52014DC0487

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI CONTI ANNUALI DELL'8°, 9° e 10° FONDO EUROPEO DI SVILUPPO – ESERCIZIO 2013 /* COM/2014/0487 final */


INDICE

CERTIFICAZIONE DEI CONTI 3

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE FES. 4

PARTE I - BILANCIO D’ESERCIZIO DEL FES: FONDI GESTITI DALLA COMMISSIONE. 6

1........... RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES. 7

1.1........ 8°, 9° E 10° FES: BILANCIO AGGREGATO, CONTO AGGREGATO DEL RISULTATO ECONOMICO, PROSPETTO AGGREGATO DEI FLUSSI DI CASSA E PROSPETTO AGGREGATO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE  7

1.2........ 8° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE  11

1.3........ 9° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE  14

1.4........ 10° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE. 17

1.5........ NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES. 20

2........... RELAZIONE DI ESECUZIONE FINANZIARIA. 39

2.1........ STANZIAMENTI 42

2.2........ CONTI AGGREGATI 45

PARTE II – CONTI ANNUALI DEL FES: RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI 50

3........... RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI 52

3.1........ PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2013. 52

3.2........ PROSPETTO DELL’UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31 DICEMBRE 2013. 53

3.3........ PROSPETTO DELLE VARIAZIONI NELLE RISORSE DEI FINANZIATORI PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31 DICEMBRE 2013. 54

3.4........ PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL DICEMBRE 2013. 55

3.5........ NOTE AI BILANCI AL 31 DICEMBRE 2013. 56

ALLEGATO ALLA PARTE I - CAPITOLO 2 (RELAZIONE DI ESECUZIONE FINANZIARIA): SITUAZIONE PER PAESE E PER STRUMENTO. 93

CERTIFICAZIONE DEI CONTI

Con la presente il sottoscritto dichiara che i conti annuali dell’8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l’esercizio 2013 sono stati elaborati conformemente al titolo VIII del regolamento finanziario del 10° Fondo europeo di sviluppo e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nell’allegato ai rendiconti finanziari.

Il sottoscritto riconosce la propria responsabilità nella redazione e presentazione dell’8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo ai sensi dell’articolo 125 del regolamento finanziario del 10° Fondo europeo di sviluppo.

Il sottoscritto ha ottenuto dall’ordinatore e dalla BEI, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività del Fondo europeo di sviluppo e l’esecuzione del bilancio.

Il sottoscritto certifica che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti riflettano fedelmente e sostanzialmente la posizione finanziaria del Fondo europeo di sviluppo.

                                                                                                 (firmato)

Manfred Kraff

Contabile

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE FES

1.         CONTESTO

L’Unione europea (UE) intrattiene rapporti di cooperazione allo sviluppo con numerosi paesi in via di sviluppo. L’obiettivo principale di tali rapporti è promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale, allo scopo principale di ridurre ed eradicare la povertà nel lungo periodo, fornendo ai paesi beneficiari aiuti allo sviluppo e assistenza tecnica. A tal fine l’UE elabora, insieme ai paesi partner, strategie di cooperazione e mobilita le risorse finanziarie occorrenti per attuarle. Queste risorse assegnate dall’UE alla cooperazione allo sviluppo provengono da tre fonti:

– il bilancio dell’UE;

– il Fondo europeo di sviluppo;

– la Banca europea per gli investimenti.

Il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il principale strumento di aiuto dell’UE per la cooperazione allo sviluppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e territori d’oltremare (PTOM).

Il FES non è finanziato dal bilancio dell’UE. Esso è stabilito mediante un accordo interno dei rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio ed è gestito da un comitato specifico. La Commissione europea (in appresso la “Commissione”) è responsabile dell’esecuzione finanziaria delle operazioni effettuate con risorse FES e la Banca europea per gli investimenti (BEI) gestisce lo strumento per gli investimenti.

Durante il periodo 2008-2013 gli aiuti geografici accordati agli Stati ACP e ai paesi e territori PTOM hanno continuato ad essere finanziati prevalentemente dal FES. Di regola ogni FES è approvato per un periodo di circa cinque anni. Ciascun FES è disciplinato dal proprio regolamento finanziario che prevede la preparazione di bilanci per ciascun FES. Di conseguenza, i bilanci vengono elaborati separatamente per ciascun FES in relazione alla parte gestita dalla Commissione. Tali bilanci sono presentati anche in forma aggregata, onde fornire un quadro complessivo della situazione finanziaria delle risorse di cui la Commissione è responsabile.

Lo strumento per gli investimenti è stato istituito nel quadro dell’accordo di partenariato ACP-UE. Questo strumento è gestito dalla BEI e viene utilizzato per sostenere lo sviluppo del settore privato nei paesi ACP finanziando sostanzialmente – ma non esclusivamente – gli investimenti privati. Lo strumento per gli investimenti è concepito come un fondo rinnovabile, cosicché i rimborsi dei prestiti possono essere reinvestiti in altre operazioni, dando così luogo a uno strumento che si rinnova automaticamente ed è finanziariamente indipendente. Non essendo gestito dalla Commissione, lo strumento per gli investimenti non è consolidato nella prima parte del bilancio di esercizio – i bilanci dell’8°, 9° e 10° FES e la relativa relazione di esecuzione finanziaria. I rendiconti finanziari dello strumento per gli investimenti sono inclusi come parte separata del bilancio di esercizio (parte II), onde offrire un quadro completo degli aiuti allo sviluppo forniti dal FES. Il decimo fondo, che copre il periodo 2008-2013, dispone di una dotazione finanziaria di 22 682 milioni di euro[1].

2.         COME VIENE FINANZIATO IL FES?

Il Consiglio europeo del 15-16 dicembre 2005 ha adottato le prospettive finanziarie per il 2007‑2013. In questo contesto è stato deciso che la cooperazione con i paesi ACP non sarebbe stata integrata (iscritta) nel bilancio dell’UE e che per il periodo 2008-2013 avrebbe continuato ad essere finanziata tramite il FES intergovernativo.

Il bilancio dell’UE è annuale e secondo il principio di bilancio dell’annualità le spese e le entrate sono pianificate e autorizzate per il periodo di un anno. A differenza dell’UE, il FES è un fondo che opera su base pluriennale. Ogni FES stabilisce un fondo complessivo destinato all’attuazione della cooperazione allo sviluppo per un periodo che solitamente dura cinque anni. Poiché le risorse sono assegnate su base pluriennale, i fondi assegnati possono essere utilizzati durante il periodo del FES. Il fatto che il bilancio non sia impostato su base annuale si evidenzia nella rispettiva relazione, dove l’esecuzione del bilancio dei FES viene messa in relazione con i fondi totali.

Le risorse FES sono contributi “ad hoc” forniti dagli Stati membri dell’Unione europea. Ogni cinque anni circa, i rappresentanti degli Stati membri si incontrano a livello intergovernativo per decidere l’importo complessivo che sarà assegnato al fondo e per sovrintenderne l’esecuzione, dopodiché la Commissione gestisce il fondo conformemente alla politica di cooperazione allo sviluppo dell’Unione. Poiché gli Stati membri hanno le proprie politiche in materia di sviluppo e di aiuti, che elaborano parallelamente a quelle dell’Unione, essi devono coordinare le loro politiche con l’UE per garantirne la complementarità.

Oltre ai contributi suddetti, gli Stati membri possono anche stipulare accordi di cofinanziamento o fornire contributi finanziari volontari al FES.

3.         RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO

3.1      Bilancio di esercizio

È responsabilità del contabile redigere il bilancio di esercizio e assicurare che questo rispecchi fedelmente la posizione finanziaria del FES.

Il bilancio di esercizio è presentato nel modo seguente:

            Parte I: Fondi gestiti dalla Commissione

– Rendiconti finanziari dell’8°, 9° e 10° FES

– Relazione di esecuzione finanziaria dell’8°, 9° e 10° FES

            Parte II: Fondi gestiti dalla BEI

– Rendiconti finanziari dello strumento per gli investimenti

I rendiconti finanziari dello strumento per gli investimenti sono inclusi come parte separata del bilancio di esercizio, onde offrire un quadro completo degli aiuti allo sviluppo forniti dal FES.

Successivamente all’audit della Corte dei conti europea, il bilancio di esercizio è adottato dalla Commissione entro il 31 luglio dell’anno successivo e presentato infine al Parlamento europeo e al Consiglio per il discarico.

4.         AUDIT E DISCARICO

4.1      Audit

I conti annuali del FES e la gestione delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, la Corte dei conti europea, che redige una relazione annuale per il Parlamento europeo e il Consiglio.

4.2      Discarico

Il controllo finale è costituito dal discarico per l’esecuzione finanziaria delle risorse FES per un determinato esercizio. L’autorità competente per il discarico del FES è il Parlamento europeo. Ciò significa che, una volta effettuati l’audit e il completamento del bilancio di esercizio, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento decidere se concedere o meno alla Commissione il discarico per l’esecuzione finanziaria delle risorse FES per l’esercizio precedente. Tale decisione si basa su una revisione dei conti, sulla relazione annuale della Corte dei conti europea (comprendente una dichiarazione ufficiale di affidabilità) e sulle risposte della Commissione, anche a seguito di domande e ulteriori richieste di informazioni presentate.

PARTE I - BILANCIO D’ESERCIZIO DEL FES: FONDI GESTITI DALLA COMMISSIONE[2]

1.           RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES      

1.1         8°, 9° E 10° FES: BILANCIO AGGREGATO, CONTO AGGREGATO DEL RISULTATO ECONOMICO, PROSPETTO AGGREGATO DEI FLUSSI DI CASSA E PROSPETTO AGGREGATO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE

BILANCIO AGGREGATO DELL’8°, 9° E 10° FES

|| || || || Milioni di EUR

|| Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012

|| ATTIVITÀ NON CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.1 || 424 || 438

|| || || ||

|| ATTIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.2 || 1 286 || 1 334

|| Crediti || 2.3 || 84 || 70

|| Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || 759 || 690

||   || || ||

|| ATTIVITÀ TOTALI || || 2 553 || 2 532

|| || || ||

|| PASSIVITÀ NON CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.6 || (25) || (40)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.7 || (1 214) || (1 057)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ TOTALI || || (1 239) || (1 097)

|| || || ||

|| ATTIVITÀ NETTE || || 1 313 || 1 435

|| || || ||

|| FONDI E RISERVE || || ||

|| Capitale richiamato || 2.8 || 32 529 || 29 579

|| Altre riserve || 2.9 || 2 252 || 2 252

|| Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (30 396) || (27 374)

|| Risultato economico dell’esercizio || || (3 072) || (3 023)

|| ATTIVITÀ NETTE || || 1 313 ||  1 435

CONTO AGGREGATO DEL RISULTATO ECONOMICO DELL’8°, 9° E 10° FES

|| || Milioni di EUR

|| Nota || 2013 || 2012

|| || ||

ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 123 || 124

|| || ||

ENTRATE DI ESERCIZIO || || ||

Spese operative || 3.2 || (3 027) || (3 017)

Spese amministrative || 3.3 || (167) || (107)

|| || ||

DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (3 072) || (3 001)

|| || ||

Utile finanziario || 3.4 || 0 || (22)

AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 0 || (22)

|| || ||

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (3 072) || (3 023)

PROSPETTO AGGREGATO DEI FLUSSI DI CASSA DELL’8°, 9° E 10° FES     

|| || Milioni di EUR

|| Nota || 2013 || 2012

|| || ||

Risultato economico dell’esercizio || || (3 072) || (3 023)

|| || ||

ATTIVITÀ OPERATIVE || 4.2 || ||

Contributi ordinari degli Stati membri || || 2 961 || 2 606

Contributi di cofinanziamento || || 18 || 19

(Annullamento di) perdite dovute a riduzione di valore dei crediti || || (2) || 4

|| || ||

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti non correnti || || 14 || (58)

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti correnti || || 48 || (159)

(Aumento)/diminuzione crediti correnti[3] || || (7) || 31

Aumento/(diminuzione) passività non correnti || || (15) || 40

Aumento/(diminuzione) passività correnti[4] || || 123 || 6

|| || ||

FLUSSI DI CASSA NETTI || || 69 || (534)

|| || ||

AUMENTO/(DIMINUZIONE) NETTI DISPONIBILITÀ LIQUIDE ED EQUIVALENTI || || 69 || (534)

Disponibilità liquide ed equivalenti all’inizio dell’esercizio || 2.5 || 690 || 1 224

Disponibilità liquide ed equivalenti al termine dell’esercizio || 2.5 || 759 || 690

PROSPETTO AGGREGATO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DELL’8°, 9° e 10°         

|| || || || || || || Milioni di EUR

|| Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 45 691 || 18 712 || 26 979 || (27 374) || 2 252 || 1 858

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 600) || 2 600 || - || - || 2 600

 Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (3 023) || - || (3 023)

 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 45 691 || 16 112 || 29 579 || (30 396) || 2 252 || 1 435

 Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 950) || 2 950 || - || - || 2 950

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (3 072) || - || (3 072)

 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 45 691 || 13 162 || 32 529 || (33 468) || 2 252 || 1 313

1.2         8° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE

BILANCIO DELL’8° FES      

|| || || || Milioni di EUR

|| Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012

|| ATTIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.2 || 5 || 38

|| Crediti || 2.3 || 2 || 1

|| Conti di collegamento || 2.4 || 290 || 345

|| || || ||

|| ATTIVITÀ TOTALI || || 297 || 384

|| || || ||

|| PASSIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.7 || (28) || (22)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ TOTALI || || (28) || (22)

|| || || ||

|| ATTIVITÀ NETTE || || 270 || 361

|| || || ||

|| FONDI E RISERVE || || ||

|| Capitale richiamato || 2.8 || 12 840 || 12 840

|| Altre riserve || 2.9 || (2 456) || (2 354)

|| Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (10 125) || (10 132)

|| Risultato economico dell’esercizio || || 10 || 7

|| ATTIVITÀ NETTE || || 270 || 361

CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO DELL’8° FES      

|| || Milioni di EUR

|| Nota || 2013 || 2012

|| || ||

ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 64 || 58

|| || ||

SPESE OPERATIVE || 3.2 || (53) || (49)

|| || ||

|| || ||

AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || 11 || 9

|| || ||

Utile finanziario || 3.4 || 0 || (2)

AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 0 || (2)

|| || ||

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || 10 || 7

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DELL’8° FES

|| || || || || || || Milioni di EUR

|| Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 12 840 || - || 12 840 || (10 132) || (2 276) || 432

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || -

Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (78) || (78)

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || 7 || - || 7

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 12 840 || - || 12 840 || (10 125) || (2 354) || 361

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || -

Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (102) || (102)

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || 10 || - || 10

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 12 840 || || 12 840 || (10 114) || (2 456) || 270

1.3         9° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE

BILANCIO DEL 9° FES

|| || || || Milioni di EUR

|| Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012

|| ATTIVITÀ NON CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.1 || 90 || 119

|| || || ||

|| ATTIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.2 || 259 || 447

|| Crediti || 2.3 || 58 || 58

|| Conti di collegamento || 2.4 || 1 323 || 1 919

|| Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || - || -

||   || || ||

|| ATTIVITÀ TOTALI || || 1 730 || 2 543

|| || || ||

|| PASSIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.7 || (263) || (375)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ TOTALI || || (263) || (375)

|| || || ||

|| ATTIVITÀ NETTE || || 1 467 || 2 168

|| || || ||

|| FONDI E RISERVE || || ||

|| Capitale richiamato || 2.8 || 11 699 || 11 699

|| Altre riserve || 2.9 || 3 756 || 4 126

|| Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (13 658) || (12 830)

|| Risultato economico dell’esercizio || || (331) || (827)

|| ATTIVITÀ NETTE || || 1 467 || 2 168

CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO DEL 9° FES

|| || Milioni di EUR

|| Nota || 2013 || 2012

|| || ||

ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 34 || 49

|| || ||

SPESE OPERATIVE || || ||

Spese operative || 3.2 || (362) || (856)

Spese amministrative || 3.3 || 0 || (1)

|| || ||

|| || ||

DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (328) || (809)

|| || ||

Utile finanziario || 3.4 || (3) || (18)

DISAVANZO DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || (3) || (18)

|| || ||

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (331) || (827)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DEL 9° FES

|| || || || || || || Milioni di EUR

|| Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 11 699 || - || 11 699 || (12 830) || 4 227 || 3 096

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || -

Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (100) || (100)

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (827) || - || (827)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 11 699 || - || 11 699 || (13 657) || 4 126 || 2 168

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || - || - || - || - || -

Trasferimenti al/dal 10° FES || - || - || - || - || (371) || (371)

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (331) || - || (331)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 11 699 || - || 11 699 || (13 988) || 3 756 || 1 467

1.4         10° FES: BILANCIO, CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO E PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE

BILANCIO DEL 10° FES

|| || || || Milioni di EUR

|| Nota || 31.12.2013 || 31.12.2012

|| ATTIVITÀ NON CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.1 || 334 || 319

|| || || ||

|| ATTIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Prefinanziamenti || 2.2 || 1 021 || 849

|| Crediti || 2.3 || 24 || 11

|| Disponibilità liquide ed equivalenti || 2.5 || 759 || 690

||   || || ||

|| ATTIVITÀ TOTALI || || 2 138 || 1 869

|| || || ||

|| PASSIVITÀ NON CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.6 || (25) || (40)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ CORRENTI || || ||

|| Debiti || 2.7 || (923) || (660)

|| Conti di collegamento || 2.4 || (1 613) || (2 264)

|| || || ||

|| PASSIVITÀ TOTALI || || (2 561) || (2 963)

|| || || ||

|| ATTIVITÀ NETTE || || (423) || (1 095)

|| || || ||

|| FONDI E RISERVE || || ||

|| Capitale richiamato || 2.8 || 7 990 || 5 040

|| Altre riserve || 2.9 || 952 || 479

|| Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti || || (6 614) || (4 411)

|| Risultato economico dell’esercizio || || (2 751) || (2 203)

|| ATTIVITÀ NETTE || || (423) || (1 095)

CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO DEL 10° FES

|| || Milioni di EUR

|| Nota || 2013 || 2012

|| || ||

ENTRATE DI ESERCIZIO || 3.1 || 25 || 18

|| || ||

SPESE OPERATIVE || || ||

Spese operative || 3.2 || (2 612) || (2 112)

Spese amministrative || 3.3 || (167) || (106)

|| || ||

|| || ||

DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE || || (2 754) || (2 201)

|| || ||

Utile finanziario || 3.4 || 3 || (2)

AVANZO/(DISAVANZO) DA ATTIVITÀ FINANZIARIE || || 3 || (2)

|| || ||

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || || (2 751) || (2 203)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE DEL 10° FES

|| || || || || || || Milioni di EUR

|| Capitale del fondo (a) || Capitale non richiamato (b) || Capitale richiamato (c)=(a)-(b) || Riserve accumulate (d) || Altre riserve (e) || Attività nette totali (c)+(d)+(e)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011 || 21 152 || 18 712 || 2 440 || (4 411) || 301 || (1 670)

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 600) || 2 600 || - || - || 2 600

Trasferimenti dall’8° e dal 9° FES || - || - || - || - || 178 || 178

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (2 203) || - || (2 203)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 || 21 152 || 16 112 || 5 040 || (6 614) || 479 || (1 095)

Aumento di capitale – contributi ordinari || - || (2 950) || 2 950 || - || - || 2 950

Trasferimenti al/dall’8° e al/dal 9° FES || - || - || - || - || 473 || 473

Risultato economico dell’esercizio || - || - || - || (2 751) || - || (2 751)

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013 || 21 152 || 13 162 || 7 990 || (9 365) || 952 || (423)

1.5         NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI DELL’8°, 9° E 10° FES 

1.         POLITICHE CONTABILI PERTINENTI

1.1.     DISPOSIZIONI GIURIDICHE E REGOLAMENTO FINANZIARIO

I rendiconti finanziari sono elaborati a norma del regolamento finanziario applicabile al 10° FES (“RF del FES”)[5]. Conformemente al disposto del suo articolo 121, i rendiconti finanziari sono elaborati secondo i principi della contabilità per competenza.

Questi rendiconti finanziari sono stati elaborati conformemente alle norme e ai metodi contabili del FES, definiti sulla base dei principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards – IPSAS) emanati dall’International Public Sector Accounting Standard Board (IPSASB). Le norme contabili adottate dal contabile del Fondo europeo di sviluppo sono stati applicate in relazione alla parte delle risorse FES per le quali la Commissione provvede alla gestione finanziaria.

Il contabile del FES deve trasmettere i conti provvisori alla Corte dei conti europea entro il 31 marzo dell’esercizio successivo alla chiusura. La Corte dei conti europea, a sua volta, comunica alla Commissione le sue osservazioni sui conti entro il 15 giugno (articolo 125). Sulla base di queste osservazioni la Commissione approva i conti annuali e li trasmette, entro il 31 luglio, al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti europea. Entro il 15 novembre i conti definitivi sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, accompagnati dalla dichiarazione di affidabilità rilasciata dalla Corte dei conti europea in relazione alla parte delle risorse FES per le quali la Commissione provvede alla gestione finanziaria.

1.2.     PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo dei rendiconti finanziari è quello di fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, i risultati e i flussi di cassa di un’entità, che possono essere utili a un ampio ventaglio di utilizzatori. Per un organismo pubblico, quale il FES, gli obiettivi sono più specificamente quelli di fornire informazioni utili per il processo decisionale e di dimostrare l’affidabilità della gestione delle risorse.

Per rappresentare fedelmente la situazione finanziaria, i rendiconti finanziari devono non solo fornire informazioni pertinenti che descrivano la natura e la portata delle attività di un’organizzazione, spiegarne le modalità di finanziamento e fornire dati certi sulle sue operazioni, ma farlo in un modo chiaro e comprensibile, che consenta di effettuare raffronti fra gli esercizi. È dunque in quest’ottica che è stato elaborato il presente documento.

La contabilità del Fondo europeo di sviluppo consta di una contabilità generale e di una contabilità di bilancio. La contabilità di bilancio fornisce un quadro dettagliato dell’esecuzione del bilancio. Essa si basa sul principio della contabilità di cassa. La contabilità generale consente di preparare i rendiconti finanziari in quanto riporta l’integralità delle entrate e delle spese dell’esercizio sulla base delle regole della contabilità per competenza e serve a definire la posizione finanziaria nella forma del bilancio stabilito al 31 dicembre.

L’articolo 120 del RF del 10° FES definisce i principi contabili da applicare ai fini dell’elaborazione dei rendiconti finanziari, ossia:

– principio della continuità delle attività;

– prudenza,

– coerenza dei metodi contabili,

– comparabilità delle informazioni,

– importanza relativa,

– non compensazione,

– preminenza della sostanza sulla forma,

– contabilità per competenza.

1.3.     BASE DELLA PREPARAZIONE

1.3.1.  Valuta funzionale e di rendicontazione

I rendiconti finanziari sono presentati in milioni di euro, che è la valuta funzionale e di rendicontazione del FES.

1.3.2.  Valuta e base di conversione

Le transazioni in valuta estera sono convertite in euro ai tassi di cambio in vigore alle date delle operazioni. Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio degli attivi e dei passivi monetari in valuta estera sono rilevati nel conto del risultato economico.

I saldi di chiusura degli attivi e dei passivi monetari in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di conversione del 31 dicembre:

Valuta || 31.12.2013 || 31.12.2012 || Valuta || 31.12.2013 || 31.12.2012

XOF || 655.957 || 655.957 || KES || 117.270 || 113.460

XAF || 655.957 || 655.957 || BIF || 2107.95 || 2037.95

NGN || 212.376 || 206.074 || SLL || 6013.08 || 5709.56

PGK || 3.38524 || 2.76702 || TZS || 2166.71 || 2077.48

HTG || 60.7227 || 56.2987 || UGX || 3423.24 || 3508.51

GNF || 9616.41 || 9250.40 || MGA || 3092.68 || 2981.70

MWK || 595.810 || 439.917 || SZL || 14.5660 || 11.1727

1.3.3.  Impiego di stime

Conformemente ai principi contabili IPSAS e ai principi contabili generalmente accettati, i rendiconti finanziari comprendono necessariamente gli importi derivanti dalle stime e dalle ipotesi effettuate dai gestori e basate sui dati più affidabili a disposizione. Le stime principali comprendono, tra l’altro, gli accantonamenti, le perdite dovute a riduzione di valore dei crediti e i ratei passivi. I risultati effettivi possono discostarsi da queste stime. I cambiamenti nelle stime vengono indicati nel periodo in cui se ne viene a conoscenza.

1.4.     BILANCIO

1.4.1   Prefinanziamenti

I prefinanziamenti sono pagamenti destinati a fornire al beneficiario un anticipo, vale a dire un fondo di tesoreria. Essi possono essere frazionati in diversi versamenti nell’arco di un periodo definito nella specifica convenzione di prefinanziamento. L’anticipo, o fondo di tesoreria, viene rimborsato o utilizzato per lo scopo per il quale è stato fornito durante il periodo definito nella convenzione. Se il beneficiario non sostiene sufficienti spese ammissibili, deve rimborsare al Fondo europeo di sviluppo l’anticipo concesso a titolo di prefinanziamento. L’importo del prefinanziamento è ridotto (in tutto o in parte) in base all’accettazione dei costi ammissibili e agli eventuali rimborsi.

A fine esercizio, gli importi dei prefinanziamenti in essere sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati e gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio.

L’interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle disposizioni del relativo accordo. Al termine dell’esercizio contabile viene fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni più attendibili.

1.4.2   Crediti

I crediti sono contabilizzati all’importo iniziale meno la svalutazione per riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei crediti là dove sussistono elementi oggettivi che indicano che non è possibile riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente per detti crediti. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l’importo recuperabile, corrispondente cioè al valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, scontato in base al tasso di interesse di mercato applicato a mutuatari simili. È altresì rilevata una svalutazione generale per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti ad una svalutazione specifica. Questa svalutazione generale si basa sui tassi di perdita storici. L’importo della svalutazione è rilevato nel conto del risultato economico.

1.4.3   Disponibilità liquide ed equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e sono definiti come attività correnti. Essi comprendono il contante, i depositi bancari a vista, altri investimenti correnti ad alta liquidità con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

1.4.4   Debiti

Una parte considerevole dei debiti del FES non è relativa all’acquisto di beni o servizi bensì a richieste di rimborso di spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l’importo richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa e, in seguito a verifica, per l’importo accettato come ammissibile da parte dei funzionari competenti. In questa fase, sono valutati all’importo accettato e dichiarato ammissibile.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione delle forniture o dei servizi.

1.4.5   Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando il FES ha un’obbligazione attuale, giuridica o implicita nei confronti di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio.

1.4.6   Ratei e risconti attivi e passivi

Uno degli elementi cruciali della contabilità per competenza è garantire che le operazioni siano imputate all’esercizio contabile al quale si riferiscono. Le operazioni compiute per ottenere tale risultato vengono denominate attività di separazione. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi FES ma non ancora comunicate al FES (ratei passivi). Per contro, alcuni pagamenti effettuati nell’esercizio corrente si riferiscono a periodi successivi (risconti attivi) e devono essere quindi identificati ed imputati agli esercizi successivi pertinenti.

In base alle norme contabili del FES, le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio del periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate emesse dalla Commissione, miranti a garantire che il rendiconto finanziario rappresenti fedelmente la situazione economica.

Anche le entrate sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell’esercizio, qualora non sia stata ancora emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dal FES ovvero esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato un rateo attivo nei rendiconti finanziari.

Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano state ancora consegnate, l’entrata è oggetto di un risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

1.5.     CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.5.1   Entrate

Non vi è un bilancio delle entrate del FES. I contributi ordinari degli Stati membri sono trattati come capitale del fondo. Le entrate comprendono il recupero di spese e gli interessi.

Recupero spese

Per le operazioni che danno luogo al rimborso di spese in precedenza pagate dal FES a beneficiari finali o a paesi terzi, gli ordini di recupero e le detrazioni dai pagamenti successivi sono definiti e contabilizzati come segue:

– recupero di spese: l’ordine di recupero emesso determina un credito che viene registrato tra le entrate del conto del risultato economico dell’esercizio o

– recupero di prefinanziamenti: in questo caso l’importo viene incluso nella rubrica prefinanziamenti del bilancio.

Interessi attivi

Gli interessi attivi sono rilevati nel conto del risultato economico in base al metodo del tasso d’interesse effettivo. Gli interessi attivi comprendono gli interessi incassati o iscritti a credito sui saldi di cassa o sui depositi a vista detenuti presso istituti di credito commerciale e dagli interessi di mora su crediti del FES. Gli interessi attivi vengono rilevati nel momento in cui maturano.

1.5.2   Spese

Le spese relative all’acquisto di beni e servizi sono rilevate all’atto della consegna e dell’accettazione delle forniture. Esse sono valutate al costo originario della fattura.

Le spese non relative a scambi commerciali rappresentano la maggior parte delle spese del FES. Esse si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti; trasferimenti nel quadro di contratti; sovvenzioni, contributi e donazioni discrezionali.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui si sono verificati gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio, le spese ammissibili sostenute già dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

Spese per interessi

Le spese per interessi sono rilevate nel conto del risultato economico secondo il metodo del tasso d’interesse effettivo. Le spese per interessi comprendono gli interessi pagati o dovuti e sono rilevate secondo il principio di competenza.

1.6.     SOPRAVVENIENZE ATTIVE E PASSIVE

1.6.1   Sopravvenienze attive

Una sopravvenienza attiva è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui il FES non esercita un controllo completo. Una sopravvenienza attiva viene resa nota quando è probabile l’afflusso di vantaggi economici o possibili servizi.

Le sopravvenienze attive vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per far sì che eventuali sviluppi siano indicati in maniera appropriata nel bilancio. Qualora sia quasi certo che si verificherà un afflusso di vantaggi economici o possibili servizi e il valore delle attività possa essere quantificato in maniera attendibile, l’attività e le relative entrate sono rilevate a bilancio nel periodo in cui è avvenuta la variazione.

Le garanzie sono attività possibili derivanti da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata dal verificarsi o non verificarsi dell’oggetto della garanzia. Le garanzie possono pertanto essere considerate come sopravvenienze attive. Una garanzia si estingue quando l’oggetto della garanzia non esiste più. Si concretizza quando sono riunite le condizioni per richiedere un pagamento al garante.

1.6.2   Sopravvenienze passive

Una sopravvenienza passiva è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti, su cui il FES non esercita un controllo completo; può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale originata da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessario un deflusso di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile. Una sopravvenienza passiva viene resa nota a meno che sia remota la possibilità di un deflusso di risorse che rappresentano vantaggi economici o possibili servizi.

Le sopravvenienze passive vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per determinare se sia diventato probabile un deflusso di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi. Se diventa probabile che per un elemento trattato come sopravvenienza passiva sarà necessario un deflusso di risorse che rappresentano vantaggi economici o possibili servizi, viene rilevato un accantonamento nel bilancio del periodo in cui interviene il cambiamento di probabilità.

2.         NOTE AL BILANCIO

ATTIVITÀ NON CORRENTI

2.1      PREFINANZIAMENTI

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Prefinanziamenti || - || 90 || 334 || 424 || 438

TOTALE || - || 90 || 334 || 424 || 438

Molti contratti prevedono il pagamento di anticipi prima dell’inizio dei lavori, della consegna delle forniture o della prestazione dei servizi. Talvolta i piani di pagamento dei contratti prevedono pagamenti sulla base di relazioni sull’avanzamento dei lavori. Il prefinanziamento viene di norma corrisposto nella valuta del paese o del territorio dove il progetto viene eseguito.

I tempi della recuperabilità o dell’utilizzo dei prefinanziamenti determinano se questi ultimi sono registrati come attività di prefinanziamento correnti o non correnti. L’utilizzo è definito dall’accordo alla base del progetto. Eventuali rimborsi o utilizzi con scadenza inferiore a dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio sono registrati come prefinanziamenti correnti. Poiché molti progetti FES sono per loro natura a lungo termine, è necessario che i rispettivi anticipi siano disponibili per più di un anno. Pertanto questi importi di prefinanziamento figurano come attività non correnti.

       

ATTIVITÀ CORRENTI

2.2      PREFINANZIAMENTI

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Prefinanziamenti (lordi) || 39 || 832 || 3 059 || 3 931 || 3 593

Minore liquidazione stimata dei prefinanziamenti || (34) || (573) || (2 038) || (2 645) || (2 259)

TOTALE || 5 || 259 || 1 021 || 1 286 || 1 334

2.2.1 Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti

Le garanzie sono intese a garantire i prefinanziamenti e vengono svincolate una volta effettuato il pagamento finale nell’ambito di un progetto. Una garanzia ha due valori, definiti rispettivamente valore “nominale” e valore “in corso”. Per il valore “nominale”, il fatto generatore è collegato all’esistenza della garanzia. Per il valore “in corso”, il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni.

Al 31 dicembre 2013, il valore “nominale” delle garanzie riscosse dal FES in relazione a prefinanziamenti ammontava a 303 milioni di euro. Il valore “in corso” di tali garanzie era di 151 milioni di euro.

Nel 2013 è stata effettuata una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla quale le garanzie con un valore “nominale” di 333 milioni di euro sono state annullate in quanto non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati aggiornati, il valore “nominale” sarebbe diminuito, passando da 566 milioni di euro a 349 milioni di euro, e il valore “in corso” sarebbe diminuito, passando da 391 milioni di euro a 185 milioni di euro.

2.3      CREDITI

|| || || || || Milioni di EUR

|| Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Crediti nei confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi || 2.3.1 || 2 || 9 || 12 || 24 || 10

Crediti nei confronti degli Stati membri || 2.3.2 || - || - || 3 || 3 || 3

Ratei e risconti attivi || 2.3.3 || - || 48 || 9 || 57 || 57

TOTALE || || 2 || 58 || 24 || 84 || 70

2.3.1 Crediti nei confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Crediti nei confronti dei clienti, degli enti pubblici e degli Stati terzi || 6 || 19 || 13 || 38 || 26

- Riduzione contabile || (3) || (10) || (1) || (14) || (16)

TOTALE || 2 || 9 || 12 || 24 || 10

I movimenti degli ordini di riscossione aperti durante il periodo sono specificati di seguito:

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Ordini di riscossione aperti all’inizio dell’esercizio || 5 || 19 || 3 || 26 || 25

Ordini di riscossione emessi || 3 || 40 || 133 || 176 || 139

Ordini di riscossione chiusi || (2) || (40) || (123) || (165) || (138)

Incassati || (1) || (27) || (103) || (131) || (97)

Revocati || (0) || (1) || (0) || (1) || (1)

Cancellati || (0) || (6) || (0) || (6) || (4)

Compensati || (1) || (7) || (19) || (27) || (36)

Ordini di riscossione aperti al termine dell’esercizio || 6 || 19 || 13 || 38 || 26

2.3.2 Crediti nei confronti degli Stati membri

I crediti del 10° FES nei confronti degli Stati membri, pari a 3 milioni di euro, comprendono contributi di finanziamento del Regno Unito, della Danimarca e della Svezia.

2.3.3 Ratei e risconti attivi

Fra tali importi figurano principalmente le entrate da interessi maturati sugli importi dei prefinanziamenti. Inoltre, in questa rubrica sono inoltre incluse le entrate da interessi di mora su pagamenti di contributi.

2.4      CONTI DI COLLEGAMENTO

|| || || || Milioni di EUR ||

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013

Conti di collegamento || 290 || 1 323 || (1 613) || 0

TOTALE || 290 || 1 323 || (1 613) || 0

Per motivi di efficienza, l’unica tesoreria che copre tutti i FES è assegnata al 10° FES; ne conseguono operazioni reciproche fra i diversi FES, compensate nei conti di collegamento fra i vari bilanci FES.

2.5      DISPONIBILITÀ LIQUIDE ED EQUIVALENTI [6]

|| || || || || Milioni di EUR

|| Nota || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Conti speciali – istituti finanziari degli Stati membri || - || - || - || 719 || 719 || 633

Conti correnti – banche commerciali || - || - || - || 39 || 39 || 54

Conti di sicurezza STABEX || 2.5.1 || - || - || - || - || 2

Fondo speciale Repubblica democratica del Congo[7] || - || - || - || 1 || 1 || 1

TOTALE || || - || - || 759 || 759 || 690

2.5.1 Conti di sicurezza STABEX

|| Milioni di EUR

|| Saldo al 31.12.2013 || Saldo al 31.12.2012

Costa d’Avorio || - || 2

Altri paesi || - || 0

TOTALE || - || 2

STABEX è l’acronimo di un sistema finanziario di compensazione dell’UE per la stabilizzazione dei proventi delle esportazioni dei paesi ACP.

Oltre ai fondi sopra indicati, i paesi ACP beneficiari detengono altri fondi STABEX. Allorché la Commissione e il paese (ACP) beneficiario raggiungono un accordo sull’utilizzazione dei fondi STABEX, le due parti firmano una convenzione di trasferimento. Conformemente alle disposizioni dell’articolo 211 della convenzione di Lomé IV[8] (riveduta), i fondi vengono trasferiti su un conto intestato al paese ACP; si tratta di un conto di sicurezza fruttifero a doppia firma (Commissione e paese beneficiario). I fondi rimangono su tali conti di sicurezza finché un quadro di obblighi reciproci (QOR) non autorizza un trasferimento per un determinato progetto. Nel 2013 i rimanenti conti di sicurezza STABEX sono stati chiusi a seguito della liquidazione degli strumenti di aiuto STABEX.

L’ordinatore della Commissione mantiene il potere di firma su questo conto per assicurarsi che i fondi vengano erogati secondo le modalità previste. I fondi sui conti a doppia firma sono di proprietà del paese ACP e non sono quindi registrati all’attivo nei conti annuali del FES. I trasferimenti a tali conti sono registrati come pagamenti STABEX. Cfr. anche la nota 3.1.2 per maggiori informazioni.       

PASSIVITÀ NON CORRENTI

2.6      DEBITI

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Debiti di cofinanziamento || - || - || 25 || 25 || 40

TOTALE || - || - || 25 || 25 || 40

I debiti di cofinanziamento registrati alla fine del 2013 si riferiscono al 10° FES.

I contributi di cofinanziamento ricevuti sono presentati come debiti nei confronti degli Stati membri e degli Stati non membri in quanto soddisfano il criterio delle entrate non derivanti da transazioni commerciali soggette a condizioni. Il FES è tenuto a impiegare i contributi per fornire servizi a terzi o, in caso contrario, a restituire gli attivi (i contributi ricevuti) agli Stati membri. I debiti pendenti di cui agli accordi di cofinanziamento rappresentano il contributo di cofinanziamento ricevuto al netto delle spese sostenute per il progetto. L’effetto sull’attivo netto è nullo.

L’aumento dei debiti di cofinanziamento complessivi viene spiegato alla nota 2.7.1.2.

PASSIVITÀ CORRENTI

2.7      DEBITI

|| || || || || Milioni di EUR

|| Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Debiti correnti || 2.7.1 || 1 || 61 || 260 || 322 || 209

Ratei passivi || 2.7.2 || 26 || 202 || 359 || 588 || 555

Risconti di contributi di capitale differiti || 2.7.3 || - || - || 304 || 304 || 293

TOTALE || || 28 || 263 || 923 || 1 214 || 1 057

2.7.1 Debiti correnti

|| || || || || Milioni di EUR

|| Note || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Fornitori e altri soggetti || 2.7.1.1 || 1 || 61 || 182 || 244 || 152

Debiti di cofinanziamento || 2.7.1.2 || - || 0 || 75 || 75 || 46

Debiti vari || 2.7.1.3 || 0 || 0 || 3 || 3 || 12

TOTALE || || 1 || 61 || 260 || 322 || 209

I debiti comprendono le dichiarazioni di spesa ricevute dal FES nel quadro delle attività di sovvenzionamento e sono registrati per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. La medesima procedura si applica a fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle procedure di separazione di fine esercizio. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come ratei passivi.

2.7.1.1 Fornitori o altri

In questa rubrica sono inclusi gli importi dovuti ai fornitori o a enti pubblici e Stati terzi.

L’aumento di 93 milioni di euro rispetto al periodo di riferimento precedente è dovuto essenzialmente a un aumento di 74 milioni di euro dei debiti nei confronti di Stati terzi. I saldi più elevati da pagare a Stati terzi riguardano il Ghana (64 milioni di euro) e lo Zambia (33 milioni di euro).

2.7.1.2 Debiti di cofinanziamento

Complessivamente, i debiti di cofinanziamento non correnti e correnti sono aumentati di 14 milioni di euro. Nel 2013, sono stati ricevuti nuovi contributi di cofinanziamento dalla Svezia (9 milioni di euro), dalla Francia (5 milioni di euro), dall’Australia (2 milioni di euro), dal Regno Unito (2 milioni di euro) e da altri paesi.

I debiti per cofinanziamenti sono stati ridotti di 8 milioni di euro per rilevare le spese sostenute in relazione ai progetti di cofinanziamento (si vedano i punti 3.1.3 e 3.2.2).

2.7.1.3 Altri debiti

I debiti vari comprendono prevalentemente entrate e importi restituiti non assegnati.

2.7.2 Ratei passivi

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Ratei passivi || 26 || 202 || 359 || 588 || 555

TOTALE || 26 || 202 || 359 || 588 || 555

Al termine dell’esercizio si valutano le spese ammissibili sostenute dai beneficiari di fondi FES ma non ancora dichiarate. In seguito a tale operazione di separazione, detti importi ammissibili stimati sono trattati come ratei passivi.

L’utilizzo stimato degli importi del prefinanziamento viene presentato come una liquidazione stimata del prefinanziamento (cfr. 2.2).

2.7.3 Contributi al fondo riscossi in anticipo

|| || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Regno unito || - || - || 296 || 296 || 274

Irlanda || - || - || 5 || 5 || 9

Lituania || - || - || 2 || 2 || -

Ungheria || - || - || - || - || 10

TOTALE || - || - || 304 || 304 || 293

Questa voce comprende i contributi degli Stati membri versati in anticipo a fine esercizio.

ATTIVITÀ NETTE

2.8      CAPITALE RICHIAMATO

|| || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE

Capitale del fondo || 12 840 || 11 699 || 21 152 || 45 691

Capitale del fondo non richiamato || - || - || (16 112) || (16 112)

Capitale del fondo richiamato al 31.12.2012 || 12 840 || 11 699 || 5 040 || 29 579

|| || || ||

Capitale del fondo || 12 840 || 11 699 || 21 152 || 45 691

Capitale del fondo non richiamato || - || - || (13 162) || (13 162)

Capitale del fondo richiamato al 31.12.2013 || 12 840 || 11 699 || 7 990 || 32 529

Il capitale del fondo rappresenta l’importo totale dei contributi che gli Stati membri versano per il singolo FES, stabilito da ciascun accordo interno.

I fondi non richiamati rappresentano la dotazione iniziale non ancora richiesta agli Stati membri.

Il capitale richiamato costituisce la parte di dotazione iniziale che agli Stati membri è stato richiesto di versare sui conti di tesoreria, conformemente alla procedura di cui all’articolo 16 del RF del 10° FES.

Il capitale dell’8° e del 9° FES è stato interamente richiamato e versato.

Capitale richiamato e non richiamato per Stato membro

|| || || || Milioni di EUR

Contributi || % || Non richiamato 10° FES 31.12.2012 || Richiamato nel 2013 || Non richiamato 10° FES 31.12.2013

Austria || 2,41 || (388) || 71 || (317)

Belgio || 3,53 || (569) || 104 || (465)

Bulgaria || 0,14 || (23) || 4 || (18)

Cipro || 0,09 || (15) || 3 || (12)

Repubblica ceca || 0,51 || (82) || 15 || (67)

Danimarca || 2,00 || (322) || 59 || (263)

Estonia || 0,05 || (8) || 1 || (7)

Finlandia || 1,47 || (237) || 43 || (193)

Francia || 19,55 || (3 150) || 577 || (2 573)

Germania || 20,50 || (3 303) || 605 || (2 698)

Grecia || 1,47 || (237) || 43 || (193)

Ungheria || 0,55 || (89) || 16 || (72)

Irlanda || 0,91 || (147) || 27 || (120)

Italia || 12,86 || (2 072) || 379 || (1 693)

Lettonia || 0,07 || (11) || 2 || (9)

Lituania || 0,12 || (19) || 4 || (16)

Lussemburgo || 0,27 || (44) || 8 || (36)

Malta || 0,03 || (5) || 1 || (4)

Paesi Bassi || 4,85 || (781) || 143 || (638)

Polonia || 1,30 || (209) || 38 || (171)

Portogallo || 1,15 || (185) || 34 || (151)

Romania || 0,37 || (60) || 11 || (49)

Slovacchia || 0,21 || (34) || 6 || (28)

Slovenia || 0,18 || (29) || 5 || (24)

Spagna || 7,85 || (1 265) || 232 || (1 033)

Svezia || 2,74 || (441) || 81 || (361)

Regno Unito || 14,82 || (2 388) || 437 || (1 951)

TOTALE || 100,00 || (16 112) || 2 950 || (13 162)

2.9      ALTRE RISERVE

Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE

Saldo al 31.12.2011 || (2 276) || 4 227 || 301 || 2 252

Trasferimento di importi disimpegnati dell’8° e del 9° FES al 10° FES || (78) || (300) || 378 || 0

Trasferimento dal 10° FES al 9° FES di fondi assegnati al Sud Sudan in base alla decisione 2010/406/UE del Consiglio ||  - || 200 || (200) || 0

Saldo al 31.12.2012 || (2 354) || 4 126 || 479 || 2 252

Trasferimento di importi disimpegnati dell’8° e del 9° FES al 10° FES || (102) || (371) || 473 || 0

Saldo al 31.12.2013 || (2 456) || 3 756 || 952 || 2 252

Il saldo al 31.12.2013 comprende: || || || ||

- I fondi assegnati al Sud Sudan || - || 350 || - || 350

Dall’entrata in vigore del 10° FES nel 2008, tutti gli importi disimpegnati dei FES precedenti sono stati trasferiti alla riserva del 10° FES. Tale riserva può essere utilizzata soltanto alle condizioni definite all’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo interno del 10° FES.

Nel 2013, sono stati trasferiti importi disimpegnati pari a 102 milioni di euro e a 371 milioni di euro, rispettivamente dall’8° e dal 9° FES, alla riserva di efficacia ed efficienza del 10° FES.

3.         NOTE AL CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

3.1      ENTRATE DI ESERCIZIO

Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Recupero spese || 1 || 11 || 1 || 13 || 17

Recupero di fondi STABEX || 61 || - || - || 61 || 49

Utili su cambi || 2 || 23 || 16 || 41 || 51

Entrate di esercizio connesse al cofinanziamento || - || - || 8 || 8 || 8

TOTALE || 64 || 34 || 25 || 123 || 124

3.1.1 Recupero spese

Questa rubrica rappresenta gli ordini di recupero emessi dal FES e la deduzione dai pagamenti successivi registrati nel sistema contabile del FES, allo scopo di recuperare le spese effettuate in precedenza, sulla base di controlli, audit o valutazioni di ammissibilità. Si noti che i recuperi di importi di prefinanziamento non sono inclusi fra le entrate, ma accreditati alla rubrica prefinanziamento del bilancio.

Recupero di pagamenti indebiti

Nel 2013 sono stati emessi ordini di recupero di pagamenti indebiti del valore di 23 milioni di euro, rispetto ai 27 milioni di euro registrati nel 2012. Di questi, 6 milioni di euro erano relativi a operazioni di recupero spese e sono stati pertanto registrati come entrate di esercizio. Gli importi di prefinanziamento pagati e accreditati all’attivo della rubrica prefinanziamento del bilancio sono stati pari a 17 milioni di euro.

La tabella seguente sintetizza la natura del recupero di pagamenti indebiti:

Milioni di EUR

|| Entrate || Prefinan-ziamenti || TOTALE 2013 || Entrate || Prefinan-ziamenti || TOTALE 2012

Errori || 2 || 4 || 6 || 1 || 1 || 2

Irregolarità || 4 || 12 || 16 || 9 || 15 || 25

Notificati dall’OLAF || - || 1 || 1 || 1 || - || 1

TOTALE || 6 || 17 || 23 || 11 || 16 || 27

3.1.2 Recupero di fondi STABEX

Nel 2013 è stato restituito al FES un importo pari a 61 milioni di euro da conti a doppia firma nei paesi ACP. Tali fondi sono stati principalmente trasferiti dal Sudan (36 milioni di euro), dalla Costa d’Avorio (7 milioni di euro), dalle Isole Salomone (5 milioni di euro), dalla Papua Nuova Guinea (3 milioni di euro), dalla Sierra Leone (2 milioni di euro), dallo Zimbabwe (2 milioni di euro) e dalla Mauritania (2 milioni di euro). Tali fondi sono inclusi a titolo di entrate di esercizio (recupero di fondi STABEX) nel conto del risultato economico dell’8° FES.

3.1.3 Entrate di esercizio connesse al cofinanziamento

Le entrate di esercizio connesse al cofinanziamento rappresentano i contributi utilizzati (si veda 3.2.2). Tali contributi sono rilevati conformemente all’esecuzione del progetto di cofinanziamento, dato che soddisfano il criterio posto come condizione di rappresentare entrate non derivanti da transazioni commerciali soggette a condizioni.

3.2      SPESE OPERATIVE

|| Milioni di EUR

|| Nota || 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Spese operative – strumenti di aiuto || 3.2.1 || 49 || 330 || 2 578 || 2 957 || 2 938

Spese operative di cofinanziamento || 3.2.2 || - || - || 8 || 8 || 8

Perdite dovute a operazioni in cambi || - || 4 || 31 || 25 || 60 || 66

Riduzione contabile dei crediti || - || 0 || 1 || 1 || 1 || 6

TOTALE || || 53 || 362 || 2 612 || 3 027 || 3 017

3.2.1 Spese operative – strumenti di aiuto

|| || || || Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Aiuti programmabili || 42 || (2) || 1 678 || 1 719 || 1 476

Sostegno macroeconomico || - || 21 || - || 21 || 8

Politica settoriale || 0 || 225 || (2) || 222 || 326

Abbuoni di interessi || 0 || - || - || 0 || 5

Progetti tra paesi ACP || - || 57 || 588 || 645 || 720

Aiuti d’urgenza || - || 17 || 253 || 270 || 333

Aiuti ai profughi || 1 || - || - || 1 || 6

Capitale di rischio || 0 || - || - || 0 || 1

STABEX || (1) || - || - || (1) || 4

Altri programmi di aiuti relativi a FES precedenti || - || 5 || - || 5 || 10

Sostegno istituzionale || - || 1 || 61 || 62 || 32

Compensazione di proventi esportazioni || 7 || 6 || - || 13 || 18

Totale || 49 || 330 || 2 578 || 2 957 || 2 938

Le spese d’esercizio del FES coprono vari strumenti di aiuto e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro.

3.2.2 Spese operative connesse al cofinanziamento

Sono le spese sostenute per progetti di cofinanziamento nel 2013. Poiché i contributi di cofinanziamento ricevuti soddisfano i criteri delle entrate non derivanti da transazioni commerciali soggette a condizioni, un importo corrispondente di contributi è stato registrato come entrata di esercizio (si veda 3.1.3).

3.3      SPESE AMMINISTRATIVE

Milioni di EUR

|| 8th EDF || 9th EDF || 10th EDF || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Spese amministrative || - || 0 || 167 || 167 || 107

TOTALE || - || 0 || 167 || 167 || 107

Questa rubrica registra le spese di sostegno, ossia le spese amministrative connesse alla programmazione e all’attuazione dei FES, comprese le spese per la preparazione, le fasi successive, il monitoraggio e la valutazione dei progetti, nonché le spese per le reti informatiche, l’assistenza tecnica, ecc.

3.4      ENTRATE FINANZIARIE

Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 2013 || TOTALE 2012

Interessi attivi – banche europee || - || 0 || 0 || 0 || 9

Interesse relativo ai prefinanziamenti || 0 || (3) || 3 || 0 || (32)

TOTALE || 0 || (3) || 3 || 0 || (22)

L’aumento dell’importo degli interessi nel 2012 è dovuto alle entrate dagli interessi bancari della BEI.

L’interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato conformemente al disposto dell’articolo 7, paragrafo 3, e dell’articolo 8 del RF del 10° FES. Gli interessi attivi negativi nel 2012 sono dovuti all’annullamento dei ratei dell’esercizio precedente per gli interessi maturati sui prefinanziamenti. Gli interessi attivi negativi nel 2013 nel 9° FES sono dovuti principalmente a variazioni dei tassi di cambio USD/EUR.

4.         NOTE AL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA

4.1      OBIETTIVO E PREPARAZIONE DEL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi di cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità del FES di generare liquidità e attività equivalenti e le sue necessità di utilizzare detti flussi.

Il prospetto dei flussi di cassa viene preparato utilizzando il metodo indiretto: l’avanzo o il disavanzo netti dell’esercizio finanziario vengono adeguati a seguito degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti.

I flussi di cassa derivanti da operazioni in una data valuta estera sono contabilizzati nella valuta di riferimento del FES (l’euro), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta in vigore alla data della transazione.

4.2      ATTIVITÀ OPERATIVE

Il prospetto dei flussi di cassa del FES comprende soltanto quelli derivanti da attività operative, giacché il FES non svolge attività di investimento o finanziamento. L’obiettivo di tali attività è contribuire al conseguimento dei risultati fissati nell’ambito dell’elaborazione delle politiche.

5.         SOPRAVVENIENZE ATTIVE E PASSIVE E ALTRE VOCI

5.1      SOPRAVVENIENZE ATTIVE

Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Garanzie di esecuzione || 4 || 63 || 49 || 116 || 304

Trattenute a garanzia || 2 || 40 || 14 || 56 || 188

TOTALE || 6 || 103 || 62 || 171 || 492

5.1.1 Garanzie di esecuzione

Talvolta si richiedono garanzie di esecuzione per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti FES onorino gli obblighi assunti in virtù dei contratti stipulati con il FES.

Nel 2013 è stata effettuata una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla quale garanzie per un valore di 188 milioni di euro sono state annullate in quanto non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati aggiornati, il valore sarebbe diminuito, passando da 304 milioni di euro a 177 milioni di euro.

5.1.2 Trattenute a garanzia

Le trattenute a garanzia riguardano soltanto i contratti di lavoro. Di regola viene trattenuto il 10% dei pagamenti intermedi ai beneficiari per garantire che il contraente adempia alle sue obbligazioni. Questi importi trattenuti sono registrati come debiti. Subordinatamente all’approvazione dell’amministrazione aggiudicatrice, la parte contraente può presentare una trattenuta di garanzia in sostituzione degli importi da trattenere sui pagamenti intermedi. Queste garanzie ricevute sono inserite come sopravvenienze attive.

Nel 2013 è stato effettuato una verifica approfondita delle garanzie, in seguito alla quale garanzie per un valore 105 milioni di euro sono state annullate in quanto non appartenenti al FES. Se i dati comparativi del 2012 fossero stati aggiornati, il valore sarebbe diminuito, passando da 188 milioni di euro a 98 milioni di euro.

5.1.3 Garanzie detenute da enti diversi dalla Commissione

Le garanzie detenute da enti diversi dalla Commissione comprendono garanzie approvate dall’ordinatore nazionale (l’amministrazione aggiudicatrice del paese terzo) per proteggere i beni dell’UE. Tali garanzie sono detenute nelle delegazioni dell’UE e non sono sopravvenienze attive del FES. Sono divulgate a mero scopo informativo.

Milioni di EUR

|| 8° FES || 9° FES || 10° FES || TOTALE 31.12.2013

Garanzie di prefinanziamento Garanzie di esecuzione || 2 2 || 54 44 || 278 142 || 333 188

Trattenute a garanzia || 1 || 34 || 70 || 105

TOTALE || 4 || 131 || 491 || 626

5.2      ALTRE VOCI

5.2.1 Impegni di bilancio ancora da liquidare

Milioni di EUR

|| 8th EDF || 9th EDF || 10th EDF || TOTALE 31.12.2013 || TOTALE 31.12.2012

Impegni di bilancio ancora da liquidare || 74 || 611 || 5 340 || 6 025 || 5 642

Relativi importi inseriti nel conto del risultato economico || (28) || (215) || (540) || (782) || (714)

TOTALE || 47 || 396 || 4 800 || 5 243 || 4 928

Gli impegni di bilancio ancora da liquidare rappresentano impegni in sospeso per i quali non sono stati ancora effettuati pagamenti e/o disimpegni e sono la normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali. Al 31 dicembre 2013 l’importo degli impegni di bilancio ancora da liquidare ammontava a 6 025 milioni di euro. L’importo indicato come un impegno futuro da finanziare è costituito da questo impegno di bilancio ancora da liquidare meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa nel conto del risultato economico del 2013, per un totale di 5 243 milioni di euro.

6.         GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni relative alla gestione dei rischi finanziari del FES si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione per conto del FES al fine di utilizzare le sue risorse.

6.1      POLITICHE DI GESTIONE DEI RISCHI E ATTIVITÀ DI COPERTURA

Le norme e i principi per la gestione delle operazioni di tesoreria sono contenuti nel RF e nell’accordo interno del 10° FES.

Conformemente ai regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

– i contributi finanziari sono versati dagli Stati membri su conti speciali aperti presso la banca d’emissione di ciascuno Stato membro o presso l’istituto finanziario da esso designato. Gli importi dei contributi sono conservati su detti conti speciali fino a quando è necessario effettuare i pagamenti del FES;

– i contributi degli Stati membri al FES sono versati in euro, mentre i pagamenti del FES sono denominati in euro e in altre valute, comprese quelle meno note;

– non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti dalla Commissione per conto del FES.

Oltre ai conti speciali, altri conti bancari sono aperti dalla Commissione a nome del FES presso istituti finanziari (banche centrali e banche commerciali) al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di pagamento e di tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria è regolata da una serie di linee guida e procedure scritte al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono tutte le varie aree operative e il loro rispetto viene verificato regolarmente.

6.2      RISCHIO DI MERCATO

6.2.1   Rischio valutario

Tutti i contributi sono detenuti in euro e le altre valute sono acquistate soltanto quando occorrono per eseguire pagamenti. Di conseguenza, le operazioni di tesoreria del FES non sono esposte al rischio valutario.

6.2.2   Rischio di tasso di interesse

Il FES non prende denaro in prestito e di conseguenza non è esposto ad alcun rischio legato ai tassi di interesse.

Tuttavia il FES percepisce interessi sui saldi che detiene nei suoi differenti conti bancari. La Commissione, per conto del FES, ha quindi adottato misure volte a garantire che gli interessi percepiti regolarmente riflettano i tassi di interesse di mercato nonché le loro possibili fluttuazioni.

I saldi overnight (a un solo giorno) detenuti su conti presso le banche commerciali sono remunerati su base giornaliera. La remunerazione dei saldi su tali conti è basata sui tassi variabili di mercato, ai quali viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). Per la maggior parte dei conti il calcolo degli interessi è collegato all’indice EONIA (Euro overnight index average) e viene adeguato per riflettere le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Per certi altri conti il calcolo dell’interesse è collegato al tasso applicato dalla BCE sulle operazioni di rifinanziamento. Di conseguenza, il FES non è esposto ad alcun rischio che i suoi saldi siano remunerati a tassi inferiori a quelli di mercato.

6.3      RISCHIO DI CREDITO (RISCHIO DELLA CONTROPARTE)

La maggior parte delle risorse di tesoreria del FES sono detenute, in conformità al RF del 10° FES, in “conti speciali” aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi. Questi conti sono tenuti prevalentemente presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di controparte minimo per il FES (l’esposizione riguarda gli Stati membri).

Per quanto riguarda le risorse di tesoreria del FES detenute presso banche commerciali per coprire l’esecuzione dei pagamenti, l’alimentazione dei rispettivi conti viene eseguita in base al principio del “just in time” ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione della tesoreria della Commissione. I livelli dei saldi di ciascun conto sono mantenuti a livelli minimi, proporzionati all’importo medio dei rispettivi pagamenti giornalieri. Di conseguenza, gli importi detenuti alla giornata su questi conti sono sempre molto bassi, per cui l’esposizione del FES a rischi risulta limitata.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche al fine di ridurre ulteriormente il rischio della controparte cui è esposto il FES.

Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il credit rating a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze, debitamente giustificate, può essere richiesto un livello inferiore.

6.4      RISCHIO DI LIQUIDITÀ

I principi di bilancio applicati al FES assicurano che le risorse liquide complessive disponibili per l’esercizio finanziario siano sempre sufficienti per l’esecuzione di tutti i relativi pagamenti. In effetti il totale dei contributi degli Stati membri è pari all’importo complessivo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio finanziario pertinente.

Tuttavia i contributi degli Stati membri al FES sono pagati in tre rate annue, mentre i pagamenti seguono in parte un andamento stagionale.

Per fare sì che le risorse di tesoreria siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in ogni dato mese, fra la Commissione e i centri di spesa interessati ha luogo un regolare scambio di informazioni sulla situazione della tesoreria onde evitare che i pagamenti effettuati in ogni dato periodo eccedano le risorse di tesoreria disponibili.

Inoltre, nel contesto delle operazioni giornaliere di tesoreria del FES, gli strumenti di gestione automatizzata garantiscono che in ogni conto bancario del FES sia disponibile una liquidità sufficiente, su base giornaliera.

7.         INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In questa rubrica non sono state individuate operazioni con parti correlate che richiedano informative.

8.         FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di approvazione dei conti, il contabile del FES non aveva constatato o ricevuto segnalazioni di alcuna questione rilevante tale da essere evidenziata in questo paragrafo. I conti annuali e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti sulla scorta delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate sopra.

9.         RISULTATO ECONOMICO – RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

Il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato dell’esecuzione del bilancio si basa invece sulle regole della contabilità di cassa. Poiché entrambi sono il risultato delle medesime operazioni sottostanti, la riconciliazione costituisce un controllo utile per verificare la loro corrispondenza. La tabella in appresso presenta questa riconciliazione, evidenziando i principali elementi di riconciliazione, con una ripartizione tra entrate e spese.          

|| || Milioni di EUR

|| 2013 || 2012

|| ||

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO || (3 072) || (3 023)

|| ||

ENTRATE || ||

Diritti non influenti sul risultato dell’esecuzione del bilancio || (68) || (47)

Diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi || (6) || (8)

Diritti accertati nell’esercizio precedente e riscossi nell’esercizio in corso || 10 || 14

Effetto netto del prefinanziamento || 71 || 62

Ratei attivi netti || 19 || (40)

|| ||

SPESE || ||

Spese dell’esercizio in corso non ancora pagate || 90 || 38

Spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio in corso || (53) || (101)

Cancellazione di pagamenti || 13 || 7

Effetto netto del prefinanziamento || (431) || (316)

Ratei passivi netti || 464 || 204

|| ||

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO || (2 963) || (3 209)

9.1 Elementi di riconciliazione – Entrate

Le entrate di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e a quelle riscosse in relazione ai diritti accertati in esercizi precedenti.

I diritti che non influiscono sul risultato dell’esecuzione del bilancio sono registrati nel risultato economico, ma dal punto di vista del bilancio non possono essere considerati entrate, poiché gli importi incassati sono trasferiti alle riserve e non possono venire rimpegnati senza una decisione del Consiglio.

I diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico ai fini della riconciliazione.

L’effetto netto dei prefinanziamenti è costituito dalla liquidazione degli importi di prefinanziamento recuperati. Si tratta di un’entrata che non ha alcun effetto sul risultato economico.

I ratei attivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei attivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione.

9.2 Elementi di riconciliazione – Spese

Le spese dell’esercizio in corso non ancora pagate devono essere aggiunte ai fini della riconciliazione, in quanto sono incluse nel risultato economico ma non fanno parte della spesa di bilancio. Al contrario, le spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio in corso devono essere dedotte dal risultato economico ai fini della riconciliazione, in quanto fanno parte della spesa di bilancio dell’esercizio in corso ma non hanno alcun effetto sul risultato economico o contribuiscono a ridurre le spese in caso di correzioni.

                

Le entrate derivanti da cancellazioni di pagamenti non influenzano il risultato economico mentre incidono sul risultato dell’esecuzione del bilancio.

L’effetto netto del prefinanziamento è la combinazione dei nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso (e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio) e i prefinanziamenti liquidati nell’esercizio in corso o in quelli precedenti mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Queste ultime rappresentano spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi FES, ma non ancora comunicate al FES. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei passivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei passivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione. 

2.           RELAZIONE DI ESECUZIONE FINANZIARIA

NOTA INTRODUTTIVA

FES precedenti

· Con la chiusura del 6° FES nel 2006 e del 7° FES nel 2008, i conti annuali non contengono più tabelle d’esecuzione relative a tali FES. Per contro, l’esecuzione dei saldi trasferiti si ritrova nel 9° FES.

· Come per gli anni precedenti, per assicurare la trasparenza nella presentazione dei conti del 2013, le varie tabelle presentate in appresso riprendono separatamente per l’8°FES la quota utilizzata in base alla programmazione prevista rispettivamente nella Convenzione di Lomé e nell’accordo di Cotonou.

· Conformemente all’articolo 1, paragrafo 2, lettera b), dell’accordo interno del 9° FES, i saldi dei FES precedenti al 9° FES sono stati trasferiti al 9° FES e, per la durata del 9° FES, sono stati impegnati come fondi del 9° FES.

10° FES

L’accordo di partenariato ACP-CE, firmato il 23 giugno 2000 a Cotonou dagli Stati membri della Comunità europea e dagli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), è entrato in vigore il 1°aprile 2003. L’accordo di Cotonou è stato modificato due volte: una prima volta dall’accordo firmato a Lussemburgo il 25 giugno 2005 e una seconda volta dall’accordo firmato a Ouagadougou il 22 giugno 2010.

La decisione del Consiglio del 27 novembre 2001 relativa all’associazione dei paesi e territori d’oltremare (PTOM) all’UE (2001/822/CE) è entrata in vigore il 2 dicembre 2001. Tale decisione è stata modificata il 19 marzo 2007 (decisione 2007/249/CE).

L’accordo interno riguardante il finanziamento degli aiuti comunitari forniti nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2008-2013 in applicazione dell’accordo di Cotonou modificato, adottato dai rappresentanti dei governi degli Stati membri della Comunità europea il 17 luglio 2006, è entrato in vigore il 1° luglio 2008.

Ai sensi dell’accordo di Cotonou, il secondo periodo (2008-2013) degli aiuti dell’UE ai paesi ACP e PTOM è finanziato dal 10° FES con un totale di 22 682 milioni di euro, di cui:

· 21 966 milioni di euro vengono stanziati a favore dei paesi ACP ai sensi del quadro finanziario pluriennale previsto dall’allegato Ib dell’accordo di Cotonou riveduto, 20 466 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione;

· 286 milioni di euro assegnati ai PTOM conformemente all’allegato IIAa della decisione del Consiglio modificata relativa all’associazione dei PTOM alla Comunità europea, 256 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione;

· 430 milioni di euro per la Commissione per coprire i costi derivanti dalla programmazione e dall’esecuzione delle risorse del 10° FES, conformemente all’articolo 6 dell’accordo interno.

Dalla data di entrata in vigore del 10° FES, all’importo iniziale destinato al 10° FES si sono aggiunti i fondi disimpegnati di FES precedenti, interessi e saldi di cassa inutilizzati risultanti dal sistema di stabilizzazione dei proventi delle esportazioni di materie prime agricole (STABEX) nel quadro dei Fondi precedenti al 9° FES. Tutti i fondi sono gestiti conformemente alle rispettive regole specifiche, come prevedono l’accordo di Cotonou modificato e l’accordo interno.

Il 31 dicembre 2013 era una data importante a causa della “clausola di caducità” del 10° FES, che indica una data limite precisa per gli impegni nell’ambito del 10° FES (articolo 1, paragrafi 4 e 5, dell’accordo interno del 10° FES). Per l’intero esercizio è stato fatto ogni sforzo per impegnare il massimo dei fondi disponibili dal 10° FES.

- Riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES

Dall’entrata in vigore del 10° FES, il 1° luglio 2008, i saldi restanti e gli importi disimpegnati dai progetti del 9° FES e dei FES precedenti sono stati trasferiti alla riserva di efficacia ed efficienza del 10° FES, con l’eccezione dei fondi Stabex e degli stanziamenti amministrativi del 9° FES.

(milioni di EUR)

Riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES ACP al 31.12.2013 || 924.1

Riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES al 31.12.2013 || 14.1

Totale riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES al 31.12.2013 || 938.2

Conformemente all’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo interno del 10° FES, il 10 dicembre 2013 il Consiglio ha deciso di utilizzare questi fondi per il meccanismo di transizione.

- Fondi non impegnati del 10° FES

Al 31.12.2013, l’importo totale di fondi non impegnati era il seguente:

(milioni di EUR)

ACP (bilaterale, regionale intra-ACP, riserva PIN/PIR) || 74,5

PTOM || 0,08

Totale fondi non impegnati del 10° FES al 31.12.2013 || 74,6

Tali fondi sono stati trasferiti al Meccanismo di transizione.

- Meccanismo di transizione

L’accordo interno che stabilisce l’11° FES è stato firmato dagli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, nel giugno 2013. Esso entrerà in vigore soltanto dopo la ratifica da parte di tutti gli Stati membri.

In attesa dell’entrata in vigore dell’11° FES, la Commissione ha proposto una serie di misure transitorie (“meccanismo di transizione”) per garantire la disponibilità di fondi per la cooperazione con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e con i paesi e territori d’oltremare, nonché per coprire le spese di sostegno nel periodo tra gennaio 2014 e l’entrata in vigore dell’accordo interno che istituisce l’11° FES.

Il meccanismo di transizione è stato adottato il 12 dicembre 2013 (Decisione 2013/759/UE) ed è finanziato dalle seguenti fonti:

- fondi disimpegnati dall’8° e dal 9° FES al 31.12.2013,

- rimanenze non impegnate dal 10° FES al 31.12.2013,

- fondi disimpegnati dal 10° FES e dai precedenti FES dall’1.01.2014.

Al 31.12.2013, l’importo totale dei fondi disponibili per il meccanismo di transizione ammontava a 998,6 milioni di euro per i paesi ACP e a 14,2 milioni di euro per gli PTOM, esclusi gli interessi. Tali fondi sono contabilizzati per l’11° FES.

- Riserva Stabex relativa al 10° FES

In seguito alla chiusura dei conti Stabex, i fondi inutilizzati/disimpegnati sono trasferiti alla riserva dotazione A Stabex relativa al 10° FES (articolo 1, paragrafo 4 dell’accordo interno applicabile al 10° FES) e poi ai programmi indicativi nazionali dei paesi interessati. A decorrere dal 31 dicembre 2013, l’importo totale dei fondi Stabex disimpegnati che sono stati trasferiti al 10° FES per 33 paesi ammontava a 165,3 milioni di euro.

- Cofinanziamenti relativi al 10° FES

Nel quadro del 10° FES sono stati sottoscritti accordi di trasferimento per cofinanziamenti da parte di Stati membri e sono stati aperti stanziamenti di impegno per un importo totale di 134,4 milioni di euro, mentre gli stanziamenti di pagamento sono stati aperti in misura corrispondente agli importi incassati, pari a 110,6 milioni di euro.

La tabella seguente illustra la situazione degli stanziamenti di cofinanziamento al 31.12.2013 (in milioni di euro):

|| Stanziamenti di impegno || Stanziamenti di pagamento

Cofinanziamento – Dotazione A || 118,1 || 95,3

Cofinanziamento – Intra ACP || 12,1 || 12,1

Cofinanziamento – Spese amministrative || 4,2 || 3,2

|| 134,4 || 110,6

Le tabelle seguenti, relative agli importi decisi, assegnati e pagati, riportano cifre nette.

Le tabelle che presentano la situazione per paese e per strumento sono contenute nell’allegato.

2.1         STANZIAMENTI

TABELLA 1.1 ||

 8° FES ||

EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2013 ||

ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO ||

|| || (milioni di EUR) || || || (milioni di EUR) ||

STRUMENTO || STANZIAMENTO INIZIALE || AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 DICEMBRE 2012 || AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2013 || Note || STANZIAMENTO ATTUALE ||

ACP Lomé || || || || || ||

Totale programmi indicativi || 7 562 || (2 473) || ( 69) || (1) || 5 020 ||

Abbuoni d’interesse ||  370 || ( 287) || || ||  83 ||

Aiuti d’urgenza ||  140 || ( 4) || || ||  136 ||

Aiuti ai profughi ||  120 || ( 17) || || (1) ||  103 ||

Capitale di rischio || 1 000 ||  37 || ( 17) || || 1 019 ||

Stabex || 1 800 || (1 077) ||  0 || (1) ||  724 ||

Sysmin ||  575 || ( 474) || || ||  101 ||

Adeguamento strutturale || 1 400 ||  97 || ( 0) || || 1 497 ||

Paesi poveri fortemente indebitati || || 1 060 || ( 1) || || 1 059 ||

Utilizzazione interessi || ||  36 || ( 1) || ||  35 ||

Cotonou || || || || || ||

Dotazione A || ||  419 || ( 1) || (1) ||  418 ||

Dotazione B || ||  252 || ( 14) || (1) ||  238 ||

TOTALE ACP || 12 967 || (2 431) || ( 104) || || 10 432 ||

PTOM || || || || || ||

Totale programmi indicativi ||  115 || ( 78) || ( 0) || ||  37 ||

Abbuoni d’interesse ||  9 || ( 7) || || ||  1 ||

Aiuti d’urgenza ||  3 || ( 3) || || || ||

Aiuti ai profughi ||  1 || ( 1) || || || ||

Capitale di rischio Stabex ||  30  6 || ( 24) ( 4) || || ||  6  1 ||

Sysmin ||  3 || ( 0) || || ||  2 ||

TOTALE PTOM ||  165 || ( 117) || ( 0) || ||  48 ||

TOTALE 8° FES || 13 132 || (2 548) || ( 104) || || 10 481 ||

|| || || || || ||

(1) Le riduzioni rappresentano disimpegni trasferiti alla riserva di efficacia ed efficienza non utilizzabile del 10° FES. || || ||

||

2.2         CONTI AGGREGATI

TABELLA 2.1: CONTI AGGREGATI FES AL 31.12.2013: RELAZIONE DI ESECUZIONE.

TABELLA 2.2: CONTI AGGREGATI FES AL 31.12.2013: TIPO DI AIUTO.

PARTE II – CONTI ANNUALI DEL FES: RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI

BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI || CA/472/14

|| 13 marzo 2014

|| Documento 14/108

||

||

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONES

STRUMENTO PER GLI InvestmentI

RENDICONTI FINANZIARI

aL 31 dIcembrE 2013

|| ||

|| - Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria - Prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti del conto economico complessivo - Prospetto delle variazioni nelle risorse dei finanziatori - Rendiconto finanziario - Note ai rendiconti finanziari - Relazione del revisore indipendente ||

ORG.: E ||

3.           RENDICONTI FINANZIARI DELLO STRUMENTO PER GLI INVESTIMENTI

3.1.       PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2013

 (in migliaia di euro)

|| Note || 31.12.2013 || 31.12.2012

|| || ||

ATTIVITÀ || || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti || 5 || 599 515 || 466 568

Strumenti finanziari derivati || 6 || 1 024 || 115

Prestiti e crediti || 7 || 1 222 199 || 1 146 280

Attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || 331 699 || 333 001

Crediti dai finanziatori || 9/15 || - || 87 310

Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || 102 562 || 99 029

Altre attività || 11 ||  148 || 224

|| || ||

Totale attività ||   || 2 257 147 || 2 132 527

|| || ||

|| || ||

PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || ||

|| || ||

PASSIVITÀ || || ||

Strumenti finanziari derivati || 6 || 3 545 || 7 035

Risconti passivi || 12 || 35 083 || 37 808

Debiti nei confronti di terzi || 13 || 331 235 || 312 086

Altre passività || 14 || 2 572 || 1 153

|| || ||

Totale passività || || 372 435 || 358 082

|| || ||

RISORSE DEI FINANZIATORI || || ||

Contributi degli Stati membri richiamati || 15 || 1 661 309 || 1 561 309

Riserva intestata all’equo valore || || 78 191 || 68 434

Utili non distribuiti || || 145 212 || 144 702

|| || ||

Totale risorse dei finanziatori || || 1 884 712 || 1 774 445

|| || ||

Totale passività e contributi dei finanziatori || || 2 257 147 || 2 132 527

Le note di accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci

3.2.       PROSPETTO DELL’UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31 DICEMBRE 2013

(in migliaia di euro)

|| Note || Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012 ||

|| al 31.12.2013 || al 31.12.2012 ||

|| || || ||

Interessi e proventi assimilati || 17 || 68 270 || 67 503 ||

Spese per interessi e oneri assimilati || 17 || -1 175 || -1 114 ||

|| || || ||

Proventi netti da interessi e assimilati || || 67 095 || 66 389 ||

|| || || ||

Entrate da commissioni e dividendi || 18 || 4 051 || 1 934 ||

Spese per commissioni e dividendi || 18 || -43 || -292 ||

|| || || ||

Proventi netti da commissioni e dividendi || || 4 008 || 1 642 ||

|| || || ||

Variazione dell’equo valore di strumenti finanziari derivati || || 4 399 || 5 348 ||

Utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 19 || 5 294 || 1 045 ||

Perdite nette su cambi || || -6 925 || -10 575 ||

|| || || ||

Risultato netto delle operazioni finanziarie || || 2 768 || -4 182 ||

|| || || ||

Variazione della riduzione di valore di prestiti e crediti, al netto di annullamenti || 7 || -27 334 || 597 ||

Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || -8 176 || -8 927 ||

Riduzione di valore di altre attività || 20 || - || -337 ||

Spese amministrative generali || 21 || -37 851 || -36 202 ||

|| || || ||

Utile dell’esercizio || ||  510 || 18 980 ||

|| || || ||

Altro risultato economico complessivo: || || || ||

Elementi che possono essere riclassificati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio: || || || ||

Attività finanziarie disponibili per la vendita - Riserva intestata all’equo valore || 8 || || ||

1. Variazione netta dell’equo valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita || || 12 350 || 18 551 ||

2. Importo netto trasferito all’utile o alla perdita || || -2 593 || 8 133 ||

Attività finanziarie totali disponibili per la vendita || || 9 757 || 26 684 ||

|| || || ||

Totale altro risultato economico complessivo || || 9 757 || 26 684 ||

|| || || ||

Totale risultato economico complessivo per l’esercizio || || 10 267 || 45 664 ||

Le note di accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci

3.3         PROSPETTO DELLE VARIAZIONI NELLE RISORSE DEI FINANZIATORI PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL 31 DICEMBRE 2013

(in migliaia di euro)

|| Contributi richiamati || Riserva intestate all’equo valore || Utili non distribuiti || Totale

Al 1° gennaio 2013                                                                    Note || 1 561 309 || 68 434 || 144 702 || 1 774 445

|| || || ||

Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio      15 || 100 000 || - || - || 100 000

|| || || ||

Utile per l’esercizio 2013 || - || - ||  510 ||  510

|| || || ||

Totale altro risultato economico complessivo per l’anno || - || 9 757 || - || 9 757

|| || || ||

Variazioni nelle risorse dei finanziatori || 100 000 || 9 757 ||  510 || 110 267

|| || || ||

Al 31 dicembre 2013 || 1 661 309 || 78 191 || 145 212 || 1 884 712

|| || || ||

|| Contributi richiamati || Riserva intestate all’equo valore || Utili non distribuiti || Totale

Al 1° gennaio 2012                                                                    Note || 1 281 309 || 41 750 || 125 722 || 1 448 781

|| || || ||

Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio      15 || 280 000 || - || - || 280 000

|| || || ||

Utile per l’esercizio 2012 || - || - || 18 980 || 18 980

|| || || ||

Totale altro risultato economico complessivo per l’anno || - || 26 684 || - || 26 684

|| || || ||

Variazioni nelle risorse dei finanziatori || 280 000 || 26 684 || 18 980 || 325 664

|| || || ||

Al 31 dicembre 2012 || 1 561 309 || 68 434 || 144 702 || 1 774 445

|| || || ||

|| || || ||

Le note di accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci

3.4         PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI AL DICEMBRE 2013

(in migliaia di euro)

|| Note || Dall’1.1.2013 al 31.12.2013 || Dall’1.1.2012 al 31.12.2012

ATTIVITÀ OPERATIVE || || ||

Utile dell’esercizio finanziario || ||  510 || 18 980

Adeguamenti per: || || ||

Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || || 8 176 || 8 927

Variazione netta della riduzione di valore di prestiti e crediti || || 27 334 || -597

Interesse capitalizzato su prestiti e crediti || 7 || -10 363 || -9 622

Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su prestiti e crediti || || -249 || -1 407

Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su attività finanziarie detenute fino a scadenza || ||  733 || -751

Variazione nei risconti passivi || || -2 725 || 4 805

Effetto di variazioni del tasso di cambio sui prestiti || || 30 402 || 16 044

Effetto di variazioni del tasso di cambio sulle attività finanziarie disponibili per la vendita || || -1 154 || -1 204

Effetto di variazioni del tasso di cambio sulle liquidità detenute || || -378 || -389

Utile sulle attività operative prima delle variazioni delle attività e passività correnti || || 52 286 || 34 786

Versamenti di prestiti || 7 || -242 203 || -233 018

Rimborsi di prestiti || 7 || 119 160 || 115 480

Variazioni degli interessi maturati su disponibilità liquide ed equivalenti || || -1 || 389

Variazioni dell’equo valore di derivati || || -4 399 || -5 348

Aumento delle attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || -680 635 || -98 278

Scadenze delle attività finanziarie detenute fino a scadenza || 10 || 676 369 ||

Aumento delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || -34 700 || -81 981

Rimborsi/Vendite delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 8 || 38 737 || 19 601

Diminuzione di altre attività || ||  76 || 192

Aumento di altre passività || || 1 419 || 40

(Diminuzione)/Aumento degli importi dovuti alla Banca europea per gli investimenti || || -6 539 || 6 876

Flussi di cassa netti provenienti da attività operative || || -80 430 || -241 261

ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO || || ||

Contributi ricevuti dagli Stati membri || || 187 310 || 236 345

Importi ricevuti dagli Stati membri relativi ad abbuoni di interessi || || 50 000 || 43 655

Importi pagati per conto degli Stati membri in relazione ad abbuoni di interessi || || -24 312 || -24 450

Flussi di cassa netti provenienti da attività di finanziamento || || 212 998 || 255 550

Aumento netto di disponibilità liquide ed equivalenti || || 132 568 || 14 289

Prospetto riepilogativo dei flussi di cassa: || || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti all’inizio dell’esercizio finanziario || || 466 561 || 451 882

Liquidità nette da: || || ||

Attività operative || || -80 430 || -241 261

Attività di finanziamento || || 212 998 || 255 550

Effetto di variazioni del tasso di cambio su disponibilità liquide ed equivalenti || ||  378 || 389

Disponibilità liquide ed equivalenti al termine dell’esercizio || || 599 507 || 466 561

Le disponibilità liquide ed equivalenti sono costituite da: || || ||

Liquidità || || 194 107 || 10 588

Depositi a termine (esclusi gli interessi maturati) || || 405 400 || 455 973

|| || 599 507 || 466 561

Le note di accompagnamento costituiscono parte integrale dei presenti bilanci

3.5         NOTE AI BILANCI AL 31 DICEMBRE 2013

1 Informazioni generali

Lo strumento per gli investimenti (lo “strumento”) è stato istituito in virtù dell’accordo di Cotonou (l’“accordo”) in materia di cooperazione e aiuti allo sviluppo, concluso il 23 giugno 2000 tra gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (i “paesi ACP”), da un lato, e l’Unione europea e i suoi Stati membri, dall’altro, e modificato il 25 giugno 2005 e il 23 giugno 2010.

Lo strumento non è una persona giuridica distinta e in base all’accordo è la Banca europea per gli investimenti (“BEI” o “la banca”) che gestisce i contributi per conto degli Stati membri (i donatori) e agisce in qualità di amministratore dello strumento.

I finanziamenti concessi nel quadro dell’accordo sono a carico dei bilanci degli Stati membri dell’UE e sono erogati conformemente ai protocolli finanziari definiti per periodi successivi di cinque-sei anni. Nel quadro dell’accordo e in seguito all’entrata in vigore di un secondo protocollo finanziario il 1° luglio 2008 (per il periodo 2008-2013), denominato 10° Fondo europeo di sviluppo (“FES”), la BEI gestisce:

- lo “strumento”, un fondo di rotazione di capitale di rischio di 3 185,5 milioni di euro, mirato a promuovere gli investimenti del settore privato nei paesi ACP, 48,5 milioni dei quali sono stanziati a favore dei paesi e territori d’oltremare (“paesi PTOM”);

- sovvenzioni per il finanziamento di abbuoni di interessi per un valore di 400 milioni di euro per i paesi ACP e di 1,5 milioni di euro per i paesi PTOM. Fino al 15% (10% fino alla fine del 2012) di tali abbuoni può essere utilizzato per finanziare assistenza tecnica connessa ai progetti.

I presenti bilanci sono relativi al periodo 1° gennaio 2013 - 31 dicembre 2013.

 

Su proposta del comitato di gestione della BEI, il consiglio di amministrazione di quest’ultima ha adottato i rendiconti finanziari in data 13 marzo 2014 e autorizzato la loro presentazione per approvazione al consiglio dei governatori entro il 29 aprile 2014.

2 Politiche contabili significative

2.1 Base della preparazione – Dichiarazione di conformità

I rendiconti finanziari relativi allo strumento sono stati elaborati sulla base dei principi internazionali d’informativa finanziaria (IFRS) adottati dall’Unione europea.

2.2 Valutazioni e stime contabili significative

La preparazione dei rendiconti finanziari comporta l’utilizzazione di determinate stime contabili. Essa prevede inoltre che la direzione della Banca europea per gli investimenti effettui una valutazione all’atto di applicare le politiche contabili dello strumento. Vengono indicati in appresso i settori che richiedono una valutazione più dettagliata o complessa, ovvero i settori per i quali le ipotesi e le stime sono importanti ai fini dei rendiconti finanziari.

Le valutazioni e le stime principali sono le seguenti:

§ Misurazione dell’equo valore degli strumenti finanziari

L’equo valore delle attività e delle passività finanziarie che sono negoziate sui mercati attivi si basa sui prezzi di mercato quotato o sulle quotazioni dei prezzi dei broker. Qualora l’equo valore non possa essere desunto dai mercati attivi, esso viene determinato avvalendosi di una serie di tecniche di valutazione che prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. I dati da elaborare in base a tali modelli provengono, ove possibile, da mercati osservabili; in caso contrario, la determinazione dell’equo valore viene effettuata ricorrendo a una valutazione. Le valutazioni sono classificate a diversi livelli della gerarchia dell’equo valore in base ai parametri utilizzati nelle tecniche di valutazione descritte nelle note 2.4.3 e 4.

Tali tecniche di valutazione possono comprendere modelli relativi al valore attuale netto e ai flussi di tesoreria attualizzati, un raffronto con strumenti analoghi per i quali esistono prezzi di mercato osservabili, modelli Black-Scholes e modelli polinomiali di misurazione del prezzo delle opzioni, nonché altri modelli di valutazione. Le ipotesi e i dati utilizzati nelle tecniche di valutazione comprendono tassi di interesse senza rischio e tassi di riferimento, differenziali creditizi utilizzati nell’ambito della stima dei tassi di sconto, corsi azionari e obbligazionari, tassi di cambio, prezzi degli indici di borsa e la volatilità e le correlazioni dei prezzi previste.

Lo scopo delle tecniche di valutazione è realizzare una misurazione dell’equo valore che rifletta il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione.

Lo strumento utilizza modelli di valutazione ampiamente riconosciuti per determinare l’equo valore degli strumenti finanziari comuni e più semplici, come gli swap su tassi di interesse e gli swap su valuta, che utilizzano esclusivamente dati di mercato osservabili e richiedono stime e valutazioni limitate sul piano della gestione. I prezzi e i dati dei modelli osservabili sono generalmente disponibili sul mercato dei titoli di debito e dei titoli azionari quotati, dei prodotti derivati negoziati in borsa e dei prodotti semplici derivati “over the counter”, come gli swap sui tassi di interesse. La disponibilità di prezzi di mercato e di dati di modellizzazione osservabili riduce la necessità di stime sul piano della gestione, e riduce anche l’incertezza legata alla determinazione degli equi valori. La disponibilità di prezzi di mercato e di dati osservabili varia in funzione dei prodotti e dei mercati ed è soggetta alle variazioni dovute ad eventi particolari e alle condizioni generali sui mercati finanziari.

Per gli strumenti più complessi, lo strumento utilizza i propri modelli di valutazione, che sono elaborati sulla base di modelli di valorizzazione riconosciuti. Alcuni, se non tutti, i dati importanti utilizzati in questi modelli possono non essere osservabili sul mercato e sono derivati dai prezzi o dai tassi di mercato, oppure vengono stimati sulla base di ipotesi. Alcuni prestiti e alcune garanzie per i quali non vi è un mercato attivo sono esempi di strumenti che comportano input non osservabili significativi. I modelli di valutazione che utilizzano input non osservabili significativi richiedono un livello maggiore di valutazione e di stima per determinare il valore equo. Tale esercizio di stima e valutazione è generalmente necessario per selezionare il modello di valutazione adeguato da utilizzare, stabilire I future flussi di cassa previsti per lo strumento finanziario oggetto di valutazione, calcolare la probabilità di un’inadempienza e di un rimborso anticipato di una controparte e selezionare i tassi di sconto adeguati.

Lo strumento dispone di un quadro di controllo stabilito in materia di misurazione degli equi valori. Tale quadro comprende le funzioni di gestione dei rischi e di gestione dei dati del mercato della banca d’investimento della BEI. Tali funzioni sono indipendenti dalla direzione del front office e sono incaricati di verificare le valutazioni dell’equo valore significative. I controlli specifici comprendono:

- verifica dei prezzi osservabili;

- procedura di controllo e approvazione dei nuovi modelli di valutazione e dei cambiamenti apportati ai modelli esistenti;

- calibrazione e controllo retrospettivo dei modelli rispetto alle operazioni di mercato osservate;

- analisi e indagine con riferimento ai movimenti di valutazione importanti;

- riesame degli input non osservabili significativi e aggiustamenti delle valutazioni.

Quando informazioni di terze parti, come le quotazioni dei broker o i servizi di determinazione dei prezzi, sono utilizzate per misurare l’equo valore, lo strumento verifica che tali valutazioni siano conformi ai requisiti degli IFRS. Tale verifica comprende i seguenti punti:

- stabilire quando è opportuno ricorrere alle quotazioni dei broker o ai servizi di determinazione dei prezzi;

- valutare se una particolare quotazione di un broker o un servizio di determinazione dei prezzi sono affidabili;

- comprendere in che modo è stato determinato il valore equo e in che misura rappresenta transazioni di mercato reali;

- quando i prezzi di strumenti simili sono utilizzati per misurare l’equo valore, in che modo tali prezzi sono stati aggiustati per riflettere le caratteristiche dello strumento misurato.

§ Perdite dovute alla riduzione di valore di prestiti e crediti

Ad ogni data di chiusura di bilancio, lo strumento per gli investimenti riesamina i propri prestiti e crediti per valutare l’opportunità di registrare un fondo per la riduzione di valore nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo. In particolare, per determinare l’entità dell’accantonamento necessario la direzione della Banca europea per gli investimenti deve effettuare una stima dell’importo e dei tempi dei futuri flussi di cassa. Queste stime sono basate su ipotesi relative a una serie di fattori; i risultati effettivi possono tuttavia differire, dando luogo a eventuali modifiche di tale fondo. In aggiunta ai fondi specifici per ciascun prestito e credito significativo, lo strumento per gli investimenti può costituire anche un fondo collettivo per la perdita di valore relativamente a esposizioni che non sono state specificamente identificate come svalutate e presentano un rischio di inadempienza maggiore di quello esistente al momento della concessione.

In linea di principio, un prestito è considerato in sofferenza quando il pagamento degli interessi e del capitale è dovuto da almeno 90 giorni e la direzione della Banca europea per gli investimenti ritiene che vi sia un’indicazione oggettiva di riduzione di valore.

§ Valutazione di investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita

La valutazione degli investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita è generalmente basata su uno dei seguenti elementi:

- recenti transazioni di mercato in normali condizioni di concorrenza;

- equo valore attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;

- flussi di cassa previsti scontati ai tassi attuali applicabili a voci che presentano termini e caratteristiche di rischio analoghe;

- metodo degli attivi netti corretti; o

- altri modelli di valutazione.

La determinazione dei flussi di cassa e dei fattori di sconto per investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita richiede un ricorso significativo alle stime. Lo strumento per gli investimenti calibra periodicamente le tecniche di valutazione e ne verifica la validità utilizzando i prezzi derivanti da transazioni correnti di mercato osservabili nell’ambito dello stesso strumento oppure derivanti da altri dati di mercato osservabili.

§ Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

Lo strumento per gli investimenti ritiene che gli investimenti azionari disponibili per la vendita siano svalutati in caso di diminuzione significativa o protratta dell’equo valore al di sotto del valore di costo o qualora sussistano altre prove oggettive di perdita di valore. La determinazione del carattere “significativo” o “protratto” della diminuzione si basa su una valutazione soggettiva. In genere lo strumento considera “significativi” valori pari o superiori al 30% e “prolungati” periodi superiori a 12 mesi. Inoltre lo strumento valuta altri fattori, fra cui la normale volatilità dei prezzi dei titoli quotati e i flussi di cassa futuri e i fattori di sconto per i titoli non quotati.

2.3 Cambiamenti di politica contabile

Tranne per i cambiamenti indicati in appresso, lo strumento ha applicato le politiche contabili indicate nella nota 2.4 a tutti i periodi presentati nei presenti rendiconti finanziari. Lo strumento ha adottato i seguenti standard nuovi o modificati.

Standard adottati

Nella preparazione dei presenti rendiconti finanziari sono stati adottati i seguenti standard, modifiche di standard e interpretazioni:

Modifiche allo standard IAS 1 Esposizione nel bilancio delle voci incluse nelle altre componenti di conto economico complessivo

A seguito delle modifiche allo IAS 1, lo strumento ha modificato la presentazione degli altri elementi del conto economico complessivo nel suo prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo per presentare gli elementi che devono essere riclassificati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio separatamente da quelli che non lo saranno mai. Le informazioni comparative sono state ripresentate di conseguenza.

IFRS 13 Valutazione del valore equo

Questo standard istituisce un quadro unico per quanto riguarda la misurazione del valore equo e le informative su tali misurazioni quando queste sono imposte o autorizzate da altri IFRS. Esso uniforma la definizione del valore equo come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Questo standard sostituisce e amplia gli obblighi di informativa relativi alla misurazione del valore equo previsti negli altri IFRS, compreso l’IFRS 7. Di conseguenza, lo strumento ha integrato informative supplementari in questo settore. Conformemente alle disposizioni transitorie dell’IFRS 13, lo strumento ha applicato prospetticamente nuovi orientamenti relativi alla misurazione del valore equo e non ha comunicato informazioni comparative per le nuove informative.

L’IFRS 13 si riferisce ad una serie di aggiustamenti della valutazione presi in considerazione dallo strumento nelle valutazioni dei suoi derivati, segnatamente:

- aggiustamenti del valore del credito (CVA), che riflettono il rischio di credito delle controparti integrato nell’equo valore dei derivati;

- aggiustamenti del valore del debito (DVA), che riflettono il credito proprio dello strumento integrato nell’equo valore dei derivati.

Gli aggiustamenti del valore del credito per controparte sono calcolati in base alle misure dell’esposizione potenziale futura e dell’esposizione positiva attesa, per esposizione netta a una controparte. Le probabilità di default per controparte sono quindi modellizzate utilizzando differenziali sui credit default swaps disponibili sul mercato. Per le controparti prive di differenziali sui credit default swaps disponibili vengono utilizzati differenziali di banche di analoghe dimensioni e rating stabilite in giurisdizioni simili.

L’adozione di questo standard ha dato luogo al riconoscimento di una perdita di 184 000 euro nell’attuale prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo, come descritto nella nota 4.

Standard emanati ma non ancora applicati

I seguenti standard, nonché le seguenti modifiche a standard precedenti e interpretazioni, sono disponibili per gli esercizi successivi al 1°gennaio 2013 e non sono stati applicati nella redazione dei presenti rendiconti finanziari. Gli standard che si applicano allo strumento sono indicati in appresso. Lo strumento non prevede di adottare questi standard anticipatamente.

IFRS 9 Strumenti finanziari

Questo standard, che rappresenta la prima fase di un progetto in tre stadi dello IASB volto a sostituire gli lo standard IAS 39 - strumenti finanziari, fornisce una nuova definizione delle categorie delle attività e delle passività finanziarie e del loro trattamento dal punto di vista contabile. Lo standard è ancora in divenire ma in futuro sostituirà integralmente lo standard IAS 39. La data attuale di entrata in vigore è non prima del 1° gennaio 2017. L’IFRS 9 non è ancora stato adottato dall’Unione europea. Lo strumento non prevede di adottare tale standard nel prossimo futuro e non è ancora stata definita la portata del suo impatto.

I seguenti tre standard sono stati emanati nel 2012 e sono stati approvati dall’Unione europea; essi si applicheranno agli esercizi a decorrere dal 1° gennaio 2014. L’effetto dell’adozione di tali standard sui rendiconti finanziari dello strumento non è ancora stato determinato.

IFRS 10 Bilancio consolidato

Questo standard stabilisce i principi relativi alla preparazione e presentazione del bilancio consolidato nel caso in cui un’entità controlla una o più entità.

IFRS 11 Accordi a controllo congiunto

Questo standard istituisce un quadro che permette di stabilire il tipo di accordi a controllo congiunto tra un’entità e l’altra.

IFRS 12 Divulgazione di interessi in altre imprese

L’obiettivo di questa norma è la divulgazione di informazioni che consentano a coloro che utilizzano i rendiconti finanziari di valutare la natura dei loro interessi in altre imprese e i rischi ad essa correlati, nonché gli effetti di tali interessi sulla posizione finanziaria, sulle prestazioni finanziarie e sui flussi di cassa dell’entità.

2.4 Sintesi delle politiche contabili più significative

Il prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria presenta le attività e le passività in ordine decrescente di liquidità e non distingue tra voci correnti e non correnti.

2.4.1 Conversione delle valute estere

Per presentare i rendiconti finanziari lo strumento per gli investimenti utilizza l’euro, che è anche la valuta funzionale. Se non diversamente indicato, le informazioni finanziarie espresse in EUR sono state arrotondate al migliaio più prossimo.

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in vigore alla data della transazione.

Le attività e le passività monetarie in valuta diversa dall’euro sono convertite in euro al tasso di cambio in vigore alla data del bilancio. I profitti o le perdite derivanti da tale conversione sono registrati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo.

Le voci non monetarie misurate in termini di costo storico in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio alle date delle transazioni iniziali. Le voci non monetarie misurate all’equo valore in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio vigenti alla data in cui è stato determinato l’equo valore.

Le variazioni del tasso di cambio derivanti dal regolamento delle transazioni a tassi diversi da quelli vigenti alla data della transazione, così come le variazioni di cambio non realizzate relative ad attività e passività in valuta estera non regolate sono registrate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo.

Gli elementi del prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e del conto economico complessivo sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio in vigore alla fine di ogni mese.

2.4.2 Disponibilità liquide ed equivalenti

Lo strumento per gli investimenti definisce disponibilità liquide ed equivalenti come conti correnti, depositi a breve termine o carte commerciali aventi una scadenza originaria pari o inferiore a tre mesi.

2.4.3 Attività finanziarie diverse dai derivati

Le attività finanziarie vengono contabilizzate in base alla data di liquidazione.

§ Valore equo degli strumenti finanziari

Il valore equo dello strumento finanziario è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione.

Ove applicabile, la BEI misura, per conto dello strumento, il valore equo di uno strumento utilizzando il prezzo quotato in un mercato attivo per tale strumento. Si considera attivo un mercato in cui le operazioni relative all’attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa.

Qualora il valore equo degli attivi finanziari e dei passivi finanziari iscritti in bilancio non possa essere desunto dai mercati attivi, esso viene determinato avvalendosi di una serie di tecniche di valutazione che prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. I dati da elaborare in base a tali modelli provengono, ove possibile, da mercati osservabili; in caso contrario, la determinazione dell’equo valore viene effettuata ricorrendo a una valutazione. La tecnica di valutazione scelta ingloba tutti i fattori che le controparti prenderebbero in considerazione nella fissazione del prezzo dell’operazione.

La BEI misura il valore equo utilizzando la seguente gerarchia del valore equo, che riflette la rilevanza dei dati utilizzati nell’effettuare le valutazioni:

- Livello 1: input che sono prezzi di mercato quotato non aggiustati sui mercati attivi di strumenti identici cui lo strumento ha accesso.

- Livello 2: input diversi dai prezzi di mercato quotato inclusi nel livello 1 che sono osservabili direttamente (ossia sotto forma di prezzi) o indirettamente (ossia derivati dai prezzi). In questa categoria rientrano gli strumenti valutati utilizzando prezzi di mercato quotato sui mercati attivi di strumenti identici, prezzi di strumenti identici o simili su mercati considerati come meno attivi o altre tecniche di valutazione in cui tutti gli input significativi sono direttamente o indirettamente osservabili dai dati di mercato.

- Livello 3: input che non sono osservabili. Rientrano in questa categoria tutti gli strumenti la cui la tecnica di valutazione comprende input che non sono basati su dati osservabili e in cui gli input non osservabili hanno un effetto significativo sulla valutazione dello strumento. Questa categoria comprende strumenti che sono valutati in base ai prezzi di mercato quotato di strumenti simili che richiedono importanti aggiustamenti o ipotesi non osservabili per riflettere le differenze tra gli strumenti.

Lo strumento riconosce I trasferimenti tra livelli della gerarchia dell’equo valore a partire dalla fine del periodo di riferimento durante il quale è intervenuto il cambiamento

§ Attività finanziarie detenute fino a scadenza

Le attività finanziarie detenute fino a scadenza comprendono le obbligazioni quotate in borsa, acquisite con l’intenzione di detenerle fino alla scadenza.

Tali obbligazioni sono inizialmente iscritte all’equo valore con l’aggiunta di eventuali costi di transazione direttamente attribuibili. La differenza fra il valore di ingresso e il valore di rimborso viene ammortizzata in base all’effettivo metodo di calcolo degli interessi per la durata residua dell’obbligazione.

Alla chiusura di ogni esercizio di bilancio, lo strumento per gli investimenti valuta se sussistano prove obiettive di riduzione di valore di un’attività finanziaria o di un gruppo di attività finanziarie. Un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie si considera svalutato solo ed esclusivamente qualora sussistano prove oggettive di perdita di valore derivanti da uno o più eventi successivi al riconoscimento iniziale delle attività (“evento di perdita” subito) e detto evento di perdita (o evento) abbia un impatto sui futuri flussi di cassa stimati dell’attività finanziaria in questione, o del gruppo di attività finanziarie, che è possibile calcolare con ragionevole approssimazione. La perdita dovuta alla riduzione di valore viene rilevata nell’utile (perdita) di esercizio e la perdita viene calcolata come la differenza tra il valore contabile e il valore corrente dei flussi finanziari stimati futuri calcolati in base al tasso d’interesse effettivo originario dello strumento.

§ Prestiti

I prestiti concessi dallo strumento per gli investimenti figurano tra le attività dello strumento al momento dell’erogazione degli anticipi ai contraenti. Essi sono inizialmente riportati al valore di costo (importi netti versati), che corrisponde all’equo valore dell’importo corrisposto per concedere il prestito, compresi eventuali costi di transazione, e successivamente sono misurati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo previa detrazione di eventuali accantonamenti per riduzione di valore o inesigibilità.

§ Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono quelle designate come tali o che non possono essere classificate né tra gli investimenti valutati all’equo valore rilevato a conto del risultato economico, né tra quelli detenuti fino a scadenza né come prestiti e crediti. Esse comprendono investimenti azionari diretti e investimenti in fondi di capitali di rischio.

Dopo la misurazione iniziale, gli investimenti finanziari disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzati al loro equo valore. Per la valutazione all’equo valore degli investimenti azionari, che non può basarsi sui mercati attivi, si considerino i seguenti elementi:

a. Fondi di capitale di rischio

L’equo valore di ciascun fondo di capitale di rischio si baserà sul valore netto di inventario (VNI) dichiarato dal fondo, se calcolato in base a linee guida di valutazione internazionali che sono riconosciute conformi agli IFRS (ad esempio, le linee guida per la valutazione internazionale del private equity e del capitale di rischio, IPEV Guidelines, pubblicate dalla European Venture Capital Association). Lo strumento per gli investimenti può tuttavia decidere di adeguare il VNI dichiarato dal fondo in considerazione di elementi che possono influire sulla valutazione.

b. Investimenti azionari diretti

L’equo valore dell’investimento si baserà sull’ultima serie di rendiconti finanziari disponibili, riutilizzando eventualmente lo stesso modello utilizzato all’atto dell’acquisizione della partecipazione.

Gli utili e le perdite non realizzati sugli investimenti azionari diretti e sui capitali di rischio vengono rubricati come risorse dei finanziatori fino a quando tali investimenti non vengono venduti, riscossi o ceduti oppure dichiarati svalutati. Qualora si accerti che un investimento disponibile per la vendita è svalutato, gli eventuali utili e perdite non realizzati cumulati, precedentemente contabilizzati nel capitale proprio, vengono trasferiti nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del economico complessivo.

Per gli investimenti non quotati, l’equo valore è stabilito applicando tecniche di valutazione riconosciute (ad esempio, attivi netti corretti, metodo dei flussi di cassa attualizzati o multiple). Questi investimenti sono contabilizzati al valore di costo ove non sia possibile effettuare una valutazione affidabile dell’equo valore. Va notato che nei primi due anni, gli investimenti sono rilevati al valore di costo.

Le partecipazioni acquisite dallo strumento rappresentano di norma investimenti in capitale azionario privato o fondi di capitale di rischio. In base alla pratica in vigore nel settore, tali investimenti vengono solitamente sottoscritti da una serie di investitori, nessuno dei quali si trova nella posizione di influenzare singolarmente le operazioni quotidiane e l’attività di investimento del fondo. Di conseguenza, la partecipazione di un investitore agli organi di direzione di un fondo non gli conferisce alcun diritto relativamente alla gestione quotidiana del fondo stesso. Inoltre, i singoli investitori di un fondo di investimento privato o di un fondo di capitale di rischio non determinano le strategie del fondo, quali le politiche di distribuzione dei dividendi o le politiche relative alle altre distribuzioni. Solitamente, tali decisioni vengono assunte da chi si occupa della gestione del fondo sulla base del contratto degli azionisti che disciplina i diritti e gli obblighi dei gestori e degli azionisti del fondo. Il contratto degli azionisti impedisce inoltre ai singoli investitori di concludere individualmente transazioni di importi significativi con il fondo, effettuare scambi nell’ambito del personale di direzione ovvero ottenere accesso privilegiato a informazioni tecniche essenziali. Gli investimenti dello strumento vengono effettuati nel rispetto della pratica in uso nel settore, garantendo che lo strumento non eserciti alcuna forma di controllo o influenza significativa ai sensi dei principi IAS 27 e IAS 28 nell’effettuazione dei propri investimenti, compresi gli investimenti per i quali lo strumento detiene oltre il 20% dei diritti di voto.

§ Garanzie

Le garanzie finanziarie sono registrate inizialmente nel bilancio all’equo valore corrispondente al valore attuale netto dell’afflusso di premi previsto. Tale calcolo viene eseguito alla data iniziale di ciascuna transazione e il risultato viene rubricato in bilancio come “garanzie finanziarie” alle voci “altre attività” e “altre passività”.

Dopo la registrazione iniziale, le passività dello strumento relative a tali garanzie sono misurate secondo il valore più elevato fra due valori:

- la stima più accurata delle spese necessarie a regolare eventuali obblighi finanziari derivanti dalla garanzia, stimata sulla base di tutti i fattori e delle informazioni pertinenti disponibili alla data di formazione del bilancio;

- l’importo registrato inizialmente meno il suo ammortamento cumulato. Tale ammortamento viene eseguito inizialmente mediante il metodo attuariale.

Eventuali aumenti o riduzioni del passivo relativo alle garanzie finanziarie vengono riportati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo alla voce “entrate da commissioni e dividendi”.

Le attività dello strumento relative a tali garanzie sono successivamente ammortizzate mediante il metodo attuariale e controllate per verificarne l’eventuale perdita di valore.

Inoltre, un contratto di garanzia viene registrato come sopravvenienza passiva per lo strumento all’atto della sottoscrizione, mentre una garanzia che viene attivata è registrata come un impegno per lo strumento.

2.4.4 Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla chiusura di ogni esercizio di bilancio, lo strumento per gli investimenti valuta se sussistano prove obiettive di riduzione di valore delle attività finanziarie. Un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie si considera svalutato solo ed esclusivamente qualora sussistano prove oggettive di perdita di valore derivanti da uno o più eventi successivi al riconoscimento iniziale delle attività (“evento di perdita” subito) e detto evento di perdita abbia un impatto sui futuri flussi di cassa stimati dell’attività finanziaria in questione, o del gruppo di attività finanziarie, che è possibile calcolare con ragionevole approssimazione. Tra gli elementi che dimostrano la riduzione di valore possono figurare indicazioni che il contraente, o un gruppo di contraenti, è alle prese con notevoli difficoltà finanziarie, insolvenza o morosità nei pagamenti di interessi o di capitale, la probabilità che egli fallisca o intraprenda altri tipi di riorganizzazione finanziaria, ovvero elementi concreti che indichino il sussistere di una diminuzione quantificabile dei futuri flussi di cassa, quali variazioni degli arretrati o parametri economici correlati a inadempienze.

Le riduzioni di valore vengono registrate per i prestiti in sospeso alla fine dell’esercizio finanziario e riportati al costo ammortizzato quando vi sono prove oggettive di un rischio di mancato recupero (totale o parziale) dei relativi importi, conformemente alle clausole contrattuali originali, oppure dei valori equivalenti. In presenza di prove oggettive dell’avvenuta perdita dovuta alla riduzione di valore, l’importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile delle attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati. Il valore contabile dell’attività viene ridotto mediante l’impiego di un fondo di riserva mentre l’importo della perdita è registrato nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo. Gli interessi continuano a maturare sul valore contabile ridotto, in base all’effettivo tasso di interesse dell’attività. I prestiti e il relativo fondo sono dichiarati inesigibili quando non vi sono prospettive realistiche di recupero. Se, in un esercizio successivo, l’entità della perdita stimata dovuta alla riduzione di valore aumenta o diminuisce a seguito di un evento successivo alla registrazione della riduzione di valore, la perdita dovuta alla riduzione precedentemente registrata viene aumentata o ridotta mediante un adeguamento del fondo di riserva.

Lo strumento effettua le valutazioni del rischio di credito per ciascuna operazione e non tiene conto della perdita di valore collettiva.

Quanto alle attività finanziarie disponibili per la vendita, lo strumento per gli investimenti valuta, alla chiusura di ogni esercizio, se sussistano prove obiettive di riduzione di valore di un investimento. Tra le prove oggettive rientra una riduzione significativa o protratta dell’equo valore dell’investimento al di sotto del suo costo. In presenza di prove di riduzione del valore, la riduzione cumulativa (calcolata come la differenza tra il costo di acquisto e l’equo valore corrente, detratte eventuali perdite dovute a riduzioni di valore dello stesso investimento precedentemente registrate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo) viene tolta dalle risorse dei finanziatori e riportata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo. Le perdite dovute alla riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita non sono stornate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo; gli aumenti del loro equo valore netto successivi alla riduzione di valore sono riportati direttamente nelle risorse dei finanziatori.

La sezione gestione dei rischi della Banca europea per gli investimenti analizza la riduzione di valore delle attività finanziarie almeno una volta all’anno. Gli eventuali adeguamenti che ne derivano comprendono la soppressione dello sconto nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo per la durata dell’attività ed eventuali adeguamenti necessari in esito ad una revisione della riduzione di valore iniziale.

2.4.5 Strumenti finanziari derivati

I derivati comprendono gli scambi incrociati di valute (cross currency swaps), gli scambi di tassi di interesse a valute incrociate (cross currency interest rate swaps), gli scambi di valute a breve termine e gli scambi di tassi di interesse.

Nel corso normale della sua attività, lo strumento per gli investimenti può stipulare contratti di swap a copertura di specifiche operazioni di prestito o contratti non standardizzati di cambio a termine a copertura delle proprie posizioni in divisa, denominati in valute attivamente scambiate diverse dall’euro, così da compensare eventuali profitti o perdite provocati da oscillazioni dei tassi di cambio.

Lo strumento non utilizza nessuna delle possibilità di copertura di cui allo IAS 39. I derivati sono valutati all’equo valore rilevato mediante il conto del risultato economico e dichiarati come strumenti finanziari derivati. Tale equo valore è ottenuto principalmente da modelli di flusso monetario scontato, da modelli di valutazione delle opzioni e da quotazioni di terzi.

I derivati sono contabilizzati all’equo valore e registrati come attività quando il valore equo è positivo e tra le passività quando è negativo. Eventuali modifiche del valore equo degli strumenti finanziari derivati figurano nel rendiconto finanziario sotto “variazione del valore equo degli strumenti finanziari derivati”.

I derivati vengono inizialmente rilevati alla data contabile.

2.4.6 Contributi

I contributi degli Stati membri sono registrati nel bilancio come crediti alla data della decisione del Consiglio che stabilisce il contributo finanziario che gli Stati membri sono tenuti a versare allo strumento.

I contributi degli Stati membri soddisfano i seguenti requisiti e sono pertanto classificati come strumenti rappresentativi di capitale:

- come definito nell’accordo relativo ai contributi, essi conferiscono agli Stati membri il diritto di decidere in merito all’utilizzazione dell’attivo dello strumento per gli investimenti nel caso della liquidazione di quest’ultimo;

- essi rientrano nella classe di strumenti subordinata a tutte le altre classi di strumenti;

- tutti gli strumenti finanziari rientranti nella classe di strumenti subordinata a tutte le altre classi di strumenti presentano caratteristiche identiche;

- tali strumenti non presentano alcuna caratteristica che imponga di classificarli come passività e

- i flussi finanziari totali previsti attribuibili allo strumento nel suo arco di vita si basano sostanzialmente sul risultato economico, la variazione dell’attivo netto rilevato o la variazione dell’equo valore dell’attivo netto rilevato e non rilevato dello strumento per gli investimenti nell’arco di vita dello strumento di cui trattasi.

2.4.7 Interesse sui prestiti

Gli interessi sui prestiti generati dallo strumento per gli investimenti sono registrati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo (“Interessi e proventi assimilati”) e nel bilancio (“Prestiti e crediti”) conformemente alla contabilità per competenza utilizzando il tasso di interesse effettivo, ossia il tasso che sconta esattamente le future entrate o uscite di cassa, per tutta la durata attesa del prestito, eguagliando il valore contabile netto del medesimo. Quando il valore registrato di un prestito è stato ridotto a causa di una riduzione di valore, gli interessi continuano ad essere registrati applicando il tasso di interesse effettivo originario al nuovo valore contabile.

2.4.8 Abbuoni di interessi e assistenza tecnica

Nell’ambito delle sue attività, lo strumento per gli investimenti gestisce gli abbuoni di interessi e l’assistenza tecnica (“AT”) per conto degli Stati membri.

La parte dei contributi degli Stati membri destinata al pagamento degli abbuoni di interessi e all’AT non viene contabilizzata fra le risorse dei finanziatori dello strumento, bensì classificata come importi dovuti a terzi. Lo strumento effettua l’erogazione ai beneficiari finali e poi riduce gli importi dovuti a terzi.

I contributi destinati a finanziare abbuoni d’interesse e AT che non sono interamente ammessi vengono riclassificati come contributi allo strumento per gli investimenti.

2.4.9 Interessi di disponibilità liquide ed equivalenti

Gli interessi di tesoreria vengono registrati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e negli altri elementi del conto economico complessivo dello strumento secondo il principio della contabilità di competenza.

2.4.10 Onorari, commissioni e dividendi

Gli onorari percepiti per servizi prestati in un dato periodo di tempo sono riconosciuti come entrate via via che i servizi vengono prestati. Le commissioni di impegno sono riportate e riconosciute come entrate utilizzando il metodo del tasso d’interesse effettivo sul periodo che va dall’erogazione al rimborso del prestito considerato.

I dividendi relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita vengono contabilizzati all’atto del ricevimento.

2.4.11 Fiscalità

In virtù del protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee, allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione europea, le risorse, le entrate ed altri beni delle istituzioni dell’Unione beneficiano di un’esenzione da tutte le imposte dirette.

3 Gestione dei rischi

La presente nota contiene informazioni sull’esposizione dello strumento ai rischi creditizi e finanziari e alla gestione di tali rischi, in particolare per quanto concerne i rischi primari legati all’utilizzo che lo strumento fa di strumenti finanziari. Tali rischi comprendono:

- rischio di credito – rischio di perdita risultante dall’inadempienza del cliente o della controparte, legata all’esposizione del credito sotto ogni punto di vista, compreso il rischio di pagamento;

- rischio di liquidità – rischio che un’impresa abbia difficoltà a far fronte agli obblighi di pagamento legati alle passività finanziarie regolate attraverso il contante o altre attività finanziarie;

- rischio di mercato - esposizione a variabili di mercato osservabili, quali tassi di interesse, tassi di cambio e quotazioni dei valori mobiliari.

3.1 Organizzazione della gestione dei rischi

La Banca europea per gli investimenti adegua costantemente la propria gestione dei rischi.

L’Ufficio Gestione rischi della BEI provvede a individuare, valutare, controllare e segnalare in modo indipendente i rischi relativi al credito e ai prezzi degli strumenti rappresentativi di capitale ai quali è esposto lo strumento. In un contesto nel quale viene mantenuto il principio della separazione delle funzioni, la Gestione rischi (Risk Management, RM) è indipendente dai Front office. Il direttore generale della Gestione rischi riferisce, relativamente alle questioni legate ai rischi, al vicepresidente incaricato della Banca europea per gli investimenti. Il vicepresidente incaricato incontra regolarmente il Comitato di revisione (audit committee) per discutere le questioni legate ai rischi ed è inoltre responsabile di supervisionare l’attività di segnalazione dei rischi al Comitato di gestione e al Consiglio di amministrazione della Banca europea degli investimenti.

3.2 Rischio di credito

Il rischio di credito è costituito dalle possibili perdite che risultano dall’inadempienza del cliente o della controparte, legate all’esposizione del credito sotto ogni punto di vista, compreso il rischio di pagamento.

3.2.1. Politica in materia di rischio di credito

Nel condurre l’analisi creditizia sulle controparti del prestito, la BEI valuta il rischio di credito con l’obiettivo di quantificarlo e attribuire ad esso un valore. Lo strumento ha sviluppato una metodologia di rating interna (internal rating methodology, IRM) rivolta alle aziende o agli istituti finanziari per determinare i rating interni delle sue principali controparti che beneficiano di prestiti o garanzie. Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione specifiche per ciascuna tipologia di controparte definita (ad esempio, aziende, banche, enti pubblici, ecc.). Tenendo conto sia delle migliori pratiche bancarie, sia dei principi definiti nell’ambito dell’Accordo internazionale di Basilea sui capitali (Basilea II), tutte le controparti che rivestono una certa importanza per il profilo creditizio di una specifica transazione vengono classificate in categorie di rating interne utilizzando la metodologia IRM per la tipologia di controparte corrispondente. A ciascuna controparte viene inizialmente assegnato un rating interno che riflette il suo rating in valuta estera a lungo termine (ovvero, l’equivalente in valuta locale laddove richiesto) in seguito a un’analisi approfondita del profilo di rischio della controparte e il contesto operativo legato al rischio-paese in questione.

La valutazione creditizia delle attività finanziarie del progetto e delle altre operazioni strutturate di ricorso limitato non è soggetta alla metodologia IRM e utilizza strumenti di valutazione del rischio creditizio specifici del settore, prevalentemente basati sulla disponibilità di flussi di cassa e sulla capacità di far fronte al servizio del debito. Tali strumenti comprendono un’analisi del quadro contrattuale dei progetti, l’analisi della controparte e simulazioni dei flussi di cassa. Come per le aziende a gli istituti finanziari, a ciascun progetto viene attribuito un rating di rischio interno e una perdita prevista.

Tutte le operazioni non sovrane (o non garantite come sovrane o assimilate a queste) sono soggette a limiti specifici per quanto riguarda il livello della transazione e le dimensioni della controparte. All’importo massimo nominale di ciascuna transazione è imposto un limite che dipende dalla perdita prevista dalla transazione stessa. I limiti relativi alle controparti si applicano alle esposizioni consolidate e solitamente riflettono l’entità dei fondi propri delle controparti e la loro capacità complessiva di ottenere finanziamenti esterni a lungo termine.

Per mitigare il rischio di credito, lo strumento utilizza vari strumenti di attenuazione del rischio di credito, quali:

- valori mobiliari legati a progetti (ad esempio, garanzia su azioni; garanzia su attività; attribuzione di diritti; garanzia su conti) e/o

- garanzie, solitamente fornite dal soggetto che ha sponsorizzato il progetto finanziato (ad esempio, garanzie di completamento, garanzie di prima richiesta).

Inoltre, lo strumento ricorre raramente a strumenti di attenuazione del rischio di credito non direttamente correlati al rischio del progetto, come le garanzie collaterali o le garanzie bancarie.

Lo strumento non fa uso di derivati per attenuare il rischio di credito.

3.2.2. Esposizione massima al rischio di credito tenendo conto di garanzie collaterali o altri strumenti di attenuazione del rischio di credito

La tabella seguente riporta i valori relativi all’esposizione massima al rischio di credito per gli elementi del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, compresi i derivati. L’esposizione massima è indicata al lordo a causa dell’effetto mitigante delle garanzie collaterali.

Esposizione massima (in migliaia di euro) || 31.12.2013 || 31.12.2012

ATTIVITÀ || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti || 599 515 || 466 568

Strumenti finanziari derivati || 1 024 || 115

Prestiti e crediti || 1 222 199 || 1 146 280

Crediti dai finanziatori || - || 87 310

Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 102 562 || 99 029

Altre attività ||  148 || 224

Totale attività || 1 925 448 || 1 799 526

|| ||

CONTI FUORI BILANCIO || ||

Sopravvenienze passive || ||

- Garanzie non chieste || 25 000 || 20 000

Impegni || ||

- Prestiti non erogati || 889 866 || 749 044

- Garanzie chieste || 4 414 || 6 224

Totale conti fuori bilancio || 919 280 || 775 268

|| ||

Totale esposizione creditizia || 2 844 728 || 2 574 794

3.2.3. Rischio di credito su prestiti e crediti

3.2.3.1 Misurazione del rischio di credito su prestiti e crediti

Ogni operazione di prestito effettuata dallo strumento beneficia di una valutazione completa del rischio e di una quantificazione delle perdite previste, espresse attraverso un sistema di valutazione dei prestiti (Loan Grading, LG). Le categorie LG sono stabilite sulla base di criteri universalmente accettati, basati su parametri quali la qualità del mutuatario, la scadenza del prestito, le garanzie fornite a copertura ed eventualmente il garante.

Il sistema di valutazione dei prestiti LG comprende le metodologie, i processi, le banche dati e i sistemi informatici a sostegno della valutazione del rischio di credito insito nelle operazioni di prestito e della quantificazione delle perdite previste e riassume un’ampia gamma di informazioni allo scopo di consentire una classificazione relativa del rischio di credito dei prestiti. Il sistema LG riflette il valore attuale del livello stimato delle perdite attese esprimendo la probabilità di insolvenza dei debitori principali, dell’esposizione al rischio e della gravità della perdita in caso di effettiva inadempienza. Le categorie LG assolvono alle seguenti funzioni:

- contribuiscono ad effettuare una valutazione più precisa e quantitativa dei rischi associati ai prestiti;

- facilitano la ripartizione delle attività di controllo;

- offrono in ogni momento un quadro aggiornato sulla qualità del portafoglio prestiti;

- sono uno dei fattori che permettono di adottare le decisioni in materia di attribuzione di un prezzo ai rischi in funzione della perdita prevista.

I seguenti fattori contribuiscono alla definizione di una LG:

i) solvibilità del mutuatario: la Gestione rischi provvede a un esame indipendente della situazione del mutuatario e ne valuta la solvibilità sulla base di metodologie interne e banche dati esterne. In linea con l’approccio avanzato di Basilea II, la banca ha messo a punto una metodologia di rating interna (internal rating methodology, IRM) per determinare i rating interni di mutuatari e garanti. Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione specifiche per ciascuna tipologia di controparte definita;

ii) correlazione dell’insolvenza: permette di quantificare la probabilità che mutuatario e garante incontrino difficoltà finanziarie simultaneamente. Tanto maggiore è la correlazione tra le probabilità di insolvenza del mutuatario e del garante, minore è il valore della garanzia e dunque più bassa è la classe LG;

iii) il valore degli strumenti di garanzia e delle garanzie: tale valore viene valutato sulla base della combinazione fra la solvibilità del soggetto emittente e il tipo di strumento utilizzato;

iv) il quadro contrattuale: un quadro contrattuale solido contribuisce alla qualità del prestito e la classificazione interna;

v) migliora la durata del prestito: a parità di ogni altra condizione, superiore è la durata del prestito, maggiore è il rischio di incorrere in difficoltà di restituzione del prestito.

La perdita prevista relativa a un prestito è calcolata combinando i cinque elementi sopra descritti. A seconda del livello di perdita prevista, un prestito è inserito in una delle seguenti categorie LG:

A      Prestiti di qualità eccellente: tale categoria è suddivisa in tre sottocategorie. La sottocategoria A° comprende i rischi sovrani all’interno dell’UE, vale a dire i prestiti concessi a uno Stato membro, ovvero garantiti interamente, esplicitamente e incondizionatamente da questo, per i quali non sono previste difficoltà di rimborso e ai quali è stata attribuita una perdita prevista dello 0%. La classe A+ fa riferimento a prestiti concessi a enti diversi dagli Stati membri (o garantiti da tali enti) che non presentano prospettive di deterioramento per la loro intera durata. La classe A- comprende operazioni di prestito che danno origine al dubbio che venga mantenuto il loro stato attuale (ad esempio, a causa della loro lunga durata o dell’elevata volatilità del prezzo futuro di una garanzia altresì eccellente), per i quali tuttavia la possibilità di un tale deterioramento appare ridotta.

B      Prestiti di elevata qualità: tali prestiti costituiscono una categoria di attività di cui la banca si fida, anche se non si può escludere il rischio di un deterioramento minimo in futuro. Le categorie B+ e B- vengono impiegate per indicare la relativa probabilità che si verifichi un tale deterioramento.

C     Prestiti di buona qualità: un esempio di tali prestiti sono i prestiti non garantiti a banche o grandi imprese conosciute per la loro solidità, rimborsabili integralmente alla scadenza dopo sette anni o in tranche a decorrere dall’erogazione, per un periodo equivalente.

D     Questa categoria costituisce il confine tra prestiti «di qualità accettabile» e prestiti che presentano problemi. Tale spartiacque nella classificazione del prestito viene definito più precisamente dalle sottoclassificazioni D+ e D-. I prestiti classificati alla sottocategoria D- richiedono di essere monitorati con maggiore attenzione.

E      In questa categoria LG rientrano i prestiti con un profilo di rischio maggiore rispetto a quanto solitamente accettato. La classe comprende altresì prestiti che hanno evidenziato gravi problemi nel corso della loro durata e per i quali non si può pertanto escludere l’ipotesi di una perdita. Per tale ragione, tali prestiti sono soggetti a un attento e scrupoloso monitoraggio. Le sottocategorie E+ ed E- consentono di differenziare l’intensità di questo particolare processo di monitoraggio. Le operazioni di classe E- presentano una situazione per la quale vi è la forte possibilità che sia impossibile mantenere il servizio del debito previsto e che sia pertanto richiesta una qualche forma di ristrutturazione del debito, con una conseguente probabile perdita di valore.

F      La categoria F (inadempienza) raccoglie i prestiti che presentano livelli di rischio inaccettabili. I prestiti sono classificati nella categoria F - solo a seguito di transazioni in corso per le quali si verificano, successivamente alla firma del contratto, circostanze avverse impreviste, eccezionali e gravi. Tutte le operazioni per le quali si verifica una perdita di capitale dello strumento per gli investimenti sono classificate in categoria F e sono oggetto di una disposizione specifica.

Generalmente, i prestiti classificati internamente in categoria D- o in categorie inferiori sono inseriti in un apposito elenco di operazioni da controllare. Tuttavia, se è stato inizialmente classificato con un profilo di rischio pari a D- o inferiore, il prestito verrà inserito nell’elenco solo in seguito a un evento significativo tale da comportare un ulteriore deterioramento della sua posizione LG.

La tabella di cui alla sezione 3.2.3.3 offre un’analisi della qualità del credito del portafoglio crediti dello strumento sulla base delle varie classi LG descritte in precedenza.

3.2.3.2 Analisi del rischio creditizio legato alla concessione di prestiti

La tabella seguente riporta l’esposizione massima al rischio creditizio legato alla concessione di prestiti sottoscritti ed erogati per tipo di mutuatario e tenendo conto delle garanzie fornite dai garanti:

Al 31.12.2013 In migliaia di euro || Garantiti || Altri strumenti di attenuazione del rischio di credito || Non garantiti || Totale || % del totale

Banche || 18 341 || 112 178 || 338 464 || 468 983 || 38%

Grandi imprese || 26 315 || 94 365 || 417 990 || 538 670 || 44%

Enti pubblici || 29 120 || - ||  31 || 29 151 || 2%

Stati || - || 5 322 || 180 073 || 185 395 || 16%

Totale erogato || 73 776 || 211 865 || 936 558 || 1 222 199 || 100%

Sottoscritti e non erogati || 14 966 || 117 758 || 757 142 || 889 866 ||

Al 31.12.2012 In EUR’000 || Garantiti || Altri strumenti di attenuazione del rischio di credito || Non garantiti || Totale || % del totale

Banche || 12 630 || 136 695 || 207 582 || 356 907 || 31%

Grandi imprese || 20 077 || 78 171 || 478 358 || 576 606 || 50%

Enti pubblici || 30 462 || - || 18 || 30 480 || 3%

Stati || - || 5 819 || 176 468 || 182 287 || 16%

Totale erogato || 63 169 || 220 685 || 862 426 || 1 146 280 || 100%

Sottoscritti e non erogati || 14 091 || 142 963 || 591 990 || 749 044 ||

Nell’ambito dei prestiti contratti nel quadro dello strumento, le operazioni che possono avere ripercussioni sui mutuatari e i garanti sono sottoposte a controllo permanente da parte della direzione operativa della BEI responsabile delle operazioni al di fuori del territorio della UE (Ops B). In particolare, nell’eventualità di declassamento del rating e/o inosservanza del contratto, gli obblighi contrattuali sono valutati caso per caso. Conformemente agli orientamenti sul rischio di credito, ove necessario vengono adottate misure attenuative. Inoltre, in caso di rinnovo delle garanzie bancarie ricevute per i prestiti, si garantisce la loro sostituzione o l’adozione tempestiva delle misure del caso.

Come risposta immediata agli sviluppi dei mercati finanziari successivi al settembre 2008, lo strumento si è attivato per rafforzare i propri meccanismi di controllo e di gestione dei rischi. In tale ottica, nell’aprile 2011, Ops B ha creato un’unità di controllo facente direttamente capo al direttore generale, incaricata di realizzare controlli finanziari e contrattuali sui prestiti. L’obiettivo ultimo è quello di promuovere lo scambio di informazioni tra dipartimenti e proporre, per quanto riguarda la gestione dei prestiti, modalità di rendicontazione e procedure operative da utilizzare in caso di crisi finanziaria, eventualmente in un’ottica di reazione rapida.

3.2.3.3 Analisi della qualità del credito dei prestiti per categoria di mutuatario

Le seguenti tabelle riportano l’analisi della qualità del credito del portafoglio prestiti dello strumento al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 in funzione della categoria del prestito in base alle esposizioni sottoscritte (per prestiti erogati e non erogati):

Al 31.12.2013 (in migliaia di euro) || ||  Qualità eccellente ||  Qualità standard ||  Rischio minimo accettabile ||  Alto rischio ||  Nessuna classificazione ||  Totale || % del totale

|| || Da A a B- || C || D+ ||  D- e inferiore || || ||

Mutuatario || Banche || 65 571 || 15 434 || 97 478 || 689 905 || 404 129 || 1 272 517 || 60%

Grandi imprese || 6 773 || 15 970 || 5 691 || 520 048 || - || 548 482 || 26%

Enti pubblici || - || - || - || 69 151 || - || 69 151 || 3%

Stati || - || - || - || 221 915 || - || 221 915 || 11%

Totale || || 72 344 || 31 404 || 103 169 || 1 501 019 || 404 129 || 2 112 065 || 100%

Al 31.12.2012 (in migliaia di euro) || ||  Qualità eccellente ||  Qualità standard ||  Rischio minimo accettabile ||  Alto rischio ||  Nessuna classificazione ||  Totale || % del totale

|| || Da A a B- || C || D+ ||  D- e inferiore || || ||

Mutuatario || Banche || 50 000 || 24 342 || 21 864 || 529 325 || 337 014 || 962 545 || 51%

Grandi imprese || 7 466 || 8 006 || - || 605 672 || - || 621 144 || 33%

Enti pubblici || - || - || - || 70 480 || - || 70 480 || 4%

Stati || - || - || - || 241 155 || - || 241 155 || 12%

Totale || || 57 466 || 32 348 || 21 864 || 1 446 632 || 337 014 || 1 895 324 || 100%

3.2.3.4 Concentrazione dei rischi di prestiti e crediti

3.2.3.4.1 Analisi geografica

Il portafoglio prestiti dello strumento può essere analizzato per regione geografica (in migliaia di euro) in base al paese del mutuatario):

Paese del mutuatario || 31.12.2013 || 31.12.2012

Uganda || 144 816 || 140 833

Kenya || 131 384 || 131 566

Maurizio || 108 511 || 119 228

Regionale-ACP || 101 863 || 95 636

Mauritania || 93 455 || 73 602

Etiopia || 75 962 || 81 666

Nigeria || 73 469 || 14 383

Camerun || 70 154 || 72 525

Giamaica || 68 000 || 71 027

Repubblica dominicana || 64 015 || 67 991

Togo || 50 319 || 52 644

Congo (Repubblica democratica) || 39 047 || 28 415

Capo Verde || 27 470 || 27 073

Mozambico || 26 202 || 28 298

Tanzania || 26 121 || -

Polinesia francese || 13 994 || 2 631

Senegal || 13 063 || 13 762

Burkina Faso || 8 944 || 10 727

Samoa || 8 872 || 8 759

Congo || 8 649 || 10 431

Mali || 7 717 || 7 931

Ruanda || 6 439 || 9 641

Zambia || 6 412 || 18 772

Angola || 6 380 || 10 009

Ghana || 6 365 || 5 642

Haiti || 5 511 || 4 654

Vanuatu || 5 028 || 6 263

Malawi || 3 999 || 4 950

Nuova Caledonia || 3 708 || 4 198

Lesotho || 3 417 || 3 827

Niger || 3 020 || 4 146

Grenada || 2 243 || 2 477

Palau || 2 224 || 2 566

Saint Lucia || 2 102 || 2 916

Tonga || 1 416 || 2 199

Figi || 1 032 || 1 619

Gabon ||  512 || 1 011

Liberia ||  364 ||  4

Belize || - ||  13

Gibuti || - ||  762

Trinidad e Tobago || - || 1 483

Totale || 1 222 199 || 1 146 280

3.2.3.4.2 Analisi per settore industriale

La tabella sottostante riporta l’analisi del portafoglio prestiti dello strumento per settore industriale del mutuatario. Le operazioni che comportano un’erogazione a un intermediario finanziario prima che al beneficiario finale sono registrate fra i prestiti globali (in migliaia di euro):

Settore industriale del mutuatario || 31.12.2013 || 31.12.2012

Prestiti globali e contratti di agenzia || 337 482 || 251 797

Elettricità, carbone e settori affini || 234 106 || 255 031

Sviluppo urbano, ristrutturazione e trasporti || 216 244 || 215 642

Materiali di base e attività minerarie || 176 909 || 185 200

Terziario e attività affini || 148 875 || 116 414

Strade e autostrade || 38 880 || 40 565

Aeroporti e sistemi di gestione del traffico aereo || 29 116 || 30 462

Trattamento delle materie prime, costruzioni || 20 884 || 24 154

Telecomunicazioni || 11 746 || 18 428

Filiera della carta || 4 540 || 4 747

Beni di investimento/beni di consumo durevoli || 3 417 || 3 827

Compagnie aeree e costruzioni aeronautiche || - || 13

Totale || 1 222 199 || 1 146 280

3.2.3.5 Arretrati su prestiti

L’individuazione, il monitoraggio e la segnalazione di arretrati su prestiti vengono effettuati secondo le procedure riportate negli Finance Monitoring Guidelines and Procedures (orientamenti e procedure di monitoraggio finanziario). Tali procedure sono conformi alle migliori pratiche bancarie e sono applicate a tutti i prestiti gestiti dalla BEI.

Il monitoraggio degli arretrati viene effettuato dall’unità di informativa e arretrati della Direzione “gestione e ristrutturazione delle transazioni” della BEI. Ciò permette di: i) individuare adeguatamente gli arretrati potenziali e segnalarli ai servizi competenti; ii) portare i casi critici all’attenzione del livello operativo e decisionale adeguato; iii) fornire relazioni periodiche sul quadro complessivo degli arretrati e sulle misure già adottate o da adottare.

Alla Commissione europea vengono inviate relazioni periodiche sugli arretrati sui prestiti. Due volte all’anno il comitato di gestione della BEI e il consiglio di amministrazione ricevono un’analisi riepilogativa degli arretrati relativi ai prestiti scaduti.

I pagamenti arretrati dei prestiti interessati possono essere analizzati nella tabella seguente (valori in migliaia di euro):

|| Notes || Prestiti e crediti 31.12.2013 || Prestiti e crediti 31.12.2012

Valore contabile || || 1 222 199 || 1 146 280

|| || ||

Riduzione di valore singola || || ||

Importo lordo || || 227 007 || 105 154

Riduzione di valore || 7 || -70 791 || -45 145

Riduzione di valore singola del valore contabile || || 156 216 || 60 009

|| || ||

Riduzione di valore collettiva || || ||

Importo lordo || || - || -

Riduzione di valore || || - || -

Riduzione di valore collettiva del valore contabile || || - || -

|| || ||

Arretrati senza riduzione di valore || || ||

|| || ||

Gli arretrati comprendono || || ||

30-60 giorni || || 1 561 || 12

60-90 giorni || || - || -

90-180 giorni || || - || -

more 180 giorni || || - || -

Valore contabile arretrato senza riduzione di valore || || 1 561 || 12

|| || ||

Valore contabile non arretrato e senza riduzione di valore || || 1 064 422 || 1 086 259

|| || ||

Valore contabile totale prestiti e crediti || || 1 222 199 || 1 146 280

|| || || ||

3.2.4. Rischio di credito su disponibilità liquide ed equivalenti

I fondi disponibili sono investiti in base al programma degli obblighi contrattuali di rimborso dello strumento. Dal 31 dicembre 2013 gli investimenti consistevano di depositi bancari.

Le banche autorizzate hanno un rating analogo ai rating a breve e medio termine richiesti per gli investimenti di capitale liquido della BEI. Il rating minimo a breve termine richiesto per le banche autorizzate è A-1/P-1/F1 (Moody’s, S&P, Fitch). In caso di rating diversi assegnati da più di un’agenzia di rating creditizio, si applica il rating più basso. Il limite massimo autorizzato per ciascuna banca è attualmente fissato a 50 000 000 EUR (cinquanta milioni di euro).

Tutti gli investimenti sono stati effettuati presso soggetti autorizzati con una durata massima di tre mesi dalla data della contrattazione e fino al limite di esposizione del credito.

Al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 tutti i depositi di tesoreria detenuti dal portafoglio di tesoreria dello strumento avevano un rating minimo di P-1 (equivalente Moody) al giorno di liquidazione.

La tabella seguente mostra la situazione dei conti correnti e dei depositi bancari, comprese le entrate da interessi (in migliaia di euro):

Rating minimo a breve termine (Moody’s) ||      Rating minimo      a lungo termine      (Moody’s) || 31.12.2013 || 31.12.2012

P-1 ||      Aa1 || 48 130 || 8% || 43 400 || 9%

P-1 ||      Aa3 || 50 000 || 8% || 130 901 || 28%

P-1 ||      A1 || 106 572 || 18% || 83 500 || 18%

P-1 ||      A2 || 394 765 || 66% || 208 729 || 45%

P-1 ||      Aa2 || 48 || 0% || 38 || 0%

Total ||      || 599 515 || 100% || 466 568 || 100%

3.2.5. Rischio di credito sui derivati

3.2.5.1 Politica in materia di rischio di credito sui derivati

Il rischio di credito sui derivati è rappresentato dalla perdita che una determinata parte subirebbe se la controparte all’accordo si rivelasse incapace di far fronte ai propri obblighi contrattuali. Il rischio di credito associato ai derivati varia in base a una serie di fattori (quali i tassi di interesse e di cambio) e corrisponde in genere solo a una parte limitata del loro valore nozionale.

Nel corso normale della sua attività, lo strumento per gli investimenti può stipulare contratti di swap a copertura di specifiche operazioni di prestito o contratti non standardizzati di cambio a termine a copertura delle proprie posizioni in divisa, denominati in valute attivamente scambiate diverse dall’euro. Tutti i contratti di swap vengono eseguiti dalla Banca europea per gli investimenti con una controparte esterna. Gli swap sono regolamentati dagli stessi accordi in materia di master swap (Master Swap Agreements) e dagli allegati a sostegno del credito (Credit Support Annexes) sottoscritti dalla Banca europea per gli investimenti e dalle sue controparti esterne.

3.2.5.1 Misurazione del rischio di credito sui derivati

Tutti gli swap eseguiti dalla Banca europea per gli investimenti correlati allo strumento vengono gestiti nell’ambito dello stesso quadro contrattuale e delle metodologie applicate ai derivati negoziati dalla Banca europea per gli investimenti per i propri scopi. In particolare, l’ammissibilità delle controparti di un contratto swap viene stabilita dalla Banca europea per gli investimenti sulla base delle stesse condizioni di ammissibilità dei suoi contratti swap generali.

La Banca europea per gli investimenti misura l’esposizione al rischio di credito connessa alle transazioni con swap e derivati servendosi di metodi basati sul valore di mercato netto (Net Market Exposure, NME) e sull’esposizione potenziale futura (Potential Future Exposure, PFE) per le sue attività di comunicazione e monitoraggio dei limiti. I parametri NME e PFE comprendono i derivati connessi allo strumento per gli investimenti.

La tabella seguente mostra le scadenze degli scambi incrociati di valute e degli scambi di tassi di interesse a valute incrociate, suddivisi per importo nozionale ed equo valore:

Contratti swap al 31.12.2013 || inferiori a || da 1 anno || da 5 anni || superiori a || Totale 2013

(in migliaia di euro) || 1 anno || a 5 anni || a 10 anni || 10 anni ||

Importo nozionale || 2 453 || 2 584 || 13 491 || - || 18 528

Equo valore (ovvero, valore scontato netto) ||  19 || - 62 || -1 892 || - || -1 935

Contratti swap al 31.12.2012 || inferiori a || da 1 anno || da 5 anni || superiori || Totale 2012

(in migliaia di euro) || 1 anno || a 5 anni || a 10 anni || a 10 anni ||

Importo nozionale || 1 480 || 9 833 || 15 253 || - || 26 566

Equo valore (ovvero, valore scontato netto) || 71 || -528 || -3 529 || - || -3 986

Lo strumento prevede investimenti in contratti di scambi di valuta estera a breve termine (“FX swaps”) a copertura del rischio valutario connesso alle erogazioni di prestiti in valute diverse dall’euro. Gli scambi di valuta estera hanno una scadenza massima di tre mesi e vengono regolarmente rinnovati. Al 31 dicembre 2013, l’importo nozionale degli scambi di valuta estera ammontava a 700 milioni di euro, a fronte dei 649 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2012. Al 31 dicembre 2012, l’equo valore degli scambi di valuta estera era pari a -1,5 milioni di euro, a fronte dell’’importo di - 2,9 milioni di euro registrato il 31 dicembre 2012.

Lo strumento sottoscrive i contratti di scambio di tassi d’interesse per proteggersi dal rischio di tasso d’interesse sui prestiti erogati. Al 31 dicembre 2013, due contratti di scambio di tassi d’interesse avevano un importo nozionale di 43,3 milioni di euro (2012: 19,6 milioni di euro) e un equo valore di 0,92 milioni di euro (0,03 milioni di euro nel 2012).

3.2.6. Rischio di credito sulle attività finanziarie detenute fino a scadenza

La tabella seguente illustra la situazione del portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza costituito integralmente da buoni del Tesoro emessi dal Belgio, dalla Francia, dall’Italia e dalla Spagna con scadenza residua inferiore a tre mesi. Gli Stati membri dell’UE sono emittenti idonei. l limite massimo autorizzato per ciascun emittente autorizzato è attualmente fissato a 50 000 000 EUR (cinquanta milioni di euro). Anche gli investimenti in titoli a medio e lungo termine sono ammissibili conformemente agli orientamenti in materia di investimento e in funzione dei requisiti di liquidità:

Rating minimo a breve termine (Moody’s) ||      Rating minimo      a lungo termine      (Moody’s) || 31.12.2013 || 31.12.2012

P-1 || Aa2 || 16 199 || 16% || - || -

P-1 || Aa3 || 39 399 || 38% || - || -

P-2 || Baa2 || - || - || 50 143 || 51%

P-3 ||      Baa3 || 46 964 || 46% || 48 886 || 49%

Total ||      || 102 562 || 100% || 99 029 || 100%

3.3 Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità di un’istituzione di finanziare gli aumenti degli attivi e di soddisfare le obbligazioni quando giungono a scadenza senza incorrere in perdite inaccettabili. Esso si suddivide in rischio di provvista di liquidità (funding liquidity risk) e rischio di liquidità del mercato (market liquidity risk). Il rischio di provvista di liquidità è il rischio che un’istituzione non sia in grado di far fronte in maniera efficace ai suoi bisogni futuri di liquidità, sia previsti che imprevisti, senza ripercussioni sulle proprie operazioni quotidiane o sulla propria condizione finanziaria. Il rischio di liquidità del mercato è il rischio che un’istituzione abbia difficoltà a compensare o eliminare una posizione al prezzo di mercato perché lo spessore del mercato risulta inadeguato o perché si sono verificate turbative di mercato.

3.3.1 Gestione del rischio di liquidità

Lo strumento è finanziato prevalentemente con i contributi degli Stati membri (risorse del 9° e 10° FES) nonché dalle entrate derivanti dalle transazioni effettuate dallo strumento stesso. Lo strumento gestisce il proprio rischio di liquidità principalmente programmando le proprie esigenze di liquidità nette e i contributi annui richiesti dagli Stati membri.

Tenendo conto delle previsioni della BEI in materia di gestione e funzionamento dello strumento, la Commissione europea provvede a stilare e a comunicare al Consiglio entro il 15 ottobre di ogni anno un prospetto degli impegni e dei pagamenti e l’importo annuale delle richieste di contributi (compresi gli abbuoni di interessi) dell’esercizio fiscale in corso e di quelli successivi.

Per calcolare i contributi annuali degli Stati membri, si analizza e si controlla per tutto l’anno la struttura degli esborsi del portafoglio attuali e previsti. Gli eventi speciali, per esempio i rimborsi anticipati, le cessioni di azioni o i casi di insolvenza, vengono presi in considerazione per correggere le richieste di liquidità annuali.

Per ridurre ulteriormente il rischio di liquidità, lo strumento mantiene una riserva di liquidità sufficiente a coprire puntualmente in ogni momento le uscite di cassa previste, come comunicato periodicamente dal dipartimento prestiti della BEI. I fondi sono investiti sul mercato monetario e obbligazionario sotto forma di depositi interbancari a breve termine e di altri strumenti finanziari a breve termine tenendo conto degli obblighi di esborso di cassa. Gli attivi liquidi dello strumento sono gestiti dal dipartimento tesoreria della Banca per mantenere una liquidità sufficiente a consentire allo strumento di onorare i propri impegni.

Conformemente al principio di separazione delle funzioni tra front office e back office, le operazioni di liquidazione connesse all’investimento di tali attivi rientrano fra le responsabilità del Dipartimento per la pianificazione e la liquidazione delle operazioni della banca.

Inoltre, l’autorizzazione delle controparti e i limiti agli investimenti di tesoreria, nonché il relativo monitoraggio, rientrano fra le responsabilità della Direzione per la gestione dei rischi della banca.

3.3.2 Misurazione del rischio di liquidità

Le tabelle di questa sezione illustrano le passività finanziarie dello strumento in base alla scadenza, ovverosia al periodo che rimane tra la data del bilancio e la data di scadenza prevista dal contratto (in base ai flussi di cassa non attualizzati).

In termini di passività finanziarie non derivate, gli impegni assunti dallo strumento prendono la forma di porzioni non erogate di credito previste dai contratti di prestito già conclusi, porzioni non erogate previste da accordi di sottoscrizione di capitale o di investimento già conclusi, garanzie sui prestiti concesse, abbuoni di interesse e assistenza tecnica (AT).

La tabella che rappresenta il profilo delle scadenze per le passività finanziarie diverse dai derivati al 31 dicembre 2012 è stata rifatta a causa dell’applicazione di una metodologia aggiornata. Negli stati finanziari del 2012, la ripartizione delle scadenze è stata preparata mediante date di scadenza stimate anziché scadenze contrattuali, principalmente a causa dell’incertezza del calendario dei deflussi di cassa. Nel metodo aggiornato, il profilo delle scadenze delle passività finanziarie non derivate presenta le uscite di cassa in base alla loro data di scadenza contrattuale.

I prestiti concessi dallo strumento prevedono un termine ultimo di erogazione, ma in realtà vengono effettuati in date e per importi che dipendono dai progressi registrati dai relativi progetti di investimento. Inoltre i prestiti costituiscono operazioni effettuate in un contesto operativo piuttosto instabile, per cui il relativo calendario degli esborsi è caratterizzato da un elevato grado di incertezza.

Gli investimenti di capitale vanno effettuati quando e non appena i gestori del fondo emettono richieste di capitali valide sulla base dell’andamento delle rispettive attività di investimento. Il periodo di prelievo dura solitamente tre anni, con frequenti proroghe di uno e due anni. In attesa che tutti gli investimenti del fondo siano disponibili, alcuni impegni di esborso oltrepassano solitamente la fine del periodo di prelievo, in quanto la liquidità del fondo può occasionalmente essere insufficiente a onorare gli obblighi di pagamento relativi a commissioni o altre spese.

Le garanzie sui prestiti non sono soggette a specifici impegni di esborso a meno che esse non siano richieste dal beneficiario. L’importo non saldato della garanzia viene ridotto in base al calendario di rimborso di ogni prestito garantito.

I deflussi relativi ad abbuoni di interesse avvengono generalmente nel caso di prestiti agevolati finanziati dalle risorse proprie della banca. Di conseguenza, i deflussi comunicati rappresentano unicamente gli impegni correlati a tali prestiti, e non l’importo totale degli abbuoni di interesse di prestiti non erogati che figurano nei rendiconti finanziari del 2012. Analogamente a quanto avviene per i prestiti, il loro calendario degli esborsi è incerto.

Il deflusso nominale lordo per impegni per AT nella tabella relativa al profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate si riferisce alla parte totale non erogata dei contratti di AT firmati. Il calendario di erogazione è caratterizzato da un elevato grado di incertezza. I deflussi classificati alla voce “3 mesi o inferiore” rappresentano l’importo delle fatture in sospeso ricevute entro la data di riferimento del bilancio.

Gli impegni relativi a passività finanziarie non derivate per i quali non vi è una scadenza contrattuale specifica sono classificati alla voce “scadenza indeterminata”. Gli impegni per i quali vi è una domanda di erogazione registrata alla data di riferimento del bilancio sono classificati nella categoria di tempo pertinente.

In termini di passività finanziare derivate, il profilo di liquidità delle passività finanziarie derivate rappresenta i flussi di cassa lordi non attualizzati dei contratti swap, compresi gli scambi incrociati di valute, gli scambi di tassi di interesse a valute incrociate, gli scambi di valute a breve termine e gli scambi di tassi di interesse.

Profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate ||  3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Scadenza indeterminata || Scadenza indeterminata

In migliaia di EUR al 31.12.2013

Deflusso per impegni per prestiti non erogati || 363 || - || - || - || 889 503 || 889 866

Deflusso per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni || 1 689 || - || - || - || 175 132 || 176 821

Altre (garanzie accordate, garanzie richieste) || - || - || - || - || 29 414 || 29 414

Deflusso per impegni per abbuoni di interesse || - || - || - || - || 191 760 || 191 760

Deflusso per impegni per AT || 759 || - || - || - || 14 707 || 15 466

Totale || 2 811 || - || - || - || 1 300 516 || 1 303 327

Profilo di scadenza delle passività finanziarie derivate ||  3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Scadenza indeterminata || Scadenza indeterminata

In migliaia di EUR al 31.12.2012

Deflusso per impegni per prestiti non erogati || 3 882 || - || - || - || 745 162 || 749 044

Deflusso per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni || 430 || - || - || - || 216 640 || 217 070

Altre (garanzie accordate, garanzie richieste) || - || - || - || - || 26 224 || 26 224

Deflusso per impegni per abbuoni di interesse || - || - || - || - || 179 108 || 179 108

Deflusso per impegni per AT || 1 867 || - || - || - || 21 753 || 23 620

Totale || 6 179 || - || - || - || 1 188 887 || 1 195 066

In migliaia di EUR al 31.12.2013 ||  3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Afflusso/Deflusso nominale lordo

scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – afflussi || 506 || 5 183 || 11 476 || 2 731 || 19 896

scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – deflussi || -539 || -5 858 || -12 894 || -2 819 || -22 110

Scambi di valute a breve termine - afflussi || 700 000 || - || - || - || 700 000

scambi di valute a breve termine - deflussi || -701 490 || - || - || - || -701 490

scambi di tassi di interesse - afflussi || 232 || 1 053 || 6 341 || 5 720 || 13 346

scambi di tassi di interesse - deflussi || - || -1 874 || -6 385 || -3 773 || -12 032

Total || -1 291 || -1 496 || -1 462 || 1 859 || -2 390

|| || || || ||

In migliaia di EUR al 31.12.2012 ||  3 mesi o inferiore || 3 mesi – 1 anno || 1 anno – 5 anni || Oltre 5 anni || Afflusso/deflusso nominale lordo

scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – afflussi || 1 238 || 7 364 || 14 498 || 5 350 || 28 450

scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate – deflussi || -1 286 || -8 428 || -17 218 || -5 894 || -32 826

Scambi di valute a breve termine - afflussi || 649 000 || - || - || - || 649 000

scambi di valute a breve termine - deflussi || -652 451 || - || - || - || -652 451

scambi di tassi di interesse - afflussi || 65 || 511 || 3 274 || 2 117 || 5 967

scambi di tassi di interesse - deflussi || - || -753 || -3 537 || -1 577 || -5 867

Totale || -3 434 || -1 306 || -2 983 || -4 || -7 727

3.4 Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che le variazioni dei prezzi di mercato e dei tassi, quali i tassi di interesse, i prezzi dei titoli azionari e i tassi di cambio influenzino il risultato economico di un’entità o il valore delle partecipazioni detenute.

3.4.1. Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso d’interesse è dovuto alla volatilità del valore economico delle posizioni fruttifere dello strumento per gli investimenti, ovvero del risultato economico che da essa deriva, a causa dell’andamento negativo dei tassi d’interesse. Si verifica un’esposizione al rischio di tasso d’interesse quando vi sono differenze tra le caratteristiche di prezzo e durata delle diverse attività e passività.

Lo strumento per gli investimenti misura la sensibilità del proprio portafoglio prestiti e delle operazioni di scambio al rischio di tasso d’interesse calcolando il valore del punto base (Basis Point Value, BPV). Le singole coperture (micro hedging swaps) comprendono scambi incrociati di valute e scambi di tassi di interesse a valute incrociate e swap su tassi di interesse a copertura di specifiche operazioni di prestito.

Il BPV misura l’aumento o la diminuzione del valore attuale netto del portafoglio come effetto dell’aumento di un punto base (0,01%) del tasso d’interesse in determinati lassi di tempo “mercato monetario – fino a un anno”, “molto breve – da due a tre anni”, “breve – da 4 a 6 anni”, “medio – da 7 a 11 anni”, “lungo – da 12 a 20 anni” o “molto lungo – più di 21 anni”.

Per stabilire il valore attuale netto dei flussi di cassa dei prestiti denominati in EUR, lo strumento per gli investimenti utilizza la curva di rendimento di base dei finanziamenti in EUR della BEI (curva degli scambi in EUR adeguata al margine d’interesse globale dei finanziamenti BEI). La curva di rendimento della BEI in USD viene utilizzata per ottenere il valore attuale netto dei flussi di cassa dei prestiti denominati in USD. Il valore attuale netto dei flussi di cassa dei prestiti denominati in valute per le quali non è disponibile una curva di sconto sufficientemente completa viene determinato utilizzando la curva di rendimento di base della BEI in EUR a titolo di alternativa.

Per calcolare il valore attuale netto delle operazioni di scambio volte a fornire singole coperture (micro hedging swaps), lo strumento per gli investimenti utilizza la curva di rendimento degli scambi in EUR per i flussi di cassa denominati in EUR e la curva di rendimento dei finanziamenti in USD per i flussi di cassa denominati in USD.

Come illustra la seguente tabella, il valore attuale netto del portafoglio prestiti, comprese le relative operazioni di scambio volte a fornire singole coperture (micro hedging swaps), al 31 dicembre 2013 diminuirebbe di 344 000 EUR (e di 341 000 EUR al 31.12.2012) se tutte le curve dei tassi interesse interessate aumentassero parallelamente di un punto base.

Valore del punto base (in migliaia di euro) || Mercato monetario || Molto breve || Breve || Medio || Lungo || Molto lungo || Totale

Al 31.12.2013 || 1 anno || 2-3 anni || 4-6 anni || 7-11 anni || 12-20 anni || 21 anni ||

Sensibilità complessiva di prestiti e micro hedging swaps || -25 || -57 || -90 || -124 || -48 || - || -344

Valore del punto base (in migliaia di euro) || Mercato monetario || Molto breve || Breve || Medio || Lungo || Molto lungo || Totale

Al 31.12.2012 || 1 anno || 2-3 anni || 4-6 anni || 7-11 anni || 12-20 anni || 21 anni ||

Sensibilità complessiva di prestiti e micro hedging swaps || -25 || -47 || -90 || -117 || -62 || - || -341

3.4.2. Rischio del tasso di cambio

Il rischio del tasso di cambio (“FX”) è rappresentato dalla volatilità del valore economico delle posizioni dello strumento per gli investimenti, ovvero del risultato economico che da essa deriva, a causa di un’evoluzione negativa dei tassi di cambio.

Lo strumento è esposto al rischio del tasso di cambio ogni volta che si verifica un disallineamento valutario fra le attività e le passività. Tale rischio comporta altresì l’effetto di variazioni inattese e sfavorevoli nel valore dei flussi di cassa futuri dovute a fluttuazioni nei tassi di cambio.

3.4.2.1 Rischio di tasso di cambio e attività di tesoreria

Le attività di tesoreria sono denominate in EUR o USD.

La copertura contro il rischio del tasso di cambio è offerta da transazioni a pronti o a termine, scambi di valute o scambi incrociati di valute. Qualora lo ritenga necessario e opportuno, la Tesoreria della BEI ha la facoltà di utilizzare ogni strumento, in linea con la politica della Banca, che offra protezione nei confronti dei rischi di mercato legati alle attività finanziarie dello strumento.

3.4.2.1 Rischio del tasso di cambio e operazioni finanziate o garantite dallo strumento per gli investimenti

I contributi degli Stati membri allo strumento per gli investimenti sono elargiti in euro. Le operazioni finanziate o garantite dallo strumento, nonché gli abbuoni d’interessi, possono essere indicati in EUR, USD o in ogni altra valuta autorizzata.

Si verifica un’esposizione al rischio del tasso di cambio (rispetto all’euro quale valuta di riferimento) ogni volta che le transazioni in valute diverse dall’euro avvengono senza alcuna copertura. Vengono qui di seguito riportati gli orientamenti relativi alla copertura contro il rischio del tasso di cambio dello strumento gli investimenti.

3.4.2.2.1. Copertura delle operazioni in valute diverse da EUR o USD

- I prestiti dello strumento per gli investimenti erogati in valute diverse da EUR o USD devono essere coperti attraverso contratti di scambi incrociati di valute che presentino lo stesso profilo finanziario del prestito di base, a condizione che esista un mercato per tali contratti.

- Per le erogazioni effettuate in una valuta diversa da EUR o USD e per le quali non è stata avviata un’operazione di copertura a lungo termine, la Tesoreria procede a una transazione in valuta estera due giorni lavorativi prima dell’esborso. Il tasso di conversione applicato dallo strumento corrisponde al tasso di cambio di mercato fornito dalla Tesoreria. Analogamente, per i rimborsi ricevuti in valute diverse da EUR e USD, la Tesoreria avvia un’operazione di cambio, laddove necessario, per convertire le valute ricevute.

- Le garanzie non richiamate non sono soggette alla copertura tramite operazioni di cambio. Le richieste di garanzie in valute diverse da EUR e USD non sono soggette a copertura.

- Le operazioni in valute diverse da EUR e USD, per le quali la Tesoreria non può intraprendere alcuna operazione di copertura, restano non coperte. Tali operazioni comprendono anche le operazioni (sintetiche) in valuta locale ma regolate in EUR o USD. In tal modo lo strumento per gli investimenti resta esposto al relativo rischio in cui è incorso.

3.4.2.2.2. Copertura di operazioni in USD

- L’importo totale in sospeso di tutte le operazioni dello strumento di (a eccezione delle garanzie non richiamate) in USD è coperto grazie a scambi di valuta USD/EUR, rinnovati periodicamente. All’inizio di ciascun periodo, i flussi di cassa da ricevere o versare in USD nel periodo successivo vengono stimati sulla base delle entrate/delle erogazioni previste. Successivamente, gli scambi di valute prossimi alla scadenza vengono rinnovati e il relativo importo adeguato per coprire almeno il fabbisogno di liquidità in USD previsto per il periodo successivo.

- Per adeguare, laddove necessario, la copertura del successivo rimborso dello scambio di valute va calcolata periodicamente l’esposizione complessiva in USD sulla base alle registrazioni contabili.

- Qualora la Tesoreria lo ritenga opportuno a livello operativo, a copertura di determinati prestiti in USD possono essere altresì utilizzati scambi incrociati di valute.

- Tra due rinnovi consecutivi, le eventuali mancanze di liquidità in USD devono essere coperte mediante operazioni ad hoc di scambio di valute, mentre gli eccessi di liquidità devono essere investiti in attività di tesoreria o scambiati in EUR.

3.4.2.2 Posizione relativa al tasso di cambio

Le tabelle seguenti illustrano la posizione dello strumento relativamente al cambio con le altre valute (in migliaia di euro):

Al 31 dicembre 2013 || EUR || USD || KES || Valute ACP/PTOM || Totale

|| || || || ||

ATTIVITÀ || || || || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti || 542 373 || 57 142 || - || - || 599 515

Strumenti finanziari derivati || 3 168 || -2 144 || - || - || 1 024

Prestiti e crediti || 488 249 || 572 346 || 66 111 || 95 493 || 1 222 199

Attività finanziarie disponibili per la vendita || 70 299 || 252 668 || - || 8 732 || 331 699

Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 102 562 || - || - || - || 102 562

Altre attività || - || - || - ||  148 ||  148

Totale attività || 1 206 651 || 880 012 || 66 111 || 104 373 || 2 257 147

|| || || || ||

PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || || || ||

Passività || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || -715 945 || 719 490 || - || - || 3 545

Risconti passivi || 34 880 ||  203 || - || - || 35 083

Debiti nei confronti di terzi || 331 235 || - || - || - || 331 235

Altre passività || 2 428 ||  2 || - ||  142 || 2 572

Totale passività || -347 402 || 719 695 || - ||  142 || 372 435

Risorse dei finanziatori || || || || ||

Contributi degli Stati membri richiamati || 1 661 309 || - || - || - || 1 661 309

Riserva intestata all’equo valore || 2 632 || 69 082 || - || 6 477 || 78 191

Utili non distribuiti || 145 212 || - || - || - || 145 212

Totale risorse dei finanziatori || 1 809 153 || 69 082 || - || 6 477 || 1 884 712

Totale passività e risorse dei finanziatori || 1 461 751 || 788 777 || - || 6 619 || 2 257 147

Posizione in valuta al 31 dicembre 2012 || -255 100 || 91 235 || 66 111 || 97 754 || -

|| || || || ||

Al 31 dicembre 2013: || || || || ||

IMPEGNI || || || || ||

Prestiti non erogati e attività finanziarie disponibili per la vendita || 896 655 || 170 032 || - || - || 1 066 687

Garanzie chieste || - || - || - || 4 414 || 4 414

Abbuoni d’interessi e AT || 222 588 || - || - || - || 222 588

|| || || || ||

SOPRAVVENIENZE PASSIVE || || || || ||

Garanzie non chieste || 25 000 || - || - || - || 25 000

Al 31 dicembre 2012 || EUR || USD || KES || Valute ACP/PTOM || Totale

|| || || || ||

|| || || || ||

ATTIVITÀ || 424 647 || 41 921 || - || - || 466 568

Disponibilità liquide ed equivalenti || 1 064 || -949 || - || - || 115

Strumenti finanziari derivati || 513 231 || 508 412 || 60 348 || 64 289 || 1 146 280

Prestiti e crediti || 66 509 || 259 694 || - || 6 798 || 333 001

Attività finanziarie disponibili per la vendita || 87 310 || - || - || - || 87 310

Attività finanziarie detenute fino a scadenza || 99 029 || - || - || - || 99 029

Altre attività || - || - || - || 224 || 224

Totale attività || 1 191 790 || 809 078 || 60 348 || 71 311 || 2 132 527

|| || || || ||

PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI || || || || ||

Passività || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || -675 814 || 682 849 || - || - || 7 035

Risconti passivi || 37 560 || 248 || - || - || 37 808

Debiti nei confronti di terzi || 312 040 || 46 || - || - || 312 086

Altre passività || 905 || 19 || 14 || 215 || 1 153

Totale passività || -325 309 || 683 162 || 14 || 215 || 358 082

Risorse dei finanziatori || || || || ||

Contributi degli Stati membri richiamati || 1 561 309 || - || - || - || 1 561 309

Riserva intestata all’equo valore || 5 366 || 59 144 || - || 3 924 || 68 434

Utili non distribuiti || 144 702 || - || - || - || 144 702

Totale risorse dei finanziatori || 1 711 377 || 59 144 || - || 3 924 || 1 774 445

Totale passività e risorse dei finanziatori || 1 386 068 || 742 306 || 14 || 4 139 || 2 132 527

Posizione in valuta al 31 dicembre 2012 || -194 278 || 66 772 || 60 334 || 67 172 || -

|| || || || ||

Al 31 dicembre 2012: || || || || ||

IMPEGNI || || || || ||

Prestiti non erogati e attività finanziarie disponibili per la vendita || 794 475 || 171 639 || - || - || 966 114

Garanzie chieste || - || - || - || 6 224 || 6 224

Abbuoni d’interessi e AT || 228 175 || - || - || - || 228 175

SOPRAVVENIENZE PASSIVE || || || || ||

Garanzie non chieste || 20 000 || - || - || - || 20 000

3.4.2.3 Analisi di sensibilità del rischio del tasso di cambio (in migliaia di euro)

Alla data di riferimento del bilancio, l’esposizione netta più significativa in valuta estera è in USD. Al 31 dicembre 2013, una variazione del + 10% o del – 10% del tasso di conversione dell’USD comporterebbe una variazione delle risorse dei finanziatori di 9 123 milioni di euro e di – 9 123 milioni di euro, rispettivamente (al 31 dicembre 2012: + 6 677 o - 6 677 milioni di euro rispettivamente).

3.4.2.4 Tassi di conversione

Per preparare il bilancio al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, sono stati utilizzati I seguenti tassi di conversione:

|| 31 Dicembre 2013 || 31 Dicembre 2012

Valute non-UE || ||

Peso dominicano (DOP) || 58.3329 || 53.1220

Dollaro delle Fiji (FJD) || 2.5655 || 2.3417

Gourde haitiano (HTG) || 60.1459 || 55.7265

Scellino keniota (KES) || 118.73 || 113.68

Ouguya mauritana (MRO) || 398.7 || 393.99

Rupia mauriziana (MUR) || 41.27 || 40.19

Franco ruandese (RWF) || 926.86 || 811.83

Scellino tanzaniano (TZS) || 2 179.05 || n/a

Scellino ugandese (UGX) || 3 476 || 3 549

Dollaro statunitense (USD) || 1.3791 || 1.3194

Franco CFA (XAF/XOF) || 655.957 || 655.957

Rand sudafricano (ZAR) || 14.566 || 11.1727

3.4.3. Rischio legato al prezzo dei titoli azionari (in migliaia di euro)

Il rischio legato al prezzo dei titoli azionari indica il rischio di una diminuzione dell’equo valore dei titoli azionari in seguito a variazioni nei livelli dei prezzi di tali titoli e/o del valore degli investimenti in titoli azionari.

Lo strumento è esposto al rischio legato ai prezzi dei titoli azionari attraverso i suoi investimenti in capitale azionario diretto e fondi di capitale di rischio.

Per il valore dei titoli azionari non quotati non sono possibili monitoraggi e controlli diretti permanenti e le migliori indicazioni disponibili comprendono i prezzi desunti da una tecnica di valutazione appropriata.

Gli effetti sulle risorse dei finanziatori di una riduzione del 10% del valore dei singoli investimenti azionari diretti e dei capitali di rischio dello strumento (determinati dalle variazioni dell’equo valore del portafoglio dei titoli azionari disponibili per la vendita), restando costanti le altre variabili, ammontano a - 33 170 EUR al 31 dicembre 2013 e a – 33 300 EUR al 31 dicembre 2012.

4 Equi valori degli strumenti finanziari

4.1 Classificazioni contabili ed equi valori

La tabella seguente presenta gli importi contabili e gli equi valori delle attività e delle passività dello strumento, compresi i relativi livelli nella gerarchia dell’equo valore, compresi i loro livello nella gerarchia dell’equo valore. Non comprendono informazioni sul valore equo delle attività e delle passività finanziarie che non sono rilevate all’equo valore se il valore contabile è una stima ragionevole dell’equo valore.

Al 31 dicembre 2013 (in migliaia di euro) || Valore contabile || || Valore equo

Detenute a fini di negoziazione || Disponibili per la vendita || Prestiti e crediti || Detenute fino a scadenza || Altre passività || Totale || || Livello 1 || Livello 2 || Livello 3 || Totale

Attività finanziarie rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || 1 024 || - || - || - || - || 1 024 || || - || 1 024 || - || 1 024

Fondi di capitale di rischio || - || 269 252 || - || - || - || 269 252 || || - || - || 269 252 || 269 252

Investimenti azionari diretti || - || 62 447 || - || - || - || 62 447 || || 6 844 || - || 55 603 || 62 447

Totale || 1 024 || 331 699 || - || - || - || 332 723 || || 6 844 || 1 024 || 324 855 || 332 723

Attività finanziarie non rilevate  all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti || - || - || 599 515 || - || - || 599 515 || || || || ||

Prestiti e crediti || - || - || 1 222 199 || - || - || 1 222 199 || || - || 1 351 244 || - || 1 351 244

Obbligazioni || - || - || - || 102 562 || - || 102 562 || || 102 549 || - || - || 102 549

Altre attività || - || - || 148 || - || - || 148 || || || || ||

Totale || - || - || 1 821 862 || 102 562 || - || 1 924 424 || || 102 549 || 1 351 244 || - || 1 453 793

Totale attività finanziarie || 1 024 || 331 699 || 1 821 862 || 102 562 || - || 2 257 147 || ||

|| || || || || || || || || || ||

Passività finanziare rilevate all’equo valore || || || || || || || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || -3 545 || - || - || - || - || -3 545 || || - || -3 545 || - || -3 545

Totale || -3 545 || - || - || - || - || -3 545 || || - || -3 545 || - || -3 545

Passività finanziarie non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Debiti nei confronti di terzi || - || - || - || - || -331 235 || -331 235 || || || || ||

Altre passività || - || - || - || - || -2 572 || -2 572 || || || || ||

Totale || - || - || - || - || -333 807 || -333 807 || || || || ||

Totale passività finanziarie || -3 545 || - || - || - || -333 807 || -337 352 || || || || ||

4      Equi valori degli strumenti finanziari (seguito)

4.1           Classificazioni contabili ed equi valori (seguito)

Al 31 dicembre 2012 (in migliaia di euro) || Valore contabile || || Valore equo

Detenute a fini di negoziazione || Disponibili per la vendita || Prestiti e crediti || Detenute fino a scadenza || Altre passività || Totale || || Livello 1 || Livello 2 || Livello 3 || Totale

Attività finanziarie rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || 115 || - || - || - || - || 115 || || - || 115 || - || 115

Fondi di capitale di rischio || - || 265 301 || - || - || - || 265 301 || || - || - || 265 301 || 265 301

Investimenti azionari diretti || - || 67 700 || - || - || - || 67 700 || || 11 001 || - || 56 699 || 67 700

Totale || 115 || 333 001 || - || - || - || 333 116 || || 11 001 || 115 || 322 000 || 333 116

Attività finanziarie non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Disponibilità liquide ed equivalenti || - || - || 466 568 || - || - || 466 568 || || || || ||

Prestiti e crediti || - || - || 1 146 280 || - || - || 1 146 280 || || - || 1 226 409 || - || 1 226 409

Crediti dai finanziatori || - || - || 87 310 || - || - || 87 310 || || || || ||

Obbligazioni || - || - || - || 99 029 || - || 99 029 || || 98 805 || - || - || 98 805

Altre attività || - || - || 224 || - || - || 224 || || || || ||

Totale || - || - || 1 700 382 || 99 029 || - || 1 799 411 || || 98 805 || 1 226 409 || - || 1 325 214

Totale attività finanziarie || 115 || 333 001 || 1 700 382 || 99 029 || - || 2 132 527 || ||

|| || || || || || || || || || ||

Passività finanziare rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Strumenti finanziari derivati || -7 035 || - || - || - || - || -7 035 || || - || -7 035 || - || -7 035

Totale || -7 035 || - || - || - || - || -7 035 || || - || -7 035 || - || -7 035

Passività finanziare non rilevate all’equo valore: || || || || || || || || || || ||

Debiti nei confronti di terzi || - || - || - || - || -312 086 || -312 086 || || || || ||

Altre passività || - || - || - || - || -1 153 || -1 153 || || || || ||

Totale || - || - || - || - || -313 239 || -313 239 || || || || ||

Totale passività finanziarie || -7 035 || - || - || - || -313 239 || -320 274 || || || || ||

4.2 Valutazione del valore equo

4.2.1 Tecniche di valutazione e principali input non osservabili

La tabella in appresso presenta le informazioni relative alle tecniche di valutazione e agli input non osservabili significativi utilizzati per valutare gli strumenti finanziari classificati ai livelli 2 e 3 della gerarchia dell’equo valore:

|| Tecnica di valutazione || Principali elementi non osservabili || Rapporto tra elementi non osservabili e valutazione del valore equo

Strumenti finanziari valutati all’equo valore || ||

|| || ||

Strumenti finanziari derivati || Flussi di cassa attualizzati: i flussi di cassa futuri sono stimati sulla base dei tassi di cambio/d’interesse a termine (dai tassi di cambio a termine e dalle curve di rendimento alla fine del periodo di riferimento) e dei tassi di cambio/d’interesse stabiliti per contratto, scontati a un tasso che riflette il rischio creditizio di varie controparti. || Non pertinente. || Non pertinente.

|| || ||

Fondi di capitale di rischio || Metodo del valore netto d’inventario rettificato: l’equo valore viene determinato applicando la percentuale di partecipazione dell’Entità nel vettore sottostante al valore patrimoniale netto risultante dal rendiconto più recente, attualizzato ai flussi di cassa, o, per quanto possibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data, quale indicata dal gestore del fondo. Per colmare l’intervallo tra il valore netto d’inventario (VNI) disponibile più recente e il rendiconto di fine d’esercizio, viene svolta un’analisi degli eventi successivi alla data di chiusura e, se del caso, il valore netto d’inventario viene rettificato. || Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di chiusura dei conti del fondo di capitali di rischio e la data di misurazione, tenuto conto: delle spese operative  e delle spese di gestione, delle variazioni successive dell’equo valore delle attività sottostanti del fondo di capitali di rischio, delle passività supplementari accumulate, dell’evoluzione del mercato e di altre variazioni nella situazione economica. || Maggiore è il tempo intercorso tra la data della valutazione dell’equo valore e l’ultima data di chiusura dei conti del fondo di capitali di rischio, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso.

|| || ||

Investimenti azionari diretti || Valore netto d’inventario rettificato. || Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di chiusura dei conti della società in cui si è investito e la data di misurazione, tenuto conto:  delle spese operative, delle variazioni successive dell’equo valore delle attività sottostanti della società, delle passività supplementari accumulate, dell’evoluzione del mercato e di altre variazioni nella situazione economica, degli eventuali aumenti di capitale o modifiche nell’assetto azionario. || Maggiore è il tempo intercorso tra la data di misurazione dell’equo valore e l‘ultima data di chiusura dei conti della società in cui si è investito, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso.

|| || ||

|| || Riduzione per mancanza di fungibilità (liquidità) determinata con riferimento ai prezzi di operazioni precedenti su titoli simili nel paese o nella regione, compresa tra il 5 e il 30%. || Maggiore è la perdita per mancanza di fungibilità, minore è l’equo valore.

|| || ||

Strumenti finanziari non rilevati all’equo valore || ||

|| || ||

Prestiti e crediti || Flussi di cassa attualizzati: il modello di valutazione utilizza i flussi di cassa contrattuali, supponendo la non evenienza di un default del debitore e senza quindi tener conto dei valori di garanzia, né di scenari di rimborsi anticipati. Per ottenere il valore attuale netto (VAN) dei prestiti, il modello sconta i flussi finanziari contrattuali di ciascun prestito utilizzando una curva di sconto di mercato rettificata. Il valore attuale netto di ciascun prestito viene quindi aggiustato per tener conto della relativa perdita prevista. I risultati sono quindi sommati per ottenere il valore equo dei prestiti e dei crediti. || Non pertinente. || Non pertinente.

|| || ||

Debiti nei confronti di terzi || Flussi di cassa attualizzati. || Non pertinente. || Non pertinente.

|| || ||

Altre passività || Flussi di cassa attualizzati. || Non pertinente. || Non pertinente.

Con l’applicazione dell’IFRS 13, gli aggiustamenti alla valutazione sono integrati nel valore equo degli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2013, segnatamente:

- aggiustamenti della valutazione del credito, che riflettono il rischio di credito di controparte sulle operazioni con strumenti derivati, che rappresentano una perdita di 184 milioni di euro.

- gli aggiustamenti della valutazione del debito, che riflettono il rischio di credito proprio sulle operazioni con strumenti derivati, sono stati stimati pari a zero.

La politica dello strumento è di riconoscere i trasferimenti tra livelli a decorrere dalla data dell’evento o del cambiamento delle circostanze che ha dato origine al trasferimento.

4.2.2 Trasferimenti tra il livello 1 e il livello 2

Nel 2013 lo strumento non ha effettuato trasferimenti dal livello 1 al livello 2 o della gerarchia dell’equo valore o viceversa.

4.2.3 Valori equi di livello 3

Riconciliazione dei valore equi di livello 3

Le tabelle seguenti riportano i cambiamenti negli strumenti di livello 3 per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2012 rispettivamente:

(in migliaia di euro) || Attività finanziarie disponibili per la vendita

Saldo al 1° gennaio 2013 || 322 000

Utile o perdite totali inclusi nel conto del risultato economico: ||

- utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 5 294

- Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita || -2 701

Totale ||  2 593

Utile o perdite inclusi negli altri elementi del conto economico complessivo: ||

- variazione netta dell’equo valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita || 4 299

Totale || 4 299

Erogazioni || 34 700

Rimborsi || -38 737

Saldo al 31 dicembre 2013 || 324 855

(in migliaia di euro) || Attività finanziarie disponibili per la vendita

Saldo al 1° gennaio 2012 || 236 446

Utile o perdite totali inclusi nel conto del risultato economico || 8 133

Utile o perdite inclusi negli altri elementi del conto economico complessivo || 15 041

Erogazioni || 81 981

Rimborsi || -19 601

Saldo al 31 dicembre 2012 || 322 000

Nel 2013 lo strumento non ha effettuato trasferimenti da o verso il livello 3 della gerarchia dell’equo valore.

Analisi di sensibilità

Una variazione di +/- 10% di uno degli input non osservabili significativi utilizzati per valutare gli equi valori dei fondi di capitale di rischio e degli investimenti azionari diretti alla data di chiusura dei conti, ipotizzando che gli altri input rimangano costanti, avrebbe i seguenti effetti sugli altri elementi del conto economico complessivo:

Al 31 dicembre 2013 (in migliaia di euro) || Aumento || Diminuzione

Fondi di capitale di rischio || 20 || -20

Investimenti azionari diretti || 141 || -141

Totale || 161 || -161

5 Disponibilità liquide ed equivalenti (in migliaia di euro)

Le disponibilità liquide ed equivalenti possono essere suddivise tra gli importi ricevuti dagli Stati membri e non ancora erogati e gli importi che risultano dalle attività operative e finanziarie dello strumento per gli investimenti

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Contributi degli Stati membri ricevuti e non ancora erogati || 36 624 || 117 622

Importi provenienti dalle attività finanziarie e operative dello strumento || 562 891 || 348 946

Disponibilità liquide ed equivalenti nel conto economico complessivo || 599 515 || 466 568

Interessi maturati || - 8 || - 7

Disponibilità liquide ed equivalenti nel prospetto dei flussi di cassa || 599 507 || 466 561

6 Strumenti finanziari derivati (in migliaia di euro)

Le componenti principali degli strumenti finanziari derivati, classificate come possedute per negoziazione, sono le seguenti:

Al 31 dicembre 2013 || Equo valore || Importo nozionale

Attività || Passività

Scambi incrociati di valute ||  56 || - || 2 067

Scambi di tassi d’interesse a valute incrociate ||  44 || -2 035 || 16 461

Scambi di tassi d’interesse ||  924 || - || 43 335

Contratti in valuta || - || -1 510 || 700 000

Totale strumenti finanziari derivati || 1 024 || -3 545 || 761 863

|| || ||

Al 31 dicembre 2012 || Equo valore || Importo nozionale

Attività || Passività

Scambi incrociati di valute || 87 || -102 || 7 062

Scambi di tassi d’interesse a valute incrociate || - || -3 971 || 19 504

Scambi di tassi d’interesse || 28 || - || 19 568

Contratti in valuta || - || -2 962 || 649 000

Totale strumenti finanziari derivati || 115 || -7 035 || 695 134

7 Prestiti e crediti (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei prestiti e crediti sono le seguenti:

|| Prestiti globali  (*) || Prestiti prioritari || Prestiti subordinati || Totale

Importo nominale al 1° gennaio 2013 || 254 686 || 789 970 || 133 780 || 1 178 436

Erogazioni || 150 513 || 91 690 || - || 242 203

Cancellazioni || - || - || - || -

Rimborsi || -51 595 || -55 865 || -11 700 || -119 160

Interesse capitalizzato || - || -342 || 10 705 || 10 363

Differenze tra I tassi di cambio || -11 491 || -19 446 || -1 153 || -32 090

Importo nominale al 31 dicembre 2013 || 342 113 || 806 007 || 131 632 || 1 279 752

|| || || ||

Riduzione di valore al 1° gennaio 2013 || -6 494 || -14 296 || -24 355 || -45 145

Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e nel conto economico complessivo || -1 341 || - || -27 081 || -28 422

Cancellazioni || - || - || - || -

Annullamento delle perdite di valore || - || 1 088 || - || 1 088

Differenze fra i tassi di cambio ||  160 ||  474 || 1 054 || 1 688

Riduzione di valore al 31 dicembre 2013 || -7 675 || -12 734 || -50 382 || -70 791

|| || || ||

Costo ammortizzato || -2 109 || -3 883 || -66 || -6 058

Interessi || 5 154 || 10 536 || 3 606 || 19 296

Prestiti e crediti al 31 dicembre 2013 || 337 482 || 799 926 || 84 790 || 1 222 199

(*)compresi contratti di agenzia

|| Prestiti globali (*) || Prestiti prioritari || Prestiti subordinati || Totale

Nominale al 1° gennaio 2012 || 225 365 || 716 350 || 128 679 || 1 070 394

Erogazioni || 79 015 || 154 003 || - || 233 018

Cancellazioni || -947 || -1 206 || - || -2 153

Rimborsi || -39 967 || -71 368 || -4 145 || -115 480

Interesse capitalizzato || - || -117 || 9 739 || 9 622

Differenze tra i tassi di cambio || -8 780 || -7 692 || -493 || -16 965

Nominale al 31 dicembre 2012 || 254 686 || 789 970 || 133 780 || 1 178 436

|| || || ||

Riduzione di valore al 1°gennaio 2012 || -7 609 || -16 372 || -24 835 || -48 816

Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo || -835 || -292 || - || -1 127

Cancellazioni || 947 || 1 206 || - || 2 153

Annullamento delle perdite di valore || 910 || 814 || - || 1 724

Differenze fra i tassi di cambio || 93 || 348 || 480 || 921

Riduzione di valore al 31 dicembre 2012 || -6 494 || -14 296 || -24 355 || -45 145

|| || || ||

Costo ammortizzato || -1 641 || -3 984 || -82 || -5 707

Interessi || 5 246 || 9 244 || 4 206 || 18 696

Prestiti e crediti al 31 dicembre 2012 || 251 797 || 780 934 || 113 549 || 1 146 280

(*) compresi contratti di agenzia

8 Attività finanziarie disponibili per la vendita (in migliaia di euro)

Le componenti principali delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono le seguenti:

|| Fondi di capitale di rischio || Investimenti azionari diretti || Totale

Costo al 1° gennaio 2013 || 220 710 || 61 830 || 282 540

Erogazioni || 33 600 || 1 100 || 34 700

Rimborsi / vendite || -36 322 || -2 415 || -38 737

Differenze fra i tassi di cambio su rimborsi / vendite ||  922 || - 398 ||  524

Costo al 31 dicembre 2013 || 218 910 || 60 117 || 279 027

|| || ||

Utili e perdite non realizzati al 1° gennaio 2013 || 59 321 || 9 113 || 68 434

Variazione netta di utili e perdite non realizzati || 13 290 || -3 533 || 9 757

Utili e perdite non realizzati al 31 dicembre 2013 || 72 611 || 5 580 || 78 191

|| || ||

Riduzione di valore al 1° gennaio 2013 || -14 730 || -3 243 || -17 973

Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo durante l’anno || -8 105 || -71 || -8 176

Differenze nei tassi di cambio su rimborsi / vendite ||  566 ||  64 ||  630

Riduzione di valore al 31 dicembre 2013 || -22 269 || -3 250 || -25 519

|| || ||

Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2013 || 269 252 || 62 447 || 331 699

|| Fondi di capitale di rischio || Investimenti azionari diretti || Totale

Costo al 1° gennaio 2012 || 182 692 || 36 565 || 219 257

Erogazioni || 56 007 || 25 974 || 81 981

Rimborsi / vendite || -19 570 || -31 || -19 601

Differenze fra i tassi di cambio su rimborsi / vendite || 1 581 || -678 || 903

Costo al 31 dicembre 2012 || 220 710 || 61 830 || 282 540

|| || ||

Utili e perdite non realizzati al 1° gennaio 2012 || 29 781 || 11 969 || 41 750

Variazione netta di utili e perdite non realizzati || 29 540 || -2 856 || 26 684

Utili e perdite non realizzati al 31 dicembre 2012 || 59 321 || 9 113 || 68 434

|| || ||

Riduzione di valore al 1° gennaio 2012 || -6 887 || -2 460 || -9 347

Riduzione di valore registrata nel prospetto di conto economico complessivo durante l’anno || -7 976 || -951 || -8 927

Differenze nei tassi di cambio su rimborsi / vendite || 133 || 168 || 301

Riduzione di valore al 31 dicembre 2012 || -14 730 || -3 243 || -17 973

|| || ||

Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2012 || 265 301 || 67 700 || 333 001

9 Crediti dai finanziatori (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei crediti dai finanziatori sono le seguenti:

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Contributi degli Stati membri richiamati ma non versati || - || 87 310

Totale crediti dai finanziatori || - || 87 310

10 Attività finanziarie detenute fino a scadenza (in migliaia di euro)

Il portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza è costituito da obbligazioni con scadenza residua inferiore a tre mesi alla data di riferimento. La tabella che segue indica i movimenti del portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza:

Saldo al 1° gennaio 2013 || 99 029

Acquisizioni || 680 635

Scadenze || -676 369

Variazione dell’ammortamento dei premi/sconti ||  228

Variazione degli interessi maturati || -961

Saldo al 31 dicembre 2013 || 102 562

Saldo al 1° gennaio 2012 || -

Acquisizioni || 98 278

Variazione dell’ammortamento dei premi/sconti || -210

Variazione degli interessi maturati || 961

Saldo al 31 dicembre 2012 || 99 029

11 Altre attività (in migliaia di euro)

Le componenti principali delle altre attività sono le seguenti:

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Crediti della BEI ||  6 || 7

Garanzie finanziarie ||  142 || 217

Crediti relativi agli esborsi per AT ||  337 || 337

Riduzione di valore sui crediti relativi agli esborsi per AT (nota 20) || -337 || -337

Totale altre attività ||  148 || 224

12 Risconti passivi (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei risconti passivi sono le seguenti:

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Abbuoni d’interessi da recuperare || 34 787 || 37 387

Commissioni su prestiti e crediti da recuperare ||  296 || 421

Totale risconti passivi || 35 083 || 37 808

13 Debiti nei confronti di terzi (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei debiti nei confronti di terzi sono le seguenti:

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Spese di amministrazione generali nette dovute alla BEI || 37 851 || 36 202

Altri importi dovuti alla BEI ||  716 || 8 904

Abbuoni d’interessi dovuti a Stati membri non ancora versati || 292 668 || 266 980

Totale debiti nei confronti di terzi || 331 235 || 312 086

14 Altre passività (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei debiti nei confronti di terzi sono le seguenti:

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Rimborso di prestiti ricevuti anticipatamente || 1 827 || 215

Risconti passivi da abbuoni d’interessi || 603 || 723

Garanzie finanziarie ||  142 || 215

Totale altre passività || 2 572 || 1 153

15 Contributo allo strumento richiesto agli Stati membri (in migliaia di euro)

Stati membri || Contributo allo strumento || Contributo ad abbuoni d’interessi || Totale contributo || Richiesto e non versato (*)

Austria || 44 025 || 11 493 || 55 518 || -

Belgio || 65 123 || 17 001 || 82 124 || -

Danimarca || 35 552 || 9 281 || 44 833 || -

Finlandia || 24 587 || 6 419 || 31 006 || -

Francia || 403 698 || 105 387 || 509 085 || -

Germania || 388 082 || 101 310 || 489 392 || -

Grecia || 20 766 || 5 421 || 26 187 || -

Irlanda || 10 300 || 2 689 || 12 989 || -

Italia || 208 328 || 54 385 || 262 713 || -

Lussemburgo || 4 818 || 1 258 || 6 076 || -

Paesi Bassi || 86 720 || 22 638 || 109 358 || -

Portogallo || 16 115 || 4 207 || 20 322 || -

Spagna || 97 020 || 25 327 || 122 347 || -

Svezia || 45 355 || 11 840 || 57 195 || -

Regno Unito || 210 820 || 55 035 || 265 855 || -

Totale al 31 dicembre 2013 || 1 661 309 || 433 691 || 2 095 000 || -

Totale al 31 dicembre 2012 || 1 561 309 || 383 691 || 1 945 000 || 87 310

(*)Il 20 novembre 2012 il Consiglio ha fissato l’importo dei contributi finanziari che gli Stati membri sono tenuti a versare entro il 21 gennaio 2013.

16 Sopravvenienze passive e impegni (in migliaia di euro)

|| 31.12.2013 || 31.12.2012

Impegni || ||

Prestiti non erogati || 889 866 || 749 044

Impegni non erogati relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita || 176 821 || 217 070

Garanzie chieste || 4 414 || 6 224

Abbuoni e assistenza tecnica || 222 588 || 228 175

|| ||

Sopravvenienze passive || ||

Garanzie non chieste || 25 000 || 20 000

|| ||

Totale sopravvenienze passive e impegni || 1 318 689 || 1 220 513

17 Interessi e proventi e costi assimilati (in migliaia di euro)

Le componenti principali delle entrate da interessi e proventi assimilati sono le seguenti:

|| Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012

|| al 31.12.2013 || al 31.12.2012

Disponibilità liquide ed equivalenti ||  273 || 1 678

Attività finanziarie detenute fino a scadenza ||  461 || 36

Prestiti e crediti || 63 189 || 64 060

Abbuoni d’interessi || 4 347 || 1 729

Totale interessi e proventi assimilati || 68 270 || 67 503

Le componenti principali degli interessi e dei costi assimilati sono le seguenti:

|| From 01.01.2013 || From 01.01.2012

|| to 31.12.2013 || to 31.12.2012

Strumenti finanziari derivati || -1 175 || -1 114

Totale interessi e costi assimilati || -1 175 || - 1 114

18 Proventi e spese da commissioni e dividendi (in migliaia di euro)

Le componenti principali dei proventi da commissioni e dividendi sono le seguenti:

|| Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012

|| al 31.12.2013 || al 31.12.2012

Commissioni e dividendi su prestiti e crediti || 3 896 || 1 710

Commissioni e dividendi su garanzie finanziarie ||  145 || 191

Altro ||  10 || 33

Totale proventi da commissioni e dividendi || 4 051 || 1 934

Le componenti principali delle spese per commissioni e dividendi sono le seguenti:

|| Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012

|| al 31.12.2013 || al 31.12.2012

Commissione pagate a terzi in relazione ad attività finanziarie disponibili per la vendita || -43 || -292

Totale spese per commissioni e dividendi || -43 || -292

19 Utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita (in migliaia di euro)

Le componenti principali degli utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita sono le seguenti:

 

|| Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012

|| al 31.12.2013 || dal 31.12.2012

Utile netto derivato da attività finanziarie disponibili per la vendita || 2 688 || 70

Entrate da dividendi || 2 606 || 975

Utili netti realizzati derivati da attività finanziarie disponibili per la vendita || 5 294 || 1 045

20 Riduzione di valore relativa ad altre attività (in migliaia di euro)

Nel 2012 lo strumento ha erogato un pagamento per assistenza tecnica di valore pari a 638 EUR che, a causa della condotta fraudolenta della controparte, non ha raggiunto il beneficiario finale. In seguito ad un’azione legale, lo strumento è riuscito a rientrare in possesso di 301 EUR. L’importo restante è stato registrato come credito. Alla data di riferimento, considerate le scarse probabilità di rientrare in possesso dell’importo restante, tale importo di 337 EUR è stato registrato alla voce riduzione di valore del risultato economico complessivo dello strumento.

21 Spese generali di amministrazione (in migliaia di euro)

Le spese generali di amministrazione costituiscono i costi effettivi sostenuti dalla BEI per la gestione dello strumento per gli investimenti, meno le entrate generate dalle commissioni d’istruzione standard, che vengono imputate dalla BEI direttamente ai clienti dello strumento per gli investimenti.

|| Dall’1.1.2013 || Dall’1.1.2012

|| al 31.12.2013 || al 31.12.2012

Costo effettivo sostenuto dalla BEI || -40 966 || -38 390

Entrate generate dalle commissioni d’istruzione standard, imputate dalla Banca ai clienti dello strumento || 3 115 || 2 188

Spese generali di amministrazione || -37 851 || -36 202

In seguito all’entrata in vigore dell’accordo di partenariato di Cotonou modificato del 1° luglio 2008, le spese generali di amministrazione non sono più coperte dagli Stati membri.

22 Eventi successivi

Dopo la stesura del bilancio non si sono verificati eventi di natura tale da richiedere aggiornamenti o adeguamenti dei rendiconti finanziari del 31 dicembre 2013.

ALLEGATO ALLA PARTE I - CAPITOLO 2 (RELAZIONE DI ESECUZIONE FINANZIARIA): SITUAZIONE PER PAESE E PER STRUMENTO

Note alle tabelle:

· La cifra “0,00” indica che l’importo corrispondente è compreso fra –4999 euro e 4999 euro. Laddove non sia indicata alcuna cifra, l’importo è pari a zero.    I paesi che presentano un saldo zero per tutte le colonne non sono riportati nelle tabelle.

· La voce “Tutti i paesi ACP/PTOM” si riferisce a progetti che interessano vari paesi ma non sono finanziati dalla cooperazione regionale.

· La voce “Spese amministrative e finanziarie” si riferisce a progetti finanziati da interessi del FES o dalla dotazione destinata a coprire le spese amministrative.

[1]       GU L 247 del 9.9.2006, pag. 22.

[2]       Tutti gli importi sono arrotondati in milioni di euro. Si noti che, a causa degli arrotondamenti, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale. Gli importi indicati con 0 rappresentano dati inferiori a 500 000 euro. Gli importi pari a 0 sono indicati con un trattino (-).

[3]         Crediti correnti ad esclusione dei crediti relativi ai contributi e ai cofinanziamenti ordinari.

[4]            Passività correnti ad esclusione delle passività relative ai contributi e ai cofinanziamenti ordinari.

[5]            Regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18.2.2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo, GU L 78 del 19.3.2008, modificato dal regolamento (CE) n. 370/2011 del Consiglio, dell’11 aprile 2011, GU L 102 del 14.4.2011.

[6]       Conformemente all’articolo 153 del regolamento finanziario applicabile al 10° FES, la tesoreria è presentata nel bilancio del 10° FES. La natura dei vari conti bancari è delineata nel capitolo 6, gestione del rischio finanziario.

[7]       Questo saldo rappresenta gli importi disponibili per la Repubblica democratica del Congo, conformemente alle disposizioni della decisione 2003/583/CE del Consiglio.

[8]       GU L 156 del 29.5.1998, pagg. 3-106.