52015DC0051

RISPOSTE DELLA COMMISSIONE ALLA RELAZIONE SPECIALE ALLA CORTE DEI CONTI EUROPEA “ERRORI NELLA SPESA PER LO SVILUPPO RURALE: QUALI SONO LE CAUSE E IN CHE MODO SONO STATI AFFRONTATI?” /* COM/2015/051 final */


RISPOSTE DELLA COMMISSIONE ALLA RELAZIONE SPECIALE ALLA CORTE DEI CONTI EUROPEA

“ERRORI NELLA SPESA PER LO SVILUPPO RURALE: QUALI SONO LE CAUSE E IN CHE MODO SONO STATI AFFRONTATI?”

SINTESI

II. La Commissione accoglie con favore la relazione della Corte sull’analisi delle cause principali all’origine degli errori che sintetizza i risultati degli ultimi tre anni nell’esercizio di dichiarazione di affidabilità e che conferma ampiamente le conclusioni principali già formulate nel documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla valutazione delle cause principali degli errori nell’attuazione della politica di sviluppo rurale e le azioni correttive presentate al Parlamento europeo e al Consiglio nel giugno 2013[1].

La Corte stima un tasso di errore medio per lo sviluppo rurale all’8,2% per il periodo 2011-2013. Ciononostante, la Commissione osserva il leggero calo del tasso di errore per il FEASR (dall’8,4% nel 2011 al 7,9% nel 2013).

Questo tasso di errore è più elevato dei tassi individuali pubblicati annualmente dalla Corte dei Conti nel capitolo 4 della relazione annuale. Il motivo è che la presente analisi copre 461 delle 532 transazioni totali per i tre anni (che includono le politiche in materia di salute, ambiente e pesca). Le 71 transazioni non coperte dalla presente relazione hanno un tasso di errore medio più basso. La Commissione osserva inoltre che la Corte definisce il campione e calcola su base annuale il tasso di errore a livello di politica (sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute).

Lo sviluppo rurale rappresenta il 90% della spesa delle politiche e, in generale, tende maggiormente all’errore rispetto ad altre aree del gruppo delle politiche. La complessità di alcuni requisiti di ammissibilità nelle misure relative allo sviluppo rurale ha avuto un ruolo importante nell’alto livello dei tassi di errore.

III. Dal 2012, la Commissione ha affrontato la questione relativa all’elevato tasso di errore richiedendo dei piani d’azione nazionali agli Stati membri (SM) e monitorandone l’attuazione. In base all’esperienza acquisita e alle raccomandazioni formulate dalla Corte dei Conti, questi piani d’azione sono stati nel tempo migliorati.

I risultati previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo, specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali. Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti per ridurre i tassi di errore tramite l’attuazione dei piani d’azione si possono osservare nel minore tasso di errore per lo sviluppo rurale nel 2013.

La Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di monitoraggio e riunioni di revisione annuali.

V. Anche la Commissione ha riscontrato delle debolezze riguardanti gli appalti pubblici nei suoi stessi audit. A questo riguardo, sono già state attuate importanti rettifiche finanziarie.

Gli appalti pubblici costituiscono uno degli elementi centrali nei piani d’azione per lo sviluppo rurale.

Ciononostante, occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non significa necessariamente che sia inammissibile il 100% delle spese coinvolte. Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare un reale valore aggiunto.

Per il periodo 2014-2020, la Commissione ha già presentato orientamenti per i professionisti su come evitare gli errori comuni nei progetti riguardanti i Fondi strutturali e di investimento europei. Questi orientamenti sono stati presentati alle autorità di gestione e agli organismi pagatori durante il seminario sui tassi di errore tenutosi nell’ottobre 2014.

VI. Alle gravi carenze relative alla misura di sostegno per la trasformazione di prodotti agricoli viene dato seguito nelle procedure di conformità dell’audit.

Per quanto riguarda le violazioni intenzionali, la Commissione sta attuando una strategia antifrode, organizzando seminari dedicati in diversi Stati membri.

La Commissione condivide questa conclusione.

La Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il sistema di controllo evitando così gli errori.

Inoltre, gli organismi pagatori devono soddisfare i criteri per il riconoscimento di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 907/2014 (programma 2014-2020) prima di effettuare qualsiasi pagamento. I servizi della Commissione rivedono il riconoscimento tramite audit ex post.

VIII. Per quanto riguarda gli incentivi limitati destinati ai beneficiari per rispettare gli impegni nel settore agricolo, i regimi agroambientali riflettono gli impegni volontari degli agricoltori a fornire benefici e beni pubblici ambientali che vanno al di là dei requisiti obbligatori. La natura compensatoria dei pagamenti agroambientali (che coprono i costi sostenuti e le perdite di reddito) non implica benefici economici immediati per gli agricoltori, sebbene questi non siano esclusi nel lungo periodo.

Per quanto riguarda il “basso” tasso di controlli sugli impegni, conformemente alla normativa in vigore, in cui i controlli in loco rivelano una significativa non conformità, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale di beneficiari da controllare in loco. La corretta applicazione di questa disposizione è verificata durante gli audit di conformità della Commissione.

Il tasso di controllo per gli impegni nel settore agricolo è fissato al 100% per i controlli amministrativi e al 5% per i controlli in loco. I costi della gestione e dei controlli pubblicati nella RAA 2013 ammontano a 4 miliardi di EUR per l’intera PAC. Di conseguenza, l’enfasi dovrebbe essere posta sul miglioramento dell’efficacia dei controlli piuttosto che sul loro aumento.

Per quanto riguarda le sanzioni, la Commissione ritiene che sebbene debbano essere proporzionate, quelle per inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo.

IX. La definizione dei piani d’azione è stata concepita come un processo preventivo basato sul documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244, fondato sull’autovalutazione da parte degli Stati membri delle cause principali che hanno avuto un impatto sui tassi di errore. Questo processo ha incorporato progressivamente la prospettiva reattiva, tenendo conto in maniera sistematica delle constatazioni di audit e proponendo azioni correttive specifiche. La doppia prospettiva (preventiva e reattiva) fa ancora parte dell’esercizio. L’ultimo aggiornamento dei piani d’azione mostra che quasi il 50% delle azioni è scaturito da constatazioni di audit concrete della Corte o della Commissione, mentre l’altra metà si è basata sull’autovalutazione degli Stati membri.

Inoltre, la valutazione ex ante relativa alla verificabilità e alla controllabilità di tutte le misure incluse nei PSR 2014-2020 affronta anche il rischio relativo al tasso di errore secondo una prospettiva preventiva.

X. La Commissione condivide il punto di vista secondo cui è importante raggiungere il giusto equilibrio tra il numero e la complessità delle norme da un lato e garantire la legittimità e la regolarità della spesa dall’altro.

XI.

a) La Commissione accetta la raccomandazione. Le questioni specifiche sollevate dalla Corte dovrebbero essere affrontate nei piani d’azione solamente se sono state individuate delle carenze. La Commissione riconosce l’importanza degli orientamenti relativi alle tre cause di fondo degli errori e della diffusione delle migliori pratiche. Questo aspetto sarà trattato tramite la rete europea per lo sviluppo rurale e i seminari.

Inoltre, la Commissione ha già presentato agli Stati membri orientamenti specifici sugli appalti pubblici e sulla misura agro-ambientale-climatica, incluso il doppio finanziamento.

L’elusione intenzionale di norme rientra nella strategia antifrode e nei seminari organizzati di conseguenza in diversi Stati membri.

b) La Commissione accetta questa raccomandazione. La Commissione sta attualmente valutando la controllabilità e la verificabilità dei nuovi programmi e evidenzierà ogni carenza nel quadro dei comitati di monitoraggio e delle riunioni di revisione annuali con le autorità di gestione.

Inoltre, le constatazioni di audit saranno oggetto di seguito più accurato allo scopo di individuare e rettificare ogni fonte di errore attribuibile alle norme di attuazione nazionali, richiedendo immediate modifiche ove necessario.

Le esperienze acquisite dall’attuazione dei programmi e dalle stesse norme nazionali saranno condivise tramite la RESR e seminari dedicati sui tassi di errore.

c) La Commissione accetta parzialmente la raccomandazione, poiché non può giudicare in anticipo la misura e il risultato di tale analisi o di future scelte politiche da parte dei legislatori per il prossimo periodo di programmazione.

Nel 2017 la Commissione preparerà una relazione strategica del fondo, riassumendo le relazioni annuali sui progressi presentate dagli Stati membri (articolo 53 del regolamento (UE) n. 1303/2013). Inoltre, la Commissione e gli Stati membri valuteranno la performance dei PSR durante il processo di verifica previsto nell’ambito dell’articolo 21 del regolamento (UE) n. 1303/2013. Alla luce di questi e altri elementi (ad esempio le constatazioni di audit), la Commissione valuterà l’idea politica e l’eventuale necessità di avanzare proposte per il successivo periodo di programmazione.

Alla fine del periodo di programmazione, la Commissione svolgerà un’analisi scrupolosa della costante necessità di ciascuna misura di sostegno prima di avanzare una proposta per il successivo periodo di programmazione, come è già stato fatto per il periodo attuale.

La Commissione condivide l’opinione secondo cui dovrebbero essere utilizzati i controlli amministrativi ove possibile, sebbene osservi che in molti casi questo non sia possibile per le operazioni agroambientali.

INTRODUZIONE

1. L’UE ha stanziato 96 miliardi e il contributo previsto degli Stati membri è pari a 55 miliardi.

4. La Corte stima un tasso di errore medio per lo sviluppo rurale all’8,2% per il periodo 2011-2013. Ciononostante, la Commissione osserva il leggero calo del tasso di errore per il FEASR (dall’8,4% nel 2011 al 7,9% nel 2013).

Questo tasso di errore è più elevato dei tassi individuali pubblicati annualmente dalla Corte dei Conti nel capitolo 4 della relazione annuale. Il motivo è che la presente analisi copre 461 delle 532 transazioni totali per i tre anni (che includono le politiche in materia di salute, ambiente e pesca). Le 71 transazioni non coperte dalla presente relazione hanno un tasso di errore medio più basso. La Commissione osserva inoltre che la Corte definisce il campione e calcola su base annuale il tasso di errore a livello di politica (sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute).

Lo sviluppo rurale rappresenta il 90% della spesa delle politiche e, in generale, è maggiormente suscettibile di errori rispetto ad altre aree del gruppo delle politiche. La complessità di alcuni requisiti di ammissibilità nelle misure relative allo sviluppo rurale ha avuto un ruolo importante nell’alto livello dei tassi di errore.

5. I tassi di errore non implicano necessariamente il mancato conseguimento degli obiettivi delle politiche. Ciò potrebbe essere dichiarato solo valutando la performance delle operazioni sostenute. Per realizzare gli obiettivi della politica di sviluppo rurale è inevitabile un certo grado di complessità nella sua attuazione, tenendo in considerazione gli ambiziosi obiettivi dello sviluppo rurale (SR). Alla luce di ciò, occorre riconoscere che sarà molto difficile conseguire un tasso di errore del 2% o inferiore senza impiegare irragionevoli risorse di controllo a un costo proibitivo.

TIPI E INCIDENZA DEGLI ERRORI RISCONTRATI

12. Per quanto riguarda i tipi di errore indicati dalla Corte, occorre osservare che durante i suoi audit sulle misure di investimento e sui regimi di aiuto per superficie la Commissione ha individuato carenze simili a quelle riscontrate dalla Corte dei Conti. Allo scopo di proteggere il bilancio dell’UE, agli Stati membri interessati sono state imposte rettifiche finanziarie (o sono in corso procedure di verifica della conformità al fine di adottare tali rettifiche). Inoltre, in caso di individuazione delle carenze, gli Stati membri interessati sono stati invitati ad adottare azioni correttive.

14. La politica di sviluppo rurale è attuata tramite un programma di sviluppo rurale nazionale o regionale. La maggior parte degli errori si riferisce alle condizioni specifiche previste dai programmi e da altre norme nazionali. Queste sono necessarie per l’attuazione della politica, ma la sfida per gli Stati membri è quella di limitare tali norme nazionali allo stretto necessario per conseguire gli obiettivi della politica.

Per il periodo di programmazione 2014-2020, tutti i programmi di sviluppo rurale devono includere una valutazione ex ante sulla verificabilità e sulla controllabilità delle misure, condotta congiuntamente dall’autorità di gestione e dall’organismo pagatore.

26. Durante i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze riguardanti le procedure di appalto pubblico. A questo riguardo, sono già state applicate rettifiche finanziarie.

Gli appalti pubblici costituiscono uno degli elementi centrali nei piani d’azione per lo sviluppo rurale.

Ciononostante, occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non significa necessariamente che il 100% delle spese coinvolte non sia ammissibile. Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare un reale valore aggiunto.

Inoltre, il 19.12.2013, la Commissione ha adottato i nuovi orientamenti per la determinazione delle rettifiche finanziarie da applicare alle spese finanziate nell’ambito della gestione concorrente in caso di mancato rispetto delle norme in materia di appalti pubblici[2]. Conformemente a questi orientamenti, l’inosservanza delle norme in materia di appalti deve essere giudicata in base al principio della proporzionalità.

Agli Stati membri è già stato presentato un documento di orientamento sulle irregolarità più comuni nella gestione dei Fondi strutturali e di investimento europei (quarto seminario sui tassi di errore, ottobre 2014).

27. Per quanto riguarda la tabella 1:

Romania: l’errore riferito era stato individuato dalla Corte dei Conti nella DAS 2012. Il piano d’azione per il tasso di errore della Romania include misure per affrontare le debolezze nelle procedure di appalto pubblico.

Paesi Bassi: le norme di aggiudicazione sono state soppresse con effetto retroattivo dalla provincia nel 2012 a decorrere dal 1° gennaio 2010. Tuttavia, ciò non avrebbe dovuto essere applicato in questo caso. La Commissione continuerà a seguire la situazione con gli Stati membri.

Germania (Brandeburgo-Berlino): Poiché è stato possibile effettuare gli ultimi impegni relativi alla fornitura della banda larga nel 2012, non si sono potute attuare ulteriori azioni preventive e correttive. Il sostegno relativo alla fornitura della banda larga non è più previsto per il periodo 2014-2020.

Riquadro 2 - Contratti aggiudicati direttamente ai fornitori esistenti

La Svezia ha incluso gli “appalti pubblici” fra le cause di fondo degli errori e azioni correttive e preventive nel suo piano d’azione per il tasso di errore.

32. Le debolezze elencate nella tabella 2 sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare il sistema di controllo amministrativo.

35. La Commissione condivide il punto di vista secondo cui una semplificazione non dovrebbe impedire l’applicazione dei principi di sana gestione finanziaria.

Il nuovo quadro giuridico per la PAC 2014-2020 contiene fattori di semplificazione che non hanno un impatto negativo sulla sana gestione finanziaria (ad esempio, pagamenti di somme forfettarie, costi standard). L’articolo 60 del regolamento (UE) n. 1305/2013 stabilisce che sono considerate ammissibili soltanto le spese per gli investimenti sostenute dopo la domanda di sostegno.

Riquadro 3 - Esempio di abolizione di un criterio di ammissibilità efficace

Queste debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare il sistema di controllo amministrativo.

Ciò non è più possibile nell’ambito del nuovo quadro giuridico. Cfr. risposta al punto 35.

38. Il pagamento di somme forfettarie, come nel caso del sostegno ai giovani agricoltori, potrebbe non rispondere agli obiettivi politici di altre misure. Di conseguenza, la semplificazione nell’attuazione deve assicurare un adeguato equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi della politica e il sano equilibrio finanziario. Il beneficio della riduzione del tasso di errore non dovrebbe essere l’unico fattore da tenere in considerazione.

40. La Commissione intende sottolineare che la spesa fraudolenta per lo sviluppo rurale individuata e riferita dagli Stati membri ammonta allo 0,11%[3].

43. Durante i suoi audit, anche la Commissione ha individuato delle carenze nella verifica del criterio delle piccole e medie imprese (PMI) e l’inosservanza di adeguate procedure di appalto privato. In presenza di carenze, sono state imposte agli Stati membri interessati delle rettifiche finanziarie nette (o sono in corso procedure di verifica della conformità al fine di applicare tali rettifiche) allo scopo di proteggere il bilancio dell’UE. Inoltre, gli Stati membri interessati hanno dovuto porre in essere azioni correttive.

Nel quadro giuridico attuale 2014-2020, non ci sono limiti alla dimensione delle imprese per diventare beneficiari di sostegno nell’ambito dell’investimento per i beni materiali. Gli Stati membri possono indirizzare il sostegno verso beneficiari specifici a seguito delle conclusioni dell’analisi SWOT e della valutazione delle necessità. Questi ulteriori requisiti dovranno essere controllabili e verificabili.

46. Simili disposizioni saranno applicabili nel periodo 2014-2020.

48. La Commissione condivide il punto di vista secondo cui le autorità nazionali potenzialmente avrebbero potuto rilevare molti degli errori individuati dalla Corte. Le norme della PAC forniscono agli Stati membri tutti gli strumenti necessari a mitigare la maggior parte dei rischi di errori.

La Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il sistema di controllo evitando così gli errori.

Riquadro 5 - Esempi di controlli di qualità insufficiente svolti dalle autorità di uno Stato membro

Queste debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare il sistema di controllo amministrativo.

51. Durante i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze relative allo svolgimento dei controlli amministrativi. Gli Stati membri interessati hanno dovuto intraprendere azioni correttive e sono state imposte rettifiche finanziarie, ove opportuno.

57. Durante i suoi audit, anche la Commissione ha individuato carenze nella verifica degli impegni agroambientali e gli Stati membri interessati hanno dovuto adottare azioni correttive. Inoltre, sono state imposte agli Stati membri interessati rettifiche finanziarie, ove opportuno.

Riquadro 7 - Esempi del mancato rispetto di semplici impegni agroambientali

Le carenze riscontrate a Malta sono in larga parte dovute al fatto che i beneficiari del sostegno della misura agroambientale non rispettano gli impegni. L’amministrazione maltese ha intrapreso molte azioni di informazione mirate e ha disposto formazioni individuali per alcuni beneficiari.

59. I regimi agroambientali riflettono gli impegni volontari degli agricoltori a fornire benefici e beni pubblici ambientali che vanno al di là dei requisiti obbligatori. La natura compensatoria dei pagamenti agroambientali (che coprono i costi sostenuti e le perdite di reddito) non implica benefici economici immediati per gli agricoltori, sebbene questi non siano esclusi nel lungo periodo.

62. Per quanto riguarda la “bassa” percentuale di controlli per gli impegni agroambientali, conformemente agli atti giuridici applicabili, quando i controlli in loco rivelano un’inosservanza significativa nel contesto di un determinato regime di aiuto o misura di sostegno o in una regione o parte di una regione, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale dei beneficiari da controllare in loco.

A seconda dello Stato membro e della misura individuale, la percentuale reale di controlli in loco potrebbe essere maggiore del 5%. La corretta applicazione di questa disposizione è verificata durante gli audit di conformità svolti dalla Commissione.

Tutti i criteri di ammissibilità, gli impegni e altri obblighi devono essere verificati durante il controllo in loco. Se uno qualsiasi di questi non può essere verificato al momento del controllo in loco, deve essere organizzata una seconda visita.

63. Conformemente agli atti giuridici applicabili, i controlli amministrativi riguardano tutti gli elementi che è possibile e opportuno controllare con mezzi amministrativi (incluso il rispetto degli impegni agroambientali).

Durante i suoi audit di conformità, la Commissione verifica anche se i controlli potevano essere effettuati in maniera amministrativa, oltre che mediante i controlli in loco. Ove opportuno, vengono formulate raccomandazioni per gli Stati membri e applicate le rettifiche finanziarie.

Inoltre, un nuovo quadro giuridico per la PAC 2014-2020 contiene disposizioni secondo le quali gli Stati membri devono assicurare che tutte le misure per lo sviluppo rurale che intendono attuare siano verificabili e controllabili. Nel programma di sviluppo rurale deve essere inclusa una valutazione ex ante riguardante la verificabilità e la controllabilità delle misure.

64. La Commissione ritiene che sebbene debbano essere proporzionate, le sanzioni per inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo.

Nell’ambito del nuovo quadro giuridico, al momento di calcolare la riduzione bisogna tenere in considerazione anche la ripetizione. Spetta agli Stati membri definire la reale applicazione dei criteri inclusi nei testi giuridici, nonché i tassi e gli importi concreti degli stessi.

65. In caso di grave inosservanza degli impegni, il beneficiario sarà escluso dal sostegno durante l’anno del rilevamento e in quello successivo.

Riquadro 10 - Condizioni di ammissibilità supplementari imposte dagli Stati membri per i pagamenti a favore delle zone svantaggiate

Queste debolezze sono coperte nei rispettivi piani d’azione allo scopo di migliorare il sistema di controllo amministrativo.

74. Dal 2012, la Commissione ha affrontato la questione dell’alto tasso di errore richiedendo agli Stati membri piani d’azione nazionali e monitorandone l’attuazione. Sulla base delle esperienze acquisite e delle raccomandazioni da parte della Corte dei Conti, questi piani d’azione sono stati migliorati nel tempo.

I risultati previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo, specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali. Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti della Commissione e degli Stati membri per ridurre i tassi di errore tramite l’attuazione dei piani d’azione si possono osservare nel minore tasso di errore constatato nel caso dello sviluppo rurale nel 2013.

La Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di monitoraggio e riunioni di revisione annuali.

75. I poteri della Commissione sono stati rafforzati dal nuovo regolamento (UE) n. 1306/2013 sulla PAC. L’articolo 41, paragrafo 2, stabilisce che i pagamenti intermedi ad uno Stato membro possono essere sospesi o ridotti se gli elementi essenziali del sistema di controllo nazionale sono inoperanti o se non sono state attuate le necessarie misure correttive. L’articolo 36, paragrafo 7, prevede l’interruzione dei pagamenti intermedi quale primo strumento rapido e reattivo in caso di problemi riguardanti la legalità e la regolarità dei pagamenti.

Inoltre, per evitare le rettifiche finanziare, ciascun organismo pagatore per il quale sono state sollevate riserve nella relazione annuale di attività della DG AGRI dovrà agire con prontezza.

La Commissione ritiene che sebbene debbano essere proporzionate, le sanzioni per inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo.

76. Le constatazioni di audit sono state oggetto di un seguito più sistematico negli ultimi aggiornamenti dei piani d’azione (settembre 2014). Gli Stati membri hanno dovuto prendere in considerazione le constatazioni di audit della Corte e della Commissione in misura molto più ampia. Infatti, il 46% delle azioni presentate dagli Stati membri ha affrontato constatazioni di audit concrete, il 50% delle quali proveniente dalle relazioni della Corte.

Occorre altresì osservare che tutti i casi riferiti dalla Corte sono oggetto di seguito da parte della Commissione, anche attraverso la procedura di conformità, se opportuno.

77. Nel quadro del terzo aggiornamento dei piani d’azione nel settembre 2014, gli Stati membri sono stati invitati a fornire indicatori di monitoraggio e gli ultimi risultati conosciuti allo scopo di migliorare l’efficacia delle azioni.

78. Le 4 riunioni del comitato congiunto per lo sviluppo rurale e i fondi agricoli, dedicate esclusivamente ai tassi di errore (i seminari) e organizzate finora, sono state un processo sistematico tramite il quale ha avuto luogo la condivisione delle pratiche migliori e innovative. Inoltre, occorre osservare che, al di fuori del quadro dei seminari e delle attività della RESR, lo scambio delle migliori pratiche avviene anche nelle riunioni formali del comitato per lo sviluppo rurale e durante le tre riunioni annuali dei direttori degli organismi pagatori di tutti gli Stati membri.

Dal 2015, la rete europea per lo sviluppo rurale (RESR) sarà un altro mezzo tramite il quale verranno diffuse le migliori pratiche nel periodo 2014-2020. La RESR organizzerà eventi specifici, condividerà le informazioni pertinenti e coinvolgerà le parti interessate nelle iniziative di sensibilizzazione.

79. La Commissione assicura scambi regolari con gli Stati membri sulle questioni relative ai tassi di errore e ha fornito una serie completa di documenti orientativi sulle misure riguardanti lo sviluppo rurale e altri temi orizzontali pertinenti (ad esempio le opzioni semplificate in materia di costi, le norme in materia di appalti pubblici).

In particolare, il documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244 sui tassi di errore concernenti lo sviluppo rurale ha incluso una serie comune di cause di fondo che potrebbero essere pertinenti per tutti gli Stati membri; questi ultimi dovrebbero da ultimo definire da quali di queste sono colpiti, stabilendo le misure di attenuazione adeguate.

80. Le lacune individuate tramite le constatazioni di audit sono oggetto di seguito da parte della Commissione e gli Stati membri sono invitati sistematicamente ad affrontarle nei piani d’azione.

81. Il fatto che gli Stati membri abbiano svolto una valutazione ex ante sulla verificabilità e la controllabilità delle misure (preventive), insieme a un seguito più accurato delle constatazioni di audit, permetterà di migliorare l’efficacia dei piani d’azione, come mostrato nell’aggiornamento dell’ottobre 2014.

90. La modifica indicata dalla Corte è stata introdotta perché il costo dell’applicazione delle sanzioni amministrative per importi di piccola entità poteva essere sproporzionato rispetto ai benefici, ostacolando di conseguenza la sana gestione finanziaria.

91. La Commissione è pienamente consapevole dell’importanza delle fasi successive dell’elaborazione normativa. In questo senso, le responsabilità degli Stati membri sono state rafforzate richiedendo una valutazione ex ante da parte delle autorità di gestione e degli organismi pagatori sulla verificabilità e la controllabilità delle misure programmate. Inoltre, ora la Commissione può disporre di strumenti preventivi rafforzati come le sospensioni e le interruzioni, che dovrebbero avere un effetto deterrente sugli errori.

Come confermato dalla Corte nella sua relazione speciale, il “gold plating” (norme nazionali/regionali non necessarie e sproporzionate) ha un impatto solo marginale sul tasso di errore.

93. Dal 2012, la Commissione ha affrontato la questione dell’alto tasso di errore richiedendo agli Stati membri piani d’azione nazionali e monitorandone l’attuazione. Sulla base delle esperienze acquisite e delle raccomandazioni da parte della Corte dei Conti, questi piani d’azione sono stati migliorati nel tempo.

I risultati previsti di tutte le azioni non saranno sempre evidenti nel breve periodo, specialmente quelli relativi alle misure attuate tramite impegni pluriennali. Ciononostante, i primi risultati degli sforzi congiunti della Commissione e degli Stati membri per ridurre i tassi di errore tramite l’attuazione dei piani d’azione si possono osservare nel minore tasso di errore constatato nel caso dello sviluppo rurale nel 2013.

La Commissione continuerà a monitorare l’attuazione dei piani d’azione, sia da una prospettiva di audit che operativa, tramite riunioni bilaterali, comitati di monitoraggio e riunioni di revisione annuali.

95.

Primo trattino:

La Commissione ha inoltre riscontrato delle carenze riguardanti questi problemi nei suoi stessi audit. A questo riguardo, sono già state attuate importanti rettifiche finanziarie.

Gli appalti pubblici e l’inosservanza degli impegni sono elementi centrali nei piani d’azione per lo sviluppo rurale.

Ciononostante, occorre osservare che l’inosservanza delle norme relative agli appalti non significa necessariamente che sia inammissibile il 100% delle spese coinvolte. Il progetto di per sé può raggiungere il suo obiettivo e apportare un reale valore aggiunto.

Secondo trattino:

La Commissione condivide questa conclusione.

La Commissione continuerà a fornire agli Stati membri raccomandazioni e orientamenti, nonché a diffondere le migliori pratiche per perfezionare il sistema di controllo evitando così gli errori.

Inoltre, gli organismi pagatori devono soddisfare i criteri per il riconoscimento di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 907/2014 (programma 2014-2020) prima di effettuare qualsiasi pagamento. I servizi della Commissione rivedono il riconoscimento tramite audit ex post.

96. Per quanto riguarda gli incentivi limitati destinati ai beneficiari per rispettare gli impegni nel settore agricolo, i regimi agroambientali riflettono gli impegni volontari degli agricoltori a fornire benefici e beni pubblici ambientali che vanno al di là dei requisiti obbligatori. La natura compensatoria dei pagamenti agroambientali (che coprono i costi sostenuti e le perdite di reddito) non implica benefici economici immediati per gli agricoltori, sebbene questi non siano esclusi nel lungo periodo.

Per quanto riguarda il “basso” tasso di controlli sugli impegni, conformemente alla normativa in vigore, in cui i controlli in loco rivelano una significativa non conformità, lo Stato membro è obbligato ad aumentare la percentuale di beneficiari da controllare in loco. La corretta applicazione di questa disposizione è verificata durante gli audit di conformità della Commissione.

Il tasso di controllo per gli impegni nel settore agricolo è fissato al 100% per i controlli amministrativi e al 5% per i controlli in loco. I costi della gestione e dei controlli pubblicati nella RAA 2013 ammontano a 4 miliardi di EUR per l’intera PAC. Di conseguenza, l’enfasi dovrebbe essere posta sul miglioramento dell’efficacia dei controlli piuttosto che sul loro aumento.

Per quanto riguarda le sanzioni, la Commissione ritiene che sebbene debbano essere proporzionate, quelle per inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo.

97. La definizione dei piani d’azione è stata concepita come un processo preventivo basato sul documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 244, fondato sull’autovalutazione da parte degli Stati membri delle cause principali che hanno avuto un impatto sui tassi di errore. Questo processo ha incorporato progressivamente la prospettiva reattiva, tenendo conto in maniera sistematica delle constatazioni di audit e proponendo azioni correttive specifiche. La doppia prospettiva (preventiva e reattiva) fa ancora parte dell’esercizio. L’ultimo aggiornamento dei piani d’azione mostra che quasi il 50% delle azioni è scaturito da constatazioni di audit concrete della Corte o della Commissione, mentre l’altra metà si è basata sull’autovalutazione degli Stati membri.

Inoltre, la valutazione ex ante relativa alla verificabilità e alla controllabilità di tutte le misure incluse nei PSR 2014-2020 affronta anche il rischio relativo al tasso di errore secondo una prospettiva preventiva.

Raccomandazione 1

La Commissione accetta questa raccomandazione. Le questioni specifiche sollevate dalla Corte dovrebbero essere affrontate nei piani d’azione solamente se sono state individuate delle carenze.

La Commissione riconosce l’importanza degli orientamenti relativi alle tre cause di fondo degli errori e della diffusione delle migliori pratiche. Questo aspetto sarà trattato tramite la rete europea per lo sviluppo rurale e i seminari.

Inoltre, la Commissione ha già presentato agli Stati membri orientamenti specifici sugli appalti pubblici e sulla misura agro-ambientale-climatica, incluso il doppio finanziamento.

L’elusione intenzionale di norme rientra nella strategia antifrode e nei seminari organizzati di conseguenza in diversi Stati membri.

Appalti pubblici

La raccomandazione è indirizzata agli Stati membri.

Ciononostante, la Commissione intende sottolineare che, per il periodo 2014-2020, ha già presentato orientamenti per i professionisti che mirano a evitare gli errori comuni nei progetti riguardanti i Fondi strutturali e di investimento europei. Questi orientamenti sono stati presentati alle autorità di gestione e agli organismi pagatori durante il seminario sui tassi di errore tenutosi nell’ottobre 2014.

Elusione intenzionale di norme

La Commissione condivide la raccomandazione rivolta agli Stati membri.

Pagamenti agroambientali

La Commissione condivide la raccomandazione rivolta agli Stati membri e intende sottolineare che durante i suoi audit di conformità verifica in maniera sistematica se potevano essere svolti controlli amministrativi oltre a quelli in loco. In tal caso vengono pubblicate le raccomandazioni agli Stati membri per aumentare la portata dei controlli amministrativi e vengono applicate le rettifiche finanziarie.

Inoltre, il quadro giuridico per la PAC 2014-2020 contiene disposizioni che obbligano gli Stati membri ad assicurare che tutte le misure da attuare per lo sviluppo agricolo siano verificabili e controllabili.

Tutti i PSR devono includere una valutazione ex ante sulla verificabilità e la controllabilità delle misure, incluse le misure agro-ambientali-climatiche, le operazioni e gli impegni concreti. Se questi controlli non sono soddisfacenti, il PSR deve essere modificato di conseguenza (art. 62 del regolamento (UE) n. 1305/2013). Inoltre, in caso di grave inosservanza degli impegni o di violazione dei criteri di ammissibilità è prevista la riduzione totale del sostegno, nonché l’esclusione del beneficiario dalla ricezione del sostegno durante l’anno del rilevamento e in quello successivo.

Per quanto riguarda le sanzioni, la Commissione condivide il parere secondo cui sebbene debbano essere proporzionate, le sanzioni per inadempienza debbano rimanere uno strumento dissuasivo.

Raccomandazione 2

La Commissione accetta questa raccomandazione. La Commissione sta attualmente valutando la controllabilità e la verificabilità dei nuovi programmi e evidenzierà ogni carenza nel quadro dei comitati di monitoraggio e delle riunioni di revisione annuali con le autorità di gestione.

Inoltre, le constatazioni di audit saranno oggetto di seguito più accurato allo scopo di individuare e rettificare ogni fonte di errore attribuibile alle norme di attuazione nazionali, richiedendo immediate modifiche ove necessario.

Le esperienze acquisite dall’attuazione dei programmi e dalle stesse norme nazionali saranno condivise tramite la RESR e seminari dedicati sui tassi di errore.

Raccomandazione 3

La Commissione accetta parzialmente la raccomandazione, poiché non può giudicare in anticipo la misura e il risultato di tale analisi o di future scelte politiche da parte dei legislatori per il prossimo periodo di programmazione.

Nel 2017 la Commissione preparerà una relazione strategica del fondo, riassumendo le relazioni annuali sui progressi presentate dagli Stati membri (articolo 53 del regolamento (UE) n. 1303/2013). Inoltre, la Commissione e gli Stati membri valuteranno la performance dei PSR durante il processo di verifica previsto nell’ambito dell’articolo 21 del regolamento (UE) n. 1303/2013. Alla luce di questi e altri elementi (ad esempio le constatazioni di audit), la Commissione valuterà l’idea politica e l’eventuale necessità di avanzare proposte per il successivo periodo di programmazione.

Alla fine del periodo di programmazione, la Commissione svolgerà un’analisi scrupolosa della costante necessità di ciascuna misura di sostegno prima di avanzare una proposta per il successivo periodo di programmazione, come è già stato fatto per il periodo attuale.

Ultimo punto in neretto

La Commissione condivide l’opinione secondo cui dovrebbero essere utilizzati i controlli amministrativi ove possibile, sebbene osservi che in molti casi questo non sia possibile per le operazioni agroambientali.

[1]        SWD(2013) 244 del 27.6.2013

[2]         Decisione C(2013) 9527 della Commissione.

[3]         Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: Tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea — Lotta contro la frode Relazione annuale 2013 (COM(2014) 474 final