COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI CONTI ANNUALI DELL'8°, 9° e 10° FONDO EUROPEO DI SVILUPPO – ESERCIZIO 2013 /* COM/2014/0487 final */
INDICE CERTIFICAZIONE DEI CONTI 3 ESECUZIONE E
CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE FES. 4 PARTE I - BILANCIO
D’ESERCIZIO DEL FES: FONDI GESTITI DALLA COMMISSIONE. 6 1........... RENDICONTI
FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES. 7 1.1........ 8°, 9° E 10° FES:
BILANCIO AGGREGATO, CONTO AGGREGATO DEL RISULTATO ECONOMICO, PROSPETTO
AGGREGATO DEI FLUSSI DI CASSA E PROSPETTO AGGREGATO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE 7 1.2........ 8° FES: BILANCIO,
CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE 11 1.3........ 9° FES: BILANCIO,
CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE 14 1.4........ 10° FES:
BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE. 17 1.5........ NOTE AI
RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES. 20 2........... RELAZIONE DI
ESECUZIONE FINANZIARIA. 39 2.1........ STANZIAMENTI 42 2.2........ CONTI AGGREGATI 45 PARTE II – CONTI
ANNUALI DEL FES: RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER
GLI INVESTIMENTI 50 3........... RENDICONTI
FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI 52 3.1........ PROSPETTO DELLA
SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2013. 52 3.2........ PROSPETTO
DELL’UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO
COMPLESSIVO PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI
AL 31 DICEMBRE 2013. 53 3.3........ PROSPETTO DELLE
VARIAZIONI NELLE RISORSE DEI FINANZIATORI PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31
DICEMBRE 2013. 54 3.4........ PROSPETTO DEI
FLUSSI DI CASSA PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL DICEMBRE 2013. 55 3.5........ NOTE AI BILANCI
AL 31 DICEMBRE 2013. 56 ALLEGATO ALLA PARTE I - CAPITOLO 2 (RELAZIONE DI ESECUZIONE
FINANZIARIA): SITUAZIONE PER PAESE E PER STRUMENTO. 93 CERTIFICAZIONE DEI
CONTI Con la presente il sottoscritto
dichiara che i conti annuali dell’8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l’esercizio
2013 sono stati elaborati conformemente al titolo VIII del regolamento
finanziario del 10° Fondo europeo di sviluppo e ai principi, alle norme e ai
metodi contabili definiti nell’allegato ai rendiconti finanziari. Il sottoscritto riconosce la propria
responsabilità nella redazione e presentazione dell’8°, 9° e 10° Fondo
europeo di sviluppo ai sensi dell’articolo 125 del regolamento finanziario del
10° Fondo europeo di sviluppo. Il sottoscritto ha ottenuto dall’ordinatore
e dalla BEI, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni
necessarie per l’elaborazione dei conti che presentano le attività e le
passività del Fondo europeo di sviluppo e l’esecuzione del bilancio. Il sottoscritto certifica che, in
base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare
per convalidare i conti, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti
riflettano fedelmente e sostanzialmente la posizione finanziaria del Fondo
europeo di sviluppo. (firmato) Manfred Kraff Contabile ESECUZIONE
E CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE FES 1. CONTESTO L’Unione europea (UE) intrattiene
rapporti di cooperazione allo sviluppo con numerosi paesi in via di sviluppo. L’obiettivo
principale di tali rapporti è promuovere lo sviluppo economico, sociale e
ambientale, allo scopo principale di ridurre ed eradicare la povertà nel lungo
periodo, fornendo ai paesi beneficiari aiuti allo sviluppo e assistenza
tecnica. A tal fine l’UE elabora, insieme ai paesi partner, strategie di
cooperazione e mobilita le risorse finanziarie occorrenti per attuarle. Queste
risorse assegnate dall’UE alla cooperazione allo sviluppo provengono da tre
fonti: – il bilancio
dell’UE; – il Fondo
europeo di sviluppo; – la Banca
europea per gli investimenti. Il Fondo europeo di sviluppo (FES) è
il principale strumento di aiuto dell’UE per la cooperazione allo sviluppo
degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e
territori d’oltremare (PTOM). Il FES non è finanziato dal bilancio
dell’UE. Esso è stabilito mediante un accordo interno dei rappresentanti degli
Stati membri in seno al Consiglio ed è gestito da un comitato specifico. La
Commissione europea (in appresso la “Commissione”) è responsabile dell’esecuzione
finanziaria delle operazioni effettuate con risorse FES e la Banca europea per
gli investimenti (BEI) gestisce lo strumento per gli investimenti. Durante il periodo 2008-2013 gli
aiuti geografici accordati agli Stati ACP e ai paesi e territori PTOM hanno
continuato ad essere finanziati prevalentemente dal FES. Di regola ogni FES è
approvato per un periodo di circa cinque anni. Ciascun FES è disciplinato dal
proprio regolamento finanziario che prevede la preparazione di bilanci per
ciascun FES. Di conseguenza, i bilanci vengono elaborati separatamente per
ciascun FES in relazione alla parte gestita dalla Commissione. Tali bilanci
sono presentati anche in forma aggregata, onde fornire un quadro complessivo
della situazione finanziaria delle risorse di cui la Commissione è responsabile. Lo strumento
per gli investimenti è stato istituito nel quadro dell’accordo di partenariato
ACP-UE. Questo strumento è gestito dalla BEI e viene utilizzato per sostenere
lo sviluppo del settore privato nei paesi ACP finanziando sostanzialmente – ma
non esclusivamente – gli investimenti privati. Lo strumento per gli
investimenti è concepito come un fondo rinnovabile, cosicché i rimborsi dei
prestiti possono essere reinvestiti in altre operazioni, dando così luogo a uno
strumento che si rinnova automaticamente ed è finanziariamente indipendente. Non
essendo gestito dalla Commissione, lo strumento per gli investimenti non è
consolidato nella prima parte del bilancio di esercizio – i bilanci dell’8°, 9°
e 10° FES e la relativa relazione di esecuzione finanziaria. I rendiconti
finanziari dello strumento per gli investimenti sono inclusi come parte
separata del bilancio di esercizio (parte II), onde offrire un quadro completo
degli aiuti allo sviluppo forniti dal FES. Il decimo fondo, che copre il
periodo 2008-2013, dispone di una dotazione finanziaria di 22 682 milioni
di euro[1].
2. COME VIENE
FINANZIATO IL FES? Il Consiglio europeo del 15-16
dicembre 2005 ha adottato le prospettive finanziarie per il 2007‑2013.
In questo contesto è stato deciso che la cooperazione con i paesi ACP non
sarebbe stata integrata (iscritta) nel bilancio dell’UE e che per il periodo
2008-2013 avrebbe continuato ad essere finanziata tramite il FES
intergovernativo. Il bilancio
dell’UE è annuale e secondo il principio di bilancio dell’annualità le spese e
le entrate sono pianificate e autorizzate per il periodo di un anno. A
differenza dell’UE, il FES è un fondo che opera su base pluriennale. Ogni FES
stabilisce un fondo complessivo destinato all’attuazione della cooperazione
allo sviluppo per un periodo che solitamente dura cinque anni. Poiché le
risorse sono assegnate su base pluriennale, i fondi assegnati possono essere
utilizzati durante il periodo del FES. Il fatto che il bilancio non sia
impostato su base annuale si evidenzia nella rispettiva relazione, dove l’esecuzione
del bilancio dei FES viene messa in relazione con i fondi totali. Le risorse FES sono contributi “ad
hoc” forniti dagli Stati membri dell’Unione europea. Ogni cinque anni circa, i
rappresentanti degli Stati membri si incontrano a livello intergovernativo per decidere
l’importo complessivo che sarà assegnato al fondo e per sovrintenderne l’esecuzione,
dopodiché la Commissione gestisce il fondo conformemente alla politica di
cooperazione allo sviluppo dell’Unione. Poiché gli Stati membri hanno le
proprie politiche in materia di sviluppo e di aiuti, che elaborano
parallelamente a quelle dell’Unione, essi devono coordinare le loro politiche
con l’UE per garantirne la complementarità. Oltre ai
contributi suddetti, gli Stati membri possono anche stipulare accordi di
cofinanziamento o fornire contributi finanziari volontari al FES.
3. RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO
3.1 Bilancio di esercizio È responsabilità del contabile
redigere il bilancio di esercizio e assicurare che questo rispecchi fedelmente
la posizione finanziaria del FES. Il bilancio di esercizio è presentato
nel modo seguente: Parte I: Fondi
gestiti dalla Commissione – Rendiconti
finanziari dell’8°, 9° e 10° FES – Relazione di
esecuzione finanziaria dell’8°, 9° e 10° FES Parte II: Fondi gestiti
dalla BEI –
Rendiconti
finanziari dello strumento per gli investimenti I rendiconti
finanziari dello strumento per gli investimenti sono inclusi come parte
separata del bilancio di esercizio, onde offrire un quadro completo degli aiuti
allo sviluppo forniti dal FES. Successivamente all’audit della Corte
dei conti europea, il bilancio di esercizio è adottato dalla Commissione entro
il 31 luglio dell’anno successivo e presentato infine al Parlamento europeo e
al Consiglio per il discarico. 4. AUDIT
E DISCARICO
4.1 Audit I conti annuali del FES e la gestione
delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, la Corte dei conti
europea, che redige una relazione annuale per il Parlamento europeo e il
Consiglio. 4.2 Discarico Il controllo finale è costituito dal
discarico per l’esecuzione finanziaria delle risorse FES per un determinato
esercizio. L’autorità competente per il discarico del FES è il Parlamento
europeo. Ciò significa che, una volta effettuati l’audit e il completamento del
bilancio di esercizio, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento
decidere se concedere o meno alla Commissione il discarico per l’esecuzione
finanziaria delle risorse FES per l’esercizio precedente. Tale decisione si
basa su una revisione dei conti, sulla relazione annuale della Corte dei conti
europea (comprendente una dichiarazione ufficiale di affidabilità) e sulle
risposte della Commissione, anche a seguito di domande e ulteriori richieste di
informazioni presentate. PARTE I
- BILANCIO
D’ESERCIZIO DEL FES: FONDI GESTITI DALLA
COMMISSIONE[2] 1. RENDICONTI
FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES
1.1 8°, 9° E
10° FES: BILANCIO AGGREGATO, CONTO AGGREGATO DEL RISULTATO ECONOMICO, PROSPETTO
AGGREGATO DEI FLUSSI DI CASSA E PROSPETTO AGGREGATO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE
BILANCIO
AGGREGATO DELL’8°, 9° E 10° FES
|| || || || Milioni di EUR || Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012 || ATTIVITÀ NON CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.1 || 424 || 438 || || || || || ATTIVITÀ CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.2 || 1 286 || 1 334 || Crediti || 2.3 || 84 || 70 || Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || 759 || 690 || || || || || ATTIVITÀ TOTALI || || 2 553 || 2 532 || || || || || PASSIVITÀ NON CORRENTI || || || || Debiti || 2.6 || (25) || (40) || || || || || PASSIVITÀ CORRENTI || || || || Debiti || 2.7 || (1 214) || (1 057) || || || || || PASSIVITÀ TOTALI || || (1 239) || (1 097) || || || || || ATTIVITÀ NETTE || || 1 313 || 1 435 || || || || || FONDI E RISERVE || || || || Capitale richiamato || 2.8 || 32 529 || 29 579 || Altre riserve || 2.9 || 2 252 || 2 252 || Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (30 396) || (27 374) || Risultato economico dell’esercizio || || (3 072) || (3 023) || ATTIVITÀ NETTE || || 1 313 || 1 435 CONTO AGGREGATO DEL
RISULTATO ECONOMICO DELL’8°, 9° E 10° FES
|| || Milioni di EUR || Nota || 2013 || 2012 || || || ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 123 || 124 || || || ENTRATE DI ESERCIZIO || || || Spese operative || 3.2 || (3 027) || (3 017) Spese amministrative || 3.3 || (167) || (107) || || || DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (3 072) || (3 001) || || || Utile finanziario || 3.4 || 0 || (22) AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 0 || (22) || || || RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (3 072) || (3 023) PROSPETTO AGGREGATO
DEI FLUSSI DI CASSA DELL’8°, 9° E 10° FES
|| || Milioni di EUR || Nota || 2013 || 2012 || || || Risultato economico dell’esercizio || || (3 072) || (3 023) || || || ATTIVITÀ OPERATIVE || 4.2 || || Contributi ordinari degli Stati membri || || 2 961 || 2 606 Contributi di cofinanziamento || || 18 || 19 (Annullamento di) perdite dovute a riduzione di valore dei crediti || || (2) || 4 || || || (Aumento)/diminuzione prefinanziamenti non correnti || || 14 || (58) (Aumento)/diminuzione prefinanziamenti correnti || || 48 || (159) (Aumento)/diminuzione crediti correnti[3] || || (7) || 31 Aumento/(diminuzione) passività non correnti || || (15) || 40 Aumento/(diminuzione) passività correnti[4] || || 123 || 6 || || || FLUSSI DI CASSA NETTI || || 69 || (534) || || || AUMENTO/(DIMINUZIONE) NETTI DISPONIBILITÀ LIQUIDE ED EQUIVALENTI || || 69 || (534) Disponibilità liquide ed equivalenti all’inizio dell’esercizio || 2.5 || 690 || 1 224 Disponibilità liquide ed equivalenti al termine dell’esercizio || 2.5 || 759 || 690 PROSPETTO AGGREGATO
DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DELL’8°, 9° e 10°
|| || || || || || || Milioni di EUR || Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 45 691 || 18 712 || 26 979 || (27 374) || 2 252 || 1 858 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 600) || 2 600 || - || - || 2 600 Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (3 023) || - || (3 023) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 45 691 || 16 112 || 29 579 || (30 396) || 2 252 || 1 435 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 950) || 2 950 || - || - || 2 950 Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (3 072) || - || (3 072) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 45 691 || 13 162 || 32 529 || (33 468) || 2 252 || 1 313 1.2 8° FES:
BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE
BILANCIO
DELL’8° FES || || || || Milioni di EUR || Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012 || ATTIVITÀ CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.2 || 5 || 38 || Crediti || 2.3 || 2 || 1 || Conti di collegamento || 2.4 || 290 || 345 || || || || || ATTIVITÀ TOTALI || || 297 || 384 || || || || || PASSIVITÀ CORRENTI || || || || Debiti || 2.7 || (28) || (22) || || || || || PASSIVITÀ TOTALI || || (28) || (22) || || || || || ATTIVITÀ NETTE || || 270 || 361 || || || || || FONDI E RISERVE || || || || Capitale richiamato || 2.8 || 12 840 || 12 840 || Altre riserve || 2.9 || (2 456) || (2 354) || Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (10 125) || (10 132) || Risultato economico dell’esercizio || || 10 || 7 || ATTIVITÀ NETTE || || 270 || 361 CONTO DEL RISULTATO
ECONOMICO DELL’8° FES || || Milioni di EUR || Nota || 2013 || 2012 || || || ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 64 || 58 || || || SPESE OPERATIVE || 3.2 || (53) || (49) || || || || || || AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || 11 || 9 || || || Utile finanziario || 3.4 || 0 || (2) AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 0 || (2) || || || RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || 10 || 7 PROSPETTO DELLE
VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DELL’8° FES || || || || || || || Milioni di EUR || Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 12 840 || - || 12 840 || (10 132) || (2 276) || 432 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || - Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (78) || (78) Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || 7 || - || 7 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 12 840 || - || 12 840 || (10 125) || (2 354) || 361 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || - Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (102) || (102) Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || 10 || - || 10 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 12 840 || || 12 840 || (10 114) || (2 456) || 270 1.3 9° FES:
BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE
BILANCIO DEL 9° FES || || || || Milioni di EUR || Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012 || ATTIVITÀ NON CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.1 || 90 || 119 || || || || || ATTIVITÀ CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.2 || 259 || 447 || Crediti || 2.3 || 58 || 58 || Conti di collegamento || 2.4 || 1 323 || 1 919 || Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || - || - || || || || || ATTIVITÀ TOTALI || || 1 730 || 2 543 || || || || || PASSIVITÀ CORRENTI || || || || Debiti || 2.7 || (263) || (375) || || || || || PASSIVITÀ TOTALI || || (263) || (375) || || || || || ATTIVITÀ NETTE || || 1 467 || 2 168 || || || || || FONDI E RISERVE || || || || Capitale richiamato || 2.8 || 11 699 || 11 699 || Altre riserve || 2.9 || 3 756 || 4 126 || Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (13 658) || (12 830) || Risultato economico dell’esercizio || || (331) || (827) || ATTIVITÀ NETTE || || 1 467 || 2 168 CONTO DEL RISULTATO
ECONOMICO DEL 9° FES || || Milioni di EUR || Nota || 2013 || 2012 || || || ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 34 || 49 || || || SPESE OPERATIVE || || || Spese operative || 3.2 || (362) || (856) Spese amministrative || 3.3 || 0 || (1) || || || || || || DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (328) || (809) || || || Utile finanziario || 3.4 || (3) || (18) DISAVANZO DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || (3) || (18) || || || RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (331) || (827) PROSPETTO DELLE
VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DEL 9° FES || || || || || || || Milioni di EUR || Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 11 699 || - || 11 699 || (12 830) || 4 227 || 3 096 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || - Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (100) || (100) Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (827) || - || (827) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 11 699 || - || 11 699 || (13 657) || 4 126 || 2 168 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || - Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (371) || (371) Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (331) || - || (331) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 11 699 || - || 11 699 || (13 988) || 3 756 || 1 467 1.4 10° FES:
BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
ATTIVITÀ NETTE
BILANCIO DEL 10° FES || || || || Milioni di EUR || Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012 || ATTIVITÀ NON CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.1 || 334 || 319 || || || || || ATTIVITÀ CORRENTI || || || || Prefinanziamenti || 2.2 || 1 021 || 849 || Crediti || 2.3 || 24 || 11 || Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || 759 || 690 || || || || || ATTIVITÀ TOTALI || || 2 138 || 1 869 || || || || || PASSIVITÀ NON CORRENTI || || || || Debiti || 2.6 || (25) || (40) || || || || || PASSIVITÀ CORRENTI || || || || Debiti || 2.7 || (923) || (660) || Conti di collegamento || 2.4 || (1 613) || (2 264) || || || || || PASSIVITÀ TOTALI || || (2 561) || (2 963) || || || || || ATTIVITÀ NETTE || || (423) || (1 095) || || || || || FONDI E RISERVE || || || || Capitale richiamato || 2.8 || 7 990 || 5 040 || Altre riserve || 2.9 || 952 || 479 || Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (6 614) || (4 411) || Risultato economico dell’esercizio || || (2 751) || (2 203) || ATTIVITÀ NETTE || || (423) || (1 095) CONTO DEL RISULTATO
ECONOMICO DEL 10° FES || || Milioni di EUR || Nota || 2013 || 2012 || || || ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 25 || 18 || || || SPESE OPERATIVE || || || Spese operative || 3.2 || (2 612) || (2 112) Spese amministrative || 3.3 || (167) || (106) || || || || || || DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (2 754) || (2 201) || || || Utile finanziario || 3.4 || 3 || (2) AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 3 || (2) || || || RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (2 751) || (2 203) PROSPETTO DELLE
VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DEL 10° FES || || || || || || || Milioni di EUR || Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 21 152 || 18 712 || 2 440 || (4 411) || 301 || (1 670) Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 600) || 2 600 || - || - || 2 600 Trasferimenti dall’8° e dal 9° FES || - || - || - || - || 178 || 178 Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (2 203) || - || (2 203) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 21 152 || 16 112 || 5 040 || (6 614) || 479 || (1 095) Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 950) || 2 950 || - || - || 2 950 Trasferimenti al/dall’8° e al/dal 9° FES || - || - || - || - || 473 || 473 Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (2 751) || - || (2 751) BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 21 152 || 13 162 || 7 990 || (9 365) || 952 || (423) 1.5 NOTE AI
RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES 1. POLITICHE
CONTABILI PERTINENTI 1.1. DISPOSIZIONI
GIURIDICHE E REGOLAMENTO FINANZIARIO
I
rendiconti finanziari sono elaborati a norma del regolamento finanziario
applicabile al 10° FES (“RF del FES”)[5].
Conformemente
al disposto del suo articolo 121, i rendiconti finanziari sono elaborati
secondo i principi della contabilità per competenza. Questi rendiconti finanziari sono
stati elaborati conformemente alle norme e ai metodi contabili del FES,
definiti sulla base dei principi contabili internazionali per il settore
pubblico (International Public Sector Accounting Standards – IPSAS) emanati
dall’International Public Sector Accounting Standard Board (IPSASB). Le norme
contabili adottate dal contabile del Fondo europeo di sviluppo sono stati
applicate in relazione alla parte delle risorse FES per le quali la Commissione
provvede alla gestione finanziaria. Il contabile del FES deve trasmettere
i conti provvisori alla Corte dei conti europea entro il 31 marzo
dell’esercizio successivo alla chiusura. La Corte dei conti europea, a sua
volta, comunica alla Commissione le sue osservazioni sui conti entro il 15
giugno (articolo 125). Sulla base di queste osservazioni la Commissione approva
i conti annuali e li trasmette, entro il 31 luglio, al Parlamento europeo, al
Consiglio e alla Corte dei conti europea. Entro il 15 novembre i conti
definitivi sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea,
accompagnati dalla dichiarazione di affidabilità rilasciata dalla Corte dei
conti europea in relazione alla parte delle risorse FES per le quali la
Commissione provvede alla gestione finanziaria.
1.2. PRINCIPI
CONTABILI L’obiettivo dei rendiconti finanziari
è quello di fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, i risultati e i
flussi di cassa di un’entità, che possono essere utili a un ampio ventaglio di
utilizzatori. Per un organismo pubblico, quale il FES, gli obiettivi sono più
specificamente quelli di fornire informazioni utili per il processo decisionale
e di dimostrare l’affidabilità della gestione delle risorse. Per rappresentare fedelmente la
situazione finanziaria, i rendiconti finanziari devono non solo fornire
informazioni pertinenti che descrivano la natura e la portata delle attività di
un’organizzazione, spiegarne le modalità di finanziamento e fornire dati certi
sulle sue operazioni, ma farlo in un modo chiaro e comprensibile, che consenta
di effettuare raffronti fra gli esercizi. È dunque in quest’ottica che è stato
elaborato il presente documento. La contabilità del Fondo europeo di
sviluppo consta di una contabilità generale e di una contabilità di bilancio.
La contabilità di bilancio fornisce un quadro dettagliato dell’esecuzione del
bilancio. Essa si basa sul principio della contabilità di cassa. La contabilità
generale consente di preparare i rendiconti finanziari in quanto riporta l’integralità
delle entrate e delle spese dell’esercizio sulla base delle regole della
contabilità per competenza e serve a definire la posizione finanziaria nella
forma del bilancio stabilito al 31 dicembre. L’articolo 120 del RF del 10° FES
definisce i principi contabili da applicare ai fini dell’elaborazione dei
rendiconti finanziari, ossia: – principio
della continuità delle attività; – prudenza, – coerenza dei
metodi contabili, – comparabilità
delle informazioni, – importanza
relativa, – non
compensazione, – preminenza
della sostanza sulla forma, – contabilità
per competenza.
1.3. BASE
DELLA PREPARAZIONE
1.3.1. Valuta
funzionale e di rendicontazione I rendiconti finanziari sono
presentati in milioni di euro, che è la valuta funzionale e di rendicontazione
del FES.
1.3.2. Valuta e
base di conversione Le transazioni in valuta estera sono
convertite in euro ai tassi di cambio in vigore alle date delle operazioni. Le
perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta
estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio degli attivi e
dei passivi monetari in valuta estera sono rilevati nel conto del risultato
economico. I saldi di chiusura degli attivi e
dei passivi monetari in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei
tassi di conversione del 31 dicembre:
Valuta || 31.12.2013 || 31.12.2012 || Valuta || 31.12.2013 || 31.12.2012 XOF || 655.957 || 655.957 || KES || 117.270 || 113.460 XAF || 655.957 || 655.957 || BIF || 2107.95 || 2037.95 NGN || 212.376 || 206.074 || SLL || 6013.08 || 5709.56 PGK || 3.38524 || 2.76702 || TZS || 2166.71 || 2077.48 HTG || 60.7227 || 56.2987 || UGX || 3423.24 || 3508.51 GNF || 9616.41 || 9250.40 || MGA || 3092.68 || 2981.70 MWK || 595.810 || 439.917 || SZL || 14.5660 || 11.1727 1.3.3. Impiego di stime Conformemente ai principi contabili
IPSAS e ai principi contabili generalmente accettati, i rendiconti finanziari
comprendono necessariamente gli importi derivanti dalle stime e dalle ipotesi
effettuate dai gestori e basate sui dati più affidabili a disposizione. Le
stime principali comprendono, tra l’altro, gli accantonamenti, le perdite
dovute a riduzione di valore dei crediti e i ratei passivi. I risultati
effettivi possono discostarsi da queste stime. I cambiamenti nelle stime
vengono indicati nel periodo in cui se ne viene a conoscenza. 1.4. BILANCIO
1.4.1 Prefinanziamenti I prefinanziamenti sono pagamenti
destinati a fornire al beneficiario un anticipo, vale a dire un fondo di
tesoreria. Essi possono essere frazionati in diversi versamenti nell’arco di un
periodo definito nella specifica convenzione di prefinanziamento. L’anticipo, o
fondo di tesoreria, viene rimborsato o utilizzato per lo scopo per il quale è
stato fornito durante il periodo definito nella convenzione. Se il beneficiario
non sostiene sufficienti spese ammissibili, deve rimborsare al Fondo europeo di
sviluppo l’anticipo concesso a titolo di prefinanziamento. L’importo del
prefinanziamento è ridotto (in tutto o in parte) in base all’accettazione dei
costi ammissibili e agli eventuali rimborsi. A fine esercizio, gli importi dei
prefinanziamenti in essere sono valutati sulla base degli importi iniziali
versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati e
gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio. L’interesse relativo ai
prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle
disposizioni del relativo accordo. Al termine dell’esercizio contabile viene
fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni
più attendibili. 1.4.2 Crediti I crediti sono contabilizzati all’importo
iniziale meno la svalutazione per riduzione di valore.
Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei crediti
là dove sussistono elementi oggettivi che indicano che non è possibile
riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente
per detti crediti. L’importo della
svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l’importo
recuperabile, corrispondente cioè al valore attuale dei futuri flussi di cassa
previsti, scontato in base al tasso di interesse di mercato applicato a
mutuatari simili. È altresì rilevata una
svalutazione generale per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti
ad una svalutazione specifica. Questa
svalutazione generale si basa sui tassi di perdita storici. L’importo della svalutazione è rilevato nel conto
del risultato economico.
1.4.3 Disponibilità
liquide ed equivalenti Le disponibilità liquide e i mezzi
equivalenti sono strumenti finanziari e sono definiti come attività correnti. Essi comprendono il contante, i depositi bancari a
vista, altri investimenti correnti ad alta liquidità con scadenze originarie
pari o inferiori ai tre mesi. 1.4.4 Debiti Una parte considerevole dei debiti
del FES non è relativa all’acquisto di beni o servizi bensì a richieste di
rimborso di spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri
finanziamenti e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l’importo
richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa e, in seguito a verifica,
per l’importo accettato come ammissibile da parte dei funzionari competenti. In
questa fase, sono valutati all’importo accettato e dichiarato ammissibile. I debiti derivanti dall’acquisizione
di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo
originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della
consegna e dell’accettazione delle forniture o dei servizi.
1.4.5 Accantonamenti Gli accantonamenti sono rilevati
quando il FES ha un’obbligazione attuale, giuridica o implicita nei confronti
di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione
si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima
affidabile. L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle
spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento
del bilancio.
1.4.6 Ratei e
risconti attivi e passivi Uno degli elementi cruciali della
contabilità per competenza è garantire che le operazioni siano imputate all’esercizio
contabile al quale si riferiscono. Le operazioni compiute per ottenere tale
risultato vengono denominate attività di separazione. In particolare, è
necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai
beneficiari dei fondi FES ma non ancora comunicate al FES (ratei passivi). Per
contro, alcuni pagamenti effettuati nell’esercizio corrente si riferiscono a
periodi successivi (risconti attivi) e devono essere quindi identificati ed
imputati agli esercizi successivi pertinenti. In base alle norme contabili del FES,
le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio del periodo al quale si
riferiscono. Alla fine dell’esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base
all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il
calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida
pratiche e operative dettagliate emesse dalla Commissione, miranti a garantire
che il rendiconto finanziario rappresenti fedelmente la situazione economica. Anche le entrate sono contabilizzate
nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell’esercizio, qualora non
sia stata ancora emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le
forniture siano state consegnate dal FES ovvero esista un accordo contrattuale
(per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato un rateo attivo nei
rendiconti finanziari. Inoltre, al termine dell’esercizio,
qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati
prestati o le forniture non siano state ancora consegnate, l’entrata è oggetto
di un risconto e rilevata nell’esercizio successivo. 1.5. CONTO DEL
RISULTATO ECONOMICO
1.5.1 Entrate Non vi è un bilancio delle entrate
del FES. I contributi ordinari degli Stati membri sono trattati come capitale
del fondo. Le entrate comprendono il recupero di spese e gli interessi. Recupero spese Per le operazioni che danno luogo al
rimborso di spese in precedenza pagate dal FES a beneficiari finali o a paesi
terzi, gli ordini di recupero e le detrazioni dai pagamenti successivi sono definiti
e contabilizzati come segue: –
recupero
di spese: l’ordine di recupero emesso determina un credito che viene registrato
tra le entrate del conto del risultato economico dell’esercizio o –
recupero
di prefinanziamenti: in questo caso l’importo viene incluso nella rubrica
prefinanziamenti del bilancio. Interessi attivi Gli interessi attivi sono rilevati
nel conto del risultato economico in base al metodo del tasso d’interesse
effettivo. Gli interessi attivi comprendono gli interessi incassati o iscritti
a credito sui saldi di cassa o sui depositi a vista detenuti presso istituti di
credito commerciale e dagli interessi di mora su crediti del FES. Gli interessi
attivi vengono rilevati nel momento in cui maturano.
1.5.2 Spese Le spese relative all’acquisto di
beni e servizi sono rilevate all’atto della consegna e dell’accettazione delle
forniture. Esse sono valutate al costo originario della fattura. Le spese non relative a scambi
commerciali rappresentano la maggior parte delle spese del FES. Esse si riferiscono
a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti;
trasferimenti nel quadro di contratti; sovvenzioni, contributi e donazioni
discrezionali. I trasferimenti sono rilevati come
spese nel periodo in cui si sono verificati gli eventi che hanno dato luogo al
trasferimento, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal
regolamento (regolamento finanziario o altro regolamento) o che sia stato
sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario
soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una
stima ragionevole dell’importo. Quando si ricevono richieste di
pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il
trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura
dell’esercizio, le spese ammissibili sostenute già dovute ai beneficiari ma non
ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi. Spese per interessi Le spese per interessi sono rilevate nel
conto del risultato economico secondo il metodo del tasso d’interesse
effettivo. Le spese per interessi comprendono gli interessi pagati o dovuti e
sono rilevate secondo il principio di competenza. 1.6. SOPRAVVENIENZE
ATTIVE E PASSIVE
1.6.1 Sopravvenienze attive Una
sopravvenienza attiva è una possibile attività derivante da eventi passati, la
cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o
più eventi futuri incerti su cui il FES non esercita un controllo completo. Una
sopravvenienza attiva viene resa nota quando è probabile l’afflusso di vantaggi
economici o possibili servizi. Le sopravvenienze attive vengono
valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per far sì che eventuali
sviluppi siano indicati in maniera appropriata nel bilancio. Qualora sia quasi
certo che si verificherà un afflusso di vantaggi economici o possibili servizi
e il valore delle attività possa essere quantificato in maniera attendibile, l’attività
e le relative entrate sono rilevate a bilancio nel periodo in cui è avvenuta la
variazione. Le garanzie sono attività possibili
derivanti da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata dal
verificarsi o non verificarsi dell’oggetto della garanzia. Le garanzie possono
pertanto essere considerate come sopravvenienze attive. Una garanzia si
estingue quando l’oggetto della garanzia non esiste più. Si concretizza quando
sono riunite le condizioni per richiedere un pagamento al garante.
1.6.2 Sopravvenienze
passive Una sopravvenienza passiva è una
possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe
essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri
incerti, su cui il FES non esercita un controllo completo; può altresì
trattarsi di un’obbligazione attuale originata da eventi passati ma non
rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessario un
deflusso di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi
per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione
non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile. Una
sopravvenienza passiva viene resa nota a meno che sia remota la possibilità di
un deflusso di risorse che rappresentano vantaggi economici o possibili
servizi. Le sopravvenienze passive vengono
valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per determinare se sia
diventato probabile un deflusso di risorse rappresentative di vantaggi
economici o possibili servizi. Se diventa probabile che per un elemento
trattato come sopravvenienza passiva sarà necessario un deflusso di risorse che
rappresentano vantaggi economici o possibili servizi, viene rilevato un
accantonamento nel bilancio del periodo in cui interviene il cambiamento di
probabilità. 2. NOTE AL
BILANCIO
ATTIVITÀ
NON CORRENTI 2.1 PREFINANZIAMENTI || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Prefinanziamenti || - || 90 || 334 || 424 || 438 TOTALE || - || 90 || 334 || 424 || 438 Molti contratti prevedono il
pagamento di anticipi prima dell’inizio dei lavori, della consegna delle
forniture o della prestazione dei servizi. Talvolta i piani di pagamento dei
contratti prevedono pagamenti sulla base di relazioni sull’avanzamento dei
lavori. Il prefinanziamento viene di norma corrisposto nella valuta del paese o
del territorio dove il progetto viene eseguito. I tempi della recuperabilità o dell’utilizzo
dei prefinanziamenti determinano se questi ultimi sono registrati come attività
di prefinanziamento correnti o non correnti. L’utilizzo è definito dall’accordo
alla base del progetto. Eventuali rimborsi o utilizzi con scadenza inferiore a
dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio sono registrati come
prefinanziamenti correnti. Poiché molti progetti FES sono per loro natura a
lungo termine, è necessario che i rispettivi anticipi siano disponibili per più
di un anno. Pertanto questi importi di prefinanziamento figurano come attività
non correnti. ATTIVITÀ CORRENTI 2.2 PREFINANZIAMENTI || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Prefinanziamenti (lordi) || 39 || 832 || 3 059 || 3 931 || 3 593 Minore liquidazione stimata dei prefinanziamenti || (34) || (573) || (2 038) || (2 645) || (2 259) TOTALE || 5 || 259 || 1 021 || 1 286 || 1 334
2.2.1
Garanzie
riscosse in relazione a prefinanziamenti Le garanzie sono intese a garantire i
prefinanziamenti e vengono svincolate una volta effettuato il pagamento finale
nell’ambito di un progetto. Una garanzia ha due valori, definiti
rispettivamente valore “nominale” e valore “in corso”. Per il valore “nominale”,
il fatto generatore è collegato all’esistenza della garanzia. Per il valore “in
corso”, il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del
prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni. Al 31
dicembre 2013, il valore “nominale” delle garanzie riscosse dal FES in
relazione a prefinanziamenti ammontava a 303 milioni di euro. Il valore “in
corso” di tali garanzie era di 151 milioni di euro. Nel 2013 è
stata effettuata una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla quale
le garanzie con un valore “nominale” di 333 milioni di euro sono state annullate
in quanto non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati
aggiornati, il valore “nominale” sarebbe diminuito, passando da 566 milioni di
euro a 349 milioni di euro, e il valore “in corso” sarebbe diminuito, passando
da 391 milioni di euro a 185 milioni di euro. 2.3 CREDITI || || || || || Milioni di EUR || Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Crediti nei confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi || 2.3.1 || 2 || 9 || 12 || 24 || 10 Crediti nei confronti degli Stati membri || 2.3.2 || - || - || 3 || 3 || 3 Ratei e risconti attivi || 2.3.3 || - || 48 || 9 || 57 || 57 TOTALE || || 2 || 58 || 24 || 84 || 70 2.3.1 Crediti nei
confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Crediti nei confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi || 6 || 19 || 13 || 38 || 26 - Riduzione contabile || (3) || (10) || (1) || (14) || (16) TOTALE || 2 || 9 || 12 || 24 || 10 I movimenti degli ordini di
riscossione aperti durante il periodo sono specificati di seguito: || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Ordini di riscossione aperti all’inizio dell’esercizio || 5 || 19 || 3 || 26 || 25 Ordini di riscossione emessi || 3 || 40 || 133 || 176 || 139 Ordini di riscossione chiusi || (2) || (40) || (123) || (165) || (138) Incassati || (1) || (27) || (103) || (131) || (97) Revocati || (0) || (1) || (0) || (1) || (1) Cancellati || (0) || (6) || (0) || (6) || (4) Compensati || (1) || (7) || (19) || (27) || (36) Ordini di riscossione aperti al termine dell’esercizio || 6 || 19 || 13 || 38 || 26 2.3.2 Crediti nei
confronti degli Stati membri I crediti del 10° FES nei confronti
degli Stati membri, pari a 3 milioni di euro, comprendono contributi di
finanziamento del Regno Unito, della Danimarca e della Svezia. 2.3.3 Ratei e risconti
attivi Fra tali importi figurano
principalmente le entrate da interessi maturati sugli importi dei
prefinanziamenti. Inoltre, in questa rubrica sono inoltre incluse le entrate da
interessi di mora su pagamenti di contributi. 2.4 CONTI DI
COLLEGAMENTO || || || || Milioni di EUR || || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 Conti di collegamento || 290 || 1 323 || (1 613) || 0 TOTALE || 290 || 1 323 || (1 613) || 0 Per motivi di efficienza, l’unica
tesoreria che copre tutti i FES è assegnata al 10° FES; ne conseguono
operazioni reciproche fra i diversi FES, compensate nei conti di collegamento
fra i vari bilanci FES. 2.5 DISPONIBILITÀ
LIQUIDE ED EQUIVALENTI [6] || || || || || Milioni di EUR || Nota || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Conti speciali – istituti finanziari degli Stati membri || - || - || - || 719 || 719 || 633 Conti correnti – banche commerciali || - || - || - || 39 || 39 || 54 Conti di sicurezza STABEX || 2.5.1 || - || - || - || - || 2 Fondo speciale Repubblica democratica del Congo[7] || - || - || - || 1 || 1 || 1 TOTALE || || - || - || 759 || 759 || 690 2.5.1 Conti di
sicurezza STABEX || Milioni di EUR || Saldo al 31.12.2013 || Saldo al 31.12.2012 Costa d’Avorio || - || 2 Altri paesi || - || 0 TOTALE || - || 2 STABEX è l’acronimo di un sistema
finanziario di compensazione dell’UE per la stabilizzazione dei proventi delle
esportazioni dei paesi ACP. Oltre ai fondi sopra indicati, i
paesi ACP beneficiari detengono altri fondi STABEX. Allorché la Commissione e
il paese (ACP) beneficiario raggiungono un accordo sull’utilizzazione dei fondi
STABEX, le due parti firmano una convenzione di trasferimento. Conformemente
alle disposizioni dell’articolo 211 della convenzione di Lomé IV[8] (riveduta),
i fondi vengono trasferiti su un conto intestato al paese ACP; si tratta di un
conto di sicurezza fruttifero a doppia firma (Commissione e paese
beneficiario). I fondi rimangono su tali conti di sicurezza finché un quadro di
obblighi reciproci (QOR) non autorizza un trasferimento per un determinato
progetto. Nel 2013 i rimanenti conti di sicurezza STABEX sono stati chiusi a
seguito della liquidazione degli strumenti di aiuto STABEX. L’ordinatore della Commissione
mantiene il potere di firma su questo conto per assicurarsi che i fondi vengano
erogati secondo le modalità previste. I fondi sui conti a doppia firma sono di
proprietà del paese ACP e non sono quindi registrati all’attivo nei conti
annuali del FES. I trasferimenti a tali conti sono registrati come pagamenti
STABEX. Cfr. anche la nota 3.1.2 per maggiori informazioni.
PASSIVITÀ NON
CORRENTI 2.6 DEBITI || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Debiti di cofinanziamento || - || - || 25 || 25 || 40 TOTALE || - || - || 25 || 25 || 40 I debiti di cofinanziamento
registrati alla fine del 2013 si riferiscono al 10° FES. I contributi di cofinanziamento
ricevuti sono presentati come debiti nei confronti degli Stati membri e degli
Stati non membri in quanto soddisfano il criterio delle entrate non derivanti
da transazioni commerciali soggette a condizioni. Il FES è tenuto a impiegare i
contributi per fornire servizi a terzi o, in caso contrario, a restituire gli attivi
(i contributi ricevuti) agli Stati membri. I debiti pendenti di cui agli
accordi di cofinanziamento rappresentano il contributo di cofinanziamento
ricevuto al netto delle spese sostenute per il progetto. L’effetto sull’attivo
netto è nullo.
L’aumento dei debiti di
cofinanziamento complessivi viene spiegato alla nota 2.7.1.2. PASSIVITÀ CORRENTI
2.7 DEBITI || || || || || Milioni di EUR || Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Debiti correnti || 2.7.1 || 1 || 61 || 260 || 322 || 209 Ratei passivi || 2.7.2 || 26 || 202 || 359 || 588 || 555 Risconti di contributi di capitale differiti || 2.7.3 || - || - || 304 || 304 || 293 TOTALE || || 28 || 263 || 923 || 1 214 || 1 057 2.7.1 Debiti
correnti || || || || || Milioni di EUR || Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Fornitori e altri soggetti || 2.7.1.1 || 1 || 61 || 182 || 244 || 152 Debiti di cofinanziamento || 2.7.1.2 || - || 0 || 75 || 75 || 46 Debiti vari || 2.7.1.3 || 0 || 0 || 3 || 3 || 12 TOTALE || || 1 || 61 || 260 || 322 || 209 I debiti comprendono le dichiarazioni
di spesa ricevute dal FES nel quadro delle attività di sovvenzionamento e sono
registrati per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. La medesima
procedura si applica a fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di
attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in
considerazione nelle procedure di separazione di fine esercizio. In seguito a
tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come ratei
passivi. 2.7.1.1 Fornitori o
altri In questa rubrica sono inclusi gli
importi dovuti ai fornitori o a enti pubblici e Stati terzi. L’aumento di 93 milioni di euro
rispetto al periodo di riferimento precedente è dovuto essenzialmente a un
aumento di 74 milioni di euro dei debiti nei confronti di Stati terzi. I saldi
più elevati da pagare a Stati terzi riguardano il Ghana (64 milioni di euro) e lo
Zambia (33 milioni di euro). 2.7.1.2 Debiti di
cofinanziamento Complessivamente, i debiti di
cofinanziamento non correnti e correnti sono aumentati di 14 milioni di euro.
Nel 2013, sono stati ricevuti nuovi contributi di cofinanziamento dalla Svezia
(9 milioni di euro), dalla Francia (5 milioni di euro), dall’Australia (2
milioni di euro), dal Regno Unito (2 milioni di euro) e da altri paesi. I debiti per cofinanziamenti sono
stati ridotti di 8 milioni di euro per rilevare le spese sostenute in relazione
ai progetti di cofinanziamento (si vedano i punti 3.1.3 e 3.2.2). 2.7.1.3 Altri
debiti I debiti vari comprendono
prevalentemente entrate e importi restituiti non assegnati. 2.7.2 Ratei passivi || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Ratei passivi || 26 || 202 || 359 || 588 || 555 TOTALE || 26 || 202 || 359 || 588 || 555 Al termine dell’esercizio si valutano
le spese ammissibili sostenute dai beneficiari di fondi FES ma non ancora
dichiarate. In seguito a tale operazione di separazione, detti importi
ammissibili stimati sono trattati come ratei passivi. L’utilizzo stimato degli importi del
prefinanziamento viene presentato come una liquidazione stimata del
prefinanziamento (cfr. 2.2). 2.7.3 Contributi
al fondo riscossi in anticipo || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Regno unito || - || - || 296 || 296 || 274 Irlanda || - || - || 5 || 5 || 9 Lituania || - || - || 2 || 2 || - Ungheria || - || - || - || - || 10 TOTALE || - || - || 304 || 304 || 293 Questa voce comprende i contributi
degli Stati membri versati in anticipo a fine esercizio. ATTIVITÀ NETTE 2.8 CAPITALE
RICHIAMATO || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE Capitale del fondo || 12 840 || 11 699 || 21 152 || 45 691 Capitale del fondo non richiamato || - || - || (16 112) || (16 112) Capitale del fondo richiamato al 31.12.2012 || 12 840 || 11 699 || 5 040 || 29 579 || || || || Capitale del fondo || 12 840 || 11 699 || 21 152 || 45 691 Capitale del fondo non richiamato || - || - || (13 162) || (13 162) Capitale del fondo richiamato al 31.12.2013 || 12 840 || 11 699 || 7 990 || 32 529 Il capitale del fondo rappresenta l’importo
totale dei contributi che gli Stati membri versano per il singolo FES,
stabilito da ciascun accordo interno. I fondi non richiamati rappresentano
la dotazione iniziale non ancora richiesta agli Stati membri. Il capitale richiamato costituisce la
parte di dotazione iniziale che agli Stati membri è stato richiesto di versare
sui conti di tesoreria, conformemente alla procedura di cui all’articolo 16 del
RF del 10° FES. Il capitale dell’8° e del 9° FES è
stato interamente richiamato e versato. Capitale richiamato
e non richiamato per Stato membro || || || || Milioni di EUR Contributi || % || Non richiamato 10° FES 31.12.2012 || Richiamato nel 2013 || Non richiamato 10° FES 31.12.2013 Austria || 2,41 || (388) || 71 || (317) Belgio || 3,53 || (569) || 104 || (465) Bulgaria || 0,14 || (23) || 4 || (18) Cipro || 0,09 || (15) || 3 || (12) Repubblica ceca || 0,51 || (82) || 15 || (67) Danimarca || 2,00 || (322) || 59 || (263) Estonia || 0,05 || (8) || 1 || (7) Finlandia || 1,47 || (237) || 43 || (193) Francia || 19,55 || (3 150) || 577 || (2 573) Germania || 20,50 || (3 303) || 605 || (2 698) Grecia || 1,47 || (237) || 43 || (193) Ungheria || 0,55 || (89) || 16 || (72) Irlanda || 0,91 || (147) || 27 || (120) Italia || 12,86 || (2 072) || 379 || (1 693) Lettonia || 0,07 || (11) || 2 || (9) Lituania || 0,12 || (19) || 4 || (16) Lussemburgo || 0,27 || (44) || 8 || (36) Malta || 0,03 || (5) || 1 || (4) Paesi Bassi || 4,85 || (781) || 143 || (638) Polonia || 1,30 || (209) || 38 || (171) Portogallo || 1,15 || (185) || 34 || (151) Romania || 0,37 || (60) || 11 || (49) Slovacchia || 0,21 || (34) || 6 || (28) Slovenia || 0,18 || (29) || 5 || (24) Spagna || 7,85 || (1 265) || 232 || (1 033) Svezia || 2,74 || (441) || 81 || (361) Regno Unito || 14,82 || (2 388) || 437 || (1 951) TOTALE || 100,00 || (16 112) || 2 950 || (13 162)
2.9 ALTRE
RISERVE Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE Saldo al 31.12.2011 || (2 276) || 4 227 || 301 || 2 252 Trasferimento di importi disimpegnati dell’8° e del 9° FES al 10° FES || (78) || (300) || 378 || 0 Trasferimento dal 10° FES al 9° FES di fondi assegnati al Sud Sudan in base alla decisione 2010/406/UE del Consiglio || - || 200 || (200) || 0 Saldo al 31.12.2012 || (2 354) || 4 126 || 479 || 2 252 Trasferimento di importi disimpegnati dell’8° e del 9° FES al 10° FES || (102) || (371) || 473 || 0 Saldo al 31.12.2013 || (2 456) || 3 756 || 952 || 2 252 Il saldo al 31.12.2013 comprende: || || || || - I fondi assegnati al Sud Sudan || - || 350 || - || 350 Dall’entrata in vigore del
10° FES nel 2008, tutti gli importi disimpegnati dei FES precedenti sono
stati trasferiti alla riserva del 10° FES. Tale riserva può essere utilizzata
soltanto alle condizioni definite all’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo
interno del 10° FES. Nel 2013, sono stati trasferiti
importi disimpegnati pari a 102 milioni di euro e a 371 milioni di euro,
rispettivamente dall’8° e dal 9° FES, alla riserva di efficacia ed efficienza
del 10° FES.
3. NOTE AL
CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO
3.1 ENTRATE
DI ESERCIZIO Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Recupero spese || 1 || 11 || 1 || 13 || 17 Recupero di fondi STABEX || 61 || - || - || 61 || 49 Utili su cambi || 2 || 23 || 16 || 41 || 51 Entrate di esercizio connesse al cofinanziamento || - || - || 8 || 8 || 8 TOTALE || 64 || 34 || 25 || 123 || 124 3.1.1 Recupero
spese Questa rubrica rappresenta gli ordini
di recupero emessi dal FES e la deduzione dai pagamenti successivi registrati
nel sistema contabile del FES, allo scopo di recuperare le spese effettuate in
precedenza, sulla base di controlli, audit o valutazioni di ammissibilità. Si
noti che i recuperi di importi di prefinanziamento non sono inclusi fra le entrate,
ma accreditati alla rubrica prefinanziamento del bilancio. Recupero di
pagamenti indebiti Nel 2013
sono stati emessi ordini di recupero di pagamenti indebiti del valore di 23
milioni di euro, rispetto ai 27 milioni di euro registrati nel 2012. Di questi,
6 milioni di euro erano relativi a operazioni di recupero spese e sono stati
pertanto registrati come entrate di esercizio. Gli importi di prefinanziamento
pagati e accreditati all’attivo della rubrica prefinanziamento del bilancio
sono stati pari a 17 milioni di euro. La tabella seguente sintetizza la
natura del recupero di pagamenti indebiti: Milioni di EUR || Entrate || Prefinan-ziamenti || TOTALE 2013 || Entrate || Prefinan-ziamenti || TOTALE 2012 Errori || 2 || 4 || 6 || 1 || 1 || 2 Irregolarità || 4 || 12 || 16 || 9 || 15 || 25 Notificati dall’OLAF || - || 1 || 1 || 1 || - || 1 TOTALE || 6 || 17 || 23 || 11 || 16 || 27 3.1.2 Recupero di
fondi STABEX Nel 2013 è stato restituito al FES un
importo pari a 61 milioni di euro da conti a doppia firma nei paesi ACP. Tali
fondi sono stati principalmente trasferiti dal Sudan (36 milioni di euro), dalla
Costa d’Avorio (7 milioni di euro), dalle Isole Salomone (5 milioni di euro),
dalla Papua Nuova Guinea (3 milioni di euro), dalla Sierra Leone (2
milioni di euro), dallo Zimbabwe (2 milioni di euro) e dalla Mauritania (2
milioni di euro). Tali fondi sono inclusi a titolo di entrate di esercizio
(recupero di fondi STABEX) nel conto del risultato economico dell’8° FES. 3.1.3 Entrate di
esercizio connesse al cofinanziamento Le entrate di esercizio connesse al
cofinanziamento rappresentano i contributi utilizzati (si veda 3.2.2).
Tali contributi sono rilevati conformemente all’esecuzione del progetto di
cofinanziamento, dato che soddisfano il criterio posto come condizione di
rappresentare entrate non derivanti da transazioni commerciali soggette a
condizioni.
3.2 SPESE OPERATIVE || Milioni di EUR || Nota || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Spese operative – strumenti di aiuto || 3.2.1 || 49 || 330 || 2 578 || 2 957 || 2 938 Spese operative di cofinanziamento || 3.2.2 || - || - || 8 || 8 || 8 Perdite dovute a operazioni in cambi || - || 4 || 31 || 25 || 60 || 66 Riduzione contabile dei crediti || - || 0 || 1 || 1 || 1 || 6 TOTALE || || 53 || 362 || 2 612 || 3 027 || 3 017 3.2.1 Spese
operative – strumenti di aiuto || || || || Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Aiuti programmabili || 42 || (2) || 1 678 || 1 719 || 1 476 Sostegno macroeconomico || - || 21 || - || 21 || 8 Politica settoriale || 0 || 225 || (2) || 222 || 326 Abbuoni di interessi || 0 || - || - || 0 || 5 Progetti tra paesi ACP || - || 57 || 588 || 645 || 720 Aiuti d’urgenza || - || 17 || 253 || 270 || 333 Aiuti ai profughi || 1 || - || - || 1 || 6 Capitale di rischio || 0 || - || - || 0 || 1 STABEX || (1) || - || - || (1) || 4 Altri programmi di aiuti relativi a FES precedenti || - || 5 || - || 5 || 10 Sostegno istituzionale || - || 1 || 61 || 62 || 32 Compensazione di proventi esportazioni || 7 || 6 || - || 13 || 18 Totale || 49 || 330 || 2 578 || 2 957 || 2 938 Le spese d’esercizio del FES coprono
vari strumenti di aiuto e assumono forme diverse a seconda delle modalità di
pagamento e di gestione del denaro. 3.2.2 Spese
operative connesse al cofinanziamento Sono le spese sostenute per progetti
di cofinanziamento nel 2013. Poiché i
contributi di cofinanziamento ricevuti soddisfano i criteri delle entrate non
derivanti da transazioni commerciali soggette a condizioni, un importo
corrispondente di contributi è stato registrato come entrata di esercizio (si
veda 3.1.3).
3.3 SPESE
AMMINISTRATIVE Milioni di EUR || 8th EDF || 9th EDF || 10th EDF || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Spese amministrative || - || 0 || 167 || 167 || 107 TOTALE || - || 0 || 167 || 167 || 107 Questa rubrica registra le spese di
sostegno, ossia le spese amministrative connesse alla programmazione e all’attuazione
dei FES, comprese le spese per la preparazione, le fasi successive, il
monitoraggio e la valutazione dei progetti, nonché le spese per le reti
informatiche, l’assistenza tecnica, ecc. 3.4 ENTRATE
FINANZIARIE Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012 Interessi attivi – banche europee || - || 0 || 0 || 0 || 9 Interesse relativo ai prefinanziamenti || 0 || (3) || 3 || 0 || (32) TOTALE || 0 || (3) || 3 || 0 || (22) L’aumento dell’importo degli
interessi nel 2012 è dovuto alle entrate dagli interessi bancari della BEI. L’interesse relativo ai
prefinanziamenti è rilevato conformemente al disposto dell’articolo 7,
paragrafo 3, e dell’articolo 8 del RF del 10° FES. Gli interessi
attivi negativi nel 2012 sono dovuti all’annullamento dei ratei dell’esercizio
precedente per gli interessi maturati sui prefinanziamenti. Gli interessi
attivi negativi nel 2013 nel 9° FES sono dovuti principalmente a variazioni dei
tassi di cambio USD/EUR. 4. NOTE AL
PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA
4.1 OBIETTIVO
E PREPARAZIONE DEL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA Le informazioni relative ai flussi di
cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità del FES di
generare liquidità e attività equivalenti e le sue necessità di utilizzare
detti flussi. Il prospetto dei flussi di cassa
viene preparato utilizzando il metodo indiretto: l’avanzo
o il disavanzo netti dell’esercizio finanziario vengono adeguati a seguito
degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a
incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti. I flussi di cassa derivanti da
operazioni in una data valuta estera sono contabilizzati nella valuta di
riferimento del FES (l’euro), applicando all’importo in valuta estera il tasso
di cambio tra l’euro e detta valuta in vigore alla data della transazione. 4.2 ATTIVITÀ
OPERATIVE Il prospetto dei flussi di cassa del
FES comprende soltanto quelli derivanti da attività operative, giacché il FES
non svolge attività di investimento o finanziamento. L’obiettivo
di tali attività è contribuire al conseguimento dei risultati fissati nell’ambito
dell’elaborazione delle politiche. 5. SOPRAVVENIENZE
ATTIVE E PASSIVE E ALTRE VOCI
5.1 SOPRAVVENIENZE
ATTIVE Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Garanzie di esecuzione || 4 || 63 || 49 || 116 || 304 Trattenute a garanzia || 2 || 40 || 14 || 56 || 188 TOTALE || 6 || 103 || 62 || 171 || 492 5.1.1 Garanzie
di esecuzione Talvolta si
richiedono garanzie di esecuzione per assicurare che i beneficiari dei
finanziamenti FES onorino gli obblighi assunti in virtù dei contratti stipulati
con il FES. Nel 2013 è
stata effettuata una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla
quale garanzie per un valore di 188 milioni di euro sono state annullate in
quanto non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati aggiornati,
il valore sarebbe diminuito, passando da 304 milioni di euro a 177
milioni di euro. 5.1.2 Trattenute
a garanzia Le
trattenute a garanzia riguardano soltanto i contratti di lavoro. Di regola
viene trattenuto il 10% dei pagamenti intermedi ai beneficiari per garantire
che il contraente adempia alle sue obbligazioni. Questi importi trattenuti sono
registrati come debiti. Subordinatamente all’approvazione dell’amministrazione
aggiudicatrice, la parte contraente può presentare una trattenuta di garanzia
in sostituzione degli importi da trattenere sui pagamenti intermedi. Queste
garanzie ricevute sono inserite come sopravvenienze attive. Nel 2013 è
stato effettuato una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla
quale garanzie per un valore 105 milioni di euro sono state annullate in quanto
non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati
aggiornati, il valore sarebbe diminuito, passando da 188 milioni di euro a 98
milioni di euro. 5.1.3 Garanzie
detenute da enti diversi dalla Commissione Le garanzie
detenute da enti diversi dalla Commissione comprendono garanzie approvate dall’ordinatore
nazionale (l’amministrazione aggiudicatrice del paese terzo) per proteggere i
beni dell’UE. Tali garanzie sono detenute nelle delegazioni dell’UE e non sono
sopravvenienze attive del FES. Sono divulgate a mero scopo informativo. Milioni di EUR || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 Garanzie di prefinanziamento Garanzie di esecuzione || 2 2 || 54 44 || 278 142 || 333 188 Trattenute a garanzia || 1 || 34 || 70 || 105 TOTALE || 4 || 131 || 491 || 626 5.2 ALTRE VOCI
5.2.1
Impegni
di bilancio ancora da liquidare Milioni di EUR || 8th EDF || 9th EDF || 10th EDF || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012 Impegni di bilancio ancora da liquidare || 74 || 611 || 5 340 || 6 025 || 5 642 Relativi importi inseriti nel conto del risultato economico || (28) || (215) || (540) || (782) || (714) TOTALE || 47 || 396 || 4 800 || 5 243 || 4 928 Gli impegni di bilancio ancora da
liquidare rappresentano impegni in sospeso per i quali non sono stati ancora
effettuati pagamenti e/o disimpegni e sono la normale conseguenza dell’esistenza
di programmi pluriennali. Al 31 dicembre 2013 l’importo degli impegni di
bilancio ancora da liquidare ammontava a 6 025 milioni di euro. L’importo
indicato come un impegno futuro da finanziare è costituito da questo impegno di
bilancio ancora da liquidare meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa
nel conto del risultato economico del 2013, per un totale di 5 243 milioni
di euro.
6. GESTIONE
DEI RISCHI FINANZIARI Le seguenti informazioni relative alla
gestione dei rischi finanziari del FES si riferiscono alle operazioni di
tesoreria effettuate dalla Commissione per conto del FES al fine di utilizzare
le sue risorse.
6.1 POLITICHE
DI GESTIONE DEI RISCHI E ATTIVITÀ DI COPERTURA Le norme e i principi per la gestione
delle operazioni di tesoreria sono contenuti nel RF e nell’accordo interno del
10° FES. Conformemente ai regolamenti di cui
sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali: –
i
contributi finanziari sono versati dagli Stati membri su conti speciali aperti
presso la banca d’emissione di ciascuno Stato membro o presso l’istituto
finanziario da esso designato. Gli importi dei contributi sono conservati su
detti conti speciali fino a quando è necessario effettuare i pagamenti del FES; – i contributi
degli Stati membri al FES sono versati in euro, mentre i pagamenti del FES sono
denominati in euro e in altre valute, comprese quelle meno note; – non sono
consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti dalla Commissione per
conto del FES. Oltre ai conti speciali, altri conti
bancari sono aperti dalla Commissione a nome del FES presso istituti finanziari
(banche centrali e banche commerciali) al fine di effettuare i pagamenti e
riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio. Le operazioni di pagamento e di
tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi
informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione
delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento
finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di
audit. La gestione delle operazioni di
pagamento e di tesoreria è regolata da una serie di linee guida e procedure
scritte al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un
adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono tutte le
varie aree operative e il loro rispetto viene verificato regolarmente. 6.2 RISCHIO DI
MERCATO
6.2.1 Rischio valutario Tutti i contributi sono detenuti in
euro e le altre valute sono acquistate soltanto quando occorrono per eseguire
pagamenti. Di conseguenza, le operazioni di tesoreria del FES non sono esposte
al rischio valutario.
6.2.2 Rischio di
tasso di interesse Il FES non prende denaro in prestito
e di conseguenza non è esposto ad alcun rischio legato ai tassi di interesse. Tuttavia il FES percepisce interessi
sui saldi che detiene nei suoi differenti conti bancari. La Commissione, per
conto del FES, ha quindi adottato misure volte a garantire che gli interessi
percepiti regolarmente riflettano i tassi di interesse di mercato nonché le
loro possibili fluttuazioni. I saldi overnight (a un solo giorno)
detenuti su conti presso le banche commerciali sono remunerati su base
giornaliera. La remunerazione dei saldi su tali conti è basata sui tassi
variabili di mercato, ai quali viene applicato un margine contrattuale
(positivo o negativo). Per la maggior parte dei conti il calcolo degli
interessi è collegato all’indice EONIA (Euro overnight index average) e viene
adeguato per riflettere le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Per certi
altri conti il calcolo dell’interesse è collegato al tasso applicato dalla BCE
sulle operazioni di rifinanziamento. Di conseguenza, il FES non è esposto ad
alcun rischio che i suoi saldi siano remunerati a tassi inferiori a quelli di
mercato. 6.3 RISCHIO DI
CREDITO (RISCHIO DELLA CONTROPARTE) La maggior parte delle risorse di
tesoreria del FES sono detenute, in conformità al RF del 10° FES, in “conti
speciali” aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi.
Questi conti sono tenuti prevalentemente presso il Tesoro o la banca centrale
nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di
controparte minimo per il FES (l’esposizione riguarda gli Stati membri). Per quanto riguarda le risorse di
tesoreria del FES detenute presso banche commerciali per coprire l’esecuzione
dei pagamenti, l’alimentazione dei rispettivi conti viene eseguita in base al
principio del “just in time” ed è gestita automaticamente dal sistema di
gestione della tesoreria della Commissione. I livelli dei saldi di ciascun
conto sono mantenuti a livelli minimi, proporzionati all’importo medio dei
rispettivi pagamenti giornalieri. Di conseguenza, gli importi detenuti alla
giornata su questi conti sono sempre molto bassi, per cui l’esposizione del FES
a rischi risulta limitata. Inoltre, per la selezione delle
banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche al fine di ridurre
ulteriormente il rischio della controparte cui è esposto il FES. Tutte le banche commerciali vengono
selezionate mediante gara d’appalto. Il credit rating a breve termine minimo
richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating
equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze, debitamente
giustificate, può essere richiesto un livello inferiore. 6.4 RISCHIO DI
LIQUIDITÀ I principi di bilancio applicati al
FES assicurano che le risorse liquide complessive disponibili per l’esercizio
finanziario siano sempre sufficienti per l’esecuzione di tutti i relativi
pagamenti. In effetti il totale dei contributi degli Stati membri è pari all’importo
complessivo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio finanziario
pertinente. Tuttavia i contributi degli Stati
membri al FES sono pagati in tre rate annue, mentre i pagamenti seguono in
parte un andamento stagionale. Per fare sì che le risorse di
tesoreria siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in
ogni dato mese, fra la Commissione e i centri di spesa interessati ha luogo un
regolare scambio di informazioni sulla situazione della tesoreria onde evitare
che i pagamenti effettuati in ogni dato periodo eccedano le risorse di
tesoreria disponibili. Inoltre, nel contesto delle operazioni
giornaliere di tesoreria del FES, gli strumenti di gestione automatizzata
garantiscono che in ogni conto bancario del FES sia disponibile una liquidità
sufficiente, su base giornaliera. 7. INFORMATIVA
SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE In questa rubrica non sono state
individuate operazioni con parti correlate che richiedano informative. 8. FATTI
INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO Alla data di approvazione dei conti,
il contabile del FES non aveva constatato o ricevuto segnalazioni di alcuna
questione rilevante tale da essere evidenziata in questo paragrafo. I conti
annuali e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti sulla scorta
delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni
riportate sopra. 9. RISULTATO
ECONOMICO – RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO Il risultato economico dell’esercizio
è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato
dell’esecuzione del bilancio si basa invece sulle regole della contabilità di
cassa. Poiché entrambi sono il risultato delle medesime operazioni sottostanti,
la riconciliazione costituisce un controllo utile per verificare la loro
corrispondenza. La tabella in appresso presenta questa riconciliazione,
evidenziando i principali elementi di riconciliazione, con una ripartizione tra
entrate e spese. || || Milioni di EUR || 2013 || 2012 || || RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || (3 072) || (3 023) || || ENTRATE || || Diritti non influenti sul risultato dell’esecuzione del bilancio || (68) || (47) Diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi || (6) || (8) Diritti accertati nell’esercizio precedente e riscossi nell’esercizio in corso || 10 || 14 Effetto netto del prefinanziamento || 71 || 62 Ratei attivi netti || 19 || (40) || || SPESE || || Spese dell’esercizio in corso non ancora pagate || 90 || 38 Spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio in corso || (53) || (101) Cancellazione di pagamenti || 13 || 7 Effetto netto del prefinanziamento || (431) || (316) Ratei passivi netti || 464 || 204 || || RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO || (2 963) || (3 209) 9.1 Elementi di
riconciliazione – Entrate Le entrate di bilancio di un
esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai
diritti accertati nel corso dell’esercizio e a quelle riscosse in relazione ai
diritti accertati in esercizi precedenti. I diritti che non influiscono sul
risultato dell’esecuzione del bilancio sono registrati nel risultato
economico, ma dal punto di vista del bilancio non possono essere considerati
entrate, poiché gli importi incassati sono trasferiti alle riserve e non
possono venire rimpegnati senza una decisione del Consiglio. I diritti accertati nell’esercizio
in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato
economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate
di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e
riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato
economico ai fini della riconciliazione. L’effetto netto dei prefinanziamenti
è costituito dalla liquidazione degli importi di prefinanziamento
recuperati. Si tratta di un’entrata che non ha alcun effetto sul risultato
economico. I ratei attivi netti
consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio. Soltanto l’effetto
netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei
attivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione. 9.2 Elementi di
riconciliazione – Spese Le spese dell’esercizio in corso
non ancora pagate devono essere aggiunte ai fini della riconciliazione, in
quanto sono incluse nel risultato economico ma non fanno parte della spesa di
bilancio. Al contrario, le spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio
in corso devono essere dedotte dal risultato economico ai fini della
riconciliazione, in quanto fanno parte della spesa di bilancio dell’esercizio
in corso ma non hanno alcun effetto sul risultato economico o contribuiscono a
ridurre le spese in caso di correzioni. Le entrate derivanti da
cancellazioni di pagamenti non influenzano il risultato economico
mentre incidono sul risultato dell’esecuzione del bilancio. L’effetto netto del
prefinanziamento è la combinazione dei nuovi importi di prefinanziamento
versati nell’esercizio in corso (e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio)
e i prefinanziamenti liquidati nell’esercizio in corso o in quelli precedenti
mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Queste ultime rappresentano
spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del
prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio
al momento del relativo versamento. I ratei passivi netti
consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese
ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi FES, ma non ancora comunicate
al FES. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei passivi per l’esercizio in
corso, meno le entrate dei ratei passivi dell’esercizio precedente, viene preso
in considerazione.
2. RELAZIONE
DI ESECUZIONE FINANZIARIA NOTA
INTRODUTTIVA
FES
precedenti ·
Con
la chiusura del 6° FES nel 2006 e del 7° FES nel 2008,
i conti annuali non contengono più tabelle d’esecuzione relative a tali FES.
Per contro, l’esecuzione dei saldi trasferiti si ritrova nel 9° FES. ·
Come
per gli anni precedenti, per assicurare la trasparenza nella presentazione dei
conti del 2013, le varie tabelle presentate in appresso riprendono
separatamente per l’8°FES la quota utilizzata in base alla
programmazione prevista rispettivamente nella Convenzione di Lomé e nell’accordo
di Cotonou. ·
Conformemente
all’articolo 1, paragrafo 2, lettera b), dell’accordo interno del 9° FES,
i saldi dei FES precedenti al 9° FES sono stati trasferiti al 9° FES e, per la
durata del 9° FES, sono stati impegnati come fondi del 9° FES. 10°
FES L’accordo di partenariato ACP-CE,
firmato il 23 giugno 2000 a Cotonou dagli Stati membri della Comunità europea e
dagli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), è entrato in vigore
il 1°aprile 2003. L’accordo di Cotonou è stato modificato due volte: una
prima volta dall’accordo firmato a Lussemburgo il 25 giugno 2005 e una seconda
volta dall’accordo firmato a Ouagadougou il 22 giugno 2010. La decisione del Consiglio del 27
novembre 2001 relativa all’associazione dei paesi e territori d’oltremare
(PTOM) all’UE (2001/822/CE) è entrata in vigore il 2 dicembre 2001. Tale
decisione è stata modificata il 19 marzo 2007 (decisione 2007/249/CE). L’accordo interno riguardante il
finanziamento degli aiuti comunitari forniti nell’ambito del quadro finanziario
pluriennale per il periodo 2008-2013 in applicazione dell’accordo di Cotonou
modificato, adottato dai rappresentanti dei governi degli Stati membri della
Comunità europea il 17 luglio 2006, è entrato in vigore il 1°
luglio 2008. Ai sensi dell’accordo di Cotonou, il
secondo periodo (2008-2013) degli aiuti dell’UE ai paesi ACP e PTOM è
finanziato dal 10° FES con un totale di 22 682 milioni di euro, di cui: ·
21 966
milioni di euro vengono stanziati a favore dei paesi ACP ai sensi del quadro
finanziario pluriennale previsto dall’allegato Ib dell’accordo di Cotonou
riveduto, 20 466 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione; ·
286 milioni
di euro assegnati ai PTOM conformemente all’allegato IIAa della decisione del
Consiglio modificata relativa all’associazione dei PTOM alla Comunità europea,
256 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione; ·
430 milioni
di euro per la Commissione per coprire i costi derivanti dalla programmazione e
dall’esecuzione delle risorse del 10° FES, conformemente all’articolo 6 dell’accordo
interno. Dalla data di entrata in vigore del
10° FES, all’importo iniziale destinato al 10° FES si sono aggiunti i
fondi disimpegnati di FES precedenti, interessi e saldi di cassa inutilizzati
risultanti dal sistema di stabilizzazione dei proventi delle esportazioni di
materie prime agricole (STABEX) nel quadro dei Fondi precedenti al 9° FES.
Tutti i fondi sono gestiti conformemente alle rispettive regole specifiche,
come prevedono l’accordo di Cotonou modificato e l’accordo interno. Il
31 dicembre 2013 era una data importante a causa della “clausola di caducità”
del 10° FES, che indica una data limite precisa per gli impegni nell’ambito del
10° FES (articolo 1, paragrafi 4 e 5, dell’accordo interno del 10° FES). Per
l’intero esercizio è stato fatto ogni sforzo per impegnare il massimo dei fondi
disponibili dal 10° FES. - Riserva di
efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES Dall’entrata in vigore del 10° FES, il 1°
luglio 2008, i saldi restanti e gli importi disimpegnati dai progetti del 9°
FES e dei FES precedenti sono stati trasferiti alla riserva di efficacia ed
efficienza del 10° FES, con l’eccezione dei fondi Stabex e degli
stanziamenti amministrativi del 9° FES. (milioni di EUR) Riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES ACP al 31.12.2013 || 924.1 Riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES al 31.12.2013 || 14.1 Totale riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES al 31.12.2013 || 938.2 Conformemente
all’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo interno del 10° FES, il 10 dicembre
2013 il Consiglio ha deciso di utilizzare questi fondi per il meccanismo di
transizione. - Fondi non
impegnati del 10° FES Al
31.12.2013, l’importo totale di fondi non impegnati era il seguente: (milioni di EUR) ACP (bilaterale, regionale intra-ACP, riserva PIN/PIR) || 74,5 PTOM || 0,08 Totale fondi non impegnati del 10° FES al 31.12.2013 || 74,6 Tali
fondi sono stati trasferiti al Meccanismo di transizione. - Meccanismo di
transizione L’accordo interno
che stabilisce l’11° FES è stato firmato dagli Stati membri, riuniti in sede di
Consiglio, nel giugno 2013. Esso entrerà in vigore soltanto dopo la ratifica da
parte di tutti gli Stati membri. In attesa dell’entrata
in vigore dell’11° FES, la Commissione ha proposto una serie di misure
transitorie (“meccanismo di
transizione”) per garantire la disponibilità di fondi per la cooperazione con i
paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e con i paesi e territori d’oltremare,
nonché per coprire le spese di sostegno nel periodo tra gennaio 2014 e l’entrata
in vigore dell’accordo interno che istituisce l’11° FES. Il meccanismo di transizione è stato
adottato il 12 dicembre 2013 (Decisione 2013/759/UE) ed è finanziato dalle
seguenti fonti: - fondi
disimpegnati dall’8° e dal 9° FES al 31.12.2013, - rimanenze
non impegnate dal 10° FES al 31.12.2013, - fondi
disimpegnati dal 10° FES e dai precedenti FES dall’1.01.2014. Al 31.12.2013, l’importo totale dei fondi
disponibili per il meccanismo di transizione ammontava a 998,6 milioni di
euro per i paesi ACP e a 14,2 milioni di euro per gli PTOM, esclusi gli
interessi. Tali fondi sono contabilizzati per l’11° FES. -
Riserva Stabex relativa al 10° FES In seguito alla chiusura dei conti
Stabex, i fondi inutilizzati/disimpegnati sono trasferiti alla riserva
dotazione A Stabex relativa al 10° FES (articolo 1, paragrafo 4 dell’accordo
interno applicabile al 10° FES) e poi ai programmi indicativi nazionali
dei paesi interessati. A decorrere dal 31 dicembre 2013, l’importo
totale dei fondi Stabex disimpegnati che sono stati trasferiti al 10° FES
per 33 paesi ammontava a 165,3 milioni di euro. -
Cofinanziamenti relativi al 10° FES Nel quadro del 10° FES sono stati
sottoscritti accordi di trasferimento per cofinanziamenti da parte di Stati
membri e sono stati aperti stanziamenti di impegno per un importo totale di
134,4 milioni di euro, mentre gli stanziamenti di pagamento sono stati aperti
in misura corrispondente agli importi incassati, pari a 110,6 milioni di euro. La
tabella seguente illustra la situazione degli stanziamenti di cofinanziamento
al 31.12.2013 (in milioni di euro): || Stanziamenti di impegno || Stanziamenti di pagamento Cofinanziamento – Dotazione A || 118,1 || 95,3 Cofinanziamento – Intra ACP || 12,1 || 12,1 Cofinanziamento – Spese amministrative || 4,2 || 3,2 || 134,4 || 110,6 Le tabelle seguenti,
relative agli importi decisi, assegnati e pagati, riportano cifre nette. Le
tabelle che presentano la situazione per paese e per strumento sono contenute
nell’allegato. 2.1 STANZIAMENTI TABELLA 1.1 || 8° FES || EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2013 || ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO || || || (milioni di EUR) || || || (milioni di EUR) || STRUMENTO || STANZIAMENTO INIZIALE || AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 DICEMBRE 2012 || AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2013 || Note || STANZIAMENTO ATTUALE || ACP Lomé || || || || || || Totale programmi indicativi || 7 562 || (2 473) || ( 69) || (1) || 5 020 || Abbuoni d’interesse || 370 || ( 287) || || || 83 || Aiuti d’urgenza || 140 || ( 4) || || || 136 || Aiuti ai profughi || 120 || ( 17) || || (1) || 103 || Capitale di rischio || 1 000 || 37 || ( 17) || || 1 019 || Stabex || 1 800 || (1 077) || 0 || (1) || 724 || Sysmin || 575 || ( 474) || || || 101 || Adeguamento strutturale || 1 400 || 97 || ( 0) || || 1 497 || Paesi poveri fortemente indebitati || || 1 060 || ( 1) || || 1 059 || Utilizzazione interessi || || 36 || ( 1) || || 35 || Cotonou || || || || || || Dotazione A || || 419 || ( 1) || (1) || 418 || Dotazione B || || 252 || ( 14) || (1) || 238 || TOTALE ACP || 12 967 || (2 431) || ( 104) || || 10 432 || PTOM || || || || || || Totale programmi indicativi || 115 || ( 78) || ( 0) || || 37 || Abbuoni d’interesse || 9 || ( 7) || || || 1 || Aiuti d’urgenza || 3 || ( 3) || || || || Aiuti ai profughi || 1 || ( 1) || || || || Capitale di rischio Stabex || 30 6 || ( 24) ( 4) || || || 6 1 || Sysmin || 3 || ( 0) || || || 2 || TOTALE PTOM || 165 || ( 117) || ( 0) || || 48 || TOTALE 8° FES || 13 132 || (2 548) || ( 104) || || 10 481 || || || || || || || (1) Le riduzioni rappresentano disimpegni trasferiti alla riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES. || || || || 2.2 CONTI AGGREGATI TABELLA 2.1: CONTI AGGREGATI FES AL
31.12.2013: RELAZIONE DI ESECUZIONE. TABELLA
2.2: CONTI AGGREGATI FES AL 31.12.2013: TIPO DI AIUTO. PARTE
II – CONTI ANNUALI DEL FES: RENDICONTI
FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI || CA/472/14 || 13 marzo 2014 || Documento 14/108 || || CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONES STRUMENTO PER GLI InvestmentI RENDICONTI FINANZIARI aL 31 dIcembrE 2013 || || || - Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria - Prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti del conto economico complessivo - Prospetto delle variazioni nelle risorse dei finanziatori - Rendiconto finanziario - Note ai rendiconti finanziari - Relazione del revisore indipendente || ORG.: E || 3. RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI 3.1. PROSPETTO DELLA
SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2013 (in migliaia di euro) || Note || 31.12.2013 || 31.12.2012 || || || ATTIVITÀ || || || Disponibilità liquide ed equivalenti || 5 || 599 515 || 466 568 Strumenti finanziari derivati || 6 || 1 024 || 115 Prestiti e crediti || 7 || 1 222 199 || 1 146 280 Attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || 331 699 || 333 001 Crediti dai finanziatori || 9/15 || - || 87 310 Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || 102 562 || 99 029 Altre attività || 11 || 148 || 224 || || || Totale attività || || 2 257 147 || 2 132 527 || || || || || || PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || || || || || PASSIVITÀ || || || Strumenti finanziari derivati || 6 || 3 545 || 7 035 Risconti passivi || 12 || 35 083 || 37 808 Debiti nei confronti di terzi || 13 || 331 235 || 312 086 Altre passività || 14 || 2 572 || 1 153 || || || Totale passività || || 372 435 || 358 082 || || || RISORSE DEI FINANZIATORI || || || Contributi degli Stati membri richiamati || 15 || 1 661 309 || 1 561 309 Riserva intestata all’equo valore || || 78 191 || 68 434 Utili non distribuiti || || 145 212 || 144 702 || || || Totale risorse dei finanziatori || || 1 884 712 || 1 774 445 || || || Totale passività e contributi dei finanziatori || || 2 257 147 || 2 132 527 Le note di
accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci 3.2. PROSPETTO DELL’UTILE
(PERDITA) D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31 DICEMBRE 2013 (in migliaia di euro) || Note || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || || al 31.12.2013 || al 31.12.2012 || || || || || Interessi e proventi assimilati || 17 || 68 270 || 67 503 || Spese per interessi e oneri assimilati || 17 || -1 175 || -1 114 || || || || || Proventi netti da interessi e assimilati || || 67 095 || 66 389 || || || || || Entrate da commissioni e dividendi || 18 || 4 051 || 1 934 || Spese per commissioni e dividendi || 18 || -43 || -292 || || || || || Proventi netti da commissioni e dividendi || || 4 008 || 1 642 || || || || || Variazione dell’equo valore di strumenti finanziari derivati || || 4 399 || 5 348 || Utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 19 || 5 294 || 1 045 || Perdite nette su cambi || || -6 925 || -10 575 || || || || || Risultato netto delle operazioni finanziarie || || 2 768 || -4 182 || || || || || Variazione della riduzione di valore di prestiti e crediti, al netto di annullamenti || 7 || -27 334 || 597 || Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || -8 176 || -8 927 || Riduzione di valore di altre attività || 20 || - || -337 || Spese amministrative generali || 21 || -37 851 || -36 202 || || || || || Utile dell’esercizio || || 510 || 18 980 || || || || || Altro risultato economico complessivo: || || || || Elementi che possono essere riclassificati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio: || || || || Attività finanziarie disponibili per la vendita - Riserva intestata all’equo valore || 8 || || || 1. Variazione netta dell’equo valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita || || 12 350 || 18 551 || 2. Importo netto trasferito all’utile o alla perdita || || -2 593 || 8 133 || Attività finanziarie totali disponibili per la vendita || || 9 757 || 26 684 || || || || || Totale altro risultato economico complessivo || || 9 757 || 26 684 || || || || || Totale risultato economico complessivo per l’esercizio || || 10 267 || 45 664 || Le note di
accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci 3.3 PROSPETTO
DELLE VARIAZIONI NELLE RISORSE DEI FINANZIATORI PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL
31 DICEMBRE 2013 (in migliaia di euro) || Contributi richiamati || Riserva intestate all’equo valore || Utili non distribuiti || Totale Al 1° gennaio 2013 Note || 1 561 309 || 68 434 || 144 702 || 1 774 445 || || || || Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio 15 || 100 000 || - || - || 100 000 || || || || Utile per l’esercizio 2013 || - || - || 510 || 510 || || || || Totale altro risultato economico complessivo per l’anno || - || 9 757 || - || 9 757 || || || || Variazioni nelle risorse dei finanziatori || 100 000 || 9 757 || 510 || 110 267 || || || || Al 31 dicembre 2013 || 1 661 309 || 78 191 || 145 212 || 1 884 712 || || || || || Contributi richiamati || Riserva intestate all’equo valore || Utili non distribuiti || Totale Al 1° gennaio 2012 Note || 1 281 309 || 41 750 || 125 722 || 1 448 781 || || || || Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio 15 || 280 000 || - || - || 280 000 || || || || Utile per l’esercizio 2012 || - || - || 18 980 || 18 980 || || || || Totale altro risultato economico complessivo per l’anno || - || 26 684 || - || 26 684 || || || || Variazioni nelle risorse dei finanziatori || 280 000 || 26 684 || 18 980 || 325 664 || || || || Al 31 dicembre 2012 || 1 561 309 || 68 434 || 144 702 || 1 774 445 || || || || || || || || Le note di
accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci 3.4 PROSPETTO
DEI FLUSSI DI CASSA PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL DICEMBRE 2013 (in migliaia di euro) || Note || Dall’1.1.2013 al 31.12.2013 || Dall’1.1.2012 al 31.12.2012 ATTIVITÀ OPERATIVE || || || Utile dell’esercizio finanziario || || 510 || 18 980 Adeguamenti per: || || || Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || || 8 176 || 8 927 Variazione netta della riduzione di valore di prestiti e crediti || || 27 334 || -597 Interesse capitalizzato su prestiti e crediti || 7 || -10 363 || -9 622 Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su prestiti e crediti || || -249 || -1 407 Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su attività finanziarie detenute fino a scadenza || || 733 || -751 Variazione nei risconti passivi || || -2 725 || 4 805 Effetto di variazioni del tasso di cambio sui prestiti || || 30 402 || 16 044 Effetto di variazioni del tasso di cambio sulle attività finanziarie disponibili per la vendita || || -1 154 || -1 204 Effetto di variazioni del tasso di cambio sulle liquidità detenute || || -378 || -389 Utile sulle attività operative prima delle variazioni delle attività e passività correnti || || 52 286 || 34 786 Versamenti di prestiti || 7 || -242 203 || -233 018 Rimborsi di prestiti || 7 || 119 160 || 115 480 Variazioni degli interessi maturati su disponibilità liquide ed equivalenti || || -1 || 389 Variazioni dell’equo valore di derivati || || -4 399 || -5 348 Aumento delle attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || -680 635 || -98 278 Scadenze delle attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || 676 369 || Aumento delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || -34 700 || -81 981 Rimborsi/Vendite delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || 38 737 || 19 601 Diminuzione di altre attività || || 76 || 192 Aumento di altre passività || || 1 419 || 40 (Diminuzione)/Aumento degli importi dovuti alla Banca europea per gli investimenti || || -6 539 || 6 876 Flussi di cassa netti provenienti da attività operative || || -80 430 || -241 261 ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO || || || Contributi ricevuti dagli Stati membri || || 187 310 || 236 345 Importi ricevuti dagli Stati membri relativi ad abbuoni di interessi || || 50 000 || 43 655 Importi pagati per conto degli Stati membri in relazione ad abbuoni di interessi || || -24 312 || -24 450 Flussi di cassa netti provenienti da attività di finanziamento || || 212 998 || 255 550 Aumento netto di disponibilità liquide ed equivalenti || || 132 568 || 14 289 Prospetto riepilogativo dei flussi di cassa: || || || Disponibilità liquide ed equivalenti all’inizio dell’esercizio finanziario || || 466 561 || 451 882 Liquidità nette da: || || || Attività operative || || -80 430 || -241 261 Attività di finanziamento || || 212 998 || 255 550 Effetto di variazioni del tasso di cambio su disponibilità liquide ed equivalenti || || 378 || 389 Disponibilità liquide ed equivalenti al termine dell’esercizio || || 599 507 || 466 561 Le disponibilità liquide ed equivalenti sono costituite da: || || || Liquidità || || 194 107 || 10 588 Depositi a termine (esclusi gli interessi maturati) || || 405 400 || 455 973 || || 599 507 || 466 561 Le note di
accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci 3.5 NOTE AI BILANCI
AL 31 DICEMBRE 2013 1
Informazioni generali Lo strumento per gli investimenti (lo “strumento”)
è stato istituito in virtù dell’accordo di Cotonou (l’“accordo”) in materia di
cooperazione e aiuti allo sviluppo, concluso il 23 giugno 2000 tra gli Stati
dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (i “paesi ACP”), da un lato, e l’Unione
europea e i suoi Stati membri, dall’altro, e modificato il 25 giugno 2005 e il
23 giugno 2010. Lo strumento non è una persona giuridica
distinta e in base all’accordo è la Banca europea per gli investimenti (“BEI” o
“la banca”) che gestisce i contributi per conto degli Stati membri (i donatori)
e agisce in qualità di amministratore dello strumento. I finanziamenti concessi nel quadro dell’accordo
sono a carico dei bilanci degli Stati membri dell’UE e sono erogati
conformemente ai protocolli finanziari definiti per periodi successivi di
cinque-sei anni. Nel quadro dell’accordo e in seguito all’entrata in vigore di
un secondo protocollo finanziario il 1° luglio 2008 (per il periodo 2008-2013),
denominato 10° Fondo europeo di sviluppo (“FES”), la BEI gestisce: - lo “strumento”,
un fondo di rotazione di capitale di rischio di 3 185,5 milioni di
euro, mirato a promuovere gli investimenti del settore privato nei paesi ACP,
48,5 milioni dei quali sono stanziati a favore dei paesi e territori d’oltremare
(“paesi PTOM”); -
sovvenzioni
per il finanziamento di abbuoni di interessi per un valore di 400 milioni
di euro per i paesi ACP e di 1,5 milioni di euro per i paesi PTOM. Fino al
15% (10% fino alla fine del 2012) di tali abbuoni può essere utilizzato per
finanziare assistenza tecnica connessa ai progetti. I presenti bilanci sono relativi al periodo
1° gennaio 2013 - 31 dicembre 2013. Su proposta del comitato di gestione della
BEI, il consiglio di amministrazione di quest’ultima ha adottato i rendiconti
finanziari in data 13 marzo 2014 e autorizzato la loro presentazione per
approvazione al consiglio dei governatori entro il 29 aprile 2014. 2
Politiche contabili significative 2.1 Base della preparazione – Dichiarazione di
conformità I rendiconti finanziari relativi allo
strumento sono stati elaborati sulla base dei principi internazionali d’informativa
finanziaria (IFRS) adottati dall’Unione europea. 2.2 Valutazioni e stime contabili significative La preparazione dei rendiconti finanziari
comporta l’utilizzazione di determinate stime contabili. Essa prevede inoltre
che la direzione della Banca europea per gli investimenti effettui una
valutazione all’atto di applicare le politiche contabili dello strumento. Vengono
indicati in appresso i settori che richiedono una valutazione più dettagliata o
complessa, ovvero i settori per i quali le ipotesi e le stime sono importanti
ai fini dei rendiconti finanziari. Le valutazioni e le stime principali sono le seguenti: §
Misurazione
dell’equo valore degli strumenti finanziari L’equo valore
delle attività e delle passività finanziarie che sono negoziate sui mercati
attivi si basa sui prezzi di mercato quotato o sulle quotazioni dei prezzi dei
broker. Qualora l’equo valore non possa essere desunto dai mercati attivi, esso
viene determinato avvalendosi di una serie di tecniche di valutazione che
prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. I dati da elaborare in base
a tali modelli provengono, ove possibile, da mercati osservabili; in caso
contrario, la determinazione dell’equo valore viene effettuata ricorrendo a una
valutazione. Le valutazioni sono classificate a diversi livelli della gerarchia
dell’equo valore in base ai parametri utilizzati nelle tecniche di valutazione descritte
nelle note 2.4.3 e 4. Tali tecniche
di valutazione possono comprendere modelli relativi al valore attuale netto e ai
flussi di tesoreria attualizzati, un raffronto con strumenti analoghi per i
quali esistono prezzi di mercato osservabili, modelli Black-Scholes e modelli polinomiali
di misurazione del prezzo delle opzioni, nonché altri modelli di valutazione. Le
ipotesi e i dati utilizzati nelle tecniche di valutazione comprendono tassi di
interesse senza rischio e tassi di riferimento, differenziali creditizi utilizzati
nell’ambito della stima dei tassi di sconto, corsi azionari e obbligazionari, tassi
di cambio, prezzi degli indici di borsa e la volatilità e le correlazioni dei
prezzi previste. Lo scopo delle
tecniche di valutazione è realizzare una misurazione dell’equo valore che
rifletta il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero
che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare
operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Lo strumento
utilizza modelli di valutazione ampiamente riconosciuti per determinare l’equo
valore degli strumenti finanziari comuni e più semplici, come gli swap su tassi
di interesse e gli swap su valuta, che utilizzano esclusivamente dati di mercato
osservabili e richiedono stime e valutazioni limitate sul piano della gestione.
I prezzi e i dati dei modelli osservabili sono generalmente disponibili sul
mercato dei titoli di debito e dei titoli azionari quotati, dei prodotti
derivati negoziati in borsa e dei prodotti semplici derivati “over the counter”,
come gli swap sui tassi di interesse. La disponibilità di prezzi di mercato e
di dati di modellizzazione osservabili riduce la necessità di stime sul piano della
gestione, e riduce anche l’incertezza legata alla determinazione degli equi
valori. La disponibilità di prezzi di mercato e di dati osservabili varia in
funzione dei prodotti e dei mercati ed è soggetta alle variazioni dovute ad
eventi particolari e alle condizioni generali sui mercati finanziari. Per gli
strumenti più complessi, lo strumento utilizza i propri modelli di valutazione,
che sono elaborati sulla base di modelli di valorizzazione riconosciuti. Alcuni,
se non tutti, i dati importanti utilizzati in questi modelli possono non essere
osservabili sul mercato e sono derivati dai prezzi o dai tassi di mercato,
oppure vengono stimati sulla base di ipotesi. Alcuni prestiti e alcune garanzie
per i quali non vi è un mercato attivo sono esempi di strumenti che comportano
input non osservabili significativi. I modelli di valutazione che utilizzano
input non osservabili significativi richiedono un livello maggiore di
valutazione e di stima per determinare il valore equo. Tale esercizio di stima
e valutazione è generalmente necessario per selezionare il modello di
valutazione adeguato da utilizzare, stabilire I future flussi di cassa previsti
per lo strumento finanziario oggetto di valutazione, calcolare la probabilità
di un’inadempienza e di un rimborso anticipato di una controparte e selezionare
i tassi di sconto adeguati. Lo strumento
dispone di un quadro di controllo stabilito in materia di misurazione degli
equi valori. Tale quadro comprende le funzioni di gestione dei rischi e di
gestione dei dati del mercato della banca d’investimento della BEI. Tali
funzioni sono indipendenti dalla direzione del front office e sono incaricati
di verificare le valutazioni dell’equo valore significative. I controlli
specifici comprendono: - verifica dei
prezzi osservabili; - procedura di
controllo e approvazione dei nuovi modelli di valutazione e dei cambiamenti
apportati ai modelli esistenti; - calibrazione e
controllo retrospettivo dei modelli rispetto alle operazioni di mercato
osservate; - analisi e
indagine con riferimento ai movimenti di valutazione importanti; - riesame degli
input non osservabili significativi e aggiustamenti delle valutazioni. Quando
informazioni di terze parti, come le quotazioni dei broker o i servizi di
determinazione dei prezzi, sono utilizzate per misurare l’equo valore,
lo strumento verifica che tali valutazioni siano conformi ai requisiti degli IFRS.
Tale verifica comprende i seguenti punti: - stabilire
quando è opportuno ricorrere alle quotazioni dei broker o ai servizi di
determinazione dei prezzi; - valutare se
una particolare quotazione di un broker o un servizio di determinazione dei
prezzi sono affidabili; - comprendere in
che modo è stato determinato il valore equo e in che misura rappresenta
transazioni di mercato reali; - quando i
prezzi di strumenti simili sono utilizzati per misurare l’equo valore, in che
modo tali prezzi sono stati aggiustati per riflettere le caratteristiche dello
strumento misurato. §
Perdite
dovute alla riduzione di valore di prestiti e crediti Ad ogni data
di chiusura di bilancio, lo strumento per gli investimenti riesamina i propri
prestiti e crediti per valutare l’opportunità di registrare un fondo per la
riduzione di valore
nel
prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico
complessivo.
In particolare, per determinare l’entità dell’accantonamento necessario la
direzione della Banca europea per gli investimenti deve effettuare una stima
dell’importo e dei tempi dei futuri flussi di cassa. Queste stime sono basate
su ipotesi relative a una serie di fattori; i risultati effettivi possono
tuttavia differire, dando luogo a eventuali modifiche di tale fondo. In
aggiunta ai fondi specifici per ciascun prestito e credito significativo, lo
strumento per gli investimenti può costituire anche un fondo collettivo per la
perdita di valore relativamente a esposizioni che non sono state specificamente
identificate come svalutate e presentano un rischio di inadempienza maggiore di
quello esistente al momento della concessione. In linea di
principio, un prestito è considerato in sofferenza quando il pagamento degli
interessi e del capitale è dovuto da almeno 90 giorni e la direzione della
Banca europea per gli investimenti ritiene che vi sia un’indicazione oggettiva
di riduzione di valore. §
Valutazione
di investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita La valutazione
degli investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita è
generalmente basata su uno dei seguenti elementi: - recenti
transazioni di mercato in normali condizioni di concorrenza; - equo valore
attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo; - flussi di
cassa previsti scontati ai tassi attuali applicabili a voci che presentano
termini e caratteristiche di rischio analoghe; - metodo degli
attivi netti corretti; o - altri modelli
di valutazione. La
determinazione dei flussi di cassa e dei fattori di sconto per investimenti
azionari non quotati disponibili per la vendita richiede un ricorso
significativo alle stime. Lo strumento per gli investimenti calibra
periodicamente le tecniche di valutazione e ne verifica la validità utilizzando
i prezzi derivanti da transazioni correnti di mercato osservabili nell’ambito
dello stesso strumento oppure derivanti da altri dati di mercato osservabili. §
Riduzione
di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita Lo strumento
per gli investimenti ritiene che gli investimenti azionari disponibili per la
vendita siano svalutati in caso di diminuzione significativa o protratta dell’equo
valore al di sotto del valore di costo o qualora sussistano altre prove
oggettive di perdita di valore. La determinazione del carattere “significativo”
o “protratto” della diminuzione si basa su una valutazione soggettiva. In
genere lo strumento considera “significativi” valori pari o superiori
al 30% e “prolungati” periodi superiori a 12 mesi. Inoltre lo strumento
valuta altri fattori, fra cui la normale volatilità dei prezzi dei titoli
quotati e i flussi di cassa futuri e i fattori di sconto per i titoli non
quotati. 2.3 Cambiamenti di politica contabile Tranne
per i cambiamenti indicati in appresso, lo strumento ha applicato le politiche contabili
indicate nella nota 2.4 a tutti i periodi presentati nei presenti rendiconti
finanziari. Lo strumento ha adottato i seguenti standard nuovi o modificati. Standard
adottati Nella
preparazione dei presenti rendiconti finanziari sono stati adottati i seguenti
standard, modifiche di standard e interpretazioni: Modifiche
allo standard IAS 1 Esposizione nel bilancio delle voci incluse nelle altre
componenti di conto economico complessivo A
seguito delle modifiche allo IAS 1, lo strumento ha modificato la presentazione
degli altri elementi del conto economico complessivo nel suo prospetto dell’utile
(perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo per presentare gli
elementi che devono essere riclassificati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio
separatamente da quelli che non lo saranno mai. Le informazioni comparative
sono state ripresentate di conseguenza. IFRS 13 Valutazione
del valore equo Questo
standard istituisce un quadro unico per quanto riguarda la misurazione del
valore equo e le informative su tali misurazioni quando queste sono imposte o
autorizzate da altri IFRS. Esso uniforma la definizione del valore equo come il
prezzo che si percepirebbe per la
vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una
passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di
valutazione. Questo standard sostituisce
e amplia gli obblighi di informativa
relativi alla misurazione del
valore equo previsti negli altri IFRS, compreso l’IFRS 7. Di conseguenza, lo
strumento ha integrato informative supplementari in questo settore. Conformemente
alle disposizioni transitorie dell’IFRS 13, lo strumento ha applicato prospetticamente
nuovi orientamenti relativi alla misurazione del valore equo e non ha
comunicato informazioni comparative per le nuove informative. L’IFRS
13 si riferisce ad una serie di aggiustamenti della valutazione presi in
considerazione dallo strumento nelle valutazioni dei suoi derivati,
segnatamente: - aggiustamenti del
valore del credito (CVA), che riflettono il rischio di credito delle
controparti integrato nell’equo valore dei derivati; - aggiustamenti
del valore del debito (DVA), che riflettono il credito proprio dello strumento
integrato nell’equo valore dei derivati. Gli
aggiustamenti del valore del credito per controparte sono calcolati in base
alle misure dell’esposizione potenziale futura e dell’esposizione positiva
attesa, per esposizione netta a una controparte. Le probabilità di default per
controparte sono quindi modellizzate utilizzando differenziali sui credit
default swaps disponibili sul mercato. Per le controparti prive di
differenziali sui credit default swaps disponibili vengono utilizzati
differenziali di banche di analoghe dimensioni e rating stabilite in
giurisdizioni simili. L’adozione
di questo standard ha dato luogo al riconoscimento di una perdita di 184 000
euro nell’attuale prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre
componenti di conto economico complessivo, come descritto nella nota 4. Standard
emanati ma non ancora applicati I seguenti standard, nonché le seguenti modifiche
a standard precedenti e interpretazioni, sono disponibili per gli esercizi
successivi al 1°gennaio 2013 e non sono stati applicati nella redazione dei
presenti rendiconti finanziari. Gli standard che si applicano allo strumento
sono indicati in appresso. Lo strumento non prevede di adottare questi standard
anticipatamente. IFRS 9 Strumenti finanziari Questo standard, che rappresenta la prima
fase di un progetto in tre stadi dello IASB volto a sostituire gli lo standard
IAS 39 - strumenti finanziari, fornisce una nuova definizione delle categorie
delle attività e delle passività finanziarie e del loro trattamento dal punto
di vista contabile. Lo standard è ancora in divenire ma in futuro sostituirà
integralmente lo standard IAS 39. La data attuale di entrata in vigore è non
prima del 1° gennaio 2017. L’IFRS 9 non è ancora stato adottato dall’Unione
europea. Lo strumento non prevede di adottare tale standard nel prossimo
futuro e non è ancora stata definita la portata del suo impatto. I seguenti tre standard sono stati emanati nel
2012 e sono stati approvati dall’Unione europea; essi si applicheranno agli
esercizi a decorrere dal 1° gennaio 2014. L’effetto dell’adozione di tali
standard sui rendiconti finanziari dello strumento non è ancora stato
determinato. IFRS 10 Bilancio consolidato Questo standard stabilisce i principi relativi
alla preparazione e presentazione del bilancio consolidato nel caso in cui un’entità
controlla una o più entità. IFRS 11 Accordi a controllo congiunto Questo standard istituisce un quadro che
permette di stabilire il tipo di accordi a controllo congiunto tra un’entità e
l’altra. IFRS 12 Divulgazione di interessi in altre
imprese L’obiettivo di questa norma è la divulgazione
di informazioni che consentano a coloro che utilizzano i rendiconti finanziari
di valutare la natura dei loro interessi in altre imprese e i rischi ad essa
correlati, nonché gli effetti di tali interessi sulla posizione finanziaria,
sulle prestazioni finanziarie e sui flussi di cassa dell’entità. 2.4 Sintesi delle politiche contabili più
significative Il
prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria presenta le attività e le
passività in ordine decrescente di liquidità e non distingue tra voci correnti
e non correnti. 2.4.1
Conversione delle valute
estere Per presentare i rendiconti finanziari lo
strumento per gli investimenti utilizza l’euro, che è anche la valuta
funzionale. Se non diversamente indicato, le informazioni finanziarie espresse
in EUR sono state arrotondate al migliaio più prossimo. Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite
al tasso di cambio in vigore alla data della transazione. Le attività e le passività monetarie in valuta diversa
dall’euro sono convertite in euro al tasso di cambio in vigore alla data del
bilancio. I profitti o le perdite derivanti da tale conversione sono registrati
nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel
conto economico complessivo. Le voci non monetarie misurate in termini di costo
storico in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio alle
date delle transazioni iniziali. Le voci non monetarie misurate all’equo valore
in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio vigenti alla
data in cui è stato determinato l’equo valore. Le variazioni del tasso di cambio derivanti dal
regolamento delle transazioni a tassi diversi da quelli vigenti alla data della
transazione, così come le variazioni di cambio non realizzate relative ad
attività e passività in valuta estera non regolate sono registrate nel prospetto
dell’utile (perdita) d’esercizio e
nel conto economico complessivo. Gli elementi del prospetto dell’utile
(perdita) d’esercizio e del conto
economico complessivo sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio in
vigore alla fine di ogni mese. 2.4.2
Disponibilità liquide ed equivalenti Lo strumento per gli investimenti definisce disponibilità
liquide ed equivalenti come conti correnti, depositi a breve termine o carte
commerciali aventi una scadenza originaria pari o inferiore a tre mesi. 2.4.3
Attività finanziarie diverse dai derivati Le attività finanziarie vengono
contabilizzate in base alla data di liquidazione. §
Valore
equo degli strumenti finanziari Il valore equo dello strumento finanziario è
il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si
pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra
operatori di mercato alla data di valutazione. Ove applicabile, la BEI misura, per conto
dello strumento, il valore equo di uno strumento utilizzando il prezzo quotato
in un mercato attivo per tale strumento. Si considera attivo un mercato in cui
le operazioni relative all’attività o alla passività si verificano con una
frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la
determinazione del prezzo su base continuativa. Qualora il valore equo degli attivi
finanziari e dei passivi finanziari iscritti in bilancio non possa essere
desunto dai mercati attivi, esso viene determinato avvalendosi di una serie di
tecniche di valutazione che prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. I
dati da elaborare in base a tali modelli provengono, ove possibile, da mercati
osservabili; in caso contrario, la determinazione dell’equo valore viene
effettuata ricorrendo a una valutazione. La tecnica di valutazione scelta ingloba
tutti i fattori che le controparti prenderebbero in considerazione nella
fissazione del prezzo dell’operazione. La BEI misura il valore equo utilizzando la
seguente gerarchia del valore equo, che riflette la rilevanza dei dati
utilizzati nell’effettuare le valutazioni: -
Livello
1: input che sono prezzi
di mercato
quotato non aggiustati sui mercati attivi di strumenti identici cui lo
strumento ha accesso. -
Livello
2: input diversi dai prezzi di mercato quotato inclusi nel livello 1 che sono
osservabili direttamente (ossia sotto forma di prezzi) o indirettamente (ossia
derivati dai prezzi). In questa categoria rientrano gli strumenti valutati utilizzando
prezzi di mercato quotato sui mercati attivi di strumenti identici, prezzi di
strumenti identici o simili su mercati considerati come meno attivi o altre
tecniche di valutazione in cui tutti gli input significativi sono direttamente
o indirettamente osservabili dai dati di mercato. -
Livello
3: input che non sono osservabili. Rientrano in questa categoria tutti gli strumenti
la cui la tecnica di valutazione comprende input che non sono basati su dati
osservabili e in cui gli input non osservabili hanno un effetto significativo
sulla valutazione dello strumento. Questa categoria comprende strumenti che
sono valutati in base ai prezzi di mercato quotato di strumenti simili che
richiedono importanti aggiustamenti o ipotesi non osservabili per riflettere le
differenze tra gli strumenti. Lo strumento riconosce I trasferimenti tra
livelli della gerarchia dell’equo valore a partire dalla fine del periodo di
riferimento durante il quale è intervenuto il cambiamento §
Attività
finanziarie detenute fino a scadenza Le attività finanziarie detenute fino a
scadenza comprendono le obbligazioni quotate in borsa, acquisite con l’intenzione
di detenerle fino alla scadenza. Tali obbligazioni sono inizialmente iscritte
all’equo valore con l’aggiunta di eventuali costi di transazione direttamente
attribuibili. La differenza fra il valore di ingresso e il valore di rimborso
viene ammortizzata in base all’effettivo metodo di calcolo degli interessi per
la durata residua dell’obbligazione. Alla chiusura di ogni esercizio di bilancio,
lo strumento per gli investimenti valuta se sussistano prove obiettive di
riduzione di valore di un’attività finanziaria o di un gruppo di attività
finanziarie. Un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie si
considera svalutato solo ed esclusivamente qualora sussistano prove oggettive
di perdita di valore derivanti da uno o più eventi successivi al riconoscimento
iniziale delle attività (“evento di perdita” subito) e detto evento di perdita
(o evento) abbia un impatto sui futuri flussi di cassa stimati dell’attività
finanziaria in questione, o del gruppo di attività finanziarie, che è possibile
calcolare con ragionevole approssimazione. La perdita dovuta alla riduzione di
valore viene rilevata nell’utile (perdita) di esercizio e la perdita viene
calcolata come la differenza tra il valore contabile e il valore corrente dei
flussi finanziari stimati futuri calcolati in base al tasso d’interesse
effettivo originario dello strumento. §
Prestiti I prestiti concessi dallo strumento per gli
investimenti figurano tra le attività dello strumento al momento dell’erogazione
degli anticipi ai contraenti. Essi sono inizialmente riportati al valore di
costo (importi netti versati), che corrisponde all’equo valore dell’importo
corrisposto per concedere il prestito, compresi eventuali costi di transazione,
e successivamente sono misurati al costo ammortizzato utilizzando il metodo
dell’interesse effettivo previa detrazione di eventuali accantonamenti per
riduzione di valore o inesigibilità. §
Attività
finanziarie disponibili per la vendita Le attività finanziarie disponibili per la
vendita sono quelle designate come tali o che non possono essere classificate
né tra gli investimenti valutati all’equo valore rilevato a conto del risultato
economico, né tra quelli detenuti fino a scadenza né come prestiti e crediti.
Esse comprendono investimenti azionari diretti e investimenti in fondi di
capitali di rischio. Dopo la misurazione iniziale, gli
investimenti finanziari disponibili per la vendita sono successivamente
contabilizzati al loro equo valore. Per la valutazione all’equo valore degli
investimenti azionari, che non può basarsi sui mercati attivi, si considerino i
seguenti elementi: a. Fondi di
capitale di rischio L’equo valore di ciascun fondo di capitale di
rischio si baserà sul valore netto di inventario (VNI) dichiarato dal fondo, se
calcolato in base a linee guida di valutazione internazionali che sono
riconosciute conformi agli IFRS (ad esempio, le linee guida per la valutazione
internazionale del private equity e del capitale di rischio, IPEV Guidelines,
pubblicate dalla European Venture Capital Association). Lo strumento per gli
investimenti può tuttavia decidere di adeguare il VNI dichiarato dal fondo in
considerazione di elementi che possono influire sulla valutazione. b. Investimenti
azionari diretti L’equo valore dell’investimento si baserà
sull’ultima serie di rendiconti finanziari disponibili, riutilizzando
eventualmente lo stesso modello utilizzato all’atto dell’acquisizione della
partecipazione. Gli utili e le perdite non realizzati sugli
investimenti azionari diretti e sui capitali di rischio vengono rubricati come
risorse dei finanziatori fino a quando tali investimenti non vengono venduti,
riscossi o ceduti oppure dichiarati svalutati. Qualora si accerti che un
investimento disponibile per la vendita è svalutato, gli eventuali utili e
perdite non realizzati cumulati, precedentemente contabilizzati nel capitale
proprio, vengono trasferiti nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e
negli altri elementi del economico complessivo. Per gli investimenti non quotati, l’equo
valore è stabilito applicando tecniche di valutazione riconosciute (ad esempio,
attivi netti corretti, metodo dei flussi di cassa attualizzati o multiple).
Questi investimenti sono contabilizzati al valore di costo ove non sia
possibile effettuare una valutazione affidabile dell’equo valore. Va notato che
nei primi due anni, gli investimenti sono rilevati al valore di costo. Le partecipazioni acquisite dallo strumento
rappresentano di norma investimenti in capitale azionario privato o fondi di
capitale di rischio. In base alla pratica in vigore nel settore, tali
investimenti vengono solitamente sottoscritti da una serie di investitori,
nessuno dei quali si trova nella posizione di influenzare singolarmente le
operazioni quotidiane e l’attività di investimento del fondo. Di conseguenza,
la partecipazione di un investitore agli organi di direzione di un fondo non
gli conferisce alcun diritto relativamente alla gestione quotidiana del fondo
stesso. Inoltre, i singoli investitori di un fondo di investimento privato o di
un fondo di capitale di rischio non determinano le strategie del fondo, quali
le politiche di distribuzione dei dividendi o le politiche relative alle altre
distribuzioni. Solitamente, tali decisioni vengono assunte da chi si occupa
della gestione del fondo sulla base del contratto degli azionisti che
disciplina i diritti e gli obblighi dei gestori e degli azionisti del fondo. Il
contratto degli azionisti impedisce inoltre ai singoli investitori di
concludere individualmente transazioni di importi significativi con il fondo,
effettuare scambi nell’ambito del personale di direzione ovvero ottenere
accesso privilegiato a informazioni tecniche essenziali. Gli investimenti
dello strumento vengono effettuati nel rispetto della pratica in uso nel
settore, garantendo che lo strumento non eserciti alcuna forma di controllo o
influenza significativa ai sensi dei principi IAS 27 e IAS 28 nell’effettuazione
dei propri investimenti, compresi gli investimenti per i quali lo strumento
detiene oltre il 20% dei diritti di voto. §
Garanzie Le garanzie finanziarie sono registrate
inizialmente nel bilancio all’equo valore corrispondente al valore attuale
netto dell’afflusso di premi previsto. Tale calcolo viene eseguito alla data
iniziale di ciascuna transazione e il risultato viene rubricato in bilancio
come “garanzie finanziarie” alle voci “altre attività” e “altre passività”. Dopo la registrazione iniziale, le passività
dello strumento relative a tali garanzie sono misurate secondo il valore più
elevato fra due valori: -
la
stima più accurata delle spese necessarie a regolare eventuali obblighi
finanziari derivanti dalla garanzia, stimata sulla base di tutti i fattori e
delle informazioni pertinenti disponibili alla data di formazione del bilancio; -
l’importo
registrato inizialmente meno il suo ammortamento cumulato. Tale ammortamento
viene eseguito inizialmente mediante il metodo attuariale. Eventuali aumenti o riduzioni del passivo relativo
alle garanzie finanziarie vengono riportati nel prospetto dell’utile (perdita)
d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo alla voce “entrate
da commissioni e dividendi”. Le attività dello strumento relative a tali
garanzie sono successivamente ammortizzate mediante il metodo attuariale e
controllate per verificarne l’eventuale perdita di valore. Inoltre, un contratto di garanzia viene
registrato come sopravvenienza passiva per lo strumento all’atto della
sottoscrizione, mentre una garanzia che viene attivata è registrata come un
impegno per lo strumento. 2.4.4
Riduzione di valore delle attività finanziarie Alla chiusura di ogni esercizio di bilancio,
lo strumento per gli investimenti valuta se sussistano prove obiettive di riduzione
di valore delle attività finanziarie. Un’attività finanziaria o un gruppo di
attività finanziarie si considera svalutato solo ed esclusivamente qualora
sussistano prove oggettive di perdita di valore derivanti da uno o più eventi
successivi al riconoscimento iniziale delle attività (“evento di perdita”
subito) e detto evento di perdita abbia un impatto sui futuri flussi di cassa
stimati dell’attività finanziaria in questione, o del gruppo di attività
finanziarie, che è possibile calcolare con ragionevole approssimazione. Tra gli
elementi che dimostrano la riduzione di valore possono figurare indicazioni che
il contraente, o un gruppo di contraenti, è alle prese con notevoli difficoltà
finanziarie, insolvenza o morosità nei pagamenti di interessi o di capitale, la
probabilità che egli fallisca o intraprenda altri tipi di riorganizzazione
finanziaria, ovvero elementi concreti che indichino il sussistere di una
diminuzione quantificabile dei futuri flussi di cassa, quali variazioni degli
arretrati o parametri economici correlati a inadempienze. Le riduzioni di valore vengono registrate per
i prestiti in sospeso alla fine dell’esercizio finanziario e riportati al costo
ammortizzato quando vi sono prove oggettive di un rischio di mancato recupero
(totale o parziale) dei relativi importi, conformemente alle clausole
contrattuali originali, oppure dei valori equivalenti. In presenza di prove
oggettive dell’avvenuta perdita dovuta alla riduzione di valore, l’importo
della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile delle
attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati. Il valore
contabile dell’attività viene ridotto mediante l’impiego di un fondo di riserva
mentre l’importo della perdita è registrato nel prospetto dell’utile (perdita)
d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo. Gli
interessi continuano a maturare sul valore contabile ridotto, in base all’effettivo
tasso di interesse dell’attività. I prestiti e il relativo fondo sono
dichiarati inesigibili quando non vi sono prospettive realistiche di recupero.
Se, in un esercizio successivo, l’entità della perdita stimata dovuta alla
riduzione di valore aumenta o diminuisce a seguito di un evento successivo alla
registrazione della riduzione di valore, la perdita dovuta alla riduzione
precedentemente registrata viene aumentata o ridotta mediante un adeguamento
del fondo di riserva. Lo strumento effettua le valutazioni del
rischio di credito per ciascuna operazione e non tiene conto della perdita di
valore collettiva. Quanto alle attività finanziarie disponibili
per la vendita, lo strumento per gli investimenti valuta, alla chiusura di ogni
esercizio, se sussistano prove obiettive di riduzione di valore di un
investimento. Tra le prove oggettive rientra una riduzione significativa o
protratta dell’equo valore dell’investimento al di sotto del suo costo. In
presenza di prove di riduzione del valore, la riduzione cumulativa (calcolata
come la differenza tra il costo di acquisto e l’equo valore corrente, detratte
eventuali perdite dovute a riduzioni di valore dello stesso investimento
precedentemente registrate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e
negli altri elementi del conto economico complessivo) viene tolta dalle risorse
dei finanziatori e riportata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e
negli altri elementi del conto economico complessivo. Le perdite dovute alla
riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita non sono
stornate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi
del conto economico complessivo; gli aumenti del loro equo valore netto
successivi alla riduzione di valore sono riportati direttamente nelle risorse
dei finanziatori. La sezione gestione dei rischi della Banca
europea per gli investimenti analizza la riduzione di valore delle attività
finanziarie almeno una volta all’anno. Gli eventuali adeguamenti che ne
derivano comprendono la soppressione dello sconto nel prospetto dell’utile
(perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo per
la durata dell’attività ed eventuali adeguamenti necessari in esito ad una
revisione della riduzione di valore iniziale. 2.4.5 Strumenti finanziari derivati I derivati comprendono gli scambi incrociati
di valute (cross currency swaps), gli scambi di tassi di interesse a valute
incrociate (cross currency interest rate swaps), gli scambi di valute a
breve termine e gli scambi di tassi di interesse. Nel corso normale della sua attività, lo
strumento per gli investimenti può stipulare contratti di swap a copertura di
specifiche operazioni di prestito o contratti non standardizzati di cambio a
termine a copertura delle proprie posizioni in divisa, denominati in valute
attivamente scambiate diverse dall’euro, così da compensare eventuali profitti
o perdite provocati da oscillazioni dei tassi di cambio. Lo strumento non utilizza nessuna delle
possibilità di copertura di cui allo IAS 39. I derivati sono valutati all’equo
valore rilevato mediante il conto del risultato economico e dichiarati come
strumenti finanziari derivati. Tale equo valore è ottenuto principalmente da
modelli di flusso monetario scontato, da modelli di valutazione delle opzioni e
da quotazioni di terzi. I derivati sono contabilizzati all’equo
valore e registrati come attività quando il valore equo è positivo e tra le
passività quando è negativo. Eventuali modifiche del valore equo degli
strumenti finanziari derivati figurano nel rendiconto finanziario sotto “variazione
del valore equo degli strumenti finanziari derivati”. I derivati vengono inizialmente rilevati alla
data contabile. 2.4.6 Contributi I contributi degli Stati membri sono
registrati nel bilancio come crediti alla data della decisione del Consiglio
che stabilisce il contributo finanziario che gli Stati membri sono tenuti a
versare allo strumento. I contributi degli Stati membri soddisfano i
seguenti requisiti e sono pertanto classificati come strumenti rappresentativi
di capitale: -
come
definito nell’accordo relativo ai contributi, essi conferiscono agli Stati
membri il diritto di decidere in merito all’utilizzazione dell’attivo dello
strumento per gli investimenti nel caso della liquidazione di quest’ultimo; -
essi
rientrano nella classe di strumenti subordinata a tutte le altre classi di
strumenti; -
tutti
gli strumenti finanziari rientranti nella classe di strumenti subordinata a
tutte le altre classi di strumenti presentano caratteristiche identiche; -
tali
strumenti non presentano alcuna caratteristica che imponga di classificarli
come passività e -
i
flussi finanziari totali previsti attribuibili allo strumento nel suo arco di
vita si basano sostanzialmente sul risultato economico, la variazione dell’attivo
netto rilevato o la variazione dell’equo valore dell’attivo netto rilevato e
non rilevato dello strumento per gli investimenti nell’arco di vita dello
strumento di cui trattasi. 2.4.7 Interesse sui prestiti Gli interessi sui prestiti generati dallo
strumento per gli investimenti sono registrati nel prospetto dell’utile
(perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo (“Interessi
e proventi assimilati”) e nel bilancio (“Prestiti e crediti”) conformemente
alla contabilità per competenza utilizzando il tasso di interesse effettivo,
ossia il tasso che sconta esattamente le future entrate o uscite di cassa, per
tutta la durata attesa del prestito, eguagliando il valore contabile netto del
medesimo. Quando il valore registrato di un prestito è stato ridotto a causa di
una riduzione di valore, gli interessi continuano ad essere registrati
applicando il tasso di interesse effettivo originario al nuovo valore contabile. 2.4.8 Abbuoni di interessi e assistenza tecnica Nell’ambito delle sue attività, lo strumento
per gli investimenti gestisce gli abbuoni di interessi e l’assistenza tecnica (“AT”)
per conto degli Stati membri. La parte dei contributi degli Stati membri
destinata al pagamento degli abbuoni di interessi e all’AT non viene
contabilizzata fra le risorse dei finanziatori dello strumento, bensì
classificata come importi dovuti a terzi. Lo strumento effettua l’erogazione ai
beneficiari finali e poi riduce gli importi dovuti a terzi. I contributi destinati a finanziare abbuoni d’interesse
e AT che non sono interamente ammessi vengono riclassificati come contributi
allo strumento per gli investimenti. 2.4.9 Interessi di disponibilità liquide ed
equivalenti Gli interessi di tesoreria vengono registrati
nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto
economico complessivo dello strumento secondo il principio della contabilità di
competenza. 2.4.10 Onorari, commissioni e dividendi Gli onorari percepiti per servizi prestati in
un dato periodo di tempo sono riconosciuti come entrate via via che i servizi
vengono prestati. Le commissioni di impegno sono riportate e riconosciute come
entrate utilizzando il metodo del tasso d’interesse effettivo sul periodo che
va dall’erogazione al rimborso del prestito considerato. I dividendi relativi alle attività
finanziarie disponibili per la vendita vengono contabilizzati all’atto del
ricevimento. 2.4.11 Fiscalità In
virtù del protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee,
allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione
europea, le risorse, le entrate ed altri beni delle istituzioni dell’Unione
beneficiano di un’esenzione da tutte le imposte dirette. 3
Gestione dei rischi La presente nota contiene informazioni sull’esposizione
dello strumento ai rischi creditizi e finanziari e alla gestione di tali
rischi, in particolare per quanto concerne i rischi primari legati all’utilizzo
che lo strumento fa di strumenti finanziari. Tali rischi comprendono: -
rischio
di credito – rischio di perdita risultante dall’inadempienza del cliente o
della controparte, legata all’esposizione del credito sotto ogni punto di
vista, compreso il rischio di pagamento; -
rischio
di liquidità – rischio che un’impresa abbia difficoltà a far fronte agli
obblighi di pagamento legati alle passività finanziarie regolate attraverso il
contante o altre attività finanziarie; -
rischio
di mercato - esposizione a variabili di mercato osservabili, quali tassi di
interesse, tassi di cambio e quotazioni dei valori mobiliari. 3.1 Organizzazione della gestione dei rischi La Banca europea per gli investimenti adegua costantemente
la propria gestione dei rischi. L’Ufficio Gestione rischi della BEI provvede a individuare,
valutare, controllare e segnalare in modo indipendente i rischi relativi al
credito e ai prezzi degli strumenti rappresentativi di capitale ai quali è
esposto lo strumento. In un contesto nel quale viene mantenuto il principio
della separazione delle funzioni, la Gestione rischi (Risk Management, RM) è
indipendente dai Front office. Il direttore generale della Gestione rischi
riferisce, relativamente alle questioni legate ai rischi, al vicepresidente
incaricato della Banca europea per gli investimenti. Il vicepresidente
incaricato incontra regolarmente il Comitato di revisione (audit committee) per
discutere le questioni legate ai rischi ed è inoltre responsabile di supervisionare
l’attività di segnalazione dei rischi al Comitato di gestione e al Consiglio di
amministrazione della Banca europea degli investimenti. 3.2 Rischio di credito Il rischio di credito è costituito dalle
possibili perdite che risultano dall’inadempienza del cliente o della
controparte, legate all’esposizione del credito sotto ogni punto di vista,
compreso il rischio di pagamento. 3.2.1.
Politica in materia di rischio di credito Nel condurre l’analisi
creditizia sulle controparti del prestito, la BEI valuta il rischio di credito
con l’obiettivo di quantificarlo e attribuire ad esso un valore. Lo strumento
ha sviluppato una metodologia di rating interna (internal rating methodology,
IRM) rivolta alle aziende o agli istituti finanziari per determinare i rating
interni delle sue principali controparti che beneficiano di prestiti o
garanzie. Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione
specifiche per ciascuna tipologia di controparte definita (ad esempio, aziende,
banche, enti pubblici, ecc.). Tenendo conto sia delle migliori pratiche
bancarie, sia dei principi definiti nell’ambito dell’Accordo internazionale di
Basilea sui capitali (Basilea II), tutte le controparti che rivestono una certa
importanza per il profilo creditizio di una specifica transazione vengono
classificate in categorie di rating interne utilizzando la metodologia IRM per
la tipologia di controparte corrispondente. A ciascuna controparte viene
inizialmente assegnato un rating interno che riflette il suo rating in valuta
estera a lungo termine (ovvero, l’equivalente in valuta locale laddove
richiesto) in seguito a un’analisi approfondita del profilo di rischio della
controparte e il contesto operativo legato al rischio-paese in questione. La valutazione
creditizia delle attività finanziarie del progetto e delle altre operazioni
strutturate di ricorso limitato non è soggetta alla metodologia IRM e utilizza
strumenti di valutazione del rischio creditizio specifici del settore,
prevalentemente basati sulla disponibilità di flussi di cassa e sulla capacità
di far fronte al servizio del debito. Tali strumenti comprendono un’analisi del
quadro contrattuale dei progetti, l’analisi della controparte e simulazioni dei
flussi di cassa. Come per le aziende a gli istituti finanziari, a ciascun
progetto viene attribuito un rating di rischio interno e una perdita prevista. Tutte le operazioni
non sovrane (o non garantite come sovrane o assimilate a queste) sono soggette
a limiti specifici per quanto riguarda il livello della transazione e le dimensioni
della controparte. All’importo massimo nominale di ciascuna transazione è
imposto un limite che dipende dalla perdita prevista dalla transazione stessa.
I limiti relativi alle controparti si applicano alle esposizioni consolidate e
solitamente riflettono l’entità dei fondi propri delle controparti e la loro
capacità complessiva di ottenere finanziamenti esterni a lungo termine. Per mitigare il
rischio di credito, lo strumento utilizza vari strumenti di attenuazione del
rischio di credito, quali: -
valori
mobiliari legati a progetti (ad esempio, garanzia su azioni; garanzia su
attività; attribuzione di diritti; garanzia su conti) e/o -
garanzie,
solitamente fornite dal soggetto che ha sponsorizzato il progetto finanziato
(ad esempio, garanzie di completamento, garanzie di prima richiesta). Inoltre, lo strumento ricorre raramente a
strumenti di attenuazione del rischio di credito non direttamente correlati al
rischio del progetto, come le garanzie collaterali o le garanzie bancarie. Lo strumento non fa uso di derivati per
attenuare il rischio di credito. 3.2.2. Esposizione massima al
rischio di credito tenendo conto di garanzie collaterali o altri strumenti di
attenuazione del rischio di credito La tabella seguente riporta i valori relativi all’esposizione
massima al rischio di credito per gli elementi del prospetto della situazione
patrimoniale-finanziaria, compresi i derivati. L’esposizione massima è indicata
al lordo a causa dell’effetto mitigante delle garanzie collaterali. Esposizione massima (in migliaia di euro) || 31.12.2013 || 31.12.2012 ATTIVITÀ || || Disponibilità liquide ed equivalenti || 599 515 || 466 568 Strumenti finanziari derivati || 1 024 || 115 Prestiti e crediti || 1 222 199 || 1 146 280 Crediti dai finanziatori || - || 87 310 Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 102 562 || 99 029 Altre attività || 148 || 224 Totale attività || 1 925 448 || 1 799 526 || || CONTI FUORI BILANCIO || || Sopravvenienze passive || || - Garanzie non chieste || 25 000 || 20 000 Impegni || || - Prestiti non erogati || 889 866 || 749 044 - Garanzie chieste || 4 414 || 6 224 Totale conti fuori bilancio || 919 280 || 775 268 || || Totale esposizione creditizia || 2 844 728 || 2 574 794 3.2.3.
Rischio
di credito su prestiti e crediti 3.2.3.1
Misurazione
del rischio di credito su prestiti e crediti Ogni operazione di
prestito effettuata dallo strumento beneficia di una valutazione completa del
rischio e di una quantificazione delle perdite previste, espresse attraverso un
sistema di valutazione dei prestiti (Loan Grading, LG). Le categorie LG sono
stabilite sulla base di criteri universalmente accettati, basati su parametri
quali la qualità del mutuatario, la scadenza del prestito, le garanzie fornite
a copertura ed eventualmente il garante. Il sistema di
valutazione dei prestiti LG comprende le metodologie, i processi, le banche
dati e i sistemi informatici a sostegno della valutazione del rischio di
credito insito nelle operazioni di prestito e della quantificazione delle
perdite previste e riassume un’ampia gamma di informazioni allo scopo di
consentire una classificazione relativa del rischio di credito dei prestiti. Il
sistema LG riflette il valore attuale del livello stimato delle perdite attese
esprimendo la probabilità di insolvenza dei debitori principali, dell’esposizione
al rischio e della gravità della perdita in caso di effettiva inadempienza. Le
categorie LG assolvono alle seguenti funzioni: -
contribuiscono
ad effettuare una valutazione più precisa e quantitativa dei rischi associati
ai prestiti; -
facilitano
la ripartizione delle attività di controllo; -
offrono
in ogni momento un quadro aggiornato sulla qualità del portafoglio prestiti; -
sono
uno dei fattori che permettono di adottare le decisioni in materia di
attribuzione di un prezzo ai rischi in funzione della perdita prevista. I seguenti
fattori contribuiscono alla definizione di una LG: i)
solvibilità del mutuatario:
la Gestione rischi provvede a un esame indipendente della situazione del
mutuatario e ne valuta la solvibilità sulla base di metodologie interne e
banche dati esterne. In linea con l’approccio avanzato di Basilea II, la banca
ha messo a punto una metodologia di rating interna (internal rating
methodology, IRM) per determinare i rating interni di mutuatari e garanti.
Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione specifiche per
ciascuna tipologia di controparte definita; ii) correlazione dell’insolvenza: permette di
quantificare la probabilità che mutuatario e garante incontrino difficoltà
finanziarie simultaneamente. Tanto maggiore è la correlazione tra le
probabilità di insolvenza del mutuatario e del garante, minore è il valore
della garanzia e dunque più bassa è la classe LG; iii) il valore degli strumenti di garanzia e delle
garanzie: tale valore viene valutato sulla base della combinazione fra la
solvibilità del soggetto emittente e il tipo di strumento utilizzato; iv) il quadro contrattuale: un quadro contrattuale
solido contribuisce alla qualità del prestito e la classificazione interna; v) migliora la durata del prestito: a parità di
ogni altra condizione, superiore è la durata del prestito, maggiore è il
rischio di incorrere in difficoltà di restituzione del prestito. La perdita prevista
relativa a un prestito è calcolata combinando i cinque elementi sopra
descritti. A seconda del livello di perdita prevista, un prestito è inserito in
una delle seguenti categorie LG: A Prestiti di
qualità eccellente: tale categoria è suddivisa in tre sottocategorie. La
sottocategoria A° comprende i rischi sovrani all’interno dell’UE, vale a dire i
prestiti concessi a uno Stato membro, ovvero garantiti interamente,
esplicitamente e incondizionatamente da questo, per i quali non sono previste
difficoltà di rimborso e ai quali è stata attribuita una perdita prevista dello
0%. La classe A+ fa riferimento a prestiti concessi a enti diversi dagli Stati
membri (o garantiti da tali enti) che non presentano prospettive di
deterioramento per la loro intera durata. La classe A- comprende operazioni di
prestito che danno origine al dubbio che venga mantenuto il loro stato attuale
(ad esempio, a causa della loro lunga durata o dell’elevata volatilità del
prezzo futuro di una garanzia altresì eccellente), per i quali tuttavia la
possibilità di un tale deterioramento appare ridotta. B Prestiti di
elevata qualità: tali prestiti costituiscono una categoria di attività di cui
la banca si fida, anche se non si può escludere il rischio di un deterioramento
minimo in futuro. Le categorie B+ e B- vengono impiegate per indicare la
relativa probabilità che si verifichi un tale deterioramento. C Prestiti di
buona qualità: un esempio di tali prestiti sono i prestiti non garantiti a
banche o grandi imprese conosciute per la loro solidità, rimborsabili
integralmente alla scadenza dopo sette anni o in tranche a decorrere dall’erogazione,
per un periodo equivalente. D Questa categoria
costituisce il confine tra prestiti «di qualità accettabile» e prestiti che
presentano problemi. Tale spartiacque nella classificazione del prestito viene
definito più precisamente dalle sottoclassificazioni D+ e D-. I prestiti
classificati alla sottocategoria D- richiedono di essere monitorati con
maggiore attenzione. E In questa
categoria LG rientrano i prestiti con un profilo di rischio maggiore rispetto a
quanto solitamente accettato. La classe comprende altresì prestiti che hanno
evidenziato gravi problemi nel corso della loro durata e per i quali non si può
pertanto escludere l’ipotesi di una perdita. Per tale ragione, tali prestiti
sono soggetti a un attento e scrupoloso monitoraggio. Le sottocategorie E+ ed
E- consentono di differenziare l’intensità di questo particolare processo di
monitoraggio. Le operazioni di classe E- presentano una situazione per la quale
vi è la forte possibilità che sia impossibile mantenere il servizio del debito
previsto e che sia pertanto richiesta una qualche forma di ristrutturazione del
debito, con una conseguente probabile perdita di valore. F La categoria
F (inadempienza) raccoglie i prestiti che presentano livelli di rischio
inaccettabili. I prestiti sono classificati nella categoria F - solo a seguito
di transazioni in corso per le quali si verificano, successivamente alla firma
del contratto, circostanze avverse impreviste, eccezionali e gravi. Tutte le
operazioni per le quali si verifica una perdita di capitale dello strumento per
gli investimenti sono classificate in categoria F e sono oggetto di una
disposizione specifica. Generalmente, i prestiti classificati internamente in
categoria D- o in categorie inferiori sono inseriti in un apposito elenco di
operazioni da controllare. Tuttavia, se è stato inizialmente classificato con
un profilo di rischio pari a D- o inferiore, il prestito verrà inserito nell’elenco
solo in seguito a un evento significativo tale da comportare un ulteriore
deterioramento della sua posizione LG. La tabella di cui alla sezione 3.2.3.3 offre un’analisi
della qualità del credito del portafoglio crediti dello strumento sulla base
delle varie classi LG descritte in precedenza. 3.2.3.2
Analisi
del rischio creditizio legato alla concessione di prestiti La tabella seguente riporta l’esposizione massima al
rischio creditizio legato alla concessione di prestiti sottoscritti ed erogati
per tipo di mutuatario e tenendo conto delle garanzie fornite dai garanti: Al 31.12.2013 In migliaia di euro || Garantiti || Altri strumenti di attenuazione del rischio di credito || Non garantiti || Totale || % del totale Banche || 18 341 || 112 178 || 338 464 || 468 983 || 38% Grandi imprese || 26 315 || 94 365 || 417 990 || 538 670 || 44% Enti pubblici || 29 120 || - || 31 || 29 151 || 2% Stati || - || 5 322 || 180 073 || 185 395 || 16% Totale erogato || 73 776 || 211 865 || 936 558 || 1 222 199 || 100% Sottoscritti e non erogati || 14 966 || 117 758 || 757 142 || 889 866 || Al 31.12.2012 In EUR’000 || Garantiti || Altri strumenti di attenuazione del rischio di credito || Non garantiti || Totale || % del totale Banche || 12 630 || 136 695 || 207 582 || 356 907 || 31% Grandi imprese || 20 077 || 78 171 || 478 358 || 576 606 || 50% Enti pubblici || 30 462 || - || 18 || 30 480 || 3% Stati || - || 5 819 || 176 468 || 182 287 || 16% Totale erogato || 63 169 || 220 685 || 862 426 || 1 146 280 || 100% Sottoscritti e non erogati || 14 091 || 142 963 || 591 990 || 749 044 || Nell’ambito dei prestiti contratti nel quadro
dello strumento, le operazioni che possono avere ripercussioni sui mutuatari e
i garanti sono sottoposte a controllo permanente da parte della direzione
operativa della BEI responsabile delle operazioni al di fuori del territorio
della UE (Ops B). In particolare, nell’eventualità di declassamento del rating
e/o inosservanza del contratto, gli obblighi contrattuali sono valutati caso
per caso. Conformemente agli orientamenti sul rischio di credito, ove
necessario vengono adottate misure attenuative. Inoltre, in caso di rinnovo
delle garanzie bancarie ricevute per i prestiti, si garantisce la loro
sostituzione o l’adozione tempestiva delle misure del caso. Come risposta immediata agli sviluppi dei mercati
finanziari successivi al settembre 2008, lo strumento si è attivato per
rafforzare i propri meccanismi di controllo e di gestione dei rischi. In tale
ottica, nell’aprile 2011, Ops B ha creato un’unità di controllo facente
direttamente capo al direttore generale, incaricata di realizzare controlli
finanziari e contrattuali sui prestiti. L’obiettivo ultimo è quello di
promuovere lo scambio di informazioni tra dipartimenti e proporre, per quanto
riguarda la gestione dei prestiti, modalità di rendicontazione e procedure
operative da utilizzare in caso di crisi finanziaria, eventualmente in un’ottica
di reazione rapida.
3.2.3.3
Analisi
della qualità del credito dei prestiti per categoria di mutuatario Le seguenti tabelle riportano l’analisi
della qualità del credito del portafoglio prestiti dello strumento al 31
dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 in funzione della categoria del
prestito in base alle esposizioni sottoscritte (per prestiti erogati e non
erogati): Al 31.12.2013 (in migliaia di euro) || || Qualità eccellente || Qualità standard || Rischio minimo accettabile || Alto rischio || Nessuna classificazione || Totale || % del totale || || Da A a B- || C || D+ || D- e inferiore || || || Mutuatario || Banche || 65 571 || 15 434 || 97 478 || 689 905 || 404 129 || 1 272 517 || 60% Grandi imprese || 6 773 || 15 970 || 5 691 || 520 048 || - || 548 482 || 26% Enti pubblici || - || - || - || 69 151 || - || 69 151 || 3% Stati || - || - || - || 221 915 || - || 221 915 || 11% Totale || || 72 344 || 31 404 || 103 169 || 1 501 019 || 404 129 || 2 112 065 || 100% Al 31.12.2012 (in migliaia di euro) || || Qualità eccellente || Qualità standard || Rischio minimo accettabile || Alto rischio || Nessuna classificazione || Totale || % del totale || || Da A a B- || C || D+ || D- e inferiore || || || Mutuatario || Banche || 50 000 || 24 342 || 21 864 || 529 325 || 337 014 || 962 545 || 51% Grandi imprese || 7 466 || 8 006 || - || 605 672 || - || 621 144 || 33% Enti pubblici || - || - || - || 70 480 || - || 70 480 || 4% Stati || - || - || - || 241 155 || - || 241 155 || 12% Totale || || 57 466 || 32 348 || 21 864 || 1 446 632 || 337 014 || 1 895 324 || 100% 3.2.3.4
Concentrazione
dei rischi di prestiti e crediti 3.2.3.4.1
Analisi
geografica Il portafoglio prestiti dello strumento può essere
analizzato per regione geografica (in migliaia di euro) in base al paese del
mutuatario): Paese del mutuatario || 31.12.2013 || 31.12.2012 Uganda || 144 816 || 140 833 Kenya || 131 384 || 131 566 Maurizio || 108 511 || 119 228 Regionale-ACP || 101 863 || 95 636 Mauritania || 93 455 || 73 602 Etiopia || 75 962 || 81 666 Nigeria || 73 469 || 14 383 Camerun || 70 154 || 72 525 Giamaica || 68 000 || 71 027 Repubblica dominicana || 64 015 || 67 991 Togo || 50 319 || 52 644 Congo (Repubblica democratica) || 39 047 || 28 415 Capo Verde || 27 470 || 27 073 Mozambico || 26 202 || 28 298 Tanzania || 26 121 || - Polinesia francese || 13 994 || 2 631 Senegal || 13 063 || 13 762 Burkina Faso || 8 944 || 10 727 Samoa || 8 872 || 8 759 Congo || 8 649 || 10 431 Mali || 7 717 || 7 931 Ruanda || 6 439 || 9 641 Zambia || 6 412 || 18 772 Angola || 6 380 || 10 009 Ghana || 6 365 || 5 642 Haiti || 5 511 || 4 654 Vanuatu || 5 028 || 6 263 Malawi || 3 999 || 4 950 Nuova Caledonia || 3 708 || 4 198 Lesotho || 3 417 || 3 827 Niger || 3 020 || 4 146 Grenada || 2 243 || 2 477 Palau || 2 224 || 2 566 Saint Lucia || 2 102 || 2 916 Tonga || 1 416 || 2 199 Figi || 1 032 || 1 619 Gabon || 512 || 1 011 Liberia || 364 || 4 Belize || - || 13 Gibuti || - || 762 Trinidad e Tobago || - || 1 483 Totale || 1 222 199 || 1 146 280 3.2.3.4.2
Analisi
per settore industriale La tabella sottostante riporta l’analisi del
portafoglio prestiti dello strumento per settore industriale del mutuatario. Le
operazioni che comportano un’erogazione a un intermediario finanziario prima
che al beneficiario finale sono registrate fra i prestiti globali (in migliaia
di euro): Settore industriale del mutuatario || 31.12.2013 || 31.12.2012 Prestiti globali e contratti di agenzia || 337 482 || 251 797 Elettricità, carbone e settori affini || 234 106 || 255 031 Sviluppo urbano, ristrutturazione e trasporti || 216 244 || 215 642 Materiali di base e attività minerarie || 176 909 || 185 200 Terziario e attività affini || 148 875 || 116 414 Strade e autostrade || 38 880 || 40 565 Aeroporti e sistemi di gestione del traffico aereo || 29 116 || 30 462 Trattamento delle materie prime, costruzioni || 20 884 || 24 154 Telecomunicazioni || 11 746 || 18 428 Filiera della carta || 4 540 || 4 747 Beni di investimento/beni di consumo durevoli || 3 417 || 3 827 Compagnie aeree e costruzioni aeronautiche || - || 13 Totale || 1 222 199 || 1 146 280 3.2.3.5
Arretrati
su prestiti L’individuazione, il monitoraggio e la
segnalazione di arretrati su prestiti vengono effettuati secondo le procedure
riportate negli Finance Monitoring Guidelines and Procedures (orientamenti e
procedure di monitoraggio finanziario). Tali procedure sono conformi alle
migliori pratiche bancarie e sono applicate a tutti i prestiti gestiti dalla
BEI. Il monitoraggio degli arretrati viene
effettuato dall’unità di informativa e arretrati della Direzione “gestione e
ristrutturazione delle transazioni” della BEI. Ciò permette di: i) individuare
adeguatamente gli arretrati potenziali e segnalarli ai servizi competenti; ii) portare
i casi critici all’attenzione del livello operativo e decisionale adeguato;
iii) fornire relazioni periodiche sul quadro complessivo degli arretrati e
sulle misure già adottate o da adottare. Alla Commissione europea vengono inviate relazioni
periodiche sugli arretrati sui prestiti. Due volte all’anno il comitato di
gestione della BEI e il consiglio di amministrazione ricevono un’analisi
riepilogativa degli arretrati relativi ai prestiti scaduti. I
pagamenti arretrati dei prestiti interessati possono essere analizzati nella
tabella seguente (valori in migliaia di euro): || Notes || Prestiti e crediti 31.12.2013 || Prestiti e crediti 31.12.2012 Valore contabile || || 1 222 199 || 1 146 280 || || || Riduzione di valore singola || || || Importo lordo || || 227 007 || 105 154 Riduzione di valore || 7 || -70 791 || -45 145 Riduzione di valore singola del valore contabile || || 156 216 || 60 009 || || || Riduzione di valore collettiva || || || Importo lordo || || - || - Riduzione di valore || || - || - Riduzione di valore collettiva del valore contabile || || - || - || || || Arretrati senza riduzione di valore || || || || || || Gli arretrati comprendono || || || 30-60 giorni || || 1 561 || 12 60-90 giorni || || - || - 90-180 giorni || || - || - more 180 giorni || || - || - Valore contabile arretrato senza riduzione di valore || || 1 561 || 12 || || || Valore contabile non arretrato e senza riduzione di valore || || 1 064 422 || 1 086 259 || || || Valore contabile totale prestiti e crediti || || 1 222 199 || 1 146 280 || || || || 3.2.4. Rischio di credito su disponibilità
liquide ed equivalenti I fondi disponibili sono investiti in base al programma
degli obblighi contrattuali di rimborso dello strumento. Dal 31 dicembre 2013
gli investimenti consistevano di depositi bancari. Le banche autorizzate hanno un rating analogo ai rating a
breve e medio termine richiesti per gli investimenti di capitale liquido della
BEI. Il rating minimo a breve termine richiesto per le banche autorizzate è
A-1/P-1/F1 (Moody’s, S&P, Fitch). In caso di rating diversi assegnati da
più di un’agenzia di rating creditizio, si applica il rating più basso. Il
limite massimo autorizzato per ciascuna banca è attualmente fissato a 50 000
000 EUR (cinquanta milioni di euro). Tutti gli investimenti sono stati effettuati presso
soggetti autorizzati con una durata massima di tre mesi dalla data della
contrattazione e fino al limite di esposizione del credito. Al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 tutti i depositi di
tesoreria detenuti dal portafoglio di tesoreria dello strumento avevano un
rating minimo di P-1 (equivalente Moody) al giorno di liquidazione. La tabella seguente mostra la situazione dei conti correnti
e dei depositi bancari, comprese le entrate da interessi (in migliaia di euro): Rating minimo a breve termine (Moody’s) || Rating minimo a lungo termine (Moody’s) || 31.12.2013 || 31.12.2012 P-1 || Aa1 || 48 130 || 8% || 43 400 || 9% P-1 || Aa3 || 50 000 || 8% || 130 901 || 28% P-1 || A1 || 106 572 || 18% || 83 500 || 18% P-1 || A2 || 394 765 || 66% || 208 729 || 45% P-1 || Aa2 || 48 || 0% || 38 || 0% Total || || 599 515 || 100% || 466 568 || 100% 3.2.5.
Rischio
di credito sui derivati 3.2.5.1
Politica
in materia di rischio di credito sui derivati Il rischio di credito sui derivati è rappresentato dalla
perdita che una determinata parte subirebbe se la controparte all’accordo si rivelasse
incapace di far fronte ai propri obblighi contrattuali. Il rischio di credito
associato ai derivati varia in base a una serie di fattori (quali i tassi di
interesse e di cambio) e corrisponde in genere solo a una parte limitata del
loro valore nozionale. Nel corso normale della sua attività, lo strumento per gli
investimenti può stipulare contratti di swap a copertura di specifiche
operazioni di prestito o contratti non standardizzati di cambio a termine a
copertura delle proprie posizioni in divisa, denominati in valute attivamente
scambiate diverse dall’euro. Tutti i contratti di swap vengono eseguiti dalla
Banca europea per gli investimenti con una controparte esterna. Gli swap sono
regolamentati dagli stessi accordi in materia di master swap (Master Swap
Agreements) e dagli allegati a sostegno del credito (Credit Support Annexes)
sottoscritti dalla Banca europea per gli investimenti e dalle sue controparti
esterne. 3.2.5.1
Misurazione
del rischio di credito sui derivati Tutti gli swap eseguiti dalla Banca europea per gli
investimenti correlati allo strumento vengono gestiti nell’ambito dello stesso
quadro contrattuale e delle metodologie applicate ai derivati negoziati dalla
Banca europea per gli investimenti per i propri scopi. In particolare, l’ammissibilità
delle controparti di un contratto swap viene stabilita dalla Banca europea per
gli investimenti sulla base delle stesse condizioni di ammissibilità dei suoi
contratti swap generali. La Banca europea per gli investimenti misura l’esposizione
al rischio di credito connessa alle transazioni con swap e derivati servendosi
di metodi basati sul valore di mercato netto (Net Market Exposure, NME) e sull’esposizione
potenziale futura (Potential Future Exposure, PFE) per le sue attività di
comunicazione e monitoraggio dei limiti. I parametri NME e PFE comprendono i
derivati connessi allo strumento per gli investimenti. La tabella seguente mostra le
scadenze degli scambi incrociati di valute e degli scambi di tassi di interesse
a valute incrociate, suddivisi per importo nozionale ed equo valore: Contratti swap al 31.12.2013 || inferiori a || da 1 anno || da 5 anni || superiori a || Totale 2013 (in migliaia di euro) || 1 anno || a 5 anni || a 10 anni || 10 anni || Importo nozionale || 2 453 || 2 584 || 13 491 || - || 18 528 Equo valore (ovvero, valore scontato netto) || 19 || - 62 || -1 892 || - || -1 935 Contratti swap al 31.12.2012 || inferiori a || da 1 anno || da 5 anni || superiori || Totale 2012 (in migliaia di euro) || 1 anno || a 5 anni || a 10 anni || a 10 anni || Importo nozionale || 1 480 || 9 833 || 15 253 || - || 26 566 Equo valore (ovvero, valore scontato netto) || 71 || -528 || -3 529 || - || -3 986 Lo strumento prevede investimenti in contratti di scambi di
valuta estera a breve termine (“FX swaps”) a copertura del rischio valutario
connesso alle erogazioni di prestiti in valute diverse dall’euro. Gli scambi di
valuta estera hanno una scadenza massima di tre mesi e vengono regolarmente
rinnovati. Al 31 dicembre 2013, l’importo nozionale degli scambi di valuta
estera ammontava a 700 milioni di euro, a fronte dei 649 milioni di euro
registrati al 31 dicembre 2012. Al 31 dicembre 2012, l’equo valore
degli scambi di valuta estera era pari a -1,5 milioni di euro, a fronte dell’’importo
di - 2,9 milioni di euro registrato il 31 dicembre 2012. Lo strumento sottoscrive i contratti di scambio di tassi d’interesse
per proteggersi dal rischio di tasso d’interesse sui prestiti erogati. Al 31
dicembre 2013, due contratti di scambio di tassi d’interesse avevano un importo
nozionale di 43,3 milioni di euro (2012: 19,6 milioni di euro) e un equo valore di 0,92 milioni di
euro (0,03 milioni di euro nel 2012). 3.2.6. Rischio di credito sulle
attività finanziarie detenute fino a scadenza La tabella seguente illustra la situazione del portafoglio
delle attività finanziarie detenute fino a scadenza costituito integralmente da
buoni del Tesoro emessi dal Belgio, dalla Francia, dall’Italia e dalla Spagna
con scadenza residua inferiore a tre mesi. Gli Stati membri dell’UE sono
emittenti idonei.
l limite massimo autorizzato per ciascun emittente autorizzato è attualmente
fissato a 50 000 000 EUR (cinquanta milioni di euro). Anche gli investimenti in
titoli a medio e lungo termine sono ammissibili conformemente agli orientamenti
in materia di investimento e in funzione dei requisiti di liquidità: Rating minimo a breve termine (Moody’s) || Rating minimo a lungo termine (Moody’s) || 31.12.2013 || 31.12.2012 P-1 || Aa2 || 16 199 || 16% || - || - P-1 || Aa3 || 39 399 || 38% || - || - P-2 || Baa2 || - || - || 50 143 || 51% P-3 || Baa3 || 46 964 || 46% || 48 886 || 49% Total || || 102 562 || 100% || 99 029 || 100% 3.3 Rischio di liquidità Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità di un’istituzione
di finanziare gli aumenti degli attivi e di soddisfare le obbligazioni quando
giungono a scadenza senza incorrere in perdite inaccettabili. Esso si suddivide
in rischio di provvista di liquidità (funding liquidity risk) e rischio di
liquidità del mercato (market liquidity risk). Il rischio di provvista di
liquidità è il rischio che un’istituzione non sia in grado di far fronte in
maniera efficace ai suoi bisogni futuri di liquidità, sia previsti che imprevisti,
senza ripercussioni sulle proprie operazioni quotidiane o sulla propria
condizione finanziaria. Il rischio di liquidità del mercato è il rischio che un’istituzione
abbia difficoltà a compensare o eliminare una posizione al prezzo di mercato perché
lo spessore del mercato risulta inadeguato o perché si sono verificate
turbative di mercato. 3.3.1
Gestione del rischio di liquidità Lo strumento è finanziato prevalentemente con i contributi
degli Stati membri (risorse del 9° e 10° FES) nonché dalle entrate derivanti
dalle transazioni effettuate dallo strumento stesso. Lo strumento gestisce il
proprio rischio di liquidità principalmente programmando le proprie esigenze di
liquidità nette e i contributi annui richiesti dagli Stati membri. Tenendo conto delle previsioni della BEI in materia di
gestione e funzionamento dello strumento, la Commissione europea provvede a
stilare e a comunicare al Consiglio entro il 15 ottobre di ogni anno un
prospetto degli impegni e dei pagamenti e l’importo annuale delle richieste di
contributi (compresi gli abbuoni di interessi) dell’esercizio fiscale in corso
e di quelli successivi. Per calcolare i contributi annuali degli Stati membri, si
analizza e si controlla per tutto l’anno la struttura degli esborsi del
portafoglio attuali e previsti. Gli eventi speciali, per esempio i rimborsi
anticipati, le cessioni di azioni o i casi di insolvenza, vengono presi in
considerazione per correggere le richieste di liquidità annuali. Per ridurre ulteriormente il rischio di liquidità, lo strumento
mantiene una riserva di liquidità sufficiente a coprire puntualmente in ogni
momento le uscite di cassa previste, come comunicato periodicamente dal
dipartimento prestiti della BEI. I fondi sono investiti sul mercato monetario e
obbligazionario sotto forma di depositi interbancari a breve termine e di altri
strumenti finanziari a breve termine tenendo conto degli obblighi di esborso di
cassa. Gli attivi liquidi dello strumento sono gestiti dal dipartimento
tesoreria della Banca per mantenere una liquidità sufficiente a consentire allo
strumento di onorare i propri impegni. Conformemente al principio di separazione delle funzioni
tra front office e back office, le operazioni di liquidazione connesse all’investimento
di tali attivi rientrano fra le responsabilità del Dipartimento per la
pianificazione e la liquidazione delle operazioni della banca. Inoltre, l’autorizzazione delle controparti e i limiti agli
investimenti di tesoreria, nonché il relativo monitoraggio, rientrano fra le
responsabilità della Direzione per la gestione dei rischi della banca. 3.3.2
Misurazione del rischio di
liquidità Le tabelle di questa sezione illustrano le passività
finanziarie dello strumento in base alla scadenza, ovverosia al periodo che
rimane tra la data del bilancio e la data di scadenza prevista dal contratto
(in base ai flussi di cassa non attualizzati). In termini di passività finanziarie non derivate, gli
impegni assunti dallo strumento prendono la forma di porzioni non erogate di
credito previste dai contratti di prestito già conclusi, porzioni non erogate
previste da accordi di sottoscrizione di capitale o di investimento già
conclusi, garanzie sui prestiti concesse, abbuoni di interesse e assistenza
tecnica (AT). La tabella che rappresenta il profilo delle scadenze per le
passività finanziarie diverse dai derivati al 31 dicembre 2012 è stata rifatta a
causa dell’applicazione di una metodologia aggiornata. Negli stati finanziari
del 2012, la ripartizione delle scadenze è stata preparata mediante date di
scadenza stimate anziché scadenze contrattuali, principalmente a causa dell’incertezza
del calendario dei deflussi di cassa. Nel metodo aggiornato, il
profilo delle scadenze delle passività finanziarie non derivate presenta le
uscite di cassa in base alla loro data di scadenza contrattuale. I prestiti concessi dallo strumento prevedono un termine
ultimo di erogazione, ma in realtà vengono effettuati in date e per importi che
dipendono dai progressi registrati dai relativi progetti di investimento.
Inoltre i prestiti costituiscono operazioni effettuate in un contesto operativo
piuttosto instabile, per cui il relativo calendario degli esborsi è
caratterizzato da un elevato grado di incertezza. Gli investimenti di capitale vanno effettuati quando e non
appena i gestori del fondo emettono richieste di capitali valide sulla base
dell’andamento delle rispettive attività di investimento. Il periodo di
prelievo dura solitamente tre anni, con frequenti proroghe di uno e due anni.
In attesa che tutti gli investimenti del fondo siano disponibili, alcuni
impegni di esborso oltrepassano solitamente la fine del periodo di prelievo, in
quanto la liquidità del fondo può occasionalmente essere insufficiente a
onorare gli obblighi di pagamento relativi a commissioni o altre spese. Le garanzie sui prestiti non sono soggette a specifici
impegni di esborso a meno che esse non siano richieste dal beneficiario. L’importo
non saldato della garanzia viene ridotto in base al calendario di rimborso di
ogni prestito garantito. I deflussi relativi ad abbuoni di interesse avvengono
generalmente nel caso di prestiti agevolati
finanziati dalle risorse proprie della banca. Di conseguenza, i deflussi comunicati rappresentano
unicamente gli impegni correlati a tali prestiti, e non l’importo totale degli
abbuoni di interesse di prestiti non erogati che figurano nei rendiconti
finanziari del 2012. Analogamente a quanto avviene per i prestiti, il loro
calendario degli esborsi è incerto. Il deflusso nominale lordo per impegni per AT nella tabella
relativa al profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate si
riferisce alla parte totale non erogata dei contratti di AT firmati. Il
calendario di erogazione è caratterizzato da un elevato grado di incertezza. I
deflussi classificati alla voce “3 mesi o inferiore” rappresentano l’importo delle fatture in sospeso
ricevute entro la data di riferimento del bilancio. Gli impegni relativi a passività finanziarie non derivate per
i quali non vi è una scadenza contrattuale specifica sono classificati alla voce
“scadenza
indeterminata”.
Gli impegni per i quali vi è una domanda di erogazione registrata alla data di
riferimento del bilancio sono classificati nella categoria di tempo pertinente. In termini di passività finanziare derivate, il profilo di liquidità delle
passività finanziarie derivate rappresenta i flussi di cassa lordi non
attualizzati dei contratti swap, compresi gli scambi incrociati di valute, gli
scambi di tassi di interesse a valute incrociate, gli scambi di valute a breve
termine e gli scambi di tassi di interesse. Profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate || 3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Scadenza indeterminata || Scadenza indeterminata In migliaia di EUR al 31.12.2013 Deflusso per impegni per prestiti non erogati || 363 || - || - || - || 889 503 || 889 866 Deflusso per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni || 1 689 || - || - || - || 175 132 || 176 821 Altre (garanzie accordate, garanzie richieste) || - || - || - || - || 29 414 || 29 414 Deflusso per impegni per abbuoni di interesse || - || - || - || - || 191 760 || 191 760 Deflusso per impegni per AT || 759 || - || - || - || 14 707 || 15 466 Totale || 2 811 || - || - || - || 1 300 516 || 1 303 327 Profilo di scadenza delle passività finanziarie derivate || 3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Scadenza indeterminata || Scadenza indeterminata In migliaia di EUR al 31.12.2012 Deflusso per impegni per prestiti non erogati || 3 882 || - || - || - || 745 162 || 749 044 Deflusso per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni || 430 || - || - || - || 216 640 || 217 070 Altre (garanzie accordate, garanzie richieste) || - || - || - || - || 26 224 || 26 224 Deflusso per impegni per abbuoni di interesse || - || - || - || - || 179 108 || 179 108 Deflusso per impegni per AT || 1 867 || - || - || - || 21 753 || 23 620 Totale || 6 179 || - || - || - || 1 188 887 || 1 195 066 In migliaia di EUR al 31.12.2013 || 3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Afflusso/Deflusso nominale lordo scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – afflussi || 506 || 5 183 || 11 476 || 2 731 || 19 896 scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – deflussi || -539 || -5 858 || -12 894 || -2 819 || -22 110 Scambi di valute a breve termine - afflussi || 700 000 || - || - || - || 700 000 scambi di valute a breve termine - deflussi || -701 490 || - || - || - || -701 490 scambi di tassi di interesse - afflussi || 232 || 1 053 || 6 341 || 5 720 || 13 346 scambi di tassi di interesse - deflussi || - || -1 874 || -6 385 || -3 773 || -12 032 Total || -1 291 || -1 496 || -1 462 || 1 859 || -2 390 || || || || || In migliaia di EUR al 31.12.2012 || 3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Afflusso/deflusso nominale lordo scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – afflussi || 1 238 || 7 364 || 14 498 || 5 350 || 28 450 scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – deflussi || -1 286 || -8 428 || -17 218 || -5 894 || -32 826 Scambi di valute a breve termine - afflussi || 649 000 || - || - || - || 649 000 scambi di valute a breve termine - deflussi || -652 451 || - || - || - || -652 451 scambi di tassi di interesse - afflussi || 65 || 511 || 3 274 || 2 117 || 5 967 scambi di tassi di interesse - deflussi || - || -753 || -3 537 || -1 577 || -5 867 Totale || -3 434 || -1 306 || -2 983 || -4 || -7 727 3.4 Rischio di mercato Il rischio di mercato è il rischio che le variazioni dei
prezzi di mercato e dei tassi, quali i tassi di interesse, i prezzi dei titoli
azionari e i tassi di cambio influenzino il risultato economico di un’entità o
il valore delle partecipazioni detenute. 3.4.1.
Rischio
di tasso di interesse Il rischio di tasso d’interesse è dovuto alla
volatilità del valore economico delle posizioni fruttifere dello strumento per
gli investimenti, ovvero del risultato economico che da essa deriva, a causa dell’andamento
negativo dei tassi d’interesse. Si verifica un’esposizione al rischio di tasso
d’interesse quando vi sono differenze tra le caratteristiche di prezzo e durata
delle diverse attività e passività. Lo strumento per gli investimenti misura la
sensibilità del proprio portafoglio prestiti e delle operazioni di scambio al
rischio di tasso d’interesse calcolando il valore del punto base (Basis
Point Value, BPV). Le singole coperture (micro hedging swaps) comprendono scambi
incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate e swap su tassi
di interesse a copertura di specifiche operazioni di prestito. Il BPV misura l’aumento o la diminuzione del
valore attuale netto del portafoglio come effetto dell’aumento di un punto base
(0,01%) del tasso d’interesse in determinati lassi di tempo “mercato monetario
– fino a un anno”, “molto breve – da due a tre anni”, “breve – da 4 a 6 anni”,
“medio – da 7 a 11 anni”, “lungo – da 12 a 20 anni” o “molto lungo – più di 21
anni”. Per stabilire il valore attuale netto dei flussi di
cassa dei prestiti denominati in EUR, lo strumento per gli investimenti utilizza
la curva di rendimento di base dei finanziamenti in EUR della BEI (curva degli
scambi in EUR adeguata al margine d’interesse globale dei finanziamenti BEI). La
curva di rendimento della BEI in USD viene utilizzata per ottenere il valore
attuale netto dei flussi di cassa dei prestiti denominati in USD. Il valore
attuale netto dei flussi di cassa dei prestiti denominati in valute per le
quali non è disponibile una curva di sconto sufficientemente completa viene
determinato utilizzando la curva di rendimento di base della BEI in EUR a
titolo di alternativa. Per calcolare il valore attuale netto delle
operazioni di scambio volte a fornire singole coperture (micro hedging swaps),
lo strumento per gli investimenti utilizza la curva di rendimento degli scambi
in EUR per i flussi di cassa denominati in EUR e la curva di rendimento dei
finanziamenti in USD per i flussi di cassa denominati in USD. Come illustra la seguente tabella, il valore
attuale netto del portafoglio prestiti, comprese le relative operazioni di
scambio volte a fornire singole coperture (micro hedging swaps), al 31
dicembre 2013 diminuirebbe di 344 000 EUR (e di 341 000 EUR al
31.12.2012) se tutte le curve dei tassi interesse interessate aumentassero parallelamente
di un punto base. Valore del punto base (in migliaia di euro) || Mercato monetario || Molto breve || Breve || Medio || Lungo || Molto lungo || Totale Al 31.12.2013 || 1 anno || 2-3 anni || 4-6 anni || 7-11 anni || 12-20 anni || 21 anni || Sensibilità complessiva di prestiti e micro hedging swaps || -25 || -57 || -90 || -124 || -48 || - || -344 Valore del punto base (in migliaia di euro) || Mercato monetario || Molto breve || Breve || Medio || Lungo || Molto lungo || Totale Al 31.12.2012 || 1 anno || 2-3 anni || 4-6 anni || 7-11 anni || 12-20 anni || 21 anni || Sensibilità complessiva di prestiti e micro hedging swaps || -25 || -47 || -90 || -117 || -62 || - || -341 3.4.2.
Rischio
del tasso di cambio Il rischio del tasso di cambio (“FX”) è rappresentato dalla
volatilità del valore economico delle posizioni dello strumento per gli
investimenti, ovvero del risultato economico che da essa deriva, a causa di un’evoluzione
negativa dei tassi di cambio. Lo strumento è esposto al rischio del tasso di cambio ogni
volta che si verifica un disallineamento valutario fra le attività e le
passività. Tale rischio comporta altresì l’effetto di variazioni inattese e
sfavorevoli nel valore dei flussi di cassa futuri dovute a fluttuazioni nei
tassi di cambio. 3.4.2.1 Rischio di
tasso di cambio e attività di tesoreria Le attività di tesoreria sono denominate in
EUR o USD. La copertura contro il rischio del tasso di
cambio è offerta da transazioni a pronti o a termine, scambi di valute o scambi
incrociati di valute. Qualora lo ritenga necessario e opportuno, la Tesoreria
della BEI ha la facoltà di utilizzare ogni strumento, in linea con la politica
della Banca, che offra protezione nei confronti dei rischi di mercato legati
alle attività finanziarie dello strumento. 3.4.2.1 Rischio del
tasso di cambio e operazioni finanziate o garantite dallo strumento per gli
investimenti I contributi degli Stati membri allo
strumento per gli investimenti sono elargiti in euro. Le operazioni finanziate
o garantite dallo strumento, nonché gli abbuoni d’interessi, possono essere
indicati in EUR, USD o in ogni altra valuta autorizzata. Si verifica un’esposizione al rischio del
tasso di cambio (rispetto all’euro quale valuta di riferimento) ogni volta che
le transazioni in valute diverse dall’euro avvengono senza alcuna copertura.
Vengono qui di seguito riportati gli orientamenti relativi alla copertura
contro il rischio del tasso di cambio dello strumento gli investimenti. 3.4.2.2.1.
Copertura
delle operazioni in valute diverse da EUR o USD -
I
prestiti dello strumento per gli investimenti erogati in valute diverse da EUR
o USD devono essere coperti attraverso contratti di scambi incrociati di valute
che presentino lo stesso profilo finanziario del prestito di base, a condizione
che esista un mercato per tali contratti. -
Per
le erogazioni effettuate in una valuta diversa da EUR o USD e per le quali non
è stata avviata un’operazione di copertura a lungo termine, la Tesoreria
procede a una transazione in valuta estera due giorni lavorativi prima dell’esborso.
Il tasso di conversione applicato dallo strumento corrisponde al tasso di
cambio di mercato fornito dalla Tesoreria. Analogamente, per i rimborsi
ricevuti in valute diverse da EUR e USD, la Tesoreria avvia un’operazione di
cambio, laddove necessario, per convertire le valute ricevute. -
Le
garanzie non richiamate non sono soggette alla copertura tramite operazioni di
cambio. Le richieste di garanzie in valute diverse da EUR e USD non sono
soggette a copertura. -
Le
operazioni in valute diverse da EUR e USD, per le quali la Tesoreria non può
intraprendere alcuna operazione di copertura, restano non coperte. Tali
operazioni comprendono anche le operazioni (sintetiche) in valuta locale ma
regolate in EUR o USD. In tal modo lo strumento per gli investimenti resta
esposto al relativo rischio in cui è incorso. 3.4.2.2.2.
Copertura
di operazioni in USD -
L’importo
totale in sospeso di tutte le operazioni dello strumento di (a eccezione delle
garanzie non richiamate) in USD è coperto grazie a scambi di valuta USD/EUR,
rinnovati periodicamente. All’inizio di ciascun periodo, i flussi di cassa da
ricevere o versare in USD nel periodo successivo vengono stimati sulla base
delle entrate/delle erogazioni previste. Successivamente, gli scambi di valute
prossimi alla scadenza vengono rinnovati e il relativo importo adeguato per
coprire almeno il fabbisogno di liquidità in USD previsto per il periodo
successivo.
-
Per
adeguare, laddove necessario, la copertura del successivo rimborso dello
scambio di valute va calcolata periodicamente l’esposizione complessiva in USD
sulla base alle registrazioni contabili. -
Qualora
la Tesoreria lo ritenga opportuno a livello operativo, a copertura di
determinati prestiti in USD possono essere altresì utilizzati scambi incrociati
di valute. -
Tra
due rinnovi consecutivi, le eventuali mancanze di liquidità in USD devono
essere coperte mediante operazioni ad hoc di scambio di valute, mentre gli
eccessi di liquidità devono essere investiti in attività di tesoreria o
scambiati in EUR. 3.4.2.2 Posizione
relativa al tasso di cambio Le tabelle seguenti illustrano la posizione dello strumento
relativamente al cambio con le altre valute (in migliaia di euro): Al 31 dicembre 2013 || EUR || USD || KES || Valute ACP/PTOM || Totale || || || || || ATTIVITÀ || || || || || Disponibilità liquide ed equivalenti || 542 373 || 57 142 || - || - || 599 515 Strumenti finanziari derivati || 3 168 || -2 144 || - || - || 1 024 Prestiti e crediti || 488 249 || 572 346 || 66 111 || 95 493 || 1 222 199 Attività finanziarie disponibili per la vendita || 70 299 || 252 668 || - || 8 732 || 331 699 Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 102 562 || - || - || - || 102 562 Altre attività || - || - || - || 148 || 148 Totale attività || 1 206 651 || 880 012 || 66 111 || 104 373 || 2 257 147 || || || || || PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || || || || Passività || || || || || Strumenti finanziari derivati || -715 945 || 719 490 || - || - || 3 545 Risconti passivi || 34 880 || 203 || - || - || 35 083 Debiti nei confronti di terzi || 331 235 || - || - || - || 331 235 Altre passività || 2 428 || 2 || - || 142 || 2 572 Totale passività || -347 402 || 719 695 || - || 142 || 372 435 Risorse dei finanziatori || || || || || Contributi degli Stati membri richiamati || 1 661 309 || - || - || - || 1 661 309 Riserva intestata all’equo valore || 2 632 || 69 082 || - || 6 477 || 78 191 Utili non distribuiti || 145 212 || - || - || - || 145 212 Totale risorse dei finanziatori || 1 809 153 || 69 082 || - || 6 477 || 1 884 712 Totale passività e risorse dei finanziatori || 1 461 751 || 788 777 || - || 6 619 || 2 257 147 Posizione in valuta al 31 dicembre 2012 || -255 100 || 91 235 || 66 111 || 97 754 || - || || || || || Al 31 dicembre 2013: || || || || || IMPEGNI || || || || || Prestiti non erogati e attività finanziarie disponibili per la vendita || 896 655 || 170 032 || - || - || 1 066 687 Garanzie chieste || - || - || - || 4 414 || 4 414 Abbuoni d’interessi e AT || 222 588 || - || - || - || 222 588 || || || || || SOPRAVVENIENZE PASSIVE || || || || || Garanzie non chieste || 25 000 || - || - || - || 25 000 Al 31 dicembre 2012 || EUR || USD || KES || Valute ACP/PTOM || Totale || || || || || || || || || || ATTIVITÀ || 424 647 || 41 921 || - || - || 466 568 Disponibilità liquide ed equivalenti || 1 064 || -949 || - || - || 115 Strumenti finanziari derivati || 513 231 || 508 412 || 60 348 || 64 289 || 1 146 280 Prestiti e crediti || 66 509 || 259 694 || - || 6 798 || 333 001 Attività finanziarie disponibili per la vendita || 87 310 || - || - || - || 87 310 Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 99 029 || - || - || - || 99 029 Altre attività || - || - || - || 224 || 224 Totale attività || 1 191 790 || 809 078 || 60 348 || 71 311 || 2 132 527 || || || || || PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || || || || Passività || || || || || Strumenti finanziari derivati || -675 814 || 682 849 || - || - || 7 035 Risconti passivi || 37 560 || 248 || - || - || 37 808 Debiti nei confronti di terzi || 312 040 || 46 || - || - || 312 086 Altre passività || 905 || 19 || 14 || 215 || 1 153 Totale passività || -325 309 || 683 162 || 14 || 215 || 358 082 Risorse dei finanziatori || || || || || Contributi degli Stati membri richiamati || 1 561 309 || - || - || - || 1 561 309 Riserva intestata all’equo valore || 5 366 || 59 144 || - || 3 924 || 68 434 Utili non distribuiti || 144 702 || - || - || - || 144 702 Totale risorse dei finanziatori || 1 711 377 || 59 144 || - || 3 924 || 1 774 445 Totale passività e risorse dei finanziatori || 1 386 068 || 742 306 || 14 || 4 139 || 2 132 527 Posizione in valuta al 31 dicembre 2012 || -194 278 || 66 772 || 60 334 || 67 172 || - || || || || || Al 31 dicembre 2012: || || || || || IMPEGNI || || || || || Prestiti non erogati e attività finanziarie disponibili per la vendita || 794 475 || 171 639 || - || - || 966 114 Garanzie chieste || - || - || - || 6 224 || 6 224 Abbuoni d’interessi e AT || 228 175 || - || - || - || 228 175 SOPRAVVENIENZE PASSIVE || || || || || Garanzie non chieste || 20 000 || - || - || - || 20 000 3.4.2.3 Analisi di
sensibilità del rischio del tasso di cambio (in migliaia di euro) Alla data di riferimento del bilancio,
l’esposizione netta più significativa in valuta estera è in USD. Al 31 dicembre
2013, una variazione del + 10% o del – 10% del tasso di conversione dell’USD
comporterebbe una variazione delle risorse dei finanziatori di 9 123 milioni di
euro e di – 9 123 milioni di euro, rispettivamente (al 31 dicembre 2012: + 6
677 o - 6 677 milioni di euro rispettivamente). 3.4.2.4 Tassi di
conversione Per preparare il bilancio al 31
dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, sono stati utilizzati I seguenti tassi di
conversione: || 31 Dicembre 2013 || 31 Dicembre 2012 Valute non-UE || || Peso dominicano (DOP) || 58.3329 || 53.1220 Dollaro delle Fiji (FJD) || 2.5655 || 2.3417 Gourde haitiano (HTG) || 60.1459 || 55.7265 Scellino keniota (KES) || 118.73 || 113.68 Ouguya mauritana (MRO) || 398.7 || 393.99 Rupia mauriziana (MUR) || 41.27 || 40.19 Franco ruandese (RWF) || 926.86 || 811.83 Scellino tanzaniano (TZS) || 2 179.05 || n/a Scellino ugandese (UGX) || 3 476 || 3 549 Dollaro statunitense (USD) || 1.3791 || 1.3194 Franco CFA (XAF/XOF) || 655.957 || 655.957 Rand sudafricano (ZAR) || 14.566 || 11.1727 3.4.3.
Rischio
legato al prezzo dei titoli azionari (in migliaia di euro) Il rischio legato al prezzo dei titoli
azionari indica il rischio di una diminuzione dell’equo valore dei titoli
azionari in seguito a variazioni nei livelli dei prezzi di tali titoli e/o del
valore degli investimenti in titoli azionari. Lo strumento è esposto al rischio legato ai
prezzi dei titoli azionari attraverso i suoi investimenti in capitale azionario
diretto e fondi di capitale di rischio. Per il valore dei titoli azionari non quotati
non sono possibili monitoraggi e controlli diretti permanenti e le migliori
indicazioni disponibili comprendono i prezzi desunti da una tecnica di
valutazione appropriata. Gli effetti sulle risorse dei finanziatori di
una riduzione del 10% del valore dei singoli investimenti azionari
diretti e dei capitali di rischio dello strumento (determinati dalle
variazioni dell’equo valore del portafoglio dei titoli azionari disponibili per
la vendita), restando costanti le altre variabili, ammontano
a - 33 170 EUR al 31 dicembre 2013 e a – 33 300 EUR al 31 dicembre 2012. 4
Equi valori degli strumenti finanziari 4.1 Classificazioni contabili ed equi valori La tabella seguente presenta gli importi contabili e gli equi
valori delle attività e delle passività dello strumento, compresi i relativi
livelli nella gerarchia dell’equo valore, compresi i loro livello nella
gerarchia dell’equo valore. Non comprendono informazioni sul valore equo delle
attività e delle passività finanziarie che non sono rilevate all’equo valore se
il valore contabile è una stima ragionevole dell’equo valore. Al 31 dicembre 2013 (in migliaia di euro) || Valore contabile || || Valore equo Detenute a fini di negoziazione || Disponibili per la vendita || Prestiti e crediti || Detenute fino a scadenza || Altre passività || Totale || || Livello 1 || Livello 2 || Livello 3 || Totale Attività finanziarie rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Strumenti finanziari derivati || 1 024 || - || - || - || - || 1 024 || || - || 1 024 || - || 1 024 Fondi di capitale di rischio || - || 269 252 || - || - || - || 269 252 || || - || - || 269 252 || 269 252 Investimenti azionari diretti || - || 62 447 || - || - || - || 62 447 || || 6 844 || - || 55 603 || 62 447 Totale || 1 024 || 331 699 || - || - || - || 332 723 || || 6 844 || 1 024 || 324 855 || 332 723 Attività finanziarie non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Disponibilità liquide ed equivalenti || - || - || 599 515 || - || - || 599 515 || || || || || Prestiti e crediti || - || - || 1 222 199 || - || - || 1 222 199 || || - || 1 351 244 || - || 1 351 244 Obbligazioni || - || - || - || 102 562 || - || 102 562 || || 102 549 || - || - || 102 549 Altre attività || - || - || 148 || - || - || 148 || || || || || Totale || - || - || 1 821 862 || 102 562 || - || 1 924 424 || || 102 549 || 1 351 244 || - || 1 453 793 Totale attività finanziarie || 1 024 || 331 699 || 1 821 862 || 102 562 || - || 2 257 147 || || || || || || || || || || || || || Passività finanziare rilevate all’equo valore || || || || || || || || || || || Strumenti finanziari derivati || -3 545 || - || - || - || - || -3 545 || || - || -3 545 || - || -3 545 Totale || -3 545 || - || - || - || - || -3 545 || || - || -3 545 || - || -3 545 Passività finanziarie non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Debiti nei confronti di terzi || - || - || - || - || -331 235 || -331 235 || || || || || Altre passività || - || - || - || - || -2 572 || -2 572 || || || || || Totale || - || - || - || - || -333 807 || -333 807 || || || || || Totale passività finanziarie || -3 545 || - || - || - || -333 807 || -337 352 || || || || || 4 Equi valori degli strumenti finanziari (seguito) 4.1 Classificazioni
contabili ed equi valori (seguito) Al 31 dicembre 2012 (in migliaia di euro) || Valore contabile || || Valore equo Detenute a fini di negoziazione || Disponibili per la vendita || Prestiti e crediti || Detenute fino a scadenza || Altre passività || Totale || || Livello 1 || Livello 2 || Livello 3 || Totale Attività finanziarie rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Strumenti finanziari derivati || 115 || - || - || - || - || 115 || || - || 115 || - || 115 Fondi di capitale di rischio || - || 265 301 || - || - || - || 265 301 || || - || - || 265 301 || 265 301 Investimenti azionari diretti || - || 67 700 || - || - || - || 67 700 || || 11 001 || - || 56 699 || 67 700 Totale || 115 || 333 001 || - || - || - || 333 116 || || 11 001 || 115 || 322 000 || 333 116 Attività finanziarie non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Disponibilità liquide ed equivalenti || - || - || 466 568 || - || - || 466 568 || || || || || Prestiti e crediti || - || - || 1 146 280 || - || - || 1 146 280 || || - || 1 226 409 || - || 1 226 409 Crediti dai finanziatori || - || - || 87 310 || - || - || 87 310 || || || || || Obbligazioni || - || - || - || 99 029 || - || 99 029 || || 98 805 || - || - || 98 805 Altre attività || - || - || 224 || - || - || 224 || || || || || Totale || - || - || 1 700 382 || 99 029 || - || 1 799 411 || || 98 805 || 1 226 409 || - || 1 325 214 Totale attività finanziarie || 115 || 333 001 || 1 700 382 || 99 029 || - || 2 132 527 || || || || || || || || || || || || || Passività finanziare rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Strumenti finanziari derivati || -7 035 || - || - || - || - || -7 035 || || - || -7 035 || - || -7 035 Totale || -7 035 || - || - || - || - || -7 035 || || - || -7 035 || - || -7 035 Passività finanziare non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || || Debiti nei confronti di terzi || - || - || - || - || -312 086 || -312 086 || || || || || Altre passività || - || - || - || - || -1 153 || -1 153 || || || || || Totale || - || - || - || - || -313 239 || -313 239 || || || || || Totale passività finanziarie || -7 035 || - || - || - || -313 239 || -320 274 || || || || || 4.2 Valutazione del valore equo 4.2.1
Tecniche di valutazione e
principali input non osservabili La
tabella in appresso presenta le informazioni relative alle tecniche di
valutazione e agli input non osservabili significativi utilizzati per valutare
gli strumenti finanziari classificati ai livelli 2 e 3 della gerarchia dell’equo
valore: || Tecnica di valutazione || Principali elementi non osservabili || Rapporto tra elementi non osservabili e valutazione del valore equo Strumenti finanziari valutati all’equo valore || || || || || Strumenti finanziari derivati || Flussi di cassa attualizzati: i flussi di cassa futuri sono stimati sulla base dei tassi di cambio/d’interesse a termine (dai tassi di cambio a termine e dalle curve di rendimento alla fine del periodo di riferimento) e dei tassi di cambio/d’interesse stabiliti per contratto, scontati a un tasso che riflette il rischio creditizio di varie controparti. || Non pertinente. || Non pertinente. || || || Fondi di capitale di rischio || Metodo del valore netto d’inventario rettificato: l’equo valore viene determinato applicando la percentuale di partecipazione dell’Entità nel vettore sottostante al valore patrimoniale netto risultante dal rendiconto più recente, attualizzato ai flussi di cassa, o, per quanto possibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data, quale indicata dal gestore del fondo. Per colmare l’intervallo tra il valore netto d’inventario (VNI) disponibile più recente e il rendiconto di fine d’esercizio, viene svolta un’analisi degli eventi successivi alla data di chiusura e, se del caso, il valore netto d’inventario viene rettificato. || Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di chiusura dei conti del fondo di capitali di rischio e la data di misurazione, tenuto conto: delle spese operative e delle spese di gestione, delle variazioni successive dell’equo valore delle attività sottostanti del fondo di capitali di rischio, delle passività supplementari accumulate, dell’evoluzione del mercato e di altre variazioni nella situazione economica. || Maggiore è il tempo intercorso tra la data della valutazione dell’equo valore e l’ultima data di chiusura dei conti del fondo di capitali di rischio, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso. || || || Investimenti azionari diretti || Valore netto d’inventario rettificato. || Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di chiusura dei conti della società in cui si è investito e la data di misurazione, tenuto conto: delle spese operative, delle variazioni successive dell’equo valore delle attività sottostanti della società, delle passività supplementari accumulate, dell’evoluzione del mercato e di altre variazioni nella situazione economica, degli eventuali aumenti di capitale o modifiche nell’assetto azionario. || Maggiore è il tempo intercorso tra la data di misurazione dell’equo valore e l‘ultima data di chiusura dei conti della società in cui si è investito, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso. || || || || || Riduzione per mancanza di fungibilità (liquidità) determinata con riferimento ai prezzi di operazioni precedenti su titoli simili nel paese o nella regione, compresa tra il 5 e il 30%. || Maggiore è la perdita per mancanza di fungibilità, minore è l’equo valore. || || || Strumenti finanziari non rilevati all’equo valore || || || || || Prestiti e crediti || Flussi di cassa attualizzati: il modello di valutazione utilizza i flussi di cassa contrattuali, supponendo la non evenienza di un default del debitore e senza quindi tener conto dei valori di garanzia, né di scenari di rimborsi anticipati. Per ottenere il valore attuale netto (VAN) dei prestiti, il modello sconta i flussi finanziari contrattuali di ciascun prestito utilizzando una curva di sconto di mercato rettificata. Il valore attuale netto di ciascun prestito viene quindi aggiustato per tener conto della relativa perdita prevista. I risultati sono quindi sommati per ottenere il valore equo dei prestiti e dei crediti. || Non pertinente. || Non pertinente. || || || Debiti nei confronti di terzi || Flussi di cassa attualizzati. || Non pertinente. || Non pertinente. || || || Altre passività || Flussi di cassa attualizzati. || Non pertinente. || Non pertinente. Con l’applicazione dell’IFRS 13, gli
aggiustamenti alla valutazione sono integrati nel valore equo degli strumenti
finanziari derivati al 31 dicembre 2013, segnatamente: -
aggiustamenti
della valutazione del credito, che riflettono il rischio di credito di
controparte sulle operazioni con strumenti derivati, che rappresentano una
perdita di 184 milioni di euro. -
gli
aggiustamenti della valutazione del debito, che riflettono il rischio di
credito proprio sulle operazioni con strumenti derivati, sono stati stimati
pari a zero. La politica dello strumento è di riconoscere
i trasferimenti tra livelli a decorrere dalla data dell’evento o del
cambiamento delle circostanze che ha dato origine al trasferimento. 4.2.2
Trasferimenti tra il livello
1 e il livello 2 Nel
2013 lo strumento non ha effettuato trasferimenti dal livello 1 al livello 2 o
della gerarchia dell’equo valore o viceversa. 4.2.3
Valori equi di livello 3 Riconciliazione
dei valore equi di livello 3 Le
tabelle seguenti riportano i cambiamenti negli strumenti di livello 3 per gli
esercizi conclusi il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2012
rispettivamente: (in migliaia di euro) || Attività finanziarie disponibili per la vendita Saldo al 1° gennaio 2013 || 322 000 Utile o perdite totali inclusi nel conto del risultato economico: || - utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 5 294 - Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || -2 701 Totale || 2 593 Utile o perdite inclusi negli altri elementi del conto economico complessivo: || - variazione netta dell’equo valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 4 299 Totale || 4 299 Erogazioni || 34 700 Rimborsi || -38 737 Saldo al 31 dicembre 2013 || 324 855 (in migliaia di euro) || Attività finanziarie disponibili per la vendita Saldo al 1° gennaio 2012 || 236 446 Utile o perdite totali inclusi nel conto del risultato economico || 8 133 Utile o perdite inclusi negli altri elementi del conto economico complessivo || 15 041 Erogazioni || 81 981 Rimborsi || -19 601 Saldo al 31 dicembre 2012 || 322 000 Nel 2013 lo strumento non ha effettuato
trasferimenti da o verso il livello 3 della gerarchia dell’equo valore. Analisi
di sensibilità Una variazione di +/- 10% di uno degli
input non osservabili significativi utilizzati per valutare gli equi valori dei
fondi di capitale di rischio e degli investimenti azionari diretti alla data di
chiusura dei conti, ipotizzando che gli altri input rimangano costanti, avrebbe
i seguenti effetti sugli altri elementi del conto economico complessivo: Al 31 dicembre 2013 (in migliaia di euro) || Aumento || Diminuzione Fondi di capitale di rischio || 20 || -20 Investimenti azionari diretti || 141 || -141 Totale || 161 || -161 5
Disponibilità liquide ed equivalenti (in migliaia
di euro) Le disponibilità liquide ed equivalenti
possono essere suddivise tra gli importi ricevuti dagli Stati membri e non
ancora erogati e gli importi che risultano dalle attività operative e
finanziarie dello strumento per gli investimenti || 31.12.2013 || 31.12.2012 Contributi degli Stati membri ricevuti e non ancora erogati || 36 624 || 117 622 Importi provenienti dalle attività finanziarie e operative dello strumento || 562 891 || 348 946 Disponibilità liquide ed equivalenti nel conto economico complessivo || 599 515 || 466 568 Interessi maturati || - 8 || - 7 Disponibilità liquide ed equivalenti nel prospetto dei flussi di cassa || 599 507 || 466 561 6
Strumenti finanziari derivati (in migliaia di euro) Le componenti principali degli strumenti
finanziari derivati, classificate come possedute per negoziazione, sono le
seguenti: Al 31 dicembre 2013 || Equo valore || Importo nozionale Attività || Passività Scambi incrociati di valute || 56 || - || 2 067 Scambi di tassi d’interesse a valute incrociate || 44 || -2 035 || 16 461 Scambi di tassi d’interesse || 924 || - || 43 335 Contratti in valuta || - || -1 510 || 700 000 Totale strumenti finanziari derivati || 1 024 || -3 545 || 761 863 || || || Al 31 dicembre 2012 || Equo valore || Importo nozionale Attività || Passività Scambi incrociati di valute || 87 || -102 || 7 062 Scambi di tassi d’interesse a valute incrociate || - || -3 971 || 19 504 Scambi di tassi d’interesse || 28 || - || 19 568 Contratti in valuta || - || -2 962 || 649 000 Totale strumenti finanziari derivati || 115 || -7 035 || 695 134 7
Prestiti e crediti (in migliaia di euro) Le componenti principali dei prestiti e
crediti sono le seguenti: || Prestiti globali (*) || Prestiti prioritari || Prestiti subordinati || Totale Importo nominale al 1° gennaio 2013 || 254 686 || 789 970 || 133 780 || 1 178 436 Erogazioni || 150 513 || 91 690 || - || 242 203 Cancellazioni || - || - || - || - Rimborsi || -51 595 || -55 865 || -11 700 || -119 160 Interesse capitalizzato || - || -342 || 10 705 || 10 363 Differenze tra I tassi di cambio || -11 491 || -19 446 || -1 153 || -32 090 Importo nominale al 31 dicembre 2013 || 342 113 || 806 007 || 131 632 || 1 279 752 || || || || Riduzione di valore al 1° gennaio 2013 || -6 494 || -14 296 || -24 355 || -45 145 Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo || -1 341 || - || -27 081 || -28 422 Cancellazioni || - || - || - || - Annullamento delle perdite di valore || - || 1 088 || - || 1 088 Differenze fra i tassi di cambio || 160 || 474 || 1 054 || 1 688 Riduzione di valore al 31 dicembre 2013 || -7 675 || -12 734 || -50 382 || -70 791 || || || || Costo ammortizzato || -2 109 || -3 883 || -66 || -6 058 Interessi || 5 154 || 10 536 || 3 606 || 19 296 Prestiti e crediti al 31 dicembre 2013 || 337 482 || 799 926 || 84 790 || 1 222 199 (*)compresi contratti di agenzia || Prestiti globali (*) || Prestiti prioritari || Prestiti subordinati || Totale Nominale al 1° gennaio 2012 || 225 365 || 716 350 || 128 679 || 1 070 394 Erogazioni || 79 015 || 154 003 || - || 233 018 Cancellazioni || -947 || -1 206 || - || -2 153 Rimborsi || -39 967 || -71 368 || -4 145 || -115 480 Interesse capitalizzato || - || -117 || 9 739 || 9 622 Differenze tra i tassi di cambio || -8 780 || -7 692 || -493 || -16 965 Nominale al 31 dicembre 2012 || 254 686 || 789 970 || 133 780 || 1 178 436 || || || || Riduzione di valore al 1°gennaio 2012 || -7 609 || -16 372 || -24 835 || -48 816 Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo || -835 || -292 || - || -1 127 Cancellazioni || 947 || 1 206 || - || 2 153 Annullamento delle perdite di valore || 910 || 814 || - || 1 724 Differenze fra i tassi di cambio || 93 || 348 || 480 || 921 Riduzione di valore al 31 dicembre 2012 || -6 494 || -14 296 || -24 355 || -45 145 || || || || Costo ammortizzato || -1 641 || -3 984 || -82 || -5 707 Interessi || 5 246 || 9 244 || 4 206 || 18 696 Prestiti e crediti al 31 dicembre 2012 || 251 797 || 780 934 || 113 549 || 1 146 280 (*) compresi contratti di agenzia 8
Attività finanziarie disponibili per la vendita (in
migliaia di euro) Le componenti principali delle attività
finanziarie disponibili per la vendita sono le seguenti: || Fondi di capitale di rischio || Investimenti azionari diretti || Totale Costo al 1° gennaio 2013 || 220 710 || 61 830 || 282 540 Erogazioni || 33 600 || 1 100 || 34 700 Rimborsi / vendite || -36 322 || -2 415 || -38 737 Differenze fra i tassi di cambio su rimborsi / vendite || 922 || - 398 || 524 Costo al 31 dicembre 2013 || 218 910 || 60 117 || 279 027 || || || Utili e perdite non realizzati al 1° gennaio 2013 || 59 321 || 9 113 || 68 434 Variazione netta di utili e perdite non realizzati || 13 290 || -3 533 || 9 757 Utili e perdite non realizzati al 31 dicembre 2013 || 72 611 || 5 580 || 78 191 || || || Riduzione di valore al 1° gennaio 2013 || -14 730 || -3 243 || -17 973 Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo durante l’anno || -8 105 || -71 || -8 176 Differenze nei tassi di cambio su rimborsi / vendite || 566 || 64 || 630 Riduzione di valore al 31 dicembre 2013 || -22 269 || -3 250 || -25 519 || || || Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2013 || 269 252 || 62 447 || 331 699 || Fondi di capitale di rischio || Investimenti azionari diretti || Totale Costo al 1° gennaio 2012 || 182 692 || 36 565 || 219 257 Erogazioni || 56 007 || 25 974 || 81 981 Rimborsi / vendite || -19 570 || -31 || -19 601 Differenze fra i tassi di cambio su rimborsi / vendite || 1 581 || -678 || 903 Costo al 31 dicembre 2012 || 220 710 || 61 830 || 282 540 || || || Utili e perdite non realizzati al 1° gennaio 2012 || 29 781 || 11 969 || 41 750 Variazione netta di utili e perdite non realizzati || 29 540 || -2 856 || 26 684 Utili e perdite non realizzati al 31 dicembre 2012 || 59 321 || 9 113 || 68 434 || || || Riduzione di valore al 1° gennaio 2012 || -6 887 || -2 460 || -9 347 Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo durante l’anno || -7 976 || -951 || -8 927 Differenze nei tassi di cambio su rimborsi / vendite || 133 || 168 || 301 Riduzione di valore al 31 dicembre 2012 || -14 730 || -3 243 || -17 973 || || || Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2012 || 265 301 || 67 700 || 333 001 9
Crediti dai finanziatori (in migliaia di euro) Le componenti principali dei crediti dai
finanziatori sono le seguenti: || 31.12.2013 || 31.12.2012 Contributi degli Stati membri richiamati ma non versati || - || 87 310 Totale crediti dai finanziatori || - || 87 310 10
Attività finanziarie detenute fino a scadenza (in
migliaia di euro) Il portafoglio delle attività finanziarie
detenute fino a scadenza è costituito da obbligazioni con scadenza residua
inferiore a tre mesi alla data di riferimento. La tabella che segue indica i
movimenti del portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza: Saldo al 1° gennaio 2013 || 99 029 Acquisizioni || 680 635 Scadenze || -676 369 Variazione dell’ammortamento dei premi/sconti || 228 Variazione degli interessi maturati || -961 Saldo al 31 dicembre 2013 || 102 562 Saldo al 1° gennaio 2012 || - Acquisizioni || 98 278 Variazione dell’ammortamento dei premi/sconti || -210 Variazione degli interessi maturati || 961 Saldo al 31 dicembre 2012 || 99 029 11
Altre attività (in migliaia di euro) Le componenti principali delle altre attività
sono le seguenti: || 31.12.2013 || 31.12.2012 Crediti della BEI || 6 || 7 Garanzie finanziarie || 142 || 217 Crediti relativi agli esborsi per AT || 337 || 337 Riduzione di valore sui crediti relativi agli esborsi per AT (nota 20) || -337 || -337 Totale altre attività || 148 || 224 12
Risconti passivi (in migliaia di euro) Le componenti principali dei risconti passivi
sono le seguenti: || 31.12.2013 || 31.12.2012 Abbuoni d’interessi da recuperare || 34 787 || 37 387 Commissioni su prestiti e crediti da recuperare || 296 || 421 Totale risconti passivi || 35 083 || 37 808 13
Debiti nei confronti di terzi (in migliaia di euro) Le componenti principali dei debiti nei
confronti di terzi sono le seguenti: || 31.12.2013 || 31.12.2012 Spese di amministrazione generali nette dovute alla BEI || 37 851 || 36 202 Altri importi dovuti alla BEI || 716 || 8 904 Abbuoni d’interessi dovuti a Stati membri non ancora versati || 292 668 || 266 980 Totale debiti nei confronti di terzi || 331 235 || 312 086 14
Altre passività (in migliaia di euro) Le componenti principali dei debiti nei
confronti di terzi sono le seguenti: || 31.12.2013 || 31.12.2012 Rimborso di prestiti ricevuti anticipatamente || 1 827 || 215 Risconti passivi da abbuoni d’interessi || 603 || 723 Garanzie finanziarie || 142 || 215 Totale altre passività || 2 572 || 1 153 15
Contributo allo strumento richiesto agli Stati
membri (in migliaia di euro) Stati membri || Contributo allo strumento || Contributo ad abbuoni d’interessi || Totale contributo || Richiesto e non versato (*) Austria || 44 025 || 11 493 || 55 518 || - Belgio || 65 123 || 17 001 || 82 124 || - Danimarca || 35 552 || 9 281 || 44 833 || - Finlandia || 24 587 || 6 419 || 31 006 || - Francia || 403 698 || 105 387 || 509 085 || - Germania || 388 082 || 101 310 || 489 392 || - Grecia || 20 766 || 5 421 || 26 187 || - Irlanda || 10 300 || 2 689 || 12 989 || - Italia || 208 328 || 54 385 || 262 713 || - Lussemburgo || 4 818 || 1 258 || 6 076 || - Paesi Bassi || 86 720 || 22 638 || 109 358 || - Portogallo || 16 115 || 4 207 || 20 322 || - Spagna || 97 020 || 25 327 || 122 347 || - Svezia || 45 355 || 11 840 || 57 195 || - Regno Unito || 210 820 || 55 035 || 265 855 || - Totale al 31 dicembre 2013 || 1 661 309 || 433 691 || 2 095 000 || - Totale al 31 dicembre 2012 || 1 561 309 || 383 691 || 1 945 000 || 87 310 (*)Il 20 novembre 2012 il Consiglio ha
fissato l’importo dei contributi finanziari che gli Stati membri sono tenuti a
versare entro il 21 gennaio 2013. 16
Sopravvenienze passive e impegni (in migliaia di
euro) || 31.12.2013 || 31.12.2012 Impegni || || Prestiti non erogati || 889 866 || 749 044 Impegni non erogati relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita || 176 821 || 217 070 Garanzie chieste || 4 414 || 6 224 Abbuoni e assistenza tecnica || 222 588 || 228 175 || || Sopravvenienze passive || || Garanzie non chieste || 25 000 || 20 000 || || Totale sopravvenienze passive e impegni || 1 318 689 || 1 220 513 17
Interessi e proventi e costi assimilati (in
migliaia di euro) Le componenti principali delle entrate da
interessi e proventi assimilati sono le seguenti: || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || al 31.12.2013 || al 31.12.2012 Disponibilità liquide ed equivalenti || 273 || 1 678 Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 461 || 36 Prestiti e crediti || 63 189 || 64 060 Abbuoni d’interessi || 4 347 || 1 729 Totale interessi e proventi assimilati || 68 270 || 67 503 Le componenti principali degli interessi e
dei costi assimilati sono le seguenti: || From 01.01.2013 || From 01.01.2012 || to 31.12.2013 || to 31.12.2012 Strumenti finanziari derivati || -1 175 || -1 114 Totale interessi e costi assimilati || -1 175 || - 1 114 18
Proventi e spese da commissioni e dividendi (in
migliaia di euro) Le componenti principali dei proventi da
commissioni e dividendi sono le seguenti: || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || al 31.12.2013 || al 31.12.2012 Commissioni e dividendi su prestiti e crediti || 3 896 || 1 710 Commissioni e dividendi su garanzie finanziarie || 145 || 191 Altro || 10 || 33 Totale proventi da commissioni e dividendi || 4 051 || 1 934 Le componenti principali delle spese per commissioni
e dividendi sono le seguenti: || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || al 31.12.2013 || al 31.12.2012 Commissione pagate a terzi in relazione ad attività finanziarie disponibili per la vendita || -43 || -292 Totale spese per commissioni e dividendi || -43 || -292 19
Utili netti realizzati derivati da attività
finanziarie disponibili per la vendita (in migliaia di euro) Le componenti principali degli utili netti
realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita sono le
seguenti: || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || al 31.12.2013 || dal 31.12.2012 Utile netto derivato da attività finanziarie disponibili per la vendita || 2 688 || 70 Entrate da dividendi || 2 606 || 975 Utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 5 294 || 1 045 20
Riduzione di valore relativa ad altre attività (in
migliaia di euro) Nel 2012 lo strumento ha erogato un pagamento
per assistenza tecnica di valore pari a 638 EUR che, a causa della condotta
fraudolenta della controparte, non ha raggiunto il beneficiario finale. In
seguito ad un’azione legale, lo strumento è riuscito a rientrare in possesso di
301 EUR. L’importo restante è stato registrato come credito. Alla data di
riferimento, considerate le scarse probabilità di rientrare in possesso dell’importo
restante, tale importo di 337 EUR è stato registrato alla voce riduzione di
valore del risultato economico complessivo dello strumento. 21
Spese generali di amministrazione (in migliaia di
euro) Le spese generali di amministrazione
costituiscono i costi effettivi sostenuti dalla BEI per la gestione dello
strumento per gli investimenti, meno le entrate generate dalle commissioni d’istruzione
standard, che vengono imputate dalla BEI direttamente ai clienti dello
strumento per gli investimenti. || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 || al 31.12.2013 || al 31.12.2012 Costo effettivo sostenuto dalla BEI || -40 966 || -38 390 Entrate generate dalle commissioni d’istruzione standard, imputate dalla Banca ai clienti dello strumento || 3 115 || 2 188 Spese generali di amministrazione || -37 851 || -36 202 In seguito all’entrata in vigore dell’accordo
di partenariato di Cotonou modificato del 1° luglio 2008, le spese generali di
amministrazione non sono più coperte dagli Stati membri. 22
Eventi successivi Dopo la stesura del bilancio non si sono
verificati eventi di natura tale da richiedere aggiornamenti o adeguamenti dei
rendiconti finanziari del 31 dicembre 2013. ALLEGATO
ALLA PARTE I - CAPITOLO 2 (RELAZIONE DI ESECUZIONE FINANZIARIA): SITUAZIONE PER
PAESE E PER STRUMENTO Note
alle tabelle: · La cifra “0,00”
indica che l’importo corrispondente è compreso fra –4999 euro e 4999 euro.
Laddove non sia indicata alcuna cifra, l’importo è pari a zero.
I paesi che presentano un saldo zero per tutte le colonne non sono riportati
nelle tabelle. · La voce “Tutti
i paesi ACP/PTOM” si riferisce a progetti che interessano vari paesi ma non
sono finanziati dalla cooperazione regionale. · La voce “Spese
amministrative e finanziarie” si riferisce a progetti finanziati da interessi
del FES o dalla dotazione destinata a coprire le spese amministrative. [1] GU L 247 del
9.9.2006, pag. 22. [2] Tutti gli importi
sono arrotondati in milioni di euro. Si noti che, a causa degli arrotondamenti,
la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non
corrispondere al totale. Gli importi indicati con 0 rappresentano dati
inferiori a 500 000 euro. Gli importi pari a 0 sono indicati con un
trattino (-). [3] Crediti
correnti ad esclusione dei crediti relativi ai contributi e ai cofinanziamenti
ordinari. [4] Passività correnti ad esclusione delle passività
relative ai contributi e ai cofinanziamenti ordinari. [5] Regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del
18.2.2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo
europeo di sviluppo, GU L 78 del 19.3.2008, modificato dal regolamento (CE)
n. 370/2011 del Consiglio, dell’11 aprile 2011, GU L 102 del 14.4.2011. [6] Conformemente
all’articolo 153 del regolamento finanziario applicabile al 10° FES, la
tesoreria è presentata nel bilancio del 10° FES. La natura dei vari conti bancari
è delineata nel capitolo 6, gestione del rischio finanziario. [7] Questo saldo
rappresenta gli importi disponibili per la Repubblica democratica del Congo,
conformemente alle disposizioni della decisione 2003/583/CE del Consiglio. [8] GU L 156 del 29.5.1998,
pagg. 3-106.