Bruxelles, 8.1.2016

COM(2015) 686 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO

Programma di lavoro annuale dell'Unione per la normazione europea per il 2016

{SWD(2015) 301 final}


1.Introduzione

La normazione europea è il cardine del funzionamento del mercato interno. Gli effetti positivi della normazione sono ben noti e riconosciuti. Si tratta di un'azione fondamentale della strategia per il mercato unico 1 che fa anche parte di numerose altre iniziative politiche, compresa la politica industriale 2 e la strategia per il mercato unico digitale 3 .

La Commissione ha illustrato la propria visione strategica per la normazione europea nella comunicazione sulle norme 4 e ne ha fissato il quadro giuridico nel regolamento sulla normazione europea 5 ("il regolamento"), che è in vigore dal 1° gennaio 2013.

Una delle novità del regolamento è l'obbligo per la Commissione di adottare un programma di lavoro annuale dell'Unione per la normazione europea che individui le priorità strategiche in materia di normazione europea tenendo conto degli obiettivi politici stabiliti dalla Commissione nella propria pianificazione.

Il programma di lavoro annuale dell'Unione è uno strumento volto a migliorare la cooperazione tra la Commissione e il sistema europeo di normazione definendo la visione e i piani della Commissione sulla normazione per l'anno successivo: in questo contesto vengono proposte azioni agli attori del sistema europeo di normazione.

Come evidenziato nella strategia per il mercato unico, la normazione è di importanza cruciale per sostenere efficacemente le priorità della Commissione, in particolare: per far crescere la nostra economia e creare posti di lavoro per i nostri cittadini, rafforzare il mercato digitale connesso, dar vita a un'Unione dell'energia resiliente e migliorare ulteriormente il mercato interno con una base industriale rafforzata, con un'UE che svolga un ruolo più incisivo a livello mondiale e sia in grado di negoziare un accordo commerciale ragionevole ed equilibrato con gli USA.

Affinché nei prossimi anni la normazione sostenga tali priorità, parallelamente alle regolari richieste per quanto riguarda la fissazione delle norme la Commissione intende rivedere il proprio partenariato con il sistema europeo di normazione per far sì che esso soddisfi adeguatamente le esigenze di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (industria, PMI, consumatori, organizzazioni ambientaliste, lavoratori...).

Nel 2015 la Commissione ha portato a termine numerose importanti attività di monitoraggio e valutazione riguardanti il quadro della normazione. Il programma di lavoro annuale dell'Unione del 2016 inizia quindi dando conto dei risultati delle diverse attività e misure volte a migliorare l'attuazione del regolamento (sezione 2). Esso riferisce poi sulle richieste di normazione previste per il 2016 indicando il loro contributo nel conseguimento delle priorità strategiche della Commissione sezione 3): tali richieste sono elencate in dettaglio nell'allegato. Infine, illustra e aggiorna il contenuto di una serie di importanti tematiche derivanti dal regolamento e già presenti nei programmi di lavoro degli anni precedenti quali l'inclusività, la cooperazione internazionale, i diritti di proprietà intellettuali e le questioni finanziarie, operative e relative alla ricerca. In tali aree la Commissione individua inoltre determinati punti che richiederebbero un maggiore coinvolgimento di altri membri del settore europeo della normazione.

Gli orientamenti indicati nel programma di lavoro non incidono sul bilancio in misura superiore a quanto già previsto per l'anno 2016.

2.Attuazione del regolamento

2.1.Articolo 24 del regolamento

L'articolo 24, paragrafo 3, del regolamento stabilisce che entro il 31 dicembre 2015 e successivamente ogni cinque anni la Commissione trasmette al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione di tale regolamento.

La Commissione deve in particolare tener conto del fatto che tale articolo 24 del regolamento prevede un certo numero di relazioni che gli organismi europei di normazione e le organizzazioni europee dei soggetti interessati che ricevono finanziamenti devono presentare al fine di garantire la trasparenza e l'aumento della partecipazione del settore della normazione nel suo complesso.

Sulla base della relazione richiesta dall'articolo 24, paragrafo 3, la Commissione effettuerà una valutazione di eventuali nuove misure intese a semplificare il finanziamento della normazione europea e a ridurre gli oneri amministrativi per le organizzazioni europee di normazione.

2.1.1.Revisione indipendente del sistema europeo di normazione 6

Inoltre, nell'azione (29) della comunicazione sulle norme4 si chiede alla Commissione di effettuare una "revisione indipendente del sistema europeo di normazione", di cui è stato incaricato un consulente indipendente esterno (Ernst & Young, E&Y). Lo scopo generale della revisione indipendente è misurare e valutare se si stanno raggiungendo i cinque obiettivi strategici di tale comunicazione (velocità del processo, strumento per la competitività, sostegno alle politiche dell'UE, inclusività dei soggetti sociali interessati e impatto globale) per valutare la performance del sistema europeo di normazione e formulare raccomandazioni volte a migliorare il sistema attuale.

I risultati della revisione indipendente sono stati discussi e comunicati pubblicamente: l'esito di tali discussioni sarà preso in considerazione nella relazione di cui all'articolo 24 del regolamento.

2.2.Un'iniziativa congiunta in materia di normazione

La strategia per il mercato unico prevede la modernizzazione del sistema di normazione che la Commissione proporrà e concorda una "iniziativa congiunta in materia di normazione" con il settore europeo della normazione. I partner pubblici e privati dell'iniziativa congiunta prenderanno un impegno comune sui risultati da conseguire e su quando e come conseguirli a sostegno delle priorità del Presidente della Commissione Juncker. La Commissione affronterà le questioni riguardanti i settori prioritari di elaborazione delle norme (TIC, servizi, energia, mobilità ecc.), i modi innovativi e collaborativi di stabilire norme, i processi trasparenti e inclusivi di adozione delle norme, un sostegno coerente e forte del settore pubblico e una migliore gestione delle conoscenze nel corso dell'intero processo di normazione nonché una strategia comune per fare dell'Europa un polo di normazione a livello globale e per affrontare le problematiche derivanti dalla frammentazione del mercato nel settore dei servizi e della servitizzazione. L'iniziativa congiunta servirà inoltre a collegare le priorità di ricerca e innovazione del processo di normazione al fine di consentire un avvio tempestivo delle attività di normazione. L'iniziativa congiunta si dovrebbe concludere nel primo semestre del 2016.

2.3.Vademecum sulla normazione europea

La Commissione ha riveduto nel 2015 il vademecum sulla normazione europea al fine di allinearsi con le riforme introdotte dal regolamento e dalla comunicazione sulle norme4.

Il vademecum stabilisce inoltre orientamenti per le organizzazioni europee di normazione (OEN) al fine di garantire trasparenza e inclusività adeguate durante l'esecuzione delle richieste della Commissione.

La Commissione invita le OEN a formare i loro organismi tecnici ad applicare tali nuovi orientamenti per garantirne l'attuazione pratica, in particolare in sede di elaborazione e revisione delle norme armonizzate.

3.Priorità strategiche della normazione europea

3.1.Normazione delle TIC

La comunicazione sulla strategia per il mercato unico digitale, del 6 maggio 2015, prevede l'adozione di un "piano per le norme prioritarie nel settore delle TIC" al fine di individuare e definire le priorità chiave per la normazione delle TIC con una particolare attenzione alle tecnologie e ai settori considerati fondamentali per il mercato unico digitale, tra cui l'interoperabilità settoriale e le norme essenziali. Il piano sarà adottato nel corso del primo semestre del 2016.

Il piano per le norme prioritarie nel settore delle TIC integrerà il programma di lavoro annuale dell'Unione.

Tempestive azioni di normazione delle TIC dovrebbero consentire di ridurre la frammentazione del mercato aumentando l'interoperabilità dei prodotti, dei sistemi e dei servizi, contribuendo in tal modo alla competitività delle imprese europee di tutte le dimensioni, comprese le PMI.

Stimolare il mercato unico può agevolare l'accesso ai mercati globali attraverso la promozione a livello mondiale di norme sviluppate in Europa, come dimostrato con il GSM, il sistema Digital Video Broadcasting e altri esempi positivi.

Come indicato nella comunicazione sul mercato unico digitale è necessario un impegno maggiore per garantire che i risultati della normazione tengano il passo con i cambiamenti tecnologici.

Il passo successivo per la normazione delle TIC sarà:

-    trovare un modo efficiente ed efficace per individuare i settori e le tecnologie essenziali per il mercato unico digitale e

-    selezionare azioni chiave prioritarie per la normazione delle TIC necessarie in tali settori e tecnologie.

La Commissione si è attivata per conseguire tale obiettivo e ha avviato consultazioni con i soggetti interessati.

A sostegno di questo approccio si useranno vari strumenti già esistenti. Il programma continuativo per la normazione delle TIC è un programma di lavoro, organizzato per tema, che collega le politiche dell'UE alle attività di normazione; è stabilito in collaborazione con la piattaforma multilaterale europea delle parti interessate sulle TIC, che comprende i soggetti interessati a livello sia europeo che mondiale nel settore della normazione e rappresenta una situazione globale e precisa della normazione delle TIC.

Il programma continuativo per la normazione delle TIC è in linea con il presente programma di lavoro annuale dell'Unione ed è pubblicato annualmente sul sito web della Direzione generale del Mercato interno, dell'industria, dell'imprenditoria e delle PMI  7 .

3.2.Normazione dei servizi

Contrariamente a quanto avvenuto per le merci e le TIC, lo sviluppo di norme in materia di servizi è stato limitato, soprattutto a livello dell'UE. Di conseguenza, le norme sui servizi rappresentano solo il 2% di tutte le norme europee.

Vi sono tuttavia le potenzialità per un maggiore uso di norme europee sui servizi. Norme volontarie sui servizi potrebbero contribuire a sfruttare le potenzialità inutilizzate del settore dei servizi a vantaggio dell'economia dell'UE migliorando l'efficienza e la qualità dei servizi, garantendo l'interoperabilità e facilitando la cooperazione tra gli operatori economici.

L'importanza di norme sui servizi europei è anch'essa destinata a crescere nei prossimi anni con lo sfumarsi della linea di separazione tra beni e servizi (servitizzazione). In tali casi, una restrizione alla fornitura del bene o del servizio diventa in pratica una restrizione alla vendita di entrambi. Per impedire tale restrizione potrebbero rivelarsi necessarie norme europee sui servizi per integrare quelle sui beni.

Inoltre, dal momento che il numero complessivo di norme nazionali sui servizi aumenta e la certificazione obbligatoria differisce tra i vari paesi, i fornitori europei di servizi si trovano ad affrontare ostacoli sempre maggiori. Un maggiore uso di norme europee sui servizi potrebbe aiutare le imprese a operare in un mercato estero nei casi in cui sono richiesti certificati nazionali nell'ambito delle procedure di autorizzazione o di concessione di licenze.

Elaborare norme europee sui servizi presenta però dei problemi, ad esempio garantire un'adeguata rappresentanza e adesione dei soggetti interessati quali PMI e attori sociali.

Le esigenze dei diversi settori dei servizi inoltre variano ampiamente, e misurare le prestazioni dei servizi è diverso dal misurare quelle dei beni.

A differenza di quanto accade per i beni, la legislazione dell'UE sui servizi è raramente specifica per settore e non si riferisce con regolarità alle norme come strumenti per ottenere una presunzione di conformità. Le norme sui servizi dovrebbero restare puramente volontarie e basate sulla domanda del mercato, e, come stabilito nella strategia per il mercato unico, la Commissione fornirà orientamenti sulle questioni legate alle norme sui servizi, aumentando così la consapevolezza delle specificità di tali norme e individuando modi per sostenerne l'uso. L'approccio esposto negli orientamenti sarà utilizzato anche per i programmi di lavoro annuali dell'Unione nei prossimi anni.

3.3.Settori strategici prioritari per il 2016

La Commissione ha individuato le proprie priorità strategiche in materia di normazione europea nei settori di seguito elencati, per i quali intende chiedere l'elaborazione di norme alle organizzazioni europee di normazione. Tali settori sono direttamente collegati alle seguenti priorità della Commissione: mercato unico digitale connesso; Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici; mercato interno più approfondito e più equo con una base industriale più solida.

Nel mercato unico digitale connesso le azioni proposte intendono migliorare l'uso delle tecnologie digitali e dei servizi online relativi a vari ambiti dell'economia e del settore pubblico:

sistemi di informazione per il trasporto intesi ad agevolare il flusso, l'accesso e l'uso delle informazioni nel settore dei trasporti al fine di aumentare l'efficienza e ridurre i costi delle operazioni di trasporto

sistema comune per la condivisione delle informazioni ai fini della sorveglianza del settore marittimo dell'UE allo scopo di rafforzare lo scambio automatico di informazioni tra le autorità nazionali coinvolte nella sorveglianza marittima, anche nel settore della difesa

sistemi di etichettatura e marcatura per il commercio elettronico

caricabatterie per telefoni cellulari e altri dispositivi portatili

sanità elettronica per sostenere i diritti dei pazienti nell'assistenza sanitaria transfrontaliera

servizio di misurazione del tempo e collegamento di ritorno del servizio di ricerca e salvataggio di Galileo, che consente ai componenti per ricevitori dell'utente di ottenere prodotti di misurazione del tempo precisi.

autenticazione dell'ubicazione da Galileo

accessibilità dei siti web degli enti pubblici

accesso ai dati dei veicoli.

Per quanto riguarda l'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici, le azioni proposte mirano a combinare le nostre infrastrutture, diversificare le nostre risorse energetiche, ridurre il consumo energetico e promuovere tecnologie rispettose del clima:

maggiore diffusione di tecnologie rispettose del clima alternative

infrastrutture verdi volte a sostenere gli appalti pubblici e a stimolarne il mercato complessivo

progettazione ecocompatibile di rubinetti, docce, televisori, apparecchiature intelligenti, macchine utensili, apparecchi di saldatura ed etichettatura energetica

realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi e semplificazione delle informazioni agli utenti sulla compatibilità dei loro veicoli con i combustibili o i punti di ricarica di elettricità

monitoraggio delle emissioni di mercurio e di formaldeide.

Per sostenere il mercato interno più approfondito e più equo con una base industriale più solida, la Commissione propone una serie di azioni volte a rafforzare i requisiti di sicurezza e di interoperabilità necessari per il completamento del mercato interno dei prodotti, al fine di mantenere una base industriale a elevata efficienza in Europa:

imballaggi di plastica compostabili privatamente

tecniche di modellizzazione utilizzabili per valutare la qualità dell'aria

metodologie per l'individuazione delle fonti e la quantificazione dell'inquinamento atmosferico

maggiore sicurezza e conformità dei sistemi radio definiti dal software

dispositivi di protezione individuale (indumenti protettivi)

impianti a fune

apparecchi a gas

prodotti di consumo disciplinati dalla direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (ad esempio candele, barbecue, scarpe per bambini, passeggini)

interoperabilità dei sistemi di gestione dei fascicoli col compito di sostenere casi di risoluzione extragiudiziale (alternativa) delle controversie

su materiali e articoli destinati ad entrare in contatto con i prodotti alimentari

prodotti da costruzione e introduzione di soglie/classi di prestazione per i prodotti da costruzione

interoperabilità delle specifiche tecniche per il sistema ferroviario.

4.Inclusività

Negli ultimi due anni sono stati compiuti notevoli sforzi per dar modo alle PMI e ai soggetti sociali interessati di partecipare efficacemente alle attività di normazione. In conformità alle disposizioni del regolamento relativo al finanziamento delle organizzazioni europee dei soggetti interessati 8  la Commissione ha formalizzato, in seguito a inviti aperti a presentare proposte, le partnership con le organizzazioni di cui all'allegato III (SBS 9 , ANEC 10 , ECOS 11 e CES 12 , che rappresentano rispettivamente le PMI, i consumatori, i lavoratori e gli interessi delle organizzazioni ambientaliste in materia di normazione), apportando coerenza e stabilità in termini di finanziamenti e gestione, come anche continuità nel rappresentare gli interessi dei soggetti interessati nei quattro settori individuati dal regolamento.

Come evidenziato dalla revisione indipendente, vi sono ancora sfide da affrontare per garantire un'adeguata partecipazione delle organizzazioni di cui all'allegato III. In primo luogo, vi è ancora una certa mancanza di consapevolezza e riconoscimento delle organizzazioni di cui all'allegato III e del loro ruolo nel sistema di normazione europeo. In secondo luogo, le organizzazioni dei soggetti interessati continuano a incontrare difficoltà nell'accedere ai documenti pertinenti necessari per svolgere i lavori tecnici. In terzo luogo, l'interazione con le organizzazioni nazionali di normazione non è sempre sufficiente a garantire loro un sostegno utile. In quarto luogo, le organizzazioni di cui all'allegato III trovano ancora difficoltà nel gestire le diverse procedure di lavoro dei vari gruppi di lavoro, il che spesso aggiunge inutili oneri amministrativi ai lavori tecnici.

Nel 2016 la Commissione seguirà da vicino gli ulteriori progressi nell'attuazione delle disposizioni del regolamento e nell'accrescimento dell'inclusività del sistema europeo di normazione.

La Commissione invita le OEN, le organizzazioni nazionali di normazione e le organizzazioni dei soggetti interessati di cui all'allegato III a intraprendere azioni per intensificare ulteriormente la loro cooperazione e affrontare le sfide sopra menzionate. La Commissione invita altresì le OEN a continuare e a intensificare gli sforzi per agevolare l'attività delle organizzazioni di cui all'allegato III adeguando regole e procedure interne come raccomandato in particolare dalla revisione indipendente, prestando un'attenzione specifica al lavoro svolto a livello internazionale.

5.Cooperazione internazionale

La Commissione invita le OEN a continuare la promozione congiunta di norme internazionali ed europee in quelle regioni del mondo in cui l'industria europea può trarre vantaggio dall'intensificazione delle relazioni in materia di normazione e da un più facile accesso al mercato.

Per conseguire anche una migliore accettazione delle iniziative europee a livello internazionale, il sistema europeo di normazione dovrebbe arrivare a parlare con una sola voce in seno agli organi appropriati.

Verso i paesi terzi la Commissione continuerà i vari dialoghi già in atto e le azioni di sensibilizzazione e visibilità (esperto europeo di normazione distaccato in India, SESEI, esperto europeo di normazione distaccato in Cina, SESEC, piattaforma d'informazione sulla normazione Cina-Europa, CESIP), per le quali il sostegno delle OEN è fondamentale (si vedano le sovvenzioni di funzionamento annuali).

Il parametro di riferimento per il lavoro comune è la cooperazione e lo scambio di informazioni in corso nei confronti degli Stati Uniti.

La Commissione, che già contribuisce dal punto di vista tecnico a parte delle attività internazionali di normazione, si aspetta di essere maggiormente coinvolta nella normazione europea e internazionale e di realizzare appieno le potenzialità del suo attuale status formale di osservatore al fine di poter dare migliore attuazione al suo impegno a favore del primato delle norme internazionali.

6.Temi dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) e della ricerca

6.1.I DPI nella normazione

I DPI e la normazione, pur essendo completamente diversi, sono strettamente interconnessi. Le politiche su proprietà, brevetti, diritti d'autore e DPI connessi svolgono un ruolo sempre più importante nella normazione. Ciò risulta evidente nel campo delle TIC, ma può incidere su altri settori interessati dalla modalità di interoperabilità. In questo contesto, i brevetti in particolare svolgeranno un ruolo crescente in tutti quei campi in cui le soluzioni brevettabili apporteranno un valore sostanziale a tali norme.

Nella causa C-170/13 13 , la Corte di giustizia europea (CGE) principalmente descrive una procedura, con misure obbligatorie per entrambe le parti (titolare ed esecutore del brevetto) per intentare o evitare un'azione inibitoria.

Il titolare di un brevetto essenziale (standard essential patent, SEP), prima di intentare un'azione inibitoria, deve:

-    in primo luogo, avvertire il presunto autore della violazione contestata designando tale brevetto e specificando il modo in cui è stato violato-, e,

-    in secondo luogo, dopo che il presunto autore della violazione ha espresso la propria disponibilità a concludere un accordo di licenza a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (condizioni FRAND, ossia "fair, reasonable and non-discriminatory"), presentare un'offerta scritta specifica per una licenza a tali condizioni, precisando, in particolare, l'ammontare dei diritti e il modo in cui devono essere calcolati.

In risposta all'offerta del titolare del SEP a condizioni FRAND, per riuscire a presentare una difesa antitrust contro l'azione inibitoria, il presunto autore della violazione deve diligentemente rispondere a tale offerta, in conformità alle pratiche commerciali riconosciute del settore e in buona fede, essendo questa una materia che dev'essere accertata sulla base di elementi obiettivi e che implica, in particolare, l'inesistenza di pratiche dilatorie. Qualora non accetti la proposta, il presunto autore della violazione deve presentare, entro breve termine, al titolare del SEP in questione una controproposta scritta specifica, anch'essa a condizioni FRAND.

Inoltre, quando il presunto autore della violazione utilizza il metodo del SEP prima che sia stato concluso un accordo di licenza, spetta allo stesso, dal punto in cui la controproposta è respinta, fornire una garanzia idonea secondo le pratiche commerciali riconosciute del settore, presentando ad esempio una garanzia bancaria o depositando l'importo necessario. Il calcolo di tale garanzia deve includere, tra l'altro, il numero dei pregressi atti di sfruttamento compiuti del SEP e il presunto autore della violazione deve essere in grado di rendere conto per quanto riguarda tali atti.

Inoltre, qualora non si raggiunga un accordo sui dettagli delle condizioni FRAND a seguito della controproposta del presunto autore della violazione, le parti possono, di comune accordo, chiedere che l'importo dei diritti sia determinato da un terzo indipendente, con decisione immediata.

Infine, il presunto autore di una violazione non può essere criticato se contesta, parallelamente ai negoziati relativi alla concessione di licenze, la validità di tali brevetti e/o la natura essenziale di tali brevetti ai fini della norma in cui sono inclusi e/o il loro uso effettivo, o se si riserva il diritto di farlo in futuro 14 .

È opinione condivisa che accrescere la trasparenza e la qualità delle dichiarazioni di validità dei brevetti migliorerà il quadro attuale.

Le OEN dovrebbero continuare a migliorare le loro politiche relative ai DPI e garantire un giusto equilibrio tra gli interessi dei proprietari delle tecnologie e quelli degli utilizzatori delle tecnologie stesse.

Eventuali cambiamenti del quadro normativo per i DPI dovrebbero essere attentamente esaminati e ampiamente testati presso tutti i soggetti interessati.

6.2.Orizzonte 2020 - Ricerca e innovazione

L'elaborazione e l'attuazione dei programmi di ricerca e innovazione, anche attraverso la normazione, sono essenziali per migliorare la competitività. Orizzonte 2020 darà un forte sostegno alla diffusione dell'innovazione sul mercato, sostenendo in particolare la normazione attraverso la ricerca e regolamentando la scienza. Le attività di normazione sono un canale essenziale per l'adozione da parte del mercato dei risultati della ricerca e per la diffusione delle innovazioni, ivi compresi i risultati della ricerca della parte EURATOM di Orizzonte 2020.

Le OEN dovrebbero facilitare e incoraggiare una rappresentanza adeguata, a livello tecnico, nelle attività di normazione di soggetti giuridici che partecipano a un progetto connesso a tale settore e finanziato dall'Unione nell'ambito di un programma quadro pluriennale per attività nel settore della ricerca, dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico.

7.Quadro operativo e finanziario

7.1.Nuova metodologia per le sovvenzioni di funzionamento

La Commissione ha elaborato una metodologia per la ripartizione del bilancio tra le sovvenzioni di funzionamento e le sovvenzioni per le azioni. La ripartizione del bilancio annuale per la normazione europea per le sovvenzioni di funzionamento per ogni organizzazione europea di normazione è la seguente:

per il Comitato europeo di normazione (CEN) un massimo del 53,64 % del bilancio annuale per sovvenzioni di funzionamento;

per il Comitato europeo di normazione elettrotecnica (CENELEC) un massimo del 9,23 % del bilancio annuale per sovvenzioni di funzionamento; e

per l'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI) un massimo del 37,13 % del bilancio annuale per le sovvenzioni di funzionamento.

7.2.Valutazione di conformità delle norme con la normativa e le politiche dell'Unione

La Commissione si adopera per armonizzare i compiti e rafforzare l'indipendenza degli esperti chiamati a valutare la conformità dei prodotti della normazione ritenuti necessari alle richieste della Commissione (come i consulenti del "nuovo approccio", attualmente gestiti dal CEN e dal CENELEC), per fornire una disponibilità costante e a lungo termine di tale servizio di valutazione. Al fine di trovare le soluzioni ottimali per la gestione di tale servizio sulla base delle esigenze effettive saranno esaminate varie opzioni, compresa una mediazione informale ad hoc.

7.3.Mandati in sospeso

La Commissione esaminerà quali mandati emessi prima dell'entrata in vigore del regolamento sono ancora validi.

La Commissione invita le OEN a riferire sulle attività in corso nel quadro dei mandati emessi prima dell'applicazione del regolamento. La Commissione deciderà quali di tali mandati in arretrato dovranno essere mantenuti.

(1) COM(2015) 550.
(2) COM(2010) 614 e COM(2012) 582.
(3) COM(2015) 192.
(4) COM(2011) 311.
(5) Regolamento (UE) n. 1025/2012.
(6) http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/12202/attachments/1/translations/en/renditions/native  . 
(7) http://ec.europa.eu/growth/sectors/digital-economy/ict-standardisation/index_en.htm.
(8) Articoli 16 e 17 del regolamento (UE) n. 1025/2012, allegato III del regolamento (UE) n. 1025/2012.
(9) Norme per le piccole imprese (Small Business Standards), http://sbs-sme.eu/
(10) Associazione europea per il coordinamento della rappresentanza dei consumatori in materia di normazione, http://www.anec.eu/anec.asp
(11) Organizzazione ambientale dei cittadini europei nel campo della normazione, http://ecostandard.org/
(12) Confederazione europea dei sindacati, http://www.etuc.org/
(13) Causa C-170/13, domanda di pronuncia pregiudiziale ai sensi dell'articolo 267 TFUE, dal Landgericht Düsseldorf (Germania), con decisione 21 marzo 2013, pervenuta in cancelleria il 5 aprile 2013, nel procedimento Huawei Technologies Co. Ltd c.b ZTE Corp., ZTE Deutschland GmbH.
(14) Quanto sopra si applica ad azioni inibitorie e non ad azioni di risarcimento danni/apertura di conti.