Bruxelles, 26.6.2017

COM(2017) 365 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

CONTI ANNUALI CONSOLIDATI DELL’UNIONE EUROPEA - ESERCIZIO 2016


INDICE

PREMESSA    

QUADRO POLITICO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL’UNIONE EUROPEA    

NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTI CONSOLIDATI    

BILANCIO CONSOLIDATO E NOTE ESPLICATIVE    

STATO PATRIMONIALE STATO PATRIMONIALE

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

RENDICONTO FINANZIARIO RENDICONTO FINANZIARIO

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

NOTE AL BILANCIO NOTE AL BILANCIO

DISCUSSIONE ED ANALISI DEL BILANCIO    

RELAZIONE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE    

GLOSSARIO    

 

PREMESSA

Sono lieto di presentare i conti annuali dell’Unione europea - Esercizio 2016. I presenti conti forniscono una panoramica completa delle finanze dell’UE nel 2016: sono incluse informazioni sulla situazione patrimoniale-finanziaria dell’Unione, le modalità di esecuzione del bilancio nell’esercizio, le passività potenziali e le obbligazioni e gli impegni finanziari assunti dall’Unione. I conti, che riflettono la natura pluriennale delle attività dell’Unione, includono spiegazioni sui principali dati finanziari e sulla loro evoluzione.

Il 2016 è stato un anno pieno di successi ma anche di sfide per l’Unione europea. Il bilancio dell’UE si è concentrato sul rafforzamento dell’economia, la promozione dell’occupazione e della crescita e gli investimenti nella ricerca. L’economia europea e le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate e la disoccupazione nell’UE è diminuita.

A meno di un anno e mezzo dal suo lancio il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), l’elemento centrale del piano di investimenti per l’Europa, ha già prodotto risultati tangibili. Attivo in tutti e 28 gli Stati membri, fino a metà maggio 2017 il Fondo ha mobilitato più di 190 miliardi di EUR di investimenti, ossia oltre la metà dei 315 miliardi di EUR fissati come obiettivo da raggiungere entro metà del 2018, contribuendo alla ripresa economica. Alla fine del 2016 il fondo di garanzia che copre le operazioni del FEIS effettuate dal gruppo BEI era stato alimentato con fondi del bilancio dell’UE, totalizzando 1 miliardo di EUR nei presenti conti annuali.

La promozione dell’occupazione, della crescita e degli investimenti resta la priorità fondamentale del bilancio dell’UE. La Commissione prosegue gli sforzi per rafforzare la ripresa economica dell’UE e investire nei giovani e delle persone in cerca di lavoro, ma anche nelle start-up e nelle piccole e medie imprese (PMI). Un buon esempio è il meccanismo di garanzia dei prestiti del programma “COSME” (“programma per la competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese”), che ha continuato a mietere successi nel 2016, anche grazie all’ulteriore capacità di rischio del FEIS. Grazie al sostegno del programma COSME, alla fine del 2016 oltre 143 000 piccole e medie imprese in 21 paesi avevano già ricevuto finanziamenti per oltre 5,5 miliardi di EUR.

Il programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 è fondamentale per la realizzazione nell’UE di una società e di un’economia basate sulla conoscenza e l’innovazione. Sono state raccolte 49 000 partecipazioni e sono state sottoscritte convenzioni di sovvenzione per un importo totale di 20,5 miliardi di EUR. Oltre il 21% delle partecipazioni erano PMI. L’incremento delle attività di Orizzonte 2020 è evidenziato dall’aumento di circa il 40%, rispetto all’esercizio passato, degli strumenti di garanzia di Orizzonte 2020 inclusi nei presenti conti annuali.

Con la dichiarazione dei servizi iniziali nel 2016, il programma Galileo, che ha dato all’Europa il proprio sistema di navigazione satellitare globale, è passato dalla fase di sviluppo alla fase di sfruttamento. Il valore dei satelliti operativi e dell’infrastruttura a terra di Galileo incluso nei presenti conti annuali ammontava a 2 miliardi di EUR alla fine del 2016. L’attuazione dei progetti nel quadro di Orizzonte 2020 ha incoraggiato lo sviluppo di nuove applicazioni di Galileo. Questi progetti hanno già permesso l’introduzione sul mercato di 13 innovazioni, l’ottenimento di 5 brevetti, la messa a punto di 34 prototipi avanzati, l’immissione sul mercato di due prodotti e la pubblicazione di 223 documenti scientifici. Il mercato dei sistemi globali di navigazione satellitare dovrebbe passare da 5,8 miliardi di dispositivi in servizio nel 2017 a circa 8 miliardi entro il 2020.

Il meccanismo per collegare l’Europa (MCE) per i trasporti, avente l’obiettivo di facilitare l’accesso dei progetti infrastrutturali ai finanziamenti nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia, ha contribuito alla realizzazione della galleria ferroviaria di base del Brennero, che con i suoi 64 km sarà la galleria ferroviaria ad alta capacità più lunga del mondo. Lo strumento di debito dell’MCE, anch’esso inserito nei conti, offre la condivisione del rischio di finanziamento in forma di debito senior o di debito subordinato o di garanzia, nonché sostegno per le obbligazioni di progetto (project bond).

Nel 2016 l’Europa ha continuato a rispondere alle nuove sfide determinate dal mutare della situazione geopolitica. Il bilancio UE ha aiutato gli Stati membri a gestire correttamente i flussi migratori, in modo da affrontare le cause profonde della migrazione e salvaguardare lo spazio Schengen. L’attuazione dei programmi nazionali degli Stati membri nel quadro del Fondo Asilo, migrazione e integrazione e del Fondo sicurezza interna ha registrato un’accelerazione nel 2016.

La Commissione ha anche istituito lo strumento per i rifugiati in Turchia (Facility for refugees in Turkey), diventato operativo il 17 febbraio 2016 e per il quale i conti includono un importo di 630 milioni di EUR di contributi degli Stati membri incassati nel 2016. La Commissione ha potuto così, tra le altre iniziative, avviare un programma innovativo, denominato Emergency Social Safety Net (rete di sicurezza sociale d’emergenza), con l’obiettivo di assistere in Turchia fino ad un milione di rifugiati più vulnerabili con distribuzioni periodiche di contante. Questo è un esempio del crescente ricorso all’assistenza a titolo del bilancio dell’UE come modalità efficiente ed efficace di aiutare le persone in situazioni di emergenza.

Nel giugno 2016 la Commissione ha proposto un nuovo quadro di partenariato con i paesi terzi nell’ambito dell’agenda europea sulla migrazione. Tale quadro costituisce l’approccio europeo per l’approfondimento della cooperazione con i paesi di origine, transito e destinazione dei flussi migratori. È sostenuta dalla maggior parte dei programmi della rubrica di bilancio “Ruolo mondiale dell’Europa” e dai pertinenti fondi fiduciari dell’UE, in particolare il Fondo fiduciario per la Siria, che figura nei presenti conti annuali. Per poter intensificare la cooperazione con i paesi partner prioritari e proseguire l’impegno relativo alla rotta migratoria del Mediterraneo centrale è essenziale finanziare adeguatamente il quadro di partenariato.

Altre sfide a livello mondiale, quali la lotta contro i cambiamenti climatici, continuano a essere una priorità per il bilancio dell’UE. Nel 2016 il contributo totale all’integrazione degli aspetti relativi al clima è stato stimato al 20,9%, in linea con l’obiettivo fissato per il QFP 2014-2020. 

In termini di bilancio, i fondi strutturali e di investimento europei e la politica agricola comune rimangono i principali strumenti di investimento dell’UE. Nel 2016 57,4 miliardi di EUR del bilancio dell’UE sono stati spesi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e, nonostante i ritardi nella fase di avvio e di attuazione del vigente QFP, 37,8 miliardi di EUR sono stati spesi per la coesione economica, sociale e territoriale. 

La Commissione ha lanciato il dibattito sul futuro e sulle priorità dell’UE a 27 Stati membri. Continueremo a lavorare insieme per costruire un futuro più prospero, più competitivo e più sicuro. 

Günther H. Oettinger

Commissario per il Bilancio e le risorse umane della Commissione europea

QUADRO POLITICO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL’UNIONE EUROPEA

LUnione europea (UE) è ununione che si è vista attribuire da 28 1  paesi europei (gli Stati membri) competenze per realizzare obiettivi comuni. LUnione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, delluguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata da pluralismo, non discriminazione, tolleranza, giustizia, solidarietà e parità tra uomini e donne.

1.QUADRO POLITICO

Trattati UE

Gli obiettivi e i principi generali che guidano lUnione e le istituzioni europee sono definiti nei trattati. LUnione e le istituzioni dellUE possono agire solo nei limiti delle competenze attribuite dai trattati per raggiungere gli obiettivi da questi stabiliti, e devono farlo in conformità con i principi di sussidiarietà e di proporzionalità 2 .

Per conseguire i suoi obiettivi e attuare le sue politiche, l’Unione si dota dei necessari mezzi finanziari. La Commissione è responsabile dell’attuazione degli obiettivi in collaborazione con gli Stati membri e conformemente al principio della sana gestione finanziaria.

L’UE persegue gli obiettivi stabiliti dal trattato con una serie di strumenti, uno dei quali è il bilancio dell’UE. Essa può anche, ad esempio, presentare proposte legislative o perseguire strategie politiche.

Strategia Europa 2020

La strategia Europa 2020, approvata nel 2010 dai capi di Stato o di governo degli Stati membri dellUE definisce a livello dellUE una strategia decennale per loccupazione e la crescita per lUE 3 . La strategia presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nonché cinque obiettivi principali per lUE. Il suo successo dipende dallazione collettiva di tutti gli attori dellUnione.

Il bilancio dell’UE è solo una delle leve a disposizione dell’UE per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. Un ampio ventaglio di azioni è attuato a livello nazionale, dell’UE e internazionale per conseguire risultati concreti nella strategia Europa 2020.

Le priorità politiche della Commissione

Le priorità politiche della Commissione sono definite negli orientamenti politici stabiliti dal Presidente della Commissione, che forniscono una tabella di marcia per l’azione della Commissione pienamente coerente e compatibile con la strategia Europa 2020 in quanto strategia di crescita a lungo termine dell’Europa.



LE 10 PRORITÀ

Il rilancio dell’occupazione, della crescita e degli investimenti.

Un accordo realistico ed equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti.

Un mercato unico del digitale connesso.

Uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali basato sulla reciproca fiducia.

Un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici.

Verso una nuova politica della migrazione.

Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida.

Un ruolo più incisivo dell’Europa a livello mondiale.

Un’Unione economica e monetaria (UEM) più profonda e più equa.

Un’Unione di cambiamento democratico.

Le politiche finanziate dal bilancio dell’UE sono attuate conformemente al quadro finanziario pluriennale (QFP).

QFP

Il QFP traduce in termini finanziari le priorità politiche dell’Unione per almeno 5 anni. Fissa importi massimi annui (massimali) della spesa dell’UE, nel suo complesso e per le principali categorie di spesa (rubriche). La somma dei massimali di tutte le rubriche corrisponde al massimale totale degli stanziamenti di impegno.

Il QFP sostiene le azioni dell’UE volte a realizzare gli obiettivi delle politiche dell’UE per un periodo sufficientemente lungo per essere efficaci e per offrire ai beneficiari e alle autorità nazionali di cofinanziamento una visione coerente a lungo termine. Il QFP 2014-2020 e i programmi che lo costituiscono, che per il periodo fissano i massimali per gli impegni di bilancio a 960 miliardi di EUR e i pagamenti a 908 miliardi di EUR (ai prezzi del 2011), sono stati elaborati con una forte logica europea e si concentrano sul valore aggiunto necessario per contribuire a conseguire gli obiettivi concordati della strategia per l’occupazione e la crescita di Europa 2020.

Il QFP è approvato all’unanimità, con l’accordo di tutti gli Stati membri sugli obiettivi e la spesa. Il bilancio dell’UE finanzia un’ampia gamma di politiche e programmi in tutta l’Unione. In base alle priorità stabilite dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel QFP, la Commissione europea attua programmi di spesa, attività e progetti. Nel quadro del principale settore di spesa, quello dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), l’UE si impegna giuridicamente ad attuare le azioni mediante l’adozione di programmi operativi.

Accordo interistituzionale

Il QFP è completato dallaccordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria 4 che è un accordo politico tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. La finalità dellaccordo,

adottato nel 2013, ai sensi dell’articolo 295 del TFUE, è attuare la disciplina di bilancio e migliorare il funzionamento della procedura annuale di bilancio e la cooperazione tra le istituzioni sulle questioni di bilancio, oltre ad assicurare una sana gestione finanziaria.

Bilancio annuale

Il bilancio annuale è predisposto dalla Commissione e di norma approvato a metà dicembre dal Parlamento europeo e dal Consiglio, secondo la procedura di cui all’articolo 314 del TFUE. Secondo il principio dell’equilibrio di bilancio, il totale dei proventi dell’esercizio deve essere uguale al totale delle spese (stanziamenti di pagamento).

La principale fonte di finanziamento dell’UE sono le entrate provenienti dalle risorse proprie, integrate da altre entrate. Tre sono le categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali (ossia i dazi doganali e i contributi zucchero), la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL). Le altre entrate, derivanti dalle attività dell’UE (ad esempio, le ammende in materia di concorrenza), rappresentano di norma meno del 10% delle entrate totali. L’importo complessivo delle risorse proprie necessario per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le altre entrate. L’importo totale delle risorse proprie non può superare l’1,23% della somma dei redditi nazionali lordi (RNL) degli Stati membri.

Le spese operative dell’UE coprono le varie rubriche del QFP e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. L’esecuzione del bilancio dell’UE avviene secondo tre modalità di gestione:

Gestione concorrente: tale metodo prevede che i compiti di esecuzione del bilancio siano delegati agli Stati membri. Circa l’80% delle spese rientra in questa categoria, che comprende settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali.

Gestione diretta: in questo caso l’esecuzione del bilancio è affidata direttamente ai servizi della Commissione.

Gestione indiretta: si riferisce ai casi in cui la Commissione conferisce i compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’UE o nazionale, quali le agenzie dell’UE, o ad organizzazioni internazionali.

Regolamento finanziario

Il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale, che definisce le norme finanziarie dell’UE; è un atto centrale nell’architettura regolamentare delle finanze dell’UE. In esso sono contenute le norme generali di disciplina del bilancio dell’UE.

2.GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELLUE

2.1.STRUTTURA ISTITUZIONALE

La governance organizzativa dell’UE si articola in una serie di istituzioni, agenzie e altri organismi dell’UE, elencati nella nota 9 al bilancio consolidato. Le principali istituzioni incaricate di formulare le politiche e di adottare le decisioni sono il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio e la Commissione.

La Commissione costituisce l’esecutivo dell’UE e promuove l’interesse generale. A questo scopo, presenta proposte di atti legislativi; attua le politiche dell’UE; sorveglia la corretta applicazione dei trattati e del diritto dell’UE; gestisce il bilancio dell’UE e rappresenta l’Unione fuori dall’Europa.

Il funzionamento interno della Commissione si basa su una serie di principi fondamentali alla base della buona governance: ruoli e responsabilità chiari, forte impegno a favore della gestione delle prestazioni e del rispetto del quadro giuridico, meccanismi di responsabilità chiari, quadro regolamentare di alta qualità e inclusivo, apertura e trasparenza ed elevate norme deontologiche.

2.2.LA STRUTTURA DI GOVERNANCE DELLA COMMISSIONE

La Commissione europea ha un sistema di governance unico, che prevede una chiara distinzione tra le strutture politiche e le strutture di controllo amministrativo e che definisce chiaramente la catena di responsabilità e la responsabilità finanziaria. Il sistema ha la sua base nei trattati e la sua struttura si è evoluta per adeguarsi ad un contesto in evoluzione e per rimanere in linea con le migliori prassi, previste nei pertinenti principi internazionali 5 .

§Il collegio dei commissari detiene la responsabilità politica collegiale dellazione della Commissione. Lesecuzione operativa del bilancio è delegata ai direttori generali e ai capi servizio, che dirigono la struttura amministrativa della Commissione 6 .

§Il collegio delega i compiti di gestione finanziaria ai direttori generali o ai capi servizio, che diventano in tal modo ordinatori delegati. Tali compiti possono essere ulteriormente delegati ai direttori, ai capi unità e ad altri, che diventano pertanto ordinatori sottodelegati. Sugli ordinatori ricade la responsabilità dellintero processo di gestione: dalla definizione degli interventi necessari per conseguire gli obiettivi politici stabiliti dallistituzione alla gestione delle attività intraprese, dal punto di vista sia operativo sia di bilancio.

Nella Commissione i ruoli e le responsabilità in materia di gestione finanziaria sono quindi chiaramente definiti e applicati. Si tratta di un approccio decentralizzato, con una chiara definizione delle responsabilità, mirante a creare una cultura amministrativa che incoraggia i funzionari ad assumere la responsabilità delle attività che esercitano e a dare loro il controllo sulle attività di cui sono responsabili.

Nel quadro del ciclo di pianificazione strategica e di programmazione della Commissione, ogni ordinatore è tenuto a redigere la “relazione annuale di attività”, in cui illustra le attività, le realizzazioni e i risultati dell’anno e in cui dichiara che le risorse sono state utilizzate in base ai principi della sana gestione finanziaria e che sono state messe in atto procedure di controllo che danno le garanzie necessarie per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti. A livello della Commissione, i risultati sono adottati e pubblicati in forma aggregata nella relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio, trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio, che costituisce il principale strumento con cui il collegio dei commissari si assume la responsabilità politica della gestione del bilancio.

Il contabile della Commissione è responsabile a livello centrale della gestione della tesoreria, delle procedure di recupero, della fissazione delle norme contabili, basate sui Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards - IPSAS) e i relativi metodi, della convalida dei sistemi contabili e della redazione dei conti annuali della Commissione e dei conti annuali consolidati dell’UE. Il contabile è inoltre tenuto a firmare i conti annuali dichiarando che presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione patrimoniale-finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi finanziari. Il contabile è una funzione indipendente ed ha una grande responsabilità per quanto riguarda l’informativa finanziaria della Commissione. Il revisore interno della Commissione riveste anch’esso una funzione centralizzata e indipendente.

L’organo di gestione interno ha un ruolo nella governance interna della Commissione, in quanto assicura il controllo e l’orientamento strategico sulle principali questioni relative alla gestione interna, anche per quanto riguarda la gestione delle risorse finanziarie e umane. Presieduto dal Segretario generale, riunisce periodicamente i direttori generali e i gabinetti responsabili per il bilancio, le risorse umane e l’IT, per assicurare che nella Commissione siano messe in atto le necessarie strutture organizzative e tecniche per realizzare in modo efficiente ed efficace le priorità politiche fissate dal Presidente.

2.3.UN SOLIDO QUADRO DI RIFERIMENTO SULLA PERFORMANCE

L’attuazione di un solido quadro di riferimento sulla performance è essenziale per assicurare un forte accento sui risultati, il valore aggiunto dell’UE e la sana gestione dei programmi dell’UE. La performance del bilancio dell’UE deve prendere in considerazione la molteplicità degli obiettivi, la complementarità e l’integrazione delle politiche e dei programmi, nonché il ruolo chiave degli Stati membri nell’esecuzione del bilancio dell’UE. La Commissione è impegnata ad assicurare che il bilancio dell’UE consegua risultati migliori per i cittadini e che sostenga le priorità politiche. Per assicurare che le risorse siano assegnate alle priorità e che ogni azione generi una performance elevata e un valore aggiunto, la Commissione attua l’iniziativa “Un bilancio dell’UE incentrato sui risultati”. Muovendo dal quadro di riferimento sulla performance 2014-2020, promuove un migliore equilibrio tra conformità e performance. Il quadro di riferimento sulla performance per il periodo 2014-2020 è stato incluso come nuovo elemento obbligatorio e come pilastro fondamentale della maggiore attenzione ai risultati del presente periodo di programmazione. Prevede la fissazione di obiettivi e di indicatori chiari e misurabili, nonché il monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione.

La relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell’UE fornisce una panoramica completa sulla performance, la gestione e la protezione del bilancio dell’UE. Illustra il modo in cui il bilancio dell’UE sostiene le priorità politiche dell’Unione europea, i risultati ottenuti con il bilancio dell’UE e il ruolo che la Commissione svolge nell’assicurare e promuovere gli standard più elevati in materia di gestione finanziaria e di bilancio.

2.4.INFORMATIVA FINANZIARIA

L’elemento principale dell’informativa finanziaria dell’UE è costituito dal pacchetto integrato di informativa finanziaria (Financial Reporting package - IFRP), che comprende i conti annuali consolidati dell’UE e altre relazioni di accompagnamento, ossia la relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio e la relazione sul seguito dato al discarico. L’IFRP fornisce ogni anno al pubblico un quadro completo della situazione finanziaria e operativa dell’UE.

I conti annuali consolidati dell’UE forniscono informazioni finanziarie sulle attività delle istituzioni, delle agenzie e degli altri organismi dell’UE sia in termini di competenza economico-patrimoniale che di competenza finanziaria. Essi non comprendono i conti annuali degli Stati membri.

I conti annuali consolidati dell’UE si articolano in due parti distinte ma connesse:

a)    il bilancio consolidato; e

b)    le relazioni sullesecuzione del bilancio, che forniscono informazioni aggregate sullesecuzione del bilancio.

Inoltre, i conti annuali consolidati dell’UE sono corredati del documento di discussione e di analisi del bilancio (Financial Statement Discussion and Analysis — FSDA), che riepiloga le variazioni e le tendenze significative del bilancio e illustra i rischi significativi e le incertezze che l’UE ha dovuto e dovrà affrontare in futuro.

Informativa e responsabilità nella Commissione:

Pacchetto integrato di informativa finanziaria

Conti annuali consolidati dell’UE

Relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio

Relazione sul seguito dato alle decisioni di discarico

Altre relazioni

Relazione generale sulle attività dell’UE

Relazioni annuali di attività delle direzioni generali

Relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio

2.5.CONTROLLI

Revisione esterna

La Corte dei conti europea (la Corte) è il revisore esterno delle istituzioni (e degli organismi) dell’UE. La missione della Corte è contribuire al miglioramento della gestione finanziaria dell’UE, promuovere la responsabilità e la trasparenza e fungere da custode indipendente degli interessi finanziari dei cittadini dell’UE. Il ruolo della Corte quale revisore esterno indipendente dell’UE è di controllare che i fondi UE siano correttamente contabilizzati, siano riscossi e spesi conformemente alla normativa applicabile e che sia stato conseguito un impiego ottimale delle risorse.

I conti annuali dell’UE e la gestione delle risorse vengono controllati dalla Corte, la quale, nel quadro delle sue attività, redige per il Parlamento europeo e il Consiglio:

(1)    una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, con osservazioni dettagliate sui conti annuali e sulle operazioni sottostanti;

(2)    un parere, basato sui propri audit e riportato nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, in merito i) allattendibilità dei conti e ii) alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse sia pagamenti a beneficiari finali e

(3)    relazioni speciali riguardanti aree specifiche.

Discarico

L’ultima fase del ciclo di vita del bilancio è il suo discarico per un determinato esercizio. Il discarico è concesso alla Commissione e a tutte le altre istituzioni e a tutti gli altri organismi dell’UE. Il discarico rappresenta l’aspetto politico del controllo esterno dell’esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, “solleva” la Commissione (e gli altri organismi dell’UE) dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio, segnando la fine dell’esistenza di quel bilancio. L’autorità competente per il discarico nell’UE è il Parlamento europeo. Ciò significa che, a seguito dell’audit e della finalizzazione dei conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento europeo concedere alla Commissione e agli altri organismi dell’UE il discarico per l’esecuzione del bilancio dell’UE relativo ad un determinato esercizio. La relativa decisione si basa su un esame dei conti annuali, sulla relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio della Commissione, sulla relazione annuale, sul parere di audit e le relazioni speciali della Corte e sulle risposte della Commissione alle domande e alle ulteriori richieste di informazioni.

La procedura di discarico può produrre uno dei risultati seguenti: la concessione, il rinvio o il diniego del discarico. Una parte integrante della procedure di discarico del bilancio annuale dinanzi al Parlamento europeo è costituita dalle audizioni con i commissari, che sono interrogati dai membri della Commissione per il controllo dei bilanci sui settori di intervento che ricadono sotto la loro responsabilità. La relazione finale di discarico, con le eventuali raccomandazioni specifiche di intervento da parte della Commissione, è adottata dal Parlamento europeo in seduta plenaria. Le raccomandazioni del Consiglio sul discarico sono adottate dal Consiglio Affari economici e finanziari (ECOFIN). Il seguito dato sia alla relazione del Parlamento europeo sul discarico sia alle raccomandazioni del Consiglio in proposito viene illustrato in un’apposita relazione annuale in cui la Commissione delinea le azioni concrete intraprese per seguire le raccomandazioni.

 

NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali dell’Unione europea per l’esercizio 2016 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle istituzioni e dagli organismi a norma dell’articolo 148, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo IX del regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nelle note al bilancio.

La sottoscritta ha ottenuto dai contabili delle istituzioni e degli organismi, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti, che presentano le attività e le passività dell’Unione europea e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente la sottoscritta dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i conti presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione patrimoniale-finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi finanziari dell’Unione europea.

[firmato]

Rosa ALDEA BUSQUETS

Contabile della Commissione

23 giugno 2017

 

UNIONE EUROPEA

ESERCIZIO FINANZIARIO 2016

BILANCIO CONSOLIDATO E NOTE ESPLICATIVE

Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

INDICE

STATO PATRIMONIALE    

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO    

RENDICONTO FINANZIARIO    

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL ATTIVO NETTO    

NOTE AL BILANCIO    

1. 1. PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

2. 2. NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

3. 3. NOTE AL PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

4. 4. PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI

5. 5. IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI

6. 6. GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

7. 7. INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

8. 8. FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

9. 9. AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO

 

STATO PATRIMONIALE

 

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

ATTIVITÀ NON CORRENTI

Attività immateriali

2.1

381

337

Immobili, impianti e macchinari

2.2

10 068

8 700

Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

2.3

528

497

Attività finanziarie

2.4

62 247

56 965

Prefinanziamenti

2.5

21 901

29 879

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

717

870

95 842

97 248

ATTIVITÀ CORRENTI

Attività finanziarie

2.4

3 673

9 907

Prefinanziamenti

2.5

23 569

15 277

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

10 905

9 454

Rimanenze

2.7

165

138

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

2.8

28 585

21 671

66 897

56 448

TOTALE ATTIVITÀ

162 739

153 696

PASSIVITÀ NON CORRENTI

Pensioni e altri benefici per i dipendenti

2.9

(67 231)

(63 814)

Accantonamenti

2.10

(1 936)

(1 716)

Passività finanziarie

2.11

(55 067)

(51 764)

(124 234)

(117 293)

PASSIVITÀ CORRENTI

Accantonamenti

2.10

(675)

(314)

Passività finanziarie

2.11

(2 284)

(7 939)

Debiti

2.12

(40 005)

(32 191)

Ratei e risconti passivi

2.13

(67 580)

(68 402)

(110 544)

(108 846)

TOTALE PASSIVITÀ

(234 778)

(226 139)

ATTIVO NETTO

(72 040)

(72 442)

Riserve

2.14

4 841

4 682

Importi da richiedere agli Stati membri*

2.15

(76 881)

(77 124)

ATTIVO NETTO

(72 040)

(72 442)

*    Il 1 dicembre 2016 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine dellUnione con risorse proprie, raccolte dagli Stati membri o ad essi richieste nel 2017. Inoltre, ai sensi dellarticolo 83 dello statuto del personale (regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, e successive modificazioni), gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

 

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

 

in milioni di EUR

Nota

2016

2015

PROVENTI

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

Risorse RNL

3.1

95 578

95 355

Risorse proprie tradizionali

3.2

20 439

18 649

Risorse IVA

3.3

15 859

18 328

Ammende

3.4

3 858

531

Recupero spese

3.5

1 947

1 547

Altro

3.6

5 740

5 067

143 422

139 478

Proventi generati da operazioni di scambio

Proventi finanziari

3.7

1 769

1 846

Altro

3.8

996

1 562

2 765

3 408

Totale proventi

146 187

142 886

SPESE

Eseguite dagli Stati membri

3.9

Fondo europeo agricolo di garanzia

(44 152)

(45 032)

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

(12 604)

(16 376)

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

(35 045)

(38 745)

Fondo sociale europeo

(9 366)

(9 849)

Altro

(1 606)

(2 380)

Eseguite dalla Commissione, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

3.10

(15 610)

(15 626)

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

3.11

(2 547)

(1 209)

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

3.11

(3 258)

(3 031)

Eseguite da altre entità

3.11

(2 035)

(2 107)

Costi di personale e pensioni

3.12

(9 776)

(10 273)

Variazioni delle ipotesi attuariali relative ai benefici per i dipendenti

3.13

(1 068)

(2 040)

Oneri finanziari

3.14

(1 904)

(1 986)

Quota del risultato di imprese comuni e collegate

3.15

2

(641)

Altre spese

3.16

(5 486)

(6 623)

Totale spese

(144 454)

(155 919)

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

1 733

(13 033)

 

RENDICONTO FINANZIARIO

 

in milioni di EUR

2016

2015

Risultato economico dell’esercizio

1 733

(13 033)

Attività operative

Ammortamento

88

74

Deprezzamento

575

489

(Aumento)/diminuzione prestiti

1 774

1 591

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

(314)

7 439

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

(1 297)

5 253

(Aumento)/diminuzione rimanenze

(26)

(10)

Aumento/(diminuzione) passività derivanti da pensioni e benefici per i dipendenti

3 417

5 198

Aumento/(diminuzione) accantonamenti

581

(253)

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

(2 351)

(977)

Aumento/(diminuzione) debiti

7 813

(10 989)

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

(821)

12 429

Avanzo di bilancio dell’esercizio precedente considerato come provento non monetario

(1 349)

(1 435)

Altri movimenti non monetari

18

32

Attività di investimento

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(2 073)

(1 381)

(Aumento)/diminuzione investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

(31)

(87)

(Aumento)/diminuzione attività finanziarie disponibili per la vendita

(822)

(213)

(Aumento)/diminuzione delle attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(0)

-

FLUSSI FINANZIARI NETTI

6 914

4 126

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

6 914

4 126

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

21 671

17 545

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

28 585

21 671

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

in milioni di EUR

Riserve (A)

Importi da richiedere agli Stati membri (B)

Attivo netto = (A)+(B)

Riserva
del fair value
(valore equo)

Altre riserve

Avanzo/(disavanzo) accumulato

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31.12.2014

238

4 197

(51 161)

(11 280)

(58 006)

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

189

(189)

Movimenti del fair value (valore equo)

54

54

Altro

2

(24)

(22)

Assegnazione del risultato economico 2014

3

(11 283)

11 280

Risultato di bilancio 2014 accreditato agli Stati membri

(1 435)

(1 435)

Risultato economico dell’esercizio

(13 033)

(13 033)

SALDO AL 31.12.2015

292

4 390

(64 091)

(13 033)

(72 442)

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

82

(82)

Movimenti del fair value (valore equo)

33

33

Altro

39

(54)

(15)

Assegnazione del risultato economico 2015

5

(13 038)

13 033

Risultato di bilancio 2015 accreditato agli Stati membri

(1 349)

(1 349)

Risultato economico dell’esercizio

1 733

1 733

SALDO AL 31.12.2016

325

4 516

(78 614)

1 733

(72 040)

 

NOTE AL BILANCIO

 

1.PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

 

1.1.BASE GIURIDICA E NORME CONTABILI

I conti dell’UE sono tenuti conformemente alle disposizioni del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (EC, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1) (di seguito il “regolamento finanziario”) e del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012 (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1), recante le modalità di applicazione del regolamento finanziario.

A norma dell’articolo 143 del regolamento finanziario, l’UE prepara il bilancio consolidato secondo le norme della contabilizzazione per competenza, basate sui Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards - IPSAS). Tali norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, devono essere applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi dell’UE che rientrano nell’ambito del consolidamento, al fine di creare un corpus uniforme di norme per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti e armonizzare il processo di redazione del bilancio e di consolidamento.

1.2.PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo del bilancio è fornire informazioni, utili ad una vasta gamma di utilizzatori, sulla situazione patrimoniale-finanziaria, la performance e i flussi finanziari di un’entità. Nello specifico, per l’Unione europea in quanto entità pubblica gli obiettivi sono fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare la responsabilità dell’entità in relazione alle risorse a essa affidate. A questo scopo è stato redatto il presente documento.

Le considerazioni generali (principi contabili) da seguire nella redazione del bilancio sono elencate nella norma contabile dell’UE n. 1 “Bilancio” e sono le stesse descritte nell’IPSAS 1: l’attendibilità della presentazione, la contabilizzazione per competenza, la continuità aziendale, la coerenza nella presentazione, la rilevanza e l’aggregazione, la compensazione e le informazioni comparative. Le caratteristiche qualitative dell’informativa finanziaria ai sensi dell’articolo 144 del regolamento finanziario sono la pertinenza, l’affidabilità, la comprensibilità e la comparabilità.

1.3.CONSOLIDAMENTO

Ambito del consolidamento

Il bilancio consolidato dell’UE comprende tutte le entità controllate (ovverosia le istituzioni UE (compresa la Commissione) e le agenzie UE), le collegate e le joint venture più importanti. Per l’elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota 9 del bilancio dell’UE. Attualmente l’elenco comprende 52 entità controllate e una collegata. Le entità che rientrano nell’ambito del consolidamento, ma che non sono rilevanti per il bilancio consolidato dell’UE nel suo complesso, non devono essere consolidate o contabilizzate con il metodo del patrimonio netto, se ciò può comportare tempi o costi eccessivi per l’UE. Queste entità, indicate con il termine di “entità minori” sono riportate in un elenco distinto nella nota 9. Nel 2016 le entità classificate come entità minori erano 7.

Entità controllate

La decisione di includere un’entità nell’ambito del consolidamento si basa sul concetto di controllo. Le entità controllate sono entità per le quali l’UE è esposta a, o ha diritto a, benefici variabili derivanti dalla sua partecipazione e ha il potere di influenzare la natura e l’ammontare di detti benefici grazie al potere di cui dispone sull’altra entità. Tale potere deve essere esercitabile attualmente e deve riguardare le pertinenti attività dell’entità. Le entità controllate sono pienamente consolidate. Il consolidamento viene effettuato a decorrere dalla prima data in cui il controllo sussiste e termina quando il controllo cessa.



Gli indicatori di controllo più comuni nell’UE sono: la creazione dell’entità in forza dei trattati istitutivi o del diritto derivato, il finanziamento dell’entità mediante il bilancio dell’UE, l’esistenza di diritti di voto negli organi direttivi, l’audit da parte della Corte dei conti europea e il discarico da parte del Parlamento europeo. Per ciascuna entità viene effettuata una valutazione individuale per decidere se uno o tutti i summenzionati criteri sono sufficienti per far scattare il controllo.

Secondo questa impostazione, le istituzioni (ad eccezione della Banca centrale europea) e le agenzie dell’UE (escludendo le agenzie dell’ex secondo pilastro) sono sotto il controllo esclusivo dell’UE e rientrano pertanto nell’ambito del consolidamento. Anche la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) in liquidazione è considerata un’entità controllata.

Tutte le operazioni e i saldi tra le entità controllate dell’UE sono eliminati, mentre i profitti e le perdite non realizzati, essendo non rilevanti, non sono stati eliminati.

Accordi a controllo congiunto

Un accordo a controllo congiunto è un accordo nel quale due o più parti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Gli accordi a controllo congiunto possono essere attività a controllo congiunto o joint venture. Se l’accordo a controllo congiunto è strutturato in un veicolo separato e le parti dell’accordo vantano diritti sulle attività nette dell’accordo, l’accordo è considerato una joint venture. Le partecipazioni nelle joint venture sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto(cfr. la nota 1.5.4). Se le parti detengono diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all’accordo, l’accordo è considerato un’attività a controllo congiunto. Per quanto riguarda le sue interessenze nelle attività a controllo congiunto, l’UE rileva nel proprio bilancio: le attività e le passività, i proventi e le spese, nonché la sua quota di attività, passività, proventi e spese detenuti o sostenuti congiuntamente.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali l’UE esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza notevole, ma non il controllo. Per influenza notevole si intende che l’UE detiene direttamente o indirettamente il 20% o più dei diritti di voto. Le partecipazioni in collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto (cfr. la nota 1.5.4).

Entità non consolidate i cui fondi sono gestiti dalla Commissione

I fondi del regime comune di assicurazione malattia per il personale dell’UE, il Fondo europeo di sviluppo e il Fondo di garanzia per i partecipanti sono gestiti dalla Commissione per conto dei fondi stessi; tuttavia, non essendo controllate dall’UE, tali entità non sono consolidate nel suo bilancio.

1.4.BASE DELLA PREPARAZIONE

Il bilancio è presentato annualmente. L’esercizio contabile si apre il 1° gennaio e si chiude il 31 dicembre.

2.Valuta e base per la conversione

Valuta funzionale e moneta di presentazione

Salvo diversamente indicato, il bilancio è presentato in milioni di euro, essendo l’euro la valuta funzionale e la moneta di presentazione dell’UE.

Operazioni e saldi

Le operazioni in valuta estera sono convertite in euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data dell’operazione. I profitti e le perdite su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla riconversione ai tassi di cambio a fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono rilevati nel prospetto del risultato economico. Le differenze di conversione relative agli strumenti finanziari non monetari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del fair value (valore equo).

Metodi di conversione diversi si applicano agli immobili, impianti e macchinari e alle attività immateriali, il cui valore viene convertito in euro al tasso vigente alla data del loro acquisto.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio della Banca centrale europea (BCE) del 31 dicembre.

Tassi di cambio dell’Euro

 

Valuta

31.12.2016

31.12.2015

Valuta

31.12.2016

31.12.2015

BGN

1,9558

1,9558

PLN

4,4103

4,2639

CZK

27,0210

27,0230

RON

4,5390

4,5240

DKK

7,4344

7,4626

SEK

9,5525

9,1895

GBP

0,8562

0,7340

CHF

1,0739

1,0835

HRK

7,5597

7,6380

JPY

123,4000

131,0700

HUF

309,8300

315,9800

USD

1,0541

1,0887

3.Impiego di stime

Conformemente agli IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dall’amministrazione sulla base delle informazioni più affidabili a disposizione. Le stime principali comprendono, tra l’altro: gli importi delle passività derivanti da benefici per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario sulle rimanenze e i crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali, il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari e gli importi indicati nelle note riguardanti gli strumenti finanziari. I risultati effettivi possono discostarsi dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui sono rese note.

3.1.STATO PATRIMONIALE

4.Attività immateriali

Le licenze di software acquistate sono iscritte al costo storico, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Le attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti lungo la loro vita utile stimata (3-11 anni). La vita utile stimata delle attività immateriali dipende dalla durata specifica della loro vita economica o giuridica determinata per accordo. Le attività immateriali prodotte internamente sono capitalizzate quando vengono soddisfatti i pertinenti criteri dei principi contabili dellUE e si riferiscono soltanto alla fase di sviluppo dellattività. I costi capitalizzabili comprendono tutti i costi direttamente imputabili, necessari per creare, produrre e preparare le attività in modo da poter funzionare come previsto dallamministrazione. I costi associati alle attività di ricerca, i costi di sviluppo non capitalizzabili e i costi di manutenzione sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti.    

5.Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l’ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo comprende le spese direttamente riconducibili all’acquisizione, alla costruzione o al trasferimento delle attività.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile dell’attività o rilevati, se del caso, come attività separata solo se è probabile che i benefici economici futuri o i servizi potenziali connessi all’attività andranno all’UE e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel prospetto del risultato economico dell’esercizio nel corso del quale sono sostenuti.



I terreni e le opere d’arte non sono ammortizzati, in quanto si ritiene abbiano una vita utile indefinita. Le immobilizzazioni in corso non sono ammortizzate, in quanto non sono ancora disponibili per l’uso. L’ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell’ammortamento a quote costanti per imputare i relativi costi meno il loro valore residuo durante la vita utile stimata, come segue:

Tipo di attività

Tasso di ammortamento a quote costanti

Immobili

dal 4% al 10%

Attività spaziali

dall’8% al 20%

Impianti e macchinari

dal 10% al 25%

Mobilio e mezzi di trasporto

dal 10% al 25%

Materiale informatico (hardware)

dal 25% al 33%

Altro

dal 10% al 33%

I profitti e le perdite derivanti dalla dismissione sono determinati raffrontando le entrate, al netto delle spese per la vendita, con il valore contabile dell’attività dismessa e sono inclusi nel prospetto del risultato economico.

Leasing

I leasing di attività materiali, nei quali l’UE sopporta sostanzialmente tutti i rischi e riceve tutti i benefici della proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati alla data di inizio del leasing al minore fra il fair value (valore equo) dell’attività locata e il valore attuale dei pagamenti minimi per il leasing. La parte degli interessi dei pagamenti dovuti per il leasing finanziario è rilevata come spesa per il periodo del leasing ad un tasso periodico costante in relazione al saldo residuo. Le obbligazioni di pagamento del canone di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nelle passività finanziarie (non correnti e correnti). La parte di interessi degli oneri finanziari è rilevata nel prospetto del risultato economico per il periodo del leasing, in modo da produrre un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività detenute mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell’attività e la durata del leasing.

Il leasing nel quale il locatore mantiene una parte significativa dei rischi e dei benefici inerenti alla proprietà è classificato come leasing operativo. I pagamenti per i leasing operativi sono rilevati come spesa nel prospetto del risultato economico a quote costanti per il periodo del leasing.

6.Riduzione del valore delle attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e ogni anno ne viene verificata la riduzione di valore. Si procede alla verifica della riduzione di valore delle attività soggette ad ammortamento ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È rilevata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo valore recuperabile (servizio). Il valore recuperabile (servizio) è il più elevato tra il fair value (valore equo) dell’attività, detratti i costi di vendita, e il valore d’uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e la loro vita utile sono rivisti e, se necessario, rettificati almeno una volta all’anno. Qualora sia superiore al valore recuperabile (servizio) stimato, il valore contabile dell’attività è immediatamente ridotto al valore recuperabile (servizio). Se i motivi delle riduzioni di valore rilevate in anni precedenti non sono più validi, le perdite per riduzione di valore vengono rettificate di conseguenza.

7.Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

Partecipazioni in collegate e joint venture

Gli investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto sono inizialmente rilevati al prezzo di costo. La partecipazione dell’UE in detti investimenti è rilevata nel prospetto del risultato economico, e la sua quota dei movimenti delle riserve è rilevata nella riserva del fair value (valore equo) nell’attivo netto. Il costo iniziale assieme a tutti i movimenti (ulteriori contributi, quota dei risultati economici e movimenti delle riserve, riduzioni di valore e dividendi) danno il valore contabile dell’investimento nel bilancio alla data di riferimento del bilancio. I dividendi derivanti dall’investimento riducono il valore contabile dell’attività.

Se la quota dell’UE dei disavanzi di un investimento contabilizzato con il metodo del patrimonio netto è uguale o superiore alla partecipazione nell’investimento, l’UE cessa di rilevare la propria quota delle perdite ulteriori (“perdite non rilevate”). Dopo aver azzerato la partecipazione dell’UE, le ulteriori perdite accantonate e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l’UE abbia contratto obbligazioni legale o implicita oppure abbia effettuato pagamenti per conto dell’entità.

Se vi sono indicazioni di una riduzione di valore, è necessario procedere ad una svalutazione al valore recuperabile più basso. Il valore recuperabile si determina come descritto alla nota 1.5.3. Se successivamente il motivo della riduzione di valore non è più valido, la perdita per riduzione di valore viene rettificata al valore contabile che sarebbe stato determinato qualora non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Laddove detiene una percentuale pari o superiore al 20% di un fondo di investimento, l’UE non mira a esercitare un’influenza notevole. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita.

Le collegate e le joint venture classificate come entità minori non sono contabilizzate con il metodo del patrimonio netto. I contributi dell’UE a favore di dette entità sono contabilizzati come spese dell’esercizio.

8.Attività finanziarie

Classificazione

L’UE classifica le proprie attività finanziarie nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo; finanziamenti e crediti; investimenti posseduti sino alla scadenza; altre attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e nuovamente valutata ad ogni data di riferimento del bilancio.

(I)Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo

Un’attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine o se così è stata designata dall’UE. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

(II)Finanziamenti e crediti

I finanziamenti e crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotati in un mercato attivo. Si creano quando l’UE fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione o nel caso in cui l’UE assume i diritti del prestatore originario a seguito di un pagamento effettuato dall’UE nel quadro di un contratto di garanzia. I pagamenti dovuti entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività correnti. I pagamenti dovuti dopo 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività non correnti. I finanziamenti e crediti comprendono i depositi a termine con scadenza originaria superiore a tre mesi.

(III)Investimenti posseduti sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che l’UE può e intende possedere sino alla scadenza. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’UE non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

(IV)Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono o strumenti non derivati rientranti in questa categoria o strumenti non classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o come attività non correnti, in funzione del periodo di tempo per il quale l’UE intende mantenerle, che solitamente corrisponde alla data di scadenza. Anche gli investimenti in entità che non sono né consolidate né contabilizzate con il metodo del patrimonio netto e altri investimenti di tipo azionario (ad esempio, le operazioni su capitali di rischio) sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, possedute sino alla scadenza e disponibili per la vendita, sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale l’UE si impegna ad acquistare o a vendere l’attività. I mezzi equivalenti a disponibilità liquide e i prestiti sono rilevati quando il contante viene erogato ai mutuatari. Gli strumenti finanziari sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo). Per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo al momento della rilevazione iniziale il fair value (valore equo) è maggiorato dei costi di transazione. Le attività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo sono inizialmente rilevate al fair value (valore equo) e i costi di transazione sono rilevati nel prospetto del risultato economico.

Il fair value (valore equo) di un’attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell’operazione (ossia il fair value (valore equo) del corrispettivo ricevuto), a meno che il fair value (valore equo) dello strumento sia individuato mediante il confronto con altre operazioni correnti di mercato osservabili per lo stesso strumento o basate su una tecnica di valutazione le cui variabili includono soltanto dati provenienti da mercati osservabili (ad esempio nel caso di alcuni contratti derivati). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o a un tasso inferiore a quello di mercato, il suo fair value (valore equo) può essere stimato pari al valore attuale di tutti gli incassi futuri, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analogo rating di credito.

I prestiti concessi sono valutati al loro importo nominale, che è considerato il fair value (valore equo) del prestito. I motivi sono i seguenti:

-il mercato per le attività di concessione di prestiti dellUE è molto specifico e diverso dal mercato dei capitali utilizzato per lemissione di titoli commerciali o titoli di Stato. Poiché i prestatori che operano in tali mercati hanno lopportunità di scegliere investimenti alternativi, nei prezzi di mercato si tiene conto di questa circostanza. Tuttavia, lopportunità di effettuare investimenti alternativi non esiste per lUE, alla quale non è consentito investire denaro sui mercati di capitali; essa ha soltanto la possibilità prendere in prestito fondi per concedere prestiti allo stesso tasso. Ne consegue che lUE non dispone di unopzione alternativa di investimento o di erogazione di prestiti per gli importi presi a prestito. Non esiste quindi un costo di opportunità e pertanto non vi è una base di confronto con i tassi di mercato. In effetti, il mercato è rappresentato dalla stessa operazione di prestito dellUE. In sostanza, poiché lopzione del costo di opportunità non è applicabile, il prezzo di mercato non rispecchia correttamente la sostanza delle operazioni di prestito dellUE. Non è opportuno pertanto determinare il fair value (valore equo) dei prestiti dellUE in riferimento ai titoli commerciali o ai titoli di Stato.

-Inoltre, poiché non esistono un mercato attivo o operazioni simili paragonabili, il tasso di interesse che lUE deve utilizzare per calcolare il fair value (valore equo) delle proprie operazioni di prestito a titolo del MESF, della BdP e di altri prestiti simili, dovrebbe essere il tasso di interesse applicato.

-Inoltre, per tali prestiti, esistono effetti compensativi tra prestiti erogati e prestiti assunti, dovuti al loro carattere di prestiti back-to-back. Pertanto, linteresse effettivo del prestito concesso è pari al tasso di interesse effettivo per il relativo prestito assunto. I costi di transazione sostenuti dallUE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi finanziari che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti o quando l’UE ha trasferito ad un’altra parte sostanzialmente tutti i rischi e i benefici inerenti alla proprietà.

Valutazione successiva

(I)Le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo sono successivamente contabilizzate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) della categoria strumenti finanziari valutati al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo sono inclusi nel prospetto del risultato economico nellesercizio in cui insorgono.

(II)I finanziamenti e crediti sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dellinteresse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, viene applicato il medesimo tasso di interesse effettivo sia ai prestiti concessi che ai prestiti assunti, dato che i prestiti concessi hanno le caratteristiche di operazioni back-to-back e le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono rilevanti. I costi di transazione sostenuti dallUE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

(III)Le attività possedute sino alla scadenza sono contabilizzate al costo ammortizzato secondo il metodo dellinteresse effettivo. Attualmente lUE non detiene investimenti posseduti fino alla scadenza.

(IV)Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati nella riserva del fair value (valore equo), fatta eccezione per le differenze di conversione sulle attività monetarie, che sono rilevate nel prospetto del risultato economico. Quando le attività classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita sono eliminate contabilmente o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del fair value (valore equo) rilevati in precedenza nella riserva del fair value (valore equo) sono rilevati nel prospetto del risultato economico. Gli interessi sulle attività finanziarie disponibili per la vendita, calcolati secondo il criterio dellinteresse effettivo, sono rilevati nel prospetto del risultato economico. I dividendi relativi agli strumenti rappresentativi di capitale disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto dellUE di ricevere il pagamento.

Il fair value (valore equo) degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sui prezzi di offerta correnti. Qualora per un’attività finanziaria non vi siano mercati attivi (come nel caso dei titoli non quotati e dei derivati OTC), l’UE stabilisce un fair value (valore equo) ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l’utilizzo di operazioni in condizioni di libera concorrenza, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l’analisi dei flussi finanziari attualizzati, i modelli per la misurazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra i partecipanti al mercato.

Gli investimenti in fondi di venture capital, classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita, che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo sono valutati al valore dell’attivo netto attribuibile, che è considerato un equivalente del loro fair value (valore equo).

Qualora il fair value (valore equo) degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le perdite per riduzione di valore.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio l’UE valuta se sussistano elementi oggettivi che indichino una riduzione di valore di un’attività finanziaria. Un’attività finanziaria ha subito una riduzione di valore e le perdite per riduzione di valore sono sostenute se, e soltanto se, vi siano elementi oggettivi che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell’attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi finanziari futuri stimati dell’attività finanziaria che possono essere stimati attendibilmente.

(a)Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi oggettivi che indicano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore su finanziamenti e crediti o su investimenti posseduti sino alla scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l’importo della perdita è misurato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non sono state sostenute) attualizzato al tasso di interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Il valore contabile dell’attività è ridotto e l’importo della perdita è rilevato nel prospetto del risultato economico. Laddove un prestito o un investimento posseduto sino a alla scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di attualizzazione per misurare le perdite per riduzione di valore è il tasso di interesse effettivo corrente stabilito secondo contratto. Il calcolo del valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati di un’attività finanziaria con pegno riflette i flussi finanziari che possono risultare dal pignoramento, meno i costi per l’ottenimento e la vendita del pegno, a seconda se il pignoramento sia probabile o meno. Se in un esercizio successivo l’importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo che la riduzione di valore è stata rilevata, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è stornata nel prospetto del risultato economico.

(b)Attività contabilizzate al fair value (valore equo)

Nel caso di investimenti azionari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita, per determinare se i titoli hanno subito una riduzione di valore, si prende in considerazione una riduzione significativa o permanente (prolungata) del fair value (valore equo) del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi a conferma in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa (misurata come la differenza tra costo di acquisizione e fair value (valore equo) corrente, detratte le perdite per riduzione di valore dell’attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel prospetto del risultato economico) viene eliminata dalle riserve e rilevata nel prospetto del risultato economico. Le perdite per riduzione di valore su strumenti rappresentativi di capitale rilevate nel prospetto del risultato economico non sono rettificate nel prospetto del risultato economico. Se in un esercizio successivo il fair value (valore equo) di un titolo di debito classificato come attività finanziaria disponibile per la vendita aumenta e tale aumento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore è stornata nel prospetto del risultato economico.

9.Rimanenze

Le rimanenze sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo FIFO (first-in, first-out). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi direttamente imputabili e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo è il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell’attività al netto dei costi di completamento e dei costi di vendita. Quando le rimanenze sono destinate alla distribuzione gratuita o a un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che l’UE dovrebbe sostenere per acquistare l’attività alla data di riferimento del bilancio.

10.Prefinanziamenti

I prefinanziamenti sono pagamenti destinati a fornire al beneficiario un anticipo di cassa, ossia un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti nell’arco di un periodo definito nel contratto, nella decisione, nella convenzione o nella base giuridica specifici. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è corrisposto nel periodo fissato nell’accordo oppure è restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario è tenuto a restituire all’UE l’anticipo concesso a titolo di prefinanziamento. L’importo del prefinanziamento può essere ridotto (in tutto o in parte) in base all’accettazione dei costi ammissibili (che sono rilevati come spese).

Alle successive date di riferimento del bilancio il prefinanziamento è valutato all’importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno le spese ammissibili (se necessario, anche utilizzando importi stimati) sostenute durante il periodo.

Gli interessi sui prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle pertinenti disposizioni dell’accordo. A fine esercizio viene fatta una stima degli interessi maturati, sulla base delle informazioni più attendibili, che viene inclusa nello stato patrimoniale.

Gli altri anticipi agli Stati membri che hanno origine dal rimborso, da parte dell’UE, di importi versati come anticipo dagli Stati membri ai loro beneficiari (inclusi gli “strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente”) sono rilevati come attività e presentati nella rubrica prefinanziamenti. Gli altri anticipi agli Stati membri vengono successivamente valutati all’importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno la migliore stima delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari finali, calcolata sulla base di ipotesi ragionevoli e sostenibili.

Anche i contributi dell’UE ai fondi fiduciari del Fondo europeo di sviluppo o ad altre entità non consolidate sono classificati come prefinanziamenti, in quanto il loro scopo è fornire un fondo cassa al fondo fiduciario per permettere a quest’ultimo di finanziare azioni specifiche definite nel quadro degli obiettivi del fondo fiduciario. I contributi dell’UE ai fondi fiduciari sono valutati all’importo iniziale del contributo dell’UE meno le spese ammissibili, anche utilizzando importi stimati, se necessario, sostenute dal fondo fiduciario nel periodo di riferimento e assegnate al contributo dell’UE conformemente al relativo accordo.

11.Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

Poiché le norme contabili dell’UE richiedono la presentazione separata delle operazioni di scambio e delle operazioni senza corrispettivo equivalente, ai fini dell’elaborazione dei conti, i crediti sono definiti come derivanti da operazioni di scambio e i valori recuperabili sono definiti come derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente (vale a dire quando l’UE riceve valore da un’altra entità senza dover dare in cambio un valore approssimativamente uguale, ad esempio nel caso dei valori recuperabili dagli Stati membri relativi alle risorse proprie).

I crediti derivanti da operazioni di scambio soddisfano la definizione di strumenti finanziari e sono pertanto classificati come finanziamenti e crediti e valutati di conseguenza (cfr. la nota 1.5.5). Le informazioni di cui alle note relative agli strumenti finanziari riguardanti i crediti derivanti da operazioni di scambio comprendono ratei e risconti attivi derivanti da operazioni di scambio, non avendo questi carattere rilevante.

I valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente sono contabilizzati allimporto originale (rettificato per tenere conto degli interessi e delle ammende) meno la svalutazione per la riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei valori recuperabili derivanti da
operazioni senza corrispettivo equivalente quando sussistono elementi obiettivi che indicano che l
UE non sarà in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze originariamente previste. Limporto della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile dellattività e il valore recuperabile. Limporto della svalutazione è rilevato nel prospetto del risultato economico. Viene altresì effettuata una svalutazione generale, basata sullesperienza passata, per gli ordini di recupero in essere non ancora soggetti a svalutazione specifica. Cfr. la nota 1.5.14 sul trattamento dei ratei attivi a fine esercizio. Gli importi esposti e indicati come valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente non sono strumenti finanziari, dato che non derivano da un contratto che darebbe origine a una passività finanziaria o a uno strumento rappresentativo di capitale. Tuttavia, nelle note al bilancio, i valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente sono indicati assieme ai crediti derivanti da operazioni di scambio, se del caso.

12.Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e includono il denaro contante, i depositi bancari a vista o a breve termine e altri investimenti a breve termine ad alta liquidità con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

13.Pensioni e altri benefici per i dipendenti

Obbligazioni pensionistiche

L’UE gestisce un regime pensionistico a benefici definiti. Il personale contribuisce, tramite detrazioni applicate alla retribuzione, a coprire un terzo del costo previsto di tali benefici, mentre la passività a titolo del regime pensionistico non è finanziata. La passività rilevata nello stato patrimoniale in relazione ai piani pensionistici a benefici definiti è pari al valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti alla data di riferimento del bilancio meno il fair value (valore equo) delle attività dei piani. L’obbligazione per benefici definiti è calcolata dagli attuari secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagati i benefici e con termini di scadenza prossimi ai termini della relativa passività pensionistica.

I profitti e le perdite attuariali risultanti da rettifiche basate sull’esperienza passata e modifiche delle ipotesi attuariali sono immediatamente rilevati nel prospetto del risultato economico. I costi relativi alle prestazioni di lavoro passate sono immediatamente rilevati nel prospetto del risultato economico, a meno che le modifiche del piano pensionistico siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo (periodo di maturazione). In tal caso, i predetti costi sono ammortizzati con il metodo delle quote costanti lungo il periodo di maturazione.

Benefici malattia successivi alla fine del rapporto di lavoro

L’UE fornisce al proprio personale benefici malattia consistenti nel rimborso delle spese mediche. Per la gestione quotidiana è stato creato un fondo distinto. I membri del personale in attività o in pensione, i vedovi e i loro aventi diritto beneficiano di questo regime. I benefici concessi ai “non in attività” (pensionati, orfani, ecc.) sono classificati come “Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro”. Data la natura di tali benefici, è necessario un calcolo attuariale. La passività nello stato patrimoniale è determinata sulle stesse basi dell’obbligazione pensionistica (cfr. sopra).

14.Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando l’UE ha un’obbligazione attuale, legale o implicita nei confronti di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento è dato dalla migliore stima delle spese che si prevede saranno necessarie per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del “valore atteso”).

15.Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo o come passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato. I prestiti assunti sono costituiti da prestiti ricevuti da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. Essi sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo), con i proventi della loro emissione (fair value (valore equo) del corrispettivo percepito) al netto dei costi di transazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo; le differenze tra i proventi, al netto dei costi di transazione, e il valore di riscatto sono rilevate nel prospetto del risultato economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo.

Le passività finanziarie sono classificate come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo dell’interesse effettivo non può essere applicato ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di rilevanza. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito concesso sono rilevati direttamente nel prospetto del risultato economico.

I fondi fiduciari dell’UE, considerati facenti parte delle attività operative della Commissione, sono contabilizzati nei conti della Commissione e consolidati nei conti annuali dell’UE. Pertanto, i contributi di altri donatori ai fondi fiduciari dell’UE soddisfano i criteri dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente soggette a condizioni e sono presentati come passività finanziarie fino a quando sono soddisfatte le condizioni cui sono soggetti i contributi trasferiti, ossia i costi ammissibili sono sostenuti dal fondo fiduciario. Il fondo fiduciario è tenuto a finanziare progetti specifici e a restituire i fondi rimanenti al momento della liquidazione. Alla data di riferimento del bilancio le passività residue relative ai contributi sono valutate in base ai contributi ricevuti al netto delle spese sostenute dal fondo fiduciario, utilizzando, ove necessario, importi stimati. Ai fini dell’informativa, le spese nette sono ripartite tra i contributi di altri donatori in proporzione ai contributi netti versati al 31 dicembre. La ripartizione dei contributi è solo indicativa. Quando il fondo fiduciario è liquidato l’effettiva divisione delle risorse restanti è decisa dal consiglio del fondo fiduciario.

Le passività finanziarie classificate come al fair (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo includono i derivati quando il loro fair value (valore equo) è negativo. Si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo (cfr. nota 1.5.5).

16.Debiti

Una parte considerevole dei debiti dell’UE consiste in dichiarazioni di spesa non liquidate presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti dell’UE (operazioni senza corrispettivo equivalente). Sono registrate come debiti per l’importo richiesto al momento del ricevimento. Successivamente alla verifica e all’accettazione dei costi ammissibili, i debiti sono valutati all’importo ammissibile accettato.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione da parte dell’UE.

17.Ratei e risconti attivi e passivi

Le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. A fine esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dall’UE ovvero esista un accordo contrattuale (ad esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato in bilancio un rateo attivo. Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, i proventi sono oggetto di risconto e rilevati nell’esercizio successivo.

Anche le spese sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato delle obbligazioni di trasferimento nell’esercizio. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate pubblicate dalla Commissione che mirano ad assicurare che il bilancio fornisca un quadro fedele dei fenomeni economici e di altra natura che intende rappresentare. Per analogia, se è stato effettuato un pagamento anticipato per servizi e beni non ancora ricevuti, la spese è oggetto di risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

17.1.PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

18.Proventi

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

La maggior parte delle entrate dell’UE deriva da operazioni senza corrispettivo equivalente:

Risorse basate sull’RNL e risorse IVA

I proventi sono rilevati per l’esercizio per il quale la Commissione invia una richiesta di fondi agli Stati membri domandandone il contributo. Esse sono valutate rispettivo “importo richiesto”. Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all’esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L’effetto della variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l’avanzo o il disavanzo netto relativo all’esercizio in cui la variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente e i relativi proventi sono rilevati al momento del ricevimento degli estratti mensili del “conto A” (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati) inviate dagli Stati membri. Alla data di riferimento del bilancio, le entrate riscosse dagli Stati membri per l’esercizio ma non ancora versate alla Commissione sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali del conto “B” (comprendente i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore) trasmessi dagli Stati membri sono rilevati come entrate al netto dei costi di riscossione loro dovuti. Inoltre, è rilevata una riduzione di valore per l’importo stimato del mancato recupero.

Ammende

I proventi derivanti dalle ammende sono rilevati quando l’UE adotta la decisione di infliggere l’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un’impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di infliggere l’ammenda il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

-accettare la decisione e quindi pagare limporto dellammenda nei termini prescritti; limporto è incassato dallUE in via definitiva, oppure

-non accettare la decisione e presentare ricorso ai sensi del diritto dellUE.

Tuttavia, anche in caso di ricorso, l’importo dell’ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti, dato che il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 278 del trattato UE) oppure in sostituzione il debitore può, a talune condizioni e previo consenso del contabile della Commissione, presentare una garanzia bancaria per l’importo.

Se l’impresa presenta ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare l’ammenda in via provvisoria, l’importo dell’ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso contro la decisione dell’UE da parte del destinatario dell’ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità percepita viene utilizzata per estinguere il valore recuperabile. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l’ammenda resta contabilizzata come valore recuperabile. Qualora appaia probabile che il Tribunale emetta una sentenza sfavorevole nei confronti dell’UE, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, il valore recuperabile viene cancellato come richiesto. Gli interessi accumulati percepiti dalla Commissione sui conti bancari in cui sono depositati i pagamenti ricevuti, sono contabilizzati come entrate, e le passività potenziali sono aumentate in proporzione.

Dal 2010 gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono gestiti dalla Commissione in un fondo appositamente creato (BUFI) e investiti in strumenti finanziari.

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

I proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevati quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. I proventi associati a un’operazione di fornitura di servizi sono rilevati in funzione della fase raggiunta dall’operazione alla data di riferimento del bilancio.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel prospetto del risultato economico in base al metodo dell’interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria e di distribuire gli interessi attivi e passivi nel corso dell’esercizio pertinente. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, l’UE stima i flussi finanziari prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (ad esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia perdite su crediti future. Il calcolo include tutte le commissioni e i punti versati o riscossi tra le parti del contratto, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, nonché i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Una volta che un’attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi finanziari futuri al fine di valutare la perdita per riduzione di valore.

Ricavi da dividendi

I ricavi da dividendi sono rilevati quando è stato accertato il diritto di ricevere il pagamento.

19.Spese

Le spese per operazioni senza corrispettivo equivalente rappresentano la maggior parte delle spese dell’UE. Tali spese si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti, trasferimenti nel quadro di contratti e sovvenzioni, contributi e donazioni discrezionali.

I trasferimenti sono rilevati come spese nell’esercizio in cui si sono verificati gli eventi che li hanno determinati, purché la natura del trasferimento sia ammessa per regolamento (regolamento finanziario, statuto del personale o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

Le spese per operazioni di scambio associate all’acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dall’UE. Sono valutate all’importo originario della fattura. Inoltre, alla data di riferimento del bilancio le spese relative al servizio prestato durante un periodo per il quale la fattura non è ancora stata incassata o accettata sono stimate e rilevate nel prospetto del risultato economico.

19.1.ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

20.Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’UE non esercita un controllo completo. L’attività potenziale è segnalata quando l’afflusso dei benefici economici o di servizi potenziali è probabile.

21.Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza sarà confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’UE non esercita un controllo completo. Può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale derivante da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessario un deflusso di risorse rappresentative di benefici economici o servizi potenziali per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

21.1.RENDICONTO FINANZIARIO

Le informazioni relative ai flussi finanziari costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità dell’UE di generare disponibilità liquide e mezzi equivalenti e le sue necessità di utilizzo di detti flussi.

Il rendiconto finanziario viene preparato utilizzando il metodo indiretto: il risultato economico dell’esercizio finanziario viene rettificato per gli effetti delle operazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti o di voci di entrata o spesa associate ai flussi finanziari inerenti agli investimenti.

I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella moneta di presentazione dell’UE (EUR), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta estera in vigore alla data dell’operazione.

Il rendiconto finanziario riporta i flussi finanziari relativi all’esercizio, classificandoli in attività operative e di investimento (l’UE non ha attività di finanziamento).

Le attività operative sono le attività dell’UE diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e gli eventuali relativi prestiti assunti) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano negli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane dell’UE. Le attività operative comprendono anche investimenti quali gli investimenti nel Fondo europeo per gli investimenti (FEI), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e fondi di venture capital. Infatti, lo scopo di tali attività è contribuire al conseguimento degli obiettivi politici.

Le attività di investimento includono l’acquisizione e la cessione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti non rientranti nelle disponibilità liquide equivalenti. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L’obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi realizzati dall’UE.

 

22.NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

 

ATTIVITÀ

 

22.1.ATTIVITÀ IMMATERIALI

in milioni di EUR

Valore contabile lordo al 31.12.2015

698

Incrementi

137

Dismissioni

(22)

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre variazioni

7

Valore contabile lordo al 31.12.2016

820

Ammortamenti accumulati al 31.12.2015

(361)

Spese di ammortamento per l’esercizio

(88)

Dismissioni

12

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre variazioni

(2)

Ammortamenti accumulati al 31.12.2016

(439)

Valore contabile netto al 31.12.2016

381

Valore contabile netto al 31.12.2015

337

Gli importi di cui sopra si riferiscono essenzialmente a software.

 

22.2.IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

La categoria delle attività spaziali comprende immobilizzazioni relative ai due programmi spaziali dell’UE: i sistemi globali di navigazione satellitare (GNSS) Galileo ed EGNOS e il programma europeo di osservazione della terra Copernicus. Nel 2015 le immobilizzazioni relative a EGNOS e Copernicus, pari a 584 milioni di EUR, sono state incluse nella categoria impianti e macchinari.

Per quanto riguarda Galileo, dopo la dichiarazione dei servizi iniziali del 15 dicembre 2016 un saldo di 2 165 milioni di EUR di attività costituite da satelliti e segmenti a terra è stato trasferito da immobilizzazioni in corso a immobilizzazioni, tra cui 14 satelliti operativi di Galileo e l’infrastruttura a terra. Al 31 dicembre 2016 le immobilizzazioni operative di Galileo erano pari a 2 146 milioni di EUR, al netto degli ammortamenti. Le immobilizzazioni in corso rimanenti per un importo di 756 milioni di EUR (2015: 2 110 milioni di EUR) includono 4 satelliti lanciati nel 2016 ma per i quali i test in orbita non erano ancora stati conclusi alla data di riferimento del bilancio. Lo sviluppo del sistema di Galileo continuerà fino a quando il sistema avrà raggiunto la sua piena capacità operativa. Una volta completata, la costellazione di Galileo comprenderà 30 satelliti.

Per quanto riguarda Copernicus, nella rubrica attività spaziali sono rilevati 1 073 milioni di EUR relativi ai satelliti di Copernicus in funzione (Sentinel 1A, 2A, 3A e 1B) (2015: 498 milioni di EUR), al netto dell’ammortamento accumulato. Ulteriori 1 133 milioni di EUR relativi ai satelliti di Copernicus sono rilevati come immobilizzazioni in corso (2015: 1 188 milioni).

Nella rubrica delle attività spaziali rientrano anche le immobilizzazioni relative all’infrastruttura a terra del sistema europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (EGNOS) per 83 milioni di EUR (2015: 85 milioni di EUR). In più, le immobilizzazioni in corso di EGNOS ammontano a 21 milioni di EUR (2015: 14 milioni di EUR).

Le attività relative ai programmi spaziali dell’UE vengono costruite con l’assistenza dell’Agenzia spaziale europea (ESA).

 

Immobili, impianti e macchinari

in milioni di EUR

Terreni e fabbricati

Attività spaziali

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico (hardware)

Altro

Leasing finanziari

Attività in costruzione

Totale

Valore contabile lordo al 31.12.2015

4 856

725

563

248

627

277

2 784

3 832

13 911

Incrementi

145

14

28

22

73

20

5

1 639

1 945

Dismissioni

(2)

(1)

(14)

(10)

(49)

(10)

(3)

0

(90)

Trasferimenti fra categorie di attività

294

2 864

3

6

3

9

(2)

(3 177)

Altre variazioni

5

1

4

3

4

2

0

(3)

16

Valore contabile lordo al 31.12.2016

5 297

3 603

583

269

658

298

2 783

2 292

15 783

Ammortamento accumulato al 31.12.2015

(2 701)

(141)

(440)

(176)

(517)

(182)

(1 054)

-

(5 211)

Spese di ammortamento per l’esercizio

(166)

(160)

(47)

(19)

(62)

(29)

(100)

-

(583)

Reinserimenti relativi all’ammortamento

-

-

1

0

6

1

-

-

8

Dismissioni

2

0

13

10

42

7

3

-

77

Trasferimenti fra categorie di attività

0

-

0

0

(2)

0

2

-

Altre variazioni

0

0

(2)

(1)

(2)

0

(1)

-

(6)

Ammortamento accumulato al 31.12.2016

(2 865)

(301)

(474)

(186)

(535)

(203)

(1 150)

(5 715)

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2016

2 432

3 302

109

83

122

95

1 633

2 292

10 068

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2015

2 155

584

124

72

110

94

1 730

3 832

8 700

 

22.3.INVESTIMENTI CONTABILIZZATI CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Partecipazioni in joint venture

2.3.1

5

Partecipazioni in collegate

2.3.2

528

491

Totale

528

497

23.Partecipazioni in joint venture

Vi sono una serie di entità parzialmente finanziate dall’UE che, seppur soddisfino i requisiti per essere contabilizzate con il metodo del patrimonio netto nel bilancio consolidato dell’UE, non sono rilevanti per il bilancio nel suo complesso, e pertanto non sono state contabilizzate con il metodo del patrimonio netto nel bilancio consolidato del 2016. Queste entità sono indicate con il termine di “entità minori” (cfr. la nota 1.3). Ogni annuo viene effettuata la valutazione del loro carattere non rilevante, per stabilire se l’esclusione continui a essere giustificata. I contributi dell’UE a favore di dette entità sono contabilizzati come spese. Alla nota 9 sono elencate le entità minori nel 2016.

24.Partecipazioni in collegate

La partecipazione dell’EU al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è trattata come una partecipazione in una società collegata utilizzando il metodo del patrimonio netto. Il FEI è l’istituzione finanziaria dell’UE specializzata nella fornitura di capitale di rischio e di garanzie alle piccole e medie imprese (PMI). Il FEI ha sede a Lussemburgo e opera come partenariato pubblico-privato, i cui membri sono la Banca europea per gli investimenti (BEI), l’UE e un gruppo di enti finanziari. Il 31 dicembre 2016 l’UE deteneva il 28,1% delle quote del FEI (2015: 26,5%) e il 28,1% dei diritti di voto (2015: 26,5%). Conformemente al suo statuto, il FEI è tenuto a destinare alla riserva legale almeno il 20% dell’utile netto, fino a che l’importo aggregato della riserva sia pari al 10% del capitale sottoscritto. Tale riserva non è destinata alla distribuzione.

in milioni di EUR

Fondo europeo per gli investimenti

Partecipazioni al 31.12.2015

491

Contributi

41

Dividendi ricevuti

(6)

Quota risultato netto

34

Variazioni della riserva per il fair value (valore equo)

(0)

Altri movimenti del capitale proprio

(32)

Partecipazioni al 31.12.2016

528

I valori contabili seguenti sono imputabili all’UE sulla base della sua percentuale di partecipazione:

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Totale FEI

Quota dell’UE

Totale FEI

Quota dell’UE

Attività

2 301

647

2 183

578

Passività

(423)

(119)

(328)

(87)

Proventi

240

67

192

51

Spese

(118)

(33)

(95)

(25)

Avanzo/(disavanzo)

122

34

97

26

L’UE ha versato il 20% della sua partecipazione, con un saldo non richiamato pari a 986 milioni di EUR.

in milioni di EUR

Totale capitale FEI

Sottoscrizione UE

Totale quota del capitale

4 382

1 232

Versato

(876)

(246)

Non richiamato

3 506

986

 

24.1.ATTIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Attività finanziarie non correnti

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

9 131

7 222

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.4.2

Prestiti erogati

2.4.3

53 116

49 743

62 247

56 965

Attività finanziarie correnti

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

1 311

2 399

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.4.2

0

Prestiti erogati

2.4.3

2 361

7 508

3 673

9 907

Totale

65 920

66 871

25.Attività finanziarie disponibili per la vendita

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Investimenti BUFI

2 013

2 647

CECA in liquidazione

1 685

1 699

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

188

188

3 886

4 534

Fondi di garanzia per le garanzie di bilancio:

Fondo di garanzia per le azioni esterne

2 069

2 002

Fondo di garanzia del FEIS

948

-

3 017

2 002

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE:

Orizzonte 2020

1 213

765

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

719

773

Meccanismo per collegare l’Europa*

483

425

Sportello MET per l’avviamento

476

485

Operazioni su capitali di rischio

132

152

Fondo europeo per l’Europa sudorientale

118

118

Altro

398

366

3 539

3 084

Totale

10 442

9 620

Non correnti

9 131

7 222

Correnti

1 311

2 399

*    Gli importi degli esercizi precedenti si riferiscono alliniziativa Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti e allo strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T. Nel 2016 questi due strumenti sono stati fusi nel meccanismo per collegare lEuropa.

Sul totale di 10 442 milioni di EUR, l’UE detiene attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di titoli di debito (ad esempio obbligazioni) per 8 920 milioni di EUR, strumenti rappresentativi di capitale per 1 302 milioni di EUR e investimenti nello Unitary Fund della BEI (fondo comune monetario) per 221 milioni di EUR. I titoli di debito e le quote dello Unitary Fund della BEI sono utilizzati principalmente per investire in via temporanea gli importi assegnati alla garanzia dell’UE e agli strumenti di condivisione dei rischi fino al momento della loro utilizzazione per soddisfare le richieste di garanzia.

Investimenti BUFI

Le ammende incassate in via provvisoria in relazione a casi di concorrenza sono assegnate a un fondo appositamente creato (fondo BUFI - Budget Fines’ Fund) e investite dalla Commissione in strumenti di debito classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

CECA in liquidazione

Per quanto riguarda gli importi della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) in liquidazione, tutte le attività finanziarie disponibili per la vendita sono titoli di credito denominati in EUR e quotati in un mercato attivo.

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

Poiché la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) non è quotata in alcuna borsa valori e tenuto conto delle limitazioni contrattuali disposte dal suo statuto, che prevedono, tra l’altro, che la vendita di partecipazioni, il cui tetto massimo è stabilito al costo di acquisto, è consentita unicamente agli azionisti correnti, la percentuale di partecipazione dell’UE è valutata al costo.

in milioni di EUR

Totale capitale BERS

Sottoscrizione della Commissione al 31.12.2016

Totale quota del capitale sottoscritto

29 703

900

Versato

(6 207)

(188)

Non richiamato

23 496

712

 

FONDI DI GARANZIA PER LE GARANZIE DI BILANCIO

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dal bilancio dell’UE, in particolare le operazioni di prestito della BEI fuori dell’UE finanziate con le risorse proprie della BEI, i prestiti di assistenza macrofinanziaria (AMF) e i prestiti Euratom fuori dell’UE (cfr. la nota 4.1.1). Si tratta di uno strumento a lungo termine (parte non corrente: 1 946 milioni di EUR) gestito dalla BEI e destinato a coprire eventuali prestiti in stato di default garantiti dall’UE. Il Fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio dell’UE, dagli interessi sugli investimenti effettuati con le attività del Fondo e dagli importi recuperati presso i debitori insolventi per i quali il Fondo ha dovuto attivare la sua garanzia. Il Fondo dovrebbe essere mantenuto ad un importo obiettivo corrispondente al 9% dei prestiti garantiti in essere alla fine dell’esercizio. La differenza tra l’importo obiettivo e il valore delle attività del Fondo a fine esercizio è coperta dal bilancio dell’UE nell’anno n+2, mentre l’eventuale avanzo è riversato al bilancio dell’UE.

Fondo di garanzia del FEIS

Ai sensi del regolamento sul FEIS, è stato istituito il Fondo di garanzia del FEIS per fornire una riserva di liquidità contro potenziali perdite sostenute dalla BEI in relazione alle sue operazioni di finanziamento e di investimento ammissibili alla garanzia UE del FEIS ai sensi dell’accordo sul FEIS, cfr. la nota 4.1.1. Il Fondo di garanzia del FEIS è finanziato mediante contributi del bilancio dell’UE. È inoltre alimentato con i rendimenti degli investimenti delle risorse del Fondo di garanzia, i proventi ricevuti dall’UE come corrispettivo per la garanzia dell’UE ai sensi dell’accordo sul FEIS e gli importi recuperati dalla BEI da debitori inadempienti in relazione a precedenti richieste di garanzia. Il Fondo è gestito dalla Commissione, che è autorizzata a investire le attività del Fondo di garanzia del FEIS sui mercati finanziari nel rispetto del principio della sana gestione finanziaria, applicando opportune norme prudenziali. Il Fondo di garanzia del FEIS ha avviato le operazioni nell’aprile 2016. Sarà progressivamente dotato delle sue risorse per raggiungere gradualmente gli 8 miliardi di EUR, ossia il 50% del totale della garanzia dell’UE su un orizzonte temporale compreso tra il 2016 e il 2022.

STRUMENTI FINANZIARI FINANZIATI DAL BILANCIO DELL’UE

Per una panoramica di tutti gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio, cfr. la discussione e l’analisi del bilancio.

Orizzonte 2020

Ai sensi del regolamento dell’UE che istituisce Orizzonte 2020, il programma quadro per la ricerca e l’innovazione (2014-2020), sono stati istituiti nuovi strumenti finanziari, al fine di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le entità attive nella ricerca e innovazione (R&I). Tali strumenti sono: il servizio InnovFin di prestiti e garanzie per R&I con il quale la Commissione condivide i rischi finanziari connessi a un portafoglio di nuove operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI; la garanzia InnovFin per le PMI, compreso lo strumento di garanzia illimitata dell’iniziativa per le PMI (SME Initiative Uncapped Guarantee Instrument - SIUGI): strumenti di garanzia gestiti dal FEI che forniscono garanzie o controgaranzie agli intermediari finanziari per i nuovi portafogli di prestiti (nel quadro del SIUGI, la Commissione condivide con gli Stati membri, il FEI e la BEI i rischi finanziari connessi con la garanzia prestata) e lo strumento di equity InnovFin per R&I, gestito dal FEI, che effettua investimenti in fondi di venture capital.

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

Il Meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio (RSFF) è gestito dalla BEI e il portafoglio di investimenti della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. In totale, nell’ambito del QFP 2007-2013, all’RSFF è stata assegnata una dotazione di 1 miliardo di EUR. Nell’ambito del QFP 2014-2020, non sono previsti nuovi contributi di bilancio all’RSFF. Il rischio complessivo per l’UE è limitato all’importo che fornisce come contributo al meccanismo.

Meccanismo per collegare l’Europa

Ai sensi del regolamento (UE) n. 1316/2013, è stato creato uno strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa (MCE), con l’obiettivo di facilitare l’accesso dei progetti infrastrutturali ai finanziamenti nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia. Lo strumento è gestito dalla BEI conformemente ad una convenzione conclusa con l’UE. Lo strumento di debito dell’MCE rappresenta la continuazione dello strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T (LGTT) e della fase pilota dell’iniziativa “Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti” (PBI). Il portafoglio dell’LGTT e della PBI sono stati fusi nello strumento finanziario del MEC con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2016. Quest’ultimo offre la condivisione del rischio per il finanziamento mediante debito in forma di debito senior o di debito subordinato o di garanzia, nonché sostegno per le obbligazioni di progetto.

Sportello MET per l’avviamento

Si tratta di strumenti rappresentativi di capitale finanziati dal programma Crescita e occupazione, dal programma MAP, dal programma CIP e dal progetto pilota di trasferimento di tecnologie, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento di PMI in fase di avviamento investendo in idonei fondi di venture capital specializzati.

26.Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Importo nozionale della gamba ricevente

Importo nozionale della gamba pagatrice

Fair value (valore equo)

Importo nozionale della gamba ricevente

Importo nozionale della gamba pagatrice

Fair value (valore equo)

Contratto forward
su valuta estera

50

(50)

0

Nel 2016 l’UE ha concluso due contratti forward su valuta estera per coprire il rischio di valuta estera relativo ai titoli di debito denominati in USD detenuti dal Fondo di garanzia del FEIS. Ai sensi di detti contratti, l’UE fornirà l’importo nozionale in valuta estera concordato contrattualmente (“gamba pagatrice” (pay leg)) e riceverà l’importo nozionale in EUR (“gamba ricevente” (receive leg)) alla data di scadenza. Detti contratti derivati sono valutati al fair value (valore equo) alla data di riferimento del bilancio e classificati come attività finanziarie o come passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, a seconda se il loro fair value (valore equo) è positivo o negativo. Al 31 dicembre 2016 uno dei contratti, di importo nozionale pari a 50 milioni di EUR, ha prodotto un fair value (valore equo) positivo di 0,5 milioni di EUR ed è stato rilevato tra le attività finanziarie. L’altro contratto, di importo nozionale pari a 101 milioni di EUR, ha prodotto un fair value (valore equo) negativo e pertanto è stato rilevato come passività finanziaria (cfr. nota 2.11.2).

Al 31 dicembre 2016 tutte le attività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo sono classificate al livello 2 della gerarchia del fair value (valore equo), cfr. la successiva tabella.

Gerarchia del fair value (valore equo) delle attività finanziarie rilevate al fair value (valore equo)

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

8 910

8 123

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

231

188

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

1 302

1 310

Totale

10 442

9 620

Nell’esercizio non vi sono stati trasferimenti tra il livello 1 e 2.

Riconciliazione di attività finanziarie misurate utilizzando tecniche di valutazione con input non basati su dati mercato osservabili (livello 3)

in milioni di EUR

Saldo di apertura al 31.12.2015

1 310

Acquisti e vendite

32

Profitti o perdite dell’esercizio in proventi finanziari e oneri finanziari

(54)

Profitti o perdite nell’attivo netto

13

Trasferimenti verso il livello 3

Trasferimenti dal livello 3

Altro

Saldo di chiusura al 31.12.2016

1 302

 

27.Prestiti erogati

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Prestiti erogati per assistenza finanziaria

2.4.3.1

55 134

56 874

Altri prestiti

2.4.3.2

343

377

Totale

55 477

57 251

Non correnti

53 116

49 743

Correnti

2 361

7 508

28.Prestiti erogati per assistenza finanziaria

in milioni di EUR

MESF

BdP

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

Euratom

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2015

47 509

5 811

3 024

301

229

56 874

Nuovi prestiti erogati

4 750

-

10

-

4 760

Rimborsi

(4 750)

(1 500)

(70)

(49)

-

(6 369)

Differenze di cambio

-

-

(33)

(33)

Variazioni del valore contabile

(53)

(40)

(5)

(98)

Riduzione di valore

-

-

-

Totale al 31.12.2016

47 456

4 272

2 964

252

191

55 134

Non correnti

46 800

3 050

2 889

199

101

53 039

Correnti

656

1 222

75

53

90

2 096

Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione degli interessi maturati.

Il valore nominale dei prestiti erogati per l’assistenza finanziaria al 31 dicembre 2016 ammontava in totale a 54 373 milioni di EUR (2015: 56 011 milioni di EUR).

Il MESF permette di concedere assistenza finanziaria a uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. L’assistenza può prendere la forma di un prestito o di una linea di credito. Le conclusioni del Consiglio ECOFIN del 9 maggio 2010 limitano lo strumento a 60 miliardi di EUR, tuttavia il limite giuridico limita l’importo in essere dei prestiti concessi o delle linee di credito al margine disponibile in relazione al massimale delle risorse proprie. I prestiti assunti relativi a prestiti erogati nell’ambito del MESF sono garanti dal bilancio dell’UE. Non è previsto che il MESF concluda nuovi programmi di finanziamento o stipuli nuovi accordi di prestito.

Lo strumento BdP, uno strumento finanziario basato sulle politiche, offre assistenza finanziaria a medio termine agli Stati membri dell’UE che non hanno aderito all’euro. Esso permette di concedere prestiti agli Stati membri che si trovano, o che corrono seri rischi di trovarsi, in difficoltà per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti o i movimenti di capitali. L’importo massimo in essere dei prestiti concessi nell’ambito dello strumento è limitato a 50 miliardi di EUR. I prestiti assunti relativi ai prestiti concessi nell’ambito dello strumento BdP sono garantiti dal bilancio dell’UE.

L’assistenza AMF è uno strumento finanziario strategico di sostegno generale e non vincolato alla bilancia dei pagamenti e/o al bilancio, a beneficio di paesi partner che seguono un programma FMI. Viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di un’adeguata combinazione di entrambi, e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del supporto dell’FMI. Questi prestiti sono garantiti dal Fondo di garanzia per le azioni esterne. Al 31 dicembre 2016 risultavano concessi, ma non ancora versati, 1 313 milioni di EUR relativi a un accordo di prestito a titolo dell’AMF a favore di Ucraina (1 200 milioni di EUR), Tunisia (100 milioni di EUR), Georgia (13 milioni di EUR) (cfr. la nota 4.1.2).

L’entità giuridica Euratom (rappresentata dalla Commissione) concede prestiti agli Stati membri e non membri per finanziarie progetti legati agli impianti energetici. Al 31 dicembre 2016 risultava concesso all’Ucraina, ma non ancora versato, un prestito di 300 milioni di EUR (cfr. la nota 4.1.2). Per coprire i prestiti Euratom sono state ricevute garanzie per 252 milioni di EUR (2015: 301 milioni di EUR) da parte di terzi.

I prestiti sono concessi dalla CECA in liquidazione su fondi presi a prestito conformemente agli articoli 54 e 56 del Trattato CECA.

Tassi di interesse effettivi sui prestiti concessi (espressi come intervallo di tassi di interesse)

31.12.2016

31.12.2015

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0%-4,54%

0%-4,54%

Euratom

0%-5,76%

0,08%-5,76%

Bilancia dei pagamenti (BdP)

2,37%-3,37%

2,37%-3,62%

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,62%-3,75%

0,62%-3,75%

CECA in liquidazione

5,23%-5,81%

5,23%-5,81%

29.Altri prestiti

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Prestiti a condizioni speciali

93

113

Prestiti oggetto di surrogazione

Mutui edilizi della CECA in liquidazione

5

6

Depositi a termine tra i 3 e i 12 mesi

245

257

Totale

343

377

Non correnti

77

88

Correnti

266

290

Il valore nominale degli altri prestiti concessi al 31 dicembre 2016 ammontava in totale a 673 milioni di EUR (2015: 609 milioni di EUR).

I prestiti a condizioni speciali sono accordati a tassi preferenziali nel quadro della cooperazione con paesi terzi.

I prestiti oggetto di surrogazione sono prestiti in stato di inadempimento concessi dalla BEI e per i quali l’UE è subentrata in tutti i diritti a seguito del pagamento da parte del Fondo di garanzia per le azioni esterne. Questi prestiti hanno subito una riduzione di valore totale per un importo di 332 milioni di EUR (2015: 218 milioni di EUR).

Riduzione di valore su altri prestiti

in milioni di EUR

31.12.2015

Incrementi

Storni

Cancellazioni

Altro

31.12.2016

Prestiti a condizioni speciali

13

0

(6)

0

0

7

Prestiti oggetto di surrogazione

218

114

0

0

0

332

Mutui edilizi della CECA in liquidazione

Totale

231

114

(6)

0

0

339

29.1.PREFINANZIAMENTI

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Prefinanziamenti non correnti

Prefinanziamenti

2.5.1

20 219

28 543

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

1 651

1 332

Contributo a fondi fiduciari

31

4

21 901

29 879

Prefinanziamenti correnti

Prefinanziamenti

2.5.1

21 386

11 498

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

2 183

3 779

23 569

15 277

Totale

45 470

45 156

I livello degli importi di prefinanziamento dei vari programmi deve essere sufficiente ad assicurare ai beneficiari i finanziamenti necessari per l’avvio dei progetti, tutelando allo stesso tempo gli interessi finanziari dell’UE e tenendo conto delle restrizioni di ordine giuridico, operativo e legate all’efficienza sotto il profilo dei costi. La Commissione, al fine di migliorare il seguito dato ai prefinanziamenti, ha tenuto debito conto di tutti questi elementi.

30.Prefinanziamenti

in milioni di EUR

Importo lordo

Compensati in sede di chiusura dell’esercizio

Importo netto al 31.12. 2016

Importo lordo

Compensati in sede di chiusura dell’esercizio

Importo netto
al 31.12.2015

Gestione concorrente

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

3 955

3 955

4 726

(1 629)

3 097

FESR + FC

19 858

(4 727)

15 131

24 268

(7 416)

16 852

FSE

6 477

(617)

5 860

7 251

(1 325)

5 926

Altro

4 219

(2 393)

1 826

4 359

(2 365)

1 994

34 509

(7 737)

26 772

40 604

(12 735)

27 869

Gestione diretta

effettuata da:

Commissione

12 424

(8 843)

3 581

12 512

(9 536)

2 976

Agenzie esecutive UE

13 136

(8 348)

4 788

11 065

(7 767)

3 298

Fondi fiduciari

142

(82)

60

14

(5)

9

25 701

(17 273)

8 429

23 591

(17 308)

6 283

Gestione indiretta

effettuata da:

altre agenzie e altri organismi dell’UE

616

(157)

459

627

(95)

532

Paesi terzi

1 861

(1 135)

726

2 151

(1 229)

922

Organizzazioni internazionali

7 230

(4 432)

2 797

6 640

(4 014)

2 626

Altre entità

6 498

(4 077)

2 422

5 330

(3 521)

1 809

16 206

(9 801)

6 404

14 748

(8 859)

5 889

Totale

76 416

(34 811)

41 605

78 943

(38 902)

40 041

Non correnti

20 219

20 219

28 543

28 543

Correnti

56 197

(34 811)

21 386

50 401

(38 902)

11 498

 

I prefinanziamenti sono somme erogate e, pertanto, rappresentano l’esecuzione degli stanziamenti di pagamento. Come spiegato nella nota 1.5.7, si tratta di anticipi non ancora liquidati. Pertanto, sebbene riducano il RAL (cfr. la nota 5.1), i prefinanziamenti rappresentano spese non ancora rilevate nel prospetto del risultato economico.

La chiusura del periodo di programmazione 2007-2013 e la graduale creazione di programmi per il periodo 2014-2020 sono i principali fattori che incidono sugli importi nello stato patrimoniale: i prefinanziamenti relativi ai vecchi programmi diminuiscono man mano con l’accettazione dei costi, mentre altri prefinanziamenti sono stati versati per quanto riguarda il nuovo periodo di programmazione.

Per quanto riguarda la gestione concorrente, la transizione tra i periodi di programmazione è il motivo dei movimenti tra i saldi correnti e non correnti. Il periodo di programmazione 2007-2013 è ormai in fase conclusiva e quindi altri importi scadranno nei prossimi dodici mesi. Per quanto riguarda il periodo di programmazione 2014-2020, i prefinanziamenti iniziali versati sono contabilizzati come attività non correnti, mentre i prefinanziamenti annuali sono contabilizzati come attività correnti.

La tabella riportata sopra mostra un calo significativo degli importi dei prefinanziamenti lordi nella gestione concorrente, il che si spiega con la compensazione di 18 521 milioni di EUR di costi, parzialmente compensati dal pagamento di nuovi prefinanziamenti per 12 426 milioni di EUR.

Garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che in alcuni casi la Commissione richiede a beneficiari diversi dagli Stati membri, quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore “nominale” e il valore “in corso”. Per il valore nominale, il fatto generatore è collegato all’esistenza della garanzia. Per il valore in corso, il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive compensazioni. Al 31 dicembre 2016 il valore nominale delle garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti ammontava a 683 milioni di EUR, mentre il valore in corso di tali garanzie era pari a 496 milioni di EUR (2015: 844 milioni di EUR e 626 milioni di EUR rispettivamente).

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7° PQ) e di Orizzonte 2020 sono effettivamente coperti dal Fondo di garanzia per i partecipanti (FGP). Si tratta di uno strumento a beneficio reciproco istituito per coprire i rischi di mancato pagamento degli importi da parte dei beneficiari durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7°PQ e di Orizzonte 2020. Tutti i partecipanti alle azioni indirette che ricevono una sovvenzione dall’UE contribuiscono al capitale dell’FGP in misura pari al 5% dell’importo totale ricevuto.

Al 31 dicembre 2016 gli importi dei prefinanziamenti coperti dall’FGP ammontavano a 1,8 miliardi di EUR (2015: 1,7 miliardi di EUR). L’UE (rappresentata dalla Commissione) funge da agente esecutivo dei partecipanti dell’FGP, ma il fondo resta di proprietà dei partecipanti.

A fine esercizio le attività totali dell’FGP ammontavano a 1 951 milioni di EUR (2015: 1 838 milioni di EUR). Le attività dell’FGP comprendono anche le attività finanziarie gestite dalla direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione. Trattandosi di un’entità separata, le attività dell’FGP non sono consolidate nei presenti conti annuali dell’UE.

31.Altri anticipi agli Stati membri

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente

2 534

3 287

Regimi di aiuto

1 300

1 824

Totale

3 834

5 111

Non correnti

1 651

1 332

Correnti

2 183

3 779

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente

Nel quadro dei programmi dei fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), è possibile effettuare pagamenti anticipati dal bilancio dell’UE a favore degli Stati membri, in modo da consentire loro di contribuire agli strumenti finanziari (ossia prestiti, garanzie o investimenti azionari). Tali strumenti finanziari sono istituiti e gestiti sotto la responsabilità degli Stati membri e non della Commissione, ma gli importi che non vengono utilizzati da tali strumenti al termine dell’esercizio sono di proprietà dell’UE (come tutti i prefinanziamenti) e sono pertanto registrati come attività nel bilancio dell’UE.

Periodo 2014-2020:

conformemente alla politica di coesione, gli Stati membri hanno contribuito con un importo di 3 681 milioni di EUR, di cui, secondo le stime, 1 842 milioni di EUR dovevano ancora essere eseguiti al 31 dicembre 2016. Vi è incluso anche il contributo degli Stati membri all’iniziativa per le PMI, uno strumento mirante a stimolare la concessione di ulteriori prestiti alle PMI da parte del settore bancario (745 milioni di EUR pagati, di cui, secondo le stime, 481 milioni di EUR non ancora eseguiti).

Per lo sviluppo rurale, alla fine dell’esercizio risultavano non utilizzati 6 milioni di EUR.

Periodo 2007-2013:

nel precedente periodo di programmazione gli atti giuridici di base non imponevano agli Stati membri l’obbligo di presentare relazioni periodiche alla Commissione sull’uso di tali anticipi e in alcuni casi neanche di indicarli nelle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione.

Per la politica di coesione, ogni anno la Commissione raccoglie informazioni dagli Stati membri su tali strumenti finanziari, che consolida nella sua relazione annuale sull’esecuzione. La prossima relazione, ossia la relazione di attuazione finale, non sarà disponibile in tempo per l’inclusione nei presenti conti. Pertanto, in linea con gli esercizi precedenti, il valore è stimato sulla base delle più recenti informazioni attendibili disponibili, ossia la relazione annuale sull’esecuzione aggiornata al 31 dicembre 2015 e le erogazioni effettuate nel corso del 2016. La stima si fonda anche sul presupposto che i fondi saranno utilizzati integralmente e utilizzati in maniera uniforme nel restante periodo di funzionamento (che scade il 31 marzo 2017). Si stima che alla fine dell’esercizio 2016 risultava ancora inutilizzato un importo di 686 milioni di EUR destinato a investimenti a favore dei beneficiari finali.

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, alla fine dell’esercizio tutti gli importi risultavano eseguiti o riassegnati ad altre misure entro la fine del periodo di programmazione.

Regimi di aiuto

Analogamente, gli anticipi versati dagli Stati membri per diversi regimi di aiuto (aiuti di Stato, misure di mercato del FEAGA o misure di investimenti del FEASR) che non sono stati utilizzati a fine esercizio sono registrati come attività nel bilancio dell’UE. La Commissione ha stimato il valore di tali anticipi sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri; i relativi importi sono inclusi nella sottorubrica “Regimi di aiuto”.

Periodo 2014-2020:

per la politica di coesione, alla fine dell’esercizio risultavano non utilizzati 117 milioni di EUR.

Per la politica agricola, la Commissione ha chiesto informazioni circa gli importi non utilizzati direttamente dagli organismi pagatori degli Stati membri. Sulla base di queste informazioni, si stima che 721 milioni di EUR sono rimasti inutilizzati alla fine dell’esercizio.

Periodo 2007-2013:

si stima che 461 milioni di EUR di anticipi versati nel quadro della politica agricola siano rimasti inutilizzati alla fine del 2016.

31.1.CREDITI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO E VALORI RECUPERABILI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Non correnti

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

700

857

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

16

13

717

870

Correnti

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

10 347

8 882

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

558

572

10 905

9 454

Totale

11 621

10 324

32.Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Non correnti

Stati membri

2.6.1.1

700

857

700

857

Correnti

Stati membri

2.6.1.1

8 162

6 845

Ammende

2.6.1.2

1 808

1 601

Ratei e risconti attivi

2.6.1.3

329

369

Altri importi recuperabili

47

67

10 347

8 882

Totale

11 047

9 739

33.Valori recuperabili dagli Stati membri

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

RPT iscritte nel conto A

3 261

3 041

RPT iscritte nel conto separato

1 437

1 283

Risorse proprie da ricevere

1 764

-

Riduzione di valore

(753)

(760)

Altro

36

10

Valori recuperabili da risorse proprie

5 745

3 573

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

2 606

3 846

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

924

750

Strumento temporaneo per lo sviluppo rurale (STSR)

30

26

Programma speciale di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (SAPARD)

167

175

Riduzione di valore

(999)

(1 092)

Valori recuperabili da FEAGA e sviluppo rurale

2 729

3 705

Recuperi di prefinanziamenti previsti

293

313

IVA pagata e da recuperare

41

36

Altri valori recuperabili dagli Stati membri

55

75

Totale

8 863

7 701

Non correnti

700

857

Correnti

8 162

6 845

Gli importi non correnti dovuti dagli Stati membri si riferiscono a decisioni di verifica di conformità non eseguite relative al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che vengono attuate a fronte di rate annuali e/o risconti.

Valori recuperabili da risorse proprie

Le risorse proprie tradizionali (RPT), costituite da dazi doganali e contributi nel settore dello zucchero, sono riscosse dagli Stati membri per conto della Commissione. Gli Stati membri determinano le RPT e comunicano alla Commissione l’importo dei diritti accertati per mezzo degli estratti mensili del conto “A”. I diritti accertati che non sono stati iscritti nel conto “A”, perché gli Stati membri non li hanno recuperati o perché non è stata fornita alcuna garanzia (o, sebbene la garanzia sia stata fornita, sono comunque contestati), sono riportati nel “conto separato”.

I contributi degli Stati membri basati sull’IVA e sull’RNL sono soggetti ad un adeguamento annuale, effettuato ogni anno il primo giorno feriale del mese di dicembre. Le risorse proprie da ricevere includevano anche gli adeguamenti per gli esercizi finanziari 2014, 2015 e 2016, collegati alle nuove disposizioni introdotte dalla decisione sulle risorse proprie (DRP) del 2014 dopo il completamento del processo di ratifica e l’entrata in vigore il 1º ottobre 2016, che gli Stati membri erano tenuti a pagare il 1º gennaio 2017.

Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive delle risorse basate sull’IVA e sull’RNL, a meno che vengano formulate riserve. Tali riserve devono essere considerate come potenziali crediti verso gli Stati membri di importo incerto, perché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL sono richieste o nell’ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

Valori recuperabili da FEAGA e strumenti di sviluppo rurale

Tale voce copre principalmente gli importi dovuti dagli Stati membri al 31 dicembre 2016, dichiarati e certificati dagli Stati membri il 15 ottobre 2016. Per i volumi recuperabili che insorgono dopo la predetta dichiarazione e fino al 31 dicembre 2016 viene effettuata una stima. La Commissione procede inoltre alla valutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che un tale adeguamento venga effettuato non implica una rinuncia da parte della Commissione ad un recupero futuro di detti importi. Nell’adeguamento è anche inclusa una detrazione del 20%, che corrisponde all’importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative.

34.Ammende

Si tratta di ammende inflitte dalla Commissione non ancora incassate (in via provvisoria) alla fine dell’esercizio (1 986 milioni di EUR) al netto degli importi svalutati (178 milioni di EUR). A fine esercizio erano state ricevute garanzie per le ammende non pagate per un totale di 1 012 milioni di EUR (2015: 1 428 milioni di EUR). Va sottolineato che per 651 milioni di EUR la scadenza di pagamento era successiva al 31 dicembre 2016.

35.Ratei e risconti attivi

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Fondo di coesione, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: rettifiche finanziarie

9

10

Altri ratei attivi

64

162

Risconti attivi relativi a operazioni senza corrispettivo equivalente

256

196

Totale

329

369

Non correnti

Correnti

329

369

36.Crediti derivanti da operazioni di scambio

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Non correnti

Altri crediti

16

13

16

13

Correnti

Clienti

246

225

Riduzione di valore dei crediti verso clienti

(128)

(107)

Risconti attivi relativi operazioni di scambio

250

228

Altro

191

227

558

572

Totale

574

585

La riduzione di valore dei crediti verso clienti indicata sopra comprende 55 milioni di EUR di riduzione di valore determinata su base individuale.

 

36.1.RIMANENZE

 

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Materiale scientifico

54

55

Altro

111

83

Totale

165

138

 

36.2.DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Conti presso Tesoro e banca centrale

24 566

17 119

Conti correnti

127

110

Fondi di anticipazione

5

4

Trasferimenti (disponibilità liquide in transito)

Altri depositi a termine

28

Conti bancari per l’esecuzione del bilancio e altri depositi a termine

2.8.1

24 698

17 262

Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

2.8.2

1 390

1 298

Disponibilità liquide relative ad ammende

2.8.3

1 325

1 908

Disponibilità liquide relative ad altre istituzioni, agenzie e organismi

1 006

1 012

Disponibilità liquide relative a fondi fiduciari

167

192

Totale

28 585

21 671

37.Conti bancari per lesecuzione del bilancio e altri depositi a termine

In tale rubrica rientrano i fondi detenuti dalla Commissione in conti bancari presso gli Stati membri e i paesi dell’EFTA (Tesoro o banca centrale) e in conti correnti presso banche commerciali, nonché fondi di anticipazione e fondi per spese minute. Il livello eccezionalmente elevato del saldo di tesoreria alla fine del 2016 è dovuto principalmente ai seguenti elementi:

·per quanto riguarda le risorse proprie, il saldo di fine esercizio comprende un importo totale netto di 7,7 miliardi di EUR da restituire agli Stati membri allinizio del 2017 in seguito ai bilanci rettificativi adottati alla fine del 2016. Inoltre, negli ultimi giorni del 2016 sono stati ricevuti anticipi sulle risorse proprie per un importo di 1,5 miliardi di EUR;

·nel 2016 è stato definitivamente incassato un importo significativo di ammende, inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, di 4,3 miliardi di EUR, che figura nel saldo di tesoreria a fine esercizio;

·il saldo di tesoreria comprende anche le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti di pagamento non utilizzati entro la fine del 2016, per un importo di 11 miliardi di EUR.

38.Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

Gli importi che figurano in tale rubrica riguardano soprattutto disponibilità liquide equivalenti gestite da fiduciari per conto della Commissione per l’attuazione di particolari programmi relativi a strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE (cfr. la nota 2.4.1). Le disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari possono essere impiegate esclusivamente nell’ambito dei relativi programmi.

39.Disponibilità liquide relative ad ammende

Si tratta di disponibilità liquide percepite relative ad ammende inflitte dalla Commissione in casi ancora aperti. Detti importi sono detenuti in specifici conti di deposito che non vengono utilizzati per altre attività. Se è stato presentato ricorso o se si ignora se l’altra parte presenterà ricorso, l’importo sottostante è presentato come passività potenziale nella nota 4.1.4.

La diminuzione di tale saldo è dovuta al fatto che dal 2010 tutte le nuove ammende incassate in via provvisoria sono gestite dalla Commissione nel fondo BUFI e investite in strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita (cfr. nota 2.4.1).

 

PASSIVITÀ

 

39.1.PENSIONI E ALTRI BENEFICI PER I DIPENDENTI

Passività nette derivanti da benefici per i dipendenti

in milioni di EUR

Regime pensionistico dei funzionari dell’UE

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale al 31.12.2016

Totale al 31.12.2015

Obbligazione per benefici definiti

58 746

1 882

7 036

67 664

64 242

Attività dei piani

ND

(139)

(293)

(432)

(428)

Passività nette

58 746

1 743

6 742

67 231

63 814

L’aumento del totale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti è principalmente dovuto all’aumento delle passività nette del regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea. Quest’ultimo aumento è dovuto in gran parte alla riduzione del tasso di attualizzazione effettivo dallo 0,6% allo 0,3%, oltre che al fatto che i diritti aggiuntivi acquisiti dagli affiliati al regime hanno superato i pagamenti dei benefici da parte del regime.

40.Regime pensionistico dei funzionari dellUE

Questa obbligazione per benefici definiti rappresenta il valore attuale dei pagamenti futuri attesi che l’UE dovrà effettuare per onorare le obbligazioni pensionistiche derivanti dall’attività lavorativa dei dipendenti nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. Il regime è in corso e pertanto tutti i pagamenti che devono essere effettuati dal regime su base annua sono inclusi ogni anno nel bilancio dell’UE.

Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto dei funzionari, il pagamento dei benefici previsti dal regime pensionistico dei funzionari è a carico del bilancio dell’UE. Si tratta di un regime senza patrimonio di previdenza, per il quale gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento dei benefici previsti. I contributi pensionistici obbligatori sono detratti dalla retribuzione di base degli affiliati in attività, attualmente pari al 9,8%. I contributi sono trattati come entrate di bilancio dell’esercizio e contribuiscono al finanziamento della spesa generale dell’UE (cfr. anche la nota 3.6).

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale in attività e in pensione al 31 dicembre 2016 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. La valutazione è stata effettuata in conformità alla metodologia dell’IPSAS 25 (e pertanto anche della norma contabile n. 12 dell’UE). Nel 2016 la Commissione ha adottato misure per rafforzare il processo di raccolta dei dati di base utilizzati per calcolare le passività derivanti dai benefici per i dipendenti e la sua affidabilità. I lavori continueranno nel 2017: i risultati, se del caso, saranno integrati nei conti dell’esercizio 2017.

41.Altri regimi pensionistici

Si tratta delle passività relative alle obbligazioni pensionistiche nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del Tribunale), della Corte dei conti, dei segretari generali del Consiglio, del Mediatore europeo, del Garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea. Questa rubrica comprende anche la passività relativa alle pensioni di alcuni membri del Parlamento.

42.Regime comune di assicurazione malattia

Oltre ai suddetti regimi pensionistici, viene effettuata una valutazione delle passività stimate dell’UE relative al regime comune di assicurazione malattia per quanto riguarda i costi dell’assistenza sanitaria che devono essere versati nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro (al netto dei contributi).

Variazione del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti

Il valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti è il valore attualizzato, senza deduzione di alcuna attività dei piani, dei pagamenti futuri attesi necessari per onorare l’obbligazione derivante dall’attività lavorativa dei dipendenti nell’esercizio corrente e in quelli precedenti.

 

L’analisi della variazione dell’obbligazione per benefici definiti registrata nell’esercizio corrente è riportata di seguito:

in milioni di EUR

Regime pensionistico dei funzionari dell’UE

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2015

54 967

1 613

7 662

64 242

Costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti

2 267

83

283

2 634

Interessi passivi

1 264

29

161

1 454

(Profitti) e perdite attuariali netti

2 142

148

(1 039)

1 251

Contributi degli affiliati al regime

24

24

Benefici erogati

(1 330)

(44)

(55)

(1 429)

Aumento/(diminuzione) delle passività per imposte sulle pensioni

(565)

52

(513)

Valore attuale al 31.12.2016

58 746

1 882

7 036

67 664

 

I costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti corrispondono all’incremento del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti risultante dalle prestazioni di lavoro correnti per gli affiliati al regime per l’esercizio corrente.

Gli interessi passivi corrispondono all’aumento nel corso dell’esercizio del valore attuale dell’obbligazione per benefici definiti, dato che la liquidazione dei benefici si è avvicinata di un esercizio.

I profitti e le perdite attuariali netti comprendono:

-le rettifiche basate sullesperienza passata (gli effetti delle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali per il 2016 e quanto si è effettivamente verificato nel 2016) e

-gli effetti delle ipotesi attuariali, sia di quelle finanziarie (quali gli aumenti previsti delle retribuzioni) che di quelle demografiche (quali i tassi di mortalità). Tali ipotesi sono caratterizzate da una componente di incertezza e sono pertanto soggette a notevoli variazioni da un anno allaltro.

I benefici sono corrisposti nel corso dell’anno conformemente alle norme del regime pensionistico. I benefici corrisposti determinano una riduzione dell’obbligazione per benefici definiti, in quanto non dovranno più essere pagati in futuro.

Ipotesi attuariali - Benefici per i dipendenti

Le principali ipotesi attuariali utilizzate nella valutazione dei due principali regimi di benefici per i dipendenti dell’UE sono riportate di seguito:

Regime pensionistico dei funzionari dell’UE

Regime comune di assicurazione malattia

2016

Tasso di attualizzazione nominale

1,7%

1,9%

Tasso di inflazione atteso

1,4%

1,5%

Tasso di attualizzazione reale

0,3%

0,4%

Tasso previsto degli aumenti retributivi

1,2%

1,1%

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

ND

3,0%

Età pensionabile

63/64/66

63/64/66

2015

Tasso di attualizzazione nominale

2,0%

2,1%

Tasso di inflazione atteso

1,4%

1,4%

Tasso di attualizzazione reale

0,6%

0,7%

Tasso previsto degli aumenti retributivi

1,2%

1,2%

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

ND

3,0%

Età pensionabile

63/64/65

63/64/66

I tassi di mortalità si basano sulla Tavola di mortalità dei funzionari internazionali (International Civil Servants Life Table - ICSLT 2013).

Il tasso di attualizzazione nominale è definito come il valore del rendimento dei titoli in euro “zero coupon” (con scadenza, nel dicembre 2016, a 21 anni per il regime pensionistico dei funzionari europei e a 26 anni per il regime comune di assicurazione malattia). Il tasso di inflazione utilizzato è il tasso di inflazione atteso per il periodo equivalente. Esso deve essere determinato in modo empirico, in base ai valori prospettici espressi dalle obbligazioni indicizzate sui mercati finanziari europei. Il tasso di attualizzazione reale è calcolato dal tasso di attualizzazione nominale e al tasso di inflazione atteso a lungo termine.

Variazioni del valore attuale delle attività dei piani

in milioni di EUR

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2015

149

280

428

Variazioni nette delle attività dei piani

(10)

14

4

Valore attuale al 31.12.2016

139

293

432

Tendenza a 5 anni

in milioni di EUR

2012

2013

2014

2015

2016

Passività derivanti dai benefici per i dipendenti

42 503

46 818

58 616

63 814

67 231

Il forte aumento delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti nell’arco dei cinque anni è in larga parte imputabile alla diminuzione del tasso di attualizzazione reale utilizzato per attualizzare i flussi finanziari futuri. Tale diminuzione è legata alle condizioni economiche, in particolare alla riduzione dei tassi di interesse. Per il principale regime pensionistico dei funzionari europei, ad esempio, il tasso di attualizzazione reale è passato dall’1,6% alla fine del 2012 allo 0,3% alla fine del 2016.

Importi rilevati nel prospetto del risultato economico

in milioni di EUR

Regime pensionistico dei funzionari dell’UE

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

2016

Costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti

2 042

97

283

2 422

Interessi passivi

1 138

33

161

1 332

Costo relativo alle prestazioni di lavoro passate

Variazioni delle attività dei piani

(7)

(45)

(52)

Costi di personale e pensioni

3 180

124

399

3 702

Profitti e perdite attuariali

1 929

179

(1 039)

1 068

Totale

5 108

302

(640)

4 770

 

Sensibilità del regime comune di assicurazione malattia

Una variazione di un punto percentuale dei tassi tendenziali ipotizzati dei costi dell’assistenza medica avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

Incremento di un punto percentuale

Diminuzione di un punto percentuale

Aggregato della componente dei costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti e della componente dei costi per interessi dei costi netti periodici dell’assistenza medica nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro

89

(74)

Importo complessivo dell’obbligazione relativa ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro per i costi dell’assistenza medica

2 201

(1 828)

42.1.ACCANTONAMENTI

in milioni di EUR

Importo al 31.12.2015

Accanto-namenti aggiuntivi

Importi inutilizzati stornati

Importi utilizzati

Trasferi-menti fra categorie

Variazione delle stime

Importo al 31.12.2016

Cause legali:

Agricoltura

40

(21)

0

129

149

Coesione

19

198

217

Altro

459

8

(2)

(33)

(327)

(2)

102

Smantellamento siti nucleari

1 078

(29)

64

1 113

Finanziari

411

536

(7)

(53)

(6)

880

Ammende

4

20

23

Altro

79

24

9

(23)

38

127

Totale

2 030

647

(21)

(138)

94

2 611

Non correnti

1 716

491

(22)

(9)

(304)

65

1 936

Correnti

314

156

1

(128)

304

29

675

 

Gli accantonamenti sono importi derivanti da eventi passati, che probabilmente dovranno essere pagati in futuro dal bilancio dell’UE.

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che dovranno probabilmente essere pagati dopo la fine dell’esercizio in relazione ad una serie di cause legali in corso.

Smantellamento siti nucleari

Nel 2014 la base per l’accantonamento è stata aggiornata alla luce della strategia del JRC, aggiornata nel 2014, in materia di disattivazione degli impianti nucleari e di gestione dei rifiuti radioattivi, che rappresenta il seguito dato alle osservazioni formulate nel 2012 da esperti esterni nel quadro del riesame del programma del JRC di disattivazione e gestione dei rifiuti. In conformità alle norme contabili dell’UE, tale accantonamento è indicizzato all’inflazione e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (utilizzando la curva degli swap zero-coupon in EUR). Al 31 dicembre 2016 ne deriva un accantonamento pari a 1 113 milioni di EUR, ripartiti in importi che si prevede di utilizzare nel 2016 (27 milioni di EUR) e negli anni successivi (1 086 milioni di EUR).

Considerando la durata prevista del programma (circa 20 anni), occorre evidenziare l’incertezza di questa stima e sottolineare che i costi finali potrebbero discostarsi dagli importi attualmente registrati.

Accantonamenti finanziari

Si tratta principalmente di accantonamenti che rappresentano perdite attese che saranno sostenute in relazione alle garanzie fornite dai diversi strumenti finanziari, per i quali il FEI e la BEI sono abilitati a emettere garanzie a proprio nome, ma per conto e a rischio dell’UE. Il rischio finanziario dell’UE associato alla garanzia è comunque limitato. Gli accantonamenti finanziari non correnti sono attualizzati al loro valore netto attuale (utilizzando il tasso annuale degli swap in EUR).

L’incremento degli accantonamenti finanziari è dovuto principalmente agli accantonamenti aggiuntivi per i prestiti in essere a favore della Siria garantiti dal mandato di prestiti esterni della BEI e all’aumento delle attività nel quadro degli strumenti di garanzia di Orizzonte 2020 e di COSME.

42.2.PASSIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Passività finanziarie non correnti

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

55 067

51 764

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.11.2

Passività per garanzie finanziarie

2.11.3

55 067

51 764

Passività finanziarie correnti

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

2 283

7 939

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

2.11.2

1

Passività per garanzie finanziarie

2.11.3

2 284

7 939

Totale

57 351

59 703

43.Passività finanziarie al costo ammortizzato

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Prestiti assunti per assistenza finanziaria

2.11.1.1

55 128

56 860

Altre passività finanziarie

2.11.1.2

2 222

2 842

Totale

57 350

59 703

Non correnti

55 067

51 764

Correnti

2 283

7 939

44.Prestiti assunti per assistenza finanziaria

in milioni di EUR

MESF

BdP

Assistenza macro-finanziaria (AMF)

Euratom

CECA in liquida-zione

Totale

Totale al 31.12.2015

47 509

5 811

3 024

301

215

56 860

Nuovi prestiti assunti

4 750

10

4 760

Rimborsi

(4 750)

(1 500)

(70)

(49)

(6 369)

Differenze di cambio

(30)

(30)

Variazioni del valore contabile

(53)

(40)

(1)

(94)

Totale al 31.12.2016

47 456

4 272

2 964

252

184

55 128

Non correnti

46 800

3 050

2 889

199

96

53 034

Correnti

656

1 222

75

53

88

2 094

I prestiti assunti includono principalmente debiti rappresentati da titoli di credito, che ammontano a 54 951 milioni di EUR (2015: 56 656 milioni di EUR). Le variazioni del valore contabile corrispondono a variazioni degli interessi maturati.

Oltre alla CECA in liquidazione, il rimborso dei predetti prestiti assunti è garantito in ultima istanza dal bilancio dell’UE (cfr. la nota 4.1.2 e, per estensione, da ogni Stato membro.



Tassi di interesse effettivi sui prestiti assunti (espressi come intervallo di tassi di interesse)

31.12.2016

31.12.2015

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0%-4,54%

0%-4,54%

Euratom

0%-5,68%

0%-5,67%

Bilancia dei pagamenti (BdP)

2,37%-3,37%

2,37%-3,62%

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,62%-3,75%

0,62%-3,75%

CECA in liquidazione

6,92%-9,78%

6,92%-9,78%

 

45.Altre passività finanziarie

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Non correnti

Passività relative a leasing finanziari

1 545

1 648

Edifici pagati a rate

329

352

Altro

160

122

2 034

2 122

Correnti

Ammende da rimborsare

25

625

Passività relative a leasing finanziari

84

75

Edifici pagati a rate

22

21

Altro

58

(0)

189

721

Totale

2 222

2 842

 

Passività relative a leasing finanziari

in milioni di EUR

Descrizione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale passività

Terreni ed edifici

80

403

1 136

1 619

Altre attività materiali

4

6

10

Totale al 31.12.2016

84

409

1 136

1 629

Parte di interessi

72

269

304

645

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2016

156

678

1 439

2 274

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2015

132

658

1 608

2 396

 

Gli importi di cui sopra relativi a leasing ed edifici dovranno essere finanziati dai bilanci futuri.

 

46.Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Importo nozionale della gamba ricevente

Importo nozionale
della gamba pagatrice

Fair value (valore equo)

Importo nozionale della gamba ricevente

Importo nozionale
della gamba pagatrice

Fair value (valore equo)

Contratto forward su valute estere

99

(101)

1

Le passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo al 31 dicembre 2016 si riferiscono a un contratto forward su valuta estera concluso dall’UE nel 2016 per coprire il rischio di cambio di titoli di debito denominati in USD detenuti nel Fondo di garanzia del FEIS (cfr. la nota 2.4.2).

Al 31 dicembre 2016 tutte le passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo sono classificate al livello 2 della gerarchia del fair value (valore equo) (valutazione basata su input osservabili diversi dai prezzi quotati).

47.Passività per garanzie finanziarie

La passività relativa alla garanzia finanziaria si riferisce alla garanzia fornita nel quadro del FEIS. Al 31 dicembre 2016 le passività relative alla garanzia finanziaria del FEIS erano pari a zero, dato che le entrate da riscuotere a titolo della garanzia superano le perdite attese (cfr. la nota 4.1.1).

 

47.1.DEBITI

in milioni di EUR

Importo lordo

Adegua-

menti*

Importo netto al 31.12.2016

Importo lordo

Adegua-

menti*

Importo netto
al 31.12.2015

Dichiarazioni di spesa e fatture ricevute da:

Stati membri:

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

500

(34)

467

2 621

(230)

2 391

FESR + FC

10 663

(793)

9 871

8 361

(950)

7 411

FSE

4 145

(95)

4 050

3 355

(2)

3 353

Altro

793

(47)

747

434

(102)

332

Enti pubblici e privati

1 677

(169)

1 507

1 928

(223)

1 705

Totale dichiarazioni dichiarazione di spesa e fatture ricevute

17 779

(1 138)

16 641

16 699

(1 507)

15 192

FEAGA

12 193

ND

12 193

6 851

ND

6 851

Debiti relativi a risorse proprie

10 441

ND

10 441

9 506

ND

9 506

Altri debiti

364

ND

364

356

ND

356

Altro

364

ND

364

286

ND

286

Totale

41 142

(1 138)

40 005

33 698

(1 507)

32 191

*Importi non ammissibili stimati e in attesa di altri anticipi agli Stati membri

I debiti includono le dichiarazioni di spesa ricevute dalla Commissione nel quadro delle attività di sovvenzionamento. Essi sono accreditati per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. Se la controparte è uno Stato membro, sono classificati come tali. Si applica la medesima procedura nel caso di fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle operazioni di chiusura dell’esercizio. In seguito a tali iscrizioni, gli importi ammissibili stimati sono stati pertanto inseriti nei conti come spese, mentre la parte residua è stata rilevata come “Importi non ammissibili stimati e in attesa di altri anticipi agli Stati membri” (cfr. infra).

Quasi tutte le dichiarazioni di spesa sono incluse nella cifra del RAL del bilancio a fine esercizio: tutti gli importi degli Stati membri e gran parte delle fatture delle altre entità.

Il maggiore movimento riguarda il Fondo europeo agricolo di garanzia ed è dovuto ad una migliore attuazione dei pagamenti a livello degli Stati membri nel 2016 rispetto al 2015; ciò significa che sono state presentate dichiarazioni per gli importi effettivi e che pertanto non si è dovuto procedere a stime alla fine dell’esercizio. Pertanto, l’aumento di 5,3 miliardi di EUR è compensato da una diminuzione di pari importo dei ratei (cfr. la nota 2.13).

La significativa riduzione dei debiti a carico del FEASR è dovuta principalmente alla diminuzione delle dichiarazioni ricevute per il periodo 2007-2013, che è nelle ultime fasi di chiusura.

L’altro principale aumento dei debiti riguarda la politica di coesione (13,9 miliardi di EUR nel 2016 rispetto a 10,8 miliardi di EUR nel 2015) e si riferisce in gran parte al precedente periodo di programmazione (2007-2013). Le dichiarazioni di spesa presentate in relazione al periodo di programmazione 2014-2020 sono ancora limitate, per diversi motivi, ad esempio la mancata designazione delle diverse autorità di gestione.

Nel periodo di programmazione 2014-2020, il regolamento recante disposizioni comuni applicabili ai fondi strutturali (FESR e FSE), al Fondo di coesione e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) prevede che il bilancio dell’Unione sia protetto mediante una trattenuta sistematica del 10% sui pagamenti intermedi effettuati. Entro il febbraio successivo alla fine dell’esercizio contabile (1º luglio - 30 giugno) il ciclo dei controlli termina con le verifiche di gestione da parte delle autorità di gestione e con gli audit da parte delle autorità di audit. La Commissione esamina i documenti di garanzia e i conti forniti dalle autorità competenti degli Stati membri. Il pagamento o il recupero del saldo finale viene effettuato solo dopo il completamento di detta valutazione e ad accettazione dei conti avvenuta. A fine 2016 l’importo trattenuto ai sensi di questa disposizione ammontava a 1 miliardo di EUR.

I debiti relativi alle risorse proprie riguardano il contributo degli Stati membri al bilancio dell’UE che dovrà essere rimborsato alla fine dell’esercizio ai sensi del 4° e 5° bilancio rettificativo del 2016. Il consistente importo è dovuto al ritardo nell’adozione dei bilanci rettificativi 4 e 5/2016, basati sul regolamento sulle risorse proprie, per cui gli adeguamenti relativi alle nuove disposizioni introdotte dalla nuova decisione sulle risorse proprie del 2014 sono stati versati agli Stati membri solo nel gennaio 2017.

Importi non ammissibili stimati e in attesa di altri anticipi agli Stati membri

I debiti sono ridotti per la parte delle richieste di rimborso ricevute, ma non ancora verificate, che sono state ritenute non ammissibili. Gli importi più ingenti riguardano le direzioni generali che si occupano di azioni strutturali. I debiti sono altresì ridotti per la parte di richieste di rimborso ricevute relative ad altri anticipi agli Stati membri (cfr. la nota 2.5.2) non ancora versati a fine esercizio (395 milioni di EUR).

Domande di prefinanziamento

Oltre ai suddetti importi, 594 milioni di EUR di domande di prefinanziamento non risultavano ancora pagate a fine esercizio. In base alle norme contabili dell’Unione europea, tali importi non vengono iscritti come debiti.

 

47.2.RATEI E RISCONTI PASSIVI

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Ratei passivi

66 800

67 358

Risconti passivi

638

869

Altro

143

175

Totale

67 580

68 402

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

FEAGA

33 033

38 263

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

17 024

14 806

FESR e FC

7 157

5 026

FSE

3 473

2 636

Altro

6 112

6 627

Totale

66 800

67 358

Il maggiore movimento riguarda il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) ed è dovuto ad una migliore attuazione dei pagamenti a livello degli Stati membri nel 2016 rispetto al 2015; ciò significa che sono state presentate dichiarazioni per gli importi effettivi e che pertanto non si è dovuto procedere a stime alla fine dell’esercizio. Pertanto, la diminuzione di 5,2 miliardi di EUR è compensata da un aumento di pari importo dei debiti (cfr. la nota 2.12).

L’aumento di 3 miliardi di EUR nel settore della coesione è dovuto all’aumento dell’esecuzione a livello dei beneficiari finali.

L’aumento nei ratei relativi al FEASR (2,2 miliardi di EUR) è dovuto ad un numero inferiore di dichiarazioni ricevute per il periodo 2014-2020, il che significa che alla fine dell’esercizio è stato necessario registrare ratei per importi maggiori.

Oltre al FEAGA, tutti gli altri ratei degli Stati membri sono inclusi nei RAL del bilancio, al pari della maggior parte degli “altri” ratei (cfr. la nota 5.1).

ATTIVO NETTO

47.3.RISERVE

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Riserva del fair value (valore equo)

2.14.1

325

292

Riserva del Fondo di garanzia

2.14.2

2 643

2 561

Altre riserve

2.14.3

1 873

1 829

Totale

4 841

4 682

48.Riserva del fair value (valore equo)

Nel rispetto delle norme contabili dell’UE, l’adeguamento al fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva del fair value (valore equo).

Movimenti della riserva del fair value (valore equo) nell’esercizio

in milioni di EUR

2016

2015

Attività finanziarie disponibili per la vendita:

incluse nella riserva del fair value (valore equo)

34

79

incluse nel prospetto del risultato economico

0

(33)

34

46

relative a partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto

(0)

7

Totale

33

53

49.Riserva del Fondo di garanzia

Questa riserva corrisponde all’importo obiettivo del 9% degli importi in essere garantiti dal bilancio dell’UE nel quadro del mandato di prestiti esterni della BEI, che deve essere registrato tra le attività del Fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. la nota 2.4.1).

50.Altre riserve

Tale importo si riferisce principalmente alle riserve della CECA in liquidazione (1 524 milioni di EUR) per le attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio, creato nel contesto della liquidazione della CECA.

 

50.1.IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

in milioni di EUR

Importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2015

77 124

Restituzione agli Stati membri dell’avanzo di bilancio 2015

1 349

Movimenti della riserva del Fondo di garanzia

82

Altri movimenti della riserva

58

Risultato economico dell’esercizio

(1 733)

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2016

76 881

Tale importo rappresenta la parte delle spese già sostenute dall’UE fino al 31 dicembre che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle nuove norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’esercizio N, sebbene possano essere effettivamente pagate nell’esercizio N+1 (o in esercizi successivi) e quindi finanziate dal bilancio dell’esercizio N+1 (o di esercizi successivi). L’iscrizione nei conti di queste passività, unita al fatto che i relativi importi saranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell’esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più significativi da evidenziare riguardano le attività del Fondo europeo agricolo di garanzia e le passività derivanti dai benefici per i dipendenti.

Si osservi inoltre che quanto sopra non influisce sul risultato di bilancio: le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

 

51.NOTE AL PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

 

PROVENTI

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: RISORSE PROPRIE

 

51.1.RISORSE RNL

Le entrate da risorse proprie costituiscono l’elemento principale delle entrate di esercizio dell’Unione europea. Delle tre categorie di risorse proprie, le risorse proprie tradizionali (di seguito, “RPT”), le risorse basate sull’IVA e le risorse basate sull’RNL, in particolare i proventi dall’RNL pari a 95 578 milioni di EUR (2015: 95 355 milioni di EUR), rappresentano le entrate più significative.

 

51.2.RISORSE PROPRIE TRADIZIONALI

in milioni di EUR

2016

2015

Dazi doganali

20 301

18 524

Contributi zucchero

138

125

Totale

20 439

18 649

Le risorse proprie tradizionali sono costituite dai dazi doganali e dai contributi zucchero. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso delle spese di riscossione, il 20% delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione.

 

51.3.RISORSE IVA

La risorsa basata sull’IVA è riscossa sulle basi IVA degli Stati membri, che a tal fine sono oggetto di un’armonizzazione nozionale in conformità alle norme dell’UE. Il contributo IVA è calcolato applicando un’aliquota uniforme di prelievo dello 0,3% alla base di ciascuno Stato membro. Per il periodo 2014-2020 la decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio prevede una riduzione dell’aliquota di prelievo dello 0,15% per la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia. La diminuzione delle entrate IVA nel 2016 è principalmente riconducibile al fatto che nel 2016, per la prima volta, era applicabile l’aliquota di prelievo ridotta, a seguito dell’entrata in vigore della decisione sulle risorse proprie del 2014.

 

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: TRASFERIMENTI

 

51.4.AMMENDE

Si tratta di entrate, pari a 3 858 milioni di EUR (2015: 531 milioni di EUR), derivanti dalle ammende inflitte dalla Commissione principalmente per violazione delle norme in materia di concorrenza. I crediti e i relativi proventi sono rilevati quando la Commissione adotta la decisione di infliggere l’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. Gli importi principali registrati nel 2016 e, quindi, l’aumento significativo rispetto alle entrate derivanti da ammende nel 2015 riguardano ammende imposte sul mercato degli automezzi pesanti (2 927 milioni di EUR) e nel settore bancario (485 milioni di EUR).

 

51.5.RECUPERO SPESE

in milioni di EUR

2016

2015

Gestione concorrente

1 876

1 465

Gestione diretta

56

76

Gestione indiretta

15

6

Totale

1 947

1 547

Tale rubrica rappresenta principalmente gli ordini di recupero emessi dalla Commissione che sono incassati o compensati con (vale a dire detratti dai) pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione, effettuati allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio generale. I recuperi si basano su controlli, audit e valutazioni di ammissibilità, per cui queste azioni hanno un ruolo importante nell’esecuzione del bilancio dell’UE. Tali operazioni, che tutelano il bilancio dell’UE dal rischio di spese illegali, sono tanto più importanti in quanto i risultati degli audit della Corte dei conti europea hanno rivelato un livello di errori rilevante nei pagamenti effettuati a valere sul bilancio UE (cfr. la relazione annuale della Corte, in particolare la dichiarazione di affidabilità sulla legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti).

Sono inoltre inclusi gli ordini di recupero emessi dagli Stati membri nei confronti dei beneficiari delle spese del FEAGA, nonché la variazione delle stime dei ratei attivi dalla fine dell’esercizio precedente fino all’esercizio corrente.

Gli importi indicati nella tabella precedente rappresentano le entrate derivanti dall’emissione degli ordini di recupero. Per tale ragione, queste cifre non illustrano e non possono illustrare la totalità delle misure adottate per tutelare il bilancio UE, in particolare per quanto riguarda la politica di coesione, rispetto alla quale esistono meccanismi specifici atti a garantire la correzione delle spese inammissibili, la maggior parte delle quali non comporta l’emissione di un ordine di recupero. Non sono inclusi gli importi recuperati tramite compensazione con le spese, gli importi recuperati tramite revoche e i recuperi dei prefinanziamenti.

I recuperi nel quadro della gestione concorrente rappresentano la maggior parte del totale:

Agricoltura: FEAGA e sviluppo rurale

Nell’ambito del FEAGA e del FEASR, gli importi iscritti come entrate dell’esercizio in questa rubrica sono rettifiche finanziarie dell’esercizio e rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l’esercizio, cui si aggiunge l’aumento netto degli importi in essere dichiarati dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità.

Politica di coesione

Gli importi principali relativi alla politica di coesione sono gli ordini di recupero emessi dalla Commissione per recuperare le spese indebite effettuate negli esercizi precedenti e le trattenute dalle spese meno la diminuzione dei ratei attivi a fine esercizio.

51.6.ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZOINI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

in milioni di EUR

2016

2015

Adeguamenti di bilancio

1 956

984

Imposte e contributi del personale

1 189

1 115

Contributi di paesi terzi

953

946

Contributi degli Stati membri per l’aiuto esterno

732

0

Trasferimento di attività

147

197

Adeguamenti degli accantonamenti

14

71

Prelievi agricoli

5

814

Altro

744

939

Totale

5 740

5 067

Gli adeguamenti di bilancio comprendono l’avanzo di bilancio del 2015 (1 349 milioni di EUR), rimborsato indirettamente agli Stati membri deducendo gli importi delle risorse proprie che essi devono trasferire all’UE nell’esercizio successivo, e che di fatto costituisce un’entrata per il 2016.

I proventi derivanti da imposte e contributi del personale derivano principalmente dalle trattenute sulle retribuzioni del personale e sono costituite da due importi significativi: i contributi pensionistici del personale e le imposte sul reddito.

I contributi dei paesi terzi sono i contributi dei paesi EFTA e dei paesi candidati all’adesione.

I contributi degli Stati membri per gli aiuti esterni sono costituiti principalmente dagli importi ricevuti per la creazione dello strumento per i rifugiati in Turchia.

I proventi derivanti dal trasferimento di attività riguardano principalmente il trasferimento di satelliti nel quadro del programma Copernicus (in precedenza programma GMES) dall’Agenzia spaziale europea (ESA) alla Commissione (cfr. la nota 2.2). Tale trasferimento rappresenta un’operazione senza corrispettivo equivalente in base alle norme contabili dell’UE e negli esercizi futuri sarà effettuata anche per i restanti satelliti Copernicus attualmente in fase di costruzione.

I prelievi agricoli riguardano i prelievi latte, che costituiscono uno strumento di gestione del mercato mirato a penalizzare i produttori di latte che superano le rispettive quantità di riferimento. Poiché non sono legati a pagamenti precedenti da parte della Commissione, sono in pratica considerati come entrate con destinazione specifica. L’elevato importo dei prelievi latte nello scorso esercizio è dovuto principalmente al “super prelievo” di 811 milioni di EUR.

 

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

 

51.7.PROVENTI FINANZIARI

in milioni di EUR

2016

2015

Interessi attivi su:

Prefinanziamenti

(0)

9

Ritardi di pagamento

108

20

Attività finanziarie disponibili per la vendita

24

56

Prestiti erogati

1 446

1 616

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

6

14

Attività finanziarie che hanno subito una riduzione di valore

9

7

Altro

0

0

Interessi attivi

1 592

1 721

Ricavi da dividendi

13

8

Profitti realizzati dalla vendita di attività finanziarie

35

50

Proventi finanziari da attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

0

Altre entrate finanziarie

128

66

Totale

1 769

1 846

Gli interessi attivi sui prestiti concessi riguardano principalmente i prestiti concessi per l’assistenza finanziaria (cfr. la nota 2.4.3).

 

51.8.ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

in milioni di EUR

2016

2015

Profitti derivanti da operazioni su cambi

331

970

Commissioni percepite per la fornitura di servizi

267

358

Proventi da commissioni e premi relativi a strumenti finanziari

48

43

Vendita di beni

46

43

Proventi relativi a immobili, impianti e macchinari

17

4

Altro

288

145

Totale

996

1 562

 

SPESE

 

51.9.GESTIONE CONCORRENTE

in milioni di EUR

Eseguite dagli Stati membri

2016

2015

Fondo europeo agricolo di garanzia

44 152

45 032

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

12 604

16 376

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

35 045

38 745

Fondo sociale europeo

9 366

9 849

Altro

1 606

2 380

Totale

102 772

112 382

La riduzione di 4,2 miliardi di EUR della spesa relativa al settore della coesione è dovuta alla transizione dal precedente periodo di programmazione (2007-2013) all’attuale (2014-2020): come c’era da attendersi, i costi dichiarati relativi al periodo precedente sono in diminuzione, mentre i costi relativi al periodo attuale, pur rimanendo più bassi, sono in aumento. Lo stesso motivo spiega la diminuzione delle spese sostenute nel quadro del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di altri strumenti per lo sviluppo rurale, per un importo di 3,8 miliardi di EIR (cfr. anche la nota 2.13).

La sottorubrica “Altro” comprende principalmente: pesca e affari marittimi (756 milioni di EUR), asilo e migrazione (310 milioni di EUR) e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (178 milioni di EUR).

 

51.10.GESTIONE DIRETTA

in milioni di EUR

2016

2015

Eseguite dalla Commissione

9 254

10 089

Eseguite dalle agenzie esecutive dell’UE

6 259

5 532

Eseguite dai fondi fiduciari

97

6

Totale

15 610

15 626

Tali importi riguardano principalmente l’attuazione della politica di ricerca (7,1 miliardi di EUR), dei programmi di rete (2,0 miliardi di EUR), della politica europea di vicinato (1,0 miliardi di EUR), degli strumenti della cooperazione allo sviluppo (1,2 miliardi di EUR) e dell’aiuto umanitario (0,7 miliardi di EUR).

 

51.11.GESTIONE INDIRETTA

in milioni di EUR

2016

2015

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

2 547

1 209

Eseguite da paesi terzi

876

905

Eseguite da organizzazioni internazionali

2 382

2 127

Eseguite da altre entità

2 035

2 107

Totale

7 840

6 348

51.12.COSTI PER IL PERSONALE E LE PENSIONI

in milioni di EUR

2016

2015

Costi per il personale

6 074

5 838

Costi per le pensioni

3 702

4 435

Totale

9 776

10 273

I costi per le pensioni rappresentano elementi dei movimenti apparsi a seguito della valutazione attuariale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti, che non dipendono dalle ipotesi attuariali.

51.13.VARIAZIONI DELLE IPOTESI ATTUARIALI RELATIVE AI BENEFICI PER I DIPENDENTI

La perdita attuariale netta di 1 miliardo di EUR registrata in questa rubrica si riferisce a tutte le passività derivanti dai benefici per i dipendenti rilevate nello stato patrimoniale (cfr. la nota 2.9).

51.14.ONERI FINANZIARI

in milioni di EUR

2016

2015

Interessi passivi:

Prestiti assunti

1 440

1 607

Altro

57

21

Leasing finanziari

67

91

Perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita

40

27

Perdite per riduzione di valore di finanziamenti e crediti

184

174

Perdite realizzate sulla vendita di attività finanziarie

0

3

Perdite su attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

1

Altri oneri finanziari

116

63

Totale

1 904

1 986

L’importo degli interessi passivi sui prestiti assunti corrisponde agli interessi attivi sui prestiti concessi per l’assistenza finanziaria (operazioni back to back).

 

51.15.QUOTA DEL RISULTATO DI JOINT VENTURE E COLLEGATE

Secondo la contabilizzazione con il metodo del patrimonio netto, l’UE include nel prospetto del risultato economico la sua quota del risultato delle sue joint venture e collegate (cfr. la nota 2.3).

 

51.16.ALTRE SPESE

in milioni di EUR

2016

2015

Spese amministrative e informatiche

2 455

2 419

Spese relative a immobili, impianti e macchinari

1 404

1 304

Adeguamenti degli accantonamenti

685

520

Perdite dovute a operazioni su cambi

505

785

Riduzione dell’importo delle ammende da parte della Corte di giustizia

18

1 137

Altro

419

458

Totale

5 486

6 623

La diminuzione delle “altre spese” è dovuta principalmente alla cancellazione delle ammende inflitte nel 2015, nei casi in cui la Corte di giustizia si è espressa a favore dell’impresa sanzionata.

Compresi in “Spese relative a immobili, impianti e macchinari” figurano 383 milioni di EUR (2015: 373 milioni di EUR) relativi a leasing operativi.

Le spese relative a ricerca e sviluppo sono incluse nelle spese amministrative e informatiche e sono le seguenti:

in milioni di EUR

2016

2015

Costi delle attività di ricerca

344

384

Costi di sviluppo non capitalizzati

88

60

Totale

431

443

 

51.17.INFORMATIVA SETTORIALE PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

Crescita intelligente e inclusiva

Crescita sostenibile

Sicurezza e cittadinanza

Ruolo mondiale dell’Europa

Amministrazione

Non assegnato ad una rubrica del QFP*

Totale

Risorse RNL

95 578

95 578

Risorse proprie tradizionali

20 439

20 439

IVA

15 859

15 859

Ammende

3 858

3 858

Recupero spese

48

1 871

4

23

1

1 947

Altro

785

171

28

105

4 750

(97)

5 740

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

834

2 041

32

128

4 750

135 638

143 422

Proventi finanziari

87

0

0

21

0

1 661

1 769

Altro

121

(11)

(7)

(5)

307

592

996

Proventi generati da operazioni di scambio

208

(11)

(7)

16

307

2 253

2 765

Totale proventi

1 041

2 030

25

144

5 057

137 891

146 187

Spese eseguite dagli Stati membri:

FEAGA

(44 152)

(44 152)

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

(12 604)

(12 604)

FESR + FC

(35 045)

(35 045)

FSE

(9 366)

(9 366)

Altro

(466)

(754)

(470)

84

(1 606)

Eseguite dalla CE, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

(10 143)

(544)

(957)

(3 951)

(50)

34

(15 610)

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell’UE

(2 028)

(110)

(662)

(265)

518

(2 547)

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

(274)

(5)

(188)

(2 792)

(3 258)

Eseguite da altre entità

(1 411)

(16)

(2)

(606)

(0)

(2 035)

Costi personale e pensioni

(1 593)

(345)

(390)

(575)

(5 968)

(904)

(9 776)

Variazioni delle ipotesi attuariali relative ai benefici per i dipendenti

(1 068)

(1 068)

Oneri finanziari

(173)

(47)

(1)

(20)

(127)

(1 536)

(1 904)

Quota relativa al risultato di joint venture e collegate

2

2

Altre spese

(1 468)

(83)

(102)

(70)

(3 196)

(566)

(5 486)

Totale spese

(61 964)

(58 659)

(2 772)

(8 195)

(10 409)

(2 455)

(144 454)

Risultato economico dell’esercizio

(60 923)

(56 629)

(2 747)

(8 051)

(5 352)

135 436

1 733

*    In Non assegnato ad una rubrica del QFP rientrano lesecuzione del bilancio delle entità consolidate e le eliminazioni dal consolidamento, le operazioni fuori bilancio e i programmi non assegnati di importi non rilevanti.

La presentazione dei proventi e delle spese per rubrica del QFP si basa su stime, dato che non tutti gli impegni sono collegati a una rubrica del QFP.

52.PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI

 

52.1.PASSIVITÀ POTENZIALI

Le passività potenziale sono possibili obbligazioni di pagamento future a carico dell’UE che possono sorgere a causa di eventi passati o impegni giuridicamente vincolanti assunti, ma che dipenderanno dai eventi futuri non interamente sotto il controllo dell’UE. Esse si riferiscono principalmente a garanzie finanziarie concesse (sui prestiti concessi e sui programmi di assistenza finanziaria) e a rischi giuridici. Tutte le passività potenziali, eccetto quelle relative ad ammende e a garanzie coperte da fondi (cfr. la nota 2.4.1), saranno finanziate, se dovute, dal bilancio dell’UE (e quindi da parte degli Stati membri dell’UE) negli anni a venire.

53.Garanzie di bilancio

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Garanzie per il mandato di prestiti esterni della BEI

40 645

30 161

21 145

41 764

28 741

19 450

Garanzia FEIS

16 000

11 245

4 392

16 000

1 252

202

Totale

56 645

41 406

25 537

57 764

29 993

19 652

La precedente tabella illustra il grado di esposizione del bilancio dell’UE a eventuali pagamenti futuri legati alle garanzie concesse al gruppo BEI. Gli importi erogati rappresentano gli importi già versati ai beneficiari finali, mentre gli importi sottoscritti comprendono le somme erogate più gli accordi già sottoscritti con i beneficiari, ma non ancora erogati. Il massimale rappresenta la garanzia totale che il bilancio dell’UE, e quindi gli Stati membri, si sono impegnati a coprire.

Garanzie per il mandato di prestiti esterni della BEI

Il bilancio dell’UE garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi. Al 31 dicembre 2016 l’importo dei prestiti in essere coperti dalla garanzia dell’UE ammontava in totale a 21,1 miliardi di EUR. Il bilancio dell’UE garantisce:

·19 481 milioni di EUR (2015: 19 450 milioni di EUR) tramite il Fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. la nota 2.4.1) e

·1 664 milioni di EUR (2015: 1 987 milioni di EUR) direttamente per prestiti concessi agli Stati membri prima delladesione.

Oltre all’importo di 21,1 miliardi di EUR indicato sopra come passività potenziale, l’UE garantisce 309 milioni di EUR di prestiti in essere a favore della Siria, per i quali sono stati effettuati accantonamenti (cfr. la nota 2.10).

La garanzia dell’UE per il mandato di prestiti esterni relativa i prestiti concessi dalla BEI è limitata al 65% dei saldi residui per gli accordi conclusi dopo il 2007 (mandati 2007-2013 e 2014-2020). Per gli accordi conclusi prima del 2007, la garanzia dell’UE è limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate, pari nella maggior parte dei casi al 65%, ma anche al 70%, al 75% o al 100%. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell’esposizione che beneficia della garanzia dell’UE.

Tuttavia, ai fini della comunicazione dell’esposizione massima dell’UE al 31 dicembre 2016, si devono anche includere i prestiti autorizzati da sottoscrivere, ma non ancora sottoscritti (10,5 miliardi di EUR) e i prestiti sottoscritti ma non ancora erogati (9 miliardi di EUR).

Garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Il FEIS si prefigge di aumentare la capacità di assunzione di rischi del gruppo BEI consentendo alla BEI di investire nell’UE fino a 61 miliardi di EUR. Il FEIS non è né un’entità giuridica distinta né un fondo di investimento in senso stretto. La riserva rischi del FEIS offre alla BEI una protezione contro le perdite potenziali relative alle operazioni sottostanti ed è composta da uno stanziamento di 5 miliardi di EUR di capitale proprio della BEI ed una garanzia a carico del bilancio dell’UE fino a un massimo di 16 miliardi di EUR (massimale). L’obiettivo è fare in modo che grazie agli finanziamenti supplementari degli Stati membri, delle banche di promozione nazionali e degli investitori privati gli investimenti nell’UE raggiungano complessivamente i 315 miliardi di EUR.

Le operazioni del FEIS sono effettuate nel quadro di due strutture: lo sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione (IIW) attuato dalla BEI (garanzia dell’UE di 13 miliardi di EUR) e lo sportello PMI (SMEW) attuato dal FEI (garanzia dell’UE di 3 miliardi di EUR), entrambi dotati di un portafoglio di strumenti rappresentati di debito e di un portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale. Il FEI opera nel quadro di un accordo con la BEI sulla base di una garanzia della BEI a sua volta controgarantita dalla UE.

Ai fini dell’utilizzo della garanzia dell’UE, l’esecuzione del FEIS è sorvegliata da un comitato direttivo, che delibera per consenso ed è composto da quattro membri, di cui tre nominati dalla Commissione e uno dalla BEI. Il comitato direttivo non adotta decisioni sugli investimenti.

L’UE e la BEI svolgono ruoli distinti nell’ambito del FEIS. Il FEIS è stato istituito nell’ambito della BEI, che finanzia le operazioni (titoli di debito e investimenti azionari) e, a tal fine, prende in prestito le risorse necessarie sui mercati dei capitali. Per quanto riguarda l’IIW, la BEI adotta le decisioni di investimento in piena indipendenza e gestisce le operazioni conformemente alle proprie regole e procedure, che sono identiche a quelle applicabili alle proprie operazioni (di rischio). Per garantire che gli investimenti effettuati a titolo del FEIS continuino a rimanere focalizzati sull’obiettivo specifico di colmare le carenze del mercato che ostacolano gli investimenti nell’UE e siano ammissibili alla protezione offerta dalla garanzia dell’UE, è stata istituita un’apposita struttura di governance. Il comitato per gli investimenti, composto da esperti indipendenti, esamina tutti i progetti proposti dalla BEI per quanto riguarda l’ammissibilità alla copertura della garanzia dell’UE. Quando un’operazione viene considerata ammissibile come operazione garantita dal FEIS, la decisione di proseguire con il progetto e la relativa gestione sono soggette al normale ciclo di progetto della BEI e al suo normale processo di governance.

Il ruolo dell’UE consiste nella fornitura della garanzia del bilancio dell’UE per una parte delle possibili perdite che la BEI potrebbe subire relativamente ai propri investimenti in strumenti rappresentativi di debito e di capitale. Di conseguenza, l’UE non interviene nella selezione e nella gestione delle operazioni del FEIS, non investe denaro nelle operazioni del FEIS e non è parte contraente diretta degli strumenti sottostanti. Dal momento che i criteri di controllo e i requisiti contabili in materia di consolidamento previsti dalle norme contabili dell’UE (e dagli IPSAS) non sono soddisfatti, le relative attività non vengono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell’UE.

La garanzia dell’UE è sempre limitata a 16 miliardi di EUR e l’importo aggregato dei pagamenti netti dal bilancio dell’UE non può superare tale importo. I pagamenti a titolo della garanzia dell’UE verrebbero effettuati dal Fondo di garanzia del FEIS (cfr. la nota 2.4.1). Alla fine del 2016 le attività del Fondo di garanzia ammontavano a 1 miliardo di EUR, mentre altri 2,4 miliardi di EUR sono stati impegnati ma non sono stati ancora pagati e sono inclusi nell’importo indicato come RAL nella nota 5.1.

La garanzia dell’UE concessa al gruppo BEI a titolo del FEIS viene contabilizzata come passività per garanzie finanziarie rispetto al portafoglio di strumenti rappresentativi di debito e come passività potenziale sia per il portafoglio di strumenti rappresentativi di debito che per il portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale. Dato che gli investimenti garantiti sono finanziati e controllati dalla BEI, le relative attività finanziarie non sono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell’UE.

Nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dell’IIW del FEIS, la garanzia dell’UE copre la “tranche di prima perdita” di un portafoglio di operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI, che sono principalmente prestiti e garanzie standard. La garanzia dell’UE viene attivata quando il debitore si rende inadempiente non effettuando il versamento alla data dovuta o in caso di ristrutturazione del debito. La garanzia dell’UE è remunerata proporzionalmente al rischio assunto dall’UE sotto forma di distribuzione, tra la BEI e l’UE, dei proventi relativi ai rischi che spettano alla BEI nel quadro delle operazioni garantite. Le entrate dell’UE sono in primo luogo destinate a coprire le perdite sulle operazioni garantite. La garanzia dell’UE è pertanto contabilizzata come passività per garanzie finanziarie e valutata, in sede di rilevazione iniziale, al fair value (valore netto), ossia il valore attuale netto dei premi da ricevere (i proventi dell’UE). Alle successive date di riferimento del bilancio, la passività per garanzie finanziarie è valutata al valore delle perdite attese o, se più elevato, all’importo rilevato inizialmente, meno, se del caso, l’ammortamento accumulato dei proventi. La passività per garanzie finanziarie è presentata al netto dei proventi dell’UE non ancora percepiti, che erano pari a 0 al 31 dicembre 2016 (cfr. la nota 2.11.3).

Nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale dell’IIW del FEIS, costituito da partecipazioni azionarie dirette, partecipazioni in quasi-equity o di prestiti subordinati, la BEI investe pari passu a proprio rischio e a rischio dell’UE. Di conseguenza, la garanzia dell’UE copre la parte di investimenti azionari garantita dall’UE, le rettifiche di valore negative (perdite non realizzate) a ciascuna data di riferimento del bilancio, le perdite realizzate all’atto del disinvestimento e i costi di finanziamento della BEI. Nei casi in cui ad una data di riferimento successiva il valore di un investimento, precedentemente soggetto ad una rettifica di valore negativa, aumenti, la BEI rimborsa all’UE un importo a concorrenza del costo iniziale dell’investimento. Al momento del disinvestimento l’UE ha anche diritto ai profitti sull’investimento che superano il costo originario. La garanzia dell’UE viene remunerata con i profitti della BEI su operazioni garantite, compresi interessi, dividendi e profitti realizzati. Il regolamento tra l’Unione europea e la BEI avviene ogni anno al netto delle perdite e dei proventi. Al 31 dicembre 2016 risultavano investiti nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale dell’IIW 35,7 milioni di EUR in operazioni garantite dall’UE, che sono stati registrati come passività potenziali.

Il portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale dello SMEW è stato avviato solo nel 2016 e gli importi sono risultati non rilevanti. Il trattamento contabile delle operazioni su strumenti rappresentativi di capitale sarà stabilito dal contabile, previa consultazione del gruppo consultivo di esperti dell’UE in materia di principi contabili. Il FEI ha investito 5 milioni di EUR, che sono presentati come passività potenziale al 31 dicembre 2016.

Detta passività potenziale comprende le operazioni dei programmi COSME e Orizzonte 2020, che sono coperte dalla garanzia dell’UE relativa al FEIS nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dello SMEW.

54.Garanzie relative allassistenza finanziaria (attività di assunzione e concessione di prestiti)

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Utilizzate

Non utilizzate

Totale

Utilizzate

Non utilizzate

Totale

MESF

47 456

47 456

47 509

47 509

BdP

4 272

4 272

5 811

5 811

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

2 964

1 313

4 277

3 024

1 323

4 347

Euratom

252

300

552

301

300

601

Totale

54 944

1 613

56 557

56 645

1 623

58 268

Il bilancio dell’UE garantisce i prestiti assunti dalla Commissione in operazioni back-to-back per finanziare i prestiti concessi agli Stati membri e agli Stati non membri (cfr. anche la nota 6). Tali prestiti assunti sono già rilevati come passività nel bilancio dell’UE (cfr. la nota 2.11.1 per ulteriori dettagli). Tuttavia, se si verifica un inadempimento sui prestiti concessi in contropartita diretta dei prestiti assunti, il bilancio dell’UE dovrebbe, ai sensi dell’articolo 14 del regolamento n. 609/2014 del Consiglio, sostenere l’intero costo dell’importo oggetto dell’inadempimento:

·i prestiti assunti relativi a prestiti erogati nellambito del MESF sono garantiti unicamente dal bilancio dellUE;

·i prestiti assunti relativi ai prestiti BdP sono garantiti unicamente dal bilancio dellUE;

·i prestiti AMF sono in primo luogo garantiti dal Fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. la nota 2.4 1) e quindi dal bilancio dellUE e

·le garanzie dei terzi costituiscono la prima copertura per lintero importo in essere dei prestiti Euratom. Se le garanzie dei terzi non dovessero coprire gli importi dei prestiti esterni, la copertura sarebbe assicurata dal Fondo di garanzia.

I prestiti della CECA in liquidazione concessi su fondi presi a prestito non sono coperti da una garanzia del bilancio dell’UE. Essi sono invece coperti dalle attività finanziarie della CECA in liquidazione (cfr. la nota 2.4.1).

55.Garanzie concesse per gli strumenti finanziari dellUE

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Orizzonte 2020

921

459

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

711

845

Meccanismo per collegare l’Europa*

465

429

Altro

3

16

Totale

2 101

1 749

*    Gli importi degli esercizi precedenti si riferiscono alliniziativa Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti e allo strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T. Nel 2016 questi due strumenti sono stati fusi nel meccanismo per collegare lEuropa.

Come previsto dall’articolo 140, paragrafo 3, del regolamento finanziario, le spese di bilancio connesse a uno strumento finanziario e la responsabilità finanziaria dell’UE non superano in alcun caso l’importo del corrispondente impegno di bilancio, il che esclude pertanto passività potenziali per il bilancio. In pratica ciò significa che queste passività hanno una contropartita sul lato dell’attivo dello stato patrimoniale o sono coperte da impegni di bilancio non ancora liquidati. Le passività potenziali di cui sopra sono riportate al netto di accantonamenti finanziari effettuati per tali strumenti finanziari (cfr. la nota 2.10).

56.Cause legali

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Ammende

1 834

3 951

Agricoltura

1 711

1 377

Coesione

3

3

Altro

600

795

Totale

4 148

6 125

Ammende

Detti importi riguardano ammende, inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, pagate in via provvisoria dalle società cui sono state inflitte, come previsto all’articolo 90, paragrafo 1, delle modalità di applicazione del regolamento finanziario, e contro le quali è stato presentato (o si ignora se sarà presentato) ricorso. La passività potenziale continuerà a essere contabilizzata fino alla decisione definitiva sul caso da parte della Corte di giustizia o fino alla scadenza dei termini per il ricorso. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori figurano nel risultato economico dell’esercizio nonché come passività potenziale, per tenere conto del carattere incerto del diritto della Commissione a detti importi.

Qualora l’UE dovesse perdere la cause relativa alle ammende inflitte, non vi sarebbero oneri a carico del bilancio dell’UE, dal momento che le ammende sono state pagate in via provvisoria e il relativo importo è depositato in specifici conti bancari (cfr. la nota 2.8) o nel fondo BUFI creato a tal fine (cfr. la nota 2.4.1). Le ammende sono rilevate come entrate di bilancio solo quando sono definitive (articolo 83 del regolamento finanziario).

Agricoltura

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA e alle rettifiche finanziarie relative allo sviluppo rurale e alla preadesione in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell’importo definitivo della passività e dell’esercizio in cui verranno iscritti in bilancio gli effetti dei ricorsi accolti dipende dalla durata del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia.

Coesione

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate ad azioni nel quadro della politica di coesione in attesa della data di audizione o della sentenza della Corte di giustizia.

Altre cause legali

Questa rubrica comprende le cause per risarcimento danni dirette contro l’UE, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate. Si noti che in un’azione per risarcimento danni ai sensi dell’articolo 288 del trattato CE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell’istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l’atto illegittimo e il danno.

 

56.1.ATTIVITÀ POTENZIALI

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Garanzie ricevute:

Garanzie di buona esecuzione

369

398

Altre garanzie

28

27

Altre attività potenziali

34

48

Totale

431

474

Si richiedono garanzie di buona esecuzione per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti UE onorino le obbligazioni assunte nell’ambito di contratti stipulati con l’Unione europea.

57.IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI

La presente nota fornisce informazioni sulla procedura di bilancio e sul futuro fabbisogno di finanziamento e non sulle passività esistenti al 31 dicembre 2016.

Il quadro finanziario pluriennale (QFP) concordato dagli Stati membri definisce i programmi e presenta i massimali delle rubriche per gli stanziamenti di impegno e il totale degli stanziamenti di pagamento a concorrenza dei quali l’UE può assumere impegni di bilancio e giuridici, e, in ultima analisi, effettuare pagamenti per un periodo di 7 anni (cfr. la tabella 1.1 nelle note delle relazioni sull’esecuzione del bilancio).

I massimali del QFP sono stati adottati dal Consiglio (ossia degli Stati membri), con l’assenso del Parlamento europeo; in più l’articolo 16 del regolamento (UE) n. 1306/2013 sul finanziamento della PAC instaura un collegamento diretto tra il massimale annuo delle spese del FEAGA e il regolamento sul QFP. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno inoltre adottato i rispettivi atti di base per le spese del FEAGA, che indicano le spese per Stato membro per l’intero periodo 2014-2020.

Gli impegni giuridici corrispondono a programmi, progetti, accordi o contratti firmati, quindi giuridicamente vincolanti per l’UE. L’impegno giuridico è l’atto con il quale l’ordinatore crea o constata un’obbligazione (per l’UE) dalla quale deriva un onere (articolo 85 del regolamento finanziario).

Di norma, l’impegno di bilancio è contratto prima dell’impegno giuridico, ma per alcuni programmi/progetti pluriennali succede il contrario: gli impegni di bilancio sono assunti in frazioni annue, su più esercizi, quando ciò è previsto dall’atto di base. Ad esempio, per quanto riguarda la coesione, l’articolo 76 del regolamento recante disposizioni comuni (regolamento (UE) n. 1303/2013) prevede che la decisione della Commissione di adozione di un programma costituisce un impegno giuridico ai sensi del regolamento finanziario, ma che gli impegni di bilancio dell’Unione per ciascun programma sono effettuati in rate annuali per ciascun Fondo nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. Altre basi giuridiche possono contenere disposizioni analoghe. Per questo motivo, vi possono essere importi che l’UE si è giuridicamente impegnata a pagare, ma per i quali l’impegno di bilancio non è stato ancora assunto, cfr. infra le note 5.2 e 5.3.

Se l’impegno di bilancio è stato assunto, ma i pagamenti non sono ancora stati effettuati, l’importo degli impegni da liquidare è denominato “Reste à Liquider” (RAL). Ciò può riguardare programmi o progetti, spesso pluriennali, sottoscritti ma che non ancora (pienamente) attuati. Essi rappresentano obbligazioni di pagamento per gli esercizi futuri. Una parte degli importi complessivi non pagati (RAL) è già stata liquidata e rilevata come passività nello stato patrimoniale (cfr. le note 2.12 e 2.13). Il calcolo di dette spese viene effettuato sulla base delle dichiarazione di spesa/fatture ricevute, e sulla stima dell’esecuzione del programma o progetto, se le dichiarazione di spesa non sono state ancora trasmesse all’UE (cfr. la nota 5.1). Una volta effettuati i pagamenti relativi al RAL dopo il 31 dicembre 2016, la passività è eliminata contabilmente dallo stato patrimoniale. La parte del RAL non ancora liquidata non è inclusa tra le passività ma è invece riportata di seguito.

Le informazioni riportate di seguito rappresentano quindi importi al 31 dicembre 2016 che l’UE si è impegnata a pagare in adempimento di accordi contrattuali e che sono quindi destinati ad essere finanziati dai futuri bilanci dell’UE.

in milioni di EUR

Nota

31.12.2016

31.12.2015

Impegni di bilancio non ancora liquidati

5.1

189 881

177 477

Impegni giuridici in gestione concorrente ai sensi del vigente QFP in attesa di esecuzione

5.2

276 351

338 755

Impegni giuridici significativi in altri settori

5.3

22 275

19 098

Totale

488 507

535 329

57.1.IMPEGNI DI BILANCIO NON ANCORA LIQUIDATI

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Impegni di bilancio non ancora liquidati

189 881

177 477

L’importo sopra indicato è costituito dal RAL (“Reste à Liquider”) del bilancio pari a 238 759 milioni di EUR, meno importi relativi inseriti come passività nello stato patrimoniale e come spese nel prospetto del risultato economico. Il RAL del bilancio è un importo che rappresenta gli impegni aperti, per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Come spiegato sopra, si tratta della normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali.

Occorre rilevare che gli anticipi dei prefinanziamenti in essere al 31 dicembre 2016 ammontavano a 45,5 miliardi di EUR (cfr. la nota 2.5). Si tratta di impegni di bilancio che sono stati pagati, con conseguente riduzione del RAL, ma gli importi pagati sono ancora considerati appartenenti all’UE e non al beneficiario fino all’adempimento degli impegni contrattuali. Al pari del RAL indicato in precedenza, essi non sono ancora liquidati.

 

57.2.IMPEGNI GIURIDICI IN GESTIONE CONCORRENTE AI SENSI DEL VIGENTE QPF IN ATTESA DI ESECUZIONE

in milioni di EUR

Fondi

Quadro finanziario 2014-2020 (A)

Impegni giuridici conclusi (B)

Impegni di bilancio (C)

Disimpegni (D)

Bilancio disponibile ai sensi del QFP (=A-C)

Impegni giuridici meno impegni di bilancio
(=B-C+D)

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

262 058

262 058

102 172

159 886

159 886

Fondo sociale europeo

91 991

91 991

38 418

53 573

53 573

Fondo di aiuti europei agli indigenti

3 814

3 814

1 570

2 244

2 244

RUBRICA 1B: FONDI POLITICA DI COESIONE

357 862

357 862

142 160

215 702

215 702

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

99 348

99 348

42 064

57 284

57 284

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

5 749

5 749

2 392

3 358

3 358

RUBRICA 2: RISORSE NATURALI

105 097

105 097

44 455

60 641

60 641

Fondo Asilo e migrazione

3 607

1 977

1 970

1 637

7

Fondo sicurezza interna

2 195

981

981

1 214

0

RUBRICA 3: SICUREZZA E CITTADINANZA

5 802

2 958

2 951

2 851

7

Totale

468 761

465 917

189 566

279 195

276 351

Si tratta di obbligazioni giuridiche che l’UE si è impegnata a pagare in sede di adozione dei programmi operativi relativi alla gestione concorrente. La decisione della Commissione di adottare un programma operativo costituisce una decisione di finanziamento ai sensi dell’articolo 84 del regolamento finanziario e, una volta notificata allo Stato membro interessato, un impegno giuridico ai sensi dello stesso regolamento.

L’articolo 76 del regolamento recante disposizioni comuni dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) prevede:

“Gli impegni di bilancio dell’Unione per ciascun programma sono effettuati in rate annuali per ciascun Fondo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. Gli impegni di bilancio relativi alla riserva di efficacia dell’attuazione in un singolo programma sono distinti dalla restante ripartizione del programma.”

La precedente tabella inizia con il QFP totale (colonna A) e presenta gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati assunti impegni di bilancio e, per informazione, gli impegni massimi in rapporto ai massimali previsti dal QFP 2014-2020, rubriche 1b, 2 e 3. Pertanto, gli impegni giuridici rappresentano gli importi in essere che l’UE si è impegnata a pagare dopo il 31 dicembre 2016. La colonna B riporta gli impegni giuridici assunti dalla Commissione a fine esercizio e la colonna C indica gli impegni di bilancio resi disponibili in relazione ai predetti impegni giuridici a fine esercizio. Al 31 dicembre 2016 non sono stati effettuati disimpegni (colonna D).

57.3.IMPEGNI GIURIDICI SIGNIFICATIVI IN ALTRI SETTORI

in milioni di EUR

31.12.2016

31.12.2015

Meccanismo per collegare l’Europa

13 799

10 051

Copernicus

2 393

2 939

ITER

1 891

2 022

Galileo

523

124

Accordi di pesca

247

373

Impegni di leasing operativo

2 419

2 511

Altri impegni contrattuali

1 003

1 079

Totale

22 275

19 098

Tali importi rispecchiano gli impegni giuridici a lungo termine non ancora coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio a fine esercizio. Tali obbligazioni vincolanti saranno iscritte in bilancio in rate annuali negli esercizi futuri e pagate.

Alcuni programmi importanti (cfr. infra) possono essere attuati mediante frazioni annue, conformemente all’articolo 85, paragrafo 4, del regolamento finanziario. Ciò consente all’UE di assumere impegni giuridici (firmare le convenzioni di sovvenzione, gli accordi di delega e i contratti di appalto) per importi superiori agli stanziamenti di impegno disponibili per un dato esercizio. Pertanto, una parte consistente della dotazione complessiva per il vigente QFP può essere già impegnata. Ciò vale in particolare per i seguenti programmi:

·Meccanismo per collegare lEuropa;

·Copernicus;

·ITER; e

·Galileo.

Meccanismo per collegare l’Europa (MCE)

Il MCE fornisce assistenza finanziaria alle reti transeuropee per sostenere progetti di interesse comune nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture energetiche. Gli impegni giuridici per il programma MCE coprono un periodo che va dal 2014 al 2020 per l’MCE per i trasporti e fino al 2021 per l’MCE per l’energia. La base giuridica di questi impegni è il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l’Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 Testo rilevante ai fini del SEE (GU L 348 del 20 dicembre 2013), che, all’articolo 19, prevede l’uso di rate annuali.

Copernicus

Copernicus è il programma dell’Unione di osservazione e monitoraggio della Terra (cfr. anche la nota 2.2). Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2020. Sulla base del regolamento (UE) n. 377/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, (GU L 122/44 del 24 aprile 2014), la Commissione ha firmato accordi di delega con l’Agenzia spaziale europea (ESA), EUMETSAT e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio. L’articolo 8 del regolamento (UE) n. 377/2014 autorizza l’uso di quote annuali.

ITER - Reattore termonucleare sperimentale internazionale

Tali impegni sono destinati a coprire il fabbisogno futuro di finanziamento degli impianti ITER fino al 2021. Il contributo dell’UE (Euratom) a ITER International è versato tramite l’Agenzia “Fusion for Energy” e comprende altresì i contributi degli Stati membri e della Svizzera. Si tratta di impegni assunti ai sensi della decisione 791/2013/Euratom del Consiglio, del 13 dicembre 2013, che modifica la decisione 198/2007/Euratom che istituisce l’Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione, la quale autorizza l’uso di frazioni annue. ITER è stato creata per gestire gli impianti ITER e incoraggiarne l’utilizzo, promuovere la comprensione e l’accettazione da parte dell’opinione pubblica dell’energia da fusione e intraprendere qualsiasi altra attività necessaria per il conseguimento della sua finalità. A ITER partecipano UE, Russia, Cina, India, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.

Galileo

Si tratta di importi impegnati nel programma Galileo, che sviluppa un sistema globale europeo di navigazione satellitare (cfr. anche la nota 2.2). Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2020. Ai sensi del regolamento (UE) n. 1285/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, (GU L 347 del 20 dicembre 2013, pag. 1) la Commissione ha firmato un accordo di delega con l’ESA. L’articolo 9 del regolamento (UE) n. 1285/2013 autorizza l’uso di annualità.

Accordi di pesca

Si tratta di impegni assunti fino al 2020 con paesi terzi per operazioni nellambito degli accordi di pesca internazionali. Questi impegni sono stati assunti sulla base di decisioni del Consiglio per ogni paese terzo (ad es. la decisione (UE) 1894/2015 del Consiglio, del 5 ottobre 2015, relativa alla conclusione del protocollo tra lUnione europea e la Repubblica del Capo Verde che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dallaccordo di partenariato nel settore della pesca tra la Comunità europea e la Repubblica del Capo Verde ; GU L 277 del 22 ottobre 2015). Si tratta di trattati internazionali specifici, che comportano diritti e obbligazioni pluriennali.

Impegni di leasing operativo

Gli importi minimi impegnati da pagare ai sensi del relativo contratto nel corso del periodo rimanente di durata di questi contratti di leasing sono i seguenti:

in milioni di EUR

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

373

1 085

944

2 402

Materiale informatico e altre attrezzature

7

10

0

17

Totale

380

1 095

944

2 419

Altri impegni contrattuali

Gli importi qui inclusi corrispondono agli importi che rimangono da versare nel periodo di durata dei contratti. Tra gli importi qui inclusi, il più consistente si riferisce ai contratti di costruzione del Parlamento europeo (276 milioni di EUR).

 

58.GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni si riferiscono alla gestione dei rischi finanziari dell’UE e riguardano:

-le attività di assunzione e concessione di prestiti per lassistenza finanziaria svolte dalla Commissione mediante: MESF, BdP, AMF e azioni dellEuratom e della CECA in liquidazione;

-le operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione per dare esecuzione al bilancio dellUE, compresi i entrate risultanti da ammende;

-le attività detenute in fondi di garanzia di bilancio: il Fondo di garanzia per le azioni esterne e il Fondo di garanzia del FEIS e

-gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dellUE.

58.1.TIPI DI RISCHIO

Il rischio di mercato è il rischio di fluttuazione del fair value (valore equo) o dei flussi finanziari futuri di uno strumento finanziario a seguito di variazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di mercato include non solo le potenziali perdite ma anche i potenziali profitti. Esso comprende il rischio di valuta, il rischio di tasso di interesse e altri rischi legati al prezzo (l’UE non è esposta in modo significativo ad altri rischi legati al prezzo).

(1)Il rischio di valuta è il rischio che le operazioni dellUE o il valore dei suoi investimenti risenta delle variazioni dei tassi di cambio. Questo rischio deriva dalla variazione del prezzo di una valuta rispetto ad unaltra.

(2)Il rischio di tasso di interesse è la possibilità di una riduzione di valore di un titolo, in particolare delle obbligazioni, derivante da un aumento dei tassi di interesse. Di norma, tassi di interesse più elevati determinano una diminuzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso e viceversa.

Il rischio di credito è il rischio di perdita dovuto al mancato pagamento da parte del debitore/mutuatario di un prestito o di altra linea di credito (del capitale, degli interessi o di entrambi) o all’inadempimento di un’altra obbligazione contrattuale. Tra i casi di inadempimento sono inclusi il ritardo nei pagamenti, la ristrutturazione dei pagamenti del mutuatario e il fallimento.

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dalla difficoltà di vendita di un’attività, ad esempio il rischio che un’attività o un titolo determinati non possano essere negoziati nel mercato con la rapidità necessaria per evitare perdite o per adempiere un’obbligazione.

58.2.POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

L’esecuzione del bilancio dell’UE si basa sempre più sull’uso di strumenti finanziari dei programmi operativi. Il concetto fondamentale alla base di questo nuovo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di esecuzione del bilancio mediante la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all’effetto leva, un sostegno finanziario superiore ad un euro. Tale uso del bilancio dell’UE consente di massimizzare l’impatto dei fondi disponibili. Per maggiori informazioni sugli importi, cfr. la nota 2.4.1.

Comune alla maggior parte degli strumenti finanziari è il fatto che l’attuazione è delegata o al gruppo BEI (compreso il FEI) o ad altre istituzioni finanziarie, sulla base di un accordo tra la Commissione e l’istituzione finanziaria. Gli accordi conclusi con tali istituzioni finanziarie prevedono termini e obblighi rigorosi che gli intermediari devono rispettare e che garantiscono che i fondi UE siano gestiti adeguatamente e che la loro gestione sia oggetto di adeguate relazioni. Una volta impegnato il contributo finanziario a favore di uno strumento, i fondi vengono trasferiti su un conto bancario dall’istituzione finanziaria appositamente creato (conto fiduciario). L’istituzione finanziaria può, a seconda dello strumento in questione, utilizzare i fondi depositati sul conto fiduciario per concedere prestiti, emettere strumenti di debito, investire in strumenti di capitale o coprire le richieste di garanzia. I proventi dagli strumenti finanziari devono di norma essere rimborsati al bilancio dell’UE.

Il rischio relativo a tali strumenti finanziari è limitato al massimale indicato nei relativi accordi, che corrisponde all’importo previsto per lo strumento che è stato iscritto in bilancio. Poiché la Commissione sostiene spesso la “tranche di prima perdita” (first loss piece) e poiché gli strumenti sono destinati a finanziare i beneficiari più rischiosi (che hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti dai prestatori commerciali), è probabile che il bilancio dell’UE subisca perdite.

Valutazione degli strumenti finanziari

Le seguenti classi di attività e passività finanziarie non sono valutate al fair value (valore equo): disponibilità liquide e mezzi equivalenti; crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente, prestiti assunti e altre passività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Il valore contabile di tali attività e passività finanziarie è considerato un’approssimazione ragionevole del fair value (valore equo).

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Le operazioni di assunzione e concessione di prestiti, e la gestione della relativa tesoreria, vengono effettuate dall’UE conformemente alle rispettive decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio, ove applicabili, e delle linee guida interne. Sono stati redatti manuali che descrivono la procedura da seguire per specifiche operazioni, quali i prestiti assunti, i prestiti concessi e la gestione di tesoreria, e che sono utilizzati dalle competenti unità operative. Di norma, non vengono effettuate attività per compensare le variazioni del tasso di interesse o del tasso di cambio (attività di copertura), dato che le operazioni di prestito sono generalmente finanziate mediante assunzioni di prestiti back-to-back, che non generano posizioni aperte su tassi di interesse o in valuta. L’applicazione del carattere back-to-back viene verificata regolarmente.

Tesoreria

Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione sono stabilite dal regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio (modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio) e dal regolamento finanziario e relative modalità di esecuzione.

Sulla base dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

-le risorse proprie sono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo a nome della Commissione presso il Tesoro o la banca centrale nazionale. sui conti di cui sopra la Commissione può unicamente effettuare prelievi destinati a coprire i propri bisogni di liquidità;

-le risorse proprie sono versate dagli Stati membri nella moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono denominati per lo più in euro;

-non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione. Tale restrizione non si applica ai conti delle risorse proprie della Commissione in caso di inadempimento su prestiti contratti o garantiti in conformità ai regolamenti e alle decisioni del Consiglio dellUE e a determinate condizioni nel caso in cui il fabbisogno di liquidità superi le attività sui conti;

-i fondi detenuti in conti bancari denominati in valute diverse dalleuro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro.

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione apre altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e incassare somme diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di tesoreria e di pagamento sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Procedure specifiche sono applicate per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni conformemente al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

Un insieme di linee guida e procedure scritte disciplina la gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria della Commissione, al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono diverse aree operative (ad esempio: effettuazione di pagamenti e gestione di cassa, previsioni dei flussi finanziari, continuità dell’attività, ecc.) e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Inoltre, vengono condivise informazioni tra la direzione generale Bilancio e la direzione generale Affari economici e finanziari sulla gestione del rischio e le migliori pratiche.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli importi percepiti prima del 2010 rimangono nei conti bancari presso istituti appositamente selezionati per il deposito di ammende incassate in via provvisoria. La selezione delle banche avviene in conformità alle procedure di gara definite dal regolamento finanziario. Il deposito dei fondi presso istituti specifici è determinato dalla politica interna di gestione dei rischi, che definisce i requisiti di rating del credito e l’importo delle risorse che potrebbero essere depositate in proporzione al capitale proprio della controparte. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio (BUFI)

A partire dal 2010, gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono investiti in un fondo appositamente creato denominato BUFI. I principali obiettivi del fondo sono la riduzione dei rischi connessi ai mercati finanziari e la parità di trattamento di tutte le entità sanzionate, con l’offerta di un rendimento garantito calcolato sulla stessa base. La gestione patrimoniale delle ammende incassate in via provvisoria è svolta dalla Commissione in base alle linee guida interne in materia di gestione patrimoniale. Sono stati redatti manuali di procedura relativi ad operazioni specifiche, come la gestione di tesoreria, che sono utilizzati dalle competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente.

L’obiettivo delle attività di gestione patrimoniale è investire le ammende pagate in via provvisoria alla Commissione in modo tale da:

a)garantire che i fondi siano facilmente disponibili quando sono necessari;

b)ottenere, in circostanze normali, un rendimento che in media sia in linea con il rendimento del parametro di riferimento del BUFI al netto dei costi sostenuti, proteggendo allo stesso tempo limporto nominale delle ammende.

Gli investimenti sono essenzialmente limitati alle seguenti categorie: depositi a termine presso le banche centrali della zona euro, agenzie di emissione di debito sovrano della zona euro, istituzioni sovranazionali o banche interamente di proprietà statale o garantite dallo Stato e obbligazioni, buoni e certificati di deposito emessi da enti sovrani o da istituzioni sovranazionali.

Garanzie bancarie

La Commissione detiene importi significativi di garanzie emesse da istituti finanziari in relazione alle ammende inflitte alle imprese che violano le norme dell’UE in materia di concorrenza (cfr. la nota 2.6.1.2). Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui è stata inflitta l’ammenda in alternativa al pagamento in via provvisoria. Le garanzie sono gestite conformemente alla politica interna di gestione dei rischi. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le norme e i principi per la gestione patrimoniale del Fondo di garanzia sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione e la BEI, modificata il 17-23 settembre 1996, l’8 maggio 2002, il 25 febbraio 2008 e il 9 novembre 2010. Questo Fondo di garanzia opera unicamente in euro, che è l’unica valuta in cui il fondo investe, per evitare il rischio di cambio. La gestione patrimoniale si conforma alle tradizionali norme di prudenza applicate per le attività finanziarie. Deve prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite possano essere vendute o trasferite senza ritardi significativi, tenendo conto degli impegni coperti.

Fondo di garanzia del FEIS

Il Fondo di garanzia del FEIS è stato istituito dal regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015. Le norme e i principi per la gestione patrimoniale del Fondo sono stabiliti dalla decisione della Commissione C(2016) 165, del 21 gennaio 2016. Le attività gestite devono fornire sufficiente liquidità in relazione alle possibili richieste di garanzia, pur con l’obiettivo di ottimizzare il rendimento e il livello di rischio, che sia compatibile con il mantenimento di un alto grado di sicurezza e di stabilità.

58.3.RISCHIO DI VALUTA

Esposizione al rischio di valuta degli strumenti finanziari dell’UE a fine esercizio — Posizione netta

in milioni di EUR

31.12.2016

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

Attività finanziarie disponibili per la vendita

228

58

14

42

10 080

21

10 442

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(49)

50

0

Prestiti erogati*

4

0

329

10

343

Crediti e valori recuperabili

1

593

51

81

10 888

8

11 622

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

39

2 394

428

1 220

22 387

2 117

28 585

222

3 045

493

1 342

43 734

2 156

50 993

Passività finanziarie

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

(100)

100

(1)

Debiti

(1)

(5)

(0)

(0)

(39 983)

(16)

(40 005)

(101)

(5)

(0)

(0)

(39 883)

(16)

(40 005)

Totale

121

3 040

493

1 342

3 851

2 140

10 987

in milioni di EUR

31.12.2015

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

Attività finanziarie disponibili per la vendita

81

76

11

8

9 416

28

9 620

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Prestiti erogati*

5

0

354

18

377

Crediti e valori recuperabili

10

542

53

85

9 555

78

10 324

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

36

1 785

368

1 287

17 342

853

21 671

132

2 403

433

1 380

36 667

977

41 992

Passività finanziarie

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Debiti

(1)

(2)

0

(0)

(32 187)

(1)

(32 191)

(1)

(2)

0

(0)

(32 187)

(1)

(32 191)

Totale

131

2 401

433

1 380

4 480

976

9 801

* Esclusi i presti “back-to-back” per l’assistenza finanziaria.

 

Se l’euro si fosse rafforzato del 10% rispetto alle altre valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR

Risultato economico

USD

GBP

DKK

SEK

2016

(4)

(272)

(43)

(118)

2015

(5)

(212)

(38)

(125)

in milioni di EUR

Attivo netto

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2016

(7)

(5)

(1)

(4)

31.12.2015

(7)

(7)

(1)

(1)

Se l’euro si fosse indebolito del 10% rispetto a tali valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR

Risultato economico

USD

GBP

DKK

SEK

2016

5

332

53

145

2015

6

259

47

152

in milioni di EUR

Attivo netto

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2016

9

6

2

5

31.12.2015

9

8

1

1

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Gran parte delle attività e passività finanziarie è in euro, pertanto in questi casi l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio. Tuttavia, l’UE offre prestiti in USD, attraverso lo strumento finanziario Euratom, finanziati tramite l’assunzione di prestiti con un importo equivalente in USD (operazione back-to-back). Alla data di riferimento del bilancio l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio in relazione all’Euratom.

Tesoreria

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall’euro sono depositate sui conti delle risorse proprie, in conformità al regolamento sulle risorse proprie. Esse sono convertite in euro quando sono necessarie per effettuare pagamenti. Le procedure applicate alla gestione di tali fondi sono disciplinate dal summenzionato regolamento. In un numero limitato di casi, tali fondi sono utilizzati direttamente per effettuare pagamenti nelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell’UE diverse dall’euro e in USD e CHF presso alcune banche commerciali per effettuare pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati in funzione dell’importo dei pagamenti da effettuarsi e per questo motivo i loro saldi non rappresentano un’esposizione al rischio di valuta.

Al momento dell’incasso di somme varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall’euro, le somme sono trasferite su conti della Commissione denominati in quelle stesse valute, qualora siano necessarie per coprire l’esecuzione di pagamenti oppure sono convertite in euro e trasferite su conti denominati in euro. I fondi di anticipazione detenuti in valute diverse dall’euro sono alimentati in funzione del fabbisogno stimato di pagamenti locali da effettuarsi a breve termine nelle stesse valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

Poiché tutte le ammende sono inflitte e pagate in euro, non vi è alcun rischio di cambio.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le attività finanziarie del fondo in questione sono in euro e pertanto non vi è alcun rischio di valuta. I prestiti nei quali l’UE subentra a seguito dell’attivazione del fondo risultante dall’inadempimento dell’obbligazione di pagamento da parte del beneficiario di un prestito sono effettuati nella valuta originaria e quindi espongono l’UE al rischio di valuta. A causa dell’incertezza sui tempi di rimborso dei prestiti non vengono effettuate attività di compensazione delle variazioni dei cambi (attività di copertura).

Fondo di garanzia del FEIS

Il Fondo di garanzia del FEIS opera attualmente sia in euro che in dollaro statunitense. Nel dicembre 2016 sono stati effettuati i primi investimenti in titoli di debito a tasso fisso denominati in USD (titoli del Tesoro statunitense), al fine di aumentare il rendimento e diversificare il rischio di mercato attraverso esposizioni sul mercato statunitense. Il rischio di valuta è gestito con contratti derivati (contratti forward su valuta estera) a copertura del valore di mercato del portafoglio di investimenti in USD. Il limite dell’esposizione massima al rischio di cambio non garantita è fissato all’1% del valore totale del portafoglio entro i limiti del valore di riferimento e delle assegnazioni strategiche annuali. Pertanto, le variazioni al rialzo e al ribasso del valore di mercato degli investimenti in USD superiori o inferiori al limite dell’1% farebbero scattare un’operazione di riequilibrio (un nuovo contratto forward di pari od opposta direzione), per adeguare o invertire la posizione coperta. L’adeguamento della copertura può anche essere indotto da variazioni del tasso di cambio EUR/USD.

 

58.4.RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

La seguente tabella illustra la sensibilità al tasso di interesse delle attività finanziarie disponibili per la vendita nell’ipotesi di una variazione di +/-100 punti base (1%) del tasso di interesse.

in milioni di EUR

Aumento (+)/ diminuzione (−)
in punti base

Effetto su risultato economico e attivo netto

2016: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+100

(291)

-100

313

2015: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+100

(206)

-100

223

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Data la natura delle sue attività di assunzione e concessione di prestiti, l’UE detiene importanti attività e passività che generano interessi. Tuttavia, il rischio di tasso di interesse dovuto ai prestiti assunti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni (back-to-back).

Tesoreria

La tesoreria della Commissione non concede prestiti e non è di conseguenza esposta al rischio di tasso di interesse. Interessi sono tuttavia calcolati sui saldi dei diversi conti bancari. La Commissione ha pertanto adottato misure per garantire che gli interessi maturati sui suoi conti bancari rispecchino regolarmente i tassi di interesse di mercato e le relative fluttuazioni.

I conti aperti presso il Tesoro di ciascuno Stato membro per i versamenti delle risorse proprie sono infruttiferi e senza spese. I conti aperti presso le banche centrali nazionali possono essere remunerati al tasso ufficiale applicato da ciascuna istituzione. Dato che in alcuni casi la remunerazione applicata a tali conti può attualmente essere negativa, vengono applicate procedure di gestione della liquidità per ridurre al minimo i saldi.

Inoltre, i conti per le risorse proprie sono protetti dall’impatto degli interessi negativi, conformemente al regolamento 2016/804 del Consiglio.

I saldi overnight (a un solo giorno) detenuti su conti bancari commerciali maturano interessi quotidianamente, sulla base di tassi variabili di mercato a cui viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). In generale, i tassi applicati dalle banche commerciali sono contrattualmente pari a zero. Di conseguenza, non vi è il rischio che la Commissione maturi interessi a tassi inferiori rispetto a quelli di mercato.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

Gli interessi maturati sui depositi sono esposti in misura limitata al rischio di tasso di interesse, dato che hanno una durata inferiore a un anno. Il resto del portafoglio è investito in titoli con una durata media di 2,6 anni.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

La dotazione di bilancio del Fondo di garanzia è investita in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata complessiva media del portafoglio di 3,59 anni.

Fondo di garanzia del FEIS

La dotazione di bilancio del Fondo di garanzia del FEIS è investita in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata complessiva media del portafoglio di 3,5 anni.

 

58.5.RISCHIO DI CREDITO

Gli importi che rappresentano l’esposizione al rischio di credito dell’UE alla fine del periodo di riferimento sono i valori contabili degli strumenti finanziari di cui alla nota 2.

Analisi dell’anzianità delle attività finanziarie che non hanno subito riduzione di valore

in milioni di EUR

Totale

Non scadute e che non hanno subito una riduzione di valore

Scadute ma che non hanno subito una riduzione di valore

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Prestiti erogati

55 477

55 476

1

Crediti e valori recuperabili

11 622

10 310

130

909

273

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

0

0

Totale al 31.12.2016

67 099

65 786

131

909

273

Prestiti erogati

57 251

57 251

0

Crediti e valori recuperabili

10 324

8 672

120

1 384

148

Totale al 31.12.2015

67 575

65 922

120

1 384

148

I crediti e i valori recuperabili compresi tra 1 anno e 5 anni comprendono valori recuperabili relativi a ammende inflitte per violazioni delle norme di concorrenza per 870 milioni di EUR, n gran parte coperti da garanzie bancarie, per cui l’esposizione della Commissione al rischio di credito è limitata. Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui è stata inflitta l’ammenda in alternativa al pagamento in via provvisoria.

Qualità creditizia delle attività finanziarie che non sono scadute né hanno subito una riduzione di valore

in milioni di EUR

31.12.2016

AFS*

Attività finanziarie all’FVSD**

Finanziamenti e crediti

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating
esterno del credito

Prime and high grade

6 451

3 386

21 990

31 828

Upper medium grade

1 412

23 826

5 325

30 563

Lower medium grade

1 056

4 532

492

6 081

Non-investment grade

27 724

744

28 468

8 920

59 469

28 552

96 941

Controparti senza rating esterno del credito

Gruppo 1

0

6 238

33

6 272

Gruppo 2

79

79

0

6 317

33

6 351

Totale

8 920

0

65 786

28 585

103 292



in milioni di EUR

31.12.2015

AFS*

Finanziamenti e crediti

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating
esterno del credito

Prime and high grade

5 945

3 256

16 147

25 349

Upper medium grade

1 087

23 818

4 503

29 409

Lower medium grade

1 247

4 527

263

6 037

Non-investment grade

32

29 371

732

30 136

8 310

60 973

21 646

90 930

Controparti senza rating esterno del credito

Gruppo 1

4 855

25

4 880

Gruppo 2

95

95

4 950

25

4 975

Totale

8 310

65 922

21 671

95 905

*    Attività finanziarie disponibili per la vendita (esclusi gli strumenti di capitale e lo Unitary Fund).

**    Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nellavanzo o disavanzo.

Nella tabella non sono incluse le attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di strumenti di capitale senza rating del credito esterno. Le quattro categorie di rischio si basano in linea di principio sulle categorie di rating delle agenzie di rating del credito esterne e corrispondono a:

·Prime and high grade (grado eccellente o elevato): Moody P-1, Aaa-Aa3; S&P A-1+, A-1, AAA-AA-; Fitch F1+, F1, AAA–AA- ed equivalenti

·Upper medium grade (grado medio-alto): Moody P-2, A1-A3; S&P A-2, A+ - A-; Fitch F2, A+ - A- ed equivalenti

·Lower medium grade (grado medio-basso): Moody P-3, Baa1–Baa3, S&P A-3, BBB+ - BBB-; Fitch F-3, BBBB+ - BBB- ed equivalenti

·Non-investment grade (grado di non investimento): Moody Not Prime, Ba1 — C; S&P B, C, BB+ - D; Fitch B, C, BB+ - D ed equivalenti

L’UE si serve di tali categorie di rating utilizzate dalle agenzie esterne come riferimento, in particolare per gli strumenti finanziari e le banche commerciali, ma può, dopo aver effettuato la propria analisi dei singoli casi, mantenere gli importi in una determinata categoria di rischio anche se una o più delle citate agenzie di rating ha proceduto ad un declassamento. Per quanto riguarda le controparti, il gruppo 1 comprende i debitori senza episodi di inadempimento in passato e il gruppo 2 i debitori con episodi di inadempimento in passato.

Gli importi indicati in “Finanziamenti e crediti”, classificati nella categoria “non-investment grade”, si riferiscono principalmente al sostegno finanziario sotto forma di prestiti erogati dalla Commissione a favore di Stati membri in difficoltà finanziarie e a valori recuperabili da alcuni Stati membri a norma dei regolamenti sulle risorse proprie o di altre basi giuridiche. L’importo riportato in “Disponibilità liquide” riguarda i conti per le risorse proprie aperti presso il Tesoro o la banca centrale degli Stati membri e su cui sono depositati i contributi alle risorse proprie, come previsto dal regolamento. La Commissione può attingere a tali conti solo per coprire il fabbisogno di liquidità derivante dall’esecuzione del bilancio.

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

L’esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo, nel caso di Euratom le garanzie da parte dei paesi, poi attraverso il Fondo di Garanzia per le azioni esterne (AMF ed Euratom), quindi ricorrendo alla possibilità di prelevare i fondi necessari dai conti per le risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri e infine mediante il bilancio dell’UE.

La normativa in materia di risorse proprie fissa il massimale per i pagamenti a titolo delle risorse proprie all’1,20% dell’RNL degli Stati membri, e durante il 2016 è stato utilizzato lo 0,89% per coprire gli stanziamenti di pagamento. Ciò significa che al 31 dicembre 2016 vi era un margine disponibile dello 0,31% per coprire tali garanzie. A tal fine, l’UE ha il diritto di chiedere a tutti gli Stati membri di garantire il rispetto delle obbligazioni giuridiche dell’UE nei confronti dei propri prestatori.

Tesoreria

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione è detenuta, in conformità al regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio in materia di risorse proprie, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi (risorse proprie). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di credito (o di controparte) molto basso per la Commissione, dato che l’esposizione è nei confronti degli Stati membri. Per la parte delle risorse di tesoreria della Commissione detenute presso banche commerciali al fine di coprire l’esecuzione di pagamenti, l’alimentazione di tali conti avviene in base al principio del “just in time” ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione del contante della tesoreria. Su ogni conto vengono mantenuti livelli minimi di liquidità, che tengono conto dell’importo medio dei pagamenti quotidiani effettuati dal relativo conto. Di conseguenza, gli importi complessivi detenuti overnight su questi conti sono sempre molto bassi (mediamente meno di 100 milioni di EUR distribuiti su oltre 20 conti), cosicché l’esposizione della Commissione al rischio è limitata. Tali importi devono essere considerati alla luce dei saldi quotidiani di tesoreria complessivi, che nel 2016 hanno oscillato tra 1 miliardo di EUR e 30 miliardi di EUR, e dell’importo totale dei pagamenti effettuati a partire dai conti della Commissione nel 2016, che sono stati superiori a 145 miliardi di EUR.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche, per ridurre ulteriormente il rischio di controparte al quale è esposta la Commissione:

-Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara dappalto. Il rating di credito a breve termine minimo richiesto per lammissione alle procedure di gara è Moodys P-1 o rating equivalente. In determinate circostanze debitamente motivate può essere accettato un livello inferiore.

-I rating di credito delle banche commerciali presso cui la Commissione detiene conti sono monitorati quotidianamente.

-Nelle delegazioni al di fuori dellUE i fondi di anticipazione sono detenuti presso banche locali selezionate mediante procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato allaltro. Al fine di limitare lesposizione al rischio, i saldi di questi conti vengono tenuti al livello più basso possibile (tenuto conto del fabbisogno operativo)e alimentati regolarmente, e i massimali applicati sono rivisti annualmente.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli istituti presso i quali sono depositate le ammende incassate in via provvisoria prima del 2010 sono selezionati con procedura di gara, in conformità alla politica di gestione del rischio, che definisce i requisiti in termini di rating e l’importo dei fondi che potrebbero essere depositati in proporzione al capitale della controparte.

Per le banche commerciali specificatamente selezionate per il deposito delle ammende incassate in via provvisoria è necessario, di norma, un rating minimo a lungo termine pari ad A (S&P o equivalente) e un rating minimo a breve termine pari a A-1 (S&P o equivalente). Vengono adottate misure specifiche nel caso in cui alcune banche del gruppo siano soggette a declassamento del rating. Inoltre, l’importo depositato presso ciascuna banca è limitato ad una determinata percentuale di fondi propri della banca, che varia a seconda del livello di rating di ciascun istituto. Il calcolo del limite tiene inoltre conto dell’importo delle garanzie in essere erogate alla Commissione dallo stesso istituto. La conformità dei depositi in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio (BUFI)

Per gli investimenti in debito sovrano effettuati con gli importi delle ammende incassate in via provvisoria inflitte a partire dal 2010, la Commissione si espone al rischio di credito. La maggiore concentrazione di esposizioni si ha verso la Francia, che rappresenta il 31% del volume nominale totale del portafoglio. I cinque paesi con l’esposizione più elevata (Francia, Italia, Belgio, Germania e Lussemburgo) rappresentano insieme il 77% del portafoglio di investimento. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari ad A (S&P o equivalente).

Garanzie bancarie

La politica di gestione del rischio applicata per l’accettazione di tali garanzie assicura un’elevata qualità creditizia per la Commissione. La conformità delle garanzie in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Gli orientamenti approvati per la gestione delle attività del portafoglio di tesoreria e/o la strategia di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l’esposizione del portafoglio al rischio di credito. I predetti limiti e restrizioni includono i criteri di ammissibilità, i limiti di credito assoluti in termini nominali in funzione della categoria dell’emittente, i limiti di concentrazione relativi in funzione della categoria dell’emittente e i limiti di concentrazione per emissione. Tutti gli investimenti rientrano almeno nella categoria “investment grade”.

Fondo di garanzia del FEIS

Gli orientamenti per la gestione delle attività e le strategie di rischio e di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l’esposizione del portafoglio al rischio di credito, che è di norma limitato all’investment grade. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari ad A (S&P o equivalente).

Dato che al 31 dicembre 2016 l’unica controparte per tutti i contratti forward su valuta era la Banca dei regolamenti internazionali (BRI), a tale data non sono stati messi in atto supporti del credito, quali garanzie reali, accordi di compensazione o garanzie. L’esposizione massima al rischio di credito per i derivati su valuta estera aventi un fair value (valore equo) positivo alla fine del periodo di riferimento è uguale al valore contabile nello stato patrimoniale.

 

58.6.RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie per scadenze contrattuali residue

in milioni di EUR

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Prestiti assunti

2 094

18 084

34 950

55 128

Debiti

40 005

40 005

Altro

189

637

1 397

2 222

Totale al 31.12.2016

42 288

18 721

36 346

97 355

Prestiti assunti

7 218

9 660

39 982

56 860

Debiti

32 191

32 191

Altro

721

513

1 609

2 843

Totale al 31.12.2015

40 130

10 173

41 591

91 894

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

in milioni di EUR

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Crediti da derivati

149

149

Debiti da derivati

(150)

(150)

Totale al 31.12.2016

(1)

(1)

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l’assistenza finanziaria

Il rischio di liquidità derivante dai prestiti assunti è generalmente compensato da prestiti concessi equivalenti per termini e condizioni (operazioni back-to-back). Per l’AMF e Euratom, il Fondo di garanzia per le azioni esterne funge da riserva di liquidità (o rete di sicurezza) nel caso di inadempimenti o di ritardi di pagamento dei mutuatari. Per la BdP, il regolamento (CE) n. 431/2009 del Consiglio prevede una procedura che concede tempo sufficiente per mobilitare i fondi mediante i conti delle risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri. Il regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio prevede una procedura simile per il MESF.

Tesoreria

I principi di bilancio dell’UE garantiscono che le risorse di cassa complessive per un determinato esercizio siano sempre sufficienti per l’effettuazione dei pagamenti. I contributi totali degli Stati membri sono infatti pari all’importo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio contabile. Tuttavia, i contributi degli Stati membri vengono versati in dodici rate mensili nel corso dell’esercizio, mentre i pagamenti sono soggetti a una certa stagionalità. Inoltre, conformemente al regolamento 609/2014 del Consiglio (regolamento sulle modalità e la procedura di messa a disposizione delle risorse proprie), i contributi degli Stati membri riguardanti bilanci (rettificativi) approvati dopo il 16 di un dato mese (N) sono messi a disposizione soltanto nel mese N+2, mentre i relativi stanziamenti di pagamento sono messi a disposizione immediatamente. Per assicurare che le risorse di tesoreria disponibili siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in ogni mese, vengono adottate procedure di previsione regolare di cassa e le risorse proprie o finanziamenti aggiuntivi possono, se necessario, essere richiesti in anticipo agli Stati membri, fino a un determinato limite e a determinate condizioni. La stagionalità della spesa e le restrizioni generali di bilancio degli ultimi anni hanno reso necessario il rafforzamento del monitoraggio del ritmo dei pagamenti nel corso dell’esercizio. Inoltre, nel contesto delle operazioni quotidiane di tesoreria della Commissione, strumenti automatizzati di gestione del contante garantiscono quotidianamente la disponibilità di liquidità sufficiente su tutti i conti bancari della Commissione.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio (BUFI)

Il fondo è gestito secondo il principio che le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto per lo più da titoli altamente liquidi che possono essere venduti per coprire deflussi di liquidità imprevisti. Inoltre, la percentuale di titoli con scadenza entro 1 anno e di titoli a tasso variabile è pari al 33%.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il fondo è gestito secondo il principio che le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il fondo deve mantenere un minimo di 100 milioni di EUR in un portafoglio con scadenza inferiore a 12 mesi, che deve essere investito in strumenti monetari. Al 31 dicembre 2016 tali investimenti, contante compreso, ammontavano a 197 milioni di EUR. Inoltre, almeno il 20% del valore nominale del fondo comprende strumenti monetari, obbligazioni a tasso fisso con scadenza residua inferiore a un anno e obbligazioni a tasso variabile. Al 31 dicembre 2016 tale valore era pari al 20%.

Fondo di garanzia del FEIS

Il Fondo di garanzia è gestito secondo il principio che le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto da attività altamente liquide che possono essere vendute per coprire deflussi di liquidità imprevisti, comprese le attività più liquide denominate in USD: il 15% del totale del portafoglio di investimenti alla data di riferimento è costituito da titoli del Tesoro statunitense. Inoltre, la percentuale di titoli con scadenza entro 1 anno e di titoli a tasso variabile è pari al 23%.

Il regolamento dei contratti derivati è al lordo ed è basato sulla scadenza contrattuale. Le obbligazioni sono onorate mediante la vendita di attività denominate in USD e/o operazioni swap, per cui è possibile che si verifichi un deflusso di liquidità a causa delle differenze di cambio.

Non è necessaria la gestione della liquidità per quanto riguarda i requisiti in termini di garanzie reali/margini, in quanto l’attuale controparte che fornisce la copertura accetta di operare con la Commissione senza requisiti in materia di garanzie reali/margini.

 

59.INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

59.1.PARTI CORRELATE

Le parti correlate dell’UE sono le entità consolidate e collegate dell’UE e il personale con funzioni direttive di tali entità. Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell’ambito di normali operazioni dell’UE e pertanto, ai sensi delle norme contabili dell’UE, non sono previsti obblighi specifici di informativa per tali operazioni.

59.2.DIRITTI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

Per presentare le informazioni sulle operazioni con parti correlate riguardanti le funzioni direttive dell’UE, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

categoria 1: i presidenti di Consiglio europeo, Commissione e Corte di giustizia dell’Unione europea

categoria 2: il vicepresidente della Commissione e alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e per la politica di sicurezza e gli altri vicepresidenti della Commissione

categoria 3: il segretario generale del Consiglio, i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia dell’Unione europea, il presidente e i membri del Tribunale, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica europea, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati

categoria 4: il presidente e i membri della Corte dei conti

categoria 5: i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie

Di seguito viene presentato il riepilogo dei diritti loro spettanti. Ulteriori informazioni sono contenute nello statuto dei funzionari, pubblicato sul sito web Europa, che è il documento ufficiale in cui sono descritti i diritti e gli obblighi di tutti i funzionari dell’Unione europea. Il personale con funzioni direttive non ha ricevuto alcun prestito preferenziale dall’UE.


DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

 

EUR

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

27 031,43

24 484,99

19 587,99

21 155,03

12 455,10

25 464,39

22 036,49

22 526,20

19 587,99

Indennità di abitazione/dislocazione

15%

15%

15%

15%

0-4%-16%

Assegni familiari:

Nucleo familiare (% stipendio)

2%+181,82

2%+181,82

2%+181,82

2%+181,82

2%+181,82

Figlio a carico

397,29

397,29

397,29

397,29

397,29

Indennità prescolastica

97,05

97,05

97,05

97,05

97,05

Indennità scolastica

269,56

269,56

269,56

269,56

269,56

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

539,12

539,12

539,12

539,12

539,12

Indennità di presidenza per i giudici

ND

ND

627,76

ND

ND

Indennità di rappresentanza

1 464,87

941,46

627,76

ND

ND

Spese di viaggio annuali

ND

ND

ND

ND

ND

Trasferimenti verso uno Stato membro:

Indennità scolastica*

% dello stipendio*

5%

5%

5%

5%

5%

% dello stipendio senza cc

max 25%

max 25%

max 25%

max 25%

max 25%

Spese di rappresentanza

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

ND

ND

Entrata in servizio:

Spese di insediamento

54 062,86

48 969,98

39 175,99

42 310,07

Rimborsate

50 928,78

44 072,99

45 052,39

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Cessazione dal servizio:

Spese di reinsediamento

27 031,43

24 484,99

19 587,99

21 155,03

Rimborsate

25 464,39

22 036,49

22 526,20

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Transizione (% stipendio)**

40%-65%

40%-65%

40%-65%

40%-65%

ND

Assicurazione malattia

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Pensione (% stipendio lordo)

Max 70%

Max 70%

Max 70%

Max 70%

Max 70%

Detrazioni:

Imposta sullo stipendio

8%-45%

8%-45%

8%-45%

8%-45%

8%-45%

Assicurazione malattia
(% dello stipendio)

1,7%

1,7%

1,7%

1,7%

1,7%

Prelievo speciale sullo stipendio

7%

7%

7%

7%

6-7%

Detrazione pensione

ND

ND

ND

ND

9,8%

Numero di persone
al termine dell
esercizio

3

6

93

28

112

* Con applicazione del coefficiente di correzione (“cc”).

** Importo corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

60.FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data della firma dei presenti conti il contabile della Commissione, tranne che per la questione evidenziata di seguito, non aveva constatato o ricevuto segnalazioni di questioni rilevanti, tali da dover essere evidenziate in questa sezione. I conti e le relative note esplicative sono stati redatti sulla base delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate.

Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha formalmente annunciato l’intenzione di lasciare l’Unione europea, attivando pertanto l’articolo 50 del trattato sull’Unione europea. Conformemente al predetto articolo e agli orientamenti del Consiglio europeo sull’accordo finanziario e alle direttive di negoziato impartite dal Consiglio, l’UE dovrà concludere un accordo con il Regno Unito volto a definire le modalità del recesso. Al momento della firma dei presenti conti, il processo negoziale è appena iniziato e non ha alcun impatto sulla situazione finanziaria dell’UE al 31 dicembre 2016.

 

61.AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO

A. ENTITÀ CONTROLLATE (52)

1. Istituzioni e organismi consultivi (11)

Parlamento europeo

Garante europeo della protezione dei dati

Consiglio europeo

Comitato economico e sociale europeo

Commissione europea

Mediatore europeo

Corte dei conti europea

Comitato delle regioni

Corte di giustizia dell’Unione europea

Consiglio dell’Unione europea

Servizio europeo per l’azione esterna

2. Agenzie dell’UE (39)

2.1. Agenzie esecutive (6)

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti

Agenzia esecutiva per la ricerca

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

2.2. Agenzie decentrate (33)

Agenzia europea per la sicurezza marittima

Autorità europea per la sicurezza alimentare

Agenzia europea per i medicinali

Agenzia ferroviaria europea

Agenzia di vigilanza del GNSS europeo

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

Agenzia europea per le sostanze chimiche

Agenzia europea di controllo della pesca

“Fusion for Energy” (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione)

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

Eurojust

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

Ufficio europeo di polizia (EUROPOL)

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Agenzia europea per la sicurezza aerea

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

Agenzia europea dell’ambiente

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

Autorità bancaria europea

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

Fondazione europea per la formazione professionale

Ufficio dell’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)

Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia

3. Altre entità controllate (2)

Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione)

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

C. COLLEGATE (1)

Fondo europeo per gli investimenti

ENTITÀ MINORI

Le entità elencate di seguito non sono state consolidate utilizzando il metodo del patrimonio netto, nel bilancio consolidato dell’UE per il 2016, in ragione della loro non rilevanza:

Impresa comune Bioindustrie

Bioindustrie (BBI) è un partenariato pubblico-privato (PPP) tra l’UE e il consorzio Bioindustrie (consorzio BIC). La BBI si prefigge lo scopo di realizzare il potenziale della bioeconomia europea, per trasformare residui e rifiuti biologici in prodotti di consumo più ecologici grazie a tecnologie innovative e bioraffinerie, che sono al centro della bioeconomia.

Impresa comune Clean Sky

Clean Sky è il più grande programma di ricerca europeo per lo sviluppo di tecnologie innovative e all’avanguardia volte a ridurre le emissioni di CO2, le emissioni di gas a effetto serra e i livelli di rumore prodotti dagli aeromobili. Finanziato dal programma dell’UE Orizzonte 2020, Clean Sky contribuisce a rafforzare la collaborazione, la leadership mondiale e la competitività dell’industria aeronautica europea.

Impresa comune per l’Iniziativa sui medicinali innovativi (IMI)

L’IMI è la principale iniziativa pubblico-privato europea volta ad accelerare lo sviluppo di medicinali migliori e più sicuri per i pazienti. L’IMI è un’impresa comune tra l’Unione europea e un’associazione dell’industria farmaceutica.

Impresa comune Componenti e sistemi elettronici per la leadership europea (ECSEL) (fusione delle imprese comuni ARTEMIS & ENIAC)

ECSEL è un partenariato pubblico-privato nel settore dei componenti e dei sistemi elettronici, inteso a colmare il divario tra ricerca e sfruttamento, ad allineare le strategie per incrementare gli investimenti a livello europeo e nazionale e a creare un ecosistema avanzato.

Impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno” (FCH)

L’impresa comune FCH è un partenariato pubblico-privato per sostenere la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività di dimostrazione delle tecnologie energetiche delle celle a combustibile e dell’idrogeno in Europa. L’obiettivo è accelerare la commercializzazione di tali tecnologie e utilizzarne le potenzialità per realizzare un sistema energetico a basse emissioni di carbonio.

Impresa comune “Ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo” (SESAR)

SESAR è un partenariato pubblico-privato responsabile della modernizzazione del sistema europeo di gestione del traffico aereo (ATM), mediante il coordinamento e la concentrazione di tutti gli sforzi di ricerca e innovazione in materia nell’UE.

Impresa comune Shift2Rail

Shift2Rail è la prima iniziativa tecnologica congiunta europea nel settore ferroviario mirata a ricerca e innovazione (R&I) e soluzioni orientate al mercato, mediante l’accelerazione dell’integrazione di tecnologie nuove e avanzate in prodotti ferroviari innovativi. 

I conti annuali delle predette entità sono disponibili sui rispettivi siti web.

 

DISCUSSIONE ED ANALISI DEL BILANCIO

ESERCIZIO FINANZIARIO 2016

Si noti che, a seguito dellarrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

L’obiettivo della presente discussione e analisi del bilancio (Financial Statement Discussion and Analysis — FSDA) è aiutare il lettore a comprendere la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari esposti nel bilancio consolidato dell’UE. Le informazioni presentate nell’FSDA non sono state sottoposte ad audit.

1.BILANCIO CONSOLIDATO DELLUE: SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA NEL 2016

1.1.PROVENTI

La maggior parte delle entrate delle istituzioni e degli organismi dell’UE sono proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente. La seguente tabella fornisce un quadro d’insieme delle principali categorie di tali proventi.

Tendenza quinquennale dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente in milioni di EUR

I punti principali da rilevare in merito ai movimenti dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente rispetto al 2015 sono i seguenti:

·la diminuzione delle entrate IVA di 2,5 miliardi di EUR, soprattutto a causa dellaliquota di prelievo ridotta pari allo 0,15% per Germania, Paesi Bassi e Svezia, applicabile a seguito dellentrata in vigore nel 2016 della decisione sulle risorse proprie del 2014 e

·un aumento significativo delle entrate da ammende in materia di concorrenza per 3,3 miliardi di EUR, principalmente a causa delle ammende inflitte nel 2016 nel settore degli automezzi pesanti e nel settore bancario.

I recuperi spese consistono negli ordini di recupero emessi dalla Commissione incassati o compensati con pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione, effettuati allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio dell’UE.

1.2.SPESE

Le spese sono state pari a 144,5 miliardi di EUR, attestandosi quindi ad un livello nettamente inferiore rispetto allo scorso anno (2015: 155,9 miliardi di EUR). In particolare si registra una diminuzione di 3,7 miliardi di EUR per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC), riconducibile alla diminuzione delle spese sostenute in relazione al precedente periodo di programmazione (2007-2013), coniugata al lento avvio dell’attuazione del periodo di programmazione 2014-2020. Per lo stesso motivo, le spese a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di altri strumenti per lo sviluppo rurale sono anch’esse diminuite di 3,7 miliardi di EUR.

Le principali voci di spesa (102,8 miliardi di EUR) sono rappresentate dai trasferimenti nell’ambito della gestione concorrente. Si tratta essenzialmente dei seguenti strumenti di finanziamento: il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri strumenti di sviluppo rurale, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione (FC) e il Fondo sociale europeo (FSE). Nell’esercizio finanziario 2016 questi fondi hanno rappresentato quasi il 71,1% della spesa complessiva.

Le spese sostenute nell’ambito della gestione diretta rappresentano l’esecuzione del bilancio da parte della Commissione, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari. Nel regime di gestione diretta rientrano anche le spese amministrative di tutte le istituzioni e agenzie dell’UE. Nell’ambito della gestione indiretta, l’esecuzione del bilancio è affidata alle agenzie dell’UE, agli organismi dell’UE, ai paesi terzi, alle organizzazioni internazionali e ad altri soggetti. Nel complesso, le spese sostenute nell’ambito della gestione diretta ed indiretta sono risultate pari a circa il 16,2% delle spese totali (23,4 miliardi di EUR) e sono rimaste stabili rispetto al precedente esercizio finanziario.

L’UE riconosce anche le obbligazioni di pagamento future come spese, non ancora indicate nella contabilità di bilancio per cassa. Esse figurano in particolare tra i debiti e i ratei passivi relativi all’agricoltura e allo sviluppo rurale e tra le passività derivanti da pensioni e altri benefici per i dipendenti relative ai diritti a pensione acquisiti dai commissari, dai deputati del Parlamento europeo e dal personale e determinano un attivo netto negativo (questi pagamenti saranno finanziati dai bilanci futuri).

1.3.ATTIVITÀ

Nello stato patrimoniale consolidato dell’UE figurano 163 miliardi di EUR di attività

Le voci più significative sul lato dell’attivo dello stato patrimoniale sono le attività finanziarie (prestiti, attività finanziarie disponibili per la vendita e disponibilità liquide) e gli importi dei prefinanziamenti, che rappresentano quasi l’84% delle attività dell’UE. L’importo dei prestiti concessi è diminuito di 1,8 miliardi di EUR, attestandosi a 55,5 miliardi di EUR, mentre l’importo degli strumenti finanziari disponibili per la vendita finanziati dal bilancio dell’UE (strumenti di bilancio) è aumentato ulteriormente di circa 455 milioni di EUR (2015: 460 milioni di EUR). Sul lato delle attività, sotto “Attività spaziali”, sono incluse le attività relative ai programmi Copernicus e Galileo (3,3 miliardi di EUR). Le attività relative a Galileo sono state trasferite da immobilizzazioni in corso a immobilizzazioni a seguito della dichiarazione dei servizi iniziali di Galileo del 15 dicembre 2016.

Di norma le istituzioni e gli organismi dell’UE tentano di mantenere a un livello basso gli importi detenuti come disponibilità liquide e mezzi equivalenti. L’importo elevato del saldo delle disponibilità liquide, pari a 28,6 miliardi di EUR, registrato a fine esercizio è dovuto principalmente ai seguenti fattori:

·per quanto riguarda le risorse proprie, il saldo di fine esercizio comprende un importo totale netto di 7,7 miliardi di EUR da restituire agli Stati membri allinizio del 2017 in seguito ai bilanci rettificativi adottati alla fine del 2016. Inoltre, negli ultimi giorni del 2016 sono stati ricevuti anticipi sulle risorse proprie per un importo di 1,5 miliardi di EUR;

·nel 2016 è stato definitivamente incassato un importo significativo di ammende, inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, di 4,3 miliardi di EUR, che figura nel saldo di tesoreria a fine esercizio;

·il saldo di tesoreria comprende anche le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti di pagamento non utilizzati entro la fine del 2016, per un importo di 11 miliardi di EUR.

Prefinanziamenti

Va osservato che il livello dei prefinanziamenti è influenzato in misura significativa dal ciclo del QFP: ad esempio, è normale che all’inizio del QFP sia necessario versare agli Stati membri anticipi consistenti nel quadro della politica di coesione. La Commissione compie ogni sforzo possibile per garantire che i prefinanziamenti siano mantenuti a livelli appropriati, trovando un equilibrio tra la necessità di garantire controlli sufficienti e il tempestivo riconoscimento delle spese.

I prefinanziamenti totali (esclusi gli altri anticipi agli Stati membri e i contributi ai fondi fiduciari Bêkou e Africa) nel bilancio dell’UE ammontano a 41,6 miliardi di EUR (2015: 40 miliardi di EUR), di cui la quasi totalità si riferisce ad attività della Commissione. Circa il 64% dei prefinanziamenti della Commissione sono eseguiti in gestione concorrente, il che significa che l’esecuzione del bilancio è delegata agli Stati membri (la Commissione svolge una funzione di controllo).

Prefinanziamenti della Commissione per modalità di gestione

Gli importi più significativi dei prefinanziamenti in gestione concorrente riguardano il FESR e il FC (15,1 miliardi di EUR).

I prefinanziamenti a lungo termine sono diminuiti di 8,3 miliardi di EUR, mentre i prefinanziamenti a breve termine sono aumentati di 9,9 miliardi di EUR. Questa variazione degli importi dei prefinanziamenti è dovuta al fatto che il periodo di programmazione 2007-2013 è ormai nella fase conclusiva e quindi nei prossimi mesi scadranno ulteriori importi. Per quanto riguarda il periodo di programmazione 2014-2020, i prefinanziamenti iniziali versati sono contabilizzati come non correnti, mentre i prefinanziamenti annuali sono contabilizzati come correnti.

STRUMENTI FINANZIARI

Nel bilancio consolidato dell’UE sono indicati come strumenti finanziari in termini contabili i seguenti strumenti:

·gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dellUE;

·le attività detenute in fondi di garanzia per le garanzie di bilancio e

·prestiti concessi e relativi prestiti assunti per i programmi di assistenza finanziaria.

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE

Il valore e il volume degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE nell’ambito della gestione diretta ed indiretta aumentano di anno in anno. Il concetto fondamentale alla base di questo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di attuazione del bilancio mediante la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all’effetto leva, un sostegno finanziario superiore ad un euro. Tale uso del bilancio dell’UE mira a massimizzare l’impatto dei fondi disponibili. Gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE esistono sotto forma di strumenti di garanzia, strumenti rappresentativi di capitale e strumenti di prestito (cfr. infra, il riepilogo per QFP). Le attività detenute in tali strumenti sono detenute o in disponibilità liquide e mezzi equivalenti o in investimenti in strumenti rappresentativi di capitale e titoli di debito rilevati come attività finanziarie disponibili per la vendita nel bilancio consolidato dell’UE.

Attività finanziarie disponibili per la vendita di strumenti finanziari finanziati dal bilancio UE (valore a fine esercizio)

Le seguenti tabelle forniscono il riepilogo per QFP degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE e il relativo valore al 31 dicembre 2016:

in milioni di EUR

Relativi a più di un QFP

Attività

Passività

Garanzie

Garanzie e strumenti di condivisione del rischio:

 

Strumento di garanzia nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese (EDIF) nei Balcani occidentali

29

(17)

-*

 

29

(17)

-

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

Fondo europeo per l’Europa sudorientale (EFSE)

119

-

-

Fondo per la crescita delle imprese (ENEF)

10

-

-

Fondo per l’innovazione imprenditoriale (ENIF)

20

-

-

Fondo Green for Growth per la regione del vicinato orientale

51

-

-

Il Debt Fund della Microfinance Initiative for Asia

9

-

-

Il Fondo SANAD per le micro, piccole e medie imprese in Medio Oriente e Nord Africa

9

-

-

 

218

-

-

Totale

247

(17)

-

in milioni di EUR

QFP 2014-2020

Attività

Passività

Garanzie

Garanzie e strumenti di condivisione del rischio:

 

Orizzonte 2020 — Servizio prestiti e garanzie per R&I di InnovFin

698

(8)

(550)

Orizzonte 2020 — Garanzia per le PMI di InnovFin

467

(99)

(371)

Strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa(CEF DI)**

493

(1)

(465)

Strumento di garanzia dei prestiti di COSME

160

(156)

-*

Occupazione e innovazione sociale

50

(16)

-*

ElectriFI

30

-

-

Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi (CCS GF)

6

(1)

-*

Strumento UE per la zona di libero scambio globale e approfondita

9

0

-

Strumento di garanzia dei prestiti destinati agli studenti

16

(2)

*

Strumento di finanziamento del capitale naturale

11

-

-

Programma di inclusione finanziaria per le MPMI nel SEMED

15

(1)

0

Strumento per il capitale di rischio per i paesi del vicinato meridionale

20

-

-

Programma “Women in Business” nel partenariato orientale

5

-

-

Strumento di finanziamento privato per l’efficienza energetica (Private Finance for Energy Efficiency [PF4EE])

18

0

(3)

Sostegno alla diversificazione economica della Mongolia

2

-

-

 

1 999

(285)

(1 389)

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

Orizzonte 2020 - Strumento di capitale per R&I di InnovFin

229

(4)

-

COSME - Strumento di capitale per la crescita

51

(3)

-

 

280

(7)

-

Totale

2 279

(292)

(1 389)

QFP prima del 2014

Attività

Passività

Garanzie

Garanzie e strumenti di condivisione del rischio:

 

Meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility - RSFF)

839

(88)

(711)

Meccanismo di garanzia a favore delle PMI nell’ambito del CIP

100

(190)

*

Programma pluriennale (MAP) a favore delle imprese

25

(34)

*

European Progress Microfinance Mandate 

10

(7)

*

Strumento di garanzia per le PMI

17

(14)

*

 

991

(333)

(711)

Strumenti rappresentativi di capitale:

 

Strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita nell’ambito del CIP

423

(3)

-

Strumento di capitale del programma quadro pluriennale

196

(0)

-

Fondo europeo per l’efficienza energetica

100

-

-

Strumento europeo Progress di microfinanza (PMF) per l’occupazione e l’innovazione sociale

75

-

-

Fondo globale per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili

74

-

-

Fondo Marguerite

54

-

-

Meccanismo europeo per le tecnologie (MET) per l’avviamento 1998

11

(0)

-

Progetti pilota di trasferimento di tecnologie

1

(0)

-

 

933

(3)

-

Strumenti di prestito/capitale/assistenza tecnica:

 

Strumento di cooperazione economica e finanziaria MEDA

202

2

-

Strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI)

142

6

-

Prestiti a sostegno delle PMI

18

-

-

 

363

(8)

-

Totale

2 286

(344)

(711)

Totale generale

4 812

(652)

(2 101)

* Il rischio assunto dallUE è interamente coperto dagli accantonamenti operati.
** Include la fusione dello strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T e delliniziativa per le obbligazioni di progetto (project bond).

Attività detenute in fondi di garanzia per le garanzie di bilancio

La Commissione ha creato fondi di garanzia a copertura delle garanzie di bilancio (cfr. la nota 4.1.1 del bilancio consolidato) concesse al gruppo BEI. Tali fondi di garanzia sono alimentati mediante pagamenti dal bilancio dell’UE, al fine di fornire una riserva di liquidità in caso di perdite da operazioni garantite. I pagamenti ai fondi di garanzia sono investiti in strumenti finanziari, tra cui titoli di debito, contante e depositi a termine. Al 31 dicembre 2016 la Commissione detiene attività finanziarie nei seguenti fondi:

·Fondo di garanzia per le azioni esterne, per 2,3 miliardi di EUR e

·Fondo di garanzia del FEIS, per 1 miliardo di EUR.

Il Fondo di garanzia del FEIS ha avviato le operazioni nel 2016.

Prestiti concessi e relativi prestiti assunti per i programmi di assistenza finanziaria

L’UE ha facoltà, secondo il trattato UE, di effettuare operazioni di prestito per mobilitare le risorse finanziarie necessarie per l’espletamento di specifici mandati. La Commissione, per conto dell’Unione europea, gestisce attualmente tre programmi principali: il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF), l’assistenza alla bilancia dei pagamenti (BdP) e l’assistenza macrofinanziaria (AMF), nell’ambito dei quali può concedere prestiti. Il capitale necessario per finanziare le operazioni di concessione di prestiti dell’UE viene raccolto sui mercati dei capitali o presso istituti finanziari.

I prestiti AMF sono concessi ai paesi partner extra-UE. I prestiti in essere al 31 dicembre 2016 erano pari ad un importo nominale di 2 947 milioni di EUR.

MESF

Nel 2014 i programmi di assistenza finanziaria per l’Irlanda e il Portogallo nell’ambito del MESF sono scaduti e pertanto non possono essere concessi prestiti supplementari. Nel gennaio 2016 il Portogallo ha chiesto ufficialmente una proroga della prima scadenza di rimborso del prestito MESF, prevista per il 3 giugno 2016. La rata di 4,75 miliardi di EUR è stata suddivisa in tre nuove rate di 1,5 miliardi di EUR, 2,25 miliardi di EUR e 1 miliardo di EUR, con scadenza rispettivamente nel 2023, 2031 e 2036. È questo il principale motivo della diminuzione dei prestiti concessi/prestiti assunti a breve termine e dell’aumento dei prestiti concessi/prestiti assunti a lungo termine nel bilancio 2016.

BdP

Il programma di assistenza BdP per l’Ungheria è scaduto nel 2010 e i programmi di assistenza per la Lettonia e la Romania sono scaduti entrambi nel 2012. Inoltre, i due programmi di assistenza finanziaria precauzionale per la Romania sono scaduti rispettivamente nel 2013 e nel 2015 senza essere stati utilizzati. Nell’aprile 2016 l’Ungheria ha rimborsato l’ultima rata di 1,5 miliardi di EUR ancora in essere.

Panoramica dei prestiti concessi per l’assistenza finanziaria in importi nominali:

in miliardi di EUR

BdP

MESF*

TOTALE

Ungheria

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Totale

Totale concesso

6,5

3,1

5,0**

14,6

22,5

26,0

48,5

63,1

Totale erogato al 31.12.2016

5,5

2,9

5,0

13,4

22,5

24,3

46,8

60,2

Totale rimborsato al 31.12.2016

(5,5)

(2,2)

(1,5)

(9,2)

-

-

-

(9,2)

Importo da liquidare al 31.12.2016

-

0,7

3,5

4,2

22,5

24,3

46,8

51,0

*    Senza operazioni di rifinanziamento.

**    Esclusa lassistenza precauzionale.

1.4.PASSIVITÀ

Nello stato patrimoniale consolidato dell’UE, figurano 235 miliardi di EUR di passività

Le passività sono rappresentate principalmente da quattro voci: passività derivanti dalle pensioni e da altre prestazioni per i dipendenti, prestiti assunti, debiti e ratei passivi. Il cambiamento più evidente rispetto al 2015 è l’aumento dei debiti di circa 8 miliardi di EUR, dovuto principalmente ad una migliore esecuzione del FEAGA (ossia i pagamenti a livello degli Stati membri) nel 2016 rispetto al 2015 (cfr. la nota 2.12 del bilancio consolidato).

Totale dichiarazioni di spesa e fatture ricevute e rilevate nella rubrica debiti dello stato patrimoniale

Attivo netto

L’eccesso di passività rispetto alle attività non significa che le istituzioni e gli organismi dell’UE siano in difficoltà finanziaria, ma piuttosto che alcune passività saranno finanziate dai futuri bilanci annuali. Conformemente alle norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese sono state rilevate nel 2016, anche se potranno essere effettivamente pagate nel 2017 o in anni successivi, e finanziate dai bilanci futuri, e le relative entrate verranno contabilizzate solo in esercizi futuri. Gli importi più significativi da evidenziare sono le attività del FEAGA (versate nel 2017) e le passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti (da versare nel corso dei prossimi 30 anni e oltre).

2.TUTELA DEL BILANCIO DELLUE

Panoramica delle rettifiche finanziarie e dei recuperi 2016

Una considerazione importante nell’esecuzione del bilancio dell’UE è l’esigenza di assicurare un’adeguata prevenzione delle lacune sistemiche all’origine di errori, irregolarità e frodi o la loro individuazione e conseguente correzione. Nella sua relazione annuale, la Corte fornisce una dichiarazione di affidabilità sulla legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti annuali e una dichiarazione sul livello di rilevanza degli errori nei pagamenti. Nella versione pubblicata nella Gazzetta ufficiale, i conti annuali dell’UE sono corredati dalla dichiarazione di affidabilità.

Gli interventi della Commissione a tutela del bilancio mitigano l’impatto di tali errori sulla base di due meccanismi principali:

(1)    meccanismi di prevenzione (ad esempio, controlli ex ante, interruzioni e sospensioni dei pagamenti) e

(2)    meccanismi di rettifica (fondamentalmente rettifiche finanziarie imposte agli Stati membri o concordate con essi e, in misura minore, recuperi effettuati presso i beneficiari dei pagamenti dellUE).

Nel caso della gestione concorrente (per le spese inerenti alle politiche agricole e agli interventi strutturali), gli Stati membri hanno la responsabilità principale nell’intero ciclo di vita delle spese di far sì che quelle pagate dal bilancio dell’UE siano legittime e regolari.

Le misure correttive, ovvero le rettifiche finanziarie e i recuperi, vengono attuate sulla base dell’attività di sorveglianza e dei controlli effettuati sia dalla Commissione che, nel caso delle spese in gestione concorrente, dagli Stati membri per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese finanziate dal bilancio dell’UE. Nel decidere l’ammontare di una rettifica finanziaria o di un recupero, la Commissione tiene conto della natura e della gravità della violazione del diritto applicabile e delle implicazioni finanziarie per il bilancio dell’UE, anche nei casi di carenze nei sistemi di gestione e di controllo. La maggior parte delle rettifiche viene adottata dopo il pagamento.

Rettifiche finanziarie e recuperi:

Le rettifiche finanziarie e i recuperi intervengono in due delle fasi principali del processo. Le due fasi possono aver luogo nello stesso anno o in anni diversi:

1) Rettifiche finanziarie e recuperi in fase di conferma: gli importi sono stati approvati dallo Stato membro interessato o adottati con decisione della Commissione. Nel 2016 il totale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi confermati è stato pari a 3 777 milioni di EUR (2015: 3 499 milioni di EUR).

Rettifiche finanziarie e recuperi confermati nel 2016 — ripartizione per settori

2) Rettifiche finanziarie e recuperi in fase di esecuzione: questi importi rappresentano l’ultima fase del processo con cui la situazione riscontrata di spesa indebita è sanata in via definitiva. I quadri normativi dei singoli settori contemplano vari meccanismi di esecuzione. Nel 2016 il totale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi eseguiti è risultato pari a 3 389 milioni di EUR (2015: 3 853 milioni di EUR). Il processo di esecuzione delle rettifiche finanziarie e dei recuperi può durare alcuni anni, a causa in particolare di decisioni di rateizzazione o di proroga concesse dagli Stati membri nell’ambito della politica agricola comune. Nell’ambito della politica di coesione, il quadro giuridico prevede l’esecuzione durante o dopo la chiusura del periodo di programmazione.

Rettifiche finanziarie e recuperi eseguiti nel 2016 — ripartizione per settori

3.GESTIONE DEI RISCHI E DELLE INCERTEZZE NELLESECUZIONE DEL BILANCIO DELLUE

3.1.CONTESTO MACROECONOMICO

Il contesto macroeconomico dellUE 7 incide sulla capacità degli Stati membri dellUE di rispettare i propri obblighi di finanziamento verso le istituzioni e gli organi dellUE e, quindi, sulla capacità dellUE di continuare ad attuare le politiche dellUE.

Al momento vi è un alto grado di incertezza delle prospettive economiche mondiali. A questa situazione si è giunti dopo un 2016 già difficile, in cui l’economia europea ha dovuto far fronte a numerose sfide internazionali e nazionali, tra cui il più basso tasso di crescita del commercio mondiale dal 2009, le tensioni geopolitiche, gli attentati terroristici in vari Stati membri, un settore bancario in difficoltà, il referendum nel Regno Unito per l’uscita dall’UE e la crescente ostilità alla globalizzazione. Finora, tuttavia, l’economia europea ha dimostrato di essere resiliente e ha mantenuto la rotta verso la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. La crescita del PIL dell’UE è aumentata verso la fine del 2016 e sembra aver confermato lo slancio nel 2017. La resilienza è stata sostenuta da una serie di fattori favorevoli ben noti, tra cui il livello relativamente basso dei prezzi petroliferi, il passato deprezzamento dell’euro, le politiche monetarie accomodanti e un orientamento sostanzialmente neutro della politica di bilancio. L’attuazione delle riforme strutturali in alcuni Stati membri ha anche contribuito a sostenere la ripresa, in particolare nel mercato del lavoro. I consumi privati hanno continuato a essere il principale motore della crescita, mentre gli investimenti sono rimasti deludenti. La persistente debolezza degli investimenti mette in dubbio la sostenibilità della ripresa e la crescita potenziale dell’economia. L’incertezza continua ad aumentare a livelli estremamente elevati, a causa dell’esito incerto della decisione del Regno Unito di lasciare l’UE.

Nel complesso, dopo l’1,7% registrato nel 2016, la crescita del PIL della zona euro è destinata a rallentare in qualche misura quest’anno all’1,6%, per poi salire all’1,8% nel 2018. Questa espansione stabile, benché moderata, dovrebbe continuare, trainata dalla domanda interna. La crescita del PIL mondiale dovrebbe aver raggiunto il punto più basso nel 2016 e, secondo le previsioni, dovrebbero rafforzarsi quest’anno e l’anno prossimo. Si prevede che la crescita al di fuori dell’UE riprenda gradualmente, salendo dal 3,2% nel 2016 al 3,7% nel 2017 e al 3,9% nel 2018.

3.2.PASSIVITÀ POTENZIALI DI BILANCIO PER LASSISTENZA FINANZIARIA

Le attività dell’UE di assunzione e concessione di prestiti per i programmi di assistenza finanziaria sono operazioni fuori bilancio. In generale, i fondi raccolti sono prestati al paese beneficiario back-to-back, ossia con la stessa cedola, la stessa scadenza e lo stesso importo. Nonostante la metodologia back-to-back, il servizio del debito dello strumento di finanziamento rappresenta un impegno giuridico da parte dell’UE, che garantisce l’esecuzione piena e integrale di tutti i pagamenti. La Commissione ha messo in atto procedure che garantiscono la restituzione del prestito anche in caso di inadempimento.

I prestiti assunti dall’UE rappresentano impegni diretti e incondizionati dell’UE e sono garantiti dagli Stati membri dell’UE (passività potenziali di bilancio). I prestiti assunti per finanziare i prestiti ai paesi terzi sono coperti dal Fondo di garanzia per le azioni esterne. Nell’eventualità in cui uno Stato membro beneficiario vada in default, il servizio del debito verrà, ove possibile, prelevato dal saldo di tesoreria disponibile della Commissione. Qualora ciò non fosse possibile, la Commissione preleverà i fondi necessari presso gli Stati membri. Gli Stati membri dell’UE sono giuridicamente tenuti, ai sensi della normativa dell’UE sulle risorse proprie (articolo 14 del regolamento (UE, Euratom) 609/2014 del Consiglio), a mettere a disposizione fondi sufficienti per rispettare le obbligazioni dell’UE. Gli investitori sono pertanto esposti solo al rischio di credito dell’UE e non a quello dei beneficiari dei prestiti finanziati. L’erogazione di prestiti back-to-back garantisce che il bilancio dell’UE non assuma a proprio carico rischi di interessi o rischi di cambio.

Per ogni programma nazionale, le decisioni del PE, del Consiglio e della Commissione determinano l’importo complessivo garantito, il numero di rate da versare e la scadenza (media) massima del pacchetto di prestiti. Successivamente la Commissione e il paese beneficiario trovano un accordo sui parametri del prestito/finanziamento, compresa la scadenza delle rate. Inoltre, tutte le rate del prestito, meno la prima, dipendono dal rispetto di condizioni politiche rigorose, nel quadro dell’assistenza finanziaria congiunta UE/Fondo monetario internazionale (FMI), che rappresentano un ulteriore fattore che incide sui tempi delle operazioni di finanziamento. I tempi e le scadenze dell’emissione dipendono quindi dalla corrispondente attività di prestito dell’UE. I finanziamenti sono denominati esclusivamente in euro e il ventaglio delle scadenze è compreso tra 3 a 30 anni.

La seguente tabella riporta una panoramica del calendario di rimborso previsto in valore nominale per gli importi dei prestiti MESF e BdP in essere alla data dello stato patrimoniale:

in miliardi di EUR

BdP

MESF

TOTALE

Ungheria

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Totale

2017

1,15

1,15

1,15

2018

1,35

1,35

3,9

0,6

4,5

5,85

2019

0,5

1,0

1,5

1,5

2021

3,0

6,75

9,75

9,75

2022

2,7

2,7

2,7

2023

2,0

1,5

3,5

3,5

2024

0,8

1,8

2,6

2,6

2025

0,2

0,2

0,2

2026

2,0

2,0

4,0

4,0

2027

1,0

2,0

3,0

3,0

2028

2,3

2,3

2,3

2029

1,0

0,4

1,4

1,4

2031

2,25

2,25

2,25

2032

3,0

3,0

3,0

2035

2,0

2,0

2,0

2036

1,0

1,0

1,0

2038

1,8

1,8

1,8

2042

1,5

1,5

3,0

3,0

Totale

0

0,7

3,5

4,2

22,5

24,3

46,8

51,0

I meccanismi intergovernativi di stabilizzazione finanziaria (lo European Financial Stability Facility (EFSF) e il meccanismo europeo di stabilità (MES)) non rientrano nel quadro del trattato UE e non sono pertanto inclusi nei conti annuali consolidati dell’UE.

3.3.PASSIVITÀ POTENZIALI RELATIVE ALLE GARANZIE DI BILANCIO

L’UE ha concesso garanzie al gruppo BEI sui prestiti accordati al di fuori dell’UE e sulle operazioni in strumenti di debito e di capitale coperte dalla garanzia del FEIS. Al 31 dicembre 2016 nelle note al bilancio consolidato (cfr. la nota 4.1.1) l’UE rileva passività potenziali per entrambe le garanzie. Per attenuare i rischi che l’attivazione delle garanzie da parte del gruppo BEI potrebbero avere sul bilancio dell’UE, la Commissione ha creato fondi di garanzia specifici, ossia il Fondo di garanzia per le azioni esterne e del Fondo di garanzia del FEIS.

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne è alimentato dal bilancio UE in modo da coprire il 9% dei prestiti garantiti per le attività del mandato di prestiti esterni della BEI a favore di paesi terzi in essere alla fine dell’esercizio. Al 31 dicembre 2016 attività totali per 2,3 miliardi di EUR coprono un’esposizione di 19,8 miliardi di EUR per gli importi erogati e di 28,8 miliardi di EUR per gli importi sottoscritti, a fronte di un massimale di 39,3 miliardi di EUR.

Il Fondo di garanzia del FEIS ha iniziato ad operare nel 2016 e raggiungerà gradualmente gli 8 miliardi di EUR entro il 2022, andando così a coprire il 50% dell’esposizione massima della garanzia dell’UE di 16 miliardi di EUR. Nel 2016 un importo di 1 miliardo di EUR è stato versato al fondo di garanzia del FEIS, sono stati erogati 4,4 miliardi di EUR di importi garantiti e sono stati sottoscritti in totale 11,2 miliardi di EUR (inclusi gli importi erogati).

3.4.GESTIRE LA CRISI DEI RIFUGIATI - STRUMENTO PER I RIFUGIATI IN TURCHIA

L’UE si trova a dover far fronte ad una crisi senza precedenti che richiede solidarietà, coesione ed efficienza. Le sfide sono comuni e le risposte devono essere coordinate. Data la sua posizione geografica, la Turchia è un importante paese di accoglienza e di transito per molti rifugiati e migranti. A seguito di un afflusso senza precedenti, soprattutto a causa del conflitto in Siria, il paese ospita il numero più elevato al mondo di profughi e migranti.

Nel 2015 l’UE e i suoi Stati membri hanno deciso di intensificare il loro impegno politico e finanziario per sostenere gli sforzi della Turchia per ospitare i rifugiati. Nel quadro della dichiarazione UE-Turchia del 29 novembre 2015 è stato concordato un programma di cooperazione globale tra l’Ue e la Turchia basato su condivisione delle responsabilità, impegni reciproci e conseguimento di risultati. Il vertice del 29 novembre 2015 ha attivato il piano d’azione comune UE-Turchia per aiutare la Turchia ad affrontare le conseguenze del conflitto in Siria.

In risposta alla richiesta degli Stati membri dellUE di notevoli finanziamenti aggiuntivi a sostegno dei rifugiati in Turchia, la Commissione, con decisione del 24 novembre 2015, modificata il 10 febbraio 2016 8 , ha creato lo strumento per i rifugiati in Turchia. Si tratta di un meccanismo per coordinare la mobilitazione delle risorse messe a disposizione nellambito del bilancio dellUE e dei contributi aggiuntivi degli Stati membri integrati nel bilancio dellUE come entrate con destinazione specifica esterne, per un importo totale di 3 miliardi di EUR per il periodo 2016-2017. Gli Stati membri si sono impegnati politicamente a fornire contributi nazionali nel quadro dellintesa comune tra gli Stati membri dellUE e la Commissione europea, adottata dai rappresentanti dei governi degli Stati membri il 3 febbraio 2016, che ha inoltre istituito un quadro di condizionalità. I 3 miliardi di EUR sono messi a disposizione in aggiunta ai 345 milioni di EUR già assegnati dalla Commissione alla Turchia in risposta alla crisi dei rifugiati siriani prima dellavvio dello strumento e si aggiungono agli aiuti bilaterali degli Stati membri.

Lo strumento è diventato operativo il 17 febbraio 2016 con la prima riunione del suo comitato direttivo. Lo strumento per i rifugiati in Turchia è un meccanismo di coordinamento che consente di mobilitare rapidamente, efficacemente ed efficientemente l’assistenza dell’UE ai rifugiati in Turchia. Lo strumento assicura la mobilitazione ottimale dei pertinenti strumenti di finanziamento dell’UE esistenti, sotto forma di assistenza sia umanitaria che non umanitaria, al fine di assicurare che le esigenze dei rifugiati e delle comunità di accoglienza siano affrontate in modo globale e coordinato.

Il comitato direttivo dello strumento formula orientamenti strategici riguardanti le priorità generali, i tipi di azioni da sostenere, gli importi da assegnare e gli strumenti di finanziamento da mobilitare, nonché, se del caso, le condizioni relative all’attuazione da parte della Turchia degli impegni assunti nell’ambito del piano d’azione comune UE-Turchia. Il comitato direttivo è presieduto dalla Commissione ed è composto da due rappresentanti della Commissione e da un rappresentante di ciascuno Stato membro; la Turchia vi partecipa con funzioni consultive.

Conformemente all’articolo 3, paragrafo 2, della decisione della Commissione che istituisce lo strumento, nella riunione del 12 maggio 2016 il comitato direttivo ha concordato che lo strumento dovrebbe incentrarsi su sei settori prioritari: 1) assistenza umanitaria, 2) gestione della migrazione, 3) istruzione, 4) sanità, 5) infrastrutture locali e 6) sostegno socioeconomico.

Il bilancio totale coordinato dallo strumento è di 3 miliardi di EUR per il periodo 2016-2017, di cui 1 miliardo di EUR proveniente dal bilancio dell’UE e 2 miliardi di EUR di finanziamenti aggiuntivi degli Stati membri. I contributi degli Stati membri sono versati direttamente al bilancio dell’UE in forma di entrate con destinazione specifica esterne, ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 2, lettera b), del regolamento finanziario, e assegnati rispettivamente alle linee di bilancio IPA II e HUMA. Dell’importo di 1 miliardo di EUR proveniente dal bilancio dell’UE, 250 milioni di EUR sono stati mobilitati nel 2016 e 750 milioni di EUR sono accantonati per lo strumento nel bilancio 2017.

Lo strumento è finanziato dalle seguenti fonti:

in milioni di EUR

2016

2017

Totale

Bilancio UE

Aiuto umanitario

165

145

310

Aiuto non umanitario

Strumento di assistenza preadesione

55

595

650

Strumento di cooperazione allo sviluppo

10

10

20

Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace

20

0

20

Totale parziale Aiuto non umanitario

85

605

690

Totale

250

750

1 000

Contributi degli Stati membri

2 000

La Commissione ha concluso con tutti gli Stati membri accordi individuali di contributo relativi ai contributi nazionali, per un totale combinato di 2 miliardi di EUR, conformemente all’articolo 7, paragrafo 2, delle modalità di applicazione del regolamento finanziario.

Lo strumento è attuato in forma di assistenza umanitaria e non umanitaria, con un’assegnazione indicativa di rispettivamente 1,4 miliardi di EUR e 1,6 miliardi di EUR. L’assistenza umanitaria aiuta i rifugiati più vulnerabili (e altre persone a rischio), offrendo un sostegno prevedibile e dignitoso per soddisfare le esigenze di base e fornire protezione. L’assistenza non umanitaria sostiene i mezzi di sussistenza a lungo termine e le prospettive socioeconomiche e di istruzione dei rifugiati. Essa mira ad aiutare i minori ad accedere all’istruzione primaria e secondaria, e a migliorare le infrastrutture scolastiche, compresi gli edifici e il materiale didattico. Si concentra inoltre sui gruppi esposti, ad esempio proteggendo le donne dalle violenze sessuali e di genere e migliorando l’accesso all’assistenza sanitaria in materia sessuale e riproduttiva.

La Commissione, che è tenuta a informare regolarmente il Parlamento europeo e il Consiglio sullattuazione dello strumento per i rifugiati in Turchia, ha pubblicato la prima relazione annuale sullo strumento il 2 marzo 2017 9 .

3.5.OCCUPAZIONE GIOVANILE

All’agosto 2016 quasi 4,2 milioni di persone di età inferiore ai 25 anni erano disoccupate nell’UE, il che corrisponde a un tasso di disoccupazione del 18,6%. Nonostante il miglioramento rispetto al picco del 23,7% nel 2013, ciò significa che circa 1 su 5 giovani è senza lavoro. Questo numero è ancora più elevato in alcuni Stati membri, ad esempio in Grecia (42,7%), in Spagna (43,2%) e in Italia (38,8%), paesi particolarmente colpiti.

Per lottare contro la disoccupazione giovanile, nel 2016 l’UE ha continuato a sostenere lo sviluppo della garanzia per i giovani nell’ambito dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile negli Stati membri, la quale mira a ridurre i livelli di disoccupazione giovanile nelle regioni maggiormente colpite dell’Unione europea. Lanciata nel 2013, l’iniziativa fornisce un finanziamento mirato di 6,4 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020 per sostenere le azioni che aiutano i giovani in queste regioni a entrare nel mercato del lavoro. Sul totale di 6,4 miliardi di EUR del bilancio dell’iniziativa la metà è fornita da una specifica linea di bilancio dell’UE e l’altra metà proviene dall’FSE.

L’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile sostiene i giovani tra i 15 e i 24 anni (o tra i 15 e i 29 anni in alcuni Stati membri dell’UE) senza lavoro né iscritti a corsi di istruzione o formazione (NEET). Rientrano in questa categoria i giovani disoccupati di lunga durata e i giovani non registrati come in cerca di lavoro. Per poter beneficiare del sostegno dell’iniziativa, i giovani devono vivere in regioni in cui nel 2012 il tasso di disoccupazione giovanile superava il 25%. Attualmente esistono regioni in 20 Stati membri che beneficiano del sostegno dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile.

Il finanziamento offerto dall’iniziativa è utilizzato per l’attuazione del pacchetto sull’occupazione giovanile, in particolare i sistemi nazionali di garanzia per i giovani, negli Stati membri dell’UE che beneficiano dell’iniziativa. L’iniziativa è in grado di raggiungere direttamente i giovani senza lavoro né iscritti a corsi di istruzione o formazione e aiutarli a livello personale. Le “offerte” finanziate dall’iniziativa e proposte ai giovani mediante i regimi della garanzia per i giovani vanno dagli apprendistati e corsi di formazione alle sovvenzioni a favore dei datori di lavoro e al sostegno alle start-up, il tutto in funzione delle esigenze specifiche di ciascun giovane. In questo modo l’iniziativa integra il sostegno concesso da altre risorse finanziarie dell’UE, quali il Fondo sociale europeo (FSE), che va oltre l’aiuto alle persone e contribuisce a realizzare le riforme nei settori dell’istruzione e dell’occupazione.

I regimi della garanzia per i giovani sono i programmi nazionali mirati volti ad assicurare che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni (o 29 in alcuni Stati membri) ricevano un’offerta concreta di sostegno di qualità entro quattro mesi dal completamento degli studi o dall’inizio della disoccupazione. A tal fine, i regimi della garanzia per i giovani comprendono misure dirette rivolte ai giovani e riforme complessive a lungo termine dei sistemi di istruzione e di occupazione, basate su ampi partenariati tra tutti i portatori di interessi.

Nell’ottobre 2016 una relazione sullo stato di avanzamento ha dimostrato che nel 2013 la garanzia per i giovani, sostenuta dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, dal Fondo sociale europeo (FSE) e da fondi nazionali, è stata determinante. Dopo tre anni dalla sua istituzione nel 2013 il numero di giovani disoccupati nell’UE è diminuito di 1,4 milioni. Circa 9 milioni di giovani hanno accettato un’offerta di lavoro, hanno iniziato un tirocinio o un apprendistato. In molti Stati membri ha contribuito ad avviare riforme strutturali e a creare partenariati scuola-impresa. Per assicurare l’attuazione piena e duratura della garanzia per i giovani, la Commissione ha proposto il proseguimento dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile fino al 2020 e l’ampliamento delle relative risorse. La Commissione ha annunciato inoltre l’istituzione di ErasmusPro, un nuovo programma di mobilità di lunga durata (tra 6 e 12 mesi), dedicato agli apprendisti, che funzionerà nell’ambito dell’attuale programma Erasmus+, per sostenere l’apprendimento in un ambiente lavorativo estero.

Nel giugno 2016 la Commissione ha lanciato una nuova agenda per le competenze per l’Europa, che prevede 10 azioni volte a migliorare la qualità delle competenze e la loro pertinenza per il mercato del lavoro. Tra queste, un’iniziativa per aiutare gli adulti poco qualificati a migliorare le loro competenze alfabetiche, matematiche e digitali e a conseguire un titolo di istruzione secondaria superiore o equivalente.

Durante i primi tre anni del periodo di programmazione 2014-2020, l’attuazione dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile ha subito ritardi simili a quelli osservati per gli altri fondi SIE della rubrica 1b del QFP. Diversi sono i motivi del rallentamento del livello dei pagamenti: ad esempio i ritardi nell’adozione dei programmi operativi dell’FSE e la lunga preparazione per la loro attuazione, compresa la creazione di strutture e procedure previste dal pertinente quadro regolamentare dell’FSE. In una certa misura, i ritardi osservati nelle fasi iniziali di attuazione dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile possono essere in parte attribuiti anche ai vincoli che pesano sulla capacità amministrativa delle varie strutture responsabili, soprattutto alla luce della sovrapposizione tra i due periodi di programmazione. Nonostante i ritardi, l’attuazione dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile sia sul terreno che in termini di pagamenti effettuati dalla Commissione è stata finora più rapida di quella osservata per l’FSE, il FESR e l’FC.

 

UNIONE EUROPEA

ESERCIZIO FINANZIARIO 2016

RELAZIONE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE

Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

INDICE

RISULTATO DEL BILANCIO DELL UE    

SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI    

NOTE ALLE RELAZIONI SULL ESECUZIONE DEL BILANCIO    

1.     IL QUADRO DI BILANCIO DELL UE    

1.1. 1.1. QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020

1.2. 1.2. BILANCIO ANNUALE

1.3. 1.3. SETTORI

1.4. 1.4. ENTRATE

1.5. 1.5. CALCOLO DEL RISULTATO DI BILANCIO

1.6. 1.6. RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO

2.     ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2016 - COMMENTO    

2.1. 2.1. ENTRATE

2.2. 2.2. SPESE

3.     ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL UE    

3.1. 3.1. RIEPILOGO DELL ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL UE

4.     ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL UE    

4.1. 4.1. QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

4.2. 4.2. QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

4.3. 4.3. QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

4.4. 4.4. QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

4.5. 4.5. QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

4.6. 4.6. SETTORE: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

4.7. 4.7. SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

4.8. 4.8. SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

4.9. 4.9. SETTORE: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

4.10. 4.10. SETTORE: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

5.     ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE    

5.1. 5.1. ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

5.2. 5.2. ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

5.3. 5.3. ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

6.     ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE AGENZIE    

6.1. 6.1. ENTRATE DI BILANCIO

6.2. 6.2. STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

RISULTATO DEL BILANCIO DELL’UE

in milioni di EUR

2016

2015

Entrate dell’esercizio

144 717

146 624

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell’esercizio in corso

(135 180)

(143 485)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

(1 655)

(1 299)

Annullamento di stanziamenti inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

63

29

Evoluzione delle entrate con destinazione specifica

(1 367)

(704)

Differenze di cambio nell’esercizio

(173)

182

Risultato di bilancio*

6 405

1 347

* Di cui il risultato EFTA ammonta a 0 milioni di EUR nel 2016 e a (2) milioni di EUR nel 2015.

 

SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI

ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Diritti accertati

Entrate

1

Risorse proprie

142 269

133 677

132 192

132 166

11-Contributi zucchero

125

133

133

133

12-Dazi doganali

18 465

20 115

19 987

19 961

13-IVA

18 813

16 279

15 935

15 935

14-RNL

104 866

97 149

95 578

95 578

15-Correzione degli squilibri di bilancio

580

580

16-Riduzione del contributo basato sull’RNL dei Paesi Bassi e della Svezia

(22)

(22)

3

Avanzi, saldi e adeguamenti

1 349

1 358

1 358

4

Entrate provenienti da persone che lavorano per le istituzioni e altri organismi dell’Unione

1 348

1 348

1 459

1 452

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

55

55

600

579

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’Unione

60

60

6 204

5 928

7

Interessi di mora e ammende

123

123

9 739

3 175

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

5

5

46

41

9

Entrate varie

25

25

27

17

Totale

143 885

136 642

151 624

144 717

* Per maggiori informazioni sull’esecuzione delle entrate 2016 cfr. la nota 3 e la nota esplicativa 2.1.

SPESE DI BILANCIO: IMPEGNI PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Totale stanziamenti disponibili

Impegni contratti

1.

Crescita intelligente e inclusiva

69 841

69 841

73 039

71 731

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

19 010

19 010

21 569

20 332

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

50 831

50 831

51 471

51 400

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

62 484

62 470

66 952

64 547

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

42 220

42 218

46 051

44 285

3.

Sicurezza e cittadinanza

4 052

4 292

4 423

4 336

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

9 167

9 377

12 240

11 278

5.

Amministrazione

8 935

8 951

9 642

9 358

di cui: spese amministrative delle istituzioni

3 771

3 778

4 121

3 979

6.

Compensazioni

8.

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9.

Strumenti speciali

525

346

395

61

Totale

155 004

155 277

166 690

161 310



SPESE DI BILANCIO: PAGAMENTI PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Stanziamenti totali

disponibili

Pagamenti effettuati

1.

Crescita intelligente e inclusiva

66 263

59 459

63 618

56 265

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

17 418

17 406

20 976

18 461

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

48 844

42 053

42 642

37 804

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

55 121

55 214

59 464

57 412

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

42 212

42 210

46 057

44 084

3.

Sicurezza e cittadinanza

3 022

3 069

3 195

3 077

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

10 156

9 860

11 163

10 277

5.

Amministrazione

8 935

8 951

10 490

9 324

di cui: spese amministrative delle istituzioni

3 771

3 778

4 683

3 975

6.

Compensazioni

8.

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9.

Strumenti speciali

389

90

140

61

Totale

143 885

136 642

148 069

136 416

* Per maggiori informazioni sull’esecuzione delle spese 2016 cfr. la nota 4 e la nota esplicativa 2.2.

NOTE ALLE RELAZIONI SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.IL QUADRO DI BILANCIO DELLUE

La contabilità di bilancio viene tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e delle sue modalità di applicazione. Il bilancio generale è lo strumento che prevede ed autorizza le entrate e le spese dell’Unione ogni anno, entro i massimali e le altre disposizioni stabilite dal quadro finanziario pluriennale, in linea con gli atti legislativi riguardanti i programmi pluriennali adottati ai sensi di detto quadro.

1.1.QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020

in milioni di EUR

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Totale

1. Crescita intelligente e inclusiva

52 756

77 986

69 304

73 512

76 420

79 924

83 661

513 563

1.a Competitività per la crescita e l’occupazione

16 560

17 666

18 467

19 925

21 239

23 082

25 191

142 130

1.b Coesione economica, sociale e territoriale

36 196

60 320

50 837

53 587

55 181

56 842

58 470

371 433

2. Crescita sostenibile: risorse naturali

49 857

64 692

64 262

60 191

60 267

60 344

60 421

420 034

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

43 779

44 190

43 951

44 146

44 163

44 241

44 264

308 734

3. Sicurezza e cittadinanza

1 737

2 456

2 546

2 578

2 656

2 801

2 951

17 725

4. Ruolo mondiale dell’Europa

8 335

8 749

9 143

9 432

9 825

10 268

10 510

66 262

5. Amministrazione

8 721

9 076

9 483

9 918

10 346

10 786

11 254

69 584

di cui: spese amministrative delle istituzioni

7 056

7 351

7 679

8 007

8 360

8 700

9 071

56 224

6. Compensazioni

29

29

8. Riserva negativa

9. Strumenti speciali

Stanziamenti di impegno

121 435

162 959

154 738

155 631

159 514

164 123

168 797

1 087 197

Totale stanziamenti di pagamento

135 762

140 719

144 685

142 906

149 713

154 286

157 358

1 025 429

La precedente tabella riporta i massimali del QFP a prezzi correnti. Il 2016 è stato il terzo esercizio del nuovo QFP 2014-2020. Il massimale complessivo degli stanziamenti di impegno per il 2016 è stato fissato a 154 738 milioni di EUR, pari all’1,05% dell’RNL dell’UE, mentre il corrispondente massimale per gli stanziamenti di pagamento era di 144 685 milioni di EUR, pari allo 0,98% dell’RNL dell’UE valido nel corso di tutto l’esercizio 2016.

L’adeguamento delle dotazioni per la politica di coesione, a norma dell’articolo 7 del regolamento relativo al QFP, è stato attuato dall’adeguamento tecnico del QFP per il 2017, presentato dalla Commissione (COM(2016) 311, del 30 giugno 2016), che ha dato luogo ad un adeguamento al rialzo dei massimali del QFP per il periodo 2017-2020, per un importo totale di 4 642 milioni di EUR in stanziamenti di impegno nella rubrica 1(b) e di 1 367 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento (a prezzi correnti).

Per il QFP 2014-2020 sono state concordate nuove disposizioni di flessibilità. Una delle nuove disposizioni prevede la possibilità di riporto agli anni successivi dei margini inutilizzati al di sotto dei massimali di pagamento, mediante il margine globale per i pagamenti nel quadro dell’adeguamento tecnico del QFP per l’anno successivo. Pertanto, l’importo non utilizzato del 2015 (1 288 milioni di EUR a prezzi correnti) e del 2016 (13 991 milioni di EUR a prezzi correnti) è stato trasferito al 2018-2020 e i massimali del 2015, 2016 e 2018-2020 sono stati adeguati di conseguenza (cfr. il summenzionato adeguamento tecnico del QFP per il 2017 e l’adeguamento tecnico per il 2018 (COM(2017) 220 del 24 maggio 2017)).

Il 14 settembre 2016 la Commissione ha presentato la sua comunicazione sul riesame/revisione intermedia del QFP 2014-2020 (COM(2016) 603), accompagnata da una serie di proposte legislative, tra cui la proposta di modifica del regolamento relativo al QFP (COM(2016) 604) e una proposta volta a semplificare le norme finanziarie del regolamento finanziario e i pertinenti atti di base (COM(2016) 605). In termini di bilancio, le proposte mirano ad aumentare la flessibilità del QFP con una serie di modifiche del regolamento relativo al QFP e con la previsione di un finanziamento integrativo delle spese prioritarie in materia di occupazione e crescita, migrazione e sicurezza, utilizzando i margini e la flessibilità disponibili. L’accordo su queste proposte è previsto per l’estate del 2017.

Infine, a seguito dell’entrata in vigore della decisione 2014/335/UE del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (GU L 168 del 7.6.2014) e in conformità all’articolo 3, paragrafo 3, della stessa decisione, i massimali fissati dalla decisione sono stati ricalcolati sulla base dei dati SEC 2010 che, in linea di massima, sono aumentati rispetto all’RNL basata sul SEC 95. Di conseguenza, il massimale delle risorse proprie è stato portato dall’1,23% al 1,20% dell’RNL dell’UE e il massimale per gli stanziamenti di impegno è stato ridotto dall’1,29% all’1,26% dell’RNL dell’UE (COM(2016) 829 del 21 dicembre 2016).

Di seguito si riporta la descrizione delle diverse rubriche.

Rubrica 1 - Crescita intelligente e inclusiva

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

1acompetitività per la crescita e loccupazione, comprendente la spesa per la ricerca e linnovazione, listruzione e la formazione, il meccanismo per collegare lEuropa, la politica sociale, il mercato interno e le politiche daccompagnamento;

1bcoesione economica, sociale e territoriale, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dellUE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune, la politica comune della pesca e le misure ambientali, e in particolare il programma Life+.

Rubrica 3 - Sicurezza e cittadinanza

La rubrica 3 (Sicurezza e cittadinanza) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui all’UE sono stati assegnati compiti particolari: giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini.

Rubrica 4 – Ruolo mondiale dell’Europa

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne e comprende la cooperazione allo sviluppo, gli aiuti umanitari e gli strumenti di preadesione e di vicinato. Il FES rimane al di fuori del bilancio dell’UE e non fa parte del quadro finanziario pluriennale (QFP).

Rubrica 5 - Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. Per le istituzioni diverse dalla Commissione, questi costi rappresentano il totale delle rispettive spese.

Rubrica 6 – Compensazioni

In conformità all’accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l’adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato messo a disposizione mediante trasferimenti, al fine di equilibrare le entrate e i contributi di bilancio.

Rubrica 9 – Strumenti speciali

I meccanismi di flessibilità, consentono all’UE di mobilitare i fondi necessari per far fronte a circostanze impreviste, quali crisi e situazioni di emergenza. L’ambito di applicazione, la dotazione finanziaria e le modalità operative sono previsti dal regolamento relativo al QFP e dall’accordo interistituzionale. Nell’attuale contesto di riduzione della spesa, assicurano anche che le risorse di bilancio possano rispondere all’evoluzione delle priorità, in modo che ogni euro sia utilizzato dove ve n’è più bisogno. La maggior parte dei meccanismi di flessibilità sono pertanto tenuti al di fuori del QFP e il finanziamento può essere mobilizzato oltre i massimali di spesa.

1.2.BILANCIO ANNUALE

Ogni anno la Commissione procede alla stima per l’esercizio delle entrate e delle spese dell’insieme delle istituzioni e redige un progetto di bilancio che trasmette all’autorità di bilancio. Sulla base del progetto di bilancio, il Consiglio definisce una sua posizione che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell’autorità di bilancio. Il presidente del Parlamento europeo dichiara che il progetto comune di bilancio è stato adottato in via definitiva, e in tal modo lo rende esecutivo. Nel corso dell’esercizio in esame sono stati adottati bilanci rettificativi. L’esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

La struttura del bilancio consiste per la Commissione in stanziamenti amministrativi e operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi. Inoltre, il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: stanziamenti non dissociati e stanziamenti dissociati. Gli stanziamenti non dissociati sono destinati al finanziamento delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell’annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono utilizzati per conciliare il principio dell’annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali la cui realizzazione si estende su più esercizi. Gli stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento:

-stanziamenti di impegno: coprono il costo totale delle obbligazioni giuridiche contratte nel corso dellesercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dallatto di base;

-stanziamenti di pagamento: coprono le spese derivanti dallesecuzione degli impegni contratti nel corso dellesercizio e/o di esercizi precedenti.

Nei conti questi tipi di finanziamenti sono raggruppati in due voci principali:

gli stanziamenti del bilancio definitivo adottato;

ulteriori stanziamenti contenenti:

·importi riportati dallesercizio precedente (il regolamento finanziario consente in un numero limitato di casi il riporto allesercizio corrente degli importi non spesi nellesercizio precedente) e

·entrate con destinazione specifica derivanti da rimborsi, contributi di terze parti/paesi terzi a programmi dellUE e lavori effettuati per terze parti, che sono iscritte direttamente nelle linee di bilancio di spesa corrispondenti e costituiscono il terzo pilastro del finanziamento.

Tutti i tipi di finanziamento formano insieme gli stanziamenti disponibili.

1.3.SETTORI

Nel quadro della gestione basata sulle attività (Activity Based Management - ABM), la Commissione ha introdotto la formazione del bilancio per attività (Activity Based Budgeting - ABB) nei propri processi di gestione e pianificazione. L’ABB comporta una struttura di bilancio in cui i titoli del bilancio corrispondono ai settori e i capitoli alle attività. L’ABB ha lo scopo di fornire un quadro chiaro per tradurre gli obiettivi delle politiche della Commissione in azioni mediante strumenti legislativi, finanziari o di altro tipo. Strutturando il lavoro della Commissione in termini di attività si ottiene un quadro chiaro degli impegni della Commissione, definendo nel contempo un quadro comune per la determinazione delle priorità. Nella procedura di bilancio le risorse sono assegnate alle priorità, utilizzando le attività come elementi costitutivi ai fini della formazione del bilancio. Stabilendo un tale collegamento tra le attività e le risorse a esse destinate, l’ABB mira a incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’uso delle risorse nella Commissione.

Il settore può essere definito come un raggruppamento omogeneo di attività che costituiscono parte integrante del lavoro della Commissione e sono rilevanti ai fini del processo decisionale. Ogni settore corrisponde, in generale, a una direzione generale e abbraccia mediamente circa 6 o 7 attività specifiche. I settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo all’interno del rispettivo ambito di attività. Il bilancio operativo viene completato con le spese amministrative e il personale necessari per ciascun settore.

 

1.4.ENTRATE

1.4.1.Entrate da risorse proprie

La stragrande maggioranza delle entrate proviene da risorse proprie, che si suddividono nelle seguenti categorie:

1)risorse proprie tradizionali (RPT): di norma rappresentano circa il 14% delle entrate da risorse proprie;

2)risorse basate sullimposta sul valore aggiunto (IVA): di norma rappresentano circa il 12% delle entrate da risorse proprie;

3)risorse basate sul reddito nazionale lordo (RNL): di norma rappresentano circa il 74% delle entrate da risorse proprie.

L’assegnazione delle risorse proprie viene effettuata in conformità alle disposizioni stabilite dalla decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, relativa al sistema delle risorse proprie dell’UE (DRP 2014). Detta decisione è entrata in vigore il 1º ottobre 2016 e si applica retroattivamente a decorrere dal 1º gennaio 2014. Gli effetti per il 2014 e il 2015 sono stati presi in considerazione per l’esercizio 2016.

L’importo totale delle risorse proprie attribuite all’Unione per coprire gli stanziamenti di pagamento annuali non supera l’1,20% della somma dell’RNL di tutti gli Stati membri.

1.4.2.Risorse proprie tradizionali (RPT)

Le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali (riscossi sulle importazioni dai paesi terzi) e dai contributi zucchero (pagati dai produttori di zucchero per finanziare le spese relative all’organizzazione comune dei mercati dello zucchero) prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 20% a titolo di rimborso spese di riscossione. Tutti gli importi accertati delle risorse proprie tradizionali devono essere rilevati in una delle due contabilità tenute dalle autorità competenti:

-nella contabilità ordinaria, a norma dellarticolo 6, paragrafo 3, del regolamento 609/2014: tutti gli importi recuperati o garantiti;

-nella contabilità separata, di cui allo stesso articolo: tutti gli importi non ancora recuperati e/o non garantiti; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Le risorse proprie tradizionali devono essere versate sul conto della Commissione presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dallo Stato membro, al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19° giorno del secondo mese successivo a quello nel corso del quale ha avuto luogo l’accertamento (o il recupero per il conto separato).

1.4.3.Imposta sul valore aggiunto (IVA)

La risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) viene riscossa sulle basi IVA degli Stati membri, che sono state a tal fine armonizzate in conformità alle norme dell’UE. Tuttavia, la base IVA è limitata al 50% dell’RNL di ogni singolo Stato membro. L’aliquota IVA uniforme applicata è fissata allo 0,30%, eccezion fatta per il periodo 2014-2020, nel quale l’aliquota di prelievo per Germania, Paesi Bassi e Svezia è stata fissata allo 0,15%.

1.4.4.Reddito nazionale lordo (RNL)

La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per finanziare la parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrate. Sull’RNL di ogni Stati membri viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità alle norme dell’UE.

Le risorse basate sull’IVA e sull’RNL sono determinate in base alle previsioni sulle pertinenti basi imponibili formulate al momento dell’elaborazione del progetto di bilancio. Queste previsioni sono successivamente riviste e aggiornate nel corso dell’esercizio mediante bilancio rettificativo. La differenza tra gli importi dovuti dagli Stati membri in riferimento alle basi imponibili effettive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste), di valore sia positivo che negativo, è chiesta dalla Commissione agli Stati membri per il primo giorno lavorativo del mese di giugno del secondo anno successivo all’esercizio in questione. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive delle risorse basate sull’IVA e sull’RNL, a meno che vengano formulate riserve. Tali riserve devono essere considerate come potenziali crediti verso gli Stati membri di importo incerto, perché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL sono richieste o nell’ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

1.4.5.Correzione a favore del Regno Unito

Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito (che ha ridotto i pagamenti di risorse proprie del paese aumentando contemporaneamente i pagamenti degli altri Stati membri) è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984). La Germania, l’Austria, la Svezia e i Paesi Bassi beneficiano di un finanziamento ridotto della correzione a favore del Regno Unito (limitato a un quarto della loro quota normale).

1.4.6.Riduzione lorda

Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha concluso che la Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia devono beneficiare di riduzioni lorde del proprio contributo annuo basato sull’RNL per il periodo 2014-2020 e che l’Austria deve beneficiare di una riduzione lorda limitatamente al periodo 2014-2016. Le riduzioni annue sono le seguenti: Danimarca 130 milioni di EUR, Paesi Bassi 695 milioni di EUR e Svezia 185 milioni di EUR. La riduzione lorda dell’Austria è stata fissata a 30 milioni di EUR nel 2014, a 20 milioni di EUR nel 2015 e a 10 milioni di EUR nel 2016 (tutti gli importi sono espressi in prezzi del 2011).

1.4.7.Adeguamento relativo allattuazione della decisione sulle risorse proprie del 2014 per gli esercizi 2014 e 2015

L’articolo 11 della DRP 2014 stabilisce che, una volta entrata in vigore, la decisione prende effetto il 1º gennaio 2014. Ciò significa che si è dovuto ricalcolare il finanziamento per gli anni 2014 e 2015 conformemente alle nuove norme. L’adeguamento (ossia la differenza tra la vecchia e la nuova decisione sulle risorse proprie per il 2014 e il 2015) è stato iscritto nel bilancio rettificativo n. 5/2016 ed è stato eseguito in un unico pagamento il primo giorno lavorativo di gennaio 2017.

1.5.CALCOLO DEL RISULTATO DI BILANCIO

Il risultato del bilancio dell’UE viene restituito agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo previa deduzione delle somme dovute per l’esercizio.

Le risorse proprie iscritte nella contabilità corrispondono agli importi accreditati nel corso dell’esercizio sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di avanzo, il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio precedente. Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente percepiti nel corso dell’esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato di bilancio per l’esercizio, le spese comprendono i pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dell’esercizio riportati all’esercizio successivo. I pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio sono pagamenti eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell’esercizio. Per il FEAGA, i pagamenti considerati nel risultato di bilancio sono i pagamenti effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre N-1 al 15 ottobre N, sempre che l’impegno e l’ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio N+1. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

Il risultato di bilancio comprende due elementi: il risultato dell’UE e il risultato della partecipazione dei paesi dell’EFTA appartenenti allo Spazio economico europeo (SEE). Ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

-il totale delle entrate di bilancio percepite per lesercizio e

-limporto dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti dellesercizio, più limporto degli stanziamenti del medesimo esercizio riportati allesercizio successivo.

La cifra che ne risulta è aumentata o diminuita dei seguenti elementi:

-il saldo netto degli stanziamenti di pagamento annullati riportati da esercizi finanziari precedenti e gli importi versati in eccesso, a causa di variazioni dei tassi delleuro, di pagamenti corrispondenti a stanziamenti non dissociati riportati dal precedente esercizio;

-levoluzione delle entrate con destinazione specifica e

-i profitti o le perdite netti su cambi registrati nellesercizio.

Gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente relativi a contributi di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non possono mai essere annullati, sono ripresi come stanziamenti supplementari dell’esercizio. Questo spiega la differenza tra i riporti dall’esercizio precedente indicati nelle relazioni sull’esecuzione del bilancio dell’esercizio N e i riporti all’esercizio successivo figuranti nelle relazioni sull’esecuzione del bilancio dell’esercizio N-1. Nel calcolo del risultato di bilancio non si tiene conto degli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti.

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: i riporti automatici e i riporti su decisione. Nella rubrica riferita agli annullamenti di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio precedente sono inclusi gli annullamenti di stanziamenti riportati automaticamente e su decisione.

1.6.RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO

in milioni di EUR

2016

2015

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

1 733

(13 033)

Proventi

Diritti accertati nell’esercizio corrente ma non ancora riscossi

(1 969)

(318)

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio corrente

3 363

7 943

Ratei attivi (netti)

611

(359)

Spese

Ratei passivi (netti)

10 678

9 920

Spese dell’esercizio precedente pagate nell’esercizio corrente

(7 656)

(1 208)

Prefinanziamento netto

(468)

(4 831)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio successivo

(3 102)

(2 195)

Pagamenti effettuati a fronte di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati o annullati

1 379

1 979

Variazioni degli accantonamenti

3 962

4 950

Altro

(2 142)

(1 671)

Risultato economico Agenzie e CECA

16

169

RISULTATO DI BILANCIO DELL’ESERCIZIO

6 405

1 347

In conformità del regolamento finanziario, il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza, mentre il risultato di bilancio si basa sulle regole modificate della contabilità di cassa. Poiché il risultato economico e il risultato di bilancio si riferiscono alle medesime operazioni sottostanti, la riconciliazione è un utile esercizio di controllo.

Elementi di riconciliazione - Proventi

Le entrate di bilancio effettive di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e agli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, ai fini della riconciliazione i diritti accertati nell’esercizio in corso, ma non ancora riscossi, devono essere detratti dal risultato economico, perché non fanno parte delle entrate di bilancio. Al contrario, ai fini della riconciliazione i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico.

I ratei attivi netti consistono principalmente in ratei attivi per agricoltura, risorse proprie e interessi e dividendi. Si tiene conto solo dell’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso meno gli storni dei ratei attivi dell’esercizio precedente.

Elementi di riconciliazione - Spese

I ratei passivi netti consistono principalmente in ratei iscritti a fini di chiusura dell’esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi dell’UE, ma non ancora comunicate alla Commissione. Mentre i ratei passivi non sono considerati come spese di bilancio, i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso relativamente a fatture registrate in esercizi precedenti fanno parte delle spese di bilancio dell’esercizio in corso.

L’effetto netto del prefinanziamento è la combinazione 1) dei nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso e rilevati come spese di bilancio dell’esercizio e 2) della compensazione, mediante accettazione delle spese ammissibili, dei prefinanziamenti pagati nell’esercizio in corso o in esercizi precedenti. Questi ultimi rappresentano spese di competenza, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell’esercizio, gli stanziamenti dell’esercizio riportati all’esercizio successivo devono anch’essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio (conformemente all’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014). La stessa regola si applica ai pagamenti di bilancio effettuati nell’esercizio in corso a fronte degli stanziamenti riportati da esercizi precedenti e agli annullamenti di stanziamenti di pagamento inutilizzati.

Le variazioni degli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio formulate nel bilancio di esercizio (principalmente benefici per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità del bilancio. Tra gli altri importi di riconciliazione rientrano vari elementi quali gli ammortamenti delle attività, le acquisizioni di attività, i pagamenti per leasing finanziari e partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente in termini di contabilità finanziaria e di contabilità economico-patrimoniale.

2.ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2016 - COMMENTO

2.1.ENTRATE

Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal Presidente del Parlamento europeo il 25 novembre 2015, l’importo degli stanziamenti di pagamento è stato fissato a 143 885 milioni di EUR, da finanziarsi mediante risorse proprie ammontanti a 142 269 milioni di EUR. Le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono tipicamente soggette ad adeguamento nel corso nell’esercizio contabile e le relative modifiche sono presentate in bilanci rettificativi. Gli adeguamenti delle risorse proprie basate sull’RNL assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. In conformità al principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio.

Nel corso del 2016 sono stati adottati sei bilanci rettificativi. L’importo finale delle entrate adottato per il 2016 è risultato pari a 136 642 milioni di EUR. Tale importo è stato finanziato mediante risorse proprie per un totale di 133 677 milioni di EUR (ovvero 8 592 milioni di EUR in meno rispetto a quanto inizialmente previsto) e per la parte rimanente mediante altre entrate. Ciò dipende principalmente dall’avanzo dell’esercizio precedente e dalla sostanziale riduzione degli stanziamenti di pagamento, che ha consentito di ridurre il contributo integrativo dell’RNL degli Stati membri nel 2016.

Per quanto riguarda il risultato delle risorse proprie, la riscossione delle risorse proprie tradizionali è risultata molto vicina agli importi previsti. Ciò è dovuto principalmente al fatto che le stime di bilancio sono state modificate al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 4/2016 (secondo le nuove previsioni della primavera 2016).

Anche i versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri corrispondono strettamente alle stime di bilancio definitive. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra il tasso dell’euro utilizzato a fini di bilancio e il tasso in vigore alla data in cui gli Stati membri non partecipanti all’UEM hanno effettivamente effettuato i pagamenti.

Per i saldi IVA e RNL è in vigore una nuova procedura. Le norme sono stabilite all’articolo 10 ter del regolamento sulla messa a disposizione (regolamento n. 609/2014). La nuova procedura non prevede un bilancio rettificativo, e pertanto la Commissione chiederà direttamente agli Stati membri di pagare gli importi netti. L’impatto sul bilancio dell’UE sarà prossimo allo zero. La Commissione comunicherà agli Stati membri gli adeguamenti annuali e gli importi saranno messi a disposizione nel giugno 2017. Sempre a causa della modifica, nel 2016 non si sono avuti saldi.

La rubrica “Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’UE” riguarda in particolare le entrate relative a FEAGA e FEASR (in particolare, la liquidazione dei conti e delle irregolarità), la partecipazione di paesi terzi ai programmi di ricerca e altri contributi e restituzioni relativi a programmi e attività dell’UE. Una parte consistente del totale è costituito da entrate con destinazione specifica, le quali tipicamente danno luogo all’iscrizione di stanziamenti supplementari sul lato della spesa.

Le entrate provenienti dalle ammende si riferiscono principalmente alle ammende nel settore della concorrenza.

2.2.SPESE 

Il 2016 è stato il terzo anno del vigente periodo di programmazione 2014-2020. Al pari del bilancio precedente, il bilancio per il 2016 fissa come priorità la crescita e l’occupazione. Tuttavia, esso sottolinea anche l’importanza delle nuove sfide migratorie dovute alla crisi in Siria e in Nord Africa.

Per quanto riguarda gli impegni, il bilancio 2016 che ammonta a 155,3 miliardi di EUR ha segnato un calo del 4,3% rispetto al bilancio 2015, con una riduzione significativa della rubrica 1b (-15,8% soprattutto a causa dell’effetto una tantum della riprogrammazione dal 2014 al 2015), in parte annullata dal forte aumento della rubrica 3 (+70,2%).

Nel 2016 il bilancio rettificativo 4 ha ulteriormente aumentato gli stanziamenti di impegno per i programmi in materia di migrazione e di sicurezza nel quadro della rubrica 3 — Sicurezza e cittadinanza, per un importo di 250 milioni di EUR in stanziamenti di impegno, di cui 130 milioni di EUR sono stati assegnati al Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 70 milioni di EUR al Fondo sicurezza interna. Nella rubrica 1a sono stati previsti stanziamenti di impegno supplementari per 74 milioni di EUR a favore del FEIS, per coprirne il prolungamento fino al 2020.

Mediante bilanci rettificativi sono stati rafforzati con 210 milioni di EUR gli stanziamenti di impegno della rubrica 4 – Ruolo mondiale dell’Europa, principalmente per lo strumento europeo di vicinato e i programmi di aiuto umanitario. Il finanziamento è stato in parte concesso grazie alla riduzione dei programmi di assistenza macrofinanziaria e della politica estera e di sicurezza comune.

Gli stanziamenti di pagamento del bilancio definitivo adottato sono ammontati a 136,6 miliardi di EUR, in calo del 3,3% rispetto al livello del 2015. Ciò è stato principalmente il risultato della diminuzione di 7,3 miliardi di EUR attuata mediante il bilancio rettificativo 4, in gran parte riguardante la rubrica 1b — Coesione economica, sociale e territoriale e, in misura minore, la rubrica 2 — Crescita sostenibile. Ulteriori dettagli sui motivi all’origine di tale riduzione sono forniti nella successiva sezione.

Esecuzione degli stanziamenti disponibili nel 2016

L’esercizio 2016 si è chiuso con un tasso di esecuzione del 97% degli impegni e una rimanenza di 4,8 miliardi di EUR di stanziamenti di pagamento. L’esecuzione degli impegni è stata pari a 157,3 miliardi di EUR. Per quanto riguarda i pagamenti, l’esecuzione ha riguardato 132,4 miliardi di EUR, pari al 92% degli stanziamenti disponibili.

Dopo vari anni di restrizioni negli stanziamenti di pagamento e di accumulo delle domande di pagamento inevase (principalmente nel settore della coesione), il livello anormale dell’arretrato è stato completamente smaltito nel 2016, in linea con il “piano dei pagamenti” concordato con il Parlamento europeo e il Consiglio nel 2015. Già nel marzo 2016 la Commissione aveva individuato il rischio di sottoesecuzione degli stanziamenti di pagamento per la politica di coesione e nel mese di settembre aveva aumentato in misura considerevole le stime dell’avanzo, a seguito delle previsioni aggiornate degli Stati membri del mese di luglio. Inoltre, la Commissione ha tenuto conto dei ritardi nella designazione delle autorità nazionali, del ritmo dell’esecuzione sul campo e del tasso medio di esecuzione previsto per i precedenti periodi di programmazione. Ha pertanto proposto il bilancio rettificativo n. 4/2016 per ridurre il livello degli stanziamenti di pagamento di 7,3 miliardi di EUR, per lo più nelle linee di bilancio della sottorubrica 1b - Coesione economica, sociale e territoriale. Il livello delle dichiarazioni di spesa effettivamente presentate dagli Stati membri per i programmi 2014-2020 entro la fine dell’esercizio è risultato inferiore alle previsioni per un importo senza precedenti di 8 miliardi di EUR, con 26 Stati membri che hanno presentato domande inferiori alle loro previsioni.

Impegni da liquidare

Gli impegni da liquidare (RAL) a fine esercizio sono aumentati in misura significativa, fino a raggiungere 238,8 miliardi di EUR. L’aumento di oltre 21 miliardi di EUR rispetto al 2015 è risultato due volte superiore a quanto inizialmente previsto, a causa del maggior divario tra impegni e pagamenti eseguiti (a causa del bilancio rettificativo n. 4/2016 e della sottoesecuzione a fine esercizio). Nel 2017 è previsto un ulteriore aumento del RAL, vista la differenza tra gli stanziamenti di impegno e gli stanziamenti di pagamento iscritti in bilancio (rapporto dell’85%).

Gli impegni giuridici da liquidare dei precedenti periodi di programmazione, ossia anteriori al 2014, sono diminuiti nel 2016 da 75 miliardi di EUR a 40 miliardi di EUR (-47%). Di conseguenza, a partire dal 2017 sarà disponibile una quota maggiore di stanziamenti di pagamento per i programmi vigenti.

Un’analisi più dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A (che contiene il riepilogo del bilancio) e nella parte B (che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)) della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2016.

Avanzo di bilancio 

L’avanzo di bilancio ammonta a 6,4 miliardi di EUR e si manifesta soprattutto sul lato della spesa, principalmente a causa della sottoesecuzione degli stanziamenti della rubrica 1b (4,9 miliardi di EUR). L’avanzo sul lato delle entrate è dovuto principalmente alle notevoli entrate derivanti dalle ammende e a risorse proprie leggermente inferiori (+1,7 miliardi di EUR). Una perdita su cambi pari a 173 milioni di EUR riduce il risultato finale.

 

3.ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELLUE 

3.1.RIEPILOGO DELLESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELLUE 

in milioni di EUR

Denominazione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse in

Da liquidare

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportati

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

% del bilancio

1

Risorse proprie

142 269

133 677

132 164

28

132 192

132 163

3

132 166

99%

26

3

Avanzi, saldi e adeguamenti

1 349

1 358

1 358

1 358

1 358

101%

4

Entrate provenienti da persone che lavorano per le istituzioni e altri organismi dell’Unione

1 348

1 348

1 445

14

1 459

1 438

14

1 452

108%

7

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

55

55

584

17

600

568

11

579

1044%

21

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’Unione

60

60

5 929

274

6 204

5 804

125

5 928

9880%

275

7

Interessi di mora e ammende

123

123

2 946

6 793

9 739

1 045

2 131

3 175

2582%

6 564

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

5

5

40

6

46

36

6

41

792%

5

9

Entrate varie

25

25

17

10

27

16

2

17

69%

10

Totale

143 885

136 642

144 483

7 141

151 624

142 427

2 290

144 717

106%

6 907

4.ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELLUE 

4.1.QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Rubrica del QFP

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

1

2

3=1+2

4

5

6=3+4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+10+11

1

Crescita intelligente e inclusiva

69 841

69 841

153

3 045

73 039

66 263

(6 804)

59 459

117

4 042

63 618

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

19 010

(0)

19 010

0

2 558

21 569

17 418

(13)

17 406

103

3 467

20 976

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

50 831

50 831

153

487

51 471

48 844

(6 791)

42 053

15

575

42 642

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

62 484

(15)

62 470

410

4 072

66 952

55 121

93

55 214

430

3 821

59 464

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

42 220

(2)

42 218

410

3 424

46 051

42 212

(3)

42 210

424

3 424

46 057

3

Sicurezza e cittadinanza

4 052

240

4 292

131

4 423

3 022

46

3 069

9

117

3 195

4

Ruolo mondiale dell’Europa

9 167

210

9 377

237

2 626

12 240

10 156

(295)

9 860

33

1 270

11 163

5

Amministrazione

8 935

16

8 951

4

687

9 642

8 935

16

8 951

756

783

10 490

di cui: spese amministrative delle istituzioni

3 771

7

3 778

3

340

4 121

3 771

7

3 778

472

433

4 683

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

525

(179)

346

50

395

389

(299)

90

1

50

140

Totale

155 004

273

155 277

804

10 610

166 690

143 885

(7 243)

136 642

1 345

10 081

148 069

4.2.QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Rubrica del QFP

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

1

Crescita intelligente e inclusiva

73 039

69 808

145

1 778

71 731

98%

1 267

0

1 267

33

8

41

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

21 569

18 997

0

1 335

20 332

94%

1 224

0

1 224

13

13

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

51 471

50 811

145

443

51 400

100%

43

43

20

8

28

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

66 952

62 013

396

2 138

64 547

96%

1 934

433

2 368

23

14

38

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

46 051

41 770

395

2 120

44 285

96%

1 304

433

1 737

15

14

29

3

Sicurezza e cittadinanza

4 423

4 287

49

4 336

98%

82

82

5

5

4

Ruolo mondiale dell’Europa

12 240

9 364

237

1 677

11 278

92%

948

10

959

3

3

5

Amministrazione

9 642

8 887

4

467

9 358

97%

221

1

222

62

0

62

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 121

3 721

3

254

3 979

97%

86

86

57

0

0

57

6

Compensazioni

0%

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

0%

9

Strumenti speciali

395

61

61

15%

50

130

180

155

155

Totale

166 690

154 421

781

6 108

161 310

97%

4 502

575

5 077

281

22

303

4.3.QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Rubrica del QFP

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

riporti automatici

riporti su decisione

entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14=11+12+13

1

Crescita intelligente e inclusiva

63 618

55 005

102

1 158

56 265

88%

126

5

2 881

3 012

4 323

15

3

4 341

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

20 976

17 257

90

1 114

18 461

88%

113

5

2 350

2 468

31

12

3

46

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

42 642

37 748

12

44

37 804

89%

13

531

544

4 292

3

4 295

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

59 464

54 508

414

2 490

57 412

97%

202

433

1 330

1 965

71

16

87

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

46 057

41 558

408

2 118

44 084

96%

197

433

1 305

1 935

22

16

37

3

Sicurezza e cittadinanza

3 195

3 035

7

35

3 077

96%

11

82

93

23

2

25

4

Ruolo mondiale dell’Europa

11 163

9 421

28

828

10 277

92%

35

86

441

562

319

5

324

5

Amministrazione

10 490

8 163

684

477

9 324

89%

725

1

306

1 032

62

72

133

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 683

3 247

423

305

3 975

85%

474

128

602

57

49

106

6

Compensazioni

0%

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

0%

0

9

Strumenti speciali

140

33

0

28

61

44%

0

31

22

54

25

0

25

Totale

148 069

130 164

1 236

5 016

136 416

92%

1 099

557

5 062

6 717

4 823

109

3

4 936

4.4.QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

in milioni di EUR

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

Totale

Rubrica del QFP

Impegni riportati dall’esercizio precedente

Disimpegni/ rivalutazioni/ annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni da liquidare a fine dell’esercizio

1

Crescita intelligente e inclusiva

160 827

(1 353)

(48 608)

110 866

71 731

(7 657)

(2)

64 072

174 938

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

34 455

(701)

(11 730)

22 024

20 332

(6 731)

(2)

13 599

35 622

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

126 372

(652)

(36 877)

88 843

51 400

(927)

(0)

50 473

139 316

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

28 191

(1 378)

(12 605)

14 207

64 547

(44 806)

(0)

19 740

33 947

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

49

(3)

(24)

22

44 285

(44 060)

225

247

3

Sicurezza e cittadinanza

3 137

(228)

(1 396)

1 512

4 336

(1 681)

2 655

4 167

4

Ruolo mondiale dell’Europa

24 673

(699)

(7 182)

16 792

11 278

(3 095)

(1)

8 182

24 974

5

Amministrazione

865

(166)

(690)

8

9 358

(8 634)

(0)

724

732

di cui: spese amministrative delle istituzioni

570

(143)

(420)

7

3 979

(3 555)

0

424

431

6

Compensazioni

8

Riserva negativa e disavanzo riportati dall’esercizio precedente

9

Strumenti speciali

1

(0)

(0)

61

(61)

0

0

Totale

217 693

(3 825)

(70 482)

143 386

161 310

(65 935)

(3)

95 373

238 759

4.5.QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

< 2010

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

Totale

1

Crescita intelligente e inclusiva

1 741

738

1 120

3 461

23 109

16 371

64 326

64 072

174 938

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

563

733

856

2 223

4 481

5 972

7 194

13 599

35 622

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

1 178

5

264

1 237

18 627

10 399

57 132

50 473

139 316

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

200

58

81

128

1 234

1 220

11 285

19 740

33 947

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

0

2

19

225

247

3

Sicurezza e cittadinanza

45

40

67

149

287

154

772

2 655

4 167

4

Ruolo mondiale dell’Europa

899

539

843

1 750

3 291

3 784

5 686

8 182

24 974

5

Amministrazione

0

0

1

731

732

di cui: spese amministrative delle istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

431

431

9

Strumenti speciali

0

0

0

Totale

2 884

1 376

2 111

5 488

27 920

21 530

82 069

95 380

238 759

4.6.SETTORE: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti

Settore

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riportati

Entrate con destinazione specifica

disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riportati

Entrate con destinazione specifica

disponibili

1

2

3=1+2

4

5

6=3+4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+10+11

01

Affari economici e finanziari

2 533

(7)

2 525

122

2 648

1 097

432

1 529

6

125

1 660

02

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

2 286

3

2 289

229

2 518

1 894

(36)

1 859

13

372

2 243

03

Concorrenza

103

(1)

102

5

107

103

(1)

102

9

5

116

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

12 924

27

12 952

504

13 456

13 031

(1 818)

11 213

14

576

11 802

05

Agricoltura e sviluppo rurale

61 382

(4)

61 379

410

4 070

65 858

54 625

166

54 791

431

3 818

59 039

06

Mobilità e trasporti

4 219

2

4 221

125

4 346

2 296

(103)

2 193

5

123

2 321

07

Ambiente

448

0

448

18

467

397

(5)

392

4

16

412

08

Ricerca e innovazione

5 855

(7)

5 848

897

6 745

5 403

(10)

5 393

28

1 391

6 811

09

Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie

1 803

53

1 856

173

2 029

2 373

(32)

2 341

11

274

2 627

10

Ricerca diretta

397

397

538

935

403

(17)

385

40

479

905

11

Affari marittimi e pesca

1 083

(9)

1 074

0

6

1 081

758

(145)

613

3

6

622

12

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali

85

0

85

4

89

86

(3)

83

4

4

91

13

Politica regionale e urbana

35 989

40

36 029

146

60

36 235

36 386

(5 365)

31 021

11

76

31 108

14

Fiscalità e unione doganale

166

0

167

0

9

176

159

0

159

5

7

171

15

Istruzione e cultura

2 889

0

2 890

466

3 356

3 031

25

3 055

13

631

3 699

16

Comunicazione

204

0

204

12

216

197

(2)

195

12

12

219

17

Salute e sicurezza degli alimenti

571

(14)

557

42

598

571

(37)

535

9

42

586

18

Migrazione e affari interni

3 225

250

3 475

88

3 563

2 323

61

2 384

6

96

2 487

19

Strumenti di politica estera

783

(119)

663

17

53

733

677

(50)

628

3

52

683

20

Commercio

107

1

108

3

111

106

1

106

2

3

112

21

Cooperazione internazionale e sviluppo

3 162

1

3 163

220

3 383

3 346

21

3 367

18

203

3 587

22

Politica di vicinato e negoziati di allargamento

3 835

146

3 981

7

990

4 978

3 566

(264)

3 301

12

369

3 683

23

Aiuti umanitari e protezione civile

1 202

258

1 460

219

1 253

2 933

1 560

178

1 739

6

532

2 277

24

Lotta contro la frode

80

(1)

79

0

79

86

(1)

85

7

0

92

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

206

4

210

0

12

222

206

4

210

15

12

237

26

Amministrazione della Commissione

1 017

(21)

996

178

1 174

1 016

(15)

1 001

142

180

1 323

27

Bilancio

72

(13)

59

8

67

72

(13)

59

7

8

75

28

Audit

19

(0)

19

1

20

19

(0)

19

1

1

20

29

Statistiche

139

0

140

16

155

128

0

128

5

21

154

30

Pensioni e spese connesse

1 647

37

1 684

0

1 685

1 647

37

1 684

0

1 685

31

Servizi linguistici

399

(3)

396

62

458

399

(3)

396

17

62

475

32

Energia

1 532

(122)

1 410

96

1 506

1 524

46

1 570

5

141

1 716

33

Giustizia e consumatori

259

(0)

259

10

268

239

(8)

232

4

9

245

34

Azione per il clima

138

0

138

1

139

82

(5)

77

4

1

82

40

Riserve

475

(238)

236

236

309

(288)

21

21

90

Altre istituzioni

3 771

7

3 778

3

340

4 121

3 771

7

3 778

472

433

4 683

Totale

155 004

273

155 277

804

10 610

166 690

143 885

(7 243)

136 642

1 345

10 081

148 069

4.7.SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Settore

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

01

Affari economici e finanziari

2 648

2 525

9

2 534

96%

113

113

1

1

02

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

2 518

2 288

121

2 409

96%

109

0

109

0

0

03

Concorrenza

107

102

3

105

98%

2

2

0

0

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

13 456

12 938

428

13 367

99%

76

0

76

13

13

05

Agricoltura e sviluppo rurale

65 858

60 927

395

2 143

63 466

96%

1 927

433

2 360

18

14

32

06

Mobilità e trasporti

4 346

4 218

62

4 281

99%

63

0

63

2

2

07

Ambiente

467

448

10

458

98%

8

0

8

0

0

08

Ricerca e innovazione

6 745

5 848

538

6 386

95%

359

359

0

0

09

Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie

2 029

1 856

81

1 936

95%

92

0

92

0

0

10

Ricerca diretta

935

397

114

510

55%

424

424

0

0

11

Affari marittimi e pesca

1 081

1 069

0

2

1 071

99%

5

0

5

5

5

12

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali

89

85

2

87

97%

2

0

2

0

0

13

Politica regionale e urbana

36 235

35 968

145

26

36 139

100%

34

31

65

29

1

30

14

Fiscalità e unione doganale

176

166

0

4

171

97%

4

4

0

0

15

Istruzione e cultura

3 356

2 890

359

3 249

97%

107

0

107

0

0

16

Comunicazione

216

204

7

211

97%

5

5

0

0

17

Salute e sicurezza degli alimenti

598

557

17

573

96%

25

25

0

0

18

Migrazione e affari interni

3 563

3 473

32

3 505

98%

56

0

57

1

1

19

Strumenti di politica estera

733

654

17

18

689

94%

35

9

44

0

0

20

Commercio

111

108

2

109

99%

1

0

1

0

0

21

Cooperazione internazionale e sviluppo

3 383

3 161

187

3 349

99%

32

1

33

1

1

22

Politica di vicinato e negoziati di allargamento

4 978

3 979

925

4 904

99%

65

65

2

7

9

23

Aiuti umanitari e protezione civile

2 933

1 459

219

552

2 231

76%

701

701

1

1

24

Lotta contro la frode

79

79

79

100%

0

0

0

0

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

222

209

0

7

216

97%

5

0

5

1

1

26

Amministrazione della Commissione

1 174

995

108

1 104

94%

69

69

0

0

27

Bilancio

67

59

5

64

95%

3

3

0

0

28

Audit

20

18

1

19

97%

1

1

0

0

29

Statistiche

155

139

6

145

94%

10

10

0

0

30

Pensioni e spese connesse

1 685

1 684

0

1 684

100%

0

0

0

0

31

Servizi linguistici

458

396

42

437

95%

20

20

0

0

32

Energia

1 506

1 405

41

1 446

96%

55

0

55

5

5

33

Giustizia e consumatori

268

256

3

259

97%

7

7

2

2

34

Azione per il clima

139

137

1

138

100%

0

0

0

0

0

40

Riserve

236

0%

99

99

138

138

90

Altre istituzioni

4 121

3 721

3

254

3 979

97%

86

86

57

0

0

57

Totale

166 690

154 421

781

6 108

161 310

97%

4 502

575

5 077

281

22

303

4.8.SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Settore

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

riporti automatici

riporti su decisione

entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14=11+12+13

01

Affari economici e finanziari

1 660

1 512

5

11

1 529

92%

5

114

119

12

1

13

02

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

2 243

1 843

11

59

1 913

85%

15

0

313

328

1

1

2

03

Concorrenza

116

94

8

3

105

90%

8

3

10

0

1

1

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

11 802

8 819

10

44

8 873

75%

12

532

544

2 381

4

0

2 385

05

Agricoltura e sviluppo rurale

59 039

54 127

414

2 488

57 029

97%

203

433

1 330

1 965

28

16

44

06

Mobilità e trasporti

2 321

2 183

4

64

2 251

97%

4

0

59

63

6

0

1

7

07

Ambiente

412

379

3

9

392

95%

3

0

7

11

9

0

9

08

Ricerca e innovazione

6 811

5 359

25

396

5 780

85%

29

994

1 023

6

2

8

09

Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie

2 627

2 326

10

113

2 449

93%

15

0

162

177

1

1

0

2

10

Ricerca diretta

905

339

36

95

469

52%

46

385

431

0

5

5

11

Affari marittimi e pesca

622

585

2

2

589

95%

2

0

5

6

26

0

27

12

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali

91

80

3

2

85

93%

3

0

2

5

0

0

1

13

Politica regionale e urbana

31 108

29 072

10

40

29 123

94%

10

31

36

78

1 906

1

1 908

14

Fiscalità e unione doganale

171

155

5

2

161

94%

5

5

9

0

0

0

15

Istruzione e cultura

3 699

3 043

12

299

3 354

91%

12

0

332

344

0

1

1

16

Comunicazione

219

185

11

6

202

92%

10

6

16

0

1

1

17

Salute e sicurezza degli alimenti

586

526

8

16

550

94%

8

25

34

0

1

2

18

Migrazione e affari interni

2 487

2 364

5

24

2 393

96%

7

0

73

80

12

1

13

19

Strumenti di politica estera

683

595

3

19

617

90%

3

33

36

29

1

29

20

Commercio

112

103

2

2

107

96%

3

0

2

5

0

0

0

21

Cooperazione internazionale e sviluppo

3 587

3 344

16

133

3 493

97%

21

0

70

91

1

2

3

22

Politica di vicinato e negoziati di allargamento

3 683

3 007

10

317

3 334

91%

11

52

62

284

2

286

23

Aiuti umanitari e protezione civile

2 277

1 637

6

360

2 002

88%

7

86

173

265

9

1

10

24

Lotta contro la frode

92

72

6

78

84%

7

5

0

12

1

2

2

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

237

194

13

6

213

90%

15

0

6

21

0

2

3

26

Amministrazione della Commissione

1 323

879

135

83

1 097

83%

121

97

218

1

8

8

27

Bilancio

75

53

7

4

63

85%

6

5

11

0

0

0

28

Audit

20

18

1

1

19

94%

1

1

1

0

0

0

29

Statistiche

154

123

4

6

134

87%

5

15

20

0

1

1

30

Pensioni e spese connesse

1 685

1 684

0

1 684

100%

0

0

0

0

31

Servizi linguistici

475

381

16

37

435

92%

15

25

39

0

1

1

32

Energia

1 716

1 549

5

67

1 621

94%

5

0

71

76

15

1

3

19

33

Giustizia e consumatori

245

222

3

4

229

94%

4

5

9

6

1

7

34

Azione per il clima

82

64

3

1

68

83%

4

0

1

4

9

1

9

40

Riserve

21

0%

21

21

90

Altre istituzioni

4 683

3 247

423

305

3 975

85%

474

128

602

57

49

106

Totale

148 069

130 164

1 236

5 016

136 416

92%

1 098

557

5 062

6 717

4 823

109

3

4 936



4.9.SETTORE: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

in milioni di EUR

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

Totale impegni

Settore

Impegni riportati dall’esercizio precedente

Disimpegni/ rivalutazioni/ annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

da liquidare alla fine dell’esercizio

01

Affari economici e finanziari

1 884

(28)

(1 127)

728

2 534

(401)

2 133

2 861

02

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

2 179

(26)

(1 145)

1 008

2 409

(768)

(1)

1 640

2 648

03

Concorrenza

9

(1)

(8)

105

(97)

8

8

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

33 275

(438)

(8 516)

24 321

13 367

(357)

(0)

13 010

37 331

05

Agricoltura e sviluppo rurale

25 424

(1 340)

(12 274)

11 810

63 466

(44 756)

(0)

18 710

30 520

06

Mobilità e trasporti

5 883

(114)

(1 528)

4 241

4 281

(723)

3 558

7 799

07

Ambiente

1 118

(2)

(275)

841

458

(117)

341

1 182

08

Ricerca e innovazione

12 813

(107)

(3 844)

8 863

6 386

(1 937)

(0)

4 449

13 312

09

Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie

3 365

(20)

(1 488)

1 856

1 936

(961)

(0)

975

2 832

10

Ricerca diretta

174

(19)

(100)

55

510

(369)

(0)

141

196

11

Affari marittimi e pesca

2 201

(53)

(409)

1 740

1 071

(180)

(0)

891

2 630

12

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali

12

(2)

(7)

3

87

(78)

(0)

9

13

13

Politica regionale e urbana

92 788

(286)

(28 491)

64 010

36 139

(631)

(0)

35 508

99 518

14

Fiscalità e unione doganale

125

(6)

(73)

45

171

(88)

83

128

15

Istruzione e cultura

2 801

(52)

(1 256)

1 494

3 249

(2 099)

(0)

1 150

2 644

16

Comunicazione

56

(3)

(49)

4

211

(153)

(0)

58

62

17

Salute e sicurezza degli alimenti

503

(46)

(264)

193

573

(286)

287

480

18

Migrazione e affari interni

2 596

(168)

(1 096)

1 332

3 505

(1 297)

2 207

3 539

19

Strumenti di politica estera

905

(46)

(339)

520

689

(278)

(0)

410

930

20

Commercio

20

(1)

(13)

6

109

(94)

16

22

21

Cooperazione internazionale e sviluppo

9 572

(278)

(2 937)

6 358

3 349

(557)

(0)

2 792

9 150

22

Politica di vicinato e negoziati di allargamento

11 606

(306)

(2 547)

8 753

4 904

(787)

(0)

4 117

12 870

23

Aiuti umanitari e protezione civile

827

(5)

(542)

279

2 231

(1 460)

770

1 050

24

Lotta contro la frode

30

(2)

(19)

9

79

(59)

20

29

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

15

(2)

(13)

216

(200)

16

16

26

Amministrazione della Commissione

185

(9)

(169)

8

1 104

(928)

176

184

27

Bilancio

7

(0)

(7)

64

(56)

8

8

28

Audit

1

(0)

(1)

19

(18)

1

1

29

Statistiche

115

(7)

(50)

57

145

(83)

(0)

62

119

30

Pensioni e spese connesse

1 684

(1 684)

31

Servizi linguistici

17

(1)

(16)

437

(418)

19

19

32

Energia

6 225

(309)

(1 325)

4 590

1 446

(296)

1 150

5 740

33

Giustizia e consumatori

224

(4)

(91)

129

259

(138)

121

250

34

Azione per il clima

168

(1)

(43)

124

138

(25)

113

237

90

Altre istituzioni

570

(143)

(420)

7

3 979

(3 555)

0

424

431

Totale

217 693

(3 825)

(70 482)

143 386

161 310

(65 935)

(3)

95 373

238 759

4.10.SETTORE: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

in milioni di EUR

Settore

< 2010

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

Totale

01

Affari economici e finanziari

11

0

117

244

10

346

2 133

2 861

02

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

13

11

29

93

86

144

633

1 640

2 648

03

Concorrenza

0

8

8

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

382

6

265

420

4 112

4 118

15 018

13 010

37 331

05

Agricoltura e sviluppo rurale

34

2

868

985

9 921

18 710

30 520

06

Mobilità e trasporti

100

64

249

508

571

1 321

1 430

3 558

7 799

07

Ambiente

80

58

68

98

137

181

217

341

1 182

08

Ricerca e innovazione

77

112

318

705

1 686

2 835

3 129

4 449

13 312

09

Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie

29

16

37

141

298

615

721

975

2 832

10

Ricerca diretta

9

2

1

1

11

11

19

141

196

11

Affari marittimi e pesca

85

0

13

27

286

26

1 302

891

2 630

12

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali

0

1

3

9

13

13

Politica regionale e urbana

1 022

1

8

825

14 947

5 750

41 459

35 508

99 518

14

Fiscalità e unione doganale

0

0

1

11

32

83

128

15

Istruzione e cultura

83

26

66

128

220

436

535

1 150

2 644

16

Comunicazione

0

0

0

0

4

58

62

17

Salute e sicurezza degli alimenti

14

3

5

10

15

52

93

287

480

18

Migrazione e affari interni

45

46

67

158

322

111

583

2 207

3 539

19

Strumenti di politica estera

12

5

11

38

55

168

231

410

930

20

Commercio

0

0

1

1

4

16

22

21

Cooperazione internazionale e sviluppo

227

219

331

699

1 237

1 525

2 120

2 792

9 150

22

Politica di vicinato e negoziati di allargamento

414

290

473

993

1 507

2 037

3 039

4 117

12 870

23

Aiuti umanitari e protezione civile

22

25

24

23

22

28

135

770

1 050

24

Lotta contro la frode

0

1

3

6

20

29

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

0

16

16

26

Amministrazione della Commissione

2

1

4

176

184

27

Bilancio

(0)

8

8

28

Audit

1

1

29

Statistiche

0

0

3

17

37

62

119

30

Pensioni e spese connesse

31

Servizi linguistici

(0)

19

19

32

Energia

225

491

142

496

1 273

1 053

910

1 150

5 740

33

Giustizia e consumatori

0

0

4

6

13

36

70

121

250

34

Azione per il clima

1

54

69

113

237

90

Altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

431

431

2 884

1 376

2 111

5 488

27 920

21 530

82 069

95 380

238 759

5.ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE

5.1.ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse in

% del bilancio

Da liquidare

Istituzione

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportate

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

Commissione

143 548

136 305

143 854

7 119

150 972

141 804

2 285

144 089

106%

6 883

Comitato delle regioni

8

8

11

11

11

11

133%

0

Corte dei conti

20

20

20

0

20

20

0

20

99%

0

Corte di giustizia

52

52

50

0

50

50

0

50

97%

0

Comitato economico e sociale europeo

11

11

15

15

15

15

142%

Consiglio europeo e Consiglio

50

50

76

3

79

75

2

78

154%

2

Garante europeo della protezione dei dati

1

1

1

1

1

1

95%

Servizio europeo per l’azione esterna

41

41

269

1

269

268

1

268

659%

1

Parlamento europeo

153

153

186

19

205

181

2

183

119%

22

Mediatore europeo

1

1

1

1

1

1

91%

Totale

143 885

136 642

144 483

7 141

151 624

142 427

2 290

144 717

106%

6 907

Le relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio generale dell’UE comprendono, come per gli esercizi precedenti, l’esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, dato che il bilancio dell’UE include un bilancio separato per ciascuna istituzione. Il bilancio dell’UE non include un bilancio separato per le agenzie, in quanto esse sono parzialmente sovvenzionate da finanziamenti del bilancio dell’UE.

Per quanto riguarda il SEAE, occorre sottolineare che, oltre al proprio bilancio, esso riceve contributi anche dalla Commissione per 140 milioni di EUR (2015: 138 milioni di EUR) e dal FES per 44 milioni di EUR (2015: 61 milioni di EUR). Questi crediti di bilancio sono messi a disposizione del SEAE (come entrate con destinazione specifica) in modo da coprire principalmente i costi del personale della Commissione che lavora nelle delegazioni dell’UE, gestite a livello amministrativo dal SEAE.

5.2.ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Istituzione

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

da entrate con destinazione specifica

riporti su decisione

Totale

dal bilancio definitivo adottato

da riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

Commissione

162 569

150 699

778

5 854

157 332

97%

4 416

575

4 991

224

22

246

Comitato delle regioni

93

89

2

91

98%

0

0

1

0

1

Corte dei conti

138

136

0

136

99%

0

0

1

0

1

Corte di giustizia

382

373

1

374

98%

1

1

7

0

7

Comitato economico e sociale europeo

135

127

4

131

97%

0

0

4

0

4

Consiglio europeo e Consiglio

591

519

2

21

541

92%

23

23

26

0

0

26

Garante europeo della protezione dei dati

9

9

9

95%

1

0

1

Servizio europeo per l’azione esterna

877

634

1

200

835

95%

40

40

2

0

0

2

Parlamento europeo

1 886

1 824

26

1 850

98%

21

21

15

0

15

Mediatore europeo

11

10

10

95%

0

0

0

Totale

166 690

154 421

781

6 108

161 310

97%

4 502

575

5 077

281

22

303

5.3.ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2017

Stanziamenti da annullare

Istituzione

Totale stanziamenti disponibili

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

riporti automatici

riporti su decisione

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11

12

13

14=11+12+13

Commissione

143 386

126 917

813

4 711

132 442

92%

624

557

4 934

6 115

4 766

60

3

4 830

Comitato delle regioni

102

81

7

2

90

89%

8

0

9

1

1

0

3

Corte dei conti

147

127

9

0

136

92%

9

0

9

1

1

0

2

Corte di giustizia

401

351

18

1

370

92%

22

1

23

7

2

0

9

Comitato economico e sociale europeo

145

119

7

3

129

89%

8

1

9

4

4

0

7

Consiglio europeo e Consiglio

636

457

38

20

515

81%

62

23

86

26

9

0

35

Garante europeo della protezione dei dati

10

8

1

9

84%

1

1

1

0

0

1

Servizio europeo per l’azione esterna

968

557

75

185

816

84%

77

62

139

2

11

13

Parlamento europeo

2 262

1 539

268

94

1 900

84%

285

40

325

15

21

0

36

Mediatore europeo

11

9

1

10

86%

1

1

0

0

0

1

Totale

148 069

130 164

1 236

5 016

136 416

92%

1 098

557

5 062

6 717

4 823

109

3

4 936

6.ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE AGENZIE

6.1.ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Agenzia

Settore di finanziamento della Commissione

Bilancio definitivo adottato

Importi percepiti

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER)

6

16

16

Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

9

4

4

Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

17

16

13

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA)

17

9

9

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA)

15

49

49

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

4

15

15

Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia - eu-LISA

18

80

97

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA)

18

53

53

Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA)

6

193

140

Autorità bancaria europea (ABE)

12

36

37

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

18

233

252

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM)

17

58

58

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP)

15

18

18

Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA)

2

103

105

Agenzia europea dell’ambiente (AEE)

7

42

57

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

11

10

10

Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

17

79

79

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)

4

21

21

Agenzia europea per i sistemi globali di navigazione satellitare (GNSS)

6

29

223

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)

4

8

8

Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET)

15

264

264

Autorità europea per le assicurazioni e pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

12

22

22

Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

6

71

71

Agenzia europea per i medicinali (EMA)

2

308

305

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

18

15

15

Ufficio europeo di polizia

18

104

117

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA)

8

43

43

Autorità europea per gli strumenti finanziari e i mercati (ESMA)

12

39

39

Fondazione europea per la formazione professionale (ETF)

15

20

20

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA)

18

22

22

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)

18

9

10

Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA)

9

11

11

Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie

6

28

28

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)

12

418

231

Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea (EUROJUST)

33

44

44

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME)

6

36

36

Fusion for Energy - F4E

8

720

724

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA)

6

22

22

Agenzia esecutiva per la ricerca (AER)

8

60

60

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

15

51

42

Totale

3 377

3 389

in milioni di EUR

Tipo di entrate

Bilancio definitivo adottato

Importi percepiti

Sovvenzioni della Commissione

1 524

1 540

Commissioni percepite

642

638

Altre entrate

1 211

1 211

Totale

3 377

3 389



6.2.STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

in milioni di EUR

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Agenzia

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER)

16

16

18

12

Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

4

4

5

4

Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

18

17

17

15

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA)

9

9

10

8

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA)

49

48

54

47

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

17

16

21

15

Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia - eu-LISA

85

80

104

94

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA)

66

53

55

35

Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA)

220

160

226

144

Autorità bancaria europea (ABE)

36

35

40

35

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

256

244

300

199

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM)

59

58

69

56

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP)

19

19

20

18

Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA)

113

110

124

106

Agenzia europea dell’ambiente (AEE)

69

64

74

50

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

10

10

11

9

Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

80

80

88

79

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)

21

21

24

20

Agenzia europea per i sistemi globali di navigazione satellitare (GNSS)

3 331

1 104

626

139

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)

8

8

10

8

Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET)

285

271

267

265

Autorità europea per le assicurazioni e pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

22

22

25

22

Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

80

72

82

66

Agenzia europea per i medicinali (EMA)

314

301

347

294

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

16

16

17

16

Ufficio europeo di polizia

122

115

133

112

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA)

43

43

45

43

Autorità europea per gli strumenti finanziari e i mercati (ESMA)

42

40

47

38

Fondazione europea per la formazione professionale (ETF)

21

21

21

21

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA)

22

22

28

22

Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)

10

9

11

9

Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA)

11

11

12

10

Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie

28

28

30

28

Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)

450

238

453

214

Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea (EUROJUST)

44

44

47

39

Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME)

36

36

41

36

Fusion for Energy - F4E

764

763

730

716

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA)

22

22

23

22

Agenzia esecutiva per la ricerca (AER)

60

60

63

59

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

51

45

55

46

Totale

6 926

4 330

4 376

3 169

in milioni di EUR

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Tipi di spese

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Personale

1,054

1,033

1,069

1,029

Spese amministrative

367

341

431

330

Spese operative

5,505

2,956

2,875

1,811

Totale

6 926

4 330

4 376

3 169

GLOSSARIO

Annullamento di stanziamenti

Stanziamenti non utilizzati che non possono più essere utilizzati.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Si tratta di tutte le attività finanziarie (esclusi i derivati) che, conformemente ai Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards - IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate in una riserva nell’attivo netto fino all’eliminazione contabile (o alla riduzione di valore).

Attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Si tratta di tutte le attività o passività finanziarie che, conformemente ai Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards - IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate nell’avanzo o disavanzo dell’esercizio (ossia i derivati).

Bilancio adottato

Il progetto di bilancio diventa il bilancio adottato non appena è approvato dall’autorità di bilancio.

Bilancio rettificativo

Decisione adottata nel corso dell’esercizio per modificare (in aumento o in diminuzione) alcuni elementi del bilancio dell’esercizio in corso adottato.

Costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti

Incremento delle passività di uno schema risultante dalle prestazioni di lavoro nell’esercizio corrente.

Derivati

Strumenti finanziari il cui valore è legato all’evoluzione del valore di un altro strumento finanziario, di un indicatore o di una materia prima. Diversamente dal titolare di uno strumento finanziario primario (ad esempio un titolo di Stato), che ha il diritto incondizionato a ricevere in futuro denaro (o altri benefici economici), per il titolare di un derivato il diritto è condizionato. Un esempio di derivato è il contratto forward su valuta.

Disimpegno

Atto con cui è annullato un impegno precedente (o parte di esso).

Entrate con destinazione specifica

Entrate dedicate destinate a finanziare specifiche spese. La principale fonte di entrate con destinazione specifica esterne è rappresentata dai contributi dei paesi terzi ai programmi finanziati dall’Unione. La principale fonte di entrate con destinazione specifica interne è costituita dalle entrate provenienti da terze parti per forniture, servizi prestati o lavori effettuati su loro richiesta, dalle entrate provenienti dalla restituzione di somme indebitamente pagate e dalle entrate provenienti dalla vendita di pubblicazioni e film, anche su supporto elettronico.

Gestione concorrente

Modalità di esecuzione del bilancio. Nella gestione concorrente alcuni compiti di esecuzione del bilancio sono delegati agli Stati membri. Circa l’80% della spesa dell’UE rientra nell’ambito di questa modalità di esecuzione.

Gestione diretta

Modalità di esecuzione del bilancio. Nella gestione diretta l’esecuzione del bilancio è affidata direttamente ai servizi della Commissione, alle agenzie esecutive o ai fondi fiduciari.

Gestione indiretta

Modalità di esecuzione del bilancio. Nella gestione indiretta la Commissione affida i compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’UE o nazionale.

Impegno

Assunzione dell’obbligo giuridico di fornire finanziamenti, purché siano soddisfatte talune condizioni. L’UE si impegna a rimborsare la propria quota dei costi di un progetto che essa finanzia. Gli impegni di oggi sono i pagamenti di domani, mentre i pagamenti di oggi corrispondono agli impegni di ieri.

Importi da richiedere agli Stati membri

Rappresentano spese sostenute nel periodo di riferimento che dovranno essere finanziate dai bilanci futuri, ossia dagli Stati membri dell’UE. Sono una conseguenza della coesistenza di un bilancio di esercizio per competenza economico-patrimoniale e di un bilancio di previsione per competenza finanziaria.

Interruzioni e sospensioni

La Commissione può interrompere o sospendere i pagamenti, se, nell’esercizio della sua attività o sulla base di informazioni comunicate dalle autorità di audit, constata che uno Stato membro non ha provveduto a colmare gravi lacune nei sistemi di gestione e di controllo e/o a rettificare spese irregolari dichiarate e certificate.

Ipotesi attuariali

Ipotesi utilizzate per il calcolo dei costi di eventi futuri che incidono sulle passività pensionistiche.

Irregolarità

Atto non conforme alle norme dell’UE, avente ripercussioni potenzialmente negative sugli interessi finanziari dell’UE. Può essere il risultato di errori commessi in buona fede sia dai beneficiari dei fondi che dalle autorità responsabili del pagamento. L’irregolarità commessa intenzionalmente costituisce una frode.

Linea di bilancio

Per quanto riguarda la struttura del bilancio, le entrate e le spese sono iscritte in bilancio secondo una nomenclatura vincolante, che riflette una classificazione imposta dall’autorità di bilancio secondo la natura e la finalità di ogni singola voce. Le singole rubriche (titolo, capitolo, articolo o linea) forniscono la descrizione formale della nomenclatura.

Misura preventiva

Misure preventive che la Commissione può adottare per tutelare il bilancio dell’UE, quando viene a conoscenza di potenziali carenze. Vi rientrano la sospensione e l’interruzione dei pagamenti dal bilancio dell’UE a favore del programma operativo.

Prefinanziamenti

Pagamenti destinati a fornire al beneficiario un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti conformemente alle disposizioni del contratto, della decisione, della convenzione o dell’atto di base sottostanti. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è corrisposto nel periodo fissato nell’accordo oppure è restituito.

Profitti e perdite attuariali

Per gli schemi a benefici definiti, le variazioni dell’avanzo o del disavanzo attuariale. Derivano dalle differenze tra le ipotesi attuariali e quanto si è effettivamente verificato e degli effetti delle modifiche delle ipotesi attuariali.

Relazione annuale di attività (RAA)

Le relazioni annuali di attività indicano i risultati delle operazioni, con riferimento, tra l’altro, agli obiettivi prefissati, ai rischi associati e alla forma del controllo interno. Dall’esercizio di bilancio 2001 per la Commissione e dall’esercizio 2003 per tutte le istituzioni dell’Unione europea (UE), l’“ordinatore delegato” è tenuto a presentare alla propria istituzione la relazione annuale di attività sull’esercizio delle sue funzioni, insieme a informazioni finanziarie e di gestione.

Reste à Liquider (RAL)

Rappresenta l’importo dell’impegno di bilancio assunto, ma il cui pagamento non è stato ancora eseguito. Costituisce un’obbligazione di pagamento a carico dell’UE per gli esercizi futuri ed è una diretta conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali e della dissociazione tra stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento.

Rettifica finanziaria

Scopo delle rettifiche finanziarie è proteggere il bilancio dell’UE dall’onere derivante da spese errate o irregolari. Per le spese nell’ambito della gestione concorrente, il recupero degli importi indebitamente pagati è di competenza dello Stato membro.

La rettifica finanziaria è “confermata” quando è stata accettata dallo Stato membro interessato. La rettifica finanziaria è “decisa” quando è stata adottata con decisione della Commissione che impone allo Stato membro di rimborsare i fondi irregolari al bilancio dell’UE con riduzione definitiva della dotazione finanziaria che gli è stata assegnata. Essa è sempre al netto. Nella presente pubblicazione le rettifiche finanziare confermate e le rettifiche finanziarie decise sono indicate in un’unica categoria.

La rettifica finanziaria è “eseguita” quando ha consentito di correggere l’irregolarità constatata.

Riporto degli stanziamenti

Eccezione al principio dell’annualità del bilancio, nella misura in cui gli stanziamenti che non hanno potuto essere utilizzati nel corso di un dato esercizio possono, nel rispetto di rigorose condizioni, essere eccezionalmente riportati all’esercizio successivo.

Risorse proprie

Rappresentano la principale fonte di finanziamento delle istituzioni e degli organismi dell’UE. Sono definite nel regolamento 609/2014 sulle risorse proprie. Le risorse proprie comprendono le risorse basate sull’IVA, le risorse basate sull’RNL e le risorse proprie tradizionali.

Risorse proprie tradizionali

Rappresentano entrate per l’UE e fanno parte delle “risorse proprie” che finanziano le attività dell’UE. Le risorse proprie tradizionali, che sono definite nel regolamento 609/2014 sulle risorse proprie, comprendono i dazi doganali e i contributi nel settore dello zucchero.

Schema a benefici definiti

Schema pensionistico o altro schema per benefici pensionistici nei quali i benefici sono definiti dalle regole dello schema e sono indipendenti dai contributi versati e non sono direttamente legati agli investimenti dello schema. Lo schema può essere con o senza patrimonio di previdenza.

Stanziamenti amministrativi

Gli stanziamenti amministrativi coprono i costi di esercizio delle istituzioni e degli organismi (personale, immobili, apparecchiature di ufficio).

Stanziamenti da annullare

Stanziamenti non utilizzati da annullare a fine esercizio. Comportano l’annullamento totale o parziale dell’autorizzazione, rappresentata dallo stanziamento, a effettuare la spesa e/o ad assumere passività.

Stanziamenti di pagamento

Gli stanziamenti di pagamento coprono le spese previste per l’esercizio in corso derivanti dagli impegni giuridici assunti nell’esercizio corrente e/o negli esercizi precedenti.

Stanziamenti

Il finanziamento del bilancio. Il bilancio prevede sia gli impegni che i pagamenti (trasferimenti in contanti o bancari ai beneficiari). Spesso gli stanziamenti differiscono per gli impegni e per i pagamenti (stanziamenti dissociati), perché di norma, per i programmi e i progetti pluriennali, gli impegni sono pienamente assunti nell’anno in cui sono decisi mentre i relativi versamenti sono effettuati nel corso degli anni, con l’avanzamento dell’attuazione del programma o del progetto. Gli stanziamenti non dissociati riguardano le spese amministrative, il sostegno ai mercati agricoli e i pagamenti diretti, e in questo caso gli stanziamenti di impegno sono equivalenti agli stanziamenti di pagamento.

Stanziamento di impegno

Gli stanziamenti di impegno coprono i costi totali delle obbligazioni giuridiche (contratti, convenzioni o decisioni di sovvenzione) che potrebbero essere state sottoscritte nel corso dell’esercizio corrente.

Storni (tra linee di bilancio)

Gli storni tra linee di bilancio comportano la riassegnazione degli stanziamenti da una linea di bilancio ad un’altra nel corso dell’esercizio finanziario; costituiscono pertanto un’eccezione al principio della specializzazione del bilancio. Sono, tuttavia, espressamente autorizzati dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea alle condizioni stabilite nel regolamento finanziario. Il regolamento finanziario individua vari tipi di storni, a seconda se attuati tra o all’interno di linee, capitoli, articoli o rubriche di bilancio e impone diversi livelli di autorizzazione.

Tasso di attualizzazione

Tasso utilizzato per l’adeguamento al valore temporale del denaro. L’attualizzazione è una tecnica usata per confrontare costi e benefici che si realizzano in momenti diversi.

Tasso di interesse effettivo

Tasso che consente di attualizzare gli incassi o pagamenti futuri stimati lungo la vita attesa dell’attività o della passività finanziaria al valore contabile netto.

(1)

     Il 29 marzo 2017 il governo del Regno Unito (UK) ha notificato formalmente la sua intenzione di lasciare l’UE, dando così avvio al processo di recesso a norma dell’articolo 50 del trattato sull’Unione europea.

(2)

     In virtù del principio di sussidiarietà, l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell’azione, essere realizzati meglio a livello dell’Unione. In virtù del principio di proporzionalità il contenuto e la forma dell’azione dell’Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati. Cfr. l’articolo 5 del TFUE.

(3)

     Comunicazione della Commissione “Europa 2020 — Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, COM(2010)2020, del 3 marzo 2010.

(4)

     Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (2013/C 373/01).

(5)

   Ad esempio, le norme di controllo interno si basano su principi di controllo interno COSO 2013.

(6) Di conseguenza, il termine “Commissione europea” è usato per indicare entrambe le istituzioni: il collegio, formato dai membri della Commissione, e la sua amministrazione, gestita dai direttori generali a capo delle direzioni generali (e dai capi di altre strutture amministrative, quali servizi, uffici e agenzie esecutive).
(7)

     Per ulteriori informazioni, cfr.: Commissione europea “Previsioni economiche per l’Europa, inverno 2017”.

(8)

     Decisione C(2016) 60/03 della Commissione, del 10.2.2016, relativa allo strumento per i rifugiati in Turchia che modifica la decisione C(2015) 9500 della Commissione del 24 novembre 2015.

(9)

     Cfr. la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio “Prima relazione annuale sullo strumento per i rifugiati in Turchia” COM(2017) 130 final del 2.3.2017.