LIBRO VERDE Un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico nell’UE /* COM/2012/0698 final - 2012/ () */
1.
Introduzione
È constatazione diffusa
che il commercio elettronico apporta un contributo fondamentale alla crescita
economica e all’aumento dei livelli di occupazione in tutta l’Unione europea[1]. Nella comunicazione sul commercio
elettronico e i servizi on-line[2] la
Commissione annovera la consegna delle merci acquistate on-line tra le cinque
priorità che favoriranno maggiormente l’espansione del commercio elettronico a
orizzonte 2015, attribuendole un’importanza confermata anche dal Consiglio dell’Unione
europea e dal Parlamento europeo[3]. Si
tratta effettivamente di un fattore decisivo, in quanto influisce concretamente
sull’agevolazione delle transazioni del commercio elettronico e costituisce un
elemento fondamentale nella costruzione di un rapporto di fiducia tra venditore
e acquirente[4]. Il rapporto commerciale
e, più in generale, economico fra il rivenditore on-line e il consumatore è
caratterizzato da una serie di operazioni logistiche complesse. Nel presente
documento per “consegna” s’intende la spedizione di cose ordinate on-line, fino
al luogo di recapito al consumatore finale. Nell’iter di consegna intervengono
vari operatori, che nel presente documento sono denominati “operatori di
consegna” e includono vettori, operatori postali e corrieri espresso e altri
prestatori di servizi logistici. Ai fini del presente Libro verde il termine “pacco”
è inteso in senso lato e si riferisce a tutti gli invii di peso fino a 30 kg[5]. Le
modalità di acquisto e di consegna delle merci in Europa stanno evolvendo
rapidamente e radicalmente: via via che i consumatori dell’UE s’interessano e
intensificano il ricorso agli acquisti on-line, in particolare da uno Stato all’altro,
si acuisce l’esigenza di disporre di un sistema di consegna che risponda alle
loro aspettative e funzioni in modo da agevolarli nella vita di tutti i giorni
e, quindi, infondere fiducia nel commercio elettronico e diffonderne l’uso[6].
L’efficienza e l’accessibilità economica del sistema di consegna sono altresì
fondamentali per la sostenibilità del modello di business di molte PMI, in
particolare per la loro capacità di servire i clienti. E poiché le PMI sono le
forze trainanti dell’innovazione e della crescita in Europa[7], è lecito attendersi che il miglioramento
dell’intero sistema di consegna delle merci ordinate on-line in Europa produca
risultati molto significativi in termini di crescita e occupazione[8]. Numerosi
sondaggi e rapporti sul settore[9],
così come i colloqui avuti con vari portatori d’interesse in preparazione del
presente Libro verde, concordano nel confermare l’analisi dei servizi di
consegna esposta nella comunicazione sul commercio elettronico e i servizi
on-line. Il
57% dei rivenditori considera un ostacolo la consegna all’estero[10], mentre il 46,7% dei consumatori vi ravvisa
una fonte di preoccupazione nelle transazioni internazionali. La consegna e la
restituzione del prodotto al mittente sono citati dai consumatori come i due
aspetti più problematici degli acquisti on-line[11].
Tra le dieci principali preoccupazioni dei consumatori si annoverano anche la
mancata consegna e il danneggiamento o lo smarrimento della merce, che
alimentano così nel consumatore una scarsa fiducia nel commercio elettronico a
dimensione transfrontaliera. Per avere fiducia nel sistema ed essere quindi
sempre più propenso ad effettuare acquisti on-line, il consumatore deve poter
confidare che la merce acquistata gli sarà recapitata in buono stato e nei
tempi stabiliti e che potrà essere restituita al mittente con una procedura
semplice[12].Grazie
alla maggiore disponibilità e diffusione delle nuove tecnologie si è aperto un
nuovo ventaglio di possibilità per migliorare sia la qualità dei servizi di
consegna sia la soddisfazione del cliente. Anche l’emergere e la crescita delle
reti di socializzazione hanno influito in modo considerevole sul modo in cui il
consumatore interagisce con le aziende ed acquista merci on-line. Con mezzi
innovativi di comunicazione elettronica tra rivenditori on-line, prestatori di
servizi e clienti si può contribuire ad una maggiore efficienza e comodità dei
processi di consegna e restituzione al mittente e al miglioramento della
qualità percepita. Una maggiore efficienza del mercato del commercio
elettronico recherà benefici tangibili sia ai consumatori sia alle PMI, così
come a tutti gli operatori e i comparti attivi nel settore. Nel
contesto internazionale la spedizione e la consegna rivestono un’importanza
amplificata. Dato che sono sempre più numerosi sia i consumatori che acquistano
nelle regioni dell’Asia-Pacifico e del Nordamerica sia i rivenditori europei
che vogliono esportarvi merci, i flussi commerciali con tali regioni stanno
aumentando vertiginosamente. I fattori legati alla spedizione e alla consegna,
che in questo contesto acquisiscono una complessità addirittura maggiore e
aprono il campo ad ulteriori preoccupazioni e a considerazioni legate alla
sicurezza, rappresentano una grande sfida, ma anche un’occasione unica di
sviluppo per il commercio elettronico europeo, soprattutto per le PMI[13]. Un’articolazione
più consona della catena di consegna per il commercio elettronico nell’UE
avrebbe implicazioni positive anche per varie politiche: Ø
coesione - l’efficienza
delle operazioni di consegna in tutta Europa permetterebbe a tutti i cittadini
e a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, di accedere ai benefici
indotti dal commercio elettronico; Ø
occupazione -
sarebbero assicurate condizioni di lavoro responsabili nel settore della
consegna, che è fortemente sollecitato a ridurre i costi e aumentare la
flessibilità; Ø
innovazione - sarebbe
promosso nei sistemi di consegna un impiego diffuso delle nuove tecnologie dell’informazione
che recano vantaggi immediati a tutti i cittadini e a tutte le imprese e sono
adatte al nuovo contesto dei media sociali; Ø
ambiente -
promuovendo lo sviluppo sostenibile del settore e l’ottimizzazione della
logistica di consegna si conseguirebbero maggiori risparmi di energia e una
riduzione generale delle esternalità negative; Ø
concorrenzialità dell’industria europea -
muovendo dai punti di forza del settore in Europa (rivenditori on-line e
operatori di consegna) sarebbero promossi gli investimenti in una rete europea
di consegna, che nel contesto internazionale è confrontata ad una forte
concorrenza. Il presente Libro verde
esamina come stiano evolvendo in Europa il commercio elettronico e i mercati
della consegna, vaglia gli interventi necessari per creare un mercato unico
della consegna, analizza le sfide di fondo che si pongono ai diversi soggetti e
evidenzia le possibilità di miglioramento dell’iter di consegna a vantaggio dei
cittadini e delle imprese, PMI in particolare. La Commissione circoscriverà le
problematiche da trattare, basandosi sulle informazioni raccolte tramite la
consultazione, e nella primavera del 2013 trarrà le debite conclusioni riguardo
alle iniziative da avviare per completare il mercato unico dei pacchi.
2.
Situazione attuale del mercato e prospettive
2.1 Mercato
europeo del commercio elettronico e importanza della consegna
All’interno
dell’UE i mercati del commercio elettronico sono caratterizzati da una grande
diversificazione e da gradi diversi di maturità, riconducibili alle diverse
pratiche dei consumatori, a considerazioni di carattere fiscale, alla
disponibilità dei prodotti, alla penetrazione della banda larga e alla
competitività sui mercati della consegna. Anche i profili commerciali dei
mercati nazionali[14] hanno
implicazioni importanti sulla consegna[15], che, nella sua
dimensione transfrontaliera, resta in Europa problematica tanto per i
consumatori quanto per i rivenditori on-line[16].
Grazie all’effetto “coda lunga”[17],
l’efficienza del sistema di consegna oltre frontiera rafforzerà inoltre le
potenzialità di crescita di nuove nicchie di mercato. Il
mercato del commercio elettronico è in rapida evoluzione ed è sempre più
esigente in termini sia di soluzioni commerciali innovative sia di aspettative
del consumatore. Le esigenze del settore riguardo alla consegna vanno
diversificandosi a causa del numero sempre maggiore di segmenti di prodotto
interessati (libri, DVD, abbigliamento, piccola elettronica, domotica, mobilio,
elettrodomestici, ecc.) con il rispettivo diverso valore, peso e dimensione
dell’imballaggio. Le reti di socializzazione, le tecnologie di informazione
istantanea e la generalizzazione delle apparecchiature mobili e palmari hanno
inoltre innalzato le aspettative del consumatore in termini di soluzioni basate
sull’informazione in tempo reale e di modalità di consegna flessibili. I
rivenditori on-line subiscono la pressione del tempo: concetti e idee nuovi
devono trasformarsi rapidamente in realtà. La sostenibilità economica e il
successo dell’attività di vendita on-line dipendono dall’idoneità del settore
logistico a consegnare la merce a basso costo e in modo comodo per il
destinatario[18],
soprattutto per gli operatori più piccoli del mercato del commercio
elettronico, che non dispongono né del potere di contrattazione che
permetterebbe loro di ottenere sconti considerevoli dagli operatori di consegna
né dei mezzi per investire in una rete logistica propria. In un contesto
caratterizzato da economie di scala, questi operatori rischiano di perdere
competitività rispetto ai rivenditori più grossi, perché sempre più spesso il
consumatore che acquista on-line si aspetta di usufruire della consegna
gratuita[19].
2.2
Mercato europeo della consegna
Nel 2008
il valore del mercato UE dei pacchi era stimato a 42,4 miliardi di EUR,
con una percentuale del 15% al comparto “da impresa a consumatore” (B2C)[20].
Nell’ultimo quinquennio sui mercati dei pacchi e pacchetti si è assistito, per
effetto dell’aumento del commercio elettronico, ad una crescita rapida del
comparto B2C, il cui attuale volume stimato rappresenta ormai tra il 20 e il 40%
del volume totale nei mercati del commercio elettronico più maturi (il Regno
Unito, ad esempio). Tradizionalmente
il mercato della consegna dei pacchi è diviso in invii espressi e invii
ordinari, ma le categorie attuali[21] non
rispecchiano le complessità e l’importanza relativa delle varie opzioni (invio
ordinario, invio espresso, consegna differita o consegna nello stesso giorno;
tracciatura, prova di consegna, invio raccomandato) né la realtà del settore
del commercio elettronico, che ricorre anche ai pacchetti (invii di peso
inferiore a 2 kg). Eurostat
stima che oltre un quarto delle imprese trasmetta ordinazioni di commercio elettronico
verso Stati membri dell’UE diversi dal proprio: di questo quarto, il 23% è
rappresentato da piccole imprese, il 41% da grandi e il 33% da medie[22]. I clienti piccoli e poco assidui, che,
rappresentando volumi esigui, hanno un potere limitato di contrattazione nei
confronti degli operatori logistici, dispongono di una gamma molto più ridotta
di alternative di consegna. Stando alle stime dell’FTI, le tariffe dei pacchi
internazionali pubblicate (per la clientela non convenzionata) applicate dagli
operatori postali nazionali si attestano in media al doppio delle tariffe
nazionali. Transita
per le reti postali soltanto una parte del volume dei pacchi (con quote
di mercato molto diverse tra un paese e l’altro)[23] e,
di questa parte, soltanto una percentuale bassa (tra il 5 e il 10%)
rientra negli obblighi di servizio universale che impongono agli Stati membri
di assicurare, sul piano sia nazionale sia internazionale, un servizio di base
di consegna dei pacchi in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a
tutti gli utenti[24].
Poiché stabiliti molto prima dell’avvento del commercio elettronico, gli
obblighi in questione non sono stati pensati al fine specifico di rispondere
alle esigenze attuali di questo settore in rapida evoluzione: tradizionalmente,
l’organizzazione del comparto pacchi delle reti postali è finalizzata a
movimentare pacchi di peso compreso tra 2 e 30 kg, ma manca della
flessibilità e della capacità richieste dalla crescita della vendita on-line[25].
Data la forte concorrenza cui devono far fronte sul mercato settoriale
nazionale, negli ultimi anni alcuni operatori sono tuttavia riusciti a
riorganizzare la rete dei pacchi o vi stanno procedendo ora. I corrieri espresso
hanno costruito il successo e l’infrastruttura su una rete integrata specificamente
dedicata alla consegna nel comparto “da impresa a impresa” (B2B) offrendo
servizi accessori privilegiati (rapidità, modalità di monitoraggio e di
tracciatura); ravvisando le possibilità aperte dalla crescita del commercio
elettronico e la carenza di soluzioni soddisfacenti per i soggetti che vi
operano in Europa, sono tuttavia sempre più attivi nel comparto B2C. Un
ruolo di sempre maggior rilievo nel colmare il divario fra commercio
elettronico e operatori di consegna in termini di innovazione, flessibilità,
gestione delle scorte, trasporto e restituzione al mittente dei pacchi spetta
ad operatori logistici di altro tipo quali consolidatori, broker,
servizi di ciclo totale (fulfillment), prestatori di logistica per conto
terzi[26].
Le soluzioni che questi offrono non sono ancora molto conosciute, in
particolare tra le PMI, ma con una maggiore visibilità potranno in futuro
svolgere un ruolo sempre più importante nell’agevolare i rivenditori on-line
nelle operazioni logistiche. Riunendo volumi piccoli provenienti da mittenti
diversi e consolidandoli potrebbero anche riuscire ad ottenere termini/prezzi
più favorevoli per la consegna, di cui potrebbero a loro volta beneficiare i
clienti e, in ultima analisi, i consumatori. Stanno emergendo alcuni
operatori di nicchia, ossia operatori che hanno escogitato soluzioni
specifiche per un dato segmento di prodotto (ad esempio, servizi specifici di
spedizione e consegna di capi d’abbigliamento ordinati on-line). Recentemente
si assiste altresì al fenomeno di un coinvolgimento sempre più intenso di
alcuni rivenditori on-line di punta nella logistica e nella consegna,
accompagnato dall’estensione di questi servizi agli omologhi più piccoli. In vari paesi gli
operatori stanno testando le paccoteche (armadietti automatizzati in cui
sono depositati i pacchi, che il consumatore può ritirare usando un dato
codice): il loro impiego potrà essere generalizzato se i consumatori le
troveranno sufficientemente comode e se i volumi così consegnati saranno
sufficienti. I punti
di consegna (rete di negozi allacciati a una piattaforma tecnologica nei
quali i consumatori possono ritirare i pacchi loro indirizzati) sono
storicamente la soluzione applicata nel comparto della vendita a distanza.
Queste reti, oggi potenziate con nuovi sistemi informatici, costituiscono un’alternativa
più economica al servizio di consegna a domicilio. Sul loro successo
influiscono le preferenze locali e le pratiche tradizionali, ma il sistema pare
poter costituire un’alternativa praticabile e promettente per la consegna nel
commercio elettronico.
2.3
Interconnessione tra mercato del commercio
elettronico e mercato della consegna
Gli
operatori di consegna sono consapevoli delle opportunità offerte dal commercio
elettronico. L’ideazione di nuovi modelli di consegna per il comparto B2C può
richieder loro di effettuare investimenti ingenti e di ripensare radicalmente
il loro modus operandi. Le operazioni si fanno tuttavia complesse[27]
quando si tratta di voler raggiungere tutti i punti del territorio per
consegnare volumi variabili e poco prevedibili. L’offerta di alternative
di recapito (ad esempio, consegna in ufficio o a casa dei vicini) sta
gradualmente introducendo un miglioramento dell’informazione e della scelta e,
quindi, permettendo al consumatore di decidere dove e quando desidera che il
pacco gli sia recapitato. Stanno altresì emergendo nuovi modelli di business
che offrono servizi migliori per la restituzione del prodotto al mittente. Queste
soluzioni nuove si fanno tuttavia strada solo lentamente e sono spesso
associate a costose modalità a valore aggiunto, non sempre richieste. Esiste la
domanda, che al momento il mercato non soddisfa, di un servizio personalizzato,
a prezzi accessibili[28] e
accompagnato da soluzioni di monitoraggio semplici[29], per pacchetti di piccole dimensioni. Sotto
il profilo operativo, i servizi di consegna sono complessi e sottoposti a
numerosi vincoli. Nel campo dei pacchi, né i servizi tradizionali (con modalità
di base e tariffe elevate per le spedizioni all’estero) né le operazioni di
invio espresso ad alto valore aggiunto (tradizionalmente pensate per il
comparto B2B) sono ancora adatte a soddisfare le esigenze specifiche nate dal
mondo del commercio elettronico. L’interconnessione fra gli operatori postali
nel campo della consegna oltre frontiera sta migliorando, in particolare grazie
all’European Parcel Group[30],
ma questo canale è usato soltanto per una parte dei flussi e non esistono
alternative per i servizi di pacchetti in modalità tracciata né per i pacchi
non prioritari. Di fatto due mondi
diversi coesistono in parallelo: l’uno, il commercio elettronico, basato sulla
commercializzazione e l’altro, la logistica, basato su una serie di esigenze
operative. I due mondi si differenziano per tempi commerciali, contesto,
impiego dei sistemi e delle soluzioni informatiche e indicatori di efficienza
dell’attività. Si profilano quindi grandi sfide di fondo sia per il mercato del
commercio elettronico sia per quello della consegna: il modello del commercio
elettronico non è ancora del tutto stabilizzato, mentre la logistica non si è
ancora completamente adattata ai requisiti e alle esigenze del commercio
elettronico. In un simile contesto in rapido mutamento, le scelte e decisioni d’investimento
non sono facili.
3.
Sfide di fondo per i diversi soggetti
3.1 Il
consumatore: esperienza e aspettative
Il
consumatore vuole una maggiore comodità della consegna: più alternative di
consegna con la possibilità di scegliere la preferita, informazioni preliminari
più precise sull’iter della consegna, procedure meno complicate di restituzione
al mittente e servizi di facile uso che preannuncino la consegna mediante le
nuove tecnologie (avviso tramite smart phone, tavoletta, SMS)[31].
Si attende più trasparenza sia sulle condizioni in cui sono spedite le sue
ordinazioni, soprattutto in caso di ritardo, danneggiamento o smarrimento dell’invio,
sia circa la chiarezza e la comparabilità del prezzi e il livello di
concorrenza. Uno
degli elementi che influiscono fortemente sulla decisione d’acquisto del
consumatore - in quanto destinatario di merci – è la possibilità di usufruire
della consegna (e della restituzione al mittente) gratuita o a basso costo.
Sempre più, inoltre, il consumatore si volge verso altri mercati nazionali, ma
la complessità e la mancanza di trasparenza che caratterizzano la consegna
oltre frontiera costituiscono un grande ostacolo. In quanto mittenti di pacchi
– specie in caso di restituzione della merce al mittente - i consumatori
costituiscono un mercato relativamente prigioniero e il costo elevato della
consegna è citato fra i principali motivi d’insoddisfazione riguardo agli
acquisti on-line[32].
Nel complesso, il prezzo resta il fattore preponderante nella scelta di una
tipologia di servizio di consegna oltre frontiera[33]. Il concetto di comodità
varia a seconda del mercato nazionale e del tipo di prodotti consegnati. Le
indagini sulle preferenze dei consumatori indicano che, nei suoi diversi
aspetti, esso può collegarsi a tutte le fasi dell’iter di consegna. Un
sondaggio effettuato nel Regno Unito, per esempio, ha individuato sei interessi
principali nelle preferenze dei consumatori in tema di consegna: alternative
flessibili, tariffe accessibili, flessibilità sul luogo, comunicazione
efficace, completamento rapido, esperienza positiva al momento dell’effettivo
recapito[34].
Sempre maggiore importanza sta acquisendo, in particolare, la comunicazione di
informazioni in tempo reale, soprattutto per i giovani[35],
che vogliono controllare loro la consegna di cui sono destinatari e poter
disporre di soluzioni di monitoraggio e messaggistica (ad es., avvisi per SMS)[36].
3.2
Il rivenditore on-line: le sfide della consegna
della merce al cliente
I
rivenditori on-line vogliono soddisfare le esigenze e le aspettative dei
consumatori con servizi di spedizione semplici, trasparenti e affidabili[37].
Sono ben consapevoli che il riscontro del consumatore dipende fortemente dall’esperienza
della consegna, che ha a sua volta una ripercussione diretta sulla reputazione
e l’immagine dell’azienda. Hanno bisogno di una
gamma più ricca di alternative, che un mercato della consegna più
concorrenziale (ossia un mercato in cui operano più soggetti che propongono
servizi diversi e modalità alternative di consegna) dovrebbe essere in grado di
offrire, e possono avere esigenze specifiche di consegna per determinati
prodotti (ad es., medicinali, prodotti freschi, oggetti preziosi). Eppure il
divario tra le offerte del commercio elettronico, basate sulla
commercializzazione, e i processi logistici, basati sull’operatività, persiste
anche nei mercati maggiormente concorrenziali. La catena logistica è
fondamentale per la sostenibilità dell’attività dei rivenditori on-line,
soprattutto delle PMI. Poter disporre di soluzioni di consegna efficienti e a
costi accessibili è particolarmente importante per le PMI e le microimprese che
operano a partire da zone remote o da regioni periferiche. In un
contesto molto competitivo, la conquista di quote di mercato implica
necessariamente una pressione sui prezzi: presupposto fondamentale per le PMI
alla ricerca di possibilità di guadagno oltre frontiera è l’esistenza di un
sistema europeo integrato di consegna, che tuttavia ancora non emerge. Queste
PMI vorrebbero crescere sui mercati nazionali di altri paesi, ma la spedizione
oltre frontiera implica per loro costi più elevati, una maggiore complessità e
una mancanza di trasparenza[38].
I grossi venditori muovono da una posizione di gran lunga più favorevole per
contrattare le tariffe e le condizioni con gli operatori di consegna. Grossi o piccoli, i
rivenditori on-line hanno bisogno di servizi di consegna che siano più
flessibili in generale, e specialmente in termini di capacità dei vettori e
livello di innovazione tecnologica. Sono confrontati a sfide specifiche nei
periodi di punta - ad es. prima di Natale – quando la capacità dei vettori può
rivelarsi insufficiente a soddisfare la domanda: data l’importanza del periodo
natalizio per il giro d’affari annuale, si tratta di un problema fondamentale
ai fini della crescita e del fatturato. Sempre più spesso i
rivenditori on-line vogliono assumere il controllo del processo di
spedizione/consegna e allacciano quindi una qualche forma di collaborazione con
gli operatori di consegna. Sia che optino per la gestione interna delle
operazioni logistiche sia che le appaltino, hanno comunque bisogno che i
prestatori di servizi di consegna cui si appoggiano li informino molto più
dettagliatamente e con maggiore trasparenza. Altrettanto necessario è
concordare un numero maggiore di indicatori di efficienza comuni da applicare
alle spedizioni, in modo da poter adattare in tempo reale i modelli di business
ai bisogni (gestione delle scorte, pagamento, restituzioni al mittente). L’ulteriore sviluppo
della rivendita on-line è ostacolato dalla mancanza di una rete di consegna
strutturata in funzione delle esigenze specifiche degli operatori del settore –
e non semplicemente adattata a partire dai modelli logistici tradizionali dei
pacchi o degli invii espressi. Per sfruttare le opportunità di crescita occorre
una maggiore integrazione. Le operazioni dei rivenditori on-line trarrebbero
grande giovamento da una migliore condivisione delle informazioni e da
soluzioni più flessibili in risposta alle loro proposte di commercializzazione.
3.3 L’operatore
di consegna: le sfide
Sono
operatori di consegna tutti i soggetti che intervengono nell’iter di spedizione
delle merci ordinate on-line fino al recapito al consumatore: vettori,
operatori logistici e di movimentazione pacchi, prestatori di altri servizi
logistici, operatori postali e corrieri espresso del comparto B2C, ecc.
Tradizionalmente il settore logistico lavora con bassi margini di profitto in
una struttura ad elevati costi fissi: gli operatori di consegna subiscono l’enorme
pressione dei grossi rivenditori on-line (i grandi mittenti) che vogliono contrattare
tariffe basse. Per
riuscire a sostenere gli elevati costi fissi della loro rete gli operatori di
consegna devono peraltro applicare tariffe che siano sostenibili a lungo
termine[39]. I
regimi tariffari convenzionati con i grandi mittenti non possono essere estesi
a coloro che movimentano volumi piccoli, né tantomeno ai singoli consumatori. Sempre
più gli operatori di consegna si trovano a dover rispondere alle esigenze dei
rivenditori on-line che chiedono loro di offrire, in un arco di tempo
brevissimo e a basso costo, servizi e alternative nuovi, mentre loro
necessitano di tempo per adattare le operazioni logistiche, che sono complesse
e soggette a molti vincoli esterni. Sono altresì - e con essi i loro dipendenti
- sollecitati fortemente sul piano della flessibilità che ci si aspetta da
loro. Inoltre,
il fatto che i sistemi di comunicazione elettronica delle imprese non siano
integrati nella catena di trasporto e logistica costituisce, specialmente per i
piccoli mittenti, un ostacolo di rilievo che limita fortemente la scelta tra le
alternative di trasporto e logistica disponibili. Aumentando l’interoperabilità
si potrebbe accelerare lo scambio d’informazioni, facilitare il consolidamento
delle esigenze di trasporto, la consegna dei pacchi e la fatturazione,
agevolare il trasporto comodale e ridurre i costi amministrativi e informatici[40].
4. Adeguatezza
del quadro normativo e istituzionale vigente
Al
settore della consegna si applicano varie norme e regolamentazioni che
influiscono sui possibili modi di organizzare la spedizione e il recapito; le
più importanti sono illustrate e valutate qui di seguito. ·
Direttiva postale[41]
- Le disposizioni della direttiva postale sono volte principalmente a garantire
un servizio postale universale (di base). La maggior parte di esse si applica
soltanto alla piccola parte del mercato dei pacchi che rientra nell’obbligo di
servizio universale (attorno al 10% del volume)[42]. Le
disposizioni concernenti il rispetto delle norme minime di qualità, i principi
relativi a costi e tariffe, i vincoli tariffari e l’informazione e la raccolta
di dati sono collegate direttamente, e nella maggior parte dei casi
esclusivamente, all’obbligo di servizio universale. Alcune
disposizioni – in particolare l’articolo 19 sulle procedure di reclamo – consentono
l’adozione di misure di regolamentazione supplementari sulla consegna dei
pacchi che esula dall’obbligo di servizio universale. Esse sarebbero in teoria
adeguate a rispondere alle preoccupazioni inerenti alla qualità del servizio,
ma non coprirebbero la maggior parte dei problemi individuati: tempi di
consegna inadeguati, mancanza di servizi di ritiro/raccolta, modalità di
monitoraggio e tracciatura, procedure di restituzione al mittente, mancanza di
chiarezza circa la responsabilità per smarrimento, furto, danno o ritardo,
mancanza di trasparenza/informazioni sui servizi. Ne consegue che il quadro
normativo sui servizi postali vigente non è adatto a soddisfare le esigenze dei
consumatori che compiono acquisti on-line. ·
Normativa sulla difesa del consumatore
- Si prevede che, con l’attuazione piena, entro il 13 giugno 2014,
delle disposizioni nazionali di esecuzione della direttiva sui diritti dei
consumatori, si conseguano ulteriori miglioramenti nella qualità del servizio e
nella difesa del consumatore (in particolare nel settore degli acquisti
on-line). Varie disposizioni di tale direttiva miglioreranno l’informazione e
la trasparenza, ad esempio: a) l’eliminazione delle spese occulte e maggiore
trasparenza sui prezzi nei contratti a distanza o negoziati fuori dei locali
commerciali; b) termini più lunghi per il diritto di recesso (14 giorni); c)
migliori diritti di rimborso (ad es., ove applicabile, rimborso dei costi di
consegna); d) possibilità per il consumatore di usare un modulo tipo di recesso
(in cui devono essere indicati chiaramente i dati di contatto e l’indirizzo per
la restituzione al mittente); e) obblighi chiari d’informazione riguardo ai
costi della restituzione al mittente dell’articolo acquistato in caso di
recesso. La
direttiva sui diritti dei consumatori avrà conseguenze anche per i servizi di
consegna dei pacchi, perché questi rientrano, in particolare in quanto consegna
di articoli al consumatore, nei contratti a distanza o negoziati fuori dei
locali commerciali da essa contemplati. Una volta attuata, detta direttiva
potrebbe aumentare nel consumatore la fiducia negli acquisti oltre frontiera,
ma non risolve i problemi relativi ai prezzi della consegna dei pacchi né aiuta
a chiarire la potenziale responsabilità degli operatori di consegna o i
supplementi qualitativi del servizio che il consumatore on-line potrebbe
attendersi (modalità di monitoraggio e tracciatura, servizi di ritiro/raccolta,
ecc.). La
proposta di regolamento relativo a un diritto comune europeo della vendita[43] stabilisce un corpus autonomo e uniforme di
norme applicabile ai contratti transfrontalieri B2C e B2B. Prevede, in
particolare per i contratti di vendita che comportano il trasporto per mezzo di
un vettore, norme sulla consegna di merci e di contenuti digitali, la cui
applicazione sarebbe limitata ai casi in cui le parti optassero per il diritto
comune europeo della vendita. Analogamente alla direttiva sui diritti dei
consumatori, questo futuro regolamento non risolverà i problemi legati ai
prezzi eccessivi o a determinate modalità qualitative della consegna dei
pacchi. La
nuova proposta della Commissione sulla risoluzione alternativa delle
controversie dei consumatori[44] mira a
migliorare ulteriormente la difesa del consumatore sotto il profilo della
risoluzione delle controversie. La normativa in materia di risoluzione
alternativa delle controversie rafforzerà ulteriormente le vigenti disposizioni
sulla difesa del consumatore nella consegna dei pacchi (postali) (articolo 19
della direttiva postale)[45]. ·
Diritto della concorrenza -
I prezzi della consegna dei pacchi che esula dal servizio universale non sono
sottoposti ad una normativa settoriale, ma al diritto generale della
concorrenza: sono quindi direttamente applicabili gli articoli 101 e 102 del
trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Nel mercato intra-UE dei
pacchi transfrontalieri, il diritto unionale della concorrenza (nel contesto, l’articolo
102 del TFUE) sarebbe violato se, ad esempio, un operatore dominante di
consegna dei pacchi (oltre frontiera) tenesse una condotta commerciale
predatoria per impedire ai concorrenti di accedere al mercato dei pacchi
transfrontalieri. Ai
sensi dell’articolo 101 del TFUE, sono vietati tutti gli accordi tra
imprese che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano
per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della
concorrenza all’interno del mercato interno. ·
Entro alcuni limiti, al comparto della consegna
si applicano anche le disposizioni della direttiva sui servizi[46]
e le relative misure nazionali di esecuzione. Nel contesto del commercio
elettronico e della consegna collegata vanno rilevati soprattutto i due aspetti
seguenti: o
al fine di favorire la prestazione di servizi a
dimensione transfrontaliera, l’articolo 20, paragrafo 2, di detta
direttiva, vieta, nelle condizioni generali di accesso a un servizio, qualsiasi
discriminazione basata sul luogo di residenza del destinatario. L’8 giugno 2012
i servizi della Commissione hanno emanato orientamenti sul modo in cui le autorità
nazionali devono applicare quest’obbligo di non discriminazione[47]. Ne
dovrebbero conseguire una maggiore trasparenza riguardo all’applicazione delle
restrizioni di consegna (in anticipo rispetto all’obbligo previsto dall’articolo 8
della direttiva sui diritti dei consumatori in Europa) e una minore
frustrazione del consumatore quando la fornitura della merce gli viene
rifiutata a motivo del luogo di residenza. Gli orientamenti chiariscono
parimenti che, siccome i servizi postali di base sono universalmente garantiti,
solo in rari casi un’azienda può addurre legittimamente l’assenza di modalità
di consegna per rifiutare la fornitura della merce acquistata in un dato Stato
membro; o
scopo dell’articolo 22 della direttiva, che
verte sugli obblighi d’informazione che incombono ai prestatori di servizi, è
assicurare che determinate informazioni siano sempre messe a disposizione del
destinatario del servizio in modo facilmente accessibile (ad es., nome e dati
di contatto del prestatore, clausole e condizioni generali, prezzo del
servizio). ·
Varie norme disciplinano le materie connesse ai trasporti
e alla logistica a livello unionale e internazionale, in particolare nel quadro
del completamento del mercato interno dei trasporti, in campo ambientale (ad
es., decarbonizzazione della catena di approvvigionamento, riduzione dell’inquinamento
atmosferico da veicoli a motore) e in materia di sicurezza. La iniziative
politiche fondamentali sono illustrate nel Libro bianco della Commissione “Tabella
di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti” e nell’imminente
iniziativa e-Freight[48]. ·
Tra le altre norme pertinenti per il
settore si annoverano disposizioni in materia di urbanistica, vigilanza del
mercato, IVA, condizioni di lavoro e, riguardo al commercio estero, dogane,
sicurezza e altre tematiche internazionali. o
Urbanistica - Negli ultimi anni molti Stati
membri hanno varato norme specifiche sulla circolazione automobilistica nei
centri cittadini (o addirittura oltre), ai fini, ad esempio, della riduzione
dell’inquinamento atmosferico nell’ambito della più ampia politica sul
miglioramento della qualità dell’aria[49]
ovvero della conservazione del patrimonio culturale. Tali norme nazionali
possono influire sulle soluzioni commerciali adottate dagli operatori di
consegna, che sono costretti a adattare gli orari di raccolta e di consegna
alle fasce orarie disponibili, se non addirittura a predisporre la consegna con
altri mezzi (bicicletta, ad esempio) per ovviare all’eventuale chiusura dei
centri urbani alla circolazione in determinati orari. o
Vigilanza del mercato per i prodotti - Il
comparto della consegna è sottoposto anche a disposizioni relative alla
vigilanza del mercato[50], che si
applicano a prescindere dal canale distributivo, quindi anche in caso di
vendita a distanza o per via elettronica, e prevedono controlli delle
amministrazioni doganali e delle autorità di vigilanza del mercato sui prodotti
che entrano nel mercato dell’UE. Se, ad esempio, le autorità di vigilanza del
mercato constatano che un prodotto introdotto nell’UE mediante un operatore di
consegna non è conforme alla normativa dell’UE, le autorità devono intervenire
in modo adeguato, se necessario anche spingendosi fino al divieto di
commercializzazione del prodotto. Un siffatto intervento si ripercuote direttamente
sull’operatore di consegna, che può vedersi costretto a restituire il prodotto
al mittente o, in alcuni casi, può addirittura ritrovarsi nella situazione in
cui le autorità di vigilanza del mercato distruggono il prodotto. o
IVA - Le norme e le aliquote IVA nazionali
possono influire sugli acquirenti e sulla scelta dei servizi di consegna: se
rientra nei servizi postali pubblici, la consegna è esente da IVA; altrimenti,
l’utente di tale servizio deve (o potrebbe dover) sostenere il costo dell’IVA[51]. Le aliquote dell’IVA sui servizi di
consegna, che variano da uno Stato membro all’altro, possono inoltre
ripercuotersi sui flussi commerciali all’interno dell’UE. o
Condizioni di lavoro - Tradizionalmente la
consegna è considerata un comparto ad alta intensità di manodopera, nel quale
la maggior parte dei costi sono indotti dall’“ultimo miglio”. Si sono andate
pertanto sviluppando nel settore varie soluzioni riguardo al pagamento del
servizio di consegna (ad es., tariffa fissa, tariffa a collo consegnato), in
funzione anche del quadro normativo applicabile[52]. o
Dogane e altre tematiche internazionali -
Diverse altre norme previste da accordi commerciali internazionali o dal
diritto dell’UE possono influire sulle soluzioni di consegna oltre frontiera,
anche relativamente ai flussi intra-UE. Ad esempio, gli operatori di consegna
che esportano verso paesi terzi o importano da essi sono vincolati alle
procedure doganali e agli obblighi di sicurezza derivanti da accordi
internazionali (ad es., norme dell’Unione postale universale (UPU), regole dell’ICAO,
ecc.) o dal diritto dell’UE (ad es., codice doganale comunitario[53],
regolamento n. 2320/2002 sulla sicurezza dell’aviazione civile). o
Gli operatori postali nazionali devono inoltre
rispettare norme specifiche dell’Unione postale universale. Quesiti
- Quadro normativo e istituzionale del mercato unionale della consegna dei
pacchi 1) Ai
fini del presente Libro verde il termine “pacco” è inteso in senso lato e si
riferisce a tutti gli invii di peso fino a 30 kg. Esistono, a vostro
parere, elementi particolari d’importanza fondamentale riguardo alla
definizione di “pacco” nell’ottica della realizzazione nell’UE di un mercato
della consegna dei pacchi più integrato ed efficiente[54]? 2) Ostacola
il quadro vigente la creazione di un mercato europeo della consegna dei pacchi
realmente integrato che soddisfi le esigenze e le aspettative dei rivenditori
on-line, dei consumatori e dei lavoratori del settore? In caso affermativo, in
che misura? 3) Quali
sono le tre principali sfide che pone il quadro normativo? Che cosa si può fare
per aiutarvi a superarle, a breve e a lungo termine? 4)
Ritenete che la normativa presenti lacune o che
occorra adottare misure o provvedimenti normativi supplementari? In caso
affermativo, si prega di specificare.
5.
Verso un mercato unionale della consegna dei
pacchi realmente integrato
Alla luce dell’analisi
del quadro normativo e istituzionale vigente, le parti seguenti si concentrano
sui tre principali elementi considerati funzionali alla creazione di un mercato
unionale integrato della consegna dei pacchi che offra sia ai rivenditori
on-line sia ai loro clienti le soluzioni di consegna di cui hanno bisogno: ·
comodità - maggiori comodità e trasparenza per
il consumatore[55] ·
costi - soluzioni di consegna più efficienti in
termini di costi, in particolare nella dimensione transfrontaliera ·
interoperabilità - maggiore interoperabilità in
tutto l’arco della catena di consegna e migliore coordinamento fra rivenditori
on-line e operatori di consegna. Nelle sezioni seguenti
sono sondati diversi aspetti dei tre obiettivi citati al fine di individuare le
possibili soluzioni in grado di migliorare l’attuale stato di cose. Si valuta
altresì in che misura mercati efficienti permettano di ottenere i risultati
auspicati o se invece si debbano ipotizzare modifiche del vigente quadro di
regolamentazione o di vigilanza.
5.1 Migliorare
l’esperienza e la comodità per il consumatore
5.1.1
Accrescere la trasparenza
Nella
vendita on-line ci si aspetta che il consumatore sia informato meglio sulle
varie alternative di consegna, sui rispettivi tariffa e livello di servizio e
sulle modalità pratiche (ossia ora e luogo di consegna)[56]. Nel corso dell’iter di
consegna, così come successivamente, il consumatore dovrebbe poter condividere
con gli altri il suo giudizio sulla qualità effettiva dei servizi ricevuti. Gli
scopi perseguiti con un’informazione più trasparente sull’efficienza reale
delle consegne, soprattutto di quelle a dimensione transfrontaliera, sono
molteplici: anzitutto, consentire al consumatore di operare, per gli acquisti
successivi, una scelta informata tra le varie alternative di consegna – ove
esistano –, optando per quella in cui nutre maggiore fiducia e che meglio
risponde alle sue esigenze; successivamente, incentivare anche gli operatori di
consegna a migliorare ulteriormente le prestazioni; contribuire infine, grazie
all’apertura di questa “scatola nera”, a mutare nel consumatore la percezione
dell’effettiva prestazione della consegna, laddove sia errata o irrealistica. Sono in corso prove su
diverse alternative atte ad accrescere la trasparenza riguardo alle prestazioni
del servizio di consegna di pacchi e pacchetti. Quesiti
- Migliorare l’esperienza e la comodità per il consumatore – Più trasparenza 5) Informazioni
sulle alternative e sulle modalità di consegna a) Quali
informazioni[57]
dovrebbe trovare il consumatore sul sito internet del rivenditore on-line (nome
ed estremi di contatto del o degli operatori di consegna, tariffa della
consegna, ora e luogo di consegna, informazioni sulla gestione dei reclami,
modalità di monitoraggio e tracciatura, opzioni di restituzione al mittente)? b) Tenuto conto del rischio di
sovrainformazione, come si possono fornire al consumatore, al momento
opportuno, informazioni chiare, trasparenti e comparabili sulla consegna? 6) Informazioni
sulla qualità/sulle prestazioni del servizio di consegna a)
Gli indicatori di efficienza riguardano,
per esempio, la rapidità della consegna, la copertura geografica dell’operatore
di consegna, i ritardi, il danneggiamento o lo smarrimento di articoli. Come si
possono rilevare tali informazioni e misurare le prestazioni cui si
riferiscono? Si offrirebbe un valore aggiunto al consumatore pubblicando i
risultati scaturiti da tali indicatori di efficienza? Occorre stabilire
parametri a fronte dei quali controllare i livelli di prestazione? b)
Sarebbero i marchi di fiducia (ad es., un
certificato, rilasciato da un’associazione professionale del settore, che
attesti che l’iter di consegna seguito dall’operatore è affidabile perché
soddisfa i requisiti definiti in base alle migliori pratiche) un modo più
efficiente di aumentare la fiducia del consumatore? c)
Costituirebbe una certificazione ISO del
processo di qualità finalizzato alla consegna efficiente uno strumento atto ad
aumentare la fiducia del consumatore? 7) Vigilanza
indipendente Chi in primis dovrebbe
controllare le prestazioni: un’organizzazione professionale settoriale, un
organismo indipendente, un’autorità di regolamentazione?
5.1.2
Offrire al consumatore un servizio migliore e
garanzie maggiori
Sebbene annettano
importanza alla consegna dei pacchi che li riguardano, i consumatori non sono
necessariamente ben informati sul tipo di operatore che presta il servizio di
consegna: per loro è importante soprattutto sapere a chi possono rivolgere
eventuali domande sulla consegna ottenendo risposte in tempi brevi e
informazioni attendibili. La questione riveste particolare importanza nella
dimensione transfrontaliera, che tipicamente coinvolge vari operatori di consegna. Il quadro normativo
vigente contempla soltanto una parte delle esigenze di consegna dei consumatori
che effettuano acquisti on-line. La direttiva UE sui servizi postali non è
stata pensata per il contesto del commercio elettronico e comunque gli
operatori postali sono solo uno dei numerosi soggetti che intervengono nella
consegna dei pacchi. La direttiva sui diritti dei consumatori offre varie
garanzie ai consumatori che effettuano acquisti on-line, in termini, ad
esempio, di comunicazione del prezzo, ritardi nella consegna, procedura di restituzione
al mittente. È tuttavia possibile che problemi specifici restino fonte di
preoccupazione per il consumatore e che siano necessarie garanzie specifiche al
riguardo. L’attuale
servizio postale universale costituisce soltanto una “rete di sicurezza” per i
mittenti occasionali di pacchi. Secondo alcuni portatori d’interesse, la
crescita del commercio elettronico nel comparto B2C e l’importanza della
comodità di consegna nell’“ultimo miglio” potrebbero giustificare una
definizione nuova (di servizio universale) che risponda in modo più calzante
alle aspettative del consumatore on-line. Tale servizio universale “nuovo”
dovrebbe soddisfare le esigenze del consumatore in termini di livello minimo di
comodità (soprattutto riguardo alle informazioni sull’iter di consegna e alle
opzioni di restituzione al mittente) e quelle del rivenditore on-line in
termini di tracciabilità e di accessibilità economica delle sue proposte
commerciali. Secondo una delle argomentazioni avanzate, quando i consumatori
desidereranno un servizio superiore a tali norme di qualità minime, i mercati
offriranno modalità e servizi alternativi in grado di soddisfare tale domanda
più sofisticata. Quesiti
- Migliorare l’esperienza e la comodità per il consumatore – Servizi migliori e
garanzie maggiori 8) Eventuale
necessità e ambito di un servizio universale di consegna dei pacchi a)
Si ravvisa l’esigenza di un obbligo di servizio
universale nuovo che verta sulla capillarità sul territorio, l’accessibilità
economica e la qualità dei servizi di consegna dei pacchi? b)
In caso affermativo, quali potrebbero essere le
caratteristiche principali di questo servizio universale “nuovo” (in termini di
livello di servizio, comodità e accessibilità economica)? c)
Dal punto di vista degli operatori di consegna,
sarebbe un servizio universale (dei pacchi) fattibile in termini di
costi/redditività? In caso di risposta affermativa, a che livello? d)
Quale sarebbe lo strumento migliore per
concretare tale concetto (ad es., orientamenti, revisione della direttiva
postale, strumento normativo nuovo che conferisca maggiori poteri alle autorità
di regolamentazione nazionali)? 9) Migliorare
l’esperienza per il consumatore a)
Tenuto conto del corpus vigente di diritti dei
consumatori, come si potrebbe rispondere con maggiore efficacia alle
preoccupazioni e ai reclami riguardo alla consegna[58]? b)
Nutrite perplessità sui regimi di responsabilità[59] in caso di smarrimento o danneggiamento di
un pacco? Come si può migliorare lo stato di cose? c)
Sarebbero in grado il settore del commercio
elettronico e gli operatori di consegna di escogitare soluzioni proattive per
rispondere meglio alle aspettative dei consumatori? Quali interventi sono
attuabili rapidamente per migliorare la situazione a breve termine? Quali
soluzioni sono ipotizzabili a medio-lungo termine?
5.2 Soluzioni
di consegna più concorrenziali e più efficienti in termini di costi
In generale, i
consumatori e i rivenditori on-line reputano troppo alti gli attuali livelli
delle tariffe, mentre gli operatori di consegna fanno presente di lavorare già
con margini ridotti e di dover applicare prezzi sostenibili per assicurare la
sostenibilità economica a lungo termine della loro azienda.
5.2.1
Controllo dei costi
Come accennato supra,
le tariffe dei pacchi transfrontalieri sono considerate troppo alte, in particolare
per i mittenti che inviano volumi esigui. La presente sezione vaglia le
possibilità atte a migliorare l’efficienza dei servizi di consegna in termini
di costi, in modo che la riduzione dei costi si traduca in tariffe più basse
per gli utenti. La struttura
dei costi varia sensibilmente da un operatore all’altro, perché diversi sono i
fattori geografici e individuali che concorrono a comporla (quali densità,
volume, vincoli di tempo). Solitamente le tariffe pubblicate si basano sulle
medie di peso, copertura assicurativa e velocità, che però non corrispondono
necessariamente ai costi effettivamente sostenuti dall’operatore[60].
Gli operatori di consegna reputano costoso il servizio nel comparto B2C,
soprattutto per i pacchetti. Le soluzioni ipotizzate per assicurare il successo
del primo tentativo di consegna (banca dati degli indirizzi più aggiornata,
informazioni preliminari alla consegna, ecc.) possono ridurre i costi
supplementari, così come un’organizzazione diversa delle operazioni (ad esempio
tramite i punti di consegna o le paccoteche) è potenzialmente in grado di contenere
i costi della consegna. Una riduzione
complessiva dei costi, specialmente per le PMI, potrebbe scaturire anche da un’intensificazione
della pratica del consolidamento di piccoli volumi, mentre maggiori sinergie
tra gli operatori aumenterebbero l’efficienza su un mercato governato dalle
economie di scala; nel contesto transfrontaliero, ne conseguirebbe anche una
maggiore fluidità dei movimenti dei pacchi. Quesiti
- Soluzioni di consegna più concorrenziali e più efficienti in termini di costi
- Controllo dei costi 10) Per
controllare i costi sono ipotizzabili varie alternative. a)
Potete citare esempi illuminanti o migliori
pratiche di soluzioni alternative di consegna che permettono di ridurre i
costi? b)
Potete citare esempi illuminanti di migliori
pratiche che aumentino l’efficienza[61]? c)
Quale tipo di tecnologia può o potrebbe ridurre
il costo della consegna? d)
Come ritenete si possano eliminare o allentare i
vigenti vincoli normativi senza mettere a repentaglio il conseguimento degli
obiettivi che li hanno ispirati[62]?
5.2.2
Prezzi concorrenziali ma sostenibili
Necessità
di tariffe sostenibili Gli
operatori dei pacchi temono che i potenziali aumenti dei costi debbano
ripercuotersi in un aumento delle tariffe applicate ai clienti. Nel
contempo i consumatori si stanno abituando alle offerte di spedizione gratuita,
che possono indurli a sottovalutare i reali costi operativi e sociali insiti
nelle operazioni di consegna. In considerazione dei
volumi che movimentano, i grossi rivenditori on-line sono in grado di
contrattare le tariffe: gli operatori di consegna possono quindi vedere i loro
margini sottoposti a una forte pressione, proprio quando sono costretti a
lanciarsi in nuovi investimenti per adattare i servizi prestati alle esigenze
del commercio elettronico. Nella presente sezione
il concetto di “sostenibilità” dei prezzi si riferisce a prezzi che
rispecchiano i costi effettivi del corrispondente servizio sia per coloro che
lo prestano (ossia prezzi che assicurino la redditività a lungo termine del
servizio) sia per la società in generale (in termini ambientali e sociali, ad
esempio), nell’assunto, tuttavia, che i mercati nazionali e transfrontalieri
della consegna siano sufficientemente concorrenziali e, quindi, efficienti. Quesiti - Prezzi concorrenziali
ma sostenibili – Sostenibilità e trasparenza delle tariffe 11) Sostenibilità
delle tariffe a)
Reputate sostenibile, a medio e lungo termine, l’attuale
livello delle tariffe applicate ai consumatori per la consegna a domicilio? In
caso negativo, come si potrebbe migliorare la situazione? b)
Si dovrebbe rendere più trasparente al
consumatore il costo della consegna effettivamente sostenuto dai rivenditori
on-line? In caso affermativo, perché? c)
Si dovrebbero rendere più trasparenti i costi
effettivi che la consegna comporta per la società in generale? In caso
affermativo, perché? E come? Mercati della consegna più concorrenziali Nella percezione del
consumatore, la scelta di soluzioni di consegna è molto limitata; questa
percezione è dovuta alla mancanza di trasparenza e alla situazione effettiva (o
percepita) della concorrenza sul mercato. In alcuni casi è possibile che i
pertinenti mercati della consegna siano dominati da un numero esiguo di
operatori che, con la loro condotta, impediscono ai rivenditori on-line e ai
consumatori di beneficiare appieno di mercati realmente concorrenziali. Sono ipotizzabili
soluzioni di regolamentazione ex ante specifiche che, assicurando la
competitività sostenibile dei mercati della consegna, andrebbero a beneficio
dei consumatori. Quesiti - Prezzi concorrenziali
ma sostenibili – Mercati della consegna più concorrenziali 12) Concorrenzialità
sui mercati della consegna a)
In quali mercati o segmenti di mercato sarebbe
essenziale una maggiore concorrenza? b)
La pubblicazione dei raffronti di prezzo
offrirebbe maggiore chiarezza ai consumatori e alle PMI. Come potrebbe
configurarsi tale pubblicazione? Quali ne sarebbero i pro e i contro? 13) Vigilanza
e regolamentazione Una maggiore concorrenzialità sui mercati
può scaturire dall’imposizione di misure di regolamentazione ex ante
(quali obblighi di trasparenza, obblighi di permettere l’accesso alle reti di
consegna, obbligo di basare le tariffe sui costi, ecc.) agli operatori di
consegna detentori di un potere di mercato significativo. a)
Quali mercati sarebbero pertinenti in quest’ottica? b)
Quali peculiarità delle operazioni
transfrontaliere potrebbero giustificare vincoli di costo? Si prega di specificare. c)
Dovrebbe l’autorità di regolamentazione disporre
di maggiori informazioni sui dati contabili degli operatori inerenti ai costi
per poter valutare meglio la correlazione fra costo e struttura del prezzo dei
pacchi e pacchetti? d)
Dovrebbero le autorità di regolamentazione e/o
di concorrenza intervenire più attivamente nella vigilanza sui mercati
nazionali o segmenti di mercato interessati? Tariffe
più concorrenziali dei servizi di consegna oltre frontiera Le
tariffe dei servizi transfrontalieri costituiscono fonte di particolare
preoccupazione per i consumatori e i rivenditori on-line, specialmente per le
PMI. La loro entità è estremamente variabile[63],
anche per ordinazioni relative alla stessa gamma di merci inviate verso la
stessa destinazione. Ne consegue la necessità di trovare soluzioni per limitare
l’impatto dell’attraversamento della frontiera sulle tariffe di consegna e per
colmare il divario che separa la tariffa nazionale da quella transfrontaliera
laddove non sia giustificato da fattori oggettivi. Quesiti - Prezzi concorrenziali ma sostenibili –
Tariffe più concorrenziali dei servizi di consegna oltre frontiera 14) Come si
possono assicurare tariffe più concorrenziali e trasparenti delle consegne
oltre frontiera? a)
Si dovrebbe lasciare al libero gioco delle forze
di mercato la fissazione dell’entità delle tariffe e dei livelli di trasparenza
chiesti da rivenditori on-line e consumatori? b)
Contribuirebbe una maggiore vigilanza
regolamentare al conseguimento di tariffe sostenibili per il consumatore? c)
Ritenete che la fissazione di un tetto
tariffario per ciascun tipo di invio oltre frontiera (pacco o pacchetto) sia
una soluzione praticabile ed efficace per soddisfare le esigenze di rivenditori
on-line e consumatori? Che effetto avrebbe un siffatto tetto sull’offerta di
mercato e sulla concorrenza?
5.3 Migliorare
l’interoperabilità in tutto l’arco della catena di consegna
Occorre
migliorare sia la trasparenza sia le modalità di collaborazione per soddisfare
l’esigenza dei rivenditori on-line d’individuare meglio le migliori pratiche
logistiche e di consegna e di comunicare efficacemente al consumatore le
alternative di consegna di cui dispone. Il futuro del commercio elettronico
dipenderà dall’efficacia delle modalità di collaborazione all’interno di
ciascuno dei due settori e tra di essi.
5.3.1
Investimenti in un impiego più diffuso della
tecnologia
Una
maggiore diffusione del monitoraggio potrebbe emancipare i clienti permettendo
loro di stabilire il luogo e l’ora della consegna, con conseguente
miglioramento dell’esito del primo tentativo di consegna e, quindi, riduzione
dei costi. Si potrebbero così fornire contestualmente ai rivenditori on-line
informazioni attendibili e pertinenti, che permetterebbero loro di gestire
meglio le scorte, ottimizzare le procedure di rimborso e di restituzione al
mittente e semplificare le formalità amministrative. Quesiti - Migliorare l’interoperabilità –
Investire nella tecnologia 15) Livelli
di investimento necessari a)
In che misura è possibile valutare, sul piano
sia micro sia macro, il costo approssimativo di un sistema generalizzato di
monitoraggio e tracciatura dei pacchi? Quali sono i principali parametri
pertinenti da prendere in considerazione? b)
Quali progetti pilota specifici alla consegna
dei prodotti nel commercio elettronico potrebbero essere promossi,
eventualmente nel quadro di programmi più ampi di promozione degli investimenti
nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione[64]?
5.3.2
Collaborazione rafforzata fra rivenditori
on-line e operatori di consegna
Gli operatori di
consegna tendono a concentrarsi sui grossi clienti che movimentano volumi
ingenti e sono meno incentivati a investire nella commercializzazione dei loro
servizi ai mittenti di volumi più piccoli, che pure potrebbero, in via di
principio, incrementarne l’attività. Non sempre, inoltre, i rivenditori on-line
sono al corrente delle possibili soluzioni alternative e delle offerte
disponibili. Quesiti - Migliorare l’interoperabilità
– Modalità di collaborazione rafforzata 16) Collaborazione
e cooperazione a)
È possibile accrescere l’interoperabilità dei
servizi mediante una migliore cooperazione fra rivenditori on-line e operatori
di consegna? In caso affermativo, come potrebbero esattamente intervenire tali
rivenditori e operatori per allacciare modalità nuove di collaborazione o
migliorare quelle esistenti? b)
Si dovrebbero sviluppare assieme capacità di
emergenza per i periodi di punta? In caso affermativo, come? c)
Vi servirebbe ricorrere a facilitatori o a
prestatori di logistica per conto terzi? Come è possibile sviluppare tali
servizi (nuovi o esistenti), sensibilizzare alla loro esistenza e aumentarne la
visibilità?
5.3.3
Interconnessione delle reti e piattaforme
Per
poter assicurare la consegna delle merci vendute, i rivenditori on-line
dipendono dal completamento del mercato interno. Con la mancanza di
integrazione e l’impossibilità di trasferire dati tra i diversi sistemi
informatici[65], il
commercio transfrontaliero si scontra con un ostacolo di rilievo, il cui
superamento implicherà investimenti cospicui nell’adattamento dei sistemi
attuali. Eppure,
quando messi alle strette dalle compagnie aeree e dalle amministrazioni
doganali, a seguito della rilevazione di rischi significativi per la sicurezza,
perché rispettassero norme di sicurezza più rigorose, gli operatori postali
attivi nella spedizione internazionale di merci sono riusciti a trovare
soluzioni che permettessero lo scambio dei dati necessari. Potrebbe essere
necessario un impegno analogo per dare una risposta comune, insieme ai
rivenditori on-line, alle esigenze del commercio elettronico. I
servizi della Commissione hanno già avviato varie azioni dimostrative volte a
migliorare la competitività del settore del trasporto e logistica in Europa
grazie all’impiego intelligente delle tecnologie dell’informazione e la
connessione, in particolare delle imprese più piccole, alle catene del valore
digitali nel trasporto e nella logistica[66]. Quesiti - Migliorare l’interoperabilità –
Interconnessione 17) Interconnessione
migliore a)
Potrebbero le esigenze dei rivenditori on-line
essere soddisfatte meglio ricorrendo a piattaforme logistiche[67] che
allaccino gruppi di operatori? In caso affermativo, come? b)
Potrebbe una task force del settore[68]
contribuire a promuovere l’innovazione e intensificare l’impiego delle nuove
tecnologie per favorire un grado maggiore d’interconnessione? In caso
affermativo, come? c)
Vanno migliorate le procedure di restituzione
delle merci al mittente (a dimensione sia nazionale sia transfrontaliera)? In
caso affermativo, come? d)
Incontrano le PMI che operano nella catena di
consegna difficoltà riguardo ai requisiti di interoperabilità e alla promozione
delle nuove tecnologie? Quali interventi si possono attuare per contribuire a
alleviare tali difficoltà? e)
Quali sono (se esistono) i tre interventi
principali in grado di migliorare nella dimensione transfrontaliera dell’UE l’interoperabilità
nella movimentazione delle merci ordinate on-line[69]? Quali interventi sono attuabili per migliorare la
situazione a breve termine e quali iniziative sarebbero utili a medio-lungo
termine? E quali sono gli interventi necessari per migliorare l’interoperabilità
sul piano internazionale?
6.
Governance di un mercato europeo integrato della
consegna dei pacchi
Il paesaggio futuro del
commercio elettronico sarà tracciato soprattutto dalle capacità di consegna e
dalle reti che si concreteranno nel prossimo futuro. Occorre monitorare i
mutamenti che questo comporta e il relativo impatto sul settore del commercio
elettronico e coordinare le iniziative volte a promuovere un contesto europeo
di consegna efficiente e sostenibile delle merci ordinate on-line. Alcuni
soggetti si valgono già di piattaforme di coordinamento, ad esempio l’European
Parcel Group[70]
che riunisce gli operatori postali storici. Riguardo alle autorità di
regolamentazione, scopo del gruppo dei regolatori europei per i servizi postali[71] è agevolare il coordinamento e la
cooperazione tra le autorità nazionali di regolamentazione indipendenti al fine
di garantire l’applicazione coerente della direttiva postale. Per il momento le
attività e funzioni di tali soggetti non abbracciano l’intera gamma coperta dal
commercio elettronico e vi è spazio per nuovi consessi che intervengano nella
costruzione di un mercato unico europeo della consegna nel commercio
elettronico. Il coordinamento delle
iniziative di promozione della consegna nel commercio elettronico potrebbe trovare
utilmente stimolo in una maggiore focalizzazione della cooperazione, vigilanza
ed esecuzione nel settore, che darebbe impulso all’agevolazione di un miglior
servizio di consegna delle merci nel commercio elettronico. Quesiti
- Governance 18) Vi sono
tematiche in cui il settore potrebbe attivarsi efficacemente per risolvere i
problemi individuati nel presente Libro verde? Come si potrebbero promuovere
iniziative in tal senso[72]? Come
si potrebbero coinvolgere le associazioni professionali sia del commercio
elettronico sia della filiera di consegna? 19) Come si
potrebbe prospettare l’organizzazione degli attuali assetti di governance in
materia di normazione e interoperabilità[73]?
Occorre coinvolgere maggiormente i rappresentanti del commercio elettronico, in
particolare delle PMI, e i consumatori?
7. Seguito
e prossime tappe
S’invitano tutti i
soggetti interessati ad esporre le proprie opinioni in risposta ai quesiti
formulati, inviando i contributi entro il 15 febbraio 2013 all’indirizzo
seguente: markt-delivery@ec.europa.eu oppure Commissione europea DG Mercato interno e
servizi On line services unit Rue de la Loi 200 B - 1049 Bruxelles Non è
necessario rispondere a tutti i quesiti formulati nel presente Libro verde e si
prega quindi d’indicare chiaramente i quesiti a cui il contributo si riferisce.
Si prega di fornire, se possibile, argomentazioni specifiche a favore o contro
i diversi approcci e alternative esposti nel presente Libro verde. S’invita
altresì a segnalare nel contributo gli eventuali altri aspetti o problematiche
che si reputa necessario affrontare al fine di realizzare nell’Unione europea
un mercato integrato della consegna dei pacchi. I contributi saranno
pubblicati sul sito internet della DG Mercato interno e servizi. Le risposte
ricevute saranno pubblicate sul sito internet della Commissione a meno che non
ne sia espressamente chiesta la riservatezza. Sulla scia del presente
Libro verde, nella primavera del 2013 la Commissione individuerà, basandosi sulle
risposte ricevute, gli interventi necessari per il completamento del mercato
unico dei pacchi. [1] L’economia di internet è responsabile del 21% della crescita
del PIL degli ultimi cinque anni. Tale economia genera 2,6 posti di lavoro per
ogni posto di lavoro venuto a mancare e in alcuni casi raggiunge il 25% dell’incremento
netto dei posti di lavoro. (COM(2011) 942 definitivo). [2] “Un quadro coerente per rafforzare la fiducia nel mercato
unico digitale del commercio elettronico e dei servizi on-line” - COM(2011) 942
definitivo. [3] Conclusioni del Consiglio dell’UE, del 31 maggio 2012,
sul mercato unico digitale e la governance del mercato unico; Risoluzione del
Parlamento europeo, del 21 settembre 2010, sul completamento del
mercato interno per il commercio elettronico (P7_TA82010)0320). [4] Nel Regno Unito il 42% degli operatori on-line reputa
prioritario il miglioramento dei servizi di consegna, a fronte del 18% che
indica invece come prioritario l’investimento nella velocità della banda larga. [5] Vale a dire qualsiasi invio piccolo e merce che una persona
è in grado di maneggiare da sola. [6] Nei siti del commercio elettronico il 66% degli “abbandoni
del carrello” sono causati da problemi di consegna - Royal Mail, 2011
consumer trends in multi-channel retailing. [7] Nelle stime dell’FTI Consulting, il 22% del volume
del commercio elettronico transfrontaliero fa capo a piccoli rivenditori.
Eurostat stima che oltre un quarto delle imprese trasmetta ordinazioni di
commercio elettronico verso Stati membri dell’UE diversi dal proprio: di questo
quarto, il 23% è rappresentato da piccole imprese, il 41% da grandi e il 33% da
medie. [8] Secondo uno studio della Civic Consulting, l’UE non
sfrutta appieno le potenzialità del commercio elettronico: si stima che i
guadagni di benessere complessivi che i consumatori dell’UE trarrebbero nell’ipotesi
che il commercio elettronico rappresentasse una percentuale del 15% del
commercio al dettaglio totale (anziché il 3,5% cui si attestava nel 2010)
ammontino a 204,5 miliardi di EUR l’anno, ovvero all’1,7% del PIL dell’UE. [9] BCG, Focus on the Future, maggio 2012; IMRG; ACSEL; FTI,
Intra-community cross-border parcel delivery, 2011; barometri nazionali
del commercio on-line di E-bay; ITA/ WIK 2009, The evolution of the
European Postal market since 1997; IPC Cross border E-commerce report 2010;
Eurobarometro; Civic, Consumer market study on the functioning of e-commerce
and Internet marketing and selling techniques in the retail of goods, 2011.
[10] Eurobarometro, Business attitude Towards cross-border
sales and consumer protection, Analytical report, Flash Eurobarometer 224,
luglio 2008, capitolo 2, sezione 2.1, pag. 21. [11] Civic Consulting, Consumer market
study on the functioning of e-commerce and Internet marketing and selling
techniques in the retail of goods, settembre 2011, pagg. 132, 40. [12] Emerge da un sondaggio effettuato di recente
nel Regno Unito che, per quasi il 65% dei partecipanti, il rischio di mancata
consegna (dovuta al fatto che nessuno sia a casa al momento del recapito) fa desistere
dall’acquisto on-line. Il 43% circa dei partecipanti si preoccupa anche delle
fasce orarie di consegna troppo vaghe e del rischio che la merce non arrivi in
tempo (A study of online fulfilment requirements, IMRG UK Consumer
Home Delivery Review 2012). [13] Comunicazione “Piccole imprese, grande mondo— un nuovo
partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali” - COM(2011) 702
definitivo. [14] Postnord, E-commerce in the Nordics 2012. [15] Per le spedizioni internazionali vigono diversi modelli che
si basano, in particolare, sulla cooperazione fra servizi postali nazionali,
sull’immissione diretta nel sistema postale nazionale o su altre tipologie di
convenzioni con gli operatori logistici. [16] Nell’UE-27 soltanto il 9% dei consumatori e il 18% dei
rivenditori si servono del commercio elettronico oltre frontiera, con il 48%
dei consumatori che dichiara di nutrire più fiducia negli acquisti on-line all’interno
del proprio paese che in quelli all’estero (fonte: Commissione europea, Quadro
di valutazione delle condizioni dei consumatori, Consumers at home in the
single market, marzo 2011). [17] Le
vendite totali dei prodotti per cui è bassa la domanda o il volume di vendita
possono attestarsi allo stesso livello o a un livello superiore delle quote di
mercato dei prodotti di maggior successo, ammesso che i venditori siano in
grado di offrire una gamma di scelta più ampia. [18] Ad
esempio, il 57% dei rivenditori considera un ostacolo la consegna oltre
frontiera (Flash Eurobarometro 224, luglio 2008). Il 78% delle
persone che vendono su eBay ravvisa nei costi di consegna il principale
ostacolo al commercio elettronico transfrontaliero e il 42% cita la qualità
mediocre dei servizi di consegna (FreshMinds, Crossborder trade survey in
the UK, Germany and France). [19] In un sondaggio effettuato nel Regno Unito, la consegna
gratuita è stata la ragione più citata (67% delle risposte) della continuazione
o dell’intensificazione del rapporto con un dato rivenditore on-line (Delivery
Matters, 2011 Consumer Trends in multi-channel retailing _Royal Mail). [20] ITA/WIK 2009. I dati si riferiscono al mercato dei pacchi e
degli invii espressi nel 2008. Da un altro studio dell’IPC risulta che nel 2008
il valore del mercato CEP (corrieri, espressi e pacchi) dell’UE ammontava
a 37,38 miliardi di EUR (pacchetti esclusi), di cui il comparto B2C
rappresentava il 26%. [21] Nella direttiva postale (direttiva 97/67/CE,modificata dalle
direttive 2002/39/CE e 2008/6/CE), gli invii o i plichi di peso fino a 2 kg
sono considerati corrispondenza (vale a dire lettere), i colli fino a 20 kg
pacchi. [22] Eurostat (Isoc_ec_ebuyn2), figura 11. [23] La quota di mercato del fornitore del servizio universale
varia sensibilmente da uno Stato membro all’altro, con percentuali che vanno da
meno del 10% in Stati membri come Bulgaria, Spagna e Regno Unito, al 10-15% in
Stati membri come Ungheria o Italia, fino a oltre il 25% in Stati membri come
Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Estonia – ITA/ WIK 2009, The Evolution
of the European Postal Market since 1997. [24] Per ulteriori informazioni in merito alla direttiva postale,
cfr. parte 4. [25] Risentono in particolare della situazione i consumatori e le
PMI: manca un’alternativa a prezzo contenuto per i pacchetti (al di sotto dei 2 kg);
accade che modalità di servizio come il monitoraggio e la tracciatura, benché
disponibili, siano offerte soltanto in associazione con modalità a più alto
valore aggiunto. [26] La logistica per conto terzi fornisce ai clienti, in
funzione del contratto di esternalizzazione, servizi di assistenza logistica
per una parte o per tutta la catena (ad esempio, servizio di ritiro a fronte
dell’ordine e imballaggio (pick and pack), magazzino, documentazione,
etichettatura, distribuzione commerciale). I broker della logistica, che
operano on-line, e i consolidatori che trattano pacchi offrono sconti sulle
singole spedizioni effettuate dagli integratori o operatori nazionali. [27] Stime dei volumi, pianificazione della capacità e
tempistica, tenendo conto dei volumi, degli itinerari e delle aspettative dei
consumatori. [28] FTI
(2011); Civic Consulting (2011); Mystery Shopping Evaluation of Cross-Border
e-commerce in the EU (2009). [29] In un sondaggio effettuato dall’IRMG ai
fini della UK Consumer Home Delivery Review 2012 l’85% delle risposte ha
indicato nella possibilità di monitorare on-line la progressione del pacco il
singolo elemento più importante per migliorare la comodità delle consegne (“IRMG
UK Consumer Home Delivery Review 2012 – a study of online fulfilment
requirements”). Da un sondaggio sul commercio
elettronico in Europa effettuato nel 2011 da Accenture per l’European
Retail Round Table è emerso che, per il 34% dei partecipanti, le
problematiche legate alla catena di approvvigionamento e alla consegna
rappresentano un ostacolo all’ingresso sul mercato, mentre il 42% ha citato i
problemi legati all’infrastruttura di spedizione (Accenture, European
Cross-border E-commerce – the challenge of achieving profitable growth,
gennaio 2012). [30] Gli operatori postali che consegnano i pacchi prioritari
attraverso la rete integrata di consegna dell’European Parcel Group
dispongono di un sistema di monitoraggio e tracciatura e di un sistema
automatizzato di servizio alla clientela che assicurano l’interconnessione di
tutti i loro centri di chiamata. [31] Sono stati effettuati diversi sondaggi per individuare i
bisogni dei consumatori riguardo alla consegna delle merci ordinate on-line, ad
es., Snow Valley, Home delivery in the UK 2011, IPC Cross border
E-commerce report 2010; IRMG (2012), CIVIC (2011). [32] Da uno studio sulle esperienze dei consumatori riguardo agli
acquisti on-line emerge che la maggior parte dei problemi incontrati concerne
la consegna: tempi lunghi (problemi segnalati dal 28% dei consumatori),
prodotto danneggiato (20%), consegna non avvenuta (17%), prodotto sbagliato (14%),
costi di consegna o prezzo finale più alti di quelli affissi sul sito internet
(7%). [33] IPC Cross border e-commerce report. [34] Snow Valley, The 2011 online retail
delivery report. [35] Consumer Focus. [36] Un numero sempre maggiore di consumatori del Regno Unito
desidera ricevere un messaggio a conferma delle informazioni sullo stato della
consegna; l’80% degli acquirenti on-line dichiara di voler ricevere un
aggiornamento ad ogni tappa dell’iter – Delivery matters, 2011. [37] IPC Cross border E-commerce report 2010. [38] In Francia i due ostacoli principali alle spedizioni oltre
frontiera sono il costo elevato (78%) e il servizio carente (42%), a fronte del
28% che indica la mancanza di domanda o del 12% che rimanda alle differenze
culturali (rapporto di ebay). [39] Compresi i costi di rinnovo del parco mezzi per mantenerlo
in linea con l’evoluzione delle norme ambientali. [40] v. azione dimostrativa DiSCwise (http://www.discwise.eu/). [41] Direttiva 97/67/CE, modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/6/CE.
[42] I fornitori del servizio universale detengono soltanto il 36%
del mercato dei pacchi, e di questa percentuale solo una piccola parte rientra
negli obblighi di servizio universale. I requisiti minimi previsti dalla
direttiva obbligano a fornire servizi di sportello o servizi pacchi di base.
Gli obblighi minimi di servizio universale sono stabiliti dall’articolo 3
della direttiva, ma gli Stati membri possono andare oltre i requisiti previsti. [43] COM(2011) 635 definitivo, dell’11.10.2011. [44] Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio
sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori, recante
modifica del regolamento (CE) n. 2006/2004 e della direttiva 2009/22/CE
(direttiva sull’ADR per i consumatori) - COM(2011) 793 definitivo, del 29
novembre 2011. [45] L’articolo 19 della direttiva postale esorta gli Stati
membri a incoraggiare lo sviluppo di sistemi extragiudiziali indipendenti per
la soluzione delle controversie. [46] Direttiva 2006/123/CE. [47] http://ec.europa.eu/internal_market/services/docs/servicesdir/implementation/report/SWD_2012_146_en.pdf. [48] Libro
bianco della Commissione europea “Tabella di marcia verso uno spazio unico
europeo dei trasporti” - COM(2011) 144 definitivo – e iniziativa e-Freight:
http://ec.europa.eu/governance/impact/planned_ia/docs/2013_move_001_e_freight.pdf. [49] La direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria
ambiente e per un’aria più pulita in Europa (GU L 152 dell’11 giugno 2008),
ad esempio, prevede un quadro normativo relativamente agli obiettivi di qualità
dell’aria nell’UE. [50] Previste dal regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di
accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la
commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93 e
dalla direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti. [51] Per ulteriori informazioni sull’esenzione da IVA nel settore
postale, cfr. pronuncia pregiudiziale della Corte di giustizia dell’Unione
europea nella causa C-357/07, The Queen, su istanza di TNT Post UK Ltd / The
Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs - Racc. [2009] pag. I – 3025,
punti 36 – 40. [52] Ai sensi dell’articolo 2, punto 19),
della direttiva postale, per esempio, il rispetto delle condizioni di lavoro è
una delle esigenze essenziali di cui può essere imposto il soddisfacimento al
prestatore di servizi postali al momento di chiedere l’autorizzazione. [53] Regolamento (CEE) n. 2913/92 del
Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario –
GU L 302 del 19.10.1992. [54] Si rilevi che le risposte ai quesiti successivi a questo
dovranno comunque basarsi sulla definizione precisata nel presente Libro verde.
[55] Il 47% dei consumatori dichiara che la scomodità della
consegna può dissuaderli dall’effettuare acquisti on-line (Consumer Focus,
ricerca sui bisogni dei consumatori, novembre 2010). [56] In aggiunta agli obblighi previsti dalla normativa UE sui
consumatori, che impone ai commercianti di informare il consumatore con
chiarezza e in trasparenza, in particolare circa il diritto di recesso dai contratti
a distanza. [57] In aggiunta agli obblighi d’informazione previsti dalla
normativa UE sui consumatori e dalle direttive sui servizi e sul commercio
elettronico (2006/123/CE e 2000/31/CE). [58] Cfr. articolo 19 della direttiva postale, che prevede
procedure trasparenti per i reclami, servizi di mediazione e sistemi di
risoluzione alternativa delle controversie. [59] Sulla questione specifica della responsabilità multimodale,
la Commissione è in attesa dell’esito del processo di ratifica delle regole di
Rotterdam negli Stati membri. [60] Ai fini della ripartizione dei costi, “peso, copertura
assicurativa e velocità” non costituiscono necessariamente fattori associati a
tutte le attività postali (raccolta, trasporto, smistamento e consegna).
Inoltre, i costi comuni ai diversi prodotti postali sono solitamente ripartiti
applicando un criterio di attribuzione generale (quale l’EPMU – Equally
proportionate mark-up price, che implica il recupero dei costi comuni
attribuendoli a ciascun prodotto/servizio proporzionalmente al relativo costo),
laddove i diversi fattori di costo, come ad esempio il peso, non sono
direttamente pertinenti. Ne consegue che il costo calcolato applicando i citati
principi di ripartizione non corrisponde necessariamente al risultato che si
otterrebbe usando invece il peso, o altri singoli fattori, per determinare i
costi. [61] Ad es., maggiore armonizzazione dell’iter di consegna,
miglioramento dell’efficienza, possibilità di consolidamento e di condivisione
negli snodi logistici locali - cfr. anche iniziativa e-Freight: http://ec.europa.eu/governance/impact/planned_ia/docs/2013_move_001_e_freight.pdf [62] Sul quadro normativo vigente, v. parte 4. [63] FTI, CIVIC (2011), Eurobarometro, Accenture, “European
cross border e-commerce”, 2011, YouGov Psychonomics, “Mystery Shopping
Evaluation of Cross-Border e-commerce in the EU”, 2009. La YouGov
Psychonomics segnala che gli operatori del commercio elettronico e delle vendite
a distanza applicano al consumatore per le consegne oltre frontiera una tariffa
in media doppia rispetto a quella delle consegne nazionali: a dimensione
nazionale il costo medio della spedizione ammonta a 8 EUR, nelle vendite oltre
frontiera a 16 EUR. [64] Programma quadro per la competitività e l’innovazione,
programma operativo sulla convergenza digitale o altre iniziative volte a
sviluppare determinate tecnologie, quali, ad esempio, il ricorso ai dati d’identificazione
a radiofrequenza. [65] Da un lato, vi sono differenze tra le piattaforme
informatiche nazionali e quelle transfrontaliere, persino nel caso degli
operatori di consegna con una presenza transfrontaliera nell’UE; dall’altro, lo
scambio di determinate informazioni permetterebbe ai rivenditori on-line e agli
operatori di consegna di migliorare la rispettiva pianificazione delle
capacità: per esempio, i rivenditori on-line, che dispongono dei dati relativi
agli acquisti compiuti, sanno quanti prodotti saranno immessi nella catena di
consegna e quando, mentre risulterebbe loro utile essere informati in tempo
reale del volume e dei tempi delle restituzioni al mittente, in modo da poter
assicurare un’assistenza proattiva al cliente e una gestione efficiente delle
scorte. [66] Il progetto DiSCwise (http://www.discwise.eu/), finanziato
dalla DG ENTR, mira a realizzare una connessione più stretta dei portatori d’interesse
assistendoli nell’integrazione in catene comodali di approvvigionamento
efficienti. Permette agli utenti e ai prestatori di servizi di trasporto e
logistica, in particolare alle PMI, di partecipare più facilmente alla
pianificazione e all’esecuzione del trasporto ricorrendo ad alternative di
trasporto sostenibile. [67] Idealmente queste piattaforme permetterebbero di
razionalizzare la consegna nel commercio elettronico, integrare i servizi
logistici mediante sistemi di condivisione delle informazioni, migliorare il
coordinamento e usare per la consegna un vettore comune o concordato (limitando
così l’impatto ambientale ed agevolando la gestione dei resi e delle scorte). [68] Esempio di una simile task force è l’ex Mailing Industry
Task Force istituita negli USA negli anni ‘90, nella quale rappresentanti
ad alto livello delle divisioni tecnologiche dei soggetti fondamentali del
settore si sono dedicati a ricercare soluzioni innovative e intelligenti per
migliorare il recapito della corrispondenza. [69] Attualmente, nel Regno Unito il 30% circa degli acquirenti
on-line dichiara di effettuare acquisti su siti esteri (anche extraeuropei).
All’interno dell’UE la media degli acquisti on-line transfrontalieri si aggira
intorno al 10%. Si palesa quindi, in particolare per le PMI e i consumatori che
la situazione attuale penalizza in modo sproporzionato, l’importanza di
concordare norme europee e internazionali e di aumentare la connettività. [70] Cfr. nota in calce 17. [71] Decisione 2010/C 217/07 della Commissione. [72] Ad esempio, promozione di migliori pratiche, accordi di
collaborazione, codici di condotta, parametri per il trasferimento dei dati
elettronici, marchi, banche dati degli indirizzi, sviluppo di un marchio
europeo di consegna. [73] Attualmente, la normazione è materia trattata dal comitato
tecnico del CEN per i servizi postali, mentre le questioni inerenti all’interoperabilità
tra taluni operatori postali sono trattate dall’European Parcel Group.