COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Quadro di valutazione UE della giustizia Uno strumento per promuovere una giustizia effettiva e la crescita /* COM/2013/0160 final - 2013/ () */
Introduzione La
crisi economica e finanziaria che colpisce attualmente l'Unione europea ha
innescato profondi cambiamenti, dando il via a una ristrutturazione radicale
delle economie nazionali intesa a preparare il terreno per la crescita e la
competitività. In
questo processo di riforma, i sistemi giudiziari nazionali svolgono un ruolo
fondamentale per il ripristino della fiducia e il ritorno alla crescita. Un
sistema giudiziario efficiente e indipendente contribuisce a rafforzare la
fiducia e la stabilità. Decisioni giudiziarie prevedibili, tempestive ed
esecutive sono componenti importanti di un contesto favorevole per le imprese,
in quanto consentono di mantenere la fiducia necessaria per avviare un'impresa,
far eseguire un contratto, rimborsare un debito privato o proteggere il diritto
di proprietà o altri diritti. Dall'esperienza
acquisita negli Stati membri interessati dai programmi di aggiustamento
economico[1]
emerge che le carenze nel funzionamento di un sistema giudiziario aggravano la
spirale di crescita negativa e minano la fiducia dei cittadini e delle imprese
nelle istituzioni giudiziarie. Per questo motivo, nel 2011 le riforme nazionali
della giustizia sono diventate parte integrante di tali programmi. Il
miglioramento della qualità, dell'indipendenza e dell'efficienza degli
ordinamenti giudiziari è anche una priorità del semestre europeo, che è il
nuovo ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche dell'Unione
europea[2].
Nel 2012 sono stati individuati sei Stati membri[3]
particolarmente problematici, soprattutto per quanto riguarda la durata dei
procedimenti giudiziari e l'organizzazione della magistratura. L'efficacia dei sistemi giudiziari
nazionali è fondamentale per l'Unione europea L'accesso
a un sistema giudiziario efficiente è un diritto essenziale alla base delle
democrazie europee e sancito dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati
membri. È indispensabile per l'efficacia di tutto il diritto dell'Unione
europea, in particolare delle normative economiche che contribuiscono alla
crescita. Per esempio, i tribunali nazionali svolgono un ruolo essenziale per
quanto riguarda il rispetto delle normative in materia di concorrenza[4] e di altre
normative dell'Unione europea fondamentali per il mercato unico[5], in
particolare nei settori delle comunicazioni elettroniche[6], della
proprietà intellettuale[7],
degli appalti pubblici[8],
dell'ambiente[9]
o della protezione dei consumatori[10]. Quando
un tribunale nazionale applica la normativa dell'Unione europea, agisce come "tribunale
dell'Unione" e deve offrire una tutela giurisdizionale effettiva a
cittadini e imprese di cui sono stati violati i diritti garantiti dal diritto
dell'Unione. L'importanza del diritto a un ricorso effettivo è sancita dalla
Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (articolo 47). Sistemi
giudiziari efficienti sono indispensabili anche per rafforzare la fiducia
reciproca necessaria all'istituzione e all'attuazione di strumenti dell'Unione
europea basati sul riconoscimento reciproco e la cooperazione. Conformemente
all'articolo 67, paragrafo 1, del TFUE, l'Unione realizza uno spazio di
giustizia nel rispetto dei diversi ordinamenti giuridici e delle diverse
tradizioni giuridiche degli Stati membri. I cittadini, le imprese, i giudici e
le autorità devono poter fare affidamento sulle decisioni adottate dal sistema
giudiziario di un altro Stato membro, rispettarle, riconoscerle o eseguirle. Le
carenze dei sistemi giudiziari nazionali sono quindi non solo un problema per
un particolare Stato membro, ma possono influire sul funzionamento del mercato
unico e, più in generale, sull'intera Unione europea. Necessità di una rassegna sistematica Nella
sua analisi annuale della crescita 2013[11],
la Commissione europea ha sottolineato come sia importante migliorare la
qualità, l'indipendenza e l'efficienza dei sistemi giudiziari nazionali. Prima
di formulare raccomandazioni specifiche per paese in questo settore, è
necessario effettuare una rassegna sistematica del funzionamento dei sistemi
giudiziari in tutti gli Stati membri, tenendo pienamente conto delle diverse
tradizioni giuridiche nazionali. Per sostenere le riforme giudiziarie
avviate in vista di rilanciare la crescita sono indispensabili dati obiettivi,
attendibili e comparabili.
1.
Cos'è il quadro di valutazione UE della giustizia?
L'obiettivo
del quadro di valutazione UE della giustizia (in appresso "il quadro di
valutazione") è aiutare l'Unione europea e gli Stati membri a garantire
una giustizia più efficace fornendo dati obiettivi, attendibili e comparabili
sul funzionamento dei sistemi giudiziari di tutti gli Stati membri. Qualità,
indipendenza ed efficienza sono le componenti fondamentali di un "sistema
giudiziario efficace". Fornendo informazioni su tali componenti in tutti
gli Stati membri si contribuisce a individuare le possibili carenze e i buoni
esempi e si favorisce la definizione di politiche nel settore della giustizia a
livello nazionale e di Unione. Le principali caratteristiche
del quadro di valutazione sono le seguenti: –
è uno strumento comparativo che ricomprende
tutti gli Stati membri[12].
A prescindere dal modello di sistema giudiziario nazionale o dalla tradizione
giuridica a cui è ancorato, la tempestività, l'indipendenza, i costi contenuti
e la facilità di accesso sono alcuni dei parametri essenziali di ciò che
costituisce un sistema giudiziario efficace. Sebbene includa un confronto tra
particolari indicatori, il quadro di valutazione non ha lo scopo di presentare
una graduatoria unica generale o di promuovere un tipo particolare di sistema
giudiziario; –
intende presentare le tendenze del
funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali nel tempo. Nel 2013 il quadro di
valutazione presenta i dati per la prima volta e non tiene conto
necessariamente degli effetti delle riforme in corso in alcuni Stati membri[13]. Poiché l'esercizio
viene ripetuto regolarmente, tali effetti potrebbero diventare visibili in
future edizioni del quadro di valutazione; –
è uno strumento non vincolante, da
utilizzare nell'ambito di un dialogo aperto con gli Stati membri, il cui scopo
è aiutare questi ultimi e le istituzioni dell'Unione europea a definire
politiche più adeguate nel settore della giustizia e contribuisce ad
individuare gli aspetti che meritano particolare attenzione. Le scarse
prestazioni poste in evidenza dagli indicatori richiedono un'analisi più
approfondita dei motivi di tale risultato e, se necessario, l'avvio di riforme
adeguate, tenendo conto che la comparabilità dei dati può essere limitata dalle
differenze esistenti tra le procedure e i quadri giuridici; –
è uno strumento in evoluzione che si
amplierà gradualmente per quanto riguarda i settori interessati, gli indicatori
e la metodologia, con l'obiettivo di individuare i parametri essenziali di un
sistema giudiziario efficace. In consultazione con gli Stati membri, il quadro
di valutazione potrebbe essere progressivamente esteso ad altri settori dei
sistemi giudiziari e ad altri elementi della "catena giudiziaria"
attraverso la quale una persona o un'impresa deve passare per accedere a una
giustizia effettiva (ad esempio, dalla fase iniziale di ingresso nel sistema
giudiziario fino alla fase finale di esecuzione di una sentenza). Vista l'importanza
dei sistemi giudiziari nazionali per l'economia, l'ambito del quadro di
valutazione 2013 è incentrato sui parametri di un sistema giudiziario che
contribuisca al miglioramento delle condizioni in cui operano le imprese e gli
investitori. Il quadro di valutazione esamina gli indicatori di efficienza
relativi alle cause non penali, e in particolare ai contenziosi civili e
commerciali, che sono pertinenti per la risoluzione delle controversie in
materia commerciale, e alle cause amministrative. La giustizia amministrativa
svolge un ruolo importante in un contesto imprenditoriale, per esempio per
quanto riguarda il rilascio di licenze o le vertenze con le autorità
amministrative in merito a questioni fiscali o con le autorità nazionali di
regolamentazione. Per
preparare il presente quadro di valutazione, la Commissione europea ha chiesto
alla commissione per la valutazione dell'efficienza della giustizia del
Consiglio d'Europa (CEPEJ) di raccogliere dati e di condurre un'analisi[14]. La
Commissione europea ne ha utilizzato i dati più pertinenti e significativi per
elaborare il quadro di valutazione, che utilizza anche dati provenienti da altre
fonti, come la Banca mondiale, il World Economic Forum e il World
Justice Project.
2.
Indicatori del quadro di valutazione UE della giustizia per il 2013
Nel 2013
il quadro di valutazione presenta i principali risultati basati soprattutto
sugli indicatori relativi all'efficienza dei procedimenti: la durata dei
procedimenti, il tasso di ricambio e il numero di cause pendenti[15]. –
La durata dei procedimenti esprime il
tempo (in giorni) necessario per definire una causa dinanzi all'autorità
giudiziaria, ossia il tempo impiegato da un tribunale per giungere a una
decisione di primo grado. L'indicatore dei "tempi di trattazione" è
il numero di cause rimaste senza definizione diviso per il numero di cause
definite alla fine di un anno moltiplicato per 365 giorni. –
Il tasso di ricambio è il rapporto
tra il numero di procedimenti esauriti e il numero di procedimenti
sopravvenuti. Rileva la capacità di un tribunale di fare fronte al carico
giudiziario. Quando il tasso di ricambio è basso e la durata dei procedimenti è
elevata, si accumula un arretrato nel sistema. –
Il numero di cause pendenti esprime
il numero di cause ancora da trattare all'inizio del periodo (per esempio, un
anno) e che aggravano il carico di lavoro dei tribunali. Il numero di cause
pendenti influisce sui tempi di trattazione, e per migliorare la durata dei
procedimenti sono pertanto necessarie misure di riduzione del numero delle
pendenze. Il
quadro di valutazione esamina inoltre gli indicatori relativi ad alcuni fattori
che possono contribuire a ridurre la durata dei procedimenti e ad accrescere la
qualità della giustizia, ossia il monitoraggio e la valutazione delle attività
dei tribunali, i sistemi di tecnologia dell'informazione e della comunicazione
per i tribunali, i metodi alternativi di risoluzione delle controversie e la
formazione dei giudici. Sebbene anche vari altri importanti fattori abbiano un'influenza
sulla durata dei procedimenti, in particolare le specificità e la complessità
delle procedure, gli indicatori menzionati forniscono utili informazioni che
riflettono la consapevolezza degli Stati membri quanto all'importanza di tali
questioni e delle misure adottate in proposito. –
Il monitoraggio e la valutazione delle attività dei tribunali: per migliorare la qualità e l'efficienza
dei procedimenti giudiziari, le attività dei tribunali devono essere monitorate
attraverso un sistema di raccolta di informazioni globale e pubblicamente
disponibile e valutate periodicamente. Gli indicatori tengono conto della
disponibilità di sistemi di monitoraggio periodico delle attività dei tribunali
e di sistemi di valutazione. I sistemi di monitoraggio comprendono la
pubblicazione di una relazione annuale di attività e il calcolo del numero
delle sopravvenienze, delle decisioni emanate, delle cause rinviate e della
durata dei procedimenti. L'indicatore della valutazione delle
attività dei tribunali è basato sulla presenza di quanto segue: –
definizione di indicatori di prestazione (come le
sopravvenienze, le cause definite, le cause pendenti, l'arretrato, le prestazioni
dei giudici e del personale dei tribunali, l'esecuzione, i costi), –
valutazione periodica di prestazioni e risultati, –
definizione di norme di qualità (come le politiche
di garanzia della qualità, le politiche in materia di risorse umane, i parametri
di riferimento dei procedimenti, l'utilizzo delle risorse), –
personale giudiziario qualificato incaricato della
politica in materia di qualità. –
Sistemi TIC per i tribunali: l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione è
diventato indispensabile per l'efficacia dell'amministrazione della giustizia.
Gli indicatori evidenziano la disponibilità di sistemi TIC per la
registrazione e la gestione delle cause e per la comunicazione e lo scambio di
informazioni tra i tribunali e il loro contesto (ad esempio, moduli
elettronici disponibili su internet, siti internet dei tribunali, seguiti delle
cause on-line, registri elettronici, trattamento elettronico delle controversie
di modesta entità e del recupero dei crediti non contestati, presentazione elettronica
delle istanze e videoconferenze). –
Metodi alternativi di risoluzione delle
controversie per i contenziosi civili e
commerciali: i metodi alternativi nelle loro varie forme possono integrare le
procedure giudiziarie tradizionali. Questo indicatore evidenzia la
disponibilità di metodi alternativi di risoluzione delle controversie. –
Formazione dei giudici: la formazione dei giudici, ossia la formazione iniziale e la
formazione continua durante tutta la carriera, è un elemento importante per la
qualità e l'efficacia delle decisioni giudiziarie. La formazione può essere
incentrata sulla specializzazione, ma anche sul miglioramento delle competenze.
Questo indicatore fornisce informazioni sulla formazione obbligatoria dei
giudici. –
Risorse: il
bilancio per i tribunali e il numero di giudici e avvocati forniscono
informazioni sulle risorse utilizzate nel sistema giudiziario. Il
quadro di valutazione presenta anche i risultati sulla base di indicatori
relativi all'indipendenza percepita del sistema giudiziario. La
percezione dell'indipendenza è importante per le decisioni di investimento.
Nella sua relazione annuale sulla competitività globale, il World Economic
Forum (WEF) elabora un "indice dell'indipendenza percepita" che è
pertinente nel contesto della crescita economica in quanto è basato su un
sondaggio al quale ha risposto un campione rappresentativo di imprese di tutti
i paesi che operano nei principali settori economici (agricoltura,
industria manifatturiera, industria non manifatturiera e servizi)[16]. Nel contesto
della sua relazione sull'indice dello Stato di diritto per il periodo 2012-2013,
il World Justice Project (WJP) ha definito un indicatore relativo "all'indipendenza
percepita della giustizia civile[17],
sulla base delle risposte fornite nell'ambito di un sondaggio generale della
popolazione e da partecipanti qualificati. Va anche sottolineato che la Corte
di giustizia dell'Unione europea[18]
e la Corte europea dei diritti dell'uomo[19]
hanno posto in evidenza l'importanza del modo in cui viene vista l'indipendenza
giudiziaria. Secondo la giurisprudenza delle due Corti menzionate, l'indipendenza
del sistema giudiziario richiede norme precise per dissipare qualsiasi dubbio
ragionevole che possa insinuarsi nella mente delle persone riguardo all'impermeabilità
del sistema giudiziario a fattori esterni e alla sua neutralità rispetto agli
interessi sui quali è chiamato a pronunciarsi.
3.
Principali risultati del quadro di valutazione UE della giustizia
per il 2013
3.1.
Disparità notevoli quanto alla durata dei
procedimenti
Giustizia
in ritardo equivale a giustizia negata. La tempestività delle decisioni è
essenziale per le imprese e gli investitori. Nelle loro decisioni di
investimento, le imprese tengono conto del rischio di essere coinvolte in
vertenze commerciali, di lavoro o fiscali o in procedure d'insolvenza. L'efficienza
con cui un sistema giudiziario di un paese tratta le controversie riveste
grande importanza. Per esempio, l'esecuzione forzata di un contratto di
fornitura o di servizi diventa molto costosa se si allungano i tempi di
definizione di una controversia giudiziaria e addirittura viene privata di
sostanza oltre un certo periodo di tempo, in quanto diminuisce la probabilità
di recuperare il denaro risultante da pagamenti e sanzioni. I dati
di tutti i grafici si riferiscono al 2010, tranne quando diversamente indicato.
Gli Stati membri nella parte destra dei grafici senza valori sono quelli per i
quali non erano dati disponibili. Tranne la figura 4, tutte le figure
riguardano procedimenti di primo grado. La qualità e l'efficienza di un
sistema giudiziario dovrebbero risultare già in primo grado, in quanto fase
obbligatoria per chiunque si rivolga a un tribunale. Figura 1: tempo necessario per definire cause non penali* (in
giorni) (fonte: studio CEPEJ[20]) * Le cause non penali comprendono le cause civili e
commerciali, le cause relative alle misure di esecuzione, le cause relative al
catasto, le cause relative al registro delle imprese e le cause di diritto
amministrativo. Figura 2: tempo necessario per definire i contenziosi civili e
commerciali* (in giorni) (fonte: studio CEPEJ) I contenziosi civili (e
commerciali) riguardano le controversie tra parti, come per esempio le
controversie relative a contratti e procedure di insolvenza. Per contro, le
cause civili (e commerciali) non contenziose riguardano i procedimenti in cui
non viene fatta opposizione, come per esempio i procedimenti di ingiunzione di
pagamento di crediti non contestati. Figura 3: tempo necessario per definire le cause amministrative*
(in giorni) (fonte: studio CEPEJ) *Le cause di diritto amministrativo riguardano le
controversie tra cittadini e autorità locali, regionali o nazionali. In alcuni
paesi sono trattate da appositi tribunali amministrativi e in altri paesi da
tribunali civili. Figura 4: tempo necessario per definire le procedure di insolvenza*
(in anni) (fonte: studio CEPEJ/Banca Mondiale: Doing Business) * Tempo necessario ai
creditori per recuperare il loro credito. Il periodo di tempo va dalla
dichiarazione d'insolvenza dell'impresa e il pagamento di una parte o della
totalità del denaro dovuto alla banca. Sono prese in considerazione le
possibili tattiche dilatorie delle parti, come la presentazione di ricorsi
dilatori o di richieste di proroga. I dati provengono dalle risposte fornite a
un questionario da curatori fallimentari locali e sono stati verificati
attraverso uno studio delle disposizioni legislative e regolamentari e
informazioni pubbliche sulle procedure concorsuali. Ø Dai dati sopra riportati emergono importanti disparità riguardo alla
durata dei procedimenti: almeno un terzo degli Stati membri ha una durata dei
procedimenti almeno due volte superiore a quella della maggior parte degli
Stati membri[21]. La
durata dei procedimenti è legata al tasso al quale i tribunali definiscono le
cause, ossia al "tasso di ricambio", e al numero di cause ancora in
attesa di definizione (cause pendenti). Un tasso di ricambio pari o
superiore a circa il 100% sta a indicare che il sistema giudiziario è in grado
di definire almeno tutte le cause avviate. Un tasso di ricambio inferiore al 100%
sta ad indicare che il numero delle cause definite dai tribunali è inferiore
alle sopravvenienze e quindi, alla fine dell'anno, le cause rimaste senza
definizione aumentano il numero delle cause pendenti. Se questa situazione
persiste per vari anni, potrebbe essere indicativa di un problema sistemico, in
quanto l'arretrato si accumula aggravando ulteriormente il carico di lavoro dei
giudici e provocando un ulteriore aumento della durata dei procedimenti. Figura 5: tasso di definizione delle cause non penali (in % — i
valori superiori al 100% indicano che è stato definito un numero di cause
maggiore rispetto a quello delle nuove cause avviate, mentre i valori inferiori
al 100% indicano che è stato definito un numero di cause inferiore a quello
delle nuove cause avviate) (fonte: studio CEPEJ) Figura 6: tasso di definizione
dei contenziosi civili e commerciali (in %) (fonte: studio CEPEJ) Figura 7: tasso di definizione delle cause amministrative (in %) (fonte:
studio CEPEJ) Ø Dai dati sopra riportati risulta che alcuni Stati membri possono avere
difficoltà a definire particolari categorie di cause. Le figure da 8 a 10 qui di seguito indicano il numero
di cause pendenti all'inizio dell'anno di riferimento (1° gennaio 2010).
Queste cause risultano dalle prestazioni dei tribunali dell'anno precedente.
Per questo i bassi tassi di cause definite nel corso del 2010, come indicati
nelle figure da 5 a 7, non compaiono ancora nelle figure da 8 a10 nel
numero di cause pendenti. Un aumento del numero di cause pendenti alla fine
dell'anno verrà riportato nei futuri esercizi. Figura 8: numero di cause non penali pendenti (per 100 abitanti)
(fonte: studio CEPEJ) Figura 9: numero di contenziosi civili e commerciali pendenti (per
100 abitanti) (fonte: studio CEPEJ) Figura 10: numero di cause amministrative pendenti
(per 100 abitanti) (fonte: studio CEPEJ) Ø Dai dati sopra riportati risulta che vari Stati membri hanno un numero
particolarmente elevato di cause pendenti. In conclusione, risulta
che: Ø in alcuni Stati membri si combinano fattori sfavorevoli: lunghi
procedimenti di primo grado e tassi di ricambio bassi e/o un numero elevato di
cause pendenti. Tali situazioni richiedono una specifica attenzione e un'analisi
approfondita in quanto potrebbero essere indicative di carenze più sistemiche
per le quali dovrebbero essere intraprese azioni correttive; Ø
la riduzione della durata eccessiva dei
procedimenti dovrebbe essere una priorità per migliorare le condizioni in cui operano
le imprese e l'attrattiva per gli investimenti.
3.2.
Il monitoraggio e la valutazione contribuiscono a
ridurre la durata dei procedimenti ed aumentare la qualità della giustizia.
L'assenza
di un monitoraggio e di una valutazione affidabili può rendere più difficile
migliorare il funzionamento di un sistema giudiziario. La mancanza di qualità
delle decisioni giudiziarie può aumentare i rischi nello svolgimento della
propria attività per le imprese di grandi dimensioni e per le PMI e influisce
sulle scelte dei consumatori. Può avere come conseguenza decisioni affrettate o
meno prevedibili, procedure incomprensibili o una giustizia inaccessibile. Un'efficace
gestione dei tempi delle cause richiede che i tribunali, la magistratura e
tutti gli utenti finali del sistema giudiziario possano essere informati sul
funzionamento dei tribunali attraverso un meccanismo di monitoraggio periodico.
La definizione di politiche in materia di qualità e la valutazione delle
attività delle autorità giurisdizionali sono strumenti che possono servire ad
aumentare la qualità del sistema giudiziario al fine di migliorare l'accesso
alla giustizia, la fiducia, la prevedibilità e la tempestività delle decisioni
giudiziarie. Figura 11: disponibilità di monitoraggio delle attività delle autorità
giurisdizionali[22] (fonte: studio CEPEJ) Figura 12: disponibilità di valutazioni delle attività delle autorità giurisdizionali
(fonte: relazione 2012 CEPEJ) Dai dati sopra riportati risulta
che Ø un'ampia maggioranza degli Stati membri dispone di un sistema di
monitoraggio globale, ma vari Stati membri sono in ritardo o non rendono
disponibili i dati; Ø vari Stati membri non eseguono valutazioni periodiche delle attività
delle autorità giurisdizionali e in più della metà degli Stati membri non vengono
definite norme di qualità.
3.3.
I sistemi di tecnologia dell'informazione e della
comunicazione contribuiscono a ridurre la durata dei procedimenti e a
facilitare l'accesso alla giustizia
I
sistemi TIC per la registrazione e la gestione delle cause sono strumenti
indispensabili di cui le autorità giurisdizionali possono disporre per un'efficace
gestione dei tempi delle cause, in quanto contribuiscono a migliorare il ritmo
al quale un tribunale può trattare le cause e quindi a ridurre la durata
complessiva dei procedimenti. Figura 13: sistemi TIC per la registrazione e la gestione delle cause
(indicatore ponderato — min=0, max=4) [23] (fonte: studio CEPEJ) Ø Dai dati sopra riportati risulta che un'ampia maggioranza degli Stati
membri ha un sistema adeguatamente sviluppato per la registrazione e la
gestione delle cause; vari Stati membri, tuttavia, presentano ritardi. I
sistemi TIC per la comunicazione fra i tribunali e le parti (ad esempio, la
presentazione delle istanze per via elettronica) possono contribuire a ridurre
i ritardi e i costi per i cittadini e le imprese facilitando l'accesso alla
giustizia. I sistemi TIC svolgono anche un ruolo sempre più importante nella
cooperazione transfrontaliera tra le autorità giudiziarie e quindi facilitano l'attuazione
delle normative dell'Unione europea. Figura 14: comunicazione elettronica fra i tribunali e le parti
(indicatore ponderato — min=0, max=4) (fonte: studio CEPEJ) Figura
15: trattamento per via elettronica delle controversie di modesta entità * (0 =
disponibile nello 0% delle autorità giurisdizionali; 4 = disponibile nel 100%
delle autorità giurisdizionali) (fonte: studio CEPEJ) * La nozione di "controversia di modesta entità"
indica una causa civile in cui il valore pecuniario della controversia è
relativamente basso (il valore varia tra gli Sati membri). Figura 16: trattamento per via elettronica del recupero di crediti non
contestati (0 = disponibile nello 0% delle autorità giurisdizionali; 4 =
disponibile nel 100% delle autorità giurisdizionali) (fonte: studio CEPEJ) Figura 17: presentazione per via elettronica delle istanze (0 =
disponibile nello 0% delle autorità giurisdizionali; 4 = disponibile nel 100%
delle autorità giurisdizionali) (fonte: studio CEPEJ) Ø Dai dati sopra riportati risultano ampie disparità tra gli Stati membri
riguardo allo sviluppo dei sistemi TIC per lo scambio di informazioni fra i
tribunali e le parti.
3.4.
I metodi alternativi di risoluzione delle
controversie contribuiscono a ridurre il carico di lavoro dei tribunali
Una
mediazione efficace e altri metodi alternativi di risoluzione delle
controversie consentono una rapida risoluzione del contenzioso tra le parti su
base volontaria, riducono il numero delle cause pendenti e possono quindi avere
un importante effetto positivo sul carico di lavoro dei tribunali, che pertanto
hanno più possibilità di mantenere tempi ragionevoli. Simili metodi di elevata
qualità possono essere un'alternativa credibile alle tradizionali procedure
giudiziarie e possono contribuire a creare una cultura di risoluzione pacifica
delle controversie. Figura 18: disponibilità di metodi alternativi di risoluzione delle
controversie (fonte: studio CEPEJ) Ø Dai dati sopra riportati risulta che in quasi tutti gli Stati membri
sono disponibili metodi alternativi di risoluzione delle controversie, tuttavia
spesso non sono accessibili prove del loro uso nelle controversie commerciali. Ø Gli Stati membri dovrebbero incoraggiare la disponibilità e la qualità
della mediazione e di altri metodi alternativi di risoluzione delle
controversie.
3.5.
La promozione della formazione dei giudici può
contribuire a migliorare l'efficacia della giustizia
Le
politiche di formazione possono far parte delle norme di qualità per il sistema
giudiziario. La formazione iniziale e la formazione continua sono importanti
per mantenere o accrescere le conoscenze e le competenze del personale
giudiziario. La formazione riveste particolare importanza considerando il
continuo sviluppo delle normative nazionali e dell'Unione, le maggiori
pressioni esercitate affinché siano soddisfatte le aspettative degli utenti
finali e la tendenza alla gestione professionale nel sistema giudiziario.
Sebbene la formazione volontaria per i giudici sia una prassi normale in alcuni
Stati membri, la formazione obbligatoria per i giudici indica un impegno a
promuovere un aggiornamento delle conoscenze e delle competenze dei giudici. Figura 19: formazione obbligatoria per i giudici (fonte: relazione 2012
CEPEJ) [24] Ø Dai dati sopra riportati risulta che le politiche in materia di formazione
obbligatoria continua per i giudici sono molto diverse tra gli Stati membri.
3.6.
Risorse
Per
garantire la qualità, l'indipendenza e l'efficienza di un sistema giudiziario
nazionale, sono necessarie adeguate risorse umane e finanziarie, tenendo conto delle
diverse tradizioni giuridiche. In questo contesto, i dati possono essere
influenzati anche dal carattere accusatorio o inquisitorio di un sistema
giudiziario. Se si investe in un sistema giudiziario adeguatamente organizzato,
si può dare un importante contributo alla crescita sostenibile. Figura 20: bilancio per le autorità giurisdizionali* (in euro per
abitante) (fonte: studio CEPEJ) *Il bilancio
pubblico annuale approvato (non quello effettivamente eseguito) destinato al
funzionamento di tutti i tribunali (civili, commerciali e penali, esclusi i
servizi delle procure e il patrocinio a spese dello Stato), a prescindere
dalla sua fonte. Per gli Stati membri il cui bilancio annuale totale approvato
assegnato a tutti i tribunali non può essere separato dai dati relativi al
pubblico ministero (BE, DE, ES, EL, FR, LU, AT), il grafico riporta il dato
totale (per BE, ES e AT il dato include anche il patrocinio a spese dello
Stato). Ove opportuno, il bilancio annuale approvato destinato al funzionamento
di tutti i tribunali comprende il bilancio a livello nazionale e a livello
regionale o di enti federali. Figura 21: numero di giudici* (per 100 000 abitanti) (fonte: studio
CEPEJ) *La categoria è costituita da giudici impiegati a
tempo pieno e, ove applicabile, dai cosiddetti Rechtspfleger/titolari di funzioni
giudiziarie, che hanno l'autorità di emettere decisioni e/o sentenze. Figura 22: numero di avvocati* (per 100 000 abitanti) (fonte: studio
CEPEJ) * L'avvocato è una persona qualificata e autorizzata in
base alla normativa nazionale a patrocinare e agire per conto dei suoi clienti,
a esercitare un'attività giuridica professionale, a stare in giudizio o offrire
consulenza ai propri clienti o a rappresentarli in merito a questioni
giuridiche (raccomandazione Rec(2000)21 del comitato dei ministri del Consiglio
d'Europa sulla libertà di esercizio della professione di avvocato). Ø
Dai dati sopra riportati risulta che esistono vari
modi per affrontare la questione delle risorse umane e finanziarie nei sistemi
giudiziari, anche tra gli Stati membri con durata dei procedimenti simile.
3.7.
Disparità riguardo alla percezione dell'indipendenza
Anche l'indipendenza
percepita del sistema giudiziario è un fattore di promozione della crescita.
Poiché l'indipendenza del sistema giudiziario assicura la prevedibilità, la
certezza, l'equità e la stabilità dell'ordinamento giuridico in cui operano le
imprese, una mancanza percepita di indipendenza può essere un deterrente per
gli investimenti. Come regola generale, la giustizia non solo deve essere
fatta, ma si deve anche vedere che viene fatta. L'indipendenza della
magistratura è anche un requisito derivante dal diritto a un ricorso effettivo
sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Figura 23: indipendenza del sistema giudiziario (percezione — un valore
più alto indica una percezione migliore) (fonte: World Economic Forum) [25] Figura 24: indipendenza della giustizia civile (percezione — un valore
più alto indica una percezione migliore) (fonte: World Justice Project) Ø Benché vari Stati membri siano tra i primi dieci paesi al mondo in
termini di percezione dell'indipendenza della giustizia, dai dati sopra
riportati risulta un livello piuttosto basso di percezione di indipendenza del
sistema giudiziario in alcuni Stati membri da parte delle imprese che ne sono
gli utenti finali. Tali risultati richiedono un'attenzione particolare e una
valutazione più approfondita dei motivi per cui per alcuni Stati membri esiste
una mancanza di fiducia.
4.
Seguito dato ai risultati del quadro di valutazione 2013
4.1.
Seguito dato nel contesto delle riforme giudiziarie
negli Stati membri
I
principali risultati del quadro di valutazione 2013 pongono in evidenza i
settori prioritari che devono essere presi in considerazione. La Commissione
tradurrà tali priorità nelle seguenti azioni: –
i problemi individuati nel quadro di valutazione
saranno tenuti in considerazione nella preparazione della prossima analisi
specifica per paese del semestre europeo 2013, e guideranno i lavori nel
contesto dei programmi di aggiustamento economico; –
la Commissione ha proposto che il Fondo di sviluppo
regionale e il Fondo sociale siano disponibili per le riforme dei sistemi
giudiziari nel prossimo quadro finanziario pluriennale.
4.2.
Il problema della mancanza di dati
L'esperienza
del quadro di valutazione 2013 rivela la difficoltà di raccogliere dati
attendibili e comparabili. La comparabilità dei dati è una sfida in quanto le
procedure e i sistemi giudiziari nazionali variano in misura considerevole e
alcuni Stati membri non utilizzano definizioni standard per i dati di
monitoraggio. Nonostante
la media nell'Unione europea sia buona per quanto riguarda l'esistenza di
sistemi di monitoraggio, alcuni Stati membri non raccolgono dati in un modo che
consenta di effettuare una valutazione obiettiva e un confronto con altri Stati
membri. Oltre alla difficoltà di ottenere dati comparabili, per quasi tutti gli
Stati membri mancano alcuni dati su aspetti come i costi dei procedimenti, le
misure provvisorie, i casi di mediazione e le procedure di esecuzione. Data l'importanza
di disporre di sistemi giudiziari nazionali che funzionano in vista della
realizzazione degli obiettivi dell'Unione, la raccolta e la messa a
disposizione di dati imparziali, affidabili, obiettivi e comparabili dovrebbe
essere affrontata in via prioritaria dagli Stati membri a supporto di questo
esercizio. Gli Stati membri e gli ordinamenti giudiziari nazionali hanno un
interesse reciproco a promuovere la raccolta di tali dati per definire in
maniera più adeguata le politiche in materia di giustizia. A
questo proposito, riveste particolare importanza il ruolo della commissione per
la valutazione dell'efficienza della giustizia (CEPEJ) e la Commissione europea
incoraggia gli Stati membri a collaborare pienamente con tale commissione nella
raccolta dei dati. La
Commissione esaminerà inoltre in quale modo sia possibile migliorare la
raccolta di dati; in particolare intende: –
utilizzare studi sul campo mirati sul funzionamento
dei sistemi giudiziari nella pratica quando si applicano specifiche normative
dell'Unione europea legate alla crescita e indagini qualitative di
Eurobarometro per raccogliere le opinioni dei professionisti del diritto e di
vari utenti finali; –
esaminare con le reti dei giudici e delle autorità
giudiziarie in quale modo sia possibile migliorare la qualità e la
disponibilità di dati comparabili a livello nazionale, ivi compreso per quanto
riguarda l'indipendenza strutturale della magistratura; –
valutare con Eurostat in quale modo sia possibile
migliorare la raccolta di dati comparabili per gli indicatori più
significativi.
4.3.
Prossime tappe
La
qualità, l'indipendenza e l'efficienza dei sistemi giudiziari sono componenti
strutturali importanti per la crescita sostenibile e la stabilità sociale in
tutti gli Stati membri e sono fondamentali per l'effettiva attuazione del
diritto dell'Unione. Sulla base del presente quadro di valutazione, la
Commissione invita gli Stati membri, il Parlamento europeo[26] e tutte le
parti interessate a un dialogo aperto e a una collaborazione costruttiva per il
continuo miglioramento dei sistemi giudiziari nazionali nell'Unione europea nel
contesto del semestre europeo, della strategia europea per la crescita "Europa
2020", del rafforzamento del mercato unico e dell'agenda dei cittadini
dell'Unione europea. Per il
prossimo futuro, la Commissione intende avviare un più ampio dibattito sul
ruolo della giustizia nell'Unione europea e organizzerà, il 21 e 22 novembre 2013,
le Assises de la justice, una conferenza di alto livello che riunirà i
massimi responsabili politici a livello europeo e nazionale, i giudici delle
corti supreme e di altri gradi, le autorità giudiziarie, i professionisti del
diritto e tutti i portatori d'interessi. Questo momento di riflessione comune è
indispensabile per creare un autentico spazio di giustizia europeo che soddisfi
le aspettative dei cittadini e contribuisca a una crescita sostenibile sulla
base dello Stato di diritto e di altri valori sui quali l'Unione europea è
fondata. [1] EL, IE, LV, PT. [2] Comunicazione della Commissione "Analisi annuale
della crescita 2013", COM(2012) 750 final. [3] BG, IT, LV, PL, SI, SK. [4] Per esempio, il regolamento (CE) n. 1/2003 del
Consiglio, del 16 dicembre 2002, concernente l'applicazione delle regole di
concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (GU L 1 del 4.1.2003, pagg.
1-25). [5] Ad esempio, la direttiva 2000/31/CE sul commercio
elettronico (GU L 178 del 17.7.2000, pagg. 1-16). [6] Ad esempio, la direttiva quadro 2002/21/CE sulle reti e
i servizi di comunicazione elettronica (GU L 108 del 24.4.2002, pagg.
33-50). [7] Ad esempio, la direttiva 2004/48CE sul rispetto dei
diritti di proprietà intellettuale (GU L 157 del 30.4.2004, pag. 45-86). [8] Ad esempio, la direttiva 2007/66/CE per quanto riguarda
il miglioramento dell'efficacia delle procedure di ricorso in materia
d'aggiudicazione degli appalti pubblici (GU L 335 del 20.12.2007, pagg. 31-46). [9] Il ruolo dei tribunali nazionali viene sottolineato
nella comunicazione della Commissione sull'applicazione del diritto comunitario
dell'ambiente, COM (2008) 773 definitivo. [10] Ad esempio, la direttiva 2011/83/CE sui diritti dei
consumatori (GU L 304 del 22.11.2011, pagg. 64-88). [11] COM(2012) 750 final. [12] Se non sono disponibili dati nazionali, ne viene fatta
menzione nelle figure pertinenti. [13] Molti Stati membri stanno attuando misure di miglioramento
del funzionamento dei sistemi giudiziari. In 12 Stati membri tali riforme sono
realizzate nel contesto delle iniziative e degli strumenti dell'Unione europea
(programmi di aggiustamento economico, raccomandazioni specifiche per paese
formulate nel semestre europeo e il meccanismo di cooperazione e di verifica). [14] Lo studio completo sul funzionamento dei sistemi
giudiziari e dell'economia negli Stati membri dell'Unione europea, preparato
nel 2012 dalla CEPEJ per la Commissione europea, è disponibile sul sito
internet della DG Giustizia all'indirizzo http://ec.europa.eu/justice/index_it.htm. [15] Si tratta di indicatori standard definiti dalla CEPEJ. La
definizione e l'interrelazione di tali indicatori sono disponibili
all'indirizzo http://www.coe.int/t/dghl/cooperation/cepej/evaluation/default_en.asp. [16] L'indicatore del World Economic
Forum è basato sulle risposte fornite nell'ambito di un sondaggio alla
domanda: "In quale misura il sistema giudiziario nel vostro paese è
indipendente dalle influenze dei membri del governo, dei cittadini o delle imprese?".
Al sondaggio ha risposto, tra il 2010 e il 2011 a seconda del paese, un
campione di imprese in tutti i paesi rappresentative dei principali settori
dell'economia (agricoltura, industria manifatturiera, industria non
manifatturiera e servizi). Il sondaggio è stato condotto in varie forme, ivi
compresi interviste dirette con i dirigenti di imprese, interviste telefoniche
e messaggi inviati per posta, con un sondaggio online come alternativa. Disponibile all'indirizzo:
http://reports.weforum.org/global-competitiveness-report-2012-2013/. [17] Il sottoindicatore relativo alla
giustizia civile del World Justice Project evidenzia le percezioni
dell'indipendenza della giustizia civile da indebite interferenze da parte dei
governi. È basato sulle risposte derivanti da (1) un sondaggio condotto tra la
popolazione in generale dalle principali società di sondaggi locali utilizzando
un campione rappresentativo di 1 000 rispondenti nelle tre maggiori città di
ogni paese (a seconda del paese, i dati sono stati raccolti rispettivamente nel
2009, 2011 o 2012) e da (2) questionari costituiti da domande strutturate cui
hanno risposto soggetti qualificati quali professionisti e accademici del paese
interessato competenti in materia di diritto civile.
I dati sono disponibili all'indicatore 7.4 all'indirizzo:
http://worldjusticeproject.org/sites/default/files/WJP_Index_Report_2012.pdf. [18] Ad esempio, nella causa C-506/04, Wilson, Raccolta 2006,
pag. I-8613. [19] Per esempio, causa Cooper contro Regno Unito, [GC],
n. 48843/99, Racc. 2003-XII; Campbell e Fell contro Regno Unito, n. 7819/77
e n. 7878/77, 28 giugno 1984, serie A n. 80. [20] Studio sul funzionamento dei sistemi giudiziari e
dell'economia negli Stati membri dell'Unione europea, preparato nel 2012 dalla
CEPEJ per la Commissione europea. http://ec.europa.eu/justice/index_en.htm [21] Considerando le figure 1, 2 e 3 insieme. [22] Gli indicatori nelle figure da 11 a 22 riguardano tutte le
autorità giurisdizionali. [23] Le figure 13 e 14 riportano gli indicatori composti
ottenuti da vari indicatori relativi ai sistemi TIC, ciascuno dei quali misura
la disponibilità di tali sistemi da 0 a 4 (0= disponibili nello 0% delle
autorità giurisdizionali; 4= disponibili nel 100% delle autorità
giurisdizionali). [24] I tre Stati membri nella parte destra dei grafici non
prevedono una formazione obbligatoria per i giudici. [25] Al sondaggio ha risposto un campione di imprese in tutti i
paesi rappresentative dei principali settori dell'economia (agricoltura,
industria manifatturiera, industria non manifatturiera e servizi). [26] In particolare la commissione giuridica (JURI), la
commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e
la commissione per i problemi economici e monetari (ECON).