28.12.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 487/92


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Priorità per la normazione delle TIC per il mercato unico digitale»

[COM(2016) 176 final]

(2016/C 487/15)

Relatore:

Gundars STRAUTMANIS

Consultazione

Commissione europea, 19/04/2016

Base giuridica

Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione

Adozione in sezione

07/09/2016

Adozione in sessione plenaria

21/09/2016

Sessione plenaria n.

519

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

159/1/3

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il CESE riconosce che, nel complesso, il testo elaborato dalla Commissione è valido, in quanto fissa un punto di partenza per piani e iniziative volti a favorire la normazione delle TIC e determina degli ambiti prioritari e delle attività essenziali, dotandole di uno scadenzario (tabella di marcia).

1.2.

Il CESE ritiene che la normazione debba contribuire ad accrescere il valore aggiunto, a rendere più sicura l’occupazione in tutti i settori e a migliorare il livello di benessere della società nel suo complesso. È particolarmente importante, pertanto, definire correttamente gli ambiti prioritari in cui essa deve essere effettuata, anche nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), al fine di risolvere le suddette questioni, che rivestono una tale portata per la collettività. Si può quindi riconoscere che la comunicazione della Commissione è necessaria e comprendere facilmente perché l’elaborazione del documento sia fondamentale per un’ulteriore normazione delle TIC e, di conseguenza, per lo sviluppo del mercato unico digitale.

1.3.

Il CESE desidera formulare una serie di raccomandazioni che potrebbero aiutare la Commissione a migliorare ulteriormente le comunicazioni e altri testi di accompagnamento da essa elaborati.

1.3.1.   Raccomandazione n. 1

Il CESE raccomanda che, nelle future comunicazioni e altri documenti correlati, la Commissione spieghi chiaramente a tutti i soggetti interessati la necessità di adottare un approccio equilibrato in materia di normazione delle TIC: le norme come fattore limitativo in opposizione alla creatività.

1.3.2.   Raccomandazione n. 2

Il CESE raccomanda di adoperarsi per garantire una coerenza tra gli ambiti prioritari in materia di normazione delle TIC che hanno denominazioni diverse nella comunicazione della Commissione e nel programma continuativo annuale per la normazione delle TIC. Al fine di garantire la coerenza tra i diversi documenti e l’insieme dei testi collegati, è necessario adottare una terminologia unificata.

1.3.3.   Raccomandazione n. 3

Tenuto conto dell’importanza della definizione delle priorità in materia di normazione delle TIC, il CESE raccomanda di offrire maggiori informazioni sulle giustificazioni, la metodologia e i risultati ottenuti per quanto riguarda la scelta degli ambiti prioritari.

1.3.4.   Raccomandazione n. 4

Affinché tutte le parti interessate possano avere una migliore comprensione dell’attuazione e della coerenza della comunicazione della Commissione, il CESE raccomanda di diffondere informazioni circa le attività ricorrenti che completano o continuano l’iniziativa avviata da tale documento.

1.3.5.   Raccomandazione n. 5

Affinché tutti i soggetti interessati abbiano la certezza che, nell’elaborare la comunicazione, la Commissione abbia guardato al di là delle questioni direttamente legate alle priorità in materia di normazione delle TIC e abbia valutato anche l’impatto di tali priorità su diverse problematiche sociali (cfr. articolo 11 del TFUE), il CESE raccomanda che le future comunicazioni della Commissione contengano informazioni specifiche in merito alla partecipazione di diverse parti interessate e alle conseguenze sociali dell’approccio adottato nel campo della normazione delle TIC, che già interessa la società nel suo complesso.

1.4.

Pur sostenendo complessivamente la comunicazione della Commissione, il CESE suggerisce tuttavia di valutare:

se la comunicazione, sul piano formale, sia sufficiente per conseguire gli obiettivi descritti, ad esempio svolgere un «ruolo di primo piano», o se non sia necessario ricorrere a forme che consentano azioni e decisioni più efficaci;

se non sia il caso di riesaminare questo concetto di «ruolo di primo piano» e se la comunicazione della Commissione non debba porre l’accento sulla cooperazione con le organizzazioni internazionali di normazione, su una base di partenariato, piuttosto che sui principi della concorrenza, poiché condividiamo grosso modo le stesse esigenze, che travalicano le frontiere dell’UE.

2.   Introduzione

2.1.

Il 19 aprile 2016 la Commissione europea ha adottato la comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Priorità per la normazione delle TIC per il mercato unico digitale [COM(2016) 176 final].

2.2.

Obiettivi della comunicazione della Commissione

Sostenere e rafforzare il ruolo dell’Europa nell’economia digitale globale

Garantire che le norme relative alle TIC siano concepite in modo più adeguato alle esigenze delle politiche

Garantire che le norme siano dinamiche, aperte e più strettamente collegate a ricerca e innovazione

2.3.

Spirito della comunicazione della Commissione

Un approccio strategico e politico globale alla normazione per le tecnologie TIC prioritarie. La comunicazione definisce un approccio strategico e politico globale alla normazione per le tecnologie TIC prioritarie che sono fondamentali per il completamento del mercato unico digitale.

Affrontare i problemi relativi alla normazione delle TIC. Per affrontare i problemi relativi alla normazione delle TIC, la Commissione ha annunciato l’intenzione di varare «un piano integrato di normazione per individuare e determinare le priorità fondamentali nel settore, concentrandosi sulle tecnologie e i settori considerati d’importanza critica per il mercato unico digitale».

2.4.

Contesto della comunicazione della Commissione

Norme comuni come fondamento per un mercato unico digitale efficace. L’introduzione di norme tecniche comuni garantisce l’interoperabilità delle tecnologie digitali e costituisce il fondamento per un mercato unico digitale efficace, poiché assicura che le tecnologie possano integrarsi in modo fluido e affidabile, consente le economie di scala, promuove la ricerca e l’innovazione e mantiene i mercati aperti. Il ricorso a norme tecniche nazionali discordanti può invece rallentare in modo significativo l’innovazione e mettere le imprese europee in posizione di svantaggio nei confronti del resto del mondo.

Regolamento (UE) n. 1025/2012 sulla normazione europea. La recente revisione della politica di normazione dell’UE ha portato all’adozione del regolamento n. 1025/2012 sulla normazione europea e alla creazione di un quadro per un sistema di normazione europeo più trasparente, efficiente ed efficace per tutti i settori industriali. La comunicazione in esame si basa sul suddetto regolamento  (1) e si collega alla prevista «iniziativa congiunta sulla normalizzazione» che si inserisce nel quadro più ampio della strategia per il mercato unico [COM(2015) 550 final — Migliorare il mercato unico: maggiori opportunità per i cittadini e per le imprese].

2.5.

Punti principali della comunicazione della Commissione

Le norme tecniche delle TIC come fondamento del mercato unico digitale

Definire le norme tecniche per le TIC: un contesto globale difficile e in rapida evoluzione

La risposta dell’Europa: un piano basato su due pilastri per stabilire un ordine di priorità e di definizione delle norme tecniche per le TIC per il mercato unico digitale

Cinque settori prioritari: gli elementi costitutivi della definizione delle norme tecniche delle TIC

Un impegno ad alto livello per conseguire e consolidare la leadership attraverso le norme

3.   Sintesi e osservazioni generali sul testo della comunicazione della Commissione

3.1.    Le norme tecniche delle TIC come fondamento del mercato unico digitale

3.1.1.

Al punto 1 della comunicazione si afferma che la trasformazione dell’economia globale in economia digitale riguarda tutti i settori dell’industria e dei servizi. Il punto 1 illustra inoltre alcune questioni generali relative alla comunicazione, ossia:

l’oggetto della comunicazione,

la natura della comunicazione,

il contesto della comunicazione.

3.2.    Definire le norme tecniche per le TIC: un contesto globale difficile e in rapida evoluzione

3.2.1.

Al punto 2 della comunicazione si rileva che l’elaborazione di norme tecniche per le TIC deve affrontare una serie di nuove sfide che richiedono una soluzione mirata e costante a livello UE.

3.2.2.

Nel testo della comunicazione si sottolinea che le potenziali conseguenze di tali sfide potrebbero includere una dispersione di risorse limitate, una mancanza di efficienza e, più in generale, un indebolimento della capacità d’innovazione europea.

3.3.    La risposta dell’Europa: un piano basato su due pilastri per stabilire un ordine di priorità e di definizione delle norme tecniche per le TIC per il mercato unico digitale

3.3.1.

Al punto 3 la comunicazione presenta un piano d’azione prioritario per la prossima ondata di normazione delle tecnologie nell’economia digitale.

3.3.2.

La Commissione propone il seguente approccio:

1)

la comunicazione identifica un elenco di elementi prioritari per il mercato unico digitale, di cui il miglioramento della normazione delle TIC è il più urgente, accompagnati da prodotti della normazione e da un calendario;

2)

la Commissione propone un processo politico ad alto livello per convalidare, monitorare e, se necessario, adattare l’elenco delle priorità. Si prevede che il suddetto processo farà uso degli strumenti del sistema europeo di normazione e coinvolgerà una vasta gamma di soggetti interessati, sia all’interno dell’UE che a livello internazionale.

3.3.3.

Entrambe le parti di questo piano prioritario dovranno essere portate avanti insieme, per garantire che l’UE diventi uno dei leader dell’economia digitale globale.

3.4.    Cinque settori prioritari: gli elementi costitutivi della definizione delle norme tecniche delle TIC

3.4.1.

Al punto 3.1 della comunicazione la Commissione indica i cinque settori prioritari che costituiscono gli elementi tecnologici essenziali del mercato unico digitale (elencati qui di seguito in ordine sparso):

il cloud computing,

l’Internet delle cose (IoT),

le comunicazioni 5G,

le tecnologie di dati e di big data,

la cibersicurezza.

3.4.2.

I settori prioritari sono stati selezionati in base al parere della piattaforma multilaterale europea sulla normazione delle TIC, che riunisce le parti interessate dell’industria, gli organismi di normazione, i governi e i rappresentanti della società civile.

3.4.3.

La trasformazione digitale ha importanti ripercussioni su diversi settori industriali come pure sui consumatori. Numerosi importanti ambiti di applicazione delle TIC (ad esempio la sanità elettronica, i sistemi di trasporto intelligenti, l’energia intelligente, le tecnologie produttive avanzate, le città intelligenti ecc.) si basano direttamente sui cinque settori prioritari della normazione in materia di TIC individuati dalla Commissione.

3.4.4.

Le priorità individuate integreranno altri strumenti di normazione usati per attuare la politica di normazione europea, vale a dire il programma continuativo per la normazione delle TIC e il programma di lavoro annuale dell’Unione, oltre alla prevista iniziativa congiunta sulla normalizzazione europea.

3.5.    Un impegno ad alto livello per conseguire e consolidare la leadership attraverso le norme

3.5.1.

Al punto 3.2 della comunicazione la Commissione sottolinea che limitarsi a definire le priorità in materia di norme delle TIC per il mercato unico digitale non sarà sufficiente. Il successo dipende da un impegno ad alto livello per la normazione da parte di un’ampia base di soggetti interessati, tra cui l’industria, gli organismi di normazione e la comunità scientifica, nonché le istituzioni dell’UE e le amministrazioni nazionali.

3.5.2.

La Commissione propone un processo ad alto livello per realizzare le azioni prioritarie. Tale processo si baserà, integrandoli, sulla piattaforma multilaterale europea sulla normazione delle TIC, sul programma continuativo per la normazione delle TIC e sul programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea, in quanto meccanismo di attuazione e di diffusione di norme. Nella comunicazione la Commissione descrive ogni elemento del processo e tutte le attività connesse.

4.   Osservazioni particolari

4.1.    Equilibrio tra normazione e creatività

4.1.1.

Nell’ottica della comunicazione della Commissione, la normazione non è un fine di per sé, ma solo un mezzo, tra i cui obiettivi figura quello di incoraggiare la ricerca e l’innovazione nel settore delle TIC.

4.1.2.

Le norme non offrono soltanto opportunità, ma fissano anche dei quadri e delle limitazioni. Le norme possono favorire lo sviluppo, ma anche frenarlo, soprattutto nei settori caratterizzati da uno sviluppo molto rapido, come le TIC.

4.1.3.

Al punto 2 della comunicazione, intitolato Definire le norme tecniche per le TIC: un contesto globale difficile e in rapida evoluzione, in relazione ai problemi incontrati nel processo di normazione, si afferma che: «… la crescente complessità che risulta dalla proliferazione delle norme tecniche e dalla diversità delle comunità tecniche interessate coinvolte nella definizione delle norme tecniche può frenare l’innovazione».

4.1.4.

I risultati della consultazione pubblica (Synopsis report on the public consultation «Standards in the digital single market: setting priorities and ensuring delivery» («Relazione sinottica sulla consultazione pubblica intitolata «Norme applicabili al mercato unico digitale: definire le priorità e ottenere risultatì») mostrano inoltre il punto di vista dei gruppi di parti interessate, ossia il settore delle TIC. Tale settore chiede un processo di normazione di tipo «ascendente».

4.1.5.

È evidente che l’introduzione di norme troppo severe o premature potrebbe

limitare la creatività, ritardando la messa a punto e l’attuazione di soluzioni innovative;

determinare una situazione in cui le norme sono state elaborate e approvate, ma in cui i produttori svolgono le loro attività quotidiane utilizzando altre «norme» che hanno essi stessi definito.

4.1.6.

Ciò significa che, nel processo di normazione, occorre garantire un’attenta valutazione per quanto riguarda l’elaborazione, l’adozione e l’applicazione di ogni norma, e trovare un equilibrio ragionevole tra le norme, in quanto fattore limitante, da un lato, e la creatività, dall’altro, ossia lasciare la possibilità di esprimersi liberamente nella creazione di nuove soluzioni «fuori norma».

4.1.7.   Raccomandazione n. 1

Il CESE raccomanda che, nelle future comunicazioni e altri documenti correlati, la Commissione spieghi chiaramente a tutti i soggetti interessati la necessità di adottare un approccio equilibrato in materia di normazione delle TIC: le norme come fattore limitativo in opposizione alla creatività.

4.2.    Incoerenze tra i settori prioritari in diversi documenti relativi all’attività di normazione

4.2.1.

Al punto 3.1 della comunicazione la Commissione indica i seguenti cinque ambiti prioritari per la normazione delle TIC, già menzionati nel presente parere:

il cloud computing,

l’Internet delle cose (IoT),

le comunicazioni 5G,

la cibersicurezza,

le tecnologie di dati e di big data.

4.2.2.

Allo stesso tempo, nella comunicazione si fa riferimento al programma continuativo per la normazione delle TIC (Rolling plan for ICT standardisation). I diversi ambiti citati e descritti nel programma 2016 sono elencati qui di seguito:

3.5.

Fattori chiave e sicurezza

95

 

3.5.1.

Cloud computing

96

 

3.5.2.

Informazione del settore pubblico, dati aperti e big data

101

 

3.5.3.

eGovernment

106

 

 

3.5.3.1.

Profilo applicativo DCAT dei portali di dati in Europa

107

 

 

3.5.3.2.

Scambio di metadati relativi a risorse di interoperabilità riutilizzabili (eGovernment)

107

 

 

3.5.3.3.

Vocabolari di base per agevolare lo sviluppo di soluzioni interoperabili

107

 

3.5.4.

Identificazione elettronica e servizi fiduciari, comprese le firme elettroniche

109

 

3.5.5.

Identificazione a radiofrequenza (RFID)

112

 

3.5.6.

Internet delle cose

114

 

3.5.7.

Sicurezza delle reti e dell’informazione

120

 

3.5.8.

ePrivacy

124

 

3.5.9.

Infrastrutture elettroniche per i dati della ricerca e le scienze ad alta intensità di calcolo

127

 

3.5.10.

Mappatura delle infrastrutture a banda larga

131

 

3.5.11.

Conservazione del cinema digitale

134

4.2.3.

Sebbene questi due documenti — la comunicazione della Commissione e il programma continuativo per la normazione delle TIC 2016 — siano connessi e complementari, essi impiegano una terminologia diversa. Nessuno dei due documenti effettua un collegamento tra settori di normazione analoghi.

4.2.4.   Raccomandazione n. 2

Il CESE raccomanda di adoperarsi per garantire una coerenza tra gli ambiti prioritari in materia di normazione delle TIC che hanno denominazioni diverse nella comunicazione della Commissione e nel programma continuativo per la normazione delle TIC. Al fine di garantire la coerenza tra i diversi documenti e l’insieme dei testi collegati, è necessario adottare una terminologia unificata.

4.3.    Selezione delle priorità in materia di normazione delle TIC

4.3.1.

Al punto 3.1 della comunicazione la Commissione indica i cinque ambiti prioritari per la normazione delle TIC e precisa: «Questi settori sono stati selezionati in base al parere della piattaforma multilaterale europea sulla normazione delle TIC, che riunisce le parti interessate dell’industria, gli organismi di normazione, i governi e i rappresentanti della società civile. Un processo di consultazione pubblica ha confermato l’ampio consenso circa le priorità illustrate nel presente documento».

4.3.2.

La consultazione pubblica si è svolta dal 23 settembre 2015 al 4 gennaio 2016, e i partecipanti sono stati 168. I risultati della consultazione figurano nel documento Synopsis report on the public consultation «Standards in the Digital Single Market: setting priorities and ensuring delivery» («Relazione sinottica sulla consultazione pubblica intitolata «Norme applicabili al mercato unico digitale: definire le priorità e ottenere risultatì»).

4.3.3.

Dato che i risultati dell’indagine sono presi in considerazione nella selezione dei settori prioritari della strategia in materia di TIC che figurano nella comunicazione della Commissione e riguardano gran parte degli imprenditori europei, una partecipazione relativamente ridotta (168 partecipanti) potrebbe rendere necessario un complemento di informazione sulla composizione dei soggetti intervistati.

4.3.4.

Informazioni sui gruppi di partecipanti sono disponibili nella relazione (2).

4.3.5.

Come si può osservare, numerosi intervistati appartengono a diverse organizzazioni di normazione. Una percentuale relativamente ridotta è costituita da sviluppatori e produttori — soggetti attenti alle esigenze del mercato, che determinano o seguono le tendenze del progresso tecnologico e che dispongono di propri piani di sviluppo. In termini assoluti, i numeri sono bassi.

4.3.6.

I risultati della consultazione che figurano nel documento «Relazione sinottica» contengono alcune informazioni sui settori selezionati, ma non indicano tuttavia il numero di settori effettivamente esaminati né in cosa essi consistano (né i settori citati nel programma continuativo per la normazione delle TIC). Inoltre non indicano gli autori delle scelte, né quali fossero le opinioni nel caso in cui l’elenco iniziale contenesse altri ambiti.

4.3.7.   Raccomandazione n. 3

Tenuto conto dell’importanza della definizione delle priorità in materia di normazione delle TIC, il CESE raccomanda di offrire maggiori informazioni sulle giustificazioni, la metodologia e i risultati ottenuti per quanto riguarda la scelta degli ambiti prioritari.

4.4.    Ciclo di vita della comunicazione

4.4.1.

Nella comunicazione la Commissione fa riferimento a numerosi aspetti specifici che si evolveranno nel tempo: in particolare, i settori prioritari, le azioni chiave, le scadenze principali e molto altro ancora. Ciò significa che un documento di questo tipo, ovvero la comunicazione della Commissione, non può essere valido a lungo termine.

4.4.2.

Occorre quindi prevedere una procedura specifica, di applicazione pratica, che precisi come e con quale frequenza sarà riesaminato il documento, verranno organizzate le consultazioni pubbliche, saranno adottate le decisioni, verrà effettuata la pianificazione operativa e verranno svolte altre attività — ossia, è necessario pianificare la gestione del regolare ciclo di vita del documento e ogni attività connessa.

4.4.3.   Raccomandazione n. 4

Affinché tutte le parti interessate possano avere una migliore comprensione dell’attuazione e della coerenza della comunicazione della Commissione, il CESE raccomanda di diffondere informazioni circa le attività ricorrenti che completano o continuano l’iniziativa avviata da tale documento.

4.5.    Temi non sufficientemente trattati

4.5.1.

La comunicazione della Commissione menziona numerosi aspetti riguardanti la scelta delle priorità per la normazione delle TIC e le attività previste per il prosieguo di questa iniziativa. Tuttavia, percorrendo il testo e i documenti connessi, il gruppo di studio del CESE ha constatato che diversi aspetti importanti per la società non sono affrontati o vengono menzionati solo incidentalmente, en passant.

4.5.2.

Sebbene l’obiettivo fondamentale della comunicazione sia stabilire gli orientamenti prioritari per la normazione delle TIC e le attività connesse, la sua attuazione e la sua applicazione pratica produrranno effetti, diretti o indiretti, anche in settori quali:

i diritti dei consumatori,

le attività delle piccole e medie imprese (PMI),

l’occupazione e la sicurezza del posto di lavoro,

l’orario e le condizioni di lavoro,

le possibilità di accesso alle TIC per le persone con esigenze particolari,

la tutela dell’ambiente,

varie altre questioni legate alla dimensione sociale.

4.5.3.

Il CESE osserva che, durante il processo di normazione, occorre prestare attenzione ai seguenti aspetti:

creare delle «condizioni di parità» per tutti i soggetti interessati,

l’importanza di mettere in evidenza le questioni di normazione negli accordi di libero scambio bilaterali dell’UE,

le modalità con cui i settori di attività vengono delimitati,

le competenze dei lavoratori nel rispondere alle esigenze poste dalle norme,

i diritti fondamentali dei lavoratori,

il coinvolgimento dei rappresentanti della società civile nel dialogo.

4.5.4.   Raccomandazione n. 5

Affinché tutti i soggetti interessati abbiano la certezza che, nell’elaborare la comunicazione, la Commissione abbia guardato al di là delle questioni direttamente legate alle priorità in materia di normazione delle TIC e abbia valutato anche l’impatto di tali priorità su diverse problematiche sociali (cfr. articolo 11 del TFUE), il CESE raccomanda che le future comunicazioni della Commissione contengano informazioni specifiche in merito alla partecipazione di diverse parti interessate e alle conseguenze sociali dell’approccio adottato nel campo della normazione delle TIC, che già interessa la società nel suo complesso.

Bruxelles, 21 settembre 2016

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  GU L 316 del 14.11.2012, pag. 12.

(2)  http://ec.europa.eu/information_society/newsroom/image/document/2016-17/synopsis_report_on_the_public_consultation_-_standards_in_the_digital_single_market_setting_priorities_and_ensuring_delivery_15264.pdf