Bruxelles, 27.4.2017

COM(2017) 193 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Valutazione ex post delle Capitali europee della cultura 2015 (Mons e Pilsen)

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Valutazione ex post delle Capitali europee della cultura 2015 (Mons e Pilsen)

1.Introduzione

La presente relazione è trasmessa a norma dell'articolo 12 della decisione n. 1622/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, che istituisce un'azione comunitaria a favore della manifestazione "Capitale europea della cultura" per gli anni dal 2007 al 2019 1 . A norma di tale articolo la Commissione è tenuta a effettuare ogni anno la valutazione esterna e indipendente dei risultati della manifestazione "Capitale europea della cultura" dell'anno precedente e a presentare una relazione su tale valutazione alle altre istituzioni dell'UE.

La presente relazione ha lo scopo di comunicare i risultati della valutazione esterna delle Capitali europee della cultura 2015 e le azioni che la Commissione intende proporre in seguito a tali risultati. La metodologia e i risultati della valutazione sono presentati nel documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla valutazione delle Capitali europee della cultura 2015, che si basa sulla relazione del valutatore esterno 2 .

2.Contesto dell'azione

2.1.Azione dell'UE a favore della manifestazione "La capitale europea della cultura"

L'iniziativa denominata "Città europea della cultura" è stata avviata inizialmente a livello intergovernativo nel 1985 3 . La decisione 1419/1999/CE 4 ha istituito un'azione comunitaria a favore della manifestazione "La capitale europea della cultura" per gli anni dal 2005 al 2019, fissando un ordine cronologico secondo il quale gli Stati membri si alternano ogni anno nell'ospitare la manifestazione. La decisione 1419/1999/CE è stata sostituita dalla decisione n. 1622/2006/CE che ha mantenuto il principio dell'ordine cronologico degli Stati membri, precisando tuttavia ulteriormente gli obiettivi dell'azione, e ha introdotto nuove disposizioni in materia di selezione e monitoraggio.

A norma della decisione n. 1622/2006/CE, gli obiettivi generali dell'azione "Capitale europea della cultura" consistono nel valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee, contribuendo così a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini europei, e nel promuovere il contributo della cultura allo sviluppo a lungo termine delle città. La manifestazione mira a promuovere la cooperazione tra operatori culturali, artisti e città dell'Europa nonché la partecipazione degli abitanti delle città e dei circondari, suscitando nel contempo l'interesse dei cittadini stranieri, così come a essere sostenibile e costituire parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine delle città 5 .

La decisione n. 1622/2006/CE, abrogata dalla decisione n. 445/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che istituisce un'azione dell'Unione "Capitali europee della cultura" per gli anni dal 2020 al 2033, continua ad applicarsi nel caso delle città che sono già state o sono in procinto di essere nominate Capitali europee della cultura per gli anni dal 2013 al 2019 6 .

2.2.Selezione e monitoraggio delle Capitali europee della cultura 2015

A norma della decisione n. 1622/2006/CE, nel 2015 spettava al Belgio e alla Repubblica ceca ospitare la manifestazione.

Le autorità competenti dei due Stati membri hanno gestito concorsi paralleli. La selezione comprendeva due fasi: una fase di preselezione (compilazione di un elenco ristretto di città candidate) seguita da una fase di selezione (dall'elenco ristretto si passa a un solo candidato). Una giuria di tredici membri, sei dei quali sono nominati dallo Stato membro interessato e sette dalle istituzioni europee, ha valutato le candidature delle città interessate sulla base degli obiettivi e dei criteri stabiliti nella decisione.

In Belgio era candidata una sola città; nella Repubblica ceca tre, due delle quali sono state inserite nell'elenco ristretto 7 . Nel 2010 la giuria ha raccomandato Mons in Belgio e Pilsen nella Repubblica ceca per il titolo di Capitale europea della cultura.

Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha formalmente nominato Mons e Pilsen Capitali europee della cultura 2015, rispettivamente nel novembre 2010 e nel maggio 2011.

Dopo la loro designazione, queste due città sono state sottoposte a monitoraggio: i progressi compiuti nei preparativi delle città sono stati monitorati e guidati da un gruppo composto da sette esperti indipendenti nominati dalle istituzioni dell'Unione, che ha anche verificato la conformità al programma e agli impegni in base ai quali le città erano state selezionate. I rappresentanti di Mons e Pilsen hanno partecipato a due riunioni formali di monitoraggio convocate dalla Commissione nell'autunno del 2012 e nella primavera del 2014. Alla conclusione del processo di monitoraggio, la giuria ha trasmesso una raccomandazione favorevole alla Commissione in merito all'attribuzione di un importo di 1,5 milioni di EUR a titolo del premio in onore di Melina Mercouri sia a Mons che a Pilsen.

2.3.Temi e priorità delle Capitali europee della cultura 2015

Il tema generale di Mons 2015 è stato "Where technology meets culture" ("Dove la tecnologia incontra la cultura"), volto a proporre la città quale simbolo europeo di ristrutturazione economica basata sul successo dell'alleanza tra la cultura, il turismo e le nuove tecnologie. Il programma culturale era suddiviso in quattro stagioni: "Dazzle" (per portare luce e calore ai mesi invernali); "Metamorphosis" (per rimarcare l'arrivo della primavera e i cambiamenti che avvengono in città con nuovi sviluppi delle infrastrutture e possibilità offerte dalle nuove tecnologie); "Escale" (per incoraggiare la visita o il soggiorno a Mons nel periodo delle vacanze); e "Renaissance" (per sottolineare la rinascita di Mons dopo il declino delle industrie più importanti soffermandosi sia sui personaggi storici dell'"età dell'oro" della città sia sugli sviluppi futuri).

Il motto di Pilsen 2015, "Open up!" ("Apriti!"), esprimeva l'obiettivo della città di usare l'anno come Capitale europea della cultura per aprirsi all'Europa e ad altre influenze esterne. Per tutto il 2015 Pilsen è stata teatro di eventi ed esperienze culturali, suddivise in quattro assi principali: "Arts and Technologies" (per celebrare e rafforzare il legame tra il contesto industriale di Pilsen e l'artigianato, le competenze e le attività imprenditoriali); "Relationships and Emotions" (per aprire lo spazio pubblico della città e coinvolgere il pubblico in un dibattito sull'identità personale e nazionale); "Transit and Minorities" (per mettere in evidenza la varietà della città e della sua popolazione); e "Stories and Sources" (per promuovere il turismo sulla base di alcune personalità di Pilsen e per ricordare eventi ed esperienze del passato).

3.Valutazione esterna

3.1.Termini della valutazione

La valutazione esamina lo svolgimento delle manifestazioni per la loro intera durata, dai primi sviluppi fino alla sostenibilità e agli effetti a lungo termine nelle due Capitali europee della cultura 2015, e analizza l'impatto della designazione sulle due città. In particolare ne valuta la pertinenza, l'efficienza, l'efficacia e la sostenibilità. La valutazione analizza inoltre il valore aggiunto dell'UE nonché la coerenza e la complementarità dell'azione rispetto ad altre iniziative dell'Unione. Infine, trae conclusioni generali e specifiche che emergono dalle due Capitali europee della cultura 2015 e prende in considerazione gli effetti che ne derivano per le prossime città designate come Capitali europee della cultura.

3.2.Metodologia e limiti dell'approccio scelto

La valutazione e la relativa metodologia sono state concepite per ottemperare alle prescrizioni generali della decisione nonché per contribuire a promuovere una comprensione più specifica dei risultati e degli esiti dell'azione. Esse offrono, in particolare, la possibilità di esaminare l'anno precedente al fine di evidenziare gli insegnamenti e le raccomandazioni per il futuro sulla base delle esperienze delle due città designate.

La metodologia per la valutazione delle Capitali europee della cultura 2015 segue in larga misura l'approccio adottato in precedenti studi dell'azione 8 .

Come per le precedenti valutazioni delle Capitali europee della cultura 2007-2014, la logica d'intervento della valutazione si basa su una gerarchia di obiettivi corrispondenti alla decisione.

Al fine di assicurare la comparabilità dei risultati con quelli delle valutazioni precedenti, anche la metodologia segue un approccio coerente per quanto riguarda la rilevazione e l'analisi degli elementi necessari. Le due città sono state valutate singolarmente sulla base dei dati primari rilevati grazie al lavoro sul campo o forniti da ciascuna Capitale europea della cultura nonché dell'analisi di una serie di fonti di dati secondari.

Le fonti di dati primari comprendevano interviste effettuate durante due visite in ciascuna città o per via telefonica, nonché tramite un'indagine online a Mons (per Pilsen il contraente si è basato su un'indagine effettuata direttamente dall'organismo di attuazione). Mediante tali interviste si mirava a raccogliere vari punti di vista per ciascuna Capitale europea della cultura, comprese le opinioni dei gruppi di gestione, dei responsabili delle decisioni a livello locale e nazionale come anche dei principali operatori culturali, di una serie di partner coinvolti nella realizzazione della manifestazione e di un campione di organizzazioni che guidano progetti sulle Capitali europee della cultura o vi prendono parte.

Le fonti di dati secondari comprendevano informazioni sulle candidature originarie, studi e relazioni prodotti o commissionati dalle Capitali europee della cultura, programmi degli eventi, materiale promozionale e siti web, dati statistici sulla cultura e sul turismo e dati quantitativi forniti dalle città in questione in merito agli aspetti finanziari, alle attività e ai risultati.

Come in tutte le precedenti valutazioni ex post delle Capitali europee della cultura, la Commissione ritiene tale metodologia adeguata per l'elaborazione di una relazione che offra una base ragionevolmente solida da cui trarre valide conclusioni sui risultati delle manifestazioni.

Per quanto riguarda i benefici e gli effetti delle manifestazioni sulle due città ospitanti vi è tuttavia una carenza di elementi oggettivi, dovuta in parte ai vincoli di tempo e di bilancio della valutazione. La soluzione ideale per valutare i benefici e gli effetti dell'azione "Capitale europea della cultura" sarebbe uno studio che confronti il "prima" ("situazione di base") e il "dopo". Tuttavia, i vincoli di tempo 9 e di bilancio 10 consentono di effettuare soltanto una valutazione ex post: è stato quindi studiato solo il quadro relativo al "dopo".

Le conclusioni della relazione si basano pertanto più sui punti di vista e sui pareri dei vari soggetti interessati che sui (limitati) dati quantitativi disponibili.

D'altro canto la maggior parte degli elementi qualitativi ottenuti dalle interviste e dall'indagine online è limitata alle parti che hanno direttamente partecipato al programma e che ne hanno beneficiato in qualche modo.

Alcuni degli obiettivi stabiliti sono inoltre ampi e di difficile misurazione, ed è troppo presto perché questa valutazione sia in grado di misurare gli effetti a più lungo termine. Di conseguenza la maggior parte degli elementi raccolti è incentrata sulle realizzazioni e sui risultati o sui benefici a un livello superiore che già emergono anziché sugli effetti maggiori sul terreno, che richiederanno più tempo per concretizzarsi. Per osservare meglio tali effetti sarebbe utile che le due città disponessero di valutazioni longitudinali, in particolare per confermare l'efficienza della spesa pubblica per l'azione "Capitale europea della cultura" sotto il profilo culturale, sociale ed economico, anche servendosi di una più ampia gamma di dati di valutazione per suffragare le conclusioni.

La Commissione conosce (e accetta) tali limitazioni, già individuate nel documento di lavoro che accompagna la proposta di decisione che istituisce un'azione dell'Unione "Capitali europee della cultura" per gli anni dal 2020 al 2033 11 . Per ovviare a questa situazione, la proposta della Commissione e la decisione infine adottata su tale base 12 prevedono che le città stesse (che sono maggiormente in grado di ottenere dati primari sugli effetti della designazione) diventino i soggetti principali nel processo di valutazione.

In tale contesto è positivo che Mons e Pilsen abbiano effettuato ricerche 13 per comprendere meglio gli effetti della manifestazione sulle istituzioni culturali e sugli abitanti, come anche in termini di dimensione internazionale ed economia.

La Commissione ritiene tuttavia che i dati e gli altri elementi a sostegno della valutazione costituiscano una base sufficiente a permetterle di condividere le considerazioni e le conclusioni generali della valutazione stessa, che si ritiene forniscano un quadro veritiero ed esauriente delle due Capitali europee della cultura 2015 pur in mancanza di dati consistenti e di altre prove indipendenti a sostegno di solide conclusioni per quanto riguarda l'efficacia e gli effetti.

4.Principali conclusioni della relazione di valutazione

4.1.Pertinenza dell'azione "Capitale europea della cultura" e delle due Capitali europee della cultura 2015

Secondo i risultati della valutazione, le due città ospitanti hanno considerato l'azione "Capitale europea della cultura" soprattutto come una manifestazione culturale volta a potenziare e internazionalizzare la loro offerta culturale nonché a promuovere la diversità culturale e le caratteristiche culturali comuni dell'Europa. L'anno della Capitale europea della cultura includeva un programma culturale più ampio, più innovativo e di carattere più europeo rispetto all'offerta culturale abituale delle due città. La valutazione conclude che per questo motivo la manifestazione è stata di grande pertinenza in relazione all'articolo 167 del TFUE per quanto riguarda il contributo dell'Unione al "pieno sviluppo delle culture degli Stati membri".

Viene sottolineato che Mons e Pilsen hanno utilizzato lo status di Capitali europee della cultura per affrontare anche altri aspetti delle rispettive strategie di sviluppo della città. Molte delle attività svolte nel 2015 sono state quindi di grande rilevanza per l'indirizzo politico generale delle due città come anche per una serie di priorità e obiettivi a livello di UE in settori diversi da quello della cultura, quali sviluppo urbano e regionale, occupazione, imprese, turismo nonché politiche generali di coesione sociale.

4.2.Efficienza

Nel complesso l'azione "Capitale europea della cultura" è stata attuata in modo efficiente a livello dell'UE. Il processo di selezione ha permesso la selezione di città con le capacità, le risorse e la visione necessarie ad attuare in modo efficace l'azione "Capitale europea della cultura". Entrambe le città hanno inoltre tratto beneficio dai meccanismi di controllo a livello di UE e dal sostegno informale dato dal gruppo di monitoraggio e dalla Commissione europea. Al tempo stesso si può dire che il finanziamento erogato direttamente dall'UE (sotto forma del premio Melina Mercouri), sebbene molto modesto, abbia avuto un notevole effetto leva, stimolando le due città, ma anche le loro rispettive autorità nazionali e regionali, a investire somme considerevoli nei loro programmi di Capitali europee della cultura (circa 72,8 milioni di EUR nel caso di Mons e 18,2 milioni di EUR nel caso di Pilsen) e nei relativi progetti infrastrutturali (143,5 milioni di EUR per Mons e 48,6 milioni di EUR per Pilsen).

A livello cittadino, sia Mons che Pilsen hanno istituito meccanismi di erogazione solidi e hanno realizzato l'azione in modo efficiente, utilizzando entrambe i fondi nazionali e dell'UE per attuare programmi culturali di elevata qualità artistica e di dimensioni considerevolmente maggiori rispetto alla "normale" offerta culturale cittadina.

4.3.Efficacia

L'azione "Capitale europea della cultura" nel 2015 si è dimostrata efficace rispetto agli obiettivi stabiliti a livello dell'UE, come anche agli obiettivi fissati dalle città cui è stato attribuito il titolo. L'azione ha prodotto un effetto che non si sarebbe potuto ottenere attraverso gli interventi dei singoli Stati membri. In assenza di tale azione, entrambe le Capitali europee della cultura 2015 sarebbero state libere di investire le proprie risorse nell'attuazione di programmi culturali e nello sviluppo delle rispettive infrastrutture culturali; ma la loro designazione come Capitali europee della cultura ha attirato risorse supplementari, anche da sponsor privati (oltre 2 milioni di EUR nel caso di Mons e 1,175 milioni di EUR, pari al 6,4 % del bilancio totale, a Pilsen). Ha inoltre attirato una maggiore copertura mediatica: a Mons sono stati accreditati 450 giornalisti, e sulla stampa e i media internazionali sono comparsi 3 717 fra articoli e programmi, mentre 325 giornalisti stranieri hanno visitato Pilsen e molti altri giornalisti locali e nazionali hanno partecipato a varie attività della Capitale europea della cultura, riferendone in 3 500 articoli direttamente legati alla manifestazione in pubblicazioni locali, nazionali e internazionali nel 2015. Il titolo di Capitale europea della cultura ha inoltre rafforzato l'orgoglio cittadino e dato luogo a un aumento delle visite turistiche nazionali e internazionali: nel corso del 2015 le visite turistiche registrate dall'ufficio del turismo di Mons sono quintuplicate, e a Pilsen si sono recati in totale 1,4 milioni di visitatori, con un incremento del 28 % rispetto ai due anni precedenti.

Il titolo ha inoltre aiutato le due città a presentare contenuti culturali "nuovi" e "migliori" rispetto al passato: nuovi usi degli spazi pubblici con eventi all'aperto, festival e installazioni di arte urbana, e una maggiore partecipazione dei cittadini alle manifestazioni culturali. Da questo punto di vista Mons è riuscita a coinvolgere gruppi specifici della città, in particolare i giovani, gli anziani e i gruppi svantaggiati, con maggiore efficacia rispetto a Pilsen. Infine, in entrambe le città il titolo di Capitale europea della cultura ha consentito di sfruttare al meglio l'opportunità di rafforzare gli organismi culturali locali, incoraggiandoli a cooperare tra loro in misura maggiore rispetto al passato, e ha contribuito allo sviluppo delle capacità.

Senza la designazione di Capitale europea della cultura sarebbe stato improbabile che queste città potessero godere di tali benefici nella stessa misura; in questo senso, l'azione "Capitale europea della cultura" ha generato un evidente valore aggiunto europeo.

4.4.Sostenibilità

La tempistica di questa valutazione rende difficile trarre conclusioni sulla sostenibilità.

Tuttavia, entrambe le Capitali europee della cultura 2015 hanno programmato e pianificato con attenzione la sostenibilità e le ricadute a lungo termine, intenzionate a far sì che la manifestazione durasse più di un anno in termini di benefici ed effetti. La ricerca ha inoltre individuato potenzialità per la sostenibilità delle attività svolte e dinamismo, soprattutto a Mons dove sono stati elaborati piani concreti per una manifestazione che dia continuità agli eventi culturali del 2015 (Biennale di Mons 2018).

Come per altre recenti valutazioni delle Capitali europee della cultura, le parti interessate a Mons e Pilsen hanno descritto l'eredità lasciata dall'azione in termini di maggiori competenze, rapporti più stretti e una maggiore visibilità della cultura all'interno della città. In entrambe le città un'altra ricaduta a lungo termine è stato il coinvolgimento di un nuovo tipo di pubblico negli eventi culturali grazie ai programmi messi in atto.

Saranno tuttavia necessarie ulteriori ricerche per individuare il grado di sostenibilità nella pratica.

5.Principali raccomandazioni della valutazione esterna e conclusioni e azioni della Commissione

Dalla relazione di valutazione, la Commissione trae la conclusione che l'azione "Capitale europea della cultura" rimane estremamente pertinente a livello UE nonché molto apprezzata dalle città che la ospitano e permette di realizzare programmi culturali di vasta portata con risultati ed effetti positivi che però non possono ancora essere pienamente valutati. Solo valutazioni longitudinali effettuate dalle città ospitanti stesse (come indicato al punto 3.2) potrebbero fornire un quadro più chiaro a tale riguardo.

La Commissione conclude inoltre che i programmi realizzati dalle due Capitali europee della cultura 2015 sono stati innovativi e coerenti con gli obiettivi dell'azione: ne hanno rispecchiato la dimensione europea, hanno coinvolto molti residenti e soggetti interessati locali, hanno proposto la cultura a nuovi tipi di pubblico attraverso strategie specifiche (in particolare a Mons, in misura minore a Pilsen) e hanno previsto effetti a lungo termine sia materiali (nuovi spazi culturali) che immateriali (sotto forma di una biennale a Mons, e sotto forma di un aumento di capacità e offerta culturale in entrambe le città).

La valutazione formula raccomandazioni sia per le città che per la Commissione.

Tra le raccomandazioni rivolte alle città vi sono la necessità dell'adesione e del coinvolgimento a livello nazionale, l'esigenza di garantire la continuità delle persone e delle strutture culturali, la necessità di riflettere attentamente sulle nuove strutture culturali e di una visione realistica delle potenzialità di attrazione di visitatori stranieri e la necessità di confermare e comunicare gli eventi chiave quanto prima possibile. Il valutatore incoraggia inoltre le piccole città a non rinunciare a candidarsi a Capitali europee della cultura solo perché hanno un bilancio relativamente modesto. Tali raccomandazioni sono utili sia ai nuovi candidati nella preparazione di una proposta sia alle città designate nell'elaborazione e nell'attuazione dei rispettivi programmi. A seguito di una proposta formulata dal valutatore nella relazione precedente, la Commissione ha già aggiunto queste nuove raccomandazioni al compendio che ha elaborato e pubblicato sul suo sito web 14 come ulteriore riferimento per le città candidate. La Commissione fa esplicito riferimento a queste raccomandazioni durante le sessioni informative sulle Capitali europee della cultura.

La relazione raccomanda alla Commissione di proseguire l'azione in linea con le decisioni n. 1622/2006/CE e n. 445/2014/UE. Oltre a ciò, raccomanda alla Commissione di:

rivedere gli orientamenti di valutazione per le città, nonché le prescrizioni relative al modulo di candidatura e alla relazione intermedia, per far sì che le città forniscano dati di riferimento sulla situazione esistente, sia al momento della candidatura che durante la preparazione, che possano contribuire a valutare gli effetti dell'azione dopo l'anno;

invitare le città a firmare un memorandum d'intesa che comprenda il periodo incluso fra la designazione e il completamento dell'anno di nomina. Tale memorandum dovrebbe disciplinare le relazioni tra la città, la Commissione e il gruppo di monitoraggio e integrare le disposizioni delle decisioni che disciplinano l'azione;

intraprendere un'azione pubblicitaria più ampia riguardo all'aggiudicazione del premio Melina Mercouri, compresa una cerimonia simbolica di premiazione;

svolgere ricerche sugli effetti a lungo termine dell'azione "Capitale europea della cultura".

La Commissione accoglie con favore queste raccomandazioni e ritiene che siano realizzabili e costituiscano un valore aggiunto all'odierna attuazione dell'azione.

La Commissione rivedrà quest'anno i propri orientamenti per la valutazione e le prescrizioni per la relazione sui progressi compiuti al fine di invitare le città a raccogliere dati di riferimento. Spetta tuttavia alle città stesse agire in tal senso e garantire un'adeguata raccolta di dati utili. Il modulo di candidatura comprende già una domanda sugli studi o le indagini di riferimento che le città candidate intendono utilizzare per valutare gli effetti del titolo di Capitale europea della cultura.

La Commissione elaborerà un progetto di memorandum d'intesa che dovrà essere firmato dalle future Capitali europee della cultura che entrano nel processo di monitoraggio. Esso si applicherà all'azione "Capitali europee della cultura" 2020 e 2021, il cui monitoraggio avrà inizio nel 2017. Nel caso della manifestazione del 2018 e del 2019, la fase di monitoraggio è già troppo avanzata perché si possa applicare tale memorandum.

La Commissione esaminerà la possibilità di tenere una cerimonia per l'assegnazione del premio Melina Mercouri a Bruxelles o nelle città premiate. Ove possibile, ciò avverrà già per le Capitali europee della cultura 2018, ossia Leeuwarden (Paesi Bassi) e La Valletta (Malta).

Infine, per quanto riguarda la ricerca sugli effetti a lungo termine dell'azione "Capitali europee della cultura", la Commissione mette l'accento sull'esauriente e utilissimo studio presentato dal Parlamento europeo nel dicembre 2013 sul tema "Capitali europee della cultura: strategie di successo ed effetti a lungo termine". Essa non ritiene quindi opportuno, in questa fase, elaborare una nuova relazione riguardante lo stesso settore di ricerca, ma non esclude di esaminare le possibilità di farlo in una fase successiva.

(1)

   GU L 304 del 3.11.2006, pag. 1.

(2)

     Per il testo integrale della relazione consultare: https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/sites/creative-europe/files/ecoc-2015-evaluation_en.pdf .

(3)

   Risoluzione dei ministri responsabili degli Affari culturali, riuniti in sede di Consiglio, del 13 giugno 1985, relativa all'organizzazione annuale della manifestazione "Città europea della cultura" (85/C 153/02); http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:1985:153:0002:0003:IT:PDF .

(4)

   Decisione 1419/1999/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, riguardante un'azione comunitaria a favore della manifestazione "La capitale europea della cultura" per gli anni dal 2005 al 2019 (GU L 166 dell'1.7.1999, pag. 1). Tale decisione è stata modificata dalla decisione n. 649/2005/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 117 del 4.5.2005, pag. 20).

(5)

     Per ulteriori informazioni, si veda: https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals-culture_it .

(6)

     GU L 132 del 3.5. 2014, pag. 1.

(7)

   Tutte le relazioni della giuria in materia di preselezione, selezione e monitoraggio sono disponibili nella seguente pagina web: http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals-culture_it.htm_it

(8)

     Si vedano le relazioni di valutazione:

http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/more_info/evaluations/index_en.htm?page=1&mxi=12 .

(9)

     Il bilancio stanziato per la valutazione è proporzionato al livello di finanziamenti dell'UE forniti direttamente alla Capitale europea della cultura (1,5 milioni di EUR per il premio Melina Mercouri).

(10)

     La decisione n. 1622/2006/CE impone alla Commissione di effettuare la valutazione immediatamente dopo l'anno di nomina.

(11)

     Cfr. SWD(2012) 226 final, punto 2.4.4.

(12)

      Decisione n. 445/2014/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (cfr. nota 6).

(13)

     Al momento del completamento della valutazione europea dell'azione "Capitale europea della cultura" alcuni dei risultati di questa ricerca erano ancora sotto forma di bozza. La valutazione europea ha utilizzato il maggior numero possibile di tali informazioni secondarie, ma non ha potuto utilizzarne i risultati finali.

(14)

     https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/sites/creative-europe/files/library/ecoc-compendium-recommendations_en.pdf