8.5.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 164/24


Parere del Comitato europeo delle regioni — Modernizzazione dell’istruzione scolastica e superiore

(2018/C 164/05)

Relatore:

Csaba Borboly (RO/PPE), presidente del consiglio distrettuale di Hargita

Testi di riferimento:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa ad una nuova agenda per l’istruzione superiore

COM(2017) 247 final

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Sviluppo scolastico ed eccellenza nell’insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto

COM(2017) 248 final

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

COM(2017) 249 final

I.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Considerando 1

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

L’occupabilità dei diplomati e laureati che lasciano l’istruzione e la formazione è motivo di preoccupazione in molti Stati membri, in particolare perché il tasso di occupazione dei neolaureati e neodiplomati dell’istruzione superiore nell’Unione non si è ancora pienamente ripreso dalla crisi finanziaria del 2008 e la situazione occupazionale dei diplomati di programmi di istruzione e formazione professionale varia tra gli Stati membri.

L’occupabilità dei diplomati e laureati che lasciano l’istruzione e la formazione è motivo di preoccupazione in molti Stati membri, in particolare perché il tasso di occupazione dei neolaureati e neodiplomati dell’istruzione superiore nell’Unione non si è ancora pienamente ripreso dalla crisi finanziaria del 2008 e la situazione occupazionale dei diplomati di programmi di istruzione e formazione professionale varia tra gli Stati membri e le regioni e, in molti casi, in funzione della posizione geografica. Bisognerà tener conto inoltre del contesto specifico delle regioni ultraperiferiche, dato che registrano un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa .

Motivazione

A nostro avviso è importante tener conto anche delle differenze regionali, oltre che di quelle a livello nazionale.

Emendamento 2

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Considerando 6

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Benché molti Stati membri stiano mettendo a punto sistemi di monitoraggio, lo scambio di conoscenze, buone pratiche e apprendimento reciproco è limitato.

Benché molti Stati membri ed enti locali e regionali stiano mettendo a punto sistemi di monitoraggio, lo scambio di conoscenze, buone pratiche e apprendimento reciproco è limitato.

Motivazione

Gli Stati membri non sono gli unici soggetti che stanno mettendo a punto sistemi di monitoraggio: anche alcuni enti locali e regionali sono impegnati in questo compito a favore dell’occupazione locale e/o regionale.

Emendamento 3

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Considerando 9

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Gli Stati membri hanno sollecitato un’azione a livello di Unione al fine di migliorare il flusso di informazioni sull’occupabilità, sugli squilibri tra domanda e offerta di competenze e sulle esigenze del mercato del lavoro. In particolare, la relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020) propone la promozione della pertinenza dell’istruzione superiore per le esigenze del mercato del lavoro e della società, anche attraverso migliori informazioni e previsioni sui bisogni del mercato del lavoro e sui percorsi in tale mercato, ad esempio attraverso la tracciabilità della carriera dei laureati.

Gli Stati membri hanno sollecitato un’azione a livello di Unione al fine di migliorare il flusso di informazioni sull’occupabilità, sugli squilibri tra domanda e offerta di competenze e sulle esigenze del mercato del lavoro a un livello quanto più possibile disaggregato . In particolare, la relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020) propone la promozione della pertinenza dell’istruzione superiore per le esigenze del mercato del lavoro e della società, anche attraverso migliori informazioni e previsioni sui bisogni del mercato del lavoro e sui percorsi in tale mercato, ad esempio attraverso la tracciabilità della carriera dei laureati.

Motivazione

Informazioni quanto più possibile disaggregate permetteranno di applicare politiche più mirate e pertinenti rispetto alle esigenze rilevate.

Emendamento 4

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Considerando 10

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Nelle conclusioni di Riga del 2015 su una nuova serie di risultati a medio termine nel campo dell’IFP per il periodo 2015-2020 gli Stati membri si sono inoltre impegnati a garantire circuiti di informazioni e feedback attraverso azioni quali l’uso di dati sull’occupabilità dei diplomati dell’IFP e una combinazione di dati sull’apprendimento, sull’ingresso nel mercato del lavoro e sui percorsi di carriera, sviluppando la capacità degli attori a livello nazionale di utilizzare i dati sui diplomati per adattare i piani di studi, i profili professionali e il contenuto delle qualifiche dell’IFP ai nuovi requisiti economici e tecnici.

Nelle conclusioni di Riga del 2015 su una nuova serie di risultati a medio termine nel campo dell’IFP per il periodo 2015-2020 gli Stati membri si sono inoltre impegnati a garantire circuiti di informazioni e feedback attraverso azioni quali l’uso di dati sull’occupabilità dei diplomati dell’IFP e una combinazione di dati sull’apprendimento, sull’ingresso nel mercato del lavoro e sui percorsi di carriera, sviluppando la capacità degli attori a livello nazionale , regionale e locale di utilizzare i dati sui diplomati per adattare i piani di studi, i profili professionali e il contenuto delle qualifiche dell’IFP ai nuovi requisiti economici e tecnici.

Motivazione

Per quanto riguarda l’istruzione e il mercato del lavoro, i soggetti di livello regionale e locale continuano ad avere un ruolo importante.

Emendamento 5

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 1

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

a)

la raccolta di dati amministrativi pertinenti provenienti dalle banche dati dei sistemi di istruzione, fiscali e previdenziali;

a)

la raccolta di dati amministrativi pertinenti provenienti dalle banche dati dei sistemi di istruzione, fiscali e previdenziali , senza che ciò comporti un onere addizionale per gli enti regionali e locali ;

Motivazione

I nuovi oneri amministrativi generati non devono comportare un fabbisogno di risorse eccessivo rispetto ai risultati prevedibili.

Emendamento 6

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 1

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

c)

la possibilità per le autorità pubbliche di collegare, in modo anonimo, dati provenienti da fonti diverse al fine di delineare un quadro composito dei risultati dei laureati e diplomati;

c)

la possibilità per le autorità pubbliche di collegare , all’interno delle frontiere o attraverso di esse , in modo anonimo, dati provenienti da fonti diverse al fine di delineare un quadro composito dei risultati dei laureati e diplomati;

Motivazione

Data la crescente mobilità dei discenti, per tracciare un quadro composito dei risultati dei laureati è necessario avere accesso a una raccolta di dati che vada al di là di quelli riguardanti un solo Stato membro.

Emendamento 7

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 2

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

rilevare dati tra i quali:

rilevare , al massimo livello di disaggregazione, dati tra i quali:

a)

i seguenti dati quantitativi:

a)

i seguenti dati quantitativi:

i)

informazioni socio-biografiche e socio-economiche;

ii)

intensità di studio;

iii)

metodo di studio;

iv)

qualifiche;

v)

crediti ricevuti;

vi)

campo di studio;

vii)

transizione verso l’occupazione o ulteriori percorsi di istruzione e formazione;

viii)

retribuzioni;

ix)

tipo di contratto;

x)

situazione occupazionale;

xi)

professione, posizione nella professione e/o attività;

xii)

mobilità geografica e/o settoriale;

i)

informazioni socio-biografiche e socio-economiche;

ii)

intensità di studio;

iii)

metodo di studio;

iv)

qualifiche;

v)

crediti ricevuti;

vi)

campo di studio;

vii)

transizione verso l’occupazione o ulteriori percorsi di istruzione e formazione;

viii)

retribuzioni;

ix)

tipo di contratto;

x)

situazione occupazionale;

xi)

professione, posizione nella professione e/o attività;

xii)

mobilità geografica e/o settoriale;

b)

i seguenti dati qualitativi:

b)

i seguenti dati qualitativi:

i)

pertinenza degli studi per l’occupazione;

ii)

partecipazione ad attività di volontariato o di impegno civico;

iii)

avanzamento di carriera e soddisfazione;

iv)

percezione della qualità e della pertinenza dell’esperienza di istruzione e formazione;

i)

pertinenza degli studi per l’occupazione;

ii)

partecipazione ad attività di volontariato o di impegno civico;

iii)

avanzamento di carriera e soddisfazione;

iv)

percezione della qualità e della pertinenza dell’esperienza di istruzione e formazione;

Motivazione

Un livello di disaggregazione quanto più possibile elevato consentirà di affrontare la questione in maniera più approfondita.

Emendamento 8

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 3

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Indagini longitudinali sui laureati e diplomati

3.

incoraggiare un tasso di risposta elevato, rappresentativo e costante alle indagini longitudinali sui laureati e diplomati, che comprenda anche il monitoraggio di coloro che si sono trasferiti per seguire o per completare la loro istruzione e formazione;

Indagini longitudinali sui laureati e diplomati

3.

incoraggiare un tasso di risposta elevato, rappresentativo e costante alle indagini longitudinali sui laureati e diplomati, che comprenda anche il monitoraggio di coloro che si sono trasferiti per seguire o per completare la loro istruzione e formazione e dei laureati che sono tornati dopo avere ultimato un corso di istruzione superiore, di istruzione professionale o di formazione, di qualsiasi livello, in un altro Stato membro o in qualsiasi paese terzo, specie se confinante con l’Unione ;

Motivazione

In un mercato del lavoro dell’UE sempre più interconnesso, e in un contesto di elevata mobilità dei discenti, i sistemi di istruzione di tutti gli Stati membri perseguono l’obiettivo di migliorare l’acquisizione di competenze e l’occupabilità. Il monitoraggio dei laureati va pertanto eseguito anche oltre i confini nazionali.

Emendamento 9

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 5

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

e)

contribuire all’elaborazione di politiche a livello sia nazionale che di Unione;

e)

contribuire all’elaborazione di politiche a livello sia nazionale, regionale e locale che di Unione;

Motivazione

Gli enti locali e regionali sono soggetti importanti degli interventi nel campo dell’istruzione e del mercato del lavoro.

Emendamento 10

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 9

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

fornire sostegno allo sviluppo di capacità nel settore dell’istruzione e formazione professionale, per quanto necessario, al fine di costituire sistemi di monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati basati sulle buone pratiche individuate negli Stati membri attraverso un’attività di mappatura completa, e promuovere la cooperazione tra autorità, erogatori di istruzione e formazione professionale e servizi di orientamento in merito all’uso dei dati di tale monitoraggio;

fornire sostegno allo sviluppo di capacità nel settore dell’istruzione e formazione professionale, per quanto necessario, al fine di costituire sistemi di monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati basati sulle buone pratiche individuate negli Stati membri , a livello nazionale, regionale e/o locale, attraverso un’attività di mappatura completa, e promuovere la cooperazione tra le differenti autorità, gli erogatori di istruzione e formazione professionale e i servizi di orientamento in merito all’uso dei dati di tale monitoraggio;

Motivazione

È necessario riconoscere alle diverse autorità di ciascuno Stato membro il ruolo che compete loro.

Emendamento 11

Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati

Articolo 11

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

garantire che i dati rilevati e le relative analisi siano resi disponibili agli Stati membri e ai portatori di interessi, anche attraverso gli strumenti online dell’UE esistenti;

garantire che i dati rilevati e le relative analisi siano resi disponibili agli Stati membri, agli enti regionali e locali e a quei portatori di interessi nel cui caso, da un lato, sia garantita la protezione dei dati personali, dall’altro, l’accesso a tali dati sia giustificato, in genere, da un interesse collettivo, oppure da un obiettivo connesso alla pianificazione di politiche settoriali o alla ricerca , anche attraverso gli strumenti online dell’UE esistenti.

Motivazione

È evidente che l’accesso va garantito agli enti regionali e locali, tuttavia è opportuno limitare l’accesso dei portatori di interessi in funzione delle finalità dell’utilizzazione.

II.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

considera la proposta di raccomandazione del Consiglio, presentata dalla Commissione, come un apprezzabile primo passo in materia di cooperazione europea, e ritiene che la disponibilità di informazioni comparabili sulla (dis)occupazione dei laureati nell’UE sia essenziale per poter affrontare, tra l’altro, la fuga dei cervelli nelle regioni europee e tra esse. Tale disponibilità di informazioni dovrebbe inoltre permettere alla Commissione di formulare in forma unitaria le proprie raccomandazioni politiche in materia, nel quadro di un’impostazione globale;

2.

si compiace del fatto che la Commissione europea continui a dedicare particolare attenzione alle questioni attinenti lo sviluppo nel settore dell’istruzione, essendo quest’ultima la storica conquista europea, che ha reso concorrenziali gli Stati membri e le regioni e ha rappresentato uno dei principali strumenti della parità di opportunità tra i singoli, della mobilità sociale e della cittadinanza europea;

3.

esprime il proprio sostegno alla Commissione in questo processo, che, nel pieno rispetto della competenza degli Stati membri in merito ai contenuti didattici e alla forma del sistema di istruzione, può mirare ad accrescere la compatibilità e l’interoperabilità dei sistemi europei di istruzione, formazione e istruzione superiore; in questo senso, ritiene che l’azione attualmente proposta non sembri sollevare preoccupazioni sotto il profilo della sussidiarietà, e sottolinea l’importanza di rispettare il principio di proporzionalità al fine di garantire che non venga generato nessun nuovo onere finanziario o amministrativo;

4.

apprezza il fatto che anche secondo la comunicazione della Commissione europea sarebbe un importante passo in avanti verso la parità di opportunità tra cittadini dell’Unione se venisse realmente creata l’opportunità, per ciascun giovane, di acquisire l’intera gamma delle competenze chiave, come il CdR ha proposto per primo nel parere Cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018);

5.

sottolinea che l’accesso alle opportunità di istruzione non dev’essere determinato dal reddito familiare, dall’origine o dalla lingua materna del discente, e che la parità dev’essere al centro della scuola e dei sistemi di istruzione superiore europei, in modo che tutti i cittadini dell’UE possano realizzare il loro potenziale. Si compiace dell’indirizzo della Commissione che riconosce l’importanza di aumentare gli investimenti nel settore dell’istruzione e della formazione, tra l’altro per affrontare l’abbandono scolastico e universitario, affinché gli enti locali e regionali possano garantire a tutti il diritto allo studio, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico che impediscono la scelta e soprattutto la frequenza dei percorsi educativi;

6.

sottolinea che il concetto di università civica si può realizzare solo se l’Unione e gli Stati membri, nel definire le loro politiche in materia di istruzione superiore, avviano un’effettiva consultazione con gli enti locali e regionali; invita la Commissione europea a dare nuovo impulso al processo di Bologna e a compiere i passi necessari in determinati settori, come il riconoscimento e l’equiparazione rapidi e in taluni casi automatici dei diplomi e delle qualifiche professionali, compreso il dottorato e altri titoli accademici;

7.

ritiene che la digitalizzazione non solo rappresenti un’opportunità per rispondere a varie sfide tra quelle cui è posto di fronte il sistema di istruzione, ma sia anche un elemento essenziale per la sua modernizzazione. Essa può tra l’altro contribuire a garantire:

un’istruzione più personalizzata e inclusiva, in particolare per le classi di studenti con abilità miste,

l’insegnamento a distanza, ad esempio, per raggiungere le zone più isolate o distanti, e le comunità meno accessibili,

la visibilità dei progressi del discente, una valutazione più agevole da parte degli insegnanti e la riduzione degli oneri amministrativi;

8.

mette in rilievo che ai fini dell’ammodernamento dell’istruzione e dell’istruzione superiore non basta parlare di obiettivi, specie alla luce del fatto che attualmente viene pianificato il prossimo periodo di programmazione dei fondi dell’UE, e in tale contesto occorre promuovere un maggior sostegno, nel periodo post 2020, dei progetti e delle azioni miranti allo sviluppo delle infrastrutture dell’istruzione e dell’istruzione superiore e dei contenuti didattici della formazione nelle regioni meno sviluppate;

9.

fa osservare che, anche per gli studenti delle regioni svantaggiate, periferiche o ultraperiferiche, oppure appartenenti a una minoranza, la parità di opportunità nell’accesso all’istruzione superiore può essere tutelata meglio se l’istruzione pubblica accessibile a tali studenti è proficua, efficace e inclusiva;

10.

sottolinea che la possibilità di viaggiare e partecipare a scambi culturali nell’UE (ad esempio attraverso il programma Erasmus) può rendere più ricca l’esperienza educativa degli studenti e contribuire a promuovere un senso di cittadinanza europea; fa osservare, a tale proposito, che è essenziale garantire pari opportunità in materia di mobilità, per renderla accessibile, a parità di condizioni, a tutti i giovani, indipendentemente dal luogo in cui vivono;

11.

ritiene che sarebbe utile promuovere, mediante un sostegno adeguato, la diffusione di buone pratiche in materia di formazione integrativa di recupero volta a favorire il passaggio al livello di istruzione superiore;

12.

raccomanda di riconsiderare la tesi secondo cui i finanziamenti degli istituti di istruzione superiore dovrebbero rafforzare l’orientamento ai risultati, per tenere adeguatamente conto delle particolari sfide cui devono far fronte le università di importanza regionale e locale, compresi gli istituti di istruzione superiori che si rivolgono a minoranze e operano con un numero di studenti ridotto, e la cui sparizione causerebbe un significativo danno culturale, comunitario ed economico;

13.

fa osservare che nel campo dell’internazionalizzazione dell’istruzione superiore occorre fare ulteriori passi, tra cui in particolare i programmi di scambio e di mobilità e i diplomi europei e internazionali comuni e l’estensione del programma Erasmus ai paesi in via di adesione e ai paesi terzi vicini, rispettando nel contempo i requisiti di qualità;

14.

ritiene che attualmente non vi siano risorse adeguate per l’internazionalizzazione dei sistemi di istruzione e di istruzione professionale che precedono l’istruzione superiore, e considera pertanto necessaria la mobilitazione sistematica di ulteriori risorse dell’UE, nazionali, regionali e locali in questo campo;

15.

raccomanda — poiché, con l’attuale sistema di istruzione superiore e di formazione, la preparazione, le qualifiche e le competenze acquisite non corrispondono in molti casi alle esigenze del mercato del lavoro e ai requisiti di occupabilità — di cercare di introdurre nell’istruzione superiore tipi di formazione orientati alla domanda, in modo che uno studente possa scegliere semplicemente gli insegnamenti di cui ha bisogno tra quelli proposti da varie università con la partecipazione e la consultazione di tutte le parti interessate, compresi i datori di lavoro locali. Una volta completati tali corsi di formazione, gli studenti potranno conseguire crediti di insegnamento equivalenti a quelli ottenuti mediante regolari corsi di istruzione superiore;

16.

è favorevole alla promozione di un sistema di apprendimento di tipo duale, il quale sostiene la connessione dell’offerta dell’istruzione e della formazione professionale con l’ambito territoriale, tenendo presenti i fabbisogni concreti che emergono dal mondo del lavoro di riferimento, anche attraverso modelli organizzativi che garantiscono la reciproca corresponsabilità dei soggetti pubblici e privati al fine di conseguire obiettivi condivisi. Sostiene il rafforzamento delle esperienze di apprendimento basate sul lavoro, come l’apprendistato o il tirocinio formativo, in quanto costituiscono un’occasione atta a sviluppare competenze mirate al mercato della domanda;

17.

considera realmente necessario estendere le formazioni brevi, sia ai fini della flessibilità del sistema di istruzione superiore, che ai fini dell’equipollenza delle formazioni e delle riqualificazioni interne predisposte da organizzazioni professionali e camere di commercio, in modo che i corsi seguiti in tali ambiti possano eventualmente sostituire almeno in parte, nel rispetto degli opportuni requisiti di qualità, uno o più insegnamenti di una facoltà universitaria;

18.

sottolinea la necessità di rafforzare la formazione professionale nell’ambito dell’istruzione superiore, promuovendo corsi di formazione professionale all’interno degli istituti tecnici e delle università;

19.

osserva che, nel rispetto dell’autonomia delle università, occorre garantire l’accessibilità pubblica delle lezioni universitarie, e in particolare dei corsi online, conformemente al concetto di «universitas»;

20.

esprime preoccupazione per il fatto che, sebbene nelle università europee siano in corso importanti ricerche finanziate nel quadro di Orizzonte 2020 o dei bilanci pubblici degli Stati membri, in molti casi i relativi risultati non sono accessibili a titolo gratuito, per lo meno ai professionisti, ai docenti non universitari e ad altri soggetti interessati, e ciò limita considerevolmente l’efficacia del sistema europeo di ricerca e sviluppo, oltre a restringere l’accesso ai recenti risultati della ricerca da parte dei formatori e dei partecipanti all’istruzione che non dispongano delle risorse adeguate;

21.

condivide il giudizio secondo cui la preparazione pedagogica, psicologica e metodologica degli insegnanti e dei formatori che lavorano nell’istruzione, nella formazione e nell’istruzione superiore costituisce una premessa essenziale del successo dell’istruzione del futuro, e pertanto, in tale settore in fase di dinamica trasformazione è particolarmente importante la condivisione di buone prassi, che gli operatori potrebbero conoscere ed acquisire attraverso la mobilità loro offerta dal programma Erasmus, come pure il sostegno dei progetti innovativi comuni, comprese le iniziative riguardanti i programmi e i contenuti didattici per la formazione e la riqualificazione degli insegnanti e dei formatori; inoltre l’aggiornamento tecnologico degli operatori, in particolare in alcune regioni, può contribuire ad aumentare la qualità dell’insegnamento e dunque a ridurre le disparità — in termini di prestazione — ancora esistenti tra regioni e tra Stati membri;

22.

esprime preoccupazione per il fatto che nel contesto della Brexit possano essere pregiudicati i diritti dei laureati e degli studenti che svolgono il loro ciclo di istruzione del Regno Unito, e ciò non soltanto a causa del prevedibile cambio di orientamento della politica dell’istruzione di quel paese, ma anche per le possibili ripercussioni sul riconoscimento e sulla convalida, negli Stati membri, delle formazioni, delle lauree e dei diplomi conseguiti, una questione che riguarda tutti gli Stati membri e che potrebbe pertanto giustificare un’azione a livello dell’UE;

23.

invita la Commissione europea a limitare nella misura del possibile, fermo restando il principio di reciprocità, gli effetti negativi collaterali derivanti dall’uscita del Regno Unito dall’UE, come il possibile abbassamento di livello della continua ed eccellente cooperazione con gli istituti di istruzione superiore e i centri di ricerca e sviluppo operanti nel Regno Unito, anche nel caso un cui ciò comporti spese di bilancio ragionevoli;

24.

fa osservare che alcune regioni meno sviluppate possono essere coinvolte in una spirale discendente per quanto riguarda la demografia e la formazione, a causa del reciproco rafforzamento dei relativi processi, che può condurre a un peggioramento della competitività e a un ulteriore declino dei sistemi di istruzione, e chiede pertanto che vengano elaborate soluzioni strategiche in grado di promuovere, oltre a una maggiore mobilità degli studenti, anche la possibilità di un loro ritorno nella regione di origine;

25.

ritiene che sia giunto il momento di effettuare rilevanti investimenti nell’infrastruttura dell’istruzione, sia nelle regioni all’avanguardia che in quelle meno sviluppate, in ogni caso adattando gli investimenti alle specificità del relativo territorio, e in particolare considera che occorra valutare un aumento delle azioni della Banca europea per gli investimenti e dei fondi dell’UE a sostegno delle iniziative per lo sviluppo istruzione a livello regionale;

26.

segnala che subordinare i sistemi di istruzione superiore, di formazione e di istruzione pubblica alle aspettative in materia di efficienza, di competitività diretta e di occupabilità rapida o istantanea potrebbe mettere a rischio specializzazioni e rami del sapere, la cui sparizione, sebbene offrano opportunità a un numero ridotto di laureati, causerebbe un danno irreparabile a medio e lungo termine dal punto di vista della cultura europea, delle arti, della scienza di livello elevato e del sapere locale;

27.

sottolinea che, nel caso degli istituti di istruzione, formazione ed eventualmente istruzione superiore che operano nelle lingue delle minoranze etniche e nazionali, occorre impegnarsi per evitare che gli studenti appartenenti alle minoranze subiscano limitazioni di accesso all’istruzione, e istituire dei sistemi per contribuire a far sì che i diplomati appartenenti qualsiasi minoranza, o immigrati da altri Stati membri dell’UE, abbiano opportunità di istruzione ulteriore e di collocamento analoghe a quelle degli altri;

28.

riconosce che in vari Stati membri gli istituti di istruzione religiosi, come pure gli istituti di istruzione, formazione e formazione superiore gestiti da chiese e istituzioni religiose contribuiscono fortemente all’istruzione e all’istruzione superiore in Europa, e che pertanto non vi può essere discriminazione nei loro confronti, così come nei confronti di qualsiasi altro istituto di istruzione, a condizione che siano attuati i programmi nazionali di istruzione. Nel contempo, sottolinea che la laicità dell’istruzione e il rispetto per credi e religioni differenti sono pietre miliari dell’integrazione europea;

29.

ritiene che una delle principali questioni nel quadro della gestione dell’asilo e della crisi migratoria, come pure dei profughi e delle persone in situazione analoghe, consista nel prendere conoscenza delle capacità, delle competenze e dei diplomi delle persone interessate ed eventualmente stabilire dei criteri di equivalenza, poiché in assenza di ciò non si può parlare di autentica inclusione nell’istruzione e nel mercato del lavoro, e ribadisce pertanto l’invito a fornire ausilio agli Stati membri affinché questi riescano a garantire accesso al riconoscimento di competenze e qualifiche, ai corsi di lingua, ad attività di potenziamento delle competenze e ad altre misure diverse, tutte intese a promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro e nella società. Ugualmente importante sarebbe che la formazione o i titoli acquisiti nel paese di origine potessero essere convalidati immediatamente (1). È del parere che gli enti regionali e locali coinvolti dovrebbero essere consultati, nell’interesse di una gestione efficiente e congiunta della situazione e nel rispetto degli obiettivi in materia di integrazione, di pari opportunità e di diritti umani;

30.

chiede che vengano considerate le modalità per rafforzare lo sport e l’educazione sanitaria nel sistema di istruzione, con particolare attenzione per l’istruzione primaria, compreso il sostegno dei programmi di attività extrascolastiche; L’approccio in materia di educazione alla salute dovrebbe essere di tipo olistico, ossia includere il benessere fisico e mentale, al fine di prevenire casi di bullismo e di violenza in ambito scolastico;

31.

sottolinea che l’istruzione e la formazione devono promuovere la tolleranza e i valori sui quali l’UE è fondata, ossia il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze, riducendo così il rischio di radicalizzazione, di esclusione, di xenofobia e di diffusione delle varie forme di estremismo;

32.

chiede espressamente che, nel quadro di sforzi concertati per ridurre efficacemente il divario tra le varie regioni, venga fornita assistenza a talune regioni meno sviluppate, dando loro la capacità di ammodernare la scuola e l’istruzione superiore, continuando al tempo stesso a sviluppare l’istruzione e la formazione professionale; in particolare occorre tenere presente che il mercato del lavoro di alcune regioni meno sviluppate può attualmente assorbire per lo più diplomati degli istituti di formazione professionale, e se in tali regioni lo sviluppo della formazione professionale dovesse cessare di essere una priorità, la situazione economica e sociale peggiorerebbe;

33.

condivide il giudizio secondo cui, nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’istruzione superiore, la diffusione degli strumenti della governance multilivello, come pure, in casi appropriati, il decentramento interno a uno Stato membro, nonché la cooperazione e i partenariati tra singole regioni, in particolare transfrontaliere o caratterizzate da specificità simili, potrebbero rappresentare il percorso adeguato per una pianificazione e un’esecuzione adeguate dell’ammodernamento dell’istruzione e dell’istruzione superiore;

34.

invita la Commissione a considerare il Comitato delle regioni un partner nel processo di elaborazione delle politiche riguardanti lo sviluppo e l’ammodernamento dell’istruzione e dell’istruzione superiore, e a fare affidamento quanto più possibile sugli enti locali e regionali nel processo di consultazione, da un lato in quanto parti interessate, dall’altro in quanto agenti di sostegno e in qualche caso operatori del sistema di istruzione.

Bruxelles, 30 novembre 2017

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  Cfr. il parere del CdR sul tema Una nuova agenda per le competenze per l’Europa (COR-2016-04094).