Bruxelles,23.5.2018

COM(2018) 422 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2018 della Romania

e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2018 della Romania


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2018 della Romania

e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2018 della Romania

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea 2 ,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo 3 ,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il 22 novembre 2017 la Commissione ha adottato l’analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche 2018, in cui ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il Consiglio europeo del 22 marzo 2018 ha approvato le priorità indicate nell’analisi annuale della crescita. Il 22 novembre 2017 la Commissione ha inoltre adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Romania non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito.

(2)Il 7 marzo 2018 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Romania 2018 4 , nella quale sono valutati i progressi compiuti dalla Romania nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 11 luglio 2017, il seguito dato alle raccomandazioni adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(3)Il 10 maggio 2018 la Romania ha presentato il programma nazionale di riforma 2018 e il 14 maggio 2018 il programma di convergenza 2018. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente per tener conto delle loro correlazioni.

(4)La programmazione dei Fondi strutturali e d’investimento europei per il periodo 20142020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell’articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio 5 , ove necessario per sostenere l’attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio, la Commissione può chiedere ad uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull’applicazione delle misure per collegare l’efficacia dei fondi strutturali e d’investimento europei a una sana gestione economica 6 .

(5)La Romania è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita. Nel programma di convergenza 2018 il governo prevede un disavanzo nominale del 2,95 % PIL per il 2018, che secondo le previsioni si ridurrà in seguito progressivamente fino a raggiungere l’1,45 % PIL entro il 2021. L’obiettivo di bilancio a medio termine, ossia un disavanzo strutturale dell’1 % del PIL, non dovrebbe essere raggiunto entro il 2021, ovverosia entro l’anno in cui termina il programma. Il saldo strutturale ricalcolato dovrebbe raggiungere il -2,1 % nel 2021. Sulla base del programma di convergenza, il rapporto generale debito pubblico/PIL dovrebbe rimanere al di sotto del 40 % fino al 2021. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio è favorevole. Inoltre, le misure a sostegno degli obiettivi di disavanzo pianificati non sono state illustrate in modo sufficientemente dettagliato.

(6)Il 16 giugno 2017 il Consiglio ha concluso, ai sensi dell’articolo 121, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”), che nel 2016 in Romania è stata rilevata una deviazione significativa dall’obiettivo di bilancio a medio termine. In considerazione di tale deviazione significativa, il 16 giugno 2017 il Consiglio ha raccomandato alla Romania di adottare le misure necessarie a garantire che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta 7 non superi il 3,3 % nel 2017, livello corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,5 % del PIL. Il 5 dicembre 2017 il Consiglio ha concluso che la Romania non aveva adottato azioni efficaci in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 16 giugno 2017 ed ha formulato una revisione riveduta. Con la nuova raccomandazione il Consiglio ha chiesto alla Romania di adottare le misure necessarie a garantire che nel 2018 il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi il 3,3 %, livello corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,8 % del PIL. Il XX giugno 2018 Il Consiglio ha concluso che la Romania non aveva adottato azioni efficaci in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 5 dicembre 2017. Inoltre, i dati relativi ai risultati di bilancio 2017 hanno evidenziato che la Romania presentava una notevole deviazione rispetto all’aggiustamento raccomandato nel 2017. In conformità all’articolo 121, paragrafo 4, del TFUE e all’articolo 10, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97, il 23 maggio 2018 la Commissione ha rivolto alla Romania un avvertimento secondo il quale nel 2017 era stata osservata una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine. Il XX giugno 2018 il Consiglio ha adottato la relativa raccomandazione che conferma che la Romania deve adottare le misure necessarie a garantire che nel 2018 il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi il 3,3 %, valore corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,8 % del PIL. Sulla base delle previsioni di primavera 2018 della Commissione, nel 2018 sussiste il rischio di deviazione rispetto a tale raccomandazione.

(7)Per quanto riguarda il 2019, il XX giugno 2018 il Consiglio ha raccomandato alla Romania di adottare le misure necessarie a garantire che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi il 5,1 %, valore corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,8 % del PIL. Sulla base delle previsioni di primavera 2018 della Commissione, nel 2019 sussiste il rischio di deviazione rispetto a tale requisito. Le previsioni di primavera 2018 della Commissione prospettavano inoltre un disavanzo pubblico pari al 3,4 % del PIL per il 2018 e al 3,8 % per il 2019, valori superiori al valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Nel complesso il Consiglio ritiene che, alla luce delle prospettive di bilancio in forte deterioramento, siano necessarie, a partire dal 2018, ulteriori significative misure per ottemperare alle disposizioni del patto di stabilità e crescita, in linea con la raccomandazione rivolta alla Romania il XX giugno 2018 al fine di correggere l’osservata deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine.

(8)La programmazione di bilancio della Romania ignora sistematicamente le prescrizioni previste dal proprio quadro di bilancio, nonostante la necessità di una politica di bilancio responsabile. La legge rumena sulla responsabilità di bilancio recepisce il patto di bilancio nella legislazione nazionale. Le norme di tale legge sono ben concepite ma nella pratica vengono ripetutamente trascurate. Nel 2016 il disavanzo strutturale è aumentato, passando al di sopra di quanto previsto dall’obiettivo di medio termine, infrangendo la regola del disavanzo. Tanto nel bilancio del 2017 che in quello del 2018 l’obiettivo relativo al disavanzo nominale era prossimo al 3 % del PIL, valori che indicano un peggioramento del saldo strutturale, contrariamente a quanto prevede la regola. Le due rettifiche di bilancio effettuate nel 2017 non hanno rispettato le norme che vietano, rispettivamente, gli aumenti dei massimali del disavanzo nominale e del disavanzo primario e gli aumenti di personale e della spesa pubblica totale nel corso dell’anno fiscale in corso. Inoltre, come si è verificato negli anni precedenti, nel 2017 l’aggiornamento della strategia di bilancio è stato comunicato al Parlamento con grande ritardo rispetto al termine prescritto, con conseguente riduzione dei tempi della programmazione fiscale.

(9)Il rispetto degli obblighi tributari rimane basso, in particolare per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto. L’anno scorso la Romania ha conseguito progressi limitati nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese di rafforzare il rispetto dell’obbligo tributario e la riscossione dei tributi. Per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto, la differenza tra il gettito previsto in linea teorica e il gettito effettivamente riscosso rimane molto elevata. Per migliorare il rispetto degli obblighi, le autorità hanno introdotto la scissione dei pagamenti, una possibilità che rimane facoltativa, tranne per le società insolventi e i contribuenti con significative passività in essere relative all’imposta sul valore aggiunto. Tuttavia, la misura deve ancora produrre risultati significativi. L’introduzione di registratori di cassa elettronici connessi al sistema informatico dell’amministrazione fiscale non è ancora avvenuta.

(10)La situazione del settore finanziario è migliorata, ma alcuni sviluppi vanno monitorati. Il settore bancario risulta ben capitalizzato e la qualità degli attivi è migliorata. Tuttavia, varie iniziative legislative in corso, che rischiano di incidere negativamente sull’eliminazione dei crediti deteriorati e sui crediti e investimenti, necessitano di un attento monitoraggio. La recente riduzione dei contributi ai fondi pensione prefinanziati del secondo pilastro ha attenuato le preoccupazioni di bilancio a breve termine, ma potrebbe avere implicazioni negative per lo sviluppo dei mercati dei capitali.

(11)Il mercato del lavoro ha evidenziato una certa tensione a causa dell’aumento dell’occupazione associato alla riduzione della forza lavoro causata dall’invecchiamento demografico e dall’emigrazione. La Romania dispone allo stesso tempo di un considerevole potenziale di manodopera inutilizzato e diversi gruppi sociali, come i giovani, i rom, i disoccupati di lungo periodo e i disabili hanno difficoltà di accesso al mercato del lavoro. L’anno scorso, la Romania ha registrato pochi progressi nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese di rafforzare le politiche mirate di attivazione e i servizi pubblici integrati per adattarli meglio alle persone più lontane dal mercato del lavoro. Nonostante l’aumento degli incentivi finanziari per i programmi di mobilità, la partecipazione alle politiche attive del mercato del lavoro è rimasta molto bassa, a fronte di oneri amministrativi elevati. I progetti di lavori pubblici di interesse locale sono riusciti soltanto in misura limitata a fornire le competenze pertinenti e ad agevolare la transizione verso forme di occupazione standard. Non esistono sistemi di gestione dei fascicoli relativi ai disoccupati di lunga durata e ai beneficiari dell’assistenza sociale. La cooperazione dei servizi pubblici per l’impiego con i fornitori di servizi sociali ed educativi e con i fornitori esterni è stata limitata.

(12)Il rischio di povertà e di esclusione sociale è rimasto molto elevato. Le famiglie con bambini, le persone con disabilità, i rom e la popolazione rurale sono risultati particolarmente colpiti. Permane una marcata disparità tra i redditi, anche a causa del limitato impatto del regime fiscale e previdenziale sull’attenuazione delle disparità tra i redditi di mercato. L’indice di riferimento sociale, che costituisce un punto di riferimento per il calcolo delle più importanti prestazioni sociali, non è più aggiornato dal 2008. La legge sul reddito minimo di inclusione, la cui entrata in vigore era prevista per il 2018, avrebbe comportato l’aumento del livello di copertura e di adeguatezza dell’assistenza sociale, ma la sua entrata in vigore è stata rinviata di oltre un anno. L’età pensionabile inferiore delle donne si traduce in una riduzione dei diritti pensionistici, aggravando la povertà degli anziani e lo squilibrio occupazionale tra i generi.

(13)Il coinvolgimento delle parti sociali nella concezione e nell’attuazione delle riforme economiche e sociali è stato molto limitato. Spesso, i pareri delle parti sociali non vengono presi in considerazione, anche quando sono convergenti. In Romania, il quadro per la contrattazione collettiva non favorisce la creazione di un sistema efficace di relazioni tra lavoratori e datori di lavoro. Il dialogo sociale è caratterizzato da un basso livello di contrattazione collettiva, soprattutto a livello settoriale, e da un basso livello di iscrizione alle organizzazioni sindacali e alle associazioni dei datori di lavoro. Tra i principali fattori che ostacolano l’efficacia del dialogo sociale vi sono il livello elevato delle soglie di rappresentatività e la vaghezza delle definizioni dei settori. Ad oggi, le modifiche legislative per migliorare il quadro di riferimento hanno permesso di registrare progressi modesti.

(14)Negli ultimi anni, il salario minimo è stato più volte aumentato in modo discrezionale. Rispetto al 2015, il salario minimo netto è aumentato di oltre il 60 %. Il fatto che nel 2017 il 30 % circa dei lavoratori ha percepito il salario minimo dimostra che la distribuzione salariale è altamente compressa. La proposta di adottare un meccanismo oggettivo relativo agli aumenti del salario minimo è stata approvata dalle parti sociali, ma non è stata attuata dal governo.

(15)L’offerta delle competenze non è adeguata alle esigenze dell’economia. I modesti livelli delle competenze di base e digitali hanno un impatto negativo sulla competitività, sull’occupazione e sulla convergenza. La partecipazione ai programmi di istruzione degli adulti è stata molto bassa. Non è stato attivato alcun meccanismo per adeguare le politiche attive del mercato del lavoro alle competenze richieste e le capacità di prevedere le esigenze future in termini di competenze e di calcolare l’impatto previsto delle nuove tecnologie sono deboli. L’istruzione e la formazione professionali non rappresentano una scelta prioritaria e non sono sufficientemente allineate alle esigenze del mercato del lavoro e alle strategie di specializzazione regionali o settoriali.

(16)I risultati insoddisfacenti del sistema scolastico esacerbano le grandi disparità in termini di opportunità e di prospettive di crescita a lungo termine per la Romania. L’offerta di un’istruzione generale di qualità e l’accesso ad essa rimangono un problema, in particolare per i rom e per i bambini delle zone rurali. La metodologia di monitoraggio per contrastare la segregazione scolastica non è ancora stata sviluppata e la percentuale di allievi che abbandonano la scuola o i corsi di formazione è in calo, ma sempre elevata. È in fase di elaborazione un meccanismo di allerta precoce per individuare i bambini a rischio di abbandono scolastico, all’interno del quale però alla qualità dell’istruzione non viene riconosciuta la dovuta importanza. Nonostante siano state adottate alcune misure, la garanzia della qualità in materia di istruzione scolastica e universitaria è problematica. Il tasso di istruzione terziaria è molto basso. Gli investimenti nell’istruzione sono relativamente bassi e in particolare le scuole svantaggiate sono prive di sostegno adeguato.

(17)Lo stato di salute della popolazione è migliorato, ma rimane al di sotto degli standard dell’Unione europea. L’accesso all’assistenza sanitaria rimane problematico, con conseguente impatto negativo sullo sviluppo dei bambini, sull’occupabilità della forza lavoro e sulla salute degli anziani. L’esiguità dei finanziamenti e l’uso inefficiente delle risorse limitano l’efficacia del sistema sanitario, che soffre inoltre di una significativa carenza di medici e infermiere. L’accesso all’assistenza sanitaria è limitato dalla prevalenza dei pagamenti informali e dalla distanza dalle infrastrutture sanitarie. La Romania ha compiuto qualche progresso nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese di ridurre i pagamenti informali ed è in fase di attuazione un meccanismo di controllo, anche se la sua efficacia deve ancora essere valutata. Il seguito dato alla raccomandazione specifica per paese di privilegiare le cure ambulatoriali ha sinora registrato progressi modesti. L’attuazione della strategia sanitaria nazionale è ostacolata dall’instabilità delle priorità e da una programmazione inadeguata degli investimenti.

(18)Nell’elaborazione, nell’attuazione e nel monitoraggio delle politiche, la pianificazione strategica, il processo di consultazione pubblica e la valutazione dell’impatto normativo restano deboli, con la conseguenza che la qualità e la prevedibilità della normativa risultano pregiudicate. Inoltre, le frequenti rettifiche apportate alle normative, ad esempio le modifiche del codice tributario, incidono negativamente sul contesto imprenditoriale. Il coinvolgimento dei portatori di interesse nella concezione e nell’attuazione delle riforme è insufficiente e viene raramente organizzato un vero e proprio dialogo, sebbene le apposite strutture istituzionali esistano. Il meccanismo che tiene conto dei pareri dei portatori di interesse espressi nel contesto delle consultazioni pubbliche non garantisce che venga loro dato un seguito adeguato. Recentemente, ad esempio, è stata ignorata una proposta relativa ad un meccanismo oggettivo di aumento del salario minimo, che era stata approvata dalle parti sociali e che avrebbe permesso di risolvere un problema evocato in una raccomandazione specifica per paese. In materia di riforme della pubblica amministrazione, non sono stati raggiunti risultati concreti. L’adozione della pertinente normativa sulla gestione delle risorse umane nella pubblica amministrazione è stata rimandata. Il segretariato generale del governo svolge un ruolo limitato nel processo di controllo della qualità strutturale delle politiche.

(19)La scarsa qualità delle infrastrutture, che interessa anche i settori dei trasporti, della gestione dei rifiuti e dello smaltimento delle acque reflue, limita le prospettive di crescita della Romania. Gli investimenti pubblici sono caratterizzati da scarsa efficienza, in particolare per quanto riguarda la preparazione dei progetti e l’individuazione dei progetti prioritari. Le condizioni generali e l’affidabilità delle infrastrutture delle reti stradale, ferroviaria e delle vie navigabili rimangono insoddisfacenti e la riforma del settore dei trasporti procede a un ritmo molto lento. Anche i progressi relativi alle riforme del settore della gestione dei rifiuti sono lenti, così come quelli che riguardano lo smaltimento dei rifiuti solidi e delle acque reflue. Il piano generale relativo ai trasporti e il piano nazionale di gestione dei rifiuti dovrebbero prevedere una tabella di marcia stabile per gli investimenti e rafforzare la capacità amministrativa settoriale, ma l’allineamento tra l’elaborazione dei progetti e la pianificazione strategica è stata finora limitato. La Romania ha conseguito progressi limitati nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese di migliorare l’individuazione dei progetti prioritari e la preparazione degli investimenti pubblici.

(20)L’efficienza e la trasparenza degli appalti pubblici rimangono di fondamentale importanza per affrontare i principali problemi della Romania, tra cui l’efficienza della spesa pubblica, la lotta contro la corruzione e la promozione dell’innovazione e della crescita sostenibile e inclusiva. La Romania ha registrato alcuni progressi nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese di attuare la strategia in materia di appalti pubblici, ma il relativo piano non è ancora stato pienamente attuato. Analogamente, il problema del miglioramento dell’efficienza e dell’uso strategico degli appalti pubblici e il potenziamento delle revisioni contabili e dei sistemi di controllo delle frodi non è stato ancora risolto. La sostenibilità delle misure adottate e l’irreversibilità delle riforme necessitano di un monitoraggio costante. Il problema dell’efficienza e della trasparenza degli appalti pubblici riguarda in particolare gli investimenti nelle grandi infrastrutture sanitarie previsti per gli ospedali regionali di Iaşi, Cluj e Craiova.

(21)Le imprese statali svolgono un ruolo chiave in alcuni settori infrastrutturali cruciali, ad esempio nei settori dell’energia e del trasporto ferroviario, ma dal punto di vista operativo e finanziario i risultati non sono all’altezza di quelli ottenuti dai concorrenti del settore privato. Recentemente, il governo societario delle imprese di Stato ha subito un notevole indebolimento, vanificando i progressi compiuti rispetto alle raccomandazioni specifiche per paese del 2015 e del 2016. Non solo l’attuazione della nuova normativa è stata lenta, ma attualmente si registrano anche tentativi di escludere alcune imprese dal suo campo di applicazione. Inoltre, la pubblicazione dei dati finanziari relativi alle imprese statali ha subito ritardi. Di conseguenza, le condizioni essenziali per la promozione dell’uso efficiente delle risorse pubbliche non risultano rispettate e vengono concessi margini per l’adozione di decisioni di investimento inappropriate. Nel febbraio 2018 la Corte costituzionale ha invitato il Parlamento a rivedere le deroghe di cui sopra.

(22)Gli sviluppi registrati nel corso dell’ultimo anno hanno ampiamente rimesso in discussione l’irreversibilità e la sostenibilità dei progressi sostanziali compiuti dalla Romania in materia di riforma del sistema giudiziario e di lotta contro la corruzione ad alto livello. Per avere condotto azioni di lotta alla corruzione, l’indipendenza della magistratura è minacciata e le istituzioni giudiziarie e il contesto giuridico sono sottoposti a pressioni, con conseguente rallentamento dei progressi relativi ai rimanenti problemi. L’attuazione della strategia nazionale anticorruzione 2016-2020, nell’ambito della quale sono state messe a punto ulteriori misure per prevenire e combattere la corruzione, procede a livello tecnico, ma è necessario un sostegno politico più concreto, in quanto i problemi di governance e di corruzione persistono a tutti i livelli del settore pubblico e figurano tra le principali difficoltà che le imprese si trovano ad affrontare.

(23)Nell’ambito del meccanismo di cooperazione e verifica, la Commissione continua a monitorare la riforma giudiziaria e la lotta contro la corruzione in Romania. Tali ambiti non sono pertanto oggetto delle raccomandazioni specifiche per paese indirizzate alla Romania, ma sono importanti per lo sviluppo di un ambiente socioeconomico positivo nel paese.

(24)Nell’ambito del semestre europeo 2018, la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Romania, che ha pubblicato nella relazione per paese 2018. Essa ha altresì valutato il programma di convergenza 2018, il programma nazionale di riforma 2018, nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Romania negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Romania, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell’Unione per le future decisioni nazionali.

(25)Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza 2018 e il suo parere 8 trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA che la Romania adotti provvedimenti nel 2018 e nel 2019 al fine di:

1.garantire la conformità alla raccomandazione del Consiglio del XX giugno 2018 al fine di correggere la deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine. Assicurare la completa attuazione del quadro di bilancio. Rafforzare il rispetto degli obblighi fiscali e la riscossione dei tributi;

2.completare la riforma del reddito minimo di inserimento. Migliorare il funzionamento del dialogo sociale. Garantire che il salario minimo venga definito sulla base di criteri oggettivi. Favorire il miglioramento delle competenze e migliorare l’accesso ad un’istruzione generale di qualità, in particolare per i rom e i bambini delle zone rurali. Migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria, anche privilegiando le cure ambulatoriali;

3.aumentare la prevedibilità del processo decisionale, facendo sistematicamente ed efficacemente ricorso alle valutazioni dell’impatto delle regolamentazioni e alla consultazione dei portatori di interesse, coinvolgendo questi ultimi nelle fasi di progettazione e attuazione delle riforme. Migliorare la preparazione dei progetti delle grandi infrastrutture, individuando i progetti prioritari e accelerandone la realizzazione, in particolare nei settori dei trasporti e dello smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue. Migliorare la trasparenza e l’efficienza degli appalti pubblici. Migliorare il governo societario delle imprese di Stato.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2)    COM(2018) 422 final.
(3)    P8_TA(2018)0077 e P8_TA(2018)0078.
(4)    SWD(2018) 221 final.
(5)    Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).
(6)    COM(2014) 494 final.
(7)    La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell’Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell’Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. Gli investimenti fissi lordi finanziati a livello nazionale sono spalmati su un periodo di 4 anni. Delle misure discrezionali in materia di entrate e degli aumenti delle entrate obbligatori per legge si tiene conto mentre le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa non rientrano nel calcolo.
(8)    A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.