ALLEGATO della COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Adeguatezza ed efficacia della regolamentazione (REFIT): Risultati e prossime tappe /* COM/2013/0685 final */
Comunicazione
della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e
sociale europeo e al Comitato delle regioni Adeguatezza
ed efficacia della regolamentazione (REFIT):
Risultati e prossime tappe I.
Introduzione La regolamentazione
costituisce un elemento essenziale della società moderna e della buona governance.
Una regolamentazione a livello dell'UE apporta un valore aggiunto in settori
quali la concorrenza, il commercio e il mercato interno, per instaurare
condizioni di concorrenza uniformi che creino opportunità alle imprese, ai
lavoratori e ai consumatori. Tutela inoltre la salute e la sicurezza dei
cittadini, dei consumatori e dei lavoratori. Il diritto europeo forgia un
quadro comune che allinea 28 diverse legislazioni nazionali o che si
sostituisce ad esse; permette agli Stati membri di lavorare insieme per
garantire i diritti e le libertà fondamentali, creare opportunità che siano per
natura transfrontaliere – come quelle offerte da Internet o dalla mobilità
professionale - e affrontare problemi che esulano dalle frontiere nazionali,
come, fra l'altro, il cambiamento climatico, l'inquinamento ambientale, le
minacce alla salute di animali e piante. Il quadro giuridico e istituzionale,
che prevede il controllo dell'applicazione della legge da parte della
Commissione e della Corte di giustizia, garantisce agli Stati membri che la
legislazione dell'UE sia correttamente attuata in tutta l'Unione. Spesso, però,
la regolamentazione dell'UE viene accusata di imporre una quantità eccessiva di
condizioni che soffocano le imprese, soprattutto le più piccole[1]. Per rispondere a tale
problematica, negli ultimi anni la Commissione ha posto in atto uno sforzo
concertato per snellire la legislazione e ridurre gli oneri regolamentari. Dal 2005
ha approvato 660 iniziative di semplificazione, codificazione o rifusione[2]. Sono stati
abrogati più di 5 590 atti legislativi. Il nuovo quadro legislativo per i
prodotti comporta sostanziali semplificazioni della regolamentazione e una
riduzione degli oneri gravanti sulle imprese in molti settori – agricoltura,
statistica, salute degli animali e delle piante, IVA, trasporti, appalti
pubblici, conti annuali, per citarne solo alcuni. Nel campo della politica
ambientale sono state adottate direttive quadro per l'acqua, l'aria, le
emissioni industriali e i rifiuti: il quadro giuridico è stato così
semplificato, il numero di direttive in ogni settore è stato ridotto e l'attuazione
resa più elastica. Le direttive sulla salute e la sicurezza sul lavoro
consentono agli Stati membri di offrire una certa flessibilità alle piccole
imprese. La Commissione ha
cambiato sensibilmente le modalità di elaborazione della regolamentazione.
Ricorre sistematicamente alle valutazioni d'impatto e alle consultazioni delle
parti interessate. La burocrazia è stata ridotta, superando anche l'obiettivo
del 25% fissato dal programma di riduzione degli oneri amministrativi. I
principi e le pratiche della regolamentazione intelligente permeano ogni fase
dell'azione della Commissione. Ma questo processo va costantemente rilanciato
se si vuole mantenere la stessa dinamica. La regolamentazione intelligente è un
processo continuo, non un'operazione una tantum. Garantire che la legislazione
dell'UE sia adeguata alle finalità per cui è stata elaborata è fondamentale se
si vuole rimettere l'Europa sulla strada della crescita e dell'occupazione. Nel
dicembre 2012 la Commissione ha così avviato il Programma di controllo dell'adeguatezza
e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT)[3],
che traduce il suo attuale impegno a favore di un quadro regolamentare
semplice, chiaro, stabile e prevedibile per le imprese, i lavoratori e i
cittadini. REFIT è un programma di revisione dell'intero corpus legislativo
dell'UE finalizzato a individuare oneri, incoerenze, lacune o misure inefficaci
e a presentare le proposte necessarie per dar seguito ai risultati di tale
esame. La presente
comunicazione presenta i risultati dell'esame pubblicato dalla Commissione nell'agosto
2013[4]. Passa in
rassegna i settori in cui la Commissione adotterà delle misure e quelli in cui,
nell'interesse della regolamentazione intelligente, ha deciso, per il momento,
di non intervenire. Espone le sfide affrontate nel corso della prima fase dell'attuazione
del programma REFIT e delinea un prospetto dei prossimi passi. Nell'allegato
figurano le azioni attuate o proposte ai colegislatori nell'ambito della
regolamentazione intelligente. II.
Risultati dell'esame del programma REFIT L'esame ha mostrato che,
negli ultimi anni, la Commissione si è adoperata in modo significativo per
mantenere la legislazione adeguata alle finalità prefissate, semplificandola e
riducendone i costi. Alcune iniziative sono state attuate, mentre altre sono in
corso d'esame presso i colegislatori per adozione. L'esame ha anche permesso di
mettere in evidenza i settori in cui è auspicata una revisione legislativa
(consolidamento, semplificazione) e quelli in cui è necessario un ulteriore
vaglio (valutazioni e check-up) prima della revisione. 1.
Progressi finora compiuti e risultati ottenuti I risultati mostrano
chiaramente che i principi della regolamentazione intelligente sono stati
integrati nel ciclo di elaborazione delle politiche in tutti settori, e che vengono
inoltre applicati regolarmente tutti i relativi strumenti (valutazioni d'impatto,
consultazioni delle parti interessate, valutazioni). Gli strumenti della
regolamentazione intelligente sono parte integrante del ciclo di elaborazione
delle politiche. Attualmente, quasi tutte le proposte della Commissione che
possono avere grosse ripercussioni sono accompagnate da una valutazione d'impatto,
e le valutazioni ex-post sono oggetto di una sempre maggiore attenzione.[5] Fra il 2010 e
il 2012 la Commissione ha svolto 340 consultazioni pubbliche e una serie di
consultazioni di parti sociali per raccogliere il parere di queste ultime, così
come quello dei cittadini e di altri portatori d'interessi del mondo
imprenditoriale e della società civile, e per alimentare con le loro
osservazioni il processo di elaborazione e di riesame delle politiche.[6] Negli ultimi 10 anni la
Commissione ha avviato riforme sostanziali volte, fra l'altro, a semplificare
sensibilmente e a ridurre gli oneri normativi. In appresso figurano alcuni
esempi. La
direttiva sui servizi ha portato a modificare le legislazioni nazionali per
eliminare centinaia di requisiti nazionali discriminatori, ingiustificati o
sproporzionati. Nei settori dei servizi fondamentali (come il commercio, le
professioni regolamentate, l'edilizia, il turismo, ecc.) i regimi di
autorizzazione sono stati semplificati. La Commissione sta lavorando con gli
Stati membri per eliminare gli ostacoli alla prestazione transfrontaliera di
servizi al fine di garantire un'attuazione ambiziosa, come previsto da una
comunicazione del 2012.[7]
Sta inoltre portando avanti i lavori riguardanti le attività delle professioni
regolamentate per rafforzare la libertà di stabilimento in tale settore.[8] Il
pacchetto di riforme in materia di brevetti, che istituisce una tutela
brevettuale unitaria e un tribunale unificato dei brevetti, produrrà
sostanziali vantaggi e risparmi. I costi amministrativi del rilascio di un brevetto
unitario tutelato in quasi tutti gli Stati membri saranno ridotti fino all'80%.
Grazie all'esistenza di un tribunale unificato dei brevetti le imprese potranno
evitare la situazione attuale, in cui una controversia è trattata da più fori
in diversi Stati membri. Il
codice frontiere Schengen e il codice dei visti hanno ampiamente facilitato gli
affari e i viaggi creando uno spazio senza frontiere interne in cui i
cittadini, i professionisti e i turisti possono circolare liberamente senza
essere soggetti a controlli di frontiera. Dal 1985 questo spazio si è
gradualmente esteso e oggi comprende quasi tutti gli Stati dell'UE e alcuni
paesi terzi associati. Nel
settore delle imprese e dell'industria, nuove regolamentazioni riguardanti i
veicoli agricoli e forestali, gli autoveicoli leggeri e la metrologia hanno
abrogato rispettivamente 24, 15 e 8 direttive. In
campo ambientale, la direttiva quadro sulle acque ha ridotto il numero di
direttive in tale materia da 18 a 9 e, insieme al sistema informativo sulle
acque per l'Europa (WISE - Water Information System for Europe), ha anche
semplificato e ridotto gli obblighi di comunicazione di informazioni. La direttiva
del 2012 sulle emissioni industriali rappresenta un considerevole sforzo di
consolidamento, poiché ha permesso l'abrogazione di sette direttive settoriali.
La nuova direttiva riduce gli oneri amministrativi di circa 30 milioni di euro
all'anno attraverso un sistema di autorizzazione combinato e di 2 milioni di
euro all'anno semplificando le attività di monitoraggio e comunicazione dei
dati. La Commissione ha
intrapreso un ambizioso programma d'azione per ridurre la burocrazia. Fra il 2007
e il 2012 il programma relativo agli oneri amministrativi ha permesso di
ridurre tali oneri del 25% in 13 settori prioritari, risultato equivalente a un
risparmio di 30,8 miliardi di euro; misure per altri 5 miliardi aspettano di
essere adottate dal colegislatore[9].
La Commissione stessa ha superato l'obiettivo prefissato presentando proposte
con un potenziale di riduzione degli oneri vicino ai 41 miliardi di euro (33%). Una parte di tale potenziale, stimata a più di 3
miliardi di euro, è andata persa nel corso dell'iter legislativo poiché le
proposte della Commissione sono state modificate. La promozione della
fatturazione elettronica nel settore IVA così come le esenzioni o i regimi
speciali per le PMI negli ambiti della contabilità, dei rifiuti elettronici e
delle statistiche del commercio intra-UE sono fra i principali risultati del
programma. Nell'ambito del programma REFIT la Commissione sta esaminando
con gli Stati membri se tali risparmi siano stati interamente realizzati da
imprese sul campo, al fine di stabilire il miglior modo per ridurre ulteriormente
la burocrazia. La
direttiva IVA sulle regole di fatturazione riduce considerevolmente le
formalità amministrative, permettendo di trattare la fatturazione elettronica allo
stesso modo della fatturazione cartacea. Anche il codice doganale dell'Unione
(CDU) prevede l'applicazione di nuove procedure elettroniche. La consultazione delle
piccole e medie imprese sui dieci atti legislativi più gravosi dell'UE ha
permesso di integrare le priorità delle PMI nel programma della Commissione
relativo all'adeguatezza della regolamentazione. Sono state individuate azioni
di follow-up che rispondono direttamente alle preoccupazioni delle PMI.[10] Il
programma REFIT intende in primo luogo ridurre gli oneri normativi che gravano sulle
PMI[11].
Il 18 giugno la Commissione ha adottato la comunicazione
sul follow-up della consultazione delle piccole e medie imprese sui dieci atti
più gravosi dell'UE. Le normative UE più pesanti che
emergono dalla consultazione riguardano i seguenti settori: prodotti chimici (REACH);
gestione dell'IVA; sicurezza dei prodotti di
consumo; salute e sicurezza sul lavoro; possibilità, per i professionisti
qualificati, di lavorare in tutta l'UE; circolazione e trattamento dei rifiuti
senza danni per l'ambiente; accesso ai principali mercati
di appalti pubblici; trasporto delle merci su strada; direttiva sulla
protezione dei dati. Per
6 misure legislative individuate in tale consultazione la Commissione ha già
presentato proposte al Parlamento e al Consiglio, che includono semplificazioni
per le PMI nei seguenti settori: protezione dei dati, distacco dei lavoratori, sicurezza
dei prodotti di consumo, appalti pubblici, qualifiche
professionali e apparecchi di controllo (tachigrafi) per
il trasporto su strada. La presentazione di altre due proposte è prevista per
quest'anno (una sulla dichiarazione IVA standard, grazie alla quale le aziende
che svolgono attività in più Stati membri potranno più facilmente adempiere ai
loro obblighi, e l'altra sulle ispezioni e sui
controlli sulle spedizioni di rifiuti). La Commissione
spera che siano adottate rapidamente. L'attuale
quadro giuridico è inoltre oggetto di altre modifiche. Ad esempio, gli oneri da
sostenere nell'ambito del REACH sono stati ridotti del 35-95% per le piccole e medie
imprese e per le micro-imprese, e l'Agenzia europea per le sostanze chimiche ha
nominato un ambasciatore delle PMI. 2.
Proposte per esame presso il colegislatore Il colegislatore deve
esaminare alcune iniziative legislative importanti di semplificazione e
riduzione degli oneri delle imprese. Si contano attualmente, nel complesso, 21 proposte
pendenti nell'iter legislativo, riguardanti la salute degli animali e delle
piante, i sussidi per i piccoli agricoltori, la sicurezza dei prodotti di
consumo, la vigilanza del mercato, gli appalti pubblici, la base imponibile
consolidata comune per le società (CCCTB), le sperimentazioni cliniche dei
farmaci, i viaggi "tutto compreso", le vacanze e i circuiti
organizzati, e il trasporto su strada (tachigrafo). La
proposta di revisione della direttiva sulle sperimentazioni cliniche instaurerà
un insieme unico di regole: gli sponsor introdurranno la propria domanda
tramite un portale unico e presenteranno un insieme unico di documenti
(sportello unico). Le
proposte della Commissione riguardanti la salute degli animali, la salute delle
piante, il materiale riproduttivo vegetale e i controlli ufficiali porteranno all'abrogazione,
rispettivamente, di 37, 7, 12 e 10 atti giuridici. Il
risultato sarà un quadro più flessibile e nuove possibilità di riduzione della
burocrazia, ad esempio con l'eliminazione della doppia notifica delle malattie
alle organizzazioni europee e a quelle internazionali e del commercio intra-UE
di certi animali e prodotti senza certificato; meccanismi volontari di maggiore
biosicurezza nell'allevamento per evitare la diffusione di malattie;
trasferimento di responsabilità per la registrazione delle varietà e passaporti
fitosanitari per il settore privato; migliore fissazione delle priorità in base
ai rischi per i controlli ufficiali La
proposta della Commissione riguardante una base imponibile consolidata comune
per le società mira a introdurre nell'UE un sistema facoltativo che comporti un
insieme comune di regole per calcolare la base imponibile comune per le società
che operano nel mercato interno. Tale sistema permetterebbe alle imprese
transfrontaliere di introdurre un'unica dichiarazione dei redditi consolidata
presso una sola amministrazione per tutte le loro attività nell'UE. Secondo le
stime, i costi che devono attualmente sostenere tali imprese per adempiere ai
loro obblighi tributari potrebbero essere ridotti del 7%.
La CCCTB permetterebbe alle imprese di risparmiare 750 milioni di euro
di costi di adempimento e un miliardo di euro di costi di espansione
transfrontaliera. Nel
dicembre 2011 la Commissione ha proposto una revisione del regime degli appalti
pubblici. Alcune delle modifiche proposte avranno un impatto diretto sull'accesso
delle PMI agli appalti pubblici e alle concessioni. La
revisione comprende disposizioni che prevedono l'obbligo di accettazione delle
autocertificazioni ai fini della selezione (soltanto l'aggiudicatario è tenuto
a presentare la documentazione di prova completa) e una
disposizione che obbliga le amministrazioni aggiudicatrici ad applicare criteri
di selezione proporzionati per la verifica della capacità
finanziaria dell'offerente. La
proposta della Commissione prevede il passaggio graduale agli appalti
elettronici: le imprese potranno consultare online le gare d'appalto e
presentare le loro offerte per via elettronica. Ciò contribuirà a semplificare
le procedure e a garantire maggiore trasparenza. La
proposta relativa agli appalti dovrebbe essere adottata prossimamente. Per
quanto riguarda la proposta del tachigrafo per il trasporto su strada, il
Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo. 3.
Nuove iniziative e preparazione del prossimo
ciclo di riforme regolamentari Dal vaglio della
regolamentazione è emerso che vi è ancora margine per la semplificazione e la riduzione
degli oneri. Fra le azioni che saranno intraprese per garantire che la
normativa dell'UE sia adatta alle finalità per cui è stata elaborata figurano
interventi di semplificazione e/o consolidamento della legislazione esistente.
Dando seguito alle raccomandazioni emerse dalla valutazione, che indicano l'esigenza
di alleggerire ulteriormente, dove opportuno, gli oneri normativi, saranno
presentate le 23 nuove iniziative legislative di semplificazione e riduzione
degli oneri che figurano in allegato. Esse includono: ·
modifiche e consolidamento:
a seguito dell'effettuazione di un check-up e subordinatamente alla
consultazione con le parti sociali verrà preso in considerazione il
consolidamento di tre direttive sull'informazione e la consultazione dei lavoratori.
Vari regolamenti in vigore in materia di statistiche saranno integrati in un
regolamento quadro sulle statistiche delle imprese. Otto direttive in materia
di diritto societario saranno codificate in una sola direttiva. Sarà proposta
una dichiarazione IVA standard per tutti gli Stati membri. Undici misure
legislative zootecniche saranno oggetto di una rifusione e saranno codificati 26
atti legislativi sul commercio; ·
valutazioni e check-up: un
importante risultato del lavoro di vaglio della normativa è stata l'individuazione
di settori che devono essere oggetto di una valutazione destinata a mettere in
evidenza le misure per alleggerire gli oneri normativi, in modo da realizzare
gli obiettivi UE al minor costo possibile e da trarre il maggior vantaggio
possibile dalla regolamentazione europea. Sono in corso 16 valutazioni e
check-up di questo tipo, elencati nell'allegato. Per preparare future
iniziative legislative volte a ridurre gli oneri normativi, nel 2013 e nel 2014
saranno avviati 31 valutazioni, check-up e altri studi. Questo lavoro include 7
nuovi check-up sulla legislazione riguardante le sostanze chimiche più
rilevanti non contemplati dal REACH, Natura 2000[12],
il marchio di qualità ecologica dell'UE, EMAS, la migrazione legale, i diritti
dei consumatori e la pubblicità, e la legislazione alimentare generale.
Valutazioni incentrate sull'adeguatezza della regolamentazione sono state in
particolare programmate per quanto riguarda la salute e sicurezza sul lavoro,
la direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche, il
regolamento sulle concentrazioni, la direttiva sui lavoratori temporanei, la
direttiva sulle macchine, la determinazione e gestione del rumore ambientale, i
mezzi di ricorso negli appalti pubblici e il regime delle accise. La
Commissione sta anche cominciando a pianificare la valutazione della coerenza
del nuovo insieme di normative UE nel settore dei servizi finanziari. Proseguono i lavori per la definizione e l'attuazione dei
requisiti in materia di sicurezza dell'aviazione nel settore non commerciale. Da
qui alla fine del 2014, la Commissione realizzerà o avvierà 47 valutazioni,
check-up o altre relazioni allo scopo di ridurre gli oneri normativi. Uno
sforzo particolare è compiuto nei settori dell'ambiente (12 iniziative),
impresa e industria (8 iniziative) e occupazione (5 iniziative). L'intero
acquis relativo alla salute e alla sicurezza sul lavoro (direttiva 89/391/CEE e
le 23 direttive ad essa collegate) è attualmente oggetto di una
valutazione integrale che comporterà specifiche consultazioni delle parti
sociali (sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro), fra cui le
organizzazioni che rappresentano le PMI. Le conclusioni di questa valutazione
ex-post saranno disponibile prima della fine del 2015. Gli Stati membri
alimenteranno questa valutazione fornendo relazioni d'attuazione entro dicembre
2013. Nell'ambito
del programma REFIT la Commissione sta passando in rassegna la politica e la
legislazione dell'UE in materia di rifiuti, un lavoro da concludersi nel 2014.
All'inizio del 2014 la Commissione terrà un workshop
per discutere le preoccupazioni espresse dalle PMI sulla legislazione UE sui
rifiuti. La Commissione collaborerà inoltre
con gli Stati membri e con le parti per formulare orientamenti pratici e intraprendere
azioni di consulenza. Interverrà inoltre
per aumentare la partecipazione delle PMI alla
piattaforma europea sull'efficienza nell'impiego delle risorse.[13]
4.
Ritiri e abrogazioni Passando al vaglio il
corpus legislativo sono stati individuati 6 settori in cui sono in corso lavori
preparatori ma in cui la Commissione ha deciso di non presentare proposte. Si
tratta, fra l'altro, di iniziative riguardanti la protezione e la medicina del
lavoro per gli acconciatori, i disturbi
muscoloscheletrici, gli schermi, il fumo di tabacco nell'ambiente, le sostanze cancerogene e mutagene (in certi settori sono in corso
valutazioni)[14]. Vi sono inoltre atti
legislativi che non risultano più necessari dati gli sviluppi, e per cui la
Commissione intende proporre l'abrogazione. Sono previste 9 proposte di
abrogazione, ad esempio per la legislazione riguardante la promozione dei
veicoli per il trasporto su strada puliti ed efficienti sul piano energetico, l'approvvigionamento di petrolio greggio e prodotti
petroliferi, la classificazione, imballaggio ed etichettatura dei
preparati pericolosi e le statistiche dell'acciaio. Vi è poi un serie di
proposte che la Commissione proporrà di ritirare: questa categoria comprende
sette proposte, tra cui quella relativa all'accesso alla giustizia nel settore
ambientale[15],
una proposta di direttiva per la semplificazione degli obblighi IVA, una
proposta sullo statuto di società privata europea[16], un
regolamento sulle statistiche dell'acciaio e una direttiva sull'installazione a
posteriori di specchi sui veicoli commerciali pesanti. III. Raccogliere
la sfida di una regolamentazione adeguata: nuove azioni orizzontali Il lavoro di vaglio ha
permesso di individuare azioni legislative e preparatorie specifiche. Ha inoltre
fatto emergere molte sfide relative all'adeguatezza della regolamentazione, che
richiedono una riflessione nuova sui relativi approcci orizzontali. L'impegno coinvolge
tutte le istituzioni europee e gli Stati membri e la ricerca di soluzioni
richiederà sforzi congiunti. Si elencano qui di seguito le sfide da affrontare. 1.
Operare all'interno del quadro legislativo Dato che il processo
legislativo dell'UE è lungo e dato che le parti interessate preferiscono la
stabilità regolamentare piuttosto che frequenti revisioni, è necessario esaminare
tutte le possibilità di ridurre gli oneri senza modificare la legislazione. Se
gli oneri amministrativi sono ora sistematicamente stimati nelle valutazioni d'impatto,
è importante guardare alle esigenze amministrative (ad esempio relazioni,
autorizzazioni, ispezioni e spese) allo stadio dell'attuazione da parte degli
Stati membri, e ridurre gli oneri ove possibile. È possibile inoltre impegnarsi
maggiormente per rendere più prontamente accessibili le informazioni utili
riguardanti la regolamentazione (sia UE che nazionale). Ad
esempio, per quanto riguarda le esigenze di informazione, la Commissione
individuerà sistematicamente la natura, la portata e la frequenza degli
obblighi imposti dalla legislazione (compresa le norme d'attuazione) e rivedrà
regolarmente gli atti normativi per cercare di ridurre tali obblighi. Gli Stati
membri saranno invitati a contribuire all'iniziativa fornendo informazioni sul
modo in cui hanno recepito a livello nazionale l'insieme delle esigenze di
informazione. Un esercizio pilota nel settore del
trattamento delle acque reflue urbane[17], già a uno stadio avanzato a livello UE e nazionale, sarà
portato avanti nel 2014 e il suo esempio sarà esteso se necessario ad altri
settori. Esso si basa su una modifica analoga delle esigenze di informazione
nella regolamentazione relativa all'acqua, alla qualità dell'aria e alla
natura. In linea con il piano d'azione per "La Tua Europa",
recentemente adottato[18], la Commissione, in cooperazione
con gli Stati membri, continua a sviluppare il relativo portale come singolo
punto d'accesso per tutte le informazioni di cui necessitano le PMI e i
cittadini riguardo ai loro diritti e alle loro opportunità nel mercato unico. L'obiettivo
è migliorare la qualità dell'informazione e in particolare rafforzare i
collegamenti con il contenuto disponibile sui portali nazionali. Inoltre, la
Commissione incoraggerà l'uso di informazioni on-line anche in altri settori,
come ad esempio l'IVA. Occorre anche aumentare
gli sforzi per collaborare con gli Stati membri nella preparazione dell'attuazione.
In futuro una proposta della Commissione dovrebbe essere accompagnata, insieme
al piano d'attuazione, da un quadro di valutazione contenente gli obiettivi e
gli indicatori della misura e la programmazione proposta per il monitoraggio e
la valutazione dei risultati. La Commissione si è già impegnata a lavorare con
gli Stati membri durante la fase di recepimento, per facilitare la condivisione
delle migliori prassi e di altre misure figuranti nei piani d'attuazione. Sarà
importante, per gli Stati membri, dotarsi delle necessarie capacità di
monitoraggio dell'attuazione. La Commissione è disposta ad assisterli in questo
processo. La Commissione prenderà apposite misure per facilitare l'attuazione
di nuovi obblighi, in particolare in settori di particolare interesse per le
PMI. Ad esempio, grazie ad una riuscita iniziativa nel settore della sicurezza
dei prodotti alimentari e dei mangimi e della salute
e del benessere degli animali, denominata "Migliorare la formazione
per rendere più sicuri gli alimenti", vengono
organizzate sistematicamente azioni di formazione per i funzionari degli Stati
membri sugli elementi fondamentali della nuova legislazione e sulle modalità
pratiche per migliorare e agevolare l'attuazione. Poiché l'iniziativa si basa
sul principio della "formazione dei formatori", i funzionari a loro
volta istruiscono altre parti interessate, moltiplicando così gli effetti
benefici. Un altro esempio sarà il processo che verrà avviato dal 2015 per
assistere le PMI e per rispondere alle loro preoccupazioni riguardanti l'applicazione
dei requisiti del regolamento UE relativo alla fornitura di informazioni
sugli alimenti ai consumatori, con la messa a
disposizione di tutte le informazioni rilevanti. Un approccio analogo potrebbe
essere applicato alla commercializzazione dei prodotti omeopatici e dei medicinali
vegetali tradizionali. La
Commissione sta inoltre prendendo misure in risposta ad altri suggerimenti
ricevuti dalle PMI nel contesto della consultazione sui dieci atti legislativi
più gravosi dell'UE[19].
Queste includono ad esempio orientamenti sui materiali destinati a venire a
contatto con i prodotti alimentari[20]
e i "test PMI" nelle valutazioni d'impatto delle norme d'attuazione
relative alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori[21]. Quando è necessaria una
modifica delle normative, si potrebbe studiare l'opportunità di introdurre
procedure accelerate con il Parlamento e il Consiglio in modo da poter agire
rapidamente. È inoltre necessario studiare insieme al colegislatore modi per
modernizzare l'iter legislativo, ricorrendo maggiormente ai testi consolidati
nel processo d'adozione degli atti legislativi[22].
Ciò ridurrebbe il volume e il numero degli atti, semplificherebbe l'acquis e
migliorerebbe l'accesso al diritto. La
Commissione continuerà le discussioni con Parlamento europeo e col Consiglio
sull'uso dei testi consolidati come maniera efficace di ridurre il volume dell'acquis. 2.
Rigore nella valutazione della regolamentazione Dall'esame svolto è
emerso che non sempre le valutazioni vertono con sufficiente rigore sugli
aspetti dell'adeguatezza della regolamentazione. Quando si tratta di stimare se
la normativa è adatta alla sua finalità, vi è la tendenza a privilegiare lo
status quo. Occorre esaminare con maggiore attenzione se gli obiettivi sono
stati raggiunti nel modo più efficiente ed efficace. Ciò richiede un approccio
più rigoroso nella valutazione dei benefici, dei costi e degli oneri, e nella
consultazione delle parti interessate. Si tratta di una sfida.
La valutazione dei costi e dei benefici, e dell'effetto cumulativo della
regolamentazione, pone problemi metodologici. Calcolare tutti i costi e i
benefici della regolamentazione è difficile, e lo è anche tenere conto di tutto
un insieme di impatti che possono rafforzarsi, scontrarsi o contraddirsi l'un l'altro.
In questo settore sono necessari sforzi maggiori, anche tramite una più stretta
cooperazione fra la Commissione e gli Stati membri che devono raccogliere sfide
analoghe nella loro prassi di valutazione. Per individuare,
valutare e, ove possibile, quantificare i costi cumulativi legati all'osservanza
della legislazione dell'UE, nel 2012 la Commissione ha effettuato una
valutazione dei costi cumulativi degli oneri normativi nei settori dell'acciaio
e dell'alluminio. Questa valutazione tiene conto di tutti i costi sostenuti dal
settore in questione nel valutare l'impatto delle legislazione dell'UE in
termini di costi effettivi. L'accesso ai dati dei
costi e dei benefici è una questione problematica. I costi/benefici reali
insiti nell'attuazione dipendono dalle scelte fatte dagli Stati membri nel
recepimento delle normative UE. È necessario uno sforzo di cooperazione per
individuare i settori prioritari in cui si giustificherebbe un grosso sforzo di
raccolta di tali dati. Infine, va valutata con maggiore
attenzione la conformità della legislazione nazionale di attuazione con il
diritto dell'UE: questo dovrebbe essere un punto di partenza per la
valutazione. Occorre inoltre prendere in considerazione i segnali provenienti
dall'applicazione della legge nel corso del processo di valutazione[23]. La
Commissione riesaminerà e rafforzerà il suo quadro di valutazione, anche
fissando requisiti minimi per la frequenza e la portata delle valutazioni[24]; intensificherà
la partecipazione delle parti interessate nelle valutazioni e nelle valutazioni
d'impatto, e le consulterà direttamente per individuare i settori da valutare,
basandosi sull'esperienza della consultazione sui dieci atti legislativi più
gravosi dell'UE; garantirà che vi sia circolazione d'idee fra i settori d'azione
sulla base dei contributi delle varie parti interessate; garantirà che le
valutazioni esaminino come e in che misura siano stati realizzati gli obiettivi
di un intervento, utilizzando come riferimento qualsiasi obiettivo formale e le
aspettative/proiezioni indicate nella corrispondente valutazione d'impatto
(quando esse sono disponibili e ancora rilevanti in caso di emendamenti
considerevoli da parte del colegislatore). I problemi
ricorrenti nell'applicazione delle normative (che si rispecchiano nelle denunce
o nella giurisprudenza, ad esempio) dovrebbero essere parte di questo processo
di valutazione. Il comitato per la valutazione d'impatto considererà
sistematicamente l'uso dei risultati delle valutazioni nei suoi controlli di
qualità. Le relazioni di valutazione d'impatto contengono una sintesi
standardizzata di due pagine per facilitare una rapida individuazione dei
risultati, fra cui la stima dei benefici e dei costi. Nel contesto del programma di riduzione degli oneri amministrativi
(ABR+) si individuerà in che modo le riduzioni previste si sono concretizzate
sul campo. Gli Stati membri e le parti interessate raccoglieranno dati
quantitativi e si scambieranno migliori prassi sulla riduzione effettiva degli
oneri normativi a livello dell'attuazione in 12 azioni prioritarie. Questo
processo dovrebbe contribuire a un ulteriore sviluppo di metodologie e pratiche
di valutazione dei costi e dei benefici della regolamentazione. 3.
Ancorare l'aspetto dell'adeguatezza della
regolamentazione nel ciclo decisionale La regolamentazione
intelligente è un metodo di lavoro e non un'iniziativa isolata. Deve essere
pienamente integrata nel programma di lavoro e nel ciclo di pianificazione
strategica della Commissione (piani di gestione, relazioni annuali d'attività).
L'acquis regolamentare esaminato nell'ambito del programma REFIT è attualmente
oggetto di valutazioni per il 42%, e sono previste valutazioni per un altro 19%.
Questa percentuale va aumentata affinché le valutazioni possano alimentare
adeguatamente l'elaborazione delle politiche, e affinché le lacune
regolamentari possano essere individuate in tempo. Inoltre, la programmazione
delle valutazioni non è ancora pienamente armonizzata con altri elementi
importanti del ciclo regolamentare. La
Commissione indicherà tutte le iniziative legislative REFIT, compresi i ritiri,
le abrogazioni e i consolidamenti, nel suo programma di lavoro annuale. Dal 2014
in poi, programmerà le sue valutazioni nel quadro del programma REFIT e
includerà il piano di valutazione annuale in allegato al suo programma di
lavoro. Effettuerà check-up in tutti i settori legislativi importanti.[25] La
pianificazione regolare delle valutazioni consentirà alle parti interessate,
fra cui imprese, PMI e tutti gli altri interessati, di suggerire ambiti in cui
vedono possibilità di realizzare dei check-up. 4.
Cooperazione con i legislatori dell'UE e con gli
Stati membri per una regolamentazione adeguata La Commissione non può
ottenere risultati in materia di adeguatezza della regolamentazione senza una
stretta cooperazione con le altre istituzioni dell'UE e con gli Stati membri.
Le iniziative di semplificazione o di riduzione degli oneri proposte dalla
Commissione non sono sempre accolte dal colegislatore in fase d'adozione. La
Commissione accoglie favorevolmente l'acquisizione di una capacità di
valutazione d'impatto da parte del Parlamento europeo e sollecita sia il
Parlamento europeo che il Consiglio a valutare più sistematicamente l'incidenza
dei loro emendamenti, per garantire che nel processo di codecisione non si
introducano oneri normativi non voluti. Inoltre, in alcuni casi gli Stati
membri aggiungono oneri normativi nell'attuazione o nell'applicazione della
regolamentazione dell'UE, annullando talvolta gli sforzi di semplificazione
posti in essere a livello europeo.[26]
La volontà della
Commissione di ridurre gli oneri normativi è strettamente legata al pieno
rispetto dei principi di proporzionalità e di sussidiarietà.[27] Gli sforzi
volti a ridurre gli oneri normativi e a garantire che la legislazione sia
proporzionata e che rispetti il principio di sussidiarietà sono strettamente
collegati, e i loro risultati si rafforzano a vicenda: ecco perché gli
obiettivi del programma REFIT si intersecano con quelli degli Stati membri nel
riesame della legislazione dell'UE. La Commissione e gli Stati membri
condividono l'obiettivo di una regolamentazione dell'UE adeguata alle sue
finalità, proporzionata, e che rispetti pienamente il principio di
sussidiarietà. I suggerimenti degli Stati membri sono esaminati attentamente:
di alcuni si tiene conto fin d'ora e altri saranno parte del processo di
valutazione REFIT in corso. Per
conservare una traccia dell'adattamento delle proposte lungo tutto il ciclo
legislativo, la Commissione pubblicherà annualmente un quadro di valutazione
del programma REFIT per seguire l'iter legislativo di tutte le iniziative
proposte in tale ambito e per monitorare il contenuto delle modifiche decise a
livello UE e l'impatto dell'attuazione da parte degli Stati membri sulla
semplificazione e la riduzione degli oneri. Il quadro di valutazione monitorerà
l'esecuzione degli impegni presi nell'ambito del programma REFIT e permetterà
di accertare se le iniziative di riduzione degli oneri e di semplificazione
proposte dalla Commissione sono mantenute nel processo decisionale a livello
dell'UE. Quando gli Stati membri mettono a disposizione delle informazioni sul
modo in cui le misure sono attuate, queste saranno fornite.[28] Il quadro
di valutazione mostrerà i casi in cui il colegislatore si allontana da una
proposta di semplificazione fatta dalla Commissione e in cui l'attuazione da
parte degli Stati membri aggiunge oneri regolamentari o non consente alle
imprese di trarre pieno vantaggio dalla riduzione degli oneri decisa a livello
UE. Permetterà un feedback e faciliterà un dialogo trasparente sull'adeguatezza
della regolamentazione con i cittadini, gli Stati membri, le imprese, le parti
sociali e la società civile. Il quadro di valutazione REFIT monitorerà i
progressi in tutti i settori in cui sono state presentate proposte di
semplificazione e di riduzione degli oneri normativi. Ciò includerà il
follow-up del programma ABR+, della consultazione sui dieci atti più gravosi
della regolamentazione dell'UE, e delle azioni monitorate finora nel contesto
del quadro di valutazione delle PMI. IV.
Conclusioni e prossime tappe Nell'ambito del
programma REFIT la Commissione ha proceduto a un vaglio approfondito del corpus
legislativo e ha proposto azioni di follow-up. REFIT è un programma in
continuo sviluppo. La mappatura e il lavoro di vaglio della legislazione
saranno aggiornati ogni anno per individuare nuove misure, per monitorare l'attuazione
delle iniziative già realizzate o in corso di realizzazione e per renderne
conto. La Commissione auspica una
fruttuosa cooperazione con il Parlamento europeo e il Consiglio allo scopo di
giungere a una rapida adozione delle misure di semplificazione e di riduzione
degli oneri da essa già proposte. La Commissione continuerà
a cooperare da vicino con gli Stati membri e con le parti interessate per
raccogliere pareri e suggerimenti sull'adeguatezza della regolamentazione che
possano essere trattati nell'ambito del programma REFIT, e per lavorare insieme
al fine di migliorare gli aspetti del programma REFIT che necessitano di un'ulteriore
riflessione o di un'azione comune. [1] Si
vedano anche i risultati dell'ultimo Eurobarometro standard: il 74% dei
cittadini europei ritiene che l'UE sia troppo burocratica (domanda QA16.4 a pag.
59: http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/eb/eb79/eb79_anx_en.pdf)
[2] La codificazione è il
processo che consiste nel raccogliere in un nuovo, unico, testo un atto
legislativo e tutte le sue modifiche. La rifusione è un processo analogo
a quello della codificazione, poiché anch'esso raccoglie in un nuovo, unico,
testo un atto legislativo e tutte le sue modifiche; tuttavia, diversamente
dalla codificazione, comporta nuovi cambiamenti sostanziali, poiché durante la
preparazione del testo della rifusione sono apportate modifiche all'atto
originale. In entrambi i casi, il nuovo atto attraversa l'intero iter
legislativo e sostituisce gli atti codificati. [3] COM(2012)746 final. [4] SWD(2013)401 final. [5] È stato già valutato il 29% delle normative passate in rassegna. Il
13% è in corso di valutazione e per il 19% la valutazione è programmata. [6] Il sistema di valutazione
d'impatto della Commissione è ampiamente riconosciuto per la sua qualità [si vedano in
particolare: OCSE
2011 – "Sustainability in Impact Assessments — A review of Impact
Assessment Systems in selected OECD Countries and the European Commission";
Parlamento europeo 2011 – "Comparative study on the purpose,
scope and procedures of impact assessments carried out in the Member States of
the EU";
CEPS/University of Exeter 2012 – "Regulatory Quality in the European
Commission and the UK: Old questions and new findings"; relazione speciale n. 3/2010 della Corte dei conti
europea – " Le valutazioni d'impatto nelle istituzioni
dell'UE: sostengono il processo decisionale"?] [7] Direttiva 2006/123/CE. [8] Comunicazione della Commissione sulla valutazione dell'accesso alle
professioni regolamentate, e annesso documento di lavoro dei servizi della
Commissione sull'esito dell'esame inter pares sulla forma giuridica e i
requisiti in materia di partecipazioni azionarie e tariffe, 2 ottobre 2013. [9] Ciò include in particolare: la riduzione dei costi di ispezione per la
commercializzazione di frutta e verdura (970 milioni di euro); l'esenzione
delle microimprese dalle direttive contabili e un ulteriore ammodernamento di
tutto il sistema (6,471 milioni di euro); la semplificazione del meccanismo di
informazione sui cambiamenti relativi ai medicinali, alla farmacovigilanza e
alle richieste di sperimentazioni cliniche dei farmaci (368 milioni
di euro); la riduzione delle esigenze statistiche nel settore del
commercio intra-UE, dell'agricoltura, della produzione industriale, ecc. (330 milioni
di euro); la fatturazione elettronica dell'IVA i rimborsi semplificati, lo
sportello unico, le disposizioni speciali per le PMI e le vendite a distanza
(26,000 milioni di euro). Questi esempi si
riferiscono a oneri stimati in base alla proposta della Commissione. [10] Si veda il follow-up della Commissione alla consultazione delle
piccole e medie imprese sui dieci atti più gravosi della regolamentazione
dell'UE, COM(2013)446 final e SWD(2013)401 final. [11] Si vedano anche COM(2011)803 e COM(2013)122. [12] Direttive 92/43/CE e 2009/147/CE. Questo
check-up sarà organizzato per accompagnare la valutazione richiesta nell'ambito
della legislazione, nel rispetto dei termini fissati nelle direttive. [13] http://ec.europa.eu/environment/resource_efficiency/re_platform/ [14] Nei casi in cui le parti
sociali convengono in merito alla necessità di una regolamentazione, la
Commissione è obbligata a valutare gli accordi e ad informare le parti sociali
della sua decisione. La Commissione proseguirà la sua valutazione dell'accordo
delle parti sociali sulla protezione e la medicina del lavoro per il settore
degli acconciatori. Durante l'attuale mandato, non presenterà alcuna proposta
per l'attuazione legislativa di tale accordo. [15] La Commissione studierà alter possibilità di soddisfare i suoi
obblighi in virtù della Convenzione di Aarhus,
e sta procedendo a una valutazione d'impatto nell'attesa di una sentenza della
CGE. [16] La Commissione sta prendendo in considerazione l'idea di presentare
una nuova proposta. [17] L'esercizio pilota, che istituisce una quadro strutturato di
attuazione e di informazione per quanto riguarda la direttiva sul trattamento
delle acque reflue urbane, è volto a ridurre gli obblighi di informazione
aumentando la trasparenza sullo stato d'avanzamento del recepimento e migliorando
l'accesso dei cittadini alle informazioni sull'ambiente in tempo reale. [18] Comunicazione
della Commissione "Emancipare
imprese e cittadini nel mercato unico europeo - Piano d'azione per potenziare
La tua Europa in collaborazione con gli Stati membri", COM(2013) 636 final del 17/9/2013. [19] Queste misure sono indicate in dettaglio, per settore, nel documento
SWD(2013)401 final. [20] Regolamento (CE) n.
1935/2004. [21] Regolamento (UE) n. 1169/2011. [22] Attualmente, le proposte di
modifica sono adottate come modifiche di atti esistenti, e le versioni
consolidate sono elaborate in tutte le lingue dopo l'adozione. Viene discussa
la possibilità di semplificare questo processo usando i testi consolidati già
allo stadio del processo d'adozione. [23] Gli strumenti SOLVIT e "La tua Europa — Consulenza"
dispongono di banche dati di casi che potrebbero fornire elementi utili. [24] All'inizio del 2014 verranno prese misure nel contesto della revisione
degli orientamenti riguardanti le valutazioni e le valutazioni d'impatto. [25] Questi settori saranno definiti nel 2014. [26] Vedi in particolare "The Midas Touch: Gold-plating of EU
employment directives in UK law", London, Institute of Directors, giugno
2013. [27] In base al principio di "sussidiarietà", le misure devono
essere prese a un livello di intervento in cui sono più efficaci. Ciò significa
che non devono essere prese a livello dell'UE se possono risultare più efficaci
ed efficienti a livello internazionale, nazionale, regionale o locale. In base
al principio di "proporzionalità" le misure, a qualsiasi livello
siano esse prese, devono essere proporzionate agli obiettivi pertinenti e non
devono costituire una regolamentazione eccessiva. [28] Il quadro di valutazione riguardante le PMI presentato nel documento
SWD(2013)60 farà tutt'uno col quadro di valutazione REFIT. ALLEGATO Iniziative REFIT Il presente
allegato illustra le proposte derivanti dal programma REFIT in termini di nuove
iniziative volte a ridurre i costi, a semplificare la regolamentazione, a
rispondere meglio agli obiettivi politici e a utilizzare meglio i vantaggi
conferiti dalla regolamentazione UE, nonché iniziative destinate ad abrogare
leggi superate e a ritirare proposte pendenti, o ad astenersi dall'azione in
settori in cui non esistono prove adeguate o sufficienti a sostegno dell'intervento
legislativo. Secondo la politica della Commissione per una
regolamentazione intelligente, le iniziative legislative della Commissione
dotate di un'incidenza significativa sono soggette a valutazioni e a
valutazioni d'impatto. Le
iniziative sono suddivise in quattro categorie principali: 1.
proposte pendenti della Commissione
in materia di semplificazione e riduzione degli oneri, in attesa di essere
adottate dal colegislatore; 2.
nuove iniziative della Commissione
per semplificare, ridurre i costi normativi e consolidare la legislazione; 3.
settori in cui vigono leggi superate
che la Commissione proporrà di abrogare, proposte che intende ritirare e
iniziative pianificate ma che non intende portare avanti; 4.
check-up e valutazioni intese a
ridurre costi e oneri normativi (pianificati e in corso). 1.
Proposte pendenti della Commissione
in materia di semplificazione e riduzione degli oneri, in attesa di essere
adottate dal colegislatore Salute e politica dei consumatori ·
Proposta di regolamento sulla
sicurezza dei prodotti di consumo[1] e di regolamento sulla vigilanza del
mercato[2], destinate a introdurre una
serie di norme più chiare, eliminare le sovrapposizioni e codificare alcune
esenzioni da obblighi d'informazione. ·
Proposta di revisione della
direttiva concernente la sperimentazione clinica[3], per razionalizzare le procedure di
autorizzazione e semplificare gli obblighi d'informazione. ·
Proposta di una nuova legge in
materia di sanità animale[4], che sostituisce 37 atti giuridici,
di un nuovo regolamento in materia fitosanitaria[5] che sostituisce 7 atti giuridici, di
una nuova legge sul materiale riproduttivo vegetale, che sostituisce 12 atti
giuridici, e di un nuovo regolamento relativo ai controlli ufficiali lungo la
catena agroalimentare, che sostituisce 10 atti giuridici[6]. Ambiente ·
Proposta
di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la
direttiva 2011/92/UE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale
di determinati progetti pubblici e privati. ·
Proposta
di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il
regolamento (CE) n. 1013/2006 relativo alle spedizioni di rifiuti. Mercato
interno e servizi ·
Proposta della Commissione recante
modifica della direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche
professionali (2005/36/CE).[7] ·
Proposta della Commissione recante
modifica delle direttive 2004/18/CE e 2004/17/CE sugli appalti pubblici.[8] ·
Proposta della Commissione relativa
ai fondi di investimento europei a lungo termine.[9] Giustizia ·
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio
concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei
dati personali e la libera circolazione di tali dati (regolamento generale
sulla protezione dei dati).[10] ·
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio
relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici assistiti, che modifica
il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2011/83/UE e che abroga la
direttiva 90/314/CEE del Consiglio. [11] Affari interni ·
Proposta di direttiva relativa alle condizioni di ingresso e
soggiorno dei cittadini dei paesi terzi per motivi di ricerca, studio, scambio
di alunni, tirocinio retribuito e non retribuito, volontariato e collocamento
alla pari (rifusione) presentata dalla Commissione.[12] Affari marittimi e pesca ·
Proposta della Commissione relativa alla riforma
della politica comune della pesca.[13]
·
Proposta della Commissione relativa all'organizzazione
comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura.[14] Energia ·
Proposta che istituisce un regime
comunitario per la registrazione dei vettori di materiali radioattivi, che
sostituisce le procedure nazionali di dichiarazione e autorizzazione con un
regime di registrazione unico, al fine di semplificare le procedure garantendo
al contempo livelli elevati di protezione dalle radiazioni.[15] ·
Proposta di consolidamento sulle
norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro le radiazioni e
delle direttive associate.[16] Bilancio ·
Proposta della Commissione relativa
a una nuova risorsa propria basata sull'IVA.[17] Imposte e
dazi ·
Base imponibile consolidata comune per l'imposta
sulle società (CCCTB). Commercio ·
Proposta della Commissione relativa a un regolamento che modifica
i regolamenti di base antidumping e antisovvenzioni[18]. Mobilità e
trasporti ·
Proposta di modifica del regolamento (CEE) n. 3821/85
relativo all'apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada
(tachigrafo). Nota: Molte proposte presentate
dalla Commissione nell'ambito del quadro finanziario pluriennale sono in attesa
di essere adottate dal colegislatore. Si tratta di proposte nei settori dell'agricoltura
e dello sviluppo rurale, della salute e della politica dei consumatori, del
Fondo Sicurezza interna, del Fondo Asilo e migrazione, della pesca e degli
affari marittimi, della cooperazione allo sviluppo, degli aiuti umanitari e
della protezione civile, e dell'allargamento.[19] 2.
Nuove iniziative della Commissione
per semplificare, ridurre i costi normativi e consolidare la legislazione Occupazione ·
Consolidamento di tre direttive nel settore
dell'informazione e consultazione dei lavoratori, in funzione dei risultati
della consultazione delle parti sociali.[20] Salute e politica dei consumatori ·
Revisione della legislazione sull'igiene
alimentare al fine di consolidare le disposizioni in materia di igiene,
semplificare le procedure e rafforzare un approccio flessibile per le PMI. ·
Consolidamento della normativa
zootecnica. ·
Semplificazione della legislazione
sui medicinali veterinari. Statistiche ·
Regolamenti quadro di integrazione delle statistiche sulle imprese
(FRIBS) e statistiche sociali[21]. ·
Riforma del sistema di indagine sulle aziende agricole. Affari interni ·
Semplificazione e razionalizzazione del codice dei visti[22]. ·
Codificazione del codice frontiere Schengen [23]. Giustizia ·
Consolidamento e fusione degli atti legislativi relativi ai
diritti dei consumatori e alla pubblicità, in funzione dei risultati di un
check up[24]. ·
Revisione della legislazione su un procedimento europeo per le
controversie di modesta entità[25]. ·
Direttiva
2006/114/CE concernente la pubblicità ingannevole e comparativa. Mercato
interno e servizi ·
Revisione dell'organismo d'investimento collettivo in valori
mobiliari (OICVM)[26]. ·
Codificazione di otto direttive sul diritto societario[27]. Imposte e
dazi ·
Introduzione di una dichiarazione
IVA standardizzata in tutti gli Stati membri. Agricoltura ·
Semplificazione delle norme in
materia di aiuti di Stato nel settore agricolo[28]. ·
Revisione e semplificazione del
quadro giuridico sull'agricoltura biologica[29]. Commercio ·
Codificazione di ventisei regolamenti
del Consiglio in seguito all'adozione di due regolamenti di abilitazione[30]
che allineeranno la legislazione sul commercio al TFUE. ·
Esportazione di rifiuti non
pericolosi destinati al recupero – l'aggiornamento del regolamento 1418/2007[31]
semplificherà le procedure e ridurrà gli oneri amministrativi. Mobilità e trasporti ·
Semplificazione delle norme in materia di
cabotaggio nel trasporto su strada[32]. Politica di concorrenza ·
Revisione del regolamento della
Commissione recante attuazione del regolamento n. 139/2004 del Consiglio[33]
per introdurre una procedura semplificata di controllo delle concentrazioni tra
imprese [concorrenza]. Pesca e affari marittimi ·
Regolamento sulle autorizzazioni di
pesca ·
Misure tecniche
per la protezione degli organismi marini.
3.
Settori in cui la Commissione intende proporre o
esamina la possibilità di abrogare leggi o ritirare proposte pendenti, o non
intende portare avanti iniziative avviate Ambiente ·
Ritiro di una proposta di direttiva
quadro per la protezione del suolo[34]. La Commissione ha constatato che la proposta è pendente da otto
anni, durante i quali non è stata realizzata alcuna iniziativa efficace.
Intende pertanto esaminare attentamente se l'obiettivo della proposta, al quale
rimane comunque impegnata, si consegua meglio mantenendo la proposta stessa o
ritirandola e aprendo così la strada a un'iniziativa alternativa da avviare
nell'ambito del prossimo mandato. La decisione si baserà sulla possibilità di
raggiungere l'adozione prima delle elezioni del Parlamento europeo. ·
Ritiro della proposta sull'accesso
alla giustizia in materia ambientale[35]. Occupazione ·
Durante il presente mandato, la
Commissione non intende proporre atti legislativi nel settore della salute e
sicurezza sul lavoro per quanto riguarda gli acconciatori, i disturbi
muscolo-scheletrici, gli schermi, il fumo ambientale e gli agenti cancerogeni e
mutageni. Imprese e industria ·
Abrogazione della direttiva 1999/45/CE
relativa alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei
preparati pericolosi. Salute e politica dei consumatori ·
Ritiro di due proposte riguardanti
la comunicazione al pubblico di informazioni sui medicinali per uso umano
soggetti a prescrizione medica[36]. ·
Ritiro della direttiva del Consiglio
concernente l'assistenza alla Commissione e la cooperazione degli Stati membri
nell'esame scientifico di questioni relative ai prodotti alimentari.[37] Statistiche ·
Abrogazione del regolamento relativo alla produzione di
statistiche sull'industria dell'acciaio.[38] ·
Ritiro della proposta di regolamento relativo alle statistiche
europee sulla sicurezza dalla criminalità (COM(2011)335). Affari interni ·
Abrogazione della decisione del Consiglio concernente le modalità
di cooperazione tra le unità di informazione finanziaria degli Stati membri per
quanto riguarda lo scambio di informazioni.[39] Mercato
interno e servizi ·
Ritiro delle proposte sulla protezione giuridica dei disegni o
modelli e sul brevetto comunitario, sottoposte a procedura legislativa (la
proposta sul brevetto è stata convertita in cooperazione rafforzata). ·
Ritiro della proposta di regolamento del Consiglio relativo allo
statuto della Società privata europea[40]. Fiscalità ·
Ritiro
della proposta di direttiva finalizzata a semplificare gli obblighi in materia
di IVA.[41] Mobilità e trasporti ·
Abrogazione della direttiva 2007/38/CE
concernente l'installazione a posteriori di specchi sui veicoli commerciali
pesanti. ·
Abrogazione della direttiva 2009/33/CE
relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel
trasporto su strada. ·
Ritiro della proposta, soggetta a
procedura legislativa, relativa a patenti di guida che includano la
funzionalità di una carta del conducente. Energia ·
Abrogazione della decisione del
Consiglio che fissa un obiettivo comunitario di riduzione del consumo di
energia primaria in caso di difficoltà di approvvigionamento di petrolio
greggio e di prodotti petroliferi[42] e delle relative norme di
attuazione. Cooperazione allo sviluppo ·
La
Commissione non intende proporre un nuovo strumento alimentare dell'Unione
europea. L'attuale strumento scadrà alla fine del 2013. 4.
Check-up, valutazioni e altre
relazioni che valutano la possibilità di semplificare e ridurre i costi e gli
oneri normativi Ambiente Check-up e valutazioni previsti ·
Check-up su Natura 2000[43],
sul marchio di qualità ecologica dell'UE[44] e sul sistema di ecogestione e audit
(EMAS)[45]. ·
Razionalizzazione degli obblighi d'informazione
nel settore dell'ambiente secondo i principi di quadri strutturati per l'attuazione
e l'informazione. ·
Valutazioni del Registro europeo
delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (PRTR), della
legislazione relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini
zoologici e circa la convenzione di Aarhus (in attesa di una sentenza della
Corte di giustizia). Check-up e valutazioni in corso ·
Check-up sulla politica di gestione
dei rifiuti[46]. ·
Valutazioni di atti legislativi
relativi al rumore ambientale, alle emissioni di composti organici volatili,
alla responsabilità ambientale e all'Infrastruttura per l'informazione
territoriale.[47] Occupazione Valutazioni previste ·
Valutazioni di atti legislativi
relativi agli obblighi del datore di lavoro in materia di informazione sui
contratti di lavoro. Valutazioni in corso ·
Valutazione della legislazione nel
settore della salute e sicurezza sul luogo di lavoro.[48] ·
Direttiva 2008/104/CE relativa al
lavoro tramite agenzia interinale. ·
Direttive 97/81/CE sul lavoro a
tempo parziale e 99/70/CE sul lavoro a tempo determinato. Salute e politica dei consumatori Check-up e valutazioni previsti ·
Check-up del regolamento (UE)
n. 178/2002 (principi e requisiti generali della legislazione alimentare). Imprese e industria Check-up, valutazioni dei costi cumulativi e
valutazioni previsti ·
Check-up sulla normativa principale in materia di sostanze
chimiche non coperte dal regolamento REACH, e su aspetti connessi della
legislazione applicati alle fasi successive della lavorazione industriale. ·
Valutazione della direttiva sulle macchine e della legislazione
sulle armi da fuoco. ·
Valutazione dei costi cumulativi nei settori dell'industria
chimica e delle industrie di lavorazione e trasformazione del legname
(lavorazione del legno, mobilio, pasta di carta e stampa). Check-up e valutazioni in corso o completati ·
Valutazione dei regolamenti relativi al mercato interno per i
prodotti industriali. ·
Check-up sul sistema di omologazione per i veicoli a motore e
sulla raffinazione. ·
Valutazione dei costi cumulativi del settore dell'alluminio. ·
Nel 2013 è stata prodotta una valutazione dei costi complessivi
nel settore dell'acciaio. Energia Valutazioni previste ·
Valutazione della direttiva sull'energia
rinnovabile.[49] Affari interni Check-up e valutazioni previsti ·
Check-up della legislazione sulla migrazione legale. ·
Valutazioni del Sistema d'informazione visti[50],
di FRONTEX[51], comprese le squadre di intervento
rapido alle frontiere[52], e della legislazione sui permessi
di soggiorno per le vittime della tratta di esseri umani[53]. Valutazioni in corso ·
Relazione di valutazione complessiva delle decisioni quadro del
Consiglio relative alla lotta contro la criminalità organizzata e contro il
terrorismo[54]. Giustizia Check-up e valutazioni previsti ·
Check-up relativo all'eventuale necessità di consolidare e fondere
atti giuridici in materia di diritti dei consumatori e pubblicità (si veda
sopra). ·
Valutazione della normativa sulla parità di trattamento in materia
di sicurezza sociale[55]. ·
Valutazione della normativa sul titolo esecutivo europeo per i
crediti non contestati[56]. Mercato interno e servizi Valutazioni previste ·
Regolamento (CE) n. 1606/2002 relativo all'applicazione di
principi contabili internazionali. ·
Nuova direttiva sul ricorso 2007/66/CE. ·
Legislazione sui servizi finanziari[57]. ·
Direttiva 86/653/CEE sugli agenti
commerciali. Imposte e
dazi Valutazioni previste: ·
Valutazione della direttiva
concernente la struttura e le aliquote delle accise che gravano sui tabacchi
lavorati e della direttiva relativa al regime generale dei prodotti soggetti ad
accisa. Commercio Valutazioni previste: ·
Relazione di valutazione complessiva sul regolamento UE sul
controllo delle esportazioni, compresa la revisione del regolamento (CE)
n. 428/2009 sui prodotti a duplice uso (richiesta dall'atto di base e
dalla politica di controllo delle esportazioni), che presenterà alcune opzioni
in materia di riforma e semplificazione. ·
Valutazione del regolamento (CE) n. 953/2003 del Consiglio,
del 26 maggio 2003, inteso ad evitare la diversione verso l'Unione europea di
taluni medicinali essenziali. Mobilità e trasporti Valutazioni previste: ·
Valutazione della direttiva 2004/54/CE
relativa ai requisiti di sicurezza per le gallerie. ·
Valutazione della direttiva sui
trasporti combinati[58]. ·
Valutazione della legislazione in
materia di sicurezza per le navi da passeggeri[59]. ·
Proseguimento del lavoro di
definizione e attuazione della sicurezza aerea per il settore non commerciale[60]. Altri settori Valutazioni in corso ·
Valutazione del consenso europeo sull'aiuto umanitario–, il quadro
politico per la cooperazione tra l'UE e gli Stati membri [aiuti umanitari e
protezione civile]. Valutazioni previste ·
Valutazione della direttiva sulla
privacy e le comunicazioni elettroniche[61] [reti di comunicazione, contenuto e
tecnologia]. ·
Valutazione della direttiva sui
servizi di media audiovisivi[62] [reti di comunicazione, contenuto e
tecnologia]. ·
Valutazione del regolamento sulle
concentrazioni: sistema di rinvio e partecipazioni di minoranza [concorrenza]. [1] COM(2013) 78. [2] COM(2013) 74. [3] COM(2012) 369 final. [4] COM(2013) 260 final. [5] COM(2013) 267 final. [6] COM(2013) 265 final. [7] COM(2011) 883. [8] COM(2011) 896 e COM(2011) 895. [9] COM(2013) 462 final. [10] COM(2012) 11 final. [11] COM(2013) 512 final. [12] COM(2013) 151. [13]
COM(2011) 425. [14]
COM(2011) 416. [15] COM(2011) 518. [16] COM(2012) 242. [17] COM(2011)737, 739 e 740. In base alle conclusioni
del Consiglio europeo del luglio 2013, durante il prossimo QFP sarà mantenuto l'attuale
regime. Il 4 settembre la Commissione ha approvato un progetto di dichiarazione
comune sulle risorse proprie che fa parte dell'accordo politico tra il
Consiglio e il Parlamento europeo e che prevede l'istituzione di un gruppo ad
alto livello incaricato di procedere a una revisione generale del sistema delle
risorse proprie. [18] Proposta della Commissione (COM(2013)
192) di regolamento che modifica i regolamenti
di base antidumping e antisovvenzioni[18] (regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio
relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di
paesi non membri della Comunità europea e regolamento n. 597/2009 del
Consiglio relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni
provenienti da paesi non membri della Comunità europea). [19] Si veda in proposito il documento SWD(2013) 401 final. [20] Direttiva 98/59/CE sui licenziamenti collettivi, direttiva 2001/23/CE
sui trasferimenti di imprese e direttiva 2002/14/CE e che istituisce un
quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori
nell'Unione europea. [21] La revisione delle statistiche sociali dipenderà
dagli sviluppi nell'ambito del sistema statistico europeo. [22] Regolamento (CE) n. 810/2009 che istituisce un codice comunitario dei
visti. [23] Regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di
attraversamento delle frontiere da parte delle persone. [24] Direttiva 2005/29/CE[24] relativa alle pratiche commerciali
sleali; direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie
dei beni di consumo e direttiva 93/13/CE concernente le clausole abusive nei
contratti stipulati con i consumatori. [25] Regolamento (CE) n. 861/2007 del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell'11 luglio 2007. [26] Direttiva 2009/65/CE. [27] Direttive 82/891/CEE, 89/666/CEE, 2005/56/CE, 2009/101/CE, 2009/102/CE,
2011/35/UE, 2012/17/UE, 2012/30/UE. [28] Il futuro regolamento "de minimis" è attualmente
oggetto di una valutazione d'impatto in vista dell'adozione alla fine del 2013.
La valutazione d'impatto relativa al resto del pacchetto sugli aiuti di Stato
(ad esempio gli orientamenti in materia di aiuti di Stato e i regolamenti di
esenzione per categoria e sui moduli di notifica) è prevista per l'inizio del 2014.
I nuovi orientamenti e regolamenti dovrebbero essere adottati entro il
luglio 2014. [29] La revisione della legislazione sull'agricoltura biologica è
finalizzata a eliminare le incoerenze, le lacune e le misure inefficaci, a
semplificare le norme e a ridurre i costi della regolamentazione. La
valutazione d'impatto è prevista per l'autunno 2013 e l'adozione di proposte da
parte della Commissione per il primo trimestre del 2014. [30] COM(2011) 82 e COM(2011) 349. [31] Regolamento (CE) n. 1418/2007 della Commissione, del 29 novembre 2007,
relativo all'esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, elencati
nell'allegato III o III A del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento
europeo e del Consiglio, verso alcuni paesi ai quali non si applica la
decisione dell'OCSE sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti. [32] Regolamento (CE) n. 1072/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 21 ottobre 2009, che fissa norme comuni per l'accesso al mercato
internazionale del trasporto di merci su strada. [33] Regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio, del 20 gennaio 2004,
relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese (regolamento comunitario
sulle concentrazioni). [34] COM(2006) 232. [35] La Commissione studierà modi alternativi di
soddisfare gli impegni presi in virtù della convenzione di Aarhus e sta
eseguendo una valutazione d'impatto nell'attesa del giudizio della Corte di
giustizia. [36] COM(2012) 48 e COM(2012) 49. [37] GU L 52 del 4.1.1993, pag. 18. [38] Regolamento (CE) n. 48/2004. [39] Decisione 2000/642/GAI del Consiglio, del 17 ottobre 2000. La
tempistica dipende dall'adozione e dall'attuazione della proposta di direttiva
antiriciclaggio, adottata dalla Commissione il 5 febbraio 2013, che renderà
obsoleta la direttiva 2000/642/GAI. [40] COM(2008) 396. La Commissione intende presentare una nuova
proposta in questo settore. [41] COM (2004) 728 definitivo, del 29 ottobre 2004. [42] Decisione 77/706/CEE del Consiglio, del 7 novembre 1977, che fissa un
obiettivo comunitario di riduzione del consumo di energia primaria in caso di
difficoltà di approvvigionamento di petrolio greggio e di prodotti petroliferi
(e relativa decisione di attuazione della Commissione, 79/639). [43] Direttive 92/43/CE e 2009/147/CE. Questo
check-up sarà organizzato per accompagnare la valutazione
richiesta in virtù della legislazione, nel rispetto dei termini
stabiliti dalla direttiva. [44] Regolamento (CE) n. 66/2010. [45] Regolamento (CE) n. 1221/2009. [46] Relativa alle seguenti direttive: 86/278/CEE (fanghi di depurazione), 94/62/CE
(imballaggi e rifiuti di imballaggio), 96/59/CE (PCB e PCT), 2000/53/CE
(veicoli fuori uso), 2006/66/CE (batterie). [47] Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del
rumore ambientale; valutazione della direttiva 2009/126/CE, del 21 ottobre
2009, relativa alla fase II del recupero di vapori di benzina durante il
rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio; direttiva 2004/35/CE
sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del
danno ambientale; direttiva 2007/2/CE che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione
territoriale nella Comunità europea (INSPIRE). [48] Direttiva quadro 89/391/CEE e 23 direttive collegate. [49] Direttiva 2009/28/CE, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia
da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive
2001/77/CE e 2003/30/CE. [50] Regolamento (CE) n. 767/2008 e decisione 2004/512/CE del
Consiglio. [51] Regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, che istituisce un'Agenzia
europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne
degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex). [52] Regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del
Consiglio, che istituisce un meccanismo per la creazione di squadre di
intervento rapido alle frontiere e modifica il regolamento (CE) n. 2007/2004
del Consiglio limitatamente a tale meccanismo e disciplina i compiti e le
competenze degli agenti distaccati. [53] Direttiva 2004/81/CE del Consiglio riguardante il titolo di soggiorno
da rilasciare ai cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani
o coinvolti in un'azione di favoreggiamento dell'immigrazione illegale che
cooperino con le autorità competenti. Questa direttiva si considera fusa con la
direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta
di esseri umani e la protezione delle vittime. [54] Decisione quadro 2008/841/GAI del Consiglio e decisione quadro 2008/919/GAI
del Consiglio, che modifica la decisione quadro 2002/475/GAI. [55] Direttiva 79/7/CEE del Consiglio relativa alla graduale attuazione del
principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne in materia di
sicurezza sociale. [56] Regolamento (CE) n. 805/2004, del 21 aprile 2004, che istituisce
il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati. [57] Questa valutazione è prevista a medio termine. [58] Direttiva 92/106/CEE del Consiglio, del 7 dicembre 1992, relativa alla
fissazione di norme comuni per taluni trasporti combinati di merci tra Stati
membri (GU L 368 del 17.12.1992, pagg. 38-42). [59] Direttiva 2009/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6
maggio 2009, relativa alle disposizioni e norme di sicurezza per le navi da
passeggeri (Rifusione), GU L 163 del 25.6.2009, pagg. 1- 140. [60] Regolamento di base sulla sicurezza aerea (CE) n. 216/2008. [61] Direttiva 2009/136/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25
novembre 2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio
universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di
comunicazione elettronica, della direttiva 2002/58/CE relativa al trattamento
dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle
comunicazioni elettroniche e del regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla
cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della
normativa a tutela dei consumatori. [62] Direttiva 2010/13/UE. È stata appena svolta una consultazione sugli
elementi fondamentali della direttiva sui servizi di media audiovisivi ed era
stata svolta una consultazione separata sull'indipendenza degli organi di
regolamentazione del settore audiovisivo (articolo 30 della direttiva), su cui
si sta effettuando una valutazione.