21.2.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 66/6


P8_TA(2016)0200

Banca europea per gli investimenti (BEI) — Relazione annuale 2014

Risoluzione del Parlamento europeo del 28 aprile 2016 sulla Banca europea per gli investimenti (BEI) — Relazione annuale 2014 (2015/2127(INI))

(2018/C 066/02)

Il Parlamento europeo,

vista la relazione sull'attività 2014 della Banca europea per gli investimenti,

viste la relazione finanziaria 2014 e la relazione statistica 2014 della Banca europea per gli investimenti,

viste la relazione sulla sostenibilità 2014, la relazione sulla valutazione col metodo dei tre pilastri (3 Pillar Assessment) per le operazioni della BEI all'interno dell'UE nel 2014 e la relazione sui risultati delle operazioni al di fuori dell'UE della Banca europea per gli investimenti nel 2014,

viste le relazioni annuali del Comitato di verifica della BEI per l'esercizio 2014,

vista la relazione annuale del Gruppo BEI sulle attività di lotta antifrode — 2014,

visti il piano operativo del Gruppo BEI per il periodo 2014-2016 (17 dicembre 2013), il piano operativo del FEI (Fondo europeo per gli investimenti) per il periodo 2014-2016 (dicembre 2013) e il piano operativo del Gruppo BEI per il periodo 2015-2017 (21 aprile 2015),

vista la relazione sull'attuazione della politica di trasparenza della BEI nel 2014,

vista la relazione sull'attività 2014 dell'Ufficio del responsabile capo del controllo di conformità (Chief Compliance Officer) della BEI,

visti gli articoli 3 e 9 del trattato sull'Unione europea (TUE),

visti gli articoli 15, 126, 174, 175, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e il protocollo n. 5, ad esso allegato, sullo statuto della Banca europea per gli investimenti,

visto il regolamento della Banca europea per gli investimenti,

vista la propria risoluzione dell'11 marzo 2014 sulla Banca europea per gli investimenti (BEI): Relazione annuale 2012 (1),

vista la propria risoluzione del 30 aprile 2015 sulla Banca europea per gli investimenti — Relazione annuale 2013 (2),

viste la propria risoluzione del 26 febbraio 2014 sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea (3) e la comunicazione della Commissione del 27 marzo 2014 sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea (COM(2014)0168),

viste la decisione n. 1080/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, sul mandato esterno della BEI 2007-2013 e la decisione n. 466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sulla concessione di una garanzia dell'Unione alla Banca europea per gli investimenti in caso di perdite relative ad operazioni di finanziamento a sostegno di progetti di investimento al di fuori dell'Unione,

visto il regolamento (UE) n. 670/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 luglio 2012, che modifica la decisione n. 1639/2006/CE che istituisce un programma quadro per la competitività e l'innovazione (2007-2013) e il regolamento (CE) n. 680/2007 che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee dei trasporti e dell'energia (concernente la fase pilota dell'iniziativa «Prestiti obbligazionari Europa 2020 per il finanziamento di progetti»),

viste le conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2014, che fanno esplicito riferimento alla partecipazione della BEI a un nuovo fondo destinato agli investimenti volti a migliorare l'efficienza energetica e modernizzare i sistemi energetici degli Stati membri a basso reddito,

vista la comunicazione della Commissione del 26 novembre 2014 dal titolo «Un piano di investimenti per l'Europa» (COM(2014)0903),

visto il regolamento (UE) n. 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 (4),

vista la comunicazione della Commissione del 22 luglio 2015 dal titolo «Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione: il ruolo delle banche nazionali di promozione a sostegno del piano di investimenti per l'Europa» (COM(2015)0361),

visto l'articolo 52 del proprio regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri della commissione per il commercio internazionale, della commissione per i bilanci, della commissione per i problemi economici e monetari e della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0050/2016),

A.

considerando che il compito principale della BEI, la banca dell'UE, consiste nel dare sostegno finanziario a progetti nell'interesse dell'Unione che contribuiscono allo sviluppo equilibrato del mercato interno e alla coesione sociale, economica e territoriale, e dunque al rafforzamento dell'integrazione europea, a una maggiore occupazione e alla competitività dell'Unione;

B.

considerando che tutte le attività finanziate dalla BEI devono essere coerenti con i trattati UE nonché con gli obiettivi generali e i settori prioritari dell'Unione, quali definiti dalla strategia Europa 2020 e dallo strumento per la crescita e l'occupazione;

C.

considerando che, per assolvere il proprio compito, la BEI concede prestiti e fornisce garanzie che facilitano il finanziamento di progetti in tutti i settori dell'economia, senza perseguire scopi di lucro;

D.

considerando che la crisi finanziaria, economica e sociale del 2008 ha determinato una grave carenza di investimenti e livelli di disoccupazione estremamente elevati, soprattutto fra i giovani, con la prospettiva di una prolungata stagnazione dell'economia europea;

E.

considerando che sia i singoli Stati membri sia l'UE nel suo complesso stanno affrontando attualmente l'enorme sfida, senza precedenti in tutta la storia dell'UE, di dover gestire massicci afflussi di migranti provenienti da varie regioni del mondo;

F.

considerando che, nelle odierne circostanze, un grado di urgenza qualitativamente nuovo caratterizza il ruolo centrale della BEI nell'efficace attuazione del piano di investimenti per l'Europa e nell'efficiente funzionamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), quale principale strumento per promuovere la crescita, generare posti di lavoro dignitosi e superare le divisioni sociali e territoriali nell'Unione;

G.

considerando che al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) spetta un ruolo cruciale nella risposta del Gruppo BEI alla necessità di affrontare le conseguenze a lungo termine della crisi, e che il FEI contribuisce altresì alla ripresa dell'economia europea tramite il sostegno alle PMI;

H.

considerando che la BEI non dovrebbe essere solo un'istituzione finanziaria, ma anche una banca sede di conoscenze e buone pratiche che dà consigli agli Stati membri e ai soggetti economici e contribuisce a massimizzare il valore aggiunto dei fondi UE;

I.

considerando che i finanziamenti della BEI ad attività al di fuori dell'UE sono concepiti per sostenere gli obiettivi delle politiche esterne dell'Unione, in linea con i valori di quest'ultima e sulla base del rispetto di norme sociali e ambientali sostenibili;

J.

considerando che la portata e la complessità dei compiti che la BEI è attualmente chiamata a svolgere richiedono un rinnovato impegno onde evitare categoricamente il finanziamento di progetti che contravvengono alle norme fondamentali di sana gestione finanziaria, danneggiando la credibilità della BEI quale istituzione finanziaria pubblica che gode di una tripla A e di una reputazione inattaccabile;

Il programma d'investimenti della BEI volto a realizzare gli obiettivi strategici dell'UE

Dare priorità agli investimenti per accelerare la ripresa e aumentare la produttività

1.

accoglie con favore le relazioni annuali della BEI per il 2014 e i risultati in esse presentati, e incoraggia vivamente la BEI a continuare nei suoi sforzi per far crescere lo scarso livello degli investimenti nell'UE;

2.

plaude in particolare al fatto che nel 2014 la BEI ha finanziato 285 000 piccole e medie imprese, salvaguardando in tal modo 3,6 milioni di posti di lavoro, e ha stipulato contratti relativi a un totale di 413 progetti all'interno dell'UE, del valore di 69 miliardi di EUR, e 92 nuovi progetti al di fuori dell'UE, del valore di 7,98 miliardi di EUR; plaude altresì al fatto che nel medesimo anno il FEI ha impegnato 3,3 miliardi di EUR in investimenti azionari e garanzie a favore delle piccole imprese, cosicché è stato attuato con successo uno dei piani di attività più ambiziosi della BEI, per un totale di 80,3 miliardi di EUR di finanziamenti del Gruppo BEI; plaude al fatto che il volume di stipule contrattuali raggiunto dalla BEI nel 2014 è al livello più alto dal 2009, ma sottolinea che esso ha un ulteriore potenziale di crescita; accoglie con favore l'aumento di capitale della BEI di 10 miliardi di EUR, approvato nel 2012 da tutti gli Stati membri;

3.

osserva, tuttavia, che nel 2014 il 59,4 % di tutti i progetti firmati dalla BEI è stato assegnato alle cinque principali economie dell'UE, mentre la quota per gli altri 23 Stati membri è stata solamente del 30,3 %; incoraggia la BEI ad applicare una politica dei prestiti più equilibrata nei confronti degli Stati membri, data l'intensità delle sfide attuali e a lungo termine che l'Unione deve affrontare;

4.

invita la BEI a fornire maggiore supporto tecnico, nella fase precedente l'approvazione, agli Stati membri la cui percentuale di progetti approvati è inferiore, e la incoraggia ad agevolare gli scambi di migliori pratiche tra Stati membri in relazione alla sviluppo di progetti di successo;

5.

invita la BEI a concentrarsi sugli investimenti nell'economia reale, onde stimolare la creazione di posti di lavoro e la crescita nell'UE;

6.

evidenzia i tassi di disoccupazione drammaticamente elevati in numerosi Stati membri, in particolare tra i giovani, ed esorta la BEI a tener conto di tale situazione nell'attuazione delle sue politiche;

7.

segnala che le operazioni, tenendo conto della disponibilità di fondi, devono essere mirate a generare investimenti che rafforzino la ripresa economica e l'occupazione produttiva, essendo accompagnate da un sostegno coerente agli Stati membri volto ad accrescere la capacità di assorbimento, laddove necessario, nonché da un costante impegno ad evitare il rischio di frammentazione territoriale;

8.

osserva che in alcuni Stati membri l'insufficiente capacità di creare progetti nel settore pubblico e in quello privato e la scarsa capacità di contrarre prestiti, unitamente alle attuali condizioni di mercato, comportano notevoli difficoltà per il programma di prestiti della BEI; esorta pertanto la BEI a intensificare in modo sostanziale l'assistenza tecnica e la consulenza finanziaria in tutti i settori fondamentali di attività, rendendole facilmente accessibili e mettendole a disposizione di tutti gli Stati membri, onde conseguire un livello nettamente più elevato di capacità di generare crescita;

9.

plaude all'utilizzo da parte della BEI del metodo di valutazione dei 3 pilastri (3PA, 3 Pillar Assessment) e del quadro di misurazione dei risultati (ReM, Results Measurement) per la valutazione ex ante dei risultati attesi dai progetti di investimento, sia all'interno che all'esterno dell'UE;

10.

invita la BEI, in sede di valutazione e classificazione di merito dei progetti, ad accordare priorità decisiva agli effetti a lungo termine degli investimenti, per quanto riguarda non solo gli indicatori finanziari, ma anche e soprattutto il contributo degli investimenti allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita con ulteriori progressi nel campo dell'occupazione, degli standard sociali e dell'ambiente;

11.

sottolinea che l'approvazione del finanziamento dei progetti dovrebbe basarsi su un'adeguata analisi finanziaria e del rischio, sulla sostenibilità finanziaria e su una sana gestione di bilancio; ritiene che i progetti ammessi ai finanziamenti della BEI dovrebbero apportare un chiaro valore aggiunto all'economia europea;

12.

si rammarica che la relazione 3PA non contenga informazioni, basate sul 3PA stesso o su altri strumenti pertinenti, in merito ai risultati effettivi delle operazioni effettuate all'interno dell'UE nel 2014 (a differenza dei risultati ottenuti al di fuori dell'UE), benché il 3PA sia concepito al fine specifico di aumentare la capacità della BEI di monitorare l'attuazione delle operazioni mediante il rilevamento degli impatti durante l'intero ciclo del progetto; si attende che, a seguito dell'armonizzazione in corso tra 3PA e ReM, un nuovo quadro armonizzato, più idoneo alla valutazione ex post e alla comunicazione dei risultati dei progetti sia all'interno che all'esterno dell'UE, nonché pienamente in linea con il quadro di valutazione delle operazioni del FEIS, sia disponibile all'inizio del 2016 e venga utilizzato per l'esercizio di rendicontazione della BEI relativo al 2015; chiede che siano sistematicamente pubblicate le valutazioni dei singoli progetti;

13.

prende atto del piano operativo della BEI per il periodo 2015-2017; si compiace che esso riconosca che la velocità di ripresa è diversa da uno Stato membro all'altro e abbia posto la coesione economica e sociale quale obiettivo strategico trasversale;

14.

prende in considerazione il fatto che la BEI ha riorganizzato la classificazione dei suoi principali obiettivi di politica pubblica per il Gruppo BEI per il periodo 2015-2017 (innovazione e capitale umano, finanziamento di PMI e aziende mid-cap, infrastrutture efficienti, ambiente), formulandoli in modo diverso rispetto a quelli per il periodo 2014-2016 (aumento del potenziale di crescita e occupazione, sostenibilità ambientale, coesione economica e sociale e convergenza, azione per il clima); osserva che gli obiettivi di politica pubblica sono stati adeguati all'evoluzione del contesto economico e, a tale proposito, invita la BEI a garantire che siano ulteriormente rafforzati i due obiettivi trasversali, vale a dire la coesione economica e sociale nell'UE e l'azione per il clima, e che aumenti parallelamente la percentuale prevista di stipule che contribuiscono al loro conseguimento;

15.

ritiene, tuttavia, che la presentazione delle attività della BEI nella relazione sull'attività 2014 non sia pienamente coerente con gli obiettivi di politica pubblica per il 2014; si rammarica inoltre della mancanza di informazioni sui risultati ottenuti dai diversi strumenti finanziari e iniziative della BEI che erano in campo nel 2014; raccomanda che la BEI, nel comunicare le informazioni sulle sue attività, metta l'accento non tanto sul volume degli investimenti effettuati quanto piuttosto sui loro effetti;

16.

si attende che la BEI contribuisca alla revisione intermedia della strategia Europa 2020 fornendo informazioni sulle proprie attività e sul loro contributo al raggiungimento degli obiettivi della strategia;

17.

invita la BEI a valutare la possibilità di elaborare, nel 2015, una relazione più esauriente e analitica sulle proprie attività annuali, che riassuma adeguatamente le informazioni delle sue relazioni tematiche e sia più pienamente conforme alle prescrizioni dell'articolo 9 dello statuto della BEI;

18.

si compiace delle nuove informazioni fornite dal documento di lavoro sugli strumenti finanziari che accompagna il progetto di bilancio; si rammarica, tuttavia, della mancanza di un quadro globale degli impegni e dei pagamenti annuali alla BEI e si attende ulteriori dettagli;

19.

sottolinea che investimenti, riforme strutturali e sane politiche di bilancio devono essere parte di una strategia globale;

Promuovere l'occupazione giovanile, l'innovazione e le PMI

20.

plaude all'attuazione nel 2014 dell'iniziativa della BEI «Competenze e occupazione — investire nei giovani» e incoraggia la BEI a continuare a investire nell'istruzione, nello sviluppo di competenze e nell'occupazione dei giovani; invita la BEI a riferire in modo esaustivo sui risultati ottenuti dall'iniziativa «Investire nei giovani», anche utilizzando un indicatore quale l'occupazione sostenibile derivante da specifiche operazioni;

21.

plaude al lancio nel 2014 di una nuova gamma di prodotti finanziari con il Meccanismo InnovFin — Finanziamento dell'UE per l'innovazione, aperto a tutte le categorie di aziende innovatrici, nonché al lancio del prodotto InnovFin per i servizi di consulenza destinato a grandi progetti di R&S; prende atto, inoltre, del lancio nel 2014 di un nuovo mandato di supporto del rischio del Gruppo BEI, il Risk Enhancement Mandate — EREM;

22.

osserva che nel 2014 la Banca ha firmato un totale di 225 operazioni all'interno dell'UE per la promozione dell'innovazione e delle competenze (62 operazioni di innovazione e R&S per 9,6 miliardi di EUR e 25 operazioni nel campo dell'istruzione e delle competenze per 4,4 miliardi di EUR) e per le PMI e le aziende a media capitalizzazione (mid-cap) (138 operazioni per 22,2 miliardi di EUR);

23.

prende atto dell'aumento di capitale del FEI di 1,5 miliardi di EUR avvenuto nel 2014 e degli investimenti record che il Fondo ha compiuto mettendo a disposizione delle PMI capitali di rischio per un importo pari a 3,3 miliardi di EUR, che hanno portato, grazie a un effetto leva, alla mobilitazione di 14 miliardi di EUR d'investimenti in capitali; invita a includere nella relazione annuale della BEI una panoramica esaustiva e trasparente delle operazioni del FEI;

24.

osserva che il Gruppo BEI canalizza il finanziamento delle PMI e delle mid-cap tramite una serie di intermediari finanziari, allo scopo di migliorare le condizioni dei finanziamenti e incrementare l'accesso agli stessi; invita la BEI, di conseguenza, a collaborare molto più strettamente con i propri intermediari finanziari negli Stati membri e a sollecitarli a diffondere le informazioni pertinenti ai potenziali beneficiari, al fine di creare un contesto favorevole all'imprenditoria che consenta alle PMI di accedere più facilmente ai finanziamenti;

25.

osserva che in molte zone d'Europa le PMI incontrano estrema difficoltà a ottenere i finanziamenti necessari; plaude in tale contesto al più forte accento che la BEI sta ponendo sul sostegno delle PMI; sottolinea l'importanza del ruolo della BEI nel favorire i partenariati e nel rafforzare gli strumenti di sostegno per il finanziamento delle attività delle micro, piccole e medie imprese e per le start-up innovative; invita inoltre la BEI a cooperare più strettamente con le istituzioni pubbliche regionali per ottimizzare le possibilità di finanziamento per le PMI;

26.

valuta positivamente i programmi della BEI di agevolazione degli scambi, in particolare il Meccanismo per il finanziamento del commercio estero per le PMI, che offre garanzie alle banche estere che forniscono credito al commercio per le PMI e, in tal modo, contribuisce a rilanciare i flussi commerciali e ad alleviare i vincoli della garanzia reale in contanti, nonché altri nuovi progetti di credito al commercio indirizzati a paesi pesantemente colpiti dalla crisi economica o soluzioni finanziarie mirate come lo strumento europeo Progress di microfinanza per l'inclusione finanziaria;

27.

invita la BEI a sviluppare un'efficace politica di comunicazione rivolta ai potenziali beneficiari privati, quale parte integrante delle sue attività di consulenza; la incoraggia a rafforzare e a espandere la sua rete di uffici all'interno dell'UE;

28.

si duole dell'assenza, nella relazione sull'attività 2014, di informazioni sull'attuazione dell'accordo del luglio 2014 tra la Commissione e il FEI nel quadro del programma dell'UE per la competitività delle imprese e le PMI (COSME);

Migliorare la sostenibilità ambientale e l'azione a tutela del clima

29.

prende atto che degli 84 progetti in campo ambientale firmati nel 2014 all'interno dell'UE, per un totale di 12,6 miliardi di EUR, i progetti relativi ai trasporti sostenibili hanno ricevuto 5,1 miliardi di EUR, quelli nel settore dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica 3,7 miliardi di EUR e quelli per la protezione ambientale 3,8 miliardi di EUR; constata altresì che le operazioni firmate per l'obiettivo trasversale «azione a favore del clima» sono ammontate a 16,8 miliardi di EUR, pari al 24 % del totale dei finanziamenti della BEI all'interno dell'UE;

30.

prende atto che la maggior parte del sostegno della BEI allo sviluppo della capacità di energia rinnovabile si è concentrato nelle cinque maggiori economie dell'UE, mentre appena 42 milioni di EUR su 4,5 miliardi di EUR destinati a progetti nel campo dell'energia rinnovabile nell'UE-28 sono stati spesi nei 13 nuovi Stati membri; aggiunge che una concentrazione analoga è riscontrabile anche nel settore dell'efficienza energetica, nel quale, su 2 miliardi di EUR, solo 148 milioni di EUR sono stati assegnati ai 13 nuovi Stati membri; esorta ad aumentare progressivamente la quota destinata ai nuovi Stati membri dei futuri investimenti nello sviluppo della capacità di energia rinnovabile e nel settore dell'efficienza energetica, fino a portarla al 30 % del totale degli investimenti in tali ambiti entro il 2020; chiede che si compia uno sforzo maggiore per fornire ulteriore assistenza tecnica alle autorità nazionali e regionali al fine di migliorare la loro capacità di elaborare progetti fattibili che consentano maggiori investimenti nel settore dell'energia;

31.

accoglie con favore il varo nel 2014 di nuovi strumenti innovativi a sostegno dell'azione a favore del clima, quali lo Strumento di finanziamento privato per l'efficienza energetica e il Meccanismo di finanziamento del capitale naturale, e si attende che la BEI riferisca circa la loro attuazione nelle sue future relazioni sull'attività;

32.

incoraggia l'impegno della BEI a sostegno di iniziative che aiutino l'UE sia a mantenere la sua posizione d'avanguardia sia a realizzare le ambizioni che da tempo nutre relativamente al mercato del carbonio nel contesto del quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030, della strategia di riduzione delle emissioni di CO2 in vista del 2050 e dei negoziati sul clima in sede ONU volti a definire un nuovo accordo mondiale; chiede una revisione della quota degli investimenti della BEI nell'azione a favore del clima, in quanto la quota del 25 % è già stata raggiunta;

33.

osserva il dinamismo del mercato delle obbligazioni verdi e il ruolo guida svolto dalla BEI con le proprie obbligazioni verdi (eco-bond) e i bond «di sensibilità ambientale» (Climate Awareness Bond: CAB), che testimoniano dell'interesse degli investitori per i prodotti finanziari destinati alla crescita sostenibile, a basse emissioni di carbonio e resistente ai cambiamenti climatici; invita la BEI a rivedere nel 2016 la sua norma sul livello di prestazione in materia di emissioni alla luce della strategia dell'UE di riduzione delle emissioni di CO2 in vista del 2050;

34.

plaude alla pubblicazione nel settembre 2015 del documento «EIB Climate Strategy — Mobilising finance for the transition to a low-carbon and climate-resilient economy» (Strategia della BEI in materia di azione per il clima — Mobilitare finanziamenti per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e resistente ai cambiamenti climatici) e della relazione di sintesi «Operations Evaluation — Evaluation of EIB Financing of Climate Action (mitigation) within the EU 2010-2014» (Valutazione delle operazioni di finanziamento della BEI per l'azione a favore del clima (mitigazione) nell'UE nel periodo 2010-2014); chiede che l'approccio SMART (basato su obiettivi Specifici, Misurabili, Attuabili, Realistici e Temporalmente definiti) sia applicato entro il 2017 nei piani d'azione specifici conseguenti alla Strategia della BEI in materia di azione per il clima;

Promuovere la coesione economica e sociale e la convergenza

35.

osserva che 19,9 miliardi di EUR, pari al 29 % dei finanziamenti complessivi della BEI nell'UE per il 2014, sono stati destinati a operazioni di sostegno alla coesione; deplora, tuttavia, che non siano disponibili informazioni né sul numero di progetti sostenuti dal Gruppo BEI nei settori pertinenti né sugli strumenti finanziari o le iniziative attuate nel quadro di tale obiettivo strategico trasversale;

36.

sottolinea il ruolo decisivo della politica di coesione nel ridurre gli squilibri tra regioni europee e nel promuovere l'integrazione europea e, in tale contesto, pone l'accento sull'importanza fondamentale di un approccio orientato al risultato; esorta la BEI a includere nelle sue future relazioni annuali informazioni dettagliate sul contributo e sui risultati ottenuti per quanto concerne l'attuazione degli obiettivi della politica di coesione mediante le attività della BEI;

37.

plaude all'ampliamento del ruolo che il Gruppo BEI svolgerà nell'attuazione della politica di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020; ritiene che questo sia un passo nella giusta direzione per migliorare le sinergie tra la BEI e i Fondi SIE; sollecita un miglioramento della sua attività conformemente al protocollo TFUE (n. 28) sulla coesione economica, sociale e territoriale; considera necessario rafforzare la cooperazione tra Commissione, BEI ed enti locali e regionali onde garantire che gli strumenti finanziari siano impiegati in modo efficace per stimolare lo sviluppo e la coesione territoriali; plaude al partenariato tra la Commissione e la BEI nella creazione della piattaforma di consulenza fi-compass; crede fermamente che sia necessario semplificare le norme che disciplinano il sostegno dei fondi SIE agli strumenti finanziari sotto l'egida della BEI;

38.

accoglie con particolare favore l'attività di finanziamento della BEI a sostegno di progetti per infrastrutture e trasporti nelle regioni europee; sottolinea che tali forme di sostegno finanziario accrescono considerevolmente le potenzialità di sviluppo degli scambi commerciali, incentivando la crescita e stimolando la competitività soprattutto nelle aree caratterizzate da svantaggi geografici naturali;

39.

rileva che nel 2014 la BEI ha approvato 104 progetti da realizzare all'interno dell'UE, finalizzati allo sviluppo di infrastrutture socio-economiche, per un totale di 20,2 miliardi di EUR, di cui 8,2 miliardi di EUR per progetti strategici nel campo dei trasporti (incluse le RTE-T), 7,5 miliardi di EUR per progetti per un'energia sicura e competitiva e 4,5 miliardi di EUR per progetti di riqualificazione urbana (inclusa la sanità);

40.

sottolinea che gli investimenti in progetti infrastrutturali sostenibili sono essenziali per migliorare la competitività e ripristinare la crescita e l'occupazione in Europa; chiede pertanto che i finanziamenti BEI siano destinati alle zone più colpite da alti tassi di disoccupazione e sollecita un maggior numero di progetti di infrastrutture sociali; sottolinea che i finanziamenti della BEI dovrebbero concentrarsi principalmente su quei paesi che registrano un ritardo in termini di qualità e sviluppo delle infrastrutture, tenendo comunque presente il principio della sana gestione finanziaria e della sostenibilità dei progetti;

41.

osserva con preoccupazione la tendenza a finanziare infrastrutture quali autostrade, che incentivano il consumo di carburante fossile e sono quindi in contrasto con gli obiettivi a lungo termine dell'UE di progredire verso un'economia senza carbonio; chiede alla BEI di includere una valutazione ex ante obbligatoria sul valore aggiunto ambientale, economico e sociale nel processo di selezione dei progetti da finanziare all'interno e all'esterno dell'Unione e che tutte le valutazioni ex ante ed ex post siano realizzate attraverso il coinvolgimento effettivo dei portatori di interesse, degli enti locali, regionali e nazionali e dei rappresentanti della società civile; chiede inoltre che i risultati di tali valutazioni nonché gli indicatori utilizzati siano resi pubblici e pienamente accessibili;

42.

sottolinea che il finanziamento di grandi progetti facilita spesso l'infiltrazione da parte di aziende legate alla criminalità organizzata; deplora che la BEI abbia finanziato il tratto autostradale noto come Passante di Mestre, oggetto di indagini per frode fiscale; osserva con preoccupazione che la BEI non ha dato seguito alle richieste a tale riguardo contenute nella relazione annuale 2013 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea — Lotta contro la frode; invita nuovamente la BEI a sospendere ogni tipo di finanziamento al progetto;

43.

sottolinea l'importanza dello sviluppo regionale e invita la BEI a rafforzare il dialogo e la cooperazione con le autorità regionali e locali, le banche e le agenzie; ritiene che in questo contesto debba essere sostenuta anche la cooperazione transfrontaliera;

44.

invita la BEI a incrementare il suo sostegno ai progetti contemplati dalle strategie macroregionali dell'UE; sottolinea l'importanza di continuare ad appoggiare i settori economici dell'UE innovativi e sostenibili così come quelli tradizionali; sottolinea l'esigenza di interconnettere l'Europa mediante i trasporti intermodali nonché mediante investimenti legati al territorio; chiede inoltre che si creino piattaforme finanziarie e d'investimento onde consentire il raggruppamento dei finanziamenti provenienti da varie fonti e la mobilitazione degli investimenti necessari per tali progetti macroregionali;

Gestire il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

45.

accoglie con favore il nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS); sottolinea la necessità che detto fondo operi in modo efficace, pienamente trasparente ed equo in conformità ai criteri definiti nel suo mandato e nel suo regolamento, e raccomanda che il Parlamento e la Corte dei conti collaborino strettamente e vigilino sulle operazioni del FEIS; sottolinea che le sue risorse dovrebbero dimostrare un'effettiva addizionalità rispetto alle normali operazioni finanziate dalla BEI; ricorda che il FEIS deve contribuire anche alla coesione e invita la BEI ad assicurare coerenza e complementarità con gli investimenti provenienti dai fondi strutturali e d'investimento europei e da altri fondi pubblici; invita la BEI ad attuare e sviluppare ulteriormente il FEIS in stretta collaborazione con i colegislatori, in particolare tramite la conclusione tempestiva e obbligatoria dell'accordo in sospeso tra il Parlamento e la BEI;

46.

si attende che le finalità del FEIS siano coerenti con gli obiettivi di politica pubblica della BEI e che il livello degli investimenti BEI nel 2016 venga adeguato per tener conto anche delle operazioni del FEIS;

47.

sottolinea che del FEIS dovrebbero beneficiare tutti gli Stati membri, senza alcuna preallocazione settoriale o regionale, e che tale fondo dovrebbe essere altresì coerente con le iniziative di investimento in corso a livello regionale o locale; pone l'accento sul fatto che i finanziamenti FEIS dovrebbero essere destinati anche a progetti su piccola scala;

48.

riconosce le sfide insite nel fatto di creare e rendere rapidamente operativa una riserva FEIS di progetti strategici; valuta positivamente l'istituzione da parte della BEI del polo europeo di consulenza sugli investimenti, inteso a fornire assistenza tecnica e consulenza specialistica ai potenziali promotori; si attende che il meccanismo di assistenza tecnica funzioni efficacemente a livello locale e regionale;

49.

raccomanda che gli Stati membri designino banche promozionali nazionali e che vi sia una cooperazione più stretta tra la BEI e le banche nazionali di promozione, gli istituti finanziari e le piattaforme d'investimento, per mettere in comune e condividere competenze e conoscenze, nonché per allineare meglio le operazioni della BEI alle priorità politiche degli Stati membri; rammenta la necessità della piena trasparenza e dell'attribuzione di priorità all'orientamento ai risultati per quanto riguarda la partecipazione di banche e istituti di promozione nazionali ai progetti del FEIS;

50.

chiede alla BEI di garantire che il FEIS non sia utilizzato come tacita espansione del capitale della BEI; invita quindi la BEI, in relazione agli impegni del FEIS, a verificare sempre, specificandolo, che siano soddisfatte le condizioni in materia di addizionalità stabilite all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2015/1017, e in particolare che non siano escluse fonti di finanziamento private;

51.

è preoccupato per il fatto che molti progetti selezionati durante la fase di stoccaggio avrebbero avuto accesso ai finanziamenti a condizioni normali e non soddisfano il requisito dell'addizionalità; ricorda che la garanzia del FEIS è stata concepita per consentire alla BEI di assumere maggiori rischi mantenendo al contempo il suo rating della tripla A; segnala che controllerà con estrema attenzione il rispetto di tale criterio;

52.

si attende che il Gruppo BEI sia particolarmente vigile per quanto riguarda il rispetto dell'articolo 140, paragrafo 6, del regolamento finanziario, che prescrive che gli strumenti finanziari non generino «indebiti vantaggi, in particolare sotto forma di dividendi e di profitti indebiti a favore di terzi», dati i timori che il FEIS possa in qualche modo contribuire alla «socializzazione dei rischi e alla privatizzazione dei profitti», alla luce delle esperienze di finanziamento in casi quali il progetto Castor in Spagna o il progetto Passante di Mestre in Italia;

Esaminare l'iniziativa Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti (PBI)

53.

ritiene che occorra valutare attentamente quale sia l'impatto finanziario, sociale e ambientale dell'iniziativa Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti (PBI); sollecita la Commissione ad avviare un processo di consultazione inclusivo e aperto a livello di Unione, con la partecipazione attiva di rappresentanti del Parlamento europeo, sul futuro di tali prestiti obbligazionari nel periodo 2016-2020, prima del completamento dell'attuale fase pilota dell'iniziativa;

Aggiornare la dimensione esterna delle operazioni BEI

54.

si compiace del nuovo mandato esterno di finanziamento della BEI per il periodo 2014-2020, per il quale l'UE prevede una garanzia massima di 30 miliardi di EUR a copertura delle operazioni esterne della BEI, nonché dei suoi obiettivi principali, ossia lo sviluppo del settore privato locale, la realizzazione di infrastrutture socio-economiche, l'adattamento ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione;

55.

invita la BEI a prestare attenzione ai paesi terzi e alle regioni all'esterno dell'Unione che si trovano in situazioni di conflitto ed estrema povertà, al fine di conseguire l'obiettivo principale di ridurre il divario in termini di sviluppo tra l'UE e tali regioni, nonché di contribuire ai programmi di sostegno a favore delle PMI nei paesi partner commerciali, anche destinando fondi sufficienti allo strumento per le PMI nella zona di libero scambio globale e approfondita, concentrandosi in particolare sui paesi del Mediterraneo meridionale e sui paesi vicini dell'Europa orientale; invita la BEI a operare a fianco della Banca africana di sviluppo (BAfS) per il finanziamento di investimenti a lungo termine al servizio dello sviluppo economico; plaude al fatto che le sovvenzioni dell'UE siano sempre più integrate con i prestiti della BEI al fine di ottenere risultati migliori nei paesi partner dell'UE;

56.

esorta la BEI a continuare a promuovere attivamente la crescita sostenibile sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, per favorire in tutto il mondo lo sviluppo sostenibile; sottolinea che la BEI, in quanto braccio finanziario dell'Unione, deve fare la sua parte per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; chiede che in sede di riesame intermedio del mandato in materia di prestiti esterni della BEI, nel 2016, si dedichi speciale attenzione all'agenda per lo sviluppo post-2015;

57.

ricorda che la Banca europea per gli investimenti è il maggiore finanziatore straniero in Turchia e che, a seguito dell'apertura dei negoziati di adesione nel 2004, la BEI ha intensificato le sue operazioni di prestito a tale paese e messo a disposizione circa 23 miliardi di EUR negli ultimi dieci anni; deplora il fatto che, nonostante il persistere della crisi economica nell'UE, la Turchia è attualmente il primo beneficiario dei finanziamenti della BEI tra i paesi al di fuori dell'UE, con circa il 3,5 % dei prestiti totali accordati dalla BEI (2015); chiede che i finanziamenti accordati siano maggiormente condizionati al rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione;

58.

incoraggia la BEI a definire e applicare l'approccio esaustivo necessario per rispondere alle grandi sfide poste dai flussi migratori verso l'Europa, anche mediante il potenziamento delle operazioni nei paesi d'origine di tali flussi e nei paesi che confinano direttamente con i paesi d'origine;

59.

invita la BEI, a tale riguardo, a concentrare le proprie attività a sostegno delle esigenze di investimento nelle infrastrutture urbane, sanitarie, educative e sociali, stimolando le attività economiche in grado di creare nuove opportunità di lavoro e promuovendo la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri e i paesi terzi;

60.

sottolinea che la BEI ricopre un ruolo importante ai fini della promozione delle priorità e degli obiettivi di politica estera dell'Unione; raccomanda di rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra la BEI e i servizi e gli strumenti di politica esterna dell'Unione; chiede la continuazione e il miglioramento delle valutazioni sistematiche ex ante ed ex post riguardanti l'impatto economico, sociale e ambientale dei progetti sostenuti dalla BEI alla luce degli obiettivi del SEAE e dei principi generali che guidano l'azione esterna dell'Unione, di cui all'articolo 21 TUE nonché al quadro strategico dell'UE e al relativo piano d'azione in materia di diritti umani; chiede, riguardo agli investimenti extra-UE, un rapporto più dettagliato in merito alle eventuali perdite e a come e in quali casi sia stato utilizzato lo strumento di garanzia; si compiace del fatto che la BEI abbia tenuto una serie di seminari sul tema imprese e diritti umani;

61.

invita la BEI a fornire al Parlamento europeo e al pubblico informazioni dettagliate sui finanziamenti BEI in Ucraina e sui risultati dell'attività del difensore civico per le imprese in tale paese;

62.

plaude alla soluzione trovata congiuntamente alla Banca mondiale che consente alla BEI di contribuire ad agevolare gli acquisti di gas da parte dell'Ucraina;

63.

esprime l'intenzione di sorvegliare attentamente l'attuazione del mandato esterno della BEI prima della revisione intermedia, tenendo conto della potenziale attivazione di un importo supplementare di 3 miliardi di EUR; conferma il proprio impegno a esaminare attentamente le prime «relazioni sulla realizzazione dei progetti», che dovranno essere pubblicate nell'ambito del mandato di prestito esterno per il periodo 2014-2020; chiede che la Corte dei conti europea elabori una relazione speciale sul rendimento delle attività di prestito esterne della BEI e sulla loro conformità con le politiche UE;

Rafforzare il quadro di governance, trasparenza e controllo della BEI

64.

valuta positivamente l'elevata qualità degli attivi della BEI, con un'incidenza dei prestiti deteriorati sul portafoglio totale di prestiti prossima allo zero (0,2 %), e la sua gestione prudente della liquidità; ritiene fondamentale che la BEI mantenga la tripla A del suo rating di credito affinché possa continuare ad accedere ai mercati internazionali dei capitali alle migliori condizioni di finanziamento;

65.

propone che la BEI rafforzi le sue capacità di analisi settoriale e pubblichi dati statistici aggregati, nonché informazioni su sottoprogetti, per facilitare un approccio mirato a determinati settori o tipologie di PMI; insiste sulla necessità di inserire nella relazione annuale della BEI un'analisi più completa e dettagliata dei fabbisogni d'investimento dell'Unione per settore di attività, onde poter identificare eventuali settori in cui gli investimenti risultano carenti rispetto a quanto necessario per il conseguimento delle priorità dell'UE; ritiene necessario che la BEI valuti la capacità dei propri strumenti d'investimento di correggere tali carenze;

66.

sottolinea l'importanza attribuita dalla BEI alla sua politica di tolleranza zero nei confronti della frode, della corruzione e della collusione e al suo impegno a rispettare norme rigorose in materia di integrità e deontologia; plaude, in questo contesto, all'approvazione da parte del Consiglio della BEI di una politica antifrode aggiornata nonché alla relazione annuale 2014 del Gruppo BEI sulle attività antifrode; si attende che la BEI interrompa l'erogazione di prestiti a favore di progetti attualmente oggetto di indagini su scala nazionale o europea per corruzione;

67.

valuta positivamente l'adozione, nel luglio 2014, della revisione del quadro antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo (AML-CFT) del Gruppo BEI; incoraggia la BEI a proseguire il dialogo con la società civile sul miglioramento della sua politica nei confronti delle giurisdizioni non cooperative; invita la BEI a istituire una nuova politica sulla tassazione responsabile, partendo dalla revisione della sua politica sulle giurisdizioni non cooperative nel 2016; invita la BEI a subordinare la concessione di finanziamenti, sia diretti sia tramite intermediari, alla divulgazione di dati sugli aspetti fiscali paese per paese secondo le indicazioni della disposizione della CRD IV per gli istituti di credito, nonché alla divulgazione di informazioni sulla proprietà effettiva;

68.

invita la BEI, nel contesto delle valutazioni ex-ante sulle imprese soggette a indagini giudiziarie, ad aggiornare le sue politiche in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo e del crimine organizzato;

69.

prende atto della relazione sull'attuazione della politica di trasparenza della BEI nel 2014; insiste sulla necessità di conseguire i massimi livelli di trasparenza e responsabilità istituzionale garantendo la diffusione proattiva presso il pubblico di informazioni di bilancio dettagliate e corrette nonché l'accesso ai dati finanziari relativi ai progetti finanziati dalla BEI;

70.

chiede massima trasparenza e pubblicità riguardo al sistema degli appalti e subappalti e che sia in ogni caso garantito l'accesso del Parlamento alle informazioni e alla documentazione finanziaria in merito;

71.

incoraggia la BEI a rispettare scrupolosamente gli obblighi relativi al registro pubblico delle informazioni ambientali, di cui al regolamento (CE) n. 1367/2006 sull'applicazione della convenzione di Aarhus, e a continuare a presentare relazioni periodiche sulle sue attività di prestito esterne all'UE, conformemente alle norme dell'iniziativa per la trasparenza degli aiuti internazionali (ITAI);

72.

ribadisce che la BEI dovrebbe potenziare le sue attività di due diligence così da migliorare la qualità delle informazioni sui beneficiari finali e prevenire con maggiore efficacia operazioni con intermediari finanziari aventi precedenti negativi in termini di trasparenza, frode, corruzione, criminalità organizzata, riciclaggio di denaro e impatti dannosi sul piano sociale e ambientale oppure registrati in piazze finanziarie offshore o in paradisi fiscali che si avvalgono di pratiche di pianificazione fiscale aggressiva; invita la BEI a non ricorrere all'Iniziativa sulle obbligazioni di progetto (project bond) per finanziare attività infiltrate dalla criminalità organizzata; sottolinea ancora una volta la necessità che la BEI, unitamente alla Commissione, stili un elenco pubblico rigoroso di criteri per la selezione degli intermediari finanziari;

73.

invita la BEI a elaborare norme più severe sui conflitti d'interesse e criteri chiari, rigorosi e trasparenti per i partenariati pubblico-privato beneficiari di finanziamenti, in modo da garantire un'equa ripartizione tra partner pubblici e privati non solo degli aspetti dei progetti relativi agli investimenti, ma anche dei rischi che questi ultimi comportano, onde tutelare l'interesse pubblico; chiede alla BEI di rafforzare la base di conoscenza per la partecipazione di governi, regioni e comuni alle strutture di partenariato pubblico-privato, anche fornendo loro linee guida;

74.

invita la BEI ad assicurare che le società partecipanti a progetti da essa cofinanziati siano tenute a rispettare il principio della parità e trasparenza delle retribuzioni e il principio della parità di genere quali espressi nella direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego; sottolinea inoltre che, nel decidere quali progetti finanziare, la BEI dovrebbe tener conto delle misure adottate dalle società candidate in materia di responsabilità sociale d'impresa;

75.

ritiene che sarebbero utili periodici aggiornamenti sui costi e le commissioni di gestione a carico della BEI e sull'impatto dei progetti finanziati in termini di occupazione e valore aggiunto economico.

76.

raccomanda la pubblicazione sul sito web della BEI di documenti non riservati, come i piani operativi relativi ai passati esercizi, gli accordi interistituzionali e i memorandum, nonché altri accordi pertinenti, così come la pubblicazione regolare dei verbali degli organi di gestione della BEI, a partire da gennaio 2016; ritiene che un migliore accesso del pubblico ai documenti costituisca un elemento fondamentale ai fini della trasparenza, della responsabilità e dell'integrità dell'istituzione;

77.

valuta positivamente il processo di revisione della politica attuata in relazione al meccanismo per il trattamento delle denunce della BEI, avviato nel settembre 2015, e l'apertura della consultazione pubblica ai pertinenti portatori d'interesse; si attende che la revisione in corso di tale meccanismo ne migliori e rafforzi l'indipendenza e l'efficacia e contribuisca anche ad accrescere l'efficacia ed efficienza dell'ufficio responsabile del meccanismo per il trattamento delle denunce; invita il Comitato direttivo della BEI a tenere conto delle raccomandazioni di tale ufficio e a dar seguito ai pareri del Mediatore europeo; chiede che vi sia un flusso costante di informazioni tra l'ufficio interno alla BEI responsabile del meccanismo per il trattamento delle denunce e il Consiglio di amministrazione della BEI; ritiene che non vi sia necessità di aggiornare il memorandum d'intesa tra la BEI e il Mediatore europeo affinché quest'ultimo eserciti più attivamente il suo controllo esterno sulla BEI e per migliorare le procedure di monitoraggio e una maggiore responsabilità della BEI;

78.

valuta positivamente le relazioni annuali del Comitato di verifica della BEI per l'esercizio finanziario 2014 ed esorta gli organi competenti della BEI a garantire l'assoluto rispetto delle migliori prassi bancarie prudenziali nei settori in cui nel 2014 non è stata conseguita piena conformità; prende atto dell'intenzione della direzione della BEI di riorganizzare le funzioni di controllo della Banca; appoggia la richiesta avanzata dal Comitato di verifica in merito a un piano di attuazione in proposito e la sua intenzione di seguire attentamente i futuri sviluppi; appoggia il fatto che il Comitato di verifica abbia messo in guardia la direzione e i servizi della BEI quanto alla necessità che la BEI mantenga la sua capacità senza indebolire l'attuale quadro di controllo interno;

79.

ritiene che le relazioni annuali della BEI dovrebbero porre maggiormente l'accento sui risultati dei progetti portati a termine; invita in tale contesto la BEI, in collaborazione con i partner partecipanti ai progetti, a preparare per ciascun progetto completato una serie di risultati che consenta di valutare l'efficacia dei finanziamenti della BEI;

80.

rileva che il 27 ottobre 2015 scade l'accordo tripartito di cui all'articolo 287, paragrafo 3, TFUE, che disciplina la cooperazione tra la BEI, la Commissione e la Corte dei conti per quanto riguarda le modalità del controllo esercitato dalla Corte sull'attività della BEI relativa alla gestione dei fondi dell'Unione e degli Stati membri; invita le tre istituzioni a cooperare nel processo di rinnovo e aggiornamento di detto accordo e a garantire che il nuovo accordo copra tutti gli strumenti o le iniziative BEI, nuovi ed esistenti, concernenti risorse pubbliche provenienti dal bilancio dell'Unione o dal Fondo europeo di sviluppo; chiede a tale riguardo che la Corte dei conti europea sia dotata di maggiori poteri al fine di valutare e riferire in maniera più approfondita in merito a pratiche di prestito, strumenti e iniziative della BEI qualora siano direttamente connessi con l'uso degli stanziamenti di bilancio dell'UE;

Verso una responsabilità globale nei confronti del Parlamento

81.

ritiene che la complessità e il volume crescenti delle operazioni della BEI, unitamente alle incertezze che permangono sui mercati finanziari, rendano oltremodo necessario trovare soluzioni atte a porre in essere un'efficace vigilanza bancaria prudenziale sulla BEI; si rammarica, pertanto, del fatto che le proposte avanzate in passato dal Parlamento concernenti l'introduzione di una vigilanza regolamentare prudenziale esterna non siano state prese in considerazione né dalla Commissione né dalla BEI;

82.

incoraggia gli sforzi profusi dalle parti coinvolte per elaborare un accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo e la BEI che preveda una maggiore cooperazione tra le due istituzioni; chiede un dialogo regolare e strutturato tra il presidente della BEI e il Parlamento europeo per garantire un maggiore controllo parlamentare delle attività della BEI; invita inoltre la BEI, nel quadro dell'accordo interistituzionale, a sottoscrivere un accordo con il Parlamento che consenta ai deputati di presentare interrogazioni direttamente al presidente della BEI ricevendo una risposta nei tempi convenuti, come già avviene nel caso del presidente della BCE;

o

o o

83.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Banca europea per gli investimenti nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  Testi approvati, P7_TA(2014)0201.

(2)  Testi approvati, P8_TA(2015)0183.

(3)  Testi approvati, P7_TA(2014)0161.

(4)  GU L 169 dell'1.7.2015, pag. 1.