9.12.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 409/168


RELAZIONE

sui conti annuali dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere relativi all’esercizio finanziario 2014 corredata della risposta dell’Istituto

(2015/C 409/19)

INTRODUZIONE

1.

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (di seguito «l’Istituto» o «EIGE»), con sede a Vilnius, è stato istituito dal regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (1). L’Istituto ha il compito di raccogliere, analizzare e diffondere informazioni pertinenti all’uguaglianza di genere, nonché di apprestare, analizzare, valutare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell’integrazione dell’uguaglianza di genere in tutte le politiche dell’Unione europea e nelle politiche nazionali che ne derivano (2).

INFORMAZIONI A SOSTEGNO DELLA DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ

2.

L’approccio di audit adottato dalla Corte include procedure analitiche di audit, verifiche dirette delle operazioni e una valutazione dei controlli chiave dei sistemi di supervisione e controllo dell’Istituto. A ciò si aggiungono gli elementi probatori risultanti dal lavoro di altri auditor e un’analisi delle attestazioni della direzione (management representations).

DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ

3.

Conformemente alle disposizioni dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), la Corte ha controllato:

a)

i conti annuali dell’Istituto, che comprendono i rendiconti finanziari (3) e le relazioni sull’esecuzione del bilancio (4) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014; e

b)

la legittimità e regolarità delle operazioni alla base di tali conti.

La responsabilità della direzione

4.

La direzione è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei conti annuali dell’Istituto e della legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti (5):

a)

le responsabilità della direzione per i conti annuali dell’Istituto comprendono la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un sistema di controllo interno adeguato ai fini della preparazione e della fedele presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore, la selezione e l’applicazione di politiche contabili appropriate basate sulle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (6) e l’elaborazione di stime contabili ragionevoli rispetto alle circostanze. Il direttore approva i conti annuali dell’Istituto dopo che il contabile li ha preparati, sulla base di tutte le informazioni disponibili, e corredati di una nota nella quale dichiara, tra l’altro, di avere la ragionevole certezza che essi forniscono un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria dell’Istituto;

b)

le responsabilità della direzione riguardo alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti e alla conformità al principio della sana gestione finanziaria richiedono la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un sistema di controllo interno efficace ed efficiente, che comprende l’opportuna supervisione e misure appropriate per prevenire le irregolarità e le frodi nonché, se necessario, azioni legali per recuperare i fondi indebitamente versati o non correttamente utilizzati.

La responsabilità del revisore

5.

È responsabilità della Corte presentare al Parlamento europeo e al Consiglio (7), sulla base dell’audit espletato, una dichiarazione concernente l’affidabilità dei conti annuali e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La Corte espleta l’audit conformemente ai princìpi internazionali di audit e ai codici deontologici dell’IFAC nonché ai princìpi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell’Intosai. In base a tali princìpi, la Corte è tenuta a pianificare e svolgere i propri audit in modo da ottenere una ragionevole certezza riguardo all’assenza di inesattezze rilevanti nei conti annuali dell’Istituto, nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti.

6.

L’audit comporta l’esecuzione di procedure volte ad ottenere elementi probatori relativi agli importi e alle informazioni riportate nei conti, nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. Le procedure selezionate dipendono dal giudizio dell’auditor, basato su una valutazione dei rischi di inesattezze rilevanti nei conti e di significative inosservanze del quadro giuridico dell’Unione europea, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. Nel valutare tali rischi, l’auditor esamina tutti i controlli interni applicabili alla compilazione e alla presentazione fedele dei conti, nonché i sistemi di supervisione e controllo posti in essere per garantire la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti, e definisce procedure di audit adeguate alle circostanze. L’audit comporta altresì la valutazione dell’adeguatezza delle politiche contabili, della ragionevolezza delle stime contabili elaborate, nonché la valutazione della presentazione complessiva dei conti. Nell’elaborare la presente relazione e dichiarazione di affidabilità, la Corte ha esaminato il lavoro di revisione contabile svolto dal revisore esterno indipendente sui conti dell’Istituto, conformemente a quanto disposto dall’articolo 208, paragrafo 4, del regolamento finanziario dell’UE (8).

7.

La Corte ritiene che gli elementi probatori ottenuti siano sufficienti e adeguati a fornire una base per la propria dichiarazione di affidabilità.

Giudizio sull’affidabilità dei conti

8.

A giudizio della Corte, i conti annuali dell’Istituto presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dello stesso al 31 dicembre 2014, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell’Istituto e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione.

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

9.

A giudizio della Corte, le operazioni su cui sono basati i conti annuali per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

10.

Le osservazioni che seguono non mettono in discussione i giudizi della Corte.

OSSERVAZIONI SULLA GESTIONE DI BILANCIO

11.

I riporti di stanziamenti impegnati per il Titolo III (Spese operative) sono risultati elevati: 1,8 milioni di EUR (54 %), contro i 2,0 milioni di EUR (56 %) del 2013. Ciò è stato dovuto principalmente a ritardi nell’appalto di indagini e studi nonché a studi in corso che dovrebbero essere completati come previsto nel 2015.

SEGUITO DATO ALLE OSSERVAZIONI FORMULATE PER GLI ESERCIZI PRECEDENTI

12.

Nell’allegato I viene fornito un quadro generale delle azioni correttive intraprese a seguito delle osservazioni formulate dalla Corte per gli esercizi precedenti.

La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Milan Martin CVIKL, Membro della Corte dei conti, a Lussemburgo, nella riunione dell’8 settembre 2015.

Per la Corte dei conti europea

Vítor Manuel da SILVA CALDEIRA

Presidente


(1)  GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.

(2)  L’allegato II illustra in maniera sintetica, a titolo informativo, le competenze e le attività dell’Istituto.

(3)  Questi conti comprendono il bilancio finanziario e il conto del risultato economico, la tabella dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e un riepilogo delle politiche contabili significative, nonché altre note esplicative.

(4)  Queste relazioni comprendono il conto di risultato dell’esecuzione del bilancio e il relativo allegato.

(5)  Articoli 39 e 50 del regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione (GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42).

(6)  Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione sono derivate dagli International Public Sector Accounting Standards (IPSAS) emanati dalla Federazione internazionale dei revisori contabili (International Federation of Accountants — IFAC) o, ove pertinenti, dai princìpi contabili internazionali [International Accounting Standards (IAS)/International Financial Reporting Standards (IFRS)] emanati dall’International Accounting Standards Board.

(7)  Articolo 107 del regolamento (UE) n. 1271/2013.

(8)  Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1).


ALLEGATO I

Seguito dato alle osservazioni formulate per gli esercizi precedenti

Anno

Osservazione della Corte

Stato di avanzamento dell’azione correttiva

(Completata/In corso/Pendente/N.A.)

2011

Nel dicembre 2011, il servizio di audit interno della Commissione europea ha svolto un esame limitato dell’applicazione delle norme di controllo interno da parte dell’Istituto. L’Istituto ha accettato le raccomandazioni espresse riguardo al finalizzare la procedura per l’attuazione delle norme di controllo interno e la direzione ha adottato un piano d’azione da porre in atto nel 2012.

Completata

2012

La Corte ha riscontrato carenze nella documentazione delle procedure di assunzione. Non è provato che i quesiti posti ai candidati nelle prove scritte e orali, nonché la relativa ponderazione, fossero stati preparati prima dell’esame delle candidature.

Completata

2013

Nel 2013 il tasso di impegno globale degli stanziamenti è stato del 99 %, segno che gli impegni sono stati contratti in maniera tempestiva. L’Istituto ha ridotto, da 2,5 milioni di EUR (32 %) del 2012 a 2,2 milioni di EUR (29 %) nel 2013, il livello globale degli stanziamenti impegnati riportati all’esercizio successivo. I riporti interessano principalmente il Titolo III (spese operative) per 2,0 milioni di EUR, pari al 56 % degli stanziamenti impegnati corrispondenti. Essi riguardano soprattutto procedure di appalto concluse verso la fine dell’anno per ragioni che esulano perlopiù dal controllo dell’Istituto, quali la comunicazione tardiva, da parte della Presidenza del Consiglio dell’UE, in merito a uno studio da svolgere (1,1 milioni di EUR), e progetti IT complessi il cui appalto ha richiesto molto tempo (0,6 milioni di EUR).

N.A.


ALLEGATO II

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Vilnius)

Competenze e attività

Ambiti di competenza dell’Unione secondo il trattato

(articoli 2 e 3 del TUE)

L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.

Competenze dell’Istituto

[regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio]

Obiettivi

Sostenere e rafforzare la promozione dell’uguaglianza di genere, compresa l’integrazione di genere in tutte le politiche dell’Unione e le politiche nazionali che ne derivano, nonché la lotta contro le discriminazioni fondate sul sesso, e sensibilizzare i cittadini dell’UE in materia di uguaglianza di genere.

Compiti

Raccogliere, analizzare e diffondere informazioni obiettive, comparabili e attendibili pertinenti all’uguaglianza di genere.

Apprestare metodi per migliorare l’obiettività, la comparabilità e l’attendibilità dei dati a livello europeo.

Apprestare, analizzare, valutare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell’integrazione dell’uguaglianza di genere in tutte le politiche dell’Unione e nelle politiche nazionali che ne derivano e a sostegno dell’integrazione della dimensione di genere in tutte le istituzioni e gli organi dell’UE.

Condurre indagini sulla situazione dell’uguaglianza di genere in Europa.

Istituire e coordinare una Rete europea sull’uguaglianza di genere.

Organizzare riunioni ad hoc di esperti a sostegno del lavoro di ricerca dell’Istituto.

Per sensibilizzare i cittadini dell’UE in materia di uguaglianza di genere, organizzare, insieme alle pertinenti parti in causa, conferenze, campagne e riunioni a livello europeo e presentare risultati e conclusioni di tali iniziative alla Commissione.

Diffondere informazioni su esempi positivi di ruoli non conformi agli stereotipi per le donne e gli uomini di ogni estrazione sociale, presentare i suoi risultati e iniziative volte a pubblicizzare e valorizzare tali esempi di successo.

Sviluppare il dialogo e la cooperazione con organizzazioni non governative ed enti operanti nel settore delle pari opportunità, università ed esperti, centri di ricerca, parti sociali.

Creare un fondo documentario aperto al pubblico.

Mettere a disposizione delle organizzazioni pubbliche e private informazioni sull’integrazione della dimensione di genere.

Fornire alle istituzioni dell’UE informazioni sull’uguaglianza di genere e sull’integrazione della dimensione di genere nei paesi in fase di adesione e in quelli candidati.

Organizzazione

Consiglio di amministrazione

Composizione

Diciotto rappresentanti nominati dal Consiglio in base ad una proposta di ciascuno Stato membro e un membro in rappresentanza della Commissione, nominato dalla Commissione. I membri vengono selezionati in modo da garantire i massimi livelli di competenza e un’ampia serie di capacità pertinenti e transdisciplinari in materia di uguaglianza di genere. Il Consiglio e la Commissione mirano a realizzare una rappresentanza equilibrata di uomini e donne all’interno del consiglio di amministrazione. I membri nominati dal Consiglio rappresentano diciotto Stati membri secondo l’ordine di rotazione delle Presidenze.

Funzioni

Adottare il programma di lavoro annuale e a medio termine, il bilancio e la relazione annuale.

Adottare il regolamento interno dell’Istituto e il proprio regolamento interno.

Forum di esperti

Composizione

Membri di enti specializzati in materia di uguaglianza di genere, in ragione di un rappresentante designato da ciascuno Stato membro, due rappresentanti di altre organizzazioni specializzate in questioni di uguaglianza di genere designati dal Parlamento europeo, nonché di tre membri designati dalla Commissione.

Funzioni

Assistere il direttore nel garantire l’eccellenza e l’indipendenza delle attività dell’Istituto, costituire un meccanismo di scambio di informazioni sui temi dell’uguaglianza di genere e di messa in comune di conoscenze e garantire una stretta collaborazione tra l’Istituto e gli enti competenti negli Stati membri.

Il direttore è nominato dal consiglio di amministrazione sulla base di un elenco di candidati proposto della Commissione dopo un concorso generale.

Funzioni

Adempimento dei compiti stabiliti nel regolamento (CE) n. 1922/2006, elaborazione ed esecuzione dei programmi di attività annuale e a medio termine dell’Istituto; preparazione delle riunioni del consiglio di amministrazione e del forum di esperti; redazione e pubblicazione della relazione annuale; tutte le questioni riguardanti il personale; questioni riguardanti l’amministrazione corrente; applicazione di efficaci procedure di sorveglianza e valutazione dei risultati dell’Istituto rapportati ai suoi obiettivi.

Audit esterno

Corte dei conti europea.

Audit interno

Servizio di audit interno della Commissione europea (IAS).

Autorità competente per il discarico

Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio.

Risorse messe a disposizione dell’Istituto nel 2014 (2013)

Bilancio definitivo

7,4(7,5) milioni di EUR, costituiti al 98,5 % (100 %) dalla sovvenzione UE.

Effettivi al 31 dicembre 2014

29 (30) posti previsti nella tabella dell’organico, di cui occupati: 29 (30);

11 (16) altri posti (agenti contrattuali, esperti nazionali distaccati).

Totale degli effettivi al 31 dicembre 2014

40 (46), di cui addetti a funzioni:

operative: 28 (32),

amministrative: 9 (11),

miste: 3 (3).

Attività svolte e servizi forniti nel 2014 (2013)

Settori focali

Dati ed indicatori sulla parità di genere confrontabili e affidabili; attuare la parità di genere e l’integrazione della dimensione di genere; centro risorse e documentazione; attività di sensibilizzazione, interconnessioni in rete e comunicazione.

Numero di studi avviati: 8 (14)

Numero di contributi ai paesi che detengono la presidenza: 2 (2)

Numero di riunioni di esperti e di gruppi di lavoro: 26 (13)

Conferenze internazionali: 1 (2)

Numero di relazioni di ricerca: 2 (2)

Relazioni annuali: 1 (1)

Fonte: Allegato fornito dall’Istituto.


LA RISPOSTA DELL’ISTITUTO

11.

Concorda. Dall'inizio della sua attività l'EIGE ha incentrato tutti gli sforzi per diminuire l'ammontare dei riporti nel bilancio di funzionamento. Come consigliato, l'EIGE si attiene a dei massimali accettabili per ciascun titolo (TITOLO I: MASS. 10 %, TITOLO II: MASS. 20 %, TITOLO III: MASS. 30 %). Tuttavia, per quanto concerne gli stanziamenti operativi, i ritardi sono dovuti a circostanze che molto spesso esulano dal controllo dell'EIGE, quali ad esempio una decisione ritardata della Presidenza del Consiglio dell'UE concernente l'oggetto di uno studio.