incertezze, insite nella pianificazione a lungo termine della disattivazione dei siti nucleari, che potrebbero influenzare tale stima facendola aumentare in modo significativo in futuro. Le principali fonti di incertezza sono correlate allo stato finale del sito disattivato, ai materiali nucleari, agli aspetti legati alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti, alla definizione carente o del tutto assente di quadri normativi nazionali, al processo di autorizzazione complicato e lungo e ai futuri sviluppi del mercato industriale della disattivazione.

Accantonamenti finanziari

Si tratta principalmente di accantonamenti che rappresentano perdite attese che saranno sostenute in relazione alle garanzie fornite nell’ambito di diversi strumenti finanziari, per i quali le entità incaricate sono abilitate a emettere garanzie a proprio nome, ma per conto e a rischio dell’UE. Il rischio finanziario dell’UE correlato alle garanzie è limitato e le attività finanziarie vengono progressivamente dotate di risorse per coprire le attivazioni delle garanzie future. Tale rubrica comprende altresì accantonamenti per i prestiti in essere a favore della Siria emessi dalla BEI nell’ambito del suo mandato di prestiti esterni e dunque garantiti dall’UE tramite il suo fondo di garanzia per le azioni esterne. Gli accantonamenti finanziari non correnti sono scontati al loro valore attuale netto.

L’aumento degli accantonamenti finanziari è correlato all’incremento del volume delle operazioni in garanzia in relazione agli strumenti finanziari Orizzonte 2020 e COSME.

2.11.   PASSIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Passività finanziarie non correnti

 

 

 

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

53 281

50 061

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.11.2

7

2

 

 

53 289

50 063

Passività finanziarie correnti

 

 

 

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

2 602

6 850

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.11.2

15

 

 

2 617

6 850

Totale

 

55 906

56 913

2.11.1.    Passività finanziarie al costo ammortizzato

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Prestiti assunti per assistenza finanziaria

2.11.1.1

53 872

54 841

Altre passività finanziarie

2.11.1.2

2 012

2 070

Totale

 

55 884

56 911

Non correnti

 

53 281

50 061

Correnti

 

2 602

6 850

2.11.1.1.   Prestiti assunti per assistenza finanziaria

in milioni di EUR

 

MESF

BDP

AMF

Euratom

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2017

47 456

3 114

3 924

250

97

54 841

Nuovi prestiti assunti

4 500

515

50

5 065

Rimborsi

(4 500 )

(1 350 )

(56)

(46)

(5 952 )

Differenze di cambio

(0)

(1)

(1)

Variazioni del valore contabile

(56)

(30)

5

0

0

(82)

Totale al 31.12.2018

47 400

1 734

4 388

254

97

53 872

Non correnti

46 800

200

4 309

213

51 521

Correnti

600

1 534

79

41

97

2 350

I prestiti assunti includono principalmente debiti rappresentati da titoli di credito, che ammontano a 53 725 milioni di EUR (2017: 54 674 milioni di EUR). Le variazioni del valore contabile corrispondono a variazioni degli interessi maturati.

Oltre alla CECA in liquidazione, il rimborso dei predetti prestiti assunti è garantito in ultima istanza dal bilancio dell’UE (cfr. nota 4.1.2) e, per estensione, da ogni Stato membro.

Tassi di interesse effettivi sui prestiti assunti (espressi come intervallo di tassi di interesse)

 

31.12.2018

31.12.2017

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0 % - 3,82 %

0 % - 4,54 %

Euratom

0 % - 5,68 %

0 % - 5,68 %

Bilancia dei pagamenti (BDP)

2,88 % - 3,38 %

2,88 % - 3,38 %

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,50 % - 3,75 %

0,62 % - 3,75 %

CECA in liquidazione

6,91 % - 8,97 %

6,91 % - 8,97 %

2.11.1.2.   Altre passività finanziarie

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Non correnti

 

 

Passività relative a leasing finanziari

1 331

1 456

Edifici pagati a rate

314

305

Altro

115

159

 

1 760

1 920

Correnti

 

 

Passività relative a leasing finanziari

93

89

Edifici pagati a rate

29

24

Ammende da rimborsare

125

13

Altro

5

24

 

252

150

Totale

2 012

2 070


Passività relative a leasing finanziari

in milioni di EUR

Descrizione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale passività

Terreni ed edifici

86

428

893

1 407

Altre attività immobilizzate

7

10

17

Totale al 31.12.2018

93

438

893

1 424

Componente interessi

60

216

196

472

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2018

153

654

1 089

1 896

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2017

158

682

1 271

2 111

Gli importi di cui sopra relativi a leasing e edifici dovranno essere finanziati dai bilanci futuri.

2.11.2.    Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

in milioni di EUR

Tipo di derivato

31.12.2018

31.12.2017

Importo nozionale

fair value (valore equo)

Importo nozionale

fair value 
(valore equo)

Garanzia su portafoglio azionario

536

20

Opzione sui tassi di cambio (spread su put)

11

2

9

2

Totale

546

22

9

2

Non correnti

82

7

9

2

Correnti

464

15

Garanzia su portafoglio azionario

Le garanzie prestate sul portafoglio azionario sono classificate come passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo in quanto non soddisfano la definizione di passività per garanzie finanziarie (cfr. nota 1.5.12). Al 31 dicembre 2018 questa rubrica si riferisce a una garanzia fornita dall’UE nell’ambito degli strumenti finanziari Orizzonte 2020 (cfr. nota 2.4.1) al gruppo BEI per portafogli di operazioni in strumenti di capitale. La passività finanziaria dell’UE è misurata sulla base del valore degli investimenti sottostanti.

Opzione in valuta estera

Al 31 dicembre 2018 l’UE detiene uno strumento finanziario derivato (opzione in valuta estera — tipo di opzione: spread su put) che le consente di coprire la svalutazione della valuta estera (UHA) correlata a prestiti erogati da enti finanziari alle PMI in Ucraina, al fine di promuoverne l’accesso ai finanziamenti, nonché migliorare l’attrattiva delle condizioni creditizie in Ucraina. In base al contratto, l’UE offre ai suoi partner l’opzione di chiedere, per ciascun prestito ammissibile ed entro il limite massimo del 30 %, un contributo UE in caso di svalutazione dell’UHA in rapporto all’EUR.

Gerarchia delle passività finanziarie rilevate al fair value (valore equo)

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

2

2

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

20

Totale

22

2

2.11.3.    Passività per garanzie finanziarie

La garanzia FEIS sul portafoglio debiti erogato dalla BEI nell’ambito dello sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione (IIW) del FEIS è classificata come passività per garanzie finanziarie. Al 31 dicembre 2018 le passività relative alla garanzia finanziaria del FEIS erano pari a zero, dato che le entrate da riscuotere a titolo della garanzia superano le perdite attese (cfr. nota 4.1.1).

2.12.   DEBITI

in milioni di EUR

 

Importo lordo

Adeguamenti

Importo netto al 31.12.2018

Importo lordo

Adeguamenti

Importo netto al 31.12.2017

Dichiarazioni di spesa e fatture ricevute da:

 

 

 

 

 

 

Stati membri:

 

 

 

 

 

 

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

247

247

481

481

FESR + FC

10 761

(1 724 )

9 037

12 602

(883)

11 719

FSE

5 195

(496)

4 699

4 183

(264)

3 919

Altro

632

(75)

557

746

(280)

466

Enti pubblici e privati

1 461

(179)

1 282

1 563

(144)

1 419

Totale dichiarazioni di spesa e fatture ricevute

18 296

(2 475 )

15 821

19 574

(1 571 )

18 004

FEAGA

14 772

N/D

14 772

11 534

N/D

11 534

Debiti relativi a risorse proprie

769

N/D

769

8 836

N/D

8 836

Altri debiti

570

N/D

570

341

N/D

341

Altro

294

N/D

294

333

N/D

333

Totale

34 701

(2 475 )

32 227

40 618

(1 571 )

39 048

I debiti includono le fatture e le dichiarazioni di spesa ricevute ma non ancora pagate a fine esercizio. Sono inizialmente rilevati al momento del ricevimento delle fatture / dichiarazioni di spesa per gli importi richiesti. I debiti vengono successivamente adeguati per riflettere solo gli importi accettati a seguito della revisione dei costi e gli importi stimati ammissibili. Gli importi non ammissibili vengono inclusi nella colonna «Adeguamenti»; gli importi più elevati riguardano le azioni strutturali.

Nel periodo di programmazione 2014-2020, il regolamento recante disposizioni comuni (RDC) applicabili ai fondi strutturali (FESR e FSE), al Fondo di coesione e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) prevede che il bilancio dell’Unione sia protetto mediante una trattenuta sistematica del 10 % sui pagamenti intermedi effettuati. Entro il febbraio successivo alla fine dell’esercizio contabile RDC (1o luglio - 30 giugno) il ciclo dei controlli termina con le verifiche di gestione da parte delle autorità di gestione e con gli audit da parte delle autorità di audit. La Commissione esamina i documenti di affidabilità e i conti forniti dalle autorità competenti degli Stati membri. Il pagamento o il recupero del saldo finale viene effettuato solo dopo il completamento di detta valutazione e ad accettazione dei conti avvenuta. A fine 2018 l’importo trattenuto ai sensi di questa disposizione ammontava a 5,7 miliardi di EUR. Parte di tale importo (0,9 miliardi di EUR) si stima sia non ammissibile sulla base delle informazioni trasmesse dagli Stati membri nei loro conti ed è altresì inserita nella colonna «Adeguamenti». La componente finale degli adeguamenti dei debiti è rappresentata dagli importi che corrispondono ad altri anticipi agli Stati membri (cfr. nota 2.5.2) e che devono essere ancora versati alla fine dell’esercizio (0,8 miliardi di EUR).

I debiti relativi alla politica di coesione (FESR, FC, FSE) sono diminuiti, il che è dovuto principalmente al fatto che le dichiarazioni di spesa relative al periodo 2007-2013 sono notevolmente diminuite, scendendo a 3,5 miliardi di EUR (2017: (10 miliardi di EUR), essendo in corso il controllo, da parte della Commissione, delle dichiarazioni di spesa finali trasmesse dagli Stati membri. Allo stesso tempo, le dichiarazioni di spesa relative al periodo 2014-2020 sono aumentate raggiungendo i 10 miliardi di EUR (2017): 5 miliardi di EUR) in seguito ai progressi compiuti nell’attuazione dei programmi.

L’aumento dei debiti del FEAGA si riferisce alla ripartizione del totale delle passività del FEAGA tra debiti e ratei passivi. Il totale dei debiti del FEAGA rimane relativamente stabile a 44 159 milioni di EUR rispetto ai 44 837 milioni di EUR dello scorso esercizio. Tuttavia, nel 2018 gli importi dichiarati già coperti da una decisione di conformità (contabilizzati come debiti) sono superiori a quelli del 2017.

Domande di prefinanziamento

Oltre agli importi di cui sopra, alla fine del 2018 sono state ricevute domande di prefinanziamento per un importo di 0,5 miliardi di EUR, non ancora pagate a fine esercizio. In base alle norme contabili dell’UE, tali importi non sono contabilizzati come debiti.

Debiti relativi a risorse proprie

I debiti relativi a risorse proprie sono i contributi degli Stati membri al bilancio dell’UE che dovranno essere rimborsati alla fine dell’esercizio in seguito al bilancio rettificativo n. 6/2018 adottato il 12 dicembre 2018. I bilanci rettificativi sono attuati sulla base del disposto dell’articolo 10 ter del regolamento (UE,Euratom) n. 609/2014 del Consiglio (20). In base a tale disposizione, gli importi risultanti sono stati restituiti agli Stati membri il primo giorno lavorativo utile di gennaio 2019. L’importo significativo al 31 dicembre 2017 era dovuto all’approvazione del bilancio rettificativo n. 6/2017 in data 30 novembre 2017. Quest’anno il bilancio rettificativo ha dato luogo principalmente a contributi supplementari degli Stati membri (cfr. nota 2.6.1.1).

2.13.   RATEI E RISCONTI PASSIVI

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Ratei passivi

62 877

63 588

Risconti passivi

96

111

Altro

213

203

Totale

63 186

63 902

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

FEAGA

29 387

33 303

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

18 687

17 464

FESR e FC

5 863

4 249

FSE

2 321

2 870

Altro

6 619

5 702

Totale

62 877

63 588

Il movimento più importante riguarda l’agricoltura (FEAGA); per la spiegazione si veda la nota 2.12. Per la politica di coesione, l’aumento per il FESR e il FC è dovuto all’aumento dei ratei per l’attuale periodo di programmazione 2014-2020 parallelamente all’ulteriore sviluppo dei programmi.

ATTIVO NETTO

2.14.   RISERVE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Riserva del fair value (valore equo)

2.14.1

231

278

Riserva del Fondo di garanzia

2.14.2

2 849

2 663

Altre riserve

2.14.3

1 881

1 935

Totale

 

4 961

4 876

2.14.1.    Riserva del fair value (valore equo)

Nel rispetto delle norme contabili dell’UE, l’adeguamento al fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva del fair value (valore equo).

Movimenti della riserva del fair value (valore equo) nell’esercizio

in milioni di EUR

 

2018

2017

Inclusi nella riserva del fair value (valore equo)

(70)

(8)

Inclusi nel prospetto del risultato economico

23

6

Totale

(47)

(2)

2.14.2.    Riserva del Fondo di garanzia

Questa riserva corrisponde all’importo obiettivo del 9 % degli importi in essere garantiti dal bilancio dell’UE nel quadro del mandato di prestiti esterni della BEI, che deve essere registrato tra le attività del fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. nota 2.4.1).

2.14.3.    Altre riserve

Tale importo si riferisce principalmente alle riserve della CECA in liquidazione (1 514 milioni di EUR) per le attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio, creato nel contesto della liquidazione della CECA.

2.15.   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

 

in milioni di EUR

Importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2017

75 234

Restituzione agli Stati membri dell’avanzo di bilancio 2017

556

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

186

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

4 396

Altri movimenti della riserva

(30)

Risultato economico dell’esercizio

(13 918 )

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2018

66 424

Tale importo rappresenta la parte delle spese già sostenute dall’UE fino al 31 dicembre che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’esercizio N, sebbene possano essere effettivamente pagate nell’esercizio N+1 (o in esercizi successivi) e quindi finanziate dal bilancio dell’esercizio N+1 (o di esercizi successivi). L’iscrizione nei conti di queste passività, unita al fatto che i relativi importi saranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell’esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più significativi da evidenziare riguardano le attività del FEAGA e le passività derivanti dai benefici per i dipendenti.

Si osservi inoltre che quanto sopra non influisce sul risultato di bilancio: le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

Le rivalutazioni delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti si riferiscono ai profitti e alle perdite attuariali derivanti dalla valutazione attuariale di tali passività. A partire dal 1o gennaio 2018 si applica la norma contabile dell’UE 12 modificata (basata sulla norma IPSAS 39) per i benefici per i dipendenti. In base a tale norma i profitti e le perdite attuariali sono presentati come movimenti dell’attivo netto piuttosto che nel prospetto del risultato economico.

3.   NOTE AL PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

PROVENTI

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: RISORSE PROPRIE

3.1.   RISORSE RNL

Le entrate da risorse proprie costituiscono l’elemento principale delle entrate di esercizio dell’Unione europea. Le entrate da RNL (reddito nazionale lordo) ammontano a 105 780 milioni di EUR nel 2018 (2017: 78 620 milioni di EUR) e costituiscono l’importo più significativo delle tre categorie di risorse proprie. Una percentuale uniforme è applicata all’RNL di ciascuno Stato membro. Le entrate da RNL equilibrano entrate e spese, ossia finanziano la parte di bilancio non coperta da altre fonti di reddito. L’aumento delle entrate da RNL è prevalentemente dovuto all’incremento degli stanziamenti di pagamento nel 2018 e all’avanzo di bilancio limitato dall’esercizio precedente (556 milioni di EUR, escluso il risultato EFTA). Entrambi gli elementi hanno influenzato i contributi RNL richiesti agli Stati membri nel 2018, essendo tale contributo un importo a pareggio.

3.2.   RISORSE PROPRIE TRADIZIONALI

in milioni di EUR

 

2018

2017

Dazi doganali

22 763

20 475

Contributi zucchero

4

45

Totale

22 767

20 520

Le risorse proprie tradizionali sono costituite dai dazi doganali e dai contributi zucchero. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso delle spese di riscossione, il 20 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione. L’aumento dei dazi doganali si riferisce in gran parte ai ratei attivi dei casi di infrazione (cfr. nota 2.6.1.1).

3.3.   RISORSE IVA

L’IVA è definita come il secondo tipo di risorse proprie dell’Unione, poiché questo tipo di imposta è stata la prima ad essere ampiamente armonizzata a livello dell’UE. Il contributo IVA è calcolato applicando un’aliquota uniforme di prelievo dello 0,3 % alla base IVA nazionale, senza superare il 50 % del reddito nazionale lordo (RNL) di ciascuno Stato membro. Per il periodo 2014-2020 la decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio (21) prevede una riduzione dell’aliquota di prelievo dello 0,15 % per la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia.

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: TRASFERIMENTI

3.4.   AMMENDE

Tali proventi pari a 6 740 milioni di EUR (2017: 4 664 milioni di EUR) si riferiscono ad ammende che la Commissione ha inflitto a società per aver violato le norme dell’UE in materia di concorrenza, nonché ad ammende inflitte dalla Commissione agli Stati membri per violazioni delle norme di diritto dell’UE. La Commissione rileva i proventi da ammende nel momento in cui adotta la decisione di infliggere un’ammenda e notifica ufficialmente tale decisione al destinatario. Gli importi riguardano prevalentemente le ammende per violazioni delle norme di concorrenza (6 534 milioni di EUR). I casi principali riguardano le violazioni delle norme dell’UE in materia di antitrust, ad esempio l’ammenda inflitta a Google per aver imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi Android e agli operatori di reti mobili (4 343 milioni di EUR) e l’ammenda inflitta a Qualcomm per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato dei chipset (997 milioni di EUR).

3.5.   RECUPERO SPESE

in milioni di EUR

 

2018

2017

Gestione concorrente

2 116

1 775

Gestione diretta

65

81

Gestione indiretta

34

23

Totale

2 215

1 879

Tale rubrica rappresenta principalmente gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione che sono incassati o compensati con (vale a dire detratti dai) pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione, allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio dell’UE. I recuperi si basano su controlli, audit e valutazioni di ammissibilità, per cui queste azioni hanno un ruolo importante nell’esecuzione del bilancio dell’UE. Tali operazioni tutelano il bilancio dell’UE dalle spese sostenute in violazione della legge.

Sono inoltre inclusi gli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri nei confronti dei beneficiari delle spese del FEAGA, nonché la variazione delle stime dei ratei attivi dalla fine dell’esercizio precedente fino a quella dell’esercizio corrente.

Gli importi indicati nella tabella precedente rappresentano le entrate derivanti dall’emissione degli ordini di riscossione. Per tale ragione, queste cifre non illustrano e non possono illustrare la totalità delle misure adottate per tutelare il bilancio dell’UE, in particolare per quanto riguarda la politica di coesione, per la quale esistono meccanismi specifici atti a garantire la correzione delle spese inammissibili, che per la maggior parte non comportano l’emissione di un ordine di riscossione. Non sono inclusi gli importi recuperati tramite compensazione con le spese, gli importi recuperati tramite revoche e i recuperi dei prefinanziamenti.

I recuperi nel quadro della gestione concorrente rappresentano la maggior parte del totale:

Agricoltura: FEAGA e sviluppo rurale

Nell’ambito del FEAGA e del FEASR, gli importi iscritti come entrate dell’esercizio in questa rubrica sono rettifiche finanziarie dell’esercizio e rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l’esercizio, cui si aggiunge l’aumento netto degli importi in essere dichiarati dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità.

Politica di coesione

Gli importi principali relativi alla politica di coesione riguardano i ratei attivi di 1 146 milioni di EUR che la Commissione prevede di recuperare dagli Stati membri. Il recupero avverrà a seguito dell’esame e dell’accettazione dei conti annuali trasmessi dagli Stati membri il 15 febbraio 2019. Tale procedura di accettazione dei conti annuali degli Stati membri è stata introdotta per la prima volta nell’ambito della coesione per il periodo di programmazione 2014-2020.

3.6.   ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

in milioni di EUR

 

2018

2017

Imposte e contributi del personale

1 268

1 218

Contributi di paesi terzi

1 376

1 269

Contributi degli Stati membri per l’aiuto esterno

594

988

Trasferimento di attività

85

208

Adeguamenti degli accantonamenti

100

29

Prelievi agricoli

4

4

Adeguamenti di bilancio

(726)

5 806

Altro

612

854

Totale

3 312

10 376

I proventi derivanti da imposte e contributi del personale derivano principalmente dalle trattenute sulle retribuzioni del personale. I contributi pensionistici e l’imposta sul reddito rappresentano gli importi sostanziali all’interno della categoria.

I contributi dei paesi terzi sono i contributi dei paesi dell’EFTA e dei paesi candidati all’adesione.

I contributi degli Stati membri per gli aiuti esterni sono costituiti principalmente dagli importi ricevuti per la creazione dello strumento per i rifugiati in Turchia.

I proventi derivanti dal trasferimento di attività riguardano principalmente il trasferimento di satelliti nel quadro del programma Copernicus dall’Agenzia spaziale europea (ESA) alla Commissione (cfr. nota 2.2). Tale trasferimento rappresenta un’operazione senza corrispettivo equivalente in base alle norme contabili dell’UE e negli esercizi futuri sarà effettuata anche per i restanti satelliti Copernicus attualmente in fase di costruzione.

Gli adeguamenti di bilancio hanno comportato un importo negativo in quanto comprendono un’eccedenza di bilancio notevolmente inferiore rispetto all’esercizio precedente (555 milioni di EUR rispetto a 6,4 miliardi di EUR nel 2017) e adeguamenti elevati dell’RNL/IVA per 1 292 milioni di EUR.

L’importo del 2018 relativo agli altri proventi da operazioni senza corrispettivo equivalente comprende 100 milioni di EUR stornati dal FES, che rappresentano il contributo di tale fondo al bilancio dell’UE per gli scopi del fondo di garanzia dell’EFSD istituito nel 2018 ai sensi del regolamento (UE) 2017/1601. Altri importi significativi riguardano i finanziamenti CECA per la ricerca sul carbone e l’acciaio (64 milioni di EUR) e i contributi di altre entità (176 milioni di EUR).

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

3.7.   PROVENTI FINANZIARI

in milioni di EUR

 

2018

2017

Interessi su:

 

 

Ritardi di pagamento

1 458

217

Prestiti erogati

1 265

1 379

Altro

68

41

Premio su passività per garanzie finanziarie (FEIS)

121

61

Dividendi

103

23

Proventi finanziari da attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

29

57

Profitti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

23

38

Altro

48

28

Totale

3 115

1 845

Gli interessi attivi sui ritardi di pagamento sono prevalentemente dovuti alle ammende e ai contributi alle risorse proprie dovuti e non versati in tempo. L’importo di 1,3 miliardi di EUR si riferisce ai casi di risorse proprie di cui alla nota 2.6.1.1.

Gli interessi attivi sui prestiti concessi riguardano principalmente i prestiti concessi per l’assistenza finanziaria (cfr. nota 2.4.3).

3.8.   ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

in milioni di EUR

 

2018

2017

Commissioni percepite per la fornitura di servizi (agenzie)

602

557

Profitti derivanti da operazioni su cambi

329

281

Proventi da commissioni e premi relativi a strumenti finanziari

54

51

Quota risultato netto del FEI

37

21

Vendita di beni

33

42

Proventi relativi a immobilizzazioni

27

43

Altro

297

338

Totale

1 379

1 332

Le commissioni percepite per la fornitura di servizi comprendono prevalentemente le tariffe per l’autorizzazione all’immissione in commercio imposte dall’Agenzia europea per i medicinali e le tasse relative ai marchi riscosse dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.

SPESE

3.9.   GESTIONE CONCORRENTE

in milioni di EUR

Eseguite dagli Stati membri

2018

2017

Fondo europeo agricolo di garanzia

43 527

44 289

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

13 149

11 359

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

30 230

17 650

Fondo sociale europeo

11 935

7 353

Altro

2 826

1 253

Totale

101 666

81 905

L’aumento maggiore riguarda la politica di coesione (FESR, FC e FSE), prevalentemente le spese dichiarate nel corso dell’esercizio, che sono state pagate o utilizzate per liquidare i prefinanziamenti. Mentre per il periodo 2007-2013 si è registrata una riduzione delle spese (fase di chiusura), nel 2018 l’attuazione relativa all’attuale periodo di programmazione 2014-2020 è notevolmente aumentata. Lo stesso vale per il FEASR e per altri strumenti di sviluppo rurale.

Le altre spese comprendono prevalentemente le seguenti voci: Fondo Asilo e migrazione (0,6 miliardi di EUR), Fondo di aiuti europei agli indigenti (0,4 miliardi di EUR), Fondo di solidarietà dell’Unione europea (0,9 miliardi di EUR) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (0,6 miliardi di EUR). L’aumento rispetto allo scorso esercizio riguarda principalmente il Fondo di solidarietà dell’Unione europea e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

3.10.   GESTIONE DIRETTA

in milioni di EUR

 

2018

2017

Eseguite dalla Commissione

8 120

8 831

Eseguite dalle agenzie esecutive dell’UE

8 964

6 699

Eseguite dai fondi fiduciari

468

208

Totale

17 551

15 738

Tali importi riguardano principalmente l’attuazione della politica di ricerca (7,3 miliardi di EUR), dei programmi di rete (2,7 miliardi di EUR), degli strumenti di cooperazione allo sviluppo (1,4 miliardi di EUR), della politica europea di vicinato (1,1 miliardi di EUR).

L’aumento delle spese della gestione diretta sostenute dalle agenzie esecutive dell’UE (1,7 miliardi di EUR) si riferisce prevalentemente all’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA), in particolare alla parte del meccanismo per collegare l’Europa (MCE) relativa ai trasporti. L’MCE per i trasporti è lo strumento di finanziamento per l’attuazione della politica europea in materia di infrastrutture di trasporto e mira a costruire nuove infrastrutture di trasporto, o a potenziare/ripristinare quelle già esistenti, in Europa.

3.11.   GESTIONE INDIRETTA

in milioni di EUR

 

2018

2017

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

3 396

2 667

Eseguite da paesi terzi

679

1 101

Eseguite da organizzazioni internazionali

3 337

3 014

Eseguite da altre entità

3 569

1 478

Totale

10 981

8 260

Delle spese della gestione indiretta, 4,2 miliardi di EUR fanno riferimento ad azioni esterne (prevalentemente in settori quali preadesione, aiuti umanitari, cooperazione internazionale e vicinato). Ulteriori 6 miliardi di EUR si riferiscono all’aumento della competitività in Europa (in ambiti quali ricerca, sistemi di navigazione satellitare e istruzione).

3.12.   COSTI DI PERSONALE E PENSIONI

in milioni di EUR

 

2018

2017

Costi per il personale

6 454

6 193

Costi per le pensioni

4 476

3 808

Totale

10 929

10 002

I costi per le pensioni rappresentano elementi dei movimenti apparsi a seguito della valutazione attuariale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti, non dovuti alle ipotesi attuariali. Pertanto, non costituiscono pagamenti di pensioni effettivi effettuati durante l’esercizio, che sono significativamente inferiori.

3.13.   VARIAZIONI DELLE IPOTESI ATTUARIALI RELATIVE AI BENEFICI PER I DIPENDENTI

A partire dal 1o gennaio 2018 si applica la norma contabile dell’UE 12 modificata (basata sulla norma IPSAS 39) per i benefici per i dipendenti. In base a tale norma i profitti e le perdite attuariali («rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti») sono presentati come movimenti dell’attivo netto piuttosto che nel prospetto del risultato economico. La nuova norma contabile non influenza la stima di tali importi.

3.14.   ONERI FINANZIARI

in milioni di EUR

 

2018

2017

Interessi passivi:

 

 

Prestiti assunti

1 260

1 373

Altro

26

22

Perdite per riduzione di valore di finanziamenti e crediti

126

324

Perdite su attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

95

12

Leasing finanziari

73

81

Perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita

25

39

Perdite realizzate su attività finanziarie disponibili per la vendita

21

2

Altro

50

42

Totale

1 677

1 896

L’importo degli interessi passivi sui prestiti assunti corrisponde prevalentemente agli interessi attivi sui prestiti concessi per l’assistenza finanziaria (operazioni back to back).

3.15.   ALTRE SPESE

in milioni di EUR

 

2018

2017

Spese amministrative e informatiche

2 313

2 521

Spese relative a immobilizzazioni

1 608

1 423

Adeguamenti degli accantonamenti

923

1 377

Perdite dovute a operazioni su cambi

341

446

Spese di leasing operativo

424

414

Riduzione dell’importo delle ammende da parte della Corte di giustizia

1

67

Altro

598

509

Totale

6 208

6 756

Le spese relative a ricerca e sviluppo sono incluse nelle spese amministrative e informatiche e sono le seguenti:

in milioni di EUR

 

2018

2017

Costi delle attività di ricerca

385

376

Costi di sviluppo non capitalizzati

106

81

Totale

491

456

3.16.   INFORMATIVA SETTORIALE PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

 

Crescita intelligente e inclusiva

Crescita sostenibile

Sicurezza e cittadinanza

Europa globale

Amministrazione

Non assegnato ad una rubrica del QFP (*2)

Totale

Risorse RNL

105 780

105 780

Risorse proprie tradizionali

22 767

22 767

IVA

17 624

17 624

Ammende

6 740

6 740

Recupero spese

1 395

777

6

35

0

2

2 215

Altro

1 223

48

109

228

5 077

(3 374 )

3 312

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

2 619

825

115

262

5 077

149 540

158 438

Proventi finanziari

282

0

0

16

0

2 816

3 115

Altro

170

(14)

(8)

6

337

887

1 379

Proventi generati da operazioni di scambio

453

(13)

(8)

23

337

3 703

4 494

Totale proventi

3 072

812

107

285

5 414

153 243

162 932

Spese eseguite dagli Stati membri:

 

 

 

 

 

 

 

FEAGA

(43 527 )

(43 527 )

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

(13 149 )

(13 149 )

FESR + FC

(30 230 )

(30 230 )

FSE

(11 935 )

(11 935 )

Altro

(437)

(596)

(1 762 )

(31)

(2 826 )

Eseguite dalla CE, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

(11 565 )

(571)

(930)

(4 496 )

(13)

24

(17 551 )

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

(2 767 )

2

(810)

(48)

226

(3 396 )

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

(505)

(74)

(202)

(3 236 )

(0)

(4 016 )

Eseguite da altre entità

(2 696 )

(0)

2

(875)

(0)

(3 569 )

Costi personale e pensioni

(1 675 )

(369)

(447)

(699)

(6 697 )

(1 043 )

(10 929 )

Variazioni delle ipotesi attuariali relative ai benefici per i dipendenti

Oneri finanziari

(149)

(22)

(0)

(16)

(93)

(1 397 )

(1 677 )

Altre spese

(1 945 )

(313)

(137)

(109)

(3 231 )

(472)

(6 208 )

Totale spese

(63 903 )

(58 620 )

(4 287 )

(9 510 )

(10 034 )

(2 661 )

(149 014 )

Risultato economico dell’esercizio

(60 831 )

(57 808 )

(4 180 )

(9 225 )

(4 620 )

150 581

13 918

La presentazione dei proventi e delle spese per rubrica del QFP si basa su stime, dato che non tutti gli impegni sono collegati a una rubrica del QFP.

4.   PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI

4.1.   PASSIVITÀ POTENZIALI

Le passività potenziali sono obbligazioni eventuali di pagamento future a carico dell’UE che possono sorgere a causa di eventi passati o impegni giuridicamente vincolanti assunti, ma che dipenderanno da eventi futuri non interamente sotto il controllo dell’UE. Esse si riferiscono principalmente a garanzie finanziarie concesse (sui prestiti concessi e sui programmi di assistenza finanziaria) e a rischi giuridici. Tutte le passività potenziali, eccetto quelle relative ad ammende e a garanzie coperte da fondi (cfr. nota 2.4.1), saranno finanziate, se dovute, dal bilancio dell’UE (e quindi da parte degli Stati membri dell’UE) negli anni a venire.

4.1.1.    Garanzie di bilancio

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

 

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Garanzie per il mandato di prestiti esterni della BEI

40 417

30 889

20 510

37 479

28 950

19 972

Garanzia FEIS

25 898

19 842

15 764

16 000

13 473

10 128

Totale

66 315

50 731

36 273

53 479

42 423

30 100

La precedente tabella illustra il grado di esposizione del bilancio dell’UE a eventuali pagamenti futuri legati alle garanzie concesse al gruppo BEI. Gli importi erogati rappresentano gli importi già versati ai beneficiari finali, mentre gli importi sottoscritti comprendono le somme erogate più gli accordi già sottoscritti con i beneficiari o gli intermediari finanziari, ma non ancora erogati. Il massimale rappresenta la garanzia totale che il bilancio dell’UE, e quindi gli Stati membri, si sono impegnati a coprire.

Garanzie per il mandato di prestiti esterni della BEI

Il bilancio dell’UE garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi. Al 31 dicembre 2018 l’importo dei prestiti in essere coperti dalla garanzia dell’UE ammontava in totale a 20 510 milioni di EUR (2017: 19 972 milioni di EUR). Il bilancio dell’UE garantisce:

19 360 milioni di EUR (2017: 18 583 milioni di EUR) tramite il fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. nota 2.4.1), e

1 150 milioni di EUR (2017: 1 389 milioni di EUR) direttamente per prestiti concessi agli Stati membri prima dell’adesione.

Oltre all’importo di 20 510 milioni di EUR indicato sopra come erogato, l’UE garantisce ulteriori 210 milioni di EUR di prestiti in essere a favore della Siria, per i quali sono stati effettuati accantonamenti.

La garanzia dell’UE per il mandato di prestiti esterni relativa ai prestiti concessi dalla BEI è limitata al 65 % dei saldi residui per gli accordi conclusi dopo il 2007 (mandati 2007-2013 e 2014-2020). Per gli accordi conclusi prima del 2007, la garanzia dell’UE è limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate, pari nella maggior parte dei casi al 65 %, ma anche al 70 %, al 75 % o al 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell’esposizione che beneficia della garanzia dell’UE.

Tuttavia, ai fini della comunicazione dell’esposizione massima dell’UE al 31 dicembre 2018, si devono anche includere i prestiti autorizzati da sottoscrivere, ma non ancora sottoscritti (9 528 milioni di EUR) e i prestiti sottoscritti ma non ancora erogati (10 379 milioni di EUR).

Nel marzo 2018 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato la decisione (UE) 2018/412 (22) che consente l’innalzamento del massimale delle operazioni di finanziamento della BEI coperte dalla garanzia UE. L’accordo di garanzia con la BEI è stato modificato di conseguenza, il che ha comportato un aumento dell’esposizione massima dell’UE di 3,4 miliardi di EUR nel 2018.

Garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Il FEIS è un’iniziativa che mira ad aumentare la capacità di assunzione di rischi del gruppo BEI consentendo alla BEI di ampliare i propri investimenti nell’UE. L’obiettivo del FEIS è sostenere ulteriori investimenti nell’UE e l’accesso al credito da parte delle piccole imprese. Il FEIS non è né un’entità giuridica distinta né un fondo di investimento in senso stretto. La riserva rischi del FEIS offre alla BEI una protezione contro le perdite potenziali relative alle operazioni sottostanti ed è composta da uno stanziamento graduale di almeno 7,5 miliardi di EUR di capitale proprio della BEI e da una garanzia a carico del bilancio dell’UE fino a un massimo di 26 miliardi di EUR («garanzia FEIS dell’UE»). La garanzia FEIS dell’UE è fornita alla BEI in forza di un accordo sottoscritto fra UE e BEI, in appresso denominato l’«accordo FEIS». L’accordo FEIS è stato modificato nel 2018, riflettendo l’aumento del massimale della garanzia FEIS dell’UE a 26 miliardi di EUR in linea con il regolamento FEIS modificato [regolamento (UE) 2017/2396].

Le operazioni del FEIS sono effettuate nel quadro di due strutture: lo sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione (IIW) attuato dalla BEI (garanzia FEIS dell’UE di 19,5 miliardi di EUR) e lo sportello relativo alle PMI (SMEW) attuato dal FEI (garanzia FEIS dell’UE di 6,5 miliardi di EUR), entrambi dotati di un portafoglio di strumenti rappresentativi di debito e di un portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale. Il FEI opera nel quadro di un accordo con la BEI sulla base di una garanzia della BEI, a sua volta controgarantita dalla garanzia FEIS dell’UE in forza dell’accordo FEIS.

L’UE e la BEI svolgono ruoli distinti nell’ambito del FEIS. Il FEIS è stato istituito nell’ambito della BEI, che finanzia le operazioni (titoli di debito e investimenti azionari) e, a tal fine, prende in prestito le risorse necessarie sui mercati dei capitali. Per quanto riguarda l’IIW, la BEI adotta le decisioni di investimento in piena indipendenza e gestisce le operazioni conformemente alle proprie regole e procedure. Lo stesso si applica alle operazioni dello sportello SMEW gestite dal FEI.

Per garantire che gli investimenti effettuati a titolo del FEIS continuino a rimanere focalizzati sull’obiettivo specifico di colmare le carenze del mercato che ostacolano gli investimenti nell’UE e siano ammissibili alla protezione offerta dalla garanzia dell’UE, è stata istituita un’apposita struttura di governance. Il comitato per gli investimenti, composto da esperti indipendenti, esamina tutti i progetti proposti dalla BEI nell’ambito dell’IIW per quanto riguarda l’ammissibilità alla copertura della garanzia dell’UE. Quando un’operazione viene considerata ammissibile come operazione garantita dal FEIS la decisione di proseguire con il progetto e la relativa gestione sono soggette al normale ciclo di progetto della BEI e al suo normale processo di governance. In merito allo sportello SMEW, il comitato per gli investimenti si limita a svolgere un ruolo di consulenza sulla descrizione dei prodotti SMEW, che vengono approvati dal comitato direttivo del FEIS e dall’amministratore delegato del FEIS. Il FEIS è inoltre controllato da un comitato direttivo composto da cinque membri, tre dei quali sono nominati dalla Commissione, uno dalla BEI e un membro senza diritto di voto dal Parlamento europeo. Le decisioni sono assunte per consenso e, qualora questo non possa essere raggiunto, con il voto unanime dei suoi componenti aventi diritto di voto. Il comitato direttivo del FEIS non adotta decisioni sugli investimenti.

Il ruolo dell’UE consiste nella fornitura della garanzia del bilancio dell’UE per una parte delle perdite potenziali che la BEI potrebbe subire relativamente ai propri investimenti in strumenti rappresentativi di debito e di capitale. Di conseguenza, l’UE non interviene nella selezione e nella gestione delle operazioni del FEIS, non investe denaro nelle operazioni del FEIS e non è parte contraente diretta degli strumenti sottostanti. Dal momento che i criteri di controllo e i requisiti contabili in materia di consolidamento previsti dalle norme contabili dell’UE (e dagli IPSAS) non sono soddisfatti, le relative attività garantite non vengono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell’UE.

Secondo le norme contabili dell’UE, la garanzia UE concessa al gruppo BEI nell’ambito del FEIS è stata contabilizzata come passività per garanzie finanziarie per il portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dell’IIW, come accantonamento finanziario per il portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dello SMEW e come un derivato [attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo] per entrambi i portafogli di strumenti rappresentativi di capitale. Inoltre, la presente nota comunica una passività potenziale associata alla garanzia FEIS.

Nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dell’IIW del FEIS, la garanzia dell’UE copre la «tranche di prima perdita» di un portafoglio di operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI, che sono principalmente prestiti e garanzie standard. La garanzia dell’UE viene attivata quando il debitore si rende inadempiente non effettuando il versamento alla data dovuta o in caso di ristrutturazione del debito. La garanzia dell’UE è remunerata proporzionalmente al rischio assunto dall’UE sotto forma di distribuzione, tra la BEI e l’UE, dei proventi relativi ai rischi che spettano alla BEI nel quadro delle operazioni garantite. Le entrate dell’UE sono in primo luogo destinate a coprire le perdite sulle operazioni garantite. La garanzia dell’UE è pertanto contabilizzata come passività per garanzie finanziarie e valutata, in sede di rilevazione iniziale, al fair value (valore equo), ossia il valore attuale netto dei premi da ricevere (i proventi dell’UE). Alle successive date di riferimento del bilancio, la passività per garanzie finanziarie è valutata al valore delle perdite attese o, se più elevato, all’importo rilevato inizialmente, meno, se del caso, l’ammortamento accumulato dei proventi. La passività per garanzie finanziarie è presentata al netto dei proventi dell’UE non ancora percepiti, che erano pari a 0 al 31 dicembre 2018 (2017: 0; cfr. nota 2.11.3).

Nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale IIW del FEIS, costituito da partecipazioni azionarie dirette, partecipazioni in quasi-equity o prestiti subordinati, la BEI investe pari passu a proprio rischio e a rischio dell’UE. Di conseguenza, la garanzia dell’UE copre, per la parte di investimenti azionari garantita dall’UE, le rettifiche di valore negative (perdite non realizzate) a ciascuna data di riferimento del bilancio, le perdite realizzate all’atto del disinvestimento e i costi di finanziamento della BEI. Nei casi in cui a una data di riferimento successiva aumenti il valore di un investimento, precedentemente soggetto a una rettifica di valore negativa, la BEI rimborsa all’UE un importo a concorrenza del costo iniziale dell’investimento. Al momento del disinvestimento l’UE ha anche diritto ai profitti sull’investimento che superano il costo originario. La garanzia dell’UE viene remunerata con i profitti della BEI su operazioni garantite, compresi interessi, dividendi e profitti realizzati. Il regolamento tra l’Unione europea e la BEI avviene ogni anno al netto delle perdite e dei proventi.

Nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale SMEW del FEIS, l’UE garantisce investimenti azionari in fondi di venture capital e fondi azionari privati, finanziati dalla BEI e originati e gestiti dal FEI. La garanzia UE è offerta sulla base di un portafoglio suddiviso in due sottosportelli: il sottosportello 1 e il sottosportello 2. La garanzia FEIS va a coprire riduzioni di valore e perdite realizzate dovute agli investimenti garantiti e ai costi di finanziamento BEI. L’UE ha diritto alla remunerazione per il rischio assunto sotto forma di dividendi e profitti realizzati dalle operazioni azionarie garantite. Nell’ambito del sottosportello 2, anche il programma Orizzonte 2020 dell’UE investe in parte nello stesso portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale (l’investimento di Orizzonte 2020 finanziato dall’UE è contabilizzato come attività finanziaria disponibile per la vendita nei conti UE) e sostiene le prime perdite dagli investimenti, mentre le ulteriori perdite sono coperte dalla garanzia UE e dal FEI.

La garanzia FEIS sul portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale FEIS è classificata come strumento finanziario derivato e contabilizzata come attività finanziaria o passività finanziaria al fair value (valore equo) tramite avanzo o disavanzo. Al 31 dicembre 2018 il fair value (valore equo) della garanzia FEIS dell’UE sul portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale FEIS era pari a 14 milioni di EUR (2017: 16 milioni di EUR; cfr. nota 2.4.2).

Detta passività potenziale comprende le operazioni dei programmi COSME, Orizzonte 2020, CCS ed EaSI per la parte coperta dalla garanzia dell’UE relativa al FEIS nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dello SMEW.

I pagamenti a titolo della garanzia dell’UE verrebbero effettuati dal fondo di garanzia del FEIS (cfr. nota 2.4.1). Al termine del 2018 le attività del fondo di garanzia hanno raggiunto un valore totale di 5 452 milioni di EUR (2017: 3 504 milioni di EUR), mentre altri 2 688 milioni di EUR (2017: 2 633 milioni di EUR) sono stati impegnati ma non ancora erogati e sono compresi nell’importo indicato come RAL alla nota 5.1. Nel 2018 sono stati versati 61 milioni di EUR per le attivazioni delle garanzie dal fondo di garanzia del FEIS.

4.1.2.    Garanzie relative all’assistenza finanziaria (attività di assunzione e concessione di prestiti)

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

 

Utilizzate

Non utilizzate

Totale

Utilizzate

Non utilizzate

Totale

MESF

47 400

47 400

47 456

47 456

BDP

1 734

1 734

3 114

3 114

AMF

4 388

980

5 368

3 924

460

4 384

Euratom

254

200

454

250

250

500

Totale

53 775

1 180

54 955

54 744

710

55 454

Il bilancio dell’UE garantisce i prestiti assunti dalla Commissione per finanziare i prestiti concessi agli Stati membri e agli Stati non membri in operazioni back-to-back. Tali prestiti assunti sono già rilevati come passività nel bilancio dell’UE (cfr. nota 2.11.1). Tuttavia, se si verifica un inadempimento sui prestiti concessi in contropartita diretta dei prestiti assunti, il bilancio dell’UE, ai sensi dell’articolo 14 del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio, dovrebbe sostenere l’intero costo dell’importo oggetto dell’inadempimento:

i prestiti assunti relativi a prestiti erogati nell’ambito del MESF sono garantiti unicamente dal bilancio dell’UE;

i prestiti assunti relativi ai prestiti concessi nell’ambito dello strumento BDP sono garantiti unicamente dal bilancio dell’UE;

i prestiti AMF sono in primo luogo garantiti dal fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. nota 2.4.1) e quindi dal bilancio dell’UE; e

garanzie di terzi costituiscono la prima copertura per l’intero importo in essere dei prestiti Euratom. Se le garanzie di terzi non dovessero coprire gli importi dei prestiti esterni, la copertura sarebbe assicurata dal fondo di garanzia.

I prestiti della CECA in liquidazione concessi su fondi presi a prestito non sono coperti da una garanzia del bilancio dell’UE. Essi sono invece coperti dalle attività finanziarie della CECA in liquidazione (cfr. nota 2.4.1).

4.1.3.    Garanzie concesse per gli strumenti finanziari dell’UE

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Orizzonte 2020

1 467

1 297

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

642

654

Meccanismo per collegare l’Europa

579

490

Altro

29

32

Totale

2 717

2 473

Come previsto dall’articolo 210, paragrafo 1, del regolamento finanziario, i pagamenti di bilancio connessi a uno strumento finanziario e la passività finanziaria dell’Unione non superano in alcun caso l’importo dell’impegno di bilancio a essi corrispondente, il che esclude pertanto passività potenziali per il bilancio. In pratica ciò significa che queste passività hanno una contropartita sul lato dell’attivo dello stato patrimoniale o sono coperte da impegni di bilancio non ancora liquidati. Le passività potenziali di cui sopra sono riportate al netto di accantonamenti finanziari effettuati per tali strumenti finanziari (cfr. nota 2.10).

4.1.4.    Cause legali

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Ammende

3 187

3 242

Agricoltura

653

1 737

Coesione

26

3

Altro

1 867

481

Totale

5 732

5 463

Ammende

Detti importi riguardano prevalentemente ammende, inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, pagate in via provvisoria dalle società cui sono state inflitte e contro le quali è stato presentato (o si ignora se sarà presentato) ricorso. La passività potenziale continuerà a essere contabilizzata fino alla sentenza definitiva della Corte di giustizia o fino alla scadenza dei termini per il ricorso. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori figurano nel risultato economico dell’esercizio nonché come passività potenziale, per tenere conto del carattere incerto del diritto della Commissione a detti importi.

Qualora l’UE dovesse perdere cause relative ad ammende inflitte, gli importi percepiti in via provvisoria saranno restituiti alle società. Le ammende sono rilevate come entrate di bilancio solo quando sono definitive (articolo 107 del regolamento finanziario).

Agricoltura

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA e alle rettifiche finanziarie relative allo sviluppo rurale e alla preadesione in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell’importo definitivo della passività e dell’esercizio in cui verranno iscritti in bilancio gli effetti dei ricorsi accolti dipende dalla durata del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia.

Coesione

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate ad azioni nel quadro della politica di coesione in attesa della data di audizione o della sentenza della Corte di giustizia.

Altre cause legali

Questa rubrica comprende le cause per risarcimento danni contro l’UE, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate. Si noti che in un’azione per risarcimento danni ai sensi dell’articolo 340 TFUE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell’istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l’atto illegittimo e il danno. L’importo per il 2018 riguarda principalmente una richiesta di risarcimento danni nei confronti della Commissione europea per la decisione di un divieto di fusione. La causa è alquanto nuova e in una fase iniziale. Di conseguenza, in mancanza di una stima affidabile, l’importo indicato si riferisce all’importo richiesto.

4.2.   ATTIVITÀ POTENZIALI

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Garanzie ricevute:

 

 

Garanzie di buona esecuzione

321

352

Altre garanzie

19

22

Altre attività potenziali

25

34

Totale

366

409

Si richiedono garanzie di buona esecuzione per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti UE onorino le obbligazioni assunte nell’ambito di contratti stipulati con l’Unione europea.

5.   IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI

La presente nota fornisce informazioni sulla procedura di bilancio e sul futuro fabbisogno di finanziamento e non sulle passività esistenti al 31 dicembre 2018.

Il quadro finanziario pluriennale (QFP) concordato dagli Stati membri definisce i programmi e presenta i massimali delle rubriche per gli stanziamenti di impegno e il totale degli stanziamenti di pagamento a concorrenza dei quali l’UE può assumere impegni di bilancio e giuridici, e, in ultima analisi, effettuare pagamenti per un periodo di sette anni (cfr. tabella 1.1 nelle note alle relazioni sull’esecuzione del bilancio).

I massimali del QFP sono stati adottati dal Consiglio (ossia dagli Stati membri), con l’assenso del Parlamento europeo; inoltre, l’articolo 16 del regolamento (UE) n. 1306/2013 sul finanziamento della PAC instaura un collegamento diretto tra il massimale annuo delle spese del FEAGA e il regolamento sul QFP. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno inoltre adottato i rispettivi atti di base per le spese del FEAGA, che indicano le spese per Stato membro per l’intero periodo 2014-2020.

Gli impegni giuridici corrispondono a programmi, progetti, accordi o contratti firmati, quindi giuridicamente vincolanti per l’UE. L’impegno giuridico è l’atto con il quale l’ordinatore assume o crea un’obbligazione (per l’UE) dalla quale deriva un onere (articolo 2, punto 37, del regolamento finanziario).

Di norma, l’impegno di bilancio è contratto prima dell’impegno giuridico, ma per alcuni programmi/progetti pluriennali succede il contrario: gli impegni di bilancio sono assunti in frazioni annue, su più esercizi, quando ciò è previsto dall’atto di base. Ad esempio, per quanto riguarda la coesione, l’articolo 76 del regolamento recante disposizioni comuni [regolamento (UE) n. 1303/2013 (23)] stabilisce che la decisione della Commissione di adottare un programma costituisce un impegno giuridico ai sensi del regolamento finanziario, ma che gli impegni di bilancio dell’Unione per ciascun programma sono effettuati in rate annuali per ciascun fondo nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. Altre basi giuridiche possono contenere disposizioni analoghe. Per questo motivo, vi possono essere importi che l’UE si è giuridicamente impegnata a pagare, ma per i quali l’impegno di bilancio non è stato ancora assunto (cfr. infra note 5.25.3).

Se l’impegno di bilancio è stato assunto, ma i pagamenti non sono ancora stati effettuati, l’importo degli impegni da liquidare è denominato «Reste à Liquider» (RAL). Ciò può riguardare programmi o progetti, spesso pluriennali, firmati e i cui pagamenti saranno effettuati solo negli esercizi successivi. Essi rappresentano obbligazioni di pagamento per gli esercizi futuri. Poiché gli stati finanziari sono redatti secondo la contabilità per competenza, mentre le relazioni sull’esecuzione del bilancio sono redatte secondo il principio di cassa, una parte degli importi complessivi non pagati (RAL) è già stata liquidata e rilevata come passività nello stato patrimoniale (cfr. note 2.12 e 2.13). Il calcolo di dette spese viene effettuato sulla base delle dichiarazioni di spesa/fatture ricevute, o sulla stima dell’esecuzione del programma o progetto se le dichiarazioni di spesa non sono state ancora trasmesse all’UE (cfr. nota 5.1 infra). Una volta effettuati i pagamenti relativi al RAL dopo il 31 dicembre 2018, la passività è eliminata contabilmente dallo stato patrimoniale. La parte del RAL non ancora liquidata non è inclusa tra le passività ma è invece riportata di seguito.

Le informazioni riportate di seguito rappresentano quindi importi al 31 dicembre 2018 che l’UE si è impegnata a pagare in adempimento di accordi contrattuali e che sono quindi destinati a essere finanziati dai futuri bilanci dell’UE.

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2018

31.12.2017

Impegni di bilancio non ancora liquidati

5.1

235 836

221 391

Impegni giuridici in gestione concorrente ai sensi del vigente QFP in attesa di esecuzione

5.2

143 883

211 688

Impegni giuridici significativi in altri settori

5.3

18 126

20 030

Totale

 

397 845

453 109

5.1.   IMPEGNI DI BILANCIO NON ANCORA LIQUIDATI

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Impegni di bilancio non ancora liquidati

235 836

221 391

L’importo sopra indicato è costituito dal RAL («Reste à Liquider») del bilancio pari a 281 175 milioni di EUR (cfr. tabella 4.4 nelle note alle relazioni sull’esecuzione del bilancio), al netto dei relativi importi inseriti come passività nello stato patrimoniale e come spese nel prospetto del risultato economico. Il RAL del bilancio è un importo che rappresenta gli impegni aperti, per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Come spiegato sopra, si tratta della normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali.

Occorre rilevare che gli anticipi dei prefinanziamenti in essere al 31 dicembre 2018 ammontavano a 50 miliardi di EUR (cfr. nota 2.5). Si tratta di impegni di bilancio che sono stati pagati, con conseguente riduzione del RAL, ma gli importi pagati sono ancora considerati appartenenti all’UE e non al beneficiario fino all’adempimento degli impegni contrattuali. Al pari del RAL indicato in precedenza, essi non sono ancora liquidati.

5.2.   IMPEGNI GIURIDICI IN GESTIONE CONCORRENTE AI SENSI DEL VIGENTE QPF IN ATTESA DI ESECUZIONE

in milioni di EUR

Fondi

Quadro finanziario 2014-2020 (A)

Impegni giuridici conclusi (B)

Impegni di bilancio (C)

Impegni giuridici meno impegni di bilancio (B-C)

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

262 408

262 408

179 831

82 578

Fondo sociale europeo

92 935

92 819

65 230

27 588

Strumento europeo di vicinato e partenariato

 

 

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti

3 814

3 814

2 670

1 144

RUBRICA 1B: FONDI POLITICA DI COESIONE

359 157

359 041

247 731

111 310

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

100 079

100 079

70 748

29 331

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

5 749

5 749

4 048

1 702

RUBRICA 2: RISORSE NATURALI

105 828

105 828

74 795

31 033

Fondo Asilo e migrazione

5 028

4 393

3 577

816

Fondo sicurezza interna

3 016

2 883

2 159

724

RUBRICA 3: SICUREZZA E CITTADINANZA

8 044

7 276

5 736

1 540

Totale

473 030

472 145

328 262

143 883

Si tratta di obbligazioni giuridiche che l’UE si è impegnata a pagare in sede di adozione dei programmi operativi relativi alla gestione concorrente. La decisione della Commissione di adottare un programma operativo costituisce una decisione di finanziamento ai sensi dell’articolo 110 del regolamento finanziario e, una volta notificata allo Stato membro interessato, un impegno giuridico ai sensi dello stesso regolamento.

L’articolo 76 del regolamento recante disposizioni comuni dei Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) prevede:

«Gli impegni di bilancio dell’Unione per ciascun programma sono effettuati in rate annuali per ciascun Fondo nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. Gli impegni di bilancio relativi alla riserva di efficacia dell’attuazione in un singolo programma sono distinti dalla restante ripartizione del programma.»

La precedente tabella inizia con il QFP totale (colonna A) e presenta gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati assunti impegni di bilancio per il QFP 2014-2020, rubriche 1B, 2 e 3. Pertanto, tali impegni giuridici rappresentano gli importi in essere che l’UE impegnerà a bilancio e poi pagherà dopo il 31 dicembre 2018. La colonna B riporta gli impegni giuridici assunti dalla Commissione a fine esercizio e la colonna C indica gli impegni di bilancio resi disponibili in relazione ai predetti impegni giuridici a fine esercizio.

5.3.   IMPEGNI GIURIDICI SIGNIFICATIVI IN ALTRI SETTORI

in milioni di EUR

 

31.12.2018

31.12.2017

Meccanismo per collegare l’Europa

11 554

12 676

ITER

1 489

1 496

Copernicus

1 267

1 841

Galileo

493

253

Accordi di pesca

46

133

Impegni di leasing operativo

2 352

2 577

Altri impegni contrattuali

924

1 054

Totale

18 126

20 030

Tali importi rispecchiano gli impegni giuridici a lungo termine non ancora coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio a fine esercizio. Tali obbligazioni vincolanti saranno iscritte in bilancio in rate annuali negli esercizi futuri e pagate.

Alcuni programmi importanti (cfr. infra) possono essere attuati mediante frazioni annue, conformemente all’articolo 112, paragrafo 2, del regolamento finanziario. Ciò consente all’UE di assumere impegni giuridici (firmare le convenzioni di sovvenzione, gli accordi di delega e i contratti di appalto) per importi superiori agli stanziamenti di impegno disponibili per un dato esercizio. Pertanto, una parte consistente della dotazione complessiva per il vigente QFP può essere già impegnata. Ciò vale in particolare per i programmi di seguito descritti:

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

L’MCE fornisce assistenza finanziaria alle reti transeuropee per sostenere progetti di interesse comune nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture energetiche. Gli impegni giuridici per il programma MCE coprono un periodo di attuazione che va dal 2014 al 2023 per l’MCE per i trasporti e fino al 31.12.2024 per l’MCE per l’energia. La base giuridica di questi impegni è il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l’Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 (Testo rilevante ai fini del SEE) (GU L 348 del 20.12.2013), che, all’articolo 19, prevede l’uso di rate annuali.

Copernicus

Copernicus è il programma dell’Unione di osservazione e monitoraggio della Terra (cfr. anche nota 2.2). Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2020. Sulla base del regolamento (UE) n. 377/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, che istituisce il programma Copernicus e che abroga il regolamento (UE) n. 911/2010 (24), la Commissione ha firmato accordi di delega con l’Agenzia spaziale europea (ESA), EUMETSAT, Mercator e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine. L’articolo 8 del regolamento (UE) n. 377/2014 autorizza l’uso di quote annuali.

ITER — Reattore sperimentale termonucleare internazionale

Tali impegni sono destinati a coprire il fabbisogno futuro di finanziamento degli impianti ITER fino al 2021. Il contributo dell’UE (Euratom) a ITER International è versato tramite l’Agenzia «Fusion for Energy» e comprende altresì i contributi degli Stati membri e della Svizzera. Si tratta di impegni assunti ai sensi della decisione 2013/791/Euratom del Consiglio, del 13 dicembre 2013, che modifica la decisione 2007/198/Euratom che istituisce l’Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (25), la quale autorizza l’uso di frazioni annue. ITER è stata creata per gestire gli impianti ITER e incoraggiarne l’utilizzo, promuovere la comprensione e l’accettazione da parte dell’opinione pubblica dell’energia da fusione e intraprendere qualsiasi altra attività necessaria per il conseguimento della sua finalità. A ITER partecipano UE, Cina, India, Russia, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.

Galileo

Si tratta di importi impegnati nel programma Galileo, che sviluppa un sistema globale europeo di navigazione satellitare (cfr. anche nota 2.2). Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2020. Ai sensi del regolamento (UE) n. 1285/2013 (26), la Commissione ha firmato un accordo di delega con l’ESA. L’articolo 9 del regolamento (UE) n. 1285/2013 autorizza l’uso di annualità.

Accordi di pesca

Si tratta di impegni assunti con paesi terzi per operazioni nell’ambito di accordi internazionali di pesca fino al 2023. Gli impegni assunti si basano sulle decisioni del Consiglio per ciascun paese terzo [ad esempio la decisione (UE) 2019/385 del Consiglio, del 4 marzo 2019, relativa alla conclusione del protocollo di attuazione dell’accordo di partenariato nel settore della pesca tra l’Unione europea e la Repubblica della Costa d’Avorio (2018-2024) (27) e sono considerati trattati internazionali specifici con diritti e obblighi pluriennali.

Impegni di leasing operativo

Gli importi minimi impegnati da pagare ai sensi del relativo contratto nel corso del periodo rimanente di durata di questi contratti di leasing sono i seguenti:

in milioni di EUR

 

Pagamenti minimi per contratti di leasing

 

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

439

943

940

2 321

Materiale informatico e altre attrezzature

9

21

0

31

Totale

448

964

940

2 352

Nel contesto della notifica da parte del Regno Unito della sua intenzione di recedere dall’Unione europea e a seguito del regolamento (UE) 2018/1718 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, che modifica il regolamento (CE) n. 726/2004 per quanto riguarda l’ubicazione della dell’agenzia europea per i medicinali (28), la sede dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) è stata trasferita da Londra ad Amsterdam. L’attuale contratto di locazione dei locali di Londra ha una durata che scade nel 2039 e dovrà pertanto essere risolto anticipatamente o essere oggetto di riassegnazione o di sublocazione a un terzo.

Gli importi indicati nella tabella di cui sopra includono 468 milioni di EUR ancora dovuti in virtù di tale contratto di locazione, ma l’eventuale impatto finanziario netto futuro negli stati finanziari consolidati dipende dalle trattative di risoluzione con il locatore o dalle condizioni contrattuali del contratto di sublocazione stipulato con un terzo.

Altri impegni contrattuali

Gli importi qui inclusi corrispondono agli importi che rimangono da versare nel periodo di durata dei contratti. Tra gli importi qui inclusi, il più consistente si riferisce ai contratti di costruzione del Parlamento europeo (87 milioni di EUR).

6.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni si riferiscono alla gestione dei rischi finanziari dell’UE e riguardano:

le attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria svolte dalla Commissione mediante MESF, BDP, AMF e azioni dell’Euratom e per prestiti concessi con fondi presi a prestito della CECA in liquidazione;

le operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione per dare esecuzione al bilancio dell’UE, comprese le entrate risultanti da ammende;

le attività detenute in fondi di garanzia di bilancio quali il fondo di garanzia per le azioni esterne, il fondo di garanzia del FEIS e il Fondo di garanzia dell’EFSD; e

gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE.

6.1.   TIPI DI RISCHIO

Il rischio di mercato è il rischio di fluttuazione del fair value (valore equo) o dei flussi di cassafuturi di uno strumento finanziario a seguito di variazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di mercato include non solo le potenziali perdite ma anche i potenziali profitti. Esso comprende il rischio di valuta, il rischio di tasso di interesse e altri rischi legati al prezzo (l’UE non è esposta in modo significativo ad altri rischi legati al prezzo).

Il rischio di valuta è il rischio che le operazioni dell’UE o il valore dei suoi investimenti risenta delle variazioni dei tassi di cambio. Questo rischio deriva dalla variazione del prezzo di una valuta rispetto a un’altra.

Il rischio di tasso di interesse è la possibilità di una riduzione di valore di un titolo, in particolare di un’obbligazione, derivante da un aumento dei tassi di interesse. Di norma, tassi di interesse più elevati determinano una diminuzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso e viceversa.

Il rischio di credito è il rischio di perdita dovuto al mancato pagamento da parte del debitore/mutuatario di un prestito o di altra linea di credito (del capitale, degli interessi o di entrambi) o all’inadempimento di un’altra obbligazione contrattuale. Tra i casi di inadempimento sono inclusi il ritardo nei pagamenti, la ristrutturazione dei pagamenti del mutuatario e il fallimento.

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dalla difficoltà di vendita di un’attività, ad esempio il rischio che una determinata attività o un determinato titolo non possano essere negoziati nel mercato con la rapidità necessaria per evitare perdite o per adempiere un’obbligazione.

6.2.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

L’esecuzione del bilancio dell’UE si basa sempre più sull’uso di strumenti finanziari dei programmi operativi. Per maggiori informazioni sugli importi, cfr. nota 2.4.1.

Comune alla maggior parte degli strumenti finanziari è il fatto che l’attuazione è delegata o al gruppo BEI (compreso il FEI) o ad altre istituzioni finanziarie, sulla base di un accordo tra la Commissione e l’istituzione finanziaria. Gli accordi conclusi con tali istituzioni finanziarie prevedono termini e obblighi rigorosi che gli intermediari devono rispettare e che garantiscono che i fondi UE siano gestiti adeguatamente e che la loro gestione sia oggetto di adeguate relazioni. Una volta impegnato il contributo finanziario a favore di uno strumento, i fondi vengono trasferiti su un conto bancario dell’istituzione finanziaria appositamente creato (conto fiduciario). L’istituzione finanziaria può, a seconda dello strumento in questione, utilizzare i fondi depositati sul conto fiduciario per concedere prestiti, emettere strumenti di debito, investire in strumenti di capitale o coprire le attivazioni delle garanzie. I proventi dagli strumenti finanziari devono di norma essere rimborsati al bilancio dell’UE.

Il rischio relativo a tali strumenti finanziari è limitato al massimale indicato nei relativi accordi, che corrisponde all’importo previsto per lo strumento che è stato iscritto in bilancio. Poiché la Commissione sostiene spesso la «tranche di prima perdita» (first loss piece) e poiché gli strumenti sono destinati a finanziare i beneficiari più rischiosi (che hanno difficoltà a ottenere finanziamenti dai prestatori commerciali), è probabile che il bilancio dell’UE subisca perdite.

Valutazione degli strumenti finanziari

Le seguenti classi di attività e passività finanziarie non sono valutate al fair value (valore equo): disponibilità liquide e mezzi equivalenti, prestiti concessi, crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente, prestiti assunti e altre passività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Il valore contabile di tali attività e passività finanziarie è considerato un’approssimazione ragionevole del loro fair value (valore equo).

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Le operazioni di assunzione e concessione di prestiti, e la gestione della relativa tesoreria, vengono effettuate dall’UE conformemente al rispettivo regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, alle decisioni del Consiglio e, ove applicabili, alle linee guida interne. Sono stati redatti manuali che descrivono la procedura da seguire per specifiche operazioni, quali i prestiti assunti, i prestiti concessi e la gestione di tesoreria, e che sono utilizzati dalle competenti unità operative. Le operazioni di prestito sono finanziate mediante assunzioni di prestiti back-to-back, che non generano posizioni aperte su tassi di interesse o in valuta.

Tesoreria

Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione sono stabiliti dal regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio (29)] e dal regolamento finanziario.

Sulla base dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie sono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo a nome della Commissione presso il Tesoro o la banca centrale nazionale. Sui conti di cui sopra la Commissione può unicamente effettuare prelievi destinati a coprire i propri bisogni di liquidità;

le risorse proprie sono versate dagli Stati membri nella moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono denominati per lo più in EUR;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione. Tale restrizione non si applica ai conti delle risorse proprie della Commissione in caso di inadempimento su prestiti contratti o garantiti in conformità dei regolamenti e delle decisioni del Consiglio dell’UE e a determinate condizioni nel caso in cui il fabbisogno di liquidità superi le attività sui conti;

i fondi detenuti in conti bancari denominati in valute diverse dall’euro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in EUR.

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione apre altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e incassare somme diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di tesoreria e di pagamento sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Procedure specifiche sono applicate per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni conformemente al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

Un insieme di linee guida e procedure scritte disciplina la gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria della Commissione, al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono diverse aree operative (ad esempio: effettuazione di pagamenti e gestione di cassa, previsioni dei flussi finanziari, continuità dell’attività, ecc.) e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Inoltre, vengono condivise informazioni tra la direzione generale Bilancio e la direzione generale Affari economici e finanziari sulla gestione del rischio e le migliori pratiche.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli importi percepiti prima del 2010 rimangono nei conti bancari presso istituti appositamente selezionati per il deposito di ammende incassate in via provvisoria. La selezione delle banche avviene in conformità delle procedure di gara definite dal regolamento finanziario. Il deposito dei fondi presso istituti specifici è determinato dalla politica interna di gestione dei rischi, che definisce i requisiti di rating del credito e l’importo delle risorse che potrebbero essere depositate in proporzione al capitale proprio della controparte. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio BUFI

A partire dal 2010, gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono investiti in un portafoglio appositamente creato denominato BUFI. I principali obiettivi del portafoglio sono la riduzione dei rischi connessi ai mercati finanziari e la parità di trattamento di tutte le entità sanzionate, con l’offerta di un rendimento garantito calcolato sulla stessa base. La gestione patrimoniale delle ammende incassate in via provvisoria è svolta dalla Commissione in base alle linee guida interne in materia di gestione patrimoniale. Sono stati redatti manuali di procedura relativi a operazioni specifiche, come la gestione di tesoreria, che sono utilizzati dalle competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente.

L’obiettivo delle attività di gestione patrimoniale è investire le ammende pagate in via provvisoria alla Commissione in modo tale da:

garantire che i fondi siano facilmente disponibili quando sono necessari;

ottenere, in circostanze normali, un rendimento che in media sia in linea con il rendimento del parametro di riferimento del BUFI al netto dei costi sostenuti, proteggendo allo stesso tempo l’importo nominale delle ammende che sono state versate nel portafoglio prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento finanziario ad agosto 2018.

Gli investimenti sono essenzialmente limitati alle seguenti categorie: depositi a termine presso le banche centrali degli Stati membri, agenzie di emissione di debito sovrano, banche interamente di proprietà statale o garantite dallo Stato o istituzioni sovranazionali, e obbligazioni, buoni e certificati di deposito emessi da enti sovrani o da istituzioni sovranazionali.

Garanzie finanziarie

La Commissione detiene importi significativi di garanzie emesse da istituti finanziari in relazione alle ammende inflitte alle imprese che violano le norme dell’UE in materia di concorrenza (cfr. nota 2.6.1.2). Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui è stata inflitta l’ammenda in alternativa al pagamento in via provvisoria. Le garanzie sono gestite conformemente alla politica interna di gestione dei rischi. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le norme e i principi per la gestione patrimoniale del fondo di garanzia sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione e la BEI, modificata il 17-23 settembre 1996, l’8 maggio 2002, il 25 febbraio 2008, il 9 novembre 2010 e il 28 ottobre 2018. Questo fondo di garanzia opera unicamente in euro, che è l’unica valuta in cui il fondo investe, per evitare il rischio di cambio. La gestione patrimoniale si conforma alle tradizionali norme di prudenza applicate per le attività finanziarie. Deve prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite possano essere vendute o trasferite senza ritardi significativi, tenendo conto degli impegni coperti.

Fondo di garanzia del FEIS

Il fondo di garanzia del FEIS è stato istituito dal regolamento FEIS (cfr. nota 2.4.1). Le norme e i principi per la gestione patrimoniale del fondo sono stabiliti dalla decisione C(2016) 165 della Commissione del 21 gennaio 2016. Le attività gestite devono fornire sufficiente liquidità in relazione alle possibili attivazioni delle garanzie, pur con l’obiettivo di ottimizzare il rendimento e il livello di rischio, compatibilmente con il mantenimento di un alto grado di sicurezza e di stabilità.

Fondo di garanzia dell’EFSD

Il Fondo di garanzia dell’EFSD è stato istituito ai sensi del regolamento EFSD (cfr. nota 2.4.1). La gestione delle attività del Fondo di garanzia dell’EFSD è effettuata dalla Commissione conformemente agli orientamenti interni e agli orientamenti in materia di gestione delle attività, che figurano nell’allegato 1 della decisione C(2017)7693 della Commissione del 22 novembre 2017. Le attività sono gestite in modo tale da fornire sufficiente liquidità in relazione alle possibili attivazioni delle garanzie, pur con l’obiettivo di ottimizzare il rendimento e il livello di rischio, compatibilmente con il mantenimento di un alto grado di sicurezza e di stabilità.

6.3.   RISCHIO DI VALUTA

Esposizione al rischio di valuta degli strumenti finanziari dell’UE a fine esercizio — Posizione netta

in milioni di EUR 31.12.2018

 

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

619

57

18

7

14 725

17

15 443

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(475)

491

16

Prestiti erogati  (*3)

6

0

56

5

67

Crediti e valori recuperabili

19

4 109

99

109

20 026

303

24 664

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

49

1 524

290

406

14 338

1 505

18 113

 

218

5 690

407

523

49 635

1 830

58 303

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(20)

(2)

(22)

Debiti

(2)

(1)

(0)

(0)

(32 218 )

(5)

(32 227 )

 

(2)

(1)

(0)

(0)

(32 238 )

(7)

(32 249 )

Totale

216

5 689

407

523

17 397

1 824

26 055


in milioni di EUR 31.12.2017

 

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

680

57

17

56

12 806

16

13 632

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(632)

655

23

Prestiti erogati  (*3)

6

0

123

7

137

Crediti e valori recuperabili

15

549

63

86

11 591

62

12 366

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

49

3 180

27

693

18 468

1 694

24 111

 

118

3 787

107

835

43 642

1 779

50 268

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(2)

(2)

Debiti

(4)

(2)

(0)

(1)

(39 029 )

(12)

(39 048 )

 

(4)

(2)

(0)

(1)

(39 029 )

(14)

(39 050 )

Totale

114

3 785

107

834

4 613

1 765

11 218

Se l’euro si fosse rafforzato del 10 % rispetto alle altre valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR Risultato economico

 

USD

GBP

DKK

SEK

2018

(7)

(512)

(35)

(47)

2017

(5)

(339)

(8)

(71)


in milioni di EUR Attivo netto

 

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2018

(13)

(5)

(2)

(1)

31.12.2017

(5)

(5)

(2)

(5)

Se l’euro si fosse indebolito del 10 % rispetto a tali valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR Risultato economico

 

USD

GBP

DKK

SEK

2018

9

625

43

57

2017

6

414

10

87


in milioni di EUR Attivo netto

 

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2018

16

6

2

1

31.12.2017

7

6

2

6

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Le attività e passività finanziarie sono perlopiù in euro, pertanto l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio.

Tesoreria

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall’euro sono depositate sui conti delle risorse proprie, in conformità del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio]. Esse sono convertite in euro quando sono necessarie per effettuare pagamenti. Le procedure applicate alla gestione di tali fondi sono disciplinate dal summenzionato regolamento. In un numero limitato di casi, tali fondi sono utilizzati direttamente per effettuare pagamenti nelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell’UE diverse dall’euro e in USD e CHF presso alcune banche commerciali per effettuare pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati in funzione dell’importo dei pagamenti da effettuarsi e per questo motivo i loro saldi non rappresentano un’esposizione al rischio di valuta.

Al momento dell’incasso di somme varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall’euro, le somme sono trasferite su conti della Commissione denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l’esecuzione di pagamenti, oppure sono convertite in euro e trasferite su conti denominati in euro. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall’euro sono alimentate in funzione del fabbisogno stimato di pagamenti locali da effettuarsi a breve termine nelle stesse valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

Poiché tutte le ammende sono inflitte e pagate in euro, non vi è alcun rischio di cambio.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le attività finanziarie del fondo in questione sono in euro e pertanto non vi è alcun rischio di valuta. I prestiti nei quali l’UE subentra a seguito dell’attivazione del fondo risultante dall’inadempimento del beneficiario di un prestito sono effettuati nella valuta originaria e quindi espongono l’UE al rischio di valuta. A causa dell’incertezza sui tempi di rimborso dei prestiti non vengono effettuate attività di compensazione delle variazioni dei cambi (attività di copertura).

Fondo di garanzia del FEIS

Il fondo di garanzia del FEIS opera attualmente sia in euro che in dollaro statunitense. Il rischio di valuta è gestito con contratti derivati (contratti forward su valuta estera) a copertura del valore di mercato del portafoglio di investimenti in USD. Il limite dell’esposizione massima al rischio di cambio senza copertura è fissato all’1 % del valore totale del portafoglio entro i limiti del valore di riferimento e delle assegnazioni strategiche annuali. Pertanto, le variazioni al rialzo e al ribasso del valore di mercato degli investimenti in USD superiori o inferiori al limite dell’1 % farebbero scattare un’operazione di riequilibrio (un nuovo contratto forward di pari od opposta direzione), per adeguare o invertire la posizione coperta. L’adeguamento della copertura può anche essere indotto da variazioni del tasso di cambio EUR/USD.

I prestiti nei quali l’UE subentra a seguito dell’attivazione del fondo risultante dall’inadempimento del beneficiario di un prestito sono effettuati nella valuta originaria e quindi espongono l’UE al rischio di valuta. Per quanto riguarda tali prestiti surrogati, a causa dell’incertezza sui tempi di rimborso dei prestiti non vengono effettuate attività di compensazione delle variazioni dei cambi (attività di copertura).

Fondo di garanzia dell’EFSD

Il Fondo di garanzia dell’EFSD opera attualmente solo in euro, ma gli orientamenti in materia di gestione delle attività del fondo stesso prevedono la possibilità di investire in determinate attività non denominate in euro.

6.4.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

La seguente tabella illustra la sensibilità al tasso di interesse delle attività finanziarie disponibili per la vendita nell’ipotesi di una variazione di +/-100 punti base (1 %) del tasso di interesse.

in milioni di EUR

 

Aumento (+) /diminuzione (–) in punti base

Effetto sull’attivo netto

2018: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+100

(348)

 

-100

374

2017: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+100

(359)

 

-100

382

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Data la natura delle sue attività di assunzione e concessione di prestiti, l’UE detiene importanti attività e passività che generano interessi. Tuttavia, non esiste il rischio di tasso di interesse poiché i prestiti assunti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni (back-to-back).

Tesoreria

La tesoreria della Commissione non concede prestiti e non è di conseguenza esposta al rischio di tasso di interesse. Interessi sono tuttavia calcolati sui saldi dei diversi conti bancari. La Commissione ha pertanto adottato misure per garantire che gli interessi maturati sui suoi conti bancari rispecchino regolarmente i tassi di interesse di mercato e le relative fluttuazioni.

I conti aperti presso il Tesoro di ciascuno Stato membro per i versamenti delle risorse proprie sono infruttiferi e senza spese. I conti aperti presso le banche centrali nazionali possono essere remunerati al tasso ufficiale applicato da ciascuna istituzione. Dato che in alcuni casi la remunerazione applicata a tali conti può attualmente essere negativa, vengono applicate procedure di gestione della liquidità per ridurre al minimo i saldi.

Inoltre, i conti per le risorse proprie sono protetti dall’impatto degli interessi negativi, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio, modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio.

I saldi dei conti overnight (a un solo giorno) detenuti presso le banche commerciali maturano interessi su base giornaliera. Tale remunerazione è basata sui tassi variabili di mercato, ai quali viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). In generale, i tassi applicati dalle banche commerciali sono contrattualmente pari a zero. Di conseguenza, non vi è il rischio che la Commissione maturi interessi a tassi inferiori rispetto a quelli di mercato.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

Le ammende incassate in via provvisoria sono investite in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata media di 2,58 anni.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

La dotazione di bilancio del fondo di garanzia è investita in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata complessiva media del portafoglio di 2,58 anni.

Fondo di garanzia del FEIS

La dotazione di bilancio del fondo di garanzia del FEIS è investita in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata complessiva media del portafoglio di 2,4 anni.

Fondo di garanzia dell’EFSD

Poiché la prima dotazione di bilancio è iniziata solo alla fine del 2018, il Fondo di garanzia dell’EFSD è costituito principalmente da liquidità detenuta presso le banche centrali. La durata media del portafoglio è di 0,03 anni.

6.5.   RISCHIO DI CREDITO

Gli importi che rappresentano l’esposizione al rischio di credito dell’UE alla fine del periodo di riferimento sono i valori contabili degli strumenti finanziari di cui alla nota 2.

Analisi dell’anzianità delle attività finanziarie che non hanno subito riduzione di valore

in milioni di EUR

 

Totale

Non scadute e che non hanno subito una riduzione di valore

Scadute ma che non hanno subito una riduzione di valore

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Prestiti erogati

53 939

53 939

0

Crediti e valori recuperabili

24 664

14 737

6 585

3 209

134

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

16

16

Totale al 31.12.2018

78 620

68 692

6 585

3 209

134

Prestiti erogati

54 981

54 980

0

Crediti e valori recuperabili

12 366

8 905

2 894

359

208

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

23

23

Totale al 31.12.2017

67 369

63 908

2 894

359

208

I crediti e i valori recuperabili inferiori a 1 anno comprendono i valori recuperabili associati ad ammende inflitte per violazioni delle norme sulla concorrenza per un valore pari a 6 366 milioni di EUR, mentre i crediti e i valori recuperabili tra 1 e 5 anni comprendono i valori recuperabili associati ad ammende inflitte per violazioni delle norme sulla concorrenza per un valore pari a 3 136 milioni di EUR. Gli importi summenzionati sono in gran parte coperti da garanzie bancarie, per cui l’esposizione della Commissione al rischio di credito è limitata. Le imprese a cui è stata inflitta l’ammenda forniscono tali garanzie in alternativa al pagamento in via provvisoria.

Qualità creditizia delle attività finanziarie che non sono scadute né hanno subito una riduzione di valore

in milioni di EUR 31.12.2018

 

AFS (*4)

Attività finanziarie all’FVSD (*5)

Prestiti erogati

Crediti e valori recuperabili

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Prime e high grade

9 019

16

98

9 064

14 950

33 146

Upper medium grade (grado medio-alto)

3 209

23 513

755

2 740

30 217

Lower medium grade (grado medio-basso)

1 765

25 775

1 456

181

29 177

Non-investment grade (grado di non investimento)

4 488

200

221

4 909

 

13 993

16

53 874

11 475

18 092

97 449

Controparti senza rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Gruppo 1

64

3 262

21

3 347

Gruppo 2

2

0

2

 

66

3 262

21

3 349

Totale

13 993

16

53 939

14 737

18 113

100 797


in milioni di EUR 31.12.2017

 

AFS (*4)

Attività finanziarie all’FVSD (*5)

Prestiti erogati

Crediti e valori recuperabili

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Prime e high grade

8 068

16

143

2 989

19 261

30 477

Upper medium grade (grado medio-alto)

1 794

23 585

293

3 977

29 650

Lower medium grade (grado medio-basso)

2 186

27 195

846

463

30 691

Non-investment grade (grado di non investimento)

3 977

110

389

4 476

 

12 048

16

54 901

4 239

24 090

95 293

Controparti senza rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Gruppo 1

6

80

4 665

21

4 772

Gruppo 2

1

1

 

6

80

4 666

21

4 773

Totale

12 048

23

54 980

8 904

24 111

100 067

Nella tabella non sono incluse le attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di strumenti di capitale senza rating esterno del credito. Le quattro categorie di rischio si basano in linea di principio sulle categorie di rating delle agenzie di rating del credito esterne e corrispondono a:

Prime e high grade (grado eccellente o elevato): Moody P-1, Aaa — Aa3; S&P A-1+, A-1, AAA — AA -; Fitch F1+, F1, AAA — AA- ed equivalenti

Upper medium grade (grado medio-alto): Moody P-2, A1 — A3; S&P A-2, A+ - A-; Fitch F2, A+ - A- ed equivalenti

Lower medium grade (grado medio-basso): Moody P-3, Baa1 — Baa3; S&P A-3, BBB+ - BBB-; Fitch F-3, BBBB+ - BBB- ed equivalenti

Non-investment grade (grado di non investimento): Moody not prime, Ba1 — C; S&P B, C, BB+ - D; Fitch B, C, BB+ - D ed equivalenti

L’UE si serve di tali categorie di rating utilizzate dalle agenzie esterne come riferimento, in particolare per gli strumenti finanziari e le banche commerciali, ma può, dopo aver effettuato la propria analisi dei singoli casi, mantenere gli importi in una determinata categoria di rischio anche se una o più delle citate agenzie di rating ha proceduto a un declassamento. Per quanto riguarda le controparti, il gruppo 1 comprende i debitori senza episodi di inadempimento in passato e il gruppo 2 i debitori con episodi di inadempimento in passato.

Gli importi indicati in «Finanziamenti e crediti», classificati nella categoria non-investment grade, si riferiscono principalmente al sostegno finanziario sotto forma di prestiti erogati dalla Commissione a favore di Stati membri in difficoltà finanziarie e a valori recuperabili da alcuni Stati membri a norma dei regolamenti sulle risorse proprie o di altre basi giuridiche. L’importo riportato in «Disponibilità liquide» riguarda i conti per le risorse proprie aperti presso il Tesoro o la banca centrale degli Stati membri e su cui sono depositati i contributi alle risorse proprie, come previsto dal regolamento di cui sopra. La Commissione può attingere a tali conti solo per coprire il fabbisogno di liquidità derivante dall’esecuzione del bilancio.

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

L’esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo, nel caso di Euratom, le garanzie da parte degli Stati, poi attraverso il fondo di garanzia per le azioni esterne (AMF ed Euratom), quindi ricorrendo alla possibilità di prelevare i fondi necessari dai conti per le risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri e infine mediante il bilancio dell’UE.

La normativa in materia di risorse proprie fissa il massimale per i pagamenti a titolo delle risorse proprie all’1,20 % dell’RNL degli Stati membri e durante il 2018 è stato utilizzato effettivamente lo 0,90 % per coprire gli stanziamenti di pagamento. Ciò significa che al 31 dicembre 2018 vi era un margine disponibile dello 0,30 % per coprire tali garanzie. A tal fine, l’UE ha il diritto di chiedere a tutti gli Stati membri di garantire l’adempimento degli obblighi legali dell’Unione nei confronti dei mutuanti.

Tesoreria

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione è detenuta, in conformità del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) n. 2016/804 del Consiglio] in materia di risorse proprie, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi (risorse proprie). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di credito (o di controparte) minimo per la Commissione, dato che l’esposizione è nei confronti degli Stati membri. Per la parte delle risorse di tesoreria della Commissione detenute presso banche commerciali al fine di coprire l’esecuzione di pagamenti, l’alimentazione di tali conti avviene in base al principio del just in time ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione delle disponibilità liquide della tesoreria. Su ogni conto vengono mantenuti livelli minimi di liquidità, che tengono conto dell’importo medio dei pagamenti quotidiani effettuati dal relativo conto. Di conseguenza, gli importi complessivi detenuti overnight su questi conti restano costantemente molto bassi (mediamente meno di 80 milioni di EUR distribuiti su oltre 20 conti) e pertanto si garantisce che l’esposizione della Commissione al rischio sia limitata. Tali importi devono essere considerati alla luce dei saldi quotidiani di tesoreria complessivi, che nel 2018 hanno oscillato tra 6 e 37 miliardi di EUR, e dell’importo totale dei pagamenti effettuati a partire dai conti della Commissione nel 2018, che sono stati superiori a 155 miliardi di EUR.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche, per ridurre ulteriormente il rischio di controparte al quale è esposta la Commissione.

Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il rating di credito a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o rating equivalente. In determinate circostanze debitamente motivate può essere accettato un livello inferiore.

I rating di credito delle banche commerciali presso cui la Commissione detiene conti sono monitorati quotidianamente.

Nelle delegazioni al di fuori dell’UE le casse di anticipi sono detenute presso banche locali selezionate mediante procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato all’altro. Al fine di limitare l’esposizione al rischio, i saldi di questi conti vengono tenuti al livello più basso possibile (tenuto conto del fabbisogno operativo) e alimentati regolarmente, e i massimali applicati sono rivisti annualmente.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli istituti presso i quali sono depositate le ammende incassate in via provvisoria prima del 2010 sono selezionati con procedura di gara, in conformità della politica di gestione dei rischi, che definisce i requisiti in termini di rating e l’importo dei fondi che potrebbero essere depositati in proporzione al capitale della controparte.

Per le banche commerciali specificatamente selezionate per il deposito delle ammende incassate in via provvisoria è richiesto, di norma, un rating minimo a lungo termine pari ad A- (S&P o equivalente) presso due agenzie di rating. Vengono adottate misure specifiche nel caso in cui alcune banche di tale gruppo siano soggette a declassamento del rating. Inoltre, l’importo depositato presso ciascuna banca è limitato a una determinata percentuale dei fondi propri della banca, che varia a seconda del livello di rating di ciascun istituto. Il calcolo del limite tiene inoltre conto dell’importo delle garanzie in essere erogate alla Commissione dallo stesso istituto. La conformità dei depositi in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio BUFI

Per gli investimenti in debito sovrano effettuati con gli importi delle ammende incassate in via provvisoria inflitte a partire dal 2010, la Commissione si espone al rischio di credito. La maggiore concentrazione di esposizioni si ha verso la Spagna, che rappresenta il 16 % del portafoglio. I cinque paesi con l’esposizione più elevata (Spagna, Francia, Lussemburgo, Germania e Italia) rappresentano insieme il 67 % del portafoglio di investimento. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari ad A- (S&P o equivalente).

Garanzie finanziarie

La politica di gestione dei rischi applicata per l’accettazione di tali garanzie assicura un’elevata qualità creditizia per la Commissione. La conformità delle garanzie in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Gli orientamenti approvati per la gestione delle attività del portafoglio di tesoreria e/o la strategia di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l’esposizione del portafoglio al rischio di credito. I predetti limiti e restrizioni includono i criteri di ammissibilità, i limiti di credito assoluti in termini nominali in funzione della categoria dell’emittente, i limiti di concentrazione relativi in funzione della categoria dell’emittente e i limiti di concentrazione per emissione. Tutti gli investimenti rientrano almeno nella categoria investment grade.

Fondo di garanzia del FEIS

Gli orientamenti per la gestione delle attività e le strategie di rischio e di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l’esposizione al rischio di credito del portafoglio, che è di norma limitato a investment grade. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari ad A- (S&P o equivalente).

Dato che al 31 dicembre 2018 l’unica controparte per tutti i contratti forward su valuta in essere era la Banque de France, a tale data non sono stati messi in atto supporti del credito, quali garanzie reali, accordi di compensazione o garanzie. L’esposizione massima al rischio di credito per i derivati su valuta estera aventi un fair value (valore equo) positivo alla fine del periodo di riferimento è uguale al valore contabile nello stato patrimoniale.

Fondo di garanzia dell’EFSD

Gli orientamenti per la gestione delle attività e le strategie di rischio e di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l’esposizione al rischio di credito del portafoglio, che è di norma limitato a investment grade. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari a AAA (S&P o equivalente) in applicazione del rating sovrano per la liquidità detenuta presso la banca centrale.

6.6.   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie per scadenze contrattuali residue

in milioni di EUR

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Prestiti assunti

(2 350 )

(17 363 )

(34 158 )

(53 872 )

Debiti

(32 227 )

(32 227 )

Altro

(252)

(648)

(1 112 )

(2 012 )

Totale al 31.12.2018

(34 829 )

(18 011 )

(35 270 )

(88 110 )

Prestiti assunti

(6 700 )

(14 862 )

(33 279 )

(54 841 )

Debiti

(39 048 )

(39 048 )

Altro

(150)

(665)

(1 255 )

(2 070 )

Totale al 31.12.2017

(45 898 )

(15 527 )

(34 534 )

(95 959 )

Strumenti finanziari valutati al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

in milioni di EUR

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Pay leg del derivato

(490)

(2)

(6)

(498)

Receive leg del derivato

477

477

Flusso di cassa netto al 31.12.2018

(14)

(2)

(6)

(21)

Pay leg del derivato

(634)

(2)

(635)

Receive leg del derivato

638

638

Flusso di cassa netto al 31.12.2017

5

(2)

3

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Il rischio di liquidità derivante dai prestiti assunti è generalmente compensato da prestiti concessi equivalenti per termini e condizioni (operazioni back-to-back). Per l’AMF ed Euratom, il fondo di garanzia per le azioni esterne funge da riserva di liquidità (o rete di sicurezza) nel caso di inadempimenti o di ritardi di pagamento dei mutuatari. Per la BDP, il regolamento (CE) n. 431/2009 del Consiglio (30) prevede una procedura che concede tempo sufficiente per mobilitare i fondi mediante i conti delle risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri. Il regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio (31) prevede una procedura simile per il MESF.

Tesoreria

I principi di bilancio dell’UE garantiscono che le risorse di cassa complessive per un determinato esercizio siano sempre sufficienti per l’effettuazione dei pagamenti. I contributi totali degli Stati membri, insieme ai proventi vari, sono infatti pari all’importo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio contabile. Tuttavia, i contributi degli Stati membri vengono versati in dodici rate mensili nel corso dell’esercizio, mentre i pagamenti sono soggetti a una certa stagionalità. Inoltre, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [concernente le modalità e la procedura di messa a disposizione delle risorse proprie, modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio], i contributi degli Stati membri relativi ai bilanci rettificativi approvati in un dato mese (N) diventano disponibili solo il primo giorno feriale del mese N+1 (se approvato prima del 16 del mese in questione) o il primo giorno feriale del mese N+2 (se approvato il 16 o più tardi di tale mese), mentre i relativi stanziamenti di pagamento sono immediatamente disponibili.

Per assicurare che le risorse di tesoreria disponibili siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in ogni mese, vengono adottate procedure di previsione regolare di cassa e le risorse proprie o finanziamenti aggiuntivi possono, se necessario, essere richiesti in anticipo agli Stati membri, fino a un determinato limite e a determinate condizioni. La stagionalità della spesa e le restrizioni generali di bilancio degli ultimi anni hanno reso necessario un monitoraggio più attento del ritmo dei pagamenti nel corso dell’esercizio. Inoltre, nel contesto delle operazioni quotidiane di tesoreria della Commissione, strumenti automatizzati di gestione del contante garantiscono quotidianamente la disponibilità di liquidità sufficiente su tutti i conti bancari della Commissione.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio BUFI

Il fondo è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto per lo più da titoli altamente liquidi che possono essere venduti per coprire deflussi di liquidità imprevisti. Inoltre, la percentuale di disponibilità liquide, mezzi equivalenti e titoli con scadenza entro un anno è pari al 23 %.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il fondo è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il fondo mantiene pertanto un volume sufficiente di attività monetarie per coprire i deflussi a breve termine. La percentuale di disponibilità liquide, mezzi equivalenti e titoli con scadenza entro un anno è pari al 9,2 %.

Fondo di garanzia del FEIS

Il fondo di garanzia del FEIS è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto da attività liquide che possono essere vendute per coprire deflussi di liquidità imprevisti. Inoltre, la percentuale di disponibilità liquide, mezzi equivalenti e titoli con scadenza entro un anno è pari al 22 %.

Il regolamento dei contratti derivati è al lordo e si basa sulla scadenza contrattuale. Le obbligazioni sono onorate mediante la vendita di attività denominate in USD e/o operazioni swap, per cui è possibile che si verifichi un deflusso di liquidità a causa delle differenze di cambio.

Non è necessaria la gestione della liquidità per quanto riguarda i requisiti in termini di garanzie reali/margini, in quanto l’attuale controparte che fornisce la copertura accetta di operare con la Commissione senza requisiti in materia di garanzie reali/margini.

Fondo di garanzia dell’EFSD

Il Fondo di garanzia dell’EFSD è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti.

Il portafoglio è composto per il 97 % da disponibilità liquide su conti correnti.

Altri strumenti finanziari: passività finanziarie derivate

Nel 2017 l’UE ha sottoscritto un contratto derivato (opzione in valuta estera) a copertura della svalutazione della valuta estera relativa a prestiti erogati dagli enti finanziari (cfr. nota 2.11.2). Inoltre, la garanzia dell’UE sui portafogli azionari detenuti dal gruppo BEI comporta l’obbligo finanziario di coprire le variazioni o le riduzioni di valore degli investimenti sottostanti. Come per gli altri strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE, l’importo di cui l’UE è responsabile per tali strumenti non può essere superiore all’importo impegnato, che è il rischio di liquidità mitigato in tal modo.

7.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

7.1.   PARTI CORRELATE

Le parti correlate dell’UE sono le entità consolidate e collegate dell’UE e il personale con funzioni direttive di tali entità. Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell’ambito delle normali operazioni dell’UE e pertanto, ai sensi delle norme contabili dell’UE, non sono previsti obblighi specifici di informativa per tali operazioni.

7.2.   DIRITTI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

Per presentare le informazioni sulle operazioni con parti correlate riguardanti le funzioni direttive dell’UE, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

Categoria 1: i presidenti di Consiglio europeo, Commissione e Corte di giustizia dell’Unione europea

Categoria 2: il vicepresidente della Commissione e alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e gli altri vicepresidenti della Commissione

Categoria 3: il segretario generale del Consiglio, i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia dell’Unione europea, il presidente e i membri del Tribunale, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati

Categoria 4: il presidente e i membri della Corte dei conti europea

Categoria 5: i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie

Di seguito viene presentato il riepilogo dei diritti loro spettanti. Ulteriori informazioni sono contenute nello statuto dei funzionari, pubblicato sul sito web Europa, che è il documento ufficiale in cui sono descritti i diritti e gli obblighi di tutti i funzionari dell’Unione europea. Il personale con funzioni direttive non ha ricevuto alcun prestito agevolato dall’UE.

DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

EUR

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

27 903,32

25 274,75 -

20 219,80 -

21 837,39 -

12 856,84 -

 

 

26 285,75

22 747,28

23 252,78

20 219,80

Indennità di abitazione/dislocazione

15 %

15 %

15 %

15 %

0-4 % - 16 %

Assegni familiari:

 

 

 

 

 

Nucleo familiare (% stipendio)

2 % + 187,69

2 % + 187,69

2 % + 187,69

2 % + 187,69

2 % + 187,69

Figlio a carico

410,11

410,11

410,11

410,11

410,11

Indennità prescolastica

100,18

100,18

100,18

100,18

100,18

Indennità scolastica

278,25

278,25

278,25

278,25

278,25

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

556,5

556,5

556,5

556,5

556,5

Indennità di presidenza per i giudici

N/D

N/D

638,43

N/D

N/D

Indennità di rappresentanza

1 512,12

971,82

638,43

N/D

N/D

Spese di viaggio annuali

N/D

N/D

N/D

N/D

N/D

Trasferimenti verso uno Stato membro:

 

 

 

 

 

Indennità scolastica (*6)

% dello stipendio (*6)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

Spese di rappresentanza

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

N/D

N/D

Entrata in servizio:

 

 

 

 

 

Spese di insediamento

55 806,65

50 549,49

40 439,60

43 674,78

Rimborsate

 

 

-52 571,49

-45 494,55

-46 505,55

 

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Cessazione dal servizio:

 

 

 

 

 

Spese di reinsediamento

27 903,32

25 274,75 -

20 219,80 -

21 837,39 -

Rimborsate

 

 

26 285,75

22 747,28

23 252,78

 

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Transizione (% stipendio) (*7)

40 % - 65 %

40 % - 65 %

40 % - 65 %

40 % - 65 %

N/D

Assicurazione malattia

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Pensione (% stipendio lordo)

max 70 %

max 70 %

max 70 %

max 70 %

max 70 %

Detrazioni:

 

 

 

 

 

Imposta sullo stipendio

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

Assicurazione malattia (% dello stipendio)

1,7 %

1,7 %

1,7 %

1,7 %

1,7 %

Prelievo speciale sullo stipendio

7 %

7 %

7 %

7 %

6-7 %

Detrazione pensione

N/D

N/D

N/D

N/D

10,0 %

Numero di persone al termine dell’esercizio

3

6

93

28

112

8.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di sottoscrizione dei presenti conti il contabile della Commissione non aveva constatato o ricevuto segnalazioni di alcuna questione rilevante tale da dover essere riferita in questa sezione. I conti e le relative note esplicative sono stati redatti sulla base delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate.

9.   AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO

A.   ENTITÀ CONTROLLATE (52)

1.   Istituzioni e organismi consultivi (11)

Parlamento europeo

Garante europeo della protezione dei dati

Consiglio europeo

Comitato economico e sociale europeo

Commissione europea

Mediatore europeo

Corte dei conti europea

Comitato europeo delle regioni

Corte di giustizia dell’Unione europea

Consiglio dell’Unione europea

Servizio europeo per l’azione esterna

2.   Agenzie dell’UE (39)

2.1.    Agenzie esecutive (6)

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti

Agenzia esecutiva per la ricerca

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

2.2.    Agenzie decentrate (33)

Agenzia europea per la sicurezza marittima

Autorità europea per la sicurezza alimentare

Agenzia europea per i medicinali

Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie

Agenzia del GNSS europeo

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

Agenzia europea per le sostanze chimiche

Agenzia europea di controllo della pesca

Impresa comune Fusion for Energy (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione)

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

Eurojust

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (EUROPOL)

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza

Agenzia europea dell’ambiente

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

Autorità bancaria europea

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

Fondazione europea per la formazione

Agenzia di sostegno al BEREC

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)

Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA)

3.   Altre entità controllate (2)

Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione)

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

B.   ENTITÀ COLLEGATE (1)

Fondo europeo per gli investimenti

ENTITÀ MINORI

Le entità elencate di seguito non sono state consolidate utilizzando il metodo del patrimonio netto, negli stati finanziari consolidati dell’UE per il 2018, in ragione della loro non rilevanza:

IMPRESA COMUNE BIOINDUSTRIE

Bioindustrie (BBI) è un partenariato pubblico-privato (PPP) tra l’UE e il consorzio Bioindustrie (consorzio BIC). La BBI si prefigge lo scopo di realizzare il potenziale della bioeconomia europea, per trasformare residui e rifiuti biologici in prodotti di consumo più ecologici grazie a tecnologie innovative e bioraffinerie, che sono al centro della bioeconomia.

IMPRESA COMUNE CLEAN SKY 2

Clean Sky è il più grande programma di ricerca europeo per lo sviluppo di tecnologie innovative e all’avanguardia volte a ridurre le emissioni di CO2, le emissioni di gas a effetto serra e i livelli di rumore prodotti dagli aeromobili. Finanziato dal programma dell’UE Orizzonte 2020, Clean Sky contribuisce a rafforzare la collaborazione, la leadership mondiale e la competitività dell’industria aeronautica europea.

IMPRESA COMUNE PER L’INIZIATIVA IN MATERIA DI MEDICINALI INNOVATIVI (IMI)

L’IMI è la principale iniziativa pubblico-privato europea volta ad accelerare lo sviluppo di medicinali migliori e più sicuri per i pazienti. L’IMI è un’impresa comune tra l’Unione europea e un’associazione dell’industria farmaceutica.

IMPRESA COMUNE COMPONENTI E SISTEMI ELETTRONICI PER LA LEADERSHIP EUROPEA (ECSEL) (FUSIONE DELLE IMPRESE COMUNI ARTEMIS & ENIAC)

ECSEL è un partenariato pubblico-privato nel settore dei componenti e dei sistemi elettronici, inteso a colmare il divario tra ricerca e sfruttamento, ad allineare le strategie per incrementare gli investimenti a livello europeo e nazionale e a creare un ecosistema avanzato.

IMPRESA COMUNE CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO 2 (FCH)

L’impresa comune FCH è un partenariato pubblico-privato a sostegno delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione nell’ambito delle tecnologie energetiche delle celle a combustibile e dell’idrogeno in Europa. L’obiettivo è accelerare la commercializzazione di tali tecnologie e utilizzarne le potenzialità per realizzare un sistema energetico a basse emissioni di carbonio.

IMPRESA COMUNE «RICERCA SULLA GESTIONE DEL TRAFFICO AEREO NEL CIELO UNICO EUROPEO» (SESAR)

SESAR è un partenariato pubblico-privato responsabile della modernizzazione del sistema europeo di gestione del traffico aereo (ATM), mediante il coordinamento e la concentrazione di tutti gli sforzi di ricerca e innovazione in materia nell’UE.

IMPRESA COMUNE SHIFT2RAIL

Shift2Rail è la prima iniziativa tecnologica congiunta europea nel settore ferroviario mirata a ricerca e innovazione (R&I) e soluzioni orientate al mercato, mediante l’accelerazione dell’integrazione di tecnologie nuove e avanzate in prodotti ferroviari innovativi.

I conti annuali delle predette entità sono disponibili sui rispettivi siti web.

DISCUSSIONE E ANALISI DEGLI STATI FINANZIARI (32)

INDICE

1.

STATI FINANZIARI CONSOLIDATI DELL’UE: SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA NEL 2018 91

1.1.

PROVENTI 91

1.2.

SPESE 91

1.3.

ATTIVITÀ 92

1.4.

PASSIVITÀ 100

2.

GESTIONE DEI RISCHI E DELLE INCERTEZZE NELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’UE 101

2.1.

CONTESTO MACROECONOMICO 101

2.2.

PASSIVITÀ POTENZIALI DI BILANCIO PER L’ASSISTENZA FINANZIARIA 102

2.3.

GARANZIE DI BILANCIO 103

2.4.

RISERVA PER I NUOVI ENTRANTI (NER) 300 103

L’obiettivo della presente discussione e analisi degli stati finanziari (Financial Statement Discussion and Analysis — FSDA) è aiutare il lettore a comprendere la situazione finanziaria, il risultato finanziario e i flussi di cassa esposti negli stati finanziari consolidati dell’UE. Le informazioni presentate nell’FSDA non sono state sottoposte ad audit.

1.   STATI FINANZIARI CONSOLIDATI DELL’UE: SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA NEL 2018

1.1.   PROVENTI

I proventi consolidati dell’UE comprendono importi relativi a operazioni di scambio e operazioni senza corrispettivo equivalente, laddove queste ultime rappresentano la categoria più significativa.

La seguente tabella fornisce un quadro d’insieme delle principali categorie di operazioni senza corrispettivo equivalente.

Tendenza quinquennale dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente 
(in milioni di EUR)

Image 1

Poiché i proventi del bilancio dovrebbero essere pari (o superiori) alle spese di bilancio, il principale fattore che determina l’andamento dei proventi sopra indicato è costituito dai pagamenti effettuati ogni anno. Nel 2018 l’incremento dei proventi consolidati del 20 % rispetto all’esercizio precedente, a 163 miliardi di EUR, si è verificato prevalentemente per le seguenti motivazioni:

aumento di 27 miliardi di EUR delle risorse RNL, ovvero del 35 % rispetto all’esercizio precedente. Tale effetto riflette principalmente l’impatto dell’aumento degli stanziamenti di pagamento nel bilancio 2018. Il forte aumento è dovuto principalmente al basso valore delle risorse RNL del 2017 e all’effetto dell’avanzo di bilancio del 2016, pari a 6,4 miliardi di EUR, rilevata in «altri proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente». Nel 2018 l’avanzo di bilancio del 2017, rilevato nel prospetto del risultato economico al 31 dicembre 2018, è stato di gran lunga inferiore, pari a 0,6 miliardi di EUR, il che spiega, da un lato, la necessità di un aumento di risorse RNL, in quanto la risorsa RNL è utilizzata per finanziare la parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrate, e dall’altro la diminuzione degli «altri proventi»;

aumento delle risorse proprie tradizionali di 2,2 miliardi di EUR connesso a un’infrazione della legislazione dell’UE da parte del Regno Unito nel periodo novembre 2011 - ottobre 2017. A seguito di tale infrazione, sono stati addebitati anche interessi di mora pari a 1,3 miliardi di EUR, il che spiega l’aumento dei proventi finanziari; e

aumento di 2 miliardi di EUR rispetto al 2017 di ammende comminate dall’UE per violazioni delle norme di concorrenza da parte di entità private.

1.2.   SPESE

La principale componente di spesa rilevata negli stati finanziari consolidati è rappresentata dai trasferimenti in regime di gestione concorrente, che comprendono i seguenti fondi: i) Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA); ii) Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri strumenti per lo sviluppo rurale; iii) Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo di coesione (FC); e iv) Fondo sociale europeo (FSE). Tali fondi rappresentano quasi il 66 % delle spese complessive del 2018; la ripartizione è illustrata nel grafico in basso.

Peso relativo delle spese principali eseguite dagli Stati membri (gestione concorrente) 
nell’esercizio finanziario 2018

Image 2

Le spese sostenute in regime di gestione diretta rappresentano l’esecuzione del bilancio da parte della Commissione, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari. In regime di gestione indiretta, l’esecuzione del bilancio è affidata alle agenzie dell’UE, agli organismi dell’UE, ai paesi terzi, alle organizzazioni internazionali e ad altri soggetti.

Le spese sostenute in regime di gestione diretta e indiretta sono risultate pari a circa il 19 % delle spese totali (28,5 miliardi di EUR) e sono rimaste stabili rispetto al precedente esercizio finanziario.

L’UE riconosce determinate obbligazioni di pagamento future come spese, anche se non ancora indicate nella contabilità di bilancio per cassa. Gli importi significativi figurano tra i debiti e i ratei passivi relativi all’agricoltura e allo sviluppo rurale e altresì tra le passività derivanti da pensioni e altri benefici per i dipendenti relative ai diritti a pensione e altri diritti successivi alla cessazione del rapporto di lavoro acquisiti dai commissari, dai deputati al Parlamento europeo e dal personale.

Nel complesso, le spese sono aumentate del 16 %, a 149 miliardi di EUR, rispetto al 2017, principalmente a causa delle spese per i programmi attuati dagli Stati membri, che sono aumentate del 24 % circa, pari a 19,8 miliardi di EUR, a causa di un livello più elevato di spese sostenute in relazione alla fase attuale dei programmi, la cui attuazione è aumentata. I principali programmi che hanno contribuito a tale aumento sono stati il FESR, il FC e il FSE, che insieme rappresentano un aumento di 17,2 miliardi di EUR.

1.3.   ATTIVITÀ

Le voci più significative sul lato dell’attivo dello stato patrimoniale fanno riferimento alle attività finanziarie (prestiti concessi, attività finanziarie disponibili per la vendita e disponibilità liquide) e gli importi dei prefinanziamenti, che rappresentano quasi il 79 % delle attività dell’UE.

Composizione delle attività consolidate dell’UE

Image 3

Al 31 dicembre 2018 il totale delle attività era pari a 174,4 miliardi di EUR, evidenziando una crescita di circa il 5 %. Le variazioni fondamentali sono state le seguenti:

aumento di 12,5 miliardi di EUR dei crediti a breve termine e degli importi recuperabili, direttamente collegato all’incremento nel 2018 dei ricavi non incassati alla data di riferimento del bilancio;

l’effetto di cui sopra è stato parzialmente compensato da una diminuzione delle disponibilità liquide e dei mezzi equivalenti pari a 6 miliardi di EUR (cfr. infra);

aumento di 1 miliardo di EUR delle attività finanziarie essenzialmente correlate alla dotazione del fondo di garanzia per le operazioni del FEIS; e

aumento di 0,4 miliardi di EUR di immobili, impianti e macchinari, a causa di ulteriori sviluppi delle attività spaziali (Galileo e Copernicus).

Di norma le istituzioni e gli organismi dell’UE tentano di mantenere a un livello basso gli importi detenuti come disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Il saldo delle disponibilità liquide di 18,1 miliardi di EUR a fine esercizio è inferiore rispetto al dato corrispondente del 2017 e comprende i seguenti elementi principali:

per quanto riguarda le risorse proprie, il saldo di tesoreria di fine esercizio comprende 0,75 miliardi di EUR versati in anticipo da alcuni Stati membri in relazione al bilancio rettificativo n. 6 adottato nel 2018;

un importo di 1,4 miliardi di EUR di ammende inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, definitivamente incassato nel 2018 e non ancora compreso in alcun bilancio rettificativo, figura altresì nel saldo di tesoreria a fine esercizio;

il saldo di tesoreria comprende altresì entrate con destinazione specifica e altri stanziamenti di pagamento pari a 7,4 miliardi di EUR.

Prefinanziamenti

Va osservato che il livello dei prefinanziamenti è influenzato in misura significativa dal ciclo del QFP: ad esempio, è normale che all’inizio del QFP sia necessario versare agli Stati membri anticipi consistenti nel quadro della politica di coesione. La Commissione compie ogni sforzo per garantire che i livelli di prefinanziamenti siano mantenuti a un livello appropriato. Occorre trovare il giusto equilibrio fra la necessità di garantire finanziamenti sufficienti ai progetti e la tempestiva rilevazione delle spese.

I prefinanziamenti totali (esclusi gli altri anticipi agli Stati membri e i contributi ai fondi fiduciari Bêkou e Africa) nel bilancio dell’UE ammontano a 43,4 miliardi di EUR (2017: 44,3 miliardi di EUR), di cui la quasi totalità si riferisce ad attività della Commissione. Circa il 60 % dei prefinanziamenti della Commissione è eseguito in gestione concorrente, il che significa che l’esecuzione del bilancio è delegata agli Stati membri (la Commissione svolge una funzione di controllo).

Prefinanziamenti della Commissione per modalità di gestione

Image 4

Gli importi più significativi dei prefinanziamenti in gestione concorrente riguardano il FESR e il FC (14,6 miliardi di EUR), che sono a un livello simile a quello del 2017.

STRUMENTI FINANZIARI

Negli stati finanziari consolidati dell’UE sono indicati come strumenti finanziari in termini contabili i seguenti strumenti:

strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE: nel quadro di questa tipologia di esecuzione del bilancio i fondi sono già stati erogati ai conti fiduciari gestiti dalle entità incaricate e sono disponibili (sotto forma di disponibilità liquide e mezzi equivalenti) a copertura di future attivazioni delle garanzie, ovvero sono stati investiti in titoli rappresentativi di capitale;

attività finanziarie detenute in fondi di garanzia per le garanzie di bilancio: nel quadro di questa tipologia di esecuzione del bilancio, l’UE fornisce garanzie alle controparti, il cui finanziamento è assicurato solo parzialmente tramite fondi di garanzia istituiti dalla Commissione, creando in tal modo passività potenziali al bilancio dell’UE (cfr. nota 4.1); e

prestiti concessi e relativi prestiti assunti per i programmi di assistenza finanziaria.

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE

Il valore e il volume degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE nell’ambito della gestione diretta e indiretta aumentano di anno in anno. Il concetto fondamentale alla base di questo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di esecuzione del bilancio mediante la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all’effetto leva, un sostegno finanziario superiore a un euro. Tale uso del bilancio dell’UE mira a massimizzare l’impatto dei fondi disponibili. Gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE esistono sotto forma di strumenti di garanzia, strumenti rappresentativi di capitale e strumenti di prestito (cfr. il riepilogo per QFP nella tabella sottostante). Le attività detenute in tali strumenti sono detenute o in disponibilità liquide e mezzi equivalenti o investite in strumenti rappresentativi di capitale e titoli di debito classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita negli stati finanziari consolidati dell’UE.

Attività finanziarie disponibili per la vendita relative a strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE (valore a fine esercizio):

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Le seguenti tabelle forniscono il riepilogo per QFP degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE e i relativi valori al 31 dicembre 2018:

in milioni di EUR

Relativi a più di un QFP

Attività (*8)

Passività (*9)

Garanzie (*10)

Garanzie e strumenti di condivisione dei rischi:

 

 

 

Strumento di garanzia nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese (EDIF) nei Balcani occidentali

37

(34)

 

37

(34)

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

 

 

Fondo europeo per l’Europa sudorientale (EFSE)

165

Fondo Green for Growth per la regione del vicinato orientale

63

(0)

Il Fondo SANAD per le micro, piccole e medie imprese in Medio Oriente e Nord Africa

25

Fondo per l’innovazione imprenditoriale (ENIF)

18

Fondo per la crescita delle imprese (ENEF)

10

Debt Fund della Microfinance Initiative for Asia (MIFA)

9

 

290

(0)

Totale

327

(34)

QFP 2014-2020

Attività

Passività

Garanzie

Garanzie e strumenti di condivisione dei rischi:

 

 

 

Orizzonte 2020 — Servizio prestiti e garanzie per R&I di InnovFin

1 107

(43)

(934)

Orizzonte 2020 — Garanzia per le PMI di InnovFin

902

(381)

(533)

Strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa (CEF DI)

598

(2)

(579)

Strumento di garanzia dei prestiti di COSME

310

(613)

(2)

Strumento di finanziamento privato per l’efficienza energetica [Private Finance for Energy Efficiency (PF4EE)]

34

(0)

(5)

Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi

30

(12)

Programma di inclusione finanziaria per le MPMI nel SEMED

25

(11)

Strumento di garanzia dei prestiti destinati agli studenti

14

(1)

Strumento per il finanziamento delle PMI nel partenariato orientale

13

(4)

(1)

Strumento di finanziamento del capitale naturale

12

(0)

(6)

Programma «Women in Business» nel partenariato orientale

4

(4)

Sostegno alla diversificazione economica della Mongolia

2

Strumento di trasferibilità e convertibilità (T&C Facility)

1

(1)

 

3 052

(1 057 )

(2 075 )

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

 

 

Orizzonte 2020 — Strumento di capitale per R&I di InnovFin

368

(10)

COSME — Strumento di capitale per la crescita

67

(2)

Strumento per il capitale di rischio per i paesi del vicinato meridionale

24

Climate Investor One

22

Strumento per gli investimenti in America latina

12

Fondo agricolo, commerciale e di investimento in Africa

11

 

504

(12)

Strumenti misti:

 

 

 

Strumento di garanzia per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI) e sviluppo delle capacità

73

(39)

Strumento UE per la zona di libero scambio globale e approfondita

68

(6)

ElectriFI

31

Iniziativa di finanziamento per l’agricoltura

10

 

182

(44)

Totale

3 738

(1 113 )

(2 075 )

QFP prima del 2014

Attività

Passività

Garanzie

Garanzie e strumenti di condivisione dei rischi:

 

 

 

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility — RSFF)

731

(65)

(642)

Meccanismo di garanzia a favore delle PMI nell’ambito del CIP

83

(151)

Programma pluriennale (MAP) a favore delle imprese

32

(31)

Strumento di garanzia per le PMI

7

Strumento europeo di garanzia Progress di microfinanza

4

(4)

 

857

(251)

(642)

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

 

 

Strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita nell’ambito del CIP

410

(6)

Strumento di capitale del programma quadro pluriennale

208

Fondo europeo per l’efficienza energetica

104

Fondo globale per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili

90

(20)

Fondo europeo Progress di microfinanza

68

Fondo Marguerite

43

Meccanismo europeo per le tecnologie (MET) per l’avviamento 1998

9

(0)

Progetti pilota di trasferimento di tecnologie

0

 

932

(26)

Strumenti misti:

 

 

 

Strumento di cooperazione economica e finanziaria MEDA

140

(2)

Strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI)

120

(2)

 

260

(4)

Totale

2 049

(281)

(642)

Totale generale

6 115

(1 428 )

(2 717 )

Attività finanziarie detenute in fondi di garanzia per le garanzie di bilancio

La Commissione ha creato fondi di garanzia a copertura delle garanzie di bilancio (cfr. nota 4.1.1 degli stati finanziari consolidati) concesse al gruppo BEI. Tali fondi di garanzia sono alimentati mediante pagamenti dal bilancio dell’UE, al fine di fornire una riserva di liquidità in caso di perdite da operazioni garantite. I pagamenti ai fondi di garanzia sono investiti in strumenti finanziari, tra cui titoli di debito, contante e depositi a termine. Al 31 dicembre 2018 la Commissione detiene attività finanziarie nei seguenti fondi:

fondo di garanzia per le azioni esterne, per 2,5 miliardi di EUR; e

fondo di garanzia del FEIS, per 5,5 miliardi di EUR; e

Fondo di garanzia dell’EFSD, per 0,3 miliardi di EUR.

Prestiti concessi e relativi prestiti assunti per i programmi di assistenza finanziaria

La Commissione offre sostegno finanziario agli Stati membri e ai paesi terzi sotto forma di prestiti bilaterali finanziati con risorse dei mercati dei capitali con la garanzia del bilancio dell’UE in forza di decisioni assunte dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Commissione, per conto dell’Unione europea, gestisce attualmente tre programmi principali:

meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF);

assistenza alla bilancia dei pagamenti (BDP); e

assistenza macrofinanziaria (AMF), nell’ambito della quale la Commissione ha la possibilità di concedere prestiti.

Il capitale necessario per finanziare le operazioni di concessione di prestiti dell’UE viene raccolto sui mercati dei capitali o presso istituti finanziari.

Al 31 dicembre 2018 l’importo nominale dei prestiti concessi per l’assistenza finanziaria nell’ambito del MESF e della BDP è stato come segue:

 

 

 

in miliardi di EUR

 

BDP

MESF (*11)

 

TOTALE

 

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Totale

Totale concesso

3,1

5,0 (*12)

8,1

22,5

26,0

48,5

56,6

Totale erogato al 31.12.2018

2,9

5,0

7,9

22,5

24,3

46,8

54,7

Totale rimborsato al 31.12.2018

(2,2)

(4)

(6,2)

(6,2)

Importo da liquidare al 31.12.2018

0,7

1

1,7

22,5

24,3

46,8

48,5

MESF

Il MESF è stato creato per fornire assistenza finanziaria a tutti gli Stati membri che subiscano o rischino seriamente di subire gravi perturbazioni economiche o finanziarie causate da circostanze eccezionali che sfuggono al loro controllo. Il MESF è stato utilizzato per fornire assistenza finanziaria, subordinata all’attuazione delle riforme, a Irlanda e Portogallo nel periodo compreso fra 2011 e 2014.

Il programma è terminato e non possono essere contratti altri prestiti, sebbene il programma rimanga in essere per compiti specifici, quali la proroga della scadenza dei prestiti erogati a Irlanda e Portogallo e la costituzione di prestiti ponte.

I punti principali del programma MESF sono i seguenti:

Irlanda

L’Irlanda ha richiesto l’importo complessivo di 22,5 miliardi di EUR che le sono stati concessi dal MESF nel dicembre 2010. Tale importo è stato erogato in otto rate nel periodo compreso fra gennaio 2011 e marzo 2014;

l’Irlanda ha l’opzione di prorogare la scadenza dei prestiti MESF sulla base della possibilità di proroga della scadenza media massima ponderata dei prestiti a 19,5 anni garantita dal Consiglio nel 2013;

rimborsi di 3,4 miliardi di EUR e 0,5 miliardi di EUR erano previsti rispettivamente ad aprile e ottobre 2018. L’Irlanda ha chiesto una proroga della scadenza, gli importi sono stati approvati e nel 2018 ha ottenuto prestiti dal mercato. I rimborsi sono stati riprogrammati in due rate rispettivamente di 2,4 miliardi di EUR nel 2025 e di 1,5 miliardi di EUR nel 2033.

Portogallo

Il Portogallo ha richiesto 24,3 miliardi di EUR del totale di 26 miliardi di EUR concessi dal MESF nel maggio 2011. Tale importo è stato erogato in sette rate nel periodo compreso fra maggio 2011 e novembre 2014. Un rimborso di 0,6 miliardi di EUR era previsto a ottobre 2018; tuttavia, come per l’Irlanda, il Portogallo ha chiesto la proroga della scadenza e il prestito è stato rifinanziato sui mercati con una nuova scadenza nel 2033.

BDP

BDP è un programma di assistenza concepito per i paesi al di fuori della zona euro che si trovano, o che corrono seri rischi di trovarsi, in difficoltà per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti. L’assistenza nell’ambito del programma BDP è fornita sotto forma di prestiti a medio termine subordinati all’attuazione di politiche elaborate per far fronte a problemi economici soggiacenti. Solitamente, l’assistenza UE alla bilancia dei pagamenti è fornita in collaborazione con il Fondo monetario internazionale (FMI) e altre istituzioni internazionali o paesi.

L’assistenza finanziaria UE a medio termine prevista dal programma BDP è stata attivata a novembre 2008 per aiutare l’Ungheria, e successivamente la Lettonia e la Romania, rispettivamente a gennaio e maggio 2009, a ripristinare la fiducia dei mercati per un impegno complessivo di 14,6 miliardi di EUR. Il programma di assistenza BDP per l’Ungheria è terminato nel 2010 ed è stato interamente rimborsato nel 2016. Entrambi i programmi di assistenza per Lettonia e Romania sono terminati nel 2012; pertanto non possono essere erogate ulteriori rate aggiuntive.

Inoltre, i due programmi di assistenza finanziaria precauzionale per la Romania sono terminati nel 2013 e nel 2015 senza essere stati utilizzati.

I punti principali sono i seguenti:

nel corso del 2018, gli Stati membri beneficiari della BDP hanno rimborsato tempestivamente e per intero un importo totale di 1,45 miliardi di EUR, 1,35 miliardi dei quali relativi a un rimborso in conto capitale da parte della Romania, mentre la cifra restante era relativa al pagamento di interessi; e

l’importo in essere a fine 2018 è di 1,7 miliardi di EUR in totale: 0,7 miliardi di EUR per la Lettonia e 1 miliardo di EUR per la Romania.

AMF

L’assistenza macrofinanziaria (AMF) è una forma di aiuto finanziario prestato dall’UE a paesi partner al di fuori dell’UE che si trovano ad affrontare una crisi nella bilancia dei pagamenti. Assume la forma di prestiti o sovvenzioni a medio/lungo termine, ovvero di una combinazione di tali strumenti, ed è disponibile solo per paesi che beneficiano di un programma di finanziamento dell’FMI.

Al 31 dicembre 2018 i prestiti in essere che beneficiavano dell’AMF erano pari a un importo nominale di 4,4 miliardi di EUR.

1.4.   PASSIVITÀ

Le voci più significative fra le passività del bilancio riguardano primariamente quattro elementi: i) obbligazioni pensionistiche e altre passività derivanti dai benefici per i dipendenti; ii) prestiti assunti; iii) debiti nei confronti di terzi, e iv) ratei passivi.

Composizione delle passività nello stato patrimoniale consolidato dell’UE

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Al 31 dicembre 2018 il totale delle passività era pari a 235,9 miliardi di EUR, restando così allo stesso livello dell’esercizio precedente.

Le variazioni fondamentali erano correlate a effetti nei seguenti ambiti:

i debiti sono diminuiti di 6,8 miliardi di EUR a causa di una diminuzione degli importi dovuti agli Stati membri in relazione alle risorse proprie (ossia i contributi al bilancio dell’UE da rimborsare a fine esercizio a seguito del bilancio rettificativo). Quest’anno gli Stati membri hanno dovuto versare contributi supplementari;

una leggera diminuzione delle passività finanziarie, di 1 miliardo di EUR, dovuta principalmente al rimborso di prestiti assunti (1,35 miliardi di EUR) in relazione al prestito concesso alla Romania nell’ambito del programma BDP; e

gli effetti di cui sopra sono stati compensati da un aumento di 7,3 miliardi di EUR della passività derivante dai benefici per i dipendenti.

Altre voci fra le passività sono rimaste complessivamente stabili. È opportuno osservare che le passività finanziarie a lungo termine (prestiti assunti) sono aumentate, controbilanciate da un’analoga diminuzione della componente a breve termine. Si tratta di una rinegoziazione del debito nell’ambito del MESF per l’Irlanda (3,9 miliardi di EUR) e il Portogallo (0,6 miliardi di EUR).

Totale dichiarazioni di spesa e fatture ricevute e rilevate nella rubrica debiti dello stato patrimoniale

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Attivo netto

L’eccesso di passività rispetto alle attività non significa che le istituzioni e gli organismi dell’UE siano in difficoltà finanziaria, ma piuttosto che alcune passività saranno finanziate dai futuri bilanci annuali. Conformemente alle norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’esercizio corrente, sebbene possano essere effettivamente pagate nell’esercizio seguente (o in esercizi successivi) e finanziate dai bilanci futuri; i relativi proventi saranno contabilizzati solo negli esercizi futuri. Gli importi più significativi da evidenziare sono le attività del FEAGA (di cui la maggior parte è solitamente versata nel primo trimestre dell’esercizio successivo) e le passività derivanti dai benefici per i dipendenti (da versare nel corso dei prossimi 30 anni e oltre).

2.   GESTIONE DEI RISCHI E DELLE INCERTEZZE NELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’UE

2.1.   CONTESTO MACROECONOMICO

Il contesto macroeconomico dell’UE (33) incide sulla capacità degli Stati membri dell’UE di rispettare i propri obblighi di finanziamento verso le istituzioni e gli organi dell’UE e, quindi, sulla capacità dell’UE di continuare ad attuare le politiche dell’UE.

Nel 2018 l’economia europea è cresciuta per il sesto anno consecutivo, ma il tasso di crescita è stato inferiore alle previsioni, soprattutto nella seconda metà dell’anno, a causa di una combinazione di fattori interni ed esterni. Tra i fattori interni figurano le perturbazioni del settore manifatturiero europeo (in particolare la produzione automobilistica) nel terzo trimestre, nonché le tensioni sociali e l’incertezza della politica di bilancio in alcuni Stati membri. Tra i fattori esterni più importanti figurano l’aumento dell’incertezza in merito alle politiche commerciali, in particolare tra Stati Uniti e Cina, e una tendenza al ribasso della produzione manifatturiera mondiale, tradottasi in una crescita più debole del commercio mondiale, che ha avuto un impatto soprattutto sulla zona euro.

Nonostante questi sviluppi, le basi dell’economia europea rimangono forti e nei prossimi due anni l’economia dovrebbe continuare a crescere, seppur a un ritmo più moderato.

Si stima che il PIL della zona euro e dell’UE sia cresciuto dell’1,9 % nel 2018. Il PIL della zona euro dovrebbe crescere dell’1,3 % nel 2019 e dell’1,6 % nel 2020, mentre le previsioni di crescita del PIL dell’UE sono dell’1,5 % nel 2019 e dell’1,7 % nel 2020.

L’inflazione complessiva è stata in media dell’1,7 % nel 2018, in aumento rispetto all’1,5 % nel 2017. Date le attuali ipotesi sui prezzi del petrolio per il 2019 e il 2020 inferiori a quelle dell’autunno 2018, l’inflazione nella zona euro dovrebbe limitarsi all’1,4 % nel 2019 prima di risalire leggermente all’1,5 % nel 2020. Per l’UE nel suo complesso, si prevede che quest’anno l’inflazione raggiunga in media l’1,6 % per poi salire all’1,8 % nel 2020.

Il mercato del lavoro della zona euro è ulteriormente migliorato nei primi tre trimestri del 2018. Nella zona euro, nel terzo trimestre del 2018 il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto mai registrato e nel dicembre 2018 il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,9 %, il livello più basso dall’ottobre 2008.

I rischi per le prospettive economiche rimangono consistenti, poiché le tensioni commerciali e la loro evoluzione incerta continuano a destare preoccupazione. Gli Stati Uniti potrebbero risentire di brusche modifiche della politica di bilancio, mentre l’economia cinese potrebbe rallentare più del previsto. I mercati finanziari globali e molti mercati emergenti sono vulnerabili a improvvisi cambiamenti della propensione al rischio e delle aspettative di crescita. Per l’UE, i fattori interni potrebbero durare più del previsto e la «Brexit» rimane una fonte di incertezza.

Sul versante positivo, condizioni ancora favorevoli sul mercato del lavoro potrebbero tradursi in una domanda interna più forte, mentre un maggiore uso dei fondi UE nei paesi beneficiari potrebbe stimolare ulteriori investimenti. Le prospettive per il PIL mondiale rimangono stabili e si prevede un’espansione del 3,8 % nei prossimi due anni.

2.2.   PASSIVITÀ POTENZIALI DI BILANCIO PER L’ASSISTENZA FINANZIARIA

Le attività dell’UE di assunzione e concessione di prestiti per i programmi di assistenza finanziaria sono operazioni fuori bilancio. In generale, i fondi raccolti sono prestati al paese beneficiario back-to-back, ossia con la stessa cedola, la stessa scadenza e lo stesso importo. Nonostante la metodologia back-to-back, il servizio del debito dello strumento di finanziamento rappresenta un impegno giuridico dell’UE, che garantisce l’esecuzione piena e tempestiva di tutti i pagamenti. La Commissione ha messo in atto procedure che garantiscono la restituzione del prestito anche in caso di inadempimento.

I prestiti assunti dall’UE rappresentano impegni diretti e incondizionati dell’UE e sono garantiti dagli Stati membri dell’UE (passività potenziali di bilancio). I prestiti assunti per finanziare i prestiti ai paesi terzi sono coperti dal fondo di garanzia per le azioni esterne. Nell’eventualità in cui uno Stato membro beneficiario sia inadempiente, il servizio del debito verrà, ove possibile, prelevato dal saldo di tesoreria disponibile della Commissione. Qualora ciò non fosse possibile, la Commissione preleverà i fondi necessari presso gli Stati membri. Gli Stati membri dell’UE sono giuridicamente tenuti, ai sensi della normativa dell’UE sulle risorse proprie [articolo 14 del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio], a mettere a disposizione fondi sufficienti per rispettare gli obblighi dell’UE. Gli investitori sono pertanto esposti solo al rischio di credito dell’UE e non a quello dei beneficiari dei prestiti finanziati. L’erogazione di prestiti back-to-back garantisce che il bilancio dell’UE non assuma a proprio carico rischi di interessi o rischi di cambio.

Per ogni programma nazionale, le decisioni del Parlamento, del Consiglio e della Commissione determinano l’importo complessivo garantito, il numero di rate da versare e la scadenza (media) massima del pacchetto di prestiti. Successivamente la Commissione e il paese beneficiario trovano un accordo sui parametri del prestito/finanziamento, in particolare la scadenza delle rate. Inoltre, tutte le rate del prestito, eccetto la prima, dipendono dal rispetto di condizioni politiche rigorose, nel quadro dell’assistenza finanziaria congiunta UE/FMI, che rappresentano un ulteriore fattore che incide sui tempi delle operazioni di finanziamento. I tempi e le scadenze dell’emissione dipendono quindi dalla corrispondente attività di prestito dell’UE. I finanziamenti sono denominati esclusivamente in euro e il ventaglio delle scadenze è compreso tra tre e 30 anni.

La seguente tabella riporta una panoramica del calendario di rimborso previsto in valore nominale per gli importi dei prestiti MESF e BDP in essere al 31 dicembre 2018:

in miliardi di EUR

 

BDP

MESF

TOTALE

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Totale

2019

0,5

1,0

1,5

1,5

2021

3,0

6,8

9,8

9,8

2022

2,7

2,7

2,7

2023

2,0

1,5

3,5

3,5

2024

0,8

1,8

2,6

2,6

2025

0,2

0,2

2,4

2,4

2,6

2026

2,0

2,0

4,0

4,0

2027

1,0

2,0

3,0

3,0

2028

2,3

2,3

2,3

2029

1,0

0,4

1,4

1,4

2031

2,2

2,2

2,2

2032

3,0

3,0

3,0

2033

1,5

0,6

2,1

2,1

2035

2,0

2,0

2,0

2036

1,0

1,0

1,0

2038

 

 

 

 

1,8

1,8

1,8

2042

1,5

1,5

3,0

3,0

Totale

0,7

1,0

1,7

22,5

24,3

46,8

48,5

I meccanismi intergovernativi di stabilizzazione finanziaria [il fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il meccanismo europeo di stabilità (MES)] non rientrano nel quadro del trattato UE e non sono pertanto inclusi nei conti annuali consolidati dell’UE.

2.3.   GARANZIE DI BILANCIO

L’UE ha concesso garanzie al gruppo BEI sui prestiti accordati al di fuori dell’UE e sulle operazioni in strumenti di debito e di capitale coperte dalla garanzia del FEIS. Al 31 dicembre 2018 nelle note degli stati finanziari consolidati (cfr. nota 4.1.1) l’UE espone le passività potenziali per entrambe le garanzie, mentre gli importi che costituiscono le obbligazioni attuali sono rilevati come accantonamenti negli stati finanziari (cfr. nota 2.10 degli stati finanziari consolidatoi). Per attenuare i rischi che l’attivazione delle garanzie da parte del gruppo BEI potrebbe avere sul bilancio dell’UE, la Commissione ha creato appositi fondi di garanzia, ossia il fondo di garanzia per le azioni esterne e il fondo di garanzia del FEIS.

Il fondo di garanzia per le azioni esterne è alimentato dal bilancio dell’UE in modo da coprire il 9 % dei prestiti garantiti in essere a fine esercizio per le attività del mandato di prestiti esterni della BEI a paesi terzi. Al 31 dicembre 2018 attività totali per 2,5 miliardi di EUR coprono un’esposizione di 20,7 miliardi di EUR per gli importi erogati.

Il fondo di garanzia del FEIS ha iniziato le sue attività nel 2016. A norma del regolamento FEIS modificato [regolamento (UE) 2017/2396], il massimale di garanzia FEIS dell’UE è stato aumentato a 26 miliardi di EUR (dai 16 miliardi di EUR iniziali) e il limite del fondo di garanzia è sceso al 35 % (dal 50 % iniziale) delle obbligazioni totali di garanzia dell’UE. Pertanto si prevede ora che il fondo di garanzia del FEIS arrivi a un importo totale di 9,1 miliardi di EUR. L’accordo FEIS è stato modificato nel 2018, in linea con il regolamento FEIS modificato. Al 31 dicembre 2018 le attività totali che costituiscono il fondo di garanzia del FEIS sono pari a 5,5 miliardi di EUR. Tale cifra garantisce copertura a un’esposizione di importi erogati pari a 15,8 miliardi di EUR.

Ai sensi del regolamento EFSD [regolamento (UE) 2017/1601], è stato istituito un nuovo fondo di garanzia: il Fondo di garanzia dell’EFSD. I primi contributi del bilancio dell’UE al fondo sono stati ricevuti nel 2018, ma al 31 dicembre 2018 non erano in vigore accordi di garanzia.

2.4.   RISERVA PER I NUOVI ENTRANTI (NER) 300

Il Fondo NER 300 è stato costituito a seguito della vendita delle quote nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione ed è di proprietà degli Stati membri che utilizzano tali risorse per finanziare progetti innovativi di dimostrazione delle tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio. La Commissione gestisce il programma per conto degli Stati membri, mentre la BEI è responsabile della gestione delle attività del Fondo NER 300 e funge da consulente tecnico nell’ambito di un accordo di cooperazione con la Commissione. Poiché né i proventi dalle quote né le spese per i progetti finanziati sono voci del bilancio dell’UE, gli importi relativi non sono contabilizzati nei conti dell’UE.

RELAZIONE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE (34)

INDICE

RISULTATO DEL BILANCIO DELL’UE 105
SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI 106
NOTE ALLE RELAZIONI SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO 109

1.

IL QUADRO DI BILANCIO DELL’UE 109

1.1.

QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020 109

1.2.

RUBRICHE DETTAGLIATE DEL QFP (PROGRAMMI) 110

1.3.

BILANCIO ANNUALE 110

1.4.

PROVENTI 111

1.5.

CALCOLO DEL RISULTATO DI BILANCIO 112

1.6.

RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO 113

2.

ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2018 — COMMENTO 114

2.1.

PROVENTI 114

2.2.

SPESE 115

3.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE 116

3.1.

RIEPILOGO DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE 116

4.

ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL’UE 117

4.1.

QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 117

4.2.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 118

4.3.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 120

4.4.

QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL) 121

4.5.

QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE 122

4.6.

QFP DETTAGLIATO: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 123

4.7.

QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 129

4.8.

QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 136

4.9.

QFP DETTAGLIATO: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL) 142

4.10.

QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE 148

5.

ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE 153

5.1.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO 153

5.2.

ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 154

5.3.

ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 155

6.

ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE AGENZIE 156

6.1.

ENTRATE DI BILANCIO 156

6.2.

STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA 157

RISULTATO DEL BILANCIO DELL’UE

in milioni di EUR

 

Nota

2018

2017

Entrate dell’esercizio

1.1

159 318

139 691

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell’esercizio in corso

1.2

(154 833 )

(135 764 )

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

1.3

(1 675 )

(1 796 )

Annullamento di stanziamenti inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

1.4

106

40

Evoluzione delle entrate con destinazione specifica

1.5

(1 114 )

(1 450 )

Differenze fra i tassi di cambio nell’esercizio

1.6

(1)

(166)

Risultato di bilancio

 

1 802

555

Il risultato del bilancio dell’UE viene restituito agli Stati membri nel 2019 previa deduzione delle somme dovute. È calcolato ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 del Consiglio, del 26 maggio 2014, che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (35). Maggiori informazioni sono disponibili alla voce Calcolo del risultato di bilancio.

1.1

Entrate dell’esercizio: si riferisce alla tabella 3.1 «Riepilogo dell’esecuzione delle entrate del bilancio dell’UE», colonna 8 «Totale proventi».

1.2

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell’esercizio in corso: cfr. tabella 4.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento», colonna 2 «Pagamenti effettuati dal bilancio adottato» e colonna 4 «Pagamenti effettuati da entrate con destinazione specifica».

1.3

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1: cfr. tabella 4.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento», colonna 7 «Riporti automatici» più colonna 8 «Riporti su decisione».

1.4

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio N-1: tiene conto dell’importo degli stanziamenti di pagamento (automatici e su decisione) alla fine dell’esercizio precedente e dei «Pagamenti effettuati dai riporti» dell’esercizio in corso come da colonna 3 della tabella 4.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento».

1.5

Andamento del totale degli stanziamenti delle entrate con destinazione specifica a fine esercizio: calcola la differenza tra l’importo degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica alla fine dell’esercizio precedente (valore positivo) e l’importo degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica alla fine dell’esercizio in corso (come nella colonna 9 della tabella 4.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento» — valore negativo) per ottenere la variazione netta delle entrate con destinazione specifica nell’esercizio in corso.

1.6

Le differenze di cambio comprendono le differenze di cambio realizzate e non realizzate.

SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI

Entrate di bilancio

in milioni di EUR

 

 

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Diritti accertati

Proventi

1

Risorse proprie

142 832

142 364

142 373

142 330

 

11 — Contributi zucchero

(93)

(85)

(85)

 

12 — Dazi doganali

22 844

20 165

20 360

20 317

 

13 — IVA

17 250

17 149

17 133

17 133

 

14 — RNL

102 739

105 143

104 979

104 979

 

15 — Correzione degli squilibri di bilancio

(19)

(19)

 

16 — Riduzione del contributo basato sull’RNL dei Paesi Bassi e della Svezia

6

6

3

Avanzi, saldi e adeguamenti

556

581

581

4

Entrate provenienti da persone che lavorano per le istituzioni e altri organismi dell’Unione

1 547

1 547

1 552

1 542

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

45

45

583

563

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’Unione

110

110

13 346

12 777

7

Interessi di mora e ammende

115

115

14 592

1 473

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

6

6

39

39

9

Entrate varie

25

25

24

13

 

Totale

144 681

144 768

173 090

159 318

Spese di bilancio: impegni per rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Totale

stanziamenti

disponibili

Impegni assunti

1

Crescita intelligente e inclusiva

77 534

77 532

89 649

87 357

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

22 001

22 000

25 864

23 773

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

55 532

55 532

63 785

63 585

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

59 285

59 239

62 419

60 560

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

43 235

43 233

45 284

44 364

3

Sicurezza e cittadinanza

3 493

3 492

4 015

3 855

4

Europa globale

9 569

10 379

11 448

11 062

5

Amministrazione

9 666

9 666

10 508

10 124

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 015

4 015

4 465

4 280

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

567

388

429

180

 

Totale

160 114

160 696

178 468

173 139

Spese di bilancio: pagamenti per rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Totale

stanziamenti

disponibili

Pagamenti effettuati

1

Crescita intelligente e inclusiva

66 624

66 733

80 917

75 876

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

20 097

20 155

25 073

21 408

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

46 527

46 578

55 844

54 468

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

56 084

56 241

59 648

58 046

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

43 189

43 180

45 436

44 310

3

Sicurezza e cittadinanza

2 981

3 013

3 305

3 108

4

Europa globale

8 906

8 813

10 788

9 519

5

Amministrazione

9 666

9 667

11 355

9 944

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 015

4 015

4 963

4 140

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

420

302

340

180

 

Totale

144 681

144 768

166 353

156 673

NOTE ALLE RELAZIONI SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   IL QUADRO DI BILANCIO DELL’UE

La contabilità di bilancio viene tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e delle sue modalità di applicazione. Il bilancio generale è lo strumento che prevede e autorizza le entrate e le spese dell’Unione ogni anno, entro i massimali e le altre disposizioni stabilite dal quadro finanziario pluriennale, in linea con gli atti legislativi riguardanti i programmi pluriennali adottati ai sensi di detto quadro.

1.1.   QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020

in milioni di EUR

 

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Totale

1.

Crescita intelligente e inclusiva

52 756

77 986

69 304

73 512

76 420

79 924

83 661

513 563

1.a

Competitività per la crescita e l’occupazione

16 560

17 666

18 467

19 925

21 239

23 082

25 191

142 130

1.b

Coesione economica, sociale e territoriale

36 196

60 320

50 837

53 587

55 181

56 842

58 470

371 433

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

49 857

64 692

64 262

60 191

60 267

60 344

60 421

420 034

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

43 779

44 190

43 951

44 146

44 163

44 241

44 264

308 734

3.

Sicurezza e cittadinanza

1 737

2 456

2 546

2 578

2 656

2 801

2 951

17 725

4.

Europa globale

8 335

8 749

9 143

9 432

9 825

10 268

10 510

66 262

5.

Amministrazione

8 721

9 076

9 483

9 918

10 346

10 786

11 254

69 584

di cui: spese amministrative delle istituzioni

7 056

7 351

7 679

8 007

8 360

8 700

9 071

56 224

6.

Compensazioni

29

29

8.

Riserva negativa

9.

Strumenti speciali

Stanziamenti di impegno

121 435

162 959

154 738

155 631

159 514

164 123

168 797

1 087 197

Totale stanziamenti di pagamento

135 762

140 719

130 694

142 906

154 565

159 235

162 406

1 026 287

La precedente tabella riporta i massimali del quadro finanziario pluriennale (QFP) a prezzi correnti. Il 2018 è stato il quinto esercizio del nuovo QFP 2014-2020. Il massimale complessivo degli stanziamenti di impegno per il 2018 è stato fissato a 159 514 milioni di EUR, pari all’1,02 % dell’RNL dell’UE, mentre il corrispondente massimale per gli stanziamenti di pagamento era di 154 565 milioni di EUR, pari allo 0,98 % dell’RNL dell’UE valido nel corso di tutto l’esercizio 2018.

Per il QFP 2014-2020 sono state concordate nuove disposizioni di flessibilità. Una delle nuove disposizioni prevede la possibilità di riporto agli anni successivi dei margini inutilizzati al di sotto dei massimali di pagamento, mediante il margine globale per i pagamenti nel quadro dell’adeguamento tecnico del QFP per l’anno successivo. Pertanto, l’importo non utilizzato del 2016 (13 991 milioni di EUR a prezzi correnti) e del 2017 (16 414 milioni di EUR a prezzi correnti) è stato trasferito al 2018-2020 e i massimali del 2016-2020 sono stati adeguati di conseguenza [cfr. il summenzionato adeguamento tecnico del QFP per il 2018 e l’adeguamento tecnico per il 2019, COM(2018) 282 del 23 maggio 2018].

Il 23 maggio 2018 la Commissione ha adottato una comunicazione relativa all’adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2019 all’evoluzione del RNL (ESA 2010) [COM(2018) 282 del 23 maggio 2018].

Di seguito si riporta la descrizione delle diverse rubriche del QFP.

Rubrica 1 — Crescita intelligente e inclusiva

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

1a

competitività per la crescita e l’occupazione, comprendente la spesa per la ricerca e l’innovazione, l’istruzione e la formazione, il meccanismo per collegare l’Europa, la politica sociale, il mercato interno e le politiche d’accompagnamento;

1b

coesione economica, sociale e territoriale, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 — Crescita sostenibile: risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune, la politica comune della pesca e le misure ambientali, in particolare il programma Life+.

Rubrica 3 — Sicurezza e cittadinanza

La rubrica 3 (Sicurezza e cittadinanza) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui all’UE sono stati assegnati compiti particolari: giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini.

Rubrica 4 — Europa globale

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne, tra cui la cooperazione allo sviluppo, gli aiuti umanitari e gli strumenti di preadesione e di vicinato. Il FES rimane al di fuori del bilancio dell’UE e non fa parte del quadro finanziario pluriennale (QFP).

Rubrica 5 — Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. I costi amministrativi costituiscono il totale delle spese per le istituzioni diverse dalla Commissione.

Rubrica 6 — Compensazioni

In conformità dell’accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l’adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato messo a disposizione mediante trasferimenti, al fine di equilibrare le entrate e i contributi di bilancio.

Rubrica 9 — Strumenti speciali

I meccanismi di flessibilità consentono all’UE di mobilitare i fondi necessari per far fronte a circostanze impreviste, quali crisi e situazioni di emergenza. L’ambito di applicazione, la dotazione finanziaria e le modalità operative sono previsti dal regolamento relativo al QFP e dall’accordo interistituzionale. Nell’attuale contesto di riduzione della spesa, assicurano anche che le risorse di bilancio possano rispondere all’evoluzione delle priorità, in modo che ogni euro sia utilizzato dove ve n’è più bisogno. La maggior parte dei meccanismi di flessibilità è pertanto tenuta al di fuori del QFP e il finanziamento può essere mobilizzato oltre i massimali di spesa.

1.2.   RUBRICHE DETTAGLIATE DEL QFP (PROGRAMMI)

Le rubriche del QFP sono ulteriormente ripartite in rubriche dettagliate, che corrispondono ai principali programmi di spesa (ad esempio Orizzonte 2020, Erasmus+ ecc.). Le basi giuridiche sottostanti all’esecuzione del bilancio sono adottate a tale livello di programma. I programmi sono la struttura comunemente utilizzata per informare in merito all’attuazione e ai risultati. Le tabelle per programma sono disponibili nelle relazioni sull’esecuzione del bilancio (cfr. infra, tabelle 4.6 - 4.10).

1.3.   BILANCIO ANNUALE

Ogni anno la Commissione procede alla stima per l’esercizio delle entrate e delle spese dell’insieme delle istituzioni e redige un progetto di bilancio che trasmette all’autorità di bilancio. Sulla base del progetto di bilancio, il Consiglio definisce una sua posizione che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell’autorità di bilancio. Il presidente del Parlamento europeo dichiara che il progetto comune di bilancio è stato adottato in via definitiva e in tal modo lo rende esecutivo. Nel corso dell’esercizio in esame sono stati adottati bilanci rettificativi. L’esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

La struttura del bilancio consiste per la Commissione in stanziamenti amministrativi e operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi. Inoltre, il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: stanziamenti non dissociati e stanziamenti dissociati. Gli stanziamenti non dissociati sono destinati al finanziamento delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell’annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono utilizzati per conciliare il principio dell’annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali la cui realizzazione si estende su più esercizi. Gli stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento:

stanziamenti di impegno: coprono il costo totale delle obbligazioni giuridiche contratte nel corso dell’esercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall’atto di base;

stanziamenti di pagamento: coprono le spese derivanti dall’esecuzione degli impegni contratti nel corso dell’esercizio e/o di esercizi precedenti.

Nei conti questi tipi di finanziamenti sono raggruppati in due voci principali:

gli stanziamenti del bilancio definitivo adottato; e

ulteriori stanziamenti contenenti:

importi riportati dall’esercizio precedente (il regolamento finanziario consente in un numero limitato di casi il riporto all’esercizio corrente degli importi non spesi nell’esercizio precedente); e

entrate con destinazione specifica derivanti da rimborsi, contributi di terze parti/paesi terzi a programmi dell’UE e lavori effettuati per terze parti, che sono iscritte direttamente nelle linee di bilancio di spesa corrispondenti e costituiscono il terzo pilastro del finanziamento.

Tutti i tipi di finanziamento formano insieme gli stanziamenti disponibili.

1.4.   PROVENTI

1.4.1.    Entrate da risorse proprie

La stragrande maggioranza delle entrate proviene da risorse proprie, che si suddividono nelle seguenti categorie:

1)

risorse proprie tradizionali (RPT): di norma rappresentano circa il 14 % delle entrate da risorse proprie;

2)

risorsa basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA): di norma rappresenta circa il 12 % delle entrate da risorse proprie;

3)

risorsa basata sul reddito nazionale lordo (RNL): di norma rappresenta circa il 74 % delle entrate da risorse proprie.

L’assegnazione delle risorse proprie viene effettuata in conformità delle disposizioni stabilite dalla decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (DRP 2014). Detta decisione è entrata in vigore il 1o ottobre 2016 e si applica retroattivamente a decorrere dal 1o gennaio 2014.

L’importo totale delle risorse proprie attribuite all’Unione per coprire gli stanziamenti di pagamento annuali non supera l’1,20 % della somma dell’RNL di tutti gli Stati membri.

1.4.2.    Risorse proprie tradizionali (RPT)

Le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali (riscossi sulle importazioni dai paesi terzi) e dai contributi zucchero (pagati dai produttori di zucchero per finanziare le spese relative all’organizzazione comune dei mercati nel settore dello zucchero) prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 20 % a titolo di rimborso spese di riscossione. Tutti gli importi accertati delle risorse proprie tradizionali devono essere rilevati in una delle due contabilità tenute dalle autorità competenti:

nella contabilità ordinaria, a norma dell’articolo 6, paragrafo 3, del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio: tutti gli importi recuperati o garantiti;

nella contabilità separata, di cui allo stesso articolo: tutti gli importi non ancora recuperati e/o non garantiti; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Le risorse proprie tradizionali devono essere versate sul conto della Commissione presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dallo Stato membro, al più tardi il primo giorno feriale dopo il 19° giorno del secondo mese successivo a quello nel corso del quale ha avuto luogo l’accertamento (o il recupero per il conto separato).

1.4.3.    Imposta sul valore aggiunto (IVA)

La risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) viene riscossa sulle basi IVA degli Stati membri, che sono state a tal fine armonizzate in conformità delle norme dell’UE. Tuttavia, la base IVA è limitata al 50 % dell’RNL di ogni singolo Stato membro. L’aliquota IVA uniforme applicata è fissata allo 0,30 %, eccezion fatta per il periodo 2014-2020, nel quale l’aliquota di prelievo per Germania, Paesi Bassi e Svezia è stata fissata allo 0,15 %.

1.4.4.    Reddito nazionale lordo (RNL)

La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per finanziare la parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrate. All’RNL di ogni Stato membro viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità delle norme dell’UE.

Le risorse basate sull’IVA e sull’RNL sono determinate in base alle previsioni sulle pertinenti basi imponibili formulate al momento dell’elaborazione del progetto di bilancio. Queste previsioni sono successivamente riviste e aggiornate nel corso dell’esercizio mediante bilancio rettificativo. La differenza tra gli importi dovuti dagli Stati membri in riferimento alle basi imponibili effettive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste), di valore sia positivo che negativo, è chiesta dalla Commissione agli Stati membri per il primo giorno feriale del mese di giugno del secondo anno successivo all’esercizio in questione. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive delle risorse basate sull’IVA e sull’RNL, a meno che vengano formulate riserve. Tali riserve devono essere considerate come potenziali crediti verso gli Stati membri di importo incerto, perché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL sono richieste o in occasione dell’esercizio di determinazione dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

1.4.5.    Correzione a favore del Regno Unito

Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito (che ha ridotto i pagamenti a titolo delle risorse proprie del paese aumentando contemporaneamente i pagamenti degli altri Stati membri) è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984). La Germania, l’Austria, la Svezia e i Paesi Bassi beneficiano di una riduzione del finanziamento della correzione a favore del Regno Unito (limitato a un quarto della loro quota normale).

1.4.6.    Riduzione lorda

Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha concluso che la Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia devono beneficiare di riduzioni lorde del proprio contributo annuo basato sull’RNL per il periodo 2014-2020, mentre l’Austria ha beneficiato di una riduzione lorda limitatamente al periodo 2014-2016. Le riduzioni annue sono le seguenti: Danimarca 130 milioni di EUR, Paesi Bassi 695 milioni di EUR e Svezia 185 milioni di EUR.

1.5.   CALCOLO DEL RISULTATO DI BILANCIO

Il risultato del bilancio dell’UE viene restituito agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo previa deduzione delle somme dovute per l’esercizio.

Le risorse proprie iscritte nella contabilità corrispondono agli importi accreditati nel corso dell’esercizio sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di avanzo, il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio precedente. Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente percepiti nel corso dell’esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato di bilancio per l’esercizio, le spese comprendono i pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dell’esercizio riportati all’esercizio successivo. I pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio sono pagamenti eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell’esercizio. Per il FEAGA, i pagamenti considerati sono quelli effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre N-1 al 15 ottobre N, sempre che l’impegno e l’ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio N+1. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

Il risultato di bilancio comprende due elementi: il risultato dell’UE e il risultato della partecipazione dei paesi dell’EFTA appartenenti allo Spazio economico europeo (SEE). Ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 del Consiglio che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

il totale delle entrate di bilancio percepite per l’esercizio, e

l’importo dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti dell’esercizio, più l’importo degli stanziamenti del medesimo esercizio riportati all’esercizio successivo.

La cifra che ne risulta è aumentata o diminuita dei seguenti elementi:

il saldo netto degli stanziamenti di pagamento annullati riportati da esercizi finanziari precedenti e gli importi versati in eccesso, a causa di variazioni dei tassi dell’euro, di pagamenti corrispondenti a stanziamenti non dissociati riportati dal precedente esercizio;

l’evoluzione delle entrate con destinazione specifica; e

i profitti o le perdite netti su cambi registrati nell’esercizio.

Gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente relativi a contributi di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non possono mai essere annullati, sono ripresi come stanziamenti supplementari dell’esercizio. Questo spiega la differenza tra i riporti dall’esercizio precedente indicati nelle relazioni sull’esecuzione del bilancio dell’esercizio N e i riporti all’esercizio successivo figuranti nelle relazioni sull’esecuzione del bilancio dell’esercizio N-1. Nel calcolo del risultato di bilancio non si tiene conto degli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti.

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: i riporti automatici e i riporti su decisione. Nella rubrica riferita agli annullamenti di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio precedente sono inclusi gli annullamenti di stanziamenti riportati automaticamente e su decisione.

1.6.   RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO

in milioni di EUR

 

2018

2017

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

13 918

8 082

Proventi

 

 

Diritti accertati nell’esercizio corrente ma non ancora riscossi

(6 220 )

(4 408 )

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio corrente

9 331

10 739

Ratei attivi (netti)

(4 015 )

(257)

Spese

 

 

Ratei passivi (netti)

4 511

3 725

Spese dell’esercizio precedente pagate nell’esercizio corrente

(6 086 )

(3 574 )

Prefinanziamento netto

(8 634 )

(12 059 )

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio successivo

(2 941 )

(3 373 )

Pagamenti effettuati a fronte di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati o annullati

2 098

1 784

Variazioni degli accantonamenti

3 567

6 752

Altro

(4 175 )

(6 676 )

Risultato economico Agenzie e CECA

448

(179)

RISULTATO DI BILANCIO DELL’ESERCIZIO

1 802

555

In conformità del regolamento finanziario, il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza, mentre il risultato di bilancio si basa su regole modificate della contabilità di cassa. Poiché il risultato economico e il risultato di bilancio si riferiscono alle medesime operazioni sottostanti, la riconciliazione è un utile esercizio di controllo.

Elementi di riconciliazione — Proventi

Le entrate di bilancio effettive di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e agli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, ai fini della riconciliazione i diritti accertati nell’esercizio in corso, ma non ancora riscossi, devono essere detratti dal risultato economico, perché non fanno parte delle entrate di bilancio. Al contrario, ai fini della riconciliazione i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico.

I ratei attivi consistono principalmente in ratei attivi per agricoltura, risorse proprie, interessi e dividendi. Si tiene conto solo dell’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso meno gli storni dei ratei attivi dell’esercizio precedente.

Elementi di riconciliazione — Spese

I ratei passivi consistono principalmente in ratei iscritti a fini di chiusura dell’esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi dell’UE, ma non ancora comunicate alla Commissione. Si tiene conto solo dell’effetto netto, ossia i ratei passivi per l’esercizio in corso meno gli storni dei ratei passivi dell’esercizio precedente. I pagamenti effettuati durante l’esercizio corrente e relativi a fatture registrate in esercizi precedenti rientrano nella spesa di bilancio dell’esercizio corrente e devono pertanto essere aggiunte al risultato economico a fini di riconciliazione.

L’effetto netto del prefinanziamento è la combinazione 1) dei nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso e rilevati come spese di bilancio dell’esercizio e 2) della compensazione dei prefinanziamenti, mediante accettazione delle spese ammissibili durante l’esercizio in corso. Queste ultime rappresentano spese di competenza, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio, gli stanziamenti dell’esercizio riportati all’esercizio successivo devono anch’essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio, conformemente all’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 del Consiglio. La stessa regola si applica ai pagamenti di bilancio effettuati nell’esercizio in corso a fronte degli stanziamenti riportati da esercizi precedenti e agli annullamenti di stanziamenti di pagamento inutilizzati.

Le variazioni degli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio formulate negli stati finanziari (principalmente benefici per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Tra gli altri importi di riconciliazione rientrano vari elementi quali gli ammortamenti delle attività, le acquisizioni di attività, i pagamenti per leasing finanziari e partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente in termini di contabilità finanziaria e di contabilità economico-patrimoniale.

2.   ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2018 — COMMENTO

2.1.   PROVENTI

Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal Presidente del Parlamento europeo il 30 novembre 2017, l’importo degli stanziamenti di pagamento è stato fissato a 144 681 milioni di EUR, da finanziarsi mediante risorse proprie ammontanti a 142 832 milioni di EUR. Le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono tipicamente soggette ad adeguamento nel corso nell’esercizio contabile e le relative modifiche sono presentate in bilanci rettificativi. Gli adeguamenti delle risorse proprie basate sull’RNL assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. Secondo il principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio.

Nel corso del 2018 sono stati adottati sei bilanci rettificativi, considerati i quali l’importo finale delle entrate adottato per il 2018 è risultato pari a 144 767,9 milioni di EUR e il totale finanziato dalle risorse proprie è risultato pari a 142 363,7 milioni di EUR. Il principale fattore di riduzione dei contributi degli Stati membri nel 2018 è stato l’eccedenza dell’esercizio precedente (555,5 milioni di EUR), leggermente controbilanciato da un aumento netto degli stanziamenti di pagamento (86,9 milioni di EUR).

Per quanto riguarda il risultato delle risorse proprie, la riscossione delle risorse proprie tradizionali è risultata molto vicina agli importi previsti. Ciò è dovuto principalmente al fatto che le stime di bilancio sono state modificate al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 6/2018 (basato prevalentemente sulle previsioni della primavera 2018).

Anche i versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri sono molto prossimi alle stime di bilancio definitive. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra il tasso di cambio dell’euro utilizzato a fini di bilancio e il tasso in vigore alla data in cui gli Stati membri non partecipanti all’UEM hanno effettivamente effettuato i pagamenti.

Per quanto riguarda i saldi dell’IVA e dell’RNL, le norme sono stabilite all’articolo 10 ter del regolamento sulla messa a disposizione [regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio]. La procedura non prevede una rettifica del bilancio, e pertanto la Commissione chiede direttamente agli Stati membri di pagare gli importi netti. L’impatto sul bilancio dell’UE è stato prossimo allo zero grazie a questo sistema di compensazione.

La rubrica «Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’Unione» riguarda in particolare le entrate da rettifiche finanziarie (fondi SIE, FEAGA e FEASR), la partecipazione di paesi terzi ai programmi di ricerca, la liquidazione dei conti dei fondi agricoli e altri contributi e restituzioni relativi a programmi e attività dell’UE. Una parte consistente del totale è costituita da entrate con destinazione specifica, le quali tipicamente danno luogo all’iscrizione di stanziamenti supplementari sul lato della spesa. Nel 2018 tali contributi sono risultati pari complessivamente a 12,8 miliardi di EUR.

Le entrate provenienti dalle ammende si riferiscono principalmente alle ammende nel settore della concorrenza.

2.2.   SPESE

L’obiettivo del bilancio del 2018 è stato trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di attuare i programmi in corso e la necessità di affrontare nuove sfide. Esso si basa, pertanto, sugli impegni assunti negli esercizi precedenti e ha sfruttato il margine di flessibilità esistente per far fronte alle sfide in linea con il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020. La revisione intermedia del QFP 2014-2020 ha migliorato la capacità del bilancio dell’UE di far fronte alle sfide e di rispondere alle esigenze future.

In linea con l’evoluzione annuale prevista per il QFP, gli stanziamenti proposti nel progetto di bilancio sono stati fissati a 160,7 miliardi di EUR (1,4 % in più rispetto al bilancio del 2017) in termini di impegni e a 144,7 miliardi di EUR (8 %) in termini di pagamenti, che corrispondono rispettivamente all’1,02 % e allo 0,92 % dell’RNL dell’UE. Per quanto riguarda i pagamenti, l’arretrato anomalo di pagamenti osservato all’inizio del QFP è stato risolto nel 2016 e si prevede che molti programmi giungano a regime, in particolare nel settore «Coesione economica, sociale e territoriale» (rubrica 1b del bilancio).

Nel 2018 la Commissione non ha presentato adeguamenti significativi mediante bilanci rettificativi. Gli unici adeguamenti sono stati proposti nel bilancio rettificativo n. 6, in cui il livello degli stanziamenti di pagamento e di impegno è stato adeguato per allinearlo maggiormente alle stime del fabbisogno in relazione allo storno globale.

Esecuzione degli stanziamenti disponibili nel 2018

L’esecuzione nel 2018 di tutti i tipi di stanziamenti (bilancio, riporti dal 2017 ed entrate con destinazione specifica) è stata pari al 97 % per gli impegni e al 94 % per i pagamenti. Gli stanziamenti a bilancio sono stati eseguiti integralmente nel 2018 (99,9 % in impegni e 98,5 % in pagamenti). Il tasso di esecuzione sale al 99,8 % per gli stanziamenti di impegno e al 99,7 % per gli stanziamenti di pagamento, se si ipotizza il pieno utilizzo degli importi riportati al 2019.

Tutte le rubriche hanno raggiunto livelli di esecuzione elevati. Per quanto riguarda gli strumenti speciali, la piena attuazione non è un obiettivo, in quanto vengono mobilitati solo in situazioni di crisi o in circostanze impreviste.

Impegni da liquidare

Gli impegni da liquidare (RAL, importi impegnati non ancora versati) si sono attestati a 281,2 miliardi di EUR al termine del 2018. L’aumento del RAL è stato inferiore al previsto, raggiungendo 13,5 miliardi di EUR, a causa dell’effetto combinato degli stanziamenti di impegno supplementari del bilancio rettificativo n. 3 (connesso alla proroga dello strumento per i rifugiati in Turchia) e di una migliore esecuzione rispetto al previsto degli stanziamenti di impegno e di pagamento provenienti da tutti i tipi di fonti, ossia gli stanziamenti votati, riportati dal 2017 e le entrate con destinazione specifica.

Un’analisi più dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A, che contiene il riepilogo del bilancio, e nella parte B, che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario pluriennale, della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2018.

Risultato di bilancio

Rispetto al risultato di bilancio del 2017, attestatosi a un minimo storico di 0,56 miliardi di EUR, il risultato di bilancio del 2018 è superiore e ammonta a 1,8 miliardi di EUR; ciò è dovuto principalmente alle entrate, laddove nel 2018 quelle provenienti da contributi e rimborsi in relazione ad accordi e programmi dell’Unione sono state rilevanti (12,8 miliardi di EUR). Gli stanziamenti di pagamento hanno raggiunto la piena attuazione (94 %), è stato concesso il riporto degli importi non spesi al 2019 (5 %) e gli importi non utilizzati non sono significativi.

3.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE

3.1.   RIEPILOGO DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE

in milioni di EUR

Denominazione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Proventi

Entrate in % sul bilancio

Da liquidare

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportati

Totale

Su

diritti

dell’esercizio in corso

Su

diritti

riportati

Totale

 

 

1

2

3

4

5=3+4

6

7

8=6+7

9=8/2

10=5-8

1

Risorse proprie

142 832

142 364

142 334

39

142 373

142 329

0

142 330

100 %

44

3

Avanzi, saldi e adeguamenti

556

581

581

581

581

105 %

4

Entrate provenienti da persone che lavorano per le istituzioni e altri organismi dell’Unione

1 547

1 547

1 541

11

1 552

1 531

11

1 542

100 %

10

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

45

45

559

24

583

545

18

563

1 250 %

20

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’Unione

110

110

13 021

324

13 346

12 619

157

12 777

11 615 %

569

7

Interessi di mora e ammende

115

115

6 778

7 814

14 592

897

576

1 473

1 281 %

13 119

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

6

6

24

15

39

24

15

39

631 %

9

Entrate varie

25

25

17

6

24

12

1

13

53 %

10

 

Totale

144 681

144 768

164 856

8 234

173 090

158 539

779

159 318

110 %

13 771

4.   ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL’UE

4.1.   QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

1

2

3=1+2

4

5

6=3+4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+10+11

1

Crescita intelligente e inclusiva

77 534

(2)

77 532

123

11 994

89 649

66 624

108

66 733

120

14 064

80 917

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

22 001

(2)

22 000

4

3 861

25 864

20 097

57

20 155

108

4 811

25 073

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

55 532

55 532

119

8 133

63 785

46 527

51

46 578

13

9 253

55 844

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

59 285

(46)

59 239

451

2 729

62 419

56 084

157

56 241

663

2 744

59 648

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

43 235

(1)

43 233

451

1 601

45 284

43 189

(9)

43 180

656

1 601

45 436

3

Sicurezza e cittadinanza

3 493

(1)

3 492

247

276

4 015

2 981

32

3 013

16

276

3 305

4

Europa globale

9 569

810

10 379

64

1 005

11 448

8 906

(93)

8 813

315

1 659

10 788

5

Amministrazione

9 666

9 666

11

832

10 508

9 666

0

9 667

854

834

11 355

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 015

4 015

11

439

4 465

4 015

4 015

507

441

4 963

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

567

(179)

388

41

429

420

(118)

302

0

38

340

 

Totale

160 114

583

160 696

895

16 876

178 468

144 681

87

144 768

1 970

19 616

166 353

4.2.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Totale

stanziamenti

disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+11+12

1

Crescita intelligente e inclusiva

89 649

77 514

114

9 729

87 357

97 %

2 265

0

2 265

18

9

0

27

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

25 864

21 988

4

1 780

23 773

92 %

2 080

0

2 081

11

0

0

11

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

63 785

55 525

110

7 949

63 585

100 %

184

184

7

9

16

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

62 419

58 774

442

1 344

60 560

97 %

1 385

460

1 845

6

9

15

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

45 284

42 771

442

1 152

44 364

98 %

449

460

908

3

9

11

3

Sicurezza e cittadinanza

4 015

3 491

247

118

3 855

96 %

158

158

2

0

2

4

Europa globale

11 448

10 377

64

621

11 062

97 %

383

383

2

0

2

5

Amministrazione

10 508

9 545

7

572

10 124

96 %

259

1

260

119

5

0

124

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 465

3 939

7

334

4 280

96 %

105

0

105

76

5

0

81

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

429

180

180

42 %

41

64

104

144

144

 

Totale

178 468

159 881

873

12 385

173 139

97 %

4 491

525

5 015

291

23

0

314

4.3.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Totale

stanziamenti

disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

riporti automatici

riporti su decisione

entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14=11+12+13

1

Crescita intelligente e inclusiva

80 917

66 540

107

9 230

75 876

94 %

130

3

4 833

4 966

59

14

1

74

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

25 073

19 993

97

1 318

21 408

85 %

117

3

3 492

3 612

41

11

1

53

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

55 844

46 547

10

7 912

54 468

98 %

13

1 341

1 354

18

3

21

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

59 648

55 576

643

1 827

58 046

97 %

193

460

918

1 570

13

20

33

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

45 436

42 533

636

1 142

44 310

98 %

186

460

459

1 104

2

20

22

3

Sicurezza e cittadinanza

3 305

2 980

11

117

3 108

94 %

9

159

167

25

5

0

29

4

Europa globale

10 788

8 711

310

498

9 519

88 %

65

1 161

1 226

37

5

0

42

5

Amministrazione

11 355

8 731

768

445

9 944

88 %

818

2

389

1 209

120

82

1

203

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 963

3 435

446

259

4 140

83 %

508

0

182

690

76

58

133

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

0

9

Strumenti speciali

340

157

0

22

180

53 %

0

16

16

144

0

144

 

Totale

166 353

142 695

1 840

12 138

156 673

94 %

1 214

465

7 475

9 154

398

126

2

526

4.4.   QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio in corso

Totale impegni in sospeso a fine dell’esercizio

Impegno riportato dall’esercizio precedente

Disimpegni/

Rivalutazioni/

Annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

1

2

3

4=1+2+3

5

6

7

8=5+6+7

9=4+8

1

Crescita intelligente e inclusiva

196 837

(1 323 )

(67 640 )

127 874

87 357

(8 237 )

(4)

79 117

206 991

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

35 576

(932)

(13 691 )

20 953

23 773

(7 717 )

(4)

16 052

37 006

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

161 260

(392)

(53 948 )

106 920

63 585

(520)

(0)

63 064

169 985

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

37 883

(360)

(13 466 )

24 058

60 560

(44 580 )

(0)

15 980

40 037

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

309

(14)

(228)

67

44 364

(44 082 )

282

349

3

Sicurezza e cittadinanza

5 194

(107)

(1 781 )

3 306

3 855

(1 327 )

2 528

5 834

4

Europa globale

26 478

(667)

(6 746 )

19 064

11 062

(2 773 )

(1)

8 288

27 352

5

Amministrazione

867

(87)

(775)

6

10 124

(9 169 )

(0)

955

961

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

507

(61)

(444)

2

4 280

(3 695 )

0

584

587

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

0

(0)

(0)

180

(180)

0

0

 

Totale

267 258

(2 544 )

(90 407 )

174 307

173 139

(66 265 )

(5)

106 868

281 175

4.5.   QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

< 2012

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Totale

1

Crescita intelligente e inclusiva

1 355

744

5 867

3 807

13 803

37 234

65 049

79 131

206 991

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

554

289

1 645

2 067

2 880

4 994

8 521

16 055

37 006

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

801

455

4 222

1 739

10 923

32 240

56 528

63 076

169 985

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

186

56

461

311

2 138

8 301

12 411

16 173

40 037

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

0

3

9

55

282

349

3

Sicurezza e cittadinanza

50

67

56

45

118

901

2 069

2 528

5 834

4

Europa globale

1 065

671

1 526

1 753

2 920

4 697

6 385

8 335

27 352

5

Amministrazione

0

0

0

3

957

961

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

587

587

9

Strumenti speciali

(0)

0

0

 

Totale

2 656

1 538

7 910

5 916

18 979

51 133

85 917

107 126

281 175

4.6.   QFP DETTAGLIATO: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Programma

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

 

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

1

2

3=1+2

4

5

6=3+4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+10+11

1

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

2 038

2 038

89

2 127

1 828

151

1 979

89

2 068

 

Navigazione satellitare europea (EGNOS/Galileo)

808

808

169

977

718

192

910

2

259

1 171

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

376

376

50

426

501

148

649

1

50

699

 

Programma europeo di osservazione della Terra (Copernicus)

630

630

15

645

608

(47)

561

2

15

577

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

43

43

43

33

33

33

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

141

141

141

152

44

196

196

 

Orizzonte 2020

11 212

5

11 217

2 190

13 407

10 901

(332)

10 570

67

3 116

13 753

 

Programma Euratom di ricerca e formazione

356

(3)

353

123

475

315

(24)

291

20

151

462

 

Competitività delle imprese e PMI (COSME)

354

0

354

49

403

253

2

255

2

97

355

 

Istruzione, formazione e sport (Erasmus+)

2 315

2 315

427

2 741

2 146

103

2 249

7

441

2 697

 

Occupazione e innovazione sociale (EaSI)

132

132

11

143

118

(1)

117

2

10

129

 

Dogane, Fiscalis e lotta antifrode

135

4

139

7

146

125

(1)

124

0

7

132

 

MCE — Energia

680

680

6

686

218

43

261

1

6

267

 

MCE — Trasporti

1 898

0

1 898

165

2 063

1 163

(103)

1 060

2

90

1 151

 

MCE — Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

170

(1)

170

4

5

178

142

(53)

89

0

4

94

 

Progetti energetici per la ripresa economica (EERP)

53

53

210

(52)

158

48

205

 

Agenzie decentrate

316

(5)

311

25

336

318

(11)

307

25

332

 

Altre azioni e programmi

176

(2)

174

473

647

153

19

172

1

400

573

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

92

(0)

91

1

93

78

(25)

52

1

53

 

Competenze specifiche della Commissione

129

(0)

129

4

133

117

5

122

4

125

 

Convergenza regionale (regioni meno sviluppate)

27 012

(53)

26 960

96

4 223

31 279

23 388

749

24 137

4 722

28 858

 

Regioni in transizione

5 739

(10)

5 729

850

6 579

4 040

(605)

3 435

939

4 374

 

Competitività (regioni più sviluppate)

8 427

41

8 468

1 370

9 837

7 394

(21)

7 373

1 907

9 280

 

Regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate

226

226

32

258

169

88

257

32

289

 

Fondo di coesione

9 394

9 394

1 325

10 719

8 456

(272)

8 184

1 264

9 448

 

Cooperazione territoriale europea

1 934

1 934

23

248

2 205

1 235

(160)

1 074

148

1 222

 

Assistenza tecnica

230

22

252

2

253

200

2

202

12

2

215

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)

557

557

0

557

401

(40)

361

0

6

368

 

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

350

350

84

434

600

220

820

206

1 026

 

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

1 655

1 655

1 655

626

100

725

28

754

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

8

8

0

8

18

(10)

9

0

9

 

Totale rubrica QFP 1

77 534

(2)

77 532

123

11 994

89 649

66 624

108

66 733

120

14 064

80 917

2

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

43 235

(1)

43 233

451

1 601

45 284

43 189

(9)

43 180

656

1 601

45 436

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

14 381

(1)

14 380

972

15 352

11 852

213

12 066

2

862

12 929

 

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

933

933

140

1 073

515

(7)

507

1

268

776

 

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) e Organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)

141

(47)

95

95

132

(34)

97

97

 

Ambiente e azione per il clima (LIFE)

523

523

9

532

316

1

317

4

6

327

 

Agenzie decentrate

57

3

60

8

68

57

3

60

8

68

 

Altre azioni e misure

6

6

6

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

16

16

0

16

18

(9)

8

0

8

 

Azioni specifiche

 

Totale rubrica QFP 2

59 285

(46)

59 239

451

2 729

62 419

56 084

157

56 241

663

2 744

59 648

3

Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)

719

29

748

207

38

993

594

112

706

2

38

746

 

Consumatori

28

28

1

29

23

6

29

1

1

31

 

Europa creativa

230

230

13

244

181

16

197

2

16

214

 

Sostegno di emergenza all’interno dell’Unione

200

(1)

199

0

199

221

12

233

0

0

233

 

Fondo sicurezza interna

720

10

730

40

132

901

481

(48)

433

2

129

565

 

Sistemi informatici

26

(17)

10

3

13

13

(3)

10

3

13

 

Giustizia

47

47

1

49

36

12

48

1

1

50

 

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

63

63

2

65

47

27

73

0

2

75

 

Meccanismo unionale di protezione civile

33

33

2

35

34

34

5

2

41

 

Europa per i cittadini

28

28

1

28

29

29

0

1

29

 

Alimenti e mangimi

280

(1)

279

5

284

248

(4)

244

1

6

252

 

Salute

66

66

2

69

56

4

60

1

2

63

 

Agenzie decentrate

940

(20)

920

76

996

908

(98)

810

76

886

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

13

(1)

11

0

11

18

(5)

13

0

13

 

Azioni specifiche

99

99

1

99

92

2

93

1

0

94

 

Totale rubrica QFP 3

3 493

(1)

3 492

247

276

4 015

2 981

32

3 013

16

276

3 305

4

Strumento di assistenza preadesione (IPA II)

1 649

393

2 041

1

106

2 149

1 452

(186)

1 266

6

475

1 747

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

42

(32)

11

11

42

(32)

10

10

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

138

138

110

248

138

138

110

248

 

Meccanismo unionale di protezione civile

16

(10)

6

1

7

15

(5)

11

2

1

13

 

Iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario (EUAV)

20

(0)

20

20

17

(1)

16

0

16

 

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

25

25

401

426

25

25

275

401

701

 

Strumento europeo di vicinato (ENI)

2 367

112

2 478

40

2 518

2 278

(167)

2 111

5

51

2 167

 

Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI)

2 976

5

2 981

74

3 055

2 735

(78)

2 657

14

110

2 781

 

Strumento di partenariato (PI)

140

5

145

6

151

101

27

128

0

7

135

 

Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)

193

(5)

188

1

190

169

22

191

3

1

195

 

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP)

370

(1)

370

9

378

325

2

327

3

12

342

 

Aiuto umanitario

1 085

332

1 417

62

58

1 537

1 095

348

1 443

5

275

1 723

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

328

20

348

39

387

292

(0)

292

0

52

345

 

Cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)

33

33

0

33

45

(7)

39

1

1

40

 

Agenzie decentrate

20

20

0

20

20

20

0

20

 

Altre azioni e programmi

83

(3)

80

158

238

75

(5)

70

0

162

232

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

9

(6)

3

1

1

4

14

(5)

9

1

10

 

Azioni specifiche

74

1

75

0

76

68

(6)

61

0

62

 

Totale rubrica QFP 4

9 569

810

10 379

64

1 005

11 448

8 906

(93)

8 813

315

1 659

10 788

5

Pensioni

1 893

(0)

1 893

2

1 894

1 893

(0)

1 893

2

1 894

 

Scuole europee

192

(9)

183

15

199

192

(9)

183

0

15

199

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

4

0

4

4

(1)

4

1

0

4

 

Spese amministrative della Commissione

3 562

9

3 571

376

3 947

3 562

10

3 572

346

377

4 294

 

Spese amministrative di altre istituzioni

4 015

4 015

11

439

4 465

4 015

4 015

507

441

4 963

 

Totale rubrica QFP 5

9 666

9 666

11

832

10 508

9 666

0

9 667

854

834

11 355

6

Compensazioni

 

Totale rubrica QFP 6

8

Riserva negativa

 

Riporto disavanzo

 

Totale rubrica QFP 8

9

Riserva per gli aiuti d’urgenza

345

(310)

34

34

345

(225)

120

120

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

172

172

41

213

25

(19)

6

0

38

44

 

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)

50

132

182

182

50

127

177

177

 

Totale rubrica QFP 9

567

(179)

388

41

429

420

(118)

302

0

38

340

 

Totale

160 114

583

160 696

895

16 876

178 468

144 681

87

144 768

1 970

19 616

166 353

4.7.   QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Programma

Totale

stanziamenti

disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+11+12

1

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

2 127

2 038

59

2 097

99 %

30

30

0

0

 

Navigazione satellitare europea (EGNOS/Galileo)

977

808

84

892

91 %

85

85

0

0

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

426

376

18

394

92 %

32

32

 

Programma europeo di osservazione della Terra (Copernicus)

645

630

15

645

100 %

0

0

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

43

43

43

99 %

0

0

(0)

(0)

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

141

141

141

100 %

 

Orizzonte 2020

13 407

11 214

1 040

12 254

91 %

1 149

1 149

3

0

3

 

Programma Euratom di ricerca e formazione

475

353

45

397

84 %

78

78

0

0

 

Competitività delle imprese e PMI (COSME)

403

354

37

391

97 %

12

12

0

0

 

Istruzione, formazione e sport (Erasmus+)

2 741

2 315

258

2 573

94 %

168

168

 

Occupazione e innovazione sociale (EaSI)

143

129

5

134

94 %

6

6

2

0

2

 

Dogane, Fiscalis e lotta antifrode

146

138

1

139

95 %

6

6

1

1

 

MCE — Energia

686

680

0

680

99 %

6

6

0

0

 

MCE — Trasporti

2 063

1 898

89

1 986

96 %

76

76

0

0

 

MCE — Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

178

170

4

5

178

100 %

0

0

0

0

0

 

Progetti energetici per la ripresa economica (EERP)

53

53

53

 

Agenzie decentrate

336

311

15

326

97 %

10

10

0

0

 

Altre azioni e programmi

647

174

107

281

43 %

366

366

1

0

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

93

91

1

92

99 %

0

0

1

1

 

Competenze specifiche della Commissione

133

125

3

128

96 %

1

1

3

3

 

Convergenza regionale (regioni meno sviluppate)

31 279

26 960

87

4 103

31 150

100 %

120

120

9

9

 

Regioni in transizione

6 579

5 729

850

6 579

100 %

 

Competitività (regioni più sviluppate)

9 837

8 467

1 345

9 811

100 %

25

25

1

1

 

Regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate

258

226

32

258

100 %

 

Fondo di coesione

10 719

9 394

1 299

10 693

100 %

26

26

 

Cooperazione territoriale europea

2 205

1 934

23

236

2 193

99 %

12

12

 

Assistenza tecnica

253

246

1

247

97 %

1

1

6

6

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)

557

557

557

100 %

0

0

0

0

 

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

434

350

84

434

100 %

 

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

1 655

1 655

1 655

100 %

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

8

8

0

8

100 %

0

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 1

89 649

77 514

114

9 729

87 357

97 %

2 265

0

2 265

18

9

0

27

2

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

45 284

42 771

442

1 152

44 364

98 %

449

460

908

3

9

11

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

15 352

14 380

47

14 427

94 %

925

925

1

1

 

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

1 073

931

139

1 070

100 %

1

1

2

2

 

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) e Organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)

95

94

94

100 %

0

0

 

Ambiente e azione per il clima (LIFE)

532

522

0

522

98 %

9

9

0

0

 

Agenzie decentrate

68

60

6

66

97 %

2

2

 

Altre azioni e misure

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

16

16

16

100 %

0

0

0

0

 

Azioni specifiche

 

Totale rubrica QFP 2

62 419

58 774

442

1 344

60 560

97 %

1 385

460

1 845

6

9

15

3

Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)

993

747

207

33

986

99 %

6

6

1

1

 

Consumatori

29

28

1

29

100 %

0

0

0

0

 

Europa creativa

244

230

9

239

98 %

5

5

0

0

 

Sostegno di emergenza all’interno dell’Unione

199

199

199

100 %

0

0

 

Fondo sicurezza interna

901

729

40

30

799

89 %

102

102

1

1

 

Sistemi informatici

13

10

2

12

93 %

1

1

0

0

 

Giustizia

49

47

1

48

99 %

0

0

0

0

 

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

65

63

1

64

98 %

1

1

0

0

 

Meccanismo unionale di protezione civile

35

33

1

35

98 %

1

1

0

0

 

Europa per i cittadini

28

28

0

28

99 %

0

0

0

0

 

Alimenti e mangimi

284

279

2

281

99 %

3

3

 

Salute

69

66

2

68

99 %

1

1

0

0

0

 

Agenzie decentrate

996

920

36

956

96 %

39

39

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

11

11

11

100 %

0

0

0

0

 

Azioni specifiche

99

99

1

99

100 %

0

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 3

4 015

3 491

247

118

3 855

96 %

158

158

2

0

2

4

Strumento di assistenza preadesione (IPA II)

2 149

2 041

1

55

2 097

98 %

52

52

1

1

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

11

10

10

97 %

0

0

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

248

138

138

56 %

110

110

 

Meccanismo unionale di protezione civile

7

6

1

7

100 %

0

0

0

0

0

 

Iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario (EUAV)

20

20

20

100 %

0

0

 

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

426

25

300

325

76 %

101

101

 

Strumento europeo di vicinato (ENI)

2 518

2 478

23

2 501

99 %

17

17

0

0

 

Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI)

3 055

2 981

34

3 015

99 %

40

40

0

0

 

Strumento di partenariato (PI)

151

145

1

146

96 %

5

5

0

0

 

Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)

190

188

1

189

100 %

1

1

0

0

 

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP)

378

369

3

373

99 %

5

5

0

0

 

Aiuto umanitario

1 537

1 417

62

54

1 533

100 %

5

5

0

0

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

387

348

23

371

96 %

16

16

0

0

 

Cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)

33

33

33

100 %

0

0

0

0

 

Agenzie decentrate

20

20

0

20

100 %

0

0

 

Altre azioni e programmi

238

80

128

208

87 %

31

31

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

3

1

3

85 %

1

1

 

Azioni specifiche

76

75

0

76

100 %

0

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 4

11 448

10 377

64

621

11 062

97 %

383

383

2

0

2

5

Pensioni

1 894

1 877

2

1 879

99 %

0

0

15

15

 

Scuole europee

199

178

13

190

96 %

3

3

6

6

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

3

0

4

100 %

0

0

0

0

 

Spese amministrative della Commissione

3 947

3 548

224

3 772

96 %

151

1

152

22

0

22

 

Spese amministrative di altre istituzioni

4 465

3 939

7

334

4 280

96 %

105

0

105

76

5

0

81

 

Totale rubrica QFP 5

10 508

9 545

7

572

10 124

96 %

259

1

260

119

5

0

124

6

Compensazioni

 

Totale rubrica QFP 6

8

Riserva negativa

 

Riporto disavanzo

 

Totale rubrica QFP 8

9

Riserva per gli aiuti d’urgenza

34

34

34

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

213

28

28

13 %

41

41

144

144

 

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)

182

152

152

84 %

30

30

 

Totale rubrica QFP 9

429

180

180

42 %

41

64

104

144

144

 

Totale

178 468

159 881

873

12 385

173 139

97 %

4 491

525

5 015

291

23

0

314

4.8.   QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Programma

Totale

stanziamenti

disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

riporti automatici

riporti su decisione

entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14=11+12+13

1

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

2 068

1 979

59

2 038

99 %

0

30

30

0

0

 

Navigazione satellitare europea (EGNOS/Galileo)

1 171

908

2

54

964

82 %

2

205

207

0

0

0

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

699

648

1

18

666

95 %

1

32

33

0

0

0

 

Programma europeo di osservazione della Terra (Copernicus)

577

559

2

15

576

100 %

2

0

2

0

0

0

0

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

33

26

26

78 %

4

3

7

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

196

196

196

100 %

0

0

 

Orizzonte 2020

13 753

10 492

61

766

11 319

82 %

75

2 349

2 424

2

7

1

10

 

Programma Euratom di ricerca e formazione

462

273

18

26

317

69 %

19

125

143

0

2

2

 

Competitività delle imprese e PMI (COSME)

355

252

2

46

300

85 %

3

51

54

0

0

0

 

Istruzione, formazione e sport (Erasmus+)

2 697

2 242

7

118

2 366

88 %

7

323

330

(0)

0

0

0

 

Occupazione e innovazione sociale (EaSI)

129

115

1

4

120

93 %

1

6

7

1

1

0

2

 

Dogane, Fiscalis e lotta antifrode

132

118

0

1

120

91 %

0

6

6

6

0

6

 

MCE — Energia

267

258

1

6

264

99 %

1

0

1

2

0

2

 

MCE — Trasporti

1 151

1 058

2

77

1 137

99 %

1

12

13

1

0

1

 

MCE — Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

94

76

0

3

80

85 %

0

0

1

13

0

0

13

 

Progetti energetici per la ripresa economica (EERP)

205

150

9

159

77 %

0

39

39

7

7

 

Agenzie decentrate

332

307

15

322

97 %

0

10

10

0

0

 

Altre azioni e programmi

573

169

1

98

269

47 %

1

302

303

2

0

0

2

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

53

48

1

49

92 %

0

0

0

4

4

 

Competenze specifiche della Commissione

125

119

2

121

97 %

0

1

1

3

0

3

 

Convergenza regionale (regioni meno sviluppate)

28 858

24 137

3 962

28 099

97 %

0

760

760

0

 

Regioni in transizione

4 374

3 435

787

4 223

97 %

0

151

151

(0)

 

Competitività (regioni più sviluppate)

9 280

7 373

1 742

9 115

98 %

0

165

165

0

 

Regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate

289

257

26

283

98 %

0

6

6

0

 

Fondo di coesione

9 448

8 184

1 045

9 229

98 %

0

219

219

(0)

 

Cooperazione territoriale europea

1 222

1 074

116

1 190

97 %

0

32

32

0

 

Assistenza tecnica

215

185

10

1

196

91 %

13

1

13

4

3

6

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)

368

347

0

6

354

96 %

0

0

0

14

0

14

 

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

1 026

820

200

1 020

99 %

0

6

6

 

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

754

725

27

752

100 %

1

1

1

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

9

9

0

9

99 %

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 1

80 917

66 540

107

9 230

75 876

94 %

130

3

4 833

4 966

59

14

1

74

2

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

45 436

42 533

636

1 142

44 310

98 %

186

460

459

1 104

2

20

22

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

12 929

12 055

2

409

12 467

96 %

2

453

455

8

0

8

 

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

776

506

1

267

774

100 %

1

1

2

0

0

0

 

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) e Organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)

97

97

97

100 %

0

 

Ambiente e azione per il clima (LIFE)

327

311

4

2

317

97 %

4

4

8

2

0

2

 

Agenzie decentrate

68

60

6

66

97 %

0

2

2

(0)

 

Altre azioni e misure

6

6

6

100 %

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

8

8

8

93 %

0

0

0

1

1

 

Azioni specifiche

0

 

Totale rubrica QFP 2

59 648

55 576

643

1 827

58 046

97 %

193

460

918

1 570

13

20

33

3

Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)

746

704

2

32

738

99 %

1

5

7

1

0

1

 

Consumatori

31

27

0

1

28

92 %

1

0

1

1

0

2

 

Europa creativa

214

196

2

9

206

96 %

1

7

8

0

0

0

0

 

Sostegno di emergenza all’interno dell’Unione

233

226

0

226

97 %

0

0

0

7

0

7

 

Fondo sicurezza interna

565

424

2

29

454

80 %

1

100

102

8

0

8

 

Sistemi informatici

13

10

3

13

98 %

0

0

0

 

Giustizia

50

46

0

1

47

94 %

1

0

1

2

0

0

2

 

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

75

72

0

1

73

97 %

0

1

1

1

0

0

1

 

Meccanismo unionale di protezione civile

41

31

2

1

34

83 %

0

1

1

3

3

6

 

Europa per i cittadini

29

28

0

0

29

98 %

0

0

0

0

0

0

 

Alimenti e mangimi

252

244

1

3

247

98 %

1

3

4

0

0

0

 

Salute

63

59

1

1

61

98 %

1

1

1

0

0

0

0

 

Agenzie decentrate

886

810

36

846

96 %

0

39

39

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

13

11

11

89 %

0

0

0

1

1

 

Azioni specifiche

94

92

0

0

93

98 %

1

0

1

1

0

1

 

Totale rubrica QFP 3

3 305

2 980

11

117

3 108

94 %

9

159

167

25

5

0

29

4

Strumento di assistenza preadesione (IPA II)

1 747

1 236

6

205

1 446

83 %

6

270

276

24

1

25

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

10

5

5

50 %

0

5

5

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

248

138

138

56 %

110

110

 

Meccanismo unionale di protezione civile

13

6

2

1

9

64 %

0

0

0

4

0

0

5

 

Iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario (EUAV)

16

16

0

16

99 %

0

0

0

 

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

701

275

0

275

39 %

25

401

426

 

Strumento europeo di vicinato (ENI)

2 167

2 106

5

34

2 145

99 %

5

17

22

0

1

1

 

Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI)

2 781

2 641

12

31

2 684

97 %

16

79

95

0

2

2

 

Strumento di partenariato (PI)

135

127

0

3

130

96 %

0

5

5

0

0

0

 

Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)

195

188

2

1

191

98 %

3

0

4

0

1

1

 

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP)

342

324

2

8

334

98 %

4

4

8

0

0

1

 

Aiuto umanitario

1 723

1 437

5

63

1 506

87 %

6

212

217

0

0

0

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

345

292

0

24

316

92 %

0

28

28

0

0

0

 

Cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)

40

38

1

1

40

99 %

1

1

0

0

0

 

Agenzie decentrate

20

20

0

20

100 %

0

0

0

0

 

Altre azioni e programmi

232

69

0

127

197

85 %

0

35

35

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

10

8

0

8

88 %

0

1

1

1

1

 

Azioni specifiche

62

60

0

61

98 %

0

0

0

1

1

 

Totale rubrica QFP 4

10 788

8 711

310

498

9 519

88 %

65

1 161

1 226

37

5

0

42

5

Pensioni

1 894

1 877

2

1 879

99 %

0

0

15

15

 

Scuole europee

199

178

0

10

188

94 %

5

5

6

0

6

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

2

1

3

57 %

0

1

0

1

0

0

1

 

Spese amministrative della Commissione

4 294

3 239

322

174

3 734

87 %

310

1

202

513

22

24

1

47

 

Spese amministrative di altre istituzioni

4 963

3 435

446

259

4 140

83 %

508

0

182

690

76

58

133

 

Totale rubrica QFP 5

11 355

8 731

768

445

9 944

88 %

818

2

389

1 209

120

82

1

203

6

Compensazioni

 

Totale rubrica QFP 6

8

Riserva negativa

0

 

Riporto disavanzo

0

 

Totale rubrica QFP 8

0

9

Riserva per gli aiuti d’urgenza

120

0

120

120

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

44

5

0

22

28

64 %

0

16

16

0

0

0

 

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)

177

152

152

86 %

0

25

25

 

Totale rubrica QFP 9

340

157

0

22

180

53 %

0

16

16

144

0

144

 

Totale

166 353

142 695

1 840

12 138

156 673

94 %

1 214

465

7 475

9 154

398

126

2

526

4.9.   QFP DETTAGLIATO: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

in milioni di EUR

Programma

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio in corso

Totale impegni in sospeso a fine dell’esercizio

Impegno riportato dall’esercizio precedente

Disimpegni/

Rivalutazioni/

Annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

1

2

3

4=1+2+3

5

6

7

8=5+6+7

9=4+8

1

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

2 654

(0)

(1 963 )

691

2 097

(75)

2 022

2 714

 

Navigazione satellitare europea (EGNOS/Galileo)

1 300

(4)

(573)

724

892

(391)

501

1 224

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

1 727

(0)

(594)

1 133

394

(72)

(0)

321

1 454

 

Programma europeo di osservazione della Terra (Copernicus)

174

(0)

(157)

16

645

(418)

227

243

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

43

(26)

17

17

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

651

(194)

457

141

(2)

139

596

 

Orizzonte 2020

19 921

(312)

(7 515 )

12 094

12 254

(3 804 )

(3)

8 447

20 541

 

Programma Euratom di ricerca e formazione

198

(4)

(70)

124

397

(247)

(0)

150

275

 

Competitività delle imprese e PMI (COSME)

908

(55)

(259)

593

391

(41)

350

943

 

Istruzione, formazione e sport (Erasmus+)

704

(55)

(291)

359

2 573

(2 076 )

497

855

 

Occupazione e innovazione sociale (EaSI)

222

(15)

(102)

105

134

(18)

116

222

 

Dogane, Fiscalis e lotta antifrode

159

(4)

(90)

65

139

(30)

109

175

 

MCE — Energia

1 678

(22)

(248)

1 407

680

(16)

664

2 072

 

MCE — Trasporti

3 673

(281)

(1 085 )

2 307

1 986

(53)

1 934

4 241

 

MCE — Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

360

(10)

(75)

275

178

(5)

173

448

 

Progetti energetici per la ripresa economica (EERP)

545

(132)

(159)

254

254

 

Agenzie decentrate

49

(2)

(31)

17

326

(291)

35

52

 

Altre azioni e programmi

412

(21)

(177)

215

281

(92)

189

404

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

66

(2)

(24)

39

92

(24)

68

107

 

Competenze specifiche della Commissione

174

(12)

(84)

78

128

(37)

91

169

 

Convergenza regionale (regioni meno sviluppate)

82 421

(278)

(27 946 )

54 197

31 150

(153)

30 997

85 194

 

Regioni in transizione

16 151

(6)

(4 196 )

11 949

6 579

(27)

6 553

18 502

 

Competitività (regioni più sviluppate)

25 870

(43)

(8 944 )

16 883

9 811

(171)

9 640

26 523

 

Regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate

613

(271)

343

258

(12)

246

588

 

Fondo di coesione

24 398

(11)

(9 214 )

15 173

10 693

(14)

10 678

25 851

 

Cooperazione territoriale europea

3 514

(15)

(1 184 )

2 314

2 193

(6)

2 188

4 502

 

Assistenza tecnica

218

(18)

(73)

126

247

(123)

(0)

124

251

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)

1 101

(0)

(351)

750

557

(3)

554

1 304

 

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

2 248

(7)

(1 016 )

1 224

434

(3)

431

1 655

 

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

4 704

(13)

(745)

3 946

1 655

(7)

1 648

5 595

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

22

(1)

(6)

14

8

(2)

6

20

 

Totale rubrica QFP 1

196 837

(1 323 )

(67 640 )

127 874

87 357

(8 237 )

(4)

79 117

206 991

2

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

309

(14)

(228)

67

44 364

(44 082 )

282

349

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

32 742

(108)

(12 174 )

20 460

14 427

(292)

14 134

34 594

 

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

3 218

(233)

(754)

2 231

1 070

(21)

(0)

1 049

3 280

 

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) e Organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)

21

(3)

(10)

8

94

(87)

7

15

 

Ambiente e azione per il clima (LIFE)

1 564

(2)

(283)

1 279

522

(34)

488

1 768

 

Agenzie decentrate

3

(0)

(3)

66

(63)

3

3

 

Altre azioni e misure

6

(6)

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

20

(0)

(7)

12

16

(0)

15

28

 

Azioni specifiche

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 2

37 883

(360)

(13 466 )

24 058

60 560

(44 580 )

(0)

15 980

40 037

3

Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)

2 447

(34)

(721)

1 692

986

(17)

969

2 662

 

Consumatori

41

(1)

(20)

21

29

(9)

20

40

 

Europa creativa

193

(7)

(91)

94

239

(115)

124

219

 

Sostegno di emergenza all’interno dell’Unione

90

(1)

(67)

22

199

(160)

40

62

 

Fondo sicurezza interna

1 420

(19)

(433)

969

799

(22)

777

1 746

 

Sistemi informatici

47

(1)

(13)

34

12

(0)

12

46

 

Giustizia

90

(1)

(34)

55

48

(13)

35

90

 

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

115

(1)

(63)

51

64

(10)

54

105

 

Meccanismo unionale di protezione civile

44

(2)

(21)

21

35

(13)

21

43

 

Europa per i cittadini

22

(0)

(13)

9

28

(16)

12

21

 

Alimenti e mangimi

316

(31)

(187)

98

281

(60)

221

319

 

Salute

133

(6)

(46)

81

68

(16)

52

133

 

Agenzie decentrate

132

(1)

(5)

126

956

(841)

115

242

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

24

(1)

(9)

14

11

(2)

9

24

 

Azioni specifiche

77

(1)

(59)

17

99

(34)

65

82

 

Totale rubrica QFP 3

5 194

(107)

(1 781 )

3 306

3 855

(1 327 )

2 528

5 834

4

Strumento di assistenza preadesione (IPA II)

6 899

(124)

(1 225 )

5 549

2 097

(221)

(0)

1 875

7 425

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

40

(0)

(0)

40

10

(5)

5

45

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

138

(138)

 

Meccanismo unionale di protezione civile

18

(1)

(6)

12

7

(3)

4

15

 

Iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario (EUAV)

18

(0)

(2)

16

20

(14)

6

22

 

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

275

(275)

325

(0)

325

325

 

Strumento europeo di vicinato (ENI)

7 662

(185)

(1 724 )

5 753

2 501

(421)

(0)

2 080

7 833

 

Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI)

8 643

(218)

(2 418 )

6 006

3 015

(265)

2 749

8 755

 

Strumento di partenariato (PI)

376

(6)

(113)

257

146

(17)

(0)

129

386

 

Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)

370

(10)

(139)

222

189

(52)

(0)

137

358

 

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP)

623

(34)

(220)

369

373

(114)

(0)

258

627

 

Aiuto umanitario

899

(33)

(429)

437

1 533

(1 077 )

(0)

456

893

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

243

(32)

(80)

132

371

(236)

134

266

 

Cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)

122

(8)

(39)

75

33

(1)

32

107

 

Agenzie decentrate

20

(20)

 

Altre azioni e programmi

154

(13)

(29)

113

208

(168)

39

152

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

22

(1)

(7)

13

3

(1)

2

16

 

Azioni specifiche

113

(2)

(42)

70

76

(19)

57

126

 

Totale rubrica QFP 4

26 478

(667)

(6 746 )

19 064

11 062

(2 773 )

(1)

8 288

27 352

5

Pensioni

1 879

(1 879 )

 

Scuole europee

0

(0)

(0)

190

(188)

2

2

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

6

(2)

3

4

(0)

3

6

 

Spese amministrative della Commissione

354

(26)

(328)

0

3 772

(3 407 )

(0)

365

366

 

Spese amministrative di altre istituzioni

507

(61)

(444)

2

4 280

(3 695 )

0

584

587

 

Totale rubrica QFP 5

867

(87)

(775)

6

10 124

(9 169 )

(0)

955

961

6

Compensazioni

 

Totale rubrica QFP 6

8

Riserva negativa

 

Riporto disavanzo

 

Totale rubrica QFP 8

9

Riserva per gli aiuti d’urgenza

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

0

(0)

(0)

28

(28)

0

0

 

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)

152

(152)

 

Totale rubrica QFP 9

0

(0)

(0)

180

(180)

0

0

 

Totale

267 258

(2 544 )

(90 407 )

174 307

173 139

(66 265 )

(5)

106 868

281 175

4.10.   QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

in milioni di EUR

 

Programma

< 2012

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Totale

1

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

0

4

687

2 022

2 714

 

Navigazione satellitare europea (EGNOS/Galileo)

0

0

47

112

564

501

1 224

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

546

15

306

267

321

1 454

 

Programma europeo di osservazione della Terra (Copernicus)

0

0

3

12

227

243

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

17

17

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

97

72

77

103

108

139

596

 

Orizzonte 2020

246

273

784

1 440

2 120

2 908

4 320

8 450

20 541

 

Programma Euratom di ricerca e formazione

8

1

2

7

24

35

48

150

275

 

Competitività delle imprese e PMI (COSME)

2

4

181

6

46

113

242

350

943

 

Istruzione, formazione e sport (Erasmus+)

0

0

1

23

43

93

199

497

855

 

Occupazione e innovazione sociale (EaSI)

2

4

6

7

13

14

60

116

222

 

Dogane, Fiscalis e lotta antifrode

0

1

4

15

44

109

175

 

MCE — Energia

5

2

2

245

235

387

532

664

2 072

 

MCE — Trasporti

13

6

226

192

705

1 166

1 934

4 241

 

MCE — Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

0

21

34

135

85

173

448

 

Progetti energetici per la ripresa economica (EERP)

254

254

 

Agenzie decentrate

0

1

15

35

52

 

Altre azioni e programmi

22

4

14

14

23

35

103

189

404

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

1

2

0

3

8

23

68

107

 

Competenze specifiche della Commissione

0

0

4

5

5

17

46

91

169

 

Convergenza regionale (regioni meno sviluppate)

510

445

3 057

651

5 465

16 652

27 416

30 997

85 194

 

Regioni in transizione

38

149

1 594

4 066

6 102

6 553

18 502

 

Competitività (regioni più sviluppate)

53

626

327

1 766

5 071

9 040

9 640

26 523

 

Regioni ultraperiferiche e scarsamente popolate

9

38

74

222

246

588

 

Fondo di coesione

159

487

321

1 046

3 598

9 561

10 678

25 851

 

Cooperazione territoriale europea

40

9

52

5

417

1 780

2 199

4 502

 

Assistenza tecnica

1

1

0

2

27

37

60

124

251

 

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)

0

36

300

415

554

1 304

 

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

0

397

413

413

431

1 655

 

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

279

550

1 608

1 510

1 648

5 595

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

1

1

4

9

6

20

 

Totale rubrica QFP 1

1 355

744

5 867

3 807

13 803

37 234

65 049

79 131

206 991

2

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

0

3

9

55

282

349

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

34

293

198

1 567

7 296

11 072

14 134

34 594

 

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

9

3

96

4

358

760

1 000

1 049

3 280

 

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) e Organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP)

3

5

7

15

 

Ambiente e azione per il clima (LIFE)

142

53

72

107

209

229

273

682

1 768

 

Agenzie decentrate

0

3

3

 

Altre azioni e misure

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

2

1

4

5

15

28

 

Azioni specifiche

0

0

0

 

Totale rubrica QFP 2

186

56

461

311

2 138

8 301

12 411

16 173

40 037

3

Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)

20

17

29

4

37

491

1 094

969

2 662

 

Consumatori

0

0

1

2

4

14

20

40

 

Europa creativa

1

4

6

22

61

124

219

 

Sostegno di emergenza all’interno dell’Unione

13

9

40

62

 

Fondo sicurezza interna

19

42

13

12

26

266

589

777

1 746

 

Sistemi informatici

1

0

0

1

2

3

25

12

46

 

Giustizia

1

1

4

4

8

16

21

35

90

 

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

3

4

2

4

7

12

19

54

105

 

Meccanismo unionale di protezione civile

0

1

2

6

12

21

43

 

Europa per i cittadini

0

0

0

0

1

7

12

21

 

Alimenti e mangimi

1

0

2

6

9

27

52

221

319

 

Salute

4

1

2

5

14

22

33

52

133

 

Agenzie decentrate

0

12

114

115

242

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

1

1

2

3

3

4

9

24

 

Azioni specifiche

0

0

0

0

0

2

15

65

82

 

Totale rubrica QFP 3

50

67

56

45

118

901

2 069

2 528

5 834

4

Strumento di assistenza preadesione (IPA II)

349

94

522

437

971

1 475

1 702

1 875

7 425

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

40

5

45

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

 

Meccanismo unionale di protezione civile

2

2

2

6

4

15

 

Iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario (EUAV)

7

3

2

4

6

22

 

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

325

325

 

Strumento europeo di vicinato (ENI)

426

341

485

594

783

1 367

1 716

2 120

7 833

 

Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI)

250

178

453

564

938

1 424

2 198

2 751

8 755

 

Strumento di partenariato (PI)

0

8

13

37

42

70

82

133

386

 

Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)

5

2

9

20

35

61

90

137

358

 

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP)

7

9

20

36

67

88

141

258

627

 

Aiuto umanitario

9

13

14

8

11

117

267

456

893

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

4

14

2

24

23

21

43

134

266

 

Cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)

7

4

7

10

12

18

18

32

107

 

Agenzie decentrate

 

Altre azioni e programmi

5

4

2

13

23

31

36

39

152

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

3

1

0

1

3

0

5

2

16

 

Azioni specifiche

1

2

1

2

7

20

37

57

126

 

Totale rubrica QFP 4

1 065

671

1 526

1 753

2 920

4 697

6 385

8 335

27 352

5

Pensioni

 

Scuole europee

0

2

2

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

3

3

6

 

Spese amministrative della Commissione

0

0

0

0

365

366

 

Spese amministrative di altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

587

587

 

Totale rubrica QFP 5

0

0

0

3

957

961

6

Compensazioni

 

Totale rubrica QFP 6

8

Riserva negativa

 

Riporto disavanzo

 

Totale rubrica QFP 8

9

Riserva per gli aiuti d’urgenza

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

0

0

0

 

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)

 

Totale rubrica QFP 9

0

0

0

 

Totale

2 656

1 538

7 910

5 916

18 979

51 133

85 917

107 126

281 175

5.   ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE

5.1.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Istituzione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Proventi

Entrate in % sul bilancio

Da liquidare

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportati

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

1

2

3

4

5=3+4

6

7

8=6+7

9=8/2

10=5-8

Parlamento europeo

164

164

197

19

217

191

3

194

118 %

23

Consiglio europeo e Consiglio

53

53

79

2

81

79

1

80

151 %

1

Commissione

144 315

144 401

164 179

8 210

172 389

157 870

773

158 643

110 %

13 747

Corte di giustizia

56

56

53

0

53

53

0

53

96 %

0

Corte dei conti

21

21

21

0

21

21

21

101 %

0

Comitato economico e sociale europeo

12

12

16

0

16

16

0

16

136 %

Comitato europeo delle regioni

9

9

11

0

11

11

0

11

124 %

0

Mediatore europeo

1

1

1

0

1

1

0

1

86 %

0

Garante europeo della protezione dei dati

1

1

1

0

1

1

0

1

78 %

Servizio europeo per l’azione esterna

49

49

296

2

297

295

2

297

607 %

1

Totale

144 681

144 768

164 856

8 234

173 090

158 539

779

159 318

110 %

13 771

Le relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio generale dell’UE comprendono, come per gli esercizi precedenti, l’esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, dato che il bilancio dell’UE include un bilancio separato per ciascuna istituzione.

Il bilancio e l’esecuzione delle agenzie non sono consolidati nel bilancio dell’UE. La sovvenzione della Commissione fa parte del bilancio dell’UE.

Per quanto riguarda il SEAE, occorre sottolineare che, oltre al proprio bilancio, esso riceve contributi anche dalla Commissione per 141,7 milioni di EUR (2017: 144 milioni di EUR) e dal FES e dai fondi fiduciari per 70,1 milioni di EUR (2017: 72 milioni di euro) a copertura dei costi del personale della Commissione nelle delegazioni finanziati a titolo del FES e dei fondi fiduciari, comprese le entrate con destinazione specifica generate nel corso dell’anno da tali contributi. Questi crediti di bilancio sono messi a disposizione del SEAE (come entrate con destinazione specifica) in modo da coprire principalmente i costi del personale della Commissione che lavora nelle delegazioni dell’UE, gestite a livello amministrativo dal SEAE.

5.2.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Istituzione

Totale

stanziamenti

disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

da entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+11+12

Parlamento europeo

2 031

1 934

3

56

1 993

98 %

22

0

22

16

0

16

Consiglio europeo e Consiglio

629

527

4

24

555

88 %

23

0

23

46

5

0

51

Commissione

174 003

155 941

866

12 051

168 859

97 %

4 386

525

4 911

215

18

0

233

Corte di giustizia

411

407

0

1

407

99 %

1

0

1

3

0

0

3

Corte dei conti

146

140

0

0

141

96 %

0

0

0

6

0

0

6

Comitato economico e sociale europeo

140

134

0

4

138

99 %

0

0

0

2

0

0

2

Comitato europeo delle regioni

98

95

0

2

97

99 %

0

0

0

1

0

0

1

Mediatore europeo

11

10

0

0

10

95 %

0

0

0

1

0

0

1

Garante europeo della protezione dei dati

14

14

0

0

14

94 %

0

0

0

1

0

0

1

Servizio europeo per l’azione esterna

984

678

0

247

925

94 %

59

0

59

1

0

0

1

Totale

178 468

159 881

873

12 385

173 139

97 %

4 491

525

5 015

291

23

0

314

5.3.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Istituzione

Totale

stanziamenti

disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2019

Stanziamenti da annullare

da

bilancio

definitivo

adottato

da

riporti

da

entrate con

destinazione specifica

Totale

%

riporti

automatici

riporti

su

decisione

da entrate con destinazione specifica

Totale

da

bilancio

definitivo

adottato

da riporti

da

entrate con

destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14

Parlamento europeo

2 321

1 637

268

28

1 933

83 %

298

0

50

347

16

24

0

41

Consiglio europeo e Consiglio

681

470

43

23

536

79 %

61

0

24

84

46

14

0

60

Commissione

161 390

139 260

1 394

11 879

152 533

95 %

706

465

7 294

8 465

322

68

2

392

Corte di giustizia

432

386

18

1

404

94 %

21

0

1

22

3

3

0

6

Corte dei conti

154

133

7

0

140

91 %

7

0

0

8

6

1

0

6

Comitato economico e sociale europeo

150

126

8

3

137

91 %

8

0

1

9

2

2

0

4

Comitato europeo delle regioni

108

87

8

1

96

90 %

8

0

1

9

1

1

0

2

Mediatore europeo

12

10

1

0

11

91 %

0

0

0

0

1

0

0

1

Garante europeo della protezione dei dati

16

11

1

0

12

75 %

2

0

0

2

1

1

0

2

Servizio europeo per l’azione esterna

1 090

575

93

202

870

80 %

102

0

105

208

1

11

12

Totale

166 353

142 695

1 840

12 138

156 673

94 %

1 214

465

7 475

9 154

398

126

2

526

6.   ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE AGENZIE

Le relazioni che seguono illustrano le entrate e le spese delle agenzie, sia decentrate (note anche come agenzie tradizionali) che esecutive.

Le entrate e le spese delle agenzie non sono consolidate nel bilancio dell’UE. La sovvenzione della Commissione fa parte del bilancio dell’UE.

Le altre fonti di entrate e le spese effettuate dalle agenzie non vengono aggiunte alla contabilità del bilancio dell’UE. Ciascuna agenzia presenta la propria contabilità. Le informazioni presentate nelle tabelle che seguono forniscono il quadro finanziario globale di questi organismi dell’UE.

6.1.   ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Agenzia

Settore di finanziamento della Commissione

Bilancio definitivo adottato

Importi percepiti

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER)

6

14

14

Ufficio dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

9

4

4

Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

17

17

18

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA)

17

11

11

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA)

15

50

50

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

4

15

15

Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia — eu-LISA

18

94

97

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO)

18

98

98

Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA)

6

198

155

Autorità bancaria europea (ABE)

12

43

44

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

18

289

306

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

17

58

58

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)

15

18

18

Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA)

2

119

121

Agenzia europea dell’ambiente (AEA)

7

66

66

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

11

17

17

Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

17

80

80

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)

4

21

21

Agenzia del GNSS europeo (GNSS)

6

33

746

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)

4

8

8

Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT)

15

370

345

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

12

25

25

Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

6

77

103

Agenzia europea per i medicinali (EMA)

2

338

317

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

18

16

16

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol)

18

137

137

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA)

8

49

49

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)

12

44

44

Fondazione europea per la formazione (ETF)

15

20

20

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA)

18

23

23

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto — CEPOL

18

9

14

Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA)

9

11

12

Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie

6

29

29

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)

12

403

245

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust)

33

38

38

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME)

6

44

44

Fusion for Energy — F4E

8

795

831

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA)

6

27

27

Agenzia esecutiva per la ricerca (REA)

8

70

70

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

15

47

41

Totale

 

3 822

4 377


in milioni di EUR

Tipo di entrate

Bilancio definitivo adottato

Importi percepiti

Sovvenzioni della Commissione

1 424

1 425

Diritti percepiti

746

726

Altre entrate

1 652

2 226

Totale

3 822

4 377

6.2.   STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

in milioni di EUR

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER)

14

13

17

14

Ufficio dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

4

4

5

4

Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

19

17

18

16

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA)

11

10

13

10

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA)

50

49

56

48

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

16

16

20

14

Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia — eu-LISA

211

154

107

94

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO)

103

94

106

86

Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA)

237

179

244

151

Autorità bancaria europea (ABE)

44

44

47

41

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

318

306

406

293

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

59

58

69

57

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)

18

18

19

18

Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA)

121

117

133

114

Agenzia europea dell’ambiente (AEA)

97

78

102

61

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

18

17

22

19

Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

80

80

87

80

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)

21

21

25

21

Agenzia del GNSS europeo (GNSS)

3 522

2 428

1 270

828

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)

8

8

9

8

Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT)

459

395

380

340

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

25

25

28

24

Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

126

114

122

91

Agenzia europea per i medicinali (EMA)

344

312

392

302

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

16

16

17

17

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol)

143

132

156

129

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA)

49

49

51

48

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)

46

46

51

44

Fondazione europea per la formazione (ETF)

20

20

21

20

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA)

23

23

30

23

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto — CEPOL

14

13

15

11

Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA)

12

12

13

11

Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie

30

30

34

30

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)

422

245

445

235

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust)

40

40

47

41

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME)

44

44

49

45

Fusion for Energy - F4E

1 019

1 008

847

814

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA)

27

27

28

26

Agenzia esecutiva per la ricerca (REA)

70

70

73

67

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

47

45

51

45

Totale

7 946

6 376

5 625

4 342


in milioni di EUR

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Spese amministrative

368

352

445

334

Personale

1 220

1 188

1 236

1 181

Spese operative

6 358

4 836

3 944

2 826

Totale

7 946

6 376

5 625

4 342

GLOSSARIO

Ipotesi attuariali

Ipotesi utilizzate per il calcolo dei costi di eventi futuri che incidono sulle passività pensionistiche.

Profitti e perdite attuariali

Per gli schemi a benefici definiti, le variazioni dell’avanzo o del disavanzo attuariale. Derivano dalle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali e quanto si è effettivamente verificato e dagli effetti delle modifiche delle ipotesi attuariali.

Stanziamenti amministrativi

Gli stanziamenti amministrativi coprono i costi di esercizio delle istituzioni e degli organismi (personale, immobili, apparecchiature di ufficio).

Bilancio adottato

Il progetto di bilancio diventa il bilancio adottato non appena è approvato dall’autorità di bilancio.

Bilancio rettificativo

Decisione adottata nel corso dell’esercizio per modificare (in aumento o in diminuzione) alcuni elementi del bilancio dell’esercizio in corso adottato.

Importi da richiedere agli Stati membri

Rappresentano spese sostenute nel periodo di riferimento che dovranno essere finanziate dai bilanci futuri, ossia dagli Stati membri dell’UE. Sono una conseguenza della coesistenza di stati finanziari per competenza economico-patrimoniale e di un bilancio di previsione per competenza finanziaria.

Relazione annuale di attività (RAA)

Le relazioni annuali di attività indicano i risultati delle operazioni, con riferimento, tra l’altro, agli obiettivi prefissati, ai rischi associati e alla struttura del controllo interno. Dall’esercizio di bilancio 2001 per la Commissione e dall’esercizio 2003 per tutte le istituzioni dell’Unione europea, l’«ordinatore delegato» è tenuto a presentare alla propria istituzione la relazione annuale di attività sull’esercizio delle sue funzioni, insieme a informazioni finanziarie e di gestione.

Stanziamenti

Il finanziamento del bilancio. Il bilancio prevede sia gli impegni che i pagamenti (trasferimenti in contanti o bancari ai beneficiari). Spesso gli stanziamenti differiscono per gli impegni e per i pagamenti (stanziamenti dissociati), perché di norma, per i programmi e i progetti pluriennali, gli impegni sono pienamente assunti nell’esercizio in cui sono decisi mentre i relativi versamenti sono effettuati nel corso degli anni, con l’avanzamento dell’attuazione del programma o del progetto. Gli stanziamenti non dissociati riguardano le spese amministrative, il sostegno ai mercati agricoli e i pagamenti diretti, e in questo caso gli stanziamenti di impegno sono equivalenti agli stanziamenti di pagamento.

Entrate con destinazione specifica

Entrate dedicate destinate a finanziare specifiche spese. La principale fonte di entrate con destinazione specifica esterne è rappresentata dai contributi dei paesi terzi ai programmi finanziati dall’Unione. La principale fonte di entrate con destinazione specifica interne è costituita dalle entrate provenienti da terzi per forniture, prestazioni di servizi o lavori effettuati su loro richiesta, dalle entrate provenienti dalla restituzione di somme indebitamente pagate e dalle entrate provenienti dalla vendita di pubblicazioni e film.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Si tratta di tutte le attività finanziarie (esclusi i derivati) che, conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate in una riserva nell’attivo netto fino all’eliminazione contabile (o alla riduzione di valore).

Linea di bilancio

Per quanto riguarda la struttura del bilancio, le entrate e le spese sono iscritte in bilancio secondo una nomenclatura vincolante, che riflette una classificazione imposta dall’autorità di bilancio secondo la natura e la finalità di ogni singola voce. Le singole rubriche (titolo, capitolo, articolo o linea) forniscono la descrizione formale della nomenclatura.

Annullamento di stanziamenti

Stanziamenti non utilizzati che non possono più essere utilizzati.

Riporto degli stanziamenti

Eccezione al principio dell’annualità del bilancio, nella misura in cui gli stanziamenti che non hanno potuto essere utilizzati nel corso di un dato esercizio possono, nel rispetto di rigorose condizioni, essere eccezionalmente riportati all’esercizio successivo.

Impegno

Assunzione dell’obbligo giuridico di fornire finanziamenti, purché siano soddisfatte talune condizioni. L’UE si impegna a rimborsare la propria quota dei costi di un progetto che essa finanzia. Gli impegni di oggi sono i pagamenti di domani, mentre i pagamenti di oggi corrispondono agli impegni di ieri.

Stanziamento di impegno

Gli stanziamenti di impegno coprono i costi totali delle obbligazioni giuridiche (contratti, convenzioni o decisioni di sovvenzione) che potrebbero essere sottoscritte nel corso dell’esercizio corrente.

Costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti

Incremento delle passività di uno schema risultante dalle prestazioni di lavoro nell’esercizio corrente.

Disimpegno

Atto con cui è annullato un impegno precedente (o parte di esso).

Schema a benefici definiti

Schema pensionistico o altro schema per benefici pensionistici nei quali i benefici sono definiti dalle regole dello schema e sono indipendenti dai contributi versati e non sono direttamente legati agli investimenti dello schema. Lo schema può essere con o senza patrimonio di previdenza.

Derivati

Strumenti finanziari il cui valore è legato all’evoluzione del valore di un altro strumento finanziario, di un indicatore o di una materia prima. Diversamente dal titolare di uno strumento finanziario primario (ad esempio un titolo di Stato), che ha il diritto incondizionato a ricevere in futuro denaro (o altri benefici economici), per il titolare di un derivato il diritto è condizionato. Un esempio di derivato è il contratto forward su valuta.

Gestione diretta

Modalità di esecuzione del bilancio. In regime di gestione diretta l’esecuzione del bilancio è affidata direttamente ai servizi della Commissione, alle agenzie esecutive o ai fondi fiduciari.

Tasso di attualizzazione

Tasso utilizzato per l’adeguamento al valore temporale del denaro. L’attualizzazione è una tecnica usata per confrontare costi e benefici che si realizzano in momenti diversi.

Tasso di interesse effettivo

Tasso che consente di attualizzare gli incassi o pagamenti futuri stimati lungo la vita attesa dell’attività o della passività finanziaria al valore contabile netto.

Attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Si tratta di tutte le attività o passività finanziarie che, conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate nell’avanzo o disavanzo dell’esercizio (ossia i derivati).

Rettifica finanziaria

Scopo delle rettifiche finanziarie è proteggere il bilancio dell’UE dall’onere derivante da spese errate o irregolari. Per le spese nell’ambito della gestione concorrente, il recupero dei pagamenti non dovuti è di competenza dello Stato membro.

La rettifica finanziaria è «confermata» quando è stata accettata dallo Stato membro interessato. La rettifica finanziaria è «decisa» quando è stata adottata con decisione della Commissione che impone allo Stato membro di rimborsare i fondi irregolari al bilancio dell’UE con riduzione definitiva della dotazione finanziaria che gli è stata assegnata. Essa è sempre al netto. Nella presente pubblicazione le rettifiche finanziare confermate e le rettifiche finanziarie decise sono indicate in un’unica categoria.

La rettifica finanziaria è «eseguita» quando ha consentito di correggere l’irregolarità constatata.

Gestione indiretta

Modalità di esecuzione del bilancio. In regime di gestione indiretta la Commissione affida i compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’UE o nazionale.

Interruzioni e sospensioni

La Commissione può interrompere o sospendere i pagamenti, se, nell’esercizio della sua attività o sulla base di informazioni comunicate dalle autorità di audit, constata che uno Stato membro non ha provveduto a colmare gravi lacune nei sistemi di gestione e di controllo e/o a rettificare spese irregolari dichiarate e certificate.

Irregolarità

Atto non conforme alle norme dell’UE, avente ripercussioni potenzialmente negative sugli interessi finanziari dell’UE. Può essere il risultato di errori commessi in buona fede sia dai beneficiari dei fondi che dalle autorità responsabili del pagamento. L’irregolarità commessa intenzionalmente costituisce una frode.

Stanziamenti da annullare

Stanziamenti non utilizzati da annullare a fine esercizio. Comportano l’annullamento totale o parziale dell’autorizzazione, rappresentata dallo stanziamento, a effettuare la spesa e/o ad assumere passività. Solo per le imprese comuni, come specificato nelle loro regole finanziarie, ogni stanziamento non utilizzato può essere inserito nella stima dei proventi e delle spese per un numero di esercizi fino a un massimo di tre (cosiddetta regola «N+3»). Pertanto, gli stanziamenti da annullare per le imprese comuni potrebbero essere riattivati fino all’esercizio «N+3».

Risorse proprie

Rappresentano la principale fonte di finanziamento delle istituzioni e degli organismi dell’UE. Sono definite nel regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio sulle risorse proprie. Le risorse proprie comprendono le risorse basate sull’IVA, le risorse basate sull’RNL e le risorse proprie tradizionali.

Stanziamenti di pagamento

Gli stanziamenti di pagamento coprono le spese previste per l’esercizio in corso derivanti dagli impegni giuridici assunti nell’esercizio corrente e/o negli esercizi precedenti.

Prefinanziamenti

Pagamenti destinati a fornire al beneficiario un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti conformemente alle disposizioni del contratto, della decisione, della convenzione o dell’atto di base sottostanti. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è corrisposto nel periodo fissato nell’accordo oppure è restituito.

Misura preventiva

Misure preventive che la Commissione può adottare per tutelare il bilancio dell’UE, quando viene a conoscenza di potenziali carenze. Vi rientrano la sospensione e l’interruzione dei pagamenti dal bilancio dell’UE a favore del programma operativo.

Reste à Liquider (RAL)

Rappresenta l’importo dell’impegno di bilancio assunto, ma il cui pagamento non è stato ancora eseguito. Costituisce un’obbligazione di pagamento a carico dell’UE per gli esercizi futuri ed è una diretta conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali e della dissociazione tra stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento.

Gestione concorrente

Modalità di esecuzione del bilancio. Nella gestione concorrente alcuni compiti di esecuzione del bilancio sono delegati agli Stati membri. Circa l’80 % della spesa dell’UE rientra nell’ambito di questa modalità di esecuzione.

Risorse proprie tradizionali

Rappresentano entrate per l’UE e fanno parte delle «risorse proprie» che finanziano le attività dell’UE. Le risorse proprie tradizionali, che sono definite nel regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio sulle risorse proprie, comprendono i dazi doganali e i contributi nel settore dello zucchero.

Storni (tra linee di bilancio)

Gli storni tra linee di bilancio comportano la riassegnazione degli stanziamenti da una linea di bilancio a un’altra nel corso dell’esercizio finanziario; costituiscono pertanto un’eccezione al principio della specializzazione del bilancio. Sono, tuttavia, espressamente autorizzati dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea alle condizioni stabilite nel regolamento finanziario. Il regolamento finanziario individua vari tipi di storni, a seconda se attuati tra o all’interno di linee, capitoli, articoli o rubriche di bilancio e impone diversi livelli di autorizzazione.

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

RAA

Relazione annuale di attività

ABB

Formazione del bilancio per attività

ABM

Gestione per attività

ACER

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

AMIF

Fondo Asilo, migrazione e integrazione

AOD

Ordinatori delegati

ARTEMIS

Ricerca e tecnologia avanzate per sistemi intelligenti incorporati

ATM

Gestione del traffico aereo

BBI

Impresa comune Bioindustrie

BEREC

Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche

BIC

Consorzio Bioindustrie

BRI

Banca dei regolamenti internazionali

BDB

Bilancia dei pagamenti

Fondo BUFI

Fondo ammende di bilancio

PAC

Politica agricola comune

CCS LGF

Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi

CEDEFOP

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

MCE

Meccanismo per collegare l’Europa

CEF DI

Strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa

CEPOL

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto

FC

Fondo di coesione

CHAFEA

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare

CIP

Programma quadro per la competitività e l’innovazione

COM

Commissione

COSME

Competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese

COSO

Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (comitato di organizzazioni sponsor)

RDC

Regolamento sulle disposizioni comuni

UCVV

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

D&WM

Disattivazione e gestione dei rifiuti

EACEA

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

FEASR

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

FEAGA

Fondo europeo agricolo di garanzia

FEAOG

Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia

AESA

Agenzia dell’Unione uropea per la sicurezza aerea

EaSI

Occupazione e innovazione sociale

EASME

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese

EASO

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

ABE

Autorità bancaria europea

BERS

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

Corte

Corte dei conti europea

BCE

Banca centrale europea

ECDC

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

ECHA

Agenzia europea per le sostanze chimiche

ECOFIN

Consiglio «Economia e finanza»

CECA

Comunità europea del carbone e dell’acciaio

ECSEL

Impresa comune componenti e sistemi elettronici per la leadership europea

FES

Fondo europeo di sviluppo

EDIF

Strumento di garanzia nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese nei Balcani occidentali

SEE

Spazio economico europeo

AEA

Agenzia europea dell’ambiente

SEAE

Servizio europeo per l’azione esterna

EFCA

Agenzia europea di controllo della pesca

FEP

Fondo europeo per la pesca

EFSA

Autorità europea per la sicurezza alimentare

EFSD

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile

EFSE

Fondo europeo per l’Europa sudorientale

FESF

Fondo europeo di stabilità finanziaria

FEIS

Fondo europeo per gli investimenti strategici

MESF

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria

EFTA

Associazione europea di libero scambio

EGNOS

Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria

BEI

Banca europea per gli investimenti

FEI

Fondo europeo per gli investimenti

EIGE

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

EIOPA

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

EIT

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

ElectriFI

Iniziativa di finanziamento per l’elettrificazione

EMA

Agenzia europea per i medicinali

EMCDDA

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

FEAMP

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

EMSA

Agenzia europea per la sicurezza marittima

UEM

Unione economica e monetaria

ENEF

Fondo per la crescita delle imprese

ENIAC

Consiglio consultivo sull’iniziativa europea per la nanoelettronica

ENIF

Fondo per l’innovazione imprenditoriale

ENISA

Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza

ENPI

Strumento europeo di vicinato e partenariato

PE

Parlamento europeo

ERCEA

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

FESR

Fondo europeo di sviluppo regionale

ESA

Agenzia spaziale europea

FSE

Fondo sociale europeo

Fondi SIE

Fondi strutturali e d’investimento europei

MES

Meccanismo europeo di stabilità

ESMA

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

MET

Meccanismo europeo per le tecnologie per l’avviamento 1998

ETF

Fondazione europea per la formazione

UE

Unione europea

EUIPO

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale

EU-LISA

Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia

EUMETSAT

Organizzazione europea per l’esercizio dei satelliti meteorologici

EU-OSHA

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Euratom

Comunità europea dell’energia atomica

Eurofound

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

EUROJUST

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale

EUROPOL

Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto

F4E

Fusion for Energy

FCH

Impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno»

SFOP

Strumento finanziario di orientamento della pesca

FIFO

First-in, First-out (primo entrato - primo uscito)

7° PQ

Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico

RF

Regolamento finanziario

FRA

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

Frontex

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

FSDA

Discussione ed analisi degli stati finanziari

PIL

Prodotto interno lordo

GMES

Programma europeo di osservazione della Terra

RNL

Reddito nazionale lordo

GNSS

Sistema globale di navigazione satellitare

Orizzonte 2020

Orizzonte 2020

ICSLT

Tavola di mortalità dei funzionari internazionali

IFRP

Pacchetto integrato di informativa finanziaria

IIW

Sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione

FMI

Fondo monetario internazionale

IMI

Iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi

INEA

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti

IPA II

Strumento di assistenza preadesione

IPSAS

Principi contabili internazionali per il settore pubblico

ISF

Fondo sicurezza interna

IT

Tecnologie dell’informazione

ITER

Reattore sperimentale termonucleare internazionale

JAP

Piano d’azione comune

JRC

Centro comune di ricerca

JU

Impresa comune

LGTT

Strumento di garanzia dei prestiti per i progetti della rete transeuropea dei trasporti

MAP

Programma pluriennale — Programma di inclusione finanziaria per le medie imprese

MEP

Deputato al Parlamento europeo

AMF

Assistenza macrofinanziaria

QFP

Quadro finanziario pluriennale

MPMI

Micro, piccole e medie imprese

NEET

Giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo

ORD

Decisione risorse proprie

PBI

Iniziativa prestiti obbligazionari

PF4EE

Strumento di finanziamento privato per l’efficienza energetica

FGP

Fondo di garanzia per i partecipanti

PMF

Strumento europeo Progress di microfinanza

PPP

Partenariato pubblico-privato

PSEO

Regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea

R&I

Ricerca e innovazione

RAL

«Reste à Liquider» (impegni da liquidare)

REA

Agenzia esecutiva per la ricerca

RSFF

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

RST

Ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione

S&P

Standard & Poor’s Financial Services LLC

SANAD

Fondo per le micro, piccole e medie imprese in Medio Oriente e Nord Africa

SAPARD

Programma speciale di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

SEMED

Programma di inclusione finanziaria per le micro, piccole e medie imprese nel Mediterraneo meridionale e orientale

SESAR

Impresa comune «Ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo»

SIUGI

Iniziativa per PMI Strumento di garanzia senza massimale

PMI

Piccola(e) e media(e) impresa(e)

SMEW

Sportello PMI (Sportello per piccole e medie imprese)

TFUE

Trattato sul funzionamento dell’Unione europea

RPT

Risorse proprie tradizionali

STSR

Strumento temporaneo per lo sviluppo rurale

IVA

Imposta sul valore aggiunto

IOG

Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile


(1)  In virtù del principio di sussidiarietà, l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell’azione, essere realizzati meglio a livello dell’Unione. In virtù del principio di proporzionalità il contenuto e la forma dell’azione dell’Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati. Cfr. articolo 5 del TFUE.

(2)  Cfr. comunicazione della Commissione, EUROPA 2020 — Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM(2010)2020, del 3 marzo 2010.

(3)  Comunicazione della Commissione «Next steps for a sustainable European future European action for sustainability» (Il futuro sostenibile dell’Europa: prossime tappe. L’azione europea a favore della sostenibilità), SWD(2016) 390 final, 22 novembre 2016.

(4)  Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (2013/C 373/01).

(5)  Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 (GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1).

(6)  Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, articolo 317.

(7)  Per maggiori dettagli, cfr. comunicazione del presidente Juncker e del primo vicepresidente Timmermans alla Commissione: Governance in the European Commission (Governance nella Commissione europea), C(2017) 6915 final, dell’11 ottobre 2017, URL: https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/c_2017_6915_final_en.pdf

(8)  Ad esempio, le norme di controllo interno si basano sui principi di controllo interno COSO 2013.

(9)  https://ec.europa.eu/info/publications/governance-in-the-commission_en_en Per maggiori dettagli si veda la comunicazione C(2018)7704 alla Commissione «Streamlining and strengthening corporate governance within the European Commission» (Razionalizzazione e rafforzamento della governance istituzionale all’interno della Commissione europea), https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/file_import/streamlining-strengthening-corporate-governance-european-commission_en.pdf

(10)  Relazione speciale n. 27/2016 dal titolo «La governance alla Commissione europea rispecchia la migliore pratica?»

(11)  Di conseguenza, il termine «Commissione europea» è usato per indicare entrambe le istituzioni: il collegio, formato dai membri della Commissione, e la sua amministrazione, gestita dai direttori generali a capo delle direzioni generali (e dai capi di altre strutture amministrative, quali servizi, uffici e agenzie esecutive).

(12)  Decisione (UE) 2019/476 del Consiglio europeo adottata d’intesa con il Regno Unito, del 22 marzo 2019, che proroga il termine previsto dall’articolo 50, paragrafo 3, TUE (GU L 80I del 22.3.2019, pag. 1).

(13)  Decisione (UE) 2019/584 del Consiglio europeo adottata d’intesa con il Regno Unito, dell’11 aprile 2019, che proroga il termine previsto dall’articolo 50, paragrafo 3, TUE (GU L 101 dell’11.4.2019, pag. 1).

(14)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale

(*1)  Il 12 dicembre 2018 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine dell’Unione con risorse proprie, raccolte dagli Stati membri o ad essi richieste nel 2019. Inoltre, ai sensi dell’articolo 83 dello statuto dei funzionari [regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, e successive modificazioni], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(15)  GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.

(16)  Il regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea è un fondo figurativo (virtuale) a benefici definiti, in cui i contributi del personale servono a finanziare le future pensioni. Sebbene non esista un fondo di investimento effettivo, l’importo che sarebbe stato raccolto da tale fondo è considerato investito nelle obbligazioni a lungo termine degli Stati membri e si riflette nella passività pensionistica registrata nei conti annuali dell’Unione europea. Gli Stati membri garantiscono congiuntamente il pagamento dei benefici a norma dell’articolo 83 dello statuto dei funzionari e dell’articolo 4, paragrafo 3, del trattato sull’Unione europea [cfr. COM(2018) 829 per una descrizione dettagliata del regime].

(17)  GU L 345 del 27.12.2017, pag. 34.

(18)  GU L 249 del 27.9.2017, pag. 1.

(19)  Regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l’Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 (GU L 348 del 20.12.2013, pag. 129).

(20)  GU L 168 del 7.6.2014, pag. 39.

(21)  GU L 168 del 7.6.2014, pag. 105.

(*2)  In «Non assegnato ad una rubrica del QFP» rientrano l’esecuzione del bilancio delle entità consolidate e le eliminazioni dal consolidamento, le operazioni fuori bilancio e i programmi non assegnati di singoli importi non rilevanti.

(22)  Decisione (UE) 2018/412 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, che modifica la decisione n. 466/2014/UE, sulla concessione di una garanzia dell’Unione alla Banca europea per gli investimenti in caso di perdite relative ad operazioni di finanziamento a sostegno di progetti di investimento al di fuori dell’Unione (GU L 76 del 19.3.2018, pag. 30).

(23)  GU L 347 del 20.12.2013, pag.320.

(24)  GU L 122 del 24.4.2014, pag. 44.

(25)  GU L 349 del 21.12.2013, pag. 100.

(26)  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 1.

(27)  GU L 70 del 12.3.2019, pag. 1.

(28)  GU L 291 del 16.11.2018, pag. 3.

(29)  GU L 132 del 21.5.2016, pag. 85.

(*3)  Esclusi i presti back-to-back per l’assistenza finanziaria.

(*4)  Attività finanziarie disponibili per la vendita (esclusi gli strumenti di capitale e lo Unitary Fund).

(*5)  Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo.

(30)  Regolamento (CE) n. 431/2009 del Consiglio, del 18 maggio 2009, che modifica il regolamento (CE) n. 332/2002, che istituisce un meccanismo di sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri (GU L 128 del 27.5.2009, pag. 1).

(31)  Regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio, dell’11 maggio 2010, che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (GU L 118 del 12.5.2010, pag. 1).

(*6)  Con applicazione del coefficiente di correzione («cc»).

(*7)  Importo corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

(32)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

(*8)  Le attività riportate nella presente tabella comprendono numerose voci degli stati finanziari (disponibili per la vendita per 4 387 milioni di EUR, 1 294 milioni di EUR dei quali strumenti rappresentativi di capitale; disponibilità liquide e mezzi equivalenti per 1 615 milioni di EUR; prestiti per 64 milioni di EUR e altre voci per un importo pari a 49 milioni di EUR).

(*9)  Le passività riportate nella presente tabella comprendono numerose voci degli stati finanziari (accantonamenti per 1 337 milioni di EUR; debiti per 69 milioni di EUR e altre voci per un importo pari a 22 milioni di EUR).

(*10)  Il rischio assunto dall’UE per talune garanzie è interamente coperto dagli accantonamenti operati.

(*11)  Senza operazioni di rifinanziamento.

(*12)  Esclusa l’assistenza precauzionale.

(33)  Per ulteriori informazioni, cfr.: Commissione europea «European Economic Forecast Winter 2019» (Previsioni economiche per l’Europa, inverno 2019), URL: https://ec.europa.eu/info/publications/european-economic-forecast-winter-2019_en

(34)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

(35)  GU L 168 del 7.6.2014, pag. 29.