Recommendation for a COUNCIL RECOMMENDATION on the National Reform Programme 2011 of the Czech Republicand delivering a Council opinionon the updated Convergence Programme of the Czech Republic, 2011-2014
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2011 della
Repubblica ceca
e che formula un parere del Consiglio
sul programma di convergenza aggiornato della Repubblica ceca, 2011-2014 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento
dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo
148, paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del
Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni
di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche
economiche[1], in
particolare l’articolo 9, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione
europea[2], viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per
l’occupazione, sentito il comitato economico e finanziario, considerando quanto segue: (1)
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato
la proposta della Commissione europea di lanciare Europa 2020, una nuova
strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento
delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre
intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di
competitività dell’Europa. (2)
Il Consiglio ha adottato il 13 luglio 2010 una
raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli
Stati membri e dell’Unione (per il periodo 2010-2014) e il 21 ottobre 2010 una
decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore
dell’occupazione[3], che
insieme formano gli “orientamenti integrati”. Gli Stati membri sono stati
invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche
nazionali in materia economica e di occupazione. (3)
Il 12 gennaio 2011 la Commissione ha adottato la
prima Analisi annuale della crescita, che segna l’inizio di un nuovo ciclo di
governance economica nell’UE e del primo semestre europeo di coordinamento
integrato e ex-ante delle politiche, che si fonda sulla strategia Europa 2020. (4)
Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha approvato
le priorità per il risanamento finanziario e le riforme strutturali (in linea
con le conclusioni del Consiglio del 15 febbraio e del 7 marzo 2011 e in
seguito all’Analisi annuale della crescita della Commissione). Il Consiglio europeo
ha rilevato che occorre attribuire priorità al ripristino di bilanci sani e
alla sostenibilità dei conti pubblici, alla riduzione della disoccupazione
attraverso riforme del mercato del lavoro e a nuovi sforzi intesi ad aumentare
la crescita. Esso ha invitato gli Stati membri a tradurre tali priorità in
misure concrete che saranno inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di
convergenza e nei programmi nazionali di riforma. (5)
Il 29 aprile e il 5 maggio 2011 la Repubblica ceca
ha presentato, rispettivamente, il suo programma nazionale di riforma 2011 e
l’aggiornamento del suo programma di convergenza 2011, relativo al periodo
2011-2014. Onde tener conto di eventuali correlazioni, i due programmi sono
stati valutati contemporaneamente. (6)
La crisi finanziaria mondiale, convogliata dalla
grande apertura agli scambi dell’economia ceca, ha avuto gravi ripercussioni
sulla crescita del PIL e sulla disoccupazione nella Repubblica ceca. Il PIL
reale è sceso del 4,1% nel 2009, come conseguenza del calo delle esportazioni e
degli investimenti interni. Il tasso di disoccupazione è cresciuto in misura
significativa, passando dal 4,4% nel 2008 al 7,3% nel 2010, e il tasso di
occupazione è calato di 2 punti percentuali tra il 2008 e il 2010. L’alto grado
di apertura agli scambi internazionali e la rapida ripresa dei principali
partner commerciali della Repubblica ceca hanno tuttavia agevolato anche una
veloce risalita del tasso di crescita del PIL reale fino al 2,3% nel 2010 e
continueranno a sostenere una moderata ripresa. (7)
In base alla valutazione del programma di
convergenza aggiornato a norma del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio,
quest’ultimo ritiene che le ipotesi macroeconomiche alla base del programma
siano plausibili nei primi due anni del programma ma troppo ottimistiche per
gli anni successivi. Il programma si fonda su una proiezione di crescita per il
2012 inferiore alle previsioni elaborate dai servizi della Commissione nella
primavera del 2011, soprattutto a causa di un’ulteriore drastica riduzione della
spesa per i consumi pubblici, di cui i servizi della Commissione non hanno
tenuto conto nelle previsioni elaborate nell’ipotesi di politiche invariate per
il 2012. Il programma prevede di ridurre il disavanzo delle amministrazioni
pubbliche portandolo al di sotto del 3% del PIL nel 2013 e all’1,9% del PIL nel
2014. Il risanamento previsto si basa principalmente sul contenimento della
spesa. Le misure proposte sono sostanzialmente sufficienti per raggiungere
l’obiettivo entro il 2013, come raccomandato dal Consiglio; sussistono tuttavia
rischi per quanto riguarda il risultato effettivo, a livello di bilancio, delle
misure presentate nel programma. Inoltre, il raggiungimento degli obiettivi
stabiliti per gli ultimi anni di riferimento del programma sembra basarsi in
larga misura su una congiuntura favorevole e su ulteriori incrementi di
efficienza della pubblica amministrazione, il che potrebbe diventare sempre più
problematico da realizzare. Il conseguimento dell’obiettivo di bilancio a medio
termine è previsto al di là dell’orizzonte temporale del programma. L’impegno
di bilancio medio annuo nel periodo 2011-2013 è inferiore all’1% del PIL
raccomandato dal Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi
eccessivi del 2 dicembre 2009. (8)
Il programma fissa il chiaro obiettivo di riportare
il disavanzo delle finanze pubbliche al di sotto del 3% del PIL entro il 2013.
La sfida sarà evitare che le misure alla base del percorso per la riduzione del
disavanzo nel periodo 2011-2013, e negli anni successivi, compromettano la
crescita a lungo termine, in particolare tutelando le spese per istruzione e
R&S pubblica, e fare in modo che garantiscano un margine adeguato per
coprire gli aumenti di spesa derivanti dagli sviluppi demografici. (9)
La strategia di risanamento finanziario comprende
misure relative al gettito IVA: l’aliquota IVA più bassa dovrebbe aumentare nel
2012 e nel 2013, mentre l’aliquota più elevata dovrebbe diminuire nel 2013. Il
governo intende altresì aumentare il numero di imprese soggette ad IVA a partire
dal 2013. Secondo il programma, tali modifiche dovrebbero comportare un aumento
del gettito fiscale dello 0,7% del PIL nel 2012 e, successivamente, dello 0,1%
del PIL nel 2013. Inoltre, sembra esservi ulteriore margine per incrementare il
gettito da imposte indirette, pari all’11,8% del PIL nel 2010 a fronte di una
media UE del 13,4%, e ridurre pertanto l’imposizione fiscale sul lavoro. La
differenza tra il gettito effettivo dell’IVA e quello teorico è stimata ad un
livello significativamente superiore alla media UE, il che dimostra la
necessità di misure atte a migliorare la lotta all’evasione fiscale. (10)
Poiché l’impatto di bilancio dell’invecchiamento
della popolazione è previsto ben al di sopra della media UE, la riforma del
sistema pensionistico rappresenta una questione importante. Il governo ha
presentato due serie di proposte. Il primo pacchetto, che dovrebbe ricevere
l’approvazione del Parlamento nel settembre 2011, interessa il pilastro
pubblico del sistema pensionistico a ripartizione, in disavanzo dal 2009. Il
pacchetto comprende, tra le altre misure, un aumento dell’età pensionabile
stabilita per legge, che sarà uniformata a 67 anni per uomini e donne nel 2041.
Questa serie di riforme dei parametri costituisce un primo passo per affrontare
il problema della sostenibilità di bilancio, ma potrebbe tuttavia non essere
sufficiente per affrontare le sfide poste dall’invecchiamento della
popolazione. Il secondo pacchetto di misure, non ancora approvato formalmente
dal governo, consisterebbe nell’introduzione di un secondo pilastro privato
volontario nel 2013, allo scopo di aumentare la diversificazione dei redditi da
pensione e sostenere la loro adeguatezza futura promuovendo lo sviluppo del
risparmio privato. Il modello di pilastro proposto crea tuttavia pochi
incentivi ad aderire al sistema e può in effetti aumentare le pressioni a lungo
termine già sottolineate. I costi di gestione di tali fondi pensione devono
essere analizzati attentamente e mantenuti al livello più basso possibile per
garantire l’efficacia del sistema. (11)
Il mercato del lavoro è ritenuto relativamente
flessibile e non ha dimostrato gravi disfunzioni prima della crisi finanziaria
mondiale. Sono tuttavia evidenti alcune debolezze strutturali. Una sfida
fondamentale è costituita dalle gravi difficoltà che devono affrontare le donne
con figli per reintegrarsi nel mercato del lavoro al termine del congedo di
maternità. La questione è significativa anche a causa delle sue ampie
ripercussioni economiche: periodi di inattività più prolungati, un elevato
divario occupazionale tra i sessi e il più alto divario di retribuzione tra
donne e uomini di tutti gli Stati membri. Il veloce ritorno al lavoro rimane
difficile malgrado gli sforzi compiuti dal governo per dare ai genitori una
maggiore scelta nel determinare la durata del congedo parentale. Il problema è
in parte ascrivibile alla scarsa volontà delle imprese di concedere contratti
di lavoro a tempo parziale, spesso utilizzati dai lavoratori con figli piccoli
in altri Stati membri, e in parte ad una limitata disponibilità di servizi per
l’infanzia a costi contenuti, in particolare per i bambini di età inferiore ai
tre anni. (12)
Anche se il tasso di disoccupazione complessivo
rimane ben al di sotto della media UE, la disoccupazione di lunga durata è in
aumento, in particolare per coloro di età compresa tra i 20 e i 29 anni. Le
persone con un grado di istruzione basso, così come altri lavoratori a basso
salario, incontrano notevoli difficoltà a trovare lavoro. La disoccupazione di
lunga durata corrisponde alle politiche sottofinanziate e relativamente di
basso profilo attuate per il mercato del lavoro ed allo scarso numero di
partecipanti a misure di attivazione regolari. (13)
Le inefficienze della pubblica amministrazione, che
pesano sul contesto in cui operano le imprese, potrebbero essere affrontate
mediante l’attuazione integrale di strategie esistenti. Il governo ha avviato
un programma per “legiferare meglio” nel 2007 e una strategia anti-corruzione
per il periodo 2011-2012. Le autorità ceche annunciano misure importanti per
migliorare la qualità del quadro giuridico e normativo del paese, inferiore,
secondo studi internazionali, alla media dell’UE, e per rafforzare la fiducia
delle imprese. Una delle sfide è stabilizzare l’amministrazione pubblica, in quanto
riorganizzazioni frequenti e di ampia portata ne ostacolano l’efficienza. Per
raggiungere tale risultato sarebbe importante adottare la legge sui dipendenti
pubblici, che è stata ripetutamente rinviata. Il governo ha recentemente
adottato misure per aumentare la trasparenza degli appalti pubblici. Un
elemento del quadro normativo, ossia il tipo specifico di quote dell’impresa
che consentono un trasferimento di beni anonimo, resta tuttavia soggetto a
rischi e merita pertanto una particolare attenzione. (14)
Si prevede che la crisi abbia un impatto negativo
sulla crescita potenziale. Il miglioramento del capitale umano è importante,
nonostante l’elevata percentuale di giovani iscritti alle università, ma è
ostacolato da un’insufficiente qualità della formazione, come dimostrato dai
cattivi piazzamenti degli istituti cechi di istruzione universitaria nelle
indagini internazionali. Inoltre, la spesa per studente, a prezzi
paragonabili, si situa nella fascia inferiore dei paesi dell’UE ed è
particolarmente limitata per l’istruzione di base. Il programma nazionale di
riforma illustra misure per tutti i cicli di istruzione. Da diversi anni è in
preparazione una complessa riforma dell’istruzione a livello universitario.
Garantire la qualità e l’efficienza dell’istruzione universitaria è importante
per la competitività e la capacità di innovazione. (15)
La Commissione ha valutato il programma di
convergenza e il programma nazionale di riforma della Repubblica ceca[4]. Ha tenuto conto non solo della loro
importanza per la sostenibilità delle politiche finanziarie e socioeconomiche
nelle Repubblica ceca, ma anche della loro conformità alle norme e agli
orientamenti dell’Unione europea, vista la necessità di rafforzare la
governance economica complessiva dell’Unione europea fornendo un contributo a
livello dell’Unione a sostegno delle future decisioni nazionali. Alla luce di
quanto precede, la Commissione ritiene che dovrebbe essere mantenuto l’accento
sul risanamento di bilancio, salvaguardando al tempo stesso la spesa atta a promuovere
la crescita. La sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche dipende
in larga misura dalla capacità di attuare ora la necessaria riforma delle
pensioni. È essenziale aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in
particolare delle donne, e creare opportunità di lavoro per i disoccupati di
lunga durata. Ulteriori misure per migliorare la qualità dei servizi pubblici e
il quadro normativo, nonché la qualità dell’istruzione universitaria, sono
fondamentali per la competitività. (16)
Alla luce della valutazione che precede e tenuto
conto della raccomandazione del Consiglio a norma dell’articolo 126, paragrafo
7, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea del 2 dicembre 2009, il
Consiglio ha esaminato il programma di convergenza aggiornato della Repubblica
ceca per il 2011; il suo parere[5]
trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui ai successivi
punti 1 e 2. Tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo del 25 marzo
2011, il Consiglio ha altresì esaminato il programma nazionale di riforma della
Repubblica ceca, RACCOMANDA che la Repubblica ceca
adotti provvedimenti nel periodo 2011-2012 al fine di: (1)
attuare il risanamento previsto nel 2011 e adottare
contromisure di carattere permanente in caso di mancate entrate o di sforamenti
di spesa. Adottare le misure di bilancio previste nel programma per il 2012 e
sostenere l’obiettivo previsto per il 2013 con misure più specifiche. Evitare
tagli di spesa relativi agli elementi che stimolano la crescita e sfruttare il
margine disponibile per aumentare le entrate fiscali indirette, migliorare il
rispetto della normativa fiscale e ridurre l’evasione fiscale; (2)
introdurre una riforma globale del sistema
pensionistico al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine delle
finanze pubbliche e garantire la futura adeguatezza delle pensioni. Gli sforzi devono concentrarsi, in primo luogo,
sulle ulteriori modifiche al pilastro pubblico e comprendere anche un aumento
più rapido dell’età pensionabile prevista per legge, sostenuto da misure volte
a promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani,
e, in secondo luogo, sullo sviluppo del risparmio privato. In tale contesto, garantire che il previsto sistema
a capitalizzazione riscuota un’ampia partecipazione e miri a mantenere i costi
amministrativi bassi e trasparenti; (3)
aumentare la partecipazione al mercato del lavoro
riducendo le barriere al rientro sul mercato dei genitori di bambini in tenera
età attraverso una maggiore disponibilità ed un migliore accesso a servizi per
l’infanzia a costi contenuti. Aumentare l’attrattiva e la disponibilità di
forme più flessibili di organizzazione del lavoro, come il lavoro a tempo
parziale; (4)
rafforzare la capacità del servizio di collocamento
pubblico di migliorare la qualità e l’efficacia della formazione,
dell’assistenza nella ricerca di lavoro e dei servizi personalizzati,
collegando il finanziamento dei programmi ai risultati.
In consultazione con le parti interessate, introdurre programmi di
formazione ad hoc per i lavoratori più anziani, i giovani, i lavoratori
scarsamente qualificati e altri gruppi vulnerabili; (5)
adottare le misure necessarie per migliorare la
qualità dei servizi pubblici in ambiti strategici per l’attività delle imprese.
In tale contesto, accelerare l’attuazione della strategia di lotta contro la
corruzione in linea con gli obiettivi individuati, adottare la legge sui
dipendenti pubblici per promuovere la stabilità e l’efficacia della pubblica
amministrazione e rivedere il codice commerciale per sopprimere le
partecipazioni anonime; (6)
istituire un sistema trasparente di valutazione
della qualità delle istituzioni accademiche, con un collegamento al
finanziamento al fine di migliorare le prestazioni dell’istruzione
universitaria. Fatto a Per
il Consiglio Il
presidente [1] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. [2] GU C […] del […], pag. […]. [3] Mantenuti per il 2011 mediante decisione 2011/308/UE del
Consiglio del 19 maggio 2011. [4] SEC (2011) 712. [5] Previsto all’articolo 9, paragrafo 3, del regolamento
(CE) n. 1466/97 del Consiglio.