5.12.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 356/23


Parere del Comitato delle regioni «Il punto di vista degli enti locali e regionali in materia di gas e olio di scisto e di gas e olio da formazioni a bassa permeabilità (idrocarburi non convenzionali)»

2013/C 356/05

IL COMITATO DELLE REGIONI

concorda con il commissario europeo per l'Ambiente sul fatto che gli studi finora effettuati indicano l'esistenza di una serie di incertezze e lacune nella vigente legislazione dell'UE, sottolinea che affrontare i rischi ambientali e sanitari sarà di fondamentale importanza se si vuole che l'industria goda di un maggiore consenso da parte della pubblica opinione e invita la Commissione europea ad elaborare un quadro per la gestione dei rischi e la soluzione delle carenze della regolamentazione dell'UE in questo settore;

chiede che siano rispettate le decisioni degli enti locali e regionali (ELR) in materia di divieto, limitazione e controllo dello sviluppo e dell'attività concernenti l'estrazione degli idrocarburi non convenzionali. Gli ELR dovrebbero avere il diritto di escludere le aree sensibili (per esempio, aree per la protezione dell'acqua potabile, piccoli comuni, terreni coltivabili, ecc.) da possibili attività di sviluppo degli idrocarburi non convenzionali;

sottolinea l'importanza fondamentale dei principi di trasparenza e di partecipazione dei cittadini interessati, nonché degli ELR, al processo decisionale in questo delicato settore, ed esprime preoccupazione per il fatto che finora non tutti gli Stati membri hanno tenuto sufficientemente conto di questi principi;

sostiene la proposta di inserire gli idrocarburi non convenzionali nell'allegato I della direttiva sulla valutazione d'impatto ambientale (VIA) riveduta, affinché i progetti sopra menzionati siano sottoposti in modo sistematico a una VIA, e invita la Commissione europea a riflettere sulla definizione di parametri ambientali comuni in materia di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi non convenzionali nell'UE, al fine di agevolare la stesura di VIA coerenti e comprensibili.

Relatore

Brian MEANEY (IE/AE), membro del consiglio della contea di Clare e della Mid-West Regional Authority

Documento di riferimento

Parere d'iniziativa

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

riconosce che l'Europa ha bisogno di fonti di energia sicure, sostenibili, competitive su scala globale, a costi ragionevoli, e neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbonio. Si tratta di una sfida di grande rilievo, che ha indotto gli Stati membri a cercare ogni tipo di alternativa, e che ha risvegliato un considerevole interesse per gli idrocarburi non convenzionali. Questo interesse si è sviluppato in assenza, finora, di un quadro normativo omogeneo e coordinato nell'intera UE; tuttavia, il Comitato ricorda che gli idrocarburi provenienti da giacimenti non convenzionali non sono sostenibili né dal punto di vista dei cambiamenti climatici né ai fini di un approvvigionamento energetico di lungo periodo, e che comportano rischi elevati;

2.

constata i rischi significativi per l'ambiente e la salute derivanti dallo sviluppo degli idrocarburi non convenzionali, ossia dal processo inteso a raggiungere detti idrocarburi mediante fratturazione idraulica orizzontale ad alto volume con fluidi di perforazione;

3.

sottolinea la necessità che la Commissione europea dia una forte risposta politica, e la invita ad imporre agli Stati membri di fornire agli enti locali e regionali (ELR) competenti le risorse necessarie per adempiere correttamente ai diversi ruoli e alle diverse responsabilità di regolamentazione e vigilanza che competono a tali enti negli Stati membri, in particolare in materia sociale, ambientale e di buona gestione di tutte le risorse naturali;

4.

sottolinea che la transizione verso la possibilità di un 100 % di energie rinnovabili deve chiaramente rimanere un obiettivo e che non si deve lasciare che le fonti non convenzionali o altre forme di energia distolgano l'attenzione o sottraggano le risorse necessarie per la svolta energetica. Riconosce il ruolo che gli idrocarburi non convenzionali possono svolgere nella fase di transizione tra l'energia basata sui combustibili fossili e l'energia rinnovabile.

A.    Principi generali

5.

secondo il Trattato di Lisbona (2009, art. 194), ciascuno Stato membro ha il diritto "di determinare le condizioni di utilizzo delle sue fonti energetiche, la scelta tra varie fonti energetiche e la struttura generale del suo approvvigionamento energetico". Per questo, nell'UE vi sono posizioni molto diverse in merito al gas di scisto. Il CdR chiede che le competenze, responsabilità, opinioni e vedute degli ELR siano riconosciute, rispettate e tenute in considerazione da tutte le parti in causa e, in particolare, dalla Commissione europea al momento di redigere le proposte finalizzate a consentire, nel rispetto delle risorse naturali locali, un'estrazione sicura e affidabile degli idrocarburi non convenzionali;

6.

tenuto conto delle competenze, delle conoscenze specifiche a livello locale e dei limiti in termini di risorse degli ELR, nonché dei molteplici e considerevoli effetti e rischi che presenta l'estrazione di idrocarburi non convenzionali, il CdR chiede che siano rispettate le decisioni degli ELR stessi in materia di divieto, limitazione e controllo dello sviluppo e dell'attività concernenti l'estrazione degli idrocarburi non convenzionali. Esso inoltre sottolinea che gli ELR dovrebbero avere il diritto di escludere le aree sensibili (per esempio, aree per la protezione dell'acqua potabile, piccoli comuni, terreni coltivabili ecc.) da possibili attività di sviluppo degli idrocarburi non convenzionali o di vietare queste attività quando siano incompatibili con i loro obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, si dovrebbe rafforzare l'autonomia decisionale degli ELR quanto al divieto di attività di sviluppo degli idrocarburi non convenzionali sul loro territorio; ricorda in questo contesto i divieti relativi all'estrazione di idrocarburi da giacimenti non convenzionali, ad esempio quelli imposti in Bulgaria, Francia, Lussemburgo, nel cantone svizzero del Friburgo e nella regione spagnola della Cantabria;

7.

concorda col Parlamento europeo nel ritenere che gli orientamenti volontari come la Global Reporting Initiative, il Global Compact delle Nazioni Unite e le linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali, che prevedono che le imprese rimedino agli effetti ambientali e sociali negativi delle attività estrattive, sono insufficienti a mitigare tali effetti;

8.

concorda con il commissario europeo per l'Ambiente sul fatto che gli studi finora effettuati indicano l'esistenza di una serie di incertezze e lacune nella vigente legislazione dell'UE, sottolinea che affrontare i rischi ambientali e sanitari sarà di fondamentale importanza se si vuole che l'industria goda di un maggiore consenso da parte della pubblica opinione e invita la Commissione europea ad elaborare un quadro per la gestione dei rischi e la soluzione delle carenze della regolamentazione dell'UE in questo settore;

9.

esorta la Commissione a valutare la possibilità di chiedere agli Stati membri di limitare lo sviluppo degli idrocarburi non convenzionali fino a che le lacune normative delle direttive dell'UE in questo settore non saranno state colmate;

10.

nonostante il diritto degli Stati membri a utilizzare le proprie fonti energetiche, ogni sviluppo degli idrocarburi non convenzionali dovrebbe avvenire garantendo condizioni eque e paritarie in tutta l'Unione, nel pieno rispetto delle norme europee applicabili in materia di tutela dell'ambiente e della sanità pubblica. Serve un quadro normativo dell'UE chiaro e giuridicamente vincolante, di preferenza sotto forma di direttiva, sull'esplorazione e l'estrazione degli idrocarburi non convenzionali, per fornire garanzie adeguate rispetto ai rischi per l'ambiente e la salute umana causati dalle attività di estrazione del gas di scisto;

11.

ritiene che si debba applicare coerentemente in tutta l'Unione il principio di precauzione, alla base della politica ambientale dell'UE, e che le valutazioni d'impatto ambientale dovrebbero essere obbligatorie, indipendentemente dalle dimensioni delle attività di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi non convenzionali, nel rispetto degli interessi economici, nonché dell'esigenza di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e di promuovere lo sviluppo sostenibile;

12.

ribadisce che un'eventuale nuova direttiva sull'esplorazione e lo sfruttamento degli idrocarburi non convenzionali nell'UE dovrebbe subordinare l'autorizzazione di ciascun progetto di sviluppo in questo campo alla previa esecuzione di un'analisi del ciclo di vita;

13.

sottolinea l'importanza fondamentale dei principi di trasparenza e di partecipazione dei cittadini interessati, nonché degli enti locali e regionali, al processo decisionale in questo delicato settore, ed esprime preoccupazione per il fatto che finora non tutti gli Stati membri hanno tenuto sufficientemente conto di questi principi.

B.    Concetti generali

14.

dal momento che i recenti progressi tecnologici hanno stimolato un rapido sviluppo di natura commerciale dell'estrazione di gas non convenzionale in alcune parti del mondo, in particolare negli USA, dove il gas di scisto è considerato una novità rivoluzionaria, il CdR è consapevole dei limiti tecnici ed economici incontrati dal settore nell'UE. Vi è una crescente consapevolezza del fatto che difficilmente l'Europa vivrà un boom simile a quello in corso negli Stati Uniti (1): si calcola che le risorse europee di gas non convenzionale potranno tutt'al più compensare il declino della produzione convenzionale di gas, coi limiti dovuti alla diversa conformazione geologica (2), alle differenze legislative e anche alla maggiore densità della popolazione. Il Comitato riconosce che occorre ancora procedere a una valutazione concreta in questo settore;

15.

constata inoltre che i pozzi di idrocarburi non convenzionali cessano di produrre ben più rapidamente dei pozzi di idrocarburi convenzionali, e che pertanto si rende necessario un numero maggiore di perforazioni e i costi di produzione evolvono di conseguenza. Osserva tuttavia che l'estrazione di idrocarburi non convenzionali viene effettuata con tecniche moderne, come ad esempio la perforazione orizzontale e i cosiddetti multi-well pad (vale a dire la perforazione di più pozzi mediante un unico piazzale ad essa adibito), che possono ridurre l'impatto sull'ambiente e sulle zone circostanti;

16.

il CdR ritiene che, ai prezzi attuali del gas, il potenziale del gas di scisto sia troppo ridotto per poter avere un impatto sostanziale sull'approvvigionamento europeo. Persino uno sfruttamento accelerato delle formazioni scistose in Europa potrebbe fornire, nel migliore dei casi, meno del 10 % dell'approvvigionamento e non invertirebbe la tendenza al continuo declino della produzione interna e all'aumento della dipendenza dalle importazioni (3). Il Comitato riconosce che occorre procedere ad ulteriori valutazioni in questo settore;

17.

è consapevole del fatto che uno dei presupposti del successo economico del gas di scisto potrebbe consistere nella regolamentazione troppo permissiva. Uno dei fattori dello sviluppo vertiginoso prodottosi di questo settore negli Stati Uniti è appunto la sua esenzione da una serie di norme di tutela ambientale: ad esempio, l'esatta composizione degli additivi usati per la fratturazione è protetta dalla legge sui brevetti e non vi è l'obbligo di renderla nota; sottolinea pertanto con vigore che l'autorizzazione di questo tipo di progetti nell'Unione europea deve essere assolutamente condizionata alla comunicazione di tutti i componenti chimici e del loro tenore nel fluido di fratturazione;

18.

nota che, nella fase di perforazione, la conseguenza inevitabile dell'estrazione di gas di scisto e di olio da formazioni a bassa permeabilità è l'elevata e intensiva occupazione di suoli e di spazio per i siti di perforazione, le aree di parcheggio e manovra per gli autocarri, le attrezzature, gli impianti per la lavorazione e il trasporto di gas, nonché per le strade di accesso, con possibili rischi per gli insediamenti urbani/rurali sostenibili e gli habitat naturali. Le più gravi conseguenze, potenziali e dimostrate, sono l'emissione nell'atmosfera di sostanze inquinanti, l'inquinamento delle acque sotterranee dovuto a una fuoriuscita incontrollata di gas o fluidi in seguito a eruzioni o perdite del pozzo, l'infiltrazione dei fluidi di fratturazione e lo scarico incontrollato di acque reflue. I fluidi di fratturazione contengono sostanze pericolose, e in più il materiale di riflusso contiene metalli pesanti e sostanze radioattive provenienti dai giacimenti. La perforazione del gas di scisto presenta un rischio elevato per la salute umana (4) e per l'ambiente, peggiore di quello rappresentato da altri combustibili fossili (5), a maggior ragione perché, rispetto alla quantità estratta, le perforazioni sono più numerose;

19.

esprime preoccupazione per il fatto che le leggi attuali in materia di attività minerarie in Europa e i relativi regolamenti non tengono in considerazione gli aspetti specifici correlati allo sviluppo degli idrocarburi non convenzionali. Esistono grandi differenze tra i regolamenti in materia dei vari Stati membri. In molti casi, i diritti minerari hanno la precedenza sui diritti dei cittadini, e le autorità politiche locali spesso non possono influenzare i possibili progetti o siti minerari poiché sono concessi da autorità e governi a livello nazionale; fa osservare tra l'altro che in Europa, diversamente da quel che accade negli Stati Uniti, i proprietari dei terreni in genere non dispongono automaticamente di diritti di proprietà anche sulle risorse naturali soggiacenti, per cui non necessariamente beneficeranno del loro sfruttamento;

20.

chiede che si valuti correttamente il vero potenziale del gas non convenzionale in Europa, aspetto che può risultare di fondamentale importanza per qualunque pianificazione energetica e/o politica da realizzarsi in futuro in quanto risorsa di transizione in attesa di arrivare a una percentuale maggiore di energie rinnovabili in tutta l'UE, come previsto da documenti fondamentali per il futuro energetico dell'Europa, tra cui la Tabella di marcia 2050. Questa valutazione dovrebbe anche consentire di esaminare il margine disponibile per un utilizzo più sistematico delle risorse locali di energia. Uno degli obiettivi di tali pianificazioni e politiche dovrà essere quello di far sì che il passaggio alle fonti di energia future, economicamente competitive e con l'impronta di carbonio minore possibile, avvenga in modo che l'UE diventi competitiva rispetto ad altre aree geopolitiche. Oltre a presentare rischi imprevedibili per l'ambiente, il clima e la salute umana, il gas di scisto potrebbe anche compromettere lo sviluppo delle energie rinnovabili e imprigionare l'Europa in una dipendenza dai combustibili fossili anche peggiore di quella attuale. Il gas di scisto, come la cattura e l'immagazzinamento del carbonio, non può essere un obiettivo politico fine a sé stesso che prescinda dalle esigenze dei cittadini, e non dovrebbe essere promosso come alternativa verde per il futuro energetico dell'Europa. Data la sua elevata intensità di anidride carbonica, l'entità della sua crescita e il livello di investimenti necessari, occorre spiegare in modo chiaro come il gas di scisto possa essere un "combustibile di transizione". L'impatto del calo dei prezzi del gas dovuto a un maggiore sviluppo del gas di scisto negli USA potrebbe minacciare la sostenibilità economica delle alternative a basso tenore di carbonio e mettere in difficoltà i sistemi pubblici di sostegno;

21.

è preoccupato per la possibilità che un aumento dell'esplorazione e produzione di gas di scisto a livello mondiale causi un aumento considerevole delle emissioni fuggitive di metano, il cui effetto serra è da 20 a 25 volte maggiore di quello dell'anidride carbonica, nonché per il fatto che il potenziale di riscaldamento globale (GWP) lascia prevedere un aumento della temperatura superiore ai 3,5 gradi (6) (l'aumento accettabile perseguito è dell'ordine dei 2 gradi). Inoltre, lo sfruttamento delle risorse non convenzionali di olio e di gas potrebbe ostacolare il raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo del millennio n. 7 delle Nazioni Unite, relativo alla sostenibilità ambientale, e vanificare gli impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici recentemente sanciti dall'Accordo di Copenaghen;

22.

approva l'idea di aumentare il sostegno europeo alla ricerca e sviluppo nel settore della progettazione ecocompatibile mediante i fondi strutturali e di coesione e la Banca europea per gli investimenti, ma osserva che occorre parallelamente rivolgere maggiore attenzione agli effetti di distorsione che l'adozione di nuovi parametri rischia di avere sulla concorrenza; accoglie inoltre con favore la valutazione preliminare effettuata dalla Commissione europea del quadro giuridico dell'UE in materia ambientale applicabile agli idrocarburi non convenzionali. Il CdR esorta la Commissione a intraprendere urgentemente le seguenti azioni:

a.

condurre una valutazione approfondita dell'adeguatezza delle disposizioni in questione, accertando se esse coprano in modo completo tutti gli aspetti connessi all'esplorazione e al pieno sfruttamento commerciale di quantità elevate di idrocarburi non convenzionali in Europa;

b.

individuare le lacune e le deficienze della legislazione ambientale esistente e, ove necessario, avanzare proposte per adeguare tale legislazione alle caratteristiche specifiche dello sviluppo di idrocarburi non convenzionali e colmare i vuoti legislativi che possono consentire interpretazioni erronee o deroghe speciali per il settore degli idrocarburi non convenzionali all'atto del recepimento nazionale delle norme, con gli effetti relativi per gli ELR;

c.

effettuare una valutazione circa la correttezza del recepimento, in tutti gli Stati membri, delle normative europee fondamentali in materia ambientale e adottare azioni immediate in caso di mancato rispetto di tali normative;

d.

considerare ed esaminare le esperienze delle autorità locali e statali degli USA e trarne insegnamento.

Questioni tecniche connesse con la preferenza già espressa per una direttiva

C.    Valutazioni di base

23.

chiede che la Commissione stabilisca l'obbligo per l'industria di fornire valutazioni indipendenti e verificabili sulle condizioni ambientali delle aree in cui si propone di sviluppare gli idrocarburi non convenzionali:

a.

questa valutazione di base dovrebbe concentrarsi in modo specifico sulle condizioni generali in materia di salute umana e animale, nonché sulla qualità e la connettività dell'habitat naturale;

b.

la geologia del substrato roccioso connessa con lo stoccaggio e il movimento delle acque sotterranee;

c.

l'habitat che tali acque forniscono alla fauna e alla flora microscopiche;

d.

la qualità delle acque di superficie, del suolo, dell'aria e i dati sismologici in situ, compreso lo studio delle faglie geologiche naturali già presenti;

e.

dati microsismologici verificabili;

f.

visualizzazione in 3D e 4D delle acque sotterranee.

D.    Valutazioni dell'impatto ambientale (VIA)

24.

osserva con preoccupazione che la vigente direttiva VIA non tiene conto dei livelli di produzione quotidiana degli idrocarburi non convenzionali. Ciò significa che, nonostante il loro impatto ambientale, i progetti che li riguardano non vengono obbligatoriamente sottoposti a una valutazione d'impatto ambientale. In conformità del principio di precauzione, e in linea con quanto richiesto dal Parlamento europeo nella risoluzione del 21 novembre 2012, il CdR sostiene la proposta di inserire gli idrocarburi non convenzionali nell'allegato I della direttiva riveduta, affinché i progetti sopra menzionati siano sottoposti in modo sistematico a una VIA;

25.

invita la Commissione a riflettere sulla definizione di parametri ambientali comuni in materia di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi non convenzionali nell'UE, al fine di agevolare la stesura di VIA coerenti e comprensibili;

26.

riconosce la mancanza di esperienze e competenze in questo settore in Europa e sottolinea che una corretta regolamentazione dell'esplorazione ed estrazione di idrocarburi non convenzionali dipende in parte dalla competenza e dalle risorse degli ELR. Riconosce la necessità di rafforzare la competenza e accrescere le risorse umane degli ELR in relazione agli idrocarburi non convenzionali.

E.    Acque

27.

ritiene che, data la profondità di 2+ km alla quale si procede allo sviluppo di idrocarburi non convenzionali, la prima e principale preoccupazione circa la contaminazione delle acque sotterranee riguardi l'integrità dei pozzi e la qualità dei rivestimenti e delle cementazioni. L'esperienza degli Stati Uniti mostra che vi sono perdite dal 6 % dei pozzi (7);

28.

chiede che si monitori ogni fase del processo di fratturazione e si registrino i dati sulla lunghezza massima di fratturazione, indicando la distanza dalle falde acquifere;

29.

chiede che la Commissione stabilisca l'obbligo per l'industria di prevedere una procedura correttiva nel caso di fuoriuscita di metano e/o di fuoriuscita di materiale radioattivo naturale verso le acque sotterranee, o di fuoriuscita di altre sostanze che compromettono la qualità di dette acque sotterranee, nei casi in cui le fratture si estendano verso tali acque o non si riesca a garantire l'integrità dei rivestimenti e delle cementazioni;

30.

chiede che si effettuino obbligatoriamente diagrafie di adesività del cemento e test di pressione dei rivestimenti di superficie e delle cementazioni prima di iniziare qualunque operazione;

31.

sottolinea che una prevenzione efficace richiede un monitoraggio coerente della rigorosa applicazione delle pratiche e dei parametri più elevati esistenti nel settore della costruzione di pozzi, e pone l'accento sul fatto che sia l'industria sia le autorità competenti devono garantire un controllo di qualità periodico dell'integrità dei rivestimenti e delle cementazioni;

32.

chiede di istituire l'obbligo per gli operatori, le autorità di regolamentazione e i servizi di soccorso di predisporre congiuntamente dei piani di controllo e di emergenza per la prevenzione delle fuoriuscite;

33.

chiede di definire distanze minime fra i siti di perforazione e le sorgenti o i pozzi d'acqua pubblici e privati;

34.

fa osservare che i rifiuti e le acque reflue prodotti dallo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi non convenzionali sollevano una serie di problemi per quanto riguarda lo stoccaggio, il riciclaggio e lo smaltimento in condizioni di sicurezza, per cui sono necessarie apposite norme; in questo contesto è imprescindibile la partecipazione degli enti locali e regionali interessati, cui spesso spetta la responsabilità della gestione dei rifiuti.

F.    Gestione dei rifiuti

35.

chiede che le acque reflue generate dalla fratturazione idraulica siano riciclate in modo tale da ridurre al minimo il rischio di fuoriuscite e di perdite; prende atto degli elevati volumi di acque reflue, contenenti una grande varietà di sostanze inquinanti, generati dalla fratturazione idraulica e ritiene che il riciclaggio a ciclo chiuso dell'acqua effettuato in situ durante la prospezione / lo sviluppo dei depositi per mezzo di cisterne di stoccaggio in acciaio offra un mezzo per trattare l'acqua di riflusso minimizzando i volumi d'acqua, i rischi potenziali di fuoriuscite in superficie e i costi, il traffico e i danni stradali dovuti al trasporto per il trattamento dell'acqua; chiede che s'interrompa l'utilizzo dei pozzi allineati, dato l'elevato rischio di fuoriuscite e di perdite;

36.

chiede che siano pubblicati la quantità e il contenuto dei fluidi di fratturazione che non vengono recuperati nel corso di un'operazione di sfruttamento degli idrocarburi non convenzionali; chiede inoltre di far conoscere, tenendo conto della composizione del suolo e delle rocce, i loro prevedibili effetti sulle falde freatiche e sulla fauna;

37.

sottolinea che gli impianti comunali e nazionali per il trattamento dei rifiuti o per il trattamento delle acque e dei rifiuti particolari che tale trattamento genera potrebbero non avere le capacità o le strutture tecniche per gestire il volume e la composizione specifica delle acque reflue, e chiede che gli operatori definiscano parametri per il trattamento delle acque reflue e piani obbligatori di gestione delle acque in cooperazione con le autorità responsabili per il trattamento dei rifiuti e le autorità competenti a rilasciare autorizzazioni;

38.

ricorda che il materiale radioattivo naturalmente presente nelle formazioni geologiche cambia a seconda della roccia scistosa e sottolinea la necessità di procedere a una valutazione dei contenuti radioattivi prima di rilasciare un'autorizzazione alla produzione.

G.    Sostanze chimiche

39.

esprime preoccupazione per il fatto che attualmente non esiste un obbligo a livello europeo di dichiarare il contenuto chimico dei fluidi di fratturazione; è dell'avviso che ci debba essere una piena trasparenza e un obbligo di dichiarazione da parte degli operatori, ritiene che tali elementi debbano essere tenuti presenti nelle valutazioni dell'impatto sull'ambiente, e invita la Commissione ad esaminare quale sia l'atto più adeguato per introdurre tale obbligo a livello europeo;

40.

chiede che si compia uno sforzo maggiore al fine di sviluppare additivi per i fluidi di fratturazione che presentino il minor tasso possibile di tossicità e rischio ambientale.

H.    Terra, aria e altri parametri

41.

sottolinea che le caratteristiche geologiche di una regione determinano la definizione e il metodo delle attività di estrazione e incoraggia un coinvolgimento attivo e tempestivo degli istituti geologici nazionali e degli enti locali e regionali interessati; inoltre chiede che, prima di rilasciare un'autorizzazione, si proceda obbligatoriamente a un'analisi della geologia ad alta e bassa profondità dei potenziali giacimenti di scisto, completa di relazioni sulle eventuali attività minerarie passate o presenti nella regione; infine, invita a raccogliere analisi sui pozzi;

42.

osserva che i siti di perforazione a più pozzi orizzontali minimizzano l'uso dei terreni e l'impatto sul paesaggio;

43.

si esprime a favore del ricorso a sistemi di completamento verdi per ridurre o recuperare le emissioni di metano durante il completamento dei pozzi;

44.

ricorda che gli incidenti sui siti di perforazione sono spesso causati da una scarsa formazione del personale, nonché da un'applicazione negligente o scorretta delle norme di sicurezza;

45.

raccomanda di predisporre dei piani standardizzati e squadre specializzate per rispondere alle situazioni di emergenza.

I.    Partecipazione del pubblico e sanità pubblica

46.

chiede che si proceda a un monitoraggio speciale della salute dei cittadini che vivono vicino ai siti di perforazione e che vengano istituiti registri regionali sulla salute della popolazione;

47.

raccomanda che le attività legate agli idrocarburi non convenzionali vengano fatte conoscere alla popolazione da un gruppo di esperti locali e non locali i quali, tenendo conto dell'ambiente e delle caratteristiche economiche locali, siano in grado di presentare in modo obiettivo tutte le fasi di utilizzazione, mettendo in risalto sia i vantaggi economici sia i rischi sociali e ambientali;

48.

ritiene che la partecipazione pubblica dovrebbe essere garantita attraverso l'attuazione obbligatoria di una vasta gamma di efficaci strumenti e metodi di programmazione partecipativa prima di procedere all'esplorazione, nonché consultazioni pubbliche prima delle fasi di sfruttamento, e chiede che si garantisca una maggiore capillarità dell'azione e una maggiore educazione del pubblico in materia di attività concernenti gli idrocarburi non convenzionali, in modo da favorire la comprensione, il consenso e la fiducia verso le norme a disciplina di tali attività.

J.    Pozzi abbandonati, orfani e falliti, laghetti di reflusso

49.

alla luce delle esperienze precedenti, gli ELR chiederanno il deposito di una garanzia finanziaria pari a 1,5 volte il costo della chiusura e sigillatura di ciascuna galleria di perforazione, allo scopo di renderla inerte. Tale costo include l'insieme dei materiali e delle perizie necessarie per effettuare il lavoro e valutarne gli esiti;

50.

chiede inoltre che le garanzie finanziarie siano depositate presso gli enti locali, in modo da garantire l'applicazione delle migliori pratiche durante le fasi di perforazione e fratturazione. Tali garanzie devono essere significative allo scopo di garantire la riabilitazione dei siti nei casi in cui le imprese responsabili cessano di esistere;

51.

chiede che l'industria del settore proceda anche, dal punto di vista finanziario e di altro tipo, a garantire l'applicazione delle migliori pratiche nella bonifica e nella riabilitazione degli impianti per l'estrazione di idrocarburi non convenzionali;

52.

chiede che le autorità locali con le competenze del caso possano disporre delle risorse necessarie per un monitoraggio prolungato dell'aria e delle acque sotterranee nelle aree in cui hanno o hanno avuto luogo attività di sviluppo degli idrocarburi non convenzionali.

K.    Difficoltà amministrative e in termini di risorse per gli enti locali

53.

fa notare che lo sviluppo in più fasi dei giacimenti di gas di scisto può presentare difficoltà amministrative quanto all'applicazione corretta delle procedure di legge in sede di pianificazione, monitoraggio ambientale e attuazione. Il CdR chiede agli Stati membri di garantire agli ELR le risorse necessarie per far fronte a tali difficoltà.

L.    Effetti sociali ed economici per gli enti locali e regionali

54.

osserva che la pressione sugli enti locali che dispongono di un bilancio limitato, gli interessi economici e la prospettiva di una parziale autonomia energetica portano a minimizzare l'analisi dei rischi sociali, dando vita in tal modo a processi irreversibili;

55.

alla luce delle esperienze degli ELR in materia di cicli di crescita vertiginosa e di calo repentino dell'industria estrattiva, il CdR è consapevole che:

a.

il balzo in avanti di un settore dell'economia, come l'estrazione del carbone o del gas e dell'olio di scisto, causa un forte e spesso improvviso aumento di posti di lavoro a basse qualifiche ed elevata retribuzione in quel settore;

b.

la disponibilità di tali posti di lavoro induce i giovani a lasciare gli studi superiori e altre opportunità formative di livello elevato;

c.

le altre industrie evitano la zona a causa della ridotta qualificazione della manodopera e dell'elevato livello salariale che la contraddistinguono;

d.

nel momento in cui la disponibilità delle risorse naturali comincia a scemare a causa delle attività estrattive, oppure quando il suo valore si riduce per l'effetto di altre forze economiche, l'occupazione in quel settore diminuisce rapidamente;

e.

in mancanza di altre opzioni praticabili, il declino economico costringe i lavoratori ad emigrare, in cerca di nuove opportunità;

f.

chiede che gli Stati membri tengano conto di queste possibili conseguenze, e che gli ELR possano pianificare per garantire la sostenibilità delle rispettive comunità quando le risorse di idrocarburi non convenzionali si esauriscono o cessano di essere economicamente redditizie.

Bruxelles, 9 ottobre 2013

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  Werner Zittel, Shale Gas: European Perspectives («Il gas di scisto: prospettive europee»), Parlamento europeo, 14 maggio 2013.

(2)  http://www.kpmg.com/Global/en/IssuesAndInsights/ArticlesPublications/shale-gas/Documents/cee-shale-gas-2.pdf

(3)  Parlamento europeo http://europeecologie.eu/IMG/pdf/shale-gas-pe-464-425-final.pdf

(4)  Lisa M. McKenzie, Roxana Z. Witter, Lee S. Newman, John L. Adgate, Human health risk assessment of air emissions from development of unconventional natural gas resources (La valutazione del rischio per la salute umana delle emissioni nell'atmosfera dovute allo sviluppo delle risorse non convenzionali di gas naturale), Colorado School of Public Health, University of Colorado, Anschutz Medical Campus, Aurora, Colorado, USA.

(5)  http://ec.europa.eu/environment/integration/energy/unconventional_en.htm

(6)  AIE, Golden Rules for a Golden age of Gas («Regole d'oro per un'età dell'oro per il gas»), pag. 91.

(7)  Methane Migration Data («Dati sulla migrazione del metano»), Pennsylvania DEP.