11.1.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 9/74


Parere del Comitato delle regioni sul tema «Sviluppare la dimensione europea dello sport»

2012/C 9/14

IL COMITATO DELLE REGIONI

sottolinea che gli enti locali e regionali da sempre riconoscono e utilizzano il potere educativo dello sport, integrandolo con le politiche scolastiche e con le azioni finalizzate a migliorare la qualità della vita, anche in termini di salute, dei loro cittadini;

apprezza in modo particolare che la Commissione europea abbia attivato azioni di sostegno contro frodi e corruzione in ambito sportivo;

sottolinea i valori etici contenuti nello sport ed in particolare la necessità di formare i giovani al «valore della sconfitta» e del «fair play», educando a ciò innanzitutto allenatori e tecnici, che devono essere di esempio, al fine di mettere fine ad episodi disdicevoli e diseducativi;

sottolinea la valenza sociale delle iniziative sportive quali gli Special Olympics e le Paraolimpiadi, grazie alle quali viene promossa l'inclusione sociale delle persone affette da disabilità, contribuendo in varia misura alla loro autonomia personale;

propone di sostenere, nel quadro dell'apprendimento permanente, iniziative innovative relative all'attività fisica nelle scuole, in particolare a partire dai quattro ai quattordici anni;

richiede di sfruttare appieno le possibilità di sostegno alle infrastrutture sportive ed alle attività sportive offerte dal Fondo europeo di sviluppo regionale e la possibilità di rafforzare le competenze ed aumentare l'occupabilità dei lavoratori nel settore dello sport offerte dal Fondo sociale europeo.

Relatore

Roberto PELLA (IT/PPE), consigliere comunale di Valdengo, assessore della città di Biella

Testo di riferimento

Comunicazione della commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Sviluppare la dimensione europea dello sport

COM(2011) 12 definitivo

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

Contesto generale

1.

esprime generale apprezzamento per la comunicazione della Commissione europea dal titolo Sviluppare la dimensione europea dello sport  (1), che fa seguito al Libro bianco sullo sport (2) e che cita l'articolo 165 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) come base giuridica per l'azione UE, comunicazione che si occupa di 15 priorità, raggruppate sotto quattro sezioni principali quali: il ruolo sociale dello sport, la dimensione economica dello sport, l'organizzazione dello sport e la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali per quanto riguarda lo sport;

2.

apprezza che la Commissione europea abbia ribadito, riprendendo principi già contenuti nel Libro bianco sullo sport, che per attuare una strategia vincente si debbano coordinare gli interventi nel settore dello sport con quelli ad esso correlati: salute, istruzione, formazione, gioventù, sviluppo regionale e coesione, inclusione sociale, occupazione, cittadinanza, giustizia, affari interni, ricerca, mercato interno e concorrenza;

3.

sottolinea che l'articolo 165 TFUE contiene anche un riferimento a misure incentive nel settore dello sport, sulla cui base la Commissione europea avrebbe potuto considerare di proporre un nuovo schema di spesa all'interno delle attuali prospettive finanziarie, per esempio un programma sullo sport UE limitato a due anni;

4.

ribadisce, in linea con la Commissione europea, che l'articolo 165 del TFUE riconosce la natura specifica dello sport, di cui dà atto anche la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'UE, e auspica che l'elaborazione e l'applicazione delle normative europee tengano conto della specificità dello sport;

5.

sottolinea con soddisfazione che gli articoli 6 e 165 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) conferiscono all'UE un ruolo di sostegno, coordinamento e complemento nel settore dello sport che dà nuovo slancio allo sviluppo della dimensione europea dello sport. Pur nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di autonomia degli enti di governo dello sport, le azioni intraprese dall'UE attribuiscono alle iniziative sportive degli Stati membri e degli enti locali e regionali un valore aggiunto europeo, in quanto catalizzatore per aumentare l'impatto delle azioni in ambito sportivo;

6.

sottolinea che lo sport e le organizzazioni nazionali, europee ed internazionali che lo gestiscono e lo regolano (CIO e comitati olimpici nazionali e federazioni sportive nazionali, organizzazioni sportive per le persone con disabilità e per lo sport di base) possono contribuire efficacemente a raggiungere gli obiettivi strategici a lungo termine dell'UE, in particolare alla strategia Europa 2020, e a creare nuove prospettive occupazionali soprattutto nel mondo giovanile;

7.

sottolinea il ruolo dello sport nel forgiare un'identità europea e nel contrastare il razzismo e la xenofobia;

8.

esprime apprezzamento per il riconoscimento della complessità e per l'importanza data dalla Commissione e dal Consiglio dell'Unione europea (il Consiglio) alle proposte per azioni comuni in ambito sportivo e alla cooperazione informale tra gli Stati membri per garantire il costante scambio di buone prassi e la diffusione dei dati riguardanti i risultati conseguiti;

9.

si compiace della volontà della Commissione europea e del Consiglio (3) di dare sostegno ai gruppi informali di esperti nel settore dello sport che gli Stati membri intenderanno creare e che faranno capo al gruppo di lavoro del Consiglio sullo sport. A tale proposito richiede che a tali gruppi partecipi anche il CdR;

10.

apprezza il fatto che la DG MARKT della Commissione europea abbia commissionato uno studio indipendente sul finanziamento degli sport di base in Europa, per valutare i diversi sistemi di finanziamento (ad esempio, fonti di finanziamento statali, regionali e locali, i contributi delle famiglie, del volontariato e le sponsorizzazioni, i proventi derivanti dalla trasmissione degli eventi o dall'organizzazione dei servizi connessi al gioco d'azzardo, anche on line) e che verrà analizzata anche una vasta gamma di politiche del mercato interno che hanno impatto diretto sui citati sistemi di finanziamento. Richiede alla Commissione un coinvolgimento diretto del Comitato delle regioni e degli enti locali e regionali nei progetti di studio, sia in corso che futuri, in quanto enti promotori o maggiormente vicini ai soggetti coinvolti.

Il ruolo degli enti locali e regionali

11.

ritiene che il ruolo degli enti locali e regionali nello sviluppo della dimensione europea dello sport sia fondamentale in quanto tali enti contribuiscono, in base ai loro compiti istituzionali, a garantire l'erogazione di servizi ai cittadini in ambito sportivo, che diventano nell'azione amministrativa importanti strumenti per agevolare l'inclusione sociale e la lotta alla discriminazione;

12.

sottolinea inoltre che gli enti locali e regionali svolgono una funzione essenziale nel fornire risorse finanziarie per le attività sportive e per l'impiantistica ad esse necessaria. Essi inoltre, insieme alle organizzazioni sportive e, ove esistenti, in collaborazione con le strutture territoriali dei comitati olimpici nazionali, svolgono un ruolo fondamentale nel motivare i cittadini alla pratica sportiva; mette anche l'accento sull'opportunità di creare, nei paesi in cui non esistono, strutture sportive regionali che svolgerebbero un'importante funzione di incentivazione dell'attività sportiva a livello regionale;

13.

ricorda che gli enti locali e regionali svolgono un'indispensabile azione di coordinamento di tutti gli attori presenti sul territorio, coinvolti a vario titolo in ambito sportivo, in particolare dando sostegno all'associazionismo ed al volontariato sportivo;

14.

sottolinea inoltre che gli enti locali e regionali da sempre riconoscono e utilizzano il potere educativo dello sport, integrandolo con le politiche scolastiche e con le azioni finalizzate a migliorare la qualità della vita, anche in termini di salute, dei loro cittadini;

15.

ritiene fondamentale che la Commissione europea rispetti l'autonomia degli enti di governo dello sport, quale principio fondamentale connesso all'organizzazione dello sport, e le competenze degli Stati membri, in linea con il principio di sussidiarietà;

16.

ritiene altresì fondamentale affrontare sfide quali la violenza e l'intolleranza legata agli eventi sportivi, e affrontare in maniera incisiva e legislativa le sfide transnazionali dello sport europeo quali frodi, partite truccate, doping;

17.

invita la Commissione europea a riservare un ruolo maggiormente incisivo al Comitato delle regioni, agli enti locali e regionali, alle organizzazioni sportive nazionali e, ove esistenti, alle strutture territoriali dei comitati olimpici nazionali, sia nelle fasi progettuali sia nelle fasi attuative delle politiche per lo sport;

18.

sottolinea la capacità dello sport di creare relazioni tra istituzioni pubbliche, associazioni, federazioni, club e altre organizzazioni e ritiene necessario creare reti che facilitino e accelerino lo scambio di conoscenze nel campo dello sport e del suo impatto sulla società. In questa linea, la creazione di reti di enti pubblici che lavorino a livello locale significherebbe un grande avanzamento per sviluppare il ruolo dei comuni nel promuovere l'impatto dello sport sulla società e permetterebbe loro di contribuire al miglioramento dello sport a livello europeo;

19.

richiede alla Commissione che nella continuazione delle azioni di incentivazione a sostegno di progetti nel settore dello sport o in programmi esistenti in diversi settori, quali istruzione, educazione permanente, sanità pubblica, giovani, cittadinanza, ricerca, inclusione sociale, parità di genere, lotta al razzismo, coinvolga attivamente il CdR nei dibattiti che accompagneranno la preparazione del prossimo quadro finanziario pluriennale;

20.

ritiene fondamentale che la Commissione europea coinvolga il Comitato delle regioni, per le proposte contenute nella presente documentazione, fin dall'inizio, in tutte le azioni preparatorie in atto e future e negli eventi specifici proposti;

21.

suggerisce alla Commissione europea di sostenere azioni specifiche per progetti di sostegno e reclutamento del volontariato sportivo, proposti direttamente da enti locali e regionali, organizzazioni sportive e, ove esistenti, strutture territoriali dei comitati olimpici nazionali, enti di servizio ed enti di promozione sportiva.

Il ruolo sociale dello sport

22.

apprezza l'attenzione posta dalla Commissione europea sulla necessità di arginare in modo efficace il problema del doping, non solo in ambito agonistico, in quanto ormai diffuso in misura sempre più significativa in ambito amatoriale, che pone un serio problema di rischio per la salute;

23.

ritiene che una misura efficace consista nel comprendere meglio la prevalenza delle pratiche di doping nello sport amatoriale e successivamente, in base alle prove disponibili, creare innanzitutto controlli sistematici e strategie di intervento atte ad aiutare a ridurre l'uso di sostanze proibite e dopanti negli ambienti non professionistici e in un secondo tempo nell'inasprimento delle pene, in modo analogo a quanto previsto per gli stupefacenti. Queste azioni dovrebbero essere coordinate e mirare all'adozione e condivisione di buone prassi in strategie antidoping in tutti i soggetti. Per il traffico di sostanze dopanti, richiede l'adesione dell'UE alla Convenzione europea, che riconosce il ruolo mondiale della WADA, l'agenzia per la lotta contro il doping;

24.

sottolinea il problema della diversità di tempi tra giustizia sportiva e ordinaria. E ritiene che la Commissione europea debba fare opportuni interventi legislativi in questo senso, rafforzando le misure di diritto penale contro il commercio di sostanze dopanti;

25.

propone l'introduzione di un sistema uniforme antidoping nei paesi dell'UE anche attraverso la previsione di un numero minimo di controlli sia durante che fuori dalle competizioni;

26.

sottolinea l'urgenza di arginare la piaga delle scommesse sportive illegali, che minano la funzione sociale ed educativa dello sport, e si compiace che la Commissione europea si sia già attivata per far fronte a tale situazione;

27.

apprezza in modo particolare che la Commissione europea abbia attivato azioni di sostegno contro frodi e corruzione in ambito sportivo, facendole rientrare nell'ambito di attività soggette alla decisione 2003/568/JHA del Consiglio europeo, relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato, nell'ambito di un pacchetto anticorruzione più ampio previsto per il 2011;

28.

sottolinea l'importanza di un'azione della Commissione europea, per incentivare forme di partenariato che facilitino lo sviluppo di sistemi di allarme tempestivo volti a prevenire frodi e scandali relativi a incontri sportivi truccati e a contrastare la possibile ingerenza della criminalità organizzata nello sport europeo, incentivando gli Stati membri a prendere misure drastiche sul reato di frode sportiva e ad armonizzare le sanzioni relative allo stesso;

29.

sottolinea i valori etici contenuti nello sport ed in particolare la necessità di formare i giovani al «valore della sconfitta» e del «fair play», educando a ciò innanzitutto allenatori e tecnici, che devono essere di esempio, al fine di mettere fine ad episodi disdicevoli e diseducativi che purtroppo spesso accadono alla fine di alcuni incontri sportivi;

30.

ritiene indispensabile, in linea con la Commissione europea, incentivare il connubio tra sport e istruzione, per sfruttare gli effetti benefici dello sport migliorando la qualità della vita attraverso la prevenzione di problemi di salute anche patologici, principalmente la cura dell'obesità e delle patologie cardiovascolari, contribuendo a diminuire, nel lungo termine, la spesa del settore sanitario, vera voragine nei bilanci regionali;

31.

sottolinea l'importanza di sensibilizzare ad una pratica sportiva quotidiana tutte le fasce di età: bambini, adulti e anziani; mette anche in rilievo l'importanza dell'attuazione del progetto Sport per tutti, che diffonde l'idea dell'attività fisica continua;

32.

sottolinea che, vista l'importanza di una pratica sportiva integrativa, occorre creare le condizioni affinché gli sportivi e gli alunni disabili possano svolgere quotidianamente un'attività sportiva, sia negli istituti scolastici che all'esterno, e, nel quadro delle opportunità di finanziamento, si deve tenere in debito conto il sostegno e lo sviluppo dello sport per i disabili;

33.

esorta pertanto le autorità nazionali e gli enti locali e regionali a facilitare in ogni scuola la pratica giornaliera gratuita dello sport mettendo a disposizione infrastrutture adeguate;

34.

suggerisce azioni di rafforzamento della dimensione sportiva nei programmi prescolastici e scolastici;

35.

chiede che l'educazione al movimento abbia inizio già nella scuola materna e che gli Stati membri creino condizioni adeguate per un'educazione fisica nelle scuole che tenga conto delle condizioni pedagogiche, psicologiche e fisiche dei bambini e dei giovani; ritiene inoltre che l'educazione fisica sia un elemento centrale di una formazione completa;

36.

raccomanda che venga riconosciuta la necessità di una formazione professionale «parallela» per i giovani atleti, e in particolare per gli sportivi più giovani; a tal fine, occorre un controllo rigoroso e regolare di tale formazione in modo da garantirne la qualità. Ritiene altresì che, in questo contesto, si debbano trasmettere anche valori - morali, educativi, ecc. - importanti per svolgere un'attività sportiva professionale;

37.

promuove l'attuazione di una maggiore mobilità per i lavoratori, istruttori e allenatori in ambito sportivo basata su standard comuni e concordati che siano reciprocamente riconosciuti tra regioni e Stati membri;

38.

propone di promuovere e di istituire il ruolo di ambasciatori europei dello sport per gli atleti di alto livello, sia durante, sia alla fine della loro carriera agonistica;

39.

sottolinea l'assenza, nella comunicazione della Commissione europea, di un'attenzione diretta e accurata al mondo del volontariato sportivo, il vero potenziale sociale dello sport;

40.

pertanto invita sia la Commissione europea sia gli enti locali e regionali a mantenere sempre alta l'attenzione per il volontariato sportivo in grado di fornire all'istruzione un efficace supporto a tutti i livelli, arricchendo i programmi di insegnamento e fornendo un utile strumento per il processo di apprendimento permanente. Allo stesso modo è in grado di garantire un appoggio sostanziale alle amministrazioni regionali e locali e alle società sportive nella realizzazione di avvenimenti che avvicinino la gente allo sport, nello spirito che contraddistingue sempre il suo lavoro senza scopo di lucro;

41.

sottolinea che le attività di volontariato nel settore dello sport devono promuovere il principio di solidarietà e quindi devono essere nettamente distinte dalle attività sportive professionistiche altamente retribuite;

42.

si fa portavoce del desiderio degli enti locali e regionali di accrescere il valore sociale dello sport avvalendosi delle opportunità offerte, nelle intenzioni della Commissione europea, di sfruttare i fondi strutturali correlati allo sport, e dell'appoggio offerto al Progetto città europee per il volontariato nello sport; ritiene opportuno utilizzare lo sport come preziosa forma di prevenzione del disagio sociale e di promozione dell'integrazione, ad esempio con la creazione di piccoli impianti sportivi di libero utilizzo (mini-pitch), in modo particolare nelle aree socialmente o geograficamente svantaggiate, in modo specifico nelle località piccole e isolate;

43.

sottolinea la valenza sociale delle iniziative sportive quali gli Special Olympics e le Paraolimpiadi, grazie alle quali viene promossa l'inclusione sociale delle persone affette da disabilità, contribuendo in varia misura alla loro autonomia personale e rendendole protagoniste e parte attiva della società;

44.

ribadisce l'importanza di favorire la pratica sportiva quotidiana anche per persone disabili, ad esempio attraverso contributi alle associazioni sportive impegnate nell'avvio allo sport di persone con disabilità fisica, intellettiva, sensoriale, per spese di acquisto o sostituzione di specifiche attrezzature individuali, necessarie a questo tipo di attività, nonché al definitivo abbattimento delle barriere architettoniche per poter usufruire agevolmente degli impianti dove si pratica lo sport, ma anche per quelli in cui si assiste ad un evento di livello. Soprattutto tenuto conto dello sviluppo demografico in atto, gli impianti e le offerte sportive dovrebbero essere incentrati in misura sempre maggiore sulle esigenze degli anziani;

45.

propone di sostenere lo sport al femminile attraverso pari opportunità di accesso alle singole discipline e agli sport di squadra, la scrittura dei diversi regolamenti, pari accesso ai finanziamenti per lo sport femminile, la diffusione paritaria degli eventi disputati dalle donne, con un'attenzione particolare alle pratiche svolte da tutti i gruppi di età; chiede che i successi ottenuti dalle donne nelle diverse discipline sportive godano dello stesso riconoscimento di quelli ottenuti dagli uomini, e sottolinea la necessità di adottare normative non discriminatorie per le competizioni sportive assegnando premi dello stesso valore alle donne e agli uomini;

46.

raccomanda alla Commissione europea di non trascurare il ruolo fondamentale di università, associazioni e club giovanili, che devono essere coinvolti per la corretta valorizzazione dello sport.

La dimensione economica dello sport

47.

sottolinea che circa il 2 % del PIL mondiale viene generato dal settore sportivo e fa notare che lo sport, l'industria sportiva e il turismo sportivo, così come l'organizzazione di eventi sportivi hanno ripercussioni positive sull'economia, in particolar modo sul settore turistico ed occupazionale; inoltre sottolinea che questi elementi rivestono grande importanza per la creazione di posti di lavoro e per il valore aggiunto delle piccole e medie imprese;

48.

apprezza l'impegno della Commissione europea, attraverso la cooperazione tra gli Stati membri, nella misurazione dell'incidenza economica dello sport, attraverso un conto satellite che, filtrando i conti nazionali per le attività relative allo sport, sia in grado di evidenziare il valore aggiunto legato allo sport stesso e derivante da attività economiche collaterali;

49.

raccomanda alla Commissione europea di coinvolgere gli enti locali e regionali nella creazione del suddetto conto satellite, in quanto enti in grado di coinvolgere direttamente tanto il mondo sportivo, quanto le autorità pubbliche nazionali ed europee, ed il mondo accademico;

50.

ritiene fondamentale che le azioni in ambito sportivo debbano essere finanziate attraverso programmi europei quali il Fondo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), gli attuali programmi quadro dell'UE concernenti lo sport e un programma quadro dell'UE per lo sport di cui si raccomanda l'introduzione per il prossimo periodo di bilancio; richiede di sfruttare appieno le possibilità di sostegno alle infrastrutture sportive ed alle attività sportive offerte dal Fondo europeo di sviluppo regionale e la possibilità di rafforzare le competenze ed aumentare l'occupabilità dei lavoratori nel settore dello sport offerte dal Fondo sociale europeo;

51.

apprezza e condivide la raccomandazione della Commissione europea alle associazioni sportive di approntare meccanismi per la vendita collettiva dei diritti mediatici al fine di garantire una distribuzione adeguata dei proventi, colmando il divario tra «sport ricchi» e «sport poveri», nel pieno rispetto delle norme UE e del diritto dei cittadini all'informazione con meccanismi di solidarietà finanziaria.

L'organizzazione dello sport

52.

auspica la proclamazione ed il sostegno ad iniziative con impatto diretto su tutti i cittadini europei, siano essi già attivamente impegnati nello sport o meno, quali l'Anno europeo dello sport, l'organizzazione di festival europei dello sport decentrati e la Giornata europea dello sport. Tali iniziative fornirebbero un contributo alla definizione della politica europea dello sport;

53.

sostiene la necessità di rafforzare, attraverso uno specifico sostegno finanziario comunitario, la Capitale europea per lo sport, lanciata e gestita sin dal 1991 da privati cittadini e che accresce costantemente il suo impatto e la sua visibilità in Europa, sul modello di quanto già avviene per la Capitale europea della cultura, la Capitale verde europea, la Capitale europea della gioventù, che possa quindi contare su un sostegno UE che permetta il suo ulteriore sviluppo e la supervisione da parte della Commissione europea;

54.

auspica la creazione di campagne promozionali e/o di eventi sportivi a sostegno di grandi temi sociali, quali il razzismo e la xenofobia, lo sfruttamento dei minori, la delinquenza giovanile, la lotta a tutte le forme di criminalità organizzata o ancora i grandi temi sui diritti umani nei quali lo sport possa agire da volano su precisi ideali condivisi dall'Unione europea, realizzate con la collaborazione dei grandi atleti di tutte le epoche;

55.

evidenzia l'efficacia, del resto già esperita, di un sistema di collaborazione a livello internazionale delle autorità di polizia per la tutela dell'ordine pubblico in occasione di grandi eventi sportivi;

56.

sottolinea la necessità che tale collaborazione delle autorità di polizia sia attuata e si estenda in maniera efficace ed obbligatoria per le grandi manifestazioni sportive che si svolgono nel territorio UE, anche quando coinvolgono non solo Stati membri, ma anche Stati candidati, potenziali candidati o paesi terzi;

57.

accoglie con favore l'adozione, da parte di alcune organizzazioni sportive europee, di misure atte ad aumentare il fair play finanziario nel calcio europeo, sottoponendole maggiormente alle regole del mercato interno e alle norme in materia di concorrenza;

58.

richiede alla Commissione europea ed al Consiglio di analizzare i fattori che contribuiscono alla risoluzione del problema degli eventi sportivi truccati;

59.

richiede di essere consultato quando saranno affrontati, nella prossima consultazione della Commissione europea, i temi sulla fornitura di servizi connessi al gioco d'azzardo on line;

60.

richiede di affrontare in maniera efficace ed incisiva i problemi collegati alle norme in materia di trasferimenti degli agenti sportivi;

61.

richiede di valutare positivamente le conseguenze di eventuali norme sui giocatori formati nei vivai locali per gli sport di squadra, alla luce della riconosciuta specificità dell'ordinamento sportivo.

Cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali

62.

propone di identificare in maniera più precisa l'ambito della cooperazione internazionale nel settore dello sport, prestando particolare attenzione ai paesi dell'Unione europea, compresi i paesi candidati e i paesi candidati potenziali, nonché gli Stati membri del Consiglio d'Europa;

63.

sottolinea che gli enti locali e regionali, che hanno già a vario titolo forme di collaborazione e gemellaggi con i soggetti suddetti, possono svolgere un ruolo prioritario per ottimizzare la cooperazione avvalendosi di rapporti già consolidati nel tempo.

Conclusioni

64.

sottolinea la necessità di coinvolgere maggiormente gli enti locali e regionali sulla base di un'agenda comune con la Commissione europea, con il Consiglio e con le autorità sportive nazionali;

65.

apprezza il riferimento, contenuto nella comunicazione, alla dimensione regionale e locale, incluso il sostegno alle infrastrutture sportive e alle attività sportive sostenibili;

66.

sottolinea l'aspetto ambientale dello sport, ovvero la necessità di un'azione a livello europeo e regionale per incentivare l'inserimento adeguato degli impianti sportivi nel paesaggio e nell'ambiente, attraverso tecniche di costruzione e materiali ecosostenibili, nel rispetto di più severe norme di risparmio energetico. Propone l'incentivazione di iniziative sportive la cui progettualità porti dove possibile ad un basso impatto ambientale, favorendo la mobilità sostenibile, in particolare l'uso dei mezzi pubblici e dei mezzi a propulsione umana, prevedendo forme di compensazione per ridurre o annullare l'impatto sul clima derivante dall'afflusso di grande pubblico;

67.

richiede che i fondi strutturali possano sostenere i programmi e le iniziative sportive, nella misura in cui tali programmi e iniziative siano strettamente connessi con gli obiettivi della strategia Europa 2020 (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva). In tal modo si potrà sfruttare appieno il valore dello sport, quale strumento di sviluppo locale e regionale, di rivitalizzazione urbana, di sviluppo rurale, di inclusione sociale, di occupabilità, di creazione di posti di lavoro. Pertanto enti locali e regionali, svolgendo un ruolo fondamentale in materia di finanziamento e di accesso allo sport, dovrebbero essere maggiormente coinvolti nei dibattiti sull'argomento a livello di UE;

68.

propone, attraverso gli enti locali e regionali, di sostenere una rete di università per promuovere politiche in materia di sport;

69.

propone di sostenere, nel quadro dell'apprendimento permanente, iniziative innovative relative all'attività fisica nelle scuole, in particolare a partire dai quattro ai quattordici anni;

70.

richiede che nel lancio di uno studio sugli impatti economici degli eventi sportivi ci sia un coinvolgimento diretto degli enti locali e regionali, creando un monitoraggio e una banca dati dello sport per analizzare e raccogliere dati sulle varie manifestazioni;

71.

richiede alla Commissione europea un maggior coinvolgimento degli enti locali e regionali e delle strutture territoriali delle organizzazioni sportive nazionali e, ove esistenti, delle strutture territoriali dei comitati olimpici nazionali nell'organizzazione del Forum europeo dello sport o negli incontri annuali in quanto questi appuntamenti sono serviti da base per l'integrazione delle attività relative allo sport nei fondi, nei programmi e nelle iniziative UE.

Bruxelles, 12 ottobre 2011

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  COM(2011) 12 definitivo.

(2)  COM(2007) 391 definitivo.

(3)  Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, su un piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport per il periodo 2011-2014.