28.7.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 246/1


Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Le donne e i trasporti — Piattaforma per il cambiamento»

(parere esplorativo richiesto dalla Commissione)

(2017/C 246/01)

Relatrice:

Madi SHARMA

Consultazione

Commissione europea, 13.10.2016

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione

Adozione in sezione

11.4.2017

Adozione in sessione plenaria

26.4.2017

Sessione plenaria n.

525

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

148/0/2

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) può vantare una notevole esperienza di lavoro nel campo della politica dei trasporti e, più di recente, ha preso in esame la dimensione di genere in questo settore tradizionalmente dominato dagli uomini (si veda il parere TEN/573 Le donne e i trasporti) (1). In quanto istituzione dell’UE che rappresenta la società civile, il CESE dispone di competenze specifiche in materia di consultazione e dialogo con le parti interessate sulle iniziative legislative.

1.2.

Il CESE riconosce che le piattaforme delle parti interessate rappresentano dei forum efficaci di cambiamento se:

consentono lo scambio di buone pratiche tra diverse istituzioni, imprese ed associazioni confrontate a sfide analoghe,

incoraggiano le parti interessate ad assumersi delle responsabilità e ad affrontare le sfide,

esaminano le cause profonde di tali sfide,

si prefiggono obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti),

danno luogo ad attività basate su dati concreti al fine di farne conoscere i risultati,

sviluppano strumenti e risorse utilizzabili anche da altri,

riproducono le piattaforme di livello europeo anche a livello nazionale e persino regionale, al fine di affrontare sfide analoghe in tutti gli Stati membri,

ricevono informazioni sulle iniziative intraprese da altri settori confrontati a problemi analoghi.

1.3.

Il CESE propone di creare una piattaforma dell’UE per il cambiamento (in appresso la «piattaforma») intesa ad affrontare il tema della parità di genere nel settore dei trasporti, dando inizialmente la priorità all’aumento dell’occupabilità delle donne nel settore. Questo obiettivo iniziale potrebbe in seguito essere integrato includendo «le donne in quanto utenti». Il settore dei trasporti comprende i trasporti aerei, marittimi, stradali e ferroviari, come pure la navigazione interna e la logistica. Tra i membri della piattaforma potrebbero figurare, anche se non esclusivamente, gli organi rappresentativi dei decisori politici a livello UE e nazionale, le industrie dei trasporti, i sindacati del settore, i media, le organizzazioni di passeggeri e le ONG disposte a impegnarsi in azioni concrete per affrontare la disuguaglianza di genere nel settore dei trasporti.

1.4.

Il CESE intende promuovere gli obiettivi che prevedono l’attuazione di politiche attente alla dimensione di genere tramite la definizione di obiettivi chiari: mandato e ambito di intervento definito, nonché indicatori elaborati dai membri al momento della creazione della piattaforma. In questo modo si fornirebbe un modello di attività in partenariato e di azione coordinata da parte di soggetti interessati del settore al fine di trasporre nuove iniziative in tutta Europa.

1.5.

Il CESE raccomanda che la piattaforma conservi la capacità di essere flessibile e adattabile tra tutte le dimensioni del settore e a livello politico. Essa dovrebbe insistere sulla trasparenza e sull’assunzione di responsabilità per quanto concerne i suoi membri e il suo funzionamento. Il monitoraggio, la valutazione e le revisioni annuali sono strumenti essenziali per garantire la credibilità e il successo della piattaforma.

1.6.

La piattaforma può essere efficace solo se i suoi membri ne assumono la piena titolarità; pertanto, il CESE propone che essa sia presente sul web con un elenco dei membri e delle loro attività, nonché con una banca dati delle azioni, delle raccomandazioni, dei controlli e delle valutazioni, affinché anche altri soggetti possano riprodurre o attingere informazioni.

2.   Contesto

2.1.

L’occupazione femminile nel settore dei trasporti è particolarmente bassa. Nel 2013 gli uomini costituivano il 78 % dei lavoratori del settore dei trasporti nell’UE. È essenziale attirare un maggior numero di donne per conferire un maggiore equilibrio di genere al settore e renderlo di più facile accesso per gli utenti, compensando al tempo stesso le carenze e le sfide in termini di forza lavoro (un terzo dei lavoratori del settore ha più di 50 anni).

2.2.

Il 1o luglio 2015 il CESE ha adottato un parere esplorativo sul tema Le donne e i trasporti e nell’aprile 2016 ha partecipato a un evento di follow-up organizzato dalle commissarie Bulc e Jourová. Successivamente la DG Mobilità e trasporti (MOVE) ha condotto diverse consultazioni a livello di gruppo di esperti, nel cui ambito sono state discusse le attuali sfide e raccomandazioni. La proposta di creare una «piattaforma per il cambiamento», presentata dal rappresentante del CESE, è stata approvata dalla Commissione europea come uno strumento valido per promuovere azioni visibili e concrete a favore della parità di genere nel settore dei trasporti. Nella lettera del 13 ottobre 2016 il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha dichiarato che «una piattaforma di questo tipo potrebbe essere lanciata nel secondo semestre del 2017 in occasione di un evento congiunto CESE/Commissione».

3.   Piattaforma per il cambiamento

3.1.

La Commissione europea dispone di numerosi strumenti e attività per la consultazione delle parti interessate. Una piattaforma per il cambiamento potrebbe essere incentrata su azioni volontarie, concrete e misurabili ispirate agli obiettivi stabiliti al momento della sua creazione. Un esempio al riguardo è costituito dalla piattaforma della DG SANTE per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute.

3.2.

Pertanto, il CESE propone alla DG MOVE di creare una piattaforma di parti interessate a livello UE in grado di attuare degli impegni, basati su azioni, a favore dell’aumento delle opportunità di lavoro per le donne e di una maggiore parità di genere nel settore dei trasporti, al fine di meglio integrare le donne e generare una maggiore crescita economica, sociale e sostenibile. In tale ambito:

i membri aderiscono a criteri ben definiti di nomina e condotta,

le azioni sono definite conformemente agli obiettivi e all’ambito di intervento stabiliti sin dall’inizio dai membri della piattaforma,

gli impegni sono monitorati, valutati e resi pubblici, in modo da diffondere lo scambio di informazioni.

3.3.

Nel creare una piattaforma di questo tipo, il CESE suggerisce alla DG MOVE di considerare inizialmente i seguenti elementi e misure (illustrati in dettaglio più avanti):

I.

Fase I — Preparazione — identificare le parti interessate a partecipare alla piattaforma e avviare il dialogo per individuare gli interessi, gli obiettivi principali, il mandato e l’ambito di intervento.

II.

Fase II — Sviluppo — predisporre con i soggetti interessati dei progetti di testo da approvare: Carta degli impegni, mandato, ambito di intervento e obiettivi. In aggiunta, definire le scadenze, individuare i potenziali finanziamenti nonché il supporto di segreteria e informatico.

III.

Fase III — Attuazione — organizzare un evento inaugurale, con la partecipazione della commissaria responsabile della piattaforma, in occasione del quale i membri concordino le definizioni, il mandato e l’ambito di intervento, e formulino inoltre raccomandazioni concrete per le azioni. Discutere gli obiettivi SMART, gli indicatori, la comunicazione attenta alla dimensione di genere, il monitoraggio, la valutazione, la pubblicazione e la diffusione.

IV.

Fase IV — Sostenibilità — definire indicatori, traguardi, risorse attuali, meccanismi di revisione annuale e di feedback. Individuare le modalità per portare avanti gli impegni e assicurare la partecipazione di nuovi partner.

4.   Ruolo delle istituzioni dell’UE

4.1.

Accanto all’iniziativa lanciata dal presidente Juncker per stimolare la crescita e l’occupazione, la presidenza maltese ha posto la parità di genere tra le sue priorità. La piattaforma potrebbe fornire un meccanismo in grado di apportare un «valore aggiunto europeo» ai metodi tradizionali di definizione delle politiche, concentrandosi in modo specifico su una singola sfida dell’UE, ossia «le opportunità derivanti dalla parità di genere nel settore europeo dei trasporti». Questo approccio mirato è rivolto alle pertinenti parti interessate che, altrimenti, rischierebbero di non entrare in contatto con la Commissione europea. La piattaforma potrebbe così integrare il lavoro delle istituzioni dell’UE.

4.2.

È estremamente importante che la DG MOVE si ponga alla guida di quest’iniziativa e che la commissaria responsabile della piattaforma ne sostenga il funzionamento, ad esempio presenziando all’evento inaugurale e alle riunioni della piattaforma in generale. In questo modo i membri della piattaforma, che assumono tali impegni su base volontaria, riconosceranno il privilegio di essere invitati a svolgere questo ruolo. Di conseguenza, la disponibilità e l’interazione con l’équipe di esperti della DG MOVE sono fondamentali. Allo stesso modo, è importante che, se le istituzioni dell’UE intendono partecipare ai lavori della piattaforma, anch’esse si impegnino a proporre azioni mirate.

4.3.

Le istituzioni dell’UE e i rappresentanti dei ministeri dei Trasporti (degli Stati membri) svolgono un ruolo cruciale nella divulgazione dei risultati principali a livello nazionale. Di conseguenza, il CESE raccomanda di istituire un gruppo ad alto livello (GAL) che fornisca un quadro generale ai governi e ai loro responsabili politici, crei un meccanismo per la diffusione delle migliori pratiche, rafforzi le attività svolte in partenariato e migliori il collegamento tra i responsabili politici e la piattaforma. Anche tali parti interessate, se decidono di diventare membri della piattaforma, dovrebbero impegnarsi a realizzare azioni concrete.

4.4.

Il CESE vorrebbe che la DG MOVE assumesse la responsabilità del funzionamento della piattaforma, assegnando le dotazioni finanziarie, svolgendo le funzioni di segreteria e mettendo a disposizione una parte delle risorse. Altre istituzioni dell’UE potrebbero trasmettere alla piattaforma delle raccomandazioni provenienti dalle loro reti di soggetti interessati, nonché mettere a disposizione sale riunioni e servizi di traduzione e interpretazione. Si potrebbero trovare opzioni alternative di finanziamento tramite le risorse dei membri della piattaforma.

4.5.

Un costo considerevole sarà costituito dallo strumento principale di comunicazione, dal sito web e dalla banca dati, compresa la manutenzione. Vari organi dell’UE hanno messo a punto risorse web di questo tipo, e si ritiene che la DG MOVE potrebbe adattare un modello già esistente.

5.   Composizione

5.1.

La piattaforma non dovrebbe essere una mera sede di dibattito: si tratta di un processo inteso a fare in modo che le parti interessate si incontrino e discutano le sfide e le opportunità per le donne nel settore dei trasporti, e si impegnino quindi a condurre azioni verificabili. La comprensione del tipo di parti interessate cui i membri appartengono aiuterà a identificare il loro potenziale livello di interesse e di influenza. Le parti che presentano il maggiore interesse sono quelle direttamente confrontate alle sfide attuali nel settore dei trasporti.

5.2.

Tra i membri della piattaforma potrebbero figurare i seguenti soggetti interessati di livello europeo e nazionale: l’industria, le associazioni di PMI, i sindacati (parti sociali) — comprese le organizzazioni specializzate nella rappresentanza delle donne, le amministrazioni pubbliche, comprese quelle che influenzano gli acquisti e gli appalti (ad esempio la BERS), le ONG, comprese le organizzazioni di coordinamento che difendono i diritti delle donne e la parità di genere, i media, i gruppi di riflessione, il mondo universitario e gli istituti di ricerca.

5.3.

Inoltre, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di includere occasionalmente: 1) soggetti coinvolti nella concezione di impegni che potrebbero non essere membri designati della piattaforma; e 2) responsabili politici e soggetti in grado di esercitare un’influenza sul settore, comprese le istituzioni dell’UE e rappresentanti/autorità pubbliche degli Stati membri.

5.4.

La partecipazione alla piattaforma dovrebbe essere gratuita e definita da criteri e da un mandato. All’inizio non sarebbero previsti rimborsi per le attività svolte dai membri, né per le spese derivanti dalla partecipazione alla piattaforma.

5.5.

L’adesione alla piattaforma dovrebbe essere basata sui seguenti elementi:

partecipazione inclusiva,

trasparenza, apertura e assunzione di responsabilità,

accettazione delle differenze e rispetto della proporzionalità,

ricorso a obiettivi SMART per garantire la coerenza.

6.   Descrizione dell’obiettivo e dell’ambito di intervento della piattaforma

6.1.

L’obiettivo generale della piattaforma potrebbe essere quello di aumentare la partecipazione delle donne e rafforzare la parità di genere nel settore dei trasporti migliorando le opportunità delle lavoratrici, delle imprese di proprietà di donne e delle donne dirigenti, nonché migliorando le condizioni di lavoro per tutti nel settore dei trasporti e quindi, in ultima analisi, l’impatto che tali condizioni esercitano sull’occupazione, l’inclusività, l’innovazione, la sostenibilità e la crescita. L’accento andrebbe posto sulla parità di genere, in modo da promuovere l’occupazione e rimediare alle carenze esistenti nel settore. Tale obiettivo può essere conseguito, tra l’altro, migliorando la qualità dei posti di lavoro e delle condizioni di lavoro per tutti; affrontando il problema delle molestie e della violenza di genere; agevolando la conciliazione tra vita professionale, privata e familiare; aumentando il numero di donne che ricoprono ruoli decisionali e migliorando l’immagine del settore per attirare più lavoratrici, imprenditrici, esponenti femminili del mondo accademico e innovatrici. L’ambito di intervento della piattaforma potrebbe successivamente essere esteso a questioni correlate, come il miglioramento dell’esperienza dell’utente e l’accento su azioni che puntino alle «donne in quanto utenti».

6.2.

Il CESE raccomanda di attuare politiche attente alla dimensione di genere e di assegnare le risorse di bilancio tenendo conto di tali problematiche («bilancio di genere») come uno strumento fondamentale per realizzare gli obiettivi di cui sopra. Questo nuovo concetto di «bilancio di genere» è spesso frainteso: non si tratta, infatti, di aumentare la spesa globale, bensì piuttosto di definire nuove priorità e ristrutturare le spese all’interno dei programmi, dei dipartimenti e dei servizi. Il «bilancio di genere» aggiunge chiarezza e crea dei meccanismi che consentono un approccio globale e trasversale al fine di promuovere una maggiore parità di genere.

6.3.

Il CESE raccomanda che l’ambito di intervento e le priorità da affrontare siano in linea con le politiche e la legislazione dell’UE, rispettando nel contempo il dialogo tra le parti sociali. La piattaforma dovrebbe combinare approcci dall’alto e dal basso per sostenere le politiche del settore pubblico e privato, evitando che si rendano necessarie delle modifiche legislative. La piattaforma dovrebbe essere vista da tutti come un investimento positivo e necessario.

6.4.

Il CESE sottolinea che i benefici della partecipazione delle parti interessate sono i seguenti:

fornire alle parti interessate delle opportunità per condividere le proprie opinioni, esigenze e conoscenze,

definire obiettivi comuni per raggiungere finalità comuni,

permettere ai partecipanti di influire sui risultati associandoli ai processi di elaborazione, sviluppo, individuazione e attuazione delle azioni,

migliorare la comprensione tra i gruppi di parti interessate, riducendo così i potenziali conflitti o divergenze di opinioni e promuovendo una cooperazione efficace,

rafforzare l’impegno delle parti interessate e creare un senso di responsabilità e titolarità,

garantire la sostenibilità dei progetti e delle relative decisioni,

conferire autonomia e flessibilità al processo decisionale e all’attuazione.

6.5.

Il CESE ritiene che la piattaforma potrebbe individuare azioni chiave volte a:

raccogliere dati e definire indicatori chiave che permettano di individuare gli ostacoli e gli stereotipi e di rimuoverli,

assicurare che le donne siano visibili e attive nell’elaborazione delle politiche, nel processo decisionale e nella pianificazione — oltre e al di là dello svolgimento di funzioni amministrative,

coinvolgere in modo proattivo entrambi i sessi per creare un ambiente di lavoro migliore: strutture, parità di retribuzione per uno stesso lavoro, formazione, conciliazione tra vita professionale, privata e familiare ecc.,

intervenire per attirare le donne verso le opportunità di lavoro adottando misure volte a migliorare sia la qualità che la quantità dei posti di lavoro, in particolare ripensando le procedure di assunzione,

riesaminare gli ostacoli giuridici che rischiano di impedire l’accesso delle donne a tutti i tipi di posti di lavoro,

coinvolgere maggiormente le università e i servizi di orientamento professionale per promuovere le ampie possibilità offerte dal settore, anche nel campo della tecnologia, della R&S e dell’ingegneria, considerando anche le persone meno qualificate per migliorare la loro possibilità di formazione,

promuovere in modo proattivo il ruolo delle donne nel mondo delle imprese,

emancipare le donne e responsabilizzare il settore affinché diventi più inclusivo,

mettere l’accento sull’istruzione e la formazione professionale delle donne lungo tutto l’arco della vita,

prevenire la violenza, le molestie e le discriminazioni sul luogo di lavoro.

6.6.

Nel corso della sua espansione la piattaforma potrebbe cercare di concentrarsi su settori chiave che potrebbero anche non riguardare tutti i membri. È proprio la diversità inerente al settore dei trasporti che potrebbe condurre a un tale sviluppo. Di conseguenza, ove necessario, si potrebbero creare dei sottocomitati dedicati a singoli settori chiave di interesse.

7.   Orientamenti per definire le priorità e garantire che le azioni corrispondano alle priorità individuate

7.1.

Il CESE riconosce che la definizione delle priorità della piattaforma può essere portata a termine soltanto dai membri della stessa. Le parti interessate potrebbero arrivare ciascuna con i propri interessi specifici, e quindi fare in modo che si impegnino collettivamente per affrontare le sfide comuni dovrebbe rimanere una priorità per tutti. Impegnarsi a favore di azioni volte a sostenere e orientare i cambiamenti rappresenta una responsabilità che incoraggerà le parti interessate ad assumere la titolarità per le loro organizzazioni e per la piattaforma.

7.2.

Il CESE propone che gli impegni siano ambiziosi, mettano in discussione lo status quo e richiedano un investimento di risorse proprie da parte dei membri. Una comunicazione chiara e la trasparenza delle azioni sul sito web porterà non solo al riconoscimento degli impegni, ma anche ad un controllo da parte dei soggetti interessati. Pertanto, una comunicazione e un dialogo efficaci tra i membri della piattaforma sono fondamentali per garantire un impegno costante ed evitare che si creino aspettative divergenti. Si dovrebbero altresì incoraggiare delle attività comuni.

7.3.

Oltre a ciò, il CESE raccomanda di stabilire traguardi e indicatori per confermare la validità delle azioni della piattaforma. Essi dovrebbero contribuire ad attuare e valutare i passi avanti verso un aumento delle opportunità occupazionali e una maggiore parità ed emancipazione delle donne, tenendo conto anche del modo in cui gli uomini e le donne vengono posti in condizioni di parità, a prescindere dalle tecnologie utilizzate. Indicatori di sviluppo come strumenti di valutazione, che rafforzano l’impatto e l’integrazione dei risultati in una relazione sui progressi compiuti, contribuiscono ad influire sulla pianificazione politica e strategica tramite la mappatura di tali progressi.

7.4.

I dati statistici generali sono messi a disposizione da Eurostat. La DG MOVE potrebbe collaborare con Eurostat e con i membri della piattaforma per migliorare la raccolta di dati disaggregati per genere in modo da fornire un quadro più completo.

7.5.

I dati, i traguardi e gli indicatori dovrebbero contribuire alla riflessione sulla parità tra i sessi, oltre che sugli stereotipi e sulle discriminazioni. Privi di qualsiasi carattere normativo, essi punterebbero a incoraggiare le organizzazioni a tradurre le questioni di genere in una comunicazione trasparente e comprensibile per loro stesse e per il pubblico, consentendo loro di svolgere un’analisi interna delle proprie politiche e pratiche.

7.6.

Si potrebbero mettere a punto degli indicatori di riferimento nei seguenti settori:

obiettivi mirati che la piattaforma può stabilire per raggiungere dei traguardi realizzabili,

percentuale di donne per profilo professionale specifico anche tra i membri dei consigli di amministrazione, i proprietari, i dirigenti, i membri dei sindacati, l’amministrazione, il personale tecnico ecc.,

riesame periodico e rendicontazione sulle misure adottate per garantire l’equilibrio di genere ai livelli decisionali,

politiche efficaci finalizzate alla parità di retribuzione e alla progressiva riduzione del divario salariale e pensionistico tra uomini e donne,

politiche/misure adottate al fine di rimuovere tutti gli ostacoli alle pari opportunità e promuovere l’occupazione delle donne (assistenza all’infanzia, conciliazione tra vita professionale, privata e familiare, quadro trasparente ecc.),

dotazioni finanziarie specificamente destinate al sostegno delle pari opportunità,

riesame periodico delle condizioni di assunzione — comprese quelle delle agenzie di collocamento o degli istituti d’istruzione — trasparenza, accessibilità, comunicazione attenta alla problematica di genere,

sviluppo di indicatori sulla portata, la frequenza e l’incidenza della violenza, delle molestie e delle discriminazioni sul luogo di lavoro,

panoramica annuale degli obiettivi definiti per il bilancio di genere.

8.   Monitoraggio e valutazione

8.1.

Il CESE propone che, per rafforzare le attività svolte in partenariato, i membri della piattaforma abbiano la possibilità di definire impegni e azioni da discutere all’interno della piattaforma stessa prima dell’attuazione. Al termine dell’azione sarebbe redatta una relazione di monitoraggio che elenchi le attività, le scadenze, i dati acquisiti e i principali risultati ottenuti, in modo che possano essere analizzati e valutati dalla piattaforma. Tali controlli dovranno essere presentati in modo oggettivo e imparziale, con elementi fattuali e valutazioni qualitative, tenendo conto della pertinenza rispetto agli obiettivi della piattaforma. A tal fine si potrebbe ricorrere a consulenti esterni, se le risorse lo consentono, com’è avvenuto nel caso della valutazione della piattaforma della DG SANTE (si veda la Relazione di monitoraggio 2016).

8.2.

Il CESE suggerisce che gli impegni siano ben concepiti sin dall’inizio e che siano pertinenti rispetto agli obiettivi stabiliti. I membri dovrebbero prendere in considerazione degli impegni SMART, che vanno preparati in modo approfondito: scadenze, obiettivi e finalità, per una rendicontazione efficace, un monitoraggio agevole e una comunicazione efficace una volta conseguiti.

8.3.

Gli impegni richiederebbero lavoro e disponibilità da parte dei membri, in aggiunta ai loro compiti normali. Questo investimento dovrebbe apportare un valore aggiunto alle loro attività interne, al di là della responsabilità sociale delle imprese, e potrebbe essere presentato all’esterno come l’intenzione di sostenere un migliore equilibrio di genere sul luogo di lavoro. Le loro azioni dovrebbero essere a disposizione di coloro che intendono replicarle.

8.4.

La valutazione delle attività della piattaforma dovrebbe intensificare la creazione di reti e di contatti tra i membri e incoraggiarli a collaborare al fine di promuovere gli obiettivi. Ciò contribuisce pertanto ad aumentare il numero di impegni congiunti mediante:

una più intensa collaborazione tra i responsabili politici, il GAL, i membri della piattaforma e le loro associazioni, promuovendo delle sinergie per rapporti e azioni a lungo termine, che — se necessario — possono svilupparsi e contribuire a definire nuove politiche,

uno sviluppo meno formale di ulteriori attività al di fuori della struttura della piattaforma, ad esempio instaurando dei contatti con soggetti che potrebbero non rientrare nei criteri di adesione,

una migliore visibilità del settore e dei suoi sforzi per introdurre una maggiore parità, con condizioni migliori per tutti,

l’organizzazione di eventi esterni per illustrare le azioni e attrarre nuovi lavoratori, innovazioni o contributi per il settore dei trasporti,

un apprendimento derivante dal miglioramento costante in quanto organismo collettivo e l’attuazione di nuovi metodi di lavoro e di promozione del settore.

Bruxelles, 26 aprile 2017.

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

George DASSIS


(1)  GU C 383 del 17.11.2015, pag. 1.