COMMISSION STAFF WORKING PAPER EXECUTIVE SUMMARY OF THE IMPACT ASSESSMENT COMMISSION STAFF WORKING PAPER EXECUTIVE SUMMARY OF THE IMPACT ASSESSMENT
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA
COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna la Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E
DEL CONSIGLIO
relativo all'applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate 1. Definizione del problema 1.1 Introduzione Il sistema di preferenze generalizzate
("il sistema") aiuta i paesi in via di sviluppo, in particolare i
paesi meno sviluppati (PMS), a ridurre il proprio livello di povertà mediante
la concessione di preferenze nei confronti delle importazioni al fine di
generare entrate dal commercio internazionale o di aumentare quelle esistenti.
Esso fornisce inoltre incentivi in forma di preferenze tariffarie supplementari
ai paesi che si impegnano per lo sviluppo sostenibile e il buon governo. Il
sistema attuale mira a raggiungere gli obiettivi fissati nella comunicazione
della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato
economico e sociale europeo - Paesi in via di sviluppo, commercio
internazionale e sviluppo sostenibile: il ruolo del Sistema delle preferenze
generalizzate (SPG) della Comunità per il decennio 2006/2015. Il sistema
concede su base generalizzata e non discriminatoria un accesso preferenziale ai
mercati UE a 176 paesi e territori ammissibili. Comprende tre accordi: · l'accordo generale (spesso denominato semplicemente "SPG"); · il regime speciale di incentivazione allo sviluppo sostenibile e al
buon governo (denominato "SPG+") che fornisce incentivi in forma di
preferenze supplementari ai paesi in via di sviluppo vulnerabili al fine di
sostenerli nella ratifica e nell'attuazione di 27 convenzioni internazionali
sui diritti umani e del lavoro, sull'ambiente e il buon governo; · Il regime "Tutto tranne le armi" (EBA) che fornisce un
accesso in esenzione da dazi e contingenti ai PMS. L'SPG è attuato attraverso regolamenti
successivi con un periodo di applicazione di tre anni ciascuno. L'attuale
regolamento SPG scadrà il 31 dicembre 2011. Il 26 maggio 2010 la Commissione ha
adottato una proposta volta a prorogare la validità dell'attuale regolamento
fino al 31 dicembre 2013, al fine di concedere più tempo per preparare la
revisione del sistema SPG in considerazione delle procedure legislative più
lunghe introdotte dal trattato di Lisbona. Un esame intermedio recentemente
ultimato fornisce il contesto alla futura proposta della Commissione
concernente un regolamento rivisto che andrà a sostituire il sistema vigente al
momento della sua scadenza nel 2013. Né il regime EBA né le regole sulle
disposizioni relative all'origine rientrano nell'ambito di tale revisione: il
primo perché non è soggetto a riesami periodici; le seconde perché la nuova
legislazione sulle norme di origine è entrata in vigore nel 2011. 1.2 Consultazione e ricorso al parere di
esperti La presente valutazione d'impatto è stata
preparata in seguito ad ampie consultazioni con gli Stati membri e altre parti
interessate (compresa la società civile, l'industria, i paesi beneficiari, il
Parlamento europeo e i membri dell'OMC). Sono stati presi in considerazione i
pareri delle parti interessate, come più volte sottolineato nella relazione
principale. Sono stati rispettati i requisiti minimi per le consultazioni
previsti dalla Commissione. Al fine di valutare in che misura il sistema
dell'UE soddisfa le esigenze dei paesi in via di sviluppo è stata effettuata
una valutazione intermedia da un consulente esterno, il Centre for Analysis
of Regional Integration at Sussex (CARIS). La relazione finale è
stata pubblicata il 26 maggio 2010 sul sito web della DG Trade[1]. Se del caso, i risultati di tale studio
sono riportati nella valutazione d'impatto principale. 1.3 Punti forti e deboli dell'attuale
sistema SPG Le conclusioni della valutazione sull'attuale
sistema SPG (2010) effettuata dal CARIS sono le seguenti: · è dimostrato chiaramente che le preferenze SPG dell'UE possono essere
efficaci nell'aumentare le esportazioni e il benessere dei paesi in via di
sviluppo; · i tassi di utilizzo del/i sistema/i SPG sono elevati e presentano una
correlazione positiva con il margine tariffario e preferenziale; · i paesi esportatori ricevono circa la metà dei proventi derivanti dai
margini preferenziali; · il regime SPG+ ha avuto un impatto positivo sulla ratifica di 27
convenzioni internazionali necessaria per l'ammissibilità al sistema, ma sono
molto meno evidenti i progressi nell'attuazione di tali convenzioni. Ciononostante, il sistema è sottoposto a una
serie di vincoli anche di natura strutturale (al riguardo sono fornite
informazioni dettagliate nello studio CARIS e nella relazione principale). Vi
sono inoltre alcuni temi specifici che devono essere affrontati durante il
processo di revisione; il diagramma dei problemi nella pagina seguente ne
riporta una sintesi. Scelta subottimale dei beneficiari Una forte concorrenza ai PMS proviene da altri
beneficiari dell'SPG. Molti paesi ad alto reddito sono tuttora beneficiari in
quanto non diversificano abbastanza. Questi paesi dispongono delle risorse per
ottenere una maggiore diversificazione senza l'aiuto del sistema di preferenze
dell'UE. Si può affermare praticamente lo stesso per i cosiddetti paesi a
reddito medio-alto. Anche paesi che si avvalgono delle preferenze derivanti da
un altro accordo preferenziale bilaterale con l'UE continuano a usufruire del
sistema SPG. L'impiego delle preferenze SPG da parte dei paesi ad alto reddito,
a reddito medio-alto e di paesi che già beneficiano di accordi preferenziali
bilaterali intensifica la pressione concorrenziale sulle esportazioni dai paesi
più poveri e vulnerabili, le cui esigenze sono di gran lunga superiori e quindi
meritano maggiore attenzione. Meccanismo di graduazione subottimale I paesi in via di sviluppo emergenti hanno
generato settori manifatturieri orientati all'esportazione di notevole successo
altamente competitivi a livello mondiale. Tali settori ricevono benefici
nell'ambito del sistema anche se probabilmente non hanno più bisogno di
preferenze per essere presenti in modo sostanziale nell'UE. Essi esercitano una
pressione concorrenziale sull'industria UE e creano barriere per l'ingresso dei
paesi più poveri, i quali di conseguenza devono compiere ulteriori sforzi per
diversificare la base delle proprie esportazioni. Il sistema SPG dispone di un
meccanismo per escludere i settori competitivi di determinati paesi e per
ritirare le preferenze – il meccanismo di graduazione. Tuttavia, è stato
raramente utilizzato nell'ambito dell'attuale sistema. Dei 2400 settori
complessivi, solo 20 sono stati sottoposti a graduazione, 13 di essi sono
cinesi. Questo dato indica che l'attuale meccanismo di graduazione non è
adeguato a garantire l'efficacia e l'efficienza del sistema. Un altro
significativo punto debole del meccanismo in oggetto è il fatto che la
graduazione si basa sulle sezioni della tariffa doganale dell'UE, che sono così
ampie ed eterogenee che prodotti non necessariamente competitivi sono esclusi
unicamente perché rientrano in una categoria in cui prevalgono altri prodotti
di un'industria completamente diversa e altamente competitiva. Prodotti contemplati insufficienti La gamma di prodotti contemplati dal sistema
SPG è ampia ma non completa. Al momento il 9% di tutte le linee tariffarie non
è compreso nel sistema ed è sottoposto a tariffe positive. I paesi più
bisognosi non riescono talvolta ad avere accesso al mercato UE perché vorrebbero
esportare alcuni di questi prodotti. Un'altra limitazione de facto
riguardante i prodotti contemplati deriva dalla divisione delle linee di
prodotto in sensibili e non sensibili: i prodotti non sensibili beneficiano di
un accesso in esenzione da dazi, ma quelli sensibili ottengono una riduzione
tariffaria di soli 3,5 punti percentuali sui dazi ad valorem. Sostegno insufficiente alla
diversificazione delle esportazioni L'obiettivo iniziale dei sistemi di preferenze
generalizzate era quello di sostenere la diversificazione mediante
l'industrializzazione. La valutazione del 2010 ha rilevato tuttavia che se si
considerano congiuntamente tutti i beneficiari e i prodotti, la
diversificazione è in gran parte limitata ai prodotti con margini preferenziali
bassi esportati dalle economie emergenti. L'inclusione nel sistema attuale di
paesi SPG che rientrano a malapena tra i paesi più bisognosi (i paesi ad alto
reddito e a reddito medio-alto) e che esercitano una notevole pressione sui
prodotti EBA e SPG+, unitamente alla debolezza relativa del meccanismo di
graduazione, rende la diversificazione più difficile per i paesi più poveri e
vulnerabili, in quanto i paesi SPG ottengono la maggior parte delle preferenze. Incoerenza rispetto agli obiettivi
commerciali generali A causa dei benefici SPG i paesi beneficiari
potrebbero essere meno incentivati a negoziare accordi commerciali bilaterali
o multilaterali. All'opposto, l'obiettivo che prevede la concentrazione dei
benefici SPG sui paesi più bisognosi potrebbe avere l'effetto indesiderato di
incoraggiare ulteriormente i paesi in via di sviluppo maggiormente avanzati ad
avviare e concludere accordi commerciali reciproci con l'UE. Basso utilizzo delle preferenze da parte di
alcuni paesi La pressione concorrenziale esercitata dai
beneficiari SPG può ridurre i paesi SPG+ e i PMS allo status di fornitori
occasionali e di secondo piano del mercato UE. Considerato il modesto valore
delle transazioni concluse in tali condizioni, gli importatori sono meno
incentivati a sostenere i costi derivanti dalla richiesta delle preferenze (ad
es. ottenere o gestire i certificati di origine). Di conseguenza, molte
preferenze non sono semplicemente utilizzate. Sostegno insufficiente alla sostenibilità e
al buon governo Gli attuali criteri di vulnerabilità che
determinano l'ammissibilità all'SPG+ sono eccessivamente restrittivi. Ciò
limita la promozione dello sviluppo sostenibile e del buon governo dell'SPG+,
nel senso che un requisito di ammissibilità meno restrittivo può rappresentare
per un numero più elevato di paesi un incentivo a ratificare e attuare regole e
norme internazionali e a impegnarsi nelle riforme interne. La condizione di
accesso all'SPG+, in base alla quale il paese interessato non deve solo aver
ratificato ma anche "attuato efficacemente" le convenzioni, è
eccessivamente restrittiva e non è in linea con la natura del sistema basata
sugli incentivi. L'esistenza di sessioni precise per l'adesione all'SPG+
(aperte solo una volta ogni 18 mesi) impediscono ai potenziali beneficiari di
aderire al sistema non appena abbiano soddisfatto tutti i requisiti d'ingresso.
In base al sistema attuale la Commissione è tenuta a monitorare lo stato di
ratifica e l'attuazione effettiva delle 27 convenzioni specifiche mediante
l'esame delle informazioni rese disponibili dagli organismi di controllo
competenti. Il meccanismo atto a monitorare l'attuazione delle convenzioni
presenta tuttavia alcune significative debolezze. Meccanismo di salvaguardia inadeguato Sono stati identificati diversi punti deboli
nell'attuale meccanismo di salvaguardia dell'SPG, in particolare la mancata
definizione dei concetti giuridici chiave e dei diritti e degli obblighi delle
parti interessate da un'inchiesta, nonché il quadro procedurale non ben
definito. 2. Analisi della sussidiarietà La base giuridica dell'azione dell'Unione
europea in quest'ambito è l'articolo 207 del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea (di seguito TFUE). Il principio di sussidiarietà non si
applica in questo caso. Il principio di proporzionalità è soddisfatto in quanto
il regolamento è l'unico tipo di azione che l'Unione europea può intraprendere
per stabilire un accesso al mercato unilaterale, non reciproco e preferenziale
per i paesi in via di sviluppo. 3. Obiettivi 3.1 Obiettivi generali Il sistema presenta tre obiettivi generali: 1. contribuire a eliminare la
povertà attraverso l'aumento delle esportazioni dai paesi più bisognosi (G-1); 2. promuovere lo sviluppo
sostenibile e il buon governo (G-2); 3. garantire una maggiore tutela
degli interessi finanziari ed economici dell'UE (G-3). 3.2 Obiettivi specifici e operativi Per il periodo 2006-2015, la comunicazione sull'SPG della Commissione
ha fissato i seguenti obiettivi per il sistema: 1. mantenere preferenze
tariffarie generose che per i paesi in via di sviluppo costituiscano anche in
futuro un incentivo reale ad aumentare le proprie esportazioni in modo
sostenibile; 2. assegnare le
preferenze ai paesi più bisognosi, in particolare ponendo fine all'accesso
preferenziale dei paesi che non ne hanno più necessità e garantendo che le
aliquote preferenziali dell'SPG non siano più applicate ai prodotti
competitivi; 3. offrire un sistema
preferenziale semplice, prevedibile e facilmente accessibile; 4. ³incoraggiare ulteriormente
lo sviluppo sostenibile e il buon governo; 5. fornire meccanismi di ritiro
e strumenti di salvaguardia al fine di garantire la tutela degli aspetti
dell'SPG inerenti allo sviluppo sostenibile e al buon governo e degli interessi
finanziari ed economici dell'UE. Al fine di assicurare che siano prese in considerazione le opzioni
strategiche più opportune al raggiungimento degli obiettivi generali del
sistema nel contesto di un clima economico globale in mutamento, tali finalità
sono state tradotte in obiettivi specifici e operativi. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: 1. concentrare
maggiormente le preferenze sui paesi più bisognosi (S-1); 2. eliminare i freni alla
diversificazione per i paesi più bisognosi (S-2); 3. migliorare la coerenza con
gli obiettivi commerciali generali (bilaterali e multilaterali, S-3); 4. rafforzare il sostegno allo
sviluppo sostenibile e al buon governo (S-4); 5. migliorare l'efficienza dei
meccanismi di salvaguardia garantendo la tutela degli interessi finanziari ed
economici dell'UE (S-5); 6. rafforzare la certezza del
diritto, la stabilità e la prevedibilità del sistema (S-6). Gli obiettivi operativi sono i seguenti: 1. riesaminare l'elenco dei
paesi beneficiari sospendendo i benefici di quei paesi che in base al loro
sviluppo e alle loro esigenze finanziarie e commerciali, non necessitano più
delle preferenze; 2. orientare la graduazione sui
beneficiari principali garantendo che le aliquote preferenziali dell'SPG non
siano più applicate ai prodotti competitivi; 3. ridefinire le sezioni di
prodotto al fine di rispecchiare categorie più omogenee; 4. semplificare il meccanismo di
adesione all'SPG+; 5. sviluppare un meccanismo più
efficace e trasparente per il monitoraggio e la valutazione dell'impegno e dei
progressi dei paesi SPG+ nell'attuazione delle convenzioni SPG+. 6. sviluppare procedure
credibili ed efficienti per il ritiro provvisorio delle preferenze e per il
loro rinnovo; 7. migliorare le procedure
amministrative dei meccanismi di salvaguardia. 4.Opzioni strategiche La seguente tabella di sintesi presenta una serie di opzioni
strategiche fondamentali che sono state identificate come rappresentative delle
principali strade percorribili. Opzione || Caratteristiche principali Opzione A: Soppressione || Sono soppresse le preferenze per i beneficiari SPG e SPG+. Rimarrebbe il regime EBA. Opzione B: Mantenimento della situazione attuale SCENARIO DI BASE || L'attuale strategia continua immutata. Questa opzione presenta due scenari di base: B1 (breve termine) – la continuazione del sistema prende in considerazione lo stato attuale degli accordi bilaterali e multilaterali. B2 (lungo termine) – la continuazione del sistema si fonda sul presupposto che tutti i negoziati bilaterali e multilaterali in corso si concludano con esito positivo. Opzione C: Ridefinizione parziale || Sono comprese due subopzioni che presentano alcuni elementi comuni e alcune diversità; i cambiamenti previsti da C1 sono più limitati rispetto a quelli di C2. Elementi comuni alle 2 subopzioni: 1. Le preferenze sono sospese per alcuni paesi ammissibili: paesi e territori d'oltremare; paesi a reddito alto e medio-alto; paesi che hanno sottoscritto un accordo commerciale preferenziale che sostanzialmente copre tutte le preferenze. 2. Sono rivisti i principi di graduazione: sono ridefinite le sezioni di prodotto; la graduazione non si applica ai paesi SPG+. 3. Il meccanismo di adesione all'SPG+ è semplificato e reso più flessibile: i paesi devono ratificare, senza attuarle pienamente, le convenzioni e impegnarsi al tempo stesso in modo vincolante per garantire la loro attuazione; i paesi possono far domanda di adesione all'SPG+ in qualsiasi momento. 4. Il meccanismo di monitoraggio dell'SPG+ è ridefinito al fine di migliorare l'attuazione delle convenzioni. 5. Sono introdotte procedure più trasparenti ed efficienti per il ritiro provvisorio delle preferenze. 6. Si apportano miglioramenti alle procedure amministrative del meccanismo di salvaguardia. Elementi diversi delle 2 subopzioni: 1. Soglia di graduazione Opzione C1 La soglia di graduazione rimane invariata. Opzione C2 La soglia di graduazione è ridotta al 7,5% ed è eliminato il 50% della rete di sicurezza. 2. Criteri di vulnerabilità dell'SPG+ Opzione C1 La soglia relativa alla quota di importazioni è meno rigorosa (aumenta dall'1 al 2%). Opzione C2 Sono eliminati i criteri di vulnerabilità. 3. Elenco delle convenzioni SPG+. Opzione C1 L'elenco delle convenzioni SPG+ rimane invariato. Opzione C2 L'elenco delle convenzioni SPG+ è esteso. Opzione D: Completa ridefinizione || Questa opzione comprende e si fonda sulle caratteristiche dell'opzione C. In particolare, vengono ridefiniti i prodotti contemplati dal sistema; vi sono 3 subopzioni: Opzione D1 A tutti i paesi beneficiari viene concessa l'intera gamma di prodotti contemplati e tutti i prodotti sono ritenuti non sensibili. Non vi è la graduazione. Opzione D2 Un certo numero di prodotti industriali e agricoli passano dall'elenco dei prodotti sensibili a quello dei prodotti non sensibili. Opzione D3 L'elenco dei prodotti contemplati dal sistema è esteso per includere una serie di prodotti agricoli e industriali. 5. Analisi dell'impatto 5.1 Generale Le importazioni che si avvalgono delle preferenze sono meno del 5%
delle importazioni totali dell'UE. Ciò implica che, mentre gli effetti sui
beneficiari potrebbero essere marcati, quelli generali sull'UE saranno
probabilmente limitati. L'impatto è stato valutato in base all'analisi
effettuata da CARIS e ad analisi aggiuntive condotte utilizzando un modello
SMART[2] e
mediante l'esame delle statistiche ufficiali dell'UE in tema di importazioni,
produzione, consumo e occupazione. La principale variabile utilizzata per
analizzare gli effetti sociali è stata l'occupazione. Le conseguenze ambientali
sono costantemente modeste e sono state esaminate separatamente. 5.2 Osservazioni sugli scenari di base (B1 e B2) Vi è una riduzione naturale nel livello dei dazi all'importazione (e
quindi delle preferenze) a causa dell'erosione delle preferenze per effetto di
altri accordi commerciali bilaterali e multilaterali. L'erosione delle
preferenze riduce le importazioni dai beneficiari SPG; si tratta di una realtà
di cui deve tenere conto l'attuale valutazione. Nel lungo periodo, una volta
realizzata la piena attuazione di tutti gli accordi bilaterali e multilaterali,
i dazi saranno probabilmente così bassi che l'idea di preferenze
diventerà essenzialmente irrilevante, e con essa quella di un sistema
generalizzato di preferenze. Dovranno essere definiti strumenti
completamente diversi. Fino ad allora, si tratta di capire cosa può essere
fatto per i paesi che più necessitano di preferenze. 5.3. Opzione A: soppressione L'opzione A pone fine al sistema SPG mantenendo il regime EBA, che
apporta benefici ai PMS. Le importazioni complessive dell'UE conoscono un calo,
ma di entità insignificante (circa €6 miliardi, cioè meno dell'1%). Valutazione generale degli effetti economici, sociali e ambientali Sono illustrati qui di seguito gli effetti generali relativi a B1. Si
prevede che le conseguenze economiche e sociali per i paesi più bisognosi siano
negative. I PMS otterrebbero vantaggi, tuttavia molti altri paesi in via di
sviluppo e settori economici, anch'essi tra i più bisognosi, risentirebbero del
venir meno dell'accesso preferenziale. All'interno dell'UE, tre elementi
avranno un'influenza sugli effetti economici e sociali generali: surplus per i
produttori, surplus per i consumatori ed entrate tariffarie. Le conseguenze
negative per i consumatori saranno probabilmente compensate da proventi
tariffari più elevati dello stesso ordine di grandezza. L'impatto netto sarebbe
quindi generato dai benefici per i produttori. Come affermato in precedenza,
tali benefici non sarebbero complessivamente rilevanti, ma produrrebbero
conseguenze positive significative su settori importanti (zucchero, frutta e
ortaggi, tessile e abbigliamento) e sugli Stati membri dell'UE in cui tali
comparti hanno un peso. L'impatto sarebbe quindi complessivamente positivo.
Considerato che il calo delle importazioni sarebbe modesto, gli effetti
ambientali nell'UE sarebbero, nel migliore dei casi, marginalmente positivi.
Per quanto riguarda i paesi più bisognosi, è possibile che i paesi che non
parteciperanno più all'SPG+ abbandonino le pratiche sostenibili dal punto di
vista ambientale. Pertanto, l'impatto sarebbe nel complesso marginalmente
negativo. A vs. B1. Effetti su: || economici || sociali || ambientali Paesi più bisognosi || -- || -- || 0/- UE || + || + || 0/+ Per quanto riguarda lo scenario base di B2, i mutamenti dovrebbero
prendere la stessa direzione, ma dovrebbero essere significativamente minori,
al punto da essere impercettibili. 5.4 opzione C: ridefinizione parziale L'opzione C presenta molti elementi costitutivi; al fine di esaminarne
i diversi angoli sono state considerate due subopzioni. Le principali
differenze tra esse riguardano la graduazione dei settori competitivi e i
criteri di vulnerabilità nell'ambito dell'SPG+. Per quanto concerne la
graduazione, in questa fase non sono noti i settori che saranno effettivamente
graduati – ciò dipenderà dal calcolo delle importazioni sulla base delle ultime
cifre disponibili prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento. Le
attuali cifre sono state utilizzate come indicatore indiretto. Per quanto
riguarda la vulnerabilità, l'opzione C1 rende meno rigoroso il criterio
"economico", che passa dall'1 al 2%. In questa fase non è noto
l'elenco effettivo dei paesi che soddisferanno tale criterio meno rigoroso –
anche in questo caso i calcoli saranno effettuati sulla base delle ultime cifre
disponibili prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento. Gli altri paesi
che attualmente soddisferebbero i requisiti (Filippine, Pakistan e Ucraina)
sono stati considerati come indicatore indiretto. L'opzione C2 elimina i criteri di vulnerabilità mentre aggiunge requisiti
supplementari per le convenzioni. Anche in questo caso l'effettivo elenco dei
paesi che rispettano l'apposito criterio sulle convenzioni sarà determinato il
più vicino possibile al momento di entrata in vigore del nuovo regolamento.
Attualmente si ritiene che tali paesi potrebbero essere i tre dell'opzione C1
più Namibia e Nigeria (tutti questi Stati hanno già ratificato le opportune
convenzioni); essi sono stati perciò utilizzati come indicatore indiretto ai
fini del presente esercizio. La valutazione inizia con un'analisi dell'opzione
C1 e quindi descrive le principali differenze che l'opzione C2 presenta. 5.4.1 Opzione C1 Valutazione generale degli effetti economici, sociali e ambientali Se confrontati con lo scenario di base B1, gli effetti generali
dell'opzione C1 sono i seguenti: le importazioni totali dell'UE diminuiscono di
€4 miliardi (un aumento delle importazioni pari a €1 miliardo registrato dai
paesi che non hanno mai aderito al sistema, compensato da un calo di €5
miliardi per le importazioni dai paesi che non fanno più parte del sistema). Si
prevede che le conseguenze sociali ed economiche per i paesi più bisognosi
saranno positive in quanto le esportazioni e il benessere aumentano. Come per l'opzione A, le conseguenze negative per i consumatori UE
saranno probabilmente compensate da proventi tariffari più elevati dello stesso
ordine di grandezza. L'impatto netto deriverebbe quindi dagli effetti sui
produttori. Come affermato in precedenza, i benefici non sarebbero
complessivamente rilevanti, ma avrebbero effetti negativi significativi su
settori importanti (riso, seminativi, oli e grassi, zucchero, frutta e ortaggi,
tessile e abbigliamento e cuoio) e sugli Stati membri dell'UE in cui tali
comparti hanno un peso. L'impatto sarebbe quindi complessivamente negativo.
Considerato che il calo delle importazioni sarebbe modesto, gli effetti
ambientali nell'UE sarebbero, nel migliore dei casi, marginalmente positivi.
Per quanto riguarda i paesi più bisognosi, l'impatto di un'adesione più estesa
all'SPG+ avrebbe complessivamente un impatto marginalmente positivo. C1 vs. B1 Effetti su: || economici || sociali || ambientali Paesi più bisognosi || ++ || ++ || 0/+ UE || - || - || 0/+ Un confronto tra gli effetti dell'opzione C1 e lo scenario base di B2
rivela che i mutamenti dovrebbero prendere la stessa direzione, ma dovrebbero
essere significativamente minori, al punto da essere, ancora una volta,
impercettibili. 5.4.2 Opzione C2 Vi è un'importante differenza tra C2 e C1. Soglie di graduazione più
basse aumentano significativamente il livello di graduazione di determinati
paesi e settori, in particolare l'India. Ciò porta a una serie di conseguenze.
La prima consiste in una diminuzione più netta delle esportazioni dei membri
dell'SPG nel loro complesso. La seconda corrisponde a un incremento delle
esportazioni EBA, dato che l'impatto negativo sul Bangladesh (previsto
dall'opzione C1) diminuisce. Ne risulta che, se da un lato non possono essere
sottovalutati gli effetti positivi sui beneficiari EBA e SPG+, dall'altro le
esportazioni SPG di molti beneficiari potrebbero risentirne. Si prevede che gli
effetti dinamici compensino pienamente questa perdita di carattere statico,
pertanto l'impatto complessivo è ritenuto positivo, ma certamente in misura
minore rispetto a C1. Considerando che gli effetti rimanenti sono in gran parte
analoghi a quelli di C1, la tabella di valutazione generale per C2 sarebbe la
seguente: C2 vs. B1 Effetti su: || economici || sociali || ambientali Paesi più bisognosi || + || + || 0/+ UE || - || - || 0/+ 5.5 Opzione D: ridefinizione completa Nell'ambito dell'opzione C la maggior parte degli elementi costitutivi
del sistema sono stati ridefiniti. Tuttavia, alcuni partecipanti alla
consultazione hanno suggerito un'ampia estensione degli altri due elementi
costitutivi principali del sistema: la gamma di prodotti contemplati e i
margini preferenziali. Abbiamo quindi anche preso in esame una ridefinizione
generale che comprenda i cambiamenti proposti dall'opzione C e inoltre
quelli agli altri due elementi costitutivi principali. Al fine di semplificare
l'analisi, le subopzioni D sono state calcolate come aggiunte unicamente di
C2. Sono esaminate tre subopzioni. D1 è un'opzione di ampio respiro.
Prevede l'ampliamento completo della gamma di prodotti contemplati e
l'eliminazione di tutti i prodotti sensibili (ad es. l'estensione
dell'esenzione da dazi e contingenti dei paesi EBA) per tutti i paesi più
bisognosi (sia SPG sia SPG+). Ciò implica che i beneficiari rimanenti non sono
più sottoposti a graduazione. D2 e D3 sono di portata più modesta. Comprendono
tutti i parametri di C2 (inclusa la graduazione) e vi aggiungono una
diminuzione parziale nel numero di prodotti sensibili (D2) e l'estensione
parziale dei prodotti contemplati (D3). 5.5.1 Opzione D1: intera gamma di prodotti contemplati, completa
eliminazione dei prodotti sensibili Valutazione generale degli effetti economici, sociali e ambientali Se confrontati con lo scenario di base B1, gli effetti generali
dell'opzione D1 sono come descritti qui di seguito. Nonostante si prevedano
effetti economici e sociali complessivamente positivi per i paesi più
bisognosi, questi miglioramenti si collocano principalmente in settori già
competitivi, a scapito di quelli meno avanzati. Si produrrebbero chiari effetti
distributivi, in considerazione della quota aggiuntiva di importazioni UE
occupata da Cina, India e altri paesi che in precedenza erano sottoposti a
graduazione, con conseguenze negative per molti altri paesi più bisognosi. I
beneficiari EBA si troverebbero in particolare in una situazione difficile
(primo fra tutti il Bangladesh), così come i paesi SPG+, ad es. il Pakistan. La
valutazione complessivamente positiva ("+") non è quindi da
considerarsi così netta. Le conseguenze positive per i consumatori UE saranno
probabilmente compensate da proventi tariffari più modesti dello stesso ordine
di grandezza. L'impatto netto deriverebbe quindi dagli effetti sui produttori.
Come affermato in precedenza, tali effetti non sarebbero complessivamente
rilevanti, ma produrrebbero conseguenze negative significative per settori
importanti e per gli Stati membri dell'UE in cui tali comparti hanno un peso.
Di conseguenza essi sarebbero globalmente negativi. Sebbene di portata maggiore
rispetto a quello generato dall'opzione C, tale impatto sarebbe probabilmente
dello stesso ordine di grandezza. Le conseguenze ambientali nell'UE sarebbero
marginalmente negative, visto l'aumento complessivo delle importazioni. Il
deciso incremento delle importazioni, in particolare dalla Cina o dall'India
può creare svantaggi anche all'interno di questi paesi. L'impatto sui paesi
SPG+ sarebbe globalmente positivo nonostante l'aumento delle loro esportazioni,
dato che il quadro di tutela ambientale in cui tutte le imprese operano sarebbe
migliorato dall'adesione a opportune convenzioni ambientali. Il bilancio
complessivo di questi effetti sarebbe marginalmente negativo. D1 vs. B1 Effetti su: || economici || sociali || ambientali Paesi più bisognosi* || + || + || 0/- UE || - || - || 0/- * Gli effetti economici e sociali positivi per
i paesi più bisognosi nel loro complesso nascondono significative
conseguenze negative per i beneficiari EBA e SPG+. In base a un confronto tra gli effetti dell'opzione D1 e quelli dello
scenario di base B2, si ritiene che i cambiamenti potrebbero andare nella
stessa direzione, dovrebbero però essere più modesti, ma pur sempre
percettibili. 5.5.2 Opzioni D2 e D3 Queste opzioni si fondano sull'opzione C. Al fine di semplificare
l'analisi, solo una delle opzioni, in questo caso C2, è stata impiegata
come base per D2 e D3. Non vi è motivo di ritenere che vi sarebbero differenze
significative se venisse utilizzata come base C1. Tenendo conto che, rispetto a
C D2 e D3, prevedono cambiamenti in un solo elemento costitutivo alla volta, si
menzioneranno solo le novità salienti. D2 e D3 provocano l'erosione delle preferenze a svantaggio dei PMS D2 esamina la diminuzione nel numero di prodotti sensibili. Come
previsto, l'impatto immediato è l'erosione delle preferenze per i paesi EBA, in
particolare rispetto ai competitori SPG che sono i vincitori netti. Si tratta
di un risultato prevedibile, dato che dalla valutazione CARIS è emerso
chiaramente che i paesi SPG esercitano una pressione concorrenziale
significativa sulle loro controparti EBA. India, Indonesia, Vietnam e
Thailandia assorbono quasi tutti i vantaggi, mentre ai paesi EBA non resta
quasi nulla. D3 esamina l'estensione dei prodotti contemplati. Si prevede un
impatto analogo a quello descritto per D2: benefici per i beneficiari SPG a
spese dell'erosione delle preferenze e di perdite nelle esportazioni per i
paesi EBA. Sia D2 sia D3 confermano quindi che l'estensione dei prodotti
contemplati e la diminuzione nel numero di prodotti sensibili hanno un prezzo,
pagato dai più poveri e che aggrava l'erosione delle preferenze di cui risentono. D2 e D3 potrebbero ostacolare la negoziazione di accordi bilaterali e
multilaterali Rispetto a C, le due opzioni in oggetto lancerebbero probabilmente un
falso segnale ai nostri partner commerciali creando in loro l'aspettativa che
nell'ambito di negoziati bilaterali o multilaterali sia possibile ottenere
automaticamente dall'UE concessioni riguardanti prodotti inseriti nel sistema
SPG o prodotti non più ritenuti sensibili. La portata dei cambiamenti
introdotti da D2 e D3 non è abbastanza ampia da modificare l'ordine di
grandezza degli altri risultati dell'opzione C. Tuttavia, i fabbricanti UE di
nuovi prodotti inseriti nel sistema SPG e quelli di merci che ricevono margini
preferenziali più elevati mediante la diminuzione di prodotti sensibili,
sarebbero sottoposti a pressioni supplementari. 6. Confronto tra le opzioni 6.1 Riesame delle diverse opzioni in base a obiettivi e impatto La seguente tabella mette a confronto le diverse opzioni considerando
la misura in cui esse soddisfano gli obiettivi perseguiti da un riesame del
sistema. Il confronto si basa su tre criteri: efficacia (numero di obiettivi
soddisfatti, in che misura); efficienza (impiego delle risorse necessarie a
soddisfare gli obiettivi, effetti indiretti indesiderati) e coerenza con gli
obiettivi generali dell'UE. Opzioni || A || C1 || C2 || D1 || D2 || D3 Efficacia || - || ++++ || +++ || -- || ++ || ++ Efficienza || -- || +++ || ++ || -- || + || + Coerenza || ++++ || ++ || ++ || --- || + || + Qui di seguito è riportata un'analisi approfondita basata
sull'efficacia e sull'efficienza di ogni opzione relativamente al
raggiungimento degli obiettivi strategici generali. 6.2 Efficacia delle opzioni strategiche relativamente al raggiungimento
degli obiettivi generali e specifici Opzione A L'opzione A soddisfa solo parzialmente l'obiettivo generale G-1
(contribuire a eliminare la povertà attraverso l'aumento delle esportazioni dei
paesi più bisognosi). Concentrando le preferenze sui PMS, priva delle
preferenze molti altri paesi con esigenze commerciali, finanziarie e di
sviluppo analoghe (obiettivo specifico S-1), portando così a conseguenze
economiche e sociali negative. L'eliminazione delle preferenze da alcuni dei
paesi più bisognosi esporrebbe inoltre i settori di esportazione di tali paesi
alla concorrenza dei paesi sviluppati. L'opzione A prende una direzione direttamente
opposta all'obiettivo specifico S-4 e all'obiettivo generale G-2 (promuovere lo
sviluppo sostenibile e il buon governo) e non fa nulla per garantire una
migliore tutela degli interessi economici e finanziari dell'UE (obiettivo
generale G-3 e obiettivo specifico S-5). All'opposto, essa può rafforzare la
posizione dell'UE nei negoziati bilaterali e multilaterali (obiettivo specifico
S-3). Produrrebbe un impatto economico e sociale positivo per determinati
settori in alcuni Stati membri in un momento in cui si punta molto sulla
promozione della competitività, della crescita e della creazione di posti di
lavoro. Infine, in un periodo di pressione estrema sulle finanze pubbliche,
incentiverebbe le entrate tariffarie. Opzione C1 L'opzione C1 contribuisce efficacemente al raggiungimento
dell'obiettivo generale G-1 (contribuire a eliminare la povertà attraverso
l'aumento delle esportazioni dei paesi più bisognosi). Garantisce in
particolare che le preferenze siano adeguatamente destinate ai paesi più bisognosi
(S-1) e riduce i disincentivi alla diversificazione (S-2) che derivano dalla
pressione concorrenziale esercitata dai beneficiari più sviluppati dell'attuale
sistema. La combinazione, prevista da C1, tra un meccanismo di adesione più
flessibile per l'SPG+, criteri commerciali di ammissibilità più flessibili e
l'assenza di graduazione, aumenterebbe il contributo del sistema alla
promozione dello sviluppo sostenibile e del buon governo (G-2 e S-4). Essa
migliora l'efficienza dello strumento di salvaguardia (S-5) e del meccanismo di
ritiro, che contribuirebbero entrambi al G-3. Stimola inoltre le entrate
tariffarie. Tale opzione produrrebbe l'effetto indesiderato di rafforzare la
posizione dell'UE nei negoziati commerciali bilaterali e multilaterali (ma nei
confronti di meno paesi rispetto all'opzione A). Si verrebbe tuttavia a creare
un impatto economico e sociale negativo per determinati settori di alcuni Stati
membri. Opzione C2 La principale differenza tra C2 e C1 consiste nel fatto che la soglia
di graduazione più bassa di C2 diminuisce le esportazioni totali dei paesi più
bisognosi. Inoltre, tanto maggiore sarà il numero di paesi beneficiari
dell'SPG+ che aderiscono al sistema, quanto più intensa sarà la pressione
concorrenziale sui PMS, cioè i paesi in via di sviluppo più bisognosi. Tali
effetti rendono C2 una soluzione meno efficace per il raggiungimento
dell'obiettivo generale G-1 (contribuire a eliminare la povertà). Questa
opzione risulta tuttavia più opportuna di C1 sotto l'aspetto della sua probabile
efficacia nel conseguire G-2 (promuovere lo sviluppo sostenibile) dato che
prevede una revisione delle convenzioni necessarie. Opzione D (solo D1 è discussa nella sintesi) L'opzione D1 è finalizzata ai paesi più bisognosi mediante la
sospensione delle preferenze per i beneficiari con un livello di ricchezza
sufficiente e per coloro che hanno accesso preferenziale grazie a un accordo
bilaterale. Tuttavia elimina completamente la graduazione ed estende il
trattamento equivalente a quello previsto dal regime EBA a tutti i beneficiari,
il che accelererebbe l'erosione delle preferenze per i più poveri.
Complessivamente non si può quindi affermare che soddisfi l'obiettivo G-1. Allo
stesso modo, l'obiettivo G-2 (promuovere lo sviluppo sostenibile mediante gli incentivi
dell'SPG+) è precluso dalla concessione di un trattamento equivalente all'EBA a
tutti i beneficiari. L'opzione D1 migliora l'efficienza del meccanismo di
salvaguardia (S-5) e quella del meccanismo di ritiro (S-6), contribuendo così a
tutelare gli interessi economici e finanziari dell'UE (obiettivo generale G-3).
Tuttavia, si stima che D1 diminuisca le entrate tariffarie in un momento di
estrema pressione sulle finanze pubbliche. Produce inoltre un impatto economico
e sociale negativo in alcuni settori industriali e Stati membri. Infine
indebolirebbe significativamente la posizione negoziale dell'UE nell'ambito
bilaterale e multilaterale (obiettivo specifico S-3). 6.3 Opzione privilegiata L'opzione che soddisfa gli obiettivi del sistema nel modo più efficace,
efficiente e coerente è la C, in particolare C1. Con ciò non si intende negare
che C2 presenti aspetti positivi (riesame dell'elenco delle convenzioni) che
possono anch'essi essere presi in considerazione. 7. Controllo e valutazione La seguente tabella propone indicatori che possono essere impiegati per
valutare i progressi e l'efficacia dell'opzione privilegiata relativamente al
raggiungimento degli obiettivi strategici generali. Obiettivi generali || Indicatori || Fonti di informazioni Contribuire a eliminare la povertà attraverso l'aumento delle esportazioni dai paesi più bisognosi || - espansione delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo verso l'UE - aumento della quota di importazioni dai paesi più bisognosi - maggiore utilizzo delle preferenze - graduazione efficace dei settori competitivi - maggiore diversificazione || - Dati Eurostat Promuovere lo sviluppo sostenibile e il buon governo || - un maggior numero di paesi che si impegnano a rispettare i principi dello sviluppo sostenibile e del buon governo nell'ambito del regime SPG+ - miglioramento complessivo dell'attuazione delle convenzioni SPG+ da parte dei beneficiari di tale sistema -numero di ritiri || - relazioni degli organismi di controllo internazionali competenti -DG TRADE Garantire una maggiore tutela degli interessi finanziari ed economici dell'UE. || - numero di richieste di salvaguardia - numero di misure di salvaguardia - perdita di introiti a causa del sistema - numero di accordi commerciali preferenziali sottoscritti con i beneficiari - numero di accordi commerciali preferenziali sottoscritti con i non beneficiari || - Richieste di salvaguardia - Dati Eurostat -DG TRADE È opportuno effettuare una valutazione
formale e indipendente sull'efficacia del sistema SPG prima di qualsiasi revisione
successiva. Per risultare efficace, tale esame richiederà probabilmente dati su
almeno i 3 anni successivi all'attuazione, ciò implica che la valutazione non
può essere svolta prima della fine del 2017. [1] http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2010/may/tradoc_146196.pdf [2] Modello sviluppato dalla Banca mondiale in
collaborazione con diverse organizzazioni internazionali.