27.7.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 225/167


Parere del Comitato delle regioni «Programma dell’Unione europea per il cambiamento e l’innovazione sociale»

2012/C 225/13

IL COMITATO DELLE REGIONI

ribadisce la necessità di orientare l'azione del programma soprattutto verso i giovani, particolarmente colpiti dalla crisi: con oltre il 20 % di giovani disoccupati è necessario dare ad essi una priorità. Occorre parimenti prestare grande attenzione ai disoccupati di lungo periodo, che rappresentano in media il 3,8 % dei residenti degli Stati membri in età lavorativa;

ribadisce la convinzione che sia necessario che il progetto, nella parte relativa all'innovazione sociale, dedichi all'effettiva sperimentazione una quota dei fondi ben al di là di quella indicata dalla Commissione, soprattutto per quanto riguarda i progetti correlati alle priorità politiche, tra cui in particolare l'inclusione sociale dei giovani;

conferma l'importanza del sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori a livello europeo e considera che EURES sarà uno strumento sempre più utile solo se riuscirà a mettere effettivamente in relazione domanda e offerta di lavoro e se i suoi risultati potranno essere efficacemente valutati. Sottolinea il contributo che le regioni e le autorità locali possono fornire in questo settore;

esprime tuttavia dei dubbi circa la decisione di rimuovere dal programma relativo all'innovazione sociale il riferimento all'eguaglianza di genere e quello alla lotta contro la discriminazione.

Relatore

Enrico ROSSI (IT/PSE), Presidente della regione Toscana

Testo di riferimento

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un programma dell'Unione europea per il cambiamento e l'innovazione sociale

COM(2011) 609 final

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore la decisione della Commissione di presentare per il periodo 2014-2020 i nuovi regolamenti Progress, Microfinanza e EURES, unificandoli nel Programma per il cambiamento e l'innovazione sociale;

2.

insiste sull'importanza di approfondire il concetto d'innovazione sociale considerandola uno strumento essenziale che consente di rispondere ai rischi di esclusione sociale e di combattere quella in atto, soprattutto in un periodo di crisi che rischia di mettere discussione la coesione ed il modello sociale europeo;

3.

esprime tuttavia dei dubbi circa la decisione di rimuovere dal programma relativo all'innovazione sociale il riferimento all'eguaglianza di genere e quello alla lotta contro la discriminazione;

4.

ribadisce la necessità di orientare l'azione del programma soprattutto verso i giovani, particolarmente colpiti dalla crisi: con oltre il 20 % di giovani disoccupati è necessario dare ad essi una priorità. Occorre parimenti prestare grande attenzione ai disoccupati di lungo periodo, che rappresentano in media il 3,8 % dei residenti degli Stati membri in età lavorativa;

5.

sottolinea inoltre che occorre disporre di una definizione più chiara di «economia sociale», e rimanda in proposito segnatamente alla Relazione del Parlamento europeo sull'economia sociale  (1);

6.

ribadisce l'importanza della coerenza nell'utilizzo dei fondi destinati al presente programma e quelli del Fondo sociale europeo. Insiste sulla necessità di un impegno della Commissione e delle stesse autorità regionali a realizzare tale coerenza attraverso le misure individuate dalla stessa Commissione. Ciò può venire già declinato nella definizione degli orientamenti relativi ai bandi così come delle procedure di analisi dei progetti;

7.

ribadisce la convinzione che sia necessario che il progetto, nella parte relativa all'innovazione sociale, dedichi all'effettiva sperimentazione una quota dei fondi ben al di là di quella indicata dalla Commissione, soprattutto per quanto riguarda i progetti correlati alle priorità politiche, tra cui in particolare l'inclusione sociale dei giovani;

8.

conferma l'importanza di interventi di microcredito nel momento politico ed economico attuale, che dovrebbero aiutare i cittadini (particolarmente nei confronti di giovani e donne) ad intraprendere proprie attività, a espandere la propria attività imprenditoriale o a migliorare la propria capacità operativa;

9.

ribadisce che, anche in questo settore, ci si deve rivolgere in primo luogo a categorie sociali deboli e a rischio o ad imprese sociali; ricorda l'efficienza fin qui dimostrata dalle esperienze di microfinanza, sia per quanto riguarda il successo degli investimenti che per quanto riguarda il basso tasso di sofferenza sulle somme prestate;

10.

conferma l'importanza del sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori a livello europeo e considera che EURES sarà uno strumento sempre più utile solo se riuscirà a mettere effettivamente in relazione domanda e offerta di lavoro e se i suoi risultati potranno essere efficacemente valutati. Sottolinea il contributo che le regioni e le autorità locali possono fornire in questo settore;

11.

ricorda che nonostante l'impegno delle istituzioni permangono ancora notevoli ostacoli concreti alla mobilità geografica intracomunitaria dei lavoratori, e specialmente di quelli che vivono nelle regioni più remote del continente o nelle regioni ultraperiferiche;

12.

insiste su un miglioramento delle procedure di valutazione al fine di conoscere gli effetti dell'intero programma. E chiede l'impegno della Commissione a dar rapidamente seguito alle previste valutazioni finali dei corrispondenti programmi in corso presentando eventuali modifiche ai nuovi programmi;

13.

pone l'accento sul fatto che l'innovazione sociale consente di reagire ai rischi di esclusione sociale e di combattere quella in atto, soprattutto in un periodo di crisi che rischia di mettere in discussione la coesione e il modello sociale europeo. Rammenta che corriamo realmente il rischio di una «crisi generazionale» dalle conseguenze incalcolabili sul nostro modello di società e sullo stesso sistema democratico; chiede pertanto che l'Europa si assuma le sue responsabilità, favorisca le sperimentazioni sociali e diffonda le buone pratiche che ne derivano, così da mettere a punto modelli di intervento efficaci e utilizzabili nell'insieme dell'Unione;

14.

ricorda il proprio parere, del 7 ottobre 2009, in merito allo strumento di microfinanza  (2) e il ruolo importante che tale strumento può svolgere nel contrastare l'esclusione e nel sostenere l'inclusione. La riflessione del Comitato sulla definizione delle categorie alle quali questo strumento si rivolge, nonché la precisazione che non si tratta di uno strumento di finanziamento del consumo, ma di start up o consolidamento per piccole imprese innovative o sociali, comunque tradizionalmente non bancabili, serve a precisare la sua funzione. Sottolinea come l'azione europea resti comunque di secondo grado, cioè di sostegno agli attori nazionali, regionali o locali che erogano il microcredito; sottolinea inoltre che l'importanza di questo strumento consiste nel permettere di innescare un meccanismo virtuoso di autosostentamento delle imprese beneficiarie e di rigenerazione dei fondi disponibili grazie all'elevato tasso di rimborso. Chiede pertanto l'elaborazione di una solida regolamentazione europea che definisca gli elementi comuni a livello europeo per armonizzare o generalizzare le pratiche legate al microcredito. Il Comitato richiama l'attenzione della Commissione sugli esempi di organizzazioni di pubblica utilità che svolgono già con successo un eccellente lavoro nel campo dell'erogazione di microcrediti. Per valorizzare tali esempi è importante che l'UE non costituisca un'organizzazione parallela, bensì sostenga le attività già in corso;

15.

quanto a EURES, invita la Commissione a fare in modo che questo strumento sia più efficace riuscendo ad allineare l'offerta alla domanda, e avvalendosi inoltre dei servizi d'impiego nazionali e regionali; chiede che EURES risponda meglio alle esigenze dei giovani in cerca di prima occupazione, favorendo la circolazione delle persone senza esperienze lavorative, e tenga anche conto del fatto che in molte piccole città e aree rurali si registra una domanda di lavoratori giovani e qualificati; sottolinea inoltre la necessità di trovare soluzioni ambiziose al problema dei numerosi ostacoli alla libera circolazione dei lavoratori, tra cui la distanza dal continente, sui quali lo strumento dovrebbe intervenire, non limitandosi alle sole azioni positive di job-matching.

Questioni specifiche

16.

esprime preoccupazione per il fatto che sia stato soppresso, rispetto al programma Progress attualmente in vigore, il riferimento all'eguaglianza di genere ed alla non discriminazione, in considerazione di due rischi importanti: il primo riguarda lo spostamento dell'accento dalla necessità di rimuovere gli ostacoli sociali che si oppongono all'eguaglianza al mero e tradizionale riconoscimento di diritti; il secondo è il rischio di una dispersione degli interventi innovativi nel settore sociale;

17.

ribadisce che il bilancio del programma resta al di sotto del fabbisogno, in particolare in materia di sperimentazione sociale, sebbene la Commissione proponga che il 17 % del bilancio stesso sia utilizzato a questo fine;

18.

quanto all'aspetto microfinanza, ritiene necessario ribadire il parere del 2009, tenendo anche conto del fatto che l'applicazione del programma - cofinanziato dalla BEI e dal FEI - è in corso da poco più di un anno; rammenta che andrebbe riservata una particolare e ulteriore attenzione a specifiche azioni di supporto agli operatori di microcredito affinché essi raggiungano le condizioni minime di equilibrio e di sostenibilità, sottolineando che l'efficacia degli interventi di microfinanza è strettamente correlata alla capacità dimensionale degli operatori e alla qualità dei servizi microfinanziari offerti: per questo motivo occorre incoraggiare e sostenere le reti nazionali e/o regionali di microfinanza che fungono da strutture di servizio di secondo livello dei singoli operatori territoriali;

19.

insiste sulla necessità di un'azione coerente dell'UE nel caso di più programmi operanti nel settore dell'innovazione e della microfinanza; chiede che venga assicurata una maggiore coerenza tra il Programma per il cambiamento e l'innovazione sociale e il Fondo sociale europeo (FSE), tenuto conto della diversità strutturale dei soggetti gestori - la Commissione per questo programma e le autorità nazionali e regionali per il Fondo sociale - formula tre proposte in merito: la prima riguarda l'impegno delle regioni ad utilizzare il Fondo sociale o altri fondi per applicare le buone pratiche qui realizzate; la seconda concerne l'opportunità che il Comitato delle regioni possa presentare degli orientamenti relativi al tema della coerenza al momento dell'emissione dei bandi; infine, quando appropriato per la dimensione territoriale dei progetti, le regioni o le autorità locali interessate, dovrebbero esprimere un parere sui singoli progetti presentati, al fine di garantire sinergia e coordinamento con il loro utilizzo delle risorse dell'FSE;

20.

constata infine il problema, per i tre assi del programma, di realizzare valutazioni di efficacia più accurate, in particolare per gli assi microfinanza ed EURES; in quest'ultimo caso, la valutazione dovrebbe riguardare il numero di persone che hanno effettivamente trovato lavoro grazie al programma. Ritiene inoltre che la Commissione dovrebbe impegnarsi a presentare più rapidamente i risultati delle valutazioni dei programmi in corso, che saranno pubblicati soltanto dopo l'entrata in vigore dei nuovi, ed a presentare eventualmente modifiche o integrazioni a questi ultimi.

II.   PROPOSTE DI EMENDAMENTO

Emendamento 1

Considerando 19

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Conformemente all'articolo 9 del trattato, il programma dovrà fare in modo che nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni l'Unione tenga conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale e la lotta contro l'esclusione sociale.

Conformemente all'articolo 9 del trattato , il programma dovrà fare in modo che nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni l'Unione tenga conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale e la lotta contro l'esclusione sociale.

Motivazione

È necessario mettere l'accento sulla necessità che il programma venga attuato coerentemente con la strategia Europa 2020.

Emendamento 2

Articolo 4, paragrafo 1, nuova lettera f)

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Articolo 4

Obiettivi generali

1.   Il programma persegue i seguenti obiettivi generali:

(a)

rafforzare l'adesione agli obiettivi dell'Unione nei settori occupazionale, sociale e delle condizioni di lavoro da parte dei principali attori politici dell'Unione europea e nazionali e delle altre parti interessate per realizzare azioni concrete e coordinate a livello dell'Unione e degli Stati membri;

(b)

sostenere lo sviluppo di sistemi di protezione sociale e mercati del lavoro adeguati, accessibili ed efficienti e facilitare le riforme, promuovendo il buon governo, l'apprendimento reciproco e l'innovazione sociale;

(c)

modernizzare il diritto dell'Unione secondo i principi della regolamentazione intelligente e favorire l'applicazione efficace del diritto dell'Unione sulle questioni relative alle condizioni di lavoro;

(d)

promuovere la mobilità geografica dei lavoratori e accrescere le possibilità di impiego sviluppando mercati del lavoro aperti e accessibili a tutti

(e)

promuovere l'occupazione e l'inclusione sociale, migliorando la disponibilità e l'accessibilità della microfinanza per i gruppi vulnerabili e per le microimprese, e facilitando l'accesso ai finanziamenti per le imprese sociali.

Articolo 4

Obiettivi generali

1.   Il programma persegue i seguenti obiettivi generali:

(a)

rafforzare l'adesione agli obiettivi dell'Unione nei settori occupazionale, sociale e delle condizioni di lavoro da parte dei principali attori politici dell'Unione europea e nazionali e delle altre parti interessate per realizzare azioni concrete e coordinate a livello dell'Unione e degli Stati membri;

(b)

sostenere lo sviluppo di sistemi di protezione sociale e mercati del lavoro adeguati, accessibili ed efficienti e facilitare le riforme, promuovendo , il buon governo, l'apprendimento reciproco e l'innovazione sociale;

(c)

modernizzare il diritto dell'Unione secondo i principi della regolamentazione intelligente e favorire l'applicazione efficace del diritto dell'Unione sulle questioni relative alle condizioni di lavoro;

(d)

promuovere la mobilità geografica dei lavoratori e accrescere le possibilità di impiego sviluppando mercati del lavoro aperti e accessibili a tutti;

(e)

promuovere l'occupazione e l'inclusione sociale, migliorando la disponibilità e l'accessibilità della microfinanza per i gruppi vulnerabili e per le microimprese, e facilitando l'accesso ai finanziamenti per le imprese sociali

Motivazione

Per la lettera b): è necessario promuovere la partecipazione di tutti i pertinenti soggetti interessati allo sviluppo del sistema di protezione sociale. Per la lettera d): lo strumento della microfinanza può essere l'unico di cui i giovani dispongono per avviare o far crescere un'impresa. Per la lettera f): l'impegno attivo di tutti i soggetti pertinenti è una delle condizioni per il funzionamento del programma.

Emendamento 3

Articolo 5, paragrafo 2, lettera a)

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

1.   …[…]

2.   Agli assi di cui all'articolo 3, paragrafo 1, sono destinate le seguenti percentuali indicative:

(a)

il 60 % all'asse «Progress», di cui almeno il 17 % per la promozione della sperimentazione sociale come metodo per mettere alla prova e valutare soluzioni innovative in vista di una loro utilizzazione su più ampia scala;

(b)

il 15 % all'asse «EURES»;

(c)

il 20 % all'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale».

1.   …[…]

2.   Agli assi di cui all'articolo 3, paragrafo 1, sono destinate le seguenti percentuali indicative:

(a)

il 60 % all'asse «Progress», di cui almeno il  % per la promozione della sperimentazione sociale come metodo per mettere alla prova e valutare soluzioni innovative in vista di una loro utilizzazione su più ampia scala ;

(b)

il 15 % all'asse «EURES»;

(c)

il 20 % all'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale».

Motivazione

È molto importante evidenziare la necessità di rivolgere particolare attenzione alla sperimentazione concreta e alla lotta alla disoccupazione giovanile, soprattutto alla luce delle più recenti statistiche in materia.

Emendamento 4

Articolo 8, punto 1

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Coerenza e complementarità

La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, assicura che le attività realizzate nell'ambito del programma siano coerenti con e complementari ad altre azioni dell'Unione, in particolare quelle svolte nel quadro del Fondo sociale europeo (FSE) e in settori quali il dialogo sociale, la giustizia e i diritti fondamentali, l'istruzione, la formazione professionale e la politica della gioventù, la ricerca e l'innovazione, l'imprenditorialità, la sanità, l'allargamento e le relazioni esterne e la politica economica generale.

Coerenza e complementarità

La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, assicura che le attività realizzate nell'ambito del programma siano coerenti con e complementari ad altre azioni dell'Unione, in particolare quelle svolte nel quadro del Fondo sociale europeo (FSE) e in settori quali , il dialogo sociale, la giustizia e i diritti fondamentali, l'istruzione, la formazione professionale e la politica della gioventù, la ricerca e l'innovazione, l'imprenditorialità, la sanità, l'allargamento e le relazioni esterne e la politica economica generale.

Motivazione

In ragione della relativa scarsità di fondi pubblici europei e nazionali è fondamentale assicurare la coerenza e la sinergia fra le spese effettuate. Per questa ragione è necessario rafforzare la continuità operativa fra azioni sperimentali e definizione delle buone pratiche e interventi dei fondi operativi, quali il FESR e, in particolare, l'FSE. In molte situazioni è importante verificare la coerenza fra le spese di sperimentazione e le spese operative che dovranno seguire, sulla base degli orientamenti definiti dalle competenti autorità regionali, senza, tuttavia, limitare l'autonomia decisionale della Commissione sull'approvazione dei progetti in conformità con le appropriate disposizioni.

Emendamento 5

Articolo 13

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Monitoraggio

Al fine di monitorare regolarmente il programma e adattare secondo le necessità le sue priorità di azione e di finanziamento, la Commissione predispone relazioni biennali di monitoraggio e le trasmette al Parlamento europeo e al Consiglio. Tali relazioni hanno per oggetto i risultati del programma e il modo in cui nelle sue attività sono stati presi in considerazione i temi della parità uomo-donna e della non discriminazione, comprese le questioni relative all'accessibilità.

Monitoraggio

Al fine di monitorare regolarmente il programma e adattare secondo le necessità le sue priorità di azione e di finanziamento, la Commissione predispone relazioni biennali di monitoraggio e le trasmette al Parlamento europeo al Consiglio . Tali relazioni hanno per oggetto i risultati del programma e il modo in cui nelle sue attività sono stati presi in considerazione i temi della parità uomo-donna e della non discriminazione, comprese le questioni relative all'accessibilità.

Motivazione

Molte delle azioni previste dal programma hanno effetti significativi sull'azione regionale o trovano in essa una motivazione. Ecco perché è necessario che il CdR possa esprimersi per proporre alla Commissione orientamenti coerenti con le politiche regionali.

Emendamento 6

Articolo 22

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento del Comitato delle regioni

Obiettivi specifici

Oltre agli obiettivi generali di cui all'articolo 4, l'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale» ha i seguenti obiettivi specifici:

1.

facilitare l'accesso alla microfinanza e accrescerne la disponibilità per:

(a)

le persone che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro o che incontrano difficoltà a entrare o a rientrare nel mercato del lavoro, persone che rischiano l'esclusione sociale e persone vulnerabili che si trovano in una posizione svantaggiata per l'accesso al mercato del credito convenzionale e che desiderano avviare o sviluppare una microimpresa in proprio;

(b)

le microimprese, in particolare quelle che occupano persone di cui alla lettera a);

2.

sviluppare le capacità istituzionali degli operatori di microcredito;

3.

sostenere lo sviluppo di imprese sociali, in special modo agevolando l'accesso ai finanziamenti.

Obiettivi specifici

Oltre agli obiettivi generali di cui all'articolo 4, l'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale» ha i seguenti obiettivi specifici:

1.

l'accesso alla microfinanza e accrescerne la disponibilità per:

(a)

le persone che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro o che incontrano difficoltà a entrare o a rientrare nel mercato del lavoro, persone che rischiano l'esclusione sociale, e persone vulnerabili che si trovano in una posizione svantaggiata per l'accesso al mercato del credito convenzionale e che desiderano avviare o sviluppare una microimpresa in proprio

(b)

le microimprese, in particolare quelle che occupano persone di cui alla lettera a);

sviluppare le capacità istituzionali degli operatori di microcredito

.

sostenere lo sviluppo di imprese sociali, in special modo agevolando l'accesso ai finanziamenti.

Motivazione

L'emendamento al paragrafo 1 è necessario per precisare le categorie di destinatari finali del microcredito a fini di produzione o di sviluppo professionale. Il secondo rappresenta una sottolineatura di un problema già sollevato dalla Commissione europea stessa e dalle organizzazioni della società civile che si occupano di microcredito, specie in un periodo nel quale l'imprenditorialità, anche a livelli di piccola impresa, deve essere stimolata e favorita.

Emendamento 7

Articolo 23

Testo proposto dalla Commissione

Emendamento

Articolo 23

Partecipazione

1.   La partecipazione all'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale» è aperto agli organismi pubblici e privati, stabiliti a livello nazionale, regionale o locale nei paesi di cui all'articolo 16, paragrafo 1, e che in tali paesi forniscono:

(a)

microfinanziamenti a persone e a microimprese;

(b)

finanziamenti per imprese sociali.

2.   Al fine di raggiungere i beneficiari finali e di creare microimprese competitive e vitali, gli organismi pubblici e privati che svolgono le attività di cui al paragrafo 1, lettera a) cooperano strettamente con le organizzazioni che rappresentano gli interessi dei beneficiari finali del microcredito e con le organizzazioni, in particolare quelle sostenute dal FSE, che offrono ai beneficiari finali programmi di tutoraggio e di formazione.

3.   Gli organismi pubblici e privati che svolgono le attività di cui al paragrafo 1, lettera a), si attengono a standard elevati in materia di governance, gestione e tutela dei consumatori, secondo i principi del codice europeo di buona condotta per l'erogazione di microcrediti e si sforzano di prevenire l'indebitamento eccessivo di persone e imprese.

Articolo 23

Partecipazione

1.   La partecipazione all'asse «Microfinanza e imprenditoria sociale» è aperto agli organismi pubblici e privati, stabiliti a livello nazionale, regionale o locale nei paesi di cui all'articolo 16, paragrafo 1, e che in tali paesi forniscono:

(a)

microfinanziamenti a persone e a microimprese;

(b)

finanziamenti per imprese sociali.

2.   Al fine di raggiungere i beneficiari finali e di creare microimprese competitive e vitali, gli organismi pubblici e privati che svolgono le attività di cui al paragrafo 1, lettera a) cooperano strettamente con le organizzazioni che rappresentano gli interessi dei beneficiari finali del microcredito e con le organizzazioni, in particolare quelle sostenute dal FSE, che offrono ai beneficiari finali programmi di tutoraggio e di formazione.

3.   Gli organismi pubblici e privati che svolgono le attività di cui al paragrafo 1, lettera a), si attengono a standard elevati in materia di governance, gestione e tutela dei consumatori, secondo i principi del codice europeo di buona condotta per l'erogazione di microcrediti e si sforzano di prevenire l'indebitamento eccessivo di persone e imprese.

Bruxelles, 3 maggio 2012

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  Relazione del Parlamento europeo sull'economia sociale (2008/2250(INI)).

(2)  Lo strumento di microfinanziamento Progress, CdR 224/2009.