6.3.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 86/101


P8_TA(2016)0269

Situazione in Venezuela

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 giugno 2016 sulla situazione in Venezuela (2016/2699(RSP))

(2018/C 086/12)

Il Parlamento europeo,

viste le sue numerose risoluzioni precedenti e recenti sulla situazione in Venezuela, in particolare quella del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Venezuela (1), quella del 18 dicembre 2014 sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela (2) e quella del 12 marzo 2015 sulla situazione in Venezuela (3),

vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui il Venezuela è firmatario,

vista la Carta democratica interamericana adottata l'11 settembre 2001,

vista la Costituzione del Venezuela, in particolare gli articoli 72 e 233,

vista la dichiarazione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 20 ottobre 2014, sulla detenzione di manifestanti e politici in Venezuela,

viste le dichiarazioni rese il 7 dicembre 2015 dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), Federica Mogherini, sulle elezioni in Venezuela,

vista la dichiarazione del portavoce del SEAE, del 5 gennaio 2016, sull'inaugurazione della nuova Assemblea nazionale del Venezuela,

vista la dichiarazione resa il 12 aprile 2016 dal portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani,

vista la dichiarazione resa dal VP/AR il 10 maggio 2016 sulla situazione in Venezuela,

vista la lettera inviata il 16 maggio 2016 da Human Rights Watch al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani, Luis Almagro, riguardante il Venezuela (4),

vista la dichiarazione del Consiglio permanente dell'Organizzazione degli Stati americani, del 18 maggio 2016,

viste le comunicazioni ufficiali del Segretario generale dell'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR) rilasciate il 23 maggio (5) e il 28 maggio 2016 (6) in merito alle riunioni esplorative volte ad avviare un dialogo nazionale tra i rappresentanti del governo venezuelano e la coalizione di opposizione MUD (Mesa de la Unidad Democrática),

vista la dichiarazione dei leader del G7 riuniti al vertice di Ise-Shima il 26 e il 27 maggio 2016 (7),

vista la dichiarazione del Segretario di Stato statunitense, John Kerry, del 27 maggio 2016, in merito alla sua conversazione telefonica con l'ex Primo ministro spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero (8),

visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.

considerando che la coalizione di opposizione venezuelana (MUD) ha ottenuto 112 seggi all'Assemblea nazionale del parlamento unicamerale del Venezuela, che conta 167 membri, ovvero una maggioranza di due terzi, contro i 55 seggi del PSUV (Partido Socialista Unido de Venezuela); che, successivamente, il Tribunale supremo ha impedito a quattro neoeletti deputati all'Assemblea nazionale, tre dei quali membri della MUD, di assumere le loro funzioni, il che ha privato l'opposizione della maggioranza di due terzi;

B.

considerando che, nei cinque mesi di attività legislativa della nuova Assemblea nazionale, organo nel quale l'opposizione democratica detiene la maggioranza, il Tribunale supremo ha emesso 13 sentenze con motivazioni politiche a favore dell'esecutivo, il che pregiudica l'equilibrio dei poteri necessario in uno Stato di diritto;

C.

considerando che decisioni come quella di proclamare e confermare il decreto sullo stato di eccezione e di emergenza economica, di abolire i poteri di controllo politico dell'Assemblea nazionale, di rifiutare di riconoscere la facoltà attribuita all'Assemblea nazionale dalla Costituzione di revocare la nomina di giudici del Tribunale supremo, di dichiarare incostituzionale la riforma della legislazione sulla Banca centrale del Venezuela e di sospendere le disposizioni del regolamento interno dell'Assemblea nazionale in materia di dibattito, tra le altre, sono state adottate in violazione delle competenze legislative dell'Assemblea nazionale, senza alcun rispetto per l'equilibrio dei poteri che è essenziale in uno Stato di diritto;

D.

considerando che circa 2 000 persone sono in prigione, agli arresti domiciliari o in stato di libertà vigilata per ragioni politiche, tra cui esponenti politici di spicco come Leopoldo López, Antonio Ledezma e Daniel Ceballos; che il 30 marzo 2016 l'Assemblea nazionale venezuelana ha approvato una legge che concederebbe l'amnistia ai suddetti detenuti, spianando in tal modo la strada al dialogo di riconciliazione nazionale; che la legge in questione è conforme all'articolo 29 della Costituzione venezuelana, nonostante la dichiarazione di incostituzionalità del Tribunale supremo; considerando che Zeid Ra'ad Al-Hussein, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha dichiarato pubblicamente che la legge di amnistia e di riconciliazione nazionale è in linea con il diritto internazionale e ha espresso la propria delusione per il fatto che sia stata respinta;

E.

considerando che lo Stato di diritto e il principio della separazione dei poteri non sono debitamente rispettati in Venezuela; che gli eventi in corso pongono in evidenza un controllo e un'influenza del governo sul potere giudiziario e sul Consiglio elettorale nazionale, con ripercussioni negative sul potere legislativo e l'opposizione, elementi fondamentali di qualsiasi sistema democratico, in palese violazione del principio di indipendenza e separazione dei poteri che caratterizzano gli Stati democratici in cui vige lo Stato di diritto;

F.

considerando che l'opposizione democratica ha avviato una procedura, riconosciuta dalla Costituzione, che permette di rimuovere dall'incarico, mediante apposito referendum, i funzionari pubblici che abbiano completato il 50 % del loro mandato; che il Consiglio elettorale nazionale ha ricevuto dalla MUD 1,8 milioni di firme di cittadini venezuelani a sostegno di tale procedura, numero ben superiore alle 198 000 firme inizialmente richieste affinché il processo sia legale e costituzionalmente accettabile;

G.

considerando che il Venezuela sta affrontando una grave crisi umanitaria dovuta alla carenza di cibo e di medicinali; che l'Assemblea nazionale ha dichiarato uno stato di «crisi umanitaria sul fronte sanitario e alimentare» vista la penuria generalizzata di medicinali, forniture e dispositivi medici e ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aiuti umanitari e una visita tecnica che attesti la situazione appena descritta;

H.

considerando che, nonostante l'assenza di dati ufficiali, secondo l'indagine ENCOVI (Encuesta de Condiciones de Vida) il tasso di povertà in Venezuela è raddoppiato, passando dal 30 % nel 2013 al 60 % nel 2016; che il 75 % dei medicinali ritenuti essenziali dall'Organizzazione mondiale della sanità non sono disponibili nel paese;

I.

considerando che il governo impedisce l'ingresso degli aiuti umanitari nel paese e boicotta le diverse iniziative internazionali volte ad aiutare la società civile, come nel caso della Caritas e di altre ONG;

J.

considerando che, secondo le stime del Fondo monetario internazionale (FMI), l'economia venezuelana subirà una contrazione dell'8 % nel 2016, dopo una contrazione del 5,7 % nel 2015; che, nonostante il salario minimo sia aumentato del 30 %, il tasso di inflazione del 180,9 % preclude qualsiasi possibilità di rendere i prodotti di base economicamente accessibili per i venezuelani; che l'FMI prevede un tasso di inflazione medio del 700 % per la fine del 2016 e del 2 200 % nel 2017;

K.

considerando che la mancanza di lungimiranza in merito alle infrastrutture di base e una governance inefficiente ha provocato una grave crisi economica e sociale, il che è dimostrato da un'annosa carenza di risorse, materie prime, fattori di produzione, generi alimentari di base e medicinali essenziali, con produzione pari a zero, e che il paese è sull'orlo di un grave sollevamento sociale e una crisi umanitaria dalle conseguenze imprevedibili;

L.

considerando che gli elevatissimi indici di criminalità e la completa impunità che regnano nel paese hanno trasformato il Venezuela in uno dei paesi più pericolosi del mondo, essendo Caracas la città che presenta il più alto tasso di criminalità violenta al mondo, con oltre 119,87 omicidi ogni 100 000 abitanti;

M.

considerando che gli scontri per il controllo delle miniere illegali sono comuni nella zona ricca di minerali in prossimità della frontiera con la Guyana e il Brasile; che il 4 marzo 2016 è avvenuto un massacro a Tumeremo, nello Stato del Bolívar, dove sono scomparsi 28 minatori, successivamente assassinati; che le autorità non hanno ancora dato alcuna risposta soddisfacente in merito e che la giornalista Lucía Suárez, la quale aveva recentemente indagato sul caso, è stata uccisa il 28 aprile 2016 con colpi di arma da fuoco nella sua casa di Tumeremo;

N.

considerando che il 27 maggio 2016 i paesi del G7 hanno reso una dichiarazione in cui esortano il Venezuela a creare le condizioni per un dialogo tra il governo e i suoi cittadini al fine di risolvere la sempre più grave crisi economica e politica; che il 1o giugno 2016 il Consiglio permanente dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA) ha reso una dichiarazione sulla situazione in Venezuela;

O.

considerando che, nel quadro dell'UNASUR, si sono tenute recentemente delle riunioni esplorative nella Repubblica dominicana, guidate dall'ex Primo ministro spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, dall'ex Presidente della Repubblica dominicana, Leonel Fernández, e dall'ex Presidente di Panama, Martín Torrijos, con l'obiettivo di avviare un dialogo nazionale con i rappresentanti del governo della Repubblica bolivariana del Venezuela e i partiti dell'opposizione rappresentati dalla MUD;

P.

considerando che una soluzione alla crisi è possibile soltanto attraverso il dialogo tra tutti i livelli di governo, l'opposizione democratica e la società;

1.

esprime profonda preoccupazione per il grave deterioramento della situazione della democrazia, dei diritti umani e del quadro socioeconomico in Venezuela, in un clima di crescente instabilità politica e sociale;

2.

esprime inoltre preoccupazione per il blocco imputabile all'attuale stallo istituzionale e per l'uso dei poteri di Stato da parte dell'esecutivo per controllare il Tribunale supremo e il Consiglio elettorale nazionale nell'intento di ostacolare l'applicazione di leggi e iniziative adottate dall'Assemblea nazionale; chiede al governo venezuelano di rispettare lo Stato di diritto e il principio della separazione dei poteri; ricorda che la separazione e la non interferenza tra poteri ugualmente legittimi sono principi essenziali degli Stati democratici in cui vige lo Stato di diritto;

3.

invita il governo venezuelano ad adottare un atteggiamento costruttivo per superare la situazione critica in cui versa attualmente il paese mediante una soluzione costituzionale, pacifica e democratica fondata sul dialogo;

4.

accoglie con favore gli sforzi di mediazione avviati a seguito dell'invito dell'UNASUR di dare inizio a un processo di dialogo nazionale tra l'esecutivo e l'opposizione, rappresentata dalle componenti maggioritarie della MUD;

5.

prende atto della dichiarazione dei leader del G7 sul Venezuela; chiede al Consiglio europeo di giugno di rilasciare una dichiarazione politica sulla situazione nel paese e di appoggiare gli sforzi di mediazione recentemente avviati affinché siano concordate soluzioni democratiche e politiche per il Venezuela;

6.

esorta il governo venezuelano a rilasciare immediatamente tutti i prigionieri politici; ricorda che il rilascio dei prigionieri politici è per l'opposizione un presupposto inderogabile all'avvio dei negoziati e invita entrambe le parti a concordare una soluzione di compromesso volta a sostenere gli sforzi di mediazione in corso; chiede all'UE e al VP/AR di sollecitare il rilascio dei prigionieri politici e di quanti sono detenuti arbitrariamente, in linea con le richieste avanzate da diversi organismi delle Nazioni Unite e da organizzazioni internazionali e conformemente alla legge di amnistia e di riconciliazione nazionale;

7.

chiede che le autorità rispettino e garantiscano il diritto costituzionale di manifestare pacificamente; chiede parimenti ai leader dell'opposizione di esercitare i loro poteri in modo responsabile; invita le autorità venezuelane a garantire la sicurezza e il libero esercizio dei diritti di tutti i cittadini, in particolare dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti, degli attivisti politici e dei membri di organizzazioni non governative indipendenti;

8.

invita il Presidente Nicolás Maduro e il suo governo ad attuare, in cooperazione con l'Assemblea nazionale, le riforme economiche urgenti in modo da trovare una soluzione costruttiva alla crisi economica ed energetica e, in particolare, alla penuria di alimenti e medicinali;

9.

esprime grave preoccupazione per il progressivo inasprimento delle tensioni sociali causato dalla penuria di beni fondamentali, quali alimenti e medicinali; chiede al VP/AR di proporre un piano di assistenza per il paese e di esortare le autorità venezuelane ad autorizzare l'ingresso degli aiuti umanitari nel paese, concedendo l'accesso anche alle organizzazioni internazionali che intendono aiutare i settori più colpiti della società, per far fronte alle esigenze più urgenti e fondamentali della popolazione;

10.

esorta il governo e le autorità pubbliche del Venezuela a rispettare la Costituzione, comprese le procedure e i meccanismi giuridici e riconosciuti per attivare il processo previsto dalla Costituzione venezuelana per destituire il Presidente prima della fine del 2016;

11.

esorta il VP/AR a cooperare con i paesi dell'America latina e con le organizzazioni regionali e internazionali per garantire in Venezuela l'istituzione di meccanismi di dialogo, riconciliazione nazionale e mediazione al fine di sostenere una soluzione pacifica, democratica e costituzionale alla crisi che il paese sta attraversando;

12.

considera assolutamente prioritario ridurre l'attuale livello elevato di impunità, fenomeno che aggrava e alimenta la violenza e l'insicurezza crescenti nel paese, nonché assicurare il rispetto dell'ordinamento giuridico vigente, il quale prevede che sia fatta giustizia per le vittime di rapimenti, omicidi e altri crimini commessi quotidianamente, come pure per i loro familiari;

13.

invita le autorità venezuelane a indagare sul massacro di Tumeremo, nel quale sono stati uccisi 28 minatori, al fine di consegnare alla giustizia i suoi autori e istigatori, come anche i responsabili del recente assassinio della giornalista Lucía Suárez, che è stato perpetrato nello stesso luogo e di cui si sospettano collegamenti con la strage;

14.

ribadisce la sua richiesta di inviare una propria delegazione in Venezuela e avviare un dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto quanto prima;

15.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.


(1)  Testi approvati, P7_TA(2014)0176.

(2)  Testi approvati, P8_TA(2014)0106.

(3)  Testi approvati, P8_TA(2015)0080.

(4)  https://www.hrw.org/news/2016/05/16/letter-human-rights-watch-secretary-general-almagro-about-venezuela

(5)  http://www.unasursg.org/es/node/719

(6)  http://www.unasursg.org/es/node/779

(7)  http://www.mofa.go.jp/files/000160266.pdf

(8)  http://www.state.gov/r/pa/prs/ps/2016/05/257789.htm