26.2.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 75/322


P7_TA(2013)0313

Adozione dell'euro da parte della Lettonia il 1o gennaio 2014 *

Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 luglio 2013 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione dell'euro da parte della Lettonia il 1o gennaio 2014 (COM(2013)0345 — C7-0183/2013 — 2013/0190(NLE))

(Consultazione)

(2016/C 075/46)

Il Parlamento europeo,

vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2013)0345),

viste la relazione 2013 sulla convergenza della Commissione (COM(2013)0341) e quella della Banca centrale europea del giugno 2013 relative alla Lettonia,

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione 2013 sulla convergenza relativa alla Lettonia della Commissione (SWD(2013)0196),

vista la sua risoluzione del 1o giugno 2006 sull'allargamento dell'area dell'euro (1),

vista la sua risoluzione del 20 giugno 2007 sul miglioramento delle modalità di consultazione del Parlamento europeo nelle procedure relative all’allargamento dell’area dell’euro (2),

visto l'articolo 140, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C7-0183/2013),

visto l'articolo 83 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per i problemi economici e monetari (A7-0237/2013),

A.

considerando che l'articolo 140 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede la realizzazione di un alto grado di convergenza sostenibile con riferimento al rispetto dei seguenti criteri da parte di ciascuno Stato membro: il raggiungimento di un alto grado di stabilità dei prezzi, la sostenibilità della situazione della finanza pubblica, il rispetto dei margini normali di fluttuazione previsti dal meccanismo di cambio e livelli dei tassi di interesse a lungo termine che riflettano la stabilità della convergenza raggiunta dallo Stato membro e della sua partecipazione al meccanismo di cambio del Sistema monetario europeo (i «criteri di Maastricht»);

B.

considerando che la Lettonia ha soddisfatto i criteri di Maastricht in linea con l'articolo 140 TFUE e il protocollo n. 13 sui criteri di convergenza allegato al trattato sull'Unione europea e al TFUE;

C.

considerando che il relatore si è recato in visita in Lettonia allo scopo di valutare se il paese fosse pronto a entrare nell'area dell'euro;

D.

considerando che il popolo della Lettonia ha compiuto sforzi straordinari per superare la crisi finanziaria, riuscendo a riportare il paese sulla via della competitività e della crescita;

1.

approva la proposta della Commissione;

2.

esprime parere favorevole riguardo all’adozione dell’euro da parte della Lettonia il 1o gennaio 2014;

3.

osserva che la valutazione da parte della Commissione e della Banca centrale europea (BCE) ha avuto come sfondo la crisi finanziaria globale, la quale ha inciso negativamente sulle prospettive di convergenza nominale di numerosi altri Stati membri, determinando nella fattispecie un significativo ribasso ciclico dei tassi d'inflazione;

4.

rileva, in particolare, che la crisi finanziaria globale ha colpito duramente la Lettonia in termini di povertà, disoccupazione ed evoluzione demografica; sollecita la Lettonia e i suoi partner dell'Unione ad applicare norme macroprudenziali rigorose finalizzate ad evitare i flussi di capitale insostenibili e la tendenza all'aumento eccessivo del credito avutisi prima della crisi;

5.

osserva che la Lettonia soddisfa i criteri grazie agli sforzi energici, credibili e sostenibili compiuti dal suo governo e dal suo popolo; sottolinea che la sostenibilità complessiva della situazione macroeconomica e finanziaria dipenderà dall'attuazione di riforme equilibrate e di ampia portata volte a coniugare la disciplina con la solidarietà e investimenti sostenibili a lungo termine, non soltanto in Lettonia ma anche nell'Unione economica e monetaria nel suo insieme;

6.

rileva che, nella sua relazione 2013 sulla convergenza, la Banca centrale europea ha espresso qualche preoccupazione circa la sostenibilità a lungo termine della convergenza economica della Lettonia; sottolinea in particolare le seguenti dichiarazioni e raccomandazioni ivi contenute:

l’adesione a un’unione monetaria comporta la rinuncia a strumenti monetari e di cambio, per cui assumono maggiore importanza la flessibilità e la capacità di tenuta interne; le autorità dovrebbero quindi esplorare possibili vie per rafforzare ulteriormente gli strumenti alternativi per un’azione anticiclica a loro disposizione, in aggiunta a quanto conseguito dal 2009;

è necessario che la Lettonia continui un percorso di risanamento organico dei conti pubblici in linea con i requisiti del Patto di stabilità e crescita e che dia attuazione e si attenga a un assetto di bilancio tale da contribuire a evitare il ritorno a politiche pro-cicliche in futuro;

l'esigenza di un quadro istituzionale più solido e il fatto che il paese presenti un’economia sommersa relativamente ampia, seppure in diminuzione, comportano non soltanto perdite in termini di gettito, ma distorcono anche la concorrenza, nuocciono alla competitività del paese e ne riducono l’attrattiva come destinazione degli investimenti diretti esteri, frenando gli investimenti e la produttività a lungo termine; ritiene che occorra prendere in seria considerazione tali preoccupazioni, soprattutto in caso di inversione delle attuali tendenze in materia di inflazione e flussi finanziari; considera comunque che dette preoccupazioni non modifichino la complessiva valutazione positiva sull'adozione dell'euro da parte della Lettonia;

7.

invita il governo lettone a mantenere la sua posizione prudente in materia di politica di bilancio e le sue politiche generali orientate alla stabilità, per far fronte a eventuali futuri squilibri macroeconomici e rischi per la stabilità dei prezzi nonché a correggere gli squilibri individuati dalla Commissione nell'ambito della relazione sul meccanismo di allerta; osserva che la stabilità dei prezzi in Lettonia dipende in larga misura dalla dinamica dei prezzi delle materie prime a causa della bassa efficienza energetica e dell'elevato livello delle importazioni di energia da un'unica fonte nella composizione del suo paniere di consumo; invita il governo lettone ad apportare miglioramenti in questo senso e ad intensificare i propri sforzi generali per il conseguimento di tutti gli obiettivi nazionali della strategia UE 2020;

8.

esprime preoccupazione per l'attuale scarso sostegno dei cittadini lettoni all'adozione dell'euro; invita il governo e le autorità lettoni a comunicare più attivamente con i propri cittadini in modo da assicurare che l'adozione dell'euro ottenga maggiore sostegno da parte del pubblico; chiede al governo e alle autorità lettoni di proseguire la loro campagna di informazione e di comunicazione allo scopo di raggiungere tutti gli abitanti del paese;

9.

invita il governo lettone a far fronte alle carenze strutturali del mercato del lavoro attraverso adeguate riforme sul piano strutturale e dell'istruzione; chiede, in particolare, al governo lettone di affrontare il problema del tasso di povertà e delle crescenti disuguaglianze di reddito;

10.

riconosce la stabilità del settore bancario lettone nel corso degli ultimi tre anni; sottolinea, tuttavia, che il modello di attività delle banche è stato seriamente contestato durante la prima fase della crisi finanziaria globale; sottolinea che in quel momento il tracollo del sistema finanziario lettone è stato evitato soltanto grazie all'intervento di salvataggio da parte dell'UE-FMI; accoglie con favore le recenti riforme volte a rafforzare la regolamentazione delle banche lettoni attive nel segmento dei depositi di non residenti (NRD); invita le autorità lettoni a garantire una stretta vigilanza su tali banche e l'attuazione di adeguate misure aggiuntive di gestione del rischio; invita inoltre le autorità lettoni a rimanere caute per quanto riguarda possibili squilibri tra attività e passività bancarie in termini di struttura delle scadenze, che possono essere considerati un pericolo per la stabilità finanziaria;

11.

invita le autorità lettoni a continuare con gli attuali preparativi pratici per far sì che il processo di transizione avvenga in modo ordinato; invita il governo lettone a istituire meccanismi di controllo appropriati per assicurare che l'introduzione dell'euro non sia utilizzata per dissimulare aumenti dei prezzi;

12.

invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;

13.

deplora la scadenza estremamente serrata entro la quale il Parlamento è stato invitato a formulare il proprio parere ai sensi dell'articolo 140 TFUE; invita la Commissione e gli Stati membri che intendono adottare l'euro a prevedere scadenze appropriate al fine di consentire al Parlamento di formulare un parere sulla base di un dibattito più ampio e inclusivo;

14.

chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;

15.

incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio, alla Commissione, alla Banca centrale europea, all'Eurogruppo e ai governi degli Stati membri.


(1)  GU C 298 E dell'8.12.2006, pag. 249.

(2)  GU C 146 E del 12.6.2008, pag. 251.