19.9.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 271/101


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Proposta di modifica della proposta della Commissione COM(2011) 607 final/2 di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio»

COM(2013) 145 final — 2011/0268 (COD)

e alla «Proposta di modifica della proposta della Commissione COM(2012) 496 — Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio»

COM(2013) 146 final — 2011/0276 (COD)

2013/C 271/19

Relatore generale: SOARES

Il Consiglio, in data 25 marzo 2013, ha deciso, conformemente al disposto degli articoli 164 e 177 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di modifica della proposta della Commissione COM(2011) 607 final/2 di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del consiglio

COM(2013) 145 final – 2011/0268 (COD)

e alla

Proposta di modifica della proposta della Commissione COM(2012) 496 - Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio

COM(2013) 146 final – 2011/0276(COD)

L'Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo, in data 16 aprile 2013, ha incaricato la sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza di preparare i lavori in materia.

Vista l'urgenza dei lavori, il Comitato economico e sociale europeo, nel corso della 490a sessione plenaria dei giorni 22 e 23 maggio 2013 (seduta del 22 maggio 2013), ha nominato relatore generale Mário SOARES e ha adottato il seguente parere con 135 voti favorevoli, 3 voti contrari e 4 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Nonostante nutra alcune riserve circa l'ammontare dei finanziamenti relativi alle iniziative nel campo dell'occupazione e alla Garanzia per i giovani e circa il modo di conseguirli, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) è d'accordo con la Commissione sulla necessità di modificare, in linea con la proposta all'esame, i regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio relativi al Fondo sociale europeo e ai fondi strutturali.

1.2

Il CESE sottolinea la necessità che le politiche che verranno adesso decise contribuiscano alla crescita e alla creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, e rafforzino la coesione sociale.

1.3

Il Comitato si rammarica che il finanziamento dell'iniziativa per l'occupazione giovanile non sia il risultato di un rafforzamento del bilancio dell'Unione, ma sia realizzata sottraendo fondi dalla dotazione finanziaria globale per la coesione, già di per sé inferiore a quella a disposizione per il periodo 2007-2013.

1.4

Il CESE è convinto che i 6 miliardi di euro di finanziamento siano insufficienti rispetto all'entità del problema e all'urgenza di risolverlo.

1.5

Dato che la crisi non è ancora arrivata alla fine e che la creazione di posti di lavoro non è ancora stata avviata, il CESE propone di fissare in modo più flessibile la percentuale di giovani disoccupati che possono avere accesso ai fondi assegnati, in modo da poter valutare l'evolversi della situazione nel campo della disoccupazione giovanile o, in alternativa, suggerisce di fissare detta quota al 20 %.

1.6

Il Comitato raccomanda che il limite di età per accedere alla Garanzia per i giovani sia portato a 30 anni, in particolare nei paesi che presentano livelli più alti di disoccupazione giovanile.

1.7

Il CESE infine invita gli Stati membri a non ridurre l'impegno finanziario teso a promuovere l'occupazione giovanile nei fondi assegnati nell'ambito della proposta sul quadro finanziario pluriennale, e ad accettare il suggerimento della Commissione di utilizzare riserve aggiuntive per raggiungere l'obiettivo di eliminare un problema che sta mettendo a repentaglio il futuro di una generazione di giovani europei.

2.   Sintesi della proposta della Commissione

2.1

A seguito della decisione del Consiglio europeo del 28 febbraio 2013 di creare una Garanzia per i giovani, la Commissione presenta due proposte: la prima modifica la proposta COM(2011) 607 final/2 - Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio (COM(2013) 145 final), mentre la seconda modifica la proposta COM(2012) 496 – Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni su diversi fondi e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (COM(2013) 146 final).

2.2

Obiettivo delle due proposte è garantire il finanziamento dell'iniziativa per l'occupazione giovanile nel quadro della «Garanzia per i giovani», la quale punta ad assicurare a tutti i giovani sotto i 25 anni d'età un'offerta di lavoro dignitosa o una formazione continua, o ancora un tirocinio di apprendistato nei quattro mesi successivi al termine degli studi o alla perdita del posto di lavoro.

2.3

Il finanziamento totale previsto per il periodo 2014-2020 è di 6 miliardi di euro, metà dei quali a titolo d'investimento del Fondo sociale europeo e l'altra metà a titolo di una dotazione specifica destinata all'iniziativa per l'occupazione giovanile nel quadro della sottorubrica 1.b: Coesione economica, sociale e territoriale.

2.4

Il finanziamento previsto è destinato alle regioni di livello NUTS 2 che nel 2012 hanno registrato un tasso di disoccupazione giovanile (dai 15 ai 25 anni) superiore al 25 %.

3.   Osservazioni generali

3.1

La drammatica situazione che vivono numerosi Stati membri nel campo della disoccupazione giovanile giustifica ampiamente l'iniziativa adottata dal Consiglio del 28 febbraio 2013 di creare una Garanzia per i giovani che, a più riprese e sotto varie forme, è stata rivendicata dalle parti sociali e dalle organizzazioni della società civile.

3.2

Secondo la Commissione europea, nell'Unione sono 7 milioni e mezzo i giovani che appartengono alla categoria NEET (1), il che rappresenta il 12,9 % della popolazione giovanile europea di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Molti di loro non hanno portato a termine gli studi secondari e hanno abbandonato precocemente la scuola. Molti sono immigrati oppure appartengono a gruppi sociali svantaggiati. In alcuni paesi, tuttavia, si assiste anche a un deterioramento della situazione dei giovani delle classi medie (nuovi poveri) che non hanno ancora completato gli studi e corrono il rischio di non proseguirli.

3.3

In alcuni precedenti pareri, il CESE ha sottolineato i livelli drammatici della disoccupazione giovanile nell'UE e ha chiesto a tutte le parti interessate di adottare misure urgenti, efficaci e definitive per porre fine a questo circolo vizioso che mette in pericolo il futuro di un'intera generazione (2). Non è solo un problema reale per le persone coinvolte, è anche una minaccia alla coesione sociale dell'UE che, a termine, potrebbe compromettere la crescita economica e la competitività dell'Europa.

3.4

Il CESE ritiene che le politiche che verranno adesso decise debbano contribuire alla ripresa della crescita e alla creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, adeguatamente garantiti e tutelati, fattori che storicamente hanno portato alla costruzione del modello sociale europeo e alla coesione sociale. Al tempo stesso, ribadisce l'importanza della piena partecipazione delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile alla definizione, all'attuazione e al monitoraggio di dette politiche.

3.5

In realtà, l'iniziativa per l'occupazione giovanile, inserita nell'ambito della Garanzia per i giovani, avrà successo solo in presenza di uno stimolo analogo per quanto concerne la «richiesta del mercato del lavoro» (vale a dire, se vi sarà crescita economica). Inoltre, l'istruzione, i tirocini professionali e il miglioramento delle competenze di milioni di giovani con scarse prospettive di integrazione nel mercato del lavoro comportano, di per sé, rischi enormi.

3.6

Il CESE osserva con preoccupazione che il Consiglio europeo guarda alle difficoltà economiche dell'Europa essenzialmente come a un problema di risanamento di bilancio e non tenta nemmeno di quantificare i costi di opportunità o gli effetti negativi che ne derivano, ad esempio la disoccupazione giovanile di massa, la delusione e la perdita di speranza (3).

4.   Osservazioni specifiche

4.1

Considerando che le modifiche presentate dalla Commissione sono destinate ad adeguare l'attuale regolamento sul Fondo sociale europeo e il regolamento più generale relativo ai diversi fondi europei alla decisione del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio, le osservazioni che seguono non riguardano le proposte della Commissione, bensì i principi di base stabiliti dal Consiglio.

4.2

In un contesto di crisi come quello che stiamo vivendo, il CESE non può non rammaricarsi che il Consiglio proponga, per il periodo 2014-2020, un bilancio dell'Unione inferiore a quello relativo al periodo precedente, il che incide negativamente sulle risorse necessarie per far fronte alla situazione attuale.

4.3

Da questa decisione si evince che il finanziamento proposto per lottare contro la disoccupazione giovanile non rappresenta un aumento di bilancio, ma uno storno di fondi destinati ad altre voci, più precisamente 3 miliardi dal Fondo sociale europeo e 3 miliardi dalla politica di coesione.

4.4

Inoltre, l'ammontare globale stanziato di 6 miliardi di euro, se distribuito per i sette anni di durata dell'iniziativa, risulta, in tutta evidenza, insufficiente (4).

4.5

Stabilire il 2012 come data per determinare la percentuale di giovani disoccupati (25 %) che può beneficiare dei fondi assegnati adesso significa non tener conto né dell'evoluzione della crisi né della recessione attuale. Inoltre si corre il rischio di trascurare situazioni drammatiche che potrebbero verificarsi in questo periodo. Il CESE pertanto ritiene opportuno assicurare una maggiore flessibilità, onde poter valutare gli sviluppi della situazione nel campo della disoccupazione giovanile, oppure abbassare preventivamente detta percentuale al 20 %.

4.6

Il CESE inoltre raccomanda che il limite di età previsto per beneficiare della Garanzia per i giovani venga innalzato ai 30 anni, affinché ad essa possano accedere anche i giovani che portano a termine più tardi gli studi universitari o che si trovano in una fase di transizione tra la formazione e l'occupazione. Si tratta di un aspetto particolarmente importante per i paesi che registrano tassi più elevati di disoccupazione giovanile.

4.7

Il CESE approva la decisione di esentare gli Stati dal cofinanziamento della dotazione specifica per l'iniziativa sull'occupazione giovanile (3 miliardi di euro) e di considerare eccezionalmente il 5 % delle risorse destinate a tale iniziativa una riserva di efficienza e di efficacia.

4.8

Infine, nonostante le osservazioni di cui sopra, il CESE ribadisce che l'iniziativa merita di essere sostenuta, ma raccomanda di trasformarla in una misura strutturale delle politiche attive in materia di occupazione e di non limitarla alla funzione di strumento per far fronte alla crisi economica attuale (5).

Bruxelles, 22 maggio 2013.

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Henri MALOSSE


(1)  La sigla fa rifermento a giovani che non studiano, non lavorano e presentano bassi livelli d'istruzione e formazione.

(2)  Cfr. in particolare il parere del CESE in merito alla comunicazione della Commissione Aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro, GU C 161 del 6.6.2013, pagg. 67-72.

(3)  Il costo della non integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, vuoi per i trasferimenti sociali eccessivi, vuoi per i mancati introiti a livello fiscale, supera i 150 miliardi di euro.

(4)  L'OIL, che ha accolto favorevolmente, anche se con prudenza, questa iniziativa, sostiene che il fabbisogno finanziario per poter sperare di apportare cambiamenti significativi alla situazione sarebbe dell'ordine di 21 miliardi di euro.

(5)  In linea con il parere del CESE in merito alla comunicazione della Commissione Aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro, GU C 161 del 6.6.2013, pagg. 67-72, l'iniziativa per l'occupazione giovanile deve essere collegata al semestre europeo.