DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee /* SWD/2012/0381 final/2 */
Introduzione Nell'arco degli anni l'UE ha elaborato una
politica idrica di ampio respiro che è evoluta gradualmente, partendo
principalmente dagli aspetti legati alla salute ed estendendosi agli impatti
dei principali settori di utilizzo delle acque. Dal 2000, con l'adozione della
direttiva quadro sulle acque, la politica idrica ha fatto un ulteriore salto di
qualità adottando un approccio integrato alla gestione idrica che si basa sul
principio della "gestione dei bacini idrografici", finalizzato al raggiungimento
di un buono stato di tutte le acque dell'UE entro il 2015. La valutazione d'impatto della comunicazione
sul Piano di salvaguardia per le risorse idriche europee (nel prosieguo "il
Piano") contiene diverse valutazioni, individua le principali sfide della
gestione delle risorse idriche e valuta opzioni strategiche alternative in
prospettiva di un'azione a livello di UE. La presente sintesi presenta gli
elementi principali della relazione completa. 1. Aspetti procedurali e consultazione
delle parti interessate Il Piano rientra nel programma di lavoro 2012
della Commissione (rif. 2012/ENV/005). La valutazione d'impatto
è basata su un ampio processo di consultazione interno ed esterno. Il documento
tiene conto anche dei contributi di un gruppo interservizi e delle
raccomandazioni del comitato per la valutazione d'impatto. Le parti interessate sono state coinvolte fin
dall'inizio nel processo di elaborazione della valutazione nel contesto dell'ormai
consolidata strategia comune di attuazione della direttiva quadro sulle acque,
che riunisce gli Stati membri, la Commissione, i paesi (potenzialmente)
candidati all'adesione e i paesi del SEE, le parti interessate e le ONG. Il 24-25
maggio 2012, in occasione della terza conferenza sulle acque dell'UE, si è tenuta
una riunione delle parti interessate finalizzata alla discussione delle opzioni
strategiche prospettate. Sono inoltre state organizzate due consultazioni
pubbliche della durata di 12 settimane ciascuna: la prima, sul check-up della
politica idrica (Fitness Check of Water Policy), si
è svolta tra il 6 dicembre 2011 e il 27 febbraio 2012, mentre la
seconda, sulle opzioni strategiche, ha avuto luogo dal 16 marzo 2012 all'8
giugno 2012. In linea generale le parti interessate si sono
espresse a favore di un'azione non legislativa dell'UE per affrontare i
problemi idrici. In questo contesto sono stati richiesti sia un sostegno in
termini di orientamenti e strumenti in materia di bilancio idrico,
determinazione degli obiettivi e recupero dei costi, sia un'azione volta a
migliorare le informazioni e l'efficienza della rendicontazione. Sono state
sostenute anche alcune opzioni legislative, ad esempio un eventuale nuovo
regolamento sugli standard di riutilizzo delle acque. Le opinioni in merito all'introduzione
di un ulteriore elemento di condizionalità nei finanziamenti dell'UE, come la
politica agricola comune (PAC), sono state fortemente discordanti, anche se nei
singoli casi la maggioranza era favorevole all'introduzione di una maggiore
condizionalità. L'eventualità di usare diversi fondi dell'UE per sostenere le
misure è stata accolta molto favorevolmente. 2. Contesto politico, definizione del
problema e sussidiarietà La direttiva quadro sulle acque ha stabilito
un quadro giuridico per raggiungere una gestione idrica sostenibile nell'UE. L'attuazione
della direttiva prevede sei cicli ricorrenti di sei anni ciascuno. Gli Stati
membri sono stati invitati a presentare i primi piani di gestione dei bacini
idrografici entro la fine del 2009 e dovranno riesaminarli ogni 6 anni. I
programmi di misure elaborati nel quadro dei piani di gestione dei bacini
idrografici dovranno essere operativi entro la fine del 2012. Il secondo ciclo
di piani di gestione dovrà essere completato entro la fine del 2015. È
previsto che la direttiva quadro sulle acque sia sottoposta a riesame e, se
necessario, a una revisione entro il 2019. Le acque europee devono fare fronte a diverse
sfide, indicate dettagliatamente nel rapporto sullo stato delle acque: ·
le informazioni fornite nel quadro dei primi piani
di gestione dei bacini idrografici indicano che oltre la metà dei corpi idrici
di superficie in Europa presenta un buono stato ecologico e avrà
bisogno di misure supplementari oltre a quelle stabilite nell'ambito di altre
direttive (sui nitrati, sulle acque reflue urbane, sulle emissioni industriali)
per raggiungere gli obiettivi posti dalla direttiva quadro sulle acque; ·
la carenza idrica è in crescita in Europa.
Aree estese, in particolare nel sud dell'Europa, sono colpite da questo
fenomeno, mentre gli usi concorrenti aumentano la domanda in tutto il
continente; ·
la frequenza e l'intensità delle alluvioni e
delle siccità e i conseguenti danni ambientali ed economici sembrano essere
aumentati negli ultimi trent'anni. Ciò può essere ricondotto sia ai cambiamenti
climatici, sia ad altre pressioni di natura antropogenica (ad esempio
cambiamenti nell'uso del suolo). Le acque dell'UE sono esposte a forti
pressioni provenienti dagli scarichi di inquinanti, dalle alterazioni
idromorfologiche e dall'estrazione dell'acque, fattori riconducibili
soprattutto alla crescita demografica, all'uso del suolo e alle attività
economiche. Per affrontare questa situazione è necessario dare maggiore
attuazione alle misure di gestione delle risorse idriche al fine di renderle
più efficienti e sostenibili ricorrendo: ·
a misure di ritenzione naturale delle acque,
finalizzate alla salvaguardia e al miglioramento del potenziale di stoccaggio
idrico del suolo e degli ecosistemi e che comportano benefici trasversali, in
particolare, in termini di protezione della biodiversità, di prevenzione delle
catastrofi e di adattamento ai cambiamenti climatici e di un loro attenuamento; ·
a misure di efficienza idrica, che
costituiscono spesso un metodo sostenibile ed efficiente sotto il profilo dei
costi per gestire situazioni di stress idrico, poiché combinano, ad esempio per
gli immobili, un grande potenziale di risparmio energetico con il risparmio
idrico; ·
ad un approvvigionamento idrico alternativo,
dato ad esempio dal riutilizzo dell'acqua o la desalinizzazione. In linea con il principio di sussidiarietà, il
Piano è incentrato sui problemi e sugli strumenti politici rilevanti per la gestione
idrica al livello dell'UE, tenendo conto anche della valutazione effettuata
nel contesto del check-up (Fitness Check), della valutazione dei piani
di gestione dei bacini idrografici e della revisione della politica in materia
di carenza idrica e siccità. Sono state individuate 12 problematiche
principali, raggruppate in 4 categorie. ·
In primo luogo è stato riscontrato un uso
insufficiente degli strumenti economici volti a contrastare le carenze nei
mercati che impediscono di attuare le misure
summenzionate. In particolare: (1)
i regimi tariffari in Europa spesso non sono
in grado di coniugare gli obiettivi di efficienza ed equità e non consentono un
livello sostenibile di recupero dei costi per il finanziamento di altre misure. (2)
Il livello di misurazione del consumo di
acqua è insufficiente sebbene si tratti di una precondizione indispensabile per
l'attuazione di politiche di incentivazione basate sul prezzo. (3)
I consumatori e le imprese non sono abbastanza
sensibilizzati sulla questione dell'acqua virtuale e sulla mancanza di sistemi
di etichettatura adeguati, in particolare per i beni destinati al
commercio internazionale. ·
In secondo luogo, vi è il rischio che gli obiettivi
della direttiva quadro sulle acque non siano raggiunti a causa di un'integrazione
e di una coerenza insufficiente con altre aree politiche, tra cui l'agricoltura,
la coesione, l'industria e la pianificazione dell'uso del suolo. La CAP e la
politica di coesione presentano un potenziale di miglioramento in termini di
integrazione politica che può emergere dall'attuazione del quadro finanziario
pluriennale dell'UE proposto. Tuttavia è necessario un ulteriore sostegno a
favore: (4)
dell'integrazione delle misure sull'uso del
suolo, (5)
dell'efficienza idrica degli immobili e degli
apparecchi, (6)
delle misure contro le perdite nelle
infrastrutture idriche e (7)
della diffusione del riutilizzo dell'acqua
con standard comuni al livello dell'UE. ·
In terzo luogo, è
necessario migliorare costantemente la governance inefficace: (8)
contrastando pianificazioni e gestioni idriche
inefficaci per risolvere problemi di coordinamento, poiché ciò rischia di
ripercuotersi sugli obiettivi generali relativi ai bacini idrografici e su un'applicazione
di misure e strumenti specifici efficienti sotto il profilo dei costi; (9)
sviluppando una solida base di dati e una
metodologia coerente per il calcolo dei bilanci idrici, e dei flussi e
obiettivi ecologici; (10)
migliorando la gestione del rischio di siccità
in alcuni paesi per riuscire a proteggere le economie e la società dalle
conseguenze delle siccità. ·
In quarto luogo, è
necessario colmare delle carenze in termini di conoscenze: (11)
Ci sono notevoli carenze in materia di
informazione, in particolare per quanto riguarda una metodologia coerente per
il calcolo dei costi e dei benefici dei programmi di misure e di azioni non
intraprese. (12)
Anche in presenza di informazioni vi sono comunque
problemi sotto il profilo della coerenza, della divulgazione e dell'accessibilità
da parte dell'istanza decisionale competente. Inoltre
si registrano margini di miglioramento in termini di efficienza delle
statistiche e degli obblighi di informazione. Queste problematiche della gestione delle
acque che si manifestano al livello dell'UE ostacolano il raggiungimento di un
buono stato delle acque, nonché la riduzione dello stress idrico e della
vulnerabilità delle acque verso fenomeni estremi. Tutto ciò si ripercuote
negativamente sull'ambiente acquatico e, di conseguenza sulla biodiversità e
sugli ecosistemi. La situazione ha un forte impatto anche a livello
socio-economico: diversi settori economici (produzione di prodotti alimentari
ed energetica, trasporti, servizi turistici e ricreativi) dipendono
direttamente dalla disponibilità di acqua con un dato grado di qualità e da
servizi ecosistemici connessi all'acqua. Eventi estremi come alluvioni e
siccità arrecano inoltre ingenti danni al settore economico e, in generale, a
tutta la popolazione. Spesso questi fenomeni si abbattono in maniera più forte
su paesi dal reddito più debole e regioni con livelli di sviluppo limitati, in
particolare in zone rurali, a causa di un grado minore di applicazione delle
regolamentazioni in materia di acqua potabile e trattamento delle acque reflue,
a un'applicazione non abbastanza rigorosa o assente di una pianificazione dell'uso
del suolo in zone a rischio di alluvione e a un accesso ridotto alle tecnologie
e alle conoscenze in materia di risparmio idrico Inoltre, l'accesso all'acqua
potabile e ai servizi igienico-sanitari deve essere considerato nell'ottica dei
diritti umani. 3. Obiettivi Il Piano rappresenta la risposta politica alle
sfide summenzionate, con l'obiettivo a lungo termine di garantire la
disponibilità di acqua di buona qualità per un uso idrico sostenibile ed equo.
Ciò contribuisce a tutte e 3 le dimensioni della strategia Europa 2020 (ossia
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva). Al fine di raggiungere
questo obiettivo è necessario che al livello dell'UE sia adottato un approccio
equilibrato incentrato: ·
sul raggiungimento, come norma generale, di
un buono stato dei corpi idrici dell'UE entro il 2015 oppure entro al
più tardi il 2027 per specifici corpi idrici oggetto esentati dalle
disposizioni della direttiva quadro sulle acque; ·
sulla riduzione dello stress idrico, tenendo
presente la necessità di mantenere i flussi ecologici a un livello che sia
compatibile con il raggiungimento degli obiettivi della direttiva quadro sulle
acque; ·
sulla riduzione della vulnerabilità nei
confronti di cambiamenti climatici e di eventi estremi. Per quanto riguarda lo stress idrico e la
vulnerabilità, dovranno essere stabiliti obiettivi concreti a livello di bacini
idrografici nel quadro del secondo ciclo dei piani di gestione dei bacini
idrografici. Sono state individuate cinque aree di
obiettivi che corrispondono alle summenzionate quattro categorie di problemi di
gestione idrica: Essi sono: –
un maggiore uso di strumenti economici per
una migliore ripartizione delle risorse e un'internalizzazione dei costi
esterni; –
una migliore integrazione delle
problematiche legate all'acqua nelle politiche settoriali per garantire un'ulteriore
diffusione delle misure di ritenzione naturale delle acque, delle misure
in favore dell'efficienza degli immobili e delle apparecchiature, del
riutilizzo delle acque e degli strumenti volti a ridurre le perdite
nelle infrastrutture per l'approvvigionamento di acqua; –
una governance idrica più efficiente
e una collaborazione efficace tra le istituzioni, nonché una piena integrazione
di considerazioni di natura qualitativa, quantitativa e idromorfologica nella
gestione idrica; –
conoscenze e strumenti migliori a disposizione dei gestori delle acque, per processi decisionali
efficaci e una riduzione degli oneri amministrativi. 4. Opzioni strategiche Le opzioni strategiche valutate nel quadro del
Piano sono volte a fornire un insieme di strumenti agli Stati membri per
sostenerli nell'attuazione delle principali misure. Le opzioni possono essere
raggruppate in 4 approcci: –
una prima serie di opzioni prevede adotta un approccio
incentrato sull'adesione volontaria e comprende lo sviluppo di diversi
strumenti e orientamenti finalizzati al sostegno della gestione pratica delle
acque a livello dell'UE e a livello di bacini idrici; –
le opzioni incentrate su un approccio
regolamentare mirano a raggiungere buona parte degli stessi obiettivi di
sostegno alla gestione pratica delle acque, ma in questo caso adottando
strumenti legislativi; –
altre opzioni sono volte a sfruttare appieno il
potenziale di condizionalità dei fondi del QSC (FESR, FC, FEASR) post-2013
e per i finanziamenti nel quadro del pilastro I della PAC, in linea con le
proposte della Commissione sulla riforma della PAC e sul quadro finanziario
pluriennale (QFP); –
Infine, determinate opzioni sono volte a dare priorità
alla gestione sostenibile delle acque nel quadro delle spese relative ai fondi
del QSC e ai prestiti della BEI. Quest'opzione non richiede nessun cambiamento
dell'attuale assetto politico del quadro finanziario pluriennale proposto dalla
Commissione, ma può essere concretizzato solo se le priorità legate all'acqua
saranno riprese dagli Stati membri nella programmazione e pianificazione delle
rispettive spese. Le summenzionate
4 categorie di problemi e le 12 problematiche principali sono state individuate
sulla base delle 37 opzioni strategiche pervenute. Questo elenco preliminare di
opzioni è stato sottoposto ai cittadini e ai portatori d'interesse nell'ambito
della consultazione ed è stato valutato anche per individuare il pacchetto di
opzioni preferite. Segue una tabella in cui figurano le 37 opzioni,
classificate a seconda dell'obiettivo specifico che perseguono e in funzione
dell'approccio politico che propongono. Tabella
1. Elenco delle opzioni considerate nella valutazione d'impatto — le opzioni in rosso e sottolineate sono state prescelte || Approcci Obiettivo specifico || a) Su base volontaria || b) Regolamento || c) Condizionalità || d) Priorità nei finanziamenti 1 Tariffazione delle acque || Orientamenti per sistemi di scambio || n. p. || Inclusione nel meccanismo di condizionalità della PAC. || n. p. 2 Misurazione delle acque || Uso del GMES || Modifica della direttiva quadro sulle acque || Inclusione nel meccanismo di condizionalità della PAC. || n. p. 2 Etichettatura dei prodotti commercializzati a livello internazionale || Etichettatura facoltativa || Etichettatura obbligatoria || n. p. || n. p. 4 Misure di ritenzione delle acque naturali || Orientamenti per la strategia comune di attuazione || Modifica della direttiva quadro sulle acque || Nel quadro delle norme di attuazione del QSC || Nel quadro dei fondi del QSC e dei prestiti della BEI 5.1 Prodotti e apparecchiature che comportano consumo di acqua || Etichettatura facoltativa || Etichettatura obbligatoria Inclusione nel programma di lavoro sulla progettazione ecocompatibile[1] || n. p. || n. p. 5.1 Immobili || Valutazione su base volontaria || Valutazione obbligatoria Requisiti minimi Direttiva || n. p. || n. p. 6 Perdite || Orientamenti || n. p. || n. p. || Nel quadro dei fondi del QSC e dei prestiti della BEI 7. Riutilizzo delle acque || Orientamenti per la strategia comune di attuazione Norma CEN || Regolamento || n. p. || Nel quadro dei fondi del QSC e dei prestiti della BEI 8 Governance || Revisione inter pares || Modifica della direttiva quadro sulle acque Modifica alla direttiva VAS || n. p. || n. p. 9 Determinazione degli obiettivi || Orientamenti per la strategia comune di attuazione || Modifica della direttiva quadro sulle acque || n. p. || n. p. 10. Pianificazione del rischio di siccità || Raccomandazione || Modifica della direttiva quadro sulle acque Direttiva sulla siccità || n. p. || n. p. 11 Costi e benefici || Orientamenti per la strategia comune di attuazione || Modifica della direttiva quadro sulle acque || n. p. || n. p. 12 Diffusione delle conoscenze || Ulteriore sviluppo del sistema di informazione sulle acque per l'Europa || Rivedere gli obblighi di informazione e di statistica. || n. p. || n. p. 5. Individuazione del pacchetto di opzioni
prescelte e dei rispettivi impatti La valutazione delle opzioni può essere
considerata come un esame dei vari approcci di ciascuna delle 12 problematiche
individuate. Dalla valutazione effettuata si deduce che nella maggior parte dei
casi le opzioni più indicate rientrano nell'approccio a favore degli
orientamenti. L'approccio regolamentare è raccomandato solo per 3 problematiche
(efficienza idrica delle apparecchiature e dei prodotti che comportano uso di
acqua, riutilizzo delle acque e diffusione delle conoscenze), poiché l'attuale
contesto politico, in particolare per quanto riguarda l'attuazione della
direttiva quadro sulle acque e il quadro finanziario pluriennale, impone una
procrastinazione della realizzazione della maggior parte delle opzioni
strategiche regolamentari e legate alla condizionalità. Le opzioni prescelte
appaiono in rosso e sono sottolineate nella tabella 1. Va specificato che gli elementi che
comporterebbero delle modifiche di ordine legislativo non saranno proposte
insieme al piano, ma saranno oggetto di ulteriori analisi e saranno proposte
soltanto previa valutazione d'impatto specifica per lo strumento in esame. Gli orientamenti e strumenti proposti sono
volti ad analizzare l'interazione con determinati strumenti economici e
le modalità di integrazione nei bacini idrografici e nei piani di gestione
delle siccità. Essi fornirebbero informazioni che favorirebbero un maggiore
ricorso a strumenti economici. Tuttavia il pacchetto di opzioni proposte non è
vincolante e non garantirebbe pertanto la diffusione di tali strumenti. Il pacchetto proposto promuove una più ampia
integrazione degli aspetti legati all'acqua nelle politiche settoriali ricorrendo
a orientamenti, a una migliore pianificazione a strumenti per la determinazione
degli obiettivi che tengano conto di vari aspetti dell'integrazione settoriale.
Il pacchetto farà in modo che si tenga maggiormente conto delle problematiche
legate alla gestione idrica nella selezione dei progetti nel quadro dei
finanziamenti della CAP e delle politiche di coesione. Tuttavia, visto l'approccio
su base volontaria, non vi è nessuna garanzia del fatto che le misure saranno
attuate. Gli orientamenti previsti nel pacchetto
proposto, ad esempio sul sistema di scambio di crediti relativi all'acqua (water
trading) e sui bilanci idrici/gli obiettivi in materia di acque, così come
il regime di revisione inter pares previsto, sarebbero incentrati
sull'efficienza della governance nella pianificazione delle
risorse idriche, conducendo a una maggiore trasparenza e processi decisionali
più efficienti. Gli oneri eccessivi creati da determinati obblighi di informazione
attualmente in vigore nel quadro del diritto sulle acque dell'UE sarebbero
verrebbero meno. Il pacchetto proposto comprende una serie
nutrita di orientamenti e di nuovi strumenti concepiti per rispondere alle
esigenze più pressanti dei gestori delle acque. Le informazioni sui bilanci
idrici e sui flussi ecologici potrebbero colmare le principali lacune in
termini di conoscenze dei gestori idrici. L'ottimizzazione delle
piattaforme informative e la diffusione di informazioni a livello di UE
agevolerebbero l' accesso a dati più recenti e interoperabili, rendendo più
efficaci le decisioni e lo sviluppo di politiche sulla gestione idrica a
livello di UE, di Stati membri e di bacini idrografici. Tuttavia la diffusione
avviene su base volontaria. Il pacchetto proposto migliora l'efficienza
della politica idrica dell'UE colmando le lacune in termini di conoscenze,
rafforzando la governance e focalizzandosi sugli obblighi di informazione per
ridurre gli oneri amministrativi. Esso lascia spazio a strumenti personalizzati
in situazioni di elevata efficienza sotto il profilo dei costi. Le eventuali
modifiche da proporre sotto il profilo degli obblighi di informazione previsti
dal diritto sulle acque risponderebbero agli attuali problemi di coerenza. Il
pacchetto proposto aumenterebbe la coerenza tra le politiche dell'UE in materia
(in particolare nell'ambito della PAC e in tema di coesione, salute ed energia) Il pacchetto in oggetto contribuirà ad
affrontare i problemi riconducibili allo stato ecologico delle acque dell'UE,
allo stress idrico e all'esposizione a fenomeni estremi. L'elaborazione di
modelli nel quadro del Piano, congiuntamente alla valutazione di misure
individuali, fornisce elementi per la valutazione degli impatti economici,
ambientali e sociali dell'attuazione a livello di UE delle diverse
categorie di misure, in particolare dei risparmi in termini di efficienza in
tutto il settore economico grazie all'adozione di misure di gestione dell'uso
del suolo, a una maggiore efficienza idrica e alla garanzia della disponibilità
di acqua potabile. Tuttavia, gli attuali impatti delle misure saranno
percettibili solo a livello di ciascuno dei 110 bacini idrografici dell'UE,
ossia il livello pertinente dell'analisi. Gli strumenti sviluppati nel contesto
del Piano (bilanci idrici, elaborazione di modelli idroeconomici, banche dati
di misure) sosterranno gli Stati membri nello svolgimento di tale analisi nel
quadro dei lavori preparatori per il prossimo ciclo di piani di gestione dei
bacini idrografici e nella scelta della combinazione di misure più adeguata. 6. Monitoraggio e valutazione L'attuazione e il monitoraggio del Piano si
baseranno sulla piattaforma costituita dalla strategia comune di attuazione
prevista dalla direttiva quadro sulle acque[2]. L'attuazione
prevede due fasi che corrispondono ai due prossimi periodi di riferimento della
strategia comune di attuazione. ·
Nella prima fase (2013-2015) l'obiettivo sarà
contribuire alla preparazione dei prossimi piani di gestione dei bacini
idrografici, che gli Stati membri saranno chiamati a presentare entro la
fine del 2015, e consolidare la base di conoscenze e gli strumenti volti ad
agevolare la valutazione di tali piani e il riesame della direttiva quadro
sulle acque. ·
La seconda fase (2016-2018) sarà dedicata alla valutazione
di tali piani e alla preparazione del riesame della direttiva quadro
sulle acque. Nel quadro del Piano sarà inoltre elaborata
una scheda di valutazione volta a monitorare l'attuazione delle proposte ivi
contenute e a valutarne i progressi. Tale scheda sarà discussa ogni anno in
seno al gruppo di coordinamento strategico della strategia comune di attuazione
e dai direttori responsabili delle risorse idriche. [1] L'estensione ai dispositivi che comportano consumo di
acqua è stata tematizzata nel contesto del piano di lavoro previsto dalla
direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2012-2014. [2] http://ec.europa.eu/environment/water/water-framework/objectives/implementation_en.htm