29.11.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 404/53


Parere del Comitato delle regioni — Governance multilivello e cooperazione intersettoriale per la lotta contro la povertà energetica

(2019/C 404/10)

Relatrice

:

Kata TÜTTŐ (HU/PSE), consigliera del XII distretto di Budapest.

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI,

Osservazioni introduttive

1.

ricorda di avere già sottolineato in vari pareri precedenti l’importanza di tenere conto della povertà energetica nella definizione delle diverse politiche e considera uno degli sviluppi politici più importanti degli ultimi anni il chiaro riconoscimento del fatto che nella definizione attuale e futura delle politiche in materia di energia e clima si deve tenere conto anche del loro impatto sociale. Pertanto tutta la pertinente legislazione nazionale e dell’UE dovrebbe tenere ampiamente in considerazione la lotta alla povertà energetica;

2.

sottolinea che una delle problematiche più importanti legate all’impatto sociale è la questione della povertà energetica, strettamente collegata alle attuali priorità del Comitato delle regioni;

3.

è del parere che una gestione della lotta contro la povertà energetica, che tenga conto tanto dei punti di vista generali dell’UE quanto delle specificità locali e regionali, possa contribuire in misura significativa al rafforzamento della fiducia dei cittadini europei nei confronti dell’UE, alla riduzione della distanza tra l’UE e i cittadini europei nonché all’attuazione dell’accordo di Parigi e dell’Unione dell’energia;

4.

accoglie con favore il fatto che il pacchetto legislativo della Commissione Energia pulita per tutti gli europei riconosca l’importanza di arginare la povertà energetica e che in vari punti del pacchetto vi siano espliciti riferimenti a tale questione;

5.

richiama l’attenzione sul fatto che dopo la creazione di un quadro a livello di Unione, la sfida successiva consiste nel tradurre le disposizioni generali del pacchetto di provvedimenti per l’energia pulita in adattamenti dei diversi elementi specifici della legislazione, tenendo pienamente conto della situazione delle differenti regioni, mantenendo, da un lato, la coerenza con il quadro generale dell’UE e definendo, dall’altro, un quadro e modalità d’azione in funzione della rilevazione e del riconoscimento delle varie forme di povertà energetica;

6.

accoglie con favore i progressi compiuti nell’ambito della procedura legislativa in merito ad elementi importanti del pacchetto Energia pulita, e in particolare la posizione del Parlamento europeo sulle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica nonché il riconoscimento esplicito del PE circa la necessità di una raccolta esaustiva di dati sulla povertà energetica da parte degli Stati membri, la flessibilità raccomandata in modo che gli Stati membri possano intervenire nel mercato per rimediare alla povertà energetica e una definizione più ampia di «consumatori vulnerabili» (articolo 28) (1);

7.

sostiene in particolare la richiesta del PE alla Commissione europea di fornire orientamenti sui criteri su cui basarsi per definire un «numero significativo di famiglie in condizioni di povertà energetica» (anche nel contesto dell’articolo 3, paragrafo 3, lettera d), del regolamento (UE) 2018/1999 sui piani nazionali integrati per l’energia e il clima) e approva pienamente la premessa del PE secondo cui «qualsiasi percentuale di famiglie in condizioni di povertà energetica può essere considerata significativa»;

8.

osserva che, dato che la povertà energetica è un problema già noto e che trova sempre maggiore riconoscimento nel quadro normativo dell’UE con l’imposizione agli Stati membri di obblighi espliciti al riguardo, nessuno in futuro potrà affermare di ignorarne l’esistenza. Pertanto, si impongono politiche e azioni concrete. Osserva tuttavia che una definizione precisa dei vari aspetti e impatti della povertà energetica nonché gli indicatori necessari per misurarli devono essere elaborati considerando con la massima attenzione i diversi contesti regionali e locali, per garantire misure strategiche mirate e attuate in modo efficace;

9.

sottolinea, tuttavia, che nell’ambito della lotta contro la povertà energetica esistono già esperienze all’avanguardia a livello locale e regionale, tra cui il prezioso lavoro svolto nel quadro del partenariato sull’edilizia residenziale a titolo dell’Agenda urbana per l’UE;

10.

osserva che uno dei modi migliori per eliminare la povertà energetica a livello europeo consiste nell’investire in efficienza energetica e in un mercato unico competitivo e ben funzionante, capace di offrire prezzi bassi;

11.

si compiace del fatto che il nuovo regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia delinei un quadro che consentirà agli enti locali e regionali di far sentire la propria voce e di trattare la povertà energetica come una priorità;

12.

riconosce che la povertà energetica è una importante sfida per la società, con ripercussioni sociali e ambientali che devono essere affrontate con particolare urgenza a tutti i livelli di governance e che richiedono un approccio trasversale globale che tenga conto delle connessioni tra gli obiettivi e gli strumenti sociali e ambientali;

Cosa si intende, in sostanza, per povertà energetica?

13.

ricorda che il Patto dei sindaci per il clima e l’energia definisce la povertà energetica come «una situazione nella quale una famiglia o un individuo non sia in grado di pagare i servizi energetici primari (riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, mobilità e corrente) necessari per garantire un tenore di vita dignitoso, a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia elevata e bassa efficienza energetica nelle proprie case»;

14.

ricorda che un cittadino europeo su dieci non può riscaldare adeguatamente la propria casa durante l’inverno, che un cittadino dell’UE su cinque non può permettersi la climatizzazione d’estate e che, inoltre, oltre 80 milioni di europei vivono in case umide, con presenza di muffa, anche a causa dell’inadeguatezza del riscaldamento e del raffreddamento delle loro abitazioni;

15.

osserva che la povertà energetica, al pari di altre forme di povertà e in combinazione con esse, minaccia e colpisce maggiormente e in modo più grave le donne, un aspetto che si spiega in particolare con la ripartizione ineguale dei redditi e del lavoro domestico e familiare tra donne e uomini, e con la percentuale più elevata di donne tra i genitori soli e le persone anziane che vivono sole;

Necessità di un approccio globale

16.

riconosce che la povertà energetica è un problema estremamente complesso, la cui risoluzione richiede un esame comune e coordinato dei diversi aspetti sociali, tecnici, economici e di bilancio;

17.

osserva che per valutare la povertà energetica ed elaborare possibili soluzioni occorre raccogliere una varietà di informazioni ed esaminarle in maniera approfondita; mette l’accento in questo contesto, in particolare, come ha già rilevato nella propria valutazione di impatto territoriale, sulla necessità di disporre di ulteriori dati particolareggiati al livello NUTS 3 e, laddove opportuno, anche a un livello ancora più dettagliato, per poter elaborare ulteriormente indicatori adeguati che misurino i vari aspetti e impatti della povertà energetica a livello locale, e per una raccolta/un trattamento più efficiente dei dati già disponibili al fine di renderli accessibili ai responsabili politici;

18.

sottolinea che nella lotta contro la povertà energetica occorre impiegare una combinazione di strumenti di politiche pubbliche che metta in correlazione gli aspetti dell’efficienza energetica e della protezione sociale;

19.

insiste sul fatto, tuttavia, che l’approccio trasversale globale non può essere addotto in alcun modo come pretesto per perseguire obiettivi politici e interessi settoriali, commerciali o di altro genere non legati alla lotta contro la povertà energetica;

20.

attira l’attenzione degli enti locali e regionali europei sul fatto che l’attuazione dell’approccio globale è molto importante, ma che la si può realizzare con relativa semplicità a livello locale e regionale. Tuttavia, affinché ciò sia possibile è essenziale procedere allo scambio delle esperienze e ricorrere ad altre forme di cooperazione;

21.

sottolinea che la situazione delle famiglie colpite dalla povertà energetica presenta una notevole diversità e, in ogni caso, caratteristiche specifiche. Le persone interessate possono essere inquilini o proprietari, che vivono in aree urbane o rurali e che, in generale, affrontano anche altre difficoltà, cui occorre rispondere attraverso un approccio equo, innovativo, aperto e inclusivo a cui devono assolutamente collaborare tutti i soggetti interessati;

22.

osserva che la povertà energetica non influenza solo lo stato dell’abitazione, ma ha anche ricadute dirette sulla salute fisica e mentale delle persone interessate e ostacola le loro relazioni sociali, il loro apprendimento, le loro opportunità di fare affari e molte altre attività;

Sostenere non solo l’osservazione del fenomeno della povertà energetica, ma anche la sua eliminazione!

23.

ritiene che la riuscita delle politiche pubbliche a livello di Unione comporti, in generale, la definizione di obiettivi sufficientemente ambiziosi, concreti e misurabili;

24.

sottolinea che, sebbene l’obiettivo ultimo di una politica per l’eliminazione della povertà energetica sia l’eradicazione completa del fenomeno, è necessario formulare obiettivi a più breve termine che garantiscano l’efficacia del processo politico;

25.

invita la Commissione a proporre obiettivi concreti per la riduzione della povertà energetica all’orizzonte del 2030 e per la sua eliminazione entro il 2050;

Iniziative che devono essere intraprese a livello dell’UE

26.

si compiace non solo del fatto che la garanzia dell’accesso all’energia figuri tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma anche del fatto che il pilastro europeo dei diritti sociali, lanciato nel novembre 2017, riconosca particolare importanza alla questione della protezione sociale, dato che la povertà energetica rappresenta uno dei settori più evidenti nei quali la protezione sociale richiede un’azione anche a livello dell’Unione;

27.

accoglie con favore la visione strategica adottata nel novembre 2018 dalla Commissione, dal titolo Un pianeta pulito per tutti, il cui obiettivo è realizzare un’Europa neutra in termini di clima entro il 2050, garantendo nel contempo non solo la crescita della ricchezza e la creazione di posti di lavoro, ma anche l’equità sociale per una transizione giusta;

28.

invita le istituzioni dell’Unione e gli Stati membri a garantire che tutti possano effettivamente godere del diritto a un’energia a prezzi accessibili e a prendere in esame, a tale scopo, la possibilità di adottare una moratoria sull’interruzione o la sospensione della fornitura di servizi pubblici in caso di omesso pagamento, affinché nessuna famiglia sia lasciata senza servizi di riscaldamento o raffreddamento di base;

29.

è del parere che la limitazione dei costi eccessivi dell’energia non possa essere lasciata alla sola discrezione della concorrenza e dell’autoregolamentazione del mercato e che l’UE, quindi, debba definire quadri giuridici che diano agli Stati membri e agli enti locali gli strumenti adatti per garantire un’energia a prezzi accessibili. Per mantenere bassi i prezzi dell’energia, l’UE e altre autorità devono soprattutto assicurare che l’offerta sul mercato sia sufficiente, combattere la determinazione monopolistica dei prezzi e far sì che gli strumenti per la gestione della transizione energetica siano efficaci sotto il profilo dei costi e non determinino un aumento ingiustificato dei prezzi;

30.

sottolinea che occorre adottare misure adeguate per prevenire o compensare i possibili effetti negativi delle ristrutturazioni a fini di efficienza energetica, come l’aumento dei costi degli alloggi; nel caso di ristrutturazioni di questo tipo, è fondamentale garantire un’equa ripartizione dei costi e dei benefici della maggiore efficienza energetica ottenuta tra proprietari e inquilini;

31.

ritiene necessario che le amministrazioni territoriali facilitino la prestazione al pubblico di consulenze gratuite e indipendenti in materia di energia e sostengano una partecipazione più attiva delle famiglie povere alla produzione di energia;

32.

ritiene che la legislazione europea potrebbe essere molto più ambiziosa, e che vi sia l’esigenza di una cooperazione aperta e convinta tra i governi nazionali, da un lato, e gli enti locali e regionali, dall’altro, per garantire un’efficace governance multilivello;

33.

ritiene indispensabile semplificare e ampliare l’accesso ai fondi dell’Unione, poiché la comparsa o l’aggravamento del fenomeno della povertà energetica dipende spesso da fattori quali le scarse possibilità di azione delle persone e dei gruppi colpiti da tale fenomeno e il loro accesso limitato ai servizi delle amministrazioni pubbliche. Inoltre, fa presente che le misure di ristrutturazione e di efficienza energetica possono essere limitate a causa della situazione finanziaria degli inquilini e delle norme in materia di canoni locativi che rendono difficile il recupero dei costi; sottolinea pertanto la necessità di garantire, sia agli inquilini che ai proprietari, adeguati incentivi alla realizzazione di investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica, nonché la protezione dei consumatori vulnerabili;

34.

auspica una più stretta cooperazione tra l’Osservatorio europeo sulla povertà energetica, il Patto dei sindaci per il clima e l’energia ed Eurostat;

35.

sottolinea che è essenziale includere tra gli strumenti per l’eliminazione della povertà energetica la trasformazione dei consumatori di energia in prosumatori e che, a tale scopo, occorre incoraggiare a tutti i livelli iniziative che consentano anche ai consumatori in condizioni di povertà energetica di diventare produttori di energia;

Il ruolo degli enti locali e regionali

36.

osserva che gli enti locali e regionali sono in prima linea nella complessa lotta contro la povertà energetica, potendo identificare le persone colpite, individuare le cause concrete del fenomeno e fornire direttamente ai cittadini consulenza e orientamenti pratici. Fa inoltre notare che gran parte delle misure di lotta contro la povertà energetica possono essere attuate a livello locale;

37.

sottolinea che, visto che la povertà energetica è una questione molto complessa, non è possibile applicare una soluzione uniforme nelle diverse regioni dell’UE e che le amministrazioni locali devono anch’esse adottare un nuovo approccio globale nella ricerca dei mezzi adatti, associando gli uffici degli enti locali competenti nei diversi ambiti, al fine di trovare la soluzione migliore. Gli enti locali e regionali, attraverso le loro imprese nel settore dell’energia, le società edilizie, la cooperazione con i soggetti privati, i finanziamenti per progetti, la consulenza ecc., dispongono di alcune competenze non trascurabili in materia di politica di efficienza energetica e di produzione energetica;

38.

attira l’attenzione sulla possibilità che le politiche volte a lottare contro la povertà energetica comportino altri vantaggi per tali amministrazioni, favorendo la realizzazione degli obiettivi di altre politiche, per esempio attraverso il contributo alle politiche di promozione dell’efficienza energetica, di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, di miglioramento della salute, dell’inclusione sociale e della protezione sociale dei cittadini, migliorandone così la qualità di vita generale e la sostenibilità complessiva;

39.

sottolinea che una lotta efficace contro la povertà energetica può aiutare gli enti locali e regionali a estendere ulteriormente la base sociale dell’azione contro i cambiamenti climatici grazie al coinvolgimento di gruppi sociali finora meno presi in considerazione e meno attivi;

40.

insiste, tuttavia, sul fatto che ciò sarà possibile solo se si rafforzeranno adeguatamente gli strumenti giuridici e finanziari degli enti locali e regionali;

Parco edilizio ed efficienza energetica

41.

sottolinea che l’efficienza energetica rappresenta un collegamento importante tra gli obiettivi legati alla neutralità climatica e quelli che riguardano una transizione energetica giusta, che includa l’azione riguardante la povertà energetica;

42.

ritiene che il miglioramento dell’efficienza energetica del parco edilizio sia uno degli obiettivi principali degli enti locali e regionali e che, a tale scopo, tali enti dovrebbero evitare di concentrarsi esclusivamente sull’edilizia sociale, in particolare negli Stati membri in cui le percentuali di alloggi sociali sono basse;

43.

sottolinea che in aggiunta all’obbligo di ristrutturare ogni anno il 3 % degli edifici appartenenti alle amministrazioni centrali degli Stati membri al fine di migliorarne l’efficienza energetica, occorrerebbe prevedere investimenti e un sostegno ambiziosi per accelerare la ristrutturazione anche in altri settori del parco immobiliare; in caso contrario, gli sforzi per l’eliminazione della povertà energetica non avranno alcuna possibilità di riuscita nel futuro prevedibile, per non parlare dell’impossibilità di raggiungere gli obiettivi climatici;

44.

attira l’attenzione sulla necessità di riservare la massima quota possibile di fondi dell’UE a una ristrutturazione globale del parco edilizio che tenga conto dell’aspetto della povertà energetica, per evitare che proprio la riqualificazione energetica delle abitazioni degli inquilini e dei proprietari più poveri subisca ritardi, facendo così peggiorare la povertà energetica e ostacolando peraltro il raggiungimento degli obiettivi in materia di clima;

45.

invita gli Stati membri a provvedere appena possibile, e al più tardi entro marzo 2020, a recepire nella legislazione nazionale la direttiva aggiornata sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) (2), perché il miglioramento di tale prestazione nel parco immobiliare dell’UE è direttamente legato alla piena attuazione dell’attuale quadro legislativo;

Importanza del Patto dei sindaci

46.

si compiace del fatto che il Patto dei sindaci per il clima e l’energia consideri la questione della povertà energetica come un terzo pilastro, svolgendo così un ruolo trainante nel mantenere tale problematica all’ordine del giorno e nel cercare soluzioni; sottolinea il ruolo prezioso svolto dal Patto dei sindaci nella condivisione delle conoscenze ed esperienze e nel sostegno e orientamento metodologico forniti agli enti territoriali europei e agli altri soggetti;

47.

sottolinea che il Patto dei sindaci può continuare a contare sul suo sostegno, tenuto conto della grande importanza che il suo ruolo attivo e il suo profondo radicamento sociale rivestono per i cittadini europei;

48.

invita gli enti locali e regionali europei e i loro dirigenti ad aderire al Patto dei sindaci e ad altre reti di azione per il clima e a partecipare attivamente alle loro attività, in particolare allo scambio delle buone pratiche locali;

49.

ricorda che un gruppo di membri del Comitato delle regioni ha assunto il ruolo di ambasciatori del Patto dei sindaci, allo scopo di far conoscere le sue attività e di promuovere l’adesione del maggior numero possibile di soggetti, e ritiene che tali ambasciatori debbano essere sostenuti adeguatamente nei loro sforzi;

Osservatorio sulla povertà energetica

50.

sottolinea che la definizione e la misura precise del fenomeno della povertà energetica sono essenziali ai fini della pianificazione e attuazione di soluzioni e misure di politica pubblica adeguate;

51.

si rammarica del fatto che due terzi degli Stati membri non stiano monitorando l’evoluzione della povertà energetica basandosi su misure quantitative;

52.

constata che, fino a questo momento, il funzionamento dell’Osservatorio sulla povertà energetica, istituito dalla Commissione, è pienamente rispondente agli obiettivi stabiliti al momento della sua creazione;

53.

invita la Commissione, ora che la durata prevista dell’Osservatorio volge al termine, a prendere in esame le condizioni per prolungarne l’attività, a estenderne i compiti e gli obiettivi ove giustificato e a sviluppare le possibilità di raccolta e valutazione dei dati, dato che le informazioni raccolte dall’Osservatorio continueranno a essere indispensabili per la definizione di politiche pubbliche idonee in futuro.

Bruxelles, 27 giugno 2019

Il presidente

del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  P8_TA-PROV(2019)0226 adottato il 26.3.2019.

(2)  Direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica (GU L 156 del 19.6.2018, pag. 75).