7.3.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 86/259


Parere del Comitato europeo delle regioni sul «Programma per il mercato unico»

(2019/C 86/13)

Relatrice:

Deirdre FORDE (IE/EPP), membro del Consiglio della contea di Cork

Testi di riferimento:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee e che abroga i regolamenti (UE) n. 99/2013, (UE) n. 1287/2013, (UE) n. 254/2014, (UE) n. 258/2014, (UE) n. 652/2014 e (UE) 2017/) 441

COM(2018) 441 final

Allegati alla Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee e che abroga i regolamenti (UE) n. 99/2013, (UE) n. 1287/2013, (UE) n. 254/2014, (UE) n. 258/2014, (UE) n. 652/2014 e (UE) 2017/826

COM(2018) 441 final, allegati da 1 a 4

I.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Considerando 7

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

È pertanto opportuno istituire un programma relativo al mercato interno, alla competitività delle imprese, comprese le microimprese e le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee (il «programma»). Il programma dovrebbe essere istituito per un periodo di sette anni, dal 2021 al 2027.

È pertanto opportuno istituire il programma per il mercato unico volto a rafforzare il mercato interno e a migliorarne il funzionamento nei settori della competitività delle imprese, comprese le microimprese e le piccole e medie imprese , della normazione, della protezione dei consumatori e delle statistiche europee (il «programma»). Il programma dovrebbe essere istituito per un periodo di sette anni, dal 2021 al 2027.

Emendamento 2

Considerando 9

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

Un mercato interno moderno promuove la concorrenza a vantaggio dei consumatori, delle imprese e dei lavoratori. Un migliore sfruttamento del mercato interno dei servizi in costante evoluzione dovrebbe aiutare le imprese europee a creare occupazione e ad espandersi al di là delle frontiere, ad offrire una più vasta gamma di servizi a prezzi migliori e a mantenere standard elevati per i consumatori e i lavoratori. A tal fine il programma dovrebbe contribuire all’eliminazione degli ostacoli rimanenti e a garantire un quadro normativo aperto a modelli commerciali nuovi e innovativi.

Un mercato interno moderno si basa su principi di equità e trasparenza, e promuove la concorrenza a vantaggio dei consumatori, delle imprese e dei lavoratori. Un migliore sfruttamento del mercato interno dei servizi in costante evoluzione dovrebbe aiutare le imprese europee a creare occupazione e ad espandersi al di là delle frontiere, ad offrire una più vasta gamma di servizi a prezzi migliori e a mantenere standard elevati per i consumatori e i lavoratori. A tal fine il programma dovrebbe contribuire a un monitoraggio più efficace degli sviluppi del mercato interno, tra cui l’impatto delle nuove tecnologie e dei modelli commerciali innovativi, all’individuazione e all’eliminazione degli ostacoli rimanenti e a garantire un quadro normativo aperto a modelli commerciali nuovi e innovativi , compresa l’imprenditorialità sociale .

Emendamento 3

Considerando 15

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Le autorità pubbliche ricorrono agli appalti pubblici per garantire un uso ottimale dei fondi pubblici e per contribuire a rendere il mercato interno più innovativo, sostenibile, inclusivo e competitivo. Le direttive del Parlamento europeo e del Consiglio 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE creano il quadro giuridico per l’integrazione e l’efficace funzionamento dei mercati degli appalti pubblici, che rappresentano il 14 % del prodotto interno lordo dell’Unione, a beneficio delle autorità pubbliche, delle imprese e dei cittadini, compresi i consumatori. Il programma dovrebbe pertanto sostenere misure volte a garantire una più ampia diffusione degli appalti pubblici strategici, la professionalizzazione degli acquirenti pubblici, un migliore accesso ai mercati degli appalti per le PMI, maggiore trasparenza, integrità e dati migliori, un incremento della trasformazione digitale degli appalti e la promozione degli appalti comuni, rafforzando l’approccio di partenariato con gli Stati membri, migliorando la raccolta e l’analisi dei dati, anche attraverso lo sviluppo di appositi strumenti informatici, sostenendo lo scambio di esperienze e di buone pratiche, fornendo orientamenti, perseguendo accordi commerciali vantaggiosi, rafforzando la cooperazione tra le autorità nazionali e avviando progetti pilota.

Le autorità pubbliche ricorrono agli appalti pubblici per garantire un uso ottimale dei fondi pubblici e per contribuire a rendere il mercato interno più innovativo, sostenibile, inclusivo e competitivo. Le direttive del Parlamento europeo e del Consiglio 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE creano il quadro giuridico per l’integrazione e l’efficace funzionamento dei mercati degli appalti pubblici, che rappresentano il 14 % del prodotto interno lordo dell’Unione, a beneficio delle autorità pubbliche, delle imprese e dei cittadini, compresi i consumatori. Il programma dovrebbe pertanto sostenere misure volte a garantire una più ampia diffusione degli appalti pubblici strategici, la professionalizzazione degli acquirenti pubblici, il rafforzamento della capacità delle PMI di accedere ai mercati degli appalti attraverso una razionalizzazione e una semplificazione delle procedure di appalto , maggiore trasparenza, integrità e dati migliori, un incremento della trasformazione digitale degli appalti e la promozione degli appalti comuni, rafforzando l’approccio di partenariato con gli Stati membri, migliorando la raccolta e l’analisi dei dati, anche attraverso lo sviluppo di appositi strumenti informatici, sostenendo lo scambio di esperienze e di buone pratiche, fornendo orientamenti, attuando disposizioni in materia di appalti pubblici e di reciprocità negli accordi commerciali, rafforzando la cooperazione tra le autorità nazionali e, se pertinente, regionali e avviando progetti pilota.

Motivazione

Il passaggio sulla «[ricerca di] accordi commerciali vantaggiosi» è formulato in modo poco chiaro e non è in rapporto con l’argomento affrontato nel punto, che è quello degli appalti pubblici.

Emendamento 4

Considerando 16

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Al fine di conseguire gli obiettivi del programma e di agevolare la vita dei cittadini e delle imprese occorre predisporre servizi pubblici di alta qualità, incentrati sull’utente. Ciò implica che le amministrazioni pubbliche dovranno iniziare a adottare nuove modalità di lavoro, eliminare la compartimentazione tra le diverse sezioni delle rispettive amministrazioni e impegnarsi nella creazione congiunta di tali servizi pubblici con i cittadini e le imprese. Il continuo e costante aumento di attività transfrontaliere nel mercato interno richiede inoltre la disponibilità di informazioni aggiornate sui diritti delle imprese e dei cittadini, ma anche di informazioni che spieghino le formalità amministrative. Diventa altresì essenziale fornire una consulenza legale e contribuire a risolvere i problemi che si verificano a livello transnazionale. Occorre poi collegare le amministrazioni nazionali in modo semplice ed efficiente, nonché valutare il funzionamento concreto del mercato interno. Il programma dovrebbe pertanto sostenere gli attuali strumenti di governance del mercato interno seguenti: il portale «La tua Europa», che dovrebbe essere la struttura portante del futuro sportello digitale unico, «La tua Europa — Consulenza», SOLVIT, il sistema di informazione del mercato interno e il quadro di valutazione del mercato unico, al fine di migliorare la vita quotidiana dei cittadini e la capacità delle imprese di commerciare a livello transfrontaliero.

Al fine di conseguire gli obiettivi del programma e di agevolare la vita dei cittadini e delle imprese occorre predisporre servizi pubblici di alta qualità, incentrati sull’utente. Ciò implica che le amministrazioni pubbliche dovranno iniziare a adottare nuove modalità di lavoro, eliminare la compartimentazione tra le diverse sezioni delle rispettive amministrazioni e impegnarsi nella creazione congiunta di tali servizi pubblici con i cittadini e le imprese. Il continuo e costante aumento di attività transfrontaliere nel mercato interno richiede inoltre la disponibilità di informazioni aggiornate sui diritti delle imprese e dei cittadini, ma anche di informazioni che spieghino le formalità amministrative. Diventa altresì essenziale fornire una consulenza legale e contribuire a risolvere i problemi che si verificano a livello transnazionale. Occorre poi collegare le amministrazioni nazionali in modo semplice ed efficiente, nonché valutare il funzionamento concreto del mercato interno. Il programma dovrebbe pertanto sostenere gli attuali strumenti di governance del mercato interno seguenti: il portale «La tua Europa», che dovrebbe essere la struttura portante del futuro sportello digitale unico, «La tua Europa — Consulenza», SOLVIT, il sistema di informazione del mercato interno e il quadro di valutazione del mercato unico, al fine di migliorare la vita quotidiana dei cittadini e la capacità delle imprese di commerciare a livello transfrontaliero. Per fare in modo di utilizzare appieno il potenziale di questi strumenti di governance, si dovrebbe inoltre fare opera di sensibilizzazione, in particolare in merito al portale «La tua Europa», tra gli enti locali e regionali e altre organizzazioni che forniscono un sostegno sul campo ai cittadini e alle imprese.

Motivazione

Gli sforzi per migliorare l’uso e l’efficacia degli strumenti di governance del mercato interno, ad esempio i portali online rivolti ai cittadini e alle imprese, devono essere accompagnati da azioni di sensibilizzazione circa l’esistenza e la disponibilità degli strumenti stessi. Al centro di questi sforzi dovrebbe figurare l’azione di sensibilizzazione degli enti regionali e locali e dei loro rappresentanti eletti, dato il ruolo che sia i primi che i secondi svolgono nell’avere contatti quotidiani con le imprese e i cittadini e nel sostenerli giorno dopo giorno.

Emendamento 5

Considerando 23

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Le PMI affrontano sfide comuni che non interessano le grandi imprese nella stessa misura nell’ottenere finanziamenti, trovare lavoratori qualificati, ridurre gli oneri amministrativi, avvalersi della creatività e delle innovazioni, accedere ai mercati e promuovere le attività di internazionalizzazione. Il programma dovrebbe affrontare tali lacune del mercato in modo proporzionale, senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato interno.

Le PMI affrontano sfide comuni che non interessano le grandi imprese nella stessa misura nell’ottenere finanziamenti, trovare lavoratori qualificati, ridurre gli oneri amministrativi, avvalersi della creatività e delle innovazioni, accedere ai mercati e promuovere le attività di internazionalizzazione. Queste sfide sono particolarmente rilevanti per le PMI situate in aree rurali e/o nelle regioni periferiche e ultraperiferiche. Il programma dovrebbe affrontare tali lacune del mercato in modo proporzionale , riservando una particolare attenzione ad azioni che vadano direttamente a vantaggio delle PMI e delle reti di imprese, senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato interno.

Motivazione

Se è vero che tutte le PMI devono affrontare le sfide descritte al considerando (23), quelle situate in aree rurali e/o periferiche dichiarano di incontrare difficoltà persino maggiori nel trovare lavoratori qualificati e nell’avere accesso a infrastrutture, come la connessione a banda larga e altre forme di connettività, necessarie per avvalersi dell’innovazione e per promuovere attività di internazionalizzazione.

Emendamento 6

Considerando 39

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

La rete dei centri europei dei consumatori aiuta i consumatori a beneficiare dei loro diritti di consumatori dell’Unione al momento dell’acquisto di beni e servizi a livello transfrontaliero nel mercato interno e nel SEE, sia in modalità online sia in viaggio. La rete, composta da 30 centri e finanziata congiuntamente dai programmi dell’Unione sulla protezione dei consumatori, dimostra da più di 10 anni il suo valore aggiunto nel rafforzare la fiducia dei consumatori e degli operatori commerciali nel mercato interno. La rete gestisce oltre 100 000 richieste l’anno da parte dei consumatori e raggiunge milioni di cittadini attraverso le sue attività di informazione sulla stampa e online. Si tratta di una delle più apprezzate reti di assistenza dei cittadini dell’Unione e la maggior parte dei centri è dotato di un punto di contatto per la legislazione sul mercato interno, come la direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (59), e la valutazione della rete sottolinea l’importanza di continuare la sua attività. La rete mira inoltre a sviluppare intese di reciprocità con organismi analoghi nei paesi terzi.

Il programma dovrebbe inoltre sostenere la rete dei centri europei dei consumatori che aiuta i consumatori a beneficiare dei loro diritti di consumatori dell’Unione al momento dell’acquisto di beni e servizi a livello transfrontaliero nel mercato interno e nel SEE, sia in modalità online sia in viaggio. La rete, composta da 30 centri e finanziata congiuntamente dai programmi dell’Unione sulla protezione dei consumatori, dimostra da più di 10 anni il suo valore aggiunto nel rafforzare la fiducia dei consumatori e degli operatori commerciali nel mercato interno. La rete gestisce oltre 100 000 richieste l’anno da parte dei consumatori e raggiunge milioni di cittadini attraverso le sue attività di informazione sulla stampa e online. Si tratta di una delle più apprezzate reti di assistenza dei cittadini dell’Unione e la maggior parte dei centri è dotato di un punto di contatto per la legislazione sul mercato interno, come la direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (59), e la valutazione della rete sottolinea l’importanza di continuare la sua attività . La rete dei centri europei dei consumatori può anche costituire un’importante fonte di informazione riguardo alle sfide e alle difficoltà che i consumatori affrontano a livello locale e che sono pertinenti per l’elaborazione delle politiche dell’Unione e per la protezione degli interessi dei consumatori. Pertanto, il programma dovrebbe permettere la creazione e lo sviluppo di sinergie tra i rappresentanti dei consumatori a livello locale e quelli a livello dell’UE al fine di potenziare la difesa dei consumatori . La rete mira inoltre a sviluppare intese di reciprocità con organismi analoghi nei paesi terzi.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 7

Considerando 41

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Il funzionamento dei mercati dei servizi finanziari incide in modo particolare sui cittadini. Detti mercati sono un elemento chiave del mercato interno ed esigono un solido quadro di regolamentazione e vigilanza, che garantisca non solo la stabilità finanziaria e un’economia sostenibile, ma anche un elevato livello di protezione dei consumatori e degli altri utenti finali dei servizi finanziari, tra cui investitori al dettaglio, risparmiatori, titolari di polizze assicurative, sottoscrittori e beneficiari di fondi pensione, singoli azionisti, mutuatari e PMI. È importante migliorare la capacità di tali soggetti di partecipare all’elaborazione delle politiche nel settore finanziario.

Il funzionamento dei mercati dei servizi finanziari incide in modo particolare sui cittadini. Detti mercati sono un elemento chiave del mercato interno ed esigono un solido quadro di regolamentazione e vigilanza, che garantisca non solo la stabilità finanziaria e un’economia sostenibile, ma anche un elevato livello di protezione dei consumatori e degli altri utenti finali dei servizi finanziari, tra cui investitori al dettaglio, risparmiatori, titolari di polizze assicurative, sottoscrittori e beneficiari di fondi pensione, singoli azionisti, mutuatari e PMI. È importante migliorare la capacità di tali soggetti di partecipare all’elaborazione delle politiche nel settore finanziario e sostenere le attività di sensibilizzazione ai diritti dei consumatori in questo ambito, anche per quanto riguarda una maggiore consapevolezza, laddove opportuno, delle procedure di ricorso disponibili .

Motivazione

Si devono accogliere con favore gli sforzi volti a migliorare la partecipazione dei consumatori e degli utenti finali all’elaborazione delle politiche nel settore finanziario. Tuttavia, date le potenziali ripercussioni sulla vita dei cittadini degli abusi o della cattiva gestione nel settore finanziario, è opportuno considerare con particolare attenzione la questione della sensibilizzazione a questo specifico aspetto della protezione dei consumatori.

Emendamento 8

Considerando 58

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

Le azioni attuate nell’ambito dei programmi e delle linee di bilancio precedenti si sono dimostrate adeguate e dovrebbero essere mantenute. Le nuove azioni introdotte nell’ambito del programma mirano a rafforzare il corretto funzionamento del mercato interno. Al fine di conseguire una maggiore semplicità e flessibilità nell’esecuzione del programma e, in tal modo, realizzarne al meglio gli obiettivi, è opportuno definire le azioni solo in termini di categorie generiche e globali. È inoltre opportuno aggiungere al programma elenchi di attività indicative riguardanti obiettivi specifici in materia di competitività o di attività specifiche derivanti dagli obblighi normativi, segnatamente nel settore della normazione, della filiera alimentare e delle statistiche europee.

Le azioni attuate nell’ambito dei programmi e delle linee di bilancio precedenti si sono dimostrate adeguate e dovrebbero essere mantenute. Le nuove azioni introdotte nell’ambito del programma mirano a rafforzare il corretto funzionamento del mercato interno. Al fine di conseguire una maggiore semplicità e flessibilità nell’esecuzione del programma e, in tal modo, realizzarne al meglio gli obiettivi, è opportuno definire le azioni solo in termini di categorie generiche e globali. È inoltre opportuno aggiungere al programma elenchi di attività indicative riguardanti obiettivi specifici in materia di competitività o di attività specifiche derivanti dagli obblighi normativi, segnatamente nel settore della vigilanza del mercato e della sicurezza dei prodotti, dei consumatori, della normazione, della filiera alimentare e delle statistiche europee.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 9

Articolo 1, primo e secondo comma

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

Oggetto

Oggetto

Il presente regolamento istituisce il programma volto a migliorare il funzionamento del mercato interno e la competitività delle imprese, comprese le microimprese e le piccole e medie imprese, nonché il quadro di finanziamento per lo sviluppo, la produzione e la diffusione di statistiche europee ai sensi dell’articolo 13 del regolamento (CE) n. 223/2009 («il programma»).

Il presente regolamento istituisce il programma volto a migliorare il funzionamento del mercato interno e la competitività delle imprese, comprese le microimprese, le piccole e medie imprese , le imprese sociali e le reti di imprese, oltre che la normazione e la protezione dei consumatori, nonché il quadro di finanziamento per lo sviluppo, la produzione e la diffusione di statistiche europee ai sensi dell’articolo 13 del regolamento (CE) n. 223/2009 («il programma»).

Esso stabilisce gli obiettivi del programma, il bilancio per il periodo 2021-2027, le forme di finanziamento dell’Unione e le regole di erogazione dei finanziamenti.

 

Motivazione

Garantire la coerenza del testo per quanto riguarda l’ambito di applicazione del programma (cfr. in particolare l’emendamento proposto al considerando 7).

Emendamento 10

Articolo 3, paragrafo 1, lettera a)

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

a)

migliorare il funzionamento del mercato interno e in particolare proteggere e rafforzare il ruolo dei cittadini, dei consumatori e delle imprese, soprattutto le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI), mediante l’applicazione del diritto dell’Unione, l’agevolazione dell’accesso ai mercati, la normazione e la promozione della salute delle persone, degli animali e delle piante e del benessere degli animali, nonché promuovere la cooperazione tra le autorità competenti degli Stati membri e tra dette autorità e la Commissione e le agenzie decentrate dell’Unione;

a)

creare posti di lavoro sostenibili, affrontare le lacune del mercato e migliorare il funzionamento del mercato interno, e in particolare rafforzare l’economia locale e promuovere l’economia circolare, proteggere e rafforzare il ruolo dei cittadini, dei consumatori e delle imprese, soprattutto le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI), mediante l’applicazione del diritto dell’Unione, l’agevolazione dell’accesso ai mercati, la normazione e la promozione della salute delle persone, degli animali e delle piante e del benessere degli animali, nonché promuovere la cooperazione tra le autorità competenti degli Stati membri e tra dette autorità e la Commissione e le agenzie decentrate dell’Unione;

Motivazione

N/A

Emendamento 11

Articolo 3, paragrafo 2, lettera a)

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

a)

rendere più efficace il mercato interno, agevolare la prevenzione e l’eliminazione degli ostacoli e sostenere lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione del diritto dell’Unione nei settori del mercato interno di merci e servizi, degli appalti pubblici, della vigilanza del mercato, nonché nei settori del diritto societario e del diritto contrattuale ed extracontrattuale, delle misure contro il riciclaggio di denaro, della libera circolazione di capitali, dei servizi finanziari e della concorrenza, compreso lo sviluppo di strumenti di governance;

a)

rendere più efficace il mercato interno, promuovere lo sviluppo economico locale, agevolare la prevenzione e l’eliminazione degli ostacoli e sostenere lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione del diritto dell’Unione nei settori del mercato interno di merci e servizi , inclusa l’economia sociale, degli appalti pubblici, della vigilanza del mercato, nonché nei settori del diritto societario e del diritto contrattuale ed extracontrattuale, delle misure contro il riciclaggio di denaro, della libera circolazione di capitali, dei servizi finanziari e della concorrenza, compreso lo sviluppo di strumenti di governance;

Motivazione

N/A

Emendamento 12

Articolo 8, paragrafo 3, lettera e)

Testo proposto dalla Commissione europea

Emendamento del CdR

sostegno alla competitività delle imprese e di interi settori dell’economia, adozione dell’innovazione da parte delle PMI e loro collaborazione lungo la catena di valore attraverso il collegamento strategico di ecosistemi e cluster, compresa l’iniziativa per la collaborazione tra cluster;

sostegno alla competitività delle imprese e di interi settori dell’economia, adozione dell’innovazione da parte delle PMI , in particolare l’adozione di nuovi modelli commerciali, compresi quelli associati all’economia sociale e collaborativa, nonché l’instaurazione da parte di tali imprese di una collaborazione lungo la catena di valore attraverso il collegamento strategico di ecosistemi e cluster, compresa l’iniziativa per la collaborazione tra cluster;

II.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore la proposta della Commissione di istituire un nuovo programma relativo al mercato unico volto a migliorare il funzionamento del mercato interno nel periodo 2021-2027 e a rafforzare la governance del mercato interno, sostenere la competitività delle PMI, migliorare la protezione dei consumatori e l’effettiva applicazione dei loro diritti, promuovere la salute umana, degli animali e delle piante e il benessere animale, nonché a garantire un quadro delle statistiche europee adeguato;

2.

riconosce che il mercato interno costituisce una delle realizzazioni di maggior successo dell’UE, ma che esso deve tuttavia adattarsi costantemente ad un contesto in rapido mutamento caratterizzato dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione. Osserva che permangono notevoli barriere ad un corretto funzionamento del mercato interno e che si profilano anche nuovi ostacoli;

3.

constata che per il buon funzionamento del mercato interno è di fondamentale importanza informare i cittadini e le imprese dei loro diritti, fornire alle autorità pubbliche informazioni adeguate su come applicare correttamente le norme e trasmettere agli organi giurisdizionali conoscenze e competenze specifiche per assicurarne l’osservanza; a tale proposito, è importante che nei sistemi di istruzione dei diversi paesi siano insegnate le conoscenze di base riguardanti l’UE, in modo da garantire che, progressivamente, tutti i cittadini più giovani siano a conoscenza dei loro diritti e possano trarre maggior profitto dai vantaggi offerti loro dal mercato interno;

4.

pone in evidenza le difficoltà cui le PMI sono confrontate in permanenza per avere accesso ai finanziamenti, il costante fardello amministrativo che accompagna lo svolgimento di attività imprenditoriali, i problemi che queste imprese incontrano nel cogliere le opportunità offerte dall’internazionalizzazione e la loro incapacità di sfruttare pienamente i vantaggi del mercato unico: sono altrettanti fattori che, in numerosi settori e regioni, determinano una continua frammentazione e anomalie del mercato a svantaggio sia delle imprese che dei consumatori; plaude all’accento posto dalla Commissione su un sostegno più forte al settore delle PMI lungo tutto il nuovo programma;

5.

riconosce che lo sviluppo di strumenti di informazione e di programmi di formazione è della massima importanza per il corretto funzionamento del mercato interno e deve fondarsi su una solida analisi dei dati, nonché su validi studi e valutazioni, realizzati in stretta cooperazione con gli Stati membri e con le loro autorità competenti, inclusi gli enti regionali e locali;

6.

prende atto della vasta portata del programma e dell’obiettivo di razionalizzare gli sforzi tesi a promuovere un migliore coordinamento nella gestione del mercato interno, ma osserva che garantirne un coordinamento efficace sarà impegnativo sotto il profilo della governance;

7.

sottolinea che occorre che il programma sia sufficientemente flessibile per reagire rapidamente e in modo proattivo ad eventuali perturbazioni del funzionamento del mercato interno o degli scambi con incidenze sulle PMI e che potrebbero derivare, ad esempio, da possibili effetti negativi della Brexit.

Il mercato unico

8.

riconosce che il mercato unico è il fulcro dell’intero processo di integrazione economica e politica dell’UE, costituito da 500 milioni di consumatori e 21 milioni di imprese e sostenuto da un consistente corpus legislativo che garantisce la libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi in tutta l’UE e nell’ancor più vasto Spazio economico europeo (1);

9.

ribadisce che, a norma dell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea, il mercato interno dell’Unione deve assicurare «lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. [Esso] promuove il progresso scientifico e tecnologico»;

10.

riconosce che la proposta della Commissione è conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

11.

la concorrenza nel mercato unico dovrebbe contribuire al conseguimento di questi obiettivi, tra l’altro assicurando il prezzo economicamente più vantaggioso per i consumatori e per le imprese, in particolare grazie alla riduzione dei costi delle transazioni e ad un mercato più grande che consente di realizzare economie di scala, oltre che incentivando una maggiore innovazione e consentendo di rispondere più rapidamente alle esigenze dei consumatori a condizioni di parità ed evitando al contempo qualsiasi forma di dumping. Tuttavia, ritiene che sarebbe opportuno comunicare meglio con i cittadini, le imprese e gli altri operatori economici in merito ai vantaggi del mercato unico, e riconosce che gli enti locali e regionali hanno un ruolo importante da svolgere nel trasmettere questo fondamentale messaggio;

12.

riconosce che il mercato unico è un processo in fieri, tuttora incompleto per alcuni aspetti importanti, e che un suo funzionamento più efficiente, unitamente all’eliminazione dei rimanenti ostacoli agli scambi, principalmente nel settore dei servizi e nel mercato unico digitale, stimolerebbe in misura significativa la crescita economica.

Mercato unico dei servizi

13.

prende atto delle iniziative intraprese dalla Commissione europea per rafforzare ulteriormente la libera prestazione dei servizi in Europa, in particolare nell’ambito del pacchetto sui servizi (2), giacché resta ancora molto da fare in questo campo, come sottolineato dalla stessa Commissione nella sua valutazione inter pares sull’attuazione della direttiva sui servizi, che conferma che gli ostacoli sono ancora troppo numerosi, incluse le restrizioni al diritto di stabilimento (3). Al tempo stesso, ritiene che sia necessaria una maggiore chiarezza normativa, a livello dell’UE, per quanto riguarda i servizi connessi all’economia collaborativa;

14.

ritiene importante che i nuovi programmi contribuiscano a migliorare il funzionamento del mercato interno nel settore dei servizi e si chiede come si possano utilizzare più efficacemente gli strumenti del mercato interno per garantire un mercato dei servizi maggiormente integrato.

Mercato unico delle merci

15.

riconosce che permane un grave problema di applicazione delle norme dell’UE relative ai prodotti dato il numero eccessivamente elevato di prodotti non conformi presenti sul mercato. Fa osservare che vi è urgente necessità di una chiara strategia di marchio (branding) e di una netta visibilità, e che occorre evitare i doppioni all’interno del ventaglio fin troppo ampio di strumenti esistenti, o di cui si propone l’introduzione, intesi a garantire che i cittadini e le imprese comprendano le norme applicabili e conoscano i loro diritti e obblighi, come pure siano a conoscenza dei canali messi a loro disposizione nel caso in cui ritengano che vi siano violazioni delle norme;

16.

osserva che in tutta Europa si contano oltre 500 autorità di vigilanza del mercato, spesso dotate di risorse limitate e di uno scarso potere di deterrenza rispetto alle violazioni delle norme in vigore. Oltre a rafforzare la cooperazione e a garantire una migliore integrazione delle reti, raccomanda di assegnare maggiori finanziamenti diretti a questi ambiti di intervento. Caldeggia anche l’assegnazione di risorse adeguate alle autorità nazionali garanti della concorrenza, le quali devono essere indipendenti dai governi per svolgere efficacemente il loro lavoro, e quest’ultimo deve godere del sostegno efficace del sistema giudiziario e degli organi giurisdizionali, pur nel rispetto delle diverse competenze assegnate alle suddette autorità negli Stati membri. È, questa, una necessità assoluta se si vuole pervenire all’efficace e concreta applicazione delle normative dell’UE.

Norme

17.

plaude all’impegno costante della Commissione volto a sostituire 28 norme nazionali con un’unica norma europea. Apprezza anche il maggiore ricorso a sistemi e procedure informatici per ridurre gli oneri amministrativi e condividere informazioni con i soggetti interessati. Raccomanda di adottare provvedimenti atti a garantire che le PMI siano adeguatamente coinvolte nell’elaborazione di norme che assicurino un livello idoneo di trasparenza ed evitino il potenziale predominio delle grandi imprese o delle grandi strutture in questo processo.

Appalti pubblici

18.

sottolinea che gli enti locali e regionali hanno importanti responsabilità per quanto riguarda l’attuazione delle politiche e delle normative dell’UE, comprese quelle in materia di benessere dei consumatori (un ambito d’intervento in cui sono vicini ai cittadini) e di appalti pubblici;

19.

appoggia l’obiettivo che consiste nel rafforzare la capacità delle autorità nazionali e degli enti regionali e locali di applicare meglio le norme in vigore, ma fa presente che la complessità delle normative sugli appalti può rappresentare un ostacolo ad una maggiore partecipazione delle PMI alle gare di appalti pubblici;

20.

insiste sul fatto che è importante che la Commissione cooperi con le autorità nazionali e con gli enti regionali e locali se si intende realizzare l’obiettivo di un mercato degli appalti che sia competitivo, aperto e ben regolato. È, questo, un aspetto essenziale se si vogliono utilizzare al meglio i fondi pubblici.

Strumenti di governance del mercato unico

21.

si compiace dell’impegno della Commissione a continuare ad investire negli strumenti di governance del mercato esistenti, quali il portale «La tua Europa» e la rete SOLVIT; ritiene che si debba fare di più per promuovere il ricorso a tali strumenti sul campo, ossia tra i cittadini in generale, i consumatori e le autorità ai vari livelli, nonché per migliorarne la visibilità online e rafforzarne la capacità di fornire informazioni aggiornate; raccomanda che gli enti locali e regionali siano coinvolti in misura molto maggiore nell’attuazione di questi strumenti di governance in modo da migliorarne il funzionamento; fa osservare, nel contempo, che i miglioramenti apportati agli strumenti citati non dovrebbero far sorgere oneri finanziari e amministrativi a carico degli enti locali e regionali.

PMI e competitività

22.

riconosce che le PMI costituiscono la spina dorsale dell’economia europea, poiché rappresentano il 99 % di tutte le imprese nell’UE, nell’ultimo quinquennio hanno creato oltre l’85 % dei nuovi posti di lavoro e, unitamente allo spirito imprenditoriale, rappresentano la chiave di volta della crescita economica, dell’innovazione e della creazione di occupazione. Appoggia le richieste di istituire un quadro dell’UE stabile per il periodo successivo al 2020 e di coinvolgere maggiormente gli enti locali e regionali nel sostenere il contesto imprenditoriale e nello sviluppare partenariati tra il settore pubblico e quello privato (4);

23.

riconosce che un nodo essenziale consiste nel garantire che i vari programmi dell’UE siano di complemento, e non in concorrenza, con le misure di sostegno alle imprese disponibili nei singoli Stati membri. Pertanto, raccomanda vivamente che le misure di sostegno a favore delle PMI previste dal programma per il mercato unico e quelle messe a disposizione da organismi nazionali e regionali siano realizzate con un approccio unitario;

24.

prende atto della proposta di trasferire l’assegnazione dello strumento di garanzia dei prestiti, attualmente operativo a titolo del programma COSME, al Fondo InvestEU nell’ambito del prossimo periodo di finanziamento. Raccomanda, in tale contesto, di continuare a servirsi di intermediari che abbiano relazioni di lunga data con le PMI, ma teme che non tutti gli Stati membri dispongano di strutture, a livello nazionale o regionale, atte a consentire l’accesso ai fondi di garanzia a titolo di InvestEU. Le PMI possono incontrare difficoltà nell’accedere ai fondi di garanzia dei prestiti offerti da InvestEU qualora gli istituti finanziari intermediari non dispongano di una forte presenza in tutti i territori degli Stati membri; raccomanda quindi alle istituzioni europee di lavorare con gli Stati al fine di garantire che le PMI possano accedere in modo uniforme a tali finanziamenti in tutti gli Stati membri;

25.

invita l’UE ad assicurare che i fondi di garanzia previsti dall’iniziativa InvestEU contengano un elemento di equilibrio regionale, elemento che risulterà di particolare interesse per gli enti locali e regionali, segnatamente quelli che rappresentano regioni svantaggiate;

26.

chiede maggiori chiarimenti in merito alla dotazione di bilancio stanziata per le PMI nel quadro del programma COSME e messa a disposizione del fondo di garanzia collegato al programma InvestEU, e sul modo in cui queste risorse serviranno a sostenere il finanziamento delle PMI ad alto rischio, in particolare nelle aree più remote e periferiche;

27.

sottolinea con forza la necessità di fare espressamente riferimento allo Small Business Act, che rimane il quadro generale dell’intera politica dell’UE a favore delle PMI e i cui orientamenti strategici dovrebbero essere presi in considerazione nell’adozione dei programmi di lavoro annuali di sostegno alle PMI. Nello stesso ambito, ritiene altrettanto importante fare riferimento alla rete dei rappresentanti delle PMI, in considerazione del ruolo che essa svolge nell’allineare tutte le politiche che hanno un impatto sulle PMI a livello dell’UE. Sottolinea che il principio «Pensare anzitutto in piccolo», in base al quale gli interessi delle PMI sono presi in considerazione in una fase molto precoce del processo decisionale, dovrebbe applicarsi al programma per il mercato unico e a tutti i pertinenti programmi del nuovo quadro finanziario pluriennale;

28.

chiede di precisare meglio quali saranno ruolo e obiettivi futuri della rete Enterprise Europe (Enterprise Europe Network — EEN), in considerazione delle sfide per le PMI definite dalla Commissione, e di indicare come si propone di adattare la rete perché possa raccogliere queste sfide nell’era della digitalizzazione e della globalizzazione, in modo che corrisponda meglio alle esigenze delle imprese e sia più allineata al tipo di aiuti forniti dagli Stati membri;

29.

accoglie con favore la proposta di proseguire l’attuazione del programma noto finora come Erasmus per giovani imprenditori (Erasmus for Young Entrepreneurs — EYE), osservando che la sua denominazione è stata cambiata in «sistema di mentoring per i nuovi imprenditori» per via del suo notevole contributo al miglioramento del contesto imprenditoriale e alla promozione di una mentalità imprenditoriale. Sostiene con forza la prospettiva di un’estensione geografica dell’ambito di applicazione del programma per offrire maggiori opportunità ai giovani imprenditori;

30.

è risolutamente a favore dello sviluppo di reti di ecosistemi imprenditoriali e di cluster in Europa, come ha già avuto modo di sottolineare in un precedente parere (5); plaude pertanto all’impegno assunto dalla Commissione a far progredire ulteriormente le iniziative per la collaborazione tra cluster e a sostenere lo sviluppo di attività congiunte e di strategie di partenariato transnazionali, anche creando i necessari collegamenti con i poli dell’innovazione digitale dell’UE;

31.

sottolinea che la questione di agevolare l’accesso ai finanziamenti da parte della gamma più ampia possibile di PMI presenti in territori diversi è di vitale importanza, e che gli enti locali e regionali hanno un ruolo da svolgere, in collaborazione con gli istituti finanziari intermediari, nel divulgare informazioni e comunicare in modo mirato con i beneficiari in merito ai diversi strumenti e regimi di sostegno messi a disposizione delle PMI;

32.

riconosce che le PMI situate in aree rurali, nelle regioni periferiche e/o in quelle che devono affrontare sfide demografiche sono confrontate a maggiori difficoltà, ad esempio nel trovare manodopera qualificata e nell’avere accesso a infrastrutture, come la connessione a banda larga e altre forme di connettività, necessarie per avvalersi dell’innovazione e per promuovere attività di internazionalizzazione. Chiede alla Commissione di indicare più chiaramente in che modo il programma intenda affrontare queste considerevoli sfide.

33.

ricorda che la Commissione europea si è assunta, nei confronti delle regioni ultraperiferiche, l’impegno di tenere conto delle esigenze specifiche delle loro imprese nei futuri regimi di sostegno alle PMI, al fine di migliorarne la competitività nei mercati internazionali e di promuoverne il processo di integrazione nel mercato interno dell’UE.

Politica di concorrenza

34.

accoglie con favore l’impegno costante della Commissione a garantire una concorrenza leale nel mercato interno, investendo negli strumenti e nelle competenze specifiche che consentano l’effettiva applicazione delle norme della concorrenza nell’ambito dell’economia digitale. Più in generale, sottolinea la necessità di un impegno continuo ed efficace da parte sia della Commissione che delle autorità nazionali garanti della concorrenza.

Statistiche

35.

riconosce che è importante poter disporre di statistiche di alta qualità a fondamento di un processo decisionale basato su dati reali, e mette in discussione l’integrazione del programma statistico europeo nel programma per il mercato unico, dato che la visibilità e l’indipendenza di tale programma statistico sono due fattori di primaria importanza. Sottolinea la mancanza di dati statistici sufficientemente granulari e tempestivi a livello locale e regionale, e invita Eurostat ad occuparsi della questione, in collaborazione con gli istituti nazionali di statistica;

36.

raccomanda che il futuro programma statistico europeo mantenga la sua attuale forma giuridica, ossia che venga stabilito attraverso un apposito regolamento a sé stante;

37.

si rallegra per l’inserimento della disposizione relativa alla fornitura di indicatori statistici relativi alle regioni, specialmente quelle ultraperiferiche, nel quadro delle azioni ammissibili a titolo del programma statistico europeo. Chiede altresì che, oltre alla fornitura delle informazioni già esistenti, vengano considerate azioni ammissibili a titolo del suddetto programma anche la raccolta supplementare di dati e l’elaborazione di nuovi indicatori, più adeguati ed esemplificativi della condizione ultraperiferica di queste regioni.

Consumatori, protezione dei consumatori e politica alimentare

38.

accoglie con favore l’impegno assunto dalla Commissione nel nuovo programma a far rispettare i diritti dei consumatori e ad assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori e di sicurezza dei prodotti, nonché la prestazione di assistenza ai consumatori in caso di problemi. Osserva che gli strumenti introdotti dal programma consentiranno di segnalare ai consumatori i prodotti pericolosi e metteranno a loro disposizione dei centri dei consumatori online per aiutare i cittadini a risolvere i problemi, ma fa presente che migliorare e rendere più efficiente la rappresentanza dei consumatori finanziando organismi indipendenti in misura adeguata rafforzerà la capacità di questi enti di affrontare efficacemente le questioni legate al mercato unico che hanno un impatto sui consumatori, tra cui quella dell’accesso alla giustizia;

39.

si compiace che la Commissione riconosca che «il funzionamento dei mercati dei servizi finanziari incide in modo particolare sui cittadini», e sottolinea la necessità che il programma offra un sostegno efficace ai diritti dei consumatori e ad attività di sensibilizzazione in questo settore. Prende atto dell’impegno a continuare a favorire un più forte coinvolgimento dei consumatori nell’elaborazione delle politiche dell’UE in materia di servizi finanziari e a sostenere misure volte a promuovere una migliore comprensione del settore finanziario. Invita la Commissione a continuare a sviluppare questo lavoro in cooperazione con le organizzazioni di consumatori di tutta l’UE;

40.

sottolinea inoltre la necessità di garantire un finanziamento adeguato alle organizzazioni di consumatori perché possano difendere efficacemente gli interessi dei loro iscritti e intentare azioni in qualità di enti legittimati nel quadro di procedimenti di ricorso collettivo. Richiama l’attenzione sul fatto che questo riguarda in particolare le organizzazioni di consumatori, soprattutto quelle attive nei piccoli Stati membri;

41.

plaude all’introduzione di una sezione specifica dedicata alla «Sicurezza alimentare» nel nuovo programma per il mercato unico. L’industria alimentare e delle bevande, che rappresenta il più importante settore manifatturiero dell’UE, ha bisogno di una catena di approvvigionamento forte, competitiva e sostenibile, sostenuta da un quadro normativo stabile e da un migliore funzionamento del riconoscimento reciproco nei settori non armonizzati;

42.

torna a sollecitare, come già in precedenti pareri (6), l’adozione di misure strategiche volte a promuovere e sostenere lo sviluppo di una produzione alimentare e di sistemi di consumo che favoriscano pratiche di produzione sostenibili, riducendo così l’impatto ambientale e migliorando la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare con prodotti di qualità a prezzi ragionevoli; intende insistere sul fatto che gli appalti pubblici in campo alimentare possono costituire un fattore di spinta di una produzione alimentare orientata verso un percorso più sostenibile; raccomanda quindi di adottare provvedimenti per agevolare la formazione dei funzionari responsabili degli appalti pubblici in campo alimentare e la creazione di reti di sostegno delle autorità nazionali, regionali e locali competenti;

Approccio in materia di programmazione

43.

riconosce che il nuovo approccio in materia di programmazione proposto dalla Commissione dovrebbe, in teoria, rafforzare l’efficienza e consentire risparmi sui costi, introdurre una certa flessibilità nelle linee di bilancio per permettere di reagire al mutare delle circostanze e migliorare l’attuazione e l’esecuzione; rileva che si tratta principalmente di una questione di coordinamento amministrativo interno e che non è chiaro in che modo un approccio basato su un singolo programma possa, di per sé, generare le necessarie sinergie e i risparmi sui costi richiesti;

44.

osserva che le linee di bilancio previste dal programma interessano trasversalmente diverse direzioni generali della Commissione, e si chiede come questo potrà funzionare nella pratica. Fa presente che l’obiettivo di ottenere una certa flessibilità delle linee di bilancio può rivelarsi difficile da attuare concretamente, dato che non sono state ancora definite le strutture che dovrebbero permetterlo;

45.

sottolinea che le linee di bilancio sono poco trasparenti, visto che i costi amministrativi sono chiaramente stabiliti in alcune linee ma non in altre. Propone che venga definito con maggiore chiarezza un tipo di bilancio destinato all’assistenza tecnica, in modo da distinguere i costi di programmazione da quelli relativi alla realizzazione di misure concrete.

Bruxelles, 5 dicembre 2018

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(59)  Direttiva 2006/123/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36).

(59)  Direttiva 2006/123/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36).

(1)  Parere del CdR sul tema Migliorare il mercato unico (ECON-VI/010).

(2)  Parere del CdR sul tema Il pacchetto sui servizi: un’economia dei servizi efficace per i cittadini europei (ECON-VI/022).

(3)  http://ec.europa.eu/growth/single-market/services/services-directive/implementation/evaluation_en.

(4)  Parere del CdR sul tema Il futuro del programma COSME dopo il 2020: la prospettiva regionale e locale (ECON-VI/027).

(5)  Parere del CdR sul tema Stimolare le start-up e le scale-up in Europa: il punto di vista regionale e locale (ECON-VI/021).

(6)  Parere del CdR sul tema Verso una politica alimentare sostenibile dell’Unione europea che porti occupazione e crescita nelle regioni e città d’Europa (NAT-VI/014).