18.12.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
CE 390/27 |
Giovedì 23 giugno 2011
Maggiore efficacia del FESR e degli altri Fondi strutturali
P7_TA(2011)0286
Risoluzione del Parlamento europeo del 23 giugno 2011 sulla situazione attuale e le sinergie future per una maggiore efficacia del FESR e degli altri Fondi strutturali (2010/2160(INI))
2012/C 390 E/04
Il Parlamento europeo,
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visti l’articolo 174, paragrafo 1, e l’articolo 175, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, |
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visto il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (1), e in particolare il suo articolo 9, paragrafo 4, |
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vista la decisione 2006/702/CE del Consiglio, del 6 ottobre 2006, relativa agli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione (2), |
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vista la sua risoluzione del 21 ottobre 2008 sulla governance e il partenariato a livello nazionale e regionale e per progetti di politica regionale (3), |
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vista la sua risoluzione del 11 marzo 2009 sulla politica di coesione: investire nell'economia reale (4), |
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vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sulla complementarità e il coordinamento della politica di coesione e delle misure di sviluppo rurale (5), |
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vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sul Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione (6), |
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vista la sua risoluzione del 20 maggio 2010 sull’attuazione delle sinergie dei fondi destinati alla ricerca e all’innovazione nell’ambito del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e del Settimo programma quadro di attività comunitaria di ricerca e sviluppo nelle città, nelle regioni, negli Stati membri e nell’Unione (7), |
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vista la sua risoluzione del 20 maggio 2010 sul contributo della politica di coesione al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e di UE 2020 (8), |
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vista la sua risoluzione del 20 maggio 2010 sulla creazione di un mercato unico per i consumatori e i cittadini (9), |
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vista la sua risoluzione del 7 ottobre 2010 sulla politica di coesione e la politica regionale dell'UE dopo il 2013 (10), |
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vista la sua risoluzione del 14 dicembre 2010 sulla sana gestione in materia di politica regionale dell'Unione europea (11), |
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vista la ventesima relazione annuale della Commissione sull’esecuzione dei Fondi strutturali (2008), del 21 dicembre 2009 (COM(2009)0617/2), |
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vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, dal titolo "Europa 2020 - una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020), |
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vista la comunicazione della Commissione del 31 marzo 2010 sulla politica di coesione: relazione strategica 2010 sull'attuazione dei programmi 2007-2013” (COM(2010)0110), |
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vista la comunicazione della Commissione del 6 ottobre 2010: "Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell'ambito di Europa 2020" (COM(2010)0553), |
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vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2010 sulla revisione del bilancio dell’UE (COM(2010)0700), |
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vista la quinta relazione della Commissione sulla coesione economica, sociale e territoriale: il futuro della politica di coesione (la “Quinta relazione sulla coesione”), del novembre 2010, |
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vista la comunicazione della Commissione del 9 novembre 2010 sulle conclusioni della quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale (COM(2010)0642), |
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vista la lettera rivolta al presidente della Commissione dai commissari per la politica regionale, per gli affari marittimi e la pesca, per l'occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità e per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, |
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visto l'articolo 48 del suo regolamento, |
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visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0141/2011), |
A. |
considerando che l’articolo 174 del TFUE stabilisce che l'Unione, al fine di favorire uno sviluppo armonioso, sviluppi e prosegua la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale, |
B. |
considerando che il considerando 40 del regolamento (CE) n. 1083/2006 stabilisce che la programmazione deve assicurare il coordinamento dei fondi fra loro e con gli altri strumenti finanziari esistenti, come la BEI e il Fondo europeo d’investimento (FEI), e che tale coordinamento deve comprendere anche la preparazione di piani di finanziamento complessi e di partenariati pubblico-privato, |
C. |
considerando che la Commissione, nel proprio documento "Strategia Europa 2020", si impegna a mobilitare gli strumenti finanziari dell'UE (sviluppo rurale, fondi strutturali, programma quadro di R&S, Reti transeuropee (RTE), programma quadro per la competitività e l'innovazione, BEI, ecc.) nell'ambito di una strategia di finanziamento coerente, che metta insieme i fondi pubblici e privati dell'UE e nazionali, nel contesto di dell'iniziativa faro "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse", riflettendo così la necessità di coerenza tra politiche e strumenti, |
D. |
considerando che la Quinta relazione sulla coesione riconosce chiaramente che per perseguire lo sviluppo regionale è effettivamente necessario uno stretto coordinamento delle politiche pubbliche a tutti i livelli, |
E. |
considerando che il Consiglio, nelle sue conclusioni del 14 giugno 2010 relative alla relazione strategica 2010 della Commissione sull'attuazione dei programmi della politica di coesione, ha sottolineato “la necessità di migliorare ulteriormente il coordinamento della politica di coesione e delle altre politiche europee e nazionali, ove necessario, al fine di conseguire gli obiettivi comuni in modo coordinato ed efficace", nonché "il valore aggiunto reale generato da un approccio strategico e dalle norme di esecuzione comuni per il FESR, il Fondo di coesione e il FSE, nel quadro generale della politica di coesione”, |
F. |
considerando che in una lettera al presidente Barroso, i commissari per la politica regionale, per gli affari marittimi e la pesca, per l'occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità e per l'agricoltura e lo sviluppo rurale hanno riconosciuto unanimemente la "necessità di rafforzare l'integrazione delle diverse politiche UE al fine di conseguire quello sviluppo economico sostenibile e solidale cui l'Unione deve pervenire", proponendo “l’elaborazione di un quadro strategico comune a livello europeo per il FESR, il FSE, il Fondo di coesione, il FEASR e il FEP per il periodo successivo al 2013”, |
G. |
considerando che la riforma della politica strutturale per il periodo di programmazione 2007-2013 ha portato alla separazione del Fondo per lo sviluppo rurale dal quadro generale dei Fondi strutturali, |
H. |
considerando che la razionalizzazione della spesa richiede una maggiore efficacia ed efficienza delle politiche attuate a livello dell’UE, nonché nazionale, regionale e locale, e che un coordinamento più stretto e una complementarietà maggiore sono elementi essenziali per la modernizzazione della politica di coesione in futuro, |
I. |
considerando che, senza un quadro politico di sostegno, le sinergie effettive dipendono in larga misura dalla capacità organizzativa e strategica dei diretti beneficiari del finanziamento di combinare il sostegno di vari strumenti UE, |
J. |
considerando che un approccio basato sullo sviluppo locale può contribuire in modo significativo all’efficienza e all’efficacia della politica di coesione, e che la politica di coesione rimane lo strumento chiave per affrontare le sfide specifiche di ogni territorio, mentre l'accento sulla dimensione urbana della politica di coesione che riflette aree funzionali più ampie deve essere accompagnato da condizioni di equilibrio per lo sviluppo sinergico delle aree urbane, suburbane e rurali, |
K. |
considerando che vi è una forte necessità, nonché pressione, ai fini del consolidamento dei bilanci pubblici, che sono pertanto necessarie azioni più innovative per aumentare l’impatto di tutti i finanziamenti disponibili e che un coordinamento efficace delle politiche e degli strumenti esistenti contribuirà al risparmio di tempo e di risorse e a un’efficienza ed efficacia effettive, |
L. |
considerando che il coordinamento e le sinergie devono essere stabiliti sia in senso orizzontale (assicurando la coerenza fra le varie politiche) che verticale (mediante relazioni di cooperazione e il coordinamento fra i diversi livelli di governance), |
M. |
considerando che un approccio frammentato potrebbe portare a vuoti politici, a una sovrapposizione o persino a un conflitto tra politiche, a interventi pubblici contraddittori e a una duplicazione delle risorse, con ripercussioni sia sull'efficacia regionale delle politiche pubbliche, sia sul loro impatto a livello nazionale, e che i documenti politici più recenti della Commissione non sottolineano sufficientemente tale aspetto, |
N. |
considerando che una politica di coesione più integrata, coerente, efficace ed efficiente richiede un maggiore sforzo per adeguare le politiche dell’UE alle esigenze specifiche e alle attività dei vari territori e regioni dell’Unione, |
O. |
considerando che gli orientamenti strategici – nel contesto dell’orientamento generale di migliorare l’accesso ai finanziamenti – richiederanno un migliore coordinamento fra i fondi, |
P. |
considerando che gli orientamenti strategici chiedono esplicitamente di promuovere sinergie fra politiche strutturali, occupazionali e di sviluppo rurale, sottolineando che, in tale contesto, gli Stati membri devono assicurare la sinergia e la coerenza fra le azioni che saranno finanziate in un determinato territorio e in un determinato settore di attività da parte del FESR, il Fondo di coesione, il FSE, il Fondo europeo per la pesca e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR); considerando che gli orientamenti stabiliscono inoltre che i principi primari relativi alla linea di demarcazione e ai meccanismi di coordinamento fra le azioni finanziate dai vari fondi siano definiti in quadri nazionali di riferimento strategico/piani strategici, |
Q. |
considerando che il Consiglio nelle sue conclusioni del 21 febbraio 2011 relative alla quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale chiede alla Commissione di prevedere la possibilità di attuare programmi multifondo, |
R. |
considerando che talune regioni dell’Unione europea sono vicine a paesi terzi che beneficiano del Fondo europeo di sviluppo (FES), e che dovrebbe essere possibile evidenziare specifiche sinergie di finanziamento di taluni progetti onde aumentare il potenziale di sviluppo delle regioni europee che presentano tali caratteristiche, |
S. |
considerando che la revisione a medio termine riconosce che la flessibilità di bilancio è limitata e che vi sono ostacoli alla ridefinizione delle nuove priorità, anche nell’ambito dei programmi, rilevando inoltre che incoerenze fra programmi e pesanti oneri amministrativi pregiudicano l’efficacia, |
T. |
considerando che, nell’attuale situazione post-crisi, è ancora più importante comprendere i processi di funzionamento delle economie degli Stati membri e i risultati conseguiti mediante l’utilizzo di risorse dell’UE, |
U. |
considerando che è importante assicurare la visibilità e un “valore aggiunto europeo” del contributo dell’UE, |
Tempi e luoghi per maggiori coordinamento e sinergie
1. |
propone di creare un quadro strategico unico sin dal prossimo periodo di programmazione finanziaria post-2013 per assicurare un approccio comune e per sfruttare le sinergie fra tutte le azioni che contribuiscono, sul terreno, al conseguimento degli obiettivi della politica di coesione, quali definiti dai trattati, e finanziati dal FESR, il Fondo di coesione, il FSE, il FEASR, il FEP e il FES; |
2. |
fa rilevare che le finalità della politica di coesione dovrebbero essere una crescita economica sostenibile, intelligente e inclusiva distribuita territorialmente e socialmente in modo uniforme, la riduzione delle disparità di sviluppo tra le regioni, la creazione di occupazione, il miglioramento della qualità della vita, la formazione dei lavoratori alle nuove professioni, anche nel campo dell'economia sostenibile, la coesione sociale e territoriale e la realizzazione del modello sociale europeo, che costituisce elemento di coesione e competitività dell'economia europea; |
3. |
osserva che la politica di coesione dovrebbe essere utilizzata per conseguire una crescita sostenibile in tutto il territorio dell'Unione europea e una distribuzione equa ed equilibrata del benessere, promuovendo la concorrenza e puntando a ridurre le disparità socioeconomiche tra le regioni dell'Unione; |
4. |
considera la politica di coesione uno dei pilastri di una politica economica dell'Unione europea atta a favorire una strategia di investimenti a lungo termine e di inclusione sociale; ritiene che la politica di coesione sia una garanzia di sostegno alle regioni con maggiori ritardi di sviluppo e alle categorie sfavorite e porti dunque a uno sviluppo equilibrato e armonioso dell'Unione europea; osserva che il valore aggiunto europeo è rappresentato dal fatto che tutti possano beneficiare dei successi economici dell'UE; propugna dunque il mantenimento della politica di coesione quale politica a se stante con una dotazione adeguata; |
5. |
accoglie con favore la proposta formulata nella comunicazione della Commissione sulla revisione del bilancio, che invita la Commissione ad adottare un quadro strategico comune che consenta di rafforzare l’integrazione delle politiche UE per attuare la strategia Europa 2020; chiede in tale contesto la promozione di sinergie tra i modi di finanziamento delle iniziative faro della strategia 2020; sottolinea, tuttavia, che maggiori sinergie fra le azioni finanziate dai succitati cinque fondi in seno a un quadro strategico comune sono fondamentali non solo per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, ma anche e soprattutto per conseguire gli obiettivi della politica di coesione, come stabilito dal trattato; |
6. |
accoglie con favore la Quinta relazione sulla coesione che, sebbene in gran parte incentrata sul contributo che le regioni e la politica di coesione possono apportare al conseguimento degli obiettivi di Europa 2020, contiene tuttavia una serie di conclusioni che confermano il ruolo fondamentale svolto da sinergie maggiori fra i fondi strutturali, compreso il Fondo di coesione; |
7. |
reputa che la spesa nel settore della politica di coesione debba essere razionalizzata, riducendo la frammentazione degli strumenti e dei canali di finanziamento incoraggiando una migliore complementarità tra i vari strumenti di finanziamento; accoglie con favore la proposta della Commissione a favore di una migliore definizione delle priorità e una concentrazione delle risorse UE e nazionali su una serie di priorità volte a rafforzare il coordinamento fra i fondi di finanziamento, nonché il carattere strategico di tale politica; sottolinea tuttavia che gli Stati membri, e le autorità regionali e locali, continuano a necessitare ancora di una sufficiente flessibilità per adattare le priorità ai loro bisogni di sviluppo specifici; |
8. |
si compiace della proposta formulata dalla Commissione sui contratti di partenariato per lo sviluppo e l’investimento onde migliorare il coordinamento tra i fondi comunitari e i finanziamenti nazionali per gli obiettivi e i programmi; sottolinea la necessità di coinvolgere le autorità locali e regionali nell’elaborazione e nell’esecuzione di tali contratti; chiede che i predetti contratti siano coordinati con le riforme nazionali sulle politiche settoriali aventi un impatto territoriale (ad esempio, trasporti e infrastrutture di R&S); |
9. |
sottolinea che molte iniziative di sviluppo economico integrate nel quadro della politica di coesione non solo creano opportunità che dovrebbero essere colte, ma il cui successo dipende dal riempimento di determinate condizioni umane e materiali (ad esempio, le migliorie apportate alle infrastrutture non si traducono automaticamente in una maggiore crescita se non sono combinate con investimenti nell’istruzione, nelle imprese e nell’innovazione); reputa pertanto che maggiori sinergie fra il FESR, il FSE e il Fondo di coesione aumenteranno al massimo l’impatto di tali fondi sullo sviluppo; |
10. |
richiama l'attenzione sul ruolo svolto dal Fondo europeo di sviluppo regionale ai fini dell'uso efficace del Fondo sociale europeo, dal momento che spetta al FESR creare le condizioni – ad esempio in materia di infrastrutture adeguate e necessaria accessibilità – senza le quali gli investimenti relativi all'occupazione non possono produrre risultati; |
11. |
sottolinea come la crisi economica abbia reso ancora più urgenti interventi nei settori di cui si occupa il Fondo sociale europeo, in particolare interventi di sostegno all'occupazione, alla riqualificazione professionale, all'inclusione sociale e alla riduzione della povertà; |
12. |
evidenzia come il FSE, in quanto strumento di sostegno alla formazione continua, alla qualificazione e alla riqualificazione professionale, debba essere considerato un mezzo imprescindibile e di cui non si sono sfruttate appieno le potenzialità, nell'ottica della promozione di una crescita inclusiva ed efficace e di un'Europa che basi la sua competitività sulla conoscenza; |
13. |
sottolinea che una progettazione politica mirata e coordinata assicurerebbe la priorità degli investimenti con il maggiore impatto sulla competitività e lo sviluppo economico nelle regioni; |
14. |
è del parere che le azioni di sviluppo rurale nell’ambito del FEASR e le azioni di sviluppo sostenibile per le zone di pesca intraprese con il sostegno del FEP debbano essere integrate in un quadro unico con gli altri fondi strutturali, segnatamente il FESR, il Fondo di coesione e il FSE; invita pertanto la Commissione a valutare in quale misura potrebbe essere garantito un approccio globale allo sviluppo delle zone rurali e delle comunità di pescatori, in linea con l’obiettivo della coesione territoriale, mediante la sostituzione delle azioni di sviluppo locale sostenute dai due fondi in questione con un ”ombrello di coesione” o, perlomeno, mediante sinergie più chiare fra tutti i fondi; ritiene che tale approccio terrebbe conto del contesto delle politiche chiave con impatto territoriale e consentirebbe a quanti sono attivamente coinvolti nei processi di sviluppo a livello regionale e locale di attuare una politica realmente locale, adeguata alle esigenze territoriali delle aree rurali, delle zone di pesca o delle piccole isole; |
15. |
sottolinea la necessità di rafforzare il coordinamento non solo fra gli strumenti della politica di coesione in quanto tali (FESR, FSE e Fondo di coesione), ma anche fra le azioni finanziate da questi strumenti e le attività svolte nell’ambito delle RTE, del Settimo programma quadro e del programma per la competitività e l’innovazione; |
16. |
ritiene che in seno all’obiettivo di cooperazione territoriale possono essere utili sinergie tra il FESR e gli strumenti di preadesione e di vicinato nel quadro di progetti transfrontalieri; invita la Commissione ad esaminare in quali casi il coordinamento potrebbe essere ricercato anche con altri strumenti degli aspetti esterni delle politiche dell'Unione, come il FES; |
17. |
ritiene che tale rafforzamento e coordinamento reciproci delle politiche dell’UE possano certamente garantire i migliori risultati possibili del bilancio UE; è favorevole alla messa a punto di iniziative di ingegneria finanziaria quali gli strumenti finanziati dalla BEI e ad un maggiore ricorso a tali strumenti; |
18. |
sottolinea tuttavia il fatto che molti Stati membri incontrano difficoltà nel coordinamento dei vari fondi e hanno apparentemente espresso preoccupazioni per la mancanza di sinergie fra i fondi rilevando, in alcuni casi, sovrapposizioni; evidenzia, a tale riguardo, che le complesse norme di gestione dei fondi richiedono un livello troppo elevato di capacità istituzionale che consenta di superare gli ostacoli e di coordinare in modo soddisfacente l'attuazione dei fondi; sottolinea l’importanza del cofinanziamento e della necessaria semplificazione delle sue regole ai fini del rafforzamento delle sinergie tra i fondi strutturali; |
19. |
sottolinea che la semplificazione, che è essenziale per il successo della politica di coesione, deve essere condotta a livello sia nazionale che regionale, migliorando così i risultati; invita la Commissione a proporre un'architettura più semplice per la politica in futuro, basata su una maggiore flessibilità, proporzionalità e visibilità nell'utilizzo dei Fondi, al fine di facilitarne il loro pieno e rapido assorbimento; |
20. |
ricorda che il FESR e gli altri fondi strutturali hanno riscontrato difficoltà principalmente nel trasferire efficacemente fondi verso progetti maggiormente suscettibili di generare sviluppo economico e posti di lavoro a motivo del loro orientamento, eccessivamente imperniato sulla capacità di assorbimento, piuttosto che sui risultati; |
21. |
si dichiara favorevole a una politica di coesione che sia maggiormente orientata ai risultati e meno incentrata sulla regolarità delle spese e delle procedure, ma che stabilisca un equilibrio efficace tra la qualità degli interventi e il controllo finanziario e amministrativo; raccomanda di introdurre adeguati meccanismi di valutazione per migliorare le capacità istituzionali e amministrative degli organi incaricati della gestione dei programmi, il che contribuirà a migliorare la qualità delle spese e a ridurre il livello di errori; |
22. |
propugna un’architettura della futura politica di coesione più semplice, flessibile e capace di agevolare l'assorbimento e l’efficacia ottimale dei fondi; |
23. |
sottolinea che il valore aggiunto europeo può e deve essere acquisito mediante una migliore sinergia tra gli strumenti finanziari della politica di coesione ed un migliore coordinamento tra questi ultimi ed altri strumenti di finanziamento; |
Un obiettivo: la coesione; una serie di strumenti per raggiungerlo
24. |
ritiene che l'adozione di norme comuni in materia di gestione, idoneità, controlli e rendicontazione dei progetti finanziati dal FESR, il FSE, il Fondo di coesione, il FEASR e il FEP (soprattutto per quanto riguarda le misure volte a sostenere la diversificazione economica delle aree rurali e di pesca) non solo avrebbe un ruolo determinante per rafforzare e favorire un’attuazione più efficace dei programmi della politica di coesione, ma apporterebbe un contributo fondamentale anche agli sforzi di semplificazione; ritiene inoltre che l'adozione di dette norme semplificherebbe l’utilizzo dei fondi da parte dei beneficiari nonché la loro gestione da parte delle autorità nazionali, riducendo il rischio di errore, fornendo al contempo quella differenziazione che terrà conto delle specificità delle politiche, degli strumenti e dei beneficiari, facilitando la partecipazione delle parti in causa minori ai programmi della politica di coesione, nonché l'assorbimento dei fondi disponibili a condizione che tale semplificazione sia accompagnata da un’adeguata dotazione finanziaria destinata all’assistenza tecnica; |
25. |
ribadisce che il Fondo sociale europeo dovrebbe rimanere nel quadro del regolamento sulle disposizioni generali relative ai fondi a titolo della politica di coesione; evidenza pertanto la necessità di mantenere e rafforzare il modello di un regolamento generale unico (norme di gestione, ammissibilità, auditing e rendicontazione) e brevi regolamenti specifici rispondenti agli obiettivi politici specifici di ciascun fondo; sottolinea inoltre che il coordinamento deve avvenire a tutti i livelli decisionali, dalla pianificazione strategica all'attuazione e ai pagamenti, fino alla chiusura, alle procedure di auditing e alla valutazione; |
26. |
invita la Commissione a determinare il modo più efficace per aumentare le sinergie sul territorio; suggerisce, a tal proposito, di dare agli Stati membri la possibilità di attuare un unico programma operativo per regione o un programma operativo multiregionale nel quadro di strategie macroregionali, che riunisca vari fondi (FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR e FEP), con un’unica autorità di gestione, prestando particolare attenzione ai contributi delle regioni ad un approccio decentralizzato nonché alla concessione di maggiore autonomia e flessibilità alle regioni onde permettere loro di partecipare all’elaborazione delle proprie strategie e valorizzare i livelli amministrativi regionali e locali; propone alle autorità nazionali di gestione degli Stati membri di elaborare i futuri programmi operativi adatti agli obiettivi locali e regionali; |
27. |
invita la Commissione a prevedere programmi multifondo per gli Stati membri e le regioni che desiderino avvalersene; ritiene che questa misura contribuirebbe ad operare in modo più integrato e flessibile ed aumenterebbe l'efficacia tra i vari fondi (FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR, FES e Settimo programma quadro di ricerca); |
28. |
invita la Commissione a presentare proposte di revisione delle disposizioni relative al finanziamento incrociato e a ridurre gli ostacoli alla loro applicazione, alla luce di dati affidabili e completi sul loro uso e sul loro impatto, garantendo una maggiore semplificazione e certezza giuridica nell'applicazione delle disposizioni, rispetto alla la situazione attualmente osservata; |
29. |
chiede una chiarificazione della portata territoriale ed un’armonizzazione delle regole di ammissibilità tra il FESR e il FEASR nelle aree rurali e nelle zone urbane periferiche onde evitare un inutile accavallamento tra questi due fondi; insiste sulla necessità di una stretta cooperazione per la selezione e il monitoraggio dei progetti finanziati da questi due fondi in un determinato territorio; |
30. |
sottolinea il valore aggiunto dei finanziamenti incrociati tra il FESR e il FSE in termini di flessibilità su progetti di inclusione sociale e strategie di sviluppo urbano integrato; invita la Commissione a sviluppare un sistema di sportelli unici di orientamento pratico, informazioni e consigli per gli interessati, in modo da garantire che i cittadini siano adeguatamente informati relativamente al finanziamento incrociato e alle sinergie fra i fondi in generale; insiste inoltre sulla necessità che questa volontà di semplificazione risulti chiara ai cittadini e che la finalità perseguita sia quella di ridurre allo stretto necessario le informazioni richieste; |
31. |
ritiene che lo sviluppo delle risorse umane e una migliore diffusione delle informazioni siano presupposti indispensabili per il proficuo assorbimento delle risorse e l'accurata realizzazione dei vari progetti; |
32. |
sottolinea al contempo l’importanza di aumentare la capacità amministrativa degli Stati membri, a livello regionale e locale nonché fra le varie parti interessate, al fine di superare gli ostacoli a sinergie efficaci fra fondi strutturali e altri fondi, e di sostenere le misure volte a migliorare la definizione e l’attuazione delle politiche; insiste sul ruolo essenziale che la Commissione deve svolgere in tale ambito; |
33. |
invita la Commissione a migliorare sia l’assistenza tecnica che la formazione per le amministrazioni nazionali, regionali e locali al fine di rafforzare le capacità e la conoscenza delle regole relative ai problemi connessi con l’applicazione; |
34. |
invita gli Stati membri a dare priorità agli investimenti nelle capacità istituzionali e a semplificare le proprie disposizioni nazionali onde ridurre gli oneri amministrativi ed aumentare la loro capacità di assorbimento; |
35. |
ricorda, in tale contesto, l’importante contributo fornito dal rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di governance multilivello alla promozione del coordinamento tra i vari organi decisionali e al rafforzamento delle sinergie tra i vari strumenti di finanziamento; |
36. |
ritiene di importanza cruciale, per un migliore utilizzo dei fondi, il coinvolgimento attivo delle parti sociali attraverso una pratica non episodica del dialogo sociale e territoriale; |
37. |
riconosce l'impatto ineguale della crisi economica sul territorio e sui cittadini dell'UE; pensa che la nuova strategia di utilizzo dei fondi sarà più efficace se coinvolgerà i livelli regionali e locali di governance, capaci di declinare gli obiettivi strategici sulle specificità territoriali anche attraverso un dialogo strutturato con tutti gli stakeholder, con le organizzazioni che promuovono i diritti di genere, le parti sociali, le organizzazioni non governative, ma anche gli istituti finanziari e bancari; sottolinea che nel formulare gli obiettivi politici occorre lasciare un margine adeguato per le esigenze regionali e locali; |
38. |
invita la Commissione a elaborare una guida europea sulla governance multilivello, a incoraggiare gli Stati membri ad applicarla conformemente agli obiettivi specifici locali e regionali e ad estendere i meccanismi di governance della coesione politica (ossia la programmazione, il finanziamento e l’attuazione di partenariati a livello nazionale, regionale e locale) ai fondi compresi nel quadro strategico comune, al fine di aumentare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica; |
39. |
invita la Commissione a prevedere, in sede di definizione del nuovo quadro strategico comune e di presentazione di proposte di regolamento, disposizioni che consentano di porre in essere partenariati locali e regionali (città, paesi, regioni funzionali, gruppi di autorità locali) per integrare, nei rispettivi territori, i vari flussi di finanziamento dell’UE in un quadro coerente e integrato; |
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40. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri. |
(1) GU L 210 del 31.7.2006, pag. 25.
(2) GU L 291 del 21.10.2006, pag. 11.
(3) GU C 15 E del 21.1.2010, pag. 10.
(4) GU C 87 E del 1.4.2010, pag. 113.
(5) GU C 117 E del 6.5.2010, pag. 46.
(6) GU C 117 E del 6.5.2010, pag. 65.
(7) GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 104.
(8) GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 120.
(9) GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 84.
(10) Testi approvati, P7_TA(2010)0356.
(11) Testi approvati, P7_TA(2010)0468.