30.8.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 316/48


P8_TA(2015)0063

Relazione 2014 sui progressi compiuti dal Montenegro

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2015 sulla relazione 2014 sui progressi compiuti dal Montenegro (2014/2947(RSP))

(2016/C 316/05)

Il Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 giugno 2003 e l'allegata «Agenda di Salonicco per i Balcani occidentali: Procedere verso l'integrazione europea»,

visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Montenegro, dall'altra (1), del 29 marzo 2010,

visto l'esito della conferenza di adesione UE-Montenegro del 16 dicembre 2014,

viste la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio del 22 maggio 2012 sui progressi compiuti dal Montenegro nell'attuazione delle riforme (COM(2012)0222) e le conclusioni del Consiglio del 26 giugno 2012 recanti la decisione di avviare i negoziati di adesione con il Montenegro il 29 giugno 2012,

visti la comunicazione della Commissione dell'8 ottobre 2014 intitolata «Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2014-2015» (COM(2014)0700), accompagnata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014)0301 intitolato «'Montenegro 2014 Progress Report», e il documento di strategia indicativo (2014-2020) adottato il 19 agosto 2014,

viste le conclusioni del Consiglio «Affari generali» del 16 dicembre 2014 sull'allargamento e sul processo di stabilizzazione e associazione,

viste la dichiarazione e le raccomandazioni approvate alla 9a riunione del comitato parlamentare di stabilizzazione e di associazione (SAPC) UE-Montenegro dell'1-2 dicembre 2014,

viste le proprie precedenti risoluzioni sul Montenegro,

visto il lavoro svolto da Charles Tannock come relatore permanente sul Montenegro della commissione per gli affari esteri,

visto l'articolo 123, paragrafo 2, del proprio regolamento,

A.

considerando che il Montenegro è attualmente l'unico paese della regione ad aver aperto e concluso in via provvisoria alcuni capitoli di negoziato con l'UE, la qual cosa rappresenta uno sviluppo positivo; che tale ruolo guida è considerato una responsabilità accresciuta, sia nel contesto regionale che per quanto riguarda il processo di allargamento nel suo complesso;

B.

considerando che ogni paese candidato è giudicato per i propri meriti e che gli ulteriori progressi dipenderanno dall'attuazione efficace delle strategie di riforma e dei piani d'azione del paese;

C.

considerando che il dialogo sostenibile e la cooperazione costruttiva tra governo e opposizione sono importanti al fine di realizzare progressi nei preparativi per l'adesione e di assicurare la fiducia dei cittadini nel processo elettorale e nelle istituzioni dello Stato; che tutte le forze politiche dovrebbero mantenere la propria attenzione concentrata sul processo di adesione del paese all'UE;

D.

considerando che il Montenegro dovrebbe far registrare ulteriori solidi risultati per quanto riguarda lo Stato di diritto, che è un presupposto fondamentale per l'adesione all'UE e per l'assunzione degli obblighi da essa derivanti; che la corruzione continua a essere motivo di grave preoccupazione;

E.

considerando che la società civile svolge un ruolo importante nel processo di riforma e di adesione all'UE;

F.

considerando che la questione della libertà di espressione e della libertà dei media è ancora fonte di preoccupazione; che nel periodo di riferimento vi sono stati nuovi casi di violenza contro i media, anche se il fenomeno risulta in diminuzione; che le autorità competenti devono migliorare le indagini e l'azione penale riguardo ai casi vecchi e nuovi e creare un clima favorevole al funzionamento libero e indipendente dei media;

1.

si compiace dei progressi compiuti nei negoziati di adesione, rilevando che finora sono stati aperti sedici capitoli, tra cui i capitoli 23, 24 e 31, e due (scienza e ricerca, istruzione e cultura) sono stati conclusi in via provvisoria;

2.

incoraggia il proseguimento dei negoziati di adesione sulla base delle riforme attuate e dei risultati concreti, in particolare quelli riguardanti lo Stato di diritto, l'ambiente mediatico e la lotta contro la corruzione; plaude all'adozione, il 16 dicembre 2014, di una serie di leggi in linea col piano d'azione per il capitolo 23; è del parere che i progressi dei negoziati e il miglioramento del quadro strategico, normativo e istituzionale debbano essere accompagnati da reali progressi sul campo, con particolare attenzione all'attuazione dei piani d'azione e delle strategie pertinenti;

3.

plaude all'ulteriore rafforzamento delle strutture negoziali, tra cui la creazione del Consiglio per lo Stato di diritto; invita il governo a rafforzare il coordinamento intra-istituzionale e ad allargare le consultazioni interministeriali;

4.

ribadisce che le riforme riguardanti lo Stato di diritto rappresentano il fulcro del processo d'integrazione europea e sono una condizione essenziale per il progresso dei negoziati di adesione nel loro insieme; ritiene che la volontà politica continuerà ad essere un fattore essenziale per il conseguimento e il mantenimento di progressi sostanziali nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, che rappresentano la cartina di tornasole dell'indipendenza, efficienza e professionalità del sistema giudiziario;

5.

rileva l'importanza di garantire l'inclusività del processo di riforma con l'attiva partecipazione della società civile, al fine di realizzare i progressi necessari nei negoziati; sollecita a questo riguardo un più attivo controllo parlamentare;

6.

plaude all'adozione del piano d'azione 2014 per il rafforzamento del controllo parlamentare nonché all'adozione del codice etico parlamentare nel mese di dicembre 2014; sottolinea la necessità di rafforzare le capacità del Parlamento montenegrino e di dare seguito alla relazione tecnica da esso approvata nel luglio 2013 sul presunto uso illegale di fondi pubblici per fini politici di partito, e si rammarica del mancato completamento del seguito giudiziario della vicenda; invita il governo a tener conto delle raccomandazioni del Parlamento montenegrino al riguardo e a migliorare l'accesso del Parlamento alle informazioni pertinenti;

7.

è preoccupato per il fatto che la forte polarizzazione del clima interno si è tradotta nel boicottaggio di alcune sedute del Parlamento, in particolare delle interrogazioni al Primo Ministro, da parte del maggior partito d'opposizione, con un danno per il funzionamento democratico delle istituzioni; esorta perciò tutte le forze politiche, di governo e d'opposizione, a concentrare la propria attenzione sul processo di adesione del paese all'UE e ad impegnarsi in un dialogo duraturo e in una cooperazione costruttiva, in particolare nella sede parlamentare; sottolinea che per attuare quanto ci si è prefissi e per dare forza alle istituzioni è indispensabile una forte volontà politica;

8.

invita il governo a dare effettiva attuazione alle raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR, della Commissione di Venezia e del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) per una legislazione elettorale in linea con gli standard europei e le migliori pratiche, che preveda fra l'altro il diritto di presentazione di candidature indipendenti, il finanziamento pubblico proporzionale per promuovere la parità di condizioni fra tutti i candidati, e l'audit dei partiti politici; osserva che le elezioni locali sono state turbate da accuse di comportamenti illeciti; sottolinea che è opportuno che le autorità competenti indaghino su tali accuse e, se necessario, perseguano i colpevoli;

9.

sottolinea l'importanza di una netta separazione tra Stato e linee di partito; valuta positivamente la nuova legge sul finanziamento dei partiti politici adottata a dicembre 2014 ed esorta tutti i partiti politici a tenere nota della sua attuazione effettiva, il che dovrebbe avere lo scopo di ridurre in modo significativo le opportunità di uso illegale di fondi pubblici; si duole del fatto che parti importanti della legislazione in questo campo siano state approvate senza un accordo trasversale tra i partiti;

10.

valuta positivamente la maggiore attenzione dedicata dalla Commissione, nel processo di adesione, alla riforma della pubblica amministrazione; si compiace del fatto che si registrano progressi a tale riguardo, ma osserva che sono possibili altre iniziative per migliorare la qualità della legislazione e dell'amministrazione locale; condivide le preoccupazioni per la politicizzazione della pubblica amministrazione; invita a compiere progressi in materia di trasparenza, efficienza e rendicontabilità dell'amministrazione a livello di governo centrale e locale e a migliorare il coordinamento tra tali livelli, nonché quello tra le autonomie locali, specialmente nel campo degli investimenti e della pianificazione e realizzazione dei progetti; considera essenziale affrontare i punti di debolezza concernenti i criteri di assunzione, licenziamento e valutazione, la mancata attuazione della valutazione delle prestazioni e l'insufficienza delle capacità amministrative, di controllo e d'ispezione;

11.

esorta a compiere ulteriori sforzi per potenziare le capacità dell'ufficio del Difensore civico in relazione ai casi in materia di non discriminazione;

12.

plaude alla nuova strategia di riforma giudiziaria per il periodo 2014-2018, prendendo atto con soddisfazione che in generale il relativo piano d'azione è stato attuato puntualmente e che è stato eletto il nuovo Procuratore supremo dello Stato; valuta positivamente i nuovi provvedimenti giuridici per una maggiore trasparenza nell'elezione dei pubblici ministeri; osserva che i progressi registrati nel campo delle riforme giudiziarie hanno facilitato l'apertura di altri quattro capitoli nella conferenza intergovernativa di dicembre 2014; incita a compiere maggiori sforzi per monitorare e ridurre ulteriormente l'arretrato dei procedimenti e la durata dei processi, nonché a migliorare l'efficienza della Corte costituzionale;

13.

plaude ai progressi compiuti dal Montenegro in relazione all'attuazione delle riforme volte ad assicurare l'indipendenza e una maggiore efficienza della magistratura; rimane preoccupato per le indebite ingerenze nell'indipendenza della magistratura, specialmente nel reclutamento e nello sviluppo di carriera di giudici e pubblici ministeri; sottolinea l'urgente necessità di migliorare i criteri di selezione per le nomine e le promozioni e di rispettare i principi di legalità e proporzionalità nei procedimenti disciplinari; chiede misure essenziali di riforma in materia di reclutamento, promozione e procedure disciplinari per giudici e pubblici ministeri; rileva che alcune di queste preoccupazioni vanno affrontate nell'ambito di un pacchetto di misure legislative sull'organizzazione della magistratura;

14.

è preoccupato per l'arretrato di cause pendenti davanti alla Corte costituzionale, in particolare quelle relative alla possibile violazione sistematica dei diritti umani, ad esempio l'iniziativa volta ad esaminare la costituzionalità della legge sui reati minori;

15.

è preoccupato per il fatto che non si sono compiuti seri sforzi per combattere l'impunità nei casi di crimini di guerra; incoraggia le autorità competenti a perseguire con tempestività i casi di crimini di guerra, anche al massimo livello; sollecita le autorità competenti a procedere in modo efficace alle indagini, all'esercizio dell'azione penale, allo svolgimento dei processi e all'esecuzione delle pene per i crimini di guerra, in linea con le norme internazionali, e a garantire che le decisioni giudiziarie siano eseguite e che le vittime abbiano rapidamente accesso alla giustizia e a un equo risarcimento;

16.

è preoccupato per il fatto che, nonostante le consistenti risorse finanziarie convogliate alle autorità dai donatori internazionali, vi sono stati modesti progressi nella lotta alla corruzione, che rimane una minaccia per il buon funzionamento e la stabilità delle istituzioni democratiche, per lo Stato di diritto e per lo sviluppo economico; chiede che la Commissione nazionale per l'attuazione della strategia di lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, principale struttura di coordinamento anticorruzione, svolga un ruolo più proattivo; sottolinea l'urgente necessità di una partecipazione più attiva e una cooperazione più efficace del governo, di tutti i settori della vita pubblica e della società civile nella prevenzione della corruzione, nonché nel rafforzamento del quadro legislativo e nella protezione dei dipendenti che segnalano illeciti (gli «informatori» o «whistle-blowers»);

17.

esorta le autorità a rafforzare la capacità di pubblici ministeri, giudici, polizia e altre autorità di contrasto, e a sviluppare un'ampia casistica di indagini, procedimenti giudiziari e condanne a tutti i livelli, compresi i casi di corruzione ad alto livello; valuta positivamente l'adozione delle leggi anticorruzione, in particolare in materia di lobbying, procedura amministrativa generale e appalti pubblici, e le modifiche apportate alla normativa sulla prevenzione dei conflitti d'interesse; chiede che esse siano applicate in modo efficace così da consentire una maggiore cooperazione tra le autorità di contrasto e migliorare il sistema dei controlli per i conflitti d'interesse e le dichiarazioni patrimoniali; invita la Commissione a svolgere uno stretto monitoraggio dell'applicazione di queste misure legislative; considera importante rafforzare le istituzioni per consentire loro di adottare un approccio più proattivo contro la corruzione, e coinvolgere pienamente la nuova commissione parlamentare nella supervisione dell'attività dell'Agenzia anticorruzione, che andrebbe dotata di risorse sufficienti; sottolinea che le carenze in fatto di indipendenza e responsabilità dell'apparato giudiziario continuano a destare grave preoccupazione e a ostacolare la lotta alla corruzione;

18.

invita inoltre la magistratura a lavorare in modo più trasparente nel campo della corruzione e nei casi riguardanti la criminalità organizzata, in particolare quando si tratta di pubblicare nelle sentenze i nomi di società, individui e funzionari pubblici coinvolti in questo tipo di reati;

19.

osserva che frequenti modifiche legislative potrebbero ostacolare l'efficacia della lotta alla criminalità organizzata; chiede che siano rafforzate le capacità delle autorità competenti, specialmente per lo svolgimento di indagini complesse e il trattamento di casi difficili; valuta positivamente le modifiche al codice penale volte a prevenire e monitorare la radicalizzazione e l'estremismo religioso; valuta positivamente la nuova legge penale che qualifica come reato il comportamento dei «combattenti stranieri», tra cui i jihadisti; invita le autorità competenti ad applicare efficacemente le disposizioni di legge in materia, al fine di prevenire e monitorare ogni potenziale minaccia alla sicurezza dei cittadini montenegrini; sottolinea l'importanza di combattere tutte le forme di estremismo;

20.

si compiace della firma dell'accordo di cooperazione strategica e operativa tra il Montenegro ed Europol, dei progressi compiuti nei negoziati per la conclusione dell'accordo con Eurojust, e dell'ottenimento da parte delle istituzioni montenegrine dello status di osservatore nelle relative reti giudiziarie europee; incoraggia una stretta cooperazione operativa con i pertinenti organi giudiziari europei competenti, anche riguardo al problema della tratta di esseri umani;

21.

rileva gli sforzi recentemente compiuti per migliorare i meccanismi di consultazione con le organizzazioni della società civile (OSC) al fine di raggiungere maggiore trasparenza nell'attività politica e legislativa, nel quadro di un processo inclusivo; vede con favore i dibattiti pubblici sulla revisione dei piani d'azione per i capitoli 23 e 24; invita le autorità competenti a sviluppare ulteriormente il finanziamento pubblico sostenibile delle OSC e un quadro istituzionale appropriato; plaude alla nomina da parte del governo di un nuovo consiglio per lo sviluppo delle organizzazioni non governative; invita le autorità competenti ad adeguare il quadro giuridico e le prassi giuridiche al fine di proteggere gli attivisti della società civile contro le aggressioni e l'odio che certi giornali diffonderebbero, e a costruire un clima in cui essi possano operare senza paura di ritorsioni;

22.

ribadisce l'importanza della libertà di espressione come uno dei valori fondamentali dell'Unione europea; considera essenziale la totale indipendenza dei giornalisti; è fortemente preoccupato per il deterioramento della situazione riguardante la libertà dei media e per i bassi standard professionali ed etici tra i professionisti del settore in Montenegro; deplora fermamente il fatto che continuino gli incidenti mirati a danno di giornalisti e proprietà dei media; prende atto che il governo montenegrino ha istituito una commissione per indagare sulle aggressioni a danno dei giornalisti; sollecita le autorità competenti ad attuare le raccomandazioni di questa commissione e a fare in modo che l'incriminazione e la condanna definitiva dei colpevoli divengano prassi costante per tali aggressioni; considera essenziale, ai fini del miglioramento degli standard democratici, l'esistenza di mezzi d'informazione appartenenti a un servizio pubblico indipendente, dotati d'indipendenza editoriale e di finanziamenti stabili e sostenibili; sottolinea che tutti coloro che operano nella politica e nei media hanno la responsabilità di alimentare un clima di tolleranza per le opinioni diverse; sottolinea che le dichiarazioni pubbliche a sostegno della libertà dei media contribuiscono a creano un clima favorevole al rispetto e alla protezione dei giornalisti; valuta positivamente l'accordo tra i rappresentanti dei media per un riesame del codice etico professionale, quale primo passo verso una migliore autoregolamentazione dei media; ritiene necessario adottare un quadro legislativo chiaro, che stabilisca le regole relative alla proprietà e al finanziamento dei media;

23.

è del parere che una gestione trasparente del passato totalitario, inclusa l'apertura degli archivi dei servizi segreti, rappresenti un passo avanti verso una maggiore democratizzazione, una maggiore assunzione di responsabilità e il rafforzamento istituzionale;

24.

si compiace del fatto che la legislazione antidiscriminazione sia stata quasi completamente allineata all'acquis; invita le autorità a rimediare alle lacune restanti in materia di discriminazione razziale e di norme sanzionatorie; invita le autorità a fornire tutte le risorse finanziarie e amministrative necessarie al Consiglio antidiscriminazione; pur riconoscendo un certo progress nell'inclusione sociale e nell'istruzione della popolazione rom, è preoccupato per gli alti tassi di abbandono e la bassa percentuale di studenti rom sul totale della popolazione studentesca; chiede che si promuovano iniziative a sostegno della sistemazione abitativa, della salute, dell'istruzione e dell'occupazione della popolazione rom, nonché dell'emancipazione delle donne rom e della scolarizzazione delle ragazze rom; plaude all'impegno delle autorità competenti per la tutela dei diritti delle persone LGBTI durante il secondo «pride day», che si è svolto senza incidenti; è preoccupato tuttavia del fatto che continuano tuttora le aggressioni a membri e attivisti della comunità LGBTI; esorta gli attori della politica e della società civile a combattere la diffusa ostilità e violenza contro le minoranze sessuali, in particolare mediante uno sforzo di educazione e informazione dei cittadini che contribuisca a modificare le mentalità e mediante azioni di formazione per polizia, pubblici ministeri e giudici;

25.

plaude ai miglioramenti del quadro giuridico per quanto riguarda i diritti delle persone con disabilità; osserva che sono necessarie ulteriori azioni per conformarsi all'acquis dell'UE; sollecita il governo ad accelerare i progressi in materia di accessibilità degli edifici per le persone con disabilità, e considera riprovevole che la maggior parte delle istituzioni statali e locali, compresi gli edifici selezionati come prioritari (come il parlamento e i tribunali), siano tuttora non accessibili per le persone con disabilità; rimane preoccupato per l'elevato tasso di abbandono del sistema d'istruzione da parte degli studenti con disabilità dopo le scuole primarie e secondarie; rileva l'importanza di assicurare adeguata trasparenza per quanto riguarda il fondo per la riabilitazione professionale e l'occupazione delle persone con disabilità e le sue spese;

26.

sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente l'attuazione della legislazione e delle politiche relative ai minori e il seguito che viene loro dato, e di fornire capacità adeguate; chiede di migliorare la qualità dell'istruzione per tutti i minori e di compiere maggiori sforzi a sostegno dei minori vulnerabili; mette in rilievo l'importanza di estendere la riforma della giustizia minorile ai minori coinvolti in procedimenti amministrativi, civili e penali al fine di promuovere un più ampio accesso alla giustizia;

27.

è preoccupato per i progressi tuttora modesti in materia di diritti delle donne, parità di genere, rappresentanza delle donne in politica e nel mercato del lavoro e lotta alla violenza domestica; sottolinea al riguardo l'urgente necessità di accelerare i progressi in materia di diritti delle donne, parità di genere, rappresentanza delle donne in politica e nel mercato del lavoro e lotta alla violenza domestica; chiede, a questo proposito, una migliore partecipazione del Parlamento, una cooperazione più strutturata con la società civile e il potenziamento delle capacità istituzionali, tra cui il miglioramento della cooperazione fra i servizi sociali e le autorità di contrasto; esorta a porre al centro di tutte le misure i diritti delle vittime e a esercitare la dovuta diligenza nella prevenzione, investigazione, punizione e riparazione degli atti di violenza domestica;

28.

valuta positivamente le politiche del Montenegro volte a creare un clima di tolleranza e inclusione per tutte le minoranze nazionali; esorta vivamente le autorità montenegrine a proteggere maggiormente l'identità multinazionale della regione di Boka Kotorska e a rafforzare la sua cooperazione culturale ed economica con i vicini Stati membri dell'UE;

29.

plaude al fatto che continua ad essere garantita e fatta rispettare la libertà di pensiero, coscienza e religione; osserva che persistono tensioni tra le chiese ortodosse serba e montenegrina, soprattutto per questioni di proprietà; chiede che venga adottata una nuova legge sullo status giuridico delle comunità religiose;

30.

incoraggia il governo ad attuare riforme economiche sostenibili, compresa l'introduzione di disposizioni giuridiche sui meccanismi anticoncorrenziali, per stimolare la competitività e superare le debolezze strutturali, per affrontare il vasto problema dell'economia sommersa e per migliorare in generale il contesto imprenditoriale; chiede di rafforzare il dialogo sociale fra le varie parti; invita inoltre a rafforzare le capacità di elaborazione e coordinamento delle politiche economiche, fra l'altro mediante il ricorso a consultazioni pubbliche, anche al fine di ridurre le disparità regionali; afferma con forza la necessità di combattere efficacemente l'evasione fiscale; teme che le incertezze giuridiche e giudiziarie, per quanto riguarda fra l'altro la concessione di licenze, le procedure amministrative in materia fiscale e l'esecuzione forzata dei contratti, possano comportare rischi per gli operatori economici e pregiudicare la capacità del Montenegro di attrarre investimenti stranieri; sottolinea l'urgente necessità di risolvere le controversie commerciali con gli investitori stranieri, fondamentali per l'economia del Montenegro; condivide le preoccupazioni per la mancanza di miglioramenti tangibili nella situazione del mercato del lavoro e per il persistere di tassi elevati di disoccupazione giovanile e di lunga durata, e chiede pertanto misure attive per il mercato del lavoro;

31.

osserva che il dialogo tra le parti sociali è ancora insufficiente e chiede un ulteriore rafforzamento dei diritti di coloro che fondano nuovi sindacati; accoglie con favore le modifiche alla legge sul lavoro volte a regolamentare i diritti dei lavoratori in caso di fallimento; esorta il governo ad accelerare i lavori relativi al primo programma di riforma sociale e del lavoro al fine di individuare e far fronte alle principali sfide che il Montenegro deve affrontare in materia di politiche occupazionali, inclusione sociale e riduzione della povertà;

32.

esprime apprezzamento per l'attuazione dello Small Business Act e per il fatto che il Montenegro ha aderito al programma unionale per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME); invita ad accelerare i programmi di sostegno del settore pubblico alle PMI, essendo le PMI una delle principali forze trainanti per lo sviluppo economico;

33.

rimane seriamente preoccupato per il ritardo nella definizione della procedura di fallimento del più grande produttore industriale del Montenegro, la fabbrica di alluminio KAP, in violazione degli obblighi del paese nell'ambito dell'accordo di stabilizzazione e associazione (ASA); sollecita il governo e la parti interessate a raggiungere una soluzione sostenibile per la KAP, in conformità con le norme dell'ASA sugli aiuti di Stato e nel rispetto dei principi della trasparenza e dello Stato di diritto;

34.

si duole che il Montenegro abbia ignorato l'ingiunzione del tribunale cipriota riguardo alla vendita della KAP, e invita il Montenegro a riconoscere pienamente le pertinenti decisioni delle autorità giudiziarie degli Stati membri dell'UE;

35.

esorta il Montenegro a proseguire nei suoi progressi nel campo della protezione ambientale e del cambiamento climatico, rafforzando la capacità amministrativa, sviluppando politiche energetiche sostenibili e promuovendo un modello economico rispettoso dell'ambiente che stimoli gli investimenti, al fine di assicurare la conformità all'acquis ambientale e climatico; ricorda la necessità di elaborare una strategia nazionale per l'energia che tenga conto delle molteplici fonti di energia rinnovabile, nonché la necessità di rispettare il patrimonio naturale e le aree protette e quelle che hanno ricevuto un riconoscimento internazionale; chiede con urgenza che si tengano consultazioni per i progetti transfrontalieri;

36.

invita a pianificare a lungo termine il turismo lungo la costa e a porre in essere solidi meccanismi tesi a prevenire la distruzione dell'ambiente e la corruzione nel settore della pianificazione territoriale e dell'edilizia;

37.

plaude alla partecipazione proattiva e al ruolo costruttivo del Montenegro nella cooperazione regionale e internazionale e nel processo di riconciliazione regionale; si congratula con il governo per aver realizzato il pieno allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE e incoraggia le autorità a continuare a conformare la posizione di politica estera del paese a quella dell'UE, soprattutto alla luce dell'attuale situazione di minaccia terroristica internazionale; si congratula con il governo per essere stato, insieme con l'Albania, l'unico candidato all'adesione all'UE nei Balcani occidentali ad allinearsi pienamente alle posizioni e alle decisioni dell'Unione europea sulla situazione in Ucraina; invita le autorità montenegrine ad intensificare la cooperazione con i partner politici ed economici internazionali al fine di rafforzare la resistenza del paese contro le pressioni esterne e i tentativi di destabilizzare il paese e la regione; plaude alla partecipazione del paese alle missioni civili e militari dell'UE, della NATO e dell'ONU;

38.

invita tutti i membri della NATO, e in particolare gli Stati membri dell'UE che ne fanno parte, a sostenere attivamente l'adesione del Montenegro alla NATO, in modo da garantire una maggiore sicurezza nell'Adriatico, dove tutti gli altri paesi sono già membri della NATO, e rafforzare in tal modo la sicurezza regionale;

39.

esorta il Montenegro a risolvere quanto prima — nel quadro del processo d'adesione — le questioni bilaterali in sospeso con i paesi vicini, in uno spirito costruttivo e di buon vicinato; ribadisce la necessità di risolvere rapidamente le questioni di demarcazione dei confini e di successione ancora in sospeso con la Croazia, la Bosnia-Erzegovina, la Serbia e il Kosovo; incoraggia l'ulteriore cooperazione con i paesi limitrofi mediante la condivisione delle esperienze dei negoziati di adesione; si compiace dello status di osservatore del Montenegro nel trattato sulla Carta dell'energia;

40.

esorta a risolvere senza indugio la questione dei confini con la Croazia sulla base di un reciproco accordo e, qualora risultasse impossibile trovare una soluzione concordata, chiede che la controversia sia risolta dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, in conformità con le norme e i principi di diritto internazionale;

41.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al Parlamento del Montenegro.


(1)  GU L 108 del 29.4.2010, pag. 3.