Bruxelles, 22.7.2015

COM(2015) 355 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sulle attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nel 2013 e 2014


INTRODUZIONE DEL COMMISSARIO

Caro lettore,

sono fiera di presentare la relazione sui risultati conseguiti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) nel 2013 e nel 2014. Il Fondo ha subito un notevole sviluppo sin dal suo avvio nel 2007. Oggi il Fondo copre un'ampia gamma di settori e attività economiche e sono sempre di più gli Stati membri che hanno beneficiato del suo sostegno.

Durante periodi in cui le risorse pubbliche sono limitate e la capacità dei servizi pubblici per l'impiego in tutta Europa raggiunge i suoi limiti, il FEG ha fornito un gradito sostegno ai lavoratori vittime di licenziamenti di massa causati dalla globalizzazione o dalla crisi. L'assistenza personalizzata e mirata fornita dal FEG ha contribuito a riorientare gli esuberi verso una nuova crescita e in settori promettenti.

I risultati presentati in questa relazione dimostrano il valore aggiunto del FEG e testimoniano che l'intensa assistenza fornita attraverso il FEG, spesso concentrata sui lavoratori licenziati con maggiori difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro, ha dato i suoi frutti, come dimostra il notevole tasso di ricollocamento di quasi il 50 % dei lavoratori assistiti.

Il nuovo regolamento FEG adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel dicembre 2013 estende il sostegno al fine di includere ulteriori segmenti della forza lavoro spesso vulnerabili come il personale temporaneo, i lavoratori autonomi e, in deroga fino alla fine del 2017, i giovani senza lavoro e che non frequentano corsi di istruzione o di formazione (NEET) al fine di sostenere l'attuazione della Garanzia per i giovani. Il quadro normativo è stato semplificato affinché il finanziamento possa essere messo a disposizione più rapidamente. A partire dal 1º aprile 2015 sono previsti ulteriori miglioramenti in termini di efficienza grazie all'introduzione di una piattaforma di comunicazione online che gli Stati membri dovranno utilizzare per trasmettere per via elettronica le domande di intervento del FEG. Tali modifiche sono di buon auspicio per il futuro ruolo del FEG in termini di mitigazione dei potenziali effetti negativi a breve termine, al fine di sfruttare i vantaggi economici e occupazionali a lungo termine della globalizzazione e di uscire pienamente dall'ombra della crisi economica.

Marianne Thyssen

Commissario per l'occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori



INDICE

1.Introduzione

2.Riepilogo delle attività del FEG nel 2013 e 2014

3.Seguito dato alla relazione annuale del 2012 sulle attività del FEG

4.Analisi delle attività del FEG nel 2013 e 2014

4.1.Domande ricevute

4.1.1.Domande ricevute: settori interessati

4.1.2.Domande ricevute: importo richiesto

4.1.3.Domande ricevute: numero di lavoratori destinatari dell'assistenza

4.1.4.Domande ricevute: importo richiesto per lavoratore

4.1.5.Domande ricevute: criterio di intervento

4.2.Contributi concessi

4.2.1.Azioni finanziate con l'assistenza del FEG

4.2.2.Complementarità con le azioni finanziate dai Fondi strutturali, in particolare dal Fondo sociale europeo (FSE)

4.3.Casi che non soddisfano le condizioni necessarie per ottenere un contributo finanziario del FEG

4.4.Risultati raggiunti dal FEG

4.4.1.Sintesi dei risultati e delle buone pratiche tratti dalle relazioni del 2013 e 2014

4.4.2.Valutazione qualitativa

4.5.Periodo di programmazione 2014-2020: il nuovo regolamento FEG

4.6.Rendiconto finanziario

4.6.1.Contributi concessi dal FEG

4.6.2.Spese di assistenza tecnica

4.6.3.Irregolarità segnalate o rettificate

4.6.4.Chiusura dei contributi finanziari del FEG

4.6.5.Altri rimborsi

4.7.Attività di assistenza tecnica della Commissione

4.7.1.Informazione e pubblicità

4.7.2.Riunioni con le autorità nazionali e le parti interessate del FEG

4.7.3.Creazione di una base di conoscenze: la banca dati del FEG e procedure standardizzate per le domande di contributo del FEG

4.7.4.Valutazione ex-post del FEG per il periodo di programmazione 2007-13

5.Tendenze

6.Conclusione

1.Introduzione

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è volto a sostenere i lavoratori in esubero in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale. Istituito dal regolamento (CE) n. 1927/2006 1 , il Fondo è stato concepito per bilanciare i benefici complessivi a lungo termine del libero scambio in termini di crescita e occupazione e i possibili effetti negativi a breve termine della globalizzazione, in particolare sull'occupazione dei lavoratori più vulnerabili e meno qualificati. Il FEG cofinanzia misure attive di politica del mercato del lavoro adottate dagli Stati membri per aiutare i lavoratori in esubero a riposizionarsi nel mercato del lavoro e a trovare una nuova occupazione. Il Fondo integra le misure nazionali relative al mercato del lavoro quando ondate improvvise di licenziamenti collettivi mettono sotto straordinaria pressione i servizi pubblici per l'impiego. Esso può fornire un approccio più personalizzato e mirato ai più vulnerabili tra i lavoratori in esubero.

Per affrontare con maggiore efficacia la crisi economica e finanziaria mondiale, le norme che disciplinano il Fondo sono state modificate prima dal regolamento (CE) n. 546/2009 2 e, dal gennaio 2014, dal regolamento (UE) n. 1309/2013 3 .

L'articolo 19 del regolamento (CE) n. 1309/2013 prevede che la Commissione presenti ogni anno al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione quantitativa e qualitativa sulle attività svolte dal FEG nel corso dei due anni precedenti. Le relazioni devono concentrarsi principalmente sui risultati ottenuti dal FEG, ivi comprese in particolare le informazioni sui seguenti aspetti:

domande presentate;

decisioni adottate;

azioni finanziate, compresa la loro complementarità con le azioni finanziate da altri strumenti dell'Unione, in particolare il Fondo sociale europeo (FSE);

chiusura dei contributi finanziari accordati.

Le relazioni dovrebbero inoltre documentare le domande respinte per insufficienza di fondi o inammissibilità. Dalla formulazione dell'articolo 19 si evince che le relazioni esaminano le azioni completate nel periodo di riferimento, anziché seguire i casi durante il loro svolgimento (ogni sezione della relazione analizza diversi casi).

2.Riepilogo delle attività del FEG nel 2013 e 2014

Nel 2013 e 2014 la Commissione ha ricevuto 30 domande di contributo del FEG, per un totale di 109 milioni di euro. Per informazioni dettagliate sulle domande si rinvia al punto 4.1 e alla tabella 1.

Nel 2013 e 2014 l'autorità di bilancio ha adottato 28 decisioni di mobilitazione del FEG, per un totale di 114,4 milioni di euro del bilancio 2013-2014 del FEG. Informazioni dettagliate sui contributi concessi figurano al punto 4.2 e nelle tabelle 2 e 3.

Nel 2013-2014 sono pervenute alla Commissione 34 relazioni finali sull'attuazione di contributi del FEG. I relativi risultati sono illustrati al punto 4.4 e nella tabella 4. Tra i contributi del FEG concessi negli anni precedenti, 34 sono stati chiusi nel periodo di riferimento (informazioni dettagliate figurano al punto 4.6.4 e nella tabella 3 dell'allegato).

L'assistenza tecnica fornita su iniziativa della Commissione (articolo 8, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e articolo 11 del regolamento (UE) n. 1309/2013) è descritta al punto 4.6.2 e nella tabella 5.

La valutazione ex-post del periodo 2007-2013 è stata effettuata in due fasi da un fornitore esterno di servizi (ulteriori informazioni al punto 4.7.4), che ha successivamente inviato le relazioni risultanti alla Commissione.

Nel 2011 la Commissione ha presentato la sua proposta per un nuovo regolamento FEG per il periodo 2014-2020 al Parlamento europeo e al Consiglio 4 . La proposta è stata discussa in seno a entrambe le istituzioni e adottata nel dicembre 2013, consentendo quindi agli Stati membri di presentare domanda di contributo del FEG secondo le nuove regole a partire da gennaio 2014 (ulteriori informazioni al punto 4.5).

3.Seguito dato alla relazione annuale del 2012 sulle attività del FEG

A decorrere dal 1º maggio 2009 era disponibile, a titolo temporaneo, una "deroga per crisi", che consentiva agli Stati membri di addurre la crisi finanziaria ed economica come motivazione per una domanda al FEG. La deroga è scaduta dopo il 31 dicembre 2011, in quanto in sede di Consiglio non è stato raggiunto un accordo sulla sua proroga. Per il rimanente periodo del regolamento originario del FEG, vale a dire fino al 31 dicembre 2013, le domande di sostegno del FEG non hanno più potuto essere motivate sulla base della crisi finanziaria ed economica, bensì unicamente sulla base di cambiamenti della struttura del commercio mondiale. Allo stesso tempo, il tasso di cofinanziamento è tornato all'originario 50 % dei costi totali ammissibili.

A norma del nuovo regolamento per il periodo 2014-2020, una crisi economica e finanziaria può essere ancora una volta citata come motivo per presentare domanda di contributo del FEG. Un altro importante cambiamento nel quadro del nuovo regolamento è l'inclusione di nuove categorie di beneficiari, quali i lavoratori temporanei e interinali, i lavoratori autonomi e, fino alla fine del 2017, i giovani senza lavoro e che non frequentano corsi di istruzione o di formazione (NEET).

4.Analisi delle attività del FEG nel 2013 e 2014

4.1.Domande ricevute

Nel 2013 e nel 2014 la Commissione ha ricevuto 30 domande di contributo del FEG 5 (cfr. tabella 1). Esse sono state presentate da 10 Stati membri (Belgio, Germania, Irlanda, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna). Le domande, che avevano richiesto al FEG un totale di 108 733 976 EUR, riguardavano 28 390 lavoratori in esubero a seguito di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione o alla crisi economica e finanziaria. Tutti i 10 Stati membri avevano già presentato in precedenza domande di assistenza del FEG.

Alle domande del 2013 si applicava il regolamento (CE) n. 546/2009, che consentiva di ottenere un tasso di cofinanziamento del 50 % e non consentiva l'uso del criterio della "crisi". Le domande del 2014, invece, erano disciplinate dal regolamento (UE) n. 1309/2013, che prevede un tasso di cofinanziamento del 60 % e la possibilità di utilizzare la crisi economica e finanziaria globale come criterio d'intervento.

Tabella 1 – Domande ricevute nel 2013 e 2014

4.1.1.Domande ricevute: settori interessati

Le 30 domande ricevute durante il periodo in esame riguardavano una vasta gamma di settori (24) 6 . Per 10 settori le domande di contributo del FEG sono state presentate per la prima volta. I settori interessati erano: - prodotti alimentari, macelli, prodotti chimici, vetro, fabbricazione di computer e prodotti dell'elettronica e dell'ottica, articoli di gioielleria, trasporti/magazzinaggio, trasporto aereo, servizi di ristorazione , programmazione e trasmissione, riparazione e installazione di macchinari e attrezzature, informazione e comunicazione.

4.1.2.Domande ricevute: importo richiesto

Ogni Stato membro che presenta una domanda di sostegno del FEG deve elaborare un pacchetto coordinato di misure che rispecchi al meglio il profilo dei lavoratori destinatari e deve stabilire l'importo del contributo da richiedere. Il regolamento FEG stabilisce il tasso massimo di cofinanziamento da parte della Commissione per i casi di intervento del FEG 7 . In seguito alla valutazione della domanda da parte della Commissione lo Stato membro può essere sollecitato a rivedere il pacchetto di servizi personalizzati proposto e a modificare quindi l'importo richiesto.

I contributi del FEG richiesti nel 2013 e 2014 variavano da 115 205 EUR a 25 937 813 EUR (in media 3 624 466 EUR).

4.1.3.Domande ricevute: numero di lavoratori destinatari dell'assistenza

I lavoratori interessati dalle misure per le quali è stato richiesto il cofinanziamento del FEG sono stati in totale 28 390, ossia il 76% circa dei circa 37 000 esuberi dichiarati dai 10 Stati membri nelle 30 domande presentate.

Il numero dei lavoratori interessati è risultato compreso tra 50 e 3 886, quattro domande hanno riguardato oltre 1 000 lavoratori, mentre 11 domande hanno riguardato meno di 500 lavoratori. Il numero di lavoratori in esubero può differire da quello dei lavoratori destinatari del sostegno del FEG in quanto lo Stato membro richiedente può decidere di concentrare l'assistenza del FEG soltanto su specifiche categorie di lavoratori, quali quelli che hanno estrema difficoltà a rimanere sul mercato del lavoro e/o quelli che hanno maggiore necessità di aiuto. Alcuni dei lavoratori interessati possono ricevere aiuto al di fuori del FEG, mentre altri possono trovare una nuova occupazione da soli o decidere di optare per la pensione anticipata, per cui non verrebbero considerati destinatari delle misure del FEG.

4.1.4.Domande ricevute: importo richiesto per lavoratore

Il pacchetto di servizi personalizzati che gli Stati membri possono proporre per i lavoratori in esubero è a loro discrezione, a condizione che rispetti le disposizioni del regolamento. L'importo richiesto per ogni lavoratore interessato può quindi variare secondo la gravità dei licenziamenti, la situazione del mercato del lavoro colpito, la situazione personale dei lavoratori interessati, le misure già adottate dallo Stato membro e il costo della prestazione dei servizi nello Stato membro o nella regione in questione. Questo spiega perché nel 2013 e 2014 l'importo per lavoratore proposto sia oscillato tra circa 1 152 EUR a poco più di 6 675 EUR, con una media di 3 352 EUR per lavoratore.

4.1.5.Domande ricevute: criterio di intervento

Nel periodo in esame, 19 domande riguardavano il sostegno di lavoratori in esubero a causa di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione, mentre 11 domande miravano a fornire sostegno a lavoratori in esubero a causa della crisi economica e finanziaria. Quattro delle domande per motivi legati al commercio erano giustificate da circostanze eccezionali.

4.2.Contributi concessi

Nel 2013 e nel 2014 l'autorità di bilancio ha adottato 28 decisioni di messa a disposizione di finanziamenti del FEG per misure attive per il mercato del lavoro in risposta alle domande degli Stati membri. Cfr. le tabelle 2 e 3 per un riepilogo dei contributi concessi e un profilo dei lavoratori interessati. Tra questi contributi, nove riguardavano domande presentate nel 2013 e 11 riguardavano domande presentate nel 2014. Altri otto riguardavano domande ricevute nel 2011 (4) e 2012 (4). Per le quattro domande presentate nel 2011 è stato applicato un tasso di cofinanziamento più elevato, pari al 65 %, in risposta alla crisi. Per le 13 domande presentate nel 2012 e 2013, il tasso di cofinanziamento è del 50 %, mentre le restanti 11 domande presentate nel 2014 avevano un tasso di cofinanziamento del 60 %.

I 28 contributi concessi hanno avuto come beneficiari 27 610 lavoratori in esubero in 13 Stati membri per un totale di 114 427 463 EUR erogati dal FEG.

Tabella 2 — Contributi concessi nel 2013-2014

 

Tabella 3 — Contributi del FEG concessi nel 2013 e 2014: profilo dei lavoratori (esclusi i NEET) 8

4.2.1.Azioni finanziate con l'assistenza del FEG

L'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1927/2006 e l'articolo 7 del regolamento (UE) n. 1309/2013 dispongono che il FEG può cofinanziare misure attive per il mercato del lavoro finalizzate al reinserimento professionale dei lavoratori in esubero. I regolamenti stabiliscono inoltre che il FEG può finanziare le attività di preparazione, gestione, informazione, pubblicità e controllo degli Stati membri relative all'attuazione e all'utilizzo dei contributi finanziari.

Le misure approvate per i 28 contributi del FEG concessi nel 2013 e 2014 miravano al reinserimento nel mercato del lavoro di 27 610 lavoratori in esubero. Le misure consistevano principalmente negli elementi seguenti:

intensa assistenza personalizzata nella ricerca di un lavoro e gestione dei fascicoli;

vari tipi di formazione professionale, di miglioramento delle competenze e di riqualificazione;

varie indennità/incentivi finanziari temporanei per la durata delle misure attive di sostegno fino a quando i lavoratori sono effettivamente rientrati nel mondo del lavoro;

tutoraggio nella fase iniziale di un nuovo lavoro;

altri tipi di attività come la promozione dell'imprenditorialità/la creazione di imprese e gli incentivi una tantum all'occupazione/assunzione.

Nel mettere a punto i pacchetti di sostegno, gli Stati membri hanno tenuto conto della preparazione, dell'esperienza e dei livelli di istruzione dei lavoratori, della loro disponibilità a spostarsi nonché delle opportunità di lavoro effettive o previste nelle regioni interessate.

4.2.2.Complementarità con le azioni finanziate dai Fondi strutturali, in particolare dal Fondo sociale europeo (FSE)

Il FEG mira ad accrescere l'occupabilità e a garantire il rapido reinserimento professionale dei lavoratori in esubero mediante misure attive per il mercato del lavoro, completando così il FSE, che è il principale strumento per la promozione dell'occupazione nell'UE. In linea generale, la complementarità dei due fondi risiede nella loro capacità di affrontare le problematiche occupazionali da due prospettive temporali diverse: mentre il FEG fornisce assistenza su misura ai lavoratori in esubero quando si verificano specifici casi di esuberi collettivi su larga scala, il FSE contribuisce al raggiungimento di obiettivi strategici a lungo termine (ad esempio, potenziamento del capitale umano, gestione del cambiamento) mediante programmi pluriennali predefiniti, le cui risorse non possono in genere essere riassegnate per far fronte a situazioni di crisi generate da esuberi collettivi. Le misure del FEG e del FSE sono talvolta usate in modo complementare per fornire soluzioni sia a breve che a lungo termine. Il criterio decisivo è la capacità degli strumenti disponibili di fornire un aiuto ai lavoratori e spetta agli Stati membri scegliere e programmare le azioni e gli strumenti più adatti a conseguire gli obiettivi perseguiti.

Il contenuto del "pacchetto coordinato di servizi personalizzati" cofinanziato dal FEG deve essere controbilanciato da altre azioni e deve completarle. Le misure cofinanziate dal FEG possono andare ben oltre i corsi e le azioni standard. La pratica ha dimostrato che il FEG consente agli Stati membri di offrire ai lavoratori in esubero un'assistenza più personalizzata e completa di quanto sarebbe possibile senza l'assistenza del FEG, anche con misure cui questi lavoratori non avrebbero normalmente accesso (ad esempio istruzione di secondo o terzo livello). Il FEG consente agli Stati membri di concentrarsi in modo particolare sulle persone vulnerabili, come le persone meno qualificate o gli immigrati, e di fornire un sostegno che comporta un migliore rapporto numerico consulenti/lavoratori e/o un periodo di tempo più lungo rispetto a quanto sarebbe possibile senza il FEG. Tutte queste misure aumentano le possibilità di miglioramento della situazione dei lavoratori. A titolo di deroga fino alla fine del 2017, il nuovo regolamento FEG autorizza gli Stati membri a prorogare il sostegno a copertura di giovani senza lavoro e che non frequentano corsi di istruzione o di formazione (NEET) nelle regioni con un'elevata disoccupazione giovanile. L'obiettivo è sostenere l'attuazione della Garanzia per i giovani, che è stata approvata dal Consiglio nell'aprile 2013 9 .

A norma dell'articolo 6, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e dell'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento (UE) n. 1309/2013 tutti gli Stati membri devono mettere in atto i meccanismi necessari per evitare qualsiasi rischio di doppio finanziamento da parte degli strumenti finanziari dell'UE.

4.3.Casi che non soddisfano le condizioni necessarie per ottenere un contributo finanziario del FEG

Né la Commissione né l'autorità di bilancio hanno respinto nessuna domanda di contributo del FEG presentata dagli Stati membri.

4.4.Risultati raggiunti dal FEG

Le relazioni finali presentate dagli Stati membri a norma dell'articolo 15 del regolamento (CE) n. 1927/2006 e dell'articolo 19 del regolamento (UE) n. 1309/2013 costituiscono le principali fonti di informazione sui risultati ottenuti dal FEG. Dette relazioni sono integrate dalle informazioni che gli Stati membri scambiano con la Commissione in occasione di contatti diretti e durante riunioni e conferenze.

Nel 2014 la Commissione ha ricevuto le relazioni finali concernenti 34 casi di cofinanziamento del FEG attuati da 13 Stati membri fino alla metà del 2014 10 .

I risultati e i dati principali comunicati da detti Stati membri nel 2013 e 2014 sono sintetizzati al presente punto e nella tabella 4 qui di seguito. 13 dei 34 casi sono stati anche oggetto della valutazione ex post del FEG. L'obiettivo della valutazione ex-post è di quantificare il valore aggiunto del FEG e il suo impatto sui lavoratori in esubero e sui mercati del lavoro (cfr. punto 4.7.4).

Fino al 31 dicembre 2014 la Commissione ha ricevuto le relazioni finali riguardanti 91 casi di cofinanziamento del FEG, i quali rappresentano il 68% del numero complessivo di domande ricevute fino a tale data (134).

In base alle informazioni figuranti nelle relazioni finali redatte dagli Stati membri si può concludere che il FEG apporta un valore aggiunto a quanto gli Stati membri potrebbero fare altrimenti per aiutare i lavoratori in esubero a trovare una nuova occupazione lavoro e a riposizionarsi sul mercato del lavoro. Il FEG consente agli Stati membri di adottare misure di qualità migliore per un maggior numero di lavoratori in esubero e per un periodo più lungo rispetto a quanto sarebbe possibile senza il finanziamento del FEG.

4.4.1.Sintesi dei risultati e delle buone pratiche tratti dalle relazioni del 2013 e 2014

Dalle relazioni finali presentate dai 13 Stati membri risulta che alla scadenza del periodo di attuazione del FEG 7 656 lavoratori (44,9% dei 18 848 lavoratori che hanno beneficiato dell'assistenza FEG) avevano trovato una nuova occupazione o avevano avviato un'attività autonoma. Si tratta di un buon risultato, soprattutto perché i lavoratori sostenuti da misure cofinanziate dal FEG sono in genere tra quelli che presentano maggiori difficoltà sul mercato del lavoro. Circa il 6% dei lavoratori stava ancora seguendo corsi di studio o formazione, mentre il 39,1% era disoccupato o inattivo per motivi personali. Le informazioni dettagliate sono riportate nella tabella 4.

Come nel 2012, i risultati in termini di reinserimento nel mondo del lavoro sono stati influenzati dalla riduzione della capacità di assorbimento dei mercati del lavoro locali e regionali, successivamente alla crisi finanziaria ed economica mondiale. Tuttavia, il tasso di reinserimento registrato alla fine dei rispettivi periodi di attuazione si limita a fotografare la situazione occupazionale dei lavoratori al momento della raccolta dei dati. Tale dato non fornisce informazioni sul tipo e sulla qualità del lavoro trovato e può cambiare notevolmente poco tempo dopo. Secondo le informazioni ricevute da vari Stati membri, il tasso di reinserimento tende ad aumentare anche appena a distanza di qualche mese dalla presentazione delle relazioni finali e ad aumentare ulteriormente nel medio periodo, soprattutto nei casi in cui, al termine del periodo di attuazione del FEG, i lavoratori continuino a beneficiare di un'assistenza personalizzata a carico degli Stati membri o con il sostegno del FSE. Ciò dimostra che il sostegno cofinanziato dal FEG può avere un ulteriore impatto positivo a lungo termine.

4.4.2.Valutazione qualitativa

I pacchetti di sostegno forniti dai 13 Stati membri ai lavoratori in esubero includono un'ampia gamma di misure speciali in materia di ricerca del lavoro personalizzata, ricollocazione e (ri)qualificazione. Gli importi più elevati sono stati spesi per due categorie di misure: attività di formazione e riqualificazione (circa 56,5 milioni di euro, vale a dire il 32% del totale dei servizi personalizzati forniti per tutti 34 i casi) e indennità finanziarie versate ai lavoratori mentre questi usufruivano delle misure attive del mercato del lavoro (circa 68,5 milioni di euro, vale a dire il 38,8% del totale dei servizi personalizzati forniti per tutti i 34 casi). Dall'entrata in vigore del regolamento del FEG nel 2013, le indennità sono state limitate ad un massimo del 35 % dei costi complessivi. Altre misure di utilizzo frequente sono state la consulenza individuale e la promozione dell'imprenditorialità.

I programmi di formazione e qualificazione sono stati adattati alle necessità e alle aspettative dei lavoratori tenendo conto nel contempo delle esigenze dei mercati del lavoro locali o regionali e del potenziale dei settori considerati promettenti nel futuro.

La valutazione ex-post, pubblicata nel maggio 2014 11 , indica che il FEG ha contribuito positivamente ad affrontare significativi problemi sociali e del mercato del lavoro derivanti da procedure di licenziamenti su larga scala. Il FEG ha consentito agli Stati membri di agire in modo più deciso nelle regioni colpite dagli esuberi di quanto sarebbe stato possibile senza i suoi finanziamenti, in termini sia di numero di persone aiutate che di portata, durata e qualità del sostegno. La valutazione rileva inoltre che l'assistenza intensiva e personalizzata fornita attraverso il FEG tende a tradursi in migliori risultati di reimpiego rispetto ai pacchetti standardizzati forniti attraverso misure nazionali di politica attiva del mercato del lavoro. Oltre ad agevolare pacchetti di sostegno più intenso per lavoratori in esubero, in alcuni paesi il FEG ha consentito alle autorità nazionali di raggiungere i lavoratori e sostenere misure che sarebbe state altrimenti impossibili, contribuendo all'elaborazione di strategie di ristrutturazione, politiche attive del mercato del lavoro e di formazione professionale.

Tabella 4 – Relazioni finali ricevute nel 2013 e 2014 – Riepilogo dei risultati

 

4.5.Periodo di programmazione 2014-2020: il nuovo regolamento FEG

A norma dell'articolo 20 del regolamento (CE) n. 1927/2006, il regolamento FEG è stato riveduto nel 2013 per preparare il quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Sulla base della proposta della Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno approvato il proseguimento del FEG come strumento per fornire un aiuto specifico e puntuale ai lavoratori in esubero a seguito di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione o alla crisi finanziaria ed economica mondiale. Il nuovo regolamento FEG (regolamento (UE) n. 1309/2013) è stato adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 17 dicembre 2014.

Il nuovo regolamento introduce nuovamente il criterio relativo alla crisi, di modo che una domanda di contributo del FEG possa essere giustificata dall'attuale o futura crisi economica e finanziaria. Esso estende altresì l'ambito di applicazione del FEG, rendendo i lavoratori con contratto a tempo determinato e i lavoratori autonomi ammissibili al sostegno. Per sostenere l'attuazione della Garanzia per i giovani, il nuovo regolamento contiene una deroga valida fino alla fine del 2017, che consente l'inclusione dei NEET in regioni ammissibili ai sensi dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG) 12 . Il nuovo regolamento limita anche le misure a norma dell'articolo 7, lettera b) (ad esempio indennità e incentivi) al 35 % dei costi complessivi, mentre le sovvenzioni imprenditoriali sono limitate a 15 000 EUR per lavoratore. Il nuovo regolamento introduce inoltre termini destinati ad abbreviare il tempo che intercorre tra la presentazione delle domande fino all'adozione da parte del Parlamento europeo e dal Consiglio della decisione di mobilitazione del FEG.

4.6.Rendiconto finanziario

4.6.1.Contributi concessi dal FEG

Nel 2013 e nel 2014 l'autorità di bilancio ha approvato 28 contributi del FEG per un totale di 114 427 463 EUR (cfr. tabella 2). Tali contributi provengono dai bilanci del 2013 e del 2014; i quattro contributi più recenti sono stati approvati dall'autorità di bilancio nel dicembre 2014 e versati all'inizio del 2015.

A norma dell'articolo 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 13 , che stabilisce il quadro di bilancio del FEG fino alla fine del 2013, il FEG (in termini di stanziamenti d'impegno) non può superare un importo annuo massimo di 500 milioni di euro. Tale importo può essere prelevato da qualsiasi margine esistente al di sotto del massimale globale di spesa dell'anno precedente, e/o dagli stanziamenti di impegno annullati nel corso dei due esercizi precedenti, esclusi quelli a titolo della rubrica 1B del quadro finanziario. L'importo di 500 milioni di euro è stato reso disponibile sulla riserva FEG nel 2013. Per il periodo 2014-2020, l'articolo 12 del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio 14 stabilisce il massimale finanziario annuo dal 2014 al 2020 e consente l'utilizzo del FEG fino a un importo annuo massimo di 150 milioni di euro (a prezzi 2011). Nel 2014 ciò ha significato che 159 181 000 EUR di stanziamenti di impegno sono stati messi a disposizione sulla riserva FEG. Gli stanziamenti di impegno per i contributi concessi in entrambi gli anni sono stati trasferiti dalla riserva del FEG alla linea di bilancio del FEG in seguito all'approvazione di ogni domanda da parte dell'autorità di bilancio.

Un importo di 50 000 000 EUR di stanziamenti di pagamento è stato accreditato sulla linea di bilancio del FEG all'inizio del 2013 e all'inizio del 2014. Nel 2013 l'importo è stato sufficiente per coprire i contributi concessi, che ammontavano a 35 748 557 EUR. Nel 2014 sono serviti stanziamenti di pagamento supplementari per le domande di contributo del FEG approvate, che ammontavano a 78 678 907 EUR. Sono stati utilizzati importi recuperati a seguito di sottoutilizzazione segnalata dagli Stati membri nella fase di chiusura.

4.6.2.Spese di assistenza tecnica

A norma dell'articolo 8, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1927/2006, fino allo 0,35% delle risorse finanziarie disponibili per l'anno in questione (1,75 milioni di euro nel 2013) può essere utilizzato per l'assistenza tecnica su iniziativa della Commissione, per finanziare attività di preparazione, monitoraggio, di informazione e creazione di una base di conoscenze, di sostegno amministrativo e tecnico e attività di audit, controllo e valutazione necessarie per l'applicazione del regolamento FEG. L'articolo 11, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1309/2013 fissa il massimale per l'assistenza tecnica su iniziativa della Commissione allo 0,5 % dell'importo complessivo ridotto (circa 0,75 milioni di euro nel 2014). L'autorità di bilancio ha approvato le proposte della Commissione per il 2013 e il 2014 per l'assistenza tecnica, ovvero 750 000 EUR 15 e 330 000 EUR 16 rispettivamente.

Tabella 5 – Spese di assistenza tecnica nel 2013 e 2014

Descrizione

Iscritte a bilancio 2013

(in EUR)

Effettive 2013

(in EUR)

Iscritte a bilancio 2014 (in EUR)

Effettive 2014 (in EUR)

Osservazioni

Informazione (ad esempio, l'aggiornamento del sito web del FEG in tutte le lingue dell'UE, le pubblicazioni e le attività audio-visive)

80 000

28 000

20 000

6 364

L'arrivo tardivo dei fondi ha reso difficile la partecipazione alle attività della DG EMPL

Sostegno amministrativo e tecnico:

- due riunioni del gruppo di esperti delle persone di contatto del FEG

- due seminari sull'attuazione del FEG

70 000

120 000

40 752

81 522

70 000

120 000

140 149

Combinando le riunioni delle persone di contatto con i seminari è stato possibile ridurre i costi. Nel 2014 si è tenuto un solo seminario

Raccolta dei dati di monitoraggio e
quadro statistico del FEG

0

0

20 000

0

Lavori svolti dalla Commissione

Creazione di una base di conoscenze:
procedure standardizzate per le domande di contributo del FEG e il relativo trattamento; creazione e razionalizzazione della banca dati del FEG contenente informazioni e cifre riguardanti i casi trattati dal FEG.

80 000

79 739

100 000

100 000

Integrazione del FEG nel sistema comune di gestione condivisa dei fondi (SFC)

Valutazione

400 000

326 611

0

0

Nel 2013 l'offerta del contraente è stata inferiore rispetto a quanto previsto in bilancio. La prossima valutazione è prevista per il 2015.

Totale

750 000

556 624

330 000

246 513

4.6.3.Irregolarità segnalate o rettificate

Nel 2013 e 2014 nessuna irregolarità in relazione ai regolamenti FEG è stata segnalata alla Commissione o rettificata.

4.6.4.Chiusura dei contributi finanziari del FEG

Le procedure di chiusura dei contributi finanziari del FEG nel 2013 e 2014 sono stabilite all'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e all'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1309/2013, rispettivamente. Nel 2013 e 2014 sono stati chiusi 34 casi, attuati tra il 2009 e il 2013. I casi sono elencati nella tabella 3 dell'allegato.

Un caso FEG è chiuso quando la relazione finale è stata approvata dalla Commissione, tutti i rimborsi sono stati pagati e non è necessario intraprendere ulteriori azioni da parte dello Stato membro o della Commissione, oltre all'obbligo di conservare tutti i documenti giustificativi per un periodo di tre anni nel caso in cui siano richiesti dalla Commissione o dalla Corte dei conti (articolo 21, paragrafo 5, del regolamento (UE) n. 1309/2013).

La media del tasso di esecuzione del bilancio dei casi chiusi è stata del 49,8 %, con enormi variazioni che vanno da zero all'utilizzo dell'intero bilancio. L'importo totale dei fondi non spesi rimborsati alla Commissione relativi ai suddetti 34 casi è stato pari a circa 67,1 milioni di euro (50,2% dei contributi del FEG erogati per detti casi).

Vi sono vari motivi per cui gli Stati membri non hanno utilizzato appieno gli importi concessi. Sebbene gli Stati membri siano ripetutamente sollecitati a fare previsioni di bilancio realistiche per il pacchetto coordinato di servizi personalizzati, è possibile che sia venuta a mancare una programmazione precisa e consapevole. Potrebbe essere stato previsto nei calcoli iniziali un margine di sicurezza troppo elevato, rivelatosi poi in definitiva inutile. Il numero dei lavoratori interessati a partecipare alle misure proposte potrebbe essere stato sovrastimato nella fase di programmazione. Alcuni lavoratori potrebbero aver optato per misure più economiche rispetto ad altre più costose o preferito misure a breve termine invece che a lungo termine oppure potrebbero aver trovato un nuovo impiego prima di quanto inizialmente previsto. Il basso livello di spesa potrebbe anche essere dovuto a ritardi nell'avvio delle misure e ad uno scarso utilizzo della flessibilità nel riassegnare i finanziamenti tra le varie voci di bilancio durante l'attuazione del pacchetto di servizi personalizzati.

La Commissione ha assistito gli Stati membri fornendo regolarmente orientamenti e informazioni e organizzando seminari specifici finalizzati a promuovere una gestione ottimale dei fondi. Tuttavia i tassi di recupero al termine dell'attuazione sono rimasti tenacemente elevati. Il tasso di recupero iniziale superiore al 60 %, registrato per i primi casi, è stato ridotto al 50,2 %, ma deve essere ancora notevolmente migliorato.

Si prospetta che con l'esperienza migliorino le previsioni di spesa e di partecipazione dei lavoratori alle attività nel corso dei 24 mesi del periodo di attuazione. Sono stati osservati miglioramenti anche per quanto riguarda i tempi di arrivo dei finanziamenti del FEG nelle zone interessate, le capacità delle varie strutture di attuazione e coordinamento, nonché la qualità della comunicazione tra il livello nazionale e quello regionale/locale. Gli Stati membri stanno sfruttando in modo più efficace la possibilità di rivedere i bilanci preventivi e di riassegnare le risorse tra le varie misure e/o spese per le attività di attuazione. Infine, a livello di istituzioni UE si stanno compiendo notevoli sforzi per accelerare le procedure decisionali e l'erogazione di fondi del FEG, affinché il tempo e i fondi messi a disposizione siano utilizzati in modo ottimale. Il nuovo regolamento FEG stabilisce scadenze molto rigorose per la valutazione e l'approvazione delle domande di contributo del FEG, in modo che i fondi siano disponibili più rapidamente. Previo accordo della Commissione, gli Stati membri possono inoltre reiscrivere a bilancio e introdurre nuove misure ammissibili nel corso dell'attuazione.

4.6.5.Altri rimborsi

Nel 2013 e 2014 non sono stati effettuati altri rimborsi.

4.7.Attività di assistenza tecnica della Commissione

4.7.1.Informazione e pubblicità

Sito Internet

La Commissione, a norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e dell'articolo 12, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1309/2013 è tenuta a creare e gestire un sito Internet, disponibile in tutte le lingue comunitarie, che offra informazioni sul FEG e una guida sulla presentazione delle domande nonché informazioni aggiornate sulle domande accettate e quelle respinte, mettendo in luce il ruolo dell'autorità di bilancio.

Il sito Internet del FEG della Commissione 17 è stato aggiornato con le informazioni pertinenti nel 2013 e nel 2014, in linea con le prescrizioni applicabili. Il sito web ha registrato 72 418 visualizzazioni di pagine nel 2013 e 38 753 nel 2014 ed è stato consultato da 52 968 singoli visitatori nel 2013 e 28 994 nel 2014 18 .

4.7.2.Riunioni con le autorità nazionali e le parti interessate del FEG

La 11a, 12a, 13a e 14a riunione del gruppo di esperti delle persone di contatto del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, i corrispondenti per il FEG degli Stati membri, si sono tenute in marzo e in ottobre, rispettivamente del 2013 e del 2014, a Bruxelles. Entrambe le riunioni sono state dedicate in parte alla discussione della proposta della Commissione relativa ad un regolamento FEG per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020, dei negoziati sulla proposta in sede di Parlamento europeo e di Consiglio e di questioni da attuare in futuro. I partecipanti sono stati anche informati della valutazione ex-post del FEG 2007-2013 e di una serie di altri punti dell'ordine del giorno.

I due seminari di networking organizzati nel 2013 e 2014 erano incentrati sul nuovo regolamento FEG e sulle sue implicazioni per i richiedenti. Entrambi hanno registrato un'ampia partecipazione dai rappresentanti degli Stati membri coinvolti nell'attuazione dei casi FEG.

4.7.3.Creazione di una base di conoscenze: la banca dati del FEG e procedure standardizzate per le domande di contributo del FEG

Nel 2013 e 2014, per registrare i dati quantitativi sui casi FEG a fini statistici, i servizi della Commissione hanno apportato miglioramenti alla banca dati del FEG e hanno adeguato vari moduli al fine di rendere più facile l'inserimento nella banca dati FEG dei dati relativi ai casi in questione. Questo ha reso la preparazione e la presentazione delle domande più semplici per gli Stati membri e, per la Commissione, l'analisi, l'aggregazione e il confronto di dati e cifre relativi ai casi di intervento del FEG. I lavori preparatori per lo sviluppo di un nuovo modulo di domanda elettronico erano iniziati nei tempi previsti, nel novembre 2013 e hanno tenuto conto dei precedenti lavori preparatori di esperti esterni nel 2011, finanziati dal bilancio per l'assistenza tecnica del 2011.

Nel 2014 la Commissione ha cercato di semplificare ulteriormente, inserendo il FEG nel sistema informatico di comunicazione della Commissione e degli Stati membri, il sistema comune di gestione condivisa dei fondi (SFC). In futuro gli Stati membri utilizzeranno tale sistema per presentare le richieste online, seguendo una procedura di domanda guidata. In tal modo le domande presentate dovrebbero essere più esatte e complete, per la Commissione dovrebbe essere più facile elaborare la proposta e per il FEG riferire in merito ai risultati ottenuti. Grazie alla nuova procedura viene ridotto il tempo che intercorre tra la presentazione della domanda da parte di uno Stato membro e l'adozione della proposta trasmessa dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio.

4.7.4.Valutazione ex-post del FEG per il periodo di programmazione 2007-13

Nella prima fase della valutazione ex-post sono stati valutati 33 casi (come previsto dall'articolo 17, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1927/2006). Detti casi sono stati selezionati in quanto la Commissione aveva ricevuto le relazioni finali di attuazione entro il 20 settembre 2012. Una nuova serie di 25 casi di intervento del FEG è stata esaminata durante la fase finale della valutazione ex-post. Per tali casi le relazioni finali erano state ricevute entro la fine di dicembre 2013. Il risultato della prima fase della valutazione ex-post è stato presentato nel maggio 2014 e l’esito della seconda fase è stato trasmesso alla Commissione nel maggio 2015. Un elenco dei casi esaminati durante entrambe le fasi della valutazione ex-post è riportato nella tabella 4 dell'allegato.

5.Tendenze

Con l'aumento dei casi trattati dal FEG, si hanno a disposizione più dati che permettono di individuare le tendenze nelle domande presentate e ottenere una visione globale dell'orientamento delle attività del Fondo. I dati riportati nei grafici che seguono e nell'allegato si riferiscono alle 134 domande presentate dagli Stati membri dal 2007 al 2014 19 . Un totale di 561,1 milioni di euro è stato finora richiesto a nome di 122 121 lavoratori (ovvero il numero di lavoratori destinatari secondo le stime degli Stati membri).



Grafico 1:
domande ricevute (2007-2014)

La modifica del regolamento FEG del 2009, che ha introdotto il criterio relativo alla crisi, ha avuto un impatto considerevole sul numero di domande pervenute alla Commissione europea, aumentate in modo significativo dal maggio 2009 (inizio dell'applicazione del regolamento modificato) alla fine del 2011. Dal 2007 al 2014 sono state presentate 76 domande per motivi legati alla crisi e 58 per motivi legati al commercio. L'82% delle domande pervenute tra maggio 2009 e la fine del 2011 era connesso alla crisi finanziaria ed economica mondiale.

Come evidenzia la tabella 2 dell'allegato, la Spagna è lo Stato membro che ha presentato il maggior numero di domande di finanziamenti del FEG (20 domande), seguita dai Paesi Bassi (16 domande), dall'Italia (12 domande) e dalla Danimarca (10 domande). Al 31 dicembre 2014 otto Stati membri non avevano ancora presentato domanda di contributo del FEG: Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Slovacchia, Regno Unito e Croazia (la quale ha aderito all'Unione il 1ºluglio 2013).



Grafico 2:
importi del FEG richiesti, per Stato membro (2007-2014)

in milioni di EUR

Dal 2007 al 2014 20 Stati membri hanno complessivamente richiesto al FEG contributi per un importo pari a 561,1 milioni di euro (si veda anche la tabella riepilogativa nell'allegato). La Francia ha chiesto l'importo di cofinanziamento del FEG più elevato (84,6 milioni di euro per sette domande) seguita dall'Irlanda (67,3 milioni di euro per nove domande), dalla Danimarca (63,7 milioni di euro per 10 domande) e dall'Italia (62,5 milioni di euro per 12 domande).



Grafico 3:
lavoratori interessati per Stato membro (2007-2014)

La Francia è lo Stato membro che ha richiesto l'assistenza del FEG per il numero più elevato di lavoratori in esubero (15 454 per 7 domande), seguita dalla Spagna (14 863 per 20 domande), dall'Italia (13 367 per 12 domande) e dall'a Germania (11 957 per 9 domande). In altri 13 paesi il numero varia da poco più di 1 800 in Polonia a quasi 11 000 in Irlanda. In ciascuno degli altri tre Stati membri che hanno presentato domande, queste hanno riguardato meno di 1 000 lavoratori.



Grafico 4:
numero di domande per settore (NACE Rev. 2) (2007-2014)

Dal 2007 al 2014 il FEG ha ricevuto domande relative a lavoratori in esubero in 45 settori (cfr. anche la sintesi nell'allegato). La maggior parte dei settori interessati rientravano nell'industria manifatturiera, ma erano rappresentati anche l'edilizia e i servizi. Il maggior numero di domande presentate proviene da quattro settori manifatturieri: l'industria automobilistica (20 domande, ossia il 15% del totale), seguita dal settore dei macchinari e delle attrezzature (13 domande, ossia il 10% del totale), da quello tessile (11 domande, ossia l'8% del totale) e dall'industria della stampa (9 domande, ossia il 7% del totale).

Circa il 6 % (8 domande) riguardava lavoratori del settore edile, definito in senso lato come comprendente la costruzione di edifici, i lavori specializzati di costruzione e le attività degli studi di architettura e ingegneria. Se altri settori quali i materiali da costruzione, la carpenteria e falegnameria per l'edilizia e i prodotti in ceramica fossero stati inclusi, il numero delle domande salirebbe a 13, ossia circa il 10 % delle domande. Per oltre la metà dei settori (28 settori su 45), il FEG ha ricevuto una sola domanda.



Grafico 5:
lavoratori interessati per settore (NACE Rev. 2) (2007-2014)

Le 134 domande presentate da 20 Stati membri hanno interessato complessivamente 122 121 lavoratori in esubero. I settori coinvolti erano in primo luogo l'industria automobilistica, con quasi 29 000 lavoratori destinatari (23,0% del totale coperto dalle domande presentate), seguita dal settore della telefonia mobile (con circa 12 000 lavoratori destinatari, ossia il 9,4% del totale), dal settore tessile (poco più di 11 500 lavoratori destinatari, ossia il 9,2% del totale) e dal settore dei macchinari e delle attrezzature (quasi 10 000 lavoratori destinatari ossia l'8,0% del totale).

Grafico 6:
importo medio del contributo FEG richiesto per lavoratore interessato, per Stato membro (2007-2014)

in EUR    

Il grafico 6 illustra il sostegno medio del FEG per lavoratore interessato per Stato membro. L'importo medio per i 122 121 lavoratori interessati dei 20 Stati membri era pari a 4 060 EUR. Il livello di sostegno più elevato del FEG per singolo lavoratore interessato si è registrato per l'Austria e la Danimarca, rispettivamente con 14 000 EUR e 10 000 EUR circa. Invece in Lituania, Slovenia e nella Repubblica ceca, il sostegno richiesto è stato inferiore a 1 000 EUR per lavoratore.

6.Conclusione

Le tendenze finora mostrano un numero crescente di settori per i quali sono state presentate le domande di intervento del FEG, con 10 nuovi settori aggiunti nel periodo oggetto della presente relazione. Gli Stati membri hanno acquisito esperienza nel selezionare le misure più idonee, nel programmare con efficienza l'assistenza ai lavoratori in esubero e nell'impiegare il FEG per sperimentare nuove strategie. Sempre più spesso gli Stati membri ricorrono alla possibilità di riassegnare le risorse tra le misure nel corso della fase di attuazione dei progetti al fine di utilizzare in modo ottimale i contributi approvati.

A causa del mancato raggiungimento della maggioranza qualificata in seno al Consiglio non è stato possibile prorogare oltre la fine del 2011 la "deroga temporanea relativa alla crisi". Ciò ha limitato la possibilità di offrire l'assistenza dell'UE ai lavoratori nel 2012 e 2013, anche se molti erano ancora gravemente colpiti dalla crisi.

Di conseguenza, a partire dal 2012 fino alla fine del 2013, gli Stati membri hanno continuato a sostenere i lavoratori in esubero in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale. Tuttavia, il criterio della crisi economica e finanziaria è stato reintrodotto con il nuovo regolamento FEG (regolamento (UE) n. 1309/2013). Il nuovo regolamento ha anche ampliato le categorie di lavoratori ammissibili, per includere i lavoratori autonomi e i lavoratori con contratti temporanei e — in deroga fino alla fine del 2017 — i NEET. Tali modifiche hanno ampliato le possibilità di sostegno del FEG. Grazie al nuovo calendario di adozione più snello, le misure volte ad aiutare i lavoratori dovrebbero essere attuate più velocemente.

Se il FEG è utilizzato sfruttando appieno il suo potenziale, in modo da integrare altri strumenti disponibili e in consultazione con le principali parti interessate, i lavoratori ammissibili al sostegno del FEG potranno essere aiutati in modo mirato e personalizzato. Ciò consentirà di migliorare le loro opportunità sul mercato del lavoro nel medio e lungo termine, quando i mercati continueranno a riprendersi dalla crisi.

(1) Regolamento (CE) n. 1927/2006, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1 – rettifica in GU L 48 del 22.2.2008, pag. 82, per tutte le lingue e in GU L 202 del 31.7.2008, pag. 74, solo per la lingua inglese).
(2) Regolamento (CE) n. 546/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, che modifica il regolamento (CE) n. 1927/2006 che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (GU L 167 del 29.6.2009)
(3) Regolamento (UE) n. 1309/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 855).
(4) COM(2011) 608 final del 6.10.2011.
(5) Una domanda ritirata, EGF/2012/009 BE/Carsid, è stata ripresentata il 2 aprile 2013 in forma riveduta.
(6) Industria automobilistica (3), metalli di base (3), macchinari e attrezzature (2), commercio al dettaglio (2), telefonia mobile (1), materiali da costruzione (1), industria tessile (1), carpenteria e falegnameria (1), trasporto aereo (1), prodotti alimentari (1), costruzione di edifici (1), attività di servizi di ristorazione (1), lavorazione dei metalli (1), macello (1), gioielli (1), costruzione di navi (1), elettrodomestici (1), informazione e comunicazione (1), riparazione e installazione di macchinari e attrezzature (1), attività di programmazione e trasmissione (1), prodotti chimici (1), vetro (1), fabbricazione di computer e prodotti dell'elettronica e dell'ottica (1) e trasporto/magazzinaggio (1).
(7) Il tasso massimo di cofinanziamento per le domande presentate nel 2013 era del 50 %, mentre per quelle presentate nel 2014 era del 60 %.
(8) Nel corso del periodo di riferimento è stata adottata un'ulteriore proposta, EGF/2012/004 ES/Grupo Santana, ma poiché il caso è stato successivamente ritirato da ES, il caso è escluso dagli obblighi di segnalazione.
(9) Raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani, Il numero di NEET sostenuti dal FEG non deve superare il numero dei beneficiari interessati.
(10) Le relazioni finali devono essere presentate sei mesi dopo la fine del periodo di attuazione.
(11) Commissione europea: valutazione ex-post del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (prima fase).
(12) COM(2013) 144: Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, 12.3.2013.
(13) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(14) Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884).
(15) GU L 209 del 3.8.2013, pag. 16.
(16) GU L 292 dell'8.10.2014, pag. 14.
(17) http://ec.europa.eu/egf — disponibile nelle 23 lingue UE, compreso il gaelico.
(18) Nel 2014 alcune informazioni relative al traffico sono sfuggite agli strumenti di registrazione, a causa della legge sui "cookies". I visitatori del sito che aggirano la domanda in merito all'utilizzo dei cookies o non accettano l'uso di essi non sono conteggiati come visitatori.
(19) Il numero dei casi sale a 149 se si prendono in considerazione le 15 domande ritirate dagli Stati membri richiedenti. Le statistiche non includono i casi ritirati.

Bruxelles, 22.7.2015

COM(2015) 355 final

ALLEGATO

della

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sulle attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nel 2013 e 2014


Allegato – tabella 1 - Domande di contributo del FEG fino al 31 dicembre 2014, in base alla classificazione delle attività economiche


Allegato - Tabella 2 – Riepilogo delle domande di contributo del FEG presentate fino al 31 dicembre 2014, per Stato membro e tipo di domanda (in base ai criteri di cui all'articolo 1)

Allegato - Tabella 3 – Casi chiusi nel 2013-2014



Allegato — Tabella 4 — Valutazione ex-post — Casi esaminati

Fase 1

Fase 2