13.4.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 120/29


Pubblicazione di una domanda di modifica ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2017/C 120/17)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOMANDA DI MODIFICA

Regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari  (2)

DOMANDA DI MODIFICA AI SENSI DELL’ARTICOLO 9

«TERNERA DE EXTREMADURA»

N. UE: ES-PGI-0105-01129 — 8.7.2013

IGP ( X ) DOP ( )

1.   Voce del disciplinare interessata dalla modifica

Denominazione del prodotto

Descrizione

Zona geografica

Prova dell’origine

Metodo di produzione

Legame

Etichettatura

Requisiti nazionali

Altro [struttura di controllo]

2.   Tipo di modifica

Modifica del documento unico o della scheda riepilogativa

Modifica del disciplinare della DOP o IGP registrata per la quale né il documento unico né la scheda riepilogativa sono stati pubblicati

Modifica del disciplinare che non richiede alcuna modifica del documento unico pubblicato [articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 510/2006]

Modifica temporanea del disciplinare a seguito dell’imposizione di misure sanitarie o fitosanitarie obbligatorie da parte delle autorità pubbliche [articolo 9, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 510/2006]

3.   Modifica (modifiche)

Descrizione del prodotto

Onde chiarire la terminologia ed evitare confusione nell’intero documento, è soppressa la frase seguente: «Le razze ottenute mediante incroci di seconda generazione non potranno essere riproduttrici protette ai sensi della presente IGP», sostituendola con la seguente: «Le femmine ottenute mediante assorbimento non potranno essere riproduttrici protette ai sensi della presente IGP».

Sono soppressi i paragrafi nei quali si descrivono le condizioni di allevamento e alimentazione, ribaditi alla sezione E «Descrizione del metodo di ottenimento del prodotto».

Si sopprime l’espressione «integratori alimentari autorizzati in precedenza», sostituita con «integratori alimentari autorizzati», precisando in seguito alla sezione E «Descrizione del metodo di ottenimento del prodotto» il tipo di integratori alimentari consentito.

Tenuto conto delle procedure operative degli addetti, è stato incrementato il periodo di rilevamento del valore del pH (da 24 a 48 ore), a causa dei diversi orari di macellazione e della stessa ora di entrata nel laboratorio di sezionamento. Sono state inoltre aggiunte ulteriori zone di misurazione del pH onde verificare tale parametro nelle carcasse destinate al sezionamento.

Elementi di prova dell’origine

D.2 Controlli di certificazione.

Si sopprime il paragrafo nel quale si illustrano le razze ammesse per ottenere le carni protette dall’IGP «Ternera de Extremadura», in quanto tali informazioni figurano già alla sezione B «Descrizione del prodotto».

Nel rispetto di quanto disposto dal nuovo regime di certificazione conforme alla norma UNE-EN-45011, sono modificati alcuni paragrafi in cui si descrivono i controlli effettuati dagli operatori a norma del disciplinare di produzione nonché la verifica del rispetto di detto disciplinare da parte dell’organismo di controllo e certificazione del Consiglio regolatore.

È consentito mescolare i capi provenienti da allevamenti iscritti e destinati all’IGP con altri animali, purché appartengano al medesimo lotto di trasporto e se ne mantenga l’identificazione, al fine di agevolare il trasporto per le piccole aziende; questo è dovuto al fatto che si usa lo stesso veicolo per trasportare al macello capi appartenenti a diverse aziende agricole associate a cooperative o a gruppi di produttori in alcune delle quali i capi tutelati dall’IGP condividono i recinti con capi non tutelati; non è pertanto ritenuta necessaria la separazione al momento del trasferimento verso il macello.

Descrizione del metodo di ottenimento del prodotto

È modificata la dicitura del paragrafo relativo all’alimentazione delle riproduttrici onde precisarne il contenuto.

A tal fine sono soppressi i seguenti paragrafi, riformulati come segue:

è soppressa la dicitura «e leguminose e concentrati fibrosi autorizzati», sostituita con «mangimi proteici e altre materie prime sempre di origine vegetale nonché i minerali e le vitamine necessari»,

è soppresso il paragrafo: «Il Consiglio regolatore pubblicherà gli elenchi positivi di materie prime ammesse nell’alimentazione di questi capi.»

Sono consentite la macellazione e il sezionamento simultanei anche dei capi non tutelati dall’Indicazione geografica protetta, purché ne siano sempre salvaguardate la separazione e l’identificazione. Questa modifica è apportata per adeguarsi alle prassi dei macelli senza incidere sull’identificazione e la tracciabilità del prodotto.

In questo passaggio sono modificati i paragrafi che descrivevano i controlli svolti dal Consiglio regolatore in quanto non conformi al regime di certificazione vigente; si descrive il controllo che attualmente gli operatori effettuano relativamente ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione nonché la verifica del rispetto di detto disciplinare da parte dell’organismo di controllo e di certificazione del Consiglio regolatore, conformemente al nuovo regime di certificazione richiesto dalla norma UNE-EN-45011 o da altra norma equivalente.

Struttura di controllo

Sono stati aggiornati i dati relativi al Consiglio regolatore, con l’istituzione dell’organismo di controllo e certificazione, organo indipendente dal richiedente, riconosciuto dall’ENAC ai fini della certificazione di prodotti alimentari secondo i criteri della norma UNE-EN 45.011 (accreditamento 109/C-PR188)

I criteri sono stati successivamente adeguati alla norma UNE-EN ISO/IEC 17065:2012.

Etichettatura

Onde fornire ai consumatori informazioni più accurate in merito al prodotto finale per quanto riguarda gli incroci di prima o seconda generazione (elemento di difficile verifica che non figura nell’identificazione finale del prodotto), si indica sull’etichetta la provenienza della carne di un incrocio di qualsiasi generazione.

Da questa sezione sono soppressi tutti i riferimenti alla tracciabilità in quanto non sono parte dell’etichetta.

Nel paragrafo: «La macellazione e la lavorazione dei capi…» è stata eliminata la negazione «non» ed è stata introdotta l’espressione «purché ne siano sempre salvaguardate la separazione e l’identificazione.».

È soppressa l’indicazione all’uso del marchio.

Legislazione

Questa sezione è soppressa in quanto obsoleta successivamente all’adozione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (3).

Modifiche formali

È stato eliminato dai paragrafi in cui figurava il termine «presente» in riferimento al disciplinare di produzione:

al secondo paragrafo relativo agli elementi di prova dell’origine,

al terzo paragrafo relativo alla descrizione del metodo di ottenimento del prodotto,

al secondo paragrafo relativo all’etichettatura.

Nella domanda di modifica non è spuntata la casella relativa al legame fra la qualità e la zona geografica in quanto si tratta di modifiche puramente formali (spostamento e soppressione di espressioni ridondanti).

Sono soppressi il primo, il quarto e il quarto paragrafo della sezione 3 «Sistema di produzione e di lavorazione», in quanto figurano già nella sezione B «Descrizione del prodotto».

Sono soppressi il secondo e il terzo paragrafo della sezione 3 «Sistema di produzione e di lavorazione», in quanto figurano già nella sezione E «Descrizione del metodo di ottenimento del prodotto».

DOCUMENTO UNICO

Regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari  (4)

«TERNERA DE EXTREMADURA»

N. UE: ES-PGI-0105-01129 — 8.7.2013

IGP ( X ) DOP ( )

1.   Denominazione

«Ternera de Extremadura»

2.   Stato membro o paese terzo

Spagna

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.1. Carni fresche (e frattaglie)

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Per «Ternera de Extremadura» si intendono le carcasse bovine derivate esclusivamente dalle razze autoctone «Retinta», «Avileña Negra-Ibérica», «Morucha», «Blanca Cacereña», «Berrendas» e dei relativi incroci, anche con le razze «Charolaise» e «Limousine», perfettamente adatte all’ambiente nonché con le razze autoctone menzionate e allevate in regime estensivo di produzione.

Le caratteristiche delle carni protette dall’Indicazione geografica protetta «Ternera de Extremadura» sono:

I)

Vitello: carne del capo inviato al macello avente un’età compresa fra 7 e 12 mesi meno un giorno. Presenta un colore rosso brillante, con grasso di colore bianco, consistenza soda, lievemente umida e struttura fine.

II)

Vitellone: carne del capo inviato al macello avente un’età compresa fra 12 e 16 mesi meno un giorno. Presenta un colore fra il rosso chiaro e il porpora, con grasso di colore bianco, consistenza soda al tatto, lievemente umida e struttura fine.

III)

Manzo: carne del capo inviato al macello avente un’età compresa fra 16 e 36 mesi. Presenta un colore rosso ciliegia, con grasso di colore crema, consistenza soda al tatto e lievemente umida, e struttura fine con un moderato livello di grasso intramuscolare.

I tipi di carcasse definiti saranno conformi alle norme in appresso:

1)

carcasse di categoria A ed E di cui al regolamento (CEE) n. 1208/81 del Consiglio (5);

2)

conformazione: E.U.R.O.;

3)

copertura di grasso: 2, 3 e 4;

4)

igiene: applicazione delle norme europee e nazionali;

5)

pH inferiore a 6 a 24-48 ore dalla macellazione nel muscolo Longissimus dorsi all’altezza della 5a o 6a costola (e/o nei complessi muscolari della spalla e/o nella lombata e/o nella noce, per le carcasse inviate al sezionamento).

3.3.   Materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Alimenti per animali (solo per i prodotti di origine animale)

Le prassi di allevamento delle riproduttrici corrispondono alle tecniche e agli usi dello sfruttamento delle risorse naturali in regime estensivo. L’alimentazione delle riproduttrici è basata sui pascoli della dehesa e su altri pascoli locali dell’ecosistema dell’Estremadura, consumati al naturale durante tutto l’anno integrati se del caso da paglia, fieno, cereali, proteine e altre materie prime sempre di origine vegetale, oltre ai minerali e alle vitamine necessari.

I giovani bovini sono allattati dalle riproduttrici fino all’età minima di cinque mesi.

In ogni caso è fatto espresso divieto di utilizzare prodotti suscettibili di interferire con il ritmo naturale di crescita e sviluppo degli animali, sempre conformemente alla normativa vigente.

3.5.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

Le fasi specifiche della produzione (nascita, crescita, macellazione e sezionamento) avvengono nella zona.

3.6.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc.

3.7.   Norme specifiche in materia di etichettatura

Onde comunicare ai consumatori informazioni più accurate in merito al prodotto finale per quanto riguarda gli incroci si indica sull’etichetta la provenienza della carne di un incrocio di qualsiasi generazione.

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona geografica di allevamento dei capi la cui carne può fregiarsi dell’Indicazione geografica protetta «Ternera de Extremadura» comprende i seguenti distretti con i pertinenti comuni:

Alburquerque, Almendralejo, Azuaga, Badajoz, Brozas, Cáceres, Castuera, Coria, Don Benito, Herrera del Duque, Hervás, Jaraíz de la Vera, Jerez de los Caballeros, Logrosán, Llerena, Mérida, Navalmoral de la Mata, Olivenza, Plasencia, Puebla de Alcocer, Trujillo e Valencia de Alcántara.

La zona geografica di trasformazione coincide con la zona di produzione.

5.   Legame con la zona geografica

5.1.   Specificità della zona geografica

La zona in questione presenta un 35 % di macchia (cisto ladanifero, cisto marino, ginestra spinosa, erica ecc.) e di ceduo (leccio, sughera, noce galla, quercia dei Pirenei ecc.), mentre il resto è composto da superfici a strato erboso fruibile dal bestiame.

La fauna delle specie animali domestiche reperibile in Estremadura è composta principalmente da razze autoctone, strettamente legate all’ambiente più tipico della regione (la dehesa). Grazie al loro carattere rustico e all’elevata capacità di adattamento in ambienti difficili, contribuiscono tutte a migliorare l’ecosistema, fertilizzando i suoli, migliorando la qualità dei pascoli e rallentando la progressione del ceduo. È opportuno precisare che nella maggioranza degli allevamenti queste razze sono allevate incrociandole con le razze da carne spagnole per adeguare la produzione alle attuali esigenze del mercato.

Le condizioni estreme di temperatura e pluviometria fanno sì che le razze ammesse all’IGP «Ternera de Extremadura» siano perfettamente adatte, in quanto in grado di resistere sia al freddo che al caldo nonché alla scarsità di acqua nei periodi di siccità.

L’ecosistema della dehesa, generato dall’azione dell’uomo sulla foresta mediterranea nel corso dei secoli, occupa vaste zone dell’Estremadura dove per tradizione gli allevamenti sono incentrati su un regime di tipo estensivo, mantenendo sempre un equilibrio tra specie animali (domestiche e selvatiche), ambiente naturale e intervento umano. Il concetto di allevamento estensivo è intimamente connesso allo sfruttamento di grandi superfici a pascolo da parte di un allevamento che per il suo carattere rustico si è perfettamente adattato all’ambiente. La durezza del clima e la scarsa qualità dei suoli hanno favorito lo sviluppo dell’allevamento.

I sistemi di dehesa sono caratterizzati dallo sfruttamento del pascolo ambientale da una parte del bestiame, che soddisfa con la produzione di erba la maggior parte delle esigenze energetiche degli animali. Il pascolo consente di ampliare l’offerta di risorse energetiche di questo sistema ed è costituito da una flora variata in cui abbondano specie annuali ad autosemina.

L’importanza degli alberi nelle zone di dehesa risiede nella diversità dello sfruttamento e nelle alternative produttive che lega l’ambiente alla gestione umana del sistema.

La parte alberata della dehesa è composta da due specie fondamentali: il leccio (Quercus ilex) e la sughera (Quercus suber), affiancate da altre di minore importanza come la quercia iberica (Quercus lusitanica), il castagno (Castanea sativa) e il rovere (Quercus robur). Gli alberi offrono prodotti diversi, come ghiande, germogli e lettiera fogliare che consentono il sostentamento del bestiame nei momenti di scarsità della componente erbacea.

Le specie più rappresentative che compongono la macchia sono il cisto ladanifero (Cistus ladaniferus), la ginestra dei carbonai (Sarothamnus scoparius) il cisto marino (Cistus monspeliense), e la ginestra spinosa (Genista spp.).

Secondo il tipo di suolo sottostante i pascoli possono essere classificati:

pascoli su suoli granitici,

pascoli su suoli di ardesia,

pascoli su suoli di sedimentazione terziaria e quaternaria,

pascoli di stabulazione,

altri pascoli ubicati in zone speciali: ossia quelli delle zone montane.

Si rammenta che, oltre ai pascoli, l’ecosistema della dehesa produce ghiande, cereali foraggeri (frumento, orzo, avena, segale e triticale), leguminose (ceci, fave ecc.), sughero, legna, carbone e altre risorse. Non vi sono pertanto dubbi che, nell’ambito di una comunità essenzialmente agricola come l’Estremadura, la dehesa sia un elemento di fondamentale importanza economica che genera il 45 % della produzione agricola finale.

I diversi studi effettuati (Espejo Díaz, M; García Torres, S, Características específicas y diferenciadoras de las carnes de ganado Bovino de las dehesas españolas) hanno dimostrato che i parametri qualitativi scelti in primo luogo dal consumatore aumentano considerevolmente nelle razze della dehesa.

5.2.   Specificità del prodotto

Lo studio «Características específicas y diferenciadoras de las carnes de ganado bovino de las dehesas españolas», presentato in occasione del Simposio Internacional de Caracterización de los Productos Ganaderos de la Dehesa, svoltosi a Mérida (Badajoz- España) EAAP pubblicazione n. 90 del 1998, stabilisce che le carni tutelate dall’IGP «Ternera de Extremadura» provengano dalle razze denominate «Razze della Dehesa», che presentano una qualità della carne che, attraverso le analisi sensoriali (con pannelli di degustatori allenati e consumatori) evidenzia chiaramente caratteristiche differenziate molto apprezzate.

Pertanto la carne tutelata dall’indicazione geografica protetta «Ternera de Extremadura» si definisce come un prodotto di elevata qualità per le sue caratteristiche sensoriali (tenerezza, succosità e gusto).

5.3.   Legame causale tra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP)

La convivenza delle diverse razze ha fatto sì che tutte le razze, da quelle primitive esistenti nella penisola iberica fino a quelle attuali e ai relativi incroci, siano state riconosciute come razza «Extremeña».

Così l’incrocio della «Blanca Cacereña» con il ceppo dal mantello nero ha dato luogo al «Ganado barroso cacereño» e la «Colorada extremeña» alla razza «Retinta» attuale, degnamente rappresentate ai concorsi nazionali di bestiame del 1913. La ritroviamo poi come razza «Cacereña» negli anni 1922, 1926 e 1930 (in questi ultimi due come «Paradas de Cabestros») che continua negli anni 1953, 1956 e 1959, per poi sparire e tornare nel 1975 in un’esposizione in un lotto proveniente da una mandria statale (A. Sánchez Belda, Publicaciones de Extensión Agraria, 1984).

Troviamo anche menzioni dell’aspetto gastronomico che lega il vitello alla cucina dell’Estremadura con numerose ricette: vitello arrosto alla moda di La Vera [Cocina Tradicional de la Vera di José V. Serradilla Muñoz, 1992 3a Edición 1999, Gráficas Romero de Jaraíz de la Vera (Cáceres)], involtini di vitello (La cocina día a día, Cocina extremeña di Ana María Calera, 1987 Plaza y Janes S.A), cotoletta di manzo all’estremegna (Gran Enciclopedia de la Cocina, di ABC, 1994, Ediciones Nobel SA, Madrid), o bistecca al modo di Cáceres (Cocina Extremeña, di Teclo Villalón y Pedro Plasencia, 1999 editorial Everest).

Anche nella storia del XX secolo troviamo riferimenti ai nostri allevamenti, così il 10 gennaio 1927 veniva fondata la «Sociedad Productos de la Ganadería Extremeña», per la gestione del futuro macello di Mérida, e poco tempo dopo, fino al 1930, fra i diversi prodotti con eccedenze commercializzati al di fuori della regione, nelle fiere si trovava il bestiame da carne, del quale era venduto il 62 % dell’intero peso vivo (Extremadura: la historia, Archivo Ediciones Extremeñas, S.L. 1997).

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

[Articolo 5, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 510/2006]

http://www.gobex.es/filescms/con03/uploaded_files/SectoresTematicos/Agroalimentario/Denominacionesdeorigen/IGP_TerneraDeExtremadura_PliegoCondiciones.pdf


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.

(2)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 1. Sostituito dal regolamento (UE) n. 1151/2012.

(3)  Cfr. nota 1.

(4)  Cfr. nota 2.

(5)  GU L 123 del 7.5.1981, pag. 3.