RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO PROGRAMMA SAFA DELL’UNIONE EUROPEA /* COM/2012/091 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO
EUROPEO E AL CONSIGLIO PROGRAMMA SAFA DELL’UNIONE EUROPEA (Testo rilevante ai fini del SEE)
1.
IL PROGRAMMA SAFA DELL’UE
1.1.
La sicurezza aerea: una priorità essenziale per l’Unione
europea e per gli Stati membri.
La sicurezza aerea rappresenta una priorità
per l’Unione europea (UE) e per gli Stati membri. Alla luce di tale obiettivo,
uno strumento chiave è il programma dell’UE di valutazione della sicurezza
degli aeromobili stranieri (SAFA). Il programma SAFA
impone agli Stati partecipanti di svolgere ispezioni a terra sugli aeromobili
di paesi terzi per verificare il rispetto delle vigenti norme internazionali di
sicurezza per quanto riguarda aeromobili, equipaggio e operazioni. Sin dalla sua creazione nel 1996, sotto gli auspici della
Conferenza europea dell’aviazione civile (European Civil Aviation
Conference, ECAC) il programma SAFA ha dimostrato in modo sempre più
convincente di essere all’avanguardia nella promozione della sicurezza aerea in
Europa e nel mondo. Nel contesto della sua strategia globale volta
a stabilire e mantenere un livello elevato e uniforme di sicurezza dell’aviazione
civile in Europa, il 21 aprile 2004 la Comunità ha adottato la direttiva
2004/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza degli
aeromobili di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari[1], (la cosiddetta “direttiva SAFA”).
Tale direttiva impone agli Stati membri dell’UE di
effettuare ispezioni a terra sugli aeromobili di paesi terzi che atterrano nei
loro aeroporti, dove per “aeromobile di un paese terzo” si intendeva un
aeromobile il cui impiego o la cui gestione non sono soggetti al controllo di
una autorità competente di uno Stato membro dell’UE; la direttiva non
vieta comunque in alcun modo agli Stati membri dell’UE di ispezionare gli
aeromobili di altri Stati membri dell’UE. Gli Stati membri dell’UE hanno avuto
a disposizione due anni per recepire la direttiva nei rispettivi ordinamenti
nazionali[2]. Inoltre, in seguito a una
decisione dei direttori generali degli Stati membri dell’ECAC, il programma
SAFA è stato trasferito alle competenze della Comunità dal
1° gennaio 2007, e la responsabilità per la gestione e lo sviluppo
ulteriore del programma è stata attribuita alla Commissione europea, assistita
dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), conformemente al
regolamento (CE) n. 768/2006[3]. La costante partecipazione dei 15 Stati membri
ECAC non membri dell’UE e quindi la dimensione paneuropea del programma sono
state garantite dalla firma di un accordo di lavoro tra ognuno dei predetti
Stati e l’EASA. Pertanto, compresi gli Stati dell’UE-27, il programma SAFA dell’UE
annovera un totale di 42 Stati partecipanti (cfr. l’appendice A del
documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione)[4].
1.2.
Motivazioni della relazione
La fiducia riposta dai cittadini nella
sicurezza del trasporto aereo si fonda anche sull’accesso ad informazioni
adeguate relative all’attuazione delle norme internazionali di sicurezza. In tale contesto l’articolo 6, paragrafo 2, della direttiva
2004/36/CE impone alla Commissione di pubblicare annualmente una relazione
sulle informazioni aggregate, accessibile al pubblico e alle industrie
interessate. La presente relazione è la quinta ed è
relativa al periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010.
1.3.
Funzionamento del programma SAFA dell’UE
In ciascuno dei paesi che
partecipano al programma SAFA, un aeromobile (di paesi terzi per gli Stati
membri dell’UE o straniero per gli Stati membri ECAC non membri dell’UE) può
essere sottoposto a un’ispezione a terra che verte essenzialmente sui documenti
e i manuali dell’aeromobile, sulle licenze di volo degli equipaggi, sullo stato
apparente dell’aeromobile e sulla presenza e le condizioni degli
equipaggiamenti di sicurezza obbligatori della cabina. Ai
fini di tali ispezioni si fa riferimento agli standard dell’Organizzazione
internazionale per l’aviazione civile (International Civil Aviation
Organisation, ICAO), allegati 1 (licenze e attestati del personale), 6
(operazioni di volo) e 8 (aeronavigabilità). I controlli sono effettuati in conformità di
una procedura comune a tutti gli Stati partecipanti e i relativi risultati sono
oggetto di relazioni elaborate anch’esse secondo un formato comune. In caso di
irregolarità significative vengono contattati l’operatore e la competente
autorità di aviazione (Stato dell’operatore o Stato di immatricolazione), allo
scopo di definire le misure correttive da adottare non solo in relazione all’aeromobile
in questione ma anche ad altri aeromobili che potrebbero essere interessati in
caso di irregolarità di ordine generale. Tutti i dati delle relazioni come pure
le informazioni complementari sono condivise e centralizzate in una banca dati
informatica creata e gestita dall’EASA. Il programma SAFA dell’UE è
caratterizzato, in sintesi, dalle seguenti modalità di funzionamento: · è applicato da tutti i 42 Stati SAFA partecipanti; · i risultati delle ispezioni SAFA a terra sono
ampiamente divulgati tramite una banca dati centralizzata; · usa il metodo dal basso verso l’alto (bottom-up):
il programma è incentrato sulle ispezioni a terra degli aeromobili; · il programma riguarda precipuamente gli aeromobili di paesi terzi che
effettuano il servizio verso l’UE e gli Stati partecipanti al SAFA (benché si
possa continuare ad effettuare ispezioni SAFA su aeromobili di Stati membri
dell’UE); · ha l’obiettivo intrinseco di verificare la
conformità alle norme internazionali di sicurezza (gli standard ICAO).
1.4.
In quali modi il programma SAFA dell’UE ha
considerevolmente contribuito alla sicurezza aerea
Sulla base dell’esperienza
acquisita con le ispezioni SAFA si può concludere che tali ispezioni forniscono
un’indicazione generale sulla sicurezza degli operatori stranieri. Si tratta tuttavia di un’indicazione limitata, in quanto non permette
di acquisire un quadro completo della sicurezza di un particolare aeromobile o
vettore. Ciò si spiega con il fatto che determinati aspetti sono difficili da
valutare nel corso di un’ispezione (ad esempio, gestione del personale di
bordo, aeronavigabilità completa, eccetera) dato il ridotto tempo a
disposizione, e, di conseguenza l’impossibilità di approfondire determinati
dettagli. L’importanza di tali indicatori sarà ulteriormente rafforzata
aumentando anche il livello di armonizzazione nello svolgimento delle ispezioni
SAFA fra gli Stati partecipanti. Una valutazione completa di un aeromobile o
vettore può essere ottenuta soltanto mediante la supervisione continua da parte
dell’autorità competente per l’aviazione civile (Stato dell’operatore o Stato
di immatricolazione). Così, le informazioni acquisite grazie al programma SAFA
dell’UE sono utili: –
in primo luogo, come strumento preventivo per
individuare eventuali tendenze negative nel campo della sicurezza, nel senso
che una serie elevata o ricorrente di inadempienze di un determinato operatore
costituisce un ottimo indicatore di potenziali debolezze strutturali per quanto
concerne sia la gestione del controllo di qualità dell’operatore che il livello
di supervisione della sicurezza attuato dalle autorità dell’aviazione nazionali
competenti dello Stato in cui l’operatore ha ottenuto la certificazione; –
più direttamente le ispezioni SAFA possono
contribuire in tempo reale all’impiego sicuro di un particolare aeromobile
appena ispezionato, in quanto spingono le autorità di ispezione ad assicurarsi
che siano adottati interventi correttivi immediatamente prima di un utilizzo
ulteriore. Inoltre, dall’entrata in vigore del
regolamento (CE) n. 2111/2005[5]
relativo all’istituzione di un elenco comunitario di vettori aerei soggetti a
un divieto operativo all’interno dell’Unione, le ispezioni SAFA hanno acquisito
un’importanza maggiore, in quanto costituiscono uno dei criteri presi in
considerazione dalla Commissione per decidere se inserire un vettore nell’elenco
di sicurezza comunitario.
1.5.
Evoluzione del programma nel corso del 2010
I servizi della
Commissione e l’EASA svolgono un monitoraggio continuo sull’andamento dell’attuale
programma SAFA al fine di individuare margini per ulteriori miglioramenti, in
particolare i) per quanto riguarda le modalità con cui sono effettuati i
controlli, ii) per quanto riguarda le modalità con cui vengono in seguito
raccolte e analizzate le informazioni ottenute durante le ispezioni e, da
ultimo, iii) con l’intenzione di coinvolgere i paesi terzi nel sistema SAFA e
quindi promuovere una maggiore sicurezza dell’aviazione civile in tutta Europa. In particolare, una novità
nel corso del 2010 è consistita nell’accordo inteso ad introdurre (dal 2011)
dei punti per le ispezioni che ogni Stato SAFA può ottenere su base volontaria. Tali punti per le ispezioni nazionali si
calcolano tenendo conto della diversità e del volume di traffico straniero.
Le ispezioni sono anche valutate in modo diverso a
seconda della conformità con vari criteri che sono direttamente connessi al
rafforzamento della sicurezza (ispezioni definite prioritarie, distanza dalla
sede, momento dell’ispezione). Nel 2010 sono anche
proseguite numerose iniziative iniziate nel 2007, quali,
ad esempio, la preparazione da parte dell’EASA di un controllo della qualità
delle relazioni inserite nella banca dati dagli Stati partecipanti al SAFA. Condotta su base quadrimestrale, questa analisi dell’EASA è
volta a individuare il più precocemente possibile problemi e tendenze
potenzialmente negativi in materia di sicurezza, in modo che possano essere
affrontati tempestivamente prima che diventino una minaccia per la sicurezza
dell’aviazione internazionale. Nel 2010 la
Commissione ha continuato ad utilizzare le conclusioni di tali relazioni per
elaborare le proprie decisioni relative all’inclusione dei vettori aerei nell’elenco
di sicurezza europeo di cui al regolamento (CE) n. 2111/2005. Inoltre nel 2010, e in
seguito ad una richiesta della Commissione, l’EASA ha proseguito i negoziati
con varie autorità dell’aviazione nel mondo al fine di estendere la
partecipazione al sistema SAFA dell’UE. Visto la natura collettiva
del programma SAFA dell’UE, è estremamente importante che tutte le ispezioni
SAFA si svolgano in modo uniforme in tutti gli Stati partecipanti al SAFA. Nel 2010 l’EASA ha proseguito il
proprio programma di standardizzazione ai sensi del regolamento (CE) n.
736/2006 della Commissione. In particolare
sono stati effettuati 24 audit nei seguenti paesi: Albania, Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria,
Repubblica ceca, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, ex Repubblica jugoslava
di Macedonia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia,
Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia, Ucraina e Regno Unito. Infine, per disposizione
della direttiva 2008/49/CE della Commissione[6]
l’EASA ha proseguito la revisione del secondo pacchetto di materiale
esplicativo dettagliato sui procedimenti per le ispezioni a terra che è stato
pubblicato nel 2009. 1.6. Introduzione
di un’impostazione basata sul rischio. Definizione delle priorità delle ispezioni Il regolamento (CE) n.
351/2008 della Commissione[7]
introduce il concetto di definizione delle priorità per le ispezioni SAFA da
una prospettiva pan-europea. Gli
Stati partecipanti devono rendere prioritaria una parte delle loro ispezioni a
terra su determinati operatori. L’elenco delle
ispezioni prioritarie è compilato dalla Commissione sulla base di informazioni
trasmesse dall’EASA dopo aver esaminato la banca dati SAFA, o provenienti dalle
riunioni del comitato per la sicurezza aerea, o infine di informazioni ricevute
dagli Stati membri. Inoltre, gli operatori che figurano nell’allegato
B dell’elenco comunitario dei vettori soggetti a divieto operativo (istituito a
norma del regolamento (CE) n. 2111/2005), nonché gli altri operatori
certificati nello stesso Stato, come anche gli operatori che figurano sull’elenco
comunitario, sono soggetti ad ispezioni prioritarie. L’elenco di ispezioni
prioritarie è costantemente aggiornato e la banca dati SAFA, sotto la
responsabilità dell’EASA, consente a tutti i paesi partecipanti di ottenere una
prospettiva paneuropea dell’intero processo di definizione delle priorità. L’organizzazione europea per la sicurezza
della navigazione aerea (EUROCONTROL) promuove ulteriormente tale concetto di
definizione di priorità mediante il proprio strumento di gestione del traffico
aereo europeo, che trasmette agli Stati partecipanti informazioni in tempo
reale sulla situazione di programmazione dei voli degli operatori soggetti ad
ispezioni in via prioritaria. Nel corso del 2010, su un totale di 11 703
ispezioni SAFA, 2 215 (pari al 18,9%) sono state condotte su operatori
indicati nell’elenco delle priorità.
2.
LA BANCA DATI CENTRALIZZATA SAFA
La banca dati centralizzata SAFA è gestita
dall’EASA dal dicembre 2006, da quando cioè è stata trasferita dalle Autorità
aeronautiche comuni centrali (CJAA) nei Paesi Bassi all’EASA, con sede a
Colonia (Germania). I dati contenuti nella banca dati sono
considerati riservati. Alla banca dati possono accedere tutte le autorità
nazionali di aviazione degli Stati partecipanti tramite un collegamento
Internet protetto. Nel 2010 è stata attivata
una nuova funzionalità che consente alle autorità di aviazione di un paese
terzo di accedere on-line alla banca dati SAFA dell’EASA, limitatamente alle
relazioni sugli operatori titolari di licenza nel paese interessato. Alla fine del 2010 erano 10 le autorità di
aviazione di paesi terzi che utilizzavano questa funzionalità. Inoltre alla Commissione europea e all’ICAO è consentito l’accesso
in sola lettura.
3.
AREE OGGETTO DI ISPEZIONE
Conformemente alla “direttiva SAFA”, gli
aeromobili sospettati di non rispettare le norme internazionali di sicurezza
(ad esempio in base all’analisi periodica della banca dati da parte dell’EASA)
devono essere ispezionati dagli Stati membri. Le ispezioni SAFA a terra,
inoltre, possono essere effettuate mediante una procedura di controlli a
campione. Si può eventualmente decidere di
concentrare l’ispezione su alcuni criteri di cui segue l’elenco. La decisione è basata sulle raccomandazioni formulate dalla
Commissione europea o sulle politiche e le priorità nazionali. Ecco i cinque settori
interessati dalle ispezioni: (1)
Stato dell’operatore (verificare gli operatori di
un determinato Stato); (2)
tipo specifico di aeromobile; (3)
natura specifica delle operazioni (voli di linea,
non di linea, cargo, eccetera); (4)
operatore specifico di un paese terzo; (5)
aeromobile specifico identificato mediante la
relativa marca di immatricolazione. Le appendici B, C e D del
documento di lavoro dei servizi della Commissione[8] che accompagna la
relazione contengono l’elenco degli Stati dell’operatore, dei tipi di
aeromobili e degli operatori ispezionati nel corso del 2010. Il buon funzionamento del
programma può essere inoltre illustrato dalla tabella 1, che riunisce le
informazioni riportate nelle appendici e fornisce una visione d’insieme delle
attività nel corso del 2010. Tabella 1: attività del programma SAFA nel 2010 Numero di ispezioni eseguite || 11 703 Aeromobili ispezionati || 6 200 registrazioni di aeromobili Operatori ispezionati || oltre 1 076 Stato dell’operatore controllato || 130 Stati e territori Tipo di aeromobile ispezionato || 219 diversi tipi di aeromobile e loro varianti La direttiva SAFA, pur
introducendo l’obbligo di svolgere ispezioni a terra sugli aeromobili di paesi
terzi, prevede anche che gli Stati membri abbiano diritto di ispezionare gli
aeromobili utilizzati da operatori certificati in un altro Stato membro. Poco più della metà del totale delle
ispezioni SAFA nel 2011 sono state eseguite su operatori dell’UE. Va tuttavia osservato che il numero di atterraggi degli
operatori dell’UE in altri paesi europei è circa quattro volte superiore a
quello degli atterraggi degli operatori di paesi terzi negli Stati europei. Tabella 2: ispezioni su operatori UE e su operatori non
UE || Ispezioni su operatori UE || Ispezioni su operatori non UE 2010 || 5 990 || 5 713 Percentuale || 51,2% || 48,8% Su 11 703 ispezioni, 9 798 (ossia l’83,4%)
sono state effettuate da Stati membri dell’UE (cfr. l’allegato A). Il 48,8% (5 713) è stato effettuato su operatori
registrati in paesi terzi mentre il rimanente 51,2% (5 990) ha riguardato
operatori UE. Queste cifre evidenziano in modo
particolare l’ampia portata del programma SAFA dell’UE e il fatto che tale
programma si applica in modo non discriminatorio su operatori UE e non UE.
4.
PRINCIPALI RISULTATI DELLE
ISPEZIONI SAFA
4.1.
Risultanze generali delle ispezioni
Durante un’ispezione SAFA, gli ispettori si
avvalgono di un elenco (“checklist”) di 54 elementi distinti da
controllare per verificare l’ottemperanza dell’aeromobile alle norme
internazionali (standard ICAO). Tali ispezioni
possono mettere in luce una serie di risultanze (solitamente denominate “deviazioni
dalle norme ICAO”). La tabella 3 presenta una visione d’insieme del
numero totale di risultanze (F), rispetto al numero totale di ispezioni (I) e
agli elementi oggetto di ispezione (II). Tuttavia, nella maggior parte dei
casi, nel corso di un’ispezione non vengono esaminati tutti gli elementi,
perché il tempo che intercorre tra l’arrivo di un aeromobile e la sua partenza
non è sufficiente a effettuare un’ispezione completa. Pertanto
il rapporto tra il numero totale di risultanze e il numero totale di elementi
ispezionati può fornire un quadro più affidabile rispetto ad un confronto
basato esclusivamente sul numero di ispezioni. Tabella 3: visione
d’insieme delle risultanze SAFA ed elementi ispezionati || Periodo || 1° gennaio 2010 - 31 dicembre 2010 Totale ispezioni (I) || 11 703 Totale elementi ispezionati (II) || 437 519 Totale risultanze (F) || 11 019 Numero medio di elementi ispezionati durante un’ispezione || 37,39 Risultanze/Ispezioni (F/I) || 0,942 Risultanze/Elementi ispezionati (F/II) || 0,0252
4.2.
Risultanze delle ispezioni e relative categorie
Occorre considerare non soltanto il numero
assoluto di risultanze delle ispezioni, ma anche la loro “gravità”. A tal fine
sono state definite tre categorie di risultanze. Una risultanza di “categoria 1”
è considerata minore; alla “categoria 2” sono assegnate le risultanze rilevanti
e alla “categoria 3” quelle di maggiore gravità. I termini “minore”, “rilevante”
e “maggiore” fanno riferimento al livello di deviazione dagli standard ICAO. L’obiettivo
precipuo di tale categorizzazione delle risultanze è classificare la conformità
ad uno standard e la gravità della non conformità allo stesso standard. Le ispezioni e le
categorie di risultanze sono sintetizzate nella seguente tabella: Tabella 4: risultanze
SAFA per categoria || || Numero di risultanze (F) || Rapporti delle risultanze (Fcat./I) Anno || Numero di ispezioni (I) || Cat. 1 (minore) || Cat. 2 (rilevante) || Cat. 3 (maggiore) || Totale || F cat.1 / I || F cat.2 / I || F cat.3 / I || F total / I 2010 || 11 703 || 3 424 || 4 719 || 2 876 || 11 019 || 0,293 || 0,403 || 0,246 || 0,942 || 31% || 42,8% || 26,1% || 100,00% || || || ||
4.3.
Rassegna cronologica
È opportuno presentare una
rassegna cronologica dell’evoluzione delle cifre citate dal 1996. Tabella 5: rassegna
dell’evoluzione delle risultanze SAFA || || || || || || Anno || || || || || || || || || || Totale 1996-2009 || 1996 || 1997 || 1998 || 1999 || 2000 || 2001 || 2002 || 2003 || 2004 || 2005 || 2006 || 2007 || 2008 || 2009 || 2010 Totale ispezioni (I) || 75 || 1 748 || 2 767 || 2 833 || 394 || 2 706 || 3 234 || 3 413 || 4 568 || 5 457 || 7 458 || 8 594 || 10 337 || 11 349 || 11 703 || 66 933 Totale elementi ispezionati (II) || 1 675 || 31 413 || 88 400 || 95 524 || 80 454 || 82 935 || 93 681 || 100 014 || 148 850 || 181 440 || 260 524 || 300 035 || 358 046 || 408 217 || 437 519 || 2 231 208 Totale risultanze (F) || 212 || 1 951 || 2 573 || 2 631 || 2 587 || 2 851 || 3 064 || 3 242 || 6 799 || 8 492 || 12 481 || 12 073 || 11 298 || 9 688 || 11 019 || 79 942 Risultanze/Ispezioni (F/I) || 2,8267 || 1,1161 || 0,9299 || 0,9287 || 1,0806 || 1,0536 || 0,9474 || 0,9499 || 1,4884 || 1,5562 || 1,6704 || 1,405 || 1,093 || 0,854 || 0,942 || 1,194 Risultanze/ Elementi ispezionati (F/II) || 0,127 || 0,062 || 0,029 || 0,028 || 0,032 || 0,034 || 0,033 || 0,032 || 0,046 || 0,047 || 0,048 || 0,040 || 0,032 || 0,024 || 0,025 || 0,036 Tabella 6: numero annuale di ispezioni SAFA
dal 1996 Tabella 7: numero medio di risultanze per
ispezione (1996-2010) Come evidenzia la tabella
7, dopo essere diminuito per tre anni consecutivi, il rapporto medio
risultanze/ispezione è aumentato del 13% nel 2010. Tale aumento sembra conseguire direttamente dagli atti
legislativi adottati nel 2008 (ossia il regolamento (CE) n. 351/2008 della
Commissione, riguardante la definizione delle priorità per le ispezioni a
terra, e la direttiva 2008/49/CE della Commissione, che introduce modalità procedurali
più dettagliate), dalla pubblicazione da parte dell’EASA di materiale
esplicativo estremamente esauriente i cui contenuti sono stati applicati dagli
Stati partecipanti, nonché dal lancio di un programma di normalizzazione SAFA
da parte dell’EASA. Questo insieme di misure
ha contribuito a rendere più efficaci le ispezioni eseguite nei 42 Stati
partecipanti al SAFA.
4.4.
Risultanze delle ispezioni su base regionale
Dalle tabelle seguenti 8,
9 e 10 si evince che, benché nel 2010 il numero medio di risultanze (per
ispezione) sia aumentato, l’andamento a cinque anni è in diminuzione per tutte
le regioni geografiche. In tali tabelle si può
osservare quanto segue: –
gli operatori degli Stati UE, ECAC e Oceania
presentano un numero di risultanze per ispezione inferiore alla media; –
benché nel 2009 la media per
gli operatori africani indicasse un notevole miglioramento, la tendenza si è
invertita nel 2010, anno in cui le cifre indicano un incremento rilevante nel
rapporto medio (risultanze per ispezione) degli operatori africani. Tabella 8: risultanze
delle ispezioni su base regionale || || || || Numero di risultanze (F) || Rapporti delle risultanze (Fcat./I) Regione || Numero di Stati ispezionati || Numero di operatori ispezionati || Ispezioni (I) || Cat. 1 (minore) || Cat. 2 (rilevante) || Cat. 3 (maggiore) || Totale || F cat.1/I || F cat.2/I || F cat.3/I || F totale/I UE[9] || 27 || 521 || 5 990 || 1 296 || 1 984 || 1 193 || 4 473 || 0,22 || 0,33 || 0,20 || 0,75 EUROPA (Stati ECAC)[10] || 44 || 662 || 7 776 || 1 865 || 2 675 || 1 603 || 6 143 || 0,24 || 0,34 || 0,21 || 0,79 Federazione russa, Bielorussia e Asia centrale[11] || 6 || 88 || 1 002 || 474 || 484 || 233 || 1 191 || 0,47 || 0,48 || 0,23 || 1,19 America settentrionale[12] || 3 || 97 || 610 || 207 || 188 || 178 || 573 || 0,34 || 0,31 || 0,29 || 0,94 America latina e Caraibi[13] || 21 || 32 || 165 || 81 || 94 || 78 || 253 || 0,49 || 0,57 || 0,47 || 1,53 Medio Oriente e Nord Africa[14] || 17 || 101 || 1 422 || 543 || 824 || 497 || 1 864 || 0,38 || 0,58 || 0,35 || 1,31 Africa[15] || 19 || 39 || 311 || 84 || 215 || 149 || 448 || 0,27 || 0,69 || 0,48 || 1,44 Asia[16] || 17 || 46 || 377 || 165 || 231 || 130 || 526 || 0,44 || 0,61 || 0,34 || 1,40 Oceania[17] || 3 || 11 || 40 || 5 || 8 || 8 || 21 || 0,13 || 0,20 || 0,20 || 0,53 Media/Tutti gli Stati || 0,29 || 0,40 || 0,25 || 0,94 Tabella 9:
Evoluzione delle risultanze delle ispezioni su base regionale Confrontando le risultanze
SAFA degli operatori UE con quelle degli operatori non UE si può osservare che
la media generale F/I è notevolmente inferiore (del 35%). La tabella 10 presenta tali risultati con maggiori
dettagli. Tabella 10: Confronto tra UE, ECAC e il
resto del mondo || || || || Numero di risultanze (F) || Rapporti delle risultanze (Fcat./I) Regione || Numero di Stati ispezionati || Numero di operatori ispezionati || Ispezioni (I) || Cat. 1 (minore) || Cat. 2 (rilevante) || Cat. 3 (maggiore) || Totale || F cat.1/I || F cat.2/I || F cat.3/I || F totale/I UE || 27 || 521 || 5 990 || 1 296 || 1 984 || 1 193 || 4 473 || 0,22 || 0,33 || 0,2 || 0,75 Resto dell’EUROPA (Stati ECAC non UE) || 17 || 141 || 1 786 || 569 || 691 || 410 || 1 670 || 0,32 || 0,39 || 0,23 || 0,94
4.5.
Distribuzione per regioni ICAO
Mentre le tabelle del punto 4.4 presentano le
risultanze delle ispezioni SAFA del 2010 in base alle regioni geografiche
comunemente intese, questa sezione presenta gli stessi dati sulle ispezioni
aggregate del 2010 in base alle regioni definite dall’ICAO: i raggruppamenti
sono diversi dai precedenti e pertanto giungono a risultati diversi. Tali differenze non incidono sulle conclusioni della
presente relazione. Nelle tabelle 11 e 12 è
pertanto possibile osservare i seguenti elementi: –
gli operatori degli Stati appartenenti alle regioni
EUR[18]
e ESAF[19]
presentano un numero di risultanze per ispezione inferiore alla media; –
gli operatori degli Stati MID[20], SAM[21], WACAF[22], NACC[23]e APAC[24] presentano un
numero di risultanze per ispezione superiore alla media; –
il rapporto
risultanze/ispezioni evidenzia un aumento in quasi tutte le regioni. L’unica eccezione è la regione SAM, per la
quale tuttavia il rapporto è ancora superiore alla media. La regione WACAF rimane, di gran lunga, la regione con il
valore medio più elevato. Tabella 11: risultanze delle ispezioni su
base regionale (regioni ICAO) || || || || Numero di risultanze (F) || Rapporti delle risultanze (Fcat./I) Regione || Numero di Stati ispezionati || Numero di operatori ispezionati || Ispezioni (I) || Cat. 1 (minore) || Cat. 2 (rilevante) || Cat. 3 (maggio-re) || Totale || F cat.1/I || F cat.2/I || F cat.3/I || F totale/I APAC || 18 || 51 || 364 || 154 || 178 || 107 || 439 || 0,42 || 0,49 || 0,29 || 1,21 ESAF || 10 || 24 || 219 || 33 || 79 || 75 || 187 || 0,15 || 0,36 || 0,34 || 0,85 EUR || 57 || 769 || 9 218 || 2 568 || 3 491 || 2 018 || 8 077 || 0,28 || 0,38 || 0,22 || 0,88 MID || 17 || 94 || 1 103 || 342 || 567 || 354 || 1 263 || 0,31 || 0,51 || 0,32 || 1,15 NACC || 10 || 109 || 637 || 238 || 224 || 215 || 677 || 0,37 || 0,35 || 0,34 || 1,06 SAM || 10 || 15 || 70 || 38 || 44 || 33 || 115 || 0,54 || 0,63 || 0,47 || 1,64 WACAF || 9 || 14 || 92 || 51 || 136 || 74 || 261 || 0,55 || 1,48 || 0,80 || 2,84 Tutti gli Stati || 130 || 1 076 || 11 703 || 3 424 || 4 719 || 2 876 || 11 019 || 0,29 || 0,40 || 0,25 || 0,94 Tabella 12: numero medio di risultanze della regione ICAO – evoluzione
negli ultimi 5 anni
4.6.
Risultanze delle ispezioni in relazione agli
elementi della checklist
L’appendice F del documento di lavoro della
Commissione [25]
che accompagna la relazione fornisce i
risultati relativi ad ogni singolo elemento (III) ispezionato. Essa indica il
numero di volte in cui un particolare elemento è stato ispezionato, il numero
di risultanze e il rapporto F/III. La maggior parte delle
risultanze hanno riguardato la condizione generale dell’aeromobile (C01), la
notifica e correzione di una carenza (A23), le licenze di volo degli equipaggi
(A20) e le condizioni generali della cabina di pilotaggio (A01).
4.7.
Le tre principali risultanze delle ispezioni nelle
categorie “rilevante” e “maggiore” in relazione agli elementi della checklist
La checklist delle ispezioni si articola in
quattro parti principali. La parte A riguarda gli elementi da sottoporre a
ispezione nella cabina di pilotaggio dell’aeromobile. La
parte B riguarda gli elementi da ispezionare in cabina (passeggeri) e interessa
principalmente le attrezzature di sicurezza. La parte C è relativa alle
condizioni tecniche generali dell’aeromobile che devono essere verificate
mediante un controllo visivo intorno allo stesso. La parte D della checklist riguarda
la stiva merci dell’aeromobile e le merci trasportate. Eventuali risultanze generali non previste
dalle parti A, B, C o D possono essere trattate nella parte E (generale) della
checklist. Nell’esaminare le risultanze emerse nel corso
delle ispezioni SAFA, le categorie 2 (rilevante) e 3 (maggiore) richiedono la
massima attenzione per quanto riguarda i necessari interventi correttivi. Per
ciascuna parte della checklist, le principali 3 risultanze delle categorie 2 e
3 in relazione al numero di ispezioni sono indicate nelle tabelle riportate
nelle appendici D e E del documento di lavoro dei servizi della Commissione [26] che accompagna la relazione.
5.
INTERVENTI EFFETTUATI IN
SEGUITO ALLE ISPEZIONI A TERRA
A seconda della categoria,
del numero e della natura delle risultanze possono essere decisi interventi di
vario genere da parte delle autorità nazionali competenti. Se dalle risultanze emerge che la sicurezza
dell’aeromobile e dei suoi passeggeri è minacciata, dovranno essere adottati
interventi correttivi. Generalmente viene chiesto al comandante dell’aeromobile
di porre rimedio alle gravi carenze sottoposte alla sua attenzione. Nei casi rari in cui gli ispettori abbiano motivo di
ritenere che il comandante dell’aeromobile non intende adottare le necessarie misure
correttive per rimediare alle carenze che gli sono state comunicate, essi
impongono il fermo a terra dell’aereo. Un’altra tipologia di interventi è indicata
come “azioni correttive prima dell’autorizzazione al volo”. Prima che l’aeromobile
sia autorizzato a riprendere il volo, sono necessari interventi correttivi per
rimediare alle carenze constatate. In altri casi l’aeromobile può essere
autorizzato a ripartire, ma con restrizioni operative. Un esempio in tal senso
si ha nel caso di sedili passeggeri difettosi. È prassi normale che il comandante dell’aeromobile
appena ispezionato venga informato delle risultanze dell’ispezione. Inoltre, le risultanze delle categorie 2 e
3 sono comunicate all’autorità di aviazione competente e alla sede centrale
dell’operatore con la richiesta di adottare adeguate misure per evitare il
ripetersi dei problemi constatati. Per conseguire al meglio gli obiettivi del
programma SAFA dell’UE è imperativa la stretta collaborazione con le autorità
di aviazione civile di tutti gli Stati i cui operatori e i cui aeromobili sono
stati oggetto di ispezioni SAFA. Le autorità
nazionali dell’aviazione civile sono chiamate ad assicurare un’attuazione
adeguata degli interventi correttivi per risolvere i problemi emersi nel corso
delle ispezioni SAFA. In alcuni casi, quando le ispezioni hanno
messo in luce carenze rilevanti, i singoli Stati partecipanti al programma SAFA
possono decidere di revocare l’autorizzazione di ingresso rilasciata all’aeromobile.
Ciò significa che l’aeromobile non potrà più atterrare negli aeroporti o
entrare nello spazio aereo dello Stato in questione. Il
divieto può essere revocato se l’operatore dell’aeromobile dimostra che i
problemi sono stati correttamente risolti. Le ripercussioni del divieto
possono pertanto essere, e di solito lo sono, di carattere temporaneo. Per quanto riguarda i divieti in questione e
la loro successiva revoca, gli Stati partecipanti al programma SAFA
appartenenti all’UE sono tenuti al rispetto delle disposizioni del regolamento
(CE) n. 2111/2005 relativo all’istituzione di un elenco comunitario di
vettori aerei soggetti ad un divieto operativo all’interno della Comunità. || Numero di ispezioni || 11 703 Numero di risultanze || 11 019 MISURE ADOTTATE || Informazioni all’autorità e all’operatore || 4 108 Restrizioni dell’attività dell’aeromobile || 120 Interventi correttivi prima dell’autorizzazione al volo || 1 922 Fermo dell’aeromobile || 12 Divieto operativo immediato || 0* *esclusi i divieti e
le restrizioni operative imposte dalla CE ai sensi del regolamento (CE)
n. 2111/2005. A norma della direttiva 2008/49/CE della
Commissione, gli Stati partecipanti al programma SAFA inviano ogni mese all’EASA
relazioni sulle pertinenti misure successivamente adottate. Tali informazioni
consentono di valutare la capacità e la disponibilità degli operatori a porre
rimedio alle carenze rilevate durante le ispezioni del programma SAFA.
6.
CONCLUSIONI
Nel 2010 è stato effettuato un numero eccezionale di
ispezioni, che hanno controllato un maggior numero di operatori e un maggior
numero di elementi rispetto agli anni precedenti. Tale aumento sembra conseguire direttamente dagli atti
legislativi adottati nel 2008. Inoltre le
cifre nella presente relazione evidenziano anche che il programma SAFA dell’UE
ha un’ampia portata e che è applicato in modo non discriminatorio su operatori
UE e non UE. In seguito a tali miglioramenti,
il programma è diventato uno strumento più idoneo ad individuare potenziali
tendenze negative per la sicurezza a livello mondiale, contribuendo anche in tempo
reale a garantire la sicurezza degli aeromobili ispezionati. Nel 2010 sono stati
inoltre intrapresi sforzi volti ad accrescere l’efficienza del programma SAFA
dell’UE, in particolare rendendo più efficaci le ispezioni (con l’introduzione
di un numero minimo di controlli che gli Stati partecipanti al SAFA devono
eseguire su base volontaria) e portando a termine un programma di
normalizzazione. Nel 2010, per elaborare l’elenco
comunitario dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell’ambito dell’Unione,
di cui al regolamento (CE) n. 2111/2005, la Commissione ha continuato ad
avvalersi dei risultati delle analisi che l’EASA esegue regolarmente sui
rapporti indicanti gravi lacune in materia di sicurezza, o persistente
inadempienza del vettore nel rimediare alle carenze rilevate dalle ispezioni a
terra nel quadro del programma SAFA. [1] GU L 143 del 30.4.2004, pag. 76. [2] Cfr. in particolare la relazione della Commissione sulla
sicurezza degli aeromobili di paesi terzi che utilizzano gli aeroporti della
Comunità, del 24.9.2008. C(2008) 5265 definitivo. [3] GU L 134 del 20.5.2006, pag. 16. [4] SWD(2012) 38. [5] GU L 344 del 27.12.2005, pag. 15. [6] GU L 109 del 19.4.2008, pag. 17. [7] GU L 109 del 19.4.2008, pag. 7. [8] SWD(2012) 38. [9] Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia,
Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica
ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. [10] Europa (ECAC): Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian,
Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Ex
Repubblica jugoslava di Macedonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania,
Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta,
Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica ceca, Repubblica di Moldova, Romania, San Marino, Serbia,
Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. [11] Federazione russa, Bielorussia e Asia centrale:
Bielorussia, Federazione russa, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan,
Turkmenistan, Uzbekistan. [12] America settentrionale (NA): Bermuda, Canada, Stati Uniti
d’America. [13] America Latina e Caraibi (LAC): Anguilla, Antigua e
Barbuda, Antille olandesi, Argentina, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize,
Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costarica, Cuba, Dominica, Ecuador, El
Salvador, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Giamaica, Isole Cayman,
Isole Turks e Caicos, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Portorico,
Repubblica Dominicana, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e
Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, Venezuela (Repubblica
Bolivariana del). [14] Medio Oriente e Nord Africa (MENA): Algeria, Arabia
Saudita, Bahrain, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iran (Repubblica
Islamica dell’), Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Libia (Gran Giamahiria Araba
Libica Popolare Socialista), Marocco, Oman, Qatar, Repubblica Araba Siriana,
Sudan, Tunisia, Yemen. [15] Africa: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi,
Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, Costa d’avorio, Eritrea, Etiopia,
Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea equatoriale, Kenya,
Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Maurizio, Mozambico,
Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica centrafricana, Repubblica democratica del
Congo, Repubblica Unita di Tanzania, Ruanda, Sao Tomè e Principe, Senegal,
Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Swaziland, Togo, Uganda, Zambia,
Zimbabwe. [16] Asia: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei Darussalam,
Cambogia, Cina, Filippine, Giappone, Hong Kong (Regione amministrativa speciale
della Cina), India, Indonesia, Repubblica Democratica Popolare del Laos,
Repubblica di Corea, Repubblica democratica popolare di Corea, Malaysia,
Maldive, Mongolia, Myanmar, Nepal, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Taiwan,
Thailandia, Timor Est, Vietnam. [17] Oceania: Australia, Figi, Kiribati, Isole Marshall, Isole
Salomone, Micronesia (Stati Federati di), Nauru, Nuova Zelanda, Palau, Papua
Nuova Guinea, Samoa, Tonga, Tuvalu, Vanuatu. [18] EUR – Regione ICAO dell’Europa e
dell’Atlantico del Nord: Albania, Algeria,
Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina,
Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Ex Repubblica jugoslava di Macedonia,
Federazione russa, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda,
Islanda, Italia, Kazakhstan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Lussemburgo,
Malta, Marocco, Paesi Bassi (escluse le Antille Olandesi), Norvegia, Polonia,
Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito (escluse le Isole Cayman e
Bermuda), Repubblica ceca, Repubblica di Moldova, Romania, San Marino, Serbia,
Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Tunisia, Turchia, Turkmenistan,
Ucraina, Ungheria, Uzbekistan. [19] ESAF – Regione ICAO dell’Africa
orientale e meridionale: Angola, Botswana,
Burundi, Comore, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Kenya, Lesotho, Madagascar, Malawi,
Maurizio, Mozambico, Namibia, Repubblica Unita di Tanzania, Ruanda, Seychelles,
Somalia, Sud Africa, Swaziland, Uganda, Zambia, Zimbabwe. [20] MID – Regione ICAO del Medio
Oriente: Afghanistan, Arabia
Saudita, Bahrain, Cipro, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iran, Iraq,
Israele, Kuwait, Libano, Libia (Gran Giamahiria Araba Libica Popolare
Socialista), Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Araba Siriana, Sudan, Yemen. [21] SAM – Regione ICAO del Sud
America: Argentina, Bolivia,
Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Panama, Paraguay, Perù, Suriname,
Uruguay, Venezuela. [22] WACAF – Regione ICAO dell’Africa
Centrale e Occidentale: Benin, Burkina Faso,
Camerun, Capo Verde, Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea,
Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria,
Repubblica centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Sao Tomè e
Principe, Senegal, Sierra Leone, Togo. [23] NACC – Regione ICAO dell’America
del Nord e Centrale e dei Caraibi: Antigua e Barbuda,
Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Costarica, Cuba, El Salvador, Giamaica,
Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Repubblica Dominicana,
Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Stati Uniti
d’America, Trinidad e Tobago. [24] APAC – Regione ICAO Asia e
Pacifico: Australia,
Bangladesh, Bhutan, Brunei Darussalam, Cambogia, Cina (comprese Hong Kong e
Macao), Figi, Filippine, Giappone, India, Indonesia, Isole Cook, Isole
Marshall, Isole Salomone, Kiribati, Maldive, Malaysia, Micronesia, Mongolia,
Myanmar, Nauru, Nepal, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Repubblica
Democratica Popolare del Laos, Repubblica democratica popolare di Corea,
Repubblica di Corea, Samoa, Singapore, Sri Lanka, Thailandia, Tonga, Vanuatu,
Vietnam. [25] SWD(2012) 38. [26] SWD(2012) 38.