Bruxelles, 2.12.2015

COM(2015) 624 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Attuazione dell'agenda europea sulla sicurezza:
piano d'azione dell'UE contro il traffico e l'uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi


1.INTRODUZIONE

L’agenda europea sulla sicurezza, adottata dalla Commissione il 28 aprile 2015 1 , ha riconosciuto il bisogno di rafforzare il quadro giuridico relativo alle armi da fuoco e di combatterne il traffico illecito. Ha inoltre evidenziato la necessità di limitare l’accesso alle sostanze pericolose come gli esplosivi, e il loro utilizzo, da parte delle reti terroristiche.

Partendo dall’agenda europea sulla sicurezza, l’8 ottobre 2015 il Consiglio ha invitato gli Stati membri, la Commissione, Europol e Interpol a rafforzare il ricorso a strumenti di lotta contro il traffico di armi da fuoco 2 .

Il traffico illecito di armi da fuoco è una delle attività principali dei gruppi della criminalità organizzata. Insieme ad altri tipi di traffico, come quello degli stupefacenti, è una delle principali fonti di entrate. Le armi da fuoco fungono da leva per altre forme di criminalità e sono usate per l’intimidazione, la coercizione e gli atti di violenza delle bande criminali. Al di là della criminalità organizzata, gli atroci attacchi terroristici dell’anno scorso hanno dimostrano sopra ogni cosa la necessità imperativa di impedire l’accesso alle armi da fuoco e agli esplosivi. Gli attacchi di Parigi e Copenhagen, così come il tentativo di attentato sul treno Thalys, hanno evidenziato il fatto che le reti terroristiche accedono alle armi e agli esplosivi attraverso la criminalità organizzata e il mercato nero.

In questo contesto è fondamentale che l’UE, e specialmente gli Stati membri, raddoppino gli sforzi per affrontare la grave minaccia che il traffico illecito di armi da fuoco e l’uso degli esplosivi rappresentano per la sicurezza interna dell’Unione.

Il 18 novembre 2015 la Commissione ha adottato un pacchetto di misure legislative per rafforzare il controllo delle armi da fuoco nell’Unione europea 3 . Il prossimo passo deve essere il miglioramento della cooperazione operativa a livello dell’UE fra Stati membri e con i paesi terzi.

Questa comunicazione presenta specifiche azioni necessarie ai fini dell’attuazione dell’agenda europea sulla sicurezza per quanto riguarda il traffico di armi da fuoco e gli esplosivi, anche in base al piano d’azione operativo 2016 4 nel quadro del ciclo programmatico dell’UE 5 .

2.LIMITARE L’ACCESSO ALLE ARMI DA FUOCO E AGLI ESPLOSIVI ILLEGALI

Nonostante la legislazione esistente a livello dell’UE, le armi da fuoco, gli esplosivi e i precursori di esplosivi 6 rimangono tuttora troppo facilmente disponibili. L’accesso attraverso i canali illegali è stato complicato dalla disponibilità di armi online. Si rende necessario un approccio globale che consenta di dare un giro di vite al traffico e all’uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi, salvaguardando al tempo stesso il commercio legale delle armi da fuoco e l’utilizzo legittimo delle sostanze chimiche.

Elaborare un migliore quadro di intelligence

Per rafforzare e accelerare un’efficace risposta di contrasto a queste minacce, è fondamentale elaborare un migliore quadro di intelligence sul traffico delle armi da fuoco, sull’uso degli esplosivi e sullo sviamento dai mercati legali, e migliorare gli strumenti statistici e analitici esistenti a livello dell’UE e a livello nazionale.

A tal fine tutte le parti interessate dovrebbero prendere le seguenti ulteriori misure:

1    La Commissione invita tutti gli Stati membri a istituire punti nazionali di contatto interconnessi in materia di armi da fuoco per sviluppare le competenze e migliorare l’analisi e la stesura strategica di relazioni sul traffico illecito di armi da fuoco, in particolare attraverso l’uso combinato della balistica e dell’intelligence criminale 7 .

2.    Poiché le reti del traffico si espandono al di là dell’Europa, la Commissione si impegnerà con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) – azione questa fondamentale ai fini dello sviluppo di una raccolta di dati armonizzati a livello internazionale – a mappare regolarmente le rotte globali del traffico delle armi da fuoco verso l’UE e a renderle disponibili alle autorità di contrasto di tutti gli Stati membri.

3    In linea col piano d’azione operativo 2016, occorre che Europol rafforzi le sue azioni relative al traffico online 8  e allo sviamento del commercio legale, avvalendosi anche della sua unità addetta alle segnalazioni su Internet 9 per poter controllare le fonti illegali di armi da fuoco, esplosivi e precursori di esplosivi.

4.    In base alle valutazioni delle parti interessate 10 , Europol continuerà ad affinare la raccolta di informazioni e di intelligence sulle armi da fuoco, così come sul traffico, sulle armi da fuoco sequestrate e rubate e sui modi operanda, per un’elaborazione tempestiva di prodotti della conoscenza / notifiche di allarme rapido e una valutazione aggiornata delle minacce che riguardi fra l’altro le fiere delle armi da fuoco 11  e le società di consegna espresso nell’UE. Europol metterà questi documenti a disposizione delle autorità nazionali di contrasto di tutti gli Stati membri.

5.    La Commissione continuerà a fornire sostegno finanziario, con particolare attenzione a progetti di ampia portata e con un forte impatto a livello di raccolta di dati 12 .

Prepararsi a nuovi rischi e minacce

È noto che la criminalità organizzata e le reti terroristiche evolvono rapidamente, e approfittano al massimo dell’innovazione tecnologica 13 . La Commissione si impegnerà quindi con le industrie produttrici di armi da fuoco e con le industrie chimiche, con i servizi nazionali di contrasto competenti e con Europol per valutare l’incidenza dei progressi tecnologici sulla disponibilità potenziale delle armi da fuoco e degli esplosivi e per valutare eventuali carenze in materia di sicurezza.

Al tempo stesso va rafforzata la capacità di reagire rapidamente alle nuove minacce (vedi stampa 3D). Alle frontiere esterne dell’UE le autorità doganali - in cooperazione con le altre autorità di contrasto e in base alle informazioni provenienti da Europol e altri sistemi di analisi dei dati – affineranno gli attuali criteri comuni di rischio doganale per lottare in modo più mirato contro il traffico illecito di armi da fuoco ed esplosivi.

Rafforzare la sicurezza degli esplosivi

L’attuale piano d’azione dell’UE per il rafforzamento della sicurezza degli esplosivi 14 è stato adottato dall’Unione europea nel 2008 15 . La maggior parte delle azioni sono state nel frattempo attuate grazie agli sforzi congiunti della Commissione, degli Stati membri dell’UE, di Europol, di istituti di ricerca e del settore privato. Sono stati compiuti progressi significativi e gli Stati membri hanno in particolare evidenziato il valore aggiunto delle azioni volte a migliorare lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori prassi, a sviluppare norme e procedimenti armonizzati e a sostenere la ricerca e la formazione nel settore degli esplosivi.

Uno dei principali risultati del piano d’azione è stata l’adozione del regolamento (UE) n. 98/2013 relativo all’immissione sul mercato e all’uso di precursori di esplosivi 16 . Il regolamento, entrato in vigore il 2 settembre 2014, serve a prevenire gli atti di terrorismo bloccando l’accesso alle componenti necessarie alla fabbricazione delle bombe, e consentendo tempestive indagini della polizia su transazioni sospette e altri incidenti. È pertanto priorità urgente garantirne la piena applicazione da parte degli Stati membri e rafforzare i controlli sui precursori in funzione dell’evoluzione delle minacce. Questo verrà fatto attraverso le seguenti azioni chiave:

1.La Commissione promuoverà misure armonizzate in tutta l’UE e prassi quali: a) lo scambio transfrontaliero di informazioni fra punti di contatto per garantire che le autorità di contrasto di tutti gli Stati membri interessati siano al corrente degli incidenti sospetti, usando una piattaforma esistente di Europol come l’EBDS (Sistema europeo di dati sulle bombe), e b) l’ampio e sistematico monitoraggio, da parte delle autorità di contrasto, delle vendite di precursori su Internet, così come misure per limitare ulteriormente l’accesso a queste sostanze.

2.La Commissione intensificherà inoltre il suo impegno con gli operatori della catena di approvvigionamento dei precursori 17 stilando e promuovendo materiale orientativo con consigli sulle buone prassi per l’industria chimica, il settore al dettaglio e altri settori rilevanti.

3.La Commissione accelererà i lavori in modo da presentare il riesame del regolamento nel 2016 e prenderà in considerazione l’eventuale necessità di misure più rigorose, fra cui: l’inserimento di nuove sostanze pericolose; l’ampliamento del campo d’applicazione per includervi gli utilizzatori professionali; la richiesta di dichiarazioni degli utilizzatori finali per le transazioni e la registrazione di fabbricanti, dettaglianti e importatori; la limitazione e il controllo delle esportazioni; maggiori restrizioni riguardanti le vendite online e le casse di self-checkout, e la definizione di un ruolo per le autorità doganali 18 .

Un’adeguata selezione del personale è necessaria per contrastare lo sviamento, l’uso indebito o l’accesso illecito a sostanze chimiche pericolose 19 . Negli Stati membri dell’UE non vi sono norme e procedure comuni minime di selezione per l’assunzione e la formazione del personale impiegato nella catena di approvvigionamento degli esplosivi e in altri settori sensibili sotto il profilo della sicurezza 20 , e la Commissione valuterà l’eventuale necessità di un’azione a livello dell’UE.

Azioni specifiche:

migliorare gli strumenti statistici e d’analisi esistenti ed elaborare valutazioni a livello nazionale sulla circolazione delle armi da fuoco e sulla loro disponibilità, rendendo prioritari gli scambi di queste informazioni a livello dell’UE;

elaborazione, da parte di Europol, di prodotti di analisi a livello dell’UE e, dati gli stretti legami col terrorismo, rafforzamento del ruolo di monitoraggio dell’unità EU IRU;

mappatura, da parte dell’UNODC, delle rotte globali del traffico delle armi da fuoco verso l’UE;

impegnarsi con i partner per acquisire una conoscenza più approfondita del traffico illecito delle armi da fuoco, che comprenda fra l’altro il traffico online e lo sviamento del commercio legale;

migliorare l’accesso, da parte di tutte le autorità di contrasto degli SM, a tutti i prodotti di analisi europei e nazionali;

continuare a fornire sostegno finanziario, con particolare attenzione a progetti di ampia portata e con un forte impatto a livello di raccolta di dati;

valutare i rischi derivanti dalle innovazioni tecnologiche (come la stampa 3D);

rafforzare la sicurezza degli esplosivi, applicando pienamente il regolamento sui precursori di esplosivi e anticipando al 2016 il riesame del regolamento sui precursori;

valutare la necessità di armonizzare le norme e le procedure di selezione del personale a livello UE.

4.Poiché la maggior parte delle infrastrutture di Internet è detenuta e gestita dal settore privato, la Commissione includerà la prevenzione e il rilevamento del traffico illecito di armi da fuoco, parti o componenti, e di esplosivi nei suoi attuali partenariati con il settore privato 26 .

Rafforzare il controllo dei movimenti all’interno dell’UE

Il sistema di protezione e controllo degli esplosivi (SCEPYLT) 27 consente l’approvazione elettronica dei trasferimenti intra-UE di esplosivi, rendendone la circolazione in Europa più veloce e più facile da controllare. In futuro, potrebbe anche essere usato come uno strumento di sostegno agli sforzi di individuazione e tracciabilità.

Per rafforzare il controllo sugli esplosivi, la Commissione spronerà tutti gli Stati membri a connettersi e ad usare pienamente questo sistema.

Conformemente alla proposta di revisione della direttiva sulle armi da fuoco adottata il 18 novembre 2015 28 , la Commissione valuterà le modalità di un sistema di scambio di informazioni sulla circolazione intra-UE delle armi da fuoco, tenendo conto dei sistemi e degli strumenti pertinenti di informazione esistenti a livello dell’UE. Questo sistema dovrebbe garantire un legame fra gli Stati membri che immettono e quelli che ricevono per rendere i trasferimenti interni più sicuri e migliorare la tracciabilità delle armi e delle munizioni.

Per rafforzare la tracciabilità dei movimenti delle armi da fuoco legali in uno Stato membro e fra Stati membri, la Commissione studierà la possibilità di vietare i pagamenti in contanti nel contesto della vendita o dell’acquisto di armi da fuoco e munizioni da parte di singole persone.

Rafforzare i controlli alle frontiere esterne

Benché le origini del traffico illecito di armi da fuoco ed esplosivi siano diverse, i controlli alle frontiere esterne e la cooperazione di polizia e doganale restano di importanza fondamentale.

La Commissione invita gli Stati membri a effettuare controlli delle merci basati sui rischi alle frontiere esterne, che si tratti di merci che arrivano col traffico commerciale (ad es. container), col trasporto passeggeri (ad es. automobile) o nei bagagli dei passeggeri. A tal fine la Commissione propone di istituire alle frontiere esterne un’azione prioritaria di controllo doganale con gli Stati membri sul traffico illecito di armi da fuoco e – nella misura del possibile – di esplosivi. La Commissione accelererà l’attuazione di tutte le azioni previste nella strategia per la gestione dei rischi doganali e nel piano d’azione, e gli Stati membri dovranno anticipare di conseguenza i loro sforzi 29 ..

Rintracciare le armi da fuoco usate da criminali e terroristi

Rintracciare le armi da fuoco è fondamentale nelle indagini sui reati da arma da fuoco e nell’acquisizione di informazioni sui canali delle armi da fuoco illegali. È inoltre determinante per riuscire a smantellare l’accesso agli esplosivi e ai precursori di esplosivi. Sarebbe d’aiuto per le indagini anche la possibilità di rintracciare le munizioni, attualmente limitata.

La revisione della direttiva sulle armi da fuoco proposta dalla Commissione prevede norme comuni sulla marcatura per migliorare la tracciabilità delle armi da fuoco detenute o importate legalmente.

La Commissione continuerà inoltre a sostenere pienamente le attività del gruppo di esperti europei in materia di armi da fuoco 30 nell’ottica dell’elaborazione di un per la tracciabilità e il rintracciamento delle armi da fuoco. Sulla base dello strumento internazionale per il rintracciamento e delle migliori prassi definite dagli standard delle Nazioni Unite accettati a livello internazionale sulle armi leggere e di piccolo calibro (ISACS) 31 , il manuale sarà distribuito alle autorità di contrasto di tutti gli Stati membri. Gli orientamenti e le norme in materia di tracciabilità potrebbero includere l’obbligo di produrre relazioni per Europol per facilitare le domande di rintracciamento a livello internazionale.

Rafforzare la formazione

La formazione è un momento cruciale per aumentare il livello delle competenze e quindi per migliorare la cooperazione a livello dell’UE. Efficacia e coerenza dei controlli alle frontiere esterne significano anche scambi pratici di migliori prassi, conoscenze specialistiche ed informazioni. La CEPOL 32 continuerà le proprie attività nel settore ed effettuerà un’“analisi delle carenze” per individuare le attuali necessità di formazione. Questo lavoro potrebbe portare alla definizione di programmi comuni per gli esperti di tutti gli Stati membri sulle armi da fuoco e gli esplosivi, in cooperazione con la rete europea di bonifica di ordigni esplosivi (rete EOD) 33 . La CEPOL soppeserà anche l’eventualità di elaborare programmi di formazione con esperti in armi da fuoco di paesi terzi. 

Sviluppare strumenti di individuazione innovativi

La comunicazione della Commissione del 2014 sul rilevamento dei rischi CBRN-E 34 ha sottolineato che una strategia efficace di rilevamento delle minacce può essere elaborata solo se si tiene debitamente conto delle sostanze pericolose e dell’ambiente (aviazione, aree pubbliche, eventi sportivi, trasporti urbani, ecc.). Mentre l’aviazione civile possiede norme specifiche per le tecnologie e i procedimenti di rilevamento, ciò non avviene in altre aree pubbliche (eventi sportivi, altre modalità di trasporto e infrastrutture critiche). Sono necessari ulteriori sforzi sia nell’uso della tecnologia di rilevamento che nella standardizzazione di tale uso. Nel 2012 la Commissione ha avviato un programma con test di rilevamento in vari ambienti operativi (aeroporti, infrastrutture critiche, edifici pubblici ed eventi, come gli Europei 2012 in Polonia) 35 .

Sulla base delle attività di cui sopra la Commissione valuterà la fattibilità dell’istituzione di un pool europeo di rilevamento formato da esperti della Commissione e degli Stati membri, responsabile di un programma di rafforzamento e supporto della capacità nel settore del rilevamento degli esplosivi e delle armi da fuoco. Il pool potrebbe inizialmente concentrarsi sull’offerta di supporto per i servizi di contrasto e altri servizi competenti negli Stati membri per poi ampliare se del caso le proprie attività.

Azioni specifiche:

Intensificare la cooperazione transfrontaliera:

oattuando pienamente il piano d’azione operativo (OAP) 2016 sulle armi da fuoco;

orafforzando la cooperazione per smantellare l’approvvigionamento illecito di armi da fuoco online (Internet aperto e darkweb);

ovalutando le modalità di un sistema di scambio di informazioni sulla circolazione intra-UE delle armi da fuoco, tenendo conto dei sistemi e degli strumenti pertinenti di informazione esistenti a livello dell’UE;

ostudiando la possibilità di vietare i pagamenti in contanti nel contesto della vendita o dell’acquisto di armi da fuoco e munizioni da parte di singole persone;

orafforzando i controlli alle frontiere esterne con controlli sulle merci basati sui rischi e istituendo un’azione prioritaria di controllo doganale.

Rafforzare la tracciabilità delle armi da fuoco grazie all’elaborazione di un manuale per la tracciabilità e il rintracciamento delle armi da fuoco illegali nel quadro del gruppo di esperti europei in materia di armi da fuoco.

Definire programmi comuni di formazione sulle armi da fuoco e gli esplosivi.

Sviluppare strumenti di individuazione innovativi.

Azioni operative congiunte con la partecipazione di tutte le autorità di contrasto competenti.

4.MIGLIORARE LA RACCOLTA E LA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI OPERATIVE GRAZIE A UN USO OTTIMALE DEGLI STRUMENTI ESISTENTI

L’agenda europea sulla sicurezza ha evidenziato l’urgente necessità di sfruttare pienamente gli strumenti esistenti che l’Unione mette a disposizione degli Stati membri per facilitare lo scambio di informazioni fra le autorità di contrasto nazionali. Per le restanti carenze critiche può risultare necessario adottare strumenti supplementari a livello dell’UE, sempre garantendo l’effettiva interoperabilità fra gli strumenti esistenti.

L’esistenza di sistemi diversi di scambio di informazioni usati dalle varie autorità di contrasto per scopi diversi – ma tutti rilevanti ai fini della lotta contro il traffico illecito di armi da fuoco ed esplosivi – evidenzia la necessità di una maggiore interconnettività tecnica. La Commissione valuterà come garantire al meglio un’effettiva compatibilità.

A tal fine la Commissione accorderà particolare importanza alla necessità di rafforzare la cooperazione polizia-dogane, tenendo conto del sistema di scambio di informazioni sulla circolazione intra-UE delle armi da fuoco da svilupparsi nel quadro del progetto di direttiva rivista sulle armi da fuoco presentato il 18 novembre 2015.

Garantire l’interoperabilità fra iARMS/SIS II/UMF 

In linea con le conclusioni del Consiglio dell’8 ottobre 2015, la Commissione invita gli Stati membri a inserire sistematicamente le informazioni sulle armi da fuoco ricercate nel SIS e ad incrementare l’inserimento di informazioni sulle armi da fuoco nel sistema di informazione Europol (SIE) e in iARMS di Interpol, laddove disponibili.

L’interoperabilità fra il Sistema di informazione Schengen (SIS) 36 e iARMS di INTERPOL 37 faciliterebbe considerevolmente le azioni di contrasto, rendendole più efficaci.

Nella pratica questa interoperabilità sta già prendendo forma grazie alle azioni in corso fra la Commissione e INTERPOL. INTERPOL ha aggiornato il software “FIND” per coprire anche le armi da fuoco e ha chiesto agli Stati membri di offrirsi volontari per un progetto pilota da svolgersi nella prima metà del 2016 per le ricerche simultanee nelle banche dati nazionali, in SIS e in iARMS. In sostanza, i valori “tipo di arma da fuoco” possono essere interrogati in entrambi i sistemi ed è possibile raffrontare le tabelle che descrivono le marche di armi da fuoco.

La Commissione porterà avanti la cooperazione con Europol 38 , INTERPOL e gli Stati membri nell’ottica di garantire l’interoperabilità fra i due sistemi per luglio 2016. A tal fine la Commissione sollecita gli Stati membri a partecipare al progetto.

Al tempo stesso l’accesso da parte di tutte le autorità di contrasto nazionali, autorità di frontiera e doganali, nell’ambito dei loro rispettivi mandati, aumenterebbe considerevolmente l’efficienza del lavoro operativo sul campo. Occorre continuare a sfruttare la possibilità di inserire o cercare simultaneamente informazioni in varie banche dati contenenti dati simili o complementari.

Intensificare lo scambio di informazioni balistiche

La maggior parte delle armi da fuoco hanno delle proprie caratteristiche identificative uniche. Inoltre, anche se l’arma da fuoco non è stata lasciata sul luogo del reato, è comunque possibile ottenere informazioni fondamentali dalla pallottola, dalla natura delle eventuali ferite e da eventuali residui rimasti.

Non esiste attualmente alcun sistema su scala europea per l’analisi dei dati balistici, né alcun repository centrale dove integrare e comparare queste analisi. Finora gli Stati membri hanno generalmente usato due diversi sistemi 39 . Nell’ambito del settimo programma quadro la Commissione ha sostenuto un progetto (la piattaforma Odyssey) per affrontare il problema dell’analisi dei dati criminalistici e balistici che provengono da sistemi balistici eterogenei in Europa 40 . Sulla base dei risultati del progetto Odyssey, la Commissione faciliterà lo scambio di informazioni balistiche attraverso un’apposita piattaforma avvalendosi della rete di informazioni balistiche e di altri sistemi pertinenti in uso negli Stati membri.

Ampliare l’uso di iTRACE

La comunità internazionale non dispone attualmente di informazioni concrete su quando, dove e come armi convenzionali legalmente prodotte vengono immesse sul mercato illegale e sono sviate verso soggetti che partecipano a conflitti armati o verso altri utilizzatori finali illegali.

L’Unione europea sta pertanto finanziando il progetto “iTRACE” 41 . Sulla base dei suoi risultati positivi 42 , l’UE sostiene una seconda fase del programma iTRACE, che comporta l’intensificazione delle indagini sul campo e l’ampliamento della portata geografica dello strumento. È chiaro tuttavia che i progressi dipendono dalla risposta dagli Stati, compresi tutti gli Stati membri dell’UE, alle richieste di rintracciamento. Inoltre, ogni individuazione da parte di autorità di contrasto nazionali dovrebbe essere controllata avvalendosi di questo strumento. A tal fine la Commissione soppeserà la necessità di norme vincolanti in questo settore. 

La Commissione sosterrà una stretta cooperazione fra Europol, INTERPOL, i principali soggetti coinvolti nel progetto iTRACE e altri organismi rilevanti, come le dogane e le autorità incaricate del rilascio delle licenze di importazione e di esportazione di armi da fuoco, per ottimizzare la cooperazione operativa e la tracciabilità e impedire che le armi d fuoco vengano deviate sul mercato illegale.

Sviluppare il sistema di analisi di Europol e garantire il pieno uso del punto focale sulle armi da fuoco di Europol

Europol prevede di sviluppare nel 2016 una nuova piattaforma per il sistema di analisi di Europol (EAS), un potente strumento analitico a sostegno delle analisi operative e strategiche dei dati da parte di Stati membri e di terzi. La piattaforma è concepita per essere uno dei sistemi centrali di trattamento delle informazioni di Europol. La Commissione si adopererà per garantire una rapida e completa attuazione di questo strumento aiutando gli Stati membri e sostenendo sforzi complementari per migliorare il monitoraggio sistematico delle armi da fuoco. La Commissione considererà la necessità di introdurre norme vincolanti in questo settore per migliorare le capacità di analisi di Europol a sostegno delle autorità di contrasto di tutti gli Stati membri.

Su richiesta del Consiglio nel 2014, Europol ha istituito un punto focale sulle armi da fuoco, che fornisce sostegno strategico e operativo alle indagini in corso. Sono attualmente associati a questo punto focale 21 Stati membri 43 e 6 parti terze 44 . Dall’inizio delle sue attività il punto focale sulle armi da fuoco ha ricevuto 3 089 contributi, con circa 625 casi di indagine, comprendenti informazioni su 35 000 armi da fuoco, 28 700 persone e circa 3 216 società sospette. Quest’anno, il punto focale ha ricevuto 1 750 contributi. La Commissione sollecita tutti gli Stati membri a condividere proattivamente le informazioni e a partecipare pienamente alle azioni del punto focale sulle armi da fuoco.

Massimizzare l’uso del sistema di dati europeo sulle bombe (EBDS)

Nell’ambito del piano d’azione UE in materia di esplosivi la Commissione ha finanziato lo sviluppo del sistema di dati europeo sulle bombe (EBDS), attualmente gestito da Europol. L’EBDS collega quasi tutti gli Stati membri, la Norvegia e la Commissione, e può essere usato per lo scambio di dati tecnici riguardanti gli esplosivi e i materiali CBRN, così come gli incidenti, le tendenze e i dispositivi.

Occorre garantire la piena connettività degli utilizzatori rilevanti negli Stati membri e dedicare ulteriori sforzi all’individuazione di tutti i possibili utenti rilevanti e alla loro formazione. La Commissione inoltre, insieme a Europol, valuterà se l’EBDS debba incorporare informazioni del tipo “allarme rapido” 45 e capacità di rilevamento, e se collegare questo sistema con altre banche dati europee selezionate. A complemento delle informazioni condivise attraverso l’EBDS, la Commissione proporrà riunioni periodiche riservate per gli Stati membri ed Europol ai fini dello scambio di valutazioni specialistiche delle minacce per quanto riguarda gli esplosivi.

Azioni specifiche:

Valutare i sistemi esistenti di scambio di informazioni rilevanti per la lotta contro il traffico di armi da fuoco e di esplosivi al fine di garantirne la compatibilità tecnica, con una particolare attenzione alla necessità di rafforzare la cooperazione fra la polizia e le dogane e agli sviluppi previsti dal progetto di direttiva sulle armi da fuoco.

Garantire l’effettiva interoperabilità fra i sistemi di informazione esistenti, inclusi iARMS/SIS II in relazione con UMF.

Ampliare l’uso di iTRACE, del sistema di dati europeo sulle bombe (EBDS) e del sistema di analisi di Europol, garantendo al tempo stesso il pieno uso del suo punto focale per le armi da fuoco.

Intensificare lo scambio di informazioni balistiche attraverso un’apposita piattaforma.

5.INTENSIFICARE LA COOPERAZIONE CON I PAESI TERZI

Questo approccio regionale deve essere completato a livello bilaterale includendo sistematicamente la dimensione delle armi da fuoco e degli esplosivi nei dialoghi politici con i paesi MENA nel quadro degli accordi d’associazione della politica europea di vicinato e dei sottocomitati per le questioni di giustizia e affari interni e, ove rilevante, degli specifici dialoghi in materia di lotta contro il terrorismo (già avviati con la Tunisia o in fase di avvio con Libano, Giordania, Algeria e Marocco). 

La diffusione e il traffico illeciti di armi convenzionali in e dalla Libia continuano ad alimentare l’insicurezza nella regione, anche a causa dello sviamento di ordigni esplosivi artigianali (IED) 51 o MANPADS 52 . Si dice che milizie in Libia abbiano anche sequestrato da arsenali armi chimiche conservate in condizioni precarie, che rischiano di cadere nelle mani di gruppi estremisti violenti o di terroristi.

Una volta formato un governo di intesa nazionale, l’UE, prioritariamente e coordinandosi con altri partner internazionali rilevanti, offrirà alle autorità libiche programmi di sviluppo di capacità antiterrorismo. Affrontare il traffico illecito delle armi da fuoco e l’uso degli esplosivi sarà una componente fondamentale di questo pacchetto.

Rafforzare la cooperazione con l’Ucraina

L’UE e l’Ucraina condividono l’interesse a rafforzare la loro cooperazione contro le minacce comuni poste dal traffico e dall’uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi. Al tempo stesso, l’UE potrebbe rafforzare il proprio sostegno alla riforma del settore della sicurezza civile in Ucraina, anche nell’ambito di interesse di cui alla presente comunicazione.

Rafforzare la cooperazione con la Turchia

Il dialogo già in corso fra l’UE e la Turchia in materia di lotta contro il terrorismo dovrebbe essere esteso al traffico e all’uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi.

Rafforzare la cooperazione con altri interlocutori regionali e organizzazioni internazionali

I gruppi terroristici e criminali aggravano l’instabilità della situazione in Libia sotto il profilo della sicurezza, con effetti sul Sahel (ad es. il Mali) e le condizioni di sicurezza nella regione del lago Ciad (in particolare la Nigeria). La Commissione, in collaborazione con il SEAE, garantirà un adeguato sostegno per contrastare l’azione di questi gruppi grazie ad aiuti finalizzati ad accrescere la sicurezza, eventualmente nell’ambito del neocostituito Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa.

La Commissione aiuterà i paesi della Lega degli Stati arabi (LAS) 53 a sviluppare un sistema computerizzato di controllo dei trasferimenti di armi ed armamenti e studierà come i punti di contatto LAS per SALW possano lavorare con strutture comparabili UE.

In base agli sforzi già intrapresi dall’Unione europea con l’attuazione della strategia UE del 2005 sulle armi leggere e di piccolo calibro (SALW) 54 e la strategia europea in materia di sicurezza 55 , l’UE continuerà a promuovere la ratifica, il recepimento e l’attuazione delle rilevanti convenzioni internazionali, come il trattato sul commercio delle armi, e il protocollo sulle armi da fuoco della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. Si farà inoltre ricorso alle reti regionali CBRN, stabilite in otto regioni nell’ambito dell’iniziativa dell’UE per contrastare il rischio.

Azioni specifiche:

Rafforzare le attività operative e ampliare l’ambito del piano d’azione UE / Europa sudorientale.

Rafforzare la cooperazione con i paesi del Medio Oriente e dell’Africa del nord (MENA).

Rafforzare la cooperazione con l’Ucraina e la Turchia.

Rafforzare la cooperazione con altri paesi terzi, interlocutori regionali e organizzazioni internazionali rilevanti.

(1) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52015DC0185&qid=1447945083134&from=EN
(2) http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2015/10/08-jha-fighting-trafficking-firearms/
(3) http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-6110_en.htm  
(4) Documento riservato.
(5) http://www.consilium.europa.eu/en/documents-publications/publications/2015/eu-policy-cycle-tackle-organized-crime/
(6) I precursori di esplosivi sono sostanze chimiche o miscele che possono essere usate per la fabbricazione di esplosivi.
(7) Questa idea è stata proposta dagli Stati membri al seminario UE sull’uso dell’analisi forense per rafforzare l’analisi strategica e operativa a fini operativi e tattici. Birmingham – 11 novembre 2015.
(8) Progetti di ricerca pertinenti riguardanti il monitoraggio di Internet sono stati già avviati nel contesto del programma Orizzonte 2020, http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/
(9) La EU IRU, avviata il 1º luglio 2015 per contrastare la propaganda terroristica e le relative attività estremiste violente su Internet.
(10) Inclusi, a livello nazionale, il settore privato e il mondo accademico.
(11) Informazioni ottenute a seguito di operazioni di contrasto segnalano la vulnerabilità delle fiere delle armi da fuoco in termini di traffico illecito.
(12) La Commissione sta già finanziando attraverso il Fondo per la sicurezza interna (ISF) due studi pertinenti, il progetto EFFECT e il progetto FIRE, volti a migliorare la conoscenza del traffico illecito delle armi da fuoco e a facilitare lo sviluppo di azioni e di politiche fondate su elementi probanti in Europa. La Commissione ha anche assegnato circa 60 milioni di euro a 15 progetti sugli esplosivi nell’ambito del 7º programma quadro di ricerca ( http://ec.europa.eu/research/fp7/index_en.cfm ), così come a vari progetti rientranti nel programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità”. Finanzierà inoltre altri progetti di ricerca sulla sicurezza nell’ambito del programma “Società sicure” di Orizzonte 2020 e nell’ambito dell’ISF.
(13) Per fabbricare armi da fuoco e produrre componenti fondamentali per riattivare armi da fuoco disattivate può essere usata la stampa 3D. Le armi non metalliche, come quelle di kevlar e ceramica, presentano un potenziale rischio che richiede uno stretto monitoraggio.
(14) Documento del Consiglio 8109/08.
(15) Esso comporta 48 azioni volte ad affrontare in modo esauriente un ampio numero di aspetti tesi a garantire la sicurezza degli esplosivi, come i precursori, la conservazione, il trasporto, la tracciabilità, il rilevamento, la ricerca, lo scambio transfrontaliero di informazioni e il coordinamento inter-agenzia.
(16) Tale regolamento pone restrizioni e rafforza il controllo su una serie di sostanze chimiche pericolose che sono precursori di esplosivi e possono quindi essere impropriamente utilizzati per la fabbricazione di esplosivi artigianali.
(17) Gli operatori, dai fabbricanti ai dettaglianti, hanno l’obbligo di segnalare le attività sospette ai punti di contatto nazionali in ogni Stato membro. Sono quelli maggiormente in grado di individuare operazioni che esulano dalla normale attività in ogni settore e di notare comportamenti sospetti.
(18) Il riesame sarà effettuato consultando il gruppo di esperti del comitato permanente in materia di precursori - http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=3245&Lang=IT
(19) Tale questione è già stata sollevata nella comunicazione della Commissione del 2014 su un nuovo approccio dell’UE per il rilevamento e l’attenuazione dei rischi chimici, biologici, radiologici, nucleari ed esplosivi (CBRN-E), COM(2014) 247 final.
(20) Questo era già stato previsto nel piano d’azione 2008.
(21) La Commissione ha snellito le procedure per il sostegno finanziario alle azioni operative. Nell’ambito dell’accordo di delega della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT) sono stati trasferiti a Europol 7 milioni di euro, di cui circa 350 000 euro destinati a garantire l’attuazione del piano d’azione operativo (OAP) sulle armi da fuoco nella primavera 2015. Europol concederà un finanziamento privilegiato per l’OAP sulle armi da fuoco nel 2016.
(22) Documento riservato.
(23) https://www.europol.europa.eu/content/global-action-against-dark-markets-tor-network
(24) https://www.europol.europa.eu/content/cybercriminal-darkode-forum-taken-down-through-global-action
(25) La task force di azione congiunta contro la criminalità informatica è ospitata presso il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3), Europol. È stata lanciata il 1º settembre 2014 per rafforzare ulteriormente la lotta contro la criminalità informatica nell’Unione europea e al di là delle sue frontiere.
(26) Nel contesto della strategia per il mercato unico digitale , la Commissione sta valutando il modo migliore per lottare contro i contenuti illeciti su Internet
(27) Si vedano le conclusioni del Consiglio del 26 aprile 2010 sui sistemi e i meccanismi per il rafforzamento della sicurezza degli esplosivi, http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/jha/114017.pdf
(28) COM(2015) 750 final del 18.11.2015. Proposta di direttiva del PE e del Consiglio che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.
(29) COM(2014)527 final del 21.8.2014. Comunicazione relativa alla strategia dell’UE per la gestione dei rischi doganali: affrontare i rischi, rafforzare la sicurezza della catena di approvvigionamento e agevolare gli scambi.
(30) Il gruppo di esperti europei in materia di armi da fuoco, composto da esperti di ogni Stato membro dell’UE, di Europol, e dei paesi associati Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia, è stato creato nel 2004 per facilitare lo scambio di informazioni e per promuovere la cooperazione contro il traffico illecito di armi da fuoco. Questa rete di alto valore sostiene il gruppo del Consiglio “Applicazione della legge”.
(31) http://www.smallarmsstandards.org/
(32) Accademia europea di polizia, https://www.cepol.europa.eu/it
(33) La rete EOD è diventata negli ultimi anni una rete di alto valore che offre formazione e condivisione di informazioni, anche su eventi recenti, agli esperti in esplosivi di tutti gli Stati membri, e ha sostanzialmente contribuito al rafforzamento di capacità e allo scambio di buone prassi.
(34) COM(2014) 247 final, 5.5.2014.
(35) A partire dall’esito di tali test è stato elaborato vario materiale orientativo che sarà messo a disposizione degli Stati membri, riguardante ad es. la protezione degli obiettivi non sensibili negli aeroporti e in vari altri ambienti, l’uso di cani per il rilevamento di esplosivi, così come il rilevamento di residui di armi da fuoco e di esplosivi sui passaporti.
(36) Il SIS è la più grande piattaforma per lo scambio di dati sulle armi da fuoco perse o rubate nell’UE e nei paesi associati Schengen. Ad oggi vi sono connessi 29 paesi europei. Al 31 dicembre 2014 le segnalazioni di armi da fuoco erano 457 059, con soli 180 hit effettivamente riscontrati nel 2014 (su un totale di 128 598 hit di allerta per tutte le categorie di armi da fuoco). Questo tasso molto basso è dovuto principalmente a problemi relativi alla qualità dei dati, come il fatto che molti Stati membri non registrano il calibro, e che i numeri di serie delle armi non sono unici.
(37) Il sistema di INTERPOL per la registrazione e la tracciabilità delle armi da fuoco illegali (iARMS), finanziato dall’UE, facilita gli scambi di informazioni e la cooperazione investigativa fra i servizi di contrasto in relazione alla circolazione internazionale delle armi da fuoco illegali, così come delle armi da fuoco legali utilizzate per commettere reati. La banca dati iARMS di Interpol, di cui è attualmente in corso l’introduzione nei 190 paesi membri di Interpol, contiene circa 756 000 voci, principalmente inserite dall’Australia e da paesi latino-americani. Allo stato attuale solo il 3% delle informazioni sulle armi da fuoco nella banca dati iARMS provengono dall’UE. http://www.interpol.int/Crime-areas/Firearms/INTERPOL-Illicit-Arms-Records-and-tracing-Management-System-iARMS
(38) Il progetto collegato relativo al formato universale dei messaggi (UMF, una serie di elementi portanti per costruire scambi di dati standardizzati ai fini dell’interconnessione di sistemi di contrasto sparpagliati) sarà allineato con il progetto di interoperabilità SIS-iARMS.
(39) Interpol ospita la rete di informazioni balistiche (IBIN) per i paesi che dispongono della tecnologia dei sistemi integrati di identificazione balistica (IBIS). Attualmente, nel mondo, sono membri IBIN 19 paesi, di cui 8 sono paesi dello spazio Schengen. Altri 42 paesi usano la tecnologia IBIS senza far parte di IBIN (3 di essi sono Stati dell’UE). Finora si sono verificati 36 hit, la maggior parte fra Stati membri dell’UE.
(40) http://research.shu.ac.uk/aces/odyssey/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=56&Itemid=88
(41) Decisione 2013/698/PESC del Consiglio: iTrace raccoglie e restituisce informazioni precise e sottoposte a verifiche incrociate con dati sul campo relativi alle rotte del commercio illecito di armi convenzionali oggetto di diversione o traffico ( http://www.conflictarm.com/itrace/ ). Inoltre, il progetto iTRACE è specificamente volto a sostenere l’attuazione del trattato sul commercio delle armi aiutando le autorità nazionali a individuare la diversione di armi convenzionali trasferite e a valutare i rischi di diversione nell’esaminare le domande di licenza di esportazione. Le indagini sul campo effettuate da esperti della società privata “Conflict Armament Research” (CAR) in 21 paesi (specialmente in Africa e nel Medio Oriente) alimentano una “banca dati per la tracciabilità delle armi da fuoco” riguardante le armi oggetto di diversione o traffico.
(42) 130 000 articoli documentati: armi, munizioni e materiale correlato; 213 richieste di rintracciamento inviate ai governi (situazione al luglio 2015).
(43) Membri del punto focale: Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito.
(44) Eurojust, Interpol, Svizzera, Australia, Ufficio statunitense per gli alcolici, il tabacco, le armi da fuoco e gli esplosivi e Albania.
(45) Un sistema di allarme rapido è stato sviluppato nell’ambito del piano d’azione UE in materia di esplosivi con finanziamenti della Commissione, ma non è stato possibile connettervi le autorità di tutti gli Stati membri.
(46) JOIN(2015) 50 final.
(47) Dal 2002 l’UE sostiene gli sforzi per ridurre la minaccia rappresentata dall’accumulo su larga scala di scorte di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e di munizioni nell’Europa sudorientale ( http://www.seesac.org/news.php?id=495 ). L’Unione europea ha finanziato vari progetti nei Balcani occidentali per migliorare la sicurezza della gestione delle scorte.
(48) A seguito del Forum ministeriale UE-Balcani occidentali in materia di Giustizia e Affari interni, svoltosi a Tirana nel 2012, nel 2013 è stata costituita una rete regionale di esperti in materia di traffico di armi da fuoco. Questo ha portato all’adozione del piano d’azione, approvato nel dicembre 2014 sia dal Consiglio che dai partner dei Balcani occidentali in occasione del Forum ministeriale UE-Balcani occidentali in materia di Giustizia e Affari interni a Belgrado. Esso prevede le seguenti azioni:
(49) Strategia dell’UE volta a combattere l’accumulazione e il traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni. Doc. 5319/06 PESC 31, 13 gennaio 2006;
(50) Come lo strumento europeo di vicinato (ENI) e lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP), come già avviene col nuovo programma “ EUROMED Police IV” finanziato dall’UE (in fase di avvio).
(51) Armi provenienti dalla Libia sono state trovate in Ciad, in Egitto, a Gaza, in Mali, in Niger e in Tunisia.
(52) Sistemi di difesa antiaerea portatile.
(53) La LAS è un’organizzazione regionale di paesi arabi delle regioni del Nord Africa, Corno d’Africa e Arabia .
(54) http://eeas.europa.eu/non-proliferation-and-disarmament/conventional_weapons/salw/index_en.htm
(55) http://www.eeas.europa.eu/csdp/about-csdp/european-security-strategy/

Bruxelles, 2.12.2015

COM(2015) 624 final

ALLEGATO

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Attuazione dell'agenda europea sulla sicurezza:
piano d'azione dell'UE contro il traffico e l'uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi


ALLEGATO – Azioni prioritarie

Obiettivi

Azioni

Guidata (e sostenuta da)

Calendario

1. Limitare l'accesso alle armi da fuoco e agli esplosivi illegali

a) Migliorare il quadro d'intelligence e monitorare i nuovi rischi nei seguenti modi:

migliorando gli strumenti statistici e d'analisi esistenti ed elaborando valutazioni a livello nazionale sulla circolazione delle armi da fuoco e sulla loro disponibilità, rendendo prioritari gli scambi di queste informazioni a livello dell'UE;

con l'elaborazione, da parte di Europol, di prodotti di analisi a livello dell'UE e, dati gli stretti legami col terrorismo, col rafforzamento del ruolo di monitoraggio dell'unità EU IRU;

con la mappatura, da parte dell'UNODC, delle rotte globali del traffico delle armi da fuoco verso l'UE;

impegnandosi con i partner per acquisire una conoscenza più approfondita del traffico illecito delle armi da fuoco, che comprenda fra l'altro il traffico online e lo sviamento del commercio legale;

migliorando l'accesso, da parte di tutte le autorità di contrasto degli SM, a tutti i prodotti di analisi europei e nazionali;

continuando a fornire sostegno finanziario, con particolare attenzione a progetti di ampia portata e con un forte impatto a livello di raccolta di dati;

valutando i rischi derivanti dalle innovazioni tecnologiche (come la stampa 3D).

Europol, SM, COM, UNODC

2016-2017

b) Rafforzare la sicurezza degli esplosivi nei seguenti modi: 

applicando pienamente il regolamento sui precursori di esplosivi;

anticipando il riesame del regolamento sui precursori;

valutando la necessità di armonizzare le norme e le procedure di selezione del personale a livello UE.

COM, SM, parti interessate

Dal 2015

2. Rafforzare la cooperazione operativa

a) Attuare pienamente il piano d'azione operativo (OAP) 2016 sulle armi da fuoco e apportare sostegno supplementare nei seguenti ambiti:

azioni operative contro il traffico online;

valutazione delle modalità di un sistema di scambio di informazioni sui trasferimenti intra-UE di armi da fuoco, tenendo conto dei sistemi e degli strumenti pertinenti di informazione esistenti a livello dell'UE;

studio della possibilità di vietare i pagamenti in contanti nel contesto della vendita o dell'acquisto di armi da fuoco e munizioni da parte di singole persone;

rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne attuando controlli sulle merci basati sui rischi e istituendo un'azione prioritaria di controllo doganale;

rafforzamento della tracciabilità delle armi da fuoco grazie all'elaborazione di un manuale per la tracciabilità e il rintracciamento delle armi da fuoco illegali nel quadro del gruppo di esperti europei in materia di armi da fuoco;

definizione di programmi comuni di formazione sulle armi da fuoco e gli esplosivi;

sviluppo di strumenti di individuazione innovativi;

azioni operative congiunte con la partecipazione di tutte le autorità di contrasto competenti.

COM, Europol,

Eurojust, CEPOL, SM

2015-2017

3. Migliorare la raccolta e la condivisione delle informazioni operative sulle armi da fuoco massimizzando l'uso degli strumenti esistenti

a) Valutare i sistemi esistenti di scambio di informazioni rilevanti per la lotta contro il traffico di armi da fuoco e di esplosivi al fine di garantirne la compatibilità tecnica, con una particolare attenzione alla necessità di rafforzare la cooperazione fra la polizia e le dogane e agli sviluppi previsti dalla direttiva sulle armi da fuoco.

COM, Europol,

Eurojust, INTERPOL, SM

2016

b) Garantire l'effettiva interoperabilità fra i sistemi di informazione esistenti, inclusi SIS II, iARMS in relazione con UMF.

COM, Europol, INTERPOL

Giugno 2016

c) Ampliare l'uso di iTRACE, del sistema di dati europeo sulle bombe (EBDS) e del sistema di analisi di Europol, garantendo al tempo stesso il pieno uso del suo punto focale sulle armi da fuoco.

COM, SEAE Europol,

Eurojust, INTERPOL,

SM

Giugno 2016 e in corso

d) Intensificare lo scambio di informazioni balistiche.

COM, SEAE

In corso

4. Intensificare la cooperazione con i paesi terzi

a) Rafforzare le attività operative e ampliare l'ambito del piano d'azione UE / regione dell'Europa sudorientale

COM, SEAE, SEESAC

In corso

b) Rafforzare la cooperazione con i paesi del Medio Oriente e dell'Africa del nord (MENA)

COM, SEAE, SM

In corso

c) Rafforzare la cooperazione con l'Ucraina e la Turchia 

COM, SEAE, SM

In corso e dal 2015

d) Rafforzare la cooperazione con altri paesi terzi, interlocutori regionali e organizzazioni internazionali rilevanti

COM, SEAE, SM

Dal 2015