Bruxelles, 5.7.2017

COM(2017) 368 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

relativa alla situazione della politica comune della pesca e alla consultazione sulle possibilità di pesca per il 2018

{SWD(2017) 256 final}


1.Introduzione

La presente comunicazione offre una panoramica dello stato di avanzamento della politica comune della pesca (PCP). Riferisce in merito ai progressi compiuti nel conseguire una pesca sostenibile e, in particolare, nel garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive sia tale da ricostituire e mantenere le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile, il che contribuirà anche a raggiungere un buono stato ecologico dei mari europei entro il 2020 1 . Si sofferma sull'evoluzione dello stato degli stock, dello stato della flotta dell'Unione, sulla progressiva introduzione dell'obbligo di sbarco e sui progressi in termini di decentramento 2 . Stabilisce, inoltre, i principi alla base della formulazione delle proposte della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2018. Gli Stati membri, i consigli consultivi, le parti interessate e i cittadini sono invitati a fornire suggerimenti in merito a tali orientamenti strategici.

2.Progressi verso il conseguimento di una pesca sostenibile

Nel corso degli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nell'attuazione della riforma della PCP del 2013:

-conseguimento dell'MSY (rendimento massimo sostenibile). Secondo l'ultima valutazione condotta dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) sulla base dei dati del 2015 3 , 39 dei 66 stock oggetto di valutazione nell'Atlantico nord-orientale sono stati sfruttati nel quadro dell'FMSY (pari al 59%, in aumento rispetto al 52% dell'anno precedente). La mortalità media per pesca si è attualmente stabilizzata intorno all'1,0. Nel 2017 il numero dei totali ammissibili di cattura (TAC) stabiliti conformemente al parere MSY è salito a 44, pari al 61% della totalità delle catture nell'Atlantico nord-orientale.

-Ripopolamento degli stock. Tra il 2003 e il 2015 nell'Atlantico nord-orientale la biomassa media degli stock è aumentata del 35%.

-Miglioramento dei risultati economici complessivi. La flotta dell'Unione ha registrato un utile netto record di 770 milioni di EUR nel 2014, un incremento del 50% rispetto al dato del 2013 pari a 500 milioni di EUR.

-Migliore equilibrio tra la capacità di pesca e le possibilità di pesca. Negli ultimi anni è migliorato l'equilibrio tra la capacità di pesca e le possibilità di pesca nell'intera flotta dell'Unione. Tra il 2007 e il 2015 la capacità della flotta peschereccia dell'Unione si è ridotta gradualmente, con un calo del numero di pescherecci pari al 6%, della potenza del motore pari al 14% e della stazza pari al 24%.

-Formulazione di piani pluriennali in linea con la PCP riformata. Dopo l'adozione, l'anno scorso, del piano per il Baltico, la Commissione ha proposto piani pluriennali per gli stock demersali nel Mare del Nord 4 e per gli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico 5 .

-Decentramento della governance. È evidente che la governance della PCP si è trasformata in una governance più decentrata, che comprende piani pluriennali e atti delegati adottati attraverso la regionalizzazione.

-Impegni a favore del Mar Mediterraneo e del Mar Nero. Sono stati raggiunti importanti accordi politici per conseguire la sostenibilità ambientale, economica e sociale (nel Mar Mediterraneo attraverso la dichiarazione ministeriale Medfish4Ever 6 e nel Mar Nero attraverso la dichiarazione di Bucarest 7 ).

Nonostante questi progressi, sono necessari ulteriori sforzi in particolare per ridurre gli alti livelli di pesca eccessiva nel Mediterraneo e il numero dei singoli stock sfruttati al di sopra del livello FMSY nell'Atlantico nord-orientale nonché per applicare l'obbligo di sbarco.

2.1.Progressi verso il conseguimento dell'FMSY

I progressi verso il raggiungimento di stock ittici a livelli conformi all'FMSY 8 sono continuati. In tutte le regioni per le quali sono stati fissati TAC, il tasso di pesca al di sopra dell'FMSY è nettamente diminuito. Nel 2015 il rapporto tra livello di pesca e FMSY è stato pari al 99% (contro il 158% del 2003 e il 129% del 2008). Nel complesso, lo sfruttamento eccessivo è diminuito drasticamente in tutte le zone (ad eccezione del Mediterraneo e del Mar Nero).

Un'analisi più dettagliata è riportata di seguito.

Per quanto concerne gli stock soggetti alle consultazioni fra Stati costieri, nel 2016 il TAC per lo sgombro è aumentato del 14%. Le possibilità di pesca di poco superiori a 1 milione di tonnellate per tutte le parti coinvolte sono il risultato dell'applicazione della strategia di gestione a lungo termine concordata tra le parti (UE, Norvegia e Isole Fær Øer). L'analisi comparativa avrà luogo quest'anno. Il TAC per il melù è stato fissato in linea con l'FMSY ed è salito bruscamente a 1,3 milioni di tonnellate. Per il melù gli Stati costieri interessati hanno concordato una nuova strategia in linea con l'FMSY. Per l'aringa atlantico-scandinava, tutte le parti hanno convenuto un limite complessivo di cattura al di sotto del livello FMSY (conformemente alla strategia in vigore dal 1999). Ciò ha fatto sì che i TAC per l'Atlantico nord-orientale aumentassero in maniera significativa, fino a raggiungere circa 650 000 tonnellate.

I TAC per il Mar Baltico nel 2017 hanno rispettato il piano pluriennale 9 . I TAC per l'aringa e la passera di mare sono in linea con l'FMSY; quelli per lo spratto e il salmone sono al di sotto dell'FMSY. Lo stock occidentale di merluzzo bianco desta seria preoccupazione e, di conseguenza, il TAC è stato ridotto del 56% nel 2017. Al fine di contribuire al ripopolamento di questo stock, sono state adottate altre misure di accompagnamento. Applicando l'approccio precauzionale, sono state adottate riduzioni dei TAC per lo stock occidentale di merluzzo bianco (25%), per il salmone nel Golfo di Finlandia (20%) e per l'aringa nel Golfo di Riga (11%). Il TAC per il salmone del bacino principale segue l'MSY ed è rimasto invariato negli ultimi anni; ciò ha contribuito, unitamente alla riduzione delle catture non dichiarate e alle misure nazionali specifiche per i fiumi, ad aumentare il numero di riproduttori che ritornano.

Gli stock del Mare del Nord continuano a migliorare, con il 59% degli sbarchi provenienti da stock gestiti in modo sostenibile. In linea con l'FMSY, il TAC per la sogliola è aumentato del 21%; quello per lo scampo è cresciuto del 46%. Il merluzzo carbonaro viene pescato a livelli al di sotto dell'FMSY; il suo TAC è superiore del 53%. Conformemente al parere FMSY, i TAC per l'eglefino sono stati ridotti del 45%. Si prevede, tuttavia, un aumento dello stock dovuto a un maggiore reclutamento nel corso degli ultimi anni. Il merluzzo bianco e il merlano continuano a essere pescati a livelli leggermente superiori all'FMSY, ma conformi all'MSY BTRIGGER. La passera di mare e la sogliola vengono pescate a livelli inferiori all'FMSY.

Nelle acque nordoccidentali lo stock di nasello settentrionale continua ad aumentare e il TAC è aumentato del 10%, in linea con l'FMSY. Questo stock si estende ora nel Mare del Nord. Le aringhe del Mar Celtico e del Mare d'Irlanda rientrano nei limiti biologici di sicurezza, ma hanno subito riduzioni dei TAC pari, rispettivamente, al 6% e al 10%, in linea con l'andamento degli stock. Il TAC per lo scampo nella zona VII è aumentato del 9%, con un incremento massimo del 68% nel Porcupine Bank. Il TAC per la sogliola nella Manica orientale è diminuito del 16%, conformemente all'approccio di gestione del settore approvato dallo CSTEP, e sono state definite ulteriori misure di conservazione per questa attività di pesca. Il TAC per lo stock occidentale di sugarello è diminuito del 23%.

Nelle acque della Scozia occidentale il 63% degli sbarchi proviene da stock gestiti in modo sostenibile. Nel Mare d'Irlanda la percentuale è del 55%. Qui restano da risolvere notevoli problemi, in quanto gli stock di merluzzo bianco e di merlano sono fortemente depauperati. La mortalità per pesca del merluzzo bianco è ben al di sopra dell'FMSY. Il merlano viene pescato a livelli ben al di sotto dell'FMSY, ma per ora non mostra alcun segno di ripresa.

Il 37% degli sbarchi nel Mar Celtico rientra nei limiti di sostenibilità. La pesca multispecifica di merluzzo bianco, eglefino e merlano rappresenta ancora una sfida in fase di definizione delle possibilità di pesca. I TAC per il merlano e l'eglefino sono aumentati, rispettivamente, del 21% e del 7%, quelli per il merluzzo bianco si sono ridotti del 38%. Il merlano viene sfruttato a livelli al di sotto dell'FMSY, l'eglefino viene sfruttato a livelli al di sopra dell'FMSY, anche se lo stock è superiore all'MSY BTRIGGER. Nel Mar Celtico lo stock di merluzzo bianco è depauperato ed è pescato al di sopra dell'FMSY. Qui il problema consiste nel fatto che il merluzzo bianco viene catturato con la pesca multispecifica e una maggiore selettività nei confronti di questa specie comporterà minori catture di altre specie bersaglio.

Nel Mare Iberico e nel Golfo di Biscaglia, il 68% degli sbarchi totali proviene da stock gestiti in modo sostenibile. Il TAC per la rana pescatrice è aumentato del 54%, conformemente al parere FMSY. Da alcuni anni la sogliola nel Golfo di Biscaglia è oggetto di un approccio di gestione del settore reputato sostenibile dallo CSTEP. Grazie a questa iniziativa di settore, il TAC per la sogliola rimane invariato nel 2017. Il TAC per il rombo giallo (Golfo di Biscaglia e acque occidentali), in merito al quale il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) ha fornito per la prima volta un parere FMSY, è stato ridotto di un quarto. Il TAC per il nasello meridionale ha registrato una lieve riduzione, ma lo stock continua a essere pescato al di sopra dell'FMSY. Lo stock di acciuga nel Golfo di Biscaglia è pescato in modo sostenibile e lo stock meridionale di sugarello nella zona IX si trova all'interno dei limiti biologici di sicurezza; il suo TAC è aumentato del 7%.

Le possibilità di pesca per gli stock di acque profonde rappresentano meno dell'1% di tutti gli sbarchi nell'UE. Queste vengono stabilite nell'ambito di un ciclo biennale e i TAC per il 2017 e il 2018 sono stati fissati. I TAC per il granatiere di roccia nelle acque nordoccidentali sono stati fissati nel rispetto dell'FMSY. Per tutti gli altri stock si dispone di valutazioni o dati limitati. Alcuni, considerata la loro scarsa produttività, presentano ancora sfide significative.

Nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, la transizione verso l'FMSY rappresenta ancora una sfida per una serie di motivi:

   il numero elevato di navi della flotta su piccola scala, per le quali le procedure per il controllo, l'esecuzione delle norme, il monitoraggio e la dichiarazione delle catture (sbarchi e rigetti) sono insufficienti;

   il carattere multispecifico della pesca;

   la condivisione degli stock ittici tra Stati membri e paesi terzi che rende più difficile il rispetto degli obiettivi della PCP; e

   il fatto che il numero di stock ittici valutati annualmente (circa 35) è considerato molto basso.

Nel Mediterraneo il livello generale di sovrasfruttamento è all'incirca di 2 o 3 volte superiore all'FMSY 10 . Nonostante i recenti progressi, il numero di stock di cui non si conosce lo stato rimane elevato. Per stock quali il nasello, la triglia di scoglio 11 , il rospo e il melù gli attuali tassi di mortalità per pesca sono fino a sei volte superiori all'FMSY. La Commissione si sta adoperando per migliorare la raccolta dei dati per tutti gli stock in questione e ha chiesto allo CSTEP di formulare pareri su nuovi stock 12 .

In un numero esiguo di attività di pesca praticate nel Mediterraneo gli stock sono sfruttati a tassi compatibili con il conseguimento dell'FMSY e le flotte stanno facendo progressi, in particolare per quanto riguarda gli sbarchi (gambero rosa di acque profonde e triglia di scoglio nel Mar Tirreno centrale e meridionale).

In tale contesto, il rispetto dell'obiettivo della PCP di conseguire l'FMSY per tutti gli stock entro il 2020 richiederà un maggiore impegno. Ciò significa collaborare con i partner internazionali dell'UE tramite la CGPM, intensificare gli sforzi per aggiornare i piani di gestione nazionali conformemente agli obiettivi della PCP e garantire un livello di ambizione sufficiente nella prossima generazione di piani di gestione pluriennali. È inoltre necessario adoperarsi maggiormente:

   per promuovere la collaborazione con i bacini marittimi (ad esempio nel Golfo del Leone);

   per adottare ambiziose misure di conservazione transitorie nelle attività di pesca eccessivamente sfruttate;

   per consolidare e porre in atto gli obiettivi e le finalità concordati nel quadro della dichiarazione ministeriale Medfish4Ever di Malta del mese di marzo 2017 per quanto concerne la raccolta di dati, la valutazione scientifica, la gestione ecosistemica delle zone e attività di pesca, la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), la pesca sostenibile su piccola scala e il coordinamento nel Mediterraneo;

   nel Mar Nero, dove la dichiarazione di Bucarest del mese di ottobre 2016 dovrebbe essere utilizzata per far fronte a problemi gravi, compresa la pesca INN.

Nel quadro della commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT) 13 , per il 2017 è stato adottato un TAC per il tonno rosso nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Il TAC rispecchia le migliori informazioni scientifiche disponibili, sulla base di una revisione dei pareri relativi agli stock del 2014. Livelli elevati di biomassa (forse i più alti di sempre) hanno reso possibile un incremento del 25% del TAC rispetto al 2016.

 

Nel novembre 2016 l'ICCAT ha adottato una raccomandazione sull'istituzione di un piano pluriennale di ricostituzione del pesce spada a partire dal 2017, finalizzata a conseguire il BMSY nel 2031 con una probabilità pari ad almeno il 60%. Il piano ha fissato un TAC di 10 500 tonnellate per il 2017. Si tratta di uno sviluppo significativo, in quanto quello di pesce spada è uno degli stock più sovrasfruttati del Mediterraneo.

Per quanto concerne la pesca del rombo chiodato nel Mar Nero, a partire dal 2018 le parti contraenti e le parti non contraenti cooperanti della CGPM si sono impegnate a non superare il livello delle possibilità di pesca assegnate nel 2013-2015 14 . I paesi che non applicano un sistema di contingenti non supereranno il livello di catture o il livello di sforzo di pesca esercitato nel 2013-2015.

2.2.Evoluzione della biomassa

Sia il CIEM che lo CSTEP forniscono informazioni sull'evoluzione della biomassa dello stock riproduttore per l'Atlantico nordorientale; lo CSTEP fornisce tali informazioni anche per il Mediterraneo. L'analisi evidenzia che, nel 2015, la biomassa media nell'Atlantico nordorientale è stata del 35% superiore rispetto al 2003. Una tendenza al rialzo meno marcata è evidente per gli stock per i quali si dispone di dati limitati. Al contrario, nel Mediterraneo la biomassa media è diminuita del 20% dal 2003 al 2014.

Anche la percentuale degli stock che rientrano nei limiti biologici di sicurezza è in aumento nell'Atlantico nordorientale. Nel 2015 il 68% degli stock è stato ritenuto essere entro i limiti biologici di sicurezza. Questa percentuale è pari quasi al doppio rispetto al 2003 (35%).

2.3.Risultati economici della flotta dell'Unione

Secondo l'ultima relazione economica annuale elaborata dallo CSTEP, i risultati economici della flotta dell'Unione sono migliorati in modo significativo negli ultimi anni. I dati preliminari per il 2015 indicano un miglioramento costante e le previsioni economiche per il 2016 e il 2017 rimangono ottimistiche. Il valore aggiunto lordo della flotta dell'Unione, vale a dire il contributo del settore della pesca all'economia attraverso le retribuzioni e l'utile lordo, è stato pari a 3,7 miliardi di EUR nel 2014. Si tratta di un incremento notevole rispetto agli anni precedenti. Anche i salari medi della flotta dell'Unione sono aumentati negli ultimi anni, mentre l'occupazione complessiva continua a diminuire.

Nel complesso, sembra che la tendenza positiva dei risultati sia frutto di: a) maggiori ricavi e b) costi dell'attività della pesca ridotti o stabili. I costi sono stati determinati da prezzi del carburante relativamente bassi e da una tendenza al ribasso del consumo di carburante e dell'intensità di utilizzo del carburante, in quanto oggi molte flotte dell'Unione operano in modo più efficiente. Nonostante questi progressi economici globali, i risultati variano in maniera significativa tra le regioni, gli Stati membri e le attività di pesca. Le flotte del Mare del Nord e dell'Atlantico nordorientale tendono a registrare risultati migliori rispetto a quelle del Mediterraneo e del Mar Nero. Studi recenti e pubblicazioni scientifiche 15 indicano che i risultati economici della flotta dell'Unione potrebbero migliorare notevolmente se la biomassa di tutti gli stock sfruttati tornasse ai livelli di MSY. Indicano altresì che 16 quanto prima i tassi di mortalità per pesca verranno ridotti ai livelli dell'FMSY, tanto prima la flotta dell'Unione vedrà un incremento dei propri ricavi.

2.4.Decentramento

La nuova PCP promuove il decentramento per la gestione della pesca attraverso piani regionali pluriennali e atti delegati elaborati nel quadro della regionalizzazione.

2.4.1.Piani pluriennali

I piani pluriennali sono uno degli strumenti principali per conseguire gli obiettivi della nuova PCP. Essi mirano a portare la pesca a livelli corrispondenti al rendimento massimo sostenibile e stabiliscono un termine entro cui raggiungere tale obiettivo; definiscono inoltre misure per l'attuazione dell'obbligo di sbarco e meccanismi che consentano di adottare le misure correttive eventualmente necessarie.

Un passo importante in questa direzione è stata l'adozione, nel 2016, di un piano pluriennale per il Mar Baltico. Sono in corso lavori legislativi riguardanti i piani pluriennali per le specie demersali nel Mare del Nord e per le specie pelagiche nel Mare Adriatico.

Il 3 agosto 2016 la Commissione ha proposto un piano pluriennale per gli stock demersali nel Mare del Nord. La proposta mira a garantire che gli stock siano sfruttati a livelli sostenibili e segue gli stessi principi di base del piano per il Mar Baltico.

 

Nel febbraio 2017 la Commissione ha inoltre adottato una proposta di piano pluriennale per la gestione degli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico. Gli stock di acciughe e di sardine nel Mare Adriatico sono stati costantemente valutati come sovrasfruttati e si stima che i loro livelli di biomassa siano ai minimi storici. Secondo recenti pareri scientifici, in assenza di un rapido intervento vi è un rischio elevato di collasso degli stock di acciuga e di sardina 17 . Il piano proposto fissa tassi obiettivo di mortalità per pesca per entrambi gli stock. Ciò rappresenta un cambiamento nella gestione dei piccoli pelagici a favore di un approccio basato su possibilità di pesca stabilite.

2.4.2.Atti delegati nel quadro della regionalizzazione

La PCP ha introdotto la regionalizzazione per elaborare una serie di misure adottate mediante atti delegati, in particolare le misure di conservazione necessarie per rispettare gli obblighi previsti dalla legislazione ambientale dell'UE, e piani sui rigetti. Ove si applichi la regionalizzazione, i paesi dell'UE aventi un interesse di gestione diretto possono presentare raccomandazioni comuni per l'adozione di atti delegati della Commissione.

La regionalizzazione ha svolto un ruolo importante nell'introduzione progressiva dell'obbligo di sbarco: le raccomandazioni comuni degli Stati membri hanno fornito materiale per 15 piani di rigetto, alcuni dei quali hanno accelerato l'introduzione progressiva dell'obbligo di sbarco rispetto alle scadenze legislative. Tali piani contengono informazioni dettagliate sull'attuazione dell'obbligo di sbarco, comprese le esenzioni, sostenute da pareri scientifici.

Le raccomandazioni comuni sulle misure di conservazione della pesca a livello regionale in linea con l'articolo 11 della PCP sono state meno numerose, ma la Commissione ne ha ricevute sette per il Mare del Nord e il Mar Baltico. Il messaggio chiave della dichiarazione ministeriale per il Mediterraneo del marzo 2017 è l'impegno a fare di più per istituire aree marine protette anche in questo bacino marittimo.

I consigli consultivi, le organizzazioni delle parti interessate composte da rappresentanti del settore e da altri gruppi di interesse in un rapporto di 60/40, hanno svolto un ruolo centrale nella regionalizzazione. Questi sono incaricati di fornire alla Commissione e agli Stati membri raccomandazioni e informazioni sulla gestione della pesca e sugli aspetti socioeconomici e di conservazione della pesca e dell'acquacoltura. Gli Stati membri devono consultare i consigli consultivi in merito alle raccomandazioni comuni che elaborano nel quadro della regionalizzazione. Nel complesso, il numero di raccomandazioni tra il 2013 e il 2016 è aumentato di oltre un terzo. Inoltre, tre dei nuovi consigli consultivi istituiti dalla PCP riformata (per il Mar Nero, per i mercati e per l'acquacoltura) sono oggi pienamente operativi, cosa che ha contribuito a coinvolgere un maggior numero di portatori di interesse nelle consultazioni e nei processi decisionali dell'UE.

2.5.Obbligo di sbarco

Attualmente l'obbligo di sbarco si applica a tutte le attività di pesca nel Mar Baltico e nel Mar Nero, nonché a tutte le attività di pesca di specie pelagiche e industriali nell'insieme delle acque dell'UE. Guardando alla situazione regionale, nel Mare del Nord l'82% di tutti i TAC è soggetto all'obbligo di sbarco. Nelle acque nordoccidentali questa percentuale è pari all'86%, in quelle sudoccidentali è del 77%. Per quanto concerne il volume delle specie demersali soggette all'obbligo di sbarco, esso è pari al 28% nel Mare del Nord, al 46% nelle acque nordoccidentali e al 27% nelle acque sudoccidentali. Se da un lato l'attuazione dell'obbligo di sbarco ha registrato notevoli progressi nella pesca demersale praticata nelle acque nordoccidentali, dall'altro è necessario un impegno più concertato nelle attività di pesca demersale nel Mare del Nord e nelle acque sudoccidentali.

Nel Mar Mediterraneo, dove l'obbligo di sbarco si applica alle specie soggette a taglie minime di riferimento per la conservazione, il 29% degli sbarchi totali è attualmente soggetto all'obbligo di sbarco. Questa percentuale è pari all'82% per le piccole specie pelagiche e al 17% per le specie demersali (compresi i molluschi). La maggior parte delle catture di piccole specie pelagiche è soggetta all'obbligo di sbarco, ma è necessario compiere ulteriori sforzi per integrare meglio la pesca demersale nell'obbligo di sbarco entro il 2019.

Nel Mar Nero l'obbligo di sbarco si applica dal 2017 a tutte le catture di specie soggette a TAC, vale a dire lo spratto e il rombo chiodato.

La Commissione è tenuta a riferire annualmente in merito all'attuazione dell'obbligo di sbarco 18 . La prima relazione, adottata nel 2016 19 , riguardava l'obbligo di sbarco per le specie pelagiche e nel Mar Baltico nel 2015. La seconda relazione, inclusa nel documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente comunicazione, fornisce un aggiornamento sull'attuazione dell'obbligo di sbarco nel 2016, anno in cui il divieto di rigetto è stato esteso ad alcune attività di pesca demersale nel Mare del Nord e nell'Atlantico. Tale relazione si basa sulle informazioni fornite dagli Stati membri, dai consigli consultivi e dall'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA).

Nel complesso le relazioni degli Stati membri hanno evidenziato una serie di sfide che richiedono sforzi concertati da parte del settore e delle amministrazioni. La Commissione proseguirà gli sforzi tesi a discutere con gli Stati membri e con il settore come utilizzare gli strumenti disponibili per mitigare l'effetto delle specie a contingente limitante e affrontare le problematiche relative alla commercializzazione delle catture di taglia inferiore alla taglia minima. Inoltre, il settore e gli Stati membri dovrebbero adoperarsi maggiormente al fine di migliorare i dati sui rigetti in modo tale da valutare l'impatto concreto dell'obbligo di sbarco e mettere in atto gli strumenti di controllo e di applicazione necessari.

3.Proposte di TAC per il 2018

Le possibilità di pesca per il 2018 seguiranno gli obiettivi della PCP e si baseranno sui migliori pareri scientifici disponibili 20 . In mancanza di pareri scientifici, la Commissione applicherà l'approccio precauzionale nel rispetto degli obiettivi della PCP.

3.1.Stock per i quali si dispone di una valutazione dell'MSY

Per raggiungere gli obiettivi della PCP, occorre aumentare la percentuale di stock sfruttati a livelli corrispondenti all'FMSY. Come negli anni precedenti, anche il prossimo anno, ossia nel 2018, la Commissione intende proporre TAC in linea con il conseguimento dell'FMSY in caso di proposte relative alle possibilità di pesca formulate quest'anno. Ciò contribuirà a garantire gradualmente il rispetto dell'obbligo giuridico nella PCP. A tal fine occorrerà, tuttavia, che il Consiglio si impegni ad allineare le sue decisioni a tale approccio. Nel caso degli stock per i quali si dispone di una valutazione dell'FMSY, la Commissione intende avvalersi dei valori in punti disponibili fino a quando non saranno adottati piani pluriennali con intervalli di FMSY.

Per gli stock per i quali si dispone di una valutazione dell'MSY e che sono condivisi con paesi terzi, la Commissione continua a perseguire un accordo con tali paesi adottando il medesimo approccio. Per gli stock gestiti da organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP), la Commissione segue le direttive di negoziato stabilite dal Consiglio per le ORGP, che applicano le stesse norme e gli stessi principi vigenti per gli stock nell'Unione.

3.2.Stock nel quadro di piani pluriennali

Il piano pluriennale per il Baltico, l'unico adottato dopo l'entrata in vigore della nuova PCP, specifica intervalli di tassi-obiettivo di mortalità per pesca compatibili con il conseguimento dell'MSY e sarà alla base delle proposte di TAC per il 2018 nel Baltico. Tali intervalli, basati su pareri scientifici, comprendono tutti i tassi di mortalità per pesca che portano a livelli di biomassa in grado di generare, a lungo termine, un rendimento massimo sostenibile.

 

I piani pluriennali adottati prima dell'entrata in vigore della PCP del 2014 che consentono di stabilire le possibilità di pesca a livelli di FMSY nel 2018 dovrebbero essere applicati. Nel caso dei piani che non sono più compatibili con questo obiettivo, ad esempio perché prevedono obiettivi meno ambiziosi, la Commissione intende adottare proposte di TAC in linea con l'FMSY nel 2018.

3.3.Altri stock

Per gli stock per i quali non si dispone di una valutazione completa dell'MSY viene fatto ricorso a parametri alternativi. Le proposte dei TAC terranno conto di eventuali modifiche dei pareri scientifici disponibili, in modo da non mettere a repentaglio la conservazione degli stock. Possono essere identificati diversi casi possibili.

3.3.1.Stock per i quali si dispone di dati per la determinazione di indicatori proxy dell'MSY

Per la valutazione di questi stock ci si avvale di modelli di previsioni tendenziali e il CIEM formula pareri quantitativi sulle possibilità di cattura 21 . L'approccio sarà simile a quello adottato per gli stock per i quali esiste una valutazione completa dell'MSY.

3.3.2.Stock le cui tendenze sono state valutate mediante studi o per i quali si dispone di serie temporali di cattura

In mancanza di una valutazione dell'FMSY vengono proposti limiti di cattura nei pareri scientifici. Per questi stock la Commissione si avvarrà dei pareri del CIEM e valuterà la situazione caso per caso, applicando l'approccio precauzionale.

3.3.3.Stock di cui si presume la stabilità

Nel 2013 il Consiglio ha deciso di mantenere invariati fino al 2018 i TAC per 26 stock, salvo qualora i pareri biologici ne richiedessero l'adeguamento. Si tratta in generale di stock sfruttati unicamente come catture accessorie, che registrano bassi tassi di consumo dei contingenti, rivestono scarsa importanza economica e sul cui stato si dispone di informazioni limitate. La Commissione intende continuare ad applicare questo approccio, a meno che non vi siano indicazioni del CIEM per un riesame, nel qual caso saranno presi in considerazione eventuali adeguamenti.

3.3.4.Stock per i quali non si dispone di pareri biologici

In assenza di pareri biologici è opportuno formulare le proposte di TAC applicando l'approccio precauzionale, conformemente all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento relativo alla PCP. La Commissione sta lavorando a stretto contatto con il CIEM per sviluppare ulteriormente strumenti atti a colmare le lacune esistenti, che le consentano di adottare proposte in maniera più sistematica, predefinita e trasparente.

3.4.Adeguamenti dei TAC e obbligo di sbarco

Conformemente alle norme della PCP, le possibilità di pesca per gli stock soggetti all'obbligo di sbarco dovrebbero essere fissate tenendo conto delle catture, anziché degli sbarchi, sulla base di pareri scientifici. Gli adeguamenti dei TAC fanno parte del pacchetto globale di misure per l'attuazione dell'obbligo di sbarco. Tale approccio non dovrebbe compromettere l'obiettivo dell'FMSY o comportare un aumento della mortalità per pesca.

Come nel 2017, la Commissione sta valutando adeguamenti dei TAC per gli stock soggetti all'obbligo di sbarco a partire dal 2018. In assenza di dati convalidati o di dati esaustivi sui rigetti, la Commissione intende calcolare gli adeguamenti dei TAC sulla base di estrapolazioni di dati, ove ciò sia accettabile dal punto di vista metodologico sulla base del parere dello CSTEP.

Non sarà necessario effettuare adeguamenti dei TAC nel 2018 per gli stock o per le catture per i quali l'obbligo di sbarco entrerà in vigore nel 2019. Per gli stock gestiti congiuntamente con partner internazionali (paesi terzi, ORGP), gli adeguamenti dei TAC sono soggetti a consultazioni con tali partner.

A seguito di una valutazione scientifica positiva da parte del CIEM 22 e sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio ha deciso di abolire il TAC per la limanda e la passera pianuzza nel Mare del Nord nei primi mesi del 2017. Molte parti interessate hanno accolto con favore questo passo che facilita l'attuazione dell'obbligo di sbarco. In quest'ottica, la Commissione è pronta a discutere l'eliminazione di altri TAC in futuro qualora non sussistano rischi in termini di conservazione dello stock e qualora il CIEM concordi in tal senso.

4.Conclusioni

La Commissione continuerà a perseguire la piena attuazione della PCP e proporrà possibilità di pesca per il 2018 conformi agli obiettivi di MSY della PCP. L'entrata in vigore del primo piano pluriennale nell'ambito della PCP ha preparato il terreno per la graduale introduzione di questo strumento di gestione prioritario in altri bacini marittimi dell'Unione quale mezzo per conseguire i principali obiettivi della PCP.

I risultati economici di molte flotte continuano a migliorare e i progressi compiuti per migliorare l'allineamento della capacità di pesca con le possibilità di pesca sono stati positivi. Per quanto concerne lo sfruttamento delle risorse, permangono sfide in termini di conseguimento degli obiettivi di MSY, soprattutto nel Mediterraneo e nel Mar Nero. L'UE deve adoperarsi maggiormente negli ambiti in cui i progressi sono lenti. La cooperazione regionale – in stretta consultazione con tutte le parti interessate come sancito nella PCP – giocherà un ruolo chiave in tal senso.



Calendario

Nella tabella che segue è riportato il calendario di lavoro previsto.

Quando

Cosa

Luglio–settembre

Consultazione pubblica sulla comunicazione

Maggio – giugno –ottobre

Pareri del CIEM sugli stock

26 settembre

Seminario sulla situazione degli stock con la partecipazione delle parti interessate

Adozione delle proposte di TAC per il Mar Baltico

Ottobre

Consiglio sui TAC per il Mar Baltico

Novembre

Adozione delle proposte di TAC per l'Atlantico, il Mare del Nord e il Mar Nero

Dicembre

Consiglio sui TAC per l'Atlantico, il Mare del Nord e il Mar Nero

(1) Direttiva 2008/56/CE, GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19.
(2) Le relazioni annuali della Commissione sull'attuazione dell'obbligo di sbarco e sull'equilibrio tra la capacità di pesca e le possibilità di pesca di cui, rispettivamente, all'articolo 15, paragrafo 14, e all'articolo 22, paragrafo 4, del regolamento UE n. 1380/2013 dell'11 dicembre 2013 (GU L 354 del 28.12.2013) sono incluse nel documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente comunicazione.
(3) 2017-04_STECF 17-04: Monitoring the performance of the Common Fisheries Policy (Monitoraggio del rendimento della politica comune della pesca), Ispra, Italia, 27-31 marzo 2017.
(4) COM(2016) 493 final – 2016/0238 (COD).
(5) COM(2017) 97 final – 2017/0043 (COD).
(6) https://ec.europa.eu/fisheries/sites/fisheries/files/2017-03-30-declaration-malta.pdf
(7) Nel mese di ottobre 2016 il Consiglio generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) ha organizzato una riunione ad alto livello sulla governance della pesca nel Mar Nero. La conferenza ha adottato la dichiarazione di Bucarest, che sottolinea la necessità di approcci comuni e collaborativi tra gli Stati rivieraschi per far fronte alle questioni legate alla pesca nel Mar Nero.
(8) 2017-04_STECF 17-04.
(9) Regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, che istituisce un piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano questi stock, che modifica il regolamento (CE) n. 2187/2005 del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 1098/2007 del Consiglio, GU L 191 del 15.7.2016, pag. 1.
(10) Per maggiori informazioni si veda il documento di lavoro dei servizi della Commissione.
(11) Fatta eccezione per la triglia di scoglio nel Mar Tirreno centrale e meridionale.
(12) (CSTEP) – Mediterranean assessments 2016-part 2 (Valutazioni per il Mediterraneo, parte 2) (CSTEP17-06).
(13)

Raccomandazione ICCAT 14-04, che modifica la raccomandazione ICCAT 13-07 volta a istituire un piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo, recepita nella legislazione dell'UE dal regolamento (UE) 2016/1627 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo a un piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 302/2009 del Consiglio, GU L 252 del 16.9.2016, pag. 1.

(14) Raccomandazione CGPM/40/2016/6 relativa al monitoraggio scientifico, alla gestione e al controllo della pesca del rombo chiodato nel Mar Nero (GSA 29).
(15) The Sunken Billions Revisited: Progress and Challenges in Global Marine Fisheries, Banca mondiale; Sustainability now or later? Estimating the benefits of pathways to maximum sustainable yield for EU Northeast Atlantic fisheries, Marine Policy 72 (2016), pagg. 40-47.
(16) In queste simulazioni, fattori esterni chiave quali le fluttuazioni ambientali o i fattori economici come il carburante sono mantenuti costanti.
(17) Workshop della CGPM sulla valutazione della strategia di gestione, febbraio 2017.
(18)  Articolo 15, paragrafo 14, del regolamento (UE) n. 1380/2013 modificato dal regolamento (UE) 2015/812 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015, GU L 133 del 29.5.2015.
(19) COM(2016) 396 final.
(20) Del CIEM e, ove applicabile, del comitato consultivo scientifico dello CSTEP e della CGPM.
(21) Sulla base di un indicatore proxy dell'FMSY.
(22) CIEM, EU request on a combined dab and flounder TAC and potential management measures besides catch limits (Richiesta dell'UE su TAC combinati per la limanda e la passera pianuzza e potenziali misure di gestione oltre ai limiti di cattura), 10 marzo 2017.