5.10.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 361/19


Parere del Comitato europeo delle regioni — Rafforzare l’identità europea grazie all’istruzione e alla cultura

(2018/C 361/05)

Relatrice:

Tanya HRISTOVA (BG/PPE), sindaco di Gabrovo

Testi di riferimento

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Rafforzare l’identità europea grazie all’istruzione e alla cultura — Il contributo della Commissione europea alla riunione dei leader di Göteborg che si svolgerà il 17 novembre 2017

COM(2017) 673 final

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

COM(2018) 23 final

I.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 2

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

(2)

Ispirata da tali valori, l’Unione è riuscita a riunire paesi, comunità e persone in un progetto politico unico, permettendo all’Europa di vivere il più lungo periodo di pace della sua storia che, a sua volta, ha portato alla stabilità sociale e alla prosperità economica. L’adozione da parte degli Stati membri dei valori sanciti nel trattato crea un terreno comune che costituisce l’elemento distintivo del modo di vivere e dell’identità europei e che conferisce all’Unione il suo ruolo sulla scena mondiale.

(2)

Ispirata da tali valori, l’Unione è riuscita a riunire paesi, regioni, città, zone rurali, comunità e persone in un progetto politico unico, permettendo all’Europa di vivere il più lungo periodo di pace della sua storia che, a sua volta, ha portato alla stabilità sociale e alla prosperità economica. L’adozione da parte degli Stati membri dei valori sanciti nel trattato crea un terreno comune che costituisce l’elemento distintivo del modo di vivere e dell’identità europei e che conferisce all’Unione il suo ruolo sulla scena mondiale.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 2

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 3

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

(3)

L’Unione e i suoi Stati membri sono confrontati a varie sfide quali il populismo, la xenofobia, il nazionalismo divisivo, la discriminazione, il diffondersi di notizie false e disinformazione, la radicalizzazione. Questi fenomeni potrebbero costituire una grave minaccia per le fondamenta delle nostre democrazie, compromettere la fiducia nello stato di diritto e nelle istituzioni democratiche e ostacolare un senso comune di appartenenza all’interno e tra le nostre società europee.

(3)

L’Unione, i suoi Stati membri e gli enti locali e regionali sono confrontati a varie sfide quali il populismo, la xenofobia, il nazionalismo divisivo, la discriminazione, il diffondersi di notizie false e disinformazione, la radicalizzazione. Questi fenomeni potrebbero costituire una grave minaccia per le fondamenta delle nostre democrazie a tutti i livelli di governo , compromettere la fiducia nello stato di diritto e nelle istituzioni democratiche e ostacolare un senso comune di appartenenza all’interno e tra le nostre società europee.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 3

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 4

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

 

(5)

Data la loro prossimità ai cittadini, ossia il fatto di essere percepiti come il livello di governo ad essi più vicino sul territorio, gli enti locali e regionali hanno un ruolo cruciale da svolgere nelle politiche in materia di istruzione e cultura. Tali enti devono quindi continuare a svolgere un ruolo centrale nell’attuazione e nell’adeguamento delle misure e delle riforme proposte, nonché essere associati al processo decisionale fin dalle prime fasi, in modo da garantirne un esito efficiente ed efficace e far sì che il valore aggiunto delle politiche dell’UE in materia di istruzione e cultura venga effettivamente avvertito sul terreno.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 4

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 12

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

 

(13)

In quest’ottica, merita inoltre sottolineare che, nel progettare le riforme dei sistemi di istruzione e di formazione, è essenziale considerare le disparità regionali e le conseguenze economiche e sociali prodotte nell’UE dalle carenze di competenze e dagli squilibri tra domanda e offerta di queste ultime.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 5

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 13

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

(13)

Alla luce di quanto precede, è essenziale che gli Stati membri intensifichino i loro sforzi per continuare ad attuare tutti gli obiettivi della dichiarazione di Parigi del 2015. È particolarmente importante continuare a promuovere i valori comuni come vettori di coesione e inclusione, favorire l’attuazione di ambienti di apprendimento partecipativi a tutti i livelli di istruzione, migliorare la formazione degli insegnanti in materia di cittadinanza e di diversità e promuovere l’alfabetizzazione mediatica e la capacità di pensiero critico di tutti i discenti.

(13)

Alla luce di quanto precede, è essenziale che gli Stati membri intensifichino i loro sforzi per continuare ad attuare tutti gli obiettivi della dichiarazione di Parigi del 2015 e dotino gli enti locali e regionali degli strumenti necessari per garantire un’attuazione efficiente sul territorio . È particolarmente importante continuare a promuovere i valori comuni come vettori di coesione e inclusione, favorire l’attuazione di ambienti di apprendimento partecipativi a tutti i livelli d’istruzione, migliorare la formazione degli insegnanti in materia di cittadinanza e di diversità e promuovere l’alfabetizzazione mediatica e la capacità di pensiero critico di tutti i discenti.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 6

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Considerando 15

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

(15)

Il programma Erasmus+ dimostra che la mobilità e i contatti transfrontalieri sono le modalità più efficaci per sperimentare l’identità europea. È fondamentale che tutte le categorie di discenti beneficino allo stesso modo delle opportunità offerte dal programma, in particolare attraverso scambi scolastici tra gli Stati membri. La mobilità virtuale, specialmente attraverso la rete e-Twinning, è un ottimo strumento per attivare il contatto tra studenti e sarà usato su più ampia scala nei prossimi anni, anche in combinazione con la mobilità fisica.

(15)

Il programma Erasmus+ dimostra che la mobilità e i contatti transfrontalieri sono le modalità più efficaci per sperimentare l’identità europea. È fondamentale che tutte le categorie di discenti beneficino allo stesso modo delle opportunità offerte dal programma, in particolare attraverso scambi scolastici tra gli Stati membri e all’interno di essi . La mobilità virtuale, specialmente attraverso la rete e-Twinning, è un ottimo strumento per attivare il contatto tra alunni e tra studenti e sarà usato su più ampia scala nei prossimi anni, anche in combinazione con la mobilità fisica. In quest’ottica, è opportuno introdurre nuove possibilità di mobilità culturale e ampliare il campo di applicazione di quelle esistenti;

Motivazione

Evidente.

Emendamento 7

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 2

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

 

3.     avvalersi della prossimità degli enti locali e regionali ai cittadini europei e del fatto che questi enti sono nella posizione migliore per analizzare in modo strategico le esigenze specifiche dei diversi gruppi culturali presenti sul loro territorio, dare una risposta a tali esigenze, gettare le basi di un efficace dialogo interculturale e promuovere valori comuni;

Motivazione

Evidente.

Emendamento 8

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 4

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Offerta di un’istruzione inclusiva

Offerta di un’istruzione inclusiva

4.   promuovere un’istruzione inclusiva per tutti i discenti, in particolare:

4.   promuovere un’istruzione inclusiva per tutti i discenti, in particolare:

a)

coinvolgendo tutti gli alunni in un’istruzione di qualità sin dalla prima infanzia;

a)

coinvolgendo tutti gli alunni in un’istruzione di qualità sin dalla prima infanzia e garantendo le pari opportunità e la parità di accesso a un’istruzione di qualità a tutti gli studenti inclusi quelli che appartengono a una minoranza linguistica, religiosa, etnica o di altro genere ;

b)

fornendo il sostegno necessario in base ai loro bisogni ad alunni e studenti, compresi quelli provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, da un contesto migratorio, quelli con bisogni educativi speciali e quelli più brillanti ;

b)

fornendo il sostegno e l’accompagnamento necessari in base ai loro bisogni all’insieme degli alunni e studenti, compresi quelli provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, da un contesto migratorio, i rifugiati che aspirino a integrarsi come cittadini nell’Unione europea, quelli con bisogni educativi speciali e quelli che conseguono i risultati migliori ;

c)

favorendo la transizione tra i vari livelli di istruzione e permettendo di fornire un orientamento scolastico e professionale adeguato;

c)

affrontando le esigenze specifiche dei discenti di regioni dell’UE con caratteristiche geografiche e demografiche problematiche, compresi quelli provenienti dalle regioni ultraperiferiche ;

 

d)

favorendo la transizione tra i vari livelli di istruzione e permettendo di fornire un orientamento scolastico e professionale adeguato , nonché un processo di accompagnamento e opportunità di formazione lungo tutto l’arco della vita per l’insieme dei discenti ;

 

e)

fornendo il necessario sostegno a un ruolo più incisivo dello studio delle lingue già nei programmi didattici delle primarie, non solo perché l’apprendimento delle lingue è considerato più fruttuoso in giovane età, ma anche perché l’inadeguatezza delle competenze linguistiche è ritenuta uno dei principali ostacoli alla libera circolazione delle persone e alla creazione di una forza lavoro in linea con le esigenze dell’economia europea;

 

f)

permettendo ai giovani di acquisire e sviluppare competenze aggiuntive attraverso l’apprendimento formale e non formale, in quanto ciò non solo accresce la loro occupabilità, garantendo una migliore rispondenza delle competenze acquisite alle esigenze del mercato del lavoro, ma consente loro anche di contribuire in modo più attivo ai progetti di solidarietà e di definire il futuro dell’Europa  (1) ;

Motivazione

Mettere maggiormente l’accento, per certi aspetti, sulle esigenze educative specifiche e sulle pari opportunità, aggiungendo la dimensione dell’accompagnamento e della formazione lungo tutto l’arco della vita, dato che l’istruzione non dovrebbe essere limitata a un’età specifica dei discenti.

Emendamento 9

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 6

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Promozione di una dimensione europea dell’insegnamento

Promozione di una dimensione europea dell’insegnamento

6.   promuovere una dimensione europea dell’insegnamento incoraggiando:

6.   promuovere una dimensione europea dell’insegnamento incoraggiando:

a)

la comprensione del contesto europeo e del patrimonio comune e la consapevolezza della diversità degli Stati membri dell’Unione;

a)

la comprensione del contesto europeo e del patrimonio comune e la consapevolezza della diversità degli Stati membri dell’Unione , anche per quanto attiene al ricco tessuto delle strutture subnazionali, sì da promuovere la comprensione di un comune patrimonio culturale europeo ;

b)

la comprensione delle origini e del funzionamento dell’Unione;

b)

la comprensione delle origini e del funzionamento dell’Unione , compresi i propri diritti in quanto cittadini europei ;

c)

la partecipazione degli studenti e degli insegnanti alla rete e-Twinning e alla mobilità transfrontaliera, in particolare per le scuole;

c)

la partecipazione degli studenti e degli insegnanti alla rete e-Twinning e alla mobilità transfrontaliera, in particolare per le scuole;

d)

i progetti sul campo per sensibilizzare i centri di istruzione all’Unione europea, in particolare attraverso un’interazione diretta con i giovani;

d)

i progetti sul campo per sensibilizzare i centri di istruzione all’Unione europea, in particolare attraverso un’interazione diretta con i giovani a livello locale e regionale, in quanto si tratta del livello di governo a loro più vicino ;

 

e)

l’attitudine all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, che comprende anche ma non soltanto l’istruzione degli adulti, promuove una mentalità tesa a una costante ricerca e il perseguimento della conoscenza e dell’eccellenza, può essere coltivata fin dall’istruzione primaria (o persino prescolare) e dovrebbe essere parte integrante di tutte le fasi dell’istruzione;

 

f)

una maggiore attenzione a temi attinenti alla digitalizzazione della società europea, al fine di familiarizzare gli studenti con i concetti di programmazione e introdurre competenze nel campo della sicurezza informatica e dell’alfabetizzazione mediatica;

 

g)

il proposito di offrire a ogni studente d’Europa almeno un’esperienza imprenditoriale, affinché l’istruzione formale e informale dia maggiore spazio alle pratiche di apprendimento imprenditoriali o basate su progetti e sull’indagine ;

Motivazione

L’eterogeneità delle strutture subnazionali degli Stati membri dell’UE è un elemento essenziale del patrimonio culturale e politico dell’Unione e un punto di riferimento cruciale per sviluppare una cittadinanza attiva basata sui diritti di cittadinanza dell’UE.

Emendamento 10

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 7

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Sostegno agli insegnanti e all’insegnamento

Sostegno agli insegnanti e all’insegnamento

7.   mettere gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale accademico nelle condizioni di promuovere i valori comuni e offrire un’istruzione inclusiva, attraverso:

7.   mettere gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale accademico nelle condizioni di promuovere i valori comuni e offrire un’istruzione inclusiva, attraverso:

a)

misure di potenziamento del ruolo degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e del personale accademico, aiutandoli a trasmettere i valori comuni e a promuovere la cittadinanza attiva in parallelo a un senso di appartenenza e rispondendo ai vari bisogni dei discenti; e

a)

misure di potenziamento del ruolo degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e del personale accademico, aiutandoli a trasmettere i valori comuni e a promuovere la cittadinanza attiva in parallelo a un senso di appartenenza e rispondendo ai vari bisogni dei discenti;

b)

promozione di scambi e programmi di apprendimento tra pari nonché dell’orientamento e del tutoraggio per gli insegnanti e il personale accademico;

b)

la promozione di scambi di buone pratiche e programmi di apprendimento tra pari, dell’orientamento e del tutoraggio per gli insegnanti e il personale accademico e della mobilità attraverso il programma Erasmus+  (1); e

c)

la promozione di misure volte a facilitare gli scambi tra gli insegnanti e i genitori/educatori al fine di rafforzare i collegamenti tra la scuola e la famiglia o l’ambiente domestico e di promuovere un dialogo permanente, essenziale per un’efficace integrazione dei discenti nell’ambiente scolastico e per la loro socializzazione in generale.

Motivazione

Emendamento 11

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 11

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

 

12.     assicurarsi di dotare delle infrastrutture a banda larga ad alta velocità e delle attrezzature digitali necessarie tutte le istituzioni pubbliche, le scuole e gli istituti d’istruzione dell’UE, e in particolare quelli situati in zone svantaggiate sul piano geografico, demografico e sociale, al fine di evitare l’allargarsi dei divari educativi e culturali nell’era digitale;

Motivazione

Evidente.

Emendamento 12

Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento

Punto 15

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

15.   esaminare e valutare le iniziative prese a seguito della presente raccomandazione, in particolare attraverso il quadro ET 2020, tra cui la relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione.

15.   esaminare e valutare una volta all’anno, nel quadro del processo del semestre europeo , le iniziative prese a seguito della presente raccomandazione, anche attraverso il quadro ET 2020, tra cui la relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione.

Motivazione

Il fatto di inserire questa dimensione nel processo del semestre europeo dovrebbe consentire un monitoraggio e una valutazione efficaci dei progressi compiuti in questo campo.

II.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

Osservazioni generali

1.

sostiene l’idea generale di uno Spazio europeo dell’istruzione, e condivide il giudizio secondo cui l’istruzione e la cultura sono fattori importanti per rendere l’Europa più resiliente in un contesto caratterizzato dall’accelerazione della globalizzazione e dalle attuali tendenze geopolitiche;

2.

conviene inoltre sulla necessità di promuovere il sostegno del nucleo di valori fondamentali che sono alla base dell’Unione europea e che tutti i suoi Stati membri hanno sottoscritto all’atto dell’adesione all’UE; e in quest’ottica sottolinea l’importanza dell’impegno costante e condiviso a difendere tali valori in quanto componenti essenziali dell’identità europea, che implica una cittadinanza europea attiva radicata nella diversità delle culture;

3.

sottolinea che l’istruzione e la cultura hanno un ampio impatto su tutti i settori della vita, e in particolare sul rafforzamento della società, e sono quindi strumenti essenziali per realizzare una maggiore integrazione culturale tra gli europei, favorendo, inoltre, l’inclusione sociale; osserva che l’educazione alla cittadinanza assume un rilievo fondamentale in tal senso, e sottolinea che le azioni di sensibilizzazione del grande pubblico riguardo alla cittadinanza europea dovrebbero essere rivolte principalmente ai giovani (1);

4.

sottolinea che la responsabilità principale per le politiche in materia di istruzione e cultura spetta agli Stati membri e ai loro enti regionali e locali, e che l’azione dell’UE, a norma dell’articolo 6 del TFUE, deve solo sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri e promuovere iniziative di cooperazione regionale e territoriale in questi ambiti. Evidenzia che le iniziative dell’UE in questo settore devono essere pienamente giustificate dal punto di vista della sussidiarietà e della proporzionalità;

5.

mette in rilievo il ruolo della cultura come fattore determinante per plasmare l’identità, e sottolinea quindi la necessità di rafforzare l’identità europea attraverso la cultura ai fini del sostegno alla legittimazione delle strutture democratiche a livello dell’UE; pertanto sostiene azioni di conoscenza reciproca e di diffusione tra gli europei del valore intrinseco dell’espressione artistica e culturale, allo scopo di rafforzare gli elementi culturali comuni della nostra identità europea;

6.

fa osservare che gli enti locali e regionali, grazie alla loro prossimità ai cittadini europei, sono soggetti primari delle politiche in materia di istruzione e cultura, e ribadisce che essi continuano ad avere un ruolo centrale nell’attuazione e nell’adeguamento delle misure e delle riforme proposte;

7.

ritiene che, nella sua forma attuale, la misura proposta non sollevi questioni di sussidiarietà, e sottolinea l’importanza di far valere il principio di proporzionalità per garantire che non vengano generati nuovi oneri finanziari o amministrativi, ferma restando la necessità di garantire, nel prossimo QFP, un robusto sostegno finanziario alle politiche e ai programmi riguardanti l’istruzione e il patrimonio culturale.

Agenda europea

8.

riconosce l’importanza degli sviluppi fondamentali elencati, sottolinea che essi non sono indipendenti e chiede che venga svolto uno studio sui modi in cui sono interdipendenti;

9.

nella conoscenza e nella diffusione del progetto di integrazione europea si deve porre l’accento sull’importanza della rete Europe Direct, tra i cui obiettivi si annoverano la diffusione delle informazioni sugli elementi relativi a questo progetto fra i cittadini dell’Unione;

10.

è assolutamente favorevole a che, nel pilastro europeo dei diritti sociali, sia sancito un diritto all’istruzione e alla formazione inteso come diritto sociale e diritto umano fondamentale (2).

Identità europea e consapevolezza del patrimonio culturale

11.

sottolinea l’importanza dei valori dell’UE sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà) al fine di realizzare il bene comune; invoca pertanto una più forte inclusività, un maggiore rispetto per il patrimonio spirituale e morale dei popoli europei e una maggiore valorizzazione delle iniziative che promuovono una migliore convivenza;

12.

ribadisce l’importanza di prestare attenzione e destinare risorse agli aspetti della conoscenza e della diffusione della cultura, della storia e dell’identità europea. A tale riguardo, si propone di estendere il programma «Europa per i cittadini» per permettere a un maggior numero di iniziative a questo titolo di essere ammissibili al sostegno;

13.

mette in risalto l’importanza della partecipazione dei cittadini all’azione politica dell’UE; come già indicato nella relazione intitolata Reaching out to EU Citizens: a new opportunity, sottolinea il ruolo essenziale del concetto di comunità, che abbraccia i contesti locali, regionali, nazionali e internazionali nei quali i cittadini vivono e creano spazi pubblici comuni in cui poter agire insieme sulla base di valori condivisi (3). Pertanto l’identità e i valori comuni europei dovrebbero integrare il senso di appartenenza già esistente a livello regionale e nazionale, al fine di promuovere una cittadinanza multilivello, come previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e dall’articolo 2 del trattato di Lisbona;

14.

ribadisce l’importanza dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 nel promuovere la consapevolezza culturale e il ruolo della cultura nel rafforzamento dell’identità europea e nella promozione dell’inclusione;

15.

esorta a impegnarsi più a fondo con gli Stati membri, nonché con le loro regioni e le loro città, per elaborare una visione europea e promuovere una maggiore visibilità dei progetti e delle iniziative dell’UE, visibilità oggi compromessa dalla diffusa tendenza ad attribuire i successi dell’UE agli Stati membri e a imputare a Bruxelles i suoi fallimenti, come sottolineato dal presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2016;

16.

chiede misure ad hoc per preservare, sviluppare e divulgare le arti e i mestieri tradizionali, la storia e il patrimonio vivente dell’Europa, nonché altre iniziative e attività culturali e artistiche che sono parte della cultura della società contemporanea europea e che promuovono un’identità comune, grazie al loro carattere interattivo che favorisce l’apprendimento attraverso la pratica e l’impegno culturale;

17.

auspica pertanto che l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 venga incluso tra le iniziative strategiche volte a sostenere lo sviluppo culturale regionale, la conoscenza reciproca e l’apertura di nuove opportunità per il turismo culturale sostenibile. Tali iniziative potrebbero essere finanziate attraverso il programma Europa creativa, sostenendo così la diffusione del patrimonio culturale europeo anche oltre il 2018;

18.

chiede di mettere il marchio del patrimonio europeo al servizio di questa iniziativa di rafforzamento dell’identità europea, rendendo più stretti i suoi legami con le regioni, precisando le procedure per la selezione di nuovi siti che aspirino a ottenerlo, promuovendone la divulgazione e dotandolo di misure efficaci di diffusione;

19.

suggerisce di introdurre nuove opportunità di mobilità culturale per tutte le regioni, compresi i territori più lontani, quali le regioni ultraperiferiche e insulari, e di ampliare il campo di applicazione di quelle attuali;

20.

sottolinea che gli enti locali e regionali sono nella posizione migliore per analizzare in modo strategico le esigenze specifiche dei diversi gruppi di cittadini presenti sul loro territorio, dare una risposta a tali esigenze, gettare le basi di un efficace dialogo interculturale, rafforzare la conoscenza e favorire l’accesso della cittadinanza alla comune cultura europea;

21.

segnala l’importanza di prevedere nuovi usi e applicazioni per il patrimonio culturale, lo sviluppo delle industrie culturali e creative, oltre che la formazione e la specializzazione dei futuri professionisti del settore culturale;

22.

evidenzia il ruolo della cultura quale mezzo per avvicinare i popoli, consentendo loro di stabilire legami culturali e linguistici. Essa è anche uno strumento per promuovere il dialogo politico ed economico, dato che favorisce la comprensione reciproca e genera fiducia, interesse e rispetto tra gli Stati;

23.

sottolinea l’importanza di trasmettere la cultura europea e i valori che ne derivano ai giovani europei.

Istruzione

24.

sottolinea che la digitalizzazione della società europea, anche nel settore dell’istruzione, potrebbe risultare in questo momento lo sforzo dell’UE più atto a suscitare cambiamenti. Si tratta di un processo graduale e multidimensionale, che deve sviluppare non solo l’esperienza in classe degli studenti di tutte le età, ma anche la comunicazione, la valutazione, la gestione e l’amministrazione, la raccolta e l’analisi di dati in tutte le fasi dell’istruzione;

25.

richiama l’attenzione sugli effetti dell’uso improprio delle risorse digitali, che, nelle mani di forze antidemocratiche, possono diventare un pericoloso strumento di propaganda; accoglie pertanto con favore la comunicazione della Commissione europea Contrastare la disinformazione online: un approccio europeo (4), che riflette complessivamente i quattro principi: trasparenza, integrità, partecipazione e collaborazione, individuati nel rapporto Reaching out to EU Citizens: A New Opportunity (5);

26.

è preoccupato per il fatto che, come avverte la Commissione, «troppe scuole non hanno ancora accesso alla connessione a banda larga ultraveloce e ad apparecchiature digitali». A ciò si aggiunge che molte di queste scuole si trovano in regioni con problemi demografici, geografici e sociali, tra cui le regioni insulari, remote e ultraperiferiche, e in assenza di misure tempestive i divari in materia di formazione sono destinati ad ampliarsi piuttosto che a ridursi;

27.

richiama l’attenzione sul fatto che la digitalizzazione crea ulteriori requisiti per gli insegnanti in termini di capacità e competenze, e che le parti interessate devono preparare per tempo e adeguatamente il personale docente nell’ambito della formazione iniziale e continua e del perfezionamento professionale; al contempo sottolinea che essa potrebbe aprire nuove opportunità di adottare metodi d’insegnamento innovativi e forme innovative di interazione didattica;

28.

segnala inoltre che l’aumento della digitalizzazione accresce anche la vulnerabilità ad eventuali minacce informatiche e l’impatto di queste, e che tale situazione è resa ancora più grave dalla delicatezza e dal carattere privato dei dati che le scuole raccolgono e utilizzano;

29.

raccomanda con forza, in riferimento al punto che precede, che il software per uso didattico, e qualsiasi software o banca dati in uso negli istituti di istruzione, siano realizzati secondo criteri di «sicurezza sin dalla progettazione»; osserva inoltre che occorrerebbe introdurre politiche trasparenti per la raccolta e la conservazione dei dati personali;

30.

nella convinzione che gli atteggiamenti iniziali, i valori e l’identità si formino in larga misura nella famiglia e nel più ampio ambito domestico in generale, invita ad adottare misure per collaborare attivamente con i genitori, rafforzando i collegamenti tra i genitori e la scuola e, in generale, un approccio scolastico globale e integrato;

31.

fa osservare che la mancanza di competenze linguistiche rappresenta un serio ostacolo alle iniziative in materia di libera circolazione dei lavoratori e sottolinea che l’apprendimento permanente e i programmi di formazione iniziale e di apprendimento continuo delle lingue consentono alla forza lavoro e ai professionisti dell’Unione europea di corrispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro;

32.

ricorda che lo studio delle lingue è considerato molto più fruttuoso in giovane età, e invita a dedicargli maggior spazio nei programmi didattici delle primarie;

33.

suggerisce che il livello di governo competente per l’elaborazione dei programmi didattici delle scuole ponga maggiormente l’accento sugli aspetti culturali ed etnografici della storia che integrino un’analisi critica e filosofica dei valori universali nell’ambito della diversità, e vi includa una sezione dedicata all’Unione europea, in cui sia messo in risalto il ruolo che i diritti umani, l’ideale di cittadinanza e il cosmopolitismo rivestono nella sua conformazione; suggerisce pertanto di continuare a collaborare con gli operatori culturali a livello locale, ad esempio nell’elaborazione di un programma di educazione culturale a supporto del lavoro relativo ai programmi didattici della scuola, e nella creazione di un percorso culturale che presenti l’offerta culturale e artistica locale;

34.

chiede inoltre che venga dato maggiore rilievo alle tematiche inerenti alla digitalizzazione della società, affinché gli studenti prendano confidenza con i concetti della programmazione e acquisiscano competenze, non solo strumentali, ma anche etiche, critiche e analitiche, in materia di sicurezza informatica, reti sociali e alfabetizzazione mediatica;

35.

esprime sostegno per il proposito di offrire a ogni studente o apprendista d’Europa almeno un’esperienza imprenditoriale, possibilmente in un altro paese dell’UE, e raccomanda che l’istruzione formale e informale, così come le imprese, le associazioni, le fondazioni e qualsiasi tipo di struttura privata o pubblica, diano maggiore spazio alle pratiche di apprendimento imprenditoriali o basate su progetti e sull’indagine, stimolando lo spirito imprenditoriale e creativo. Chiede pertanto di intensificare la cooperazione tra le scuole, il settore privato e le entità del terzo settore, nonché di elaborare programmi educativi volti a far corrispondere le competenze acquisite dagli studenti alle esigenze del mercato del lavoro;

36.

sostiene le misure volte a garantire pari opportunità a tutti gli studenti e gli apprendisti e a ridurre le disuguaglianze e, per rendere più efficaci le iniziative europee in materia, raccomanda di eseguire ricerche approfondite sulle cause di tali disuguaglianze;

37.

raccomanda espressamente di precisare che la frase «superare il concetto di pari opportunità» andrebbe intesa nel senso di «offrire opportunità eque», per garantire l’inclusione, cosa che richiede un’azione risoluta. Tale azione non può limitarsi ad affrontare gli effetti della disuguaglianza, della sottorappresentanza e dell’esclusione riequilibrando le opportunità di istruzione. Le autorità dovrebbero invece mirare nei loro interventi a risolvere le cause profonde e ad aiutare i cittadini e le comunità interessate a rimediare a tali fattori. Gli enti locali e regionali, essendo i livelli di governo più vicini ai cittadini europei, dovrebbero poter configurare e attuare tali misure in base alle esigenze specifiche delle comunità locali;

38.

sottolinea che nel progettare le riforme dei sistemi di istruzione e di formazione è essenziale considerare le disparità regionali, gettare basi comuni nei sistemi di istruzione dei paesi dell’Unione ed evitare così le conseguenze economiche e sociali prodotte nell’UE dalle carenze di competenze e dagli squilibri tra domanda e offerta di competenze. Inoltre fa notare che, per ristabilire il contatto con le organizzazioni di base, l’UE deve riconoscere e valorizzare appieno le competenze dei rappresentanti della società civile (6);

39.

ribadisce l’importanza di istituire un quadro comune per il riconoscimento dell’istruzione informale e non formale, onde agevolare l’adozione di procedure nazionali al riguardo;

40.

sostiene con decisione un rafforzamento del programma Erasmus+ con l’obiettivo di raddoppiare da qui al 2025 il numero dei partecipanti, coinvolgere i discenti provenienti da contesti svantaggiati ed espandere il programma in direzione dell’apprendimento permanente e della mobilità degli educatori, al fine di garantire la mobilità di tutti gli studenti a parità di condizioni, indipendentemente dal loro luogo di residenza, compresi quelli che provengono dalle regioni remote, insulari e ultraperiferiche;

41.

raccomanda che, per contrastare le campagne di disinformazione e le dilaganti false notizie, le istituzioni europee siano messe in condizione sia di reagirvi in tempi brevi che di fornire in maniera proattiva dati pertinenti e completi. Migliori meccanismi di risposta alle istanze e alle preoccupazioni dei cittadini possono essere attuati anche con l’ausilio delle moderne tecnologie della rete;

42.

fa notare che, per garantire parità di accesso alle risorse di Erasmus+, bisogna che tutti i cittadini europei abbiano uguale accesso all’informazione e al sostegno. Occorre quindi adottare misure specifiche per raggiungere i discenti che provengono da contesti svantaggiati. Dare agli enti locali e regionali la possibilità di aiutare i cittadini e le organizzazioni del loro territorio a partecipare a tale programma può contribuire ad ampliare il novero dei suoi beneficiari in maniera sostenibile ed efficiente;

43.

è favorevole ad attività volte ad accrescere la capacità amministrativa degli uffici Erasmus+ esistenti, ad esempio ai fini di scambi di personale di breve durata, delle giornate di informazione amministrativa e delle altre misure necessarie, per ridurre il divario di competenze nella gestione di tale programma tra i diversi istituti di istruzione, che a sua volta comporta disparità di opportunità per i rispettivi studenti;

44.

propone di includere nel programma Erasmus + attività legate alla scienza dei cittadini e al relativo pensiero filosofico, data la loro pertinenza per l’apprendimento permanente, la loro capacità di sviluppare efficaci modelli di ruolo inter pares e la loro importanza per la promozione delle scienze umane e sociali e delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica);

45.

osserva che l’apprendimento permanente comprende l’istruzione degli adulti, ma non equivale a essa. L’istruzione per adulti risponde alle esigenze d’istruzione derivanti dalle mutazioni del mondo del lavoro per una crescente popolazione adulta, e fornisce altre competenze sociali e conoscenze nel contesto dell’apprendimento permanente. Essa dipende da un atteggiamento di indagine continua e di ricerca della conoscenza e dell’eccellenza, che può essere coltivato fin dall’istruzione primaria (o prescolare) e dovrebbe essere integrato in tutte le fasi dell’istruzione;

46.

è consapevole del fatto che la promozione del programma Erasmus+ richiederà dei finanziamenti ambiziosi e una semplificazione delle procedure per conseguire gli obiettivi del programma; riconosce che il Regno Unito è attualmente uno dei principali partecipanti a tale programma, e chiede pertanto che i negoziati in corso consentano alle regioni e agli enti locali del Regno Unito di continuare a partecipare ai programmi di cooperazione europea dopo il 2020, al pari di quanto fanno già altri paesi non appartenenti all’UE;

47.

sostiene decisamente misure prioritarie volte a creare sistemi di istruzione superiore inclusivi e connessi, e chiede che sia riservata un’attenzione particolare alle università periferiche e ultraperiferiche e alla cooperazione transfrontaliera. Il presupposto di base dovrebbe essere la convinzione che nessuna università è periferica e che tutte le università sono o dovrebbero essere anche regionali.

Politiche fondamentali

48.

accoglie in linea generale con favore le proposte avanzate dalla Commissione e sottolinea che è importante coinvolgere e ascoltare tutta la società europea, e in particolare i giovani al momento di progettare le riforme delle politiche in materia di istruzione e cultura;

49.

avverte che il rafforzamento della dimensione europea dei programmi di Euronews costituisce un passo nella giusta direzione, ma può costituire soltanto una parte di una ben più ampia politica e strategia sui media e sull’informazione, in risposta ai recenti sviluppi geopolitici e della società.

Bruxelles, 17 maggio 2018.

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)   CdR 851/2017 — Investire nei giovani d’Europa e il corpo europeo di solidarietà

(1)   COR-2017-03139 — SEDEC-VI/029 Modernizzazione dell’istruzione scolastica e superiore

(1)  CdR 1319/2017.

(2)  CdR 3141/2017.

(3)  Reaching out to EU Citizens: a new opportunity (pag. 10), di Luc Van den Brande, membro del CoR e consigliere speciale del presidente Juncker in materia di coinvolgimento dei cittadini https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reaching-out-to-citizens-report_en.pdf).

(4)  COM(2018) 236 final.

(5)  https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reaching-out-to-citizens-report_en.pdf.

(6)  Luc van den Brande: Reaching out to EU Citizens: a new opportunity cit., pag. 14.