Bruxelles, 5.12.2016

COM(2016) 754 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Relazione 2009-2015 sulla situazione finanziaria del regime di assicurazione
contro la disoccupazione a favore degli ex agenti temporanei o contrattuali e
degli assistenti parlamentari accreditati che si trovino senza impiego
dopo la cessazione dal servizio presso un’istituzione dell’Unione europea


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Relazione 2009-2015 sulla situazione finanziaria del regime di assicurazione
contro la disoccupazione a favore degli ex agenti temporanei o contrattuali e

degli assistenti parlamentari accreditati che si trovino senza impiego

dopo la cessazione dal servizio presso un’istituzione dell’Unione europea

SINTESI

Conformemente ai regolamenti afferenti al regime applicabile agli altri agenti (RAA), l’indennità di disoccupazione UE è destinata agli ex agenti contrattuali (AC) e agenti temporanei (AT) e agli assistenti parlamentari (APA) che si trovino senza impiego contro la loro volontà (sono esclusi, ad esempio, gli agenti dimissionari). Essa è complementare all’eventuale indennità di disoccupazione nazionale.

Queste indennità sono prelevate dal Fondo speciale per la disoccupazione, che da un lato è finanziato dai contributi degli agenti potenzialmente beneficiari e dall’altro da quelli del datore di lavoro.

Le condizioni per usufruire di quest’indennità, così come le categorie di beneficiari e l’aliquota di contributo hanno subito sostanziali modifiche, con pesanti conseguenze sul sistema inizialmente istituito e in particolare sulla tesoreria del fondo.

Riforma 2004:

La riforma dello statuto dei funzionari e del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA), entrata in vigore il 1° maggio 2004, ha introdotto nel RAA una nuova categoria di agente assunto con contratto (il cosiddetto agente contrattuale, AC) e nuove norme relative al finanziamento del fondo di disoccupazione (in particolare, un aumento del contributo personale dallo 0,4 % allo 0,81 %).

Periodo 2009-2015:

In virtù del regolamento (CE) n. 160/2009 del Consiglio del 23 febbraio 2009 (GU L 55 del 27.2.2009), anche gli assistenti parlamentari accreditati (APA) vengono coperti dal fondo di disoccupazione. In questo caso le modalità del fondo di disoccupazione sono rimaste invariate, compreso l’importo del contributo.

Nel 2009 il fondo di disoccupazione presentava un deficit di 4,3 milioni di euro, che nel 2010 è sceso a 2,6 milioni di euro. Tra il 2011 e il 2013 il disavanzo si è notevolmente ridotto e a fine 2013 ammontava a 1 milione di euro. Durante questo periodo la riserva cumulata del fondo di disoccupazione è passata da 16,1 milioni di euro all’inizio del 2009 a 2 milioni di euro a fine 2015. I motivi di queste significative variazioni sono molteplici e riconducibili principalmente ai seguenti fattori:

Aumento del numero di affiliati (+ 42 %).

Aumento del numero delle indennità di disoccupazione mensili (+ 9 %).

Aumento del rapporto tra numero di agenti temporanei (AT) beneficiari e numero di AT in servizio (passato dal 2,56 % nel 2009 al 2,90 % nel 2015).

Diminuzione del rapporto tra numero di agenti contrattuali (AC) beneficiari rispetto al numero di AC in servizio (passato dal 5,86 % nel 2009 all’1,83 % nel 2015).

Introduzione della categoria degli APA (percentuale di beneficiari APA nel 2015 pari all’8,4 %).

Aumento dell’indennità media mensile, passata da 1 980 euro nel 2009 a 2 063 euro nel 2010. La tendenza al rialzo si inverte nel 2011 e 2012 con la determinazione di un importo minimo di 1 908 euro. Dal 2013 la tendenza muta nuovamente con i 2 551 euro registrati nel 2015 e un picco di 2 582 euro toccato nel 2014. Tra il 2011 e il 2015 l’indennità media degli APA è in netto aumento, passata da 2 096 euro nel 2011 a 2 898 euro nel 2014, per poi scendere a 2 525 euro nel 2015.

Aumento della durata media, in mesi, della fruizione dell’indennità di disoccupazione, passata da 6,9 mesi nel 2009 a 10 mesi nel 2015, con un incremento della durata di indennizzo pari al 45 %.

Sostanziale riduzione del deficit nel 2012, conseguente a un’entrata eccezionale proveniente dall’agenzia EUIPO, che ha rimborsato 1,2 milioni di euro a seguito della reintegrazione di una ventina di agenti in virtù di una decisione giudiziaria.

Riforma del 2014 e prospettive:

La riforma dello statuto dei funzionari e del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA), entrata in vigore il 1° gennaio 2014, ha modificato la durata massima dei contratti di assunzione degli AC ai sensi dell’articolo 3 ter, durata che è ormai di 6 anni e non più di 3.

Questa variazione della durata massima del contratto ha comportato una diminuzione del numero di beneficiari del fondo di disoccupazione a partire dal 2014, ma il suo effetto moderatore tenderà a scemare già dal 2017.

Questa positiva incidenza non ha tuttavia compensato l’aumento significativo del numero di beneficiari provenienti dal Parlamento europeo a seguito del rinnovo di quest’ultimo, avvenuto nel 2014. Infatti, ai beneficiari del regime di assicurazione contro la disoccupazione si sono aggiunti nel luglio 2014 oltre 600 assistenti parlamentari (APA) e 200 AT.

_____________________________

L’articolo 28 bis, paragrafo 11, e l’articolo 96, paragrafo 11, del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA), entrambi modificati nel 2013, stabiliscono che ogni due anni la Commissione presenti una relazione sulla situazione finanziaria del regime di assicurazione contro la disoccupazione. Inoltre, indipendentemente dalla presente relazione, la Commissione può, mediante atti delegati ai sensi degli articoli 111 e 112 dello statuto, adeguare i contributi di cui all’articolo 28 bis, paragrafo 7, e dell’articolo 96, paragrafo 7, del RAA nell’interesse dell’equilibrio del regime.

1Quadro normativo

1.1Descrizione del regime

La riforma dello statuto dei funzionari e del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA), entrata in vigore il 1° maggio 2004, ha modificato i testi giuridici che disciplinavano l’ammissibilità al fondo di disoccupazione e le norme relative al finanziamento di questo fondo vigenti dal 1985. Le modifiche in questione possono essere così sintetizzate:

Fino a maggio 2004

Da maggio 2004

Una copertura contro i rischi di disoccupazione solo per gli agenti temporanei (AT) che cessano il servizio.

Creazione di una nuova categoria di agente assunto con contratto (agente contrattuale, AC) che beneficia della copertura contro i rischi di disoccupazione.

Un’aliquota dello 0,4 % per il contributo personale e dello 0,8 % per il contributo a carico del datore di lavoro.

Nuove norme relative al finanziamento del fondo di disoccupazione (ovvero un contributo personale fissato allo 0,81 % e un contributo a carico del datore di lavoro pari all’1,62 %, una detrazione forfetaria di 919,02 euro per gli agenti contrattuali temporanei e di 1 254,77 euro per gli agenti temporanei).

Fruizione di un’indennità di disoccupazione limitata a un periodo non superiore a 24 mesi.

Fruizione dell’indennità di disoccupazione limitata a un terzo del periodo delle effettive prestazioni lavorative come agente temporaneo (AT), agente contrattuale (AC) o assistente parlamentare (APA) e per una durata non superiore a 36 mesi. L’indennità è soggetta a massimale a partire dal settimo mese di disoccupazione e l’indennità minima (livello minimo) è stata rivista.

La seguente tabella presenta i livelli minimi e i massimali divisi per categorie:

Importi espressi in euro al 1° gennaio 2016

AT

AC

APA

Massimale (dal settimo mese)

2 760,49

2 070,35

2 142,90

Livello minimo

1 380,24

1 035,18

910,74

Gli importi delle detrazioni, dei massimali e dei livelli minimi sono adeguati come gli stipendi.

Gli eventuali assegni familiari si aggiungono all’indennità di disoccupazione. I contributi al regime comune di assicurazione malattia (RCAM) dell’Unione europea (5,1 % dello stipendio base di riferimento del beneficiario) sono a carico del fondo di disoccupazione.

1.2Riferimenti giuridici

Articolo 28 bis del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA), modificato dal regolamento (UE, Euratom) n. 1023/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2013.

Articolo 96 del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (RAA) e articolo 5 dell’allegato al RAA, entrambi modificati dal regolamento (UE, Euratom) n. 1023/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2013.

Articoli 135 e 136 del RAA modificati dal regolamento (UE) n. 1239/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2010 (GU L 338 del 22.12.2010).

Articolo 65, paragrafo 1, dello statuto sull’attualizzazione delle retribuzioni e di altri importi.

Regolamento (CECA, CEE, Euratom) n. 91/88 della Commissione, del 13 gennaio 1988, che fissa le disposizioni d’esecuzione dell’articolo 28 bis del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea (GU L 11 del 15.1.1989).

Regolamentazione della Commissione del 14 luglio 1988, dopo accordo comune constatato dal presidente della Corte di giustizia il 4 luglio 1989, recante modalità di applicazione delle disposizioni relative alla concessione dell’indennità di disoccupazione agli agenti temporanei in esecuzione dell’articolo 28 bis, paragrafo 10, del regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea.

2La situazione per cassa e per competenza 2009-2015 del fondo di disoccupazione

Le due sezioni seguenti presentano l’andamento del fondo di disoccupazione e in particolare le spese e le entrate.

Gli importi classificati come “Indennità di disoccupazione” comprendono sistematicamente l’indennità di disoccupazione di base, tutti gli assegni familiari e l’effetto del coefficiente correttore (soltanto per il vecchio regime). Non comprendono, invece, tutte le prestazioni sociali ricevute a livello nazionale (indennità di disoccupazione, assegni familiari, indennità di malattia, prestazioni relative alla gravidanza, ecc.). I contributi al RCAM, come indicato al
punto “
1.1  Descrizione del regime , non essendo a carico del beneficiario dell’indennità di disoccupazione, sono finanziati del fondo di disoccupazione (5,1 % dello stipendio base di riferimento del beneficiario).

Il fondo di disoccupazione utilizza due strumenti di gestione delle spese e delle entrate che sono:

un conto corrente per la riscossione delle entrate e il versamento delle indennità;

alcuni conti a termine per investire le eccedenze cumulate.

2.1Situazione per cassa: risultati correnti e saldi cumulati 2009-2015

Nell’ottica della contabilità per cassa, le entrate e le spese sono contabilizzate nel momento in cui sono riscosse o sostenute.

La tabella 1 presenta un riepilogo delle entrate e delle spese come sono state iscritte nella contabilità e il conseguente saldo corrente. Si noti, nel 2014, la regolarizzazione dei contributi RCAM dovuti per il periodo 2009-2013.

La tabella 2 presenta l’andamento degli averi finanziari del fondo di disoccupazione sia sul conto corrente integrato nella contabilità della Commissione europea (parte I), sia sui conti a termine gestiti dalla DG ECFIN (parte II), mentre la parte III indica le eccedenze cumulate consolidate su questi due conti.

Rispetto all’anno di riferimento (2009), si osserva di anno in anno la riduzione dell’eccedenza cumulata. La relativa stabilità del fondo nel 2012 è dovuta al rimborso, da parte dell’EUIPO, delle indennità di disoccupazione percepite dal personale reintegrato.

Tra il 2009 e il 2015 l’eccedenza cumulata si contrae dell’87 %.

La tabella 3 mostra una sintesi del saldo cumulato tra il 2008 e il 2015.

2.2Situazione per competenza: risultati correnti 2009-2015

Nell’ottica della contabilità per competenza, le operazioni sono registrate nell’anno a cui fanno riferimento. Ad esempio, alcune entrate riscosse e contabilizzate all’inizio dell’anno N sono trattenute sullo stipendio della fine dell’anno N-1 e alcuni versamenti di indennità di disoccupazione effettuati e iscritti all’inizio dell’anno N coprono periodi di disoccupazione della fine dell’anno N-1. Alcune entrate riscosse e iscritte nella contabilità all’inizio dell’anno N consistono in trattenute sugli stipendi della fine dell’anno N-1 e alcuni versamenti di indennità di disoccupazione effettuati e iscritti all’inizio dell’anno N coprono periodi di disoccupazione della fine dell’anno N-1. In contabilità queste scritture contabili sono imputate all’esercizio N-1.

La tabella 4 mostra le entrate e le spese secondo questa logica e presenta pertanto la situazione “per competenza” annuale delle entrate e delle spese del fondo di disoccupazione.

A partire dal 2009 le entrate e le spese hanno registrato aumenti significativi riconducibili per lo più ai fattori di seguito indicati:

creazione di nuove agenzie e incremento complessivo dell’organico delle agenzie;

introduzione dal 2004 di una nuova categoria di personale (il cosiddetto agente contrattuale, AC);

introduzione nel 2009 degli assistenti parlamentari.

Gli effetti sulle spese sono significativi solo a partire dal 2007, quando si registrano le prime cessazioni dei contratti di agente contrattuale e si maturano i primi diritti alle indennità di disoccupazione. Quest’aumento delle spese è stato continuo fino al 2014, per poi scendere leggermente nel 2015.

Il saldo deficitario del fondo era di 4,3 milioni di euro nel 2009 per poi ridursi gradualmente negli anni successivi: 2,6 milioni di euro nel 2010, 1,5 milioni di euro nel 2011, 1,2 milioni di euro nel 2012 e 1 milione di euro nel 2013. Nel 2014 il disavanzo è salito fino a raggiungere 4,8 milioni di euro per effetto dell’incremento del numero di APA che beneficiano dell’indennità di disoccupazione. Questo effetto si attenua nel 2015, quando il deficit passa a 3 milioni di euro.

Il seguente grafico illustra la situazione appena descritta.

2.3Situazione per competenza: ripartizione delle spese e delle entrate per istituzione e complessivamente per tutte le agenzie nel periodo 2009-2015

La tabella 5 mostra la ripartizione delle spese e delle entrate per istituzione e complessivamente per tutte le agenzie e gli uffici. La prima parte della tabella presenta gli importi in termini assoluti, mentre la seconda parte indica le percentuali rispetto al totale delle entrate e delle spese. L’effetto di fine legislatura del PE è particolarmente evidente, con un’impennata delle spese per il PE superiori a 8 milioni di euro tra il 2013 e il 2014. Nel 2015 il totale delle spese resta elevato, ma inferiore a quello del 2014.

Senza tenere conto del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), per il quale è ancora difficile effettuare un’analisi dettagliata per insufficiente visione d’insieme, solo le agenzie presentano attualmente un livello di contribuzione superiore alle spese, dovuta soprattutto al fatto che gran parte del loro personale beneficia di contratti a tempo indeterminato. Si noti tuttavia il netto aumento delle spese per l’organico delle agenzie registrato nel periodo 2013-2015.

3Analisi degli affiliati, dei beneficiari e delle indennità concesse

3.1Numero di affiliati e contributo medio

La tabella 6 mostra il numero di AT e AC che versano al fondo di disoccupazione, in servizio al 31 dicembre di ogni anno.

Tra il 2009 e il 2015 il numero degli AC e degli AT è aumentato rispettivamente del 40 % e del 23 %, mentre tra gli APA i primi beneficiari si registrano nel 2011.

Considerando tutte le categorie, tra il 2009 e il 2015 il numero degli affiliati è cresciuto del 43 %.

3.2Numero di beneficiari di un’indennità di disoccupazione in termini assoluti e rispetto al numero di affiliati: tasso di disoccupazione al 31 dicembre dell’anno

La tabella 7 riporta il numero di disoccupati che hanno percepito un’indennità di disoccupazione completa o complementare al sistema nazionale per il mese di dicembre di ogni anno.

Combinando i dati della tabella 6 sugli AT e AC in servizio al 31 dicembre e il numero della tabella 7 relativo ai beneficiari che hanno percepito un’indennità di disoccupazione, è possibile calcolare il rapporto tra il numero di beneficiari del fondo di disoccupazione e il numero di affiliati a tale fondo. I risultati sono riportati nella tabella 8.

Per quanto riguarda gli agenti temporanei, il loro numero è in leggero aumento mentre quello della Commissione è in netto calo. L’effetto di tale riduzione è controbilanciato dal forte incremento degli agenti temporanei nelle agenzie. La percentuale dei beneficiari rispetto agli affiliati rimane costante.

Quanto agli agenti contrattuali, il loro numero è in costante aumento, soprattutto nelle agenzie e al Parlamento europeo. La percentuale di beneficiari rispetto agli affiliati è in netto calo per effetto della possibile proroga da 3 a 6 anni dei contratti stipulati tra il 2010 e il 2013.

Il 2014 è caratterizzato peraltro da un elevato numero di ex APA che beneficiano dell’indennità, essendo il 2014 un anno di fine legislatura del Parlamento.

Numero di indennità di disoccupazione mensili, importo medio, beneficiari e paese di residenza di questi ultimi

Considerando che l’indennità di disoccupazione può essere versata per più mesi, la tabella 9 presenta il numero di indennità di disoccupazione mensili erogate ogni anno.

Se le spese totali annuali per tipo di beneficiario (AT del precedente sistema, AT del nuovo sistema e AC) sono divise per il numero di mensilità versate, si ottiene l’importo medio dell’indennità di disoccupazione per categoria di beneficiari, il cui risultato figura in tabella 10. Si noti che l’indennità di un determinato mese può essere completa oppure rappresentare solo una frazione proporzionale al numero di giorni in cui la persona si è effettivamente trovata senza impiego.

L’indennità media mensile è in aumento tra il 2009 e il 2010, passata da 1 980 euro a 2 063 euro. La tendenza all’aumento si inverte nel 2011 e prosegue nel 2012 con il raggiungimento di un livello minimo di 1 908 euro. Dal 2013 la tendenza muta nuovamente con i 2 551 euro registrati nel 2015 e un picco di 2 582 euro toccato nel 2014. Considerando soltanto AC e AT, l’indennità media mensile ammonta nel 2015 a 2 562,30 euro.

Anche gli importi medi versati agli APA registrano nel 2014 un significativo aumento di quasi il 50 % rispetto al 2013, con 2 897,99 euro. L’indennità media mensile si riduce nettamente nel 2015 a 2 550,67 euro.

I quattro elementi principali di questa tabella sono:

l’aumento dell’importo medio mensile versato agli AT e agli AC tra il 2013 e il 2015: + 31 %;

l’incremento dell’importo medio mensile erogato agli APA tra il 2013 e il 2015: + 28 %;

l’aumento delle mensilità versate agli APA tra il 2013 e il 2015: + 385 %;

l’incidenza delle spese per gli APA nel totale delle spese tra il 2013 e il 2015: dal 6 al 31 %.

La tabella 11 mostra la durata media in mesi della fruizione dell’indennità di disoccupazione. Questa durata è ottenuta calcolando il numero totale dei giorni pagati fino al 31 dicembre dell’anno indicato e dividendo questo totale per il numero di beneficiari all’indennità di disoccupazione. Il risultato viene poi diviso per 30 al fine di ottenere la durata media in mesi della fruizione dell’indennità di disoccupazione.

Si noti che la durata media in mesi della fruizione all’indennità di disoccupazione passa da 6,9 mesi nel 2009 a 10 mesi nel 2015, pari a un aumento della durata di indennizzo del 45 %, per lo più riconducile all’incidenza degli APA.

Il numero di beneficiari che ha percepito un’indennità per almeno un mese dell’anno si è invece ridotto di un leggero 7,6 % tra il 2009 e il 2015 (da 701 a 648, cfr. tabella 7).



Le seguenti tabelle riportato la durata del periodo indennizzato suddivisa per categoria (AC/AT e APA).

AC/AT:

APA:

Si noti la percentuale elevata (pari al 31 %) del 2015 relativa alle spese indotte dagli APA rispetto alle spese totali, percentuale dovuta sia a un effetto numerico, sia all’importo medio elevato dell’indennità mensile versata a questa categoria. La durata media del periodo indennizzato per gli APA, in netto aumento nel 2015, è superiore a quella degli AC/AT ed è la conseguenza diretta del sostanziale incremento del numero di APA beneficiari dell’indennità di disoccupazione, a sua volta determinata dal rinnovo del Parlamento europeo a fine 2014.



Considerando il principio di complementarietà del regime di assicurazione contro la disoccupazione, il paese di residenza del beneficiario di un’indennità di disoccupazione ha rilevanza soprattutto alla luce dei criteri di ammissibilità a un’indennità nazionale, criteri che sono molto diversi da uno Stato membro all’altro.

La tabella 12 riporta il numero dei beneficiari che hanno percepito almeno un’indennità mensile nel corso dell’anno, suddivisi per paese di residenza.

Questa tabella relativa ai paesi di residenza dei beneficiari mostra che nel 2015 oltre il 44 % dei beneficiari era registrato nelle liste di collocamento in Belgio.

4CONCLUSIONI

4.1Periodo 2009-2015

Questa relazione evidenzia che dal 2008 il fondo di disoccupazione presenta un disavanzo annuale persistente, che era particolarmente elevato già nel 2009 con 4,2 milioni di euro e che è gradualmente sceso fino a raggiungere 1 milione di euro nel 2013.

La situazione del fondo di disoccupazione è notevolmente peggiorata nel 2014, facendo registrare un deficit superiore a 4,8 milioni di euro che nel 2015 si è ridotto a 3 milioni di euro.

A seguito di questi deficit successivi registrati nel periodo 2009-2015, l’eccedenza cumulata (ovvero, riserva + risultato annuale) al 31 dicembre 2015 era rimasta di soli 2 milioni di euro, contro i 16,15 milioni di euro al 1° gennaio 2009.

4.2Andamento del fondo di disoccupazione a breve e a medio termine:

Il livello elevato di spesa nel 2015 ha contribuito all’esaurimento della riserva.

L’anno 2016 dovrebbe invece essere in attivo, grazie al forte calo dei beneficiari della categoria APA (anche nel 2017 e 2018) e al persistente effetto moderatore dell’allungamento a 6 anni della durata massima dei contratti di assunzione degli AC di cui dell’articolo 3 ter del RAA, il che potrebbe permettere di ricostituire una riserva importante.

In ogni caso, la situazione a medio termine è resa molto incerta, per non dire preoccupante, dai seguenti fattori di rischio:

1.L’aumento più che significativo (superiore al 30 %) dell’indennità media mensile versata nel 2015 rispetto al 2013.

2.Il netto aumento, atteso a partire dal 2017, del numero di beneficiari AC giunti al termine della nuova durata massima dei contratti a 6 anni.

3.L’eventuale conferma del forte aumento, registrato sin dal 2013, dei beneficiari AT provenienti dalle agenzie.

4.Un nuovo picco di spesa previsto nel periodo 2019-2020, legato alla fine della legislatura 2014-2019 del Parlamento europeo.

5.Occorre inoltre osservare che contestualmente all’introduzione degli assistenti parlamentari accreditati nel 2009 non si è registrato un aumento del contributo simile a quello operato nel 2004 al momento dell’introduzione degli agenti contrattuali. Nel periodo 2011-2015 la bilancia netta tra contributi e indennità versati per la categoria APA è tuttavia deficitaria di circa 11,4 milioni di euro.

I punti di cui sopra inducono la Commissione a considerare, in un primo momento, un leggero aumento (pari a circa lo 0,1 % dello stipendio base, considerando in particolare il saldo cumulato degli esercizi annuali del fondo nel periodo esaminato nella presente relazione) dei contributi al finanziamento del regime di assicurazione contro la disoccupazione tramite un atto delegato, conformemente all’articolo 28 bis, paragrafo 11, e all’articolo 96, paragrafo 11 del RAA, al fine di garantire l’equilibrio finanziario.

Dopo di che la Commissione istituirà un gruppo di lavoro chiamata, in un secondo momento, a esaminare regolarmente la situazione finanziaria del regime.