20.9.2018 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 337/113 |
P8_TA(2017)0354
Modernizzazione del pilastro commerciale dell'accordo di associazione UE-Cile
Raccomandazione del Parlamento europeo del 14 settembre 2017 al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui negoziati relativi alla modernizzazione del pilastro commerciale dell'accordo di associazione UE-Cile (2017/2057(INI))
(2018/C 337/17)
Il Parlamento europeo,
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visti l'accordo che istituisce un'associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Cile, dall'altra, concluso nel 2002, e il suo pilastro commerciale entrato in vigore il 1o febbraio 2003 (1) (di seguito l'AA), |
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visto l'esito della sesta riunione del Consiglio di associazione UE-Cile tenutasi nell'aprile 2015 (2), |
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vista la dichiarazione finale adottata dal comitato consultivo misto (CCM) il 5 ottobre 2016 (3), |
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visti la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2015 dal titolo «Commercio per tutti — Verso una politica commerciale e di investimento più responsabile» (COM(2015)0497) e i documenti di riflessione della Commissione del maggio 2017 sulla gestione della globalizzazione (4) e dell'aprile 2017 sulla dimensione sociale dell'Europa (5), |
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visti le sentenze e i pareri della Corte di giustizia dell'Unione europea (C-350/12 P, 2/13, 1/09) e la decisione del Mediatore europeo, del 6 gennaio 2015, che ha chiuso l'indagine di propria iniziativa (OI/10/2014/RA) relativa alla gestione delle richieste di informazioni e accesso ai documenti (6), nonché il parere 2/15 della Corte di giustizia del 16 maggio 2017, |
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vista la sua risoluzione del 3 febbraio 2016 contenente le raccomandazioni del Parlamento europeo alla Commissione sui negoziati relativi all'accordo sugli scambi di servizi (TiSA) (7), |
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visti gli emendamenti da esso approvati il 4 luglio 2017 (8) in merito alla proposta di direttiva sulla comunicazione delle informazioni sull'imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali, |
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viste le sue risoluzioni del 5 luglio 2016 sull'attuazione delle raccomandazioni 2010 del Parlamento sulle norme sociali e ambientali, i diritti umani e la responsabilità delle imprese (9) e del 25 novembre 2010 sulle politiche commerciali internazionali nel quadro degli imperativi dettati dai cambiamenti climatici (10), |
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visto lo studio dell'EPRS sugli effetti delle clausole relative ai diritti umani nell'accordo globale UE-Messico e nell'accordo di associazione UE-Cile (11), |
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visti le linee guida dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) destinate alle imprese multinazionali, i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, la dichiarazione tripartita di principi sulle imprese multinazionali e la politica sociale dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e l'agenda dell'OIL per un lavoro dignitoso, |
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vista la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2015 (accordo di Parigi), entrata in vigore il 4 novembre 2016 (12) e ratificata anche dal Cile, |
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vista la dichiarazione comune della commissione parlamentare mista UE-Cile del 3 novembre 2016 (13), |
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visti l'articolo 21 del trattato sull'Unione europea (TUE) e l'articolo 8, l'articolo 207, paragrafo 3, e l'articolo 217 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), |
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visto il progetto di direttive di negoziato adottato dalla Commissione il 24 maggio 2017, |
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visto l'articolo sul Cile comparso nell'almanacco dell'IWGA (Gruppo di lavoro Internazionale per gli Affari Indigeni), dal titolo «The Indigenous World 2016» (Il mondo indigeno 2016) (14), |
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visti l'articolo 108, paragrafo 4, e l'articolo 52 del suo regolamento, |
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vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A8-0267/2017), |
A. |
considerando che la strategia «Commercio per tutti» stabilisce che «la Commissione deve perseguire una politica che vada a beneficio di tutta la società e che promuova i principi e i valori europei e universali insieme agli interessi economici fondamentali, oltre a porre maggior enfasi sullo sviluppo sostenibile, sui diritti umani, sulla lotta all'evasione fiscale, sulla protezione dei consumatori e sul commercio responsabile ed equo»; |
B. |
considerando che l'UE e il Cile sono partner stretti che presentano valori comuni e un impegno condiviso per la promozione di una governance efficace del commercio multilaterale e il rispetto dei diritti umani, nonché prosperità e sicurezza condivise nell'ambito di un sistema globale basato sulle norme; che l'Unione è il terzo partner commerciale del Cile; che il Cile, a sua volta, è un attore regionale importante e che negli ultimi decenni è stato una delle economie a più rapida crescita dell'America latina e che gli sforzi per riformare il paese sono tuttora in corso; |
C. |
considerando che l'AA vigente, ivi compreso il suo pilastro commerciale, è stato concluso nel 2002 e che, dalla sua attuazione nel 2003, è stato notevolmente vantaggioso per entrambe le parti, facendo raddoppiare gli scambi di beni e generando un aumento degli scambi di servizi e degli investimenti (15); che, tuttavia, da allora sia l'UE che il Cile hanno concluso accordi commerciali più moderni e ambiziosi; |
D. |
considerando che nel 2016 le esportazioni di beni dell'UE verso il Cile erano pari a oltre 8,6 miliardi di EUR, mentre quelle del Cile verso l'UE erano pari a 7,4 miliardi di EUR; che nel 2015 gli scambi di servizi dell'UE con il Cile ammontavano a 3,8 miliardi di EUR, mentre quelli del Cile a 2 miliardi di EUR; che il valore degli stock di investimenti esteri diretti (IED) dell'UE in Cile equivaleva a 42,8 miliardi di EUR (16); |
E. |
considerando che nell'AA vigente mancano, tra l'altro, capitoli distinti su investimenti, PMI, diritti di proprietà intellettuale (DPI), energia e genere, e che esso non comprende un capitolo su commercio e sviluppo sostenibile (TSDC), inclusi gli obblighi relativi all'applicazione della normativa sul lavoro o ambientale, né la promozione di buone prassi in ambiti quali la responsabilità sociale delle imprese (RSI) e la garanzia della sostenibilità; |
F. |
considerando che qualsiasi negoziato commerciale dell'UE deve preservare il diritto e la capacità dei governi di regolamentare nel pubblico interesse, con obiettivi quali la protezione e la promozione della sanità pubblica, dei servizi sociali, dell'istruzione pubblica, della sicurezza, dell'ambiente, del benessere degli animali, e della morale pubblica, la protezione sociale e dei consumatori, la protezione dei dati e della vita privata nonché la promozione e la tutela della diversità culturale; |
G. |
considerando che qualsiasi negoziato commerciale dell'UE deve garantire i più elevati livelli di protezione sociale, lavorativa e ambientale conseguiti dalle parti e può fungere da strumento per la promozione di un programma di giustizia sociale e di sviluppo sostenibile, sia nell'UE sia nel resto del mondo; che l'aggiornamento dell'AA dovrebbe essere considerato un'opportunità per l'UE e gli Stati membri per continuare a promuovere, nei loro accordi commerciali, standard elevati e impegni ambiziosi comuni, con particolare riferimento ai diritti dei lavoratori, alla tutela dell'ambiente, ai diritti dei consumatori e al benessere dei cittadini; considerando che la Commissione ha annunciato una riflessione sulle varie modalità di attuazione di questi impegni, che esaminerà anche un meccanismo basato su sanzioni; |
H. |
considerando che il CCM UE-Cile, composto da organizzazioni della società civile di entrambe le parti, ha tenuto la sua prima riunione il 4 e 5 ottobre 2016 nell'ottica di monitorare l'attuazione dell'AA vigente, nonché i negoziati per il suo aggiornamento, avvalendosi del contributo della società civile e promuovendo il dialogo e la cooperazione tra l'UE e il Cile al di là dei canali governativi; che il notevole ritardo nell'istituzione del CCM non si dovrà ripetere riguardo all'accordo aggiornato; che, una volta entrato in vigore l'accordo aggiornato, la partecipazione della società civile si dovrà basare su strutture chiare, su un equilibrio tra gli aderenti e su obblighi di comunicazione; |
I. |
considerando che l'UE e il Cile hanno partecipato a negoziati multilaterali per l'ulteriore liberalizzazione degli scambi di servizi (TiSA); |
J. |
considerando che il Cile non è parte contraente dell'accordo dell'OMC sugli appalti pubblici, bensì funge da osservatore, e non partecipa ai negoziati multilaterali relativi a un accordo sui beni ambientali (EGA); |
K. |
considerando che l'articolo 45 dell'AA UE-Cile del 2002 prevede, nel capitolo relativo alla cooperazione, disposizioni che specificano che la cooperazione «contribuisce a rafforzare politiche e programmi volti a migliorare, garantire e ampliare la partecipazione di uomini e donne, su basi di parità, a tutti gli aspetti della vita politica, economica, sociale e culturale»; |
L. |
considerando che il Cile rientra tra i firmatari del partenariato transpacifico (TPP), il cui futuro sembra attualmente incerto, e ha firmato accordi di libero scambio (ALS) con tutti i firmatari del TPP, nonché è ampiamente considerato un partner stabile e affidabile; |
M. |
considerando che nel 2010 il Cile è stato il primo paese sudamericano a diventare membro dell'OCSE e presenta un solido quadro macroeconomico; |
N. |
considerando che è importante ottimizzare le opportunità offerte dall'aggiornamento del pilastro commerciale dell'AA nella maniera più inclusiva per le imprese, in particolare le PMI, e i cittadini sia dell'UE che del Cile; che si potrebbe fare di più al riguardo, ad esempio attraverso la divulgazione di informazioni accessibili, il che potrebbe determinare un importante effetto moltiplicatore in termini di vantaggi per le parti dell'AA; |
O. |
considerando che il Cile ha stipulato trattati bilaterali di investimento (TBI) con 17 Stati membri dell'UE, il cui contenuto non rispecchia gli ultimi sviluppi e le migliori prassi nell'ambito della politica di investimento, e che detti trattati sarebbero sostituiti e cesserebbero di applicarsi nel momento in cui entri in vigore un accordo contenente un capitolo sugli investimenti tra l'Unione e il Cile; |
P. |
considerando che condizioni esageratamente restrittive previste dalla legislazione cilena, cui i pescherecci dell'UE devono attenersi, ostacolano questi ultimi nell'utilizzo delle strutture portuali del Cile per l'approdo, il trasbordo, il rifornimento di carburante o l'ottenimento di attrezzatura da pesca; |
Q. |
considerando che l'attuale modello di esportazione del Cile è in netto contrasto con quello europeo, essendo fortemente dominato dalle esportazioni di materie prime come il rame, la frutta e la verdura, |
1. |
raccomanda al Consiglio, alla Commissione e al SEAE:
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2. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio, alla Commissione, al SEAE, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al governo e al parlamento della Repubblica del Cile. |
(1) GU L 352 del 30.12.2002, pag. 3.
(2) Comunicato stampa del Consiglio 197/15, 21.4.2015.
(3) http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-eu-chile-jcc-01-declaration
(4) https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reflection-paper-globalisation_it.pdf
(5) https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reflection-paper-social-dimension-europe_it.pdf
(6) https://www.ombudsman.europa.eu/it/cases/decision.faces;jsessionid= 8BE03A0FCC8506F443DA62DCCDAC775B
(7) Testi approvati, P8_TA(2016)0041.
(8) Testi approvati, P8_TA(2017)0284.
(9) Testi approvati, P8_TA(2016)0298.
(10) GU C 99 E del 3.4.2012, pag. 94.
(11) http://www.europarl.europa.eu/thinktank/it/document.html?reference=EPRS_STU% 282017%29558764
(12) http://unfccc.int/files/essential_background/convention/application/pdf/english_paris _agreement.pdf
(13) http://www.europarl.europa.eu/cmsdata/113103/1107500EN.pdf
(14) http://www.iwgia.org/publications/search-pubs?publication_id=740
(15) http://ec.europa.eu/trade/policy/countries-and-regions/countries/chile/
(16) http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/september/tradoc_113364.pdf