21.3.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 88/7


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni – Anno europeo del patrimonio culturale 2018

(2017/C 088/03)

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR),

vista la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale, presentata dalla Commissione europea (1),

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

1.

accoglie favorevolmente la proposta, presentata dalla Commissione europea, di proclamare il 2018 Anno europeo del patrimonio culturale e condivide gli obiettivi generali e specifici di questa iniziativa;

2.

ritiene che dedicare un Anno europeo al patrimonio culturale rappresenti una valida opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica in generale alla necessità di tutelare il patrimonio culturale, avvicinare tale patrimonio ad un pubblico più ampio e contribuire al raggiungimento di obiettivi comuni in un contesto paneuropeo (2); l'Anno europeo dovrebbe inoltre promuovere lo scambio delle migliori pratiche sia nell'elaborazione di sistemi di gestione efficaci che aiutino ad attenuare i rischi legati allo sviluppo urbano e alla trasformazione del paesaggio sia nella lotta contro gli scavi non autorizzati e il traffico illegale di beni culturali;

3.

chiede un approccio olistico e lungimirante alla proclamazione del 2018 Anno europeo del patrimonio culturale, visto anche come un'opportunità per riaffermare il motto dell'UE «Unita nella diversità». Il CdR ribadisce la propria intenzione di sostenere l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 e, a tal fine, si dichiara disponibile anche a contribuire ai lavori del gruppo direttivo che la Commissione propone di istituire nell'ambito di detta iniziativa;

4.

riconosce che celebrare e ricordare l'importanza del patrimonio culturale favorisce la comprensione reciproca tra i cittadini europei, ispira la creatività e promuove una cittadinanza attiva. Sostenere la cultura e il patrimonio culturale è quindi essenziale per rafforzare l'identità e i valori democratici in Europa nonché per contribuire alla coesione sociale ed economica; in tal senso, gli spazi naturali protetti vanno considerati come parte del patrimonio culturale;

5.

accoglie favorevolmente il riconoscimento della cultura in quanto strumento di sviluppo locale e regionale e il valore dei modelli innovativi di governance multilivello e di gestione del patrimonio culturale; sottolinea, tuttavia, che la nomina di coordinatori a livello di Stato membro deve rispecchiare pienamente le strutture amministrative di ciascuno Stato, comprese le strutture federali e/o le regioni/città con poteri legislativi;

6.

ribadisce l'importanza del paesaggio in quanto componente essenziale del patrimonio naturale e culturale, un fattore che ha un impatto profondo sull'identità culturale dei cittadini europei; in linea con la Convenzione europea del paesaggio e con l'Agenda europea per la cultura, ritiene quindi che gli obiettivi generali dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 potrebbero essere completati introducendo una forte componente di sviluppo territoriale sotto forma di strategie culturali sul piano regionale e locale, tra cui la promozione di un turismo culturale sostenibile;

7.

si aspetta che l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 crei l'occasione propizia per incrementare i finanziamenti a disposizione nel quadro del programma COSME per le piccole e medie imprese attive nel turismo culturale;

8.

si attende che il turismo, in particolare quello culturale e legato al patrimonio, svolga un ruolo importante nel 2018, in quanto si tratta di uno dei comparti economici in più rapida espansione in Europa, un settore che promuove la crescita e lo sviluppo a livello mondiale, crea milioni di posti di lavoro, incoraggia le esportazioni e gli investimenti e trasforma la vita dei cittadini;

9.

sottolinea l'importanza della cultura in quanto essa costituisce uno degli elementi cardine di attrazione per i turisti, e mette in risalto l'esigenza di promuovere il patrimonio culturale e naturale europeo nelle nostre regioni, città e zone rurali, che costituiscono una vetrina della nostra diversità, e di garantire una migliore accessibilità per le regioni difficili da raggiungere, ad esempio le zone rurali, di montagna o insulari;

10.

ricorda l'obiettivo della nuova Agenda urbana dell'UE di migliorare la qualità della vita nelle città e sviluppare una nuova governance «urbana», e sottolinea l'esigenza di creare partenariati anche su altri temi che necessitano di approcci politici integrati, ad esempio, la considerazione della dimensione culturale e turistica nello sviluppo urbano, nuove forme inclusive di partecipazione, l'innovazione e le «città intelligenti» (3);

11.

sottolinea gli stretti legami esistenti fra il patrimonio culturale e lo sviluppo rurale e chiede alle zone rurali di rivolgere, nell'ambito delle loro strategie di sviluppo, una maggiore attenzione al patrimonio culturale, il quale contribuisce a mantenere e a creare posti di lavoro, a sostenere le aziende agricole, a proteggere i paesaggi culturali e a favorire l'arte e l'artigianato rurali;

12.

ribadisce che uno dei possibili vantaggi derivanti dal ricorso al Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) nella realizzazione di progetti di governance multilivello consiste nella possibilità di coinvolgere l'insieme degli attori responsabili nella gestione di un territorio transfrontaliero o euroregionale (4) e di stimolare la cooperazione nel settore della cultura, che comprende il patrimonio materiale e immateriale, con ripercussioni positive in altri settori, ad esempio il turismo e l'industria;

13.

ribadisce il sostegno alle iniziative Capitali europee della cultura e Marchio del patrimonio europeo, come pure alle Giornate del patrimonio europeo e al premio dell'Unione europea per il patrimonio culturale, e sottolinea, infine, la necessità di ampie sinergie con le attività intraprese nell'ambito dell'Anno europeo 2018;

14.

fa osservare che il cofinanziamento a livello europeo delle attività a sostegno dell'Anno europeo rientra nell'ambito delle possibilità previste per la fissazione di priorità su base annuale o pluriennale ed è collegato ai programmi esistenti, ma nonostante questo la scelta dell'orientamento strategico di ciascun Anno determina in larga misura la dotazione finanziaria disponibile. Questo porta a notevoli fluttuazioni in termini di finanziamento da un Anno all'altro che possono pregiudicare il raggiungimento dei suoi obiettivi;

15.

ribadisce che in un mondo globalizzato la cultura può anche essere, per una località, un fattore di attrazione e di competitività per le imprese, gli investitori e tutte le persone dotate di creatività e spirito d'iniziativa;

16.

giudica l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 una tappa importante per la promozione della strategia dell'UE per le relazioni culturali internazionali (5);

17.

approva l'attenzione rivolta al Medio Oriente nel considerare il ruolo del patrimonio culturale nell'ambito delle relazioni esterne: si tratta infatti di una regione duramente colpita dalla distruzione deliberata di tesori culturali in talune zone teatro di conflitti. È d'accordo sulla necessità di avviare una cooperazione in campo culturale anche con i paesi della Politica europea di vicinato e del Partenariato orientale;

18.

sottolinea che è fondamentale che i giovani riconoscano, comprendano ed apprezzino il loro patrimonio culturale e lo sentano come parte della loro identità. Al riguardo invoca un approccio più proattivo alla promozione del patrimonio culturale europeo e della sua diversità tra i giovani e i bambini; raccomanda pertanto di introdurre nei programmi scolastici elementi relativi all'arte, alla musica, al teatro e al cinema europei, al fine di migliorare la conoscenza del patrimonio culturale materiale e immateriale del nostro continente;

19.

insiste sull'importanza di un'acquisizione precoce delle competenze creative e culturali, sia a scuola sia nel tempo libero, in modo che le giovani generazioni dispongano degli strumenti necessari per beneficiare appieno delle nuove forme di accesso alla cultura (6);

20.

giudica l'accessibilità un presupposto indispensabile per portare al successo l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018; migliorare l'accessibilità rappresenta un punto di partenza cruciale anche per incrementare i tassi di partecipazione (7);

21.

ribadisce la propria volontà di partecipare all'elaborazione di una strategia globale di comunicazione e all'organizzazione dei convegni, degli eventi e delle iniziative in proposito; è inoltre disposto a facilitare il coinvolgimento di cittadini e parti interessate;

22.

auspica che, in materia di media, audiovisivi e tecnologie dell'informazione, l'Unione adotti politiche più attive, intese a promuovere il patrimonio culturale e linguistico dell'Europa;

23.

giudica inoltre necessario creare una Rete europea delle città patrimonio dell'umanità, considerarle come una ricchezza comune di tutti i cittadini europei e adottare misure specifiche per preservarle e far conoscere la loro esistenza;

24.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Presidente del Consiglio europeo e alla presidenza slovacca.

II.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale

Emendamento 1

Considerando 0

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

 

L'Unione europea contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dei valori universali e indivisibili di dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà, nel rispetto della diversità delle culture, delle lingue e delle tradizioni dei popoli europei, come sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

Motivazione

Evidente.

Emendamento 2

Considerando 4

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Come sottolineato dalla Commissione nella sua comunicazione «Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa» (8), il patrimonio culturale va considerato come una risorsa condivisa e un bene comune custodito per le generazioni future, la cui protezione è una responsabilità comune a tutti i portatori di interessi.

Come sottolineato dalla Commissione nella sua comunicazione «Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa» (8), il patrimonio culturale va considerato come una risorsa condivisa e un bene comune custodito per le generazioni future, la cui protezione è una responsabilità comune a tutti i portatori di interessi. A tal fine l'articolo 36 del TFUE lascia impregiudicati i divieti o restrizioni all'importazione, all'esportazione e al transito giustificati da motivi di protezione del patrimonio artistico, storico o archeologico nazionale.

Motivazione

È importante ricordare che il patrimonio culturale nazionale è esentato dall'applicazione delle norme UE relative alla libera circolazione dei beni.

Emendamento 3

Considerando 11

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Il patrimonio culturale può svolgere un ruolo importante per la coesione della collettività in un momento in cui le società europee sono interessate da una crescente diversità culturale. La fiducia, il riconoscimento reciproco e la coesione sociale possono essere sviluppati attraverso nuovi approcci partecipativi e interculturali nei confronti delle politiche in materia di patrimonio culturale e grazie a iniziative formative che attribuiscano pari dignità a tutti i patrimoni culturali.

Il patrimonio culturale può svolgere un ruolo importante per la coesione della collettività in un momento in cui le società europee sono interessate da una crescente diversità culturale. I siti insigniti del Marchio del patrimonio europeo hanno una forte dimensione europea essendo stati selezionati per la loro importanza nella storia del nostro continente. In quanto tali, simboleggiano gli ideali, i valori, la storia e l'integrazione europea e contribuiscono ad avvicinare maggiormente l'UE ai cittadini. Insieme alle Capitali europee della cultura, essi rafforzano il senso di appartenenza dei cittadini europei ad un'area culturale comune. Vanno quindi ricercate le complementarità con l'Anno europeo del patrimonio culturale. La fiducia, il riconoscimento reciproco e la coesione sociale possono essere sviluppati attraverso nuovi approcci partecipativi e interculturali nei confronti delle politiche in materia di patrimonio culturale e grazie a iniziative formative che attribuiscano pari dignità a tutti i patrimoni culturali , nel rispetto della libertà delle arti sancita all'articolo 13 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea .

Motivazione

Tanto il Marchio del patrimonio europeo quanto le Capitali europee della cultura sono strumenti importanti per la promozione del patrimonio culturale a livello locale e regionale, e la decisione dovrebbe tenerli nella debita considerazione. Lo stesso vale per la libertà delle arti, uno degli elementi fondamentali della creatività europea.

Emendamento 4

Articolo 2, paragrafo 2, lettera k)

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

incoraggiare sinergie tra l'Unione e gli Stati membri, anche potenziando le iniziative di prevenzione del traffico illecito di beni culturali.

incoraggiare sinergie tra l'Unione e gli Stati membri, anche potenziando le iniziative di prevenzione degli scavi non autorizzati e del traffico illecito di beni culturali.

Motivazione

La distruzione dei siti archeologici dovuta a scavi non autorizzati ha ripercussioni incalcolabili sul patrimonio culturale europeo.

Emendamento 5

Articolo 4

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del CdR

Ogni Stato membro nomina un coordinatore nazionale incaricato di organizzare la partecipazione del paese all'Anno europeo. Il coordinatore garantisce il coordinamento delle attività pertinenti a livello nazionale .

Ogni Stato membro nomina un coordinatore incaricato di organizzare la partecipazione del paese all'Anno europeo, nel pieno rispetto dei poteri conferiti ai livelli di governo nazionale, regionale e locale . Il coordinatore garantisce il coordinamento delle attività pertinenti a livello di Stato membro .

Motivazione

Per la nomina dei coordinatori degli Stati membri è opportuno tenere pienamente conto delle strutture degli Stati federali e dei livelli di governo subnazionali.

Bruxelles, 12 ottobre 2016

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Markku MARKKULA


(1)  COM(2016) 543 final.

(2)  COR-2014-05515-00-00-AC-TRA.

(3)  COR-2015-05511-00-01-AC-TRA.

(4)  CDR371-2011_FIN_AC.

(5)  JOIN(2016) 29 final.

(6)  CdR 2391/2012 fin.

(7)  CDR3952-2013_00_00_TRA_AC.

(8)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 22 luglio 2014, «Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa» [COM(2014) 477 final].

(8)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 22 luglio 2014, «Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa» [COM(2014) 477 final].