RISPOSTE DELLA COMMISSIONE ALLA RELAZIONE SPECIALE ALLA CORTE DEI CONTI EUROPEA “ERRORI NELLA SPESA PER LO SVILUPPO RURALE: QUALI SONO LE CAUSE E IN CHE MODO SONO STATI AFFRONTATI?” /* COM/2015/051 final */
RISPOSTE DELLA
COMMISSIONE ALLA RELAZIONE SPECIALE ALLA CORTE DEI CONTI EUROPEA “ERRORI NELLA SPESA PER LO
SVILUPPO RURALE: QUALI SONO LE CAUSE E IN CHE MODO SONO STATI AFFRONTATI?”
SINTESI
II.
La Commissione accoglie con favore la relazione della Corte sull’analisi delle
cause principali all’origine degli errori che sintetizza i risultati degli
ultimi tre anni nell’esercizio di dichiarazione di affidabilità e che conferma
ampiamente le conclusioni principali già formulate nel documento di lavoro dei
servizi della Commissione sulla valutazione delle cause principali degli errori
nell’attuazione della politica di sviluppo rurale e le azioni correttive
presentate al Parlamento europeo e al Consiglio nel giugno 2013[1]. La Corte
stima un tasso di errore medio per lo sviluppo rurale all’8,2% per il periodo
2011-2013. Ciononostante, la Commissione osserva il leggero calo del tasso di
errore per il FEASR (dall’8,4% nel 2011 al 7,9% nel 2013). Questo
tasso di errore è più elevato dei tassi individuali pubblicati annualmente
dalla Corte dei Conti nel capitolo 4 della relazione annuale. Il motivo è che
la presente analisi copre 461 delle 532 transazioni totali per i tre
anni (che includono le politiche in materia di salute, ambiente e pesca). Le 71
transazioni non coperte dalla presente relazione hanno un tasso di errore medio
più basso. La Commissione osserva inoltre che la Corte definisce il campione e
calcola su base annuale il tasso di errore a livello di politica (sviluppo
rurale, ambiente, pesca e salute). Lo
sviluppo rurale rappresenta il 90% della spesa delle politiche e, in generale,
tende maggiormente all’errore rispetto ad altre aree del gruppo delle
politiche. La complessità di alcuni requisiti di ammissibilità nelle misure
relative allo sviluppo rurale ha avuto un ruolo importante nell’alto livello
dei tassi di errore. III. Dal
2012, la Commissione ha affrontato la questione relativa all’elevato tasso di
errore richiedendo dei piani d’azione nazionali agli Stati membri (SM) e
monitorandone l’attuazione. In base all’esperienza acquisita e alle
raccomandazioni formulate dalla Corte dei Conti, questi piani d’azione sono
stati nel tempo migliorati. I risultati
previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo,
specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali.
Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti per ridurre i tassi di
errore tramite l’attuazione dei piani d’azione si possono osservare nel minore
tasso di errore per lo sviluppo rurale nel 2013. La
Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una
prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di
monitoraggio e riunioni di revisione annuali. V. Anche la
Commissione ha riscontrato delle debolezze riguardanti gli appalti pubblici nei
suoi stessi audit. A questo riguardo, sono già state attuate importanti
rettifiche finanziarie. Gli appalti
pubblici costituiscono uno degli elementi centrali nei piani d’azione per lo
sviluppo rurale. Ciononostante,
occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non
significa necessariamente che sia inammissibile il 100% delle spese coinvolte.
Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare un reale
valore aggiunto. Per il
periodo 2014-2020, la Commissione ha già presentato orientamenti per i
professionisti su come evitare gli errori comuni nei progetti riguardanti i
Fondi strutturali e di investimento europei. Questi orientamenti sono stati
presentati alle autorità di gestione e agli organismi pagatori durante il
seminario sui tassi di errore tenutosi nell’ottobre 2014. VI.
Alle gravi carenze relative alla misura di sostegno per la trasformazione di
prodotti agricoli viene dato seguito nelle procedure di conformità dell’audit. Per
quanto riguarda le violazioni intenzionali, la Commissione sta attuando una
strategia antifrode, organizzando seminari dedicati in diversi Stati membri. La
Commissione condivide questa conclusione. La
Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e
orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il
sistema di controllo evitando così gli errori. Inoltre,
gli organismi pagatori devono soddisfare i criteri per il riconoscimento di cui
all’allegato I del regolamento (UE) n. 907/2014 (programma 2014-2020) prima di
effettuare qualsiasi pagamento. I servizi della Commissione rivedono il
riconoscimento tramite audit ex post. VIII. Per
quanto riguarda gli incentivi limitati destinati ai beneficiari per rispettare
gli impegni nel settore agricolo, i regimi agroambientali riflettono gli
impegni volontari degli agricoltori a fornire benefici e beni pubblici
ambientali che vanno al di là dei requisiti obbligatori. La natura
compensatoria dei pagamenti agroambientali (che coprono i costi sostenuti e le
perdite di reddito) non implica benefici economici immediati per gli
agricoltori, sebbene questi non siano esclusi nel lungo periodo. Per quanto
riguarda il “basso” tasso di controlli sugli impegni, conformemente alla normativa
in vigore, in cui i controlli in loco rivelano una significativa non
conformità, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale di
beneficiari da controllare in loco. La corretta applicazione di questa
disposizione è verificata durante gli audit di conformità della Commissione. Il tasso di
controllo per gli impegni nel settore agricolo è fissato al 100% per i
controlli amministrativi e al 5% per i controlli in loco. I costi della
gestione e dei controlli pubblicati nella RAA 2013 ammontano a 4 miliardi di
EUR per l’intera PAC. Di conseguenza, l’enfasi dovrebbe essere posta sul
miglioramento dell’efficacia dei controlli piuttosto che sul loro aumento. Per
quanto riguarda le sanzioni, la Commissione ritiene che sebbene debbano essere
proporzionate, quelle per inadempienza debbano rimanere uno strumento
dissuasivo. IX.
La definizione dei piani d’azione è stata concepita come un processo preventivo
basato sul documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244,
fondato sull’autovalutazione da parte degli Stati membri delle cause principali
che hanno avuto un impatto sui tassi di errore. Questo processo ha incorporato
progressivamente la prospettiva reattiva, tenendo conto in maniera sistematica
delle constatazioni di audit e proponendo azioni correttive specifiche. La
doppia prospettiva (preventiva e reattiva) fa ancora parte dell’esercizio. L’ultimo
aggiornamento dei piani d’azione mostra che quasi il 50% delle azioni è
scaturito da constatazioni di audit concrete della Corte o della Commissione,
mentre l’altra metà si è basata sull’autovalutazione degli Stati membri. Inoltre,
la valutazione ex ante relativa alla verificabilità e alla controllabilità di
tutte le misure incluse nei PSR 2014-2020 affronta anche il rischio relativo al
tasso di errore secondo una prospettiva preventiva. X.
La Commissione condivide il punto di vista secondo cui è importante raggiungere
il giusto equilibrio tra il numero e la complessità delle norme da un lato e
garantire la legittimità e la regolarità della spesa dall’altro. XI. a)
La Commissione accetta la raccomandazione. Le questioni specifiche sollevate
dalla Corte dovrebbero essere affrontate nei piani d’azione solamente se sono
state individuate delle carenze. La Commissione riconosce l’importanza degli orientamenti
relativi alle tre cause di fondo degli errori e della diffusione delle migliori
pratiche. Questo aspetto sarà trattato tramite la rete europea per lo sviluppo
rurale e i seminari. Inoltre,
la Commissione ha già presentato agli Stati membri orientamenti specifici sugli
appalti pubblici e sulla misura agro-ambientale-climatica, incluso il doppio
finanziamento. L’elusione
intenzionale di norme rientra nella strategia antifrode e nei seminari
organizzati di conseguenza in diversi Stati membri. b) La Commissione accetta questa
raccomandazione. La Commissione sta attualmente valutando la controllabilità e
la verificabilità dei nuovi programmi e evidenzierà ogni carenza nel quadro dei
comitati di monitoraggio e delle riunioni di revisione annuali con le autorità
di gestione. Inoltre, le constatazioni di audit
saranno oggetto di seguito più accurato allo scopo di individuare e rettificare
ogni fonte di errore attribuibile alle norme di attuazione nazionali,
richiedendo immediate modifiche ove necessario. Le esperienze acquisite dall’attuazione
dei programmi e dalle stesse norme nazionali saranno condivise tramite la RESR
e seminari dedicati sui tassi di errore. c) La
Commissione accetta parzialmente la raccomandazione, poiché non può giudicare
in anticipo la misura e il risultato di tale analisi o di future scelte
politiche da parte dei legislatori per il prossimo periodo di programmazione. Nel 2017 la
Commissione preparerà una relazione strategica del fondo, riassumendo le
relazioni annuali sui progressi presentate dagli Stati membri (articolo 53 del
regolamento (UE) n. 1303/2013). Inoltre, la Commissione e gli Stati membri
valuteranno la performance dei PSR durante il processo di verifica previsto
nell’ambito dell’articolo 21 del regolamento (UE) n. 1303/2013. Alla luce di
questi e altri elementi (ad esempio le constatazioni di audit), la Commissione
valuterà l’idea politica e l’eventuale necessità di avanzare proposte per il
successivo periodo di programmazione. Alla fine del
periodo di programmazione, la Commissione svolgerà un’analisi scrupolosa della
costante necessità di ciascuna misura di sostegno prima di avanzare una
proposta per il successivo periodo di programmazione, come è già stato fatto
per il periodo attuale. La Commissione
condivide l’opinione secondo cui dovrebbero essere utilizzati i controlli
amministrativi ove possibile, sebbene osservi che in molti casi questo non sia
possibile per le operazioni agroambientali.
INTRODUZIONE
1. L’UE ha
stanziato 96 miliardi e il contributo previsto degli Stati membri è pari a 55
miliardi. 4. La Corte
stima un tasso di errore medio per lo sviluppo rurale all’8,2% per il periodo
2011-2013. Ciononostante, la Commissione osserva il leggero calo del tasso di
errore per il FEASR (dall’8,4% nel 2011 al 7,9% nel 2013). Questo
tasso di errore è più elevato dei tassi individuali pubblicati annualmente
dalla Corte dei Conti nel capitolo 4 della relazione annuale. Il motivo è che
la presente analisi copre 461 delle 532 transazioni totali per i tre
anni (che includono le politiche in materia di salute, ambiente e pesca). Le 71
transazioni non coperte dalla presente relazione hanno un tasso di errore medio
più basso. La Commissione osserva inoltre che la Corte definisce il campione e
calcola su base annuale il tasso di errore a livello di politica (sviluppo
rurale, ambiente, pesca e salute). Lo sviluppo
rurale rappresenta il 90% della spesa delle politiche e, in generale, è maggiormente
suscettibile di errori rispetto ad altre aree del gruppo delle politiche. La
complessità di alcuni requisiti di ammissibilità nelle misure relative allo
sviluppo rurale ha avuto un ruolo importante nell’alto livello dei tassi di
errore. 5. I tassi
di errore non implicano necessariamente il mancato conseguimento degli
obiettivi delle politiche. Ciò potrebbe essere dichiarato solo valutando la
performance delle operazioni sostenute. Per realizzare gli obiettivi della
politica di sviluppo rurale è inevitabile un certo grado di complessità nella
sua attuazione, tenendo in considerazione gli ambiziosi obiettivi dello
sviluppo rurale (SR). Alla luce di ciò, occorre riconoscere che sarà molto
difficile conseguire un tasso di errore del 2% o inferiore senza impiegare
irragionevoli risorse di controllo a un costo proibitivo.
TIPI E INCIDENZA DEGLI ERRORI
RISCONTRATI
12. Per
quanto riguarda i tipi di errore indicati dalla Corte, occorre osservare che
durante i suoi audit sulle misure di investimento e sui regimi di aiuto per
superficie la Commissione ha individuato carenze simili a quelle riscontrate
dalla Corte dei Conti. Allo scopo di proteggere il bilancio dell’UE, agli Stati
membri interessati sono state imposte rettifiche finanziarie (o sono in corso
procedure di verifica della conformità al fine di adottare tali rettifiche).
Inoltre, in caso di individuazione delle carenze, gli Stati membri interessati
sono stati invitati ad adottare azioni correttive. 14. La
politica di sviluppo rurale è attuata tramite un programma di sviluppo rurale
nazionale o regionale. La maggior parte degli errori si riferisce alle
condizioni specifiche previste dai programmi e da altre norme nazionali. Queste
sono necessarie per l’attuazione della politica, ma la sfida per gli Stati
membri è quella di limitare tali norme nazionali allo stretto necessario per
conseguire gli obiettivi della politica. Per il
periodo di programmazione 2014-2020, tutti i programmi di sviluppo rurale
devono includere una valutazione ex ante sulla verificabilità e sulla
controllabilità delle misure, condotta congiuntamente dall’autorità di gestione
e dall’organismo pagatore. 26. Durante
i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze riguardanti le
procedure di appalto pubblico. A questo riguardo, sono già state applicate
rettifiche finanziarie. Gli appalti
pubblici costituiscono uno degli elementi centrali nei piani d’azione per lo
sviluppo rurale. Ciononostante,
occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non
significa necessariamente che il 100% delle spese coinvolte non sia
ammissibile. Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare
un reale valore aggiunto. Inoltre, il
19.12.2013, la Commissione ha adottato i nuovi orientamenti per la
determinazione delle rettifiche finanziarie da applicare alle spese finanziate
nell’ambito della gestione concorrente in caso di mancato rispetto delle norme
in materia di appalti pubblici[2]. Conformemente a questi
orientamenti, l’inosservanza delle norme in materia di appalti deve essere
giudicata in base al principio della proporzionalità. Agli Stati
membri è già stato presentato un documento di orientamento sulle irregolarità
più comuni nella gestione dei Fondi strutturali e di investimento europei
(quarto seminario sui tassi di errore, ottobre 2014). 27. Per
quanto riguarda la tabella 1: Romania: l’errore riferito era
stato individuato dalla Corte dei Conti nella DAS 2012. Il piano d’azione per
il tasso di errore della Romania include misure per affrontare le debolezze
nelle procedure di appalto pubblico. Paesi
Bassi:
le norme di aggiudicazione sono state soppresse con effetto retroattivo dalla
provincia nel 2012 a decorrere dal 1° gennaio 2010. Tuttavia, ciò non avrebbe
dovuto essere applicato in questo caso. La Commissione continuerà a seguire la
situazione con gli Stati membri. Germania
(Brandeburgo-Berlino):
Poiché è stato possibile effettuare gli ultimi impegni relativi alla fornitura
della banda larga nel 2012, non si sono potute attuare ulteriori azioni
preventive e correttive. Il sostegno relativo alla fornitura della banda larga
non è più previsto per il periodo 2014-2020. Riquadro
2 - Contratti aggiudicati direttamente ai fornitori esistenti La Svezia
ha incluso gli “appalti pubblici” fra le cause di fondo degli errori e azioni
correttive e preventive nel suo piano d’azione per il tasso di errore. 32. Le
debolezze elencate nella tabella 2 sono coperte nei rispettivi piani d’azione
allo scopo di migliorare il sistema di controllo amministrativo. 35. La
Commissione condivide il punto di vista secondo cui una semplificazione non
dovrebbe impedire l’applicazione dei principi di sana gestione finanziaria. Il nuovo
quadro giuridico per la PAC 2014-2020 contiene fattori di semplificazione che
non hanno un impatto negativo sulla sana gestione finanziaria (ad esempio,
pagamenti di somme forfettarie, costi standard). L’articolo 60 del regolamento
(UE) n. 1305/2013 stabilisce che sono considerate ammissibili soltanto le spese
per gli investimenti sostenute dopo la domanda di sostegno. Riquadro 3 -
Esempio di abolizione di un criterio di ammissibilità efficace Queste
debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare
il sistema di controllo amministrativo. Ciò non è più possibile nell’ambito del
nuovo quadro giuridico. Cfr. risposta al punto 35. 38. Il
pagamento di somme forfettarie, come nel caso del sostegno ai giovani
agricoltori, potrebbe non rispondere agli obiettivi politici di altre misure.
Di conseguenza, la semplificazione nell’attuazione deve assicurare un adeguato
equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi della politica e il sano
equilibrio finanziario. Il beneficio della riduzione del tasso di errore non
dovrebbe essere l’unico fattore da tenere in considerazione. 40.
La Commissione intende sottolineare che la spesa fraudolenta per lo sviluppo
rurale individuata e riferita dagli Stati membri ammonta allo 0,11%[3]. 43. Durante
i suoi audit, anche la Commissione ha individuato delle carenze nella verifica
del criterio delle piccole e medie imprese (PMI) e l’inosservanza di adeguate
procedure di appalto privato. In presenza di carenze, sono state imposte agli
Stati membri interessati delle rettifiche finanziarie nette (o sono in corso
procedure di verifica della conformità al fine di applicare tali rettifiche)
allo scopo di proteggere il bilancio dell’UE. Inoltre, gli Stati membri
interessati hanno dovuto porre in essere azioni correttive. Nel quadro
giuridico attuale 2014-2020, non ci sono limiti alla dimensione delle imprese
per diventare beneficiari di sostegno nell’ambito dell’investimento per i beni
materiali. Gli Stati membri possono indirizzare il sostegno verso beneficiari
specifici a seguito delle conclusioni dell’analisi SWOT e della valutazione
delle necessità. Questi ulteriori requisiti dovranno essere controllabili e
verificabili. 46. Simili
disposizioni saranno applicabili nel periodo 2014-2020. 48. La
Commissione condivide il punto di vista secondo cui le autorità nazionali
potenzialmente avrebbero potuto rilevare molti degli errori individuati dalla
Corte. Le norme della PAC forniscono agli Stati membri tutti gli strumenti
necessari a mitigare la maggior parte dei rischi di errori. La
Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e
orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il
sistema di controllo evitando così gli errori. Riquadro 5 -
Esempi di controlli di qualità insufficiente svolti dalle autorità di uno Stato
membro Queste
debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare
il sistema di controllo amministrativo. 51. Durante
i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze relative allo
svolgimento dei controlli amministrativi. Gli Stati membri interessati hanno
dovuto intraprendere azioni correttive e sono state imposte rettifiche
finanziarie, ove opportuno. 57. Durante
i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze nella verifica degli
impegni agroambientali e gli Stati membri interessati hanno dovuto adottare
azioni correttive. Inoltre, sono state imposte agli Stati membri interessati
rettifiche finanziarie, ove opportuno. Riquadro
7 - Esempi del mancato rispetto di semplici impegni agroambientali Le carenze
riscontrate a Malta sono in larga parte dovute al fatto che i beneficiari del
sostegno della misura agroambientale non rispettano gli impegni. L’amministrazione
maltese ha intrapreso molte azioni di informazione mirate e ha disposto
formazioni individuali per alcuni beneficiari. 59. I
regimi agroambientali riflettono gli impegni volontari degli agricoltori a
fornire benefici e beni pubblici ambientali che vanno al di là dei requisiti
obbligatori. La natura compensatoria dei pagamenti agroambientali (che coprono
i costi sostenuti e le perdite di reddito) non implica benefici economici
immediati per gli agricoltori, sebbene questi non siano esclusi nel lungo periodo. 62. Per
quanto riguarda la “bassa” percentuale di controlli per gli impegni
agroambientali, conformemente agli atti giuridici applicabili, quando i
controlli in loco rivelano un’inosservanza significativa nel contesto di un
determinato regime di aiuto o misura di sostegno o in una regione o parte di
una regione, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale dei
beneficiari da controllare in loco. A seconda
dello Stato membro e della misura individuale, la percentuale reale di
controlli in loco potrebbe essere maggiore del 5%. La corretta applicazione di
questa disposizione è verificata durante gli audit di conformità svolti dalla
Commissione. Tutti i
criteri di ammissibilità, gli impegni e altri obblighi devono essere verificati
durante il controllo in loco. Se uno qualsiasi di questi non può essere
verificato al momento del controllo in loco, deve essere organizzata una
seconda visita. 63.
Conformemente agli atti giuridici applicabili, i controlli amministrativi
riguardano tutti gli elementi che è possibile e opportuno controllare con mezzi
amministrativi (incluso il rispetto degli impegni agroambientali). Durante i
suoi audit di conformità, la Commissione verifica anche se i controlli potevano
essere effettuati in maniera amministrativa, oltre che mediante i controlli in
loco. Ove opportuno, vengono formulate raccomandazioni per gli Stati membri e
applicate le rettifiche finanziarie. Inoltre, un
nuovo quadro giuridico per la PAC 2014-2020 contiene disposizioni secondo le
quali gli Stati membri devono assicurare che tutte le misure per lo sviluppo
rurale che intendono attuare siano verificabili e controllabili. Nel programma
di sviluppo rurale deve essere inclusa una valutazione ex ante riguardante la
verificabilità e la controllabilità delle misure. 64. La
Commissione ritiene che sebbene debbano essere proporzionate, le sanzioni per
inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo. Nell’ambito
del nuovo quadro giuridico, al momento di calcolare la riduzione bisogna tenere
in considerazione anche la ripetizione. Spetta agli Stati membri definire la
reale applicazione dei criteri inclusi nei testi giuridici, nonché i tassi e
gli importi concreti degli stessi. 65. In caso
di grave inosservanza degli impegni, il beneficiario sarà escluso dal sostegno
durante l’anno del rilevamento e in quello successivo. Riquadro 10 -
Condizioni di ammissibilità supplementari imposte dagli Stati membri per i
pagamenti a favore delle zone svantaggiate Queste
debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare
il sistema di controllo amministrativo. 74. Dal
2012, la Commissione ha affrontato la questione dell’alto tasso di errore
richiedendo agli Stati membri piani d’azione nazionali e monitorandone l’attuazione.
Sulla base delle esperienze acquisite e delle raccomandazioni da parte della
Corte dei Conti, questi piani d’azione sono stati migliorati nel tempo. I risultati
previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo,
specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali.
Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti della Commissione e
degli Stati membri per ridurre i tassi di errore tramite l’attuazione dei piani
d’azione si possono osservare nel minore tasso di errore constatato nel caso
dello sviluppo rurale nel 2013. La
Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una
prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di
monitoraggio e riunioni di revisione annuali. 75. I
poteri della Commissione sono stati rafforzati dal nuovo regolamento (UE) n.
1306/2013 sulla PAC. L’articolo 41, paragrafo 2, stabilisce che i pagamenti
intermedi ad uno Stato membro possono essere sospesi o ridotti se gli elementi
essenziali del sistema di controllo nazionale sono inoperanti o se non sono
state attuate le necessarie misure correttive. L’articolo 36, paragrafo 7,
prevede l’interruzione dei pagamenti intermedi quale primo strumento rapido e
reattivo in caso di problemi riguardanti la legalità e la regolarità dei
pagamenti. Inoltre,
per evitare le rettifiche finanziare, ciascun organismo pagatore per il quale
sono state sollevate riserve nella relazione annuale di attività della DG AGRI
dovrà agire con prontezza. La Commissione ritiene che sebbene
debbano essere proporzionate, le sanzioni per inadempienza debbano rimanere uno
strumento dissuasivo. 76. Le
constatazioni di audit sono state oggetto di un seguito più sistematico negli
ultimi aggiornamenti dei piani d’azione (settembre 2014). Gli Stati membri
hanno dovuto prendere in considerazione le constatazioni di audit della Corte e
della Commissione in misura molto più ampia. Infatti, il 46% delle azioni
presentate dagli Stati membri ha affrontato constatazioni di audit concrete, il
50% delle quali proveniente dalle relazioni della Corte. Occorre
altresì osservare che tutti i casi riferiti dalla Corte sono oggetto di seguito
da parte della Commissione, anche attraverso la procedura di conformità, se
opportuno. 77. Nel
quadro del terzo aggiornamento dei piani d’azione nel settembre 2014, gli Stati
membri sono stati invitati a fornire indicatori di monitoraggio e gli ultimi
risultati conosciuti allo scopo di migliorare l’efficacia delle azioni. 78. Le 4
riunioni del comitato congiunto per lo sviluppo rurale e i fondi agricoli,
dedicate esclusivamente ai tassi di errore (i seminari) e organizzate finora,
sono state un processo sistematico tramite il quale ha avuto luogo la
condivisione delle pratiche migliori e innovative. Inoltre, occorre osservare
che, al di fuori del quadro dei seminari e delle attività della RESR, lo
scambio delle migliori pratiche avviene anche nelle riunioni formali del
comitato per lo sviluppo rurale e durante le tre riunioni annuali dei direttori
degli organismi pagatori di tutti gli Stati membri. Dal 2015,
la rete europea per lo sviluppo rurale (RESR) sarà un altro mezzo tramite il
quale verranno diffuse le migliori pratiche nel periodo 2014-2020. La RESR
organizzerà eventi specifici, condividerà le informazioni pertinenti e
coinvolgerà le parti interessate nelle iniziative di sensibilizzazione. 79. La
Commissione assicura scambi regolari con gli Stati membri sulle questioni
relative ai tassi di errore e ha fornito una serie completa di documenti
orientativi sulle misure riguardanti lo sviluppo rurale e altri temi
orizzontali pertinenti (ad esempio le opzioni semplificate in materia di costi,
le norme in materia di appalti pubblici). In
particolare, il documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244
sui tassi di errore concernenti lo sviluppo rurale ha incluso una serie comune
di cause di fondo che potrebbero essere pertinenti per tutti gli Stati membri;
questi ultimi dovrebbero da ultimo definire da quali di queste sono colpiti,
stabilendo le misure di attenuazione adeguate. 80. Le
lacune individuate tramite le constatazioni di audit sono oggetto di seguito da
parte della Commissione e gli Stati membri sono invitati sistematicamente ad
affrontarle nei piani d’azione. 81. Il
fatto che gli Stati membri abbiano svolto una valutazione ex ante sulla
verificabilità e la controllabilità delle misure (preventive), insieme a un
seguito più accurato delle constatazioni di audit, permetterà di migliorare l’efficacia
dei piani d’azione, come mostrato nell’aggiornamento dell’ottobre 2014. 90. La
modifica indicata dalla Corte è stata introdotta perché il costo dell’applicazione
delle sanzioni amministrative per importi di piccola entità poteva essere
sproporzionato rispetto ai benefici, ostacolando di conseguenza la sana gestione
finanziaria. 91. La
Commissione è pienamente consapevole dell’importanza delle fasi successive dell’elaborazione
normativa. In questo senso, le responsabilità degli Stati membri sono state
rafforzate richiedendo una valutazione ex ante da parte delle autorità di
gestione e degli organismi pagatori sulla verificabilità e la controllabilità
delle misure programmate. Inoltre, ora la Commissione può disporre di strumenti
preventivi rafforzati come le sospensioni e le interruzioni, che dovrebbero
avere un effetto deterrente sugli errori. Come
confermato dalla Corte nella sua relazione speciale, il “gold plating”
(norme nazionali/regionali non necessarie e sproporzionate) ha un impatto solo
marginale sul tasso di errore. 93. Dal
2012, la Commissione ha affrontato la questione dell’alto tasso di errore
richiedendo agli Stati membri piani d’azione nazionali e monitorandone l’attuazione.
Sulla base delle esperienze acquisite e delle raccomandazioni da parte della
Corte dei Conti, questi piani d’azione sono stati migliorati nel tempo. I risultati
previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo,
specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali.
Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti della Commissione e
degli Stati membri per ridurre i tassi di errore tramite l’attuazione dei piani
d’azione si possono osservare nel minore tasso di errore constatato nel caso
dello sviluppo rurale nel 2013. La
Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una
prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di
monitoraggio e riunioni di revisione annuali. 95. Primo
trattino: La
Commissione ha inoltre riscontrato delle carenze riguardanti questi problemi
nei suoi stessi audit. A questo riguardo, sono già state attuate importanti
rettifiche finanziarie. Gli appalti
pubblici e l’inosservanza degli impegni sono elementi centrali nei piani d’azione
per lo sviluppo rurale. Ciononostante,
occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non
significa necessariamente che sia inammissibile il 100% delle spese coinvolte.
Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare un reale
valore aggiunto. Secondo
trattino: La
Commissione condivide questa conclusione. La
Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e
orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il
sistema di controllo evitando così gli errori. Inoltre,
gli organismi pagatori devono soddisfare i criteri per il riconoscimento di cui
all’allegato I del regolamento (UE) n. 907/2014 (programma 2014-2020) prima di
effettuare qualsiasi pagamento. I servizi della Commissione rivedono il
riconoscimento tramite audit ex post. 96. Per
quanto riguarda gli incentivi limitati destinati ai beneficiari per rispettare
gli impegni nel settore agricolo, i regimi agroambientali riflettono gli
impegni volontari degli agricoltori a fornire benefici e beni pubblici ambientali
che vanno al di là dei requisiti obbligatori. La natura compensatoria dei
pagamenti agroambientali (che coprono i costi sostenuti e le perdite di
reddito) non implica benefici economici immediati per gli agricoltori, sebbene
questi non siano esclusi nel lungo periodo. Per quanto
riguarda il “basso” tasso di controlli sugli impegni, conformemente alla
normativa in vigore, in cui i controlli in loco rivelano una significativa non
conformità, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale di
beneficiari da controllare in loco. La corretta applicazione di questa
disposizione è verificata durante gli audit di conformità della Commissione. Il tasso di
controllo per gli impegni nel settore agricolo è fissato al 100% per i
controlli amministrativi e al 5% per i controlli in loco. I costi della
gestione e dei controlli pubblicati nella RAA 2013 ammontano a 4 miliardi di
EUR per l’intera PAC. Di conseguenza, l’enfasi dovrebbe essere posta sul
miglioramento dell’efficacia dei controlli piuttosto che sul loro aumento. Per
quanto riguarda le sanzioni, la Commissione ritiene che sebbene debbano essere
proporzionate, quelle per inadempienza debbano rimanere uno strumento
dissuasivo. 97.
La definizione dei piani d’azione è stata concepita come un processo preventivo
basato sul documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244,
fondato sull’autovalutazione da parte degli Stati membri delle cause principali
che hanno avuto un impatto sui tassi di errore. Questo processo ha incorporato
progressivamente la prospettiva reattiva, tenendo conto in maniera sistematica
delle constatazioni di audit e proponendo azioni correttive specifiche. La
doppia prospettiva (preventiva e reattiva) fa ancora parte dell’esercizio. L’ultimo
aggiornamento dei piani d’azione mostra che quasi il 50% delle azioni è
scaturito da constatazioni di audit concrete della Corte o della Commissione,
mentre l’altra metà si è basata sull’autovalutazione degli Stati membri. Inoltre,
la valutazione ex ante relativa alla verificabilità e alla controllabilità di
tutte le misure incluse nei PSR 2014-2020 affronta anche il rischio relativo al
tasso di errore secondo una prospettiva preventiva. Raccomandazione
1 La Commissione accetta questa
raccomandazione. Le questioni specifiche sollevate dalla Corte dovrebbero
essere affrontate nei piani d’azione solamente se sono state individuate delle
carenze. La
Commissione riconosce l’importanza degli orientamenti relativi alle tre cause
di fondo degli errori e della diffusione delle migliori pratiche. Questo
aspetto sarà trattato tramite la rete europea per lo sviluppo rurale e i
seminari. Inoltre,
la Commissione ha già presentato agli Stati membri orientamenti specifici sugli
appalti pubblici e sulla misura agro-ambientale-climatica, incluso il doppio
finanziamento. L’elusione
intenzionale di norme rientra nella strategia antifrode e nei seminari
organizzati di conseguenza in diversi Stati membri. Appalti pubblici La raccomandazione è indirizzata agli
Stati membri. Ciononostante, la Commissione intende
sottolineare che, per il periodo 2014-2020, ha già presentato orientamenti per
i professionisti che mirano a evitare gli errori comuni nei progetti
riguardanti i Fondi strutturali e di investimento europei. Questi orientamenti
sono stati presentati alle autorità di gestione e agli organismi pagatori
durante il seminario sui tassi di errore tenutosi nell’ottobre 2014. Elusione
intenzionale di norme La Commissione condivide la
raccomandazione rivolta agli Stati membri. Pagamenti
agroambientali La
Commissione condivide la raccomandazione rivolta agli Stati membri e intende
sottolineare che durante i suoi audit di conformità verifica in maniera
sistematica se potevano essere svolti controlli amministrativi oltre a quelli
in loco. In tal caso vengono pubblicate le raccomandazioni agli Stati membri
per aumentare la portata dei controlli amministrativi e vengono applicate le
rettifiche finanziarie. Inoltre, il quadro giuridico per la PAC
2014-2020 contiene disposizioni che obbligano gli Stati membri ad assicurare
che tutte le misure da attuare per lo sviluppo agricolo siano verificabili e
controllabili. Tutti
i PSR devono includere una valutazione ex ante sulla verificabilità e la
controllabilità delle misure, incluse le misure agro-ambientali-climatiche, le
operazioni e gli impegni concreti. Se questi controlli non sono soddisfacenti,
il PSR deve essere modificato di conseguenza (art. 62 del regolamento (UE) n.
1305/2013). Inoltre, in caso di grave inosservanza degli impegni o di
violazione dei criteri di ammissibilità è prevista la riduzione totale del
sostegno, nonché l’esclusione del beneficiario dalla ricezione del sostegno
durante l’anno del rilevamento e in quello successivo. Per
quanto riguarda le sanzioni, la Commissione condivide il parere secondo cui
sebbene debbano essere proporzionate, le sanzioni per inadempienza debbano
rimanere uno strumento dissuasivo. Raccomandazione
2 La Commissione accetta questa
raccomandazione. La Commissione sta attualmente valutando la controllabilità e
la verificabilità dei nuovi programmi e evidenzierà ogni carenza nel quadro dei
comitati di monitoraggio e delle riunioni di revisione annuali con le autorità
di gestione. Inoltre, le constatazioni di audit
saranno oggetto di seguito più accurato allo scopo di individuare e rettificare
ogni fonte di errore attribuibile alle norme di attuazione nazionali,
richiedendo immediate modifiche ove necessario. Le esperienze acquisite dall’attuazione
dei programmi e dalle stesse norme nazionali saranno condivise tramite la RESR
e seminari dedicati sui tassi di errore. Raccomandazione
3 La Commissione
accetta parzialmente la raccomandazione, poiché non può giudicare in anticipo
la misura e il risultato di tale analisi o di future scelte politiche da parte
dei legislatori per il prossimo periodo di programmazione. Nel 2017 la
Commissione preparerà una relazione strategica del fondo, riassumendo le
relazioni annuali sui progressi presentate dagli Stati membri (articolo 53 del
regolamento (UE) n. 1303/2013). Inoltre, la Commissione e gli Stati membri
valuteranno la performance dei PSR durante il processo di verifica previsto
nell’ambito dell’articolo 21 del regolamento (UE) n. 1303/2013. Alla luce di
questi e altri elementi (ad esempio le constatazioni di audit), la Commissione
valuterà l’idea politica e l’eventuale necessità di avanzare proposte per il
successivo periodo di programmazione. Alla fine del
periodo di programmazione, la Commissione svolgerà un’analisi scrupolosa della
costante necessità di ciascuna misura di sostegno prima di avanzare una
proposta per il successivo periodo di programmazione, come è già stato fatto
per il periodo attuale. Ultimo
punto in neretto La
Commissione condivide l’opinione secondo cui dovrebbero essere utilizzati i
controlli amministrativi ove possibile, sebbene osservi che in molti casi questo
non sia possibile per le operazioni agroambientali. [1] SWD(2013)
244 del 27.6.2013 [2] Decisione
C(2013) 9527 della Commissione. [3] Relazione
della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: Tutela degli interessi
finanziari dell’Unione europea — Lotta contro la frode Relazione annuale 2013
(COM(2014) 474 final