14.9.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 246/447


RISOLUZIONE (UE) 2016/1606 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 28 aprile 2016

sul discarico per l’esecuzione del bilancio delle agenzie dell’Unione europea per l’esercizio 2014: prestazioni, gestione finanziaria e controllo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

viste le sue decisioni sul discarico per l’esecuzione del bilancio delle agenzie dell’Unione europea per l’esercizio 2014,

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l’esercizio 2013 [COM(2015)505] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che l’accompagnano [SWD(2015)194, SWD(2015)195],

viste le relazioni annuali specifiche (1) della Corte dei conti sui conti annuali delle agenzie decentrate per l’esercizio 2014,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (2), in particolare l’articolo 208,

visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all’articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (3),

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all’articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (4), in particolare l’articolo 110,

visti l’articolo 94 e l’allegato V del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri della commissione per l’occupazione e gli affari sociali e della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0080/2016),

A.

considerando che la presente risoluzione contiene, per ciascun organismo di cui all’articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, le osservazioni orizzontali che accompagnano le decisioni di discarico in conformità dell’articolo 110 del regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione e dell’articolo 3 dell’allegato V del regolamento del Parlamento;

1.

ribadisce l’importanza dei compiti svolti dalle agenzie e il loro impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini dell’Unione; ribadisce altresì l’importanza dell’autonomia delle agenzie, in particolare di quelle di regolamentazione e di quelle la cui funzione consiste nel raccogliere informazioni in maniera indipendente; ricorda che le agenzie sono state istituite principalmente con lo scopo di effettuare valutazioni tecniche o scientifiche indipendenti;

2.

rileva, sulla base della sintesi delle risultanze degli audit annuali del 2014 della Corte dei conti riguardo alle agenzie e ad altri organismi dell’Unione (la «sintesi della Corte»), che il bilancio 2014 delle agenzie è pari a circa 1,9 miliardi di EUR, il che rappresenta un calo del 5 % circa rispetto al 2013 e l’1,4 % circa del bilancio generale dell’Unione; sottolinea che il 63 % circa (1,2 miliardi di EUR) proviene dai finanziamenti dell’Unione, mentre il resto sono introiti da diritti o altre fonti;

3.

prende nota del fatto che le agenzie occupano 6 578 funzionari permanenti e agenti temporanei, ossia un aumento dello 0,64 % rispetto all’esercizio precedente e il 14 % del totale dei funzionari dell’Unione autorizzati nell’ambito del bilancio generale dell’Unione; osserva inoltre che prestano servizio presso le agenzie circa 3 200 addetti facenti parte del personale contrattuale o del personale distaccato; sottolinea che l’aumento numerico del personale si è verificato in primo luogo in quelle agenzie alle quali sono stati assegnati compiti aggiuntivi, in quelle che hanno la responsabilità di sorvegliare l’industria finanziaria, e nelle agenzie esecutive con responsabilità aggiuntive nell’ambito di Orizzonte 2020 o di altri programmi;

Approccio comune e tabella di marcia della Commissione

4.

ricorda che nel luglio 2012 il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno adottato un orientamento comune sulle agenzie decentrate («orientamento comune»), che costituisce un accordo politico concernente la futura gestione e riforma delle agenzie; prende atto che la Commissione è responsabile del seguito dato a tale accordo;

5.

prende atto della relazione della Commissione sui progressi compiuti nell’attuazione dell’approccio comune nonché degli sforzi che la Commissione e le agenzie decentrate hanno compiuto congiuntamente e che hanno portato a progressi comprovati; ritiene che, in tal modo, saranno garantiti una governance più equilibrata, un’efficienza e una responsabilità migliorate nonché una maggiore coerenza; apprende inoltre dalla rete delle agenzie dell’Unione (la «Rete») che le agenzie hanno progredito bene in termini di attuazione delle azioni previste dall’approccio comune, raggiungendo un tasso di completamento delle azioni rilevanti per la tabella di marcia specifiche per agenzia del 99 %;

6.

si compiace, in tal senso, degli orientamenti pubblicati dalla Commissione, in consultazione con le agenzie, sugli indicatori di prestazioni per la valutazione dei risultati ottenuti dai direttori esecutivi delle agenzie, come pure degli orientamenti elaborati dalla Commissione per l’adozione delle misure di attuazione delle agenzie inerenti all’assunzione di personale permanente; si attende che tali orientamenti aiutino le agenzie a snellire i processi e quindi a risparmiare tempo e risorse;

Gestione finanziaria e di bilancio

7.

ricorda che il principio dell’annualità è, insieme a quello dell’unità e a quello del pareggio, uno dei tre principi di bilancio fondamentali che sono indispensabili per garantire un’esecuzione efficace del bilancio dell’Unione; rileva, sulla base della sintesi della Corte, che l’elevato livello di riporti di stanziamenti impegnati all’esercizio successivo resta la questione più frequente in tema di gestione finanziaria e di bilancio e che tale problema riguarda 28 agenzie; sottolinea tuttavia che i riporti sono spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nell’attuazione, né contrastano sempre con il principio dell’annualità del bilancio; riconosce che i riporti risultanti da questi programmi operativi sono in molti casi ampiamente previsti dalle agenzie e comunicati alla Corte dei conti, il che facilita l’esplicita distinzione tra riporti previsti e non previsti;

8.

prende atto del fatto che l’alto livello di annullamenti degli stanziamenti riportati da esercizi precedenti è stato riscontrato dalla Corte dei conti in otto casi; osserva che tali annullamenti indicano che gli stanziamenti riportati erano basati su una stima eccessiva del fabbisogno o che non erano comunque giustificati; esorta tali agenzie ad adottare misure volte a evitare tale problema in futuro; apprende dalla Rete che il livello degli annullamenti è indicativo della misura in cui le agenzie hanno correttamente anticipato il loro fabbisogno finanziario ed è un indicatore della corretta pianificazione di bilancio migliore di quanto non sia il livello dei riporti di stanziamenti; apprende dalla Rete che le agenzie interessate hanno attuato diverse misure volte a migliorare i loro sistemi di sorveglianza del bilancio e affrontare la questione;

9.

ricorda alle agenzie che il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 (regolamento finanziario quadro) prevede che entro il 1o luglio di ogni anno sia trasmessa alla Commissione, alla Corte dei conti e all’autorità di discarico una relazione annuale di attività consolidata che combina le informazioni provenienti dalle relazioni annuali di attività, dalle relazioni di audit interno ed esterno nonché dalle relazioni finanziarie; invita le agenzie che non l’hanno già fatto a includere nelle loro relazioni annuali di attività consolidate informazioni dettagliate sugli audit interni ed esterni;

10.

apprende dalla Rete che l’attuazione pratica del regolamento finanziario quadro da parte delle agenzie costituisce in molti casi un ostacolo a una spesa di bilancio semplificata ed efficiente, in particolare nell’ambito degli appalti, della programmazione pluriennale, della gestione indiretta delle sovvenzioni e della complessa documentazione richiesta per il consolidamento contabile; invita la Commissione e la Rete a valutare ulteriormente la possibilità di semplificazione delle norme, tenendo conto delle diverse esigenze delle agenzie;

11.

constata con soddisfazione che i conti finali di tutte le agenzie decentrate presentano un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della loro situazione finanziaria al 31 dicembre 2014 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, conformemente alle disposizioni dei regolamenti finanziari applicabili e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

12.

osserva con soddisfazione che, per tutte le agenzie decentrate, le operazioni su cui sono basati i conti annuali per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari;

13.

esprime preoccupazione per il fatto che alcune agenzie sono finanziate in parte dalle tariffe pagate dall’industria, qualora tali legami finanziari pregiudichino la loro indipendenza; invita tutte le agenzie ad adottare misure volte a tutelare l’indipendenza delle loro attività interne ed esterne;

Cooperazione tra le agenzie e con altre istituzioni — servizi condivisi e sinergie

14.

apprende dalla Rete che il 93 % delle agenzie ha affermato di condividere servizi con altre agenzie e istituzioni; osserva che il 75 % delle agenzie ha concluso accordi di cooperazione, accordi di lavoro e memorandum d’intesa volti alla cooperazione con altre agenzie, istituzioni e con altri Stati membri; prende nota del fatto che gli accordi generali sono attuati su base annuale e con un numero maggiore di singole azioni concrete nel settore dei servizi amministrativi e dei servizi operativi specifici; incoraggia le agenzie a condividere altri servizi laddove ciò porti a risparmi sui costi e a una maggiore efficienza; sottolinea che, laddove i servizi vengono condivisi, i costi dovrebbero essere divisi in modo equo tra le agenzie o le istituzioni partecipanti onde evitare che una parte debba accollarsi l’intero costo del servizio;

15.

suggerisce al Parlamento, al Consiglio e alla Commissione di valutare la possibilità di ubicare tutte le nuove agenzie eventualmente necessarie in futuro nelle immediate vicinanze di altre agenzie, di modo che possano condividere i servizi più facilmente;

16.

prende atto del parere della Rete relativo all’accorpamento delle agenzie; ricorda che spetta al gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie decentrate valutare le efficienze al riguardo; incoraggia la Commissione ad avviare un’analisi dell’impatto a lungo termine dell’accorpamento delle agenzie decentrate che operano nel medesimo ambito politico generale o che svolgono compiti simili;

17.

accoglie con favore gli orientamenti relativi alle procedure di appalto tra agenzie e alla partecipazione delle agenzie alle procedure di appalto condotte dalla Commissione; riconosce che la creazione di sinergie e di procedure di appalto comuni nel quadro dell’approccio comune comporta benefici non solo per le agenzie ma anche per la Commissione; si rammarica, in tale contesto, che la Commissione intenda iniziare a imporre alle agenzie costi amministrativi per i suoi servizi; ricorda alla Commissione che le agenzie sono a carico del medesimo bilancio dell’Unione e che tali costi potrebbero portare a una minore partecipazione alle procedure di appalto comuni; invita la Commissione a riconsiderare l’imposizione alle agenzie di costi per le procedure di appalto condotte dalla Commissione;

Gestione delle risorse umane

18.

ricorda che il paragrafo 27 dell’accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (5) chiede una riduzione progressiva del personale pari al 5 % per tutte le istituzioni, gli organi e le agenzie, da effettuarsi tra il 2013 e il 2017; prende nota del fatto che gran parte delle agenzie hanno già conseguito o superato l’obiettivo di riduzione del 5 % sulla base delle rispettive tabelle dell’organico del 2012; ricorda che la Commissione ha iniziato ad attuare la riduzione del 5 % nella sua tabella dell’organico del 2013, basando il calcolo sul livello dei posti del 2012; osserva che la Commissione ha applicato nelle agenzie un prelievo supplementare del 5 % del personale al fine di creare una riserva di riassegnazione da cui attingere per ridistribuire i posti alle agenzie a cui sono stati conferiti nuovi compiti o in fase di avvio; invita la Commissione a condurre un’analisi SWOT sul mandato delle agenzie e sui programmi di lavoro annuali, allo scopo di decidere con cognizione di causa quali agenzie necessitano di personale aggiuntivo e quali non ne hanno bisogno;

19.

ribadisce la posizione del Parlamento in materia di procedura di bilancio secondo la quale il personale finanziato dai diritti provenienti dall’industria e, di conseguenza, non finanziato dal bilancio dell’Unione non dovrebbe essere interessato dal taglio annuale dell’1 % applicato dall’Unione; esorta la Commissione a trattare le agenzie finanziate principalmente dal bilancio dell’Unione come un caso a parte e proporre un quadro specifico per le agenzie finanziate principalmente dall’industria che dovrebbe essere in proporzione ai servizi forniti dall’agenzia in questione;

20.

incoraggia le agenzie a perseguire l’equilibrio di genere nelle posizioni direttive di alto livello; osserva che in alcune agenzie le relative statistiche sono particolarmente insoddisfacenti; invita la Rete a fornire all’autorità di discarico una relazione dettagliata sulle misure adottate per garantire l’equilibrio di genere fra gli alti dirigenti in tutte le agenzie decentrate; esorta inoltre gli Stati membri a perseguire l’equilibrio di genere nella nomina dei membri dei consigli di amministrazione;

Conflitti di interesse e trasparenza

21.

apprende dalla Rete che oltre l’80 % di tutte le agenzie decentrate dispone di una strategia antifrode; osserva che delle quattro agenzie rimanenti, tre dovevano elaborare e adottare una strategia antifrode durante il 2016 mentre la quarta, l’Ufficio europeo di polizia, applica i principi e le norme definiti nella strategia di lotta antifrode della Commissione, insieme a un forte modello finanziario che comporta continue attività di verifica ex ante ed ex post; prende nota del fatto che tutte le strategie adottate tengono conto della metodologia e degli orientamenti dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode in materia di strategie antifrode;

22.

prende atto del parere dalle agenzie secondo cui la fiducia dei cittadini dell’Unione nelle istituzioni, negli organi e negli organismi dell’Unione è della massima importanza; rileva che le agenzie hanno introdotto un certo numero di misure e strumenti concreti per affrontare in modo adeguato i rischi reali e presunti di conflitti di interesse; invita le agenzie a valutare una strategia per avvicinare i cittadini dell’Unione; osserva che tutte le agenzie hanno già adottato politiche in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse che sono in linea con gli orientamenti della Commissione relativi alla prevenzione e alla gestione dei conflitti di interesse nelle agenzie decentrate dell’UE; osserva che tali politiche includono, tra le altre, misure volte a individuare rischi potenziali fin dalle prime fasi, l’individuazione delle migliori prassi in altre entità quali la Commissione, altre agenzie e l’Ufficio europeo per la lotta antifrode nonché politiche in materia di conflitti di interesse per il personale e i collaboratori non statutari; invita le agenzie a valutare i vantaggi e gli svantaggi di disporre di regolamenti comuni in materia di conflitti di interesse;

23.

chiede un miglioramento generale nell’ambito della prevenzione e della lotta contro la corruzione nel settore pubblico, in particolare in seno alle istituzioni e agenzie dell’Unione, mediante un approccio olistico, a cominciare da un migliore accesso pubblico ai documenti e da norme più rigorose in materia di conflitti d’interesse, l’introduzione o il rafforzamento dei registri per la trasparenza e la messa a disposizione di sufficienti risorse per le misure di applicazione della legge, nonché attraverso una migliore cooperazione tra gli Stati membri e con i paesi terzi interessati;

24.

osserva con preoccupazione che alcune agenzie devono ancora adottare orientamenti in materia di segnalazione di irregolarità; chiede che tutte le istituzioni e agenzie dell’Unione che non lo hanno ancora fatto adottino con urgenza norme interne in merito alle segnalazioni di illeciti e applichino un approccio comune ai loro obblighi, incentrato sulla protezione degli autori di segnalazioni; invita le istituzioni e le agenzie a dedicare particolare attenzione alla protezione di chi denuncia irregolarità nel quadro della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti, che sarà adottata nel prossimo futuro; invita la Commissione a promuovere una legislazione su un livello minimo di protezione degli autori di segnalazioni nell’Unione; invita le istituzioni e le agenzie a fare tutto il possibile non solo per obbligare formalmente i funzionari a segnalare irregolarità di ogni tipo, ma anche per prevedere una protezione adeguata degli autori di segnalazioni; invita le istituzioni e le agenzie ad applicare senza indugio l’articolo 22 quater dello statuto dei funzionari;

25.

apprende dalla Rete che 16 agenzie (il 52 %) fanno uso di gruppi di esperti, panel e comitati scientifici e quasi tutte le agenzie tengono conto delle preoccupazioni sollevate nell’ambito dell’indagine di propria iniziativa del Mediatore europeo (OI/6/2014/NF) aperta il 12 maggio 2014 e riguardante le politiche di assunzione di tali gruppi; esorta coloro che non hanno ancora tenuto conto di tali fattori a procedere senza indugio in tal senso; invita le agenzie ad applicare le nuove norme che dovrebbero essere adottate dalla Commissione sui gruppi di esperti;

26.

prende nota del fatto che 29 agenzie (oltre il 90 %) hanno adottato politiche sulla pubblicazione dei CV e delle dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione, del personale direttivo e degli esperti esterni e interni; osserva inoltre che 23 agenzie (il 74 %) pubblicano i CV e le dichiarazioni di interessi sui loro siti web; osserva con preoccupazione che alcune delle agenzie hanno problemi a pubblicare i CV o le dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione, dal momento che non vi è alcun meccanismo che imponga ai membri di fornire tali documenti; esorta i membri dei consigli di amministrazione delle agenzie che non hanno ancora fornito i documenti che confermano l’assenza di conflitti di interesse a fornire tali documenti affinché siano pubblicati sui siti web delle rispettive agenzie onde promuovere la trasparenza;

27.

chiede che tutte le istituzioni e le agenzie dell’Unione applichino l’articolo 16 dello statuto dei funzionari pubblicando ogni anno informazioni sui funzionari d’inquadramento superiore che hanno lasciato il servizio, nonché un elenco dei conflitti di interesse; chiede che tutte le istituzioni e le agenzie dell’Unione valutino la compatibilità delle occupazioni successive al servizio presso le istituzioni dell’Unione o le situazioni in cui dipendenti pubblici ed ex deputati al Parlamento europeo passano dal settore pubblico a quello privato (la questione delle «porte girevoli») e la possibilità di conflitti d’interesse, e definisca specifici periodi di incompatibilità, che dovrebbero coprire almeno il periodo per il quale sono concesse le indennità transitorie;

28.

sottolinea la necessità di rafforzare l’integrità e migliorare il quadro etico applicando meglio i codici di condotta e i principi etici, così da rafforzare una comune ed efficace cultura dell’integrità in tutte le istituzioni e le agenzie dell’Unione;

29.

invita le istituzioni e le agenzie dell’Unione che hanno introdotto codici di condotta, tra cui il Parlamento, a rafforzare le loro misure di attuazione, come le verifiche delle dichiarazioni di interessi finanziari;

30.

invita tutte le agenzie a utilizzare il quadro che sarà istituito dal nuovo accordo interistituzionale relativo a un registro obbligatorio per la trasparenza e a servirsene per orientare la loro interazione con le organizzazioni e i soggetti operanti in proprio coinvolti nella definizione e attuazione delle politiche dell’Unione, ai fini di una maggiore trasparenza delle attività di lobbying;

Prestazioni

31.

osserva che il principio del «rapporto costo-benefici» e del «valore aggiunto dell’Unione» vale anche nel caso delle agenzie e dovrebbe assicurare che i cittadini siano ben informati dei risultati delle attività delle agenzie; constata che è importante conseguire risultati; sottolinea che molte agenzie non includono esplicitamente nelle loro relazioni annuali, in modo responsabile, informazioni sull’efficacia ed efficienza delle loro attività; ribadisce che è importante che la Rete diventi membro del nuovo gruppo di lavoro interistituzionale sulla performance al fine di raggiungere un’intesa comune sui principi di bilancio basati sulle prestazioni e orientati ai risultati, nonché individuare possibili miglioramenti dei modelli di performance attualmente applicati nelle agenzie; chiede che la Corte dei conti fornisca una valutazione della performance e dei risultati delle agenzie in tempo utile per il riesame del quadro finanziario pluriennale nel 2016;

Comunicazione e visibilità

32.

apprende dalla Rete che quasi tutte le agenzie hanno dichiarato sul loro sito web di essere agenzie dell’Unione, ad eccezione dell’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, che dichiara di essere un organismo consultivo indipendente per il Parlamento, il Consiglio e la Commissione; osserva inoltre che il 50 % delle agenzie ha pubblicato informazioni sul suo sito web in tutte le lingue dell’Unione, quattro agenzie hanno fornito informazioni in 23 lingue dell’Unione, il 22 % offre informazioni in almeno due lingue e il 9 % delle agenzie ha siti web disponibili solo in inglese, anche se alcune hanno manifestato l’intenzione di aggiungere il tedesco; riconosce inoltre che un approccio pienamente multilingue per tutte le agenzie non è attualmente realizzabile, dal momento che richiederebbe risorse aggiuntive; invita le agenzie a valutare l’uso di strumenti dei social media, sondaggi e gruppi di riflessione per analizzare l’opinione pubblica e valutare come migliorare le loro strategie di comunicazione in futuro;

33.

prende atto della dichiarazione della Rete secondo cui le agenzie sono fortemente impegnate ad aumentare la loro presenza sui social media; prende nota del fatto che solo poche agenzie non sono ancora presenti sui social media ma queste si sono impegnate a esserlo nel prossimo futuro; osserva che le attività promozionali presenti sui social media includono relazioni, eventi, opportunità lavorative e appalti; constata inoltre che le attività sui social media sono integrate ad altri strumenti di comunicazione delle agenzie;

34.

invita le agenzie a rafforzare ulteriormente i propri sforzi e a migliorare le loro strategie di comunicazione per allargare la propria visibilità attraverso i vari strumenti dei social media, onde incrementare la sensibilizzazione in merito alle loro attività e ai loro risultati e garantire che i cittadini siano correttamente informati in merito al proprio lavoro;

Altre osservazioni

35.

osserva che, sulla base dei contributi delle agenzie, la Commissione ha elaborato linee guida contenenti disposizioni standard per accordi relativi alla sede tra agenzie decentrate e Stati membri ospitanti; osserva che, a gennaio 2016, quattro agenzie sono ancora in fase di negoziazione con i loro Stati membri ospitanti, rispetto a 10 agenzie nello scorso esercizio; ribadisce l’importanza di tali accordi per il funzionamento e la sicurezza delle agenzie; esorta le agenzie e gli Stati membri che non hanno ancora concluso un accordo relativo alla sede a precedere senza indugio in tal senso;

36.

richiama l’attenzione sull’importanza degli aspetti sociali dell’accordo sulle sedi delle agenzie raggiunto con i paesi ospitanti, come ad esempio la prevedibilità delle condizioni di vita e di lavoro del personale (rette scolastiche, questioni relative allo status ecc.);

37.

rileva con preoccupazione che alcune agenzie continuano ad avere una doppia sede e ritiene che sia necessario eliminare al più presto le doppie sedi che siano prive di un qualunque valore aggiunto operativo;

38.

invita le istituzioni e gli organi dell’Unione ad applicare rigorosamente le misure riguardanti il potere di discrezione e di esclusione negli appalti pubblici, svolgendo in ciascun caso verifiche appropriate riguardo ai precedenti, e ad applicare i criteri di esclusione al fine di non ammettere le imprese in caso di conflitto d’interessi, poiché ciò è essenziale per tutelare gli interessi finanziari dell’Unione;

39.

ricorda alla Corte dei conti che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno concordato, al paragrafo 54 dell’orientamento comune, che tutti gli aspetti degli audit esterni commissionati a terzi «rimangono sotto la piena responsabilità della Corte dei conti europea, che gestisce tutte le procedure amministrative e d’appalto necessarie»; chiede alla Commissione di confermare urgentemente se l’orientamento comune è ancora applicabile; esprime profondo rammarico per il fatto che il nuovo approccio di audit, a cui partecipano revisori del settore privato, abbia portato a un aumento dell’85 % degli oneri amministrativi in capo alle agenzie, il che equivale a oltre 13 000 di ore supplementari o a una media di 3,5 equivalenti a tempo pieno rispetto all’audit precedente gestito dalla Corte dei conti; si rammarica che il tempo dedicato alle procedure di appalto e alla gestione dei contratti di audit abbia creato oltre 1 400 ore/persona di lavoro aggiuntivo per le agenzie decentrate, e che nel 2014 le spese aggiuntive totali per gli audit esterni del settore privato siano state pari a 550 000 EUR; invita la Corte dei conti a fornire ai revisori privati orientamenti migliori per ridurre sensibilmente gli aumentati oneri amministrativi;

40.

invita tutte le istituzioni e le agenzie dell’Unione a migliorare le loro procedure e pratiche per la tutela degli interessi finanziari dell’Unione e a contribuire attivamente a un processo di discarico orientato ai risultati;

41.

suggerisce al Parlamento, al Consiglio e alla Commissione di valutare la possibilità di accorpare le agenzie più piccole che svolgono compiti simili o correlati; sostiene che ciò permetterebbe di realizzare risparmi in termini di efficienza a lungo termine;

42.

afferma che le relazioni annuali delle istituzioni e delle agenzie dell’Unione potrebbero svolgere un ruolo importante ai fini della conformità in materia di trasparenza, responsabilità e integrità; invita le istituzioni e le agenzie dell’Unione a includere un capitolo standard su tali aspetti nelle relazioni annuali;

43.

prende atto della contemporanea pubblicazione delle tabelle di marcia che danno avvio alla revisione dei regolamenti che istituiscono le tre agenzie tripartite dell’Unione, vale a dire CEDEFOP, EU-OSHA ed Eurofound; sottolinea che le revisioni dovrebbero preservare il ruolo fondamentale di queste agenzie altamente rispettabili e la loro natura tripartita, assicurando la partecipazione attiva delle autorità nazionali, dei sindacati e dei rappresentanti dei datori di lavoro alla loro governance e al loro funzionamento;

44.

ribadisce che le discussioni, tenute in seno alle commissioni competenti del Parlamento, relative ai progetti di programma di lavoro annuale e alle strategie pluriennali delle agenzie contribuiscono a garantire che tali programmi e strategie rispecchino le reali priorità politiche, ma sottolinea la necessità di adeguare il ciclo annuale di bilancio dell’Unione alla strategia Europa 2020, per poter essere in grado di monitorare pienamente e riferire esaustivamente sui risultati di ciascuna agenzia nel contesto del loro contributo al conseguimento degli obiettivi della suddetta strategia;

45.

riconosce la buona prassi della collaborazione tra le agenzie nei settori delle condizioni di vita e di lavoro, della formazione professionale e della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro, che ottimizza le sinergie e la cooperazione e garantisce una maggiore complementarità; accoglie altresì con favore lo scambio di buone prassi tra la Commissione e le agenzie e le incoraggia a proseguirli;

46.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alle agenzie soggette a questa procedura di discarico, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (serie L).


(1)  GU C 409 del 9.12.2015, pag. 1.

(2)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(3)  GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72.

(4)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.

(5)  GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.