7.12.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 377/102


Giovedì 12 maggio 2011
Revisione dello Small Bussiness Act

P7_TA(2011)0235

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 maggio 2011 sul riesame dello "Small Business Act"

2012/C 377 E/14

Il Parlamento europeo,

vista la Comunicazione della Commissione del 23 febbraio 2011 intitolata "Riesame dello Small Business Act per l'Europa" (COM(2011)0078),

vista la sua risoluzione del 10 marzo 2009 sullo “Small business act” (1),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2011 sugli aspetti pratici della revisione degli strumenti dell'UE per il sostegno al finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione (2),

vista la sua risoluzione del 9 marzo 2011 su una politica industriale per l'era della globalizzazione (3),

visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che nell’UE 23 milioni di piccole e medie imprese (PMI), che corrispondono a circa il 99 % di tutte le imprese e da cui dipendono oltre 100 milioni di posti di lavoro, danno un contributo fondamentale alla crescita economica, alla coesione sociale e alla creazione di posti di lavoro, sono un’importante fonte d'innovazione, svolgono un ruolo essenziale per il mantenimento e la crescita dell’occupazione e contribuiscono al conseguimento dei principali obiettivi delle "iniziative faro" UE 2020,

B.

considerando che lo Small Business Act (SBA) si basa su importanti principi programmatici come accesso al credito, accesso ai mercati (mercato unico, mercati internazionali, appalti pubblici) e migliore qualità della normazione; che i progressi compiuti negli Stati membri in termini di iniziative concrete per migliorare il contesto economico per le PMI sono variabili e sovente modesti, malgrado il dichiarato impegno politico ai principi dell'Act,

C.

considerando che le PMI continuano a incontrare gravi problemi quando si tratta di espandere la loro attività, rafforzare la propria capacità di innovazione e accedere ai mercati, problemi che derivano soprattutto dalla difficoltà di ottenere credito e dagli oneri burocratici che tuttora gravano su di esse e che andrebbero ulteriormente ridotti,

D.

considerando che il Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP) si è dimostrato vincente, con 100 000 PMI che hanno già beneficiato del programma e molte altre che si prevede lo faranno di qui all'anno di scadenza (2013),

Implementazione dello Small Business Act

1.

saluta con favore il riesame dello Small Business Act da parte della Commissione ed esprime il suo sostegno alle nuove proposte, che vertono sul miglioramento dell'accesso al credito e al mercato e sulla prosecuzione del processo di snellimento burocratico tramite il rafforzamento della governance e del monitoraggio e tramite la Regolamentazione intelligente (Smart regulation) nonché mediante iniziative come la SME Performance Review (analisi della performance delle PMI);

2.

saluta inoltre l'avvenuta approvazione di quasi tutte le proposte legislative nel quadro dell'Act; sollecita vivamente gli Stati membri ad adottare senza indugio l'ultima proposta – quella sullo Statuto della società privata europea – che darebbe alle PMI la possibilità di operare in tutta l'Unione a costi minori, incoraggiando la crescita in questo settore, riducendo gli oneri amministrativi del 25 % così come indicato nell'Act, contribuendo all'efficacia del Single Market Act, contrastando eventuali politiche economiche protezionistiche degli Stati membri e stimolando l'attività economica;

3.

sollecita gli Stati membri a dare rapida attuazione alla direttiva sui ritardi di pagamento onde combattere efficacemente tale fenomeno e le sue ripercussioni negative, soprattutto sulle PMI; invita al riguardo la Commissione ad attuare il progetto pilota (approvato) volto a sostenere le PMI nell'introduzione di sistemi efficienti di gestione del credito che facilitino il recupero transfrontaliero dei crediti;

4.

rileva che il grado di attuazione delle misure previste nell'Act varia da uno Stato membro all'altro; sollecita gli Stati membri ad intensificare gli sforzi in tal senso e ad assumersi impegni concreti al prossimo Consiglio Concorrenza;

5.

ritiene che il monitoraggio regolare della Commissione debba garantire un'esecuzione sistematica e completa; ritiene inoltre che la Commissione debba disporre di strumenti più efficaci per indurre gli Stati membri ad attuare i principi dell'Act e la invita a riferire annualmente a questo Parlamento sui progressi compiuti al riguardo a livello sia europeo che nazionale;

6.

saluta la nomina da parte della Commissione del nuovo Rappresentante per le PMI (SME Envoy) e ne sostiene il mandato che prevede il monitoraggio dei progressi degli Stati membri nell'attuazione dell'Act e la promozione degli interessi delle PMI presso tutti i servizi della Commissione, e in particolare l'effettiva applicazione del principio della "Corsia preferenziale per la piccola impresa" (Think small first); invita gli Stati membri a nominare Rappresentanti per le piccole e medie imprese a livello nazionale con il compito di coordinare le politiche per le PMI e di verificare l'attuazione dell'Act nelle varie amministrazioni;

7.

invita la Commissione, in considerazione del ruolo trasversale della politica per le PMI nonché per assicurare coerenza di interventi, a nominare nelle DG interessate (come Ricerca, Ambiente, Mercato interno, Occupazione, Commercio) dei Vicedirettori generali per le PMI incaricati di collaborare strettamente con lo SME Envoy;

8.

esprime preoccupazione per il fatto che, secondo la Commissione, il test PMI non è stato correttamente e coerentemente applicato in tutte le nuove proposte legislative, specie a livello nazionale; invita pertanto gli Stati membri e la Commissione a garantire che tutti i nuovi atti legislativi siano valutati per il loro potenziale impatto sulle PMI e che il test sia effettuato sistematicamente come parte integrante delle valutazioni di impatto; invita inoltre la Commissione a proporre standard e requisiti minimi, basati sulle migliori prassi, per l'applicazione del test ai livelli UE e nazionale;

9.

insiste sul fatto che le valutazioni d’impatto – compreso il test PMI - debbano essere condotte in modo indipendente e basarsi sempre su un’analisi obiettiva e motivata delle potenziali ripercussioni; ritiene pertanto opportuno che i membri del Comitato per la valutazione d'impatto (Impact Assessment Board - IAB) siano nominati dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulla base di una proposta della Commissione, e non siano più tenuti ad attenersi alle istruzioni del Presidente della Commissione; propone che lo SME Envoy divenga membro permanente dell'Impact Assessment Board con il compito di vigilare sulla corretta esecuzione del test PMI;

Regolamentazione intelligente

10.

mette in guardia contro gli oneri amministrativo-burocratici che continuano a impastoiare le PMI; saluta la posizione della Commissione secondo cui gli Stati membri dovrebbero evitare il "gold-plating", ossia la prassi di regolamentare oltre i requisiti imposti dalla legislazione UE in sede di trasposizione nel diritto nazionale; è del parere che, in sede di recepimento delle direttive europee, gli Stati membri debbano far uso di tavole di concordanza che mostrino quali parti della proposta sono di derivazione europea e quali rappresentano nuove disposizioni nazionali;

11.

sottolinea l'importanza dell'e-government e il principio dell'only once (una volta sola), inteso ad evitare che le amministrazioni degli Stati membri duplichino le richieste di informazioni;

12.

saluta nella Comunicazione i rinnovati sforzi della Commissione a spingere per la riduzione degli oneri amministrativi che gravano sulle PMI a livello nazionale, visto che non tutti gli Stati membri hanno introdotto, o hanno raggiunto, target nazionali di riduzione; invita gli Stati membri a un accresciuto impegno politico per l'introduzione di tali target e a una maggiore determinazione nell'imposizione effettiva degli stessi;

13.

sottolinea che, quanto minori sono le dimensioni dell'impresa tanto più elevato è l'onere amministrativo che grava su di essa; chiede pertanto che si faccia distinzione fra micro-, piccole e medie imprese; rileva che le microimprese (< 10 addetti) costituiscono il 91,8 % di tutte le imprese dell'UE, donde la necessità di riservar loro maggiore attenzione prevedendo un corrispondente approccio personalizzato;

Accesso al credito

14.

sottolinea che, per avere successo, la strategia per favorire le PMI innovative non deve basarsi su una maggiore offerta di sussidi bensì sull'instaurazione di un contesto economico in cui le PMI godano di libertà reale, effettiva, totale, completa e a basso costo, in un contesto stimolante e gratificante nonché e di un più agevole accesso a fondi e strumenti finanziari di qualunque tipo, come contributi a fondo perduto, garanzie e finanziamento con capitale di rischio (equity financing); nota che l'innovazione reca con sé un rischio intrinseco di fallimenti, per cui sottolinea l'importanza di dare una seconda possibilità di finanziamento ai piccoli e medi imprenditori falliti ma non colpevoli di atti fraudolenti;

15.

chiede in particolare che a livello europeo, regionale e locale venga migliorato l'accesso al sostegno finanziario per le fasi iniziali di innovazione sotto forma di fondi di avviamento, angel funding e incremento dei finanziamenti equity e quasi-equity per le il sostegno alle imprese innovative di piccole dimensioni che si trovano in fase di avvio; rileva in merito a tali aspetti la necessità di costituire un Fondo europeo per il capitale di rischio; reputa che l'Unione debba ampliare l'offerta permanente di prodotti di ripartizione del rischio della Banca europea per gli investimenti (BEI) mediante il meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility – RSFF); sottolinea l'importante ruolo che la BEI potrebbe svolgere, in particolare sostenendo programmi, come JASMINE e JEREMIE, in grado di fornire supporto duraturo alle esigenze delle PMI;

16.

ritiene opportuno, per far sì che i nuovi obblighi derivanti alle banche da Basilea III non incidano sulle loro attività di finanziamento delle PMI, considerare in modo particolare l'introduzione di un test PMI completo nel quadro della valutazione d'impatto per il regolamento CRD IV attualmente in corso di preparazione, individuare misure grazie alle quali le banche possano continuare ad assolvere nella società la loro funzione di finanziamento dell'economia reale, e dare maggiore enfasi a livello europeo all'introduzione di sistemi di garanzia come metodo alternativo di finanziamento;

17.

saluta al riguardo il fatto che la BEI ha stanziato un miliardo di EUR - da investirsi per suo conto da parte del Fondo europeo per gli investimenti mediante la Mezzanine Facility per la Crescita - per l'erogazione di fondi a PMI innovative e concorrenziali di tutta Europa che si trovano in fase di crescita; chiede pertanto l'ulteriore rafforzamento dei fondi per questi strumenti finanziari che, aiutando a promuovere l'innovazione, agiscono sulle basi stesse della competitività europea;

18.

sostiene energicamente il CIP, che ha dato ottima prova di sé, e mette in guardia contro l'impatto negativo che potrebbe prodursi sulla sua efficienza e flessibilità se la struttura del programma dovesse cambiare a seguito di un'eventuale confluenza nel futuro Programma di ricerca dell'UE; chiede che il CIP resti un'iniziativa faro indipendente a favore delle PMI; ritiene necessario che il futuro programma CIP comprenda una linea di bilancio SBA specifica per finanziare determinate priorità dell'Act;

19.

si rammarica che a fine 2009 solo il 75 % dei complessivi 21 miliardi di EUR di sostegno finanziario siano stati resi pienamente disponibili (tramite banche intermediarie) e solo per 50 000 PMI su 23 milioni; chiede pertanto misure per rendere più trasparenti, accessibili ed efficienti i meccanismi di pagamento – con specifico riguardo al sistema della banche partner intermediarie - onde evitare il prodursi di deficit di esecuzione e permettere il conseguimento dell'obiettivo di erogare crediti alle PMI per l'intero ammontare di 30 miliardi di EUR tra il 2008 e il 2011;

Accesso ai mercati

20.

saluta l'approvazione del Single Market Act, che si basa su un'iniziativa del Parlamento europeo, in linea con il rapporto Monti; saluta in particolare gli interventi legislativi che permettono alle PMI di raccogliere pienamente i benefici del mercato unico, come le norme europee per i fondi di capitale di rischio, una base imponibile consolidata comune per le società (CCCTB) la revisione delle disposizioni sull'IVA e la semplificazione delle direttive contabili; sollecita il Consiglio a un fermo impegno verso l'attuazione del Single Market Act, in particolare l'approvazione dei suoi interventi prioritari per la fine del 2012; invita la Commissione e il Consiglio a considerare attentamente lungo tale processo, per tutti gli interventi in questione, gli interessi delle PMI;

21.

sollecita la Commissione a rafforzare ed espandere il ruolo dell'Enterprise Europe Network (EEN) per assistere e sostenere le piccole imprese in ogni loro attività volta a sfruttare più efficacemente le opportunità offerte dal mercato unico;

22.

ritiene che il dialogo fra il PMI e le stazioni appaltanti delle pubbliche amministrazioni debba essere rafforzato al fine di agevolare la partecipazione delle PMI nelle procedure di aggiudicazione dei contratti; in tal senso propone di esplorare le opzioni che prevedono l'assistenza alle PMI per la formazione di partnership e consorzi e per la presentazione di offerte comuni alle gare pubbliche; invita la Commissione a condurre una valutazione di impatto e ad esaminare le soglie per gli appalti pubblici UE, il che permetterebbe alle PMI di partecipare a gare che sarebbero altrimenti soggette a requisiti specifici che esse non possono soddisfare; invita la Commissione ad esaminare in che modo migliorare la pubblicazione degli avvisi di gara pubblica in tutta Europa e in che modo eliminare gli oneri amministrativi che impediscono alle ditte europee di partecipare ad appalti pubblici transfrontalieri; invita gli Stati membri ad applicare in modo più sistematico il codice di buone prassi denominato "European Code of Good Practice facilitating SMEs’ access to public procurement";

23.

invita la Commissione a fare in modo che le prossime proposte per la revisione del Sistema europeo di normalizzazione garantiscano un'adeguata rappresentanza degli interessi delle PMI negli organi di normalizzazione e a rendere gli standard più accessibili per le PMI;

24.

sottolinea l'importanza di iniziative come la Small Business Research Initiative (SBRI) per assistere gli organismi del settore pubblico nell'affidamento alle piccole imprese di incarichi di ricerca e sviluppo finalizzati ad individuare soluzioni per pubbliche necessità stimolando al tempo stesso lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi;

Sostegno alle PMI

25.

ribadisce la sua precedente richiesta per l'introduzione di punti di contatto e d'informazione fisici o elettronici e agenzie di sostegno specifiche per le PMI a livello nazionale - in linea con il principio dello "sportello unico" - che offrano accesso a varie fonti d'informazione e servizi di supporto, strutturati in funzione del ciclo di vita dell'impresa;

26.

ritiene che l'assistenza alle piccole imprese debba accrescere la loro capacità di competere sui mercati internazionali e che per far ciò occorra rafforzare la loro capacità di esportare; garantire l'informazione su programmi e iniziative che agevolino l'accesso e la penetrazione dei beni e servizi delle PMI sui mercati internazionali e rappresentare adeguatamente gli interessi delle piccole imprese nei negoziati commerciali bilaterali e multilaterali;

27.

sostiene l'iniziativa "Second Chance" adottata dalla Commissione a favore delle PMI, iniziativa che sarà lanciata nel quadro della Settimana europea delle piccole e medie imprese;

Ricerca e innovazione

28.

invita a proseguire gli sforzi per la semplificazione dei finanziamenti alla ricerca, sviluppo e innovazione (R&S&I) e chiede idonei programmi di gestione, in particolare a beneficio delle PMI, come indicato nelle risoluzioni del Parlamento europeo dell'11 novembre 2010 (Semplificare l'attuazione dei programmi quadro per la ricerca) e del 16 febbraio 2011 (Aspetti pratici della revisione degli strumenti dell’UE per il sostegno al finanziamento delle PMI nel prossimo periodo di programmazione);

29.

saluta l'intento della Commissione di proporre, nel futuro Quadro per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione e, in particolare nei programmi che succederanno al PQ7 e al CIP, regole amministrative e finanziarie semplificate per le PMI unitamente a una serie di agili strumenti finalizzati a rafforzarne le capacità di innovazione nell'intero ciclo innovativo, senza escludere le innovazioni non tecnologiche; rammenta alla Commissione l'importanza di dare sostegno locale alle PMI, ad esempio con la partecipazione dei centri di innovazione, delle camere di commercio, delle organizzazioni imprenditoriali e dei poli di innovazione;

30.

chiede l'adozione del brevetto unico europeo come pure l'ulteriore sviluppo e il coordinamento a livello europeo di strumenti e programmi (come gli "assegni innovazione") che promuovano nelle PMI la capacità di gestione dell'innovazione e il loro accesso ai servizi di ricerca e di innovazione e ad altri servizi knowledge-based (modellazione di sistemi aziendali, valutazione del rischio, ecc); rinvia in particolare alle migliori prassi degli Stati membri per quanto riguarda i centri di trasferimento tecnologico su base accademica che facilitano l'accesso delle PMI alla Ricerca/Sviluppo; invita la Commissione a valutare la fattibilità della creazione di un Fondo europeo per i brevetti che agevoli i trasferimenti di tecnologia fra i centri di ricerca e le imprese, in particolare le PMI innovative;

31.

constata con rammarico che solo poche delle nostre PMI innovative espandono la propria attività dando lavoro a un maggior numero di addetti; rileva inoltre che, rispetto agli Usa, l'Unione europea conta un numero inferiore di aziende giovani, innovative e ad alta intensità di R&S e che gravi carenze in termini di innovazione e di competenze informatiche (e-skills) impediscono alle PMI di adottare modelli commerciali innovativi e "intelligenti" e nuove tecnologie;

32.

invita le amministrazioni nazionali a considerare l'introduzione di incentivi fiscali di avviamento per i primi anni di attività delle piccole imprese innovative;

Competenze professionali, istruzione e formazione professionale

33.

si rammarica che l'Act non dedichi sufficiente attenzione ai problemi sociali e del mercato del lavoro che incidono sull'imprenditorialità e sulla capacità delle PMI di realizzare il loro potenziale occupazionale e di assumere dipendenti dotati di idonee competenze;

34.

riconosce che la crescita e l'innovazione si devono soprattutto alla spinta delle PMI dotate di spirito imprenditoriale; sottolinea la necessità di prestare maggiore attenzione allo sviluppo della mentalità imprenditoriale a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione, impiegando metodi innovativi come la realizzazione di mini-società (mini-companies) nel quadro del curriculum di studi secondari; rileva l'importanza di sostenere lo sviluppo delle competenze manageriali e informatiche di cui le piccole imprese necessitano per avere successo nell'attuale contesto di mercato;

35.

invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere e sviluppare iniziative atte a favorire una più efficace identificazione e previsione delle esigenze delle PMI in fatto di competenze, in particolare per consentir loro di operare in modo più sostenibile e di sviluppare strategie di formazione imprenditoriale e professionale basate sulle migliori prassi degli Stati membri;

36.

invita la Commissione ad istituzionalizzare i "programmi Erasmus per giovani imprenditori" dotandoli di un budget sufficiente, visto che l'azione preparatoria, pur operando ancora su scala limitata, sta dando risultati quanto mai incoraggianti;

Efficienza di risorse

37.

saluta con favore il fatto che la Commissione riconosce il ruolo chiave delle PMI nella transizione a un'economia caratterizzata da efficienza di risorse; è persuaso che il conseguimento di obiettivi in materia di efficienza delle risorse richieda un approccio basato sulla catena di valore aggiunto (approccio value-chain); invita pertanto la Commissione a realizzare attività e progetti coordinati di PMI settoriali volti ad individuare potenziali innovazioni efficienti sotto il profilo delle risorse all'interno delle catene di valore e di approvvigionamento;

38.

saluta la proposta della Commissione di adottare un Piano d'azione per l'Eco-innovazione; chiede interventi ambiziosi che aiutino le PMI ad introdurre soluzioni eco-innovative in tutti i punti della catena di valore, compreso quello della progettazione; reputa necessario incrementare i fondi per iniziative in questo campo tramite ad esempio il futuro CIP nonché mediante l'utilizzo mirato dei Fondi strutturali; invita la Commissione a riferire semestralmente sui progressi compiuti dagli Stati membri nelle attività di stimolo all'eco-innovazione per le PMI;

39.

richiama l'attenzione sul potenziale di risparmio energetico delle PMI, visto che non più del 24 % delle piccole e medie imprese sono oggi attivamente impegnate in iniziative di riduzione del loro impatto ambientale; sottolinea che applicando misure di efficienza energetica a costi vantaggiosi si aiuterebbe le PMI a ridurre le proprie fatture energetiche e ad incrementare le proprie capacità di reinvestimento; ritiene che vi sia l'acuta necessità di promuovere l'eliminazione dell'"analfabetismo" delle piccole e medie imprese in materia di basse emissioni di carbonio; sottolinea che, se esiste almeno un consulente finanziario per ogni PMI, sono pochissimi i periti che prestano loro consulenza in fatto di risparmio e di efficienza energetica;

40.

nota in tutti gli Stati membri una crescita di traffici illegali di prodotti contraffatti e piratati, provenienti da paesi terzi, che minacciano la competitività delle PMI europee;

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* *

41.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU C 87 E dell'1.4.2010, pag. 48.

(2)  Testi approvati, P7_TA(2011)0057.

(3)  Testi approvati, P7_TA(2011)0093.