4.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 299/122


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce per il periodo 2014-2020 il programma “L'Europa per i cittadini”»

COM(2011) 884 final — 2011/0436 (APP)

2012/C 299/22

Relatore: GOBIŅŠ

La Commissione europea, in data 19 marzo 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce per il periodo 2014-2020 il programma "L'Europa per i cittadini"

COM(2011) 884 final — 2011/0436 (APP).

La sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 27 giugno 2012.

Alla sua 482a sessione plenaria, dei giorni 11 e 12 luglio 2012 (seduta dell'11 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 140 voti favorevoli, 1 voto contrario e 5 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sostiene con forza il proseguimento del programma "L'Europa per i cittadini" nonché le sue caratteristiche essenziali: la promozione e il sostegno della partecipazione attiva dei cittadini europei alla vita politica e pubblica, la solidarietà e la collaborazione reciproche fondate su valori comuni e l'identità europea.

1.2

Con cittadinanza attiva s'intende la partecipazione dei cittadini, di gruppi di cittadini e delle organizzazioni della società civile, in particolare delle parti sociali, all'elaborazione delle politiche (dialogo verticale tra la società civile e le amministrazioni pubbliche), nonché il loro collegamento in rete e la loro cooperazione (dialogo orizzontale). Il CESE si compiace che la proposta in esame preveda il sostegno di questi due aspetti, benché ritenga che sarebbe opportuno definire con maggiore precisione le modalità del dialogo orizzontale.

1.3

Il CESE approva gli orientamenti di massima della proposta della Commissione europea, pur chiedendo di poter partecipare in misura maggiore alla definizione, al monitoraggio e alla valutazione del programma, oltre che un più forte coinvolgimento del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni e dei partner del dialogo strutturato a queste stesse azioni. Il presente parere raccoglie le raccomandazioni e le modifiche concrete che consentiranno di migliorare il programma rendendolo ancora più vicino ai cittadini e adeguato alle loro esigenze.

1.4

Come riconosce anche la Commissione europea, attualmente le istituzioni dell'Unione soffrono di un grave deficit di legittimità. La scarsa fiducia dei cittadini verso l'Unione europea, l'apatia e la mancanza di partecipazione al processo decisionale mettono sostanzialmente a repentaglio l'ideale europeo e pregiudicano la qualità delle decisioni e lo sviluppo a lungo termine dell'Unione (1). Questa situazione danneggia l'amministrazione pubblica a tutti i livelli, sia locale che nazionale, transnazionale ed europeo. La dotazione finanziaria del programma proposta per la realizzazione dei lavori necessari non è sufficiente: occorre quindi fare tutto il possibile per aumentare il finanziamento.

1.5

Il programma "L'Europa per i cittadini" deve conformarsi alle norme democratiche sancite dal Trattato di Lisbona e favorire l'effettivo radicamento di tali norme in Europa, in particolare per quanto riguarda i meccanismi di partecipazione e di trasparenza di cui agli articoli 10 e 11 del Trattato sull'Unione europea (TUE). Tuttavia, il programma potrà essere pienamente operativo soltanto a condizione che le istituzioni dell'UE adempiano ai loro obblighi di applicazione dei suddetti articoli, segnatamente mediante l'elaborazione di una serie di libri verdi. Allo stesso modo, il programma non può in alcun modo fungere da surrogato agli impegni assunti dalle varie direzioni generali della Commissione europea sulle loro risorse proprie, finanziarie e di altro tipo, né può essere utilizzato per sostenere in misura maggiore rispetto a quanto fatto sinora, nelle rispettive sfere di competenza delle DG, la partecipazione dei cittadini, nonché il dialogo e i partenariati con essi.

1.6

Il CESE è inoltre venuto a conoscenza dei timori espressi da numerose organizzazioni della società civile, secondo le quali i programmi di lavoro annuali potrebbero lasciare uno spazio troppo esiguo - se non addirittura nessuno spazio - alle tematiche a lungo termine de "L'Europa per i cittadini", o rischierebbero di non consentire ai cittadini di stabilire le proprie priorità. Il Comitato condivide queste preoccupazioni.

1.7

La componente del programma dedicata a mantenere viva la memoria degli eventi storici deve promuovere l'identità comune e i valori. Il CESE plaude alla proposta di ampliare il programma per includervi la commemorazione delle vittime del regime nazista e del totalitarismo comunista, anche successivamente al 1953, nonché l'importanza del ruolo svolto dalla società nella riunificazione di un'Europa rimasta a lungo divisa.

1.8

Il CESE sottolinea la necessità di sostenere una partecipazione civica duratura, sostanziale e quanto più strutturata possibile a tutti i livelli e in tutte le fasi del processo decisionale.

A tale scopo, il CESE formula, oltre alle raccomandazioni illustrate sopra, le seguenti proposte:

è opportuno assegnare la priorità alle sovvenzioni che offrano un sostegno ai cambiamenti strutturali, alla partecipazione e alla valorizzazione della memoria istituzionale, e fare in modo che nel programma non si registri una soluzione di continuità tra l'attuale periodo di bilancio e il successivo. Se occorre, si dovrà definire un periodo transitorio onde garantire il raggiungimento degli obiettivi durante tale lasso di tempo;

i criteri principali di selezione del programma devono basarsi sulla dimensione europea e la partecipazione civica alle tematiche riguardanti l'UE, e non sull'attuazione a livello dell'Unione. Occorre inoltre prevedere la possibilità di erogare sovvenzioni per la partecipazione al processo decisionale a livello nazionale;

è opportuno associare al gruppo direttivo del programma alcuni rappresentanti dello stesso CESE, del Comitato delle regioni e dei partner del dialogo strutturato, nonché semplificare la gestione dei progetti, con particolare riferimento al sistema di valutazione, pur mantenendo nel contempo il necessario controllo;

occorre riconoscere le attività di volontariato a titolo del cofinanziamento. È inoltre necessario prevedere un sostegno specifico o una categoria distinta per progetti di modesta entità realizzati negli Stati membri in cui l'attività delle organizzazioni della società civile nei settori legati all'obiettivo del programma è particolarmente svantaggiata, o in cui il livello di partecipazione è scarso;

nel caso in cui il candidato che presenta un progetto sia un'amministrazione pubblica, un'agenzia o qualsiasi altro ente il cui finanziamento proviene per la maggior parte da imposte, contributi o analoghi pagamenti, occorre stabilire quale condizione obbligatoria la stipula di un partenariato con almeno un'organizzazione della società civile. È opportuno promuovere in particolare la cooperazione Est-Ovest, nel quadro sia dei gemellaggi tra città che di altri progetti.

2.   Osservazioni generali - contenuto del programma

2.1

Il programma "L'Europa per i cittadini" deve contribuire ad un'effettiva applicazione sul campo delle norme democratiche sancite dal Trattato di Lisbona, con particolare riguardo agli articoli 10 e 11 del TUE. L'iniziativa dei cittadini europei è solamente una delle possibilità di partecipazione previste dal Trattato, cui dovranno rapidamente seguirne altre. Anche il programma in esame darà i suoi frutti se l'UE si farà carico con maggiore impegno di alcuni dei propri obblighi politici illustrati in dettaglio in altri pareri del CESE, segnatamente l'elaborazione, assolutamente necessaria, di libri verdi sulla partecipazione civica.

2.2

Allo stato attuale, la sola base giuridica della proposta citata in maniera esplicita è l'articolo 352 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) (2). Il CESE invita a precisare quali siano gli articoli dei trattati in cui sono indicati gli obiettivi che il programma deve raggiungere. Sarebbe opportuno dare particolare rilievo agli articoli 10 e 11 del TUE e all'articolo 15 del TFUE (3). La relazione cita inoltre l'articolo 39 della Carta dei diritti fondamentali, che stabilisce il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni del Parlamento europeo, ma non fa riferimento agli altri articoli pertinenti di tale documento come l'articolo 11 (libertà di espressione e d'informazione), l'articolo 12 (libertà di riunione e di associazione), l'articolo 41 (diritto a una buona amministrazione) e gli articoli da 20 a 26, che sanciscono in particolare la parità dei diritti delle persone e dei diversi gruppi sociali e la protezione di tali diritti (4). Occorre tuttavia precisare che il programma in esame non può essere né l'unico né il principale strumento di realizzazione dei summenzionati obiettivi.

2.3

Il CESE sottolinea che la partecipazione e la cittadinanza attiva costituiscono un valore universale e indivisibile e che tutti i livelli dell'amministrazione pubblica (locale, nazionale ed europeo) sono interconnessi. Numerose decisioni relative all'Unione europea hanno delle ripercussioni a livello locale e nazionale, livelli che promuovono anch'essi le decisioni dell'UE e contribuiscono alla loro elaborazione. Il programma deve riflettere questa realtà e occorre reperire le risorse necessarie a questo scopo, mantenendo come priorità la dimensione europea indipendentemente dal livello in cui opera il promotore del progetto (nazionale o europeo). Azioni di questo tipo devono inoltre poter essere realizzate senza partner transnazionali. È auspicabile sostenere anche, grazie a un incremento dei finanziamenti, i promotori di progetti di partecipazione al processo decisionale dell'UE realizzati a livello locale.

2.4

Il Comitato osserva che le attività delle organizzazioni della società civile rivestono un'importanza particolare in un periodo in cui imperversa la crisi, e che spesso tanto la recessione quanto le scarse risorse disponibili hanno colpito molto duramente tali organizzazioni. È per questo motivo che le sovvenzioni amministrative a lungo termine occupano un posto di particolare rilievo nel programma, al pari del sostegno al dialogo strutturato e alle organizzazioni cui è affidato un compito di "vigilanza" e alla partecipazione alla risoluzione delle questioni europee di attualità. Il programma deve in particolare fornire un sostegno alle azioni, alle conoscenze acquisite e ai risultati degli anni europei dal 2011 al 2013 nonché appoggiare le raccomandazioni della società civile, tra cui quelle formulate dalle parti sociali.

2.5

La cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini sono, com'è logico, legate ad attività che incoraggiano lo scambio di informazioni e di idee nonché la riflessione su un'identità comune, i valori e la storia. Il CESE plaude alla proposta di ampliare il programma per quanto riguarda la componente dedicata a mantenere viva la memoria degli eventi storici allo scopo di includervi la commemorazione delle vittime del regime nazista e del totalitarismo comunista anche successivamente al 1953. Occorre inoltre favorire un dibattito pubblico che promuova in futuro la conoscenza e l'apprendimento della storia europea in modo più esaustivo, sottolineando l'importanza della società nella riunificazione di un'Europa rimasta a lungo divisa. È inoltre opportuno riservare particolare attenzione alla formazione della coscienza storica dei giovani, che è la chiave di volta del destino, della libertà e della prosperità comuni dell'UE.

2.6

Il CESE sottolinea che è preferibile associare in misura maggiore i cittadini, piuttosto che i soli funzionari e agenti delle istituzioni, ai progetti e alle attività sviluppati nel quadro del programma "L'Europa per i cittadini", in particolare il gemellaggio tra città. Nel caso in cui il candidato che presenta un progetto sia un'amministrazione pubblica, un'agenzia o qualsiasi altro ente il cui finanziamento proviene per la maggior parte da imposte, contributi o analoghi pagamenti, occorre stabilire quale condizione obbligatoria la stipula di un partenariato con almeno un'organizzazione della società civile. Occorre prevedere un sostegno specifico allo sviluppo di nuovi partenariati, specialmente il partenariato Est-Ovest.

3.   Osservazioni specifiche

Coordinamento del programma "L'Europa per i cittadini" con altri programmi

3.1

Il CESE approva le modifiche apportate alla proposta iniziale, che comportano una cooperazione e un coordinamento rafforzati tra "L'Europa per i cittadini" e altri programmi relativi al vicinato dell'Unione. In applicazione dell'articolo 11 della proposta di regolamento e ai fini del conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, è del pari necessario un migliore coordinamento con Interreg e i programmi nei settori dei media e della gioventù.

3.2

Il CESE raccomanda di iniziare quanto prima a fornire informazioni in modo coordinato su "L'Europa per i cittadini" e su altri programmi dell'UE, affinché ogni cittadino possa conoscere tutte le possibilità disponibili attraverso un unico sito. Secondo una consultazione pubblica (5) condotta dalla Commissione, i cittadini non sono sempre ben informati riguardo al tipo di attività principalmente sostenute né riguardo al programma cui conviene fare ricorso. Occorre altresì riservare un'attenzione particolare ai giovani.

3.3

Come già in un precedente parere, il Comitato chiede di migliorare in misura significativa il coordinamento, per esempio istituendo una cellula interistituzionale permanente responsabile in materia di cittadinanza attiva e partecipazione che riunisca i rappresentanti delle diverse direzioni generali della Commissione europea e delle altre istituzioni dell'UE (6).

Aspetti finanziari

3.4

Il finanziamento del programma è del tutto insufficiente. Pur comprendendo che, nell'attuale situazione di crisi, aumentare il bilancio del programma "L'Europa per i cittadini" costituisce una sfida sul piano finanziario e politico, il CESE ribadisce l'importanza capitale che tale programma riveste e fa notare che, in linea di principio, sarebbe opportuno moltiplicarne la dotazione finanziaria, che è a oggi inadeguata per ottenere risultati tangibili a livello europeo (7) e suscita disappunto persino tra i potenziali autori dei progetti. L'ammontare attuale della dotazione può far sorgere degli interrogativi in merito all'importanza assegnata alla partecipazione della società civile al processo decisionale e alla capacità dei responsabili politici di rispettare gli impegni che si sono assunti in materia di attuazione del Trattato di Lisbona.

3.5

Il Comitato invita a una riflessione tesa a individuare il modo di accordare a "L'Europa per i cittadini" ulteriori risorse, provenienti in particolare da quelle che non sono state utilizzate nel periodo di programmazione nell'ambito di altri programmi.

3.6

Per garantire una partecipazione ampia e inclusiva al programma "L'Europa per i cittadini" e non discriminare le piccole organizzazioni o quelle che dispongono di esigue risorse finanziarie, nonché per migliorare l'efficacia e la visibilità del programma in Europa, il CESE raccomanda di sostenere anche i piccoli progetti aventi una dimensione europea. Rispetto al programma attuale, in particolare per i progetti relativi alla società civile, è necessario abbassare la soglia minima del bilancio e il volume del cofinanziamento, aumentare il prefinanziamento, eliminare l'obbligo di collaborare con un partner straniero e ridurre gli oneri amministrativi mantenendo nel contempo il controllo laddove necessario. Nel prossimo periodo del programma, occorre assicurare alle organizzazioni di cittadini e della società civile la possibilità di presentare domanda per ricevere sovvenzioni di modesta entità, in modo tale da non costringerle più a investire autonomamente diverse decine di migliaia di euro nel cofinanziamento. L'importo medio attualmente previsto per singolo progetto (80 000 euro) desta qualche preoccupazione. Nella fase di pianificazione del programma occorre valutare attentamente, ed eliminare, anche altri aspetti a causa dei quali le disposizioni del programma potrebbero discriminare alcuni promotori di progetti o gruppi destinatari.

3.7

Il CESE invita la Commissione europea a riflettere sul modo di accordare un sostegno specifico o di creare una categoria distinta per i progetti di modesta entità realizzati negli Stati membri in cui l'attività delle organizzazioni della società civile nei settori legati all'obiettivo del programma è particolarmente svantaggiata o in cui il livello di partecipazione è scarso.

3.8

Nel nuovo periodo di programmazione sarà necessario trovare il modo di quantificare le attività di volontariato a titolo del cofinanziamento applicato (8).

3.9

La diffusione e il consolidamento delle azioni e dei valori civici presso la nuova generazione di cittadini europei costituiscono al tempo stesso una sfida e un obbligo decisivi per il futuro dell'UE. Il CESE invita tra l'altro la Commissione europea a esaminare la possibilità di includere in misura maggiore nel programma "L'Europa per i cittadini" dei progetti di giovani non realizzati nel quadro del programma "Erasmus per tutti", in particolare quelli che rientrano nell'iniziativa Gioventù. Anche i progetti finalizzati a promuovere la responsabilità sociale delle imprese potrebbero rappresentare un nuovo elemento tematico.

Gestione e amministrazione del programma

3.10

È auspicabile un'amministrazione decentrata del programma, in particolare per i progetti di piccole dimensioni menzionati al punto 3.6. Al momento, la Commissione si è già impegnata ad associare il più possibile le rappresentanze della Commissione negli Stati membri alla promozione del programma in questione (9), ma è opportuno esaminare le possibilità di ricorrere in misura maggiore alle rappresentanze o ad altre strutture di livello nazionale, anche per quanto concerne la gestione delle diverse componenti del programma. L'informazione del pubblico e l'amministrazione del programma sono infatti attività complementari. Un'altra soluzione consisterebbe nel prevedere la possibilità di realizzare diversi piccoli progetti facendo ricorso a sovvenzioni globali.

3.11

L'amministrazione del programma deve essere totalmente aperta e trasparente. Il CESE plaude al fatto che la Commissione europea stia già svolgendo delle consultazioni nell'ambito del programma; tuttavia, tenuto conto della particolare natura de "L'Europa per i cittadini", è opportuno prevedere la possibilità di associare rappresentanti del Comitato delle regioni, dello stesso CESE e dei partner del dialogo strutturato ai lavori del comitato di gestione del programma, attribuendo loro lo status di esperti, membri a pieno titolo, osservatori, osservatori attivi o uno status analogo; in alternativa, si potrebbero associare detti rappresentanti creando un gruppo di lavoro interistituzionale, formale o informale, incaricato di elaborare il programma annuale. Disposizioni in tal senso consentiranno di dare concreta attuazione al concetto di partenariato e di scambiare efficacemente informazioni fin dalle prime fasi del processo decisionale. Inoltre, è opportuno che questi rappresentanti siano strettamente associati a tutte le fasi della valutazione del programma e del suo ulteriore sviluppo (10).

3.12

È opportuno eliminare i rischi, messi in evidenza dalla società civile, relativi alle priorità annuali del programma di lavoro, alle attività a breve termine o alle iniziative specifiche, che non possono cancellare né restringere unilateralmente lo spazio d'azione necessario per gli obiettivi di base del programma. Occorre lasciare alla società civile la possibilità di scegliere essa stessa per i suoi progetti delle tematiche pertinenti e conformi a tali obiettivi di base.

3.13

Il CESE insiste sull'attuazione di un sistema di valutazione dei progetti in due fasi. Il numero di domande respinte a causa dell'insufficienza del finanziamento è davvero notevole. Attualmente, solamente all'incirca un progetto su venti beneficia di un sostegno a titolo delle diverse componenti del programma. "L'Europa per i cittadini" non deve determinare uno spreco di risorse all'interno delle organizzazioni richiedenti, poiché ciò nuocerebbe loro e sarebbe contrario agli obiettivi fondamentali del programma stesso. Sarebbe inoltre opportuno fissare diverse scadenze distinte per la presentazione dei progetti.

3.14

Per quanto riguarda la pianificazione delle spese amministrative de "L'Europa per i cittadini", che oggi appaiono eccessive poiché ammontano circa all'11 % del bilancio previsto per la totalità del programma, il CESE invita a prendere in considerazione l'analisi costi-benefici (11) e le soluzioni per la riduzione di tali spese proposte nel presente parere, segnatamente il ricorso alle sovvenzioni globali, l'adozione di un sistema di valutazione dei progetti in due fasi, ecc.

3.15

Il CESE raccomanda di istituire quanto prima i punti di contatto del programma "L'Europa per i cittadini" negli Stati membri in cui ancora non ve ne sono, e di rafforzarne le attività e la visibilità.

Efficacia, sostenibilità e rendimento rispetto alle risorse impegnate

3.16

Come riconoscono la Commissione europea e i numerosi rappresentanti della società civile da essa interpellati (12), in futuro sarà necessario che il programma sia molto più strettamente legato al processo decisionale concreto e al calendario politico europeo. Il CESE apprezza il fatto che uno dei criteri di prestazione stabiliti nel nuovo programma sia il numero e la qualità di queste iniziative politiche emerse grazie alle attività sostenute dal Comitato. Di conseguenza, il programma può favorire l'attuazione dell'articolo 11 del TUE. Analogamente, il CESE accoglie con favore la richiesta della Commissione relativa allo scambio di buone pratiche e alla raccolta di idee in materia di partecipazione della società (13).

3.17

Tutte le azioni sostenute dal programma dovranno produrre risultati che si prestino a un utilizzo concreto, che siano costanti e sostenibili e abbiano la massima visibilità. Tali risultati dovranno inoltre essere raggiunti nell'organizzazione di dibattiti, di brevi riunioni di cittadini e nello sviluppo di contatti reciproci. Una parte degli eventi della presidenza, per esempio, potrebbe trasformarsi in forum di discussione tra la società civile e le istituzioni dell'UE organizzati con cadenza regolare.

3.18

Il CESE raccomanda di rendere più accessibili le sovvenzioni di funzionamento, insistendo in modo particolare sia sul livello europeo che su quello nazionale in quanto proprio tali sovvenzioni permettono a un'organizzazione di sviluppare la propria competenza globale, di rafforzare le proprie capacità di partecipazione all'elaborazione delle politiche e di reagire rapidamente di fronte a nuove sfide (14). Per contro, spesso le sovvenzioni di progetto sono incentrate su iniziative specifiche ed è più difficile impiegarle in modo da garantire la sostenibilità, la memoria istituzionale e la qualità dell'azione. È opportuno compiere delle verifiche sugli importi medi, il numero di progetti e gli altri indicatori previsti nell'allegato dell'attuale proposta: detti indicatori non possono infatti costituire, nel caso delle organizzazioni di piccole dimensioni, motivo di discriminazione sotto il profilo finanziario o amministrativo per via dell'applicazione di soglie elevate relative al cofinanziamento o ad altri criteri. Sarebbe più ragionevole non stabilire nessuna soglia o fissare soltanto un importo minimo di modesta entità rispetto al volume di queste sovvenzioni, in modo tale da aumentare il numero dei beneficiari o la durata del sostegno accordato.

3.19

È opportuno ricorrere in larga misura agli aiuti strutturali di lungo periodo per i partner di fiducia. È altresì auspicabile estendere la durata massima dei progetti laddove la loro natura lo richieda.

4.   Raccomandazioni complementari alle proposte presentate dalla Commissione europea

I presenti emendamenti illustrano il punto di vista del CESE in merito ad alcuni aspetti fondamentali del programma. Per tener conto delle considerazioni esposte nella prima parte e assicurare la coerenza interna del testo, potrebbe essere necessario apportare ulteriori modifiche al contenuto della proposta, della relazione e dell'allegato della proposta.

4.1

Nel quarto considerando del preambolo, il CESE raccomanda di completare o ritirare l'indicazione secondo cui "L'iniziativa L'Europa dei cittadini europei offre ai cittadini l'occasione unica di partecipare direttamente all'elaborazione della legislazione dell'Unione (15)", in quanto potrebbe far sorgere dubbi riguardo all'attuazione di altre disposizioni del Trattato di Lisbona.

4.2

Nel quarto considerando del preambolo, il CESE raccomanda di sostituire la frase "di carattere transnazionale e svolte a livello di Unione" con "[…] di carattere transnazionale e svolte a livello di Unione nonché, nel rispetto della dimensione europea, a livello nazionale", conformemente ai paragrafi 2.3 e 3.6 del presente parere.

4.3

Nel decimo considerando del preambolo, il CESE invita a sostituire la parola "transnazionali" con "del programma", conformemente ai paragrafi 2.3 e 3.6 del presente parere.

4.4

Il CESE suggerisce di completare il quattordicesimo considerando del preambolo nel modo seguente: "nel quadro di una cooperazione tra la Commissione, gli Stati membri, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, i partner del dialogo strutturato e i singoli rappresentanti della società civile europea."

4.5

Nel sedicesimo considerando del preambolo, il CESE propone di sostituire le espressioni "direttamente connessi alle politiche dell'UE" e "alla definizione dell'agenda politica dell'UE" con "direttamente connessi alle politiche condotte nelle questioni di competenza dell'Unione europea" e "alla definizione dell'agenda politica relativa a questioni di competenza dell'Unione europea."

4.6

Per concretizzare le osservazioni elaborate nel paragrafo 3.13 del presente parere, il CESE raccomanda di completare la seconda frase del sedicesimo considerando del preambolo aggiungendo "nonché selezionando le proposte di progetto in due fasi."

4.7

Il CESE suggerisce di modificare il primo articolo della proposta nel modo seguente: "Nell'intento di […] promuovere i valori e l'identità europei". La nozione di "valori e identità europei" è più ampia e inclusiva. Queste modifiche devono essere apportate anche in altri punti della proposta.

4.8

Inoltre, il CESE raccomanda, nel primo articolo, di sostituire le parole "a livello di Unione europea" con "negli affari e nelle questioni di competenza dell'Unione", secondo le osservazioni formulate in precedenza, per affermare che la partecipazione civica è indivisibile e che gli affari relativi all'UE non si decidono solamente a livello di UE.

4.9

All'articolo 2, paragrafo 2, il CESE raccomanda di sostituire l'espressione "a livello di Unione" con "negli affari e nelle questioni di competenza dell'Unione", nonché di modificare la frase "in modo da permettere ai cittadini di comprendere meglio il processo di elaborazione politica dell'Unione" con "in modo da permettere ai cittadini di comprendere meglio il processo di elaborazione politica relativo alle questioni di competenza dell'Unione europea e di prendervi parte più attivamente."

4.10

Il CESE raccomanda di completare e modificare l'articolo 3, paragrafo 2, come segue:

(3)

sostegno a organizzazioni la cui attività sia di interesse europeo generale o comporti un'evidente dimensione europea;

(4)

incontri e dibattiti sulle questioni della cittadinanza, coinvolgendo in tali eventi un pubblico mirato grazie a Internet e alle tecnologie della comunicazione e/o ai media sociali, nonché rafforzando la dimensione europea in altri canali e mezzi di comunicazione;

(5)

eventi al livello dell'Unione, in casi specifici e giustificati. Giustificazione: le manifestazioni organizzate a livello dell'Unione non presentano sempre un valore aggiunto perché spesso attirano solamente cittadini che sono già informati e impegnati per quanto riguarda le questioni europee, senza che i risultati raggiunti giustifichino le spese elevate che richiedono.

(7)

riflessione/dibattiti su valori comuni, nonché sul futuro della cittadinanza dell'Unione e sulle possibilità di partecipazione in materia;

(8)

iniziative di informazione sulle istituzioni dell'Unione europea e sul loro funzionamento, sui diritti dei cittadini, in particolare i diritti democratici, nonché sul processo di elaborazione delle politiche, in particolare dell'UE, a livello nazionale. Nell'ambito di tali iniziative, occorre puntare sulla partecipazione dei cittadini all'elaborazione delle politiche e al processo decisionale ai diversi livelli e nelle diverse fasi.

(11)

sostegno a strutture di informazione o di consulenza e a strutture di gestione per quanto riguarda il programma negli Stati membri.

(12)

[nuovo trattino]: sovvenzioni nelle regioni o negli Stati membri ammissibili in cui l'accesso ad altre risorse per le attività legate agli obiettivi del programma è limitato, o in cui il livello di partecipazione civica è inferiore alla media.

4.11

Per quanto attiene all'articolo 4 della proposta, il CESE sottolinea che, per quanto possibile, la Commissione dovrebbe rinunciare ai contratti di appalti pubblici, che molto spesso comportano l'organizzazione di campagne di relazioni pubbliche ambiziose e costose ma distanti dal cittadino. Occorre fare in modo che la totalità delle attività presenti la massima apertura a tutti i partecipanti al programma.

4.12

Il CESE raccomanda di completare l'articolo 6 conformemente alle proposte avanzate nel presente parere, in particolare con il punto 2.6.

4.13

Occorre, all'articolo 8, raccomandare la soppressione della disposizione secondo cui le nuove priorità del programma vengono definite ogni anno, oppure attenuare la formulazione di tale articolo.

4.14

Il CESE suggerisce di integrare l'articolo 9 come segue: "3. è opportuno prevedere la possibilità di associare attivamente rappresentanti del Comitato delle regioni, del Comitato economico e sociale europeo e dei partner del dialogo strutturato ai lavori del comitato di gestione del programma attribuendo loro lo status di esperti, membri a pieno titolo, osservatori, osservatori attivi o uno status analogo; in alternativa, si potrebbero associare detti rappresentanti creando un gruppo di lavoro interistituzionale, formale o informale, incaricato di elaborare il programma annuale."

4.15

Il CESE raccomanda di integrare l'articolo 10 della proposta come segue: "I soggetti elencati all'articolo 9 devono essere in larga misura associati a tutte le fasi della valutazione del programma e del suo ulteriore sviluppo."

4.16

Il CESE suggerisce di integrare l'articolo 14, paragrafo 2, come segue: "informa regolarmente il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni". Il CESE raccomanda di aggiungere all'inizio dell'articolo 14, paragrafo 3, le parole "in particolare,".

4.17

Il CESE suggerisce di completare il secondo capitolo dell'allegato ("Gestione del programma") precisando che è raccomandabile ed auspicabile associare alla gestione delle diverse componenti del programma le rappresentanze della Commissione europea negli Stati membri o altre strutture di livello nazionale che essa ritenga idonee a parteciparvi.

4.18

Per quanto riguarda i criteri di valutazione citati nell'allegato, il CESE sottolinea e sostiene in particolare che occorre giungere a un impegno finanziario rafforzato nei paesi e nelle regioni in cui le risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi del programma sono limitate o non accessibili, o in cui gli indicatori segnalano uno scarso livello di partecipazione.

4.19

Al paragrafo 2.2.1 della "Scheda finanziaria legislativa per proposte", il CESE respinge categoricamente e raccomanda di sopprimere fin da ora l'osservazione secondo cui la partecipazione al programma di organizzazioni di piccole e medie dimensioni costituisce una fonte di rischio per la sua gestione. In conformità alle considerazioni esposte in precedenza, il CESE fa notare che tali raggruppamenti si prestano particolarmente bene alla partecipazione dei cittadini e che occorre incoraggiarli in ogni modo possibile a impegnarsi nel programma, specialmente agevolandoli nella presentazione e nella gestione dei progetti, abbassando la soglia minima di bilancio prevista, consentendo che, in mancanza di necessità oggettive, nessun partner straniero prenda parte al programma o, ancora, riducendo il volume di cofinanziamento.

4.20

Il CESE raccomanda di rivedere il numero di progetti definito negli allegati per le diverse attività e il loro tasso di finanziamento, al fine di prendere in considerazione le domande esposte in precedenza nel presente parere, per rendere detti progetti e attività più accessibili alle organizzazioni di piccole o medie dimensioni; raccomanda inoltre di creare una o più categorie specificamente destinate a progetti di modesta entità, prevedendo per essi migliori possibilità di accesso alle sovvenzioni di funzionamento, un prolungamento della durata massima che devono rispettare ecc.

Bruxelles, 11 luglio 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  GU C 181 del 21.6.2012, pagg. 137-142.

(2)  COM(2011) 884 final.

(3)  GU C 83 del 30.3.2010.

(4)  GU C 83 del 30.3.2010.

(5)  Risultati della consultazione online condotta dalla Commissione europea nel 2010-2011.

(6)  GU C 28 del 3.2.2006, pagg. 29-34.

(7)  Cfr. nota 6.

(8)  GU C 325 del 30.12.2006, pagg. 46-52.

(9)  COM(2011) 884 final.

(10)  Cfr. nota 6.

(11)  Secondo l'attuale proposta della Commissione europea, il bilancio complessivo 2014-2020 del programma "L'Europa per i cittadini" ammonterà a 229 milioni di euro, di cui 206 milioni dedicati direttamente alle azioni realizzate a titolo del programma e 23 milioni alle spese amministrative. Cfr. l'allegato del documento COM(2011) 884 final - 2011/0436 (APP).

(12)  Risultati della consultazione online condotta dalla Commissione europea nel 2010-2011.

(13)  COM(2011) 884 final.

(14)  Cfr. anche lo studio sul Finanziamento di organizzazioni non governative (ONG) attraverso il bilancio UE, versione provvisoria, 2010, Parlamento europeo, direzione generale delle Politiche interne dell'Unione, direzione D - Affari di bilancio.

(15)  Cfr. nota 13.