Bruxelles, 7.9.2017

COM(2017) 464 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO E AL PARLAMENTO EUROPEO

sul monitoraggio degli sviluppi nel mercato UE dei servizi di revisione legale dei conti destinati agli enti di interesse pubblico a norma dell'articolo 27 del regolamento (UE) n. 537/2014


1.Introduzione

La riforma della disciplina dell’UE in materia di revisione contabile è nata con l’intento di far crescere la fiducia nell’integrità dei bilanci. La disciplina è composta da una direttiva relativa alle revisioni legali 1 e da un regolamento sui requisiti specifici relativi alla revisione legale 2 . La direttiva è d’applicazione per tutte le revisioni legali; il regolamento contiene requisiti specifici in materia di revisione legale dei conti degli enti di interesse pubblico (EIP) 3 .

Il regolamento persegue sia l’obiettivo di migliorare la qualità delle revisioni contabili che quello di promuovere la concorrenza nel mercato di riferimento. L’articolo 27 fornisce uno strumento di monitoraggio efficace e costante della conformità a tali obiettivi. Questo articolo si riferisce al monitoraggio dei seguenti aspetti dei servizi di revisione legale dei conti destinati agli EIP 4 nel mercato dell’UE: a) i livelli di concentrazione del mercato; b) i rischi di carenze qualitative nella revisione dei conti e le misure volte a mitigarli; e c) lo svolgimento dei compiti e i risultati conseguiti dai comitati per il controllo interno e la revisione contabile.

Ai sensi del regolamento, ogni autorità nazionale preposta alla vigilanza delle attività di revisione contabile 5 (autorità competente nazionale, ACN) e la rete europea della concorrenza (REC 6 ) stilano una relazione sugli sviluppi dei loro mercati di servizi di revisione legale dei conti destinati agli EIP. La Commissione utilizza quindi le suddette relazioni per preparare una relazione congiunta a livello di tutta l’Unione. La relazione congiunta è presentata al Consiglio, alla Banca centrale europea e al Comitato europeo per il rischio sistemico nonché, se del caso, al Parlamento europeo. La presente relazione è la prima di tali relazioni congiunte e fungerà da base per le relazioni future.

L’analisi presentata in questa relazione si basa sui dati trasmessi alla Commissione dalle ACN e dalla REC. I dati, per lo più relativi al 2015, sono stati raccolti nel 2016 sulla base di una selezione di indicatori di mercato. La Commissione ha svolto le attività preparatorie, di consolidamento e convalida in stretta collaborazione con il Comitato degli organismi europei di controllo delle attività di revisione contabile (CEAOB) 7 .

Per le proprie relazioni nazionali, le ACN hanno utilizzato diverse fonti d’informazione. Talune fonti, come il registro pubblico nazionale e le relazioni sulla trasparenza sono pubbliche; altre, come le indagini e i questionari, non lo sono. Se non altrimenti specificato, le relazioni nazionali sono la fonte principale dei dati presentati nella relazione.

In sede di consolidamento dei dati nazionali a livello dell’UE sono stati riscontrati una serie di limiti. Poiché la nuova normativa dell’UE in materia di revisione dei conti si applica soltanto dal 17 giugno 2016, i dati inseriti nelle relazioni nazionali sono stati raccolti nell’ambito del precedente quadro giuridico dell’UE (direttiva 2006/43/CE). La nuova normativa in materia di revisione contabile ha comportato diversi cambiamenti, su questioni quali l’accesso ai dati e la loro raccolta da parte delle ACN. La disponibilità dei dati a livello nazionale ha condizionato il grado di dettaglio fornito da alcuni Stati membri. Ciò spiega la mancanza di talune informazioni nelle relazioni nazionali.

Inoltre, la raccolta dei dati in molti Stati membri concerne periodi di riferimento diversi, poiché le imprese di revisione contabile si basano su periodi d’esercizio finanziario differenti in sede di presentazione delle relazioni. Ciò rende più complesso effettuare il confronto e il consolidamento dei dati a livello dell’UE.

Inoltre, la raccolta dei dati negli Stati membri è condotta secondo pratiche diverse. Un esempio di ciò è l’uso dell’“approccio dell’impresa di revisione contabile” singola in opposizione all’“approccio della rete di revisione contabile”. Infine, le differenze nell’interpretazione degli indicatori hanno condizionato anche il grado di dettaglio fornito da taluni Stati membri.

In vista di tali limiti, occorre adottare una certa prudenza nell’analisi dei dati e nella formulazione delle conclusioni a livello dell’UE.

2.Sviluppi nel mercato dell’UE per le revisioni legali dei conti degli EIP: Risultanze principali

2.1.Panoramica del mercato delle revisioni legali dei conti degli EIP

Questa sezione descrive lo stato del mercato delle revisioni legali dei conti degli EIP prima dell’entrata in vigore della riforma in materia di revisione contabile. Essa consente di comprendere adeguatamente il mercato e agevola le future valutazioni delle relazioni di monitoraggio del mercato.

Ai sensi del regolamento, le revisioni legali dei conti di EIP 8 quali società quotate, banche e imprese di assicurazione sono soggette a specifiche condizioni. Gli Stati membri hanno anche facoltà di riconoscere carattere di EIP ad altre imprese, per via della natura della loro attività, delle loro dimensioni o del numero di dipendenti. Queste sono note come EIP nazionali 9 .

Un’analisi del mercato delle revisioni legali dei conti degli EIP nell’UE presenta un quadro molto variegato in termini di numero di revisori, di imprese di revisione e di fatturati.

EIP

Nell’ambito del precedente quadro giuridico dell’UE si contavano oltre 25 000 EIP nell’Unione europea 10 . Questo numero va da un minimo di 64 in Lettonia a un massimo di circa 7 000 in Spagna 11 (cfr. tabella 1).

Gli EIP nazionali rappresentano la percentuale più elevata di EIP nell’UE 12 . In totale, si contano oltre 11 100 EIP nazionali nell’UE. Circa 15 Stati membri segnalano la presenza di EIP nazionali. Come illustra la figura 1, gli EIP nazionali rappresentano più della metà di tutti gli EIP in otto Stati membri. Le società quotate sono le seconde a livello dell’UE in termini percentuali e costituiscono la quota più importante di EIP in 15 Stati membri.

Figura 1: EIP per categoria negli Stati membri dell’UE

Revisori legali dei conti e imprese di revisione contabile nell’UE

Nel complesso, si contano 250 047 13 professionisti iscritti all’albo dei revisori legali dei conti nell’UE. In 26 Stati membri 14 il 26% dei revisori legali dei conti iscritti all’albo sono dipendenti o soci di un’impresa di revisione contabile. Questi dati variano ampiamente fra uno Stato membro e l’altro 15 (cfr. tabella 1).

Regno Unito, Francia, Irlanda e Germania rappresentano il 64% di tutte le imprese di revisione contabile iscritte all’albo nell’UE, con il maggior numero (oltre 6 000) nel Regno Unito. Sei Stati membri (Bulgaria, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Slovenia e Grecia) contano ciascuno meno di 100 imprese di revisione contabile iscritte all’albo.

Circa il 5% 16 del numero totale di imprese di revisione contabile iscritte all’albo nell’UE effettua revisioni legali dei conti di EIP. Meno di un terzo delle imprese di revisione contabile iscritte all’albo in ciascuno Stato membro effettua la revisione dei conti degli EIP, ad eccezione che in Grecia (70%), Bulgaria (55%) e Slovacchia (34%). Nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Danimarca e in Irlanda il dato si attesta al di sotto del 2%.

Tabella 1: Panoramica della struttura del mercato negli Stati membri

Numero di revisori legali dei conti iscritti all’albo (persone fisiche)

Numero di revisori legali dei conti iscritti all’albo che sono dipendenti, soci, partner o collaboratori sotto altra forma dell’impresa di revisione contabile

Numero di imprese di revisione contabile iscritte all’albo

Numero di imprese di revisione contabile iscritte all’albo che effettuano revisioni dei conti di EIP

Numero di EIP

Numero di revisioni legali dei conti di EIP

Belgio

1 052

861

529

19

268

276

Bulgaria

704

243

93

51

782

1 021

Repubblica ceca

1 291

287

363

50

433

375

Danimarca

3 591

3 093

1 568

9

354

354

Germania

17 342

10 067

2 992

73

677

1 040

Estonia

353

234

152

16

196

196

Irlanda

9 997

9 997

5 272

11

1 005

1005

Grecia

1 068

826

46

32

324

609

Spagna

4 177

2 858

1 395

199

7 393

8 006

Francia

13 494

Non applicabile

6 019

565

2 470

3 431

Croazia

976

532

228

75

794

794

Italia

15 3947

2 938

463

26

1 578

1 578

Cipro

924

924

524

15

147

147

Lettonia

169

150

136

15

64

64

Lituania

370

265

171

13

156

170

Lussemburgo

277

275

66

15

379

429

Ungheria

4 965

2 070

1 807

68

245

245

Malta

1 276

587

66

10

168

168

Paesi Bassi

1 791

1 791

365

7

circa 800

1 013

Austria

105

Non applicabile

397

17

341

341

Polonia

7 086

3 510

1 612

97

1 992

2 375

Portogallo

1 378

802

229

58

1 189

1 192

Romania

4 632

1 358

969

124

Non applicabile

552

Slovenia

188

133

54

17

88

88

Slovacchia

791

445

233

80

572

908

Finlandia

1 543

905

80

15

578

578

Svezia

3 476

3 476

146

15

551

551

Regno Unito

13 084

13 084

6 331

50

1 741

1 748

Totale UE

250 047

61 711

32 306

1 742

circa 25 000

29 254

Fatturato e corrispettivi generati dalle revisioni legali dei conti degli EIP 17

Il fatturato totale delle imprese di revisione contabile che effettuano la revisione dei conti degli EIP in 25 Stati membri dell’UE (i dati per la Bulgaria, la Francia e la Spagna non sono disponibili) è pari a circa 31 miliardi di EUR 18 . Tuttavia, le cifre per Stato membro evidenziano una disparità a livello dell’UE. In otto Stati membri il fatturato complessivo delle imprese di revisione contabile che effettuano la revisione dei conti degli EIP è superiore a un miliardo di EUR, mentre in 11 Stati membri si attesta al di sotto dei 100 milioni di EUR. Il solo Regno Unito rappresenta circa la metà di tutto il fatturato prodotto dalle imprese di revisione contabile che effettuano revisioni dei conti degli EIP in 25 Stati membri. La Germania e i Paesi Bassi 19 sono i maggiori mercati dopo il Regno Unito (cfr. la figura 2).

I corrispettivi totali relativi alle revisioni legali dei conti ammontano a circa 11 miliardi di EUR 20 per i 27 Stati membri dell’UE che hanno trasmesso i dati. Regno Unito, Germania e Francia rappresentano quasi il 60% del totale. Circa 13 Stati membri evidenziano corrispettivi inferiori ai 100 milioni di EUR. 

Figura 2: Fatturato delle imprese di revisione contabile che effettuano revisioni di EIP 21 e corrispettivi delle revisioni legali dei conti 22 , per Stato membro

2.2.Livelli di concentrazione del mercato

Uno dei principali scopi del regolamento è conseguire un mercato competitivo per i servizi di revisione legale dei conti in cui vi sia una scelta sufficiente di revisori legali o imprese di revisione legale per gli EIP. L’obbligo di cui all’articolo 27 di valutare i livelli di concentrazione del mercato per le revisioni legali degli EIP mette in evidenza quanto sia importante questo scopo. Quindi, l’intento di questa sezione è determinare una base per la misurazione dei progressi compiuti in quest’ambito nelle future relazioni di monitoraggio del mercato.

Agli Stati membri è stato chiesto di fornire informazioni sulla concentrazione del mercato per le revisioni legali dei conti degli EIP di 10 fra i principali revisori dei conti (key audit players) o “10KAP”  23 . Per calcolare il fatturato, 15 Stati membri 24 hanno utilizzato l’approccio dell’impresa di revisione 25 contabile 26 , sette 27 hanno utilizzato l’approccio della rete 28 di revisione contabile 29 e due 30 entrambi gli approcci. L’esercizio finanziario si discosta da un’impresa di revisione contabile all’altra e non sempre corrisponde all’anno civile 2015, periodo di riferimento per la raccolta dei dati di cui trattasi 31 . Pertanto, i dati presentati in questa sezione sono approssimativi.

I dati sulle quote di mercato sono analizzati usando tre diversi indicatori della concentrazione del mercato calcolati per Stato membro: le “Big Four” (PwC, Deloitte, KPMG ed EY), la “CR4” (la quota di mercato consolidata delle quattro maggiori imprese di revisione contabile in ciascun paese), e i “10KAP”. In particolare, sono state analizzate le differenze fra “Big Four” e “CR4” per valutare le tendenze in questi indicatori della concentrazione del mercato nelle relazioni future.

Concentrazione per revisioni legali dei conti degli EIP e fatturato (della rete o dell’impresa che effettua la revisione dei conti degli EIP)

Le “Big Four” detengono una quota media di mercato pari a circa il 70% del numero di revisioni legali dei conti degli EIP (sulla base dei 28 Stati membri). Per quanto concerne il fatturato, la concentrazione di mercato delle stesse è mediamente attorno all’80% 32 (sulla base di 21 Stati membri). Le “Big Four” detengono un oligopolio concentrato 33 in 11 34 Stati membri per quanto concerne il numero delle revisioni legali dei conti (cfr. figura 3), e in 15 35 Stati membri per quanto concerne il fatturato. Come illustra la figura 4, la quota di mercato combinata delle “Big Four” rispetto al fatturato supera il 90% in sei Stati membri 36 . La “CR4” supera la percentuale di concentrazione complessiva delle “Big Four” in sette Stati membri per quanto concerne il numero delle revisioni legali dei conti degli EIP e in cinque Stati membri rispetto al fatturato. Pertanto, le “Big Four” sono le quattro maggiori imprese di revisione contabile nella maggior parte degli Stati membri.

Figura 3: Quota di mercato delle imprese di revisione contabile nel 2015 per le revisioni legali dei conti degli EIP

La concentrazione complessiva del mercato delle sei imprese di revisione contabile che presentano le quote (di fatturato) più consistenti è superiore alla metà nei 21 Stati membri per cui è stato possibile calcolare i livelli di concentrazione sul fatturato e supera il 90% in 10 Stati membri. Le quote di mercato combinate (per il fatturato) dei 10KAP a livello dell’UE totalizzano oltre il 90% in 16 Stati membri 37 e meno dell’80% in quattro Stati membri.

Figura 4: Quota di mercato delle imprese di revisione contabile rispetto al fatturato nel 2015 (imprese di revisione contabile o rete che effettua la revisione dei conti degli EIP) in 21 Stati membri

Concentrazione per singola impresa di revisione contabile

La figura 5 illustra come le “Big Four” detengono una quota di mercato combinata pari a circa il 70% rispetto al numero di revisioni legali dei conti degli EIP a livello dell’UE, mentre il livello di concentrazione dei 10KAP è prossimo all’80%.

Figura 5: Quota di mercato dei 10KAP 38 per le revisioni legali dei conti degli EIP

Tuttavia, in termini di fatturato 39 (dell’impresa di revisione contabile o della rete che effettua la revisione dei conti degli EIP) le “Big Four” coprono oltre l’80% del mercato totale delle revisioni dei conti dell’UE. Grant Thornton e BDO sono le maggiori imprese di revisione contabile dopo le “Big Four”.

Concentrazione delle imprese di revisione contabile per categoria di EIP

La concentrazione nel mercato per le revisioni legali dei conti degli EIP 40 è massima per le banche e le imprese di assicurazione, dove la quota di mercato per le “Big Four” è pari a circa l’80% (cfr. la figura 6). La loro quota di mercato nella categoria di società quotate è prossima al 70%. Quando si esamina il dato per gli EIP nazionali, la quota scende al 50% circa.

Figura 6: Concentrazione media del mercato in varie categorie a livello dell’UE per le revisioni legali dei conti degli EIP

2.3.Rischi derivanti dalle carenze qualitative di un revisore legale dei conti o di un’impresa di revisione contabile

Le ACN effettuano i controlli di qualità per verificare l’operato dei revisori legali dei conti o delle imprese di revisione contabile. Le ispezioni sono lo strumento principale a disposizione degli organi di vigilanza per verificare se i revisori legali dei conti o le imprese di revisione contabile abbiano correttamente assolto al proprio mandato e per individuare eventuali carenze qualitative. Le ACN possono utilizzare una vasta gamma di poteri e misure per rettificare e porre rimedio a tali carenze. Ai sensi dell’articolo 27 del regolamento, le ACN devono valutare i rischi derivanti da un’elevata incidenza di carenze qualitative e se sia necessario adottare misure volte a mitigare tali rischi. Tenuto conto della natura riservata e delicata delle informazioni, i dati in questa sezione sono presentati in forma anonima e aggregata.

Controlli di qualità

Le ACN hanno trasmesso dati sugli aspetti sia quantitativi che qualitativi del controllo di qualità 41 . La maggior parte degli Stati membri ha trasmesso i dati per l’anno civile 2015 (cioè i risultati delle ispezioni eseguite nel periodo 2014/2015) ma con diverse date di inizio e fine. Cinque Stati membri hanno presentato dati relativi a un intero ciclo di ispezioni (3 anni), utilizzando i dati più recenti disponibili nei rispettivi mercati.

Benché la presente relazione si incentri sulle informazioni relative agli EIP, le ACN sono state invitate a fornire informazioni anche sugli enti diversi dagli EIP. Lo scopo era quello di presentare un quadro allargato e più generale della situazione a livello nazionale.

Valutazione quantitativa

Sono stati utilizzati una serie di indicatori per illustrare la situazione:

-    il numero di incarichi di revisione legale dei conti (fascicoli) sottoposti a ispezione;

-    il numero di imprese di revisione contabile sottoposte a ispezione;

-    il numero di imprese di revisione contabile sottoposte a ispezione delle procedure adottate a livello aziendale;

-    il numero di incarichi/controlli sui fascicoli con almeno una risultanza; e

-    il numero di controlli aziendali con almeno una risultanza.

Tuttavia, non è stata concordata una definizione comune di “risultanza” 42 per questa particolare raccolta dati. Di converso, è stato chiesto alle ACN di fornire una definizione o indicare la categorizzazione scelta.

Figura 7: Controllo di qualità nell’UE

Poiché il numero di enti diversi dagli EIP è generalmente ben più elevato di quello degli EIP, le ACN hanno indicato, come previsto, una maggior incidenza di controlli di qualità negli enti diversi dagli EIP, sia per il numero di ispezioni, sia per le risultanze. In media, il dato corrisponde circa al 90% di tutta l’attività di controllo di qualità a livello dell’UE. Tuttavia, in 12 Stati membri la percentuale delle ispezioni a carico degli EIP va dal 10% al 50% del numero totale di ispezioni. Circa 10 Stati membri indicano una forcella analoga per il numero di risultanze sugli EIP. In due Stati membri oltre l’80% del numero totale di ispezioni e risultanze concerne gli EIP. Nella grande maggioranza dei casi, il numero di ispezioni e di controlli di qualità effettuati è coerente e proporzionato alle dimensioni del mercato nazionale.

Valutazione qualitativa

Sono tre le questioni ricorrenti individuate a livello dell’UE. Nello specifico:

i)    le carenze dei sistemi di controllo di qualità interni 43 ;

ii)    la mancata documentazione di taluni aspetti dell’incarico di revisione dei conti; e

iii)    la mancanza di documentazione sufficiente a riprova di aver effettuato una valutazione completa della revisione dei conti.

Vi sono altre questioni, più diversificate, che si limitano a pochi Stati membri. Tali questioni riflettono la struttura specifica dei vari mercati, quali ad esempio: i) le risultanze sulle revisioni dei conti di gruppo negli Stati membri più piccoli; ii) le questioni collegate ai controlli di qualità sugli incarichi negli Stati membri che hanno una pratica della revisione dei conti più consolidata; e iii) le questioni legate alla formazione negli Stati membri che hanno meno esperienza in materia di ispezioni sulle revisioni contabili.

La necessità di adottare misure volte a mitigare i rischi

Le relazioni nazionali hanno descritto anche i rimedi e le misure di follow-up. Lo studio dimostra che le raccomandazioni sono l’approccio più comune, seguite dagli ammonimenti e dalle misure di follow-up, con cui le imprese confermano di aver adottato le misure richieste. Solo in un esiguo numero di casi gravi sono state imposte delle sanzioni.

2.4.Operato dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile

Le nuove norme in materia di revisione contabile hanno rafforzato notevolmente il ruolo e i poteri dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile 44 . Il regolamento attribuisce compiti specifici ai comitati per il controllo interno e la revisione contabile degli EIP. Ad esempio, essi svolgono un ruolo diretto nella nomina del revisore legale dei conti o dell’impresa di revisione contabile, effettuano il controllo della revisione legale dei conti e monitorano l’operato del revisore legale dei conti e la sua indipendenza.

L’articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del regolamento prevede la valutazione dello svolgimento dei compiti e dei risultati conseguiti dai comitati per il controllo interno e la revisione contabile. Questo compito si è dimostrato impegnativo, tenuto conto del calendario delle prime relazioni nazionali, la mancanza di esperienza di talune ACN e il mutevole quadro giuridico. Pur avendo dato un’idea della situazione a livello nazionale, le relazioni nazionali non hanno illustrato in modo chiaro se e come le ACN interagiscano con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile.

Alla fine del 2016 la Commissione europea ha formulato ulteriori domande specifiche alle ACN per comprendere meglio il quadro giuridico dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile negli Stati membri 45 . Le domande erano intese a comprendere meglio le modalità con cui gli Stati membri, e in particolare le ACN, interagiscono con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile e come queste ultime si adoperano affinché tali comitati eseguano i compiti loro assegnati. Non è stato un tentativo di stabilire delle norme che disciplinassero la vigilanza, in quanto l’ambito di applicazione della vigilanza sui comitati per il controllo interno e la revisione contabile dipende da ciascuno Stato membro.

I risultati dimostrano che i comitati per il controllo interno e la revisione contabile sono sottoposti a vigilanza in 15 Stati membri. Circa 12 Stati membri hanno riferito che i comitati per il controllo interno e la revisione contabile non sono sottoposti a vigilanza, e uno Stato membro 46 non ha fornito informazioni. Come indicato alla figura 8, vi è un’ampia varietà di prassi fra gli Stati membri in materia di autorità preposte alla vigilanza.

Figura 8: Autorità preposte alla vigilanza dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile negli Stati membri

[Fonte: questionario per le ACN sui comitati per il controllo interno e la revisione contabile]

Il regolamento non menziona alcun compito o potere specifico delle ACN rispetto ai comitati per il controllo interno e la revisione contabile. Questo aspetto è lasciato alla discrezionalità degli Stati membri, che sono dotati anche di diversi quadri di governo societario. La Commissione ha svolto un’indagine per stabilire se le ACN effettuino con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile attività diverse dalla vigilanza. In risposta le ACN hanno citato l’organizzazione di conferenze e seminari, lo scambio delle migliori pratiche e l’orientamento, la promozione di incontri e dibattiti, lo scambio delle relazioni annuali, l’elaborazione delle richieste presentate dai comitati per il controllo interno e la revisione contabile, nonché il lavoro congiunto con i gruppi di consulenza dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile e la presentazione di relazioni (cfr. la figura 9). In alcuni casi le ACN hanno indicato di essere coinvolte in più di una attività con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile.

Figura 9: Attività delle ACN con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile (% degli Stati membri che hanno risposto)

[Fonte: questionario per le ACN sui comitati per il controllo interno e la revisione contabile]

3.Contributo da parte della Rete europea della concorrenza

Ai sensi dell’articolo 27 del regolamento, la rete europea della concorrenza prepara una relazione.

La Commissione ha invitato tutte le autorità nazionali garanti per la concorrenza a fornire le informazioni su eventuali inchieste di settore condotte nelle rispettive giurisdizioni e sulla relativa applicazione nel mercato delle revisioni (ad es., indagini antitrust, valutazioni di fusioni notificate, indagini su ricorsi o aiuti di Stato). Il periodo di riferimento è stato il biennio 2014-2015.

Dei 13 contributi nazionali alla relazione della REC, solo cinque hanno indicato attività specifiche di applicazione delle norme o di segnalazione. La Danimarca ha fornito informazioni sulla fusione di EY e KPMG, approvata nel 2014. La Polonia ha dichiarato di avere un settore delle revisioni dei conti caratterizzato da un’elevata concentrazione nelle mani delle “Big Four” e dalla presenza di forti ostacoli all’ingresso nel mercato. La Romania ha trasmesso informazioni su un’indagine in corso presso la Camera romena dei revisori dei conti finanziari. Il Regno Unito e il Portogallo hanno fornito informazioni sulle attività di applicazione delle norme (Regno Unito) e di segnalazione (Portogallo e Regno Unito).

Durante il periodo oggetto della presente relazione, la Commissione non ha svolto inchieste di settore, indagini antitrust, valutazioni di fusioni notificate o indagini sui sussidi di stato nel mercato delle revisioni dei conti.

4.Conclusioni

La nuova normativa in materia di revisione dei conti mira a elevare la qualità delle revisioni dei conti e a rendere più competitivo il mercato delle revisioni legali dei conti degli EIP, al fine di consentire il regolare funzionamento dei mercati dei capitali. I dati disponibili mostrano un mercato delle revisioni dei conti molto variegato a livello dell’UE, in termini di dimensioni e struttura, e confermano che il mercato delle revisioni legali dei conti degli EIP rimane relativamente concentrato nella maggior parte degli Stati membri, particolarmente in termini di fatturato. In 15 dei 21 Stati membri, le “Big Four” detengono oltre l’80% del mercato in termini di fatturato. Le banche e le imprese di assicurazioni sono le categorie di EIP in cui le “Big Four” evidenziano la maggior concentrazione nel mercato dell’UE (circa l’80%). Tuttavia, mancano dati sufficienti per poter trarre delle conclusioni sul livello e sull’efficacia della concorrenza nel mercato. Nelle relazioni future la Commissione proseguirà il monitoraggio delle tendenze nei livelli di concentrazione consolidati delle maggiori imprese di revisione contabile negli Stati membri.

Le informazioni raccolte dai sistemi di controllo qualità sono particolarmente utili nel sondare l’efficacia delle nuove norme in materia di revisione dei conti, sia per la tutela degli investitori che per quanto concerne gli organismi pubblici di vigilanza. Al fine di garantire conformità e confrontabilità, sarà cruciale adottare in quest’ambito una metodologia comune e una convergenza in materia di vigilanza. Ad esempio, si potrebbe fare di più per stimolare l’ulteriore convergenza su indicatori comuni e la terminologia relativamente alle risultanze e alle carenze. Non sono stati individuati gravi rischi. Ad ogni modo, poiché i dati sono stati raccolti nell’ambito dei poteri conferiti alle ACN dal precedente quadro giuridico, certamente è troppo presto per valutare in modo esaustivo eventuali gravi rischi.

Chiaramente, la prossima relazione congiunta dovrà esaminare se le tre questioni più frequenti individuate nella presente relazione (carenze nei sistemi di controllo della qualità interna, mancata documentazione di taluni aspetti dell’incarico di revisione e mancanza di documentazione sufficiente sulla revisione) rischiano di diventare ricorrenti a livello strutturale. In particolare, la prossima relazione dovrà valutare quali potrebbero essere le potenziali conseguenze non solo per gli specifici EIP, ma per il mercato nel suo complesso.

La riforma della revisione dei conti ha dato slancio al ruolo e ai poteri dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile, in quanto organismi essenziali per conferire una reale efficacia alle nuove norme in materia di revisione dei conti. Eppure, lo studio dimostra che la maggior parte delle ACN ha pochissima esperienza nel monitoraggio delle attività e dell’operato dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile. Al fine di superare questo problema, le ACN devono dotarsi di strumenti adeguati per valutare l’operato dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile e ricevere le informazioni di cui hanno bisogno per monitorare come tali comitati stiano ottemperando alla nuova normativa. Da parte loro, i componenti dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile dovrebbero prendere coscienza delle nuove responsabilità e del ruolo di maggior peso che ricoprono. In questa fase è vitale interagire con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile e sensibilizzarli. Ciò non comporterebbe necessariamente la ridefinizione o il cambiamento dei quadri di governo societario nazionale, o dell’ambito di vigilanza delle ACN. Ogni autorità nazionale sarebbe libera di decidere il miglior approccio e gli strumenti più appropriati per la valutazione dell’operato dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile. L’esperienza maturata dimostra che la cooperazione e il dialogo sono strumenti utili ed efficaci. Talune ACN hanno già avviato gli incontri con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile (e hanno addirittura fornito degli orientamenti) perché questi possano prendere coscienza del nuovo quadro e delle ulteriori responsabilità loro incombenti. Tuttavia, è chiaro che molto resta ancora da fare. La Commissione potrebbe avere un ruolo da svolgere nella promozione di questo dialogo e nell’interazione diretta con i comitati per il controllo interno e la revisione contabile, per meglio comprendere l’esperienza da loro maturata nell’attuazione della riforma della revisione dei conti.

Questa prima relazione della Commissione rappresenterà certamente lo scenario di base delle relazioni future. Inoltre, saranno necessarie soluzioni a taluni dei limiti delineati nella sezione introduttiva. Alcuni di questi limiti saranno affrontati non appena entrerà in applicazione la nuova normativa in materia di revisione dei conti. Ad esempio, l’accesso ai dati e la disponibilità degli stessi, in quanto il nuovo quadro giuridico prevede nuove fonti d’informazione e nuovi strumenti per le ACN e la Commissione. Tuttavia, ulteriori attività si renderanno necessarie per conseguire dei progressi in ambiti come la terminologia comune, la convergenza sui periodi di riferimento e le metodologie di raccolta dati. Per muoversi verso la convergenza, la Commissione esaminerà gli attuali indicatori in stretta collaborazione con le ACN e soprattutto con il sottogruppo CEAOB sul monitoraggio del mercato. Ciò è particolarmente importante in vista di alcune delle disposizioni aggiunte dalla nuova normativa sulla revisione dei conti, come i periodi di rotazione, il divieto imposto per certi servizi diversi dalla revisione dei conti e il nuovo ruolo dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile. Nelle relazioni future la Commissione rivolgerà l’attenzione anche a tutte queste nuove norme, per misurare il livello di concorrenza nel mercato in materia di revisioni legali dei conti degli EIP e valutare appieno l’impatto del nuovo quadro regolamentare.

La Commissione continuerà a monitorare gli sviluppi nel mercato per la fornitura dei servizi di revisione legale dei conti agli EIP nell’UE. La Commissione è pronta a collaborare con gli Stati membri per garantire nel modo più efficace possibile il rispetto dei requisiti di cui all’articolo 27 del regolamento.

(1)  Direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio e abroga la direttiva 84/253/CEE del Consiglio (versione consolidata).
(2)  Regolamento (UE) n. 537/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sui requisiti specifici relativi alla revisione legale dei conti di enti di interesse pubblico e che abroga la decisione 2005/909/CE della Commissione.
(3)  Ai sensi dell’articolo 2, punto 13, della direttiva, per EIP si intendono società quotate, enti creditizi e imprese di assicurazione. Gli Stati membri hanno facoltà di riconoscere carattere di interesse pubblico nazionale anche ad altre imprese, ad esempio le imprese che presentano un interesse pubblico significativo per via della natura della loro attività, delle loro dimensioni o del numero di dipendenti.
(4)  L’articolo 2, punto 1, della direttiva definisce come revisione legale dei conti la revisione dei bilanci d’esercizio o dei bilanci consolidati.
(5)  Le autorità competenti sono designate ai sensi dell’articolo 20, paragrafo 1, del regolamento.
(6)  La REC è una rete di cooperazione fra la Commissione (e specificamente la direzione generale Concorrenza) e le autorità nazionali di vigilanza sulla concorrenza.
(7)  Un quadro di cooperazione fra organismi nazionali di controllo delle attività di revisione contabile a livello dell’UE, istituito ai sensi dell’articolo 30 del regolamento.
(8)  Come definito all’articolo 2, punto 13, della direttiva.
(9)  Come definito all’articolo 2, punto 13, lettera d), della direttiva.
(10)  L’anno di riferimento è il 2015, fatta eccezione per: Bulgaria, Estonia e Spagna (2014/2015); e Danimarca e Germania (2016). Mancano i dati relativi alla Romania.
(11)  Questi dati si riferiscono alla precedente legislazione in vigore in Spagna (Regio decreto 1517/2011). Il numero di EIP in molti degli Stati membri dell’UE può aver subito delle modifiche con la nuova normativa in materia di revisione contabile.
(12)  Mancano i dati relativi alla Romania.
(13)  Il periodo di riferimento è il 2015, fatta eccezione per: Bulgaria ed Estonia (2014/2015); Germania e Danimarca (2016); e Grecia (2014). I dati provengono da 28 Stati membri.
(14)  Mancano i dati di Austria e Francia.
(15)  Il dato per l’Italia comprende un gran numero di commercialisti, anch’essi storicamente iscritti all’albo dei revisori dei conti. Inoltre, l’Irlanda ha una situazione del tutto particolare, in quanto in Irlanda sono iscritti all’albo anche i membri delle associazioni di commercialisti regolamentate ai sensi del diritto britannico. Pertanto, i dati relativi a questo paese potrebbero essere gonfiati, plausibilmente perché conteggiati due volte. Analogamente, anche i commercialisti aderenti alle associazioni regolamentate secondo il diritto irlandese possono essere iscritti all’albo nel Regno Unito.
(16)  In base ai dati provenienti da 28 Stati membri.
(17)  Al fine di confrontare i dati fra gli Stati membri, i dati raccolti in valuta nazionale sono stati convertiti in euro, sulla base della media annuale dei tassi di cambio nel 2015. Cfr. http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=ert_bil_eur_a&lang=en .  
(18)  L’esercizio finanziario non sempre corrisponde all’anno civile 2015, che è il periodo di riferimento per la raccolta dei dati. Questo è il caso di: Bulgaria, Danimarca ed Estonia (2014/2015); Repubblica ceca (2014) e Slovenia (2014-2016). I dati provenienti da 25 Stati membri comprendono i corrispettivi per i servizi di revisione legale, assicurazione e altri servizi non inerenti alla revisione contabile.
(19)  Cfr. la nota precedente.
(20)  Periodo di riferimento anno 2015, fatta eccezione per: Bulgaria, Danimarca ed Estonia (2014/2015); Repubblica ceca (2014) e Slovenia (2014-2016). I dati del Portogallo comprendono i corrispettivi per altri servizi di assicurazione. Mancano i dati relativi alla Bulgaria.
(21)  I dati di Bulgaria, Spagna e Francia non sono disponibili.
(22)  I dati relativi alla Bulgaria non sono disponibili.
(23)  In base all’elenco individuato dallo European Audit Inspection Group (EAIG): Baker Tilly, BDO, EY, Deloitte, Grant Thornton, KPMG, Mazars, Moore Stephens, Nexia, PwC.
(24)  Danimarca, Estonia, Grecia, Finlandia, Irlanda, Italia, Croazia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Romania e Slovacchia.
(25)  Come definita all’articolo 2, punto 3, della direttiva.
(26)  Sulla base del fatturato della singola impresa di revisione contabile in ciascun paese.
(27)  Belgio, Cipro, Francia, Polonia, Portogallo, Svezia e Slovenia.
(28)  Come definita all’articolo 2, punto 7, della direttiva.
(29)  In base alla somma dei fatturati delle singole imprese che fanno parte di una stessa rete in ogni paese.
(30)  Bulgaria e Repubblica ceca.
(31)  Questo è il caso per: Bulgaria ed Estonia (2014-2015); Repubblica ceca: 2014; Danimarca: 2014-2015 e 2015; Slovenia: 2014-2015/2015/2015-2016; Germania: 31.3.2015; Lettonia: 31.8.2015.
(32)  Media basata su 21 Stati membri. Non è stato possibile calcolare le percentuali di concentrazione per il fatturato di sette Stati membri, a causa della mancanza dei dati completi (Austria e Spagna) o dei dati parziali sul fatturato (Bulgaria, Francia, Irlanda, Polonia e Slovacchia).
(33)  CR4 = 0% indica concorrenza perfetta; 0%<CR4<50% va da concorrenza perfetta a oligopolio; 50%<CR4<80% indica oligopolio; 80%<CR4<100% va da oligopolio concentrato a monopolio; CR4= 100% indica oligopolio altamente concentrato e addirittura monopolio (se CR1=100%).
(34)  Austria, Cipro, Danimarca, Spagna, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Regno Unito.
(35)  Finlandia, Cipro, Lussemburgo, Lettonia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Slovenia, Portogallo, Ungheria, Svezia, Germania, Repubblica ceca, Regno Unito e Malta.
(36)  Cipro, Finlandia, Italia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia.
(37)  In Finlandia e Paesi Bassi, solo 8 dei 10 principali revisori dei conti hanno effettuato revisioni legali nel periodo di riferimento; in Svezia questo dato raggiunge appena il 7.
(38)  Dati relativi al periodo 2014/2015, sulla base dei totali per Stato membro.
(39)  Dati di 21 Stati membri (mancano i dati di Austria, Bulgaria, Spagna, Francia, Irlanda, Polonia e Slovacchia).
(40)  Dati basati su 28 Stati membri relativi alle revisioni legali dei conti degli EIP. Mancano i dati di Austria, Cipro, Spagna, Ungheria, Lussemburgo, Lettonia e Polonia relativi alle revisioni legali dei conti di società quotate, banche e imprese di assicurazioni; mancano i dati di Austria, Spagna, Lussemburgo, Lettonia e Polonia per le revisioni legali dei conti degli EIP nazionali.
(41)  Uno Stato membro non ha trasmesso alcun dato, poiché non sono stati effettuati controlli di qualità nel 2015.
(42)  Secondo il Forum internazionale delle autorità indipendenti di regolamentazione della revisione contabile (IFIAR), le risultanze dell’ispezione per le revisioni dei conti degli EIP evidenziano carenze nelle procedure di revisione dei conti indicanti che l’impresa di revisione contabile non ha ottenuto sufficiente documentazione inerente alla revisione a sostegno del proprio parere, ma ciò non implica necessariamente che tali bilanci riportino anche un’inesattezza sostanziale.
(43)  I controlli di qualità istituiti e condotti internamente dall’impresa di revisione contabile.
(44)  Come definiti all’articolo 39 della direttiva.
(45)  Nell’indagine la Commissione ha inteso la vigilanza in tal senso, ossia se le ACN avessero giuridicamente poteri per:-ottenere informazioni, anche in merito all’esistenza dei comitati per il controllo interno e la revisione contabile e l’eventuale conformità ai propri obblighi (ai sensi dell’articolo 39 della direttiva o dell’articolo 16 del regolamento); ovvero-prescrivere rimedi o sanzioni qualora i comitati per il controllo interno e la revisione contabile non si conformino ai propri obblighi.
(46)  La Romania.