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Valutazione d'impatto del regolamento della Commissione che stabilisce orientamenti in materia di bilanciamento |
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A. Necessità di agire |
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Perché? Qual è il problema affrontato? |
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I meccanismi di bilanciamento non sono una questione puramente tecnica che assicura la stabilità del sistema, ma hanno implicazioni commerciali sostanziali che si ripercuotono sulla concorrenza. Quando i gestori dei sistemi di trasmissione (TSO) intervengono per bilanciare la domanda e l'offerta, spesso devono fare i conti con una concorrenza insufficiente di servizi di bilanciamento dovuta allo scarso numero di prestatori disponibili all'uopo. La mancanza di concorrenza trae origine dalle modalità di fissazione dei prezzi dell'energia di bilanciamento e dallo scarso uso della capacità di trasmissione transfrontaliera (ossia dalla frammentazione dei mercati del bilanciamento nazionali). Ad oggi sussistono ampie disparità nei prezzi dell'energia di bilanciamento in Europa e mancano norme efficienti che consentano di servirsi al meglio della suddetta capacità di trasmissione; i metodi attualmente praticati per attivare l'energia di bilanciamento non sfruttano pienamente il potenziale della rete e lasciano inutilizzate le capacità a disposizione; i prezzi dell'energia di bilanciamento non sempre tengono conto della scarsità o premiano la flessibilità. |
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Qual è l'obiettivo dell'iniziativa? |
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A fronte dell'aumento dell'energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare di origine eolica, e di altri cambiamenti intesi a conseguire un'economia a basso tenore di CO2, il sistema dell'energia elettrica deve essere in grado di integrare fonti di generazione più volatili e maggiormente distribuite sul territorio. L'atto di esecuzione proposto intende preservare l'equilibrio tra l'approvvigionamento e la domanda di energia elettrica al costo più basso possibile per i clienti in modo da portare a compimento l'integrazione del mercato interno dell'energia elettrica. |
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Qual è il valore aggiunto dell'azione a livello di UE? |
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Le misure proposte combattono l'uso inefficiente della rete di trasmissione elettrica europea migliorando il coordinamento, l'armonizzazione e la trasparenza dei mercati del bilanciamento, sfruttando al massimo la disponibilità di capacità di trasmissione transfrontaliera ai fini del bilanciamento e rafforzando nel contempo la sicurezza del sistema e l'integrazione dei mercati dell'energia elettrica per promuovere la concorrenza. Si conseguirà inoltre un livello minimo di armonizzazione per completare l'integrazione del mercato interno dell'energia elettrica, affidandone l'attuazione delle regole ai TSO e alle autorità nazionali di regolamentazione. |
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B. Soluzioni |
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Quali opzioni di intervento, di carattere legislativo e di altro tipo, sono state prese in considerazione? È stata preferita un'opzione? Per quale motivo? |
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I mercati del bilanciamento potrebbero funzionare meglio se si attaccassero le cause della mancanza di concorrenza dei servizi: §armonizzando la metodologia di determinazione dei prezzi dell'energia di bilanciamento e §sfruttando la capacità d trasmissione transfrontaliera per scambiare energia di bilanciamento. A tal fine sono state esaminate le opzioni riportate di seguito. §Status quo: nessuna ulteriore azione a livello UE §Opzione 1: armonizzazione della metodologia di determinazione dei prezzi dell'energia di bilanciamento oOpzione 1.A: metodologia di pagamento in base al prezzo marginale ("pay-as-cleared") oOpzione 1.B: metodologia di pagamento in base al prezzo di offerta ("pay-as-bid") §Opzione 2: Ricorso alla capacità d trasmissione transfrontaliera per scambiare energia di bilanciamento oOpzione 2.A: solo scambi transfrontalieri oOpzione 2.B: scambi transfrontalieri e nazionali oOpzione 2.C (abbandonata): obbligare gli enti regionali regolamentati a svolgere mansioni di gestori del bilanciamento sovranazionali Dall'esame è emerso che l'opzione 1.A è il presupposto per il ricorso alle subopzioni dell'opzione 2 e che quindi l'una e le altre sono complementari. L'opzione 2.C, pur accreditata dei più ampi benefici, non trova attualmente base giuridica adatta nel "terzo pacchetto Energia" e si è quindi deciso di abbandonarla. Stando all'esame, l'opzione 2.B abbinata all'opzione 1.A è la scelta migliore per conseguire gli obiettivi della proposta: presuppone una metodologia "pay-as-cleared" (fissazione dei prezzi marginali) per l'energia di bilanciamento, la standardizzazione dei prodotti di bilanciamento e l'istituzione di piattaforme di bilanciamento a livello europeo per agevolare il coordinamento dei processi operativi tra i gestori dei sistemi di trasmissione. Il coordinamento si basa comunque sul concetto delle competenze locali all'interno delle singole zone di bilanciamento, che consistono di una o più aree di controllo ma non coprono necessariamente più di uno Stato membro. L'approccio è quindi compatibile con i principi di sicurezza operativa attualmente in vigore. |
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Quali sono i sostenitori delle varie opzioni? |
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La maggior parte dei portatori d'interesse è favorevole alla metodologia "pay-as-cleared" insieme ad un regolamento cogente sugli scambi transfrontalieri e nazionali di energia di bilanciamento. Nel marzo 2016 al Forum di Firenze si è sottolineata l'importanza dei mercati del bilanciamento ai fini dell'integrazione e del corretto funzionamento del mercato interno dell'energia; in quell'occasione la Commissione è stata esortata a presentare rapidamente agli Stati membri il regolamento che stabilisce orientamenti in materia di bilanciamento. |
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C. Impatto dell'opzione preferita |
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Quali sono i vantaggi dell'opzione preferita (se ne esiste una, altrimenti delle opzioni principali)? |
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L'opzione 2.B abbinata all'opzione 1.A può apportare benefici significativi in termini sociali grazie all'uso più efficiente dell'infrastruttura europea di trasmissione dell'energia elettrica e, di conseguenza, maggiore liquidità e concorrenza. Le misure proposte contribuiranno a convogliare gli investimenti nella generazione di energia laddove risultano più efficienti, e a ridurre la necessità d'investire nell'ampliamento della rete o in capacità di riserva per energie intermittenti. Nell'opzione 2.B i TSO hanno la possibilità non solo di compensare i rispettivi sbilanciamenti, ma anche di scambiare prodotti di bilanciamento standard, con conseguente uso più efficiente delle risorse: le unità disponibili più costose sono usate per la regolazione a scendere, mentre quelle più a buon mercato possono fornire regolazione a salire. L'effetto combinato della compensazione degli sbilanciamenti e degli scambi transfrontalieri dell'energia di bilanciamento apporta un risparmio di circa 479 milioni di EUR l'anno rispetto allo status quo; solo l'opzione 2.C riesce a riunire quasi tutti i benefici suddetti, l'opzione 2.A si ferma prima. |
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Quali sono i costi dell'opzione preferita (se ne esiste una, altrimenti delle opzioni principali)? |
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I costi totali dell'opzione 2.B abbinata all'opzione 1.A sono associati a due aspetti fondamentali. La prima serie di costi riguarda lo sviluppo di un sistema di controllo tecnico comune, di un processo di regolamento delle partite economiche e di un sistema di compensazione dello sbilanciamento. La seconda serie di costi riguarda l'istituzione di piattaforme di bilanciamento a livello europeo, con disposizioni sul processo di compensazione (clearing), gli algoritmi, il vettoriamento, la manutenzione e il sostegno. A carico dell'opzione 2.B si prevedono importi situati tra 76,1 e 96,4 milioni di EUR per costi di sviluppo, e tra 1,8 e 4,6 milioni di EUR per costi supplementari d'esercizio annuali. Potrebbero aggiungersi alcuni costi per i portatori d'interessi dovuti al cambio di alcune procedure di bilanciamento nel nuovo sistema, ma anche risparmi, dovuti al maggior numero di prodotti e servizi armonizzati a livello europeo. |
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Quali sono gli impatti sulle PMI e sulla competitività? |
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Il regolamento agevola la partecipazione delle fonti di energia rinnovabili e della gestione della domanda ai mercati del bilanciamento. Si prevede in futuro un forte aumento della competitività del comparto tecnologico dell'UE, ad esempio nell'industria elettrica ed elettronica, composta soprattutto di piccole e medie imprese. |
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L'impatto sui bilanci e sulle amministrazioni nazionali sarà considerevole? |
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Il regolamento intende migliorare il coordinamento tra TSO, grazie a norme più trasparenti e armonizzate, in modo da ridurre e semplificare la partecipazione ai mercati del bilanciamento. |
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Sono previsti altri impatti significativi? |
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No. |
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Proporzionalità |
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L'opzione 2.B abbinata all'opzione 1.A raggiunge un equilibrio in quanto migliora la competitività globale, l'efficienza e l'affidabilità dei mercati dell'energia elettrica e consente la transizione verso una produzione di energia elettrica a basso tenore di CO2 , da un lato, e dall'altro promuove la cooperazione europea lasciando margini di attuazione nazionale. |
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D. Tappe successive |
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Quando saranno riesaminate le misure proposte? |
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Il regolamento contiene precise disposizioni di monitoraggio della riuscita della misure proposte in seguito al quale, anche alla luce dell'ulteriore evoluzione dei mercati dell'energia elettrica e dell'istituzione di piattaforme di bilanciamento a livello europeo, la Commissione può decidere di modificare il regolamento in questione. Il regolamento (CE) n. 714/2009 prevede esplicitamente il diritto dei portatori d'interesse di proporre modifiche. |