Bruxelles, 15.7.2015

COM(2015) 340 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Avvio del processo di consultazione pubblica sul nuovo assetto del mercato dell'energia

{SWD(2015) 142 final}


1.Una visione strategica per la transizione del sistema dell'energia elettrica

Nei suoi orientamenti politici, la Commissione Juncker ha indicato tra gli obiettivi strategici lo sviluppo di un'Unione dell'energia resiliente con una strategia climatica lungimirante.

Tale ambizione è stata confermata nel programma di lavoro della Commissione per il 2015 1 e ulteriormente dettagliata nella strategia per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici 2 , al fine di creare i presupposti per un'energia affidabile e a prezzi accessibili per tutti, di applicare il principio dell'efficienza energetica al primo posto e di rendere l'Unione europea il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili. Il conseguimento di questi obiettivi richiede una trasformazione radicale del sistema energetico in Europa, compresi il nuovo assetto del mercato europeo dell'energia elettrica, una maggiore prevedibilità grazie a una maggiore interconnessione tra il commercio all'ingrosso e al dettaglio, nonché l'attrazione di ulteriori investimenti. Ciò contribuirà a realizzare il cosiddetto "new deal" per i consumatori europei dell'energia come indicato nella comunicazione COM(2015) 339.

Il sistema dell'energia elettrica in Europa sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti. L'adozione del terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia 3 , le decisioni politiche sull'energia elettrica ha consentito lo sviluppo della concorrenza, con un conseguente aumento dei flussi transfrontalieri di energia elettrica. I mercati all'ingrosso sono sempre più caratterizzati da una concorrenza leale e aperta, e — sebbene ancora in modo insufficiente — la concorrenza sta iniziando a prendere piede anche a livello di commercio al dettaglio. Grazie all'introduzione del cosiddetto "accoppiamento di mercato" e dell'assegnazione della capacità "basata sul flusso", l'energia elettrica ora può essere scambiata in modo più efficiente in tutta Europa. Al tempo stesso, l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha assunto un'importanza predominante grazie alla direttiva sulle fonti di energia rinnovabili 4 e agli sforzi degli Stati membri, preannunciando una transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di CO2.

Questi sono tutti elementi di un sistema dell'energia orientato al futuro, ma l'Europa deve ancora superare notevoli ostacoli prima che il suo panorama energetico sia all'altezza delle sfide. Al fine di gestire tali cambiamenti e trarne pieno beneficio è necessario riesaminare l'organizzazione e la regolamentazione del sistema e dei mercati dell'energia elettrica in Europa.

L'attuale struttura di mercato risale a un'epoca in cui gli impianti elettrici centralizzati su larga scala, ampiamente alimentati da combustibili fossili, avevano l'obiettivo principale di rifornire ogni casa e ogni impresa in un'area limitata — di solito uno Stato membro — con la quantità di energia elettrica di cui necessitavano e in cui i consumatori - famiglie, imprese e industria — erano percepiti come soggetti passivi. Oggi, il passaggio a una produzione decentralizzata aumenta il numero di soggetti coinvolti e cambia i ruoli all'interno del mercato. È necessario che il mercato dell'energia elettrica si adatti a questa nuova realtà; occorre integrare pienamente gli attori del mercato, tenendo conto anche della domanda flessibile, dei fornitori di servizi energetici e delle energie rinnovabili. Un esempio concreto è costituito dalla flessibilità che consente ai consumatori industriali di partecipare al mercato e di trarre direttamente vantaggio dall'aumento della concorrenza. Occorre un quadro efficace di regolamentazione e di governance che riduca la necessità di interventi quali i meccanismi di regolazione della capacità.

Un mercato europeo pienamente funzionante dovrebbe consentire all'energia elettrica di circolare liberamente dove è più necessaria, richiesta e valutata, di trarre il massimo vantaggio dalla concorrenza transfrontaliera e di fornire i giusti segnali e incentivi per orientare correttamente gli investimenti. Inoltre, dovrebbe garantire che l'energia elettrica sia distribuita unicamente in base ai segnali del mercato. Tuttavia, allo stato attuale, non è sempre così. Mentre l'accoppiamento dei mercati, ove è stato applicato, ha comportato una maggiore correlazione tra i prezzi all'ingrosso, il valore assoluto dei prezzi differisce in modo significativo anche nei mercati vicini e i differenziali dei prezzi non si contraggono. Sono inoltre necessari ulteriori sforzi per garantire che un'interconnessione sufficiente tra le reti diventi una realtà e per promuovere una stabilità a lungo termine per gli investimenti nell'intero settore dell'energia.

Gli obiettivi per il 2030, convenuti dal Consiglio europeo nell'ottobre 2014 5 — riduzione di almeno il 40% delle emissioni interne di gas a effetto serra, quota delle energie rinnovabili del consumo energetico a livello UE di almeno il 27% e miglioramento dell'efficienza energetica di almeno il 27% — sono molto ambiziosi. Ciò significa che le modifiche al sistema dell'energia elettrica a favore della decarbonizzazione dovranno continuare e intensificarsi. Per raggiungere gli obiettivi dell'Unione europea per il 2030 in materia di energia e clima si stima che la quota di energie rinnovabili dovrebbe arrivare fino al 50% dell'energia elettrica. I mercati odierni non sono sufficientemente flessibili, sia dal lato dell'offerta che dal lato della domanda, per accogliere l'aumento della quota di energie rinnovabili. Il nuovo assetto di mercato dovrebbe garantire che i mercati dell'energia possano sostenere pienamente tale transizione al minimo costo. Questo obiettivo può essere raggiunto eliminando gli ostacoli rimanenti per le energie rinnovabili e garantendo che il mercato fornisca i giusti segnali per fare confluire un livello sufficiente di investimenti nella capacità flessibile necessaria per accogliere la crescente quota di energie rinnovabili variabili nel sistema. Un mezzo per conseguire un'integrazione riuscita e a basso costo delle energie rinnovabili consiste nel realizzare mercati dell'energia elettrica a breve termine che funzionino in modo ottimale dal giorno che precede l'erogazione dell'energia elettrica fino al momento del consumo, che diano un accesso completo a tecnologie flessibili.

Il potenziale dell'efficienza energetica è preso in considerazione nell'intero processo decisionale relativo allo sviluppo dell'Unione dell'energia (che evidenzia l'importanza del "principio dell'efficienza energetica al primo posto"). Tuttavia, la domanda di energia elettrica dovrebbe aumentare man mano che i consumatori passano a fonti di energia alternative. Ogni riesame dell'assetto di mercato deve pertanto creare le condizioni favorevoli per ridurre ulteriormente il consumo energetico dell'UE consentendo nel contempo un'integrazione nel mercato efficace sotto il profilo dei costi di nuovi tipi di domanda flessibile.

Inoltre, le nuove tecnologie abilitanti, come le reti intelligenti, i contatori intelligenti, le case intelligenti, l'autoproduzione e le apparecchiature di stoccaggio energetico conferiscono ai cittadini la possibilità di svolgere un ruolo in primo piano nella transizione energetica, utilizzando tali nuove tecnologie per ridurre le bollette e partecipare attivamente al mercato. Questa evoluzione deve essere promossa dal mercato.

L'assetto del mercato dell'UE dovrebbe garantire che il fabbisogno energetico dei piccoli e dei grandi consumatori possa essere soddisfatto da imprese innovative e intermediari affidabili in tutta Europa. Essi dovrebbero trarre vantaggio dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dal ruolo dei consumatori per sviluppare e applicare nuovi prodotti e servizi, contribuendo a fornire un "new deal" ai consumatori in grado di riunire i vari elementi della strategia dell'Unione dell'energia: creare posti di lavoro basati sulla ricerca e l'innovazione e porre l'efficienza energetica al centro delle nostre politiche.

Il nostro obiettivo consiste nell'integrare pienamente le energie rinnovabili nel sistema dell'energia elettrica assicurando che i mercati siano adeguati a tali energie, promuovendo il loro contributo ai mercati dell'energia elettrica su un piano di parità con la produzione convenzionale.

Ciò significa elaborare un nuovo quadro che definisca meccanismi di mercato:

che siano adeguati ad un mercato dell'energia elettrica interconnesso esteso a tutta l'UE che fornisca chiari segnali di prezzo per nuovi investimenti e faciliti l'ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili;

che promuovano la cooperazione e il coordinamento regionali in materia di politiche energetiche;

che consentano la cooperazione in materia di sviluppo delle energie rinnovabili, anche per i regimi di aiuto;

che conferiscano una dimensione realmente europea alla sicurezza dell'approvvigionamento nel settore dell'energia elettrica.

Questa iniziativa è una delle azioni chiave della strategia dell'Unione dell'energia 6 . È adottata parallelamente alla comunicazione intitolata "Un "new deal" per i consumatori di energia", con l'obiettivo di mettere questi ultimi al centro del futuro sistema energetico e, come primo passo , di rivedere la direttiva sull'etichettatura energetica. 

 

2.Realizzare il nuovo mercato dell'energia elettrica per l'Unione europea

2.1.Garantire il funzionamento del mercato

Un mercato dell'energia elettrica pienamente funzionante a livello europeo costituisce il mezzo migliore per assicurare l'approvvigionamento dei consumatori nel modo più efficiente sotto il profilo dei costi in qualsiasi momento.

2.1.1.Istituire mercati transfrontalieri a breve termine

L'energia elettrica non ha lo stesso valore in ogni momento e in ogni luogo in cui è prodotta e consumata. I prezzi devono riflettere questa realtà al fine di creare segnali di investimento e di produzione corretti e significativi. Ciò significa inevitabilmente che, una produzione, può tradursi in prezzi elevati, che potrebbero a loro volta dare luogo a una gestione attiva dei consumi (la cosiddetta "demand response").

I mercati a breve termine, in particolare i mercati infragiornalieri e di bilanciamento, devono essere al centro di un'efficace assetto del mercato dell'energia elettrica. La loro struttura deve essere in grado di rispecchiare il sistema energetico del futuro, caratterizzato da flussi transfrontalieri su larga scala e da elevati volumi di produzione di energie rinnovabili variabili. In molti Stati membri il funzionamento del mercato potrebbe essere notevolmente migliorato grazie all'introduzione dell'accoppiamento dei mercati, al miglioramento dei flussi transfrontalieri, al rafforzamento degli scambi infragiornalieri e alla diffusione della gestione attiva dei consumi. Occorre eliminare i vincoli sui prezzi, ridurre i tempi di realizzazione infragiornalieri e gli intervalli di scambio nonché ravvicinare i periodi di chiusura al tempo reale.

Il funzionamento sicuro della rete è diventato più complesso con la rapida crescita delle energie rinnovabili variabili e sia la domanda, sia gli impianti di produzione convenzionale devono essere in grado di rispondere alla sfida della flessibilità e incentivati ad agire in tal senso. L'integrazione di attività di stoccaggio nel mercato dell'energia elettrica richiedere un livello di flessibilità ancora maggiore: l'energia elettrica dovrebbe essere immagazzinata in caso di eccedenza e quando i prezzi sono bassi e dovrebbe essere rilasciata quando la produzione è scarsa e i prezzi sono elevati, ridimensionando il problema della produzione variabile di energia.

A tal fine, elemento ancora più importante, deve essere istituito un sistema su scala UE di scambi infragiornalieri transfrontalieri, come è già stato fatto con successo per lo scambio su base day-ahead. Per essere più efficaci ed efficienti, i mercati di bilanciamento dovranno coprire aree più vaste di quanto facciano oggi. Tale azione ridurrà la necessità di una produzione di riserva e permetterà al sistema energetico europeo di utilizzare appieno il potenziale delle energie rinnovabili. Tutto ciò dovrebbe essere completato da approcci comuni per gestire la congestione delle reti. Dovrebbe essere definito un numero limitato di regioni di bilanciamento più ampie in una prospettiva europea orientata alle esigenze della rete e non delle frontiere nazionali. Analogamente, le zone di prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica dovrebbero rispecchiare anche le capacità di trasmissione e non semplicemente i confini degli Stati membri.

2.1.2.Promuovere mercati a lungo termine per rendere possibili gli investimenti

Dal punto di vista degli investimenti, i segnali di prezzo a lungo termine hanno la stessa importanza dei mercati a breve termine correttamente funzionanti. Un altro importante segnale d'investimento connesso alla decarbonizzazione è il mercato europeo del CO2 riformato, con una riserva stabilizzatrice del mercato funzionante e le ulteriori misure incluse nella proposta di revisione dell'ETS, adottata insieme alla presente comunicazione.

Dobbiamo garantire che tali mercati siano realmente aperti a tutti gli attori del mercato. I produttori convenzionali, la domanda flessibile, le tecnologie di stoccaggio dell'energia, le energie rinnovabili, i nuovi fornitori di servizi energetici (e non soltanto gli operatori storici), necessitano tutti di un efficace accesso ai mercati a lungo termine che segnali loro quali siano gli investimenti sensati a livello economico e dove realizzarli.

In alcuni mercati, il passaggio su larga scala ad una produzione di energia elettrica ad alta intensità di capitale, proveniente dall'energia solare ed eolica con costi marginali vicini allo zero, ha portato a periodi prolungati di bassi prezzi a pronti nonché ad una riduzione delle ore di funzionamento della produzione convenzionale. In siffatta situazione, una condizione essenziale affinché i mercati dell'energia elettrica possano inviare i giusti segnali di prezzo per gli investimenti in una capacità adeguata è consentire che i prezzi riflettano la scarsa offerta durante i picchi della domanda e che gli investitori possano avere fiducia che ciò possa tradursi in segnali di prezzo a lungo termine.

La possibilità i prezzi all'ingrosso aumentino in caso di picchi della domanda o di scarsità della produzione non significa necessariamente che i clienti siano esposti a prezzi maggiori o più volatili. I mercati ben funzionanti a più lungo termine consentiranno ai fornitori e ai produttori di gestire le oscillazioni dei prezzi sui mercati a pronti, in cui i produttori in pratica possono vendere una copertura assicurativa ai fornitori e ai consumatori contro gli effetti delle oscillazioni dei prezzi e migliorare anche i segnali di investimento a lungo termine. I partecipanti al mercato, inclusi i produttori di energie rinnovabili, dovrebbero essere in grado di proteggersi contro la volatilità dei prezzi e i rischi connessi al volume trasformando le incertezze relative ai picchi di prezzo in entrate pianificate e garantite. Per questo motivo è cruciale consentire le fluttuazioni dei prezzi sui mercati a breve termine e la loro correlazione con i mercati a lungo termine.

I contratti a lungo termine tra gli operatori di mercato possono contribuire ad attenuare il rischio di investimento per gli investimenti ad alta intensità di capitale necessari nel settore dell'energia elettrica, agevolando l'accesso al capitale, in particolare per le tecnologie a basse emissioni di CO2, a costi ragionevoli. È pertanto importante promuovere la disponibilità di prodotti adeguati a lungo termine e stabilire se vi siano ostacoli alla contrattazione competitiva a lungo termine. Al momento di concludere contratti a lungo termine tramite le borse dell'energia, si richiede spesso alle parti contraenti di fornire garanzie. Poiché fornire tali garanzie potrebbe essere costoso, devono essere valutati i meccanismi per ridurre i relativi costi, pur continuando a limitare i rischi associati all'inadempienza della controparte.

2.1.3.Infrastruttura per un mercato funzionante

Una rete europea dell'energia interconnessa è indispensabile per garantire la sicurezza energetica in Europa, per rafforzare la concorrenza nel mercato interno per generare prezzi più competitivi e per fornire i giusti segnali e incentivi al fine di orientare gli investimenti verso gli obiettivi di decarbonizzazione dell'energia e della politica in materia di clima che l'Unione europea si è impegnata a conseguire 7 .

Il completamento dei collegamenti infrastrutturali mancanti per un mercato interno veramente integrato con la relativa attivazione degli investimenti necessari per consentirne il progresso è pertanto una delle priorità chiave nell'attuazione della strategia dell'Unione dell'energia.

I progetti di interesse comune (PIC) 8 sono il principale strumento per integrare fisicamente i mercati nazionali dell'energia elettrica e per diversificare le fonti energetiche. Molti dei collegamenti infrastrutturali proposti svolgeranno un ruolo chiave nel far fronte alla variabilità delle fonti rinnovabili tra paesi come la Norvegia e il Regno Unito, la Francia e la Spagna o la Norvegia, i Paesi Bassi e la Germania. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici, integrando i finanziamenti attualmente disponibili nel quadro del meccanismo per collegare l'Europa darebbe sostegno anche a progetti nel settore dell'energia, incluse le infrastrutture energetiche. Inoltre, il polo di consulenza sugli investimenti fornirà competenze e assistenza tecnica a promotori pubblici e privati per mettere a punto e strutturare progetti di investimento finanziariamente validi.

2.2.Adeguare l'assetto di mercato alle energie rinnovabili e i regimi di aiuto ai mercati

Realizzare l'ambizione dell'Unione dell'energia di rendere l'Unione europea il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili richiederà la creazione di un contesto in cui le energie rinnovabili possano attirare gli investimenti necessari. Il finanziamento a basso costo di energie rinnovabili a forte intensità di capitale è subordinato all'esistenza di un quadro di investimenti stabile che riduca i rischi e gli oneri legati alla regolamentazione.

2.2.1.Un mercato idoneo per le energie rinnovabili

Le decisioni di investimento nelle energie rinnovabili devono tenere conto delle caratteristiche naturali della zona geografica, della disponibilità della rete, dell'accettazione da parte del pubblico, dell'ubicazione dei consumatori nonché delle condizioni di investimento e amministrative, imposte e prelievi compresi. Tutti questi fattori condizionano in maniera significativa i costi di produzione. Un mercato funzionante con zone di prezzo adeguatamente definite segnalerebbe dove e quando l'energia elettrica in questione dovrebbe essere prodotta da fonti rinnovabili.

Allo stesso tempo, per poter integrare con successo la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel sistema è necessario disporre di mercati flessibili con una più ampia gamma di attori, sia sul lato dell'offerta che della domanda. L'istituzione di mercati liquidi e meglio integrati a breve termine contribuirà ad accrescere la flessibilità e permetterà ai produttori di energie rinnovabili di competere su un piano di parità con i produttori di energia convenzionale. Allo stesso modo, dovrebbero essere incoraggiati i mercati per la del rischio di volume.

Analogamente, il miglioramento delle interconnessioni e possibilità di gestire attivamente i consumi contribuiranno ulteriormente alla flessibilità necessaria per integrare le energie rinnovabili nel mercato. Tuttavia, i consumatori non sono al momento sufficientemente incentivati ad adeguare i loro modelli di consumo all'evoluzione della situazione sul fronte dell'offerta. Inoltre, le barriere normative e le norme discriminatorie in vigore impediscono ai clienti, o agli aggregatori che agiscono per loro conto, di fare ricorso alla gestione attiva dei consumi(compresa la gestione dello stoccaggio) e di partecipare ai mercati dell'energia elettrica su un piano di parità con i produttori.



La creazione di mercati più flessibili consentirà ai produttori di energia elettrica proveniente da fonti energetiche rinnovabili di partecipare pienamente al mercato, anche per bilanciare il loro portafoglio. Essi dovrebbero anche essere in grado di contribuire ad aumentare la flessibilità del sistema. Le disposizioni vigenti che escludono determinati mezzi di produzione di energia dalle normali regole di mercato devono essere rivedute. 

2.2.2.Promuovere le energie rinnovabili adeguate al mercato

La riforma del mercato secondo quanto sopra esposto costituisce, unitamente al rafforzamento del sistema ETS dell'UE, un passo fondamentale per creare le premesse per far sì che gli investimenti in nuove capacità energetiche rinnovabili siano determinati dal mercato.

Nel contempo è opportuno sostenere la produzione di energia elettrica da fonti di energia rinnovabili, se necessario mediante regimi basati sul mercato che correggano i fallimenti del mercato, garantiscano l'efficienza sotto il profilo dei costi ed evitino la sovracompensazione e le distorsioni del mercato conformemente alla disciplina in materia di aiuti di Stato 9 . 

I regimi di aiuto alle energie rinnovabili sono quasi sempre di portata nazionale. Un approccio regionale più coordinato all'energia rinnovabile, esteso anche ai regimi di aiuto, potrebbe generare benefici notevoli, promuovendo tra l'altro uno sviluppo efficace sotto il profilo dei costi della produzione di energie rinnovabili in località geografiche ottimali. Ciò permetterebbe di ampliare il mercato delle energie rinnovabili, di agevolare la loro integrazione e di promuovere il loro uso più efficiente. Gli Stati membri si stanno aprendo sempre di più nei confronti di una cooperazione regionale rafforzata, ma permangono alcune difficoltà pratiche. Un quadro concreto che disciplini la partecipazione transfrontaliera a regimi di aiuto potrebbe rispondere a tali difficoltà di ordine pratico.

2.3.Collegare i mercati all'ingrosso e al dettaglio per realizzare un "new deal" per i consumatori

L'integrazione del mercato interno non deve fermarsi al livello del commercio all'ingrosso. Per realizzare il pieno potenziale del mercato interno europeo dell'energia, la dimensione al dettaglio del mercato dell'energia elettrica deve offrire ai consumatori - famiglie, imprese e industria - la possibilità di una partecipazione attiva e utile nella transizione energetica dell'Unione europea. Questo deve essere uno degli obiettivi del nuovo assetto di mercato e richiede un cambiamento fondamentale del ruolo del consumatore nel mercato dell'energia elettrica.

Oggi persistono ancora molti ostacoli alla piena partecipazione dei consumatori al mercato dell'energia. La mancanza di informazioni adeguate sui costi e sul consumo o di trasparenza nelle offerte conduce ad una concorrenza insufficiente in molti mercati al dettaglio. Allo stesso tempo i mercati per i servizi energetici destinati al settore abitativo continuano a non essere sufficientemente sviluppati.

Per un consumatore di energia assumere un ruolo attivo dovrebbe essere semplice e non dispendioso in termini di tempo. Le tecnologie attualmente esistenti consentono ai consumatori di partecipare a pieno titolo alla transizione energetica. Tuttavia, gli interventi normativi quali i massimali tariffari, la regolamentazione dei prezzi, la tassazione distorsiva e altri interventi statali sono all'origine di prezzi che non inviano segnali che incentivino i consumatori a partecipare al mercato. Pertanto, il potenziale di una risposta ottimale alla domanda rimane inutilizzato. Di conseguenza, le famiglie, le imprese e l'industria non sono ad oggi sufficientemente incentivati a partecipare ai mercati dell'energia elettrica.

I segnali di prezzo adeguati sono quindi fondamentali. Ciò implica un collegamento più stretto tra i mercati all'ingrosso e al dettaglio, in particolare mediante l'offerta di prezzi agli utenti finali che rispecchino le variazioni dei prezzi all'ingrosso. Inoltre, le tariffe di rete devono essere concepite in modo tale da non scoraggiare la gestione attiva dei consumi, garantendo nel contempo un contributo equo ai costi di rete.

Inoltre, altre barriere normative e norme discriminatorie in vigore impediscono ai clienti, o agli aggregatori che agiscono per loro conto, di gestire attivamente i consumi (e lo stoccaggio) e di partecipare ai mercati dell'energia elettrica su un piano di parità con i produttori. L'esistenza di prezzi regolamentati che impediscono ai consumatori finali di ricevere i segnali dei prezzi di mercato è la più evidente fra tali barriere. Inoltre, le norme di mercato non sempre contribuiscono alla partecipazione degli aggregatori. Può essere opportuno elaborare un approccio comune all'assetto di mercato che consenta a coloro che gestiscono attivamente i propri consumi di competere su un piano di parità con i produttori.



DOMANDE

1)I prezzi che riflettono la scarsità effettiva (in termini temporali e geografici) potrebbero essere un elemento importante per il futuro assetto di mercato? Ciò potrebbe richiedere anche che i prezzi riflettano la scarsità della capacità di trasmissione disponibile?

2)Quali sono le sfide e le opportunità che potrebbero derivare dai prezzi che riflettono la scarsità effettiva? Come vincere queste sfide? Tali prezzi potrebbero rendere superflui i meccanismi di regolazione della capacità?

3)I progressi nell'armonizzare i frammentati mercati di bilanciamento rimangono lenti; l'UE dovrebbe cercare di accelerare il processo, se necessario attraverso misure giuridiche?

4)Che cosa si può fare per consentire una corretta applicazione della piattaforma infragiornaliera concordata a livello UE?

5)Sono necessari contratti a lungo termine tra i produttori e i consumatori per conferire certezza agli investimenti per la capacità di nuova generazione? Quali barriere, se del caso, impediscono l'emergere di tali prodotti di copertura a lungo termine? Vi è un eventuale ruolo del settore pubblico nel creare mercati per i contratti a lungo termine?

6)In quale misura la divergenza tra le imposte e i prelievi 10 applicati all'energia elettrica nei diversi Stati membri crea distorsioni in termini di orientamento efficiente degli investimenti o di ostacoli al libero flusso dell'energia?

7)Cosa occorre fare affinché gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili siano sempre più condizionati dai segnali del mercato?

8)Quali sono gli eventuali ostacoli alla piena integrazione dei produttori di energia rinnovabile nel mercato, compresi i mercati infragiornalieri e di bilanciamento anche per quanto riguarda la distribuzione basata sull'ordine di merito?

9)È necessario un approccio più coordinato tra gli Stati membri per i regimi di aiuto a favore delle energie rinnovabili? Quali sono le principali barriere ai regimi di aiuto regionali e in che modo possono essere abbattute nella pratica (ad es. mediante la legislazione)?

10)Quali sono i principali ostacoli da affrontare per diffondere la gestione attiva dei consumi (ad esempio prezzi non sufficientemente flessibili, ostacoli (di regolamentazione) per gli aggregatori/clienti, mancanza di accesso a tecnologie intelligenti per la casa, nessun obbligo di offrire la possibilità ai clienti finali di partecipare al mercato di bilanciamento attraverso un sistema di gestione attiva dei consumi, ecc.)?

3.Intensificare la cooperazione regionale in un sistema integrato dell'energia elettrica

La necessità di uno sviluppo e una gestione sicuri ed efficienti in termini di costi del sistema dell'energia elettrica richiede un coordinamento e una cooperazione rafforzati tra tutti gli attori del mercato interno dell'energia. In alcuni casi, ciò comporterà il passaggio da un approccio nazionale ad un approccio a livello regionale o europeo.

3.1.Coordinamento regionale delle politiche nazionali

Un mercato interno dell'energia pienamente funzionante richiede che gli Stati membri si coordinino e cooperino con i loro vicini al momento di elaborare le proprie politiche energetiche. Analogamente, occorre garantire che tutte le iniziative regionali evolvano in modo coerente e conducano a un mercato dell'energia pienamente integrato. Quando i sistemi nazionali sono frammentati, la cooperazione regionale dovrebbe diventare un elemento essenziale di una governance efficace per l'Unione dell'energia e costituire un primo passo verso l'armonizzazione a livello dell'Unione europea, ove opportuno.

La cooperazione regionale tra gli Stati membri sarà inoltre fondamentale per conseguire gli obiettivi concordati a livello di Unione europea in modo più efficace sotto il profilo dei costi (ad esempio, mediante un uso migliore dei meccanismi di cooperazione per raggiungere l'obiettivo in materia di energie rinnovabili), approfondire l'integrazione del mercato interno dell'energia e rafforzare la sicurezza energetica. Esempi di cooperazione politica nel settore dell'energia rappresentano passi nella giusta direzione (ad esempio nell'ambito del Forum pentalaterale, dell'iniziativa della rete offshore dei paesi dei mari del nord (NSCOGI), del piano di interconnessione del mercato energetico del Baltico (BEMIP), http://ec.europa.eu/energy/en/topics/infrastructure/baltic-energy-market-interconnection-plan , del nuovo gruppo sull'interconnessione dell'Europa sud-occidentale , https://ec.europa.eu/energy/en/news/high-level-group-energy-infrastructure-south-west-europe-created o del gruppo sull'interconnessione del gas nell'Europa centrale e sudorientale, https://ec.europa.eu/energy/en/topics/infrastructure/central-and-south-eastern-europe-gas-connectivity nel settore del gas). La cooperazione regionale non dovrebbe essere limitata agli Stati membri dell'UE o fermarsi alle frontiere dell'Unione. L'applicazione della normativa del terzo pacchetto da parte dei paesi vicini come le parti contraenti della comunità dell'energia consentiranno ai vantaggi del mercato interno di diffondersi al di là dell'UE. I forum regionali dovrebbero anche valutare e affrontare i rischi impliciti relativi all'eccessiva dipendenza da paesi terzi che scelgono di non applicare la normativa del mercato interno dell'UE. Il rafforzamento della cooperazione regionale offre opportunità uniche per realizzare progressi in modo più rapido ed efficace sotto il profilo dei costi verso un mercato integrato.

3.2.Migliorare le interconnessioni

Dati i chiari vantaggi di una migliore interconnessione, la Commissione ha presentato, nel quadro del pacchetto Unione dell'energia, una strategia dettagliata per colmare il divario rispetto all'obiettivo del 10% di interconnessione 11 e intende presentare nel 2016 una comunicazione sulle modalità per conseguire l'ulteriore obiettivo di un livello di interconnessione pari al 15%, come richiesto dal Consiglio europeo.

La capacità di interconnessione tra i diversi paesi è ancora piuttosto bassa e insufficiente per i flussi di energia previsti. I progetti di interesse comune introdotti dal regolamento sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee 12 sono fondamentali per integrare fisicamente i mercati nazionali dell'energia elettrica e per diversificare le fonti energetiche. Per esempio, gli Stati baltici non fanno ancora parte dell'area sincrona dell'Europa continentale. Si è inoltre convenuto che la cooperazione regionale per migliorare l'interconnettività debba essere migliorata, in particolare nella regione del Baltico, nella penisola iberica, nei mari del nord e nell'Europa centrale e sudorientale. Dovrebbero inoltre essere considerate ulteriori connessioni con regioni vicine quali il sud del Mediterraneo e i Balcani occidentali.

La gestione del sistema e l'identificazione degli ambiti in cui sono necessarie nuove interconnessioni richiede che i gestori dei sistemi di trasmissione possano basarsi sulla formazione dei prezzi nei mercati a pronti e nei mercati all'ingrosso. Attualmente, le entrate provenienti da tasse di congestione — introiti derivanti dal trasporto di energia elettrica da zone a basso prezzo verso zone in cui i prezzi sono più elevati — sono spesso sostanziali, ma raramente utilizzate per la costruzione o il potenziamento delle interconnessioni. Occorre modificare questo stato di cose e tali fondi potrebbero essere utilmente impiegati nella creazione del sistema di produzione di energia elettrica in Europa.

3.3.Cooperazione fra gli operatori di sistema

In una rete elettrica così integrata, la pianificazione operativa e il processo decisionale devono essere coerenti in ogni momento. La cooperazione e il processo decisionale a livelli regionali hanno un'importanza cruciale per il funzionamento sicuro del sistema. L'istituzione di centri operativi regionali aiuterà a programmare e gestire efficacemente i flussi transfrontalieri di energia elettrica nei sistemi di trasmissione anche in tempo reale. Le iniziative esistenti in materia di cooperazione regionale per la sicurezza rappresentano importanti primi passi nella direzione di un ulteriore coordinamento regionale e di un'integrazione del funzionamento del sistema. Esse dovrebbero essere gradualmente dotate di poteri decisionali e potrebbero spianare la strada, in ultima analisi, al coordinamento paneuropeo del funzionamento del sistema.

La rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E) svolge attualmente un ruolo importante nel coordinamento dei gestori dei sistemi di trasmissione (GST) e nell'elaborazione dei codici di rete. Per un maggiore coordinamento tra i gestori dei sistemi di trasmissione, oltre all'istituzione di centri operativi regionali potrebbe rendersi necessario un rafforzamento del ruolo dell'ENTSO-E. Ciò richiederebbe inoltre di apportare modifiche alla struttura di governance dell'ENTSO-E e al suo contributo ad una governance efficace per l'Unione dell'energia.

In un contesto di crescente integrazione dei sistemi di trasmissione europei, può anche essere necessario rivedere le entrate dei gestori dei sistemi di trasmissione (tariffe, rendite da congestione e compensazione tra gestori dei sistemi di trasmissione) al fine di garantire che essa fornisca i giusti incentivi per tutti i gestori.

L'espansione e una gestione ottimale della rete sono necessarie anche a livello della distribuzione, in quanto le reti di distribuzione sono essenziali per integrare le energie rinnovabili decentralizzate, prodotte localmente. Dovranno essere introdotte nuove procedure per incentivare i gestori dei sistemi di distribuzione a utilizzare la flessibilità locale e rispondere a tali nuove sfide in modo efficace sotto il profilo dei costi. I questo contesto è opportuno riesaminare il ruolo dei gestori dei sistemi di distribuzione. Essi dovrebbero essere neutrali nel loro ruolo di operatori di mercato per consentire lo sviluppo di servizi basati sul mercato forniti da terzi ai consumatori, in particolare nel caso in cui i gestori dei sistemi di distribuzione siano responsabili dei sistemi di misurazione intelligenti e del trattamento di dati. Le questioni relative alla proprietà e alla sicurezza dei dati contro gli attacchi informatici devono essere risolte in modo soddisfacente indipendentemente dal fatto che questo compito sia assegnato ai gestori dei sistemi di distribuzione o ad altri prestatori di servizi.

Potrebbe essere inoltre necessario valutare se i gestori dei sistemi di distribuzione siano sufficientemente coinvolti negli organismi di regolamentazione europea e partecipino alla governance efficace dell'Unione dell'energia. Inoltre, le tariffe di rete devono essere concepite in modo tale da incentivare l'utilizzo efficiente della rete e garantire un contributo equo ai costi di rete, senza però scoraggiare la gestione attiva dei consumi.

Migliorare la conoscenza della rete elettrica, dai più alti livelli di tensione alle singole famiglie può aiutare a gestire la produzione di energia elettrica variabile e decentralizzata in maniera più efficiente sotto il profilo dei costi e a ridurre o rinviare la necessità di nuove linee, interconnettori o meccanismi di regolazione della capacità. Una più stretta cooperazione tra i gestori dei sistemi di distribuzione e i gestori dei sistemi di trasmissione su questioni relative alla pianificazione e al funzionamento della rete è dunque di fondamentale importanza e dovrebbe essere ulteriormente perseguita.

3.4.Adeguare il quadro normativo ai mercati integrati

Il funzionamento integrato della rete elettrica e le regole di scambio richiedono un controllo normativo armonizzato. La naturale conseguenza dell'integrazione del mercato è il rafforzamento del ruolo svolto dall'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) nel controllo sull'effettivo funzionamento dei mercati integrati e delle infrastrutture transfrontaliere.

Attualmente l'ACER agisce principalmente attraverso le raccomandazioni e i pareri e ha un margine molto limitato sul piano decisionale. In linea con il maggior grado di cooperazione dei gestori dei sistemi, i poteri e l'indipendenza dell'ACER potrebbero aver bisogno di essere rafforzati, in modo che l'Agenzia sia in grado di svolgere funzioni di regolamentazione a livello europeo, ove necessario. In questo caso l'ACER potrebbe risolvere le controversie a livello regionale e a livello dell'UE.

Il rafforzamento dei poteri dell'ACER potrebbe includere il conferimento del potere di adottare decisioni direttamente applicabili e vincolanti in iniziative a livello dell'UE e nelle questioni transfrontaliere e di poteri d'esecuzione che consentano di garantire il rispetto di tali decisioni.

La revisione del ruolo dell'ENTSO-E e dell'ACER offre un'opportunità di valutare l'elaborazione di disposizioni dettagliate sul funzionamento del mercato e delle reti (codici di rete e orientamenti). Queste sono elaborate con il forte coinvolgimento di entrambe le agenzie ENTSO-E e ACER.

Il rafforzamento del quadro normativo può inoltre richiedere l'integrazione delle entità che attualmente non sono soggette a un controllo normativo, come le borse dell'energia elettrica che svolgono un ruolo cruciale nei mercati accoppiati europei dell'energia elettrica ed esercitano inoltre funzioni che hanno le caratteristiche di un monopolio naturale. Allo stesso modo, il crescente legame tra mercati al dettaglio e all'ingrosso dovrà essere riflesso nel quadro normativo.

DOMANDE

11)Mentre i mercati dell'energia elettrica sono accoppiati all'interno dell'UE e connessi ai paesi vicini, il funzionamento del sistema è ancora operato dai gestori dei sistemi di trasmissione nazionali. Le iniziative di coordinamento in materia di sicurezza regionale, come ad esempio il CORESO o il TSC, svolgono oggi un ruolo puramente consultivo. Tali iniziative dovrebbero essere gradualmente rafforzate includendo anche responsabilità decisionali quando necessario? L'attuale responsabilità nazionale per la sicurezza del sistema rappresenta un ostacolo alla cooperazione transfrontaliera? Una responsabilità regionale per la sicurezza del sistema sarebbe più adeguata alle realtà del mercato integrato?

12)La frammentazione del controllo normativo nazionale sembra essere inefficiente per le parti armonizzate del sistema di energia elettrica (ad esempio, in presenza di mercati accoppiati). Il rafforzamento del ruolo dell'ACER apporterebbe vantaggi?

13)Il rafforzamento del ruolo delle ENTSO apporterebbe vantaggi? Quale sarebbe il miglior modo di realizzare tale rafforzamento? Il controllo normativo è necessario?

14)Quali dovrebbero essere il ruolo futuro e le norme di governance per i gestori dei sistemi di distribuzione? Come dovrebbe essere adeguato l'accesso ai dati di misurazione (trattamento dei dati e garanzia della riservatezza dei dati, ecc.) alla luce dell'evoluzione del mercato e degli sviluppi tecnologici? È necessario stabilire disposizioni aggiuntive in materia di gestione e di accesso ai dati di misurazione necessari da parte dei soggetti pertinenti (clienti finali, gestori dei sistemi di distribuzione, gestori dei sistemi di trasmissione, fornitori, prestatori di servizi esterni e autorità di regolamentazione)?

15)Deve esserci un approccio europeo alle tariffe della distribuzione? In caso affermativo, quali aspetti dovrebbero essere considerati, ad esempio, la struttura e le componenti tariffarie (fisse, capacità vs. energia, differenziazione temporale o geografica) e il trattamento dell'autoproduzione?

16)Poiché le borse dell'energia formano parte integrante dell'accoppiamento dei mercati, dovrebbe essere presa in considerazione l'applicazione di norme di governance alle borse dell'energia elettrica?

4.Dimensione europea della sicurezza dell'approvvigionamento

Un'integrazione dei mercati al di là delle frontiere nazionali e lo sviluppo di mercati a breve e a lungo termine, con una formazione dei prezzi efficace— in particolare tenendo conto della necessità di nuove capacità — dovrebbe fornire i giusti segnali d'investimento per consentire a nuove fonti di produzione di entrare nel mercato e, laddove esista una sovraccapacità, segnali di interruzione.

La Commissione rileva che in molti Stati membri il funzionamento del mercato e la sicurezza dell'approvvigionamento potrebbero essere notevolmente migliorati, ad esempio introducendo l'accoppiamento dei mercati, migliorando i flussi transfrontalieri, rafforzando lo scambio infragiornaliero e il lato della domanda nonché sopprimendo i massimali di prezzo all'ingrosso. Tutto ciò contribuirebbe a migliorare il processo di formazione dei prezzi e consentirebbe picchi dei prezzi che dovrebbero tradursi in migliori segnali di investimento agevolando globalmente, nel contempo, una maggiore penetrazione delle energie rinnovabili.

Tuttavia, oggi vari Stati membri prevedono una capacità di generazione inadeguata per i prossimi anni. Per far fronte a questo problema, hanno introdotto o intendono introdurre meccanismi di regolazione della capacità che comportano pagamenti distinti per la capacità disponibile piuttosto che pagamenti per l'energia elettrica erogata.

Anche se i meccanismi di regolazione della capacità possono essere giustificati in determinate circostanze, possono essere costosi e creano una distorsione nel mercato. Inoltre, possono contrapporsi all'obiettivo di eliminare gradualmente le sovvenzioni dannose per l'ambiente, comprese quelle per i combustibili fossili 13 . I meccanismi di regolazione della capacità dovrebbero essere applicati unicamente per correggere i fallimenti effettivi del mercato e non favorire una produzione non sostenibile o antieconomica 14 .

Di recente, la Commissione ha avviato un'indagine nel settore dei meccanismi di regolazione della capacità 15 , la prima nell'ambito delle norme in materia di aiuti di Stato dell'Unione europea. Essa esaminerà in particolare se tali meccanismi falsano la concorrenza o gli scambi nel mercato interno dell'energia elettrica.

4.1.Armonizzazione dei metodi per determinare l'adeguatezza del sistema

Nella comunicazione Realizzare il mercato interno dell'energia elettrica e sfruttare al meglio l'intervento pubblico 16 , la Commissione ha analizzato la necessità delle autorità pubbliche di eseguire regolarmente una valutazione obiettiva e basata sui fatti dell'adeguatezza della produzione, mentre la direttiva sulla sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità 17 impone alle autorità pubbliche di valutare regolarmente l'adeguato livello di capacità di produzione nel loro Stato membro.

La determinazione dell'adeguatezza della capacità di produzione è attualmente effettuata in modo molto eterogeneo nei vari Stati membri dell'UE. Nel novembre 2013, il gruppo di coordinamento dell'energia elettrica ha sollecitato una metodologia europea armonizzata per valutare l'adeguatezza della produzione e l'ENTSO-E ha avviato una consultazione pubblica sulla sua metodologia di valutazione dell'adeguatezza della produzione nel 2014. In parallelo, il forum pentalaterale è impegnato nello sviluppo di una valutazione dell'adeguatezza a livello regionale.

Una valutazione più omogenea nell'UE dovrebbe tenere debitamente conto del contributo delle interconnessioni, della produzione transfrontaliera, della produzione di energie rinnovabili variabili, della gestione attiva dei consumi e delle possibilità di stoccaggio nonché dei pertinenti contesti della politica europea, quali l'evoluzione prevista del mercato del CO2 e le politiche di efficienza energetica ("valutazione dell'adeguatezza del sistema"). La decisione sulla necessità o meno di prevedere un meccanismo di regolazione della capacità deve essere basata su tale valutazione armonizzata.

4.2.Norme sul livello di affidabilità

L'affidabilità del sistema nei mercati interconnessi è caratterizzata da interdipendenza. Anche se gli Stati membri possono avere motivi legittimi per introdurre norme diverse sull'adeguatezza delle capacità di produzione per tener conto delle circostanze nazionali, è necessario tenere conto dell'impatto sul mercato interno. Se gli Stati membri non riescono a garantire l'adeguatezza del sistema aumentano i rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento dell'intero sistema. Tali rischi sono più elevati nel caso in cui gli Stati membri abbiano applicato i prezzi regolamentati sottocosto che, nel lungo periodo, si traducono in entrate insufficienti per coprire gli investimenti necessari. In alternativa, vi può essere la tendenza ad un eccesso di cautela e all'assicurazione eccessiva contro il rischio di interruzione dell'approvvigionamento. Ciò potrebbe comportare costi elevati e minare la capacità del mercato interno di orientare gli investimenti 18 .

L'introduzione di norme chiare per l'adeguatezza del sistema da parte degli Stati membri garantirebbe una maggiore chiarezza a tutte le parti interessate. Collaborando con gli Stati membri, la Commissione potrebbe istituire una serie di norme accettabili per le interruzioni involontarie prevedibili dei consumatori che tengano conto dei costi economici e sociali delle interruzioni impreviste dell'approvvigionamento.

4.3.Un quadro per l'apertura dei meccanismi di regolazione della capacità a livello transfrontaliero

Il controllo della sicurezza dell'approvvigionamento europeo e norme chiare di adeguatezza del sistema dovrebbero costituire la base per individuare se è necessario un meccanismo di capacità. Le misure della Commissione in vigore, in particolare gli orientamenti in materia di aiuti di Stato 19 , impongono a tutti gli Stati membri di rispettare una serie di principi importanti al momento di scegliere di applicare meccanismi di regolazione della capacità. In particolare, tali meccanismi non dovrebbero operare discriminazioni tra tecnologie (compresa la gestione attiva dei consumi o lo stoccaggio) o tra fornitori di capacità nuovi e esistenti, ma dovrebbero remunerare solo la disponibilità (per MW) e consentire la partecipazione transfrontaliera. In assenza di accordi comuni, l'organizzazione di una partecipazione transfrontaliera efficace può rivelarsi difficile.

Una soluzione potrebbe essere quella di elaborare, a livello dell'UE, norme di partecipazione transfrontaliera ove sono attuati meccanismi di regolazione della capacità. Ciò comporterebbe la definizione di ruoli e responsabilità chiari per le parti (in particolare per i produttori, i soggetti che gestiscono attivamente i consumi, i consumatori e i gestori dei sistemi di trasmissione) e un quadro per calcolare e assegnare la capacità transfrontaliera in tali meccanismi.

In caso, tuttavia, di forti differenze nell'impostazione dei meccanismi di regolazione della capacità, i fornitori di capacità transfrontalieri potrebbero far fronte ad una serie di requisiti diversi quando partecipano a regimi diversi. Ciò aumenterà i costi di transazione e potrebbe ridurre l'efficacia generale. Potrebbe pertanto essere opportuno fissare un modello di riferimento per un meccanismo di capacità (o un numero limitato di meccanismi) da utilizzare su base regionale, in modo da facilitare la partecipazione transfrontaliera e ridurre al minimo le distorsioni del mercato.

I risultati dell'indagine di settore avviata di recente dalla Commissione 20 forniranno elementi utili per stabilire le norme future in questo ambito. Alla fine dell'anno sarà pubblicata una bozza di relazione sull'indagine settoriale ai fini di consultazione pubblica. 

DOMANDE

17)È necessaria una metodologia armonizzata per valutare l'adeguatezza del sistema energetico?

18)Quale sarebbe l'ambito di applicazione geografico appropriato per una metodologia e una valutazione armonizzate dell'adeguatezza (ad esempio a livello UE, regionale o nazionale, a livello dei paesi vicini)?

19)Un'armonizzazione delle diverse norme di adeguatezza del sistema nell'Unione europea sarebbe utile per costruire un mercato unico efficiente?

20)Quali sarebbero i vantaggi di un quadro comune europeo per la partecipazione transfrontaliera a meccanismi di regolazione della capacità? In caso affermativo, quali dovrebbero essere gli elementi di tale quadro? Vi sarebbero benefici nel fornire modelli di riferimento per i meccanismi di capacità? In caso affermativo, quali dovrebbero essere?

21)La decisione di introdurre meccanismi di regolazione della capacità dovrebbe essere basata su una metodologia armonizzata per valutare l'adeguatezza del sistema energetico?

5.Le prossime tappe

La presente comunicazione consultiva sull'assetto del mercato dell'energia elettrica avvierà la consultazione pubblica sugli elementi del nuovo assetto di mercato per la preparazione di qualsiasi proposta futura legislativa e non legislativa. L'obiettivo della presente comunicazione consultiva consiste nel dare la possibilità a tutti i soggetti interessati di fornire un feedback sulla visione strategica presentata e sulle fasi necessarie identificate la sua realizzazione. Essa sarà integrata da domande più dettagliate ed esaustive in merito a determinati aspetti, in particolare per quanto riguarda la sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia elettrica.

Allo stesso tempo, la comunicazione intitolata "Un "new deal" per i consumatori di energia", adottata parallelamente alla presente comunicazione consultiva sull'assetto di mercato presenta una visione dettagliata del nuovo ruolo che il consumatore di energia potrebbe svolgere e descrive le misure necessarie. Il conferimento di diritti ai consumatori — famiglie, imprese e industria — , le case e reti intelligenti e la gestione e sicurezza dei dati sono i tre pilastri su cui si basa tale visione. Le azioni delineate nella comunicazione sui consumatori si basano su ampie consultazioni con i cittadini, consumatori e parti interessate, tra cui una consultazione pubblica condotta nel primo semestre del 2014 e su discussioni di gruppi di esperti sotto l'egida della Commissione 21 .

L'eventuale seguito legislativo dato alla comunicazione presentata oggi potrebbe comprendere modifiche ai seguenti atti legislativi, a seconda dell'esito dei lavori futuri:

direttiva sull'energia elettrica,

regolamento sull'energia elettrica,

regolamento ACER,

regolamento sulle infrastrutture,

direttiva sulla sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità,

direttiva sull'efficienza energetica,

direttiva sulle fonti di energia rinnovabili.

Inoltre, il lavoro influirà sulla forma di un certo numero di codici di rete, in particolare i codici di bilanciamento, emergenza e ripristino. Le future proposte e le rispettive valutazioni d'impatto terranno conto delle implicazioni economiche e dei contributi ricevuti mediante il processo di consultazione

Tutte le domande formulate nella presente comunicazione, come pure il questionario separato sulla sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica sono disponibili sul sito web della Commissione. Le risposte dovrebbero essere comunicate unicamente in conformità alle istruzioni che figurano nel sito 22 entro l'8 ottobre 2015. La Commissione intende pubblicare un documento che sintetizzi le principali conclusioni di questa consultazione. Essa preserverà la riservatezza delle risposte che riceverà, a condizione che sia stata espressa una richiesta di riservatezza basata su motivi fondati.

(1) COM(2014) 910 final del 16.12.2014.
(2) COM(2015) 80 final del 25. 2.2015.
(3) Nello specifico, il terzo pacchetto sull'energia è composto dai seguenti atti: direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2003/54/CE (OJ 211 del 14.8.2009, pag. 55); regolamento (CE) n. 714/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica e che abroga il regolamento (CE) n. 1228/2003 (GU 211 del 14.8.2009, pag. 15; regolamento (CE) n. 713/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (GU L 211 del 14.8.2009, pag. 1) e direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16).
(4) Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttiva 2001/77/CE e 2003/30/CE (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16).
(5) EUCO 169/14.
(6) Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici (COM(2015)80 final del 25.2.2015).
(7) COM(2015)82 del 25.2.2015 - comunicazione della commissione al parlamento europeo e al consiglio - Raggiungere l'obiettivo del 10% di interconnessione elettrica - Una rete elettrica europea pronta per il 2020.
(8) Regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009.
(9) Comunicazione della Commissione — Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020 ( GU C 200 del 28.6.2014, pag.1).
(10) Questi possono far parte del sistema tributario generale (IVA, accise) o costituire imposte specifiche a sostegno di politiche energetiche e/o climatiche mirate.
(11) COM(2015)82 final del 25.2.2015 - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio: Raggiungere l'obiettivo del 10% di interconnessione elettrica - Una rete elettrica europea pronta per il 2020.
(12) Regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009.
(13) Cfr. punto 220 della comunicazione della Commissione — Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020.
(14) C(2013)7243 — Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Realizzare il mercato interno dell'energia elettrica e sfruttare al meglio l'intervento pubblico - e SWD (2013)438 final - documento di lavoro dei servizi della Commissione — Generation Adequacy in the internal electricity market - guidance on public interventions (Adeguamento della produzione nel mercato interno dell'energia elettrica - orientamenti per gli interventi pubblici).
(15) http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4891_it.htm - http://ec.europa.eu/competition/sectors/energy/state_aid_to_secure_electricity_supply_en.html
(16) C(2013)7243.
(17) Direttiva 2005/89/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 gennaio 2006, concernente misure per la sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità e per gli investimenti nelle infrastrutture (GU L 33 del 4.2.2006, pag. 22).
(18) Confrontando le norme di adeguatezza applicabili a sistemi vicini, il gruppo di coordinamento dell'energia elettrica ha riscontrato una mancanza di chiarezza per quanto riguarda la responsabilità di fissare le norme per l'adeguatezza del sistema e la sicurezza dell'approvvigionamento in molti Stati membri in cui non esistono norme ufficiali.
(19) Comunicazione della Commissione — Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020 (GU C 200 del 28.6.2014, pag.1).
(20) http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4891_it.htm
(21) Task force ENER per le reti intelligenti, gruppo di lavoro sui consumatori vulnerabili nel quadro del forum dei cittadini per l'energia.
(22) https://ec.europa.eu/energy/en/consultations