RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Attuazione della direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto /* COM/2014/0642 final - 2014/ () */
Indice 1............ Introduzione. 3 1.1......... Direttiva 2010/40/UE.. 3 1.2......... Recepimento della direttiva 2010/40/UE.. 5 2............ Analisi dell’attuazione della
direttiva 2010/40/UE.. 5 2.1......... Programma di lavoro della Commissione. 5 2.2......... Atti delegati sulle specifiche. 5 2.2.1...... Metodologia. 5 2.2.2...... Azioni prioritarie. 6 2.2.3...... Altre azioni nei settori prioritari e oltre. 8 2.3......... Proposte inerenti l’applicazione. 9 2.3.1...... Il servizio elettronico di chiamata di
emergenza (eCall) interoperabile in tutto il territorio dell’UE [azione
prioritaria d)] 9 2.3.2...... Altre azioni prioritarie: c) ed e) 9 2.4......... Norme. 10 2.5......... Misure non vincolanti 11 2.5.1...... Orientamenti sulle relazioni trasmesse dagli
Stati membri 11 2.5.2...... Orientamenti sugli ITS urbani 11 2.6......... Disposizioni in materia di protezione dei
dati personali 11 2.7......... Responsabilità. 11 2.8......... Relazioni degli Stati membri 11 2.8.1...... Relazione sulle attività e sui progetti
nazionali riguardanti i settori prioritari 11 2.8.2...... Informazioni sulle azioni nazionali previste
in materia di ITS per i successivi cinque anni 12 2.9......... Gruppo consultivo europeo sugli ITS. 13 3............ Efficacia e adeguatezza della
direttiva 2010/40/UE e delega di poteri 13 3.1......... Varie configurazioni 13 3.2......... Esercizio della delega. 14 3.3......... Verifica delle specifiche. 16 4............ Risorse finanziarie utilizzate e
occorrenti 16 5............ Conclusione. 17 1. Introduzione 1.1. Direttiva 2010/40/UE La direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 7 luglio 2010, sul quadro generale per la diffusione dei
sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle
interfacce con altri modi di trasporto[1]
(di seguito la “direttiva ITS” o “direttiva 2010/40/UE”) è entrata in vigore
nel mese di agosto del 2010, in seguito a un celere processo legislativo
che ha mostrato la volontà dei colegislatori di compiere rapidi progressi in
questo nuovo settore strategico. La direttiva ITS mira ad accelerare la diffusione
e l’uso coordinati in Europa dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore
del trasporto stradale (e nelle interfacce con altri modi di trasporto). Essa
identifica le sei seguenti azioni prioritarie: a) la predisposizione
in tutto il territorio dell’Unione europea di servizi di informazione sulla
mobilità multimodale; b) la predisposizione
in tutto il territorio dell’Unione europea di servizi di informazione sul
traffico in tempo reale; c) i dati
e le procedure per la comunicazione gratuita agli utenti, ove possibile, di
informazioni minime universali sul traffico connesse alla sicurezza stradale; d) la predisposizione
armonizzata in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio
elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile[2]; e) la predisposizione
di servizi d’informazione sulle aree di parcheggio sicure per gli automezzi
pesanti e i veicoli commerciali; f) la predisposizione
di servizi di prenotazione per aree di parcheggio sicure per gli automezzi
pesanti e i veicoli commerciali. La direttiva indica altresì i settori prioritari
in cui occorre progredire ulteriormente: l’uso ottimale dei dati relativi alle
strade, al traffico e alla mobilità (settore prioritario I); la continuità dei
servizi ITS di gestione del traffico e del trasporto merci (settore prioritario
II), le applicazioni ITS per la sicurezza stradale e per la sicurezza
(security) del trasporto (settore prioritario III), il collegamento tra i
veicoli e l’infrastruttura di trasporto (settore prioritario IV). Questi
settori prioritari corrispondono ai primi quattro settori prioritari del piano
d’azione ITS[3]. Conformemente all’articolo 6 della direttiva ITS,
devono essere adottate inizialmente le specifiche per le sei azioni prioritarie
prima di adottare specifiche per altre azioni nei settori prioritari. Poiché le
sei azioni prioritarie fanno parte dei settori prioritari I e III, il lavoro
sulle specifiche si è concentrato principalmente su questi due settori
prioritari. La direttiva 2010/40/UE si basa su un approccio in
due fasi: § la Commissione ha il potere di adottare inizialmente, attraverso atti
delegati a norma dell’articolo 290 del trattato sul funzionamento dell’Unione
europea (TFUE), le necessarie specifiche – comprese le disposizioni funzionali,
tecniche, organizzative o sui servizi – per assicurare la compatibilità, l’interoperabilità
e la continuità per la diffusione e l’utilizzo operativo degli ITS[4]; § in un secondo tempo, al più tardi dodici mesi dalla data di adozione
delle specifiche necessarie per un’azione prioritaria, la Commissione deve
presentare una proposta, se del caso, al Parlamento europeo e al Consiglio
conformemente all’articolo 294 del TFUE, sulla diffusione di tale azione
prioritaria. La Commissione dovrebbe condurre una valutazione d’impatto
corredata di un’analisi costi-benefici per ogni proposta di questo tipo[5]. A tale scopo la Commissione ha adottato un
programma di lavoro[6]
che specifica, definendone ulteriormente le priorità, il lavoro da svolgere a
norma della direttiva ITS (cfr. 2.1). Per coinvolgere le autorità pubbliche e i soggetti
del settore privato nell’attuazione della direttiva 2010/40/UE, la Commissione
è assistita dal comitato europeo sugli ITS, che riunisce rappresentanti degli
Stati membri, nonché dal gruppo consultivo europeo sugli ITS composto da
rappresentanti di alto livello delle parti interessate agli ITS. Tra i compiti della Commissione figurano anche l’adozione
di orientamenti per le relazioni degli Stati membri[7] e la
presentazione di relazioni a intervalli regolari sui progressi compiuti. Oltre ad osservare gli obblighi specifici relativi
alla vita privata, alla sicurezza e alla responsabilità[8], gli
Stati membri devono prendere le misure necessarie per assicurare che le
specifiche adottate vengano applicate alle applicazioni e ai servizi ITS quando
essi vengono diffusi nel proprio territorio. Devono altresì sforzarsi di
cooperare nell’ambito dei settori prioritari, nella misura in cui nessuna
specifica sia stata adottata. Gli obblighi degli Stati membri in materia di
relazioni sono precisati all’articolo 17 della direttiva 2010/40/UE. Il loro
scopo è quello di ottenere una migliore conoscenza delle diverse attività e
intenzioni degli Stati membri, nonché di stimolare tali attività attraverso un
migliore riconoscimento del valore aggiunto degli ITS per le politiche dei
trasporti in ambito nazionale. A norma dell’articolo 17, paragrafo 4, della direttiva
ITS la Commissione è tenuta a presentare ogni tre anni una relazione al
Parlamento europeo e al Consiglio sui progressi realizzati nell’attuazione
della direttiva. La relazione deve essere corredata di un’analisi del
funzionamento e dell’attuazione, comprese le risorse finanziarie utilizzate e
necessarie, degli articoli da 5 a 11 e dell’articolo 16, e deve valutare la
necessità di apportare eventuali modifiche alla direttiva. Inoltre, l’articolo
12, paragrafo 1, della direttiva dispone che la Commissione “presenti una
relazione sui poteri delegati non oltre sei mesi prima della scadenza del
periodo di cinque anni a decorrere dal 27 agosto 2010”. La presente relazione adempie a entrambi i
suddetti obblighi. Essa è altresì corredata di un documento di lavoro dei
servizi della Commissione sulla relazione e analisi dei progressi compiuti dal piano
d’azione ITS, nonché di un documento di lavoro dei servizi della Commissione
sull’analisi delle relazioni degli Stati membri del 2011 (sulle attività e sui
progetti nazionali riguardanti i settori prioritari) e del 2012 (sulle
azioni nazionali previste in materia di ITS per i successivi cinque anni),
presentate a norma dell’articolo 17, paragrafi 1 e 2, della direttiva ITS. 1.2. Recepimento della direttiva 2010/40/UE A norma dell’articolo 18 della direttiva, gli
Stati membri erano tenuti a mettere in vigore entro il 27 febbraio 2012 le
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per
conformarsi a questa direttiva, nonché a notificarle alla Commissione. Alla suddetta data soltanto sette Stati membri
avevano notificato alla Commissione le rispettive misure nazionali di
recepimento. Per diversi Stati membri è stato necessario più di un anno
aggiuntivo e l’ultimo Stato membro ha notificato la sua misura finale di
recepimento il 2 gennaio 2014. Durante le riunioni del comitato sugli ITS
diversi Stati membri hanno affermato che ciò dimostra la difficoltà di recepimento
della direttiva, la quale contiene pochissime misure immediate realmente
specifiche da recepire e costituisce piuttosto un quadro generale che consente
l’adozione di misure regolamentari successive. 2. Analisi
dell’attuazione della direttiva 2010/40/UE 2.1. Programma di lavoro della Commissione Conformemente all’articolo 17, paragrafo 5, della
direttiva ITS e alla tabella di marcia stabilita dalla direttiva, la
Commissione ha adottato un programma di lavoro, previa consultazione del
comitato europeo sugli ITS. Il programma di lavoro riguarda il periodo 2011-2015
e fornisce un quadro generale annuale dei compiti e delle attività principali
che la Commissione deve svolgere durante tale periodo in relazione all’attuazione
della direttiva ITS. è incentrato sulla preparazione delle specifiche relative
alle sei azioni prioritarie e sulle date stimate per la loro adozione. 2.2. Atti delegati sulle specifiche 2.2.1. Metodologia L’elaborazione delle specifiche è stata condotta
conformemente all’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la
Commissione europea[9] e l’intesa comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della
Commissione sugli atti delegati[10]. Le azioni e i compiti eseguiti ai fini della
preparazione delle specifiche includono: - la raccolta di contributi e risultati
esistenti, derivanti da studi europei, progetti di ricerca, progetti di
attuazione nazionali, consultazioni pubbliche, attività esistenti nell’ambito
di associazioni, contributi delle parti interessate, ecc. - l’analisi costi-benefici; - l’analisi dei divari e l’analisi dei
requisiti e dei possibili approcci, in particolare attraverso consultazioni
pubbliche on line intraprese dalla Commissione per accertare i punti di vista
dei cittadini, delle parti interessate e degli Stati membri; - le consultazioni degli esperti degli
Stati membri e del Garante europeo della protezione dei dati sui progetti di
specifiche. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ricevuto tutti i
documenti pertinenti durante la preparazione degli atti delegati e gli esperti
del Parlamento sono stati invitati alle riunioni di esperti; - il parere del gruppo consultivo europeo
sugli ITS in merito ai progetti di specifiche. Questi lavori preliminari hanno inoltre tratto
notevoli benefici da varie azioni, studi, seminari, ecc. relativi all’attuazione
del piano d’azione ITS (cfr. il documento di lavoro dei servizi della
Commissione sulla relazione e analisi dei progressi compiuti dal piano d’azione
ITS). 2.2.2. Azioni prioritarie Le sei azioni prioritarie per l’elaborazione e l’utilizzo
di specifiche e norme sono definite all’articolo 3 della direttiva ITS e nel
suo allegato I. A norma dell’articolo 6, paragrafo 2, della
direttiva ITS, la Commissione era tenuta ad adottare specifiche per una o più
delle azioni prioritarie entro il 27 febbraio 2013. In aggiunta, il
programma di lavoro della Commissione ha stabilito le seguenti date per l’adozione
di specifiche per le prime sei azioni prioritarie: a)
la predisposizione in tutto il territorio dell’Unione
europea di servizi di informazione sulla mobilità multimodale: quarto trimestre
del 2014; b)
la predisposizione in tutto il territorio dell’Unione
europea di servizi di informazione sul traffico in tempo reale: quarto
trimestre del 2013; c)
i dati e le procedure per la comunicazione gratuita
agli utenti, ove possibile, di informazioni minime universali sul traffico
connesse alla sicurezza stradale: quarto trimestre del 2012; d)
la predisposizione armonizzata in tutto il
territorio dell’Unione europea di un servizio elettronico di chiamata di
emergenza (eCall) interoperabile: quarto trimestre del 2012; e)
la predisposizione di servizi d’informazione per
aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti e i veicoli commerciali:
quarto trimestre del 2012; f)
la predisposizione di servizi di prenotazione per
aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti e i veicoli commerciali:
quarto trimestre del 2013. Specifiche adottate La Commissione ha rispettato il termine del 27 febbraio
2013 adottando una prima serie di specifiche il 26 novembre 2012 per l’azione
prioritaria d), mediante il regolamento delegato (UE) n. 305/2013 sulla predisposizione
armonizzata in tutto il territorio dell’Unione europea di un servizio
elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile[11]. Tale
regolamento delegato stabilisce le specifiche, sulla base di norme, per
aggiornare l’infrastruttura dei Centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP)
per la corretta ricezione e gestione delle eCall al fine di garantire la
compatibilità, l’interoperabilità e la continuità del servizio armonizzato
eCall in tutto il territorio dell’UE. Per quanto riguarda l’azione prioritaria c), il 15
maggio 2013 la Commissione ha adottato il regolamento delegato (UE) n. 886/2013
per quanto riguarda i dati e le procedure per la comunicazione gratuita agli
utenti, ove possibile, di informazioni minime universali sulla viabilità
connesse alla sicurezza stradale[12].
Tale regolamento stabilisce le specifiche atte ad assicurare la compatibilità,
interoperabilità e continuità nell’attivazione e nell’operatività dei dati e
delle procedure pertinenti per una determinata serie di eventi che incidono
sulla sicurezza stradale. Il regolamento delegato si rivolge ai soggetti
interessati sia pubblici che privati e prevede la comunicazione gratuita di
dati legati alla sicurezza agli utenti finali attraverso un punto d’accesso nazionale
in un formato comune standardizzato (DATEX[13]),
contribuendo in tal modo all’interoperabilità e alla prevedibilità per
qualsiasi utilizzatore potenziale di tali dati. Ciononostante, durante l’elaborazione
di queste specifiche, non è stato possibile specificare requisiti qualitativi dettagliati:
è stata pertanto istituita una task force di soggetti interessati pubblici e privati
al fine di esaminare i criteri qualitativi nonché i metodi di monitoraggio e di
valutazione. Per quanto riguarda l’azione prioritaria e), il 15
maggio 2013 la Commissione ha adottato il regolamento delegato (UE) n. 885/2013
in merito alla predisposizione dei servizi d’informazione sulle aree di
parcheggio sicure destinate agli automezzi pesanti e ai veicoli commerciali[14]. Esso
stabilisce le specifiche necessarie a garantire la compatibilità, l’interoperabilità
e la continuità della predisposizione e dell’utilizzo operativo dei servizi di
informazione. Il regolamento delegato si rivolge alle parti interessate sia
pubbliche che private e definisce gli elementi necessari per fornire servizi d’informazione
in maniera armonizzata, ivi incluse alcune funzionalità avanzate sulle informazioni
dinamiche. Come per l’azione prioritaria c) i requisiti di qualità sono minimi. Questa triplice serie di specifiche è stata
preparata in stretta collaborazione con gli Stati membri nell’ambito di
riunioni di esperti ad hoc[15],
cui sono stati invitati il Parlamento europeo e il Garante europeo della
protezione dei dati, nonché sulla base di consultazioni delle parti
interessate, in particolare attraverso consultazioni pubbliche on line e workshop. Attività in corso sulle azioni prioritarie
rimanenti In vista del lavoro sulle specifiche per l’azione
prioritaria a) relativa ai servizi di informazione sulla mobilità multimodale a
livello UE, sono già state avviate diverse iniziative (il primo Concorso per
una mobilità intelligente[16],
studi, workshop e consultazioni pubbliche[17]).
L’obiettivo è pervenire all’adozione di queste specifiche nel 2015. Parallelamente,
la Commissione ha avviato una discussione[18]
in merito a una possibile iniziativa sull’accesso ai dati relativi al trasporto
multimodale, onde cogliere la sfida di offrire l’accesso ai dati sui trasporti per
tutti i modi di trasporto e tutti i servizi di mobilità. Questa riflessione ha
dapprima portato al documento di lavoro dei servizi della Commissione “Verso
una tabella di marcia per la fornitura di servizi d’informazione,
pianificazione e biglietteria di viaggi multimodali a livello UE” nel giugno
del 2014[19].
Questo dovrebbe portare a una proposta legislativa riguardante l’accesso ai dati
sulla mobilità multimodale e sul traffico, in base all’esito di una valutazione
d’impatto che verrà ultimata nel 2014. Per quanto riguarda l’azione prioritaria b) sui
servizi d’informazione sul traffico in tempo reale in tutto il territorio dell’UE,
la Commissione ha già organizzato diversi workshop e riunioni di esperti per la
preparazione delle specifiche. L’obiettivo è pervenire alla loro adozione entro
la fine del 2014. Questo termine, rispetto al calendario inizialmente stimato,
è in parte dovuto all’ampia portata di queste specifiche, come indicato nell’allegato
I della direttiva ITS, nonché alla necessità di raggiungere una visione
condivisa con gli Stati membri sulla portata delle specifiche. Le specifiche
saranno incentrate sulle condizioni che favoriscono i servizi di informazione
sul traffico in tempo reale nell’UE e saranno quindi molto più legate all’aspetto
amministrativo piuttosto che ai servizi stessi. Per quanto riguarda le specifiche per l’azione
prioritaria f) sulla predisposizione di servizi di prenotazione per aree di
parcheggio sicure per gli automezzi pesanti e i veicoli commerciali, la
Commissione ha consultato a più riprese gli esperti degli Stati membri e le
principali parti interessate. Le discussioni hanno evidenziato la bassa
disponibilità di aree di parcheggio in grado di offrire servizi di prenotazione
nel 2014 (ovvero soltanto il 2% delle aree di parcheggio) e che quindi non sono
attualmente necessarie specifiche e norme sulla prenotazione delle aree di
parcheggio. Tuttavia, sarà monitorata l’evoluzione di tale disponibilità e, se
del caso, la questione verrà riesaminata in questa prospettiva. Qualora si
rendano necessarie attività di normalizzazione, esse potranno essere esaminate
nel più ampio contesto dell’imminente iniziativa e-Freight. 2.2.3. Altre azioni nei settori prioritari
e oltre Come previsto dall’articolo 6 della direttiva ITS,
la Commissione deve adottare specifiche per altre azioni dei settori prioritari,
elencate nell’allegato I della direttiva ITS, una volta adottate le specifiche
necessarie per le azioni prioritarie. Come illustrato nel documento di lavoro
dei servizi della Commissione sulla relazione e analisi dei progressi compiuti
dal piano d’azione ITS, sono cominciati i lavori sui sistemi cooperativi
sulla base di progetti di ricerca, come pure numerose consultazioni delle parti
interessate, ivi inclusi il comitato europeo sugli ITS e il gruppo consultivo
europeo sugli ITS con l’obiettivo di valutare gli ostacoli e garantire le
condizioni propizie, nonché stabilire come la Commissione possa promuovere la
diffusione di tali sistemi nell’Unione. Sono stati inoltre condotti studi allo
scopo di promuovere un accesso aperto ai servizi ITS (piattaforma di bordo
aperta). Vi sono inoltre indicazioni riguardo alla possibilità di esplorare
ulteriormente eventuali nuovi settori per le specifiche (ad es. il
crowdsourcing dei dati relativi ai trasporti, la guida automatizzata) allo
scopo di potenziare l’uso pratico dei sistemi di trasporto intelligenti. 2.3. Proposte inerenti l’applicazione 2.3.1. Il servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile
in tutto il territorio dell’UE [azione prioritaria d)] Oltre alla raccomandazione agli Stati membri perché
intervengano sui gestori delle reti mobili affinché sostengano la trasmissione di
eCall[20] e alle specifiche[21] contenenti i requisiti per migliorare le infrastrutture dei Centri di
raccolta delle chiamate di emergenza, la Commissione ha adottato il 13 maggio 2013
due proposte legislative: una proposta di decisione del Parlamento europeo e
del Consiglio sulla diffusione in tutto il territorio dell’Unione europea di un
servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile[22] e una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo
ai requisiti di omologazione per lo sviluppo del sistema eCall di bordo[23]. La proposta di decisione è stata adottata dai
colegislatori il 25 maggio 2014 ed è stata pubblicata successivamente nella Gazzetta
ufficiale[24]. La decisione dispone che i Centri di raccolta delle chiamate di
emergenza siano resi operativi nell’Unione al più tardi 6 mesi prima della data
di applicazione dei requisiti di omologazione per il sistema eCall di bordo e comunque
entro il 1° ottobre 2017. Questa decisione definisce chiaramente il diritto di
ciascuno Stato membro di organizzare i propri servizi di emergenza nel modo più
efficace possibile in termini economici e in maniera adeguata alle proprie esigenze. Il processo legislativo riguardante la proposta di
omologazione per il sistema eCall di bordo è ancora in corso. 2.3.2. Altre azioni prioritarie: c) ed e) Alcuni Stati membri sono stati molto attivi di
recente nell’applicazione dei servizi relativi all’azione prioritaria c) sulle informazioni
in materia di sicurezza stradale e all’azione prioritaria e) sui servizi d’informazione
per aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti. Tuttavia, in tempi di
ristrettezze economiche, prima di imporre qualsiasi obbligo generale di applicazione,
è stato ritenuto più ragionevole sostenere in primo luogo gli sviluppi derivanti
dall’adozione delle specifiche, attraverso il monitoraggio e lo scambio delle
migliori pratiche di attuazione tra gli Stati membri, nonché mediante i recenti
inviti a presentare proposte TEN-T (reti transeuropee di trasporto) e gli
imminenti inviti nel quadro del “Meccanismo per collegare l’Europa”. Dopo aver
tratto insegnamenti da questi primi interventi e valorizzato le migliori pratiche
si valuterà in un momento successivo la necessità di presentare proposte
legislative sulla diffusione obbligatoria. 2.4. Norme Da quando è stata adottata la direttiva ITS sono
state avviate o completate diverse attività di normalizzazione riguardanti i
settori prioritari. Le norme eCall, di cui al regolamento delegato (UE)
n. 305/2013, sono state adottate. Secondo le previsioni, in sede di Comitato
europeo di normalizzazione, la norma CEN/TS 16454 sulla valutazione della
conformità di eCall da punto a punto dovrebbe diventare, entro la fine del 2014,
una norma CEN a pieno titolo. Probabilmente entro la fine del 2014 verrà
ultimata anche una revisione di minore entità di queste norme onde potervi
integrare i risultati dei progetti pilota HeERO[25]. L’attuazione del mandato di normalizzazione M/453 sui
sistemi cooperativi procede bene. Sia il CEN (TC 278 WG16) sia l’Istituto
europeo di normalizzazione delle telecomunicazioni ETSI (TC ITS), ma anche
altre organizzazioni di normalizzazione, hanno realizzato norme attinenti agli
ITS cooperativi che rientrano nell’ambito del mandato M/453. La valutazione
dell’applicazione delle norme esistenti è un’attività permanente del processo
di normalizzazione in seno ai pertinenti comitati tecnici e gruppi di lavoro di
CEN, ISO, SAE, IEEE ed ETSI[26].
Il lavoro di normalizzazione degli ITS sta inoltre traendo benefici dalla
collaborazione internazionale dell’Unione europea con gli Stati Uniti d’America
e con altri soggetti che lavorano all’armonizzazione globale delle norme ITS. Questa
collaborazione permette di accelerare la definizione delle norme e garantisce
una più rapida diffusione degli ITS. Sono state identificate ulteriori esigenze di
normalizzazione che rientrano nell’ambito della direttiva ITS, fra cui: l’attuazione
di eCall nei veicoli di categoria diversa da M1 e N1; orientamenti sulla
certificazione dei sistemi eCall (mercato post-vendita); completamento del
mandato M/453; architettura per una piattaforma aperta installata nel veicolo; integrazione
nelle carte digitali di dati accurati (pubblici) sulle strade; integrazione e
funzionamento sicuri dei dispositivi nomadi; e ITS urbani. Tutti questi
elementi sono stati aggiunti al programma continuativo 2013 della
Commissione per la normazione delle TIC[27],
in vista di possibili futuri mandati di normalizzazione. 2.5. Misure non vincolanti 2.5.1. Orientamenti sulle relazioni trasmesse dagli Stati membri Come previsto dall’articolo 17 della direttiva ITS,
il 13 luglio 2011 la Commissione ha adottato gli orientamenti sulle relazioni
degli Stati membri ai sensi della direttiva 2010/40/UE[28]. 2.5.2. Orientamenti sugli ITS urbani Questi orientamenti sono stati preparati nell’ambito
del piano d’azione ITS (cfr. il documento di lavoro dei servizi della
Commissione sulla relazione e analisi dei progressi compiuti dal piano d’azione
ITS). Tali orientamenti hanno sensibilizzato il pubblico in merito alle
caratteristiche degli ITS urbani e contribuito alla stesura del documento di
lavoro dei servizi della Commissione “Mobilitare i sistemi di trasporto
intelligenti per le città dell’UE[29],
facente parte del pacchetto per la mobilità urbana adottato il 17 dicembre 2013[30]. 2.6. Disposizioni in materia di
protezione dei dati personali In tutte le specifiche adottate sono state incluse
disposizioni pertinenti in materia di protezione dei dati personali, sicurezza
e utilizzo delle informazioni, sulla base di uno studio preparatorio[31] commissionato nel quadro del piano d’azione ITS[32] e conformi all’articolo 10 della direttiva ITS. Il Garante europeo della
protezione dei dati è stato sistematicamente invitato alle riunioni di esperti
degli Stati membri per la preparazione delle specifiche; inoltre, si è tenuto in
debito conto del suo parere in relazione alle versioni finali delle specifiche.
Questo modus operandi sarà seguito anche per tutte le specifiche e proposte
future. 2.7. Responsabilità In tutte le specifiche adottate sono state incluse
disposizioni pertinenti in materia di responsabilità basate su uno studio
preparatorio[33] nel quadro del piano d’azione ITS e conformi all’articolo 11 della
direttiva ITS. Questo modus operandi sarà seguito anche per tutte le specifiche
e proposte future. 2.8. Relazioni degli Stati membri 2.8.1. Relazione sulle attività e sui progetti nazionali riguardanti i settori
prioritari A norma dell’articolo 17, paragrafo 1, della
direttiva ITS, gli Stati membri hanno dovuto trasmettere alla Commissione entro
il 27 agosto 2011 una relazione sulle attività e sui progetti nazionali nell’ambito
dei settori prioritari di cui all’articolo 2 di tale direttiva. Queste relazioni hanno fornito, per i quattro
settori prioritari della direttiva ITS, un primo quadro d’insieme dell’attuazione
degli ITS in tutta l’Unione. Le relazioni del 2011 sono analizzate nel documento
di lavoro dei servizi della Commissione “Analysis of Member States reports”
(Analisi delle relazioni degli Stati membri), che accompagna questa relazione. A norma dell’articolo 17, paragrafo 3, della
direttiva ITS, gli Stati membri sono tenuti a riferire entro il 27 agosto 2014 sui
progressi compiuti rispetto alla relazione del 2011. 2.8.2. Informazioni sulle azioni nazionali previste in materia di ITS per i
successivi cinque anni A norma dell’articolo 17, paragrafo 2, della
direttiva ITS, gli Stati membri erano tenuti a trasmettere alla Commissione
entro il 27 agosto 2012 informazioni sulle azioni nazionali previste in materia
di ITS per i successivi cinque anni. Tali relazioni relative al 2012 sono analizzate
nel documento di lavoro dei servizi della Commissione “Analysis of Member
States reports” (Analisi delle relazioni degli Stati membri), che accompagna la
presente relazione. Per la prima volta dall’adozione della direttiva 2010/40/UE,
le relazioni descrivono le intenzioni degli Stati membri in materia di
diffusione degli ITS sul loro territorio nei cinque anni successivi. Da queste
relazioni emerge un forte interesse e la volontà degli Stati membri di
promuovere la diffusione degli ITS in tutta Europa onde favorire la continuità
dei servizi e una mobilità più intelligente. In particolare, si osserva una
chiara tendenza a potenziare ulteriormente i servizi di informazione. Come già emerso dalle relazioni nazionali del 2011,
gli Stati membri hanno investito e hanno comunicato di voler continuare a
investire nei settori prioritari I “Uso ottimale dei dati relativi alle strade,
al traffico e alla mobilità” e II “Continuità dei servizi ITS di gestione del
traffico e del trasporto merci” (ulteriori informazioni sono disponibili nel
documento di lavoro dei servizi della Commissione “Analysis of Member States
reports”)[34].
Pertanto, le specifiche in questi settori aiutano certamente a garantire l’interoperabilità
e la continuità dei servizi già attuati e di quelli futuri; particolare
attenzione andrebbe prestata inoltre alla compatibilità con le applicazioni
esistenti. Le attività legate al settore prioritario III “Applicazioni
ITS per la sicurezza stradale” sembrano essere più limitate e particolarmente
incentrate su azioni specifiche (ad es. eCall, servizi di informazione per parcheggi
sicuri per gli automezzi pesanti) che ora dispongono di specifiche adottate. Benché gli Stati membri riconoscano il potenziale del
settore prioritario IV “Collegamento del veicolo con l’infrastruttura di
trasporto” in termini di miglioramento della sicurezza stradale e riduzione
della congestione del traffico, le attività sono ancora in fase di ricerca/verifica/sperimentazione.
Molti Stati membri hanno programmi specifici per i progetti pilota, tuttavia molti
soggetti interessati hanno assunto un atteggiamento attendista, poiché mancano
ancora modelli economici chiari per diffondere su larga scala i servizi ITS
cooperativi e un tasso di penetrazione minimo necessario di veicoli
equipaggiati o di copertura infrastrutturale. Per ovviare a questa situazione emerge
la necessità di un coordinamento di tutte le parti interessate che vada oltre
la semplice adozione di specifiche o il sostegno finanziario ai progetti pilota. 2.9. Gruppo
consultivo europeo sugli ITS A norma dell’articolo 16 della direttiva, la Commissione
era tenuta a istituire un gruppo consultivo europeo sugli ITS, con compiti di consulenza
sugli aspetti tecnici e commerciali della diffusione e dell’utilizzo degli ITS
nell’Unione. Il gruppo deve essere composto di rappresentanti ad alto livello
dei fornitori di servizi ITS, delle associazioni di utenti, degli operatori del
trasporto e degli esercenti di impianti, delle imprese produttrici, delle parti
sociali, delle associazioni professionali, delle autorità locali e di altri
soggetti interessati. Il gruppo consultivo europeo sugli ITS è stato
istituito il 4 maggio 2011 con decisione della Commissione[35] e i
suoi membri sono stati nominati il 27 gennaio 2012, in seguito a un
invito aperto a presentare candidature[36]. La prima riunione si è tenuta il 23 marzo 2012, la
seconda il 26 febbraio 2013. Queste riunioni sono state occasione di discussione
con le parti interessate su problematiche attuali inerenti gli ITS, in particolare
in materia di strategie atte a creare condizioni propizie ai servizi di
informazione sul traffico in tempo reale, l’accesso ai dati sui trasporti e la diffusione
dei sistemi cooperativi. In occasione di tali riunioni è stato altresì
possibile condividere con le parti interessate una visione comune della
diffusione dei sistemi cooperativi, in particolare attraverso la proposta di
una piattaforma per coinvolgere tutte le parti interessate e centralizzare
tutte le iniziative, al fine di evitare la frammentazione e garantire l’interoperabilità
di servizi, sistemi e tecnologie. La Commissione ha chiesto regolarmente ai membri
del gruppo consultivo europeo sugli ITS un parere scritto sugli aspetti
commerciali e tecnici del progetto di specifiche, e i membri hanno fornito
preziosi commenti per la stesura finale delle specifiche. I risultati principali di queste riunioni sono
stati messi a disposizione del comitato europeo sugli ITS, come previsto dalla
direttiva ITS. 3. Efficacia e adeguatezza della direttiva 2010/40/UE e delega di poteri 3.1. Varie configurazioni La direttiva ITS offre un quadro generale per l’adozione
rapida di specifiche attraverso atti delegati adottati dalla Commissione. Questo
approccio ha reso possibile una facile adozione delle specifiche per le prime
tre azioni prioritarie sui servizi di informazione relativi alla sicurezza
stradale c), sull’eCall d) e sui servizi di informazione per aree di parcheggio
per gli automezzi pesanti e). Tuttavia, il contesto nel quale tali specifiche
sono state adottate varia notevolmente da un’azione all’altra, in particolare
in base all’avanzamento delle azioni a livello unionale e nazionale, e alle
iniziative private o pubbliche in questi settori. Per quanto riguarda l’eCall, i principi dell’iniziativa
erano già stati definiti nella comunicazione della Commissione “eCall: è ora di
diffonderlo”[37]
ed era già stata emanata una raccomandazione[38]
agli Stati membri riguardo ai gestori di rete mobile. Inoltre, esistevano già
norme al momento della discussione della prima stesura delle specifiche con gli
esperti degli Stati membri. Erano inoltre stati avviati progetti pilota
pre-diffusione basati su queste norme. La direttiva ITS è pertanto servita da
complemento all’approccio e alle iniziative in corso, colmando il divario
esistente per quanto riguarda i Centri di raccolta delle chiamate d’emergenza,
altrimenti detti PSAP (Public Safety Answering Points). La situazione era molto diversa per quanto
riguarda le informazioni minime in materia di sicurezza stradale e di servizi
di informazione per le aree di parcheggio destinate agli automezzi pesanti. Non
esistevano norme dedicate a tali settori sulle quali basare le specifiche,
anche se le norme DATEX II, TPEG e RDS TMC[39]
sono servite come riferimento per taluni aspetti. Inoltre, diversi servizi
erano già operativi negli Stati membri. Questa situazione generale ha sollevato
ulteriori interrogativi su come applicare le specifiche future a servizi già
esistenti. In considerazione della portata relativamente limitata di queste due
azioni, è stato tuttavia possibile adottare le specifiche in un periodo
relativamente breve e condurre la necessaria consultazione mirata delle parti
interessate. Questo aspetto appare più problematico per le due
rimanenti azioni prioritarie: la predisposizione in tutto il territorio dell’Unione
europea di servizi di informazione sulla mobilità multimodale a) e la predisposizione
in tutto il territorio dell’Unione europea di servizi di informazione sul
traffico in tempo reale b). Ciò è dovuto in particolare alla portata più ampia di
queste azioni e al numero di soggetti interessati coinvolti. Lo stesso vale per
altre azioni, per le quali potrebbe essere necessario un approccio più globale,
che vada oltre la semplice adozione di specifiche. 3.2. Esercizio della delega Avallo politico da parte degli Stati membri Il caso dell’eCall ha offerto insegnamenti
riguardo alle sfumature che possono esistere tra il lavoro svolto nell’ambito
delle specifiche con gli esperti nazionali e il controllo politico da parte del
Consiglio una volta che le specifiche sono state adottate dalla Commissione. Benché
il contenuto delle specifiche dell’eCall abbia ottenuto un sostegno quasi
unanime a livello di esperti, sette Stati membri in seno al Consiglio hanno
votato a favore di un’obiezione; tuttavia, in assenza di una maggioranza
qualificata, il Consiglio non ha sollevato obiezioni. Le ragioni avanzate da
alcuni dei sette Stati membri potrebbero non riferirsi necessariamente alle
specifiche propriamente dette, ma all’iniziativa eCall nel suo insieme, in
special modo al finanziamento della futura introduzione obbligatoria del
servizio o a questioni inerenti il dispositivo di bordo del servizio eCall. Dubbi sulla portata della delega di poteri A norma dell’articolo 290 del TFUE, la direttiva ITS
conferisce alla Commissione il potere di adottare atti non legislativi di portata
generale che integrano o modificano determinati elementi non essenziali dell’atto
legislativo. Due Stati membri hanno comunicato per iscritto i
loro dubbi sulla validità della delega di poteri per obbligare gli Stati membri
ad migliorare i servizi esistenti in base alle specifiche adottate ai sensi
della direttiva ITS. Secondo questi Stati membri tale obbligo sarebbe in
contraddizione con il diritto di ciascuno Stato membro di decidere in merito
alla diffusione delle applicazioni e dei servizi ITS nel proprio territorio,
come previsto dall’articolo 5, paragrafo 1, della direttiva ITS. Il 18 dicembre
2013 uno Stato membro ha adito il Tribunale dell’Unione europea contro i due
regolamenti delegati (UE) n. 885/2013 (servizi di informazione sulle aree di
parcheggio per gli automezzi pesanti) e (UE) n. 886/2013 (servizi di
informazioni minime universali sulla viabilità connesse alla sicurezza stradale),
chiedendone l’annullamento, dal momento che andavano oltre i limiti della
delega di poteri ai sensi della direttiva 2010/40/UE e quindi contravvenivano
all’articolo 290 del TFUE. Insufficienza dell’approccio verticale La direttiva ITS individua sei azioni prioritarie
per le quali è necessaria l’adozione di specifiche. Mentre le prime tre specifiche
adottate riguardano settori relativamente diversi e distinti, le azioni
prioritarie rimanenti concernono questioni comuni, ad es. tipi di dati comuni
da indicare, questioni comuni relative all’accesso ai dati e alla loro
disponibilità, alla protezione dei dati e alla responsabilità. L’approccio
verticale derivante dalla direttiva ITS potrebbe quindi essere integrato con
approcci più orizzontali per alcune di queste questioni trasversali. Ciò
potrebbe applicarsi ai servizi di informazione sulla mobilità multimodale e sul
traffico in tempo reale oppure alle misure orizzontali sulla vita privata e la
protezione dei dati. Come già indicato in precedenza, per alcune delle
altre azioni (ad es. i sistemi cooperativi), potrebbe essere necessario un
approccio più globale al fine di affrontare le varie questioni che esulano
dalla portata di eventuali specifiche (finanziamento, normalizzazione, maggiore
coordinamento delle parti interessate, governance legata alla diffusione, ecc.). Data di scadenza della delega Il potere di adottare gli atti delegati è stato
conferito alla Commissione fino al 27 agosto 2017. Benché questo strumento
sia stato e sia tuttora uno strumento efficiente e flessibile per ultimare l’adozione
delle specifiche per tutte le sei azioni prioritarie, la necessità di adottare
specifiche per le altre azioni, di cui all’allegato I della direttiva ITS,
richiederebbe una proroga del suddetto termine. 3.3. Verifica delle specifiche Per quanto riguarda l’eCall, i progetti pilota HeERO[40] e la
piattaforma europea per l’attivazione di eCall[41]
hanno costituito un forum per gli scambi sull’attuazione del regolamento
delegato sull’eCall. Per le altre specifiche adottate è emersa la necessità di strutturare
meglio la verifica negli Stati membri sull’attuazione delle specifiche relative
ai servizi d’informazione connessi alla sicurezza stradale c) e alle
informazioni sulle aree di parcheggio per gli automezzi pesanti e). Nell’ottobre 2013 e gennaio 2014 la Commissione ha
pertanto organizzato riunioni con gli esperti degli Stati membri, e intende
continuare a sviluppare questo dialogo, in particolare attraverso una
piattaforma collaborativa specifica (wik-ITS) che consenta di pervenire a un’interpretazione
comune delle specifiche, allo scambio di buone prassi e alla condivisione delle
domande frequenti. L’attuazione delle specifiche sarà finanziata anche
da fondi stanziati a titolo dei seguenti strumenti: il “Meccanismo per
collegare l’Europa” e “Orizzonte 2020” e le iniziative/piattaforme delle parti
interessate attualmente in corso, , quali la piattaforma europea per l’attivazione
di eCall, l’iMobility Forum Working Group on SafeApps (gruppo di lavoro
sull’uso sicuro delle applicazioni dell’iMobility Forum), gli orientamenti dell’associazione
TISA per la mappatura di eventi legati alla sicurezza nelle norme DATEX/TPEG/RDS,
la piattaforma europea sugli ITS (progetto finanziato nell’ambito di un invito TEN-T
del 2012) sul nodo/punto d’accesso nazionale/DATEX e la qualità delle SRTI, ecc.[42]. Queste misure di verifica consentiranno anche di
valutare la necessità di avviare eventuali proposte di applicazione nel
prossimo futuro. 4. Risorse finanziarie utilizzate e occorrenti Poiché le specifiche adottate sono ancora
piuttosto recenti; le risorse finanziarie utilizzate e occorrenti si basano su
una stima dell’adeguamento necessario dei servizi esistenti e della loro
probabile applicazione negli Stati membri. I progetti pilota pre-applicazione HeERO I e II per
l’eCall hanno beneficiato di investimenti per un totale di 9,4 milioni di EUR e
4,3 milioni di EUR (di cui rispettivamente 4,7 milioni di EUR e 2,1 milioni di
EUR erano fondi dell’Unione europea) nell’ambito del Programma per la competitività
e l’innovazione (CIP), la cui portata andava oltre la semplice attuazione delle
specifiche. Ulteriori fondi saranno necessari per adeguare le infrastrutture
dei Centri di raccolta delle chiamate di emergenza in tutti gli Stati membri,
nella misura prevista dall’allegato XIV della valutazione d’impatto su eCall[43]. Per quanto riguarda l’azione prioritaria c), la
raccolta di dati aggiuntivi per offrire servizi di informazione sul traffico legati
alla sicurezza stradale richiede investimenti iniziali (ad es. per sensori, CCTV,
stazioni meteorologiche, rapporti del 112 o degli utenti, fornitori privati/tecnologia
“floating car data”) e produrrà susseguenti costi di manutenzione, gestione e
sostituzione. In funzione dei diversi parametri (ad es. lunghezza della rete
equipaggiata, densità e tipo di attrezzature, metodo di raccolta dei dati e
relativa tecnologia, attrezzature e dati preesistenti), i costi per la raccolta
di dati aggiuntivi può variare sensibilmente da uno Stato membro a un altro,
anche di dieci volte tra la stima minima e la stima massima dei costi. Si
prevede che il costo di gestione del servizio d’informazione sarà in media di
1,4 milioni di EUR l’anno per uno Stato membro che attualmente non dispone di
alcun servizio[44]. Per quanto riguarda l’azione prioritaria e), è
stimato a 4 milioni di EUR l’anno il costo su scala UE che gli operatori dei
parcheggi per gli automezzi pesanti e le autorità pubbliche dovranno sostenere per
l’attuazione di specifiche comuni in tutto il territorio dell’Unione (fornitura
di dati statici, attuazione, gestione di una banca dati statica e costi per gli
autotrasportatori). Informazioni dinamiche verranno diffuse molto probabilmente
in un numero limitato di zone prioritarie (ciascuna zona include una media di 10
aree di parcheggio) e il costo stimato per zona prioritaria sarà di circa 2
milioni di EUR per l’investimento iniziale e di 0,2 milioni di EUR per la
gestione, la manutenzione e l’ammortamento annuali[45]. L’ultimo invito a presentare proposte TEN-T, pubblicato
nel dicembre 2013, offriva l’opportunità di finanziare progetti che rientravano
nell’ambito di applicazione della direttiva ITS. Di particolare interesse sono
i progetti di diffusione dei servizi essenziali ITS lungo i corridoi europei,
nonché gli studi comprendenti esperimenti di vita reale e preparativi pre-applicazione,
ad es. per i sistemi cooperativi e gli adeguamenti dei Centri di raccolta delle
chiamate d’emergenza eCall. La stessa opportunità sarà offerta dagli imminenti
inviti del 2014 nell’ambito del “Meccanismo per collegare l’Europa”. Le attività di normalizzazione sono state finanziate
dal bilancio dell’UE con un importo attualmente pari a 165 000 EUR per
eCall e 1,338 milioni di EUR per i sistemi cooperativi nell’ambito del mandato
di normalizzazione M/453. La preparazione e la manutenzione delle specifiche DATEX
hanno beneficiato di varie fonti di finanziamento (studio, sovvenzione, progetti
nell’ambito dei programmi TEN-T) per un importo totale stimato di 1,4 milioni
di EUR. Ulteriori risorse finanziarie, ancora da
quantificare, saranno necessarie per le altre voci relative alla
normalizzazione, elencate nel programma continuativo per la normazione delle
TIC. 5. Conclusione Finora la direttiva ITS è stata un valido
strumento per la rapida adozione di specifiche comuni per le prime tre aree
prioritarie. Il lavoro sulle specifiche per le due rimanenti
azioni prioritarie (informazioni sul traffico in tempo reale in tutto il
territorio dell’UE e servizi di informazione sulla mobilità multimodale in
tutto il territorio dell’UE) sarà esaminato nel 2015 entro la fine del
programma di lavoro. Per quanto riguarda i servizi di prenotazione per aree di
parcheggio sicure per gli automezzi pesanti e i veicoli commerciali, non sono
necessarie nel prossimo futuro ulteriori azioni. Tenuto conto delle nuove tendenze emergenti sul
lungo termine, evidenziate anche nel documento di lavoro dei servizi della
Commissione sulla relazione e analisi dei progressi compiuti dal piano d’azione
ITS (per es. il crowdsourcing dei dati relativi ai trasporti, la guida
parzialmente automatizzata, la diffusione di sistemi cooperativi) e
considerando la possibile necessità di fissare nuove priorità oltre alle sei
azioni prioritarie attualmente definite e ai quattro settori prioritari, in
aggiunta agli elementi significativi di cui all’allegato I della direttiva ITS,
sembra necessario, in via preliminare, dare la priorità alle azioni rimanenti da
affrontare nell’ambito dell’attuale direttiva ITS e dell’attuale piano d’azione
ITS. Successivamente, sarà necessario riflettere su una possibile revisione
della direttiva ITS e del piano d’azione ITS, nonché avviarne i lavori, tenendo
conto della costante evoluzione tecnica degli ITS e delle conclusioni del succitato
documento di lavoro dei servizi della Commissione. [1] GU L 207 del 6.8.2010, pag. 1. [2] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/road/action_plan/ecall_en.htm [3] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52008DC0886:IT:NOT
[4] Articolo 3 della direttiva ITS. [5] Articolo 6 della direttiva ITS. [6] Il programma di lavoro sull’attuazione della direttiva 2010/40/UE
è stato adottato dalla Commissione il 15 febbraio 2011 (C(2011) 289 definitivo)
http://ec.europa.eu/transport/themes/its/road/action_plan/doc/c_2011_0289_en.pdf. [7] Decisione di esecuzione della Commissione, del 13 luglio
2011, che adotta orientamenti per le relazioni degli Stati membri a norma della
direttiva 2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, GU L 193 del 23.7.2011, pag. 48. [8] Cfr. articoli 10 e 11 della direttiva ITS. [9] GU L 304 del 20.11.2010, pag. 47. [10] http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/sefcovic/documents/common_understating_on_delegated_acts.pdf [11] GU L 91 3.4.2013, pag. 1. [12] GU L 247 del 18.9.2013, pag. 6. [13] DATEX: specifica tecnica europea per la modellazione e lo
scambio di informazioni legate ai sistemi di trasporto intelligenti. [14] GU L 247 del 18.9.2013, pag. 1. [15] http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=1941 [16] Primo concorso per una mobilità intelligente:
http://ec.europa.eu/transport/its/multimodal-planners/index_it.htm. [17] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/road/action_plan/promotion_multimodal_planners_en.htm [18] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/events/2013-11-15-towards-eu-wide-multimodal-travel-planning_en.htm [19] SWD(2014) 194 final. [20] C(2011) 6269 definitivo. [21] Regolamento delegato (UE) n. 305/2013. [22] COM(2013)315 final. [23] COM(2013)316 final. [24] GU L 164 del 3.6.2014, pag. 6. [25] Ulteriori informazioni sui progetti HeERO sono disponibili
all’indirizzo www.heero-pilot.eu. [26] CEN: European Committee for Standardization (Comitato
europeo di normalizzazione); ISO: International Organization for
Standardization (Organizzazione internazionale per la standardizzazione) SAE:
Society of Automotive Engineers (Società di ingegneri dell’automobile);
IEEE: Institute of Electrical and Electronics Engineers (Istituto
degli ingegneri elettrici ed elettronici); ETSI: European Telecommunications
Standards Institute (Istituto europeo delle norme di telecomunicazione). [27] http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/ict/standards/work-programme/index_en.htm [28] GU L 193 del 23.7.2011, pag. 48. [29] http://ec.europa.eu/transport/themes/urban/doc/ump/swd(2013)527-communication.pdf [30] http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-1255_it.htm [31] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/studies/its_en.htm
[32] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52008DC0886:IT:NOT
[33] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/studies/its_en.htm [34] SWD(2014) 319 [35] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32011D0505(01):IT:NOT [36] http://ec.europa.eu/transport/themes/its/road/action_plan/call_application_eiag_en.htm L’elenco
dei membri e i resoconti sommari delle riunioni sono disponibili nel registro
dei gruppi di esperti della Commissione. http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=2736&Lang=IT
[37] COM(2009) 434 definitivo. [38] Raccomandazione 2011/750/UE della Commissione dell’8
settembre 2011 relativa al sostegno a un servizio eCall su scala UE nelle reti
di comunicazione elettronica per la trasmissione da veicoli di chiamate di
emergenza basate sul 112 (“chiamate eCall”) - GU L 303 del 22.11.2011, pag. 46. [39] TPEG: specifiche del gruppo di esperti sui protocolli per
il trasporto che offrono un metodo di trasmissione delle informazioni sul
traffico e la mobilità multimodale; RDS: Radio Data System; TMC: Traffic
Message Channel. [40] http://www.heero-pilot.eu [41] http://www.imobilitysupport.eu/imobility-forum/governance-structure/european-ecall-implementation-platform-eeip [42] TISA: Traveller Information Services Association; SRTI:
road safety related minimum universal traffic information (informazioni minime
universali sul traffico connesse alla sicurezza stradale). [43] http://ec.europa.eu/smart-regulation/impact/ia_carried_out/docs/ia_2011/sec_2011_1019_en.pdf [44] Per ulteriori informazioni sui costi si rimanda allo
studio sull’azione prioritaria C “Action C - Free Road Safety Traffic
Information – Final Report”
http://ec.europa.eu/transport/themes/its/studies/its_en.htm. [45] Per ulteriori informazioni sui costi si rimanda allo
studio sulle azioni prioritarie E ed F “Priority Actions E and F – Information
and Reservation Services for Safe and Secure Parking Places for Trucks and
Commercial Vehicles – Final Report”
http://ec.europa.eu/transport/themes/its/studies/its_en.htm.