Proposta di PARERE DEL CONSIGLIO sul programma di partenariato economico della Francia /* COM/2013/0904 final - 2013/0394 (NLE) */
2013/0394 (NLE) Proposta di PARERE DEL CONSIGLIO sul programma di partenariato economico della
Francia
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul
funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento
(UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013,
sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti
programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli
Stati membri della zona euro[1], in
particolare l'articolo 9, paragrafo 4, vista la proposta della
Commissione europea, considerando quanto
segue: (1) Il Patto di stabilità e
crescita (PSC) è volto a garantire la disciplina di bilancio in tutta l'Unione
e stabilisce il quadro per la prevenzione e la correzione dei disavanzi
pubblici eccessivi. Esso si fonda sull'obiettivo della solidità delle finanze
pubbliche in quanto strumento atto a rafforzare le condizioni per la stabilità
dei prezzi e per una crescita forte e sostenibile supportata dalla stabilità
finanziaria e, quindi, a sostenere il conseguimento delle finalità dell'Unione
in materia di crescita sostenibile e occupazione. (2) Il regolamento (UE) n. 473/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sulle
disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti
programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli
Stati membri della zona euro stabilisce le disposizioni di monitoraggio
rafforzato delle politiche di bilancio nella zona euro e di garanzia della coerenza
dei bilanci nazionali con gli indirizzi di politica economica emanati nel
contesto del patto di stabilità e crescita (PSC) e del semestre europeo. Poiché
le misure esclusivamente di bilancio potrebbero essere insufficienti ad
assicurare una correzione duratura del disavanzo eccessivo, possono essere
necessarie misure strategiche e riforme strutturali supplementari. (3) L'articolo 9 del regolamento
(UE) n. 473/2013 definisce le modalità dei programmi di partenariato economico
che devono essere presentati dagli Stati membri della zona euro soggetti alla
procedura per i disavanzi eccessivi. Stabilendo una tabella di marcia per le
misure volte a contribuire ad una correzione effettiva e duratura del disavanzo
eccessivo, il programma di partenariato economico dovrebbe specificare in
particolare le principali riforme strutturali di bilancio che contribuiranno
alla correzione duratura del disavanzo eccessivo, segnatamente quelle
riguardanti i sistemi impositivi, pensionistici e sanitari e i quadri di
bilancio. (4) Il 27 aprile 2009 il
Consiglio ha adottato una decisione a norma dell'articolo 104, paragrafo 6, del
trattato che istituisce la Comunità europea (TCE), con la quale ha aperto una
procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Francia. Il 21 giugno 2013
il Consiglio ha adottato una raccomandazione rivista a norma dell'articolo 126,
paragrafo 7, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nel
contesto di una procedura per i disavanzi eccessivi avviata prima dell'entrata
in vigore del regolamento (UE) n. 473/2013. In questo contesto, è stato chiesto
alla Francia di presentare un programma di partenariato economico entro il 1° ottobre
2013. (5) Il 1° ottobre 2013, e
pertanto entro il termine stabilito dall'articolo 9, paragrafo 3, e dall'articolo
17, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 473/2013, la Francia ha presentato
alla Commissione e al Consiglio un programma di partenariato economico che
illustra in particolare le riforme strutturali
di bilancio volte a garantire una correzione effettiva e duratura del disavanzo
eccessivo. Il programma di partenariato economico comprende misure volte ad
attuare le raccomandazioni specifiche rivolte alla Francia dal Consiglio il 9
luglio 2013 per: i) garantire la sostenibilità a lungo termine delle
finanze pubbliche (raccomandazione 1), semplificando al contempo il sistema
tributario (raccomandazione 5), ii) ripristinare la competitività
attraverso misure atte a ridurre i costi di produzione (raccomandazione 2),
onde migliorare il contesto in cui operano le imprese (raccomandazione 3) e
stimolare la concorrenza (raccomandazione 4) e iii) combattere la
disoccupazione e le disuguaglianze sul mercato del lavoro (raccomandazione 6). (6) Il programma di partenariato
economico è incentrato su misure che, con pochissime eccezioni, sono già state
attuate o sono in fase di adozione. Si forniscono informazioni limitate sulla
strategia politica del governo per il periodo fino al 2015, termine per la
correzione del disavanzo eccessivo. Le riforme strutturali di bilancio,
previste o già varate dalla Francia, sono le seguenti: i) misure per
ridurre il disavanzo pubblico, in particolare attraverso sforzi volti a contenere
la crescita della spesa, ii) creazione di un Consiglio per il bilancio
indipendente, iii) riforma del sistema pensionistico, iv) semplificazione
del sistema fiscale e v) riduzione dei costi del lavoro. Ulteriori riforme
strutturali in grado di incidere sulla crescita e sulla competitività, e quindi
indirettamente sulla riduzione del disavanzo, comprendono: i) sostegno all'innovazione
e alle capacità di esportazione delle imprese, ii) misure volte a
rafforzare l'efficienza e la concorrenza nel settore delle industrie di rete e
in alcuni settori regolamentati, iii) riforma del mercato del lavoro e iv) sostegno
all'occupazione giovanile. (7) Per quanto concerne le
finanze pubbliche, le misure adottate sono intese a conseguire gli obiettivi
relativi al disavanzo nominale fissati nella raccomandazione del Consiglio del 21
giugno 2013, con uno specifico impegno a contenere la crescita della spesa,
compresa quella per la sanità. A tal fine, nel quadro del processo in corso di
revisione della spesa, sono state effettuate una serie di valutazioni delle
politiche pubbliche che si sono tradotte in proposte specifiche; tuttavia i
risparmi previsti non sono stati sistematicamente quantificati. Inoltre, una
parte delle misure annunciate finora consiste nel limitare e/o abolire le
esenzioni fiscali e sui contributi sociali, il che in realtà aumenterà la
pressione fiscale, anziché ridurre la spesa. Più in generale, resta da vedere
in quale misura la spending review sarà in grado di introdurre
importanti riforme delle politiche governative, assicurare la copertura delle
attività da parte del settore pubblico e quali saranno le modalità di prestazione
dei servizi pubblici. Il governo ha inoltre avviato un riforma in materia
di decentramento volta a chiarire le responsabilità del governo centrale e
delle autorità locali, con l'intento di migliorare l'efficienza della spesa
delle amministrazioni locali. Tuttavia, in questa fase non è chiaro se tale
processo contribuirà effettivamente a razionalizzare la spesa locale e i
risparmi attesi non sono stati quantificati. Oltre ai significativi risparmi
fissati per il 2014, il programma di partenariato economico fornisce
scarse informazioni sulle misure per razionalizzare la spesa sanitaria nel
medio e lungo termine, compreso il settore dei prodotti farmaceutici, viste le
previsioni di aumento di questa voce di spesa. (8) Le regole di gestione delle
finanze pubbliche sono state rafforzate, in particolare attraverso la creazione
di un Consiglio superiore per le finanze pubbliche. Come autorità
indipendente per legge, il Consiglio superiore elabora un parere in merito allo
scenario macroeconomico su cui si fondano i progetti di bilancio e i programmi
di stabilità e sulla coerenza degli obiettivi di bilancio annuali con la
strategia di bilancio pluriennale. Il consiglio superiore ha quindi formulato
un parere sul programma di stabilità presentato dalla Francia il 30 aprile 2013,
nonché sul documento programmatico di bilancio. (9) La prevista riforma delle
pensioni dovrebbe contribuire alla sostenibilità a lungo termine del sistema
pensionistico. Le misure adottate fino al 2020 sono incentrate principalmente
sul fronte delle entrate e prevedono, nello specifico, l'aumento dei contributi
sociali, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, aspetto su cui il
Consiglio aveva messo in guardia. Il governo si era impegnato a compensare l'impatto
della prevista riforma delle pensioni sul costo del lavoro nel 2014 riducendo
le imposte sulle famiglie. A partire dal 2020, per poter usufruire di una
pensione completa, la durata del periodo contributivo aumenterà gradualmente
fino a raggiungere i 43 anni nel 2035. La prevista riforma non risponde
pienamente alla raccomandazione del Consiglio poiché si prevede che le misure
contemplate riusciranno solo a dimezzare il fabbisogno di finanziamenti del
sistema pensionistico entro il 2020. A tale proposito, il campo di applicazione
e le regole specifiche dei regimi del pubblico impiego non sono stati oggetto
di revisione. Inoltre, il fabbisogno di finanziamenti del sistema pensionistico
entro il 2020 potrebbe essere anche più elevato del previsto nel caso in cui lo
scenario macroeconomico sottostante la riforma risultasse essere eccessivamente
ottimistico, il che, visto l'attuale andamento economico, non può essere
completamente escluso. Le misure previste per tener conto delle attività
lavorative usuranti avranno un impatto sul bilancio la cui entità è ancora
molto incerta e ciò determina un ulteriore elemento di rischio per le
prospettive finanziarie del sistema pensionistico. (10) Sono stati compiuti ulteriori
sforzi di semplificazione e razionalizzazione del sistema fiscale mediante
ulteriori tagli alle agevolazioni fiscali e proposte di aumentare le imposte
ambientali. Tuttavia, al di là dei provvedimenti già adottati nel 2013, il cui
impatto crescerà nel 2014, il documento programmatico di bilancio non prende in
esame misure per ridurre ulteriormente la distorsione a favore del debito nella
tassazione delle imprese. Gli emendamenti al documento programmatico di
bilancio presentati successivamente all'invio del documento alla Commissione e
al Consiglio comporteranno de facto un'aliquota ancora più elevata dell'imposta
societaria per le grandi imprese, in contrasto con la raccomandazione del
Consiglio di ridurre le aliquote previste per legge allargando la base
imponibile. Inoltre, sebbene le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto
cambieranno da gennaio 2014, come deciso a dicembre 2012, il programma di
partenariato economico non contiene informazioni sulle misure intese a
ravvicinare le aliquote ridotte al tasso standard, come raccomandato dal
Consiglio. La sospensione di un'ecotassa sugli automezzi pesanti annunciata dal
governo il 29 ottobre sembra essere in contrasto con le iniziative
presentate nel programma di partenariato economico volte ad aumentare le
imposte ambientali. (11) Si prevede che i provvedimenti
adottati dal governo per stimolare la competitività in termini di costi
attenuino l'aumento del costo del lavoro legato alle misure di risanamento dei
conti pubblici adottate dal 2010. In particolare, la riduzione d'imposta per
favorire la competitività e l'occupazione, introdotta nel dicembre 2012, riduce
in maniera significativa il costo del lavoro per i salari inferiori a 2,5 volte
il salario minimo. Oltre all'impegno per controbilanciare l'impatto della
prevista riforma pensionistica nel 2014, il governo ha annunciato l'imminente
riforma del sistema previdenziale al fine di diversificare le entrate e ridurre
l'impatto sul costo del lavoro. Tuttavia, al momento attuale non sono
disponibili informazioni dettagliate in merito a questa riforma. (12) Il programma di partenariato
economico propone una serie di riforme strutturali volte a favorire la crescita
e la competitività e a combattere la disoccupazione. Al fine di incentivare la
competitività, il governo ha adottato misure volte ad agevolare l'accesso ai
finanziamenti per i progetti innovativi e a sostenere le imprese esportatrici.
Sono state avviate iniziative intese a semplificare le interazioni tra le
imprese e l'amministrazione pubblica. Anche il programma di partenariato
economico prevede misure mirate per stimolare la concorrenza in alcuni settori
regolamentati (ad esempio, notai, esperti contabili), ma tali provvedimenti non
rispondono pienamente alle raccomandazioni specifiche rivolte al paese, che
sollecitavano l'attuazione di una riforma ambiziosa del settore dei servizi. Il
programma di partenariato economico include anche una riforma del sistema
ferroviario. Sebbene aspiri a migliorare l'efficienza del sistema ferroviario,
questa riforma non contempla l'apertura alla concorrenza del trasporto
nazionale di passeggeri. Il programma di partenariato economico presenta
inoltre importanti provvedimenti per combattere la disoccupazione, che per la
maggior parte erano tuttavia già noti all'epoca della raccomandazione del
Consiglio. La legge del 14 giugno 2013 sulla sicurezza dell'impiego, le misure
specifiche a sostegno dell'occupazione giovanile e dei lavoratori più anziani,
nonché la prossima riforma della formazione professionale e dell'apprendistato
sono tutti sviluppi positivi per migliorare l'efficienza del mercato del lavoro
e aumentare così le potenzialità di crescita della Francia. Per contro, le
negoziazioni su un sistema di sussidi di disoccupazione sono state rimandate al
2014, HA ADOTTATO IL SEGUENTE PARERE: Il programma di partenariato
economico della Francia, presentato alla Commissione e al Consiglio il 1° ottobre
2013, comprende una serie di riforme strutturali di bilancio che risultano
parzialmente adeguate a sostenere una correzione effettiva e duratura del
disavanzo eccessivo. Il programma di partenariato economico fornisce una
panoramica completa delle misure adottate prima della raccomandazione del
Consiglio del 9 luglio. Esso contiene inoltre informazioni sulle ulteriori
riforme avviate al momento in cui il programma di partenariato economico è
stato presentato. Tuttavia, questi provvedimenti saranno insufficienti per far
fronte agli squilibri di bilancio e strutturali, e le informazioni fornite in
merito alle ulteriori riforme programmate per dar seguito alla raccomandazione
non sono sufficientemente dettagliate. La proposta governativa di riforma delle
pensioni ridurrà il disavanzo del sistema pensionistico, ma non sarà
sufficiente ad eliminarlo entro il 2020, orizzonte temporale entro cui si
prevede che i regimi per i funzionari pubblici e gli impiegati in varie imprese
pubbliche continueranno ad accumulare disavanzi significativi. Lo scenario
macroeconomico sottostante sembra pertanto eccessivamente ottimistico. L'attuale
riesame della spesa ha finora prodotto risultati piuttosto limitati e resta da
vedere in quale misura si tradurrà in risparmi concreti. È altrettanto
incerto se la prevista riforma di decentramento riuscirà a migliorare il
coordinamento tra i livelli locali, regionali e nazionali, generando risparmi
notevoli per l'intera amministrazione pubblica. Il programma di partenariato
economico fornisce scarse informazioni sulle misure volte ad affrontare il
previsto aumento della spesa pubblica nella sanità nel medio e lungo termine.
Inoltre, le recenti decisioni adottate dal governo in materia fiscale sembrano
porsi in contrasto con la raccomandazione del Consiglio, creando incertezza
circa la strategia seguita dal governo. Infine, occorre precisare le misure
alla base dell'impegno del governo di ridurre il costo del lavoro. Nel
complesso, se da un lato le riforme già varate rappresentano un progresso, dall'altro
occorrono ulteriori sforzi di riassestamento degli squilibri di bilancio e
strutturali per sostenere la correzione effettiva e duratura del disavanzo
eccessivo, nonché la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.
Pertanto, la Francia è invitata a fornire ulteriori informazioni nel
prossimo programma nazionale di riforma e nel programma di stabilità in merito
agli sforzi di riforma intesi a razionalizzare la spesa pubblica in tutti i
sottosettori delle amministrazioni pubbliche, nell'ottica di realizzare
risparmi supplementari e un migliore coordinamento tra il governo centrale e le
amministrazioni locali. Occorre fornire maggiori delucidazioni in relazione
alle misure volte a migliorare l'efficienza della spesa sanitaria e ad evitare
che i previsti disavanzi dei regimi pensionistici nel pubblico impiego abbiano
un impatto negativo sul disavanzo delle amministrazioni pubbliche. Sono infine
necessarie maggiori informazioni in merito alle iniziative previste per ridurre
ulteriormente il costo del lavoro e, più in generale, sulle riforme strutturali
intese ad aumentare la capacità di adeguamento dell'economia e a stimolare la
crescita potenziale. La Commissione ed il Consiglio verificheranno l'attuazione
delle riforme nell'ambito del semestre europeo. Fatto a Bruxelles, il Per
il Consiglio Il
presidente [1] GU L 140 del 27.5.2013, pag. 11.