18.1.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 17/4


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni — Contributo del Comitato europeo delle regioni al programma di lavoro della Commissione europea per il 2017

(2017/C 017/02)

Presentato dai gruppi politici PSE, PPE, ALDE, AE ed ECR

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI,

viste le sue risoluzioni del 4 giugno 2015 sulle priorità del CdR per il periodo 2015-2020, e del 4 dicembre 2015 sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2016, come anche il protocollo di cooperazione con la Commissione europea del febbraio 2012;

tenuto conto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, ritiene importante che il lavoro della Commissione continui ad esprimere l’impegno per il rispetto di tali principi, attuando un approccio politico integrato e multilivello, e auspica un coinvolgimento sempre maggiore delle autorità locali e regionali nel processo decisionale europeo;

Occupazione, crescita, investimenti e politica di coesione

1.

invita la Commissione a presentare in tempi rapidi, sulla base della revisione intermedia della strategia Europa 2020 e dell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, presenti delle proposte in merito a una nuova strategia a lungo termine per lo sviluppo sostenibile dell’UE (strategia europea di sostenibilità) nella prospettiva del 2030;

2.

mette in evidenza il ruolo svolto dagli enti locali e regionali nell’affrontare gli ostacoli agli investimenti, come sottolineato nelle relazioni e raccomandazioni specifiche per paese del 2016, e ricorda che tutti i livelli di governo devono lavorare in partenariato per individuare e superare tali ostacoli nei rispettivi paesi;

3.

esorta la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (BEI) ad adottare ulteriori misure per assicurare la complementarità e l’addizionalità tra il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) e altri programmi finanziati dall’UE; ribadisce il suo appello ad essere coinvolto nell’attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione del piano di investimenti, in particolare per quanto riguarda la promozione di piattaforme di investimento e l’analisi dell’impatto reale del FEIS nel rimediare alla carenza di investimenti a livello regionale e locale;

4.

sottolinea che la Commissione — in cooperazione con la Banca europea per gli investimenti — dovrebbe precisare il ruolo delle banche di promozione regionali e degli altri istituti finanziari nel sistema che porta alla creazione di piattaforme di investimento in quanto strumenti per attuare il piano di investimenti per l’Europa (1);

5.

sottolinea la necessità di semplificare le procedure al fine di rafforzare l’impatto dei programmi SIE e migliorarne l’impiego, e raccomanda di adottare in tempi brevi una serie di misure di semplificazione per il periodo di programmazione in corso; esorta al tempo stesso a intensificare i lavori per un riesame approfondito del sistema di attuazione della politica di coesione per il prossimo periodo di programmazione, potenziando le attività del gruppo ad alto livello sulla semplificazione e avviando un dialogo multilivello a 360 gradi, in particolare con gli enti locali e regionali;

6.

raccomanda di introdurre esenzioni più ampie della spesa a valere sui fondi strutturali dall’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato;

7.

accoglie con favore l’«analisi a livello transfrontaliero» intesa a eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi alla cooperazione transfrontaliera e invita la Commissione a presentare, nel 2017, iniziative concrete volte a rimuovere tali ostacoli, tenendo conto anche della proposta della presidenza lussemburghese dell’UE per una «convenzione transfrontaliera europea in merito a disposizioni specifiche nelle regioni di confine»; chiede alla Commissione di monitorare attentamente l’attuazione della direttiva 2011/24/UE sull’assistenza sanitaria transfrontaliera al fine di colmare le eventuali lacune;

8.

si rammarica che le revisioni intermedie di vari programmi e iniziative dell’UE, la cui conclusione è prevista nel terzo trimestre del 2017, non siano in linea con il riesame/la revisione intermedi del quadro finanziario pluriennale (QFP) attuale; esorta pertanto la Commissione a concludere le revisioni entro il 1o luglio 2017 e a elaborare una proposta globale per il prossimo QFP, da presentare entro il 1o gennaio 2018; a tale riguardo auspica che i ritardi nella revisione di questi programmi non si ripercuotano sull’adozione delle proposte legislative per il prossimo QFP;

9.

richiama l’attenzione sull’importanza di attuare l’agenda urbana dell’UE, concordata dai capi di Stato e di governo, in partenariato con gli enti locali e regionali. Sottolinea che occorre garantire che tale agenda sia coerente con l’iniziativa Legiferare meglio dell’UE, chiede che sia inserita nel programma di lavoro annuale della Commissione per il 2017 e raccomanda di elaborare un Libro bianco sull’attuazione dell’agenda urbana dell’UE, da inserire nel programma di lavoro annuale del 2017;

10.

invita la Commissione a prevedere, nel quadro del suo programma di lavoro annuale del 2017, l’elaborazione della visione territoriale per il 2050. Sottolinea la necessità di una nuova visione territoriale dal momento che l’accordo del 1999 sullo Schema di sviluppo dello spazio europeo necessita un aggiornamento, come evidenziato nelle conclusioni della riunione del 27 novembre 2015 dei ministri responsabili della coesione territoriale e della politica urbana;

11.

invita la Commissione a concentrare gli sforzi per eliminare le strozzature nei trasporti e garantire collegamenti transfrontalieri adeguati, in particolare affrontando la questione dei collegamenti transfrontalieri mancanti a livello locale e regionale. Occorre stanziare finanziamenti adeguati in particolare per le infrastrutture di piccole dimensioni con rilevanza transfrontaliera; si aspetta inoltre che la Commissione presenti una proposta e un calendario concreti per l’introduzione di sistemi di pianificazione multimodale e transfrontaliera degli itinerari e di sistemi interoperabili e integrati di biglietteria per i trasporti;

12.

chiede nuovamente alla Commissione di pubblicare un Libro verde sulla mobilità nelle regioni con caratteristiche geografiche e demografiche problematiche;

13.

invita la Commissione a rilanciare il dibattito sul tema non solo PIL e a esaminare la necessità e la possibilità di mettere a punto indicatori complementari dei risultati economici, del benessere e dello sviluppo sostenibile;

14.

raccomanda alla Commissione di elaborare azioni in materia di «qualifiche e competenze minime garantite», riconosciute e convalidate in tutti gli Stati membri, senza pregiudicare la responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda il contenuto dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema d’istruzione di cui all’articolo 165 del TFUE, e auspica che le disposizioni sul riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale siano operative entro il 2018; sottolinea che occorre adeguare le competenze alle esigenze del mercato del lavoro, tenendo in debito conto, nel quadro del programma di lavoro annuale della Commissione per il 2017, le necessità formative dei giovani disoccupati;

15.

invita la Commissione a elaborare una strategia UE in materia di sfide demografiche, a inserire nella revisione intermedia della strategia Europa 2020 un’iniziativa faro sulla situazione demografica e ad avviare tempestivamente un dialogo con il CdR sulla futura definizione delle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi demografici;

16.

si attende che la Commissione presenti, all’inizio del 2017, una proposta legislativa sul pilastro europeo dei diritti sociali al fine di ridurre l’asimmetria esistente tra libertà economiche e diritti sociali;

17.

esorta la Commissione a presentare un quadro giuridico che comprenda un corpus di definizioni comuni applicabili alle differenti forme dell’economia sociale in Europa (che definisca, ad esempio, uno statuto europeo delle società cooperative, delle fondazioni, delle mutue e delle associazioni), per permettere alle imprese dell’economia sociale di operare su un fondamento di certezza giuridica e poter così trarre profitto dai vantaggi offerti dal mercato interno e dalla libera circolazione;

18.

invita la Commissione a proporre una nuova strategia per l’uguaglianza di genere e i diritti della donna per il periodo 2016-2020 e a presentare una proposta legislativa per la revisione della direttiva 92/85/CEE del Consiglio concernente il congedo di maternità;

19.

invita la Commissione a presentare, in collaborazione con il CdR e con gli Stati membri, una seconda relazione sulla Strategia europea sulla disabilità 2010-2020, e a valutare la possibilità di un ulteriore sviluppo di tale strategia;

20.

invita la Commissione ad affrontare il fenomeno delle «società di comodo»;

21.

intende contribuire all’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 diffondendo la conoscenza del patrimonio culturale presso una più vasta platea di cittadini;

22.

sottolinea la necessità di una rinnovata strategia europea in materia di turismo e ricorda che il CdR ha iniziato a elaborare un parere al riguardo (Il turismo come motore della cooperazione regionale nell’UE) e che presenterà proposte alla Commissione europea in merito a questa strategia europea rinnovata;

23.

chiede alla Commissione di tenere conto in maniera più sistematica della dimensione rurale di tutte le politiche UE e di presentare un Libro bianco sulle zone rurali che funga da punto di partenza per la politica di sviluppo rurale dopo il 2020;

24.

invita la Commissione a promuovere ulteriormente la crescita blu attraverso un nuovo piano globale per lo sviluppo dell’economia blu in Europa, basato in particolare su una strategia europea comune in materia di mappatura delle zone costiere e di dati sull’ambiente marino, al fine di contribuire a sviluppare l’economia blu grazie a una migliore disponibilità di dati, evitando la frammentazione e sfruttando le sinergie transfrontaliere. Chiede altresì di creare una Comunità della conoscenza e dell’innovazione per l’economia blu;

25.

chiede alla Commissione europea di integrare sistematicamente nelle sue politiche e nei suoi fondi il principio degli investimenti resilienti alle catastrofi; la invita inoltre a fornire orientamenti, in consultazione e in cooperazione con i governi locali, regionali e nazionali e con le parti interessate, sul significato che riveste per l’Europa il quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi e sul modo migliore per attuarlo;

Sviluppo sostenibile

26.

invita la Commissione a dare completa attuazione al piano d’azione in materia di economia circolare e a valutare la necessità di presentare, nel 2017, le necessarie proposte in tale senso corredate di una strategia ambiziosa sulla plastica nell’economia circolare, una normativa che stabilisca i requisiti qualitativi minimi da applicare alle acque riutilizzate, nonché nuove iniziative nel settore edilizio;

27.

chiede alla Commissione di realizzare valutazioni dell’impatto territoriale per tutti gli obiettivi vincolanti in vigore in materia di ambiente;

28.

esorta la Commissione a rivedere gli obiettivi climatici dell’UE e i mezzi necessari per conseguirli conformemente agli obiettivi mondiali adottati alla COP 21 di Parigi; rammenta alla Commissione la propria raccomandazione iniziale di una riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra del 50 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Ritiene che qualsiasi nuovo obiettivo introdotto debba formare oggetto di una valutazione dell’impatto territoriale e non debba limitare il diritto degli Stati membri di determinare il loro mix energetico;

29.

invita la Commissione a mettere in pratica il punto 15 del preambolo dell’accordo mondiale sul clima che riconosce l’importanza di un approccio basato sulla governance multilivello, comprendente non soltanto le città, ma anche le regioni;

30.

chiede di essere coinvolto nel forum UE delle infrastrutture energetiche per dar voce agli enti locali e regionali nel processo di elaborazione delle politiche in materia di investimenti nelle infrastrutture energetiche, in particolare nel settore della generazione decentrata di energia, comprese la microproduzione e la distribuzione;

31.

chiede di partecipare, sin dalle prime fasi del processo di pianificazione delle politiche, alla revisione delle direttive UE in materia di efficienza energetica, promozione dell’energia da fonti rinnovabili e assetto del mercato dell’energia elettrica;

32.

invita la Commissione a proporre iniziative maggiormente specifiche nel campo della produzione combinata di energia elettrica ed energia termica e delle reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento al fine di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e di aumentare la sicurezza energetica;

33.

reputa che la Commissione debba porsi obiettivi strategici più ambiziosi in materia di energie rinnovabili sostenendo, adeguando e diffondendo ulteriormente il modello del Patto dei sindaci all’interno e all’esterno dell’UE, e contribuendo a dare maggiore coerenza e sostenibilità alla governance urbana, all’azione per il clima e al coinvolgimento dei cittadini;

34.

chiede la piena attuazione del 7o programma d’azione per l’ambiente 2014-2020 ed esorta la Commissione a presentare una proposta per una direttiva europea che definisca le disposizioni relative all’assicurazione di conformità in relazione all’intero acquis dell’UE in materia di ambiente (2);

35.

esorta a dare piena attuazione alla strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020 e sollecita pertanto la Commissione a presentare nel 2017 la sua iniziativa, attesa ormai da tempo, volta a garantire che non si verifichino perdite nette di biodiversità e di servizi ecosistemici; ribadisce inoltre la sua richiesta alla Commissione di non rivedere le direttive sulla protezione della natura, ma di presentare entro breve una comunicazione che preveda azioni concrete intese a favorire una loro migliore applicazione (3);

36.

invita la Commissione a presentare una comunicazione sull’alimentazione sostenibile che definisca un quadro politico coerente a livello UE per affrontare la sostenibilità dell’agricoltura, della produzione alimentare e della catena di approvvigionamento, come anche i relativi aspetti commerciali, e rinnova la sua richiesta alla Commissione di stabilire obiettivi più specifici per ridurre gli sprechi alimentari del 30 % entro il 2025 (4). Ribadisce inoltre il suo invito a introdurre un nuovo logo e a definire un simbolo comune e un sistema di identificazione per i prodotti locali;

37.

invita la Commissione a pubblicare una nuova strategia UE in materia di alcol per il periodo 2016-2025, basata sui più recenti dati disponibili, che tenga conto dei cambiamenti sociali e sostenga i programmi già avviati a livello nazionale, regionale e locale;

Mercato interno e concorrenza

38.

appoggia la richiesta del Parlamento europeo di includere il pilastro del mercato unico nell’ambito del semestre europeo, con un sistema di monitoraggio e valutazione periodici;

39.

accoglie con favore l’imminente pacchetto di semplificazione dell’IVA per le PMI e l’iniziativa a favore delle start-up quali misure concrete volte a ridurre gli oneri normativi e amministrativi a carico di queste imprese; sottolinea la necessità di semplificare ulteriormente la normativa, in particolare per quanto riguarda l’accesso delle PMI agli appalti pubblici e la loro partecipazione ai progetti finanziati dai fondi SIE;

40.

esprime apprezzamento per l’attenzione mostrata dalla Commissione verso l’economia della condivisione o collaborativa, ma ribadisce che qualsiasi misura di regolamentazione vincolante deve avere un approccio settoriale e considerare la portata dell’iniziativa come criterio per definire le linee normative;

41.

ritiene che la Commissione debba rispondere meglio alle notevoli sfide in materia di finanziamento dei servizi di interesse generale e la invita pertanto a valutare l’impatto territoriale della legislazione UE sulla fornitura di servizi di interesse generale, con specifico riferimento agli aiuti di Stato e alle norme in materia di appalti pubblici, e a utilizzare qualsiasi margine esistente di semplificazione, in particolare per quanto riguarda gli strumenti finanziari dell’UE; alla luce di queste considerazioni, si attende di venire opportunamente consultato in merito alla revisione, nel 2017, del «pacchetto Almunia» per quanto riguarda il finanziamento dei servizi d’interesse economico generale;

42.

raccomanda alla Commissione di far seguire la sua valutazione, tuttora non conclusa, della direttiva sulle procedure di ricorso in materia di appalti pubblici da una revisione della direttiva per ovviare alle carenze dal punto di vista degli enti locali e regionali;

Unione economica e monetaria (UEM) e semestre europeo

43.

rinnova l’invito rivolto alla Commissione e al Parlamento europeo a introdurre un codice di condotta che garantisca la partecipazione strutturata degli enti locali e regionali al semestre europeo; in tale contesto si impegna a intavolare un dialogo con la Commissione;

44.

chiede ancora una volta alla Commissione di valutare l’impatto delle nuove regole SEC 2010 sulla capacità d’investimento degli enti locali e regionali;

45.

esorta la Commissione a coinvolgerlo nell’elaborazione del Libro bianco sulla riforma dell’UEM, in cui dovrebbero essere affrontate le questioni della competitività e della dimensione sociale di tale unione;

Mercato unico digitale, ricerca e innovazione

46.

ritiene che la creazione di un’economia sostenibile dei dati rappresenti una delle sfide principali per il mercato unico digitale, anche nel contesto industriale («Industria 4.0»); raccomanda di creare le condizioni atte a consentire la copertura della banda larga in tutte le regioni e di cooperare con la Commissione e la BEI al fine di attingere ai programmi di finanziamento e di sostegno per le infrastrutture TIC, e invita la Commissione, nel quadro dell’attuazione del mercato unico digitale, a riferire periodicamente sui progressi compiuti nel ridurre il divario digitale, soprattutto a livello regionale e locale;

47.

invita la Commissione a presentare proposte volte a utilizzare meglio i programmi di ricerca finanziati dall’UE, sviluppando ulteriormente le sinergie tra i finanziamenti di Orizzonte 2020, dei fondi SIE e del FEIS, e rafforzando i collegamenti alle strategie di specializzazione intelligente a livello regionale; raccomanda di porre particolare attenzione all’impatto dei finanziamenti di Orizzonte 2020 sulla crescita e di affrontare il «divario in materia di innovazione» nel quadro della valutazione intermedia;

48.

raccomanda un suo stretto coinvolgimento nella revisione della strategia sulla bioeconomia in programma per il 2017;

49.

sottolinea che l’attuazione dei nuovi strumenti dell’UE, quali il consiglio europeo per l’innovazione, come anche le iniziative in materia di dati aperti e di innovazione aperta devono tenere conto della dimensione regionale e devono contribuire a ridurre il divario in materia di innovazione;

Politica commerciale dell’UE

50.

chiede alla Commissione che ogni iniziativa di rilievo nel settore della politica commerciale sia accompagnata da valutazioni di impatto territoriale e che i nuovi accordi commerciali non introducano nuove restrizioni a carico degli enti locali e regionali per quanto concerne la fornitura di servizi di interesse generale;

51.

invita la Commissione a effettuare in maniera sistematica valutazioni ex post volte a misurare l’impatto, sia positivo che negativo, degli accordi commerciali sul piano economico, ambientale, sociale e territoriale;

52.

chiede alla Commissione, allo scopo di affrontare i problemi di trasparenza nell’elaborazione delle politiche commerciali a livello degli Stati membri dell’UE, di presentare orientamenti sul modo in cui devono essere formulati gli obiettivi di politica commerciale prima che comincino i negoziati, vale a dire nella fase in cui i 28 Stati membri definiscono un mandato;

Giustizia, diritti fondamentali e migrazione

53.

con riferimento alla giustizia, esorta la Commissione a favorire forme di incentivazione che siano d’aiuto agli Stati a migliorare le condizioni carcerarie delle persone detenute e tali da promuovere la costruzione di percorsi di mediazione penale ed orientati ad una giustizia riparativa, alla valorizzazione di alternative alla detenzione e a percorsi formativi che favoriscano l’emersione da un contesto sociale fondato su illegalità e delinquenza;

54.

si compiace della volontà della Commissione di affrontare le sfide derivanti dall’afflusso di un numero senza precedenti di richiedenti asilo, profughi e migranti economici in Europa e ritiene le proposte di riforma del sistema di Dublino un importante passo avanti in questa direzione; si attende tuttavia che nel 2017 facciano seguito ulteriori proposte concrete per la definizione di una politica globale dell’UE in materia di migrazione e asilo, basata sul rispetto dei diritti fondamentali e l’osservanza degli obblighi internazionali, oltre che sul principio di solidarietà;

55.

invita la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, a proseguire gli sforzi per arrivare ad un consenso in merito ad un elenco comune europeo di paesi di origine sicuri, e a collaborare con i paesi di origine e di transito considerati sicuri onde attuare le politiche di rimpatrio con efficacia e rapidità, oltre che nel pieno rispetto dei diritti umani e degli obblighi internazionali;

56.

esorta la Commissione a proporre l’istituzione di meccanismi che consentano ai richiedenti asilo di presentare domanda di visto umanitario al di fuori dell’UE, in modo da renderne possibile l’ingresso legale nei paesi dell’Unione;

57.

riconosce l’importante contributo che i flussi migratori danno alla crescita dell’economia europea e chiede che il semestre europeo tenga conto di questa dimensione, in particolare per quanto riguarda la spesa per garantire l’integrazione dei migranti;

58.

ritiene più che mai importante preservare Schengen ed esorta la Commissione a fare tutto il possibile, in collaborazione con gli Stati membri, per ripristinare la stabilità necessaria al funzionamento del sistema; sottolinea che la sospensione dell’accordo di Schengen sulla libera circolazione alle frontiere ha gravi conseguenze in termini di controlli fisici e rischia di avere un serio impatto economico, senza peraltro riuscire a risolvere il problema della pressione migratoria;

59.

sollecita la Commissione ad aumentare i finanziamenti accordati agli enti locali e regionali affinché possano svolgere più efficacemente il loro importante ruolo nell’accoglienza e nell’integrazione dei richiedenti asilo, dei profughi e dei migranti;

60.

ritiene che una migliore allocazione dei fondi strutturali e d’investimento europei a livello regionale e locale costituisca una condizione necessaria al sostegno delle politiche d’integrazione. In quest’ottica, auspica che sia previsto un aumento delle risorse destinate al problema dei richiedenti asilo, dei profughi e della migrazione nei prossimi anni, e chiede inoltre che tali risorse siano meglio distribuite e utilizzate in modo più efficiente;

61.

esorta la Commissione a: 1) sostenere gli enti locali e regionali nello sviluppo delle strategie locali, regionali e nazionali di prevenzione per combattere la radicalizzazione; 2) continuare a raccogliere e a diffondere sotto forma di manuale le buone pratiche in materia di prevenzione della radicalizzazione; e 3) favorire la cooperazione tra le città per affrontare il fenomeno della radicalizzazione;

62.

segnala la preoccupazione per la difficoltà nel monitorare le presenze di minori non accompagnati ed il rischio di un loro coinvolgimento in dinamiche di tratta e di sfruttamento; esorta ad attuare programmi di inclusione e di formazione in particolare per i minori presenti sul territorio e ad attivare pratiche di accoglienza che coinvolgano le comunità di provenienza dei minori stessi già radicate sul terreno del paese di accoglienza, garantendo ai minori la possibilità di vivere in famiglia o in contesti di tipo familiare;

Stabilità e cooperazione al di fuori dell’Unione europea

63.

sottolinea la necessità, nell’attuazione della politica europea di vicinato (PEV) riveduta, di dare la massima priorità alle iniziative a sostegno dei processi di decentramento, ai gemellaggi e allo sviluppo delle capacità a livello subnazionale; sollecita la Commissione a rilanciare lo Strumento per l’amministrazione locale e a estenderlo a tutti i paesi vicini, e rinnova la sua proposta di applicare le metodologie, i concetti e gli strumenti della politica europea di coesione all’attuazione della PEV riveduta;

64.

esorta la Commissione, nel quadro delle relazioni annuali sull’avanzamento dell’allargamento, a esaminare in maggior dettaglio i processi di decentramento, nonché la situazione delle autonomie locali dei paesi candidati;

65.

insiste sulla necessità che gli enti locali e regionali dell’UE forniscano un contributo adeguato in relazione alla cooperazione allo sviluppo al fine di conseguire risultati sostenibili, in particolare nel quadro del seguito dato alla conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani e lo sviluppo urbano sostenibile (Habitat III);

66.

invita la Commissione a rivolgere particolare attenzione alla protezione dei profughi nelle loro zone di origine, quale misura importante per far fronte al numero crescente di persone bisognose di protezione internazionale. In questo contesto, accoglie con favore la proposta della Commissione europea sulla creazione di un nuovo quadro di partenariato con i paesi terzi che accolgono un gran numero di profughi; questi paesi devono sviluppare capacità di accoglienza sostenibili e fornire prospettive durature, in prossimità dei luoghi di origine, a milioni di persone in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni. A questo proposito, riconosce la necessità di un piano per gli investimenti esterni attuato mobilitando investimenti nei paesi terzi, e chiede che gli enti locali e regionali europei siano pienamente coinvolti in tale processo. Tali enti locali e regionali dovrebbero essere incoraggiati ad aiutare le loro controparti ospitanti al di fuori dell’UE, fornendo assistenza tecnica e chiedendo un approccio più strutturale alla protezione dei profughi;

Cittadinanza, governance e l’iniziativa Legiferare meglio

67.

rinnova il suo appello a semplificare e migliorare il quadro giuridico dell’iniziativa dei cittadini europei in quanto unico strumento di partecipazione diretta a livello dell’UE;

68.

richiama l’attenzione della Commissione sui buoni risultati ottenuti nell’organizzare attività decentrate di comunicazione sulle questioni relative all’UE in stretta collaborazione con i mezzi di informazione locali e regionali, la società civile e le istituzioni dell’UE, e sollecita la Commissione a intensificare i suoi sforzi in questo settore ben prima delle elezioni europee del 2019;

69.

invita la Commissione a elaborare una definizione standard a livello UE di gold-plating («sovraregolamentazione») per garantire la certezza del diritto nell’attuazione e applicazione delle norme europee e per ridurre l’eccesso di burocrazia;

70.

chiede di rafforzare la trasparenza, la cooperazione e l’efficienza tra le istituzioni dell’UE in seguito all’adozione del nuovo accordo interistituzionale Legiferare meglio, e sollecita il suo coinvolgimento in tutte le fasi del processo legislativo per sfruttarne appieno le potenzialità nel quadro dell’iter legislativo e delle relative consultazioni;

71.

mette in risalto la buona cooperazione con la Commissione in merito alla prova pilota di valutazione dell’impatto territoriale effettuata nel 2015 e nel 2016; sulla base di questa positiva collaborazione, chiede alla Commissione di applicare le valutazioni dell’impatto territoriale quale pratica comune nel quadro della valutazione dell’impatto della legislazione che potrebbe avere effetti territoriali asimmetrici e in quello più ampio dell’agenda Legiferare meglio;

72.

auspica una cooperazione sempre più intensa con la Commissione e il Parlamento europeo nel controllo della sussidiarietà, come anche nel contesto del suo convegno sul tema della sussidiarietà in programma per il 2017;

73.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Parlamento europeo, al Consiglio e al presidente del Consiglio europeo.

Bruxelles, 15 giugno 2016

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Markku MARKKULA


(1)  ECON-VI/007.

(2)  COR-2015-05660.

(3)  COR-2015-02624.

(4)  Risoluzione del CdR sull’alimentazione sostenibile.